Top Down Outlook - Matteo Radaelli
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Top Down Outlook - Matteo Radaelli
Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 Trend is your friend? Andamento mercati Usa 4-dic-09 27-nov-09 0,2 0,04 0,8 0,69 2,17 2,05 3,28 3,2 1105 1091 libor 3 mesi 2 anni 5 anni 10 anni S&P500 Area Euro Change 400,0% 15,9% 5,9% 2,5% 1,3% libor 3 mesi 2 anni 5 anni 10 anni DJ Eurostoxx Regno Unito 4-dic-09 27-nov-09 0,63 0,5 1,2 1,25 2,56 2,62 3,66 3,52 5322 5245,73 libor 3 mesi 2 anni 5 anni 10 anni FTSE 100 EUR/USD EUR/JPY EUR/GBP EUR/CAD EUR/CHF EUR/NOK EUR/SEK EUR/AUD EUR/NZD EUR/CZK Change 31,7% 3,1% 0,4% 1,6% 2,8% Giappone Change 26,0% -4,0% -2,3% 4,0% 1,5% libor 3 mesi 2 anni 5 anni 10 anni Nikkei Mercato valutario 4-dic-09 27-nov-09 1,5068 1,4918 133,08 129,2 0,9048 0,9091 1,5778 1,5992 1,5063 1,5064 8,49 8,492 10,3716 10,4323 1,6259 1,6507 2,0776 2,1087 25,842 26,186 4-dic-09 27-nov-09 0,54 0,41 1,31 1,27 2,27 2,26 3,19 3,14 270,93 263,48 4-dic-09 27-nov-09 0,27 0,17 0,66 0,24 0,41 0,54 1,25 1,23 10022 9081 Change 58,8% 175,0% -24,1% 1,6% 10,4% Altri indici Change 1,0% 3,0% -0,5% -1,3% 0,0% 0,0% -0,6% -1,5% -1,5% -1,3% Cina Brasile Taiwan Hong Kong Embi (in USD) 4-dic-09 27-nov-09 3371 3096,26 68315 67082,14 7650 7490,91 22498 21134,5 6,41 6,31 Change 8,9% 1,8% 2,1% 6,5% 1,6% Commodities CRB Oro Argento Petrolio (WTI) 273,87 1203,25 1883 75,58 273,09 1164,5 1798 76,05 0,3% 3,3% 4,7% -0,6% Durante l’ultima settimana i principali indici azionari internazionali hanno messo da parte i timori legati alla crisi di Dubai, che aveva pesato negativamente durante la settimana precedente, e hanno realizzato un rendimento positivo. I segnali incoraggianti provenienti sul fronte economico, in particolare dall’andamento del mercato del lavoro statunitense, e l'annuncio d’importanti operazioni straordinarie hanno avuto effetti positivi sui mercati azionari. L'aumento dell'attività economica e l'inizio di una strategia di uscita dalla politica monetaria ultra-espansiva da parte della BCE hanno portato i rendimenti dei Governativi sia in Usa sia in Area Euro. I rendimenti sono saliti anche in Giappone, ma non in Regno Unito, dove un’uscita dalla politica espansiva non è imminente. Nel corso dell’ultima settimana, L’Euro ha perso terreno contro le valute legate alle commodities, ma è salito rispetto al dollaro USA (fino alla pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro) e allo Yen. L’indice delle commodities CRB ha guadagnato terreno grazie alle indicazioni positive sulla crescita economica. I prezzi dell'oro sono saliti al massimo storico sopra USD1200oz. Top Down Outlook Ultimi dati pubblicati…..…pag 2 La prossima settimana…..pag 7 Global strategy weekly..pag 13 Top Down Portfolio………pag 17 Portafoglio Italia………….pag 18 1 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 Ultimi dati pubblicati Usa Gli indici di fiducia delle imprese novembre pubblicati nel corso della settimana (Chicago PMI e ISM manifatturiero) hanno indicato che il settore manifatturiero possa continuare a crescere nei prossimi mesi. Il Chicago PMI è salito da 54,2 a 56 (consensus a 53), mentre l'ISM manifatturiero è sceso da 55,7 a 53,6 (consensus a 55). Con riferimento ai prossimi mesi, un segnale positivo è venuto dalla voce nuovi ordini all’interno dell’ISM manifatturiero, salita a 60,3, che anticipa un’ulteriore espansione nei prossimi mesi. I dati più recenti hanno mostrato che la ripresa economica è destinata a proseguire, anche se ad un ritmo moderato, nei prossimi mesi. Tuttavia, questi dati non contribuiscono a chiarire le prospettive economiche degli Stati Uniti una volta che verrà meno lo stimolo fiscale attuato negli ultimi trimestri. Anche se i dati di vendita sono migliorati negli ultimi mesi, l'incertezza continua a pesare sulle prospettive del settore immobiliare: l’andamento del dato sulle spese per costruzioni pubblicato nell’ultima settimana ha confermato tali incertezze. Infatti, mentre il dato di ottobre è stato migliore delle attese di mercato (invariato contro un consensus -0,5% m/m), il dato di settembre è stato rivisto al ribasso da +0,8% a -1,6%. Mentre la spesa per costruzioni residenziale privata è aumentata del 4,4% m/m, quella per costruzioni non residenziali, inclusi i progetti pubblici, è diminuito dell’1,5% m/m. Con il numero di uffici liberi al 16,1% alla fine del terzo trimestre, secondo i dati di Bloomberg, e un picco atteso a oltre il 18% nel 2010, è probabile che la debolezza del settore immobiliare che continui fino alla fine del 2010. Il Beige Book della Fed pubblicato mercoledì 3 ha evidenziato come le condizioni economiche stiano migliorando. In particolare, la spesa dei consumatori ha continuato ad aumentare, mentre il recupero del settore manifatturiero è stato più contenuto. Il settore immobiliare è leggermente migliorato, mentre le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste deboli. I dati di novembre sul mercato del lavoro in Usa sono stati migliori delle attese di consensus, in linea con l’andamento positivo nel corso delle ultime due settimane delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione. Nella settimana sino al 28 novembre, infatti, queste sono scese a 452mila, il livello più basso dall'agosto del '08. Gli occupati nel settore non agricolo sono diminuiti di 11 mila unità, contro aspettative del mercato di -120 mila ed il tasso di disoccupazione è sceso dal 10,2% al 10%. Inoltre sono stati rivisti i dati dei due mesi precedenti, che hanno portato ad