io e la dialisi

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io e la dialisi
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE VENETO
Unità’ Locale Socio Sanitaria N. 13
Unità’ Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi
Certificata ISO 9001:2008
Servizi dialisi DOLO-MIRANO
IO E LA
DIALISI
Guida all’accoglimento
del paziente
A COSA SERVONO I RENI?
Ognuno di noi possiede due reni di forma simile ad un
fagiolo lunghi 12 cm. e larghi 6, situati ai lati della colonna vertebrale, nella regione lombare.
L’unità funzionale del rene è il NEFRONE (ve ne sono
circa 1 milione per rene) che comprende il
GLOMERULO e il TUBULO.
Il glomerulo è formato da un groviglio di vasi sanguigni
avvolti su se stessi che filtrano il sangue formando un
liquido chiamato pre-urina. Il tubulo è un lunghissimo
tubicino contorto che ha il compito di riassorbire dalla
pre-urina le sostanze utili e buona parte dell’acqua trasformandola in urina. Questa sarà condotta alla vescica
dagli ureteri.
Nell’arco di una giornata i 2 reni filtrano circa 2000 litri
di liquidi ma di questi solo 1 litro e mezzo viene eliminato con le urine.
I reni svolgono moltissime funzioni che si possono riassumere in:
ESCRETIVE:provvedono cioè all’eliminazione
dell’acqua in eccesso dal corpo e delle sostanze di rifiuto prodotte con l’alimentazione come
l’azoto, la creatinina, l’acido urico, il sodio, il potassio,
il cloro, gli acidi e gli alcali, ma anche i farmaci, i
veleni , i coloranti;
INFORMAZIONI UTILI
Recapiti telefonici:
NEFROLOGIA………………….Tel. 041/5133309
Fax 041/5133456
DIALISI DOLO…………………Tel. 041/5133552
SEGRETERIA…………………..Tel. 041/5133526
DIALISI MIRANO……………...Tel. 041/5794037
Fax 041/5794045
Orario di servizio dei Centri Dialisi:
Apertura ore 6:30
Chiusura ore 19.30
Servizio di pronta disponibilità
medico-infermieristica 24 ore su 24
Servizio alberghiero, comprensivo di colazioni per i
due turni di Dialisi
Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi
E-mail: [email protected]
30035 MIRANO (VE) via Mariutto, 76 tel. 041/5794111 - 30031 DOLO (VE)
via 29Aprile, 2 –tel. 041/5139111 -C.F. e Partita IVA 02799530270
ND_ALL 25 IO E LA DIALISI Revisione 3 Del 23-08-2016 Prossima Revisione
23-08-2018 Ultimo aggiornamento 23-08-2016
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ENDOCRINE: secernono la vitamina D, che fa assorbire il calcio dall’intestino e ne favorisce la deposizione
nell’osso: l’eritropoietina, ormone che stimola il midollo a produrre i globuli rossi, la renina che interviene nella regolazione della pressione arteriosa. Il rene è un organo che ha una grande riserva funzionale, infatti può
funzionare anche con il 5% della sua struttura.
Parte dell’equipe del reparto di Emodialisi
di Mirano
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CHI SI AMMALA DI INSUFFICIENZA
RENALE?
Ognuno di noi può ammalarsi di insufficienza renale sia
gli adulti che i bambini.
QUALI SONO LE CAUSE?
Le cause sono molte, spesso sconosciute le più frequenti
malattie renali sono la glomerulonefrite, le infezioni
renali, il diabete, l’ipertensione grave, le pielonefriti, la
nefrite interstiziale, malattie vascolari, la malattia
policistica del rene.
E’ POSSIBILE PREVENIRE LE
MALATTIE RENALI?
Alcune malattie renali possono guarire, se curate precocemente.
L’esame delle urine, la rilevazione della pressione arteriosa, analisi specifiche del sangue, esami cardiologici
sono alcuni dei principali test che possono portare a diagnosticare una malattia renale. Le malattie renali non
danno dolori, non danno disturbi anche quando il rene è
già molto danneggiato.
Ricordate che un abuso di analgesici, senza prescizione
medica, può risultare potenzialmente dannosi al rene.
Parte dell’equipe del reparto di
Emodialisi di Dolo
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CHE COS’È L’INSUFFICIENZA
RENALE?
LA PATENTE DI GUIDA
La legge italiana prevede che può essere concessa o
rinnovata per una durata massima di due anni limitatamente ai tipi A e B.
Per ottenere il rinnovo della patente bisogna, con un
certificato del Centro dialisi, recarsi dal medico di base
che compilerà il modulo da portare alla Commissione
Medica locale per la patente degli invalidi, che dovrà
effettuare la visita.
