chelsea - barcellona 1 – 2

Transcript

chelsea - barcellona 1 – 2
1
REPORT
N.28 FEBBRAIO 2006
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: ROBERTO BONACINI
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273
STUDIOS
CHELSEA - BARCELLONA 1 – 2
A cura di Massimo Lucchesi
CHELSEA
1
OTTAVI DI FINALE – UCL 05/06
BARCELLONA
CECH
CHELSEA
CHELSEA
MODULO:
MODULO:4-3-3
4-3-3
ALL.MOURINHO
ALL.MOURINHO
1
V.VALDES
23
OLEGUER
5
MARQUEZ
20
FERREIRA
6
CARVALHO
26
TERRY
4
PUYOL
3
DEL HORNO
12
GIO
22
GUDJOHNSEN
20
DECO
15
EDMILSON
3
MOTTA
30
MESSI
9
ETO’O
10
RONALDINHO
25
JORQUERA
2
BELLETTI
14
EZQUERRO
16
SYLVINHO
24
V.BOMMEL
17
INIESTA
7
LARSSON
4
1
6
MAKELELE
8
LAMPARD
10
J.COLE
16
30
4
20
22
8
CRESPO
ROBBEN
15
CUDICINI
7
MANICHE
11
DUFF
14
GEREMI
24
WRIGT-PHILIPS
29
HUTH
15
DROGBA
16
10
9
12
23
3
10
3
9
26
9
20
23
5
4
BARCELLONA
BARCELLONA
MODULO:
MODULO:4-3-3
4-3-3
ALL.RJIKAARD
ALL.RJIKAARD
1
STADIO: STAMFORD BRIDGE - LONDRA
ARBITRO: HAUGE (NOR)
MARCATORI: Motta (aut) 14’ st, Terry (aut) 27’st, Eto’o 35’ st.
SOSTITUZIONI: Geremi x Cole (40’ pt) – Drogba x Crespo (1’
st) – Larsson x Motta (21’ st) – Sylvinho x Gio (24’ st) – WrightPhilips x Robben (33’ st) – Iniesta x Deco (40’ st)
PRESENTAZIONE
Dopo circa un anno dallo spettacolare quarto di
finale che vide i blues di Mourinho superare il
Barcellona di Rijkaard nella scorsa edizione di
UCL i campioni d’Inghilterra e di Spagna si
trovano di nuovo di fronte per gli ottavi di finale.
Il match è sicuramente una finale anticipata tra
due delle squadre più forti e spettacolari del
mondo ed appare dal pronostico quanto mai
incerto. Da una parte il team di Maurinho può
contare sulla forza mentale e sull’organizzazione
del proprio collettivo mentre dall’altra Rjikaard
mette sul piatto della bilancia la tecnica e le
giocate dei moltissimi fuoriclasse di cui dispone il
il team catalano.
MODULI E FORMAZIONI
Entrambe le formazioni si schierano con il
consueto 4-3-3. La difesa dei padroni di casa,
composta da Ferriera-Carvalho-Terry e Del
Horno, deve fronteggiare il temibilissimo tridente
blaugrana formato da Messi, Eto’o e Ronaldinho.
Sull’altro fronte Oleguer-Marquez-Puyol e Gio
devono fermare J.Cole, Crespo e Robben. A
centrocampo si affrontano Gudjohnsen-
Makelele-Lampard contro Deco-Edmilson e
Motta.
Mourinho che deve rinunciare ad Essien
(squalificato) e Gallas (infortunato), preferisce
Crespo a Drogba mentre Rijkaard, che non
dispone di Xavi, sceglie Motta relegando in
panchina Iniesta e Van Bommel.
LA TATTICA
Da un punto di vista tattico le due squadre si
fronteggiano con il 4-3-3. Sul campo è possibile
assistere ad alcuni duelli piuttosto marcati.
Ronaldinho e Messi sono rispettivamente
controllati da Ferriera e Del Horno, mentre
Eto’o è stretto nella morsa composta da John
Terry e Carvalho. Sull’altro fronte del campo
Oleguer se la vede con Robben, Van
Bronckhorst controlla Joe Cole mentre Marquez
e soprattutto Puyol sono a diretto contatto con il
centravanti dei blues Hernan Crespo.
Nel mezzo al campo Gudjohnsen si
contrappone a Deco mente Motta agisce nella
zona di Lampard. Makelele per il Chelsea ed
Emilson per il Barça agiscono da vertice basso e
godono di una certa libertà di manovra.
L’approccio e l’atteggiamento strategico delle
due squadre è diametralmente opposto. I catalani
basano il loro gioco offensivo su una prolungata
circolazione della palla in attesa di trovare le
condizioni per poter innescare le giocate e le
combinazioni tra i fuoriclasse della prima linea.
