L`acqua che cura_Tenderini

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L`acqua che cura_Tenderini
La storia delle terme inizia in
epoca romana. Le terme
romane non avevano solo una
funzione igienica, ma anche
sociale.
Le terme erano luogo di relax,
di incontro, di svago.
Lawrence Alma-Tadema, Le terme di Caracalla, 1899
L’acqua era elemento curativo
fondamentale nella medicina
antica. La teoria umorale,
elaborata in Grecia da Ippocrate
e ripresa a Roma da Galeno, si
basava sull’equilibrio dei vari
umori presenti nel corpo. L’acqua
andava a ripristinare i liquidi
carenti e a raffreddare i tessuti
eccessivamente caldi.
Il Medioevo
Nel Medioevo, pur non
utilizzando più le
grandiose strutture
termali romane, le cure
delle acque continuarono.
Le raffigurazioni di
“bagni” collettivi sono
numerose.
Pietro da Eboli, De Balneis
Puteolaneis, XIII sec
La frequentazione delle
terme perse ogni significato
socializzante, per diventare
una vera e propria cura,
prescritta dal medico in
caso di malattia.
I medici facevano
frequentemente ricorso
alle acque non solo per
curare le malattie della
pelle, ma anche altri
disturbi dell’organismo.
Le proprietà curative di
certe acque vennero
riconosciute ed esaltate.
Si classificarono allora le
acque a seconda dei loro
componenti più evidenti per
destinarle alla cura di
malattie specifiche.
Il medico, astrologo e
alchimista svizzero Paracelso
nel ‘500 studiò le proprietà
delle acque termali di per
curare le malattie dell’epoca.
A lui è attribuita la prima
classificazione moderna delle
malattie curabili con le acque.
Ai Bagni di Pfafers i pazienti di Paracelso venivano calati
nella gola della montagna fino alla sorgente di acqua calda.
I Bagni della Val Masino
(Sondrio)
I Bagni di Masino sono
un’antica stazione termale
con
acqua
alcalina
e
radioattiva, che sgorga a
temperatura costante di
38°.
Nel XV secolo i Bagni
erano
un
minuscolo
laghetto tra i monti, dove
si tuffavano insieme dame
e cavalieri.
Attorno alla pozza d’acqua calda di Masino “eglino nella
minutissima erbetta a sedere se ne stanno, e con vari giuochi
si trastullano…”, scriveva il domenicano Matteo Bandello nel
Cinquecento.
L’accoglienza ai Bagni di Masino nel 1600
Stabilimento termale a Bagni Masino alla fine dell’Ottocento
Le acque curavano e regalavano benessere, allora come oggi.
Tuttavia i tempi erano
cambiati, dall’uso libero
e promiscuo delle terme
in epoca romana.
I bagni nella stessa
tinozza assumevano
significati licenziosi e
peccaminosi, condannati
dalla morale e dalla
Chiesa.
Miniatura da Factotum et Dictorum Memorabilium di Valerio Massimo (XV sec.)
Per la Chiesa, e anche
per l’immaginario
comune, l’ambiente
dei bagni doveva
assomigliare a un
girone dell’inferno,
dove uomini e donne si
davano ai piaceri della
carne.
…addio cure termali e
benefici bagni
curativi…
Virgil Solis, incisione su rame, XIV sec.
Dan May, Il Diavolo alle terme, 1989
L’Epoca Moderna
A rendere ancora più
“intrigante”, peccaminoso e
sconveniente l’ambiente
delle terme, contribuirono
le raffigurazioni delle
terme antiche.
Raffigurazioni non sempre
veritiere e documentate,
ma spesso frutto della
fantasia: così avrebbero
voluto che fossero…
Lawrence Alma-Tadema, I piaceri del bagno, 1901
I viaggiatori che
tornavano dall’Oriente,
inoltre, facevano
descrizioni curiose e
avvincenti degli ambienti
termali.
L’iconografia dei bagni si
concentrò soprattutto su
due elementi: l’Oriente e
la donna.
Lawrence Alma-Tadema, Il frigidarium, 1890
Jean-Leon Gérome, I bagni del serraglio, 1886
L’immagine del
“bagno turco”
catturava la
fantasia
dell’Occidente.
Jean-Leon Gérome, Il
bagno, 1880-85
…che dipingere
bagni e terme
fosse solo una
scusa per
raffigurare
donne nude?
J.A.Dominique Ingres, Il bagno turco, 1832
Comunque, quando
fu possibile, le
strutture romane
superstiti vennero
recuperate
e utilizzate
nuovamente.
In ogni angolo
d’Europa si trovano
bagni di origine
romana…
Bagni romani a Friedrichsbad,
Germania
Strutture termali romane a Bath in Inghilterra
Rifacimento imperiale delle terme romane di Wiesbaden in Germania
Le strutture delle terme
romane servirono così da
modello per la
costruzione di bagni
moderni.