Quando viene scoperta una malattia che progressivamente distrugge la funzione del rene si può ritardare
l’insorgenza della sindrome uremica, e quindi l’inizio
della dialisi, agendo su due versanti:
1.
2.
curando la pressione arteriosa
limitando l’introduzione alimentare di proteine e
sale nel tentativo di non creare superlavoro al rene
danneggiato.
Questa fase in cui vi è una capacità ridotta di funzionamento del rene viene definita CONSERVATIVA.
Con una attenta sorveglianza clinica e con un accurato
programma nutrizionale sarà possibile ritardare l’inizio
della dialisi e guadagnare una più lunga sopravvivenza
ed un migliore qualità della vita.
ESENZIONI TICKET
Vi sono dei provvedimenti legislativi relativi
all’esenzione ticket, pertanto invitiamo le persone interessate a ricorrere agli uffici appositi presso il proprio
distretto o presso il proprio ospedale per sapere come
fare per avere l’esenzione ticket.
Bibliografia: Cenni
tratti
www.RENALGATE .IT
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dal
sito
Quando il rene perde quasi totalmente la capacità di
eliminare le sostanze tossiche derivanti dalle attività
metaboliche e si determina un accumulo progressivo di
liquidi possono verificarsi gravi manifestazioni morbose.
Internet
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I principali sintomi che si avvertono sono il mal di testa,
la perdita dell’appetito, la nausea, il vomito, le caviglie
gonfie, la pressione arteriosa mal controllabile, il prurito, la sete , la difficoltà respiratoria ecc.
Il rimedio a questo è la DIALISI che sostituisce, almeno
in parte, la funzione renale. In tempi successivi e quando è possibile il TRAPIANTO renale rappresenterà la
forma più completa di sostituzione
Parte dell’equipe Medica
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DIALISI E LAVORO
NORME PER LA TUTELA DEL LAVORATORE
.
• Se l’invalidità al lavoro supera il 45%, l’utente ha il
diritto dell’iscrizione alle liste di collocamento per le
categorie protette.
• L’utente emodializzato, ha diritto al congedo straordinario (D.L. 509/88) per l’esecuzione delle cure pari a
30gg lavorativi. La domanda va rivolta annualmente
alla commissione invalidi Civili o all’Ufficio di Medicina Legale della propria ULLS.
• Il congedo non priva il lavoratore dipendente al diritto di retribuzione (sentenza della Cassazione, Sezione
Lavoro n. 3500/349). Il lavoratore deve presentare la
richiesta presso l’ufficio personale della propria azienda
allegando il certificato rilasciato dal Servizio di Dialisi
o Nefrologia. L’indennità è erogata per ogni giornata di
assenza coincidente con l’effettuazione della dialisi;
quest’ultime perciò devono essere documentate.
Chi custodisce un soggetto con handicap, se lavoratore
dipendente, ha diritto a tre giorni al mese per
l’assistenza al soggetto citato (legge 104/92).
Il turno di dialisi viene agevolato in base agli impegni
lavorativi del paziente dializzato
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RICHIESTA DI INVALIDITA’ CIVILE
La persona in trattamento sostitutivo della funzione renale è considerata invalido civile.
La domanda per il riconoscimento del grado di invalidità e degli eventuali benefici economici previsti dalla
legge, va rivolta su apposito modello di domanda predisposto presso il CAF e il medico di base, successivamente si verrà convocati presso la COMMISSIONE
MEDICA PER GLI INVALIDI CIVILI presso la ASL
di residenza.
ASSEGNO MENSILE DI INVALIDITA’
E’ concesso agli invalidi civili di età compresa tra i 18 e
i 65 anni a cui è stata riconosciuta una invalidità superiore al 75%, non collocati al lavoro e che non fruiscono
di nessun altro trattamento pensionistico di invalidità, e
che abbiano un reddito inferiore a un tetto che viene
fissato ogni anno.
INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO
QUANDO INIZIARE LA DIALISI?
La decisione di iniziare il trattamento dialitico è legata
alla valutazione degli esami di laboratorio e
all’evidenza di sintomi. Si dovrebbe iniziare la terapia
dialitica prima che insorgano complicanze gravi
(pericardite, edema polmonare, grave ipertensione, grave perdita di peso corporeo), cioè quando si ha ancora
un discreto benessere. La letteratura in proposito afferma che l’inizio del trattamento debba coincidere con un
valore del filtrato glomerulare è di circa 10 ml/m calcolato con la media delle “clearances” dell’urea e della
creatinina. Anche l’albuminemia, quale indice di stato
nutrizionale non dovrebbe essere inferiore a 3.5-4gr/dl.