una revisione al rialzo degli occupati di 159 mila unità: il dato di ottobre, ad esempio, è stato rivisto da un calo degli occupati di 190 mila a -111 mila. In novembre il numero degli occupati nel settore della produzione di beni sono scesi di 69 mila unità, mentre nel settore dei servizi sono aumentati di 58 mila. Il numero delle ore lavorate medie settimanali è salito da 33 a 33,2 un segnale molto Top Down Outlook 2 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 positivo in quanto ci si aspetta che i datori di lavoro aumentino le ore lavorate degli occupati attuali prima di assumerne di nuovi. L’indice delle ore lavorate aggregate è aumentato di 0,6 punti, da 98,5 a 99,1, anticipando che la produzione industriale possa avere proseguito la sua ripresa nel mese di novembre. La retribuzione media oraria è rimasta praticamente invariata, non fornendo un’indicazione particolarmente positiva sulla dinamica delle spese personali nei prossimi mesi. Tuttavia, le prospettive di medio termine per il mercato del lavoro rimangono incerte ed un miglioramento più sostenuto non è previsto nel breve termine. Alcuni economisti hanno rilevato che il miglioramento di novembre è legato a fattori di destagionalizzazione del dato mentre la caduta del tasso di disoccupazione è principalmente da imputare ad una discesa di 291 mila unità della forza lavoro. Il tasso di partecipazione è sceso al 65%, il più basso dall’inizio della recessione. Le imprese non sono attese iniziare ad assumere in maniera sostenuta sino a quando il tasso di utilizzo della capacità produttiva (al 70,7% in ottobre) non ritorni su valori più elevati. Tasso di disoccupazione e richieste di sussidi di disoccupazione 12 800 700 600 500 400 300 200 100 0 10 8 6 4 2 Tasso di disoccupazione 1-nov-09 1-nov-08 1-nov-07 1-nov-06 1-nov-05 1-nov-04 1-nov-03 1-nov-02 1-nov-01 1-nov-00 1-nov-99 0 richieste di sussidi di disoccupazione Fonte: www.matrada.it Area Euro Nel corso della settimana sono stati pubblicati una lunga serie di dati macroeconomici, che non hanno però modificato lo scenario di una lenta ripresa dell’economia in atto (crescita delle vendite al dettaglio in Germania, andamento dei PMI manifatturieri), con un ulteriore miglioramento atteso nel corso dei prossimi mesi. L’unica sorpresa è stata il miglioramento del mercato del lavoro tedesco (il numero di disoccupati è diminuito di 7 mila unità nel mese di novembre). Tuttavia la ripresa economica dovrebbe restare sotto tono a causa della situazione negativa del mercato del lavoro nella Zona Euro (con l’eccezione, appunto, della Germania). Infatti, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 9,8% nel mese di ottobre, un livello che potrebbe frenare la spesa dei consumatori nei prossimi trimestri. Top Down Outlook 3 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 La BCE ha tenuto giovedì la riunione mensile di politica monetaria e il Presidente Jean Claude Trichet, ha tenuto una conferenza stampa al termine della riunione. I maggiori spunti di rilievo arrivati nel corso della conferenza stampa sono stati: 1) L’operazione di rifinanziamento in calendario il 16 dicembre sarà l'ultima e il tasso d’interesse sarà indicizzato al tasso minimo medio dei pronti contro termine settimanali nei prossimi 12 mesi. cui sarà condotta sarà fisso (c’erano state molte speculazioni sulla possibilità di un tasso variabile). 2) La decisione sulle operazioni di rifinanziamento a 12 mesi non significa nulla per quanto riguarda le prospettive del tasso Refi, tenuto invariato all'1% di oggi. 3) La proiezione centrale sul Pil del 2010 è stata rivista al rialzo allo 0,8% dallo 0,2% nel mese di settembre. Il Pil del 2011 è stato previsto all’1,2%. La stima sull'inflazione per il 2010 è stata rivista leggermente al rialzo dall’1,2% all’1,3%. 4) Trichet ha confermato di credere che un Dollaro forte sia nell'interesse degli Stati Uniti, indicando in un modo sottile che la BCE non è felice per quanto riguarda l’andamento del tasso di cambio EUR/USD. Dopo la conferenza stampa di giovedì di Trichet non vediamo alcun motivo per cambiare la nostra stima che il tasso Refi potrebbe rimanere invariato almeno fino alla fine di H1 2010. Anche se le nuove proiezioni della BCE sulla crescita economica e l'inflazione sono in linea con un rialzo del tasso Refi al 2% entro la fine del 2010, non ci aspettiamo una stretta di politica monetaria da parte della BCE prima che la Fed implementi a sua volta una strategia di uscita dalla sua politica monetaria espansionistica. Infatti, un incremento prematuro dei tassi da parte della BCE può rafforzare ulteriormente la tendenza al rialzo dell'Euro rispetto al Dollaro. Con un EUR/USD già il 25% sopra il fair value, secondo la Parità del Potere di Acquisto calcolata dall'OCSE è molto difficile immaginare che la BCE possa prendere una decisione simile. Inoltre, a causa della tendenza al rialzo dell'euro nei mesi scorsi, l’indice delle condizioni monetarie della zona euro è ben sopra la media storica di lungo periodo, con un effetto negativo sulla ripresa economica della zona Euro. Guardando al futuro, è molto improbabile che la BCE possa fare qualcosa che possa rafforzare ulteriormente l'euro. Giappone In una riunione di emergenza tenutasi l’1 dicembre, la Banca Centrale Giapponese (BoJ) ha deciso, spinta dalle pressioni del primo ministro Yukio Hatoyama, di concedere prestiti a breve termine alle banche commerciali per affrontare la deflazione e l’aumento dello Yen, salito al massimo degli ultimi 14 anni di 84,83 contro