Il Piano di investimenti per l`Europa

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Il Piano di investimenti per l`Europa
Il Piano di
investimenti
per l’Europa
Il primo anno
di attività
Il Fondo europeo per gli
investimenti strategici
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Cento miliardi
di ragioni per
festeggiare
quest’anno
Il Piano di investimenti per l’Europa
N
el novembre del 2014 la Commissione
europea e la Banca europea per gli investimenti hanno proposto di creare il Piano
di investimenti per l’Europa, come un’iniziativa
volta a contrastare la debole congiuntura economica che perdurava dalla crisi finanziaria del
2008. Lo scopo prefisso era quello di rilanciare
gli investimenti e ripristinare la competitività
dell’UE, incentivando la crescita e la creazione
di posti di lavoro. Una delle colonne portanti
del Piano è costituita dal Fondo europeo per
gli investimenti strategici (FEIS), uno strumento
che abbina la garanzia di bilancio dell’UE e le
risorse della BEI. Gli altri due pilastri riguardano
la riforma della regolamentazione e l’assistenza
tecnica. Il pilastro rappresentato del FEIS finanzia un numero maggiore di operazioni con un
più elevato profilo di rischio rispetto a quanto
faceva la BEI in passato, attirando investimenti
privati e affrontando le carenze del mercato. Gli
investimenti intendono mobilitare 315 miliardi
di EUR nei prossimi tre anni.
La Commissione europea e il Gruppo BEI hanno varato ufficialmente questa componente
del Piano di investimenti per l’Europa nell’estate del 2015. Dopo un anno, l’effetto congiunto
dei 16 miliardi di EUR di garanzia dal bilancio
dell’UE e dei 5 miliardi di EUR di risorse della
BEI ha innescato investimenti con un potenziale di avvio dei primi 100 miliardi di EUR previsti dall’obiettivo. Il fatto di aver già realizzato
289 transazioni nell’ambito di questo pilastro
del Piano di investimenti in 26 paesi dell’UE,
azionando potenzialmente il 37% dei complessivi 315 miliardi di EUR previsti rappresenta un grande risultato per il Gruppo BEI. Dette transazioni hanno sinora interessato tutti i
settori all’obiettivo, con una mobilitazione del
23% degli investimenti nel settore energetico,
25% nella RSI e del 12% nel digitale. Le imprese di minori dimensioni rappresentano il 26%
degli investimenti aggiuntivi complessivi previsti, e ciò è dovuto al sostegno del FEIS. Siamo
sicuri di poter continuare a sviluppare il suo
impatto.
La BEI non agisce da sola. Il buon funzionamento di questo pilastro del Piano di investimenti è fondamentalmente connesso all’associazione di investimenti pubblici e privati con i
fondi propri della BEI e la garanzia di bilancio
dell’UE. In definitiva, dunque, il pilastro costituito dal FEIS, nel quadro del Piano di investimenti per l’Europa, rappresenta uno strumento
che consente di eseguire un maggior numero
di transazioni con un rischio più elevato in tempi più rapidi.
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Bollette energetiche più leggere con l’aiuto dei contatori
«intelligenti». Un prestito da 500 milioni di EUR dalla BEI
nel quadro del FEIS contribuisce alla realizzazione del
programma d’introduzione dei contatori «intelligenti» della
società Calvin Capital nel Regno Unito.
I tre pilastri del Piano di investimenti per l’Europa
Il Fondo
europeo per gli
investimenti
strategici (FEIS)
pone rimedio
alle carenze
del mercato
sul piano
dell’assunzione
del rischio che
ostacolano gli
investimenti.
Il Polo europeo di
consulenza sugli
è uno sportello
unico di accesso
per l’assistenza
tecnica e i servizi di
consulenza.
Le riforme della
regolamentazione
e strutturali sono
volte a eliminare le
strozzature esistenti
e a garantire un
ambiente favorevole
agli investimenti.
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Fondo europeo per gli investimenti strategici
Investitori
EUR
5mrd
Progetti strategici
per l’Europa
Investitori
315 mrd
EUR
EUR
16mrd
Le operazioni della BEI nell’ambito
del FEIS
Investimenti totali
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Piano di investimenti per
l’Europa - Statistiche
BEI + FEI
Investimenti
totali correlati alle
approvazioni:
115,8 mrd di EUR
Finanziamenti
approvati*:
20,4 mrd di EUR
10,9 mrd di EUR
firmati
315 mrd di EUR
* Di cui
37%
Approvati dalla BEI: 13,6 mrd di EUR – approvati dal FEI: 6,8 mrd di EUR
Dati al 19/07/2016
Oltre 202 000 PMI
beneficeranno dei finanziamenti
del FEI - un sostegno che rafforzerà
l’economia dell’Europa e creerà
occupazione
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Il Piano di investimenti per l’Europa
289 transazioni
approvate in
26 dei
28 paesi
dell’UE
Infrastrutture sociali
Trasporti
Digitale
Energia
Ambiente e uso efficiente delle risorse
26 % 25 %
RSI
Piccole imprese
Finanziamenti per settore
23 %
12 %
6 %
5 %
4 %
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Una nuova
equazione
Ogni decisione, nell’ambito
degli affari, comprende una
valutazione dei rischi incorsi.