All’opposto il Chelsea attua una manovra
prettamente verticale ricorrendo spesso al lancio
www.allenatore.net
lungo per i propri attaccanti. Anche in fase
difensiva l’atteggiamento delle due squadre è
diverso. Il Barcellona si dimostra aggressivo ed i
propri uomini preferiscono accorciare in avanti
piuttosto che indietreggiare. Al contrario i blues
sono attenti a non concedere spazi ai rivali
ripiegando prontamente a protezione della
propria area di rigore e prediligendo pervenire al
recupero della palla tramite intercetto.
Mentre Rijkaard non pare aver mutato
l’atteggiamento usuale dei suoi in riferimento
all’avversario odierno, Mourinho sembra aver
chiesto alla squadra di fare la partita “sul
Barcellona”. Il tecnico portoghese, a differenza
del solito, schiera infatti sul campo una squadra
molto più attenta alla fase di non possesso che a
quella di possesso. L’obiettivo del Chelsea
sembra quello di lasciar condurre la gara ai
catalani per poterli infilare in contropiede.
E proprio il diverso atteggiamento tattico delle
squadre nuoce allo spettacolo. Il Barcellona
esercita infatti uno sterile possesso palla
dimostrandosi squadra molto abile nel
palleggiare e “giocare all’indietro” mentre il
Chelsea fatica ad interrompere la fitta rete di
2
metà campo rivale dove il Barcellona dispone di
tre uomini (Puyol, Marquez ed Edmilson) per
impostare la manovra (fig.1).
passaggi operata dagli avversari e non ha modo
di ripartire in contropiede.
La strategia difensiva del Barcellona si basa
invece sui movimenti a pressione dei propri
centrocampisti e risulta essere molto più
aggressiva.
Il Chelsea in attacco schiera infatti un destro
(J.Cole) sull’out di destra ed un mancino (Arjen
Robben) sulla fascia sinistra. Con i due attaccanti
più bravi ad attaccare la profondità che non a
muoversi e ricevere tra le linee, Rijkaard deve
preoccuparsi di dare buona copertura al reparto
con il movimento di uno dei due centrali ed è
quindi in grado di far lavorare Edmilson in
collaborazione con i compagni di reparto allo
scopo di togliere spazi e tempi di manovra ai
centrocampisti avversari (Fig.2).
1
6
26
20
3
9
10
4
30
8
22
10
20
3
16
15
12
23
9
5
4
1
1
Fig.1
6
20
Analizzando
più
in
profondità
la
contrapposizione tattica è possibile notare come
Mourinho si preoccupi di tenere “basso”
Makelele allo scopo di togliere spazio ai
movimenti di taglio a convergere utilizzati
spesso dagli attaccanti laterali del Barcellona.
Ronaldinho parte solitamente da sinistra per
arrivare alla conclusione con il destro mentre
Messi parte da destra per arrivare al tiro con il
piede mancino. Per contro Mourinho ritiene
rischioso utilizzare uno dei due difensori centrali
per “parare” i tagli a convergere degli attaccanti
laterali azulgrana in considerazione della
riconosciuta abilità dei catalani nel liberare in
profondità Samuel Eto’o quando vi sono spazi
utili. In sostanza la strategia difensiva del Chelsea
è improntata a tagliere spazi al Barcellona sia
davanti (con Makelele) sia dietro (con il
movimento a copertura di uno dei due difensori
centrali) al proprio reparto arretrato. In relazione
alle scelte strategiche adottate da Mourinho il
Chelsea non è in grado di essere aggressivo nella
www.allenatore.net
26
9
3
10
30
4
8
22
20
3
15
10
12
16
23
9
5
4
1
Fig.2
I blues al 35’ del p.t. sono costretti a privarsi di
Del Horno espulso dall’arbitro Hauge per un
tentativo di intervento irregolare ai danni dello
scatenato Messi. Con il Chelsea in 10, Mourinho
è quindi costretto a sostituire J.Cole per far
3
subentrare Geremi in posizione di difensore
laterale di destra e spostare Ferriera sull’out di
sinistra. Mourinho completa la rivoluzione
inserendo ad inizio ripresa Drogba al posto di un
isolato Crespo.
Il tecnico portoghese passa di fatto al 4-3-2
affiancando Robben a Drogba. L’intento del
Chelsea è quello di giocare una seconda parte di
gara di rimessa sfruttando il contropiede e gli
inserimenti di Lampard e Gudhohnsen.
Ovviamente l’inferiorità numerica modifica il
sistema di scalate difensive dei Blues. Nella
seconda parte di gara infatti Makelele si muove
in modo coordinato con i compagni di reparto
per chiudere gli inserimenti di Oleguer e Van
Bronckhorst liberi di avanzare sulle fasce laterali
(fig.3).