Il mantenimento di un benessere fisico è il presupposto
per assicurare la qualità del risultato.
Per trattamento sostitutivo si intende una metodica capace di sostituire almeno in parte la funzione dei reni.
Se ne distinguono 2 tipi:
-DIALISI (emodialisi e dialisi peritoneale)
-TRAPIANTO RENALE
E’ concessa agli invalidi civili totalmente inabili senza
limiti di età e di reddito.
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EMODIALISI
L’emodialisi è una metodica che si avvale di un filtro
chiamato RENE ARTIFICIALE e di un sistema di
pompe che costituiscono il monitor
Ecco come funziona:
Per rimuovere le sostanze tossiche accumulate
nell’organismo come l’acido urico, l’azoto, la creatinina.il potassio,il fosforo, l’acqua e altre, si porta il sangue fuori dal corpo con l’aiuto di una pompa e si lo si
fa circolare attraverso uno speciale FILTRO all’interno
del quale vi sono tanti sottilissimi filamenti porosi chiamati capillari. E’ qui che il sangue subisce la PURIFICAZIONE per poi rientrare “pulito” nel corpo.
ATTENZIONE!!! La quantità di sangue che circola
fuori dal corpo è circa 200-300 centimetri cubici ed è
ben sopportato dall’organismo!!
Tra quei sottili capillari porosi, all’interno dei quali circola il sangue, viene fatto passare il LIQUIDO DI DIALISI . Questo altro non è che acqua purificata attraverso
uno speciale impianto posto in un’altra sala, miscelata
con una soluzione salina concentrata con sostanze utili
per il sangue, ma povera di altre.
Le sue caratteristiche immunologiche vengono inserite
in un computer che in caso di disponibilità di rene
SCEGLIERA’ in base alla somiglianza del codice genetico. Dopo che il computer ha selezionato i nomi dei
riceventi essi verranno avvertiti telefonicamente e dovranno essere pronti per partire per effettuare il TRAPIANTO.
Buona regola essere sempre rintracciabili!
Il trapianto può avvenire sia da cadavere che da vivente.
Il prelievo del rene può essere eseguito su persone vittime di incidenti mortali o decedute per lesioni cerebrali
in assenza di malattie. Una commissione medico-legale,
dopo aver comprovato l’avvenuta morte cerebrale, con
criteri molto severi e restrittivi, darà il via all’espianto
di due reni.
Nel caso che il donatore sia vivente la legge italiana
permette il Trapianto tra consanguinei,genitore-figlio,
tra fratelli, nonni-nepoti. In altri casi è necessaria
l’autorizzazione del giudice.
L’80% dei trapianti ha successo.
Nessuno può garantirne la riuscita al 100%, ma dal momento che si acetta di sottoporsi al trapianto si deve accettare anche il rischio di un potenziale insuccesso.
Le sostanze tossiche diffondono attraverso i piccoli pori dal sangue al liquido di dialisi per differenza di concentrazione finchè, trascorse 4 ore circa, si ottiene una
depurazione efficace.
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IL TRAPIANTO RENALE
Significa tornare ad una vita normale.
E’ infatti la più completa terapia sostitutiva renale. Il
trapianto di rene si esegue con un intervento chirurgico
che permette di inserire un rene sano prelevato da un
donatore nella parte anteriore dell’addome del paziente
dializzato senza togliere quelli non funzionanti.
L’arteria e la vena che vengono prelevate con il rene
vengono allacciate alla vena e all’arteria iliaca e il suo
uretere collegato con la vescica del ricevente.
Si esegue negli ospedali abilitati ai trapianti d’organo
sparsi in tutta Italia:
BARI, BERGAMO, BRESCIA, CAGLIARI, GENOVA, MILANO, NAPOLI, PADOVA, PALERMO, PERUGIA, ROMA, PARMA, SASSARI, TORINO, TREVISO, VERONA, VICENZA. Ed altri.
COME FUNZIONA LA LISTA DI ATTESA?
Non tutti i pazienti possono essere sottoposti a trapianto
d’organo.
Per poter essere considerati idonei ci si deve sottoporre
ad una serie di esami per escludere l’eventuale presenza
di eventuali malattie che controindichino l’intervento e
la terapia antirigetto.
Quando un dializzato è considerato idoneo al trapianto,
viene iscritto nella lista di attesa presso il Centro Trapianti.
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Monitor per emodialisi
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QUANDO SI ESEGUE?