La BEI dispone da tempo di
chiare direttrici sui rischi che
può assumere. Le linee guida
includono fattori quali la
leva finanziaria (l’ammontare
del debito rispetto ai costi
di investimento) e la solidità
finanziaria di ciascun progetto.
Il FEIS, nell’ambito del Piano
di investimenti per l’Europa,
cambia il rapporto tra le
variabili del rischio.
Il Piano di investimenti per l’Europa
I
prestiti della BEI che si iscrivono nel Piano di
investimenti dell’Europa con il FEIS, ottengono il sostegno di una garanzia del bilancio dell’UE e alcune risorse proprie della Banca.
Ciò consente alla BEI di accettare un maggior
numero di transazioni che presentano un profilo di rischio più elevato. Dette operazioni
sono “addizionali”: esse intendono rimediare
a una carenza del mercato e, in linea di massima, non sarebbero state finanziate analogamente, come modalità e importo dalla BEI, se
non avessero ottenuto il sostegno del Piano di
investimenti. Il ventaglio delle operazioni firmate sinora indica che i nuovi clienti della BEI,
con cui esse sono state concluse, superano di
dieci volte quelli abituali.
la BEI ha finanziato la prima fase di Bruck seguendo i consueti orientamenti allora in vigore. La BEI ha limitato l’importo della propria
partecipazione e ha richiesto una garanzia per
il suo finanziamento.
Generalmente la BEI attribuisce le operazioni
rientranti nel pilastro FEIS del Piano di investimenti alla categoria “Attività speciali”. L’anno
scorso dette operazioni firmate dalla Banca
sono aumentate del 50%, e hanno compreso
progetti FEIS nel quadro del Piano di investimenti per l’Europa. Per il 2016 si prevede di
raggiungere 24 miliardi di EUR di firme di operazioni della categoria Attività speciali su un
totale di finanziamenti previsti pari a 71 miliardi di EUR. Si tratta del quadruplo del livello
raggiunto nel 2015 per le Attività speciali e un
importo che supera di sette volte i livelli medi
storici.
Paragoniamo questo modello con il prestito da 40 milioni di EUR che la BEI ha firmato
con Bruck nel mese di giugno 2016 attraverso il FEIS nel quadro del Piano di investimenti. Il grande impegno della BEI nel finanziare
un’ampia quota di espansione della società,
senza alcuna garanzia di terzi, ha favorito un
accelerazione del finanziamento. L’espansione della società Bruck, inoltre, presenta un’alta leva finanziaria rispetto ai consueti progetti a garanzia limitata, essendo in gran parte
finanziata da debito esterno. Senza il Piano
di investimenti, sarebbe stato più difficile per
la Banca accettare questo tipo di operazione.
Benché le due transazioni possano apparire simili, un maggiore approfondimento dei diversi concetti di finanziamento che sottendono la
prima e la seconda operazione con la società
Bruck rivela l’impatto del Piano di investimenti. In conclusione, dunque, il pilastro del FEIS,
nell’ambito del Piano di investimenti, ha agevolato la BEI nel sostenere un progetto importante che fornisce 39 MW di capacità di energia rinnovabile, migliorando la sicurezza degli
approvvigionamenti in due regioni austriache.
Esistono vari modi per strutturare un’operazione del tipo Attività speciale, le pagine seguenti ne illustrano alcune tipologie. Si consideri ad esempio l’operazione che la BEI ha
concluso con la società austriaca del settore eolico Energiepark Bruck. Parecchi anni fa
Il pilastro del FEIS, nel contesto del Piano di investimenti, offre alla BEI la flessibilità necessaria per strutturare le operazioni con modalità
diverse. Ciò, infine, consente alla BEI di sostenere gli obiettivi strategici dell’UE intesi a stimolare l’innovazione e l’occupazione.
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Il sito di Mont-Saint-Guibert,
a sud-est di Bruxelles
Ogni dieci anni, la Francia
perde l’equivalente di un
dipartimento con l’avanzamento
dell’urbanizzazione selvaggia. La
soluzione consiste nel costruire la
città su se stessa.
Bruno Farber,
Amministratore delegato del fondo Ginkgo Advisor
Rispondere in modo ecologico
all’urbanizzazione incontrollata
Il Piano di investimenti per l’Europa fa accelerare la bonifica di vecchi siti
industriali urbani riconvertendoli in aree dove è possibile vivere e lavorare
bene.
N
ella primavera del 2017 imprese edili appaltatrici, macchine per la movimentazione della terra e escavatrici inizieranno
a costruire 300 appartamenti e abitazioni nel
sito di Mont-Saint-Guibert, a sud-est di Bruxelles, luogo in cui nel diciannovesimo secolo
era situata una cartiera. Poco dopo, si aprirà
un cantiere per la costruzione di edifici nel
sobborgo parigino di Choisy-le-Roi nel sito di
un’ex fonderia oggi dismessa. Stessa cosa avverrà nel centro di Lione, nel sito di un’ex fabbrica di produzione di lavatrici Brandt. Per la
sostenibilità del nostro ambiente, è importan-
te bonificare siti industriali contaminati come
questi : nelle città europee se ne contano 3, 5
milioni. «Ogni dieci anni la Francia perde l’equivalente di un dipartimento con l’avanzamento dell’urbanizzazione selvaggia,» spiega Bruno Farber, amministratore delegato di Ginkgo
Advisor, responsabile dell’opera di bonifica di
questi siti. «La soluzione consiste nel costruire
la città su se stessa.»
