Il Piano di investimenti per l`Europa
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Il Piano di investimenti per l`Europa
Il Piano di investimenti per l’Europa Il primo anno di attività Il Fondo europeo per gli investimenti strategici 2 Il Piano di investimenti per l’Europa Cento miliardi di ragioni per festeggiare quest’anno Il Piano di investimenti per l’Europa N el novembre del 2014 la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti hanno proposto di creare il Piano di investimenti per l’Europa, come un’iniziativa volta a contrastare la debole congiuntura economica che perdurava dalla crisi finanziaria del 2008. Lo scopo prefisso era quello di rilanciare gli investimenti e ripristinare la competitività dell’UE, incentivando la crescita e la creazione di posti di lavoro. Una delle colonne portanti del Piano è costituita dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), uno strumento che abbina la garanzia di bilancio dell’UE e le risorse della BEI. Gli altri due pilastri riguardano la riforma della regolamentazione e l’assistenza tecnica. Il pilastro rappresentato del FEIS finanzia un numero maggiore di operazioni con un più elevato profilo di rischio rispetto a quanto faceva la BEI in passato, attirando investimenti privati e affrontando le carenze del mercato. Gli investimenti intendono mobilitare 315 miliardi di EUR nei prossimi tre anni. La Commissione europea e il Gruppo BEI hanno varato ufficialmente questa componente del Piano di investimenti per l’Europa nell’estate del 2015. Dopo un anno, l’effetto congiunto dei 16 miliardi di EUR di garanzia dal bilancio dell’UE e dei 5 miliardi di EUR di risorse della BEI ha innescato investimenti con un potenziale di avvio dei primi 100 miliardi di EUR previsti dall’obiettivo. Il fatto di aver già realizzato 289 transazioni nell’ambito di questo pilastro del Piano di investimenti in 26 paesi dell’UE, azionando potenzialmente il 37% dei complessivi 315 miliardi di EUR previsti rappresenta un grande risultato per il Gruppo BEI. Dette transazioni hanno sinora interessato tutti i settori all’obiettivo, con una mobilitazione del 23% degli investimenti nel settore energetico, 25% nella RSI e del 12% nel digitale. Le imprese di minori dimensioni rappresentano il 26% degli investimenti aggiuntivi complessivi previsti, e ciò è dovuto al sostegno del FEIS. Siamo sicuri di poter continuare a sviluppare il suo impatto. La BEI non agisce da sola. Il buon funzionamento di questo pilastro del Piano di investimenti è fondamentalmente connesso all’associazione di investimenti pubblici e privati con i fondi propri della BEI e la garanzia di bilancio dell’UE. In definitiva, dunque, il pilastro costituito dal FEIS, nel quadro del Piano di investimenti per l’Europa, rappresenta uno strumento che consente di eseguire un maggior numero di transazioni con un rischio più elevato in tempi più rapidi. 3 4 Il Piano di investimenti per l’Europa Bollette energetiche più leggere con l’aiuto dei contatori «intelligenti». Un prestito da 500 milioni di EUR dalla BEI nel quadro del FEIS contribuisce alla realizzazione del programma d’introduzione dei contatori «intelligenti» della società Calvin Capital nel Regno Unito. I tre pilastri del Piano di investimenti per l’Europa Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) pone rimedio alle carenze del mercato sul piano dell’assunzione del rischio che ostacolano gli investimenti. Il Polo europeo di consulenza sugli è uno sportello unico di accesso per l’assistenza tecnica e i servizi di consulenza. Le riforme della regolamentazione e strutturali sono volte a eliminare le strozzature esistenti e a garantire un ambiente favorevole agli investimenti. 5 Il Piano di investimenti per l’Europa Fondo europeo per gli investimenti strategici Investitori EUR 5mrd Progetti strategici per l’Europa Investitori 315 mrd EUR EUR 16mrd Le operazioni della BEI nell’ambito del FEIS Investimenti totali 6 Il Piano di investimenti per l’Europa Piano di investimenti per l’Europa - Statistiche BEI + FEI Investimenti totali correlati alle approvazioni: 115,8 mrd di EUR Finanziamenti approvati*: 20,4 mrd di EUR 10,9 mrd di EUR firmati 315 mrd di EUR * Di cui 37% Approvati dalla BEI: 13,6 mrd di EUR – approvati dal FEI: 6,8 mrd di EUR Dati al 19/07/2016 Oltre 202 000 PMI beneficeranno dei finanziamenti del FEI - un sostegno che rafforzerà l’economia dell’Europa e creerà occupazione 7 Il Piano di investimenti per l’Europa 289 transazioni approvate in 26 dei 28 paesi dell’UE Infrastrutture sociali Trasporti Digitale Energia Ambiente e uso efficiente delle risorse 26 % 25 % RSI Piccole imprese Finanziamenti per settore 23 % 12 % 6 % 5 % 4 % 8 Il Piano di investimenti per l’Europa Una nuova equazione Ogni decisione, nell’ambito degli affari, comprende una valutazione dei rischi incorsi. La BEI dispone da tempo di chiare direttrici sui rischi che