Si esegue in genere 3 volte la settimana, ma può essere
fatta anche tutti i giorni per 2 ore al giorno. Saltare una
seduta aumenterebbe il rischio di stare male con nausea,
vomito, edema , difficoltà a respirare e altro, saltarne di
più significa rischiare di morire.
CHE COSA OCCORRE?
Indispensabili sono un buon accesso vascolare, il rene
artificiale, un monitor, un impianto di purificazione
dell’acqua, un letto bilancia per tenere sotto controllo
la perdita di peso oraria e una adeguata assistenza.
CHE COS’E’ UN ACCESSO VASCOLARE?
Prima di iniziare la dialisi è necessario sottoporsi ad un
piccolo intervento per costruire un accesso vascolare
chiamato fistola artero-venosa in genere sul braccio sinistro. Questo perché una semplice vena non fornisce
una quantità sufficiente di sangue per poter effettuare
la dialisi
Il vaso venoso che si trova a ricevere sangue arterioso
subisce un ingrossamento e irrobustisce la sua parete ,
diventando quindi facilmente incannulabile con aghi di
grosso calibro all’interno dei quali possa scorrere il sangue ad una velocità di 200-300ml al minuto od anche
superiore.
Ora voi avete una Fistola artero-venosa o una protesi
nel vostro braccio allo scopo di effettuare l’emodialisi.
Questa è la vostra linea vitale. Con una cura appropriata
la vostra fistola o protesi può durare indefinitamente.
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un totale di circa due ore al giorno. Il liquido di dialisi
non da fastidi generalmente, e il sangue viene depurato
mentre si svolgono le comuni attività, come lavorare,
passeggiare o mentre si dorme. La dialisi peritoneale si
può seguire in ambulatorio o a domicilio.
Può essere eseguita anche di notte con l’aiuto di una
speciale macchinetta, che provvede agli scambi continui
mentre si dorme. E’ adatta soprattutto per chi lavora.
I VANTAGGI sono molti, infatti permette di essere eseguita al proprio domicilio senza andare in ospedale salvo che per i controlli e gli esami una volta al mese. Assicura inoltre la depurazione continua del sangue 24 ore
su 24, molto più simile alla funzione del rene. Minori
complicazioni cardiovascolari.
Gli SVANTAGGI ci sono come in qualsiasi tecnica. Il
peritoneo a lungo andare perde la capacità di ultrafiltrare (di sottrarre liquidi) e può inoltre, nonostante le dovute precauzioni, andare incontro a infezioni causando
peritoniti. Episodi ripetuti di peritonite riducono ulteriormente la capacità dializzante del peritoneo.
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LA DIALISI PERITONEALE
E’ una metodica che utilizza il peritoneo per la depurazione del sangue. Il peritoneo è una sottilissima membrana formata da due foglietti che avvolge i visceri
dell’addome. Tra questi foglietti viene introdotto il liquido di dialisi che ha il potere di trascinare via le scorie contenute del sangue e l’acqua. Per poterla eseguire
è necessario inserire con un piccolo intervento chirurgico in anestesia locale un catetere peritoneale che serve a
fare entrare ed uscire il liquido di dialisi. Non reca né
fastidio né impedimento. Il liquido di dialisi è una soluzione a diverse concentrazioni di glucosio contenuto in
sacche generalmente da due litri.
E’ COME TRAVASARE IL VINO!!
Occorre un ambiente luminoso e pulito con un tavolo
dove poter appoggiare il materiale e una sedia comoda
per sedersi. Lavarsi bene le mani con sapone fino
all’avambraccio. Dapprima il liquido carico di scorie
viene fatto uscire attraverso il catetere peritoneale per
caduta in una sacca vuota (da buttare). Poi il liquido di
dialisi nuovo viene introdotto sempre tramite il catetere
per restarvi 4 o 5 ore. Il liquido viene rinnovato 3-4 volte al giorno e questa azione viene chiamata SCAMBIO.
Ciascuno scambio richiede circa 30 minuti di tempo per
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FARE:
-Mantenere la medicazione fino al mattino seguente o
dopo circa 8 h.
-Rimuovere la medicazione e lavare con acqua e sapone, poi disinfettare con amuchina al 5%.
-Ascoltare il rumore (come un gatto che fa le fusa) della vostra fistola almeno una volta al giorno.