Detto fondo ha raccolto 80 milioni di EUR per
realizzare sette progetti di bonifica e riconversione in Belgio e in Francia, tutti saranno pron-
Il Piano di investimenti per l’Europa
La pianificazione di nuove abitazioni sul sito di
un’ex industria chimica nella periferia parigina di
Romainville
ti per la costruzione entro la fine del 2018. Nel
fondo sono confluiti 15,6 milioni di EUR dalla
BEI. Grazie al successo di quest’attività, Farber
ha iniziato a raccogliere fondi per la costituzione di un secondo fondo, che aprirebbe le porte
ad altri mercati come il Regno Unito, il Lussemburgo e la Spagna. Gli addetti della BEI erano
entusiasti di ripetere l’esperienza.
«Possiamo constatare che il Ginkgo I sta andando veramente bene,» afferma James Ranaivoson, consigliere manageriale che ha condotto
l’operazione. «È molto importante continuare
a sostenere gli investimenti che il fondo porta
avanti partecipando subito nel secondo fondo.
Il FEIS, nel quadro del Piano di investimenti, ci
offre questa possibilità di pronto intervento.»
Senza il coinvolgimento del FEIS nel quadro del
Piano di investimenti, la BEI non sarebbe stata
in grado di investire così tanto nel fondo Ginkgo II, così come ha fatto. Questo in definitiva
avrebbe compromesso gli interventi di bonifica dei siti intrapresi dalla società. Gli addetti
al prestito della BEI ammettono che il percorso seguito dal fondo Ginkgo I è stato agevole.
La BEI è riuscita a intervenire rapidamente nel
secondo fondo con un importo maggiore rispetto a quelle su cui avrebbe potuto contare grazie alla partecipazione del FEIS. La Banca
ha firmato un prestito di 30 milioni di EUR con
il fondo Ginkgo II nel mese di febbraio 2016.
A sua volta ciò favorisce Farber nella raccolta
di un importo ancora più consistente di fondi
per il Ginkgo II, tanto da raggiungere l’obiettivo di 140 milioni di EUR. «La presenza della BEI,
come investitore primario in Ginkgo II, mostra
alle altre istituzioni la conduzione di una concreta e rigorosa verifica dell’operazione nonché una buona gestione del primo fondo in un
difficile contesto economico.» Ciò significa che
il fondo Ginkgo II passerà presto dalla fase di
raccolta fondi alla fase delle opere di bonifica,
per il bene delle nostre città.
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Il Piano di investimenti per l’Europa
È la quarta rivoluzione
industriale. La Heidelberger
Druckmaschinen è artefice
di cambiamenti radicali nel
campo in cui scommettiamo vi
sarà futuro. Lei ha scommesso
il suo futuro nel digitale.
Jason Oliver,
Responsabile del digitale,
Heidelberger Druckmaschinen
Il negozio
Mymuesli nel
corso principale di
Heidelberg
Il Piano di investimenti per l’Europa
Il muesli e il futuro
dell’innovazione
Il FEIS, nell’ambito del Piano di investimenti, partecipa alla corsa per rendere
la stampa digitale più veloce ed efficiente.
I
l negozio Mymuesli, nel caratteristico corso
principale di Heidelberg, è situato ai margini del centro storico, al di là del fiume
Neckar, sulla sponda dove si trova la più antica università tedesca. Tuttavia, esso compare
in prima linea nel campo della stampa digitale e dell’innovazione industriale. Quando si
sceglie un contenitore di muesli, un commesso del negozio con la maglietta rosa lo inserisce in una macchina lunga e nera. Si digita un
messaggio personalizzato su un touchscreen e
si carica una foto, come ad esempio la foto dei
figli. La macchina fa rullare il contenitore tubolare sotto una luce violetta che in realtà è un
dispositivo con tecnologia innovativa di stampa a getto d’inchiostro. Dopo pochi secondi
viene prodotto un contenitore personalizzato
di muesli con foto e messaggio direttamente stampati sopra. Non si tratta però semplicemente di una particolare scatola di muesli.
La competitività europea nel mercato della
stampa digitale dipende dalla società che ha
realizzato questa elegante stampante nera,
l’Heidelberger Druckmaschinen. «È la quarta
rivoluzione industriale», afferma il responsabile del digitale della società Jason Oliver. «La
Heidelberger Druckmaschinen è artefice di
cambiamenti radicali nel campo in cui scommettiamo che vi sarà futuro. Lei ha scommesso
il suo futuro nel digitale.»
Scommessa certo intelligente in cui la società sta creando la propria strada, dopo anni
di crisi nel mercato delle stampanti e la congiuntura negativa causata dalla crisi finanziaria del 2008. Per garantirsi il futuro e finanziare lo sviluppo di nuove tecnologie innovative,
la Heidelberger Druckmaschinen ha firmato un accordo con la BEI nel mese di marzo
2016 per ottenere un prestito da 100 milioni di
EUR attraverso il FEIS, nel quadro del Piano di
investimenti.
