formazione e apprendimento: dalla progettazione al microteaching
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formazione e apprendimento: dalla progettazione al microteaching
CFP AUXILIUM - TORINO FORMAZIONE E APPRENDIMENTO: DALLA PROGETTAZIONE AL MICROTEACHING DOCENTE: Barbara Bruschi SINTESI: In questa lezione si forniranno alcuni elementi di progettazione dei percorsi formativi e riferimenti alle più innovative metodologie didattiche. L’analisi dei concetti microteaching e microlearning consente di chiudere il panorama riferito alle tecnologie dell’istruzione per l’apprendimento. PROGETTARE LA FORMAZIONE 1. ANALISI DEI BISOGNI L’analisi dei bisogni costituisce quel momento in cui si rilevano le necessità formative presenti in un determinato settore. Si tratta di un’operazione che deve essere eseguita prima di attivare la progettazione vera e propria. “Analizzare e capire in profondità i bisogni significa anche comprendere il tipo di progetto da costruire, al fine di incontrare le istanze dei committenti della formazione, chiarendo meglio lo scopo e i risultati previsti al termine di un processo formativo” (F. Zaccaro, V. A. Baldassarre, L’analisi dei bisogni formativi, in (a cura di ) A. Baldassarre, F. Zaccaro, M. B. Logorio, Progettare la formazione, Carocci, Roma, p. 25). Ma cos’è il bisogno? Prima di approfondire il tema dell’analisi dei bisogni è opportuna una breve riflessione sul concetto stesso di bisogno. Inizialmente, mutuando dall’economia classica, il bisogno veniva inteso come una mancanza soggettiva. Specularmente, secondo l’idealismo il bisogno venne inteso come un’aspirazione, come una necessità di completamento. Si deve al marxismo lo spostamento dall’individuo verso il soggetto: i bisogni cominciano ad essere intesi come fenomeni sociali e non meramente soggettivi. L’analisi dei bisogni riguarda due realtà: quella dei “bisogni oggettivi” e quella dei “bisogni soggettivi”, affinché il progetto formativo sia efficace è necessario svolgere una intensa attività di mediazione tra committente e soggetti al fine di trovare un punto di equilibrio. Bisogni oggettivi Bisogni soggettivi Con questo termine si fa riferimento ai bisogni individuati dall’organizzazione in cui e per cui si sviluppa un processo formativo. dalla committenza ossia E’ importante non pensare che i bisogni individuati dalla committenza corrispondano ad un elenco di compiti che i diversi soggetti presenti nell’organizzazione dovranno essere in grado di Sono riferiti ai soggetti cui è destinato l’intervento formativo, l’analisi dei bisogni soggettivi si articola in due fasi: • si definisce il pubblico a cui si rivolge l’intervento formativo; • si analizzano i bisogni dei soggetti che sono realmente coinvolti 1 svolgere. I bisogni individuati devono riguardare il futuro dell’organizzazione, occorre cioè che il committente individui gli obiettivi che intende raggiungere con il cambiamento in atto. In questo modo il progettista potrà avere le informazioni necessarie per definire un tipo di Curatore: Bruschi Barbara – Università degli studi di Torino CFP AUXILIUM - TORINO intervento piuttosto che un altro. nell’intervento. Al fine di individuare i bisogni dei soggetti è possibile ricorrere a diverse tecniche tra cui il questionario e l’intervista. Occorre però sottolineare che nel caso di interventi educativi rivolti agli adulti informazioni importanti vengono dalla “biografia” (si tratta dell’insieme delle esperienze, delle attività che non sempre si traducono o sono rappresentate in forma di conoscenza). A tal fine uno strumento di cui sono stati messi in evidenza i vantaggi è rappresentato dall’intervista in profondità che, nella situazione specifica, risulterà tanto più efficace quanto più sarà destrutturata e non direttiva. 1.1 BISOGNI SOGGETTIVI ED OGGETTIVI NELLA FORMAZIONE ONLINE A questo punto ci pare naturale rispondere a una domanda che potrebbe essere sorta a seguito di quanto sin qui affermato: “quando si fa formazione online è necessario effettuare l’analisi dei bisogni?”. Come si può immaginare la risposta è affermativa, vediamo il perché. a. Come abbiamo detto più volte la formazione online prevede le medesime attività di analisi e progettazione della formazione in presenza; b. dati i costi della formazione online è opportuno verificare dettagliatamente quale sarà la risposta dei soggetti cui la formazione è rivolta e in che modo l’online può o meno costituire un intervento efficace; c. non è possibile una valida progettazione dell’intervento online senza una preliminare analisi deibisogni. 