può assumere. Le linee guida includono fattori quali la leva finanziaria (l’ammontare del debito rispetto ai costi di investimento) e la solidità finanziaria di ciascun progetto. Il FEIS, nell’ambito del Piano di investimenti per l’Europa, cambia il rapporto tra le variabili del rischio. Il Piano di investimenti per l’Europa I prestiti della BEI che si iscrivono nel Piano di investimenti dell’Europa con il FEIS, ottengono il sostegno di una garanzia del bilancio dell’UE e alcune risorse proprie della Banca. Ciò consente alla BEI di accettare un maggior numero di transazioni che presentano un profilo di rischio più elevato. Dette operazioni sono “addizionali”: esse intendono rimediare a una carenza del mercato e, in linea di massima, non sarebbero state finanziate analogamente, come modalità e importo dalla BEI, se non avessero ottenuto il sostegno del Piano di investimenti. Il ventaglio delle operazioni firmate sinora indica che i nuovi clienti della BEI, con cui esse sono state concluse, superano di dieci volte quelli abituali. la BEI ha finanziato la prima fase di Bruck seguendo i consueti orientamenti allora in vigore. La BEI ha limitato l’importo della propria partecipazione e ha richiesto una garanzia per il suo finanziamento. Generalmente la BEI attribuisce le operazioni rientranti nel pilastro FEIS del Piano di investimenti alla categoria “Attività speciali”. L’anno scorso dette operazioni firmate dalla Banca sono aumentate del 50%, e hanno compreso progetti FEIS nel quadro del Piano di investimenti per l’Europa. Per il 2016 si prevede di raggiungere 24 miliardi di EUR di firme di operazioni della categoria Attività speciali su un totale di finanziamenti previsti pari a 71 miliardi di EUR. Si tratta del quadruplo del livello raggiunto nel 2015 per le Attività speciali e un importo che supera di sette volte i livelli medi storici. Paragoniamo questo modello con il prestito da 40 milioni di EUR che la BEI ha firmato con Bruck nel mese di giugno 2016 attraverso il FEIS nel quadro del Piano di investimenti. Il grande impegno della BEI nel finanziare un’ampia quota di espansione della società, senza alcuna garanzia di terzi, ha favorito un accelerazione del finanziamento. L’espansione della società Bruck, inoltre, presenta un’alta leva finanziaria rispetto ai consueti progetti a garanzia limitata, essendo in gran parte finanziata da debito esterno. Senza il Piano di investimenti, sarebbe stato più difficile per la Banca accettare questo tipo di operazione. Benché le due transazioni possano apparire simili, un maggiore approfondimento dei diversi concetti di finanziamento che sottendono la prima e la seconda operazione con la società Bruck rivela l’impatto del Piano di investimenti. In conclusione, dunque, il pilastro del FEIS, nell’ambito del Piano di investimenti, ha agevolato la BEI nel sostenere un progetto importante che fornisce 39 MW di capacità di energia rinnovabile, migliorando la sicurezza degli approvvigionamenti in due regioni austriache. Esistono vari modi per strutturare un’operazione del tipo Attività speciale, le pagine seguenti ne illustrano alcune tipologie. Si consideri ad esempio l’operazione che la BEI ha concluso con la società austriaca del settore eolico Energiepark Bruck. Parecchi anni fa Il pilastro del FEIS, nel contesto del Piano di investimenti, offre alla BEI la flessibilità necessaria per strutturare le operazioni con modalità diverse. Ciò, infine, consente alla BEI di sostenere gli obiettivi strategici dell’UE intesi a stimolare l’innovazione e l’occupazione. 9 10 Il Piano di investimenti per l’Europa Il sito di Mont-Saint-Guibert, a sud-est di Bruxelles Ogni dieci anni, la Francia perde l’equivalente di un dipartimento con l’avanzamento dell’urbanizzazione selvaggia. La soluzione consiste nel costruire la città su se stessa. Bruno Farber, Amministratore delegato del fondo Ginkgo Advisor Rispondere in modo ecologico all’urbanizzazione incontrollata Il Piano di investimenti per l’Europa fa accelerare la bonifica di vecchi siti industriali urbani riconvertendoli in aree dove è possibile vivere e lavorare bene. N ella primavera del 2017 imprese edili appaltatrici, macchine per la movimentazione della terra e escavatrici inizieranno a costruire 300 appartamenti e abitazioni nel sito di Mont-Saint-Guibert, a sud-est di Bruxelles, luogo in cui nel diciannovesimo secolo era situata una cartiera. Poco dopo, si aprirà un cantiere per la costruzione di edifici nel sobborgo parigino di Choisy-le-Roi nel sito di un’ex fonderia oggi dismessa. Stessa cosa avverrà nel centro di Lione, nel sito di un’ex fabbrica di produzione di lavatrici Brandt. Per la sostenibilità del nostro ambiente, è importan- te bonificare siti industriali contaminati come questi : nelle città europee se ne contano 3, 5 milioni. «Ogni dieci anni la Francia perde l’equivalente di un dipartimento con l’avanzamento