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Ferdinando Castellano, Alessandro Antonini La trasformazione social-digital dell’impresa 1 La trasformazione social-digital dell'azienda diFerdinando Castellano - Alessandro Antonini è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale. Based on a work at www.schema.it. Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso www.schema.it. 2 Introduzione Il modo di fare impresa è cambiato radicalmente e profondamente. Le azioni di controllo e previsione del mercato appaiono sempre più difficili e spesso improbabili. Il rapporto domanda e offerta non è più rappresentabile come ‘relazione lineare’, troppi attori in gioco, troppe variabili e trend sempre meno prevedibili e duraturi. Siamo in un sistema globale, in una rete globale. Ognuno di noi si trova a rivestire più ruoli e non è possibile rimanere immobili davanti alla dinamicità dei processi sociali ed economici. Se l’iperconnettività e lo sviluppo tecnologico hanno alimentato tale stravolgimento di paradigma, solo comprendendone al meglio le implicazioni e le opportunità di utilizzo possiamo trarne beneficio. 3 L’azienda La diffusione massiccia di internet la si deve principalmente all’abbattimento dei costi tecnologici e di servizio, oltre che allo sviluppo di interfacce e funzionalità sempre più user-friendly. In particolare, il passaggio dal web 1.0 al web 2.0 ha portato una sorta di ‘democratizzazione’ della rete, potenziando le possibilità di partecipazione e di attività degli utenti. Ora non si è più solo consumatori di informazioni e spettatori, ma agenti che interagiscono in una realtà virtuale con altri interlocutori, stabilendo relazioni, creando e condividendo conoscenza. Questo cambiamento tecno-psico-sociale ha sollecitato tutti gli attori sociali ad adeguarvisi, prima di tutti le aziende. La visibilità, la trasparenza e la rapidità delle comunicazioni online costringe le aziende ad acquisire maggiore consapevolezza delle implicazioni sociali della loro presenza, delle loro azioni e quindi, del loro business. 4 Il business La trasformazione digitale delle organizzazioni sta agendo soprattutto a livello tecnologico ed organizzativo. La disponibilità di poter utilizzare servizi di terze parti e di sistemi di cloud computing ha reso molto più agile la gestione delle informazioni aziendali e ridotto notevolmente i costi infrastrutturali. Lo sviluppo tecnologico ha permesso di guadagnare tempo ottimizzando e automatizzando i processi aziendali (si veda ad esempio l’impatto sulle Human Resources e sul Marketing) e di distribuire meglio le risorse sulle attività ‘a valore’. A livello organizzativo il cambiamento si presenta particolarmente profondo: una diversa organizzazione del lavoro (team di progetto), il riconoscimento e potenziamento dei canali di comunicazione informale intra- e inter-funzioni (es. intranet, social network aziendali), la possibilità di rapporto rapido e diretto con i diversi stakeholder, dedicando particolare attenzione alla Customer Base. 5 Le infrastrutture Come evidenziato anche dall’ Analytic Services Report elaborato da HBR e Microsoft (2015)¹, quattro sono i ‘mega-trends’ tecnologici che stanno influenzando maggiormente il business delle aziende: • Big Data: la raccolta e l’analisi di dati ad alto volume, alta velocità e alta variabilità per ottenere business insights. • Cloud Computing: insieme di servizi che si fondano sull’utilizzo flessibile delle risorse ICT – infrastrutture e applicazioni – le quali vengono messe a disposizione da un fornitore di servizi specializzato (cloud provider) e sono poi configurabili dall’utenza. • Mobile: tutte le tecnologie di elaborazione o accesso ai dati (anche via Internet) prive di vincoli sulla posizione fisica dell'utente o delle apparecchiature coinvolte. • Social Media: insieme di tool digitali (applicazioni basate su internet) che permettono di comunicare, creare, condividere e scambiare contenuti, informazioni e materiali audio/video all’interno di comunità e network virtuali. 6 L’adozione di queste tecnologie permetterebbe una riduzione dei costi e un incremento dell’efficienza dei processi, poiché in grado di favorire: • L’integrazione tra processi core • Il potenziamento delle attività di Business Intelligence • Una riprogettazione dei processi di gestione e sviluppo delle diverse aree, attraverso la creazione di meccanismi di confronto e innovazione condivisa. • Lo sviluppo e la distribuzione di nuovi prodotti/ servizi, grazie ai canali di digital marketing. • La creazione di nuovi flussi d’entrate (revenue streams). • L’implementazione di nuovi modelli di business. Il solo innesto di tali sistemi all’interno dell’organizzazione non può rivelarsi efficace se non si tiene conto dei processi di comunicazione aziendale, e delle implicazioni del processo trasformativo sullo stile direzionale e la cultura organizzativa. 