Dopo tutto, questa società non produce solo
macchine per la stampa ma per necessità è anche una società di software, con ingegneri che
sviluppano programmi per il funzionamento
di quel macchinario.
«In definitiva vogliamo creare un sistema che
possa realmente autogestirsi dal punto di vista
decisionale», asserisce Oliver. In futuro, i programmi elaborati dagli ingegneri informatici
della Heidelberger Druckmaschinen consentiranno una personalizzazione della produzione industriale come quella del contenitore di
muesli nel centro storico di Heidelberg.
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Finora non potevamo fornire
finanziamenti ai condomini. Non
riuscivamo ad attuare completamente
il nostro modello aziendale. Ora
invece offriamo ai proprietari il
pacchetto completo. Questo facilita
enormemente il nostro lavoro.
Potremo eseguire molte più opere
legate all’efficienza energetica in un
breve lasso di tempo.
José Lopez,
Presidente di Énergies POSIT’IF
Un appartamento
condominiale di
Parigi diventa
efficiente sotto il
profilo energetico.
Il Piano di investimenti per l’Europa
Il Piano di investimenti incontra
i vicini condomini
Grazie al Piano di investimenti, migliaia di appartamenti parigini sono
rinnovati per diventare più efficienti sotto il profilo energetico
S
e avete un’idea dei difficili rapporti condominiali, potete immaginare a cosa vada
incontro José Lopez che ha a che fare
con 3 600 vicini cercando di condurli ad un
accordo.
Lopez è il presidente di Énergies POSIT’IF, un’azienda pubblico-privata che si prefigge di
rendere i fabbricati condominiali dell’Île-deFrance più efficienti sotto il profilo energetico. È un compito improbo perché José e i suoi
collaboratori devono persuadere ciascun proprietario di un appartamento condominiale
ad accettare il piano proposto e a sostenere la
propria quota di spese di ristrutturazione.
È anche vero che la Énergies POSIT’IF ha ricevuto un grande aiuto nel dicembre 2015 dalla BEI, che le accordato 100 milioni di EUR di
prestito tramite il FEIS nel quadro del Piano di
investimenti. Il prestito della BEI consente alla
società Énergies POSIT’IF di evitare di negoziare con una serie di banche commerciali il
piano di finanziamento elaborato per ciascun
proprietario di appartamento di un edificio. La
Énergies POSIT’IF sarà ora in grado di utilizzare il prestito della BEI per offrire finanziamenti
ai proprietari. «Finora non potevamo fornire finanziamenti ai condomini», rivela Lopez. «Non
riuscivamo ad attuare completamente il nostro
modello aziendale. Ora invece offriamo ai proprietari il pacchetto completo. Questo facilita
enormemente il nostro lavoro. Potremo eseguire molte più opere legate all’efficienza energetica in un breve lasso di tempo.»
Si tratta di un aspetto importante per la regione parigina, in cui tre quarti delle abitazioni sono condomini o alloggi popolari. Gli appartamenti costruiti negli anni 1960 e 1970
- prima che gli shock petroliferi portassero
alla regolamentazione sull’efficienza energetica - hanno un pessimo isolamento con perdite di calore. Le riqualificazioni effettuate dalla
società Énergies POSIT’IF consentono a questi
appartamenti un risparmio energetico che varia tra il 40% e il 75%.
La differenza fatta dal FEIS, nella cornice del
Piano, può essere espressa in questi termini:
negli ultimi tre anni, la società ha realizzato interventi nel campo dell’efficienza energetica su
1 500 appartamenti. Con l’ottenimento del prestito attraverso il pilastro del FEIS, nel quadro
del Piano di investimenti, la società prevede di
riqualificare 2 100 appartamenti nel corso del
prossimo anno.
La BEI sta lavorando a operazioni analoghe in altre tre regioni francesi.
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Abbiamo voluto rendere
questo tipo d’investimenti
interessante e accessibile agli
investitori istituzionali.
Stephanie Bendorff Røpcke,
Vicepresidente alla Copenhagen
Infrastructure Partners
Seajacks Scylla sistemerà
le turbine finanziate dal
fondo nel mare
Il Piano di investimenti per l’Europa
Livelli d’indebitamento ridotti per
attirare investimenti elevati
Il Piano di investimenti per l’Europa porta i fondi pensionistici a investire
nell’energia rinnovabile
I
nstallare 67 turbine eoliche, alte ciascuna 90
metri, nelle acque burrascose del Mare del
Nord è un’impresa alquanto difficile, analogamente alla trasformazione degli scarti del legno in energia elettrica. Provate però a mettere insieme i miliardi di euro che occorrono per
realizzare questi progetti rivolgendovi a investitori che di norma evitano i grandi rischi. Per
questo sì che serve creatività. Copenhagen Infrastructure Partners, un gestore di fondi nelle
infrastrutture per le energie rinnovabili, è riuscito in quest’impresa, con l’ausilio del FEIS nel
quadro del Piano di investimenti per l’Europa.