-Informare immediatamente il medico o il personale di
dialisi se il rumore o il thrill è assente o se la fistola è
arrossata, sensibile o dolorante
NON FARE:
-Non permettere che il braccio con la fistola sia esposto
a ferite
-Non permettere la misurazione della pressione arteriosa su questo braccio
-Non portare oggetti pesanti con questo braccio
- Non dormire sopra questo braccio
-Non indossare maniche strette
-Non usare rasoi su questo braccio
-Non togliere alcuna crosta su questo braccio
-Non permettere che facciano prelievi ematici
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Una fistola artero venosa funzionante richiede una corretta costruzione chirurgica un buon mantenimento della vena, una accurata assistenza infermieristica, una
buona tecnica di incannulazione e una adeguata educazione del paziente sulla cura della fistola.
In ambedue questi casi e’ bene evitare la attivita’ per
non affaticarsi troppo e non rischiare complicazioni.
Ricordate che il segreto e’ la costanza dell’esercizio,
non la quantita’ da effettuare.
E’ DOLOROSA LA VENIPUNTURA?
E’ un dolore sopportabilissimo soprattutto in questi ultimi anni dopo che è stata scoperta una crema anestetica
da spalmare sulla cute interessata dalla venipuntura almeno un ora prima del trattamento. Per pungere si usano degli speciali aghi detti aghi cannula di calibro diverso 14,15,16 gauge dal più grande al più piccolo. La
scelta dell’uno o dell’altro deriva dalla grandezza del
vaso che si deve pungere.
LO SAPEVATE CHE?
E’ a 25-30 anni che si raggiunge il picco di massa ossea, cioè il livello massimo di contenuto minerale. Attraverso un ciclo continuo di riassorbimento e distruzione
e rideposizione – ricostruzione l’osso si rigenera. Ma
con l’età, dopo i 50 anni, la parte ossea che si riassorbe
tende ad essere un po’ di più di quella che si riforma,
così la massa ossea finisce per diminuire. Quindi dieta
ricca di calcio nei soggetti che non hanno patologie renali, supplementi di calcio e vitamina D nelle persone
con insufficienza renale.
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QUALI ATTIVITA’ FISICHE POSSO
SVOLGERE?
PRIMA DI ENTRARE IN SALA DIALISI
Tutte!!! L’importante è fare attività fisica: mai stare
senza fare niente.
Per una corretta igiene personale e degli altri pazienti è
buona regola togliersi gli abiti nell’apposito spogliatoio
e indossare il pigiama o altro tipo di abbigliamento comodo e pulito. E’ certo che una corretta igiene personale contribuirà a prevenire malattie e infezioni.
Un’altra buona regola è di aver mangiato almeno 2 ore
prima dell’inizio del trattamento perché si previene
l’ipotensione da digestione.
Le persone affette da insufficienza renale cronica è esposta al rischio di osteoporosi sia perché il rene malato
non riesce ad eliminare il fosforo sia perché il calcio
non viene regolarmente assorbito per mancanza di
vitamina D.
Diversi studi dimostrano che una regolare attività fisica
aumenta la densità ossea e previene quindi l’osteoporosi
e le fratture per eccesso di fragilità.
Se ci mettiamo che la vitamina D si forma a livello della
pelle per l’azione dei raggi solari, basta quindi andare a
fare una passeggiata all’aperto. La muscolatura si mantine tonica e le ossa più forti.
E DURANTE LA DIALISI?
C’è chi legge, chi ascolta la radio, chi guarda la tv, chi
parla con il vicino di letto. Si può bere caffè, thè o altro,
ma sempre nei limiti del consentito.
Attività fisiche come:
salire e scendere la scale, ballare, camminare all’aperto,
fare ginnastica, andare in bicicletta, nuotare, aerobica
vanno tutte bene. L’unica accortezza che è richiesta è
quella di non provocare traumi alla fistola arterovenosa.
Ben diverso e’ il caso di una ttivita’ fisica agonistica (in
squadre in cui si gioca per vincere) o una attivita’ esagerata in persine non allenate.
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QUALI DISTURBI POSSO AVERE
DURANTE LA DIALISI?
Come sapete, la dialisi non sostituisce del tutto la funzione del rene, cosi’ appena terminata la dialisi le scorie
e i liquidi ricominciano ad accumularsi nell’organismo.
Durante la dialisi oltre le sostanze tossiche vengono sottratti anche i liquidi in eccesso fino a raggiungere un
peso ideale o peso asciutto. Se questa sottrazione è troppo brusca o in quantità troppo elevata, potrebbe provocare un’ipotensione grave associata a vomito, crampi
agli arti inferiori, mal di testa e altro, ma se la sottrazione avviene in maniera dolce non si ha, normalmente,
alcun disturbo.