dell’urbanizzazione selvaggia,» spiega Bruno Farber, amministratore delegato di Ginkgo Advisor, responsabile dell’opera di bonifica di questi siti. «La soluzione consiste nel costruire la città su se stessa.» Detto fondo ha raccolto 80 milioni di EUR per realizzare sette progetti di bonifica e riconversione in Belgio e in Francia, tutti saranno pron- Il Piano di investimenti per l’Europa La pianificazione di nuove abitazioni sul sito di un’ex industria chimica nella periferia parigina di Romainville ti per la costruzione entro la fine del 2018. Nel fondo sono confluiti 15,6 milioni di EUR dalla BEI. Grazie al successo di quest’attività, Farber ha iniziato a raccogliere fondi per la costituzione di un secondo fondo, che aprirebbe le porte ad altri mercati come il Regno Unito, il Lussemburgo e la Spagna. Gli addetti della BEI erano entusiasti di ripetere l’esperienza. «Possiamo constatare che il Ginkgo I sta andando veramente bene,» afferma James Ranaivoson, consigliere manageriale che ha condotto l’operazione. «È molto importante continuare a sostenere gli investimenti che il fondo porta avanti partecipando subito nel secondo fondo. Il FEIS, nel quadro del Piano di investimenti, ci offre questa possibilità di pronto intervento.» Senza il coinvolgimento del FEIS nel quadro del Piano di investimenti, la BEI non sarebbe stata in grado di investire così tanto nel fondo Ginkgo II, così come ha fatto. Questo in definitiva avrebbe compromesso gli interventi di bonifica dei siti intrapresi dalla società. Gli addetti al prestito della BEI ammettono che il percorso seguito dal fondo Ginkgo I è stato agevole. La BEI è riuscita a intervenire rapidamente nel secondo fondo con un importo maggiore rispetto a quelle su cui avrebbe potuto contare grazie alla partecipazione del FEIS. La Banca ha firmato un prestito di 30 milioni di EUR con il fondo Ginkgo II nel mese di febbraio 2016. A sua volta ciò favorisce Farber nella raccolta di un importo ancora più consistente di fondi per il Ginkgo II, tanto da raggiungere l’obiettivo di 140 milioni di EUR. «La presenza della BEI, come investitore primario in Ginkgo II, mostra alle altre istituzioni la conduzione di una concreta e rigorosa verifica dell’operazione nonché una buona gestione del primo fondo in un difficile contesto economico.» Ciò significa che il fondo Ginkgo II passerà presto dalla fase di raccolta fondi alla fase delle opere di bonifica, per il bene delle nostre città. 11 12 Il Piano di investimenti per l’Europa È la quarta rivoluzione industriale. La Heidelberger Druckmaschinen è artefice di cambiamenti radicali nel campo in cui scommettiamo vi sarà futuro. Lei ha scommesso il suo futuro nel digitale. Jason Oliver, Responsabile del digitale, Heidelberger Druckmaschinen Il negozio Mymuesli nel corso principale di Heidelberg Il Piano di investimenti per l’Europa Il muesli e il futuro dell’innovazione Il FEIS, nell’ambito del Piano di investimenti, partecipa alla corsa per rendere la stampa digitale più veloce ed efficiente. I l negozio Mymuesli, nel caratteristico corso principale di Heidelberg, è situato ai margini del centro storico, al di là del fiume Neckar, sulla sponda dove si trova la più antica università tedesca. Tuttavia, esso compare in prima linea nel campo della stampa digitale e dell’innovazione industriale. Quando si sceglie un contenitore di muesli, un commesso del negozio con la maglietta rosa lo inserisce in una macchina lunga e nera. Si digita un messaggio personalizzato su un touchscreen e si carica una foto, come ad esempio la foto dei figli. La macchina fa rullare il contenitore tubolare sotto una luce violetta che in realtà è un dispositivo con tecnologia innovativa di stampa a getto d’inchiostro. Dopo pochi secondi viene prodotto un contenitore personalizzato di muesli con foto e messaggio direttamente stampati sopra. Non si tratta però semplicemente di una particolare scatola di muesli. La competitività europea nel mercato della stampa digitale dipende dalla società che ha realizzato questa elegante stampante nera, l’Heidelberger Druckmaschinen. «È la quarta rivoluzione industriale», afferma il responsabile del digitale della società Jason Oliver. «La Heidelberger Druckmaschinen è artefice di cambiamenti radicali nel campo in cui scommettiamo che vi sarà futuro. Lei ha scommesso il suo futuro nel digitale.» Scommessa certo intelligente in cui la società sta creando la propria strada, dopo anni di crisi nel mercato delle stampanti e la congiuntura negativa causata dalla crisi finanziaria del 2008. Per garantirsi il futuro e finanziare lo sviluppo di nuove tecnologie innovative, la Heidelberger Druckmaschinen ha firmato un accordo con la BEI nel mese di marzo 2016 per ottenere un prestito da 100 milioni di EUR attraverso il FEIS, nel quadro del Piano di investimenti. Dopo tutto, questa società non produce solo macchine per la stampa ma per necessità è anche una società di software, con ingegneri che sviluppano programmi per il funzionamento di quel macchinario. «In definitiva vogliamo creare un sistema che possa realmente autogestirsi dal punto di vista decisionale», asserisce Oliver. In futuro, i programmi elaborati dagli ingegneri informatici della Heidelberger Druckmaschinen consentiranno una personalizzazione della produzione industriale come quella del contenitore di muesli nel centro storico di Heidelberg. 