2. LO STUDIO DI FATTIBILITA’ L’analisi dei bisogni non è sufficiente se non è accompagnata da uno studio di fattibilità ossia da quel processo di analisi che consente al progettista di definire se l’organizzazione in cui dovrà attuarsi l’intervento formativo presenta le condizioni necessarie allo scopo. Tali condizioni sono: a. la presenza di investimenti economici adeguati; b. la presenza di un contesto culturale adatto (l’organizzazione è pronta?); c. la presenza di contenuti che possano essere efficacemente trasmessi online; d. la presenza di un politica http://www.osservatoriodonna.igol.it/] formativa orientata all’e-learning. [immagine tratta da 3 IL SIGNIFICATO DI PROGETTAZIONE E L’IMPORTANZA DELLA METODOLOGIA “Progettare significa prevedere in anticipo le mosse necessarie per raggiungere certi obiettivi ma oggi progettare la formazione significa anche adottare nuovi obiettivi e riuscire a leggere nuovi bisogni, significa considerare la conoscenza e gli strumenti di rappresentazione e costruzione della conoscenza in modo più flessibile, significa saper tenere meglio conto della dimensione umana e saper valutare non solo i risultati ma anche i processi messi in atto, indipendentemente dal fatto che siano stati progettati o meno." (V. A. Baldassarre, F. Zaccaro e B. Logorio, Progettare la formazione, Roma, Carocci, 2004, pp. II) La progettazione di un qualsiasi intervento didattico richiede una metodologia che consenta di comprendere tutte le variabili intervenenti nell’attività didattica. Nel caso poi della didattica attraverso e con le tecnologie la metodologia rappresenta un elemento fondamentale per garantire una certa sistematicità e coerenza del lavoro. Attualmente non esiste un’unica metodologia standard per la costruzione dei corsi online, anche se i principi fondamentali sono ormai stabiliti e condivisi. [immagine tratta da http://www.devsolutions.us/images/pcteacher.jpg] Curatore: Bruschi Barbara – Università degli studi di Torino CFP AUXILIUM - TORINO 4 UNA PROPOSTA METODOLOGICA Di seguito forniremo una proposta metodologica ossia una serie di indicazioni circa le fasi e i contenuti che dovrebbero essere seguite e presi in considerazione durante la progettazione dei corsionline. La metodologia proposta si articola in 5 macrofasi: 1 - PROGETTAZIONE 2 - IMPLEMENTAZIONE 3 - TEST 4 - EROGAZIONE 5 - TEST [immagine tratta da http://www.mrhelpful.biz/images/about2.gif] 5 LA PROGETTAZIONE Si tratta di un processo assai complesso che si articola in 10 fasi: 1. definizione degli obiettivi 2. definizione del target 3. valutazione del budget 4. definizione delle modalità di e-learning da adottare 5. individuazione delle forme di comunicazione e collaborazione da attivare 6. scelta della piattaforma 7. eventuale adattamento della piattaforma alle necessità del percorso formativo 8. individuazione dei contenuti 9. organizzazione dei contenuti 10. individuazione degli oggetti multimediali da utilizzare 3 Ovviamente le fasi della progettazione non sono definite in forma troppo rigorosa e soprattutto non si concludono con l’inizio di una nuova fase. La scelta della piattaforma può essere rivista in funzione di una certa scelta sui materiali multimediali, ad esempio. 6 LE FASI DELLA PROGETTAZIONE Le fasi della progettazione. Definizione degli obiettivi. In questa fase occorre definire quali obiettivi si intendono raggiungere attraverso il corso online. Per prima cosa occorre stabilire se il corso sarà integrativo o sostitutivo, se sarà completo o se saranno messe online solo esercitazioni, approfondimento e sistemi di autovalutazione. In breve si tratta di cercare una risposta alla domanda: perché faccio un corso online. Definizione del target. Così come sono differenti gli interventi didattici messi in atto all’università rispetto a quelli erogati nei corsi di aggiornamento, altrettanto vale per ciò che concerne i corsi online. A seconda dei soggetti a cui è rivolto il corso online avrà certe caratteristiche. Anche in questo caso possiamo immaginare di dover rispondere al seguente interrogativo: chi utilizzerà il corso online? Curatore: Bruschi Barbara – Università degli studi di Torino CFP AUXILIUM - TORINO Valutazione del budget. Come si può ben immaginare la disponibilità economica costituisce un elemento fondamentale nella fase di progettazione in quanto è da essa che dipendono una serie di scelte fondamentali: da quella della piattaforma, a quella relativa al tipo di corso (integrativo-sostitutivo) che si potrà realizzare. Nella valutazione dei costi occorre prendere in considerazione tre aspetti: le tecnologie, il software e le risorse umane. Infatti per l’erogazione di e-learning sono