La storia delle terme non
può prescindere dal
patrimonio storicoarcheologico di cui
l’Europa tutta è ricca.
Viollet Le Duc, Terme di Caracalla,
Ricostruzione del frigidarium, 1867
Sparse lungo tutta la
penisola italiana, ci sono
decine di impianti termali
di origine romana che
sfruttano le proprietà
delle acque del sottosuolo.
Montecatini Terme
Boario Terme, BS
Boario nasce come centro di cura attorno alla fine
del Settecento quando si somministravano "acque salutari
magnesiache e vitrinolate di ferro", come scriveva A.
Bazzini su Cronaca di Lovere.
La prima menzione di "polle medicinali" è da attribuire a
Padre Gregorio Brunelli (Valle Camonica - 1698), ma le
proprietà terapeutiche delle fonti termali sono note sin dal
XV secolo e segnalate da medici illustri.
Nella seconda metà dell'Ottocento, Boario
divenne un "salotto all'aperto", luogo di cura
e ritrovo mondano per la ricca borghesia
cittadina. Inoltre l'acqua Antica Fonte
compare nei negozi degli speziali milanesi,
accolta come un vero e proprio toccasana.
Uno dei suoi più noti estimatori fu
infatti Alessandro Manzoni, che ne ordinò
più di cento bottiglie, per trattare
un'affezione epatica.
La cupola liberty che caratterizza le terme di Boario risale
al 1913.
Realizzata in
marmo bianco,
con balconata
sostenuta da
colonne a
capitelli ionici,
era un tempo
sede di
orchestre, e
oggi emblema e
simbolo delle
nuove Terme di
Boario.
Nei primi del Novecento le
cure termali divennero
fondamentali anche per la
medicina moderna.
Inalazioni, gargarismi,
immersioni, docce,
bagni di vapore,
erano prescritti
per la cura di
quasi tutte le
malattie.
Vichy, Francia
L’aspetto curativo medicale delle acque sembra ben lontano
dal piacere del passare le acque dello stesso periodo…
Saint-Amand-les-Eaux, Francia
Ma finchè la medicina non
ha scoperto antibiotici e
penicillina, le acque
rimasero uno dei migliori
rimedi per la cura di
parecchie malattie.
Tutte la cerchia delle Alpi si
dimostrò ricca di fonti termali,
stimolanti del metabolismo e delle
difese organiche.
In diverse località
montane si
cominciarono a
sfruttare le acque
termali per costruire
nuovi stabilimenti.
Terme di Tarasp, in Engadina
Accanto alle fonti
termali furono costruite
grande strutture:
alberghi, piscine,
palestre, biblioteche,
locali di svago…
Si tornava un po’ al
concetto di terme dei
romani.
La montagna cura, ma al
tempo stesso ricrea.
Poster pubblicitario,
Baden Baden,
Germania
I Bagni Vecchi di Bormio (So)
Dalle sorgenti
sotto il monte
Reit sgorga
un'acqua
fortemente
radioattiva,
con una
temperatura
variabile tra i
38° e i 41° C.
Le fonti termali di Bormio
erano già conosciute nel I sec
d.C. Ne parla infatti Plinio il
Vecchio nella sua Naturalis
Historia.
Nel VI secolo anche Cassiodoro,
segretario di Teodorico, annotava
nelle sue relazioni la presenza delle
acque termali di Bormio esaltandone
l'uso curativo.
Sembra che le abbia apprezzate persino la regina Teodolinda…
Nel Cinquecento i Bagni divennero famosi per curare
anche “a quelli che, per mano della giustizia, sono stati
alla tortura”.
Nel ‘600 il Guler ricorda
come i Bagni fossero
famosi presso i Tedeschi
“per il desiderio di
fecondità, perché quasi
sempre accade che le
loro donne tornino a casa
incinte:
arguisci
da
questo se non è un’acqua
miracolosa!”
Da ogni luogo accorrevano non solo i malati, ma
“giovani e vecchi, pur vegeti e sani, accorrono quassù
per sollazzarsi e divertirsi: si scambiano spiritosi
motti, cantano, saltano, ballano, si bagnano e si
divertono in molteplici modi”.
“La virtù di questa mirabile acqua è divina, e non
naturale, anzi supernaturale…”
scriveva l’abate Giovan Battista de Burgo nel 1689.
Bormio, la Fonte Pliniana alla fine dell’Ottocento
La vasca esterna dei Bagni Vecchi di Bormio e la chiesetta
di San Martino, edificata sopra i Bagni Romani.
Ma le acque termali
che sgorgano
spontaneamente sulle
Alpi sono tantissime.
Tutte queste acque
sono attualmente
sfruttate per le loro
proprietà curative più
disparate.
Stabilimenti termali, bagni, sorgenti sono frequentate oggi
da chi necessita cure mediche, ma anche, e soprattutto, da
chi cerca semplicemente uno svago, o un momento di relax.
E anche questa è un’ottima cura…
Buone terme a tutti!
Silvia Tenderini