il Dollaro. L'ammontare dei prestiti a breve termine è JPY10trn, mentre gli acquisti mensili da parte della Banca Centrale di obbligazioni Governative rimarranno invariati a JPY1,8trn. La BoJ ha inoltre lasciato il tasso invariato allo 0,1%. Con l'economia giapponese intrappolata tra la deflazione in corso e il deprezzamento del tasso di cambio ci aspettiamo che la BoJ possa mantenere una politica Top Down Outlook 4 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 monetaria ultra-espansiva fino a quando entrambi questi trend non si saranno invertiti. Australia Martedì scorso 1 dicembre, la Reserve Bank of Australia (RBA) ha aumentato i tassi dello 0,25% per il terzo mese consecutivo portandoli al 3,75%. Mentre tale decisione non è stata una sorpresa (era stata correttamente prevista da 19 dei 20 economisti interpellati da Bloomberg News), era tutt'altro che sicura ed è stata criticata dal capo dell’associazione degli industriali Heather Ridout, che ha detto in un'intervista a Bloomberg che i decisori politici "avrebbero potuto permettersi di prendere una pausa fino al prossimo anno, quando le prospettive dell’attività economica sarebbero state più chiare". Nella dichiarazione rilasciata al termine del meeting, il Governatore Steven ha sottolineato i motivi alla base del rialzo dei tassi. Per quanto riguarda il quadro economico, Steven ha detto che "le prospettive per l'espansione della domanda privata in atto, compresa quella delle imprese, sono per un ulteriore rafforzamento. Ci sono stati alcuni dei primi segnali di un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione è ora probabile che si porti ad un livello considerevolmente inferiore a quello previsto in precedenza ". Per quanto riguarda l'inflazione Steven ha detto che "dovrebbe continuare a restare moderata nel breve termine, anche se probabilmente meno di quanto ritenuto sei mesi fa." Steven ha anche indicato che l'aumento del tasso di cambio nel corso di quest'anno avrà l'effetto di diminuire sia l'inflazione sia la crescita economica. Infine, Steven ha detto che "le ultime modifiche sui tassi di interesse sono in linea con l’obiettivo di sostenere la crescita economica e di mantenere l’inflazione entro l’obiettivo della politica monetaria nel corso dei prossimi anni” Dopo aver aumentato i tassi per il terzo mese consecutivo, riteniamo che la RBA possa attendere alcuni mesi prima di prendere altre misure restrittive per vedere l'effetto dei recenti aumenti dei tassi sull'economia reale. Nonostante i recenti positivi segnali venuti sia dal mercato del lavoro (gli occupati sono aumentati di 24,5 mila unità in ottobre) e dal settore residenziale (i prezzi delle case sono aumentati del 10% quest'anno), l'inflazione dovrebbe restare contenuta nel medio termine a causa del basso livello di utilizzo della capacità produttiva in tutto il mondo. La RBA non avrà una riunione di politica monetaria fino al prossimo febbraio, ma i tassi potrebbero restare invariati per alcuni mesi, pur essendo previsti ulteriori aumenti nel 2010. Svizzera Nel 3° trimestre il PIL è cresciuto dello 0,3% q/q (-1,3% a/a), in linea con la previsione mediana dei 18 economisti interpellati da Bloomberg. La spesa per consumi finali è salita dello 0,7% e gli investimenti fissi lordi del 3,4%, grazie ad un rimbalzo negli investimenti di capitale fisso (+5,5% q/q) dopo 5 cali consecutivi. Anche la bilancia commerciale ha dato un contributo positivo alla crescita. Il recupero dell’economia svizzera è destinato a proseguire anche nei prossimi trimestri, come indicato dai principali Top Down Outlook 5 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 indicatori anticipatori: per esempio il PMI manifatturiero di novembre pubblicato nel corso della settimana è passato da 54 a 56,9. Tuttavia, la ripresa in atto non dovrebbe modificare l’orientamento di politica monetaria della Banca nazionale svizzera nel corso della riunione in calendario Giovedì 10 (vedi la sezione “La prossima settimana”). KOF index and GDP y/y 5,0% 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 -0,5 -1 -1,5 -2 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% -1,0% -2,0% GDP y/y apr-10 mar-09 feb-08 gen-07 nov-05 ott-04 set-03 ago-02 lug-01 giu-00 mag-99 apr-98 feb-96 mar-97 gen-95 nov-93 ott-92 set-91 -3,0% KOF index (+2) Fonte: www.matrada.it Canada L’economia canadese è cresciuta meno delle attese di consensus nel 3° trimestre: +0,4% q / q ann.to contro le attese di mercato dell'1% q/q ann.to Inoltre, tale dato è risultato inferiore alla stima della Banca Centrale di 2% q/q ann.to pubblicata lo scorso mese. La spesa delle famiglie è aumentata dello 0,8% e gli investimenti delle imprese in macchinari e attrezzature sono aumentati del 5,9%, dopo cinque trimestri consecutivi in calo. Tuttavia, gli investimenti in strutture non residenziali sono scesi del 3,6%, quarto calo trimestrale consecutivo. Infine, una nota positiva è venuta dalle esportazioni, in progresso per la prima volta dal dicembre 2007. I dati di Q3 hanno indicato come sia probabile che il recupero dell’economia canadese sia più lento di quanto previsto precedentemente dalla Banca centrale, aumentando le pressioni per tenere i tassi invariati per lungo tempo. Top Down Outlook 6 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 La prossima settimana Ora (GMT) Paese Indicatore Periodo Previsione Precedente Oct Oct Oct 0,8 (-6,2)% 1%m/m -9,7bn Oct Nov 862bn 0,9 (-13,1)% 1,6% m/m -14,8bn -4,80% 599,2bn 0.21 lunedì 7 dicembre 2009 11.00 13.30 20.00 21.45 23.50 