13 14 Il Piano di investimenti per l’Europa Finora non potevamo fornire finanziamenti ai condomini. Non riuscivamo ad attuare completamente il nostro modello aziendale. Ora invece offriamo ai proprietari il pacchetto completo. Questo facilita enormemente il nostro lavoro. Potremo eseguire molte più opere legate all’efficienza energetica in un breve lasso di tempo. José Lopez, Presidente di Énergies POSIT’IF Un appartamento condominiale di Parigi diventa efficiente sotto il profilo energetico. Il Piano di investimenti per l’Europa Il Piano di investimenti incontra i vicini condomini Grazie al Piano di investimenti, migliaia di appartamenti parigini sono rinnovati per diventare più efficienti sotto il profilo energetico S e avete un’idea dei difficili rapporti condominiali, potete immaginare a cosa vada incontro José Lopez che ha a che fare con 3 600 vicini cercando di condurli ad un accordo. Lopez è il presidente di Énergies POSIT’IF, un’azienda pubblico-privata che si prefigge di rendere i fabbricati condominiali dell’Île-deFrance più efficienti sotto il profilo energetico. È un compito improbo perché José e i suoi collaboratori devono persuadere ciascun proprietario di un appartamento condominiale ad accettare il piano proposto e a sostenere la propria quota di spese di ristrutturazione. È anche vero che la Énergies POSIT’IF ha ricevuto un grande aiuto nel dicembre 2015 dalla BEI, che le accordato 100 milioni di EUR di prestito tramite il FEIS nel quadro del Piano di investimenti. Il prestito della BEI consente alla società Énergies POSIT’IF di evitare di negoziare con una serie di banche commerciali il piano di finanziamento elaborato per ciascun proprietario di appartamento di un edificio. La Énergies POSIT’IF sarà ora in grado di utilizzare il prestito della BEI per offrire finanziamenti ai proprietari. «Finora non potevamo fornire finanziamenti ai condomini», rivela Lopez. «Non riuscivamo ad attuare completamente il nostro modello aziendale. Ora invece offriamo ai proprietari il pacchetto completo. Questo facilita enormemente il nostro lavoro. Potremo eseguire molte più opere legate all’efficienza energetica in un breve lasso di tempo.» Si tratta di un aspetto importante per la regione parigina, in cui tre quarti delle abitazioni sono condomini o alloggi popolari. Gli appartamenti costruiti negli anni 1960 e 1970 - prima che gli shock petroliferi portassero alla regolamentazione sull’efficienza energetica - hanno un pessimo isolamento con perdite di calore. Le riqualificazioni effettuate dalla società Énergies POSIT’IF consentono a questi appartamenti un risparmio energetico che varia tra il 40% e il 75%. La differenza fatta dal FEIS, nella cornice del Piano, può essere espressa in questi termini: negli ultimi tre anni, la società ha realizzato interventi nel campo dell’efficienza energetica su 1 500 appartamenti. Con l’ottenimento del prestito attraverso il pilastro del FEIS, nel quadro del Piano di investimenti, la società prevede di riqualificare 2 100 appartamenti nel corso del prossimo anno. La BEI sta lavorando a operazioni analoghe in altre tre regioni francesi. 15 16 Il Piano di investimenti per l’Europa Abbiamo voluto rendere questo tipo d’investimenti interessante e accessibile agli investitori istituzionali. Stephanie Bendorff Røpcke, Vicepresidente alla Copenhagen Infrastructure Partners Seajacks Scylla sistemerà le turbine finanziate dal fondo nel mare Il Piano di investimenti per l’Europa Livelli d’indebitamento ridotti per attirare investimenti elevati Il Piano di investimenti per l’Europa porta i fondi pensionistici a investire nell’energia rinnovabile I nstallare 67 turbine eoliche, alte ciascuna 90 metri, nelle acque burrascose del Mare del Nord è un’impresa alquanto difficile, analogamente alla trasformazione degli scarti del legno in energia elettrica. Provate però a mettere insieme i miliardi di euro che occorrono per realizzare questi progetti rivolgendovi a investitori che di norma evitano i grandi rischi. Per questo sì che serve creatività. Copenhagen Infrastructure Partners, un gestore di fondi nelle infrastrutture per le energie rinnovabili, è riuscito in quest’impresa, con l’ausilio del FEIS nel quadro del Piano di investimenti per l’Europa. «Abbiamo voluto rendere questo tipo di investimenti interessante e accessibile agli investitori istituzionali,» dichiara Stephanie Bendorff Røpcke, vicepresidente