E’ consigliabile quindi che tra una dialisi e l’altra si
debba stare attenti a non ingerire molti liquidi che aumenterebbero di molto il peso costringendo ad una sottrazione eccessiva di liquidi in dialisi.
Il massimo incremento di peso consentito nel periodo
interdialitico è del 5% del peso corporeo. Cibi poco salati aiuteranno ad avere meno sete.
Una grande sottrazione di liquidi con la dialisi provoca
un notevole aumento della sete.
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Dopo breve tempo si avrà la risposta del periodo di vacanza disponibile.
Al momento della partenza occorre portare con sé gli
ultimi esami di laboratorio e la richiesta del medico con
il numero di trattamenti che si dovranno eseguire. Assolutamente importante comunicare in precedenza il tipo
di dialisi che si effettua, soprattutto se si tratta di metodiche miste (AFB, PFD, on-line ed altro) o eventuali
variazioni del bagno di dialisi.
Niente paura! Troverete personale efficiente e simpatico, tanto che vorrete tornare anche gli anni successivi!!!
Attenzione agli aspetti amministrativi per non rovinarvi
la vacanza. Informatevi sui rimborsi e sulla documentazione che dovete portare con (autorizzazioni, libretto
sanitario etc)
Tenete conto che alcune regioni, come ad esempio la
regione Umbria, permette il rimborso delle dialisi effettuate in centri privati se non si trova posto in centri pubblici. Basta farsi fare la ricevuta e presentarla poi in Assessorato per il rimborso.
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E’ TEMPO DI ANDARE IN VACANZA!
E’ doveroso, soprattutto se si è abituati andare in vacanza. Si può andare dovunque, al mare, al lago, in montagna, perfino in crociera!
Esistono moltissimi Centri Dialisi che ospitano i vacanzieri. Il vostro Centro possiede sicuramente un opuscolo
in cui sono scritti i nomi dei Centri, i loro numeri telefonici e i medici responsabili a cui riferirsi.
Basta programmare la vacanza già nei primi mesi
dell’anno, tra febbraio ed aprile, per avere la massima
disponibilità dei posti e dei Centri Dialisi più vicini al
luogo di villeggiatura.
Chiedete informazioni al vostro medico o alla caposala o alle infermiere, essi vi risponderanno in modo
esauriente e vi metteranno in contatto con il Centro desiderato.
Potete anche utilizzare lo speciale vacanze di
www.renalgate.it che potrebbe permettere lo scambio di
vacanza. Cio' non solo e' consentito, ma e' anche un sistema che potrebbe permettere di trovare posto presso
Centri dialisi di solito assolutamente privi di posti dialisi per vacanzieri
Di solito è sufficiente inviare un fax che fornisca gli
esami di laboratorio compresi i marker virali per
l’epatite , notizie cliniche e il tipo di trattamento che si
effettua .
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MA IO HO LA BOCCA ARIDA E SONO
SENZA SALIVA, COME FACCIO A
REGOLARMI?
E’ l’uremia che favorisce la sete e l’assenza di saliva.
Per alleviare questo fastidio si può sciacquare la bocca
con acqua fresca quante volte si desideria.
Anche tenere una caramella in bocca può essere di giovamento.
Allora quanti liquidi assumere?
Occorre basarsi sulla quantità di urine residue:
In generale la quantità di liquidi permessi è pari al
volume delle urine più mezzo litro.
Si può adottare questo piccolo espediente: riempire al
mattino una bottiglia di acqua e bere sempre dalla stessa
per tutto il giorno; Bisogna tenere conto però quando si
beve ad esempio un caffè si deve sottrarre una quantità
di liquido equivalente dalla bottiglia.
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FARMACI
PRURITO
L’uremia è uno stato in cui convivono molti problemi
di salute, che possono essere migliorati o risolti attraverso la dialisi. Alcune problematiche come l’anemia o
l’ipertensione arteriosa devono essere trattate anche
durante la dialisi con dei farmaci appositi.
Tutte le varie terapie hanno lo scopo di raggiungere e
mantenere nel tempo un buon equilibrio dello stato di
salute, in modo tale che la persona si senta meglio e
riesca a vivere in modo il più possibile soddisfacente.
Per poterci riuscire non è sufficiente che il medico
“trovi” la cura migliore: anche il paziente deve impegnarsi a seguirla e a rispettare le prescrizioni, se vuole
arrivare a vedere dei risultati. Le cure si valutano su
tempi lunghi (settimane, mesi) e solo se sono state seguite correttamente. Ecco un breve identikit delle categorie più diffuse:
Questi farmaci hanno lo scopo di abbassare i valori della pressione arteriosa del sangue. Per raggiungerlo agiscono sui vasi sanguigni o sul cuore con meccanismi
d’azione differenti a seconda del loro principio attivo.