«Abbiamo voluto rendere questo tipo di investimenti interessante e accessibile agli investitori istituzionali,» dichiara Stephanie Bendorff
Røpcke, vicepresidente alla Copenhagen Infrastructure Partners. In genere, il Copenhagen Infrastructure II finanzia la propria quota
di un progetto con azioni privilegiate oppure
con una combinazione di capitale di rischio e
di debito. Questo rende la leva finanziaria notevolmente inferiore rispetto a quella dei fondi infrastrutturali analoghi e riduce il rischio
del fondo, consentendo la partecipazione di
investitori istituzionali relativamente prudenti,
compresi i fondi pensione.
Nel luglio 2015, conclusosi il periodo di raccolta di capitali, il fondo disponeva di 19 investitori tra cui anche la BEI. Con 75 milioni di EUR di
fondi era la prima partecipazione azionaria che
la BEI effettuava attraverso il Piano di investimenti per l’Europa. (In passato gli investimenti
azionari della BEI non superavano 50 milioni di
EUR, ma in virtù del Piano di investimenti la BEI
ha potuto incrementare la sua quota). Una delle principali finalità del pilastro FEIS, nell’ambito del Piano di investimenti, è quella di attirare
gli investitori privati in settori che solitamente
eviterebbero. Gli investitori istituzionali sono
spesso cauti quando si tratta di investire in tecnologie relativamente poco collaudate e preferiscono cercare investimenti sicuri, perché
sono tenuti a salvaguardare il capitale pensionistico dei clienti. L’assetto del Copenhagen
Infrastructure II «indirizza la liquidità degli investitori verso investimenti che di solito non
finanzierebbero», precisa Barbara Boos, co-responsabile dei fondi di partecipazione nella
divisione Cambiamento climatico e Ambiente
presso la BEI.
I primi investimenti realizzati dal fondo hanno
interessato progetti nel Regno Unito e in Germania ed esso intende mantenerli per 20 anni.
«Per la tipologia d’investitori di cui disponiamo,
il fondo è più un’alternativa a un’obbligazione
che un investimento di capitale di rischio ad
alta leva finanziaria», dichiara Bendorff Røpcke
del Copenhagen Infrastructure II.
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Abbiamo creato la società
che ha reso possibile il passaggio
dal laboratorio di ricerca all’ospedale.
L’obiettivo è quello di sviluppare
una molecola che aiuterà molte,
molte persone.
Angelita Rebollo,
Co-fondatrice, PEP- Therapy
La ricercatrice Angelita
Rebollo nel suo
laboratorio parigino
Il Piano di investimenti per l’Europa
Un antitumorale passa da
un’università parigina al mercato
Il primo fondo francese per spin-out accademici ottiene finanziamenti dal
Piano di investimenti per l’Europa.
A
ngelita Rebollo è una spagnola amante del divertimento e dotata di una brillante mente scientifica, di cui si serve, a
suo dire, per combattere le cellule tumorali.
Nel suo laboratorio all’Università Pierre e Marie Curie, nello storico ospedale della Pitié-Sal­
pêtrière sulle rive della Senna nel cuore di Parigi, la ricercatrice ha sviluppato una tecnica che
blocca funzioni specifiche di proteine che causano la trasformazione di cellule sane in cellule tumorali. Il trattamento potrebbe giovare a
tutta una serie di persone affette da patologie
diverse, anche se i primi risultati indicano che
sarà anzitutto utilizzato per curare il tumore
alle ovaie e gravi tipi di tumore al seno. Se la
chemioterapia causa numerosi effetti collaterali distruggendo le cellule sane, la terapia mirata
della dottoressa Rebollo distrugge solo quelle
tumorali. I suoi studi di ricerca in questo campo sono iniziati 17 anni fa a Madrid e la portarono alla scoperta della terapia PEP insieme a
altri scienziati ricercatori operanti presso prestigiosi istituti di ricerca francesi. «Abbiamo
creato la società che ha reso possibile il passaggio dal laboratorio di ricerca all’ospedale»
afferma Angelita Rebollo. «L’obiettivo è quello
di sviluppare una molecola che aiuterà molte,
molte persone.»
La terapia PEP è stata sostenuta con 1 milione di EUR dalla società Quadrivium 1, il primo
fondo di investimento francese a fornire fi-
nanziamenti di avviamento nel campo di progetti nelle scienze della vita e nella tecnologia
digitale che nascono in una dozzina di istituti accademici di ricerca francesi. Si tratta di un
modello elaborato in via pionieristica dalle università statunitensi e che in Europa è stato portato avanti con maggiore convinzione nel Regno Unito. Ma questo tipo di ricerca non è mai
stata condotta in Francia. «È stato impegnativo
introdurre tale concetto in Francia,» ammette
Philippe Tramoy, partner alla Quadrivium 1, responsabile del portafoglio dedicato alle scienze della vita. «Siamo i primi, dunque tutti gli
occhi sono puntati su di noi per vedere se è
un’attività che vale la pena seguire.»
Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI),
che fa parte del Gruppo BEI, ha avuto un occhio vigile. Ha fornito 20 milioni di EUR attraverso il Piano di investimenti per l’Europa per
portare i finanziamenti complessivi del Quadrivium 1 a 56 milioni di EUR.
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Quando si mangiano questi
salumi si avverte la sensazione
di lasciarsi andare, ma con meno
senso di colpa.