necessarie tecnologie avanzate, software che talvolta possono anche essere gratuiti, ma che non sempre risultano adatti alle esigenze e i soggetti che saranno impegnati prima nell’implementazione dell’e-learning e in seguito nell’erogazione. Definizione delle modalità di elearning da adottare. Si tratta di una fase molto delicata in quanto è dalle decisioni prese in questo passaggio che dipenderà il tipo di corso che sarà offerto ai discenti. E' a questo punto che occorre decidere se optare per un corso sostitutivo di quello in presenza o per un corso integrativo, ossia che "completa" l'offerta formativa d'aula. Si tratta di una decisione complessa sia sul piano didattico sia su quello organizzativo ed economico. Individuazione delle forme di comunicazione e collaborazione da attivare. La formazione online mette a disposizione una serie ormai piuttosto ampia di servizi per la comunicazione, utili per ridurre gli effetti negativi prodotti dalla distanza. Si va dalla chat, al forum passando attraverso le classi virtuali e, a seconda del contesto, degli obiettivi e del target si può scegliere. Anche in questo caso è necessario fare i conti con la disponibilità di risorse umane che risultano indispensabili per un efficace funzionamento del servizio. Scelta della piattaforma. Si possono ormai contare centinaia di piattaforme sia a pagamento sia opensource da utilizzare per le attività didattiche online. La scelta della piattaforma dipende dagli obiettivi e dal target con cui si ha a che fare e, ovviamente dalla disponibilità economica. Inoltre, è opportuno tener anche conto delle competenze a disposizione e delle infrastrutture tecnologiche. Adattamento della piattaforma alle necessità del percorso formativo. Non sempre è possibile individuare una piattaforma che si adatti perfettamente alle proprie necessità. Pertanto risulterà necessario effettuare gli adattamenti necessari. Individuazione dei contenuti. A seconda delle scelte effettuate in precedenza occorrerà stabilire quali contenuti inserire nel corso e secondo quali modalità. Come si può immaginare si tratta di una fase molto delicata in quanto ha a che fare con la comunicazione agli studenti dei saperi relativi all'insegnamento. Organizzazione dei contenuti Come in qualsiasi corso i materiali vanno organizzati in unità o, più nello . specifico in Oggetti Autonomi di Apprendimento (qui possiamo fare collegamento all'OAA specifico). La scelta di un'organizzazione che riprenda quella della didattica in presenza risulta funzionale soprattutto sul piano dell'orientamento: risulta infatti, per gli studenti, più facile seguire un corso con una struttura forte. Durante l'organizzazione occorre anche definire la forma che assumeranno le eventuali valutazioni e autovalutazioni e le attività di esercitazione online. Curatore: Bruschi Barbara – Università degli studi di Torino CFP AUXILIUM - TORINO Individuazione degli oggetti multimediali da utilizzare. L'uso della multimedialità nella didattica è, ormai, una pratica assodata, non per questo però il ricorso ad essa è reso più facile. Per ricorrere ai linguaggi multimediali è necessario definire quali contenuti si prestano maggiormente ad essere trasmessi attraverso tali linguaggi e secondo quali modalità. Occorrerà inoltre valutare se si rende necessaria la produzione di nuovi supporti multimediali o se invece sarà possibile utilizzare materiali già prodotti. [immagine tratta da http://www.cybercollege.com/frtv/pix/target.gif] 7 IMPLEMENTAZIONE Ultimata la fase di progettazione si tratta di passare all'implementazione dei contenuti all'interno della piattaforma prescelta. Si tratta di un'operazione che generalmente non presenta particolari problemi, soprattutto se la progettazione è stata accurata. Ovviamente a seconda del tipo di piattaforma scelta occorrerà attenersi alle regole prestabilite cercando, eventualmente, di elaborare delle strategie per rendere più agevole l'immissione delle informazioni. 8 TEST Quando il corso è pronto è opportuno effettuare una serie di test per mettere in evidenza eventuali problemi e mal funzionamenti. Per rendere più efficace questa attività sarebbe opportuno coinvolgere soggetti diversi da quelli che hanno partecipato alla realizzazione. Inoltre, una valutazione da parte di studenti potrebbe essere utile per valutare l'efficacia del sistema. MICROTEACHING 1 COS’E’ IL MICROTEACHING E’ un termine appartenente al mondo della formazione che può trovare applicazione in situazioni differenti. In termini generali esso fa riferimento ad un intervento formativo rivolto a un gruppo estremamente piccolo di studenti, con una durata che può variare da 5 a 15 minuti e che prevede al termine la rilevazione del risultato ottenuto. Il contesto in cui ha origine il microteaching è caratterizzato dalla presenza delle seguenti condizioni: • il processo di mediatizzazione e trasformazione delle conoscenze e delle modalità secondo cui queste sono trasmesse; • la relazione cambiamento nei media e cambiamento nella cultura dell’apprendimento; • la relazione new media e nuovi mercati; • le sfide nel campo del lifelong learning. 