23.50 Germania Canada Usa Nuova Zelanda Giappone Giappone 0.01 0.30 0.30 0.50 9.30 9.30 11.00 13.15 14.00 23.30 23.50 23.50 0.00 UK Australia Australia Giappone UK UK Germania Canada Canada Australia Giappone UK Giappone 0.30 0.30 6.45 7.00 9.30 UK Australia Svizzera Germania UK Svezia USA Nuova Zelanda Giappone Ordini all'ndustria (y/y) Permessi di costruzione Credito al consumo Attività manifatturiera Bilancia Commerciale Bank lending (y/y) martedì 8 dicembre 2009 GBP prezzi della case NAB Business confidence Partite correnti Leading indicator Produzione industriale (y/y) Produzione manifatturiera (y/y) Produzione industriale (y/y) Costruzioni di nuove case Banca del Canada: annuncio decisioni di politica monetaria Westpac fiducia dei consumatori GDP annualizzato (nominale) Nationwide fiducia dei consumatori Eco Watchers survey Nov Q3 Oct Oct Oct Oct Nov Dec Q3 Nov -16650m 88,7 0,5 (-7,6)% 0,4 (-7,2)% 1,0 (-10,2)% 156k 0,25% 8.09 16 -13347m 9.36 1,6 (-10,3)% 1,7 (-9,3)% 2,7 (-12,9)% 157,4k 2,8 (-0,5)% 70 40 -2,5% 4,8 (-0,1)% 0.00 21.36 -1805m 4,20% 10,7bn -6850m -1849m 0.59 10,6bn -7194m -0,5% m/m 2,50% -4,5 (-21)% -0,9% m/m 2,50% 10,5 (-22)% 5k 0,6 (-6,7)% 0-0,75% 1,3 (-12,7)% 24,5k -1,5 (-10,4)% 0-0,75% -5,3 (-15,3)% Oct Nov 0,50% 465k -37,1bn -135bn 0,3 (1,5)% -0,2 (0,6)% 0,50% 457k -36,5bn -176,4bn Nov Nov Nov Dec Oct 4,0 (2,9)% 1,2 (3,1)% 0,5 (0,5)% 68,5 -0,3% m/m mercoledì 9 dicembre 2009 15.00 20.00 23.50 Pre-budget report Bilancia Commerciale Tasso di disoccupazioe Bilancia Commerciale Bilancia Commerciale Produzione industriale (y/y) Scorte all'ingrosso Banca della N. Zelanda: annuncio decisioni di politica monetaria Ordini di macchinari (y/y) Nov Oct Oct Oct Oct giovedì 10 dicembre 2009 0.30 7.50 8.30 9.00 9.00 8.30 9.00 12.00 13.30 13.30 19.00 Australia Francia Svizzera Italia Area Euro Svezia Norvegia Uk USA USA USA 9.30 13.30 13.30 14.55 15.00 UK USA USA USA USA Variazioni occupati Produzione industriale (y/y) SNB: annuncio decisioni di politica monetaria Produzione industriale (y/y) BCE: bollettino mensile Prezzi al consumo (y/y) Prezzi al consumo (y/y) Banca d'Inghilterra: annuncio decisioni di politica monetaria Richieste sussidi di disoccupazione Bilancia Commerciale Budget del Tesoro Nov Oct Oct Nov Nov venerdì 11 dicembre 2009 Top Down Outlook PPI input y/y (output) Prezzi all'importazione Vendite al dettaglio (ex-auto) Fiducia dei consumatori del Michigan (prel) Scorte industriali 0,1 (1,7)% 1,4 (0,2)% 9.36 -0,4% m/m 7 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 USA Bilancia commerciale (Giovedì 10) - La bilancia commerciale dovrebbe peggiorare nel mese di ottobre, con deficit che dovrebbe crescere da USD36,5bn a USD37,1bn. Infatti, mentre la debolezza del Dollaro statunitense e il rimbalzo delle maggiori economie internazionale dovrebbero sostenere le esportazioni, le importazioni dovrebbero aumentare in maniera più sostenuta a causa della ripresa dei consumi negli ultimi mesi. Vendite al dettaglio (Venerdì 11) - Le vendite al dettaglio hanno registrato un andamento molto volatile negli ultimi mesi a causa degli effetti del programma di sostegno alle vendite di auto implementato dall’amministrazione Obama. Dopo -2,3% m/m di settembre, a ottobre le vendite totali sono aumentate dell’1,4% m/m mentre le vendite di auto sono aumentate del 7,4% m/m. Nel mese di novembre, le vendite al dettaglio dovrebbero registrare un aumento dello 0,5% m/m (+0,4% y/y, primo segno positivo dal mese di agosto 08), in linea con i dati ex-auto. Tuttavia, per le vendite al dettaglio non è previsto un forte incremento a breve termine, considerando che la debolezza del mercato del lavoro, la bassa fiducia dei consumatori ed il processo di riduzione dei debiti da parte delle famiglie dovrebbero proseguire ancor per diversi mesi. Fiducia dei consumatori, Università del Michigan (Venerdì 11) - In dicembre è probabile che l’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan possa registrare un leggero aumento, passando da 67,4 a 68,5 grazie alla prosecuzione del trend favorevole del mercato azionario ed il rallentamento del peggioramento del mercato del lavoro. Tuttavia, con il tasso di disoccupazione superiore al 10% e nessun recupero significativo in vista, la fiducia dei consumatori potrebbe rimanere su un livello basso per lungo tempo, dando un quadro negativo delle prospettive di spesa dei consumatori. Vendite al dettaglio e fiducia dei consumatori (Michigan) 15,0% 120 10,0% 110 100 5,0% 90 0,0% 80 -5,0% 70 Vendite al dettaglio feb-09 feb-08 feb-07 feb-06 feb-05 feb-04 feb-03 feb-02 feb-01 feb-00 feb-99 feb-98 feb-97 feb-96 50 feb-95 -15,0% feb-94 60 feb-93 -10,0% Fiducia dei consumatori (Michigan) Fonte: www.matrada.it Top Down Outlook 8 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 Area Euro Ordini all’industria (Lunedì 7) e produzione industriale (Martedì 8) in Germania - I più recenti indici di fiducia delle imprese hanno evidenziato che il recupero industriale tedesco è probabilmente continuato nel mese di ottobre. L'indice IFO è salito in ottobre a 92 (il livello più alto dal settembre 08) e la voce nuovi ordini a -48,4 (massimo annuo), anticipando una continuazione della ripresa in Q4 ‘09. Tuttavia, entrambi gli indici sono rimasti su livelli storicamente bassi, segnalando che la ripresa economica è ancora fragile. Gli ordini all’industria dovrebbero salire dello 0,8% m/m e la produzione dell’1% m/m. Anche se ci aspettiamo che il settore industriale possa continuare a recuperare nei prossimi mesi, le prospettive