Devono essere assunti generalmente ad orario, rispettandolo nel modo più preciso possibile. Vanno presi
possibilmente a stomaco vuoto.
Questi farmaci non vanno MAI sospesi improvvisamente, una simile interruzione può provocare non solo un
peggioramento dell’ipertensione, ma anche crisi ipertensive gravi.
Il prurito è un fastidioso disturbo che è piuttosto comune, almeno a periodi, nella persona in dialisi.
Può durare alcune ore, alcuni giorni, oppure può essere
continuo. Talvolta può essere accompagnato da uno stato di secchezza della pelle. Il prurito può portare a delle
escoriazioni dovute al continuo “trattamento “ che talvolta può portare ad un ispessimento di alcune zone.
Le cause non sono ancora del tutto note.
Si potrebbe trattare di un insieme di condizioni diverse
come ad esempio l’accumulo di fosforo.
Sembra che fosforo, magnesio e calcio in eccesso formino dei microcristalli che, depositandosi sotto cute,
provocherebbero la sensazione di prurito. I trattamenti
più usati sono:
•
Controllo dell’adeguatezza dialitica:il prurito può
essere un sintomo legato a scarsa efficacia dialitica. In questo caso può essere corretta la quantità
del trattamento.
•
Trattamento locale:fare bagni freschi,usare creme
e olii emollienti.
•
Antistaminici:sono farmaci che non interagiscono
con la dialisi e consentono di ottenere buoni risultati nelle forme leggere.
•
Agopuntura-tens danno buoni risultati anche in
caso di prurito molto intenso, fototerapia con raggi ultravioletti (U.V.B.): per questo trattamento ci
si sottopone ad una “lampada” simile a quella per
l’abbronzatura. Tale trattamento non si esegue nei
centri estetici, ma in ambiente ospedaliero ed è
eseguito da personale sanitario.
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FARMACI PER LA PRESSIONE
INSONNIA E NEUROPATIA UREMICA
La neuropatia uremica è quell’ insieme dei disturbi provocati dall’intossicazione dei nervi delle braccia e delle
gambe da parte di alcune tossine dell’uremia. Questo
problema è molto diffuso e di solito colpisce le persone
uremiche all’inizio del trattamento e può continuare anche con la dialisi.
La neuropatia uremica colpisce soprattutto le gambe e si
manifesta con formicolii, riduzione della sensibilità,
bruciore, crampi, incapacità a tenere ferme le gambe
(“RESTLESS LEG SYNDROME”= sindrome delle
gambe senza riposo). Questo disturbo si presenta per lo
più di notte, e migliora deambulando, quindi disturbando il sonno notturno.
Il trattamento è la dialisi, e aumentando il tempo di dialisi spesso questo disturbo scompare. Di aiuto può essere anche la terapia farmacologia: blandi sedativi serali,
farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale
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In genere, se è necessario sospendere gli antipertensivi,
il medico programma la riduzione del dosaggio in un
certo numero di giorni: il farmaco viene “scalato” lentamente, permettendo al sistema circolatorio di riabituarsi
a “lavorare” senza l’aiuto dei farmaci.
CHELANTI DEL FOSFORO
I chelanti del fosforo sono sali di magnesio o calcio da
assumere per bocca. Giunti nell’intestino, si legano in
modo molto forte al fosforo lì presente, impedendone
l’assorbimento ed il passaggio nel sangue.
Devono essere assunti durante i pasti, per evitare un eventuale assorbimento del calcio contenuto e per chelare (legare) meglio il fosforo.
Se vengono usati ad alte dosi, i chelanti a base di calcio
possono provocare stitichezza, mentre quelli al magnesio diarrea.
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FARMACI PER L’ANEMIA
Per correggere l’anemia è possibile agire su più fronti,
a seconda del quadro specifico del paziente:
Eritropoietina: la somministrazione di questo ormone
viene indicata per correggere l’anemia dovuta principalmente alla sua mancata produzione da parte del rene.
L’ormone stimola il midollo osseo a produrre globuli
rossi, aumentandone il numero.Si somministra per via
sottocutanea nel braccio prima della seduta dialitica.
Ferro: viene prescritto quando le riserve di ferro della
persona sono fortemente ridotte e quello rimasto non
basta a produrre emoglobina in quantità sufficiente. Si
tratta di un’integrazione di ferro come supplemento a
quello presente negli alimenti. Si somministra per bocca
lontano dai pasti per ridurre il senso di gonfiore allo stomaco o sotto forma di flebo, deve essere somministrato
molto lentamente per controllare la comparsa di eventuali reazioni allergiche, che non sono rarissime.
