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Gioventù in Missione tra i profughi ospitati al Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Mineo (CT) In territorio di Mineo (CT) sono accolti quasi 2’000 profughi richiedenti asilo. Nel Centro gestito dalla Croce Rossa, essi ricevono vitto e alloggio in attesa di incontrare l’apposita Commissione che deciderà se concedere loro un permesso di soggiorno permanente. Purtroppo si tratta di una lunga procedura e nel frattempo non rimane loro che aspettare, dislocati in alcune centinaia di unità abitative che per un decennio e fino ad un anno fa hanno accolto le famiglie dei marines americani in servizio nella vicina base di Sigonella. I profughi sono di varie nazionalità, ma provengono principalmente dalla Libia (dove si trovavano per lavoro) e da dove sono fuggiti a seguito della guerra. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo Nigeriani, Eritrei, Etiopi, Somali, Bengalesi, Ghanesi, Togolesi, Senegalesi, ma anche cittadini del Burkina Faso, del Mali, della Costa d’Avorio, del Sudan, del Gambia, della Sierra Leone, del Kenia, della Liberia, della Tunisia, Libia, Egitto, Chad e Sudan. Inoltre troviamo Pakistani, Afgani, Turchi, Iraniani e Irakeni giunti dai loro paesi causa eventi politici avversi. In gran parte si tratta di giovani uomini, ma vi sono anche donne e una cinquantina di bambini quasi tutti approdati con barconi e carrette del mare a Lampedusa. Le condizioni di vita al Centro sono buone sia del punto di vista della struttura, che dell’assistenza, ma si tratta di un luogo isolato e con scarsissime possibilità di comunicazioni telefoniche o di ricezione di notizie dal mondo (non c’è televisione). I profughi sono liberi di uscire dal campo che è recintato e sorvegliato da militari, tra le 8 e le 20 ma il vicino centro abitato di Mineo si trova a circa 10 km in collina ed è raggiungibile in circa due ore di cammino. Nel centro abitato di Mineo, “Gioventù in Missione” dispone di una sede quale punto d’incontro per i rifugiati, attivata con il patrocinio del Comune che ha riconosciuto ai collaboratori di GiM il ruolo di “Mediatori interculturali”. Questo progetto si svolge inoltre sotto l’egida dell’Alleanza Evangelica Italiana. Saltuariamente è offerto il trasporto gratuito dal Centro a Mineo ad alcuni profughi, ascoltandoli e interessandoci alla loro situazione. Essi soffrono isolamento e solitudine e spesso vivono con la paura di essere rimpatriati vedendosi rifiutata la richiesta d’asilo e ignorando quanto tempo staranno al Centro d’Accoglienza. Desideriamo mostrare loro amore soprattutto con i fatti: ascoltandoli, rispondendo alle loro domande, dando loro qualcosa da bere, vestiario, sapone o altro ancora che possa loro essere utile. Offriamo per esempio la possibilità di vedere le notizie dei telegiornali e provvediamo Bibbie richieste da molti di essi di fede cristiana. Molti profughi musulmani hanno la possibilità di ascoltare la Buona Notizia, di leggere del materiale evangelistico o visionare il film Jesus nella propria lingua. Tutto questo viene naturalmente svolto con opportuna saggezza e discrezione, mostrando loro soprattutto interesse e amore per la loro personale situazione. E’ stato commovente vedere ad esempio la reazione di alcuni ragazzi musulmani, che dopo aver visionato il film “Jesus” nella loro lingua “Bambarà”, hanno chiesto se questa fosse una storia vera! Nel ringraziarci sinceramente, uno di loro di loro ci ha salutati dicendo di aver trascorso con noi una mezza giornata indimenticabile! Altri tre giovani eritrei erano molto felici di poter vedere il film proprio nella loro lingua madre e si sono commossi con lacrime durante alcune scene del film! Commovente altresì la reazione di un uomo del Ghana, che dopo averci richiesto una Bibbia in inglese (dicendo che la sua era stata persa durante la traversata in mare), ha trascorso un paio di ore seduto a leggere, incurante del via vai continuo di persone attorno a lui: era realmente assetato della Parola di Dio!! Alcuni ragazzi del Bangladesh, sono venuti più volte in sede semplicemente per aiutarci a montare degli scaffali. Nonostante siano musulmani, spesso ci hanno chiesto di pregare per loro ed hanno accettato della letteratura cristiana, anche per il piacere di poter leggere qualcosa nella loro lingua. Diversi di loro hanno in seguito visionato con grande interesse il film Jesus in lingua bengalese. Con circa 150 volontari tra i rifugiati e una ventina di collaboratori GiM, abbiamo potuto organizzare un’operazione ecologica per pulire parte della strada che dal Campo d’accoglienza porta al paese di Mineo. Alcuni proprietari terrieri si erano infatti lamentati a causa della sporcizia, in particolare per le bottigliette di acqua disseminate lungo la strada da quanti giornalmente la percorrono a piedi per raggiungere Mineo. Questa azione ha avuto un impatto positivo sulla popolazione e sulle autorità ed ha sicuramente contribuito a sensibilizzare sulla cura del territorio. Lavorando insieme, abbiamo potuto conversare amichevolmente con diversi profughi e approfondire così molti contatti. Vari abitanti di Mineo hanno mostrato apprezzamento per il lavoro svolto e stanno collaborando portando scarpe e vestiario, sempre particolarmente apprezzati dai profughi. La sede GiM di Mineo è regolarmente aperta la mattina tra il lunedì e il sabato, la distribuzione di vestiario e altro avviene ordinatamente in collaborazione dei vari rappresentanti nazionali dei profughi (da loro stessi eletti) ed è in programma un torneo di calcio tra le squadre della Nigeria, del Ghana, del Pakistan e … naturalmente la rappresentanza di Mineo! Si spera poter far visionare il film Jesus all’interno del campo di accoglienza stesso e poter intraprendere una collaborazione con la Croce Rossa che gestisce il campo stesso. Grazie ad Agape Italia abbiamo potuto ricevere l’attrezzatura necessaria per la proiezione e il film Jesus nelle varie lingue dei profughi accolti a Mineo. Ora abbiamo urgentemente bisogno di un furgone diesel (9 posti) per il trasporto dei profughi. Quello che usiamo attualmente è a benzina e si avvicina ai 25 anni di vita! Preghiamo per le autorità comunali di Mineo e per gli abitanti mostratisi davvero ospitali e disponibili a sostenerci in quanto è stato intrapreso. Grazie a quanti si sono disposti ad aiutarci regolarmente in sede a Mineo o al Centro GiM di Piedimonte Etneo. Grazie al sostegno dell’Alleanza Evangelica e grazie soprattutto al nostro Signore che ci dà tutta l’energia necessaria per continuare questo importante compito! Dio vi benedica Enos Nolli (direttore GiM-Italia) Lo straniero che risiede fra voi, sia per voi come uno nato tra voi; tu l’amerai come te stesso (Lev. 19:34)