Konstantinos Frouzis,
Direttore generale alla Creta Farms
Il Piano di investimenti per l’Europa
Innovare con la dieta mediterranea
Un’azienda greca produttrice di salumi utilizza un metodo basato
sull’amalgama di olio di oliva a fini dietetici e ottiene un conferimento di
capitali dal Piano di investimenti
L
’innovazione commerciale fa generalmente pensare a apps sofisticate, a gadget frutto di start-up altamente tecnologiche, oppure a medicinali elaborati da aziende
farmaceutiche, ovvero a prodotti o a risultati importanti, e talvolta anche alquanto entusiasmanti. Che dire allora di salumi oltremodo
squisiti? Questo sì che è veramente stimolante!
di merendine e spuntini ma le banche greche
non sono propense a erogare prestiti, dopo
anni di instabilità economica. Nel mese di giugno, dunque, la Creta Farms è riuscita a ottenere il primo grande prestito per un’azienda greca con il pilastro FEIS, nel quadro del Piano di
investimenti. Il prestito è stato dell’ordine di
15 milioni di EUR sotto forma di quasi-equity.
La Creta Farms, maggiore azienda produttrice
di salumi in Grecia, spende cinque volte quanto spendono i produttori in campo alimentare suoi pari in metodi alternativi per produrre
carni più sane. L’inventività dell’azienda si concentra su una complessa tecnologia proprietaria che consente la rimozione dei grassi saturi
di origine animale dalle carni e di amalgamare olio extra vergine di oliva, che include grassi non saturi e conferisce un sapore così buono alla “dieta mediterranea”. Ciò rende le carni
più sane perché è diminuisce il contenuto di
colesterolo “cattivo”, pur mantenendo piacevole il gusto. «Quando si mangiano questi salumi
si avverte la sensazione di lasciarsi andare, ma
con meno senso di colpa», afferma Konstantinos Frouzis, direttore generale dell’azienda.
La Creta Farms è del parere che la tecnica del
“passare all’olio” possa essere impiegata per
rendere più salutare anche la produzione di
pizza e formaggio, perché la dieta mediterranea rivela la capacità di ridurre il rischio di
infarto. La rigorosa analisi della BEI in merito all’operazione giova alla reputazione della Creta Farms, sostiene Frouzis, e alle aziende
greche in generale. «Oggi gli investitori nutrono molti dubbi sulla Grecia», egli afferma, «ma
questa operazione dimostra che le aziende
greche possono poggiare su basi veramente
solide.»
Questa tecnologia “di passare all’olio”, come la
definiscono i funzionari dell’azienda, ha reso la
Creta Farms il protagonista principale nel mercato greco dei salumi. L’azienda vuole espandersi di più ed entrare nel mercato mondiale
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Il denaro ci aiuterà a
soddisfare la nostra
missione: curare meglio.
Ondřej Tomšík,
Responsabile delle operazioni,
Elite Dental Prague
Risorse abbondanti per le piccole
imprese
Il Piano di investimenti si rivolge alle PMI di tutta Europa.
I
n tutta Europa le piccole imprese stentano
a ottenere crediti. Le banche dispongono
di abbondante liquidità, ma considerano le
piccole imprese più rischiose di quelle grandi.
Il FEIS, nel quadro del Piano di investimenti, si
propone di offrire a banche e investitori privati maggiori sicurezze quando si tratta di rimet-
tere in circolazione il loro denaro. È quello che
avviene nella Repubblica ceca. Qui il FEI ha firmato un accordo, nell’agosto del 2015, riguardante la controgaranzia delle garanzie effettuate da una banca di sviluppo pubblica con
sede a Praga, la CMZRB. «Vi è liquidità sufficiente, ma le banche esigono garanzie reali, questo
Il Piano di investimenti per l’Europa
è l’anello mancante», afferma Lubomir Rajdl,
vicedirettore generale di questa banca di sviluppo. «Il nostro programma va proprio a colmare una carenza del mercato.»
La Elite Dental di Praga, una clinica odontoiatrica specializzata, ha ottenuto un prestito di
111 000 EUR dalla banca CMZRB per l’acquisto di attrezzature d’avanguardia. «Il tasso di
interesse applicato non era neanche un terzo
di quello del prestito che avevamo precedentemente ricevuto,» commenta Ondrej Tomsik,
reponsabile delle operazioni alla Elite. «Quando abbiamo saputo che avremmo ottenuto finanziamenti con garanzia dell’UE ci siamo entusiasmati. Il denaro ci aiuterà a soddisfare la
nostra missione: curare meglio. Stiamo programmando di investire in un altro studio e assumere un altro dentista e un’altra infermiera
odontoiatrica.»
La banca CMZRB ha garantito prestiti a quasi
900 piccole imprese nella Repubblica ceca con
il sostegno del FEIS, nel quadro del Piano di investimenti. Nei prossimi due anni il vicedirettore Rajdl prevede che il programma sostenga
prestiti a 1 400 piccole imprese, per un valore
di 160 milioni di EUR.
Questi piccoli prestiti, con controgaranzia del
FEI, ampliano la portata del FEIS, permettendogli di raggiungere ogni angolo d’Europa. Sulla
riva bulgara del Danubio, Georgi Dikov dirige
un’azienda che produce ponteggi e attrezzature edili. Ha ricevuto un prestito di 34 000 EUR
dalla Cibank di Sofia per acquistare una mietitrebbiatrice di seconda mano dalla Germania. «In Bulgaria è importante avere più fonti di reddito», afferma Dikov, che impiega 45
persone in fabbrica e altre cinque in un terreno agricolo di 100 ettari. «Se le cose non pro-
cedono per il meglio in un’attività, si può contare sull’altra, fino a quando la situazione non
migliora.»