7 Il lavoro L’economia è cambiata, così come è cambiato anche il modo di lavorare. Ora tra le merci di scambio più ricercate vi è la conoscenza, sottoforma di informazioni e dati (si parla infatti di knowledge economy). Ne consegue un maggiore bisogno di persone in grado di estrapolare, manipolare ed elaborare finemente tali informazioni per cercare di ottenere qualsiasi dato utile alla pianificazione strategica e alle attività di marketing. Queste figure sono ad oggi definite come ‘knowledge workers’: a loro spetta il compito di sfruttare e dare efficacia ai digital tools, creando reti di scambio informativo attraverso cui ricavare ed elaborare informazioni utili al business. Il bisogno di connessione e di ‘fare network’ ben si accompagna all’incremento del lavoro per team di progetto che richiede sempre maggiori capacità di collaborazione. A questo proposito sono stati creati appositi digital collaboration tools i quali, richiamandosi alle caratteristiche e funzionalità dei social tools e dei dispositivi mobile consentono ai ‘lavoratori della conoscenza’ di poter operare anywhere & anytime. Le aziende devono curare con attenzione l’implementazione di strumenti digitali di lavoro collaborativo, per far sì che la cultura aziendale venga incontro ai nuovi modi di comunicare, instaurare e coltivare relazioni sociali. 8 Trend Il modello di lavoro sta cambiando, all’insegna di una sempre maggiore flessibilità e dinamicità. Ci stiamo ormai lasciando alle spalle il “vecchio” modello standard che prevedeva un rapporto di lavoro subordinato con contratto a tempo indeterminato e full-time. Le aziende e i lavoratori si stanno adattando a condizioni di mercato e del mercato del lavoro, sempre più imprevedibili, complesse, dinamiche e che richiedono pertanto un’aumentata capacità di adattamento e flessibilità. Inoltre, si avverte il bisogno di andare oltre la sola proposta di valore, occupandosi anche di temi di rilevanza sociale (CSR, sostenibilità, ambiente, diversità, equità, ecc…). Le aziende dovranno occuparsi sempre più della loro immagine e reputazione agli occhi dell’opinione pubblica. 9 Soluzioni di lavoro La maggiore attenzione all’impatto sociale dell’attività organizzativa ha portato a riflessioni sulle modalità di organizzazione del lavoro e della turnistica, nel tentativo di favorire un più armonioso equilibrio tra lavoro e vita quotidiana, oltre che venire incontro alla crescente popolazione di professionisti che necessitano di operare senza i vincoli di una ‘postazione fissa’. Tra le proposte di nuove soluzioni lavorative attualmente adottate troviamo: • Il co-working: consiste nella condivisione di un ufficio da parte di professionisti appartenenti a diverse aziende, che mettono reciprocamente a disposizione le loro competenze • Il co-officing: in cui si utilizzano luoghi pubblici come uffici • L’hot desking: un sistema di organizzazione degli uffici in cui più lavoratori usano una singola workstation o superficie in diversi momenti/turni. La ragione principale di adozione di questo sistema è una riduzione dei costi attraverso il risparmio di spazio. • Lo smartworking: consiste in un modello organizzativo volto alla promozione della flessibilità e all’autonomia nella scelta di spazi, 10 orari e strumenti con cui lavorare, in base ad una regolare valutazione delle performance; ciò che lo distingue dal telelavoro è l’adozione di un sistema di comunicazioni unificate, attraverso l’uso di sistemi mobile, social media e cloud computing. Vi sono poi, due soluzioni che si pongono agli ‘estremi’ del continuum: lavoro ‘sedentario’ e lavoro ‘nomade’. Nel primo caso possiamo parlare di uffici camaleontici, riferendoci a quegli ambienti di lavoro completamente adattabili sulla base delle esigenze delle persone che vi lavorano (es. con muri flessibili, pareti mobili, ecc…). Sull’altro versante troviamo il non-ufficio (o nomadismo) che consiste nell’abolizione totale di ogni vincolo in termini di spazio lavorativo: per lavorare basta solo ausilio di dispositivi mobile e Wi-Fi, senza la necessità di definire la postazione o luogo in cui si andrà a lavorare. 11 12