In attesa della dialisi per smaltire il potassio in eccesso,
è possibile “tamponare “questa situazione utilizzando
le resine (ad es. Kayexalate ). .
Inoltre in attesa della dialisi non si assumeranno cibi
ricchi di potassio come carne e verdure.
E’ importante inoltre ricordare che al primo segnale
dubbio per iperpotassiemia il problema non và risolto
da soli, ma recandosi al più vicino Centro Dialisi, dove
il medico nefrologo valuterà il caso.
L’Ipopotassiemia è un disturbo che può manifestarsi
per una eccessiva eliminazione di potassio durante o
subito dopo la dialisi, e spesso nei soggetti anziani o
con problemi di cuore. I sintomi sono: tachicardia, ipotensione, crampi, debolezza muscolare. In questi il rimedio consiste nella somministrazione di piccole dosi
di Potassio aggiunto nel bagno dialitico.
Acido folico: è una sostanza normalmente presente nello stomaco che facilita l’assorbimento di ferro. Una sua
riduzione può essere una causa di anemia, controllabile
somministrando folati dall’esterno, solitamente per via
orale sotto forma di compresse durante i pasti.
Vitamina B12: è una vitamina che permette
l’assorbimento del ferro contenuto negli alimenti a
livello dello stomaco. In sua assenza l’organismo immagazzina una minor quantità di questo elemento, la si assume per bocca o tramite iniezioni intramuscolari.
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IPERPOTASSIEMIA ED IPOPOTASSIEMIA
ANTICOAGULANTI O ANTIAGGREGANTI
Nell’ organismo umano il potassio introdotto con gli
alimenti viene eliminato per lo più attraverso i reni,e in
piccola parte attraverso l’intestino.
Nel paziente dializzato si elimina attraverso la dialisi.
Talvolta al perdita di potassio attraverso l’intestino può
essere rilevante in caso di vomito o diarrea.
Il potassio è un elemento fondamentale per la vita :serve
per la contrazione delle cellule muscolari e del cuore.
Nell’intervallo tra una seduta dialitica e l’altra il potassio (che non viene smaltito ) si accumula nelle cellule e
nel sangue. E’ importante sapere che grandi squilibri
nella concentrazione di potassio possono provocare
problemi gravissimi.
Un eccessivo aumento della concentrazione del potassio
può portare a un rallentamento del battito cardiaco che
può arrivare fino all’arresto cardiaco.
Tutto ciò può essere prevenuto attraverso
un’alimentazione equilibrata e una dialisi efficace.
L’Iperpotassiemia è un problema che solitamente può
verificarsi nel periodo pre-dialitico.
I sintomi di tale aumento sono:
•
Senso di formicolio
•
Sensazione di rigidità muscolare, con difficoltà
salire le scale, a volte anche a deambulare
•
Paralisi della muscolatura di gambe e braccia.
Se sono presenti tali sintomi e si è consapevoli di aver
introdotto dei cibi ad elevato contenuto di potassio, è
probabile che vi sia un elevato valore di potassio nel
sangue.
Questi farmaci vengono utilizzati per ridurre la tendenza del sangue a coagulare, soprattutto a livello della fistola. Impediscono infatti che il sangue, scorrendo più
lentamente all’interno dell’accesso vascolare si addensi
formando dei “grumi”, i coaguli che potrebbero chiudere la fistola .
La dose da assumere deve essere decisa in base al valore degli esami del sangue riguardanti la coagulazione,
ed in particolare a PT e PTT e può non essere sempre
uguale.
Devono essere assunti ogni giorno, ad un orario preciso.
Poiché questi farmaci riducono la capacità di coagulare
del sangue in tutto il corpo, è possibile che si manifestino dei sanguinamenti, in genere piccoli: dal naso, dalle
gengive, dai siti di puntura della fistola o di altre iniezioni. Tutti questi avvenimenti, ed altri simili, devono
essere comunicati agli operatori, che controlleranno lo
stato della coagulazione.
Inoltre, poiché l’effetto dei farmaci dura per 4 – 5 giorni
dopo l’interruzione della terapia, è necessario sospenderla in anticipo, prima di un intervento chirurgico o
dentistico, ma sempre sotto controllo e prescrizione del
medico.
Comunicare quindi sempre ad un nuovo medico o al
dentista che si assumono anticoagulanti o antiaggreganti.
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