alla Copenhagen Infrastructure Partners. In genere, il Copenhagen Infrastructure II finanzia la propria quota di un progetto con azioni privilegiate oppure con una combinazione di capitale di rischio e di debito. Questo rende la leva finanziaria notevolmente inferiore rispetto a quella dei fondi infrastrutturali analoghi e riduce il rischio del fondo, consentendo la partecipazione di investitori istituzionali relativamente prudenti, compresi i fondi pensione. Nel luglio 2015, conclusosi il periodo di raccolta di capitali, il fondo disponeva di 19 investitori tra cui anche la BEI. Con 75 milioni di EUR di fondi era la prima partecipazione azionaria che la BEI effettuava attraverso il Piano di investimenti per l’Europa. (In passato gli investimenti azionari della BEI non superavano 50 milioni di EUR, ma in virtù del Piano di investimenti la BEI ha potuto incrementare la sua quota). Una delle principali finalità del pilastro FEIS, nell’ambito del Piano di investimenti, è quella di attirare gli investitori privati in settori che solitamente eviterebbero. Gli investitori istituzionali sono spesso cauti quando si tratta di investire in tecnologie relativamente poco collaudate e preferiscono cercare investimenti sicuri, perché sono tenuti a salvaguardare il capitale pensionistico dei clienti. L’assetto del Copenhagen Infrastructure II «indirizza la liquidità degli investitori verso investimenti che di solito non finanzierebbero», precisa Barbara Boos, co-responsabile dei fondi di partecipazione nella divisione Cambiamento climatico e Ambiente presso la BEI. I primi investimenti realizzati dal fondo hanno interessato progetti nel Regno Unito e in Germania ed esso intende mantenerli per 20 anni. «Per la tipologia d’investitori di cui disponiamo, il fondo è più un’alternativa a un’obbligazione che un investimento di capitale di rischio ad alta leva finanziaria», dichiara Bendorff Røpcke del Copenhagen Infrastructure II. 17 18 Il Piano di investimenti per l’Europa Abbiamo creato la società che ha reso possibile il passaggio dal laboratorio di ricerca all’ospedale. L’obiettivo è quello di sviluppare una molecola che aiuterà molte, molte persone. Angelita Rebollo, Co-fondatrice, PEP- Therapy La ricercatrice Angelita Rebollo nel suo laboratorio parigino Il Piano di investimenti per l’Europa Un antitumorale passa da un’università parigina al mercato Il primo fondo francese per spin-out accademici ottiene finanziamenti dal Piano di investimenti per l’Europa. A ngelita Rebollo è una spagnola amante del divertimento e dotata di una brillante mente scientifica, di cui si serve, a suo dire, per combattere le cellule tumorali. Nel suo laboratorio all’Università Pierre e Marie Curie, nello storico ospedale della Pitié-Sal pêtrière sulle rive della Senna nel cuore di Parigi, la ricercatrice ha sviluppato una tecnica che blocca funzioni specifiche di proteine che causano la trasformazione di cellule sane in cellule tumorali. Il trattamento potrebbe giovare a tutta una serie di persone affette da patologie diverse, anche se i primi risultati indicano che sarà anzitutto utilizzato per curare il tumore alle ovaie e gravi tipi di tumore al seno. Se la chemioterapia causa numerosi effetti collaterali distruggendo le cellule sane, la terapia mirata della dottoressa Rebollo distrugge solo quelle tumorali. I suoi studi di ricerca in questo campo sono iniziati 17 anni fa a Madrid e la portarono alla scoperta della terapia PEP insieme a altri scienziati ricercatori operanti presso prestigiosi istituti di ricerca francesi. «Abbiamo creato la società che ha reso possibile il passaggio dal laboratorio di ricerca all’ospedale» afferma Angelita Rebollo. «L’obiettivo è quello di sviluppare una molecola che aiuterà molte, molte persone.» La terapia PEP è stata sostenuta con 1 milione di EUR dalla società Quadrivium 1, il primo fondo di investimento francese a fornire fi- nanziamenti di avviamento nel campo di progetti nelle scienze della vita e nella tecnologia digitale che nascono in una dozzina di istituti accademici di ricerca francesi. Si tratta di un modello elaborato in via pionieristica dalle università statunitensi e che in Europa è stato portato avanti con maggiore convinzione nel Regno Unito. Ma questo tipo di ricerca non è mai stata condotta in Francia. «È stato impegnativo introdurre tale concetto in Francia,» ammette Philippe Tramoy, partner alla Quadrivium 1, responsabile del portafoglio dedicato alle scienze della vita. «Siamo i primi, dunque tutti gli occhi sono puntati su di noi per vedere se è un’attività che vale la pena seguire.» Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), che fa parte del Gruppo BEI, ha avuto un occhio vigile. Ha fornito 20 milioni di EUR attraverso il Piano di investimenti per l’Europa per portare i finanziamenti complessivi del Quadrivium 1 a 56 milioni di EUR. 19 20 Il Piano di investimenti per l’Europa Quando si mangiano questi salumi si avverte la sensazione di lasciarsi andare, ma con meno senso di colpa. Konstantinos Frouzis, Direttore generale alla Creta Farms Il Piano di investimenti per l’Europa Innovare con la dieta mediterranea Un’azienda greca produttrice di salumi utilizza un metodo basato sull’amalgama di olio di oliva a fini dietetici e ottiene un conferimento di capitali dal Piano di investimenti L ’innovazione commerciale fa generalmente pensare a apps sofisticate, a gadget frutto di start-up altamente tecnologiche, oppure a medicinali elaborati da aziende farmaceutiche, ovvero a prodotti o a risultati importanti, e talvolta anche alquanto entusiasmanti. Che dire allora di salumi oltremodo squisiti? Questo sì che è veramente stimolante! di merendine e spuntini ma le banche greche non sono propense a erogare prestiti, dopo anni di instabilità economica. Nel mese di giugno, dunque, la Creta Farms è riuscita a ottenere il primo grande prestito per un’azienda greca con il pilastro FEIS, nel quadro del Piano di investimenti. Il prestito è stato dell’ordine di 15 milioni di EUR sotto forma di quasi-equity. La Creta Farms, maggiore azienda produttrice di salumi in Grecia, spende cinque volte quanto spendono i produttori in campo alimentare suoi pari in metodi alternativi per produrre carni più sane. L’inventività dell’azienda si concentra su una complessa tecnologia proprietaria che consente la rimozione dei grassi saturi di origine animale dalle carni e di amalgamare olio extra vergine di oliva, che include grassi non saturi e conferisce un sapore così buono alla “dieta mediterranea”. Ciò rende le carni più sane perché è diminuisce il contenuto di colesterolo “cattivo”, pur mantenendo piacevole il gusto. «Quando si mangiano questi salumi si avverte la sensazione di lasciarsi andare, ma con meno senso di colpa», afferma Konstantinos Frouzis, direttore generale dell’azienda. La Creta Farms è del parere che la tecnica del “passare all’olio” possa essere impiegata per rendere più salutare anche la produzione di pizza e formaggio, perché la dieta mediterranea rivela la capacità di ridurre il rischio di infarto. La rigorosa analisi della BEI in merito all’operazione giova alla reputazione della Creta Farms, sostiene Frouzis, e alle aziende greche in generale. «Oggi gli investitori nutrono molti dubbi sulla Grecia», egli afferma, «ma questa operazione dimostra che le aziende greche possono poggiare su basi veramente solide.» Questa tecnologia “di passare all’olio”, come la definiscono i funzionari dell’azienda, ha reso la Creta Farms il protagonista principale nel mercato greco dei salumi. L’azienda vuole espandersi di più ed entrare nel mercato mondiale 21 22 Il Piano di investimenti per l’Europa Il denaro ci aiuterà a soddisfare la nostra missione: curare meglio. Ondřej Tomšík, Responsabile delle operazioni, Elite Dental Prague Risorse abbondanti per le piccole imprese Il Piano di investimenti si rivolge alle PMI di tutta Europa. I n tutta Europa le piccole imprese stentano a ottenere crediti. Le banche dispongono di abbondante liquidità, ma considerano le piccole imprese più rischiose di quelle grandi. Il FEIS, nel quadro del Piano di investimenti, si propone di offrire a banche e investitori privati maggiori sicurezze quando si tratta di rimet- tere in circolazione il loro denaro. È quello che avviene nella Repubblica ceca. Qui il FEI ha firmato un accordo, nell’agosto del 2015, riguardante la controgaranzia delle garanzie effettuate da una banca di sviluppo pubblica con sede a Praga, la CMZRB. «Vi è liquidità sufficiente, ma le banche esigono garanzie reali, questo Il Piano di investimenti per l’Europa è l’anello mancante», afferma Lubomir Rajdl, vicedirettore generale di questa banca di sviluppo. «Il nostro programma va proprio a colmare una carenza del mercato.» La Elite Dental di Praga, una clinica odontoiatrica specializzata, ha ottenuto un prestito di 111 000 EUR dalla banca CMZRB per l’acquisto di attrezzature d’avanguardia. «Il tasso di interesse applicato non era neanche un terzo di quello del prestito che avevamo precedentemente ricevuto,» commenta Ondrej Tomsik, reponsabile delle operazioni alla Elite. «Quando abbiamo saputo che avremmo ottenuto finanziamenti con garanzia dell’UE ci siamo entusiasmati. Il denaro ci aiuterà a soddisfare la nostra missione: curare meglio. Stiamo programmando di investire in un altro studio e assumere un altro dentista e un’altra infermiera odontoiatrica.» La banca CMZRB ha garantito prestiti a quasi 900 piccole imprese nella Repubblica ceca con il sostegno del FEIS, nel quadro del Piano di investimenti. Nei prossimi due anni il vicedirettore Rajdl prevede che il programma sostenga prestiti a 1 400 piccole imprese, per un valore di 160 milioni di EUR. Questi piccoli prestiti, con controgaranzia del FEI, ampliano la portata del