La ditta di Dikov, la Dzhodi Ltd. creata 39 anni
fa, si trova a Oryahovo, una cittadina di 5 000
abitanti dove il tasso di disoccupazione è superiore alla media bulgara e gli stipendi sono la
metà della media nazionale. È una zona con un
numero relativamente basso di lavoratori altamente qualificati. «Io formo persone prive di
istruzione», sostiene Dikov, «e ne faccio degli
operai specializzati.»
I funzionari della Cibank prevedono di sostenere 700 piccole e medie imprese bulgare entro
la fine del programma.
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Potremmo addirittura salvare
vite umane diminuendo le
complicazioni che talvolta
insorgono in caso di terapie
prolungate.
Dott. Roger Stedman,
Direttore sanitario del Sandwell and
West Birmingham NHS Trust
Il Piano di investimenti per l’Europa
Presenti nelle vere emergenze
Nell’obiettivo di rendere l’economia dell’UE più sana, il Piano di investimenti
finanzia la più grande struttura britannica di pronto soccorso ospedaliero.
S
e vi trovaste a Birmingham e avvertiste
sintomi come la perdita di sensibilità in
una metà del corpo, difficoltà di parola e
vista annebbiata, probabilmente vi dirigereste
al City Hospital. Gli operatori del pronto soccorso vi diagnosticherebbero un ictus e cercherebbero di stabilizzarvi. Per ottenere cure
specialistiche dovreste però percorrere in autoambulanza 10 minuti di strada fino al reparto di neurologia dell’ospedale Sandwell a West
Bromwich, che è a quasi 8 km di distanza: un
lasso di tempo vitale perso per un paziente colpito da una patologia acuta.
Il Trust che gestisce i due ospedali si propone
di risolvere il problema della divisione dei servizi di emergenza investendo 350 milioni di
GBP per costruire il Midland Metropolitan Hospital, a metà strada tra le strutture esistenti. Il
nuovo ospedale sarà dedicato principalmente
alla cura dei casi più gravi nell’emergenza-urgenza, e fungerà da comune punto di riferimento in caso di malattia grave e improvvisa,
un luogo in cui all’arrivo è possibile accedere immediatamente a tutte le cure specialistiche. La costruzione del centro avrà un impatto
concreto sulla salute – e a volte sulla stessa sopravvivenza – dei 550 000 abitanti che vivono
nell’area di utenza.
«Accedere più rapidamente alle giuste cure
di urgenza significa, per il paziente, recupera-
re più in fretta e in modo più completo», spiega il dottor Roger Stedman, direttore sanitario
del Sandwell and West Birmingham NHS Trust.
«Potremmo addirittura salvare vite umane diminuendo le complicazioni che talvolta insorgono in caso di terapie prolungate».
L’ospedale Midland Metropolitan, da 669 posti letto, sarà il maggiore centro britannico per
servizi di pronto soccorso, e il secondo centro
del Regno Unito specializzato nel trattamento
di patologie acute. La BEI finanzia con un importo pari a 120 milioni di GBP sul costo totale del progetto attraverso il FEIS, tra il Piano di
investimenti.
Il Midland Metropolitan Hospital sarà costruito
a Smethwick, a ovest dal centro di Birmingham,
sui terreni di un vecchio sito industriale utilizzato negli anni ‘40 dell’Ottocento per la produzione di dadi e bulloni e in anni più recenti per la
fabbricazione di autovetture. Il nuovo complesso sarà completato nell’ottobre 2018 e comprenderà nove sale operatorie, una grande unità
di terapia intensiva e un reparto maternità con
due sale operatorie specializzate. «Il nostro scopo è valutare, esaminare e curare i pazienti rapidamente per evitare che restino in ospedale più
del dovuto», precisa il dottor Matthew Lewis, direttore della medicina di urgenza al Trust. «Questo nuovo ambiente ci consentirà indubbiamente di erogare servizi migliori.»
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Polo europeo di consulenza sugli
investimenti
Sostegno alle probabili operazioni del Piano di investimenti
I
l Polo europeo di consulenza sugli investimenti è un partenariato tra la BEI e la Commissione europea. È la BEI che gestisce il
Polo, che è finanziato congiuntamente con la
Commissione europea.
Il Polo funge da sportello unico di accesso per
un’ampia assistenza di tipo tecnico e di servizi di consulenza. Esso inoltre fornisce un sostegno mirato all’individuazione, alla preparazione e allo sviluppo di progetti di investimento
in tutta l’Unione europea.
I suoi servizi comprendono il supporto allo sviluppo del progetto in tutte le fasi del ciclo di
quest’ultimo (dagli studi di pre-fattibilità fino
al finanziamento) nonché servizi di consulenza
a monte e strategici su studi di mercato, strategie settoriali e analisi di progetto. Il Polo eroga anche consulenza finanziaria per favorire
l’accesso aziendale a fonti idonee di finanziamento. È possibile ottenere maggiore assistenza di tipo orizzontale attraverso orientamenti
di processo e metodologici, mediante una formazione correlata ai progetti di investimento
(ad esempio, procedure di appalto, analisi costi-benefici) e riguardante l’accesso ai finanziamenti e all’uso dei fondi dell’UE.