Sylvinho per Van Bronckhorst. Le mosse del
tecnico olandese rivoluzionano lo schieramento
degli ospiti. Con Larsson in posizione di
centrattacco, Eto’o viene spostato sull’out di
sinistra e Ronaldinho viene posizionato come
interno sinistro tra le linee avversarie.
Il nuovo assetto tattico del Barça con tre
attaccanti
(Messi-Larsson-Eto’o),
due
centrocampisti offensivi (Deco e Ronaldinho) ed
un fluidificante (Sylvinho) molto bravo in fase di
spinta mette in evidente difficoltà il sistema di
scalate del Chelsea che non riesce più a gestire la
situazione in maniera equilibrata.
1
6
14
26
20
7
9
30
10
1
20
4
22
8
16
6
14
23
26
15
9
15
16
20
10
4
30
5
4
8
22
20
3
15
12
16
15
23
1
5
4
Fig.4
1
Fig.3
I blues sono costretti ad abbassare
maggiormente il baricentro ed a cedere ulteriore
campo agli avversari. In queste condizioni i
centrocampisti interni del Chelsea (Lampard e
Gudjohnsen) hanno troppo campo da coprire e
non riescono più né a contrapporsi
efficacemente alle avanzate dei laterali avversari
né a togliere spazio a Deco e soprattutto
Ronaldinho che si muovono tra le linee (fig.4).
Il Barcellona trova il meritato goal del pari con
una sfortunata deviazione di Terry che inganna
Ad inizio ripresa, malgrado l’uomo in meno, la
squadra di casa risulta più efficace tant’è che al
14’ i blues trovano il goal del vantaggio complice
una autorete di Motta sugli sviluppi di un calcio
piazzato.
A quel punto Rijkaard decide di forzare la
situazione inserendo Larsson per Motta e
www.allenatore.net
4
Cech su una punizione crossata in area da
Ronaldinho al 27’. Mourinho resosi conto
dell’incapacità del proprio centrocampo di
filtrare in modo adeguato toglie al 33’ Robben
per far entrare Wright-Philips. Dopo il cambio il
Chelsea sembra schierarsi con un 4-4-1 per
riuscire a contenere con più efficacia la
superiorità avversaria in mezzo al campo. E’
però un colpo di testa di Samuel Eto’o, al
termine di una spettacolare ripartenza della
squadra di Rijkaard, a fissare il risultato finale sul
2-1 per gli ospiti ed a premiare l’evidente
superiorità mostrata nella ripresa da parte degli
spagnoli.
LA PAGELLA DELLE SQUADRE
FASE OFFENSIVA
FASE DIFENSIVA
www.allenatore.net
CHELSEA
BARCELLONA
La strategia del Chelsea è quella
di sorprendere alla spalle la
retroguardia azulgrana. Le
difficoltà nel recuperare palla in
mezzo al campo, palesate dai
blues, impediscono però agli
uomini di Mourinho di attuare
con successo la strategia scelta
dal tecnico portoghese. Il
Chelsea non eccelle neanche
nella manovra palla a terra
ricorrendo troppo spesso al
lancio lungo con la
conseguenza di vedere
allungare eccessivamente le
distanze tra i reparti.
Il Barcellona attua anche allo
Stmford Bridge il suo calcio
consueto fatto di un prolungato
palleggio e di accelerazioni
improvvise. Il gioco offensivo
della squadra azulgrana, pur
palesando qualche difficoltà nel
momento in cui c’è da superare
la retroguardia del team
londinese, ha comunque il
pregio di tenere la squadra corta
ed i reparti alle giuste distanze.
Nella seconda frazione, alcuni
opportuni aggiustamenti del
tecnico olandese, consentono al
Barcellona di prendere
decisamente in mano la gara e
di aumentare energicamente la
pressione sulla retroguardia
avversaria.
Sebbene la strategia difensiva
del Chelsea appaia logica,
alcuni duelli individuali
appannaggio degli avversari
mettono in difficoltà i padroni
di casa.
Il Barcellona è squadra
compatta che tende ad avere un
atteggiamento aggressivo e che
è parsa in leggera difficoltà solo
in occasione di alcuni calci
piazzati. Il lavoro collettivo
degli azulgrana riesce a limitare
efficacemente alcune carenze
individuali degli elementi più
rappresentativi.
5
PALLE INATTIVE
Il Chelsea è squadra che
conosce l’importanza delle
situazioni di palla inattiva e che
meglio di altre riesce ad
interpretarne i risvolti
psicologici.
Il Barcellona riesce a sopperire
ad una organizzazione di livello
standard con alcune giocate
balistiche dei fuoriclasse di cui
dispone. I blaugrana appaiono
però inferiori ai rivali negli
sviluppi da calcio piazzato
indiretto e da corner.
SE VUOI DIRE LA TUA PARTECIPA AL FORUM DI DISCUSSIONE SULLA PARTITA
www.allenatore.net
6