FEIS, permettendogli di raggiungere ogni angolo d’Europa. Sulla riva bulgara del Danubio, Georgi Dikov dirige un’azienda che produce ponteggi e attrezzature edili. Ha ricevuto un prestito di 34 000 EUR dalla Cibank di Sofia per acquistare una mietitrebbiatrice di seconda mano dalla Germania. «In Bulgaria è importante avere più fonti di reddito», afferma Dikov, che impiega 45 persone in fabbrica e altre cinque in un terreno agricolo di 100 ettari. «Se le cose non pro- cedono per il meglio in un’attività, si può contare sull’altra, fino a quando la situazione non migliora.» La ditta di Dikov, la Dzhodi Ltd. creata 39 anni fa, si trova a Oryahovo, una cittadina di 5 000 abitanti dove il tasso di disoccupazione è superiore alla media bulgara e gli stipendi sono la metà della media nazionale. È una zona con un numero relativamente basso di lavoratori altamente qualificati. «Io formo persone prive di istruzione», sostiene Dikov, «e ne faccio degli operai specializzati.» I funzionari della Cibank prevedono di sostenere 700 piccole e medie imprese bulgare entro la fine del programma. 23 24 Il Piano di investimenti per l’Europa Potremmo addirittura salvare vite umane diminuendo le complicazioni che talvolta insorgono in caso di terapie prolungate. Dott. Roger Stedman, Direttore sanitario del Sandwell and West Birmingham NHS Trust Il Piano di investimenti per l’Europa Presenti nelle vere emergenze Nell’obiettivo di rendere l’economia dell’UE più sana, il Piano di investimenti finanzia la più grande struttura britannica di pronto soccorso ospedaliero. S e vi trovaste a Birmingham e avvertiste sintomi come la perdita di sensibilità in una metà del corpo, difficoltà di parola e vista annebbiata, probabilmente vi dirigereste al City Hospital. Gli operatori del pronto soccorso vi diagnosticherebbero un ictus e cercherebbero di stabilizzarvi. Per ottenere cure specialistiche dovreste però percorrere in autoambulanza 10 minuti di strada fino al reparto di neurologia dell’ospedale Sandwell a West Bromwich, che è a quasi 8 km di distanza: un lasso di tempo vitale perso per un paziente colpito da una patologia acuta. Il Trust che gestisce i due ospedali si propone di risolvere il problema della divisione dei servizi di emergenza investendo 350 milioni di GBP per costruire il Midland Metropolitan Hospital, a metà strada tra le strutture esistenti. Il nuovo ospedale sarà dedicato principalmente alla cura dei casi più gravi nell’emergenza-urgenza, e fungerà da comune punto di riferimento in caso di malattia grave e improvvisa, un luogo in cui all’arrivo è possibile accedere immediatamente a tutte le cure specialistiche. La costruzione del centro avrà un impatto concreto sulla salute – e a volte sulla stessa sopravvivenza – dei 550 000 abitanti che vivono nell’area di utenza. «Accedere più rapidamente alle giuste cure di urgenza significa, per il paziente, recupera- re più in fretta e in modo più completo», spiega il dottor Roger Stedman, direttore sanitario del Sandwell and West Birmingham NHS Trust. «Potremmo addirittura salvare vite umane diminuendo le complicazioni che talvolta insorgono in caso di terapie prolungate». L’ospedale Midland Metropolitan, da 669 posti letto, sarà il maggiore centro britannico per servizi di pronto soccorso, e il secondo centro del Regno Unito specializzato nel trattamento di patologie acute. La BEI finanzia con un importo pari a 120 milioni di GBP sul costo totale del progetto attraverso il FEIS, tra il Piano di investimenti. Il Midland Metropolitan Hospital sarà costruito a Smethwick, a ovest dal centro di Birmingham, sui terreni di un vecchio sito industriale utilizzato negli anni ‘40 dell’Ottocento per la produzione di dadi e bulloni e in anni più recenti per la fabbricazione di autovetture. Il nuovo complesso sarà completato nell’ottobre 2018 e comprenderà nove sale operatorie, una grande unità di terapia intensiva e un reparto maternità con due sale operatorie specializzate. «Il nostro scopo è valutare, esaminare e curare i pazienti rapidamente per evitare che restino in ospedale più del dovuto», precisa il dottor Matthew Lewis, direttore della medicina di urgenza al Trust. «Questo nuovo ambiente ci consentirà indubbiamente di erogare servizi migliori.» 