1.2 DIMENSIONI DEL MICROTREACHING La definizione di microteaching può essere completata ed ampliata attraverso l’analisi di quelli che possono essere considerati gli elementi che in qualche modo lo caratterizzano. Vediamoli. Tempo. Relativamente breve, misurabile; Contenuti. Unità piccole e molto piccole, concetti estremamente semplici; Curriculum. Parte di un curriculum, parte di moduli, parti di apprendimento informale; Forma. Frammentata, a pillole; Processo. Distinto, parallelo o sincrono; Curatore: Bruschi Barbara – Università degli studi di Torino CFP AUXILIUM - TORINO Modalità. Face to face, mono-media vs. multi-media; Tipologie di apprendimento. costruttivista, problem oriented, corporate learning, attivo. METTERE SCHEMA EROGAZIONE Terminata la fase di test e di correzione degli eventuali errori si è pronti per erogare il corso. In questa fase occorrerà aiutare gli studenti ad accedere ai servizi e fornire un servizio di supporto affinché possano essere risolti rapidamente eventuali problemi. [immagine tratta da http://ww3.enjoy.ne.jp/~sekiko/pcman.gif] TEST DELL’EFFICACIA DEL CORSO Si tratta di una fase non indispensabile, ma utile in quanto consente di ottenere informazioni circa la validità e l'efficacia del corso e sul gradimento o meno da parte degli studenti. Per effettuare questo tipo di valutazione è possibile ricorrere a diversi strumenti a seconda del livello di specificità a cui si vuole giungere. Approfondimenti e bibliografia. Siti 1. L'analisi dei bisogni e definizione dei fabbisogni formativi: http://www.centrovolontariato.it/cnv/volontarinformazione/22.html 2. Dall'idea di progetto all'effettiva realizzazione: lo studio di fattibilità: http://www.murst.it/si/AIPA/SF_Lazzi/sf11.htm 3. Progettare corsi online: http://www.dschola.it/modules.php?name=News&file=article&sid=353 4. L' ON LINE LEARNING: "I COSTRUTTORI DELLA CONOSCENZA". Intervista a Grazia Pastorino docente del Corso OET 2002 dell'Università "Bocconi": http://www.iprase.tn.it/old/rivista/Anno-II/num_2/a2n2_7.asp 5. Articolo. Open source per l'e-learning: con Osel nasce una nuova community: http://www.delfo.forli-cesena.it/scuoleinrete/art_visualizza.asp?ID=39 6. Una serie di link utili: http://www.fondazionecrui.it/e-learning/?Arg=260 Testi • A. Baldassarre, F. Zaccaro, M. B. Logorio, Progettare la formazione, Carocci, Roma, 2004 • A.Monasta, (a cura di), Mestiere: progettista di formazione, La Nuova Scientifica, Roma, 1997 • V. De Landsheere, G. De Landsheere, Definire gli obiettivi dell’educazione, La Nuova Italia, Firenze, 1977 • Ilsole24ore A. V. Infrastrutture tecnologiche e piattaforme: l’implementazione efficace ed interattiva della tecnologia in azienda Curatore: Bruschi Barbara – Università degli studi di Torino CFP AUXILIUM - TORINO Dispensa “E-learning Summit”, Palazzo delle Stelline, Milano, 21 marzo 2003 Business Conference 2003 • Ilsole24ore A. V. Learning Content Management. Sviluppo creativo dei contenuti per un progetto di e-learning 7 Dispensa “E-learning Summit”, Palazzo delle Stelline, Milano, 21 marzo 2003 Business Conference 2001 • ISFOL Personalizzazione dei processi di apprendimento e di insegnamento. Modelli, metodi, strategie didattiche Quaderni di formazione F. Angeli 2001 • V. A. Baldassarre, F. Zaccaro e B. Logorio, Progettare la formazione, Roma, Carocci, 2004 8 MICROLEARNING 1. Cos’è il microlearning? In generale si tratta di un approccio di formazione quotidiana che, attraverso piccoli granelli didattici diffusi attraverso la posta elettronica, formano, stimolano e motivano i soggetti in apprendimento coinvolti in situazioni professionali o di divertimento. Si tratta, come risulta immediatamente evidente, di un modello didattico orientato all’autoformazione. Esso deriva dal concetto, sviluppato da Georges Le Meur di neo-autodidaxie che identifica le necessità e parallelamente le modalità di autoformazione cui i soggetti sono sottoposti ai giorni nostri. L’elemento che più caratterizza questa situazione e la concezione che ne deriva è il fatto che i soggetti non sono solo impegnati nel decidere quando dar via al loro processo formativo, ma ne