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DOMENICA 7 GIUGNO 2015 IL SENTIERO DI ARROCCAMENTO DEL SENGIO ALTO Affascinante e arditissimo percorso con un grande valore panoramico che, procedendo appena a tergo del sottile crinale del Sengio Alto sul versante orientale, consente di procedere lungo il sistema come da un aereo ballatoio. Trattasi di un'arditissima via di comunicazione realizzata dal Genio militare italiano dopo la Strafexpedition del 1916: mantenendosi costantemente defilata alla vista avversaria, essa collega la rete di osservatori, trinceramenti, capisaldi e postazioni per artiglieria e armi automatiche che incideva l'intera cresta. Purtroppo l'azione inesorabile del tempo e l'incuria degli uomini hanno seriamente compromesso questo autentico capolavoro, in alcuni tratti riducendolo a traccia malsicura, oppure determinando interruzioni il cui superamento, nonostante l'avvenuta installazione di mezzi artificiali, richiede molta attenzione e prudenza. Difficoltà: EEA, escursione impegnativa, con alcuni tratti attrezzati – Attrezzatura: imbrago, set da ferrata, caschetto -Tempi di marcia: ore 5,00 – Dislivello: m. 500 – Pranzo: al sacco - Cartografia: Pasubio Carega 1:25.000 Sezioni Vicentine del C.A.I. – Bibliografia: L. Baldi G. Pieropan, guida alle Piccole Dolomiti edizioni Panorama. Da Recoaro per la rotabile asfaltata, si raggiunge il rifugio di Campogrosso m. 1456 ove si può lasciare l’auto nei vasti parcheggi esistenti. Si sale dapprima verso la parete della vicina Sisilla prendendo, poco prima di giungere sotto la parete, la pianeggiante mulattiera militare, segnavia 149,che va verso destra rispetto alla nostra direzione di marcia. Presto si incontrano i ghiaioni che scendono dalle soprastanti guglie gemelle (Due Sorelle) e dalla cima delle Ofre. Si lascia ora la larga mulattiera per un sentierino ripido che si innalza a sinistra. Risaliti con vari zig-zag tra i mughi i ripidi tornanti del sentiero, si passa presso le incombenti guglie della Due Sorelle e quindi a sud est della cima delle Ofre. Si procede salendo fino ad una forcelletta (caverne di guerra) e guadagnando successivamente la insellatura prativa del passo delle Gane m. 1704. Dal versante ovest vi giunge anche un altro sentiero militare proveniente da Campogrosso. Da questo punto vi sono due possibilità di proseguire verso il Baffelan, la prima consiste nel risalire brevemente il Sasso delle Gane e poi traversare per un bel sentiero prevalentemente pianeggiante lungo il versante ovest della cresta fin dietro il Baffelan; la seconda, che segue la via originale di arroccamento, aggira la stessa cresta a sud, percorrendo alcune corte gallerie di guerra e traversando alla fine in salita, il canalone sud-ovest del Baffelan per giungere alla forcella omonima a m 1378, ore 1,15 dove le due vie si riuniscono. Dalla forcella, se si desidera, si può guadagnare con breve arrampicata la cima del Baffelan: il tratto di circa 150 metri presenta difficoltà di primo grado e qualche passaggio esposto. Il panorama dalla vetta ove sorge la croce metallica è alquanto remunerativo. Tornati alla forcella, si scende ora per il sentiero di guerra in parte rovinato, lungo il canalone franoso (boale) per un tratto che richiede una certa prudenza e attenzione data la instabilità e la ripidezza del terreno. Si scende in breve al Passo del Baffelan m 1661 - resti di opere di guerra - dove pure giunge il sentiero proveniente dal fondo del boale. Oltre il passo, il sentiero migliora alquanto, passando con qualche galleria sulle pendici sommitali del 1° Apostolo ed inoltrandosi alla testata dei canali del 2° e del 3° Apostolo verso il piccolo intaglio dei 3° Apostolo. La breve interruzione del sentiero che un tempo era superata dalla passerella di legno e ferro si supera mediante l'uso di una catena di sicurezza (tratto chiave). Procedendo oltre con alcuni saliscendi per gallerie e tratti di buon sentiero, si incontra una seconda interruzione che pure è segnata dalla presenza di uno spezzone di catena di ferro (tratto chiave). Ancora una galleria ci porta in discesa al passo delle Giare Bianche m 1675. Bisogna ora risalire tra costoloni rocciosi perforati dalle gallerie militari fino ai m 1760 del passo dei Formigari e il vicino passo degli Onari m 1772. La via di arroccamento prosegue per la costa dei Formigari dove si incontra la diramazione ovest del sentiero stesso che si lascia per proseguire con ripida serpentina verso la base della scoscesa fronte est del Cornetto, profondamente incisa nella viva roccia dal lavori viabili di guerra. Sulla destra si aprono da qui suggestivi scorci sulla sottostante guglia dolomitica del Prion di Cornetto e sul Dente Rotto. Toccata la forcellina a monte del detto Prion, si sale ancora brevemente per giungere alla forcella del Cornetto m. 1825, ore 1,15-2,30. Alla detta forcella fanno capo gli itinerari più frequentati verso la cima soprastante di qui non visibile. Sulla sinistra del sentiero, dopo un passo a scendere, si va a toccare la fune metallica che consente il superamento delle soprastanti roccette in un diedrino inizialmente piuttosto levigato. Dopo una ventina di metri assistiti dalla fune si tocca la prosecuzione del sentiero di guerra che aggira il versante nord del Cornetto. Fatte alcune centinaia di metri sul versante settentrionale del monte, si nota a sinistra un canaletto terroso che, scavalcando un modesto risalto, porta ad una selletta dell'anticima. Seguendo verso sinistra l'evidente sentiero, si salgono facilmente tra rocce e mughi, le ultime ripide pendici del Cornetto fino a toccarne la sommità m 1899, ore 0,15-2,45 ove sorge la grande croce metallica. Sulla vetta vi è ampio spazio per sostare ed in caso di buona visibilità il panorama è vasto ed interessante. Ritornati alla selletta e, per il canaletto terroso al sentiero che percorre il versante settentrionale del monte, si scende lungo mulattiera, segnavia 176, verso sinistra, per tornanti tra qualche resto di guerra, fino ad entrare nel bosco. Qui ad una forcella ben marcata, si incontreranno le segnaletiche CAI, segnavia 170, per il Passo Pian delle Fugazze verso destra, invece a sinistra scendendo ancora un tratto ripido tra ghiaie e bosco rado ci si può abbassare verso i prati di Malga Boffetal. Raggiunti i prati, si può seguire la segnaletica a sinistra,170, lungo la ondulata mulattiera verso Campogrosso. In alternativa è possibile raggiungere la malga, sent 173, e poi, lungo la strada di accesso alla Malga stessa, scendere alla Strada delle 7 Fontane per poi risalire quest'ultima a sinistra per circa 3 km, fino al Passo e il rifugio di Campogrosso ore 2,15-5,00. PARTENZA ALLE ORE 6,30 DALLA SEDE CON MEZZI PROPRI INFORMAZIONI: Francesco Bendazzoli 347-22.55.078 Graziano Maimeri 333-56.12.182