di medio termine sono incerte: è infatti difficile pensare ad una nuova fonte di crescita quando gli stimoli fiscali in atto finiranno. Produzione industriale in Francia e Italia (Giovedì 10) - Come nel caso della Germania, la produzione industriale ha recuperato terreno in Q3 sia in Italia e in Francia. Il recupero è destinato a continuare in Q4, come indicato dall’andamento degli indici di fiducia delle imprese. La produzione industriale dovrebbe crescere in Italia dell’1,3% m/m ed in Francia dello 0,6% m/m, Tuttavia, la variazione annua è destinata a rimanere ancora negativa per alcuni mesi e un ritorno della produzione industriale totale a livello pre-crisi, non è atteso prima di alcuni anni. UK Bank of England, Monetary Policy Committee (Giovedì 10) - La riunione di novembre si è conclusa con il comitato di politica monetaria suddiviso in 3 fazioni: la maggior parte dei componenti il Comitato (7 membri compreso il Governatore King) ha votato a favore di un incremento di GBP25bn degli acquisti di attività finanziati con la creazione di riserve della banca centrale, il che implica una quantità totale di acquisti di GBP200bn, da completare entro i prossimi tre mesi, uno dei membri (David Miles) avrebbe preferito un aumento di GBP40bn e uno (Spencer Dale), avrebbe preferito lasciare la dimensione del programma di acquisto di attività invariato a GBP175bn. Ci aspettiamo che la riunione di politica monetaria della prossima settimana si concluda senza novità rilevanti. Con un MPC così diviso nell'ultima riunione e nessun dato economico importante pubblicato nella ultime settimane ci aspettiamo che il Comitato possa prendere una pausa prima di prendere ulteriori decisioni di politica monetaria. Il futuro del programma di acquisto di attività sarà probabilmente deciso in febbraio, quando l’inflation report fornirà ulteriori indicazioni sulle prospettive economiche. Infine, non sono attese variazioni del tasso base per diversi mesi: come il Governatore King ha sottolineato spesso, infatti, la ripresa economica dovrebbe essere debole e le pressioni inflazionistiche dovrebbero rimanere contenute nei prossimi mesi, non richiedendo una politica monetaria restrittiva fino alla fine del 2010. Top Down Outlook 9 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 Canada Bank of Canada, riunione di politica monetaria (Martedì 8) – La Banca Centrale Canadese dovrebbe lasciare i tassi invariati allo 0,25% alla fine della riunione di politica monetaria della prossima settimana. A nostro parere, i dati economici rilasciati dopo la precedente riunione di ottobre non hanno cambiato le prospettive per l’economia canadese. Nonostante l'incremento superiore alle attese nel mese di ottobre dell’inflazione core (da 1,5% a/a a 1,8% a/a) la Banca del Canada non dovrebbe vedere alcuna ragione per modificare la previsione di ottobre che il tasso di riferimento possa restare invariato allo 0,25% fino alla fine del secondo trimestre del 2010. Infatti, le pressioni inflazionistiche dovrebbero rimanere contenute nei prossimi mesi, con l'output gap che rimane ampio e l'economia che non dovrebbe raggiungere il pieno utilizzo della sua capacità produttiva fino alla fine del 2011. Il Pil di Q3 09 è stato inferiore alle attese di consensus (+0,4% q/q ann.to; vedi la sezione “Ultimi dati economici”), indicando che la ripresa economica potrebbe essere ancora più lenta delle proiezioni. Con il dollaro canadese vicino al massimo storico contro il dollaro USA si vede il rischio che la Banca del Canada potrebbe lascerebbe i tassi invariati molto più a lungo di quanto farebbero presupporre le sue stime su crescita ed inflazione e iniziare a tassi di crescita solo dopo che la Federal Reserve inizi ad attuare una strategia di uscita dalla propria politica monetaria espansiva. In effetti, se la Banca Centrale Canadese iniziasse ad alzare i tassi prima della Fed, il Dollaro Canadese (CAD) potrebbe ulteriormente salire rispetto al dollaro USA, pesando negativamente sulle esportazioni (le esportazioni verso gli Stati Uniti rappresentano più del 75% delle esportazioni totali), considerando che il CAD è già sopravvalutato del 13% rispetto al Dollaro. Canada: CPI core and output gap 4 3 3,5 dx Output gap (calcoli della Bank of Canada) 2 3 1 2,5 0 CPI Output gap (calcoli della Bank of Canada) dx Fonte: www.matrada.it Top Down Outlook 10 ago-09 gen-09 giu-08 nov-07 apr-07 set-06 feb-06 dic-04 lug-05 mag-04 ott-03 -5 mar-03 -4 0 ago-02 0,5 gen-02 -3 giu-01 -2 1 nov-00 1,5 apr-00 -1 set-99 2 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 Svizzera Riunione della Banca Nazionale Svizzera in materia di politica monetaria (Giovedì 10) - La SNB terrà la sua riunione trimestrale di politica monetaria Giovedì 10 ed è ampiamente attesa lasciare l'intervallo per il Libor a tre mesi invariati allo 0-0,75%, con l'obiettivo di un Libor a tre mesi intorno allo 0,25%. Nonostante l'andamento dell’economia svizzera sia stato migliore del previsto negli ultimi trimestri (con una crescita del PIL dello 0,3% in Q3 e un ulteriore aumento dei principali indicatori anticipatori è probabile che la SNB riveda al rialzo le previsioni sul PIL sia per il 2009 sia per il 2010) vediamo come improbabile l’eventualità che la SNB possa cominciare a rimuovere la politica monetaria espansiva attuata dopo la crisi scoppiata nel 2007. In particolare, ci aspettiamo che la SNB confermi la sua intenzione di evitare che il Franco Svizzero si apprezzi nei confronti dell'Euro. Noi crediamo che la SNB manterrà l'attuale