Il Polo non si limita a sostenere i progetti che
possono ottenere il finanziamento del pilastro FEIS, nel quadro del Piano di investimenti. Sfruttando la rete di istituzioni partner, il
Polo è in grado di svolgere un ruolo rilevante
nella promozione del FEIS. Esso può facilitare
l’individuazione, l’identificazione e il sostegno
di progetti sono potenzialmente idonei ai finanziamenti del FEIS, mobilitando un sostegno mirato in vari momenti del ciclo di vita del
progetto.
Il servizi del Polo di consulenza sono disponibili a entità pubbliche e private. Dette entità possono contattare il Polo via internet (www.eib.
org/eiah),oppure attraverso la BEI o i suoi partner locali.
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Il Piano di investimenti per l’Europa
Autorità
pubbliche
Stati membri
Settore privato
Portale Web + modulo di contatto online + Squadra di sostegno
Polo europeo di consulenza sugli
investimenti (PECI)
Programmi
e attività di
consulenza
disponibili
•
•
•
Sostegno al progetto
durante tutto il ciclo
del progetto
Sostegno agli
strumenti finanziari
Migliorare l’accesso ai
finanziamenti
Servizi aggiuntivi
di consulenza e
assistenza tecnica
•
•
Nuovo sostegno degli
investimenti anche in
ambiti di pertinenza
del FEIS (possono
essere erogati da
servizi di consulenza
o dalle squadre
operative della BEI)
Identificazione,
all’uopo, delle varie
esigenze
OFERTA
Competenze delle
istituzioni partner del
PECI
•
•
Rete di istituzioni
comprendente il Gruppo
BEI, la Commissione
europea, le banche di
promozione nazionale,
ecc.
Modello di
collaborazione integrata
Come?
Promotori di
progetto
Cosa?
DOMANDA
Perché?
Cos’è il Polo di consulenza sugli
investimenti?
Facebook “f ” Logo
RGB / .ai
Facebook “f ” Logo
RGB / .ai
facebook.com/EuropeanInvestmentBank
twitter.com/EIB
youtube.com/EIBtheEUbank
doi:10.2867/65931 © EIB GraphicTeam - © Heidelberger Druckmaschinen, © Copenhagen Infrastructure Partners, © Ginkgo Advisor,
doi:10.2867/907759 © Énergies POSIT’IF, © PEP-Therapy, © Cylonphoto/Shutterstock.com, © Elite Dental Prague, © 2015 Sandwell and West Birmingham Hospitals NHS Trust
Prevediamo anche di sviluppare nuovi prodotti e strutture finanziarie, che accelereranno ancor più la dinamica degli investimenti
e rafforzeranno l’impatto del Piano di investimenti per l’Europa in una gamma di settori
più ampia.
Information Desk
3+352 4379-22000
5+352 4379-62000
U [email protected]
Banca europea per gli investimenti
98 -100, boulevard Konrad Adenauer
L-2950 Luxembourg
3+352 4379-1
5+352 437704
www.eib.org/efsi
Fondo europeo per gli investimenti
37B, avenue J.F. Kennedy
L-2968 Luxembourg
3+352 2485-1
5+352 2485-81200
www.eif.org – U [email protected]
Continuiamo a cercare nuove idee e nuovi
orientamenti fruttuosi. Insieme alla Commissione europea, stiamo dirigendo parte delle
risorse del FEIS a investimenti nelle piccole e
medie imprese, in cui inizialmente si è registrata una forte domanda transattiva. Questo
si tradurrà in un significativo aumento delle
operazioni finanziate dal FEI, sebbene il pilastro FEIS nel quadro del Piano di investimenti
continuerà a concentrarsi considerevolmente
su imprese innovative.
ISBN 978-92-861-2929-2
ISBN 978-92-861-2927-8
L’elenco dei progetti da finanziare sarà anche
potenzialmente alimentato dal Polo europeo
di consulenza sugli investimenti, il quale contribuirà nello sviluppo di progetti che, in taluni casi, potranno essere finanziati dal FEIS nel
quadro del Piano di investimenti. Il Polo sta
sviluppando contatti con un certo numero
di partner negli Stati membri dell’UE, tra cui
le banche di promozione nazionale, che riveleranno una presa maggiore e più mirata sul
territorio.
print: QH-01-16-597-IT-C
digital: QH-01-16-597-IT-N
La garanzia di bilancio dell’UE e i fondi propri
della BEI cooperano da un anno. L’intera struttura decisionale responsabile delle operazioni
è al completo solo dagli ultimi sei mesi; questo contesto spiega come le transazioni arrivino oggi in modo più rapido. Il nostro auspicio
è rivolto a un maggior numero di operazioni
da trattare in modo più celere, interessando
tutti i paesi dell’UE. La Commissione europea
intende prolungare l’attività del pilastro FEIS,
nel quadro del Piano di investimenti oltre i tre
anni inizialmente previsti.
© EIB IT 09/2016
Prospettive