25 26 Il Piano di investimenti per l’Europa Polo europeo di consulenza sugli investimenti Sostegno alle probabili operazioni del Piano di investimenti I l Polo europeo di consulenza sugli investimenti è un partenariato tra la BEI e la Commissione europea. È la BEI che gestisce il Polo, che è finanziato congiuntamente con la Commissione europea. Il Polo funge da sportello unico di accesso per un’ampia assistenza di tipo tecnico e di servizi di consulenza. Esso inoltre fornisce un sostegno mirato all’individuazione, alla preparazione e allo sviluppo di progetti di investimento in tutta l’Unione europea. I suoi servizi comprendono il supporto allo sviluppo del progetto in tutte le fasi del ciclo di quest’ultimo (dagli studi di pre-fattibilità fino al finanziamento) nonché servizi di consulenza a monte e strategici su studi di mercato, strategie settoriali e analisi di progetto. Il Polo eroga anche consulenza finanziaria per favorire l’accesso aziendale a fonti idonee di finanziamento. È possibile ottenere maggiore assistenza di tipo orizzontale attraverso orientamenti di processo e metodologici, mediante una formazione correlata ai progetti di investimento (ad esempio, procedure di appalto, analisi costi-benefici) e riguardante l’accesso ai finanziamenti e all’uso dei fondi dell’UE. Il Polo non si limita a sostenere i progetti che possono ottenere il finanziamento del pilastro FEIS, nel quadro del Piano di investimenti. Sfruttando la rete di istituzioni partner, il Polo è in grado di svolgere un ruolo rilevante nella promozione del FEIS. Esso può facilitare l’individuazione, l’identificazione e il sostegno di progetti sono potenzialmente idonei ai finanziamenti del FEIS, mobilitando un sostegno mirato in vari momenti del ciclo di vita del progetto. Il servizi del Polo di consulenza sono disponibili a entità pubbliche e private. Dette entità possono contattare il Polo via internet (www.eib. org/eiah),oppure attraverso la BEI o i suoi partner locali. 27 Il Piano di investimenti per l’Europa Autorità pubbliche Stati membri Settore privato Portale Web + modulo di contatto online + Squadra di sostegno Polo europeo di consulenza sugli investimenti (PECI) Programmi e attività di consulenza disponibili • • • Sostegno al progetto durante tutto il ciclo del progetto Sostegno agli strumenti finanziari Migliorare l’accesso ai finanziamenti Servizi aggiuntivi di consulenza e assistenza tecnica • • Nuovo sostegno degli investimenti anche in ambiti di pertinenza del FEIS (possono essere erogati da servizi di consulenza o dalle squadre operative della BEI) Identificazione, all’uopo, delle varie esigenze OFERTA Competenze delle istituzioni partner del PECI • • Rete di istituzioni comprendente il Gruppo BEI, la Commissione europea, le banche di promozione nazionale, ecc. Modello di collaborazione integrata Come? Promotori di progetto Cosa? DOMANDA Perché? Cos’è il Polo di consulenza sugli investimenti? Facebook “f ” Logo RGB / .ai Facebook “f ” Logo RGB / .ai facebook.com/EuropeanInvestmentBank twitter.com/EIB youtube.com/EIBtheEUbank doi:10.2867/65931 © EIB GraphicTeam - © Heidelberger Druckmaschinen, © Copenhagen Infrastructure Partners, © Ginkgo Advisor, doi:10.2867/907759 © Énergies POSIT’IF, © PEP-Therapy, © Cylonphoto/Shutterstock.com, © Elite Dental Prague, © 2015 Sandwell and West Birmingham Hospitals NHS Trust Prevediamo anche di sviluppare nuovi prodotti e strutture finanziarie, che accelereranno ancor più la dinamica degli investimenti e rafforzeranno l’impatto del Piano di investimenti per l’Europa in una gamma di settori più ampia. Information Desk 3+352 4379-22000 5+352 4379-62000 U [email protected] Banca europea per gli investimenti 98 -100, boulevard Konrad Adenauer L-2950 Luxembourg 3+352 4379-1 5+352 437704 www.eib.org/efsi Fondo europeo per gli investimenti 37B, avenue J.F. Kennedy L-2968 Luxembourg 3+352 2485-1 5+352 2485-81200 www.eif.org – U [email protected] Continuiamo a cercare nuove idee e nuovi orientamenti fruttuosi. Insieme alla Commissione europea, stiamo dirigendo parte delle risorse del FEIS a investimenti nelle piccole e medie imprese, in cui inizialmente si è registrata una forte domanda transattiva. Questo si tradurrà in un significativo aumento delle operazioni finanziate dal FEI, sebbene il pilastro FEIS nel quadro del Piano di investimenti continuerà a concentrarsi considerevolmente su imprese innovative. ISBN 978-92-861-2929-2 ISBN 978-92-861-2927-8 L’elenco dei progetti da finanziare sarà anche potenzialmente alimentato dal Polo europeo di consulenza sugli investimenti, il quale contribuirà nello sviluppo di progetti che, in taluni casi, potranno essere finanziati dal FEIS nel quadro del Piano di investimenti. Il Polo sta sviluppando contatti con un certo numero di partner negli Stati membri dell’UE, tra cui le banche di promozione nazionale, che riveleranno una presa maggiore e più mirata sul territorio. print: QH-01-16-597-IT-C digital: QH-01-16-597-IT-N La garanzia di bilancio dell’UE e i fondi propri della BEI cooperano da un anno. L’intera struttura decisionale responsabile delle operazioni è al completo solo dagli ultimi sei mesi; questo contesto spiega come le transazioni arrivino oggi in modo più rapido. Il nostro auspicio è rivolto a un maggior numero di operazioni da trattare in modo più celere, interessando tutti i paesi dell’UE. La Commissione europea intende prolungare l’attività del pilastro FEIS, nel quadro del Piano di investimenti oltre i tre anni inizialmente previsti. © EIB IT 09/2016 Prospettive