orientamento sui tassi di cambio fino a quando la ripresa economica non sarà ben definita sia in Svizzera sia nella zona euro. Infatti, fino a che una ripresa diffusa non prenderà corpo nella zona Euro, è probabile che il cambio EUR/CHF sia una scommessa a senso unico per gli investitori se fatto fluttuare liberamente, con il Franco Svizzero che dovrebbe apprezzarsi a causa dell’elevato surplus delle partite correnti. Una rimozione della posizione sul mercato dei cambi è probabile per il mese di marzo o di giugno, mentre un cambiamento nell’obiettivo per il Libor a tre mesi non dovrebbe essere deciso prima della seconda parte del 2010. Monetary Condition Index Svizzero Monetary Condition Index dic-09 dic-08 dic-07 dic-06 dic-05 dic-04 dic-03 dic-02 dic-01 dic-00 dic-99 dic-98 dic-97 dic-96 dic-95 dic-94 dic-93 dic-92 110 108 106 104 102 100 98 96 94 92 90 Media Fonte: www.matrada.it Nuova Zelanda Dichiarazione sulla politica monetaria e annuncio dell’OCR (Giovedì 10) – Nel corso della settimana entrante, la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) dovrebbe lasciare il tasso invariato al 2,5%. Nella dichiarazione rilasciata il 29 ottobre, il governatore della RBNZ Bollard ha detto di aspettarsi di mantenere l’Official Cash Rate (OCR, tasso ufficiale di sconto), Top Down Outlook 11 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 invariato al livello attuale fino alla seconda metà del 2010 e non vediamo alcuna ragione perche la RBNZ possa avere cambiato opinione nelle ultime settimane. Infatti, l'inflazione dovrebbe rimanere all'interno del range obiettivo alla fine del periodo di riferimento e un aumento di tasso può aumentare ulteriormente il disavanzo delle partite correnti (la RBNZ ha proiettato il disavanzo delle partite correnti al 5,8% nel 2010 e al 7% successivamente). Infatti, mentre un rialzo dei tassi può avere l'effetto positivo di smorzare l'aumento dei prezzi delle case, che dovrebbero sostenere la domanda nel breve termine, potrebbe rafforzare la tendenza al rialzo del dollaro neozelandese, con l'effetto di aumentare ulteriormente il deficit. Top Down Outlook 12 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 Global strategy weekly Trend is your friend? Tutti i maggiori mercati finanziari sono stati caratterizzati nel corso degli ultimi mesi da trend molto forti e marcati. Dopo i ribassi provocati dal fallimento di Lehman Brothers e le incertezze legate alla presentazione del piano di salvataggio delle banche statunitensi nel settembre 08, i maggiori indici azionari, le commodities e i tassi di cambi più legati all’andamento del ciclo economico hanno iniziato, chi a novembre 08 chi a marzo 09, dei forti trend al rialzo che non si posso ancora considerare conclusi. Con riferimento ai mercati azionari, sia lo S&P500 in Usa che il DJ Eurostoxx in area Euro hanno guadagnato in maniera notevole rispetto ai minimi registrati a marzo (rispettivamente il 62%% ed il 59%), ma i veri protagonisti sono stati i mercati emergenti che hanno beneficato da una parte della forte riduzione del premio al rischio sui mercati finanziari internazionali e dall’altra della forte liquidità immessa sul mercato dalle maggiori banche centrali. Inoltre, la situazione macroeconomica di molti paesi emergenti, in particolare di quelli asiatici e di quelli sud Americani con il Brasile in testa, sembra essere migliore di quella di molti paesi occidentali. L’indice CRB, il più rappresentativo dell’andamento dei futures sulle commodities) dopo avere registrato il minimo dal 2002 a marzo, ha messo a segno un recupero di oltre il 30%, ma l’attenzione degli investitori in commodities si è diretta prevalentemente sull’oro, che nel corso dell’ultima settimana ha registrato il proprio massimo storico portandosi sopra la soglia dei 1200 Dollari all’Oncia. Sul fronte valutario, le operazioni di carry trade hanno avuto un grande successo, grazie alla considerazione che le valute che già godevano di tassi più elevati sono quelle di paesi le cui banche centrali non solo sono state le prime ad alzare i tassi (basti pensare ai casi di Australia e Norvegia che dopo l’estate hanno alzato i tassi rispettivamente dello 0,75% e dello 0,25%), ma dovrebbero anche registrare una politica monetaria più restrittiva nei prossimi mesi. Costruire per la prima volta un portafoglio diversificato tra le maggiori asset class in questo momento potrebbe, quindi, apparire quanto mai rischioso, considerando che le possibilità che questi trend possano essere vicini ad una conclusione sono aumentate nel corso delle ultime settimane, soprattutto nel caso i segnali di ripresa dell’economia globale dovessero dimostrarsi di corto respiro. Tuttavia, riteniamo che fino a quando un’inversione non si materializzi, la scelta migliore sia continuare a puntare sulle asset class che meglio hanno performato nel corso degli ultimi mesi. Sul fronte valutario, quindi, le operazioni di carry trade sembrano essere ancora in grado di offrire buone performance, con il tasso di cambio Dollaro Australiano/Yen giapponese che ci sembra essere il maggiore candidato nel proseguire la corsa al rialzo. La Banca Centrale Australiana, infatti, dopo avere alzato i tassi d’interesse tre volte negli ultimi 3 mesi dovrebbe Top Down Outlook 13 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 proseguire nella sua manovra restrittiva nel corso del 2010 pur essendo possibile una pausa per alcuni mesi per valutare gli effetti dei recenti rialzi sull’economia reale. In Giappone, invece, la politica monetaria espansiva dovrebbe proseguire ancora a lungo considerando che l’economia continua a soffrire di una domanda interna molto debole che non permette di uscire dalla deflazione. Inoltre sia la Banca centrale sia il Governo si sono detti contrariati dal recente rialzo dello Yen contro il Dollaro statunitense e potrebbero implementare altre manovre nel corso dei prossimi mesi (oltre l’incremento del quantitative easing deciso in settimana) per indebolire la valuta. Altra interessante operazione sul mercato dei cambi potrebbe essere andare al ribasso sul tasso di cambio EUR/USD. Il buon andamento del mercato del lavoro nel mese di novembre (per quanto rimangano delle zone d’ombra sul dato, vd sezione “ultimi dati pubblicati”) potrebbe portare il mercato ad iniziare a scontare l’inizio di una politica monetaria restrittiva da parte della Fed che, una volta iniziata, dovrebbe essere più decisa di quella che sarà implementata dalla BCE. Con il tasso di cambio EUR/USD che in passato è stato molto correlato alle attese sull’andamento della politica monetaria di Fed e BCE, il Dollaro non potrebbe che beneficiarne. L’Euro, inoltre, è sopravvalutato rispetto al biglietto verde di quasi il 30% sulla base della Parità del Potere di acquisto dell’OCSE, valore a cui è solitamente seguito un calo della valuta unica europea. Infine, il Dollaro dovrebbe avere la funzione di proteggere il portafoglio in caso di nuove tensioni sui mercati finanziari internazionali. EUR/USD e Purchasing Power parity 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 PPP 2008 2006 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 1980 1978 1976 1974 1972 1970 0,4 EURUSD (DM) Fonte: OCSE; www.matrada.it Il puntare sui trend più forti al momento in essere dovrebbe essere tanto più conveniente con riferimento ai mercati azionari, in cui le strategie di momentum basate sull’investire sui titoli/settori/mercati che meglio hanno performato nel corso dell’ultimo periodo hanno dimostrato di essere in grado di sovraperformare gli indici di riferimento. Maggiori dettagli sul Top Down Outlook 14 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 comportamento di portafogli composti in questo modo si possono trovare nel nostro studio “Gestione dinamica di portafoglio con strategie di momentum”. Tuttavia, partendo dall’analisi del mercato azionario statunitense, che rimane il punto di riferimento dei mercati azionari mondiali, si può notare in ottica di medio-lungo periodo sia necessario guardare i mercati azionari con un po’ di cautela. A favorire nel breve termine una prosecuzione dell’attuale fase rialzista è la considerazione che la politica monetaria espansiva da parte della Fed possa proseguire ancora a lungo, con i suoi benefici effetti sull’andamento della curva dei rendimenti: il differenziale tra il T-Bond a 10 anni ed il T-Bill a 3 mesi si mantiene sopra la soglia dei 300 punti base, situazione che, come il grafico seguente mostra, è stata accompagnata da performance solitamente molto positive nel corso dei 12 mesi successivi dello S&P 500. S&P 500 (linea blu, dx) and spread 10y/3m 5 60% 4 40% 3 20% 2 1 0% 0 -20% -1 -40% -2 -60% mag-53 nov-55 mag-58 nov-60 mag-63 nov-65 mag-68 nov-70 mag-73 nov-75 mag-78 nov-80 mag-83 nov-85 mag-88 nov-90 mag-93 nov-95 mag-98 nov-00 mag-03 nov-05 mag-08 -3 Fonte: www.matrada.it Le maggiori preoccupazioni degli investitori si concentrano sulla valutazione dello S&P500 dopo il recente rally. L’analisi del rapporto P/utili medi degli ultimi 10 anni, conferma in parte tali timori. Dopo essere sceso a 13x in marzo, il rapporto è salito leggermente sopra 20x in dicembre, valore leggermente superiore alla media storica di lungo periodo di 18x. Tali timori, quindi, sono in parte giustificati, anche se tale rapporto rimane ben al di sotto dei livelli record toccati nel 2007 e, soprattutto, durante la bolla internet del periodo 1999/2000. Rispetto a qualche mese fa, inoltre, la performance che lo S&P500 sembra in grado di offrire in un’ottica di lungo periodo sembra essere in grado di compensare il rischio assunto solo in parte, e solo se paragonato alla situazione del mercato obbligazionario, dove il rendimento del T-Bond a 10 anni è poco superiore al 3% (3,28% al termine di questa settimana). Per stimare la performance che ci può attendere dallo S&P500 nel corso dei prossimi 10 anni utilizziamo un modello derivato dagli studi di John Bogle, Top Down Outlook 15 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 fondatore del Vanguard group, che prende in considerazione l’utile medio degli ultimi 10 anni e la crescita media annua degli utili negli ultimi 30 anni per poi calcolare quale tasso di crescita medio ponderato dello S&P500 sia necessario affinché l’indice sia alla fine del periodo con un P/e in linea a quello medio degli ultimi 30. Come si può vedere dal grafico in pagina, il modello è stato storicamente in grado di anticipare con una buona approssimazione la performance dello S&P500 nel corso dei 10 anni successivi. Alle attuali quotazioni è, quindi, possibile stimare una crescita media ponderata nel corso dei prossimi 10 anni del 5%, cui andrebbe poi aggiunto il dividendo annuale, ora pari a circa il 2%. Qualora queste proiezioni dovessero confermarsi esatte, la performance del mercato azionario nei prossimi anni sarebbe in linea con la media storica. S&P500: rendimento atteso 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% -5,0% S&P 500 rendimento atteso lug-07 set-04 nov-01 gen-99 mar-96 mag-93 set-87 lug-90 nov-84 gen-82 mar-79 mag-76 lug-73 set-70 nov-67 feb-62 gen-65 apr-59 giu-56 ago-53 -10,0% S&P 500 rendimento reale Fonte: www.matrada.it Dopo i forti rialzi degli ultimi mesi, quindi, il mercato azionario statunitense non sembra essere ancora arrivato ad un punto di estrema sopravvalutazione, ma è su un valore che comunque invita alla cautela. Inoltre, grazie alla maggiore forza relativa le nostre preferenze vanno sui mercati emergenti che stanno beneficiando della forte liquidità immessa dalle banche centrali a livello internazionale e delle attese di un ulteriore recupero delle loro economie nel corso dei prossimi mesi. Infine, con riferimento alle commodities i trade più interessanti, a nostro avviso, continuano a riguardare l’oro e l’argento. Queste, infatti, sono le uniche materie prime in grado di garantire una buona diversificazione all’interno di un portafoglio considerando la loro bassa correlazione contro i mercati azionari. La correlazione tra i mercati azionari e l’indice delle materie prime CRB commodities è, invece, notevolmente aumentato negli ultimi anni. Top Down Outlook 16 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 Top Down Portfolio Il top down portfolio è la sintesi dell’analisi svolta nel global strategy weekly e tiene in considerazione le principali asset class internazionali. Il modo più semplice per prendere posizione su questi mercati è attraverso gli etf quotati a piazza affari, che noi prenderemo come benchmark di riferimento, mentre le posizioni sul mercato valutario possono essere prese attraverso i numerosi broker che offrono questo servizio. Per importanti informazioni leggi il disclaimer alla fine del report. 1. Compra azionario Cina: nonostante i timori che l’economia cinese possa soffrire nel corso dei prossimi mesi di un eccesso d’indebitamento, il permanere di una politica monetaria espansiva continua a giocare a favore dell’investimento in azioni cinesi. 2. Compra oro: nonostante il forte rialzo nel corso delle ultime settimane, le prospettive dell’oro continuano a restare positive. La forte liquidità immessa dalle banche centrali resta favorevole all’oro, così come la sua capacità di offrire una buona diversificazione all’interno di un portafoglio. 3. Compra Argento Silver: stesse considerazioni per l’oro, ma ha una forza relativa maggiore e più spazio davanti a sé considerando che è ancora lontano dai massimi storici. 4. Compra azionario emergenti Europa dell’Est: Il recupero dei mercati azionari internazionali sta favorendo soprattutto i mercati emergenti. Anche i mercati emergenti dell’Europa, che avevano preoccupato gli investitori nel 2008 per i loro forti squilibri, ne hanno beneficiato. 5. Compra azionario Africa: I cosiddetti mercati di frontiera, che erano stati penalizzati dai timori di un netto rallentamento degli investimenti esteri, si stanno ora riprendendo. In un’ottica di lungo periodo sono forse uno dei mercati più promettenti per le possibilità di sviluppo. 6. Compra azionario America Latina: I mercati dell’America latina stanno beneficiando del rimbalzo delle commodities e di condizioni economiche generalmente buone. La tassa sui capitali in entrata decisa dal governo brasiliano dovrebbe avere un impatto contenuto. 7. Compra European property market: Il recupero dei maggiori indici azionari europei dovrebbe continuare a favorire i titoli azionari legati all’andamento del mercato immobiliare europeo. 8. Compra AUD/JPY: Australia e Giappone sono i due paesi che rispettivamente dovrebbero vedere la politica monetaria più restrittiva e più espansiva nel 2010. Con queste premesse, comprare Dollari Australiani e vendere Yen giapponesi appare l’operazione di carry trade migliore. 9. Vendi EUR/USD: con l’Euro sopravvalutato di quasi il 30% contro il Dollaro, le possibilità di ribasso della valuta unica europea sembrano maggiori di quelle di un suo ulteriore rialzo. Se poi la politica monetaria della Fed dovesse farsi restrittiva nel 2010, le possibilità di una discesa aumenterebbero decisamente. Top Down Outlook 17 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 Portafoglio azionario Italia Alla luce dei numerosi studi accademici che hanno evidenziato la tendenza delle varie asset class a performare in linea con la tendenza degli ultimi mesi facciamo largo uso delle cosiddette "strategie di momentum" per la costruzione dei nostri portafogli modello. Il portafoglio comprende quindi solo titoli all'interno di un trend positivo e tra questi si prediligono quelli che hanno una forza relativa maggiore. Aggiustamenti qualitativi posso essere decisi per evitare di investire in asset con situazioni critiche. Il portafoglio comprende 12 titoli. Chiusura venerdi Amplifon Azimut B.ca Generali Cell therapeutics Cir Danieli DMT Esprinet E. Espresso Fiat priv Indesit Pirelli & C Top Down Outlook 3,025 9,275 8,28 0,769 1,719 17,36 14,99 8,305 2,3075 6,315 7,78 0,432 In portafoglio da Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre Lunedì 7 dicembre 18 Top Down Outlook [email protected] N°0 DIC. 5, 09 Disclaimer L'utente riconosce che il Top Down Outlook non fornisce consigli di investimento personalizzati e riconosce che la determinazione di idoneità e le decisioni di investimento sono di sua esclusiva responsabilità. L’utente capisce che le informazioni fornite in qualsiasi portafoglio modello o strategia del Top Down Outlook è a solo scopo informativo e non è destinato a essere e non costituisce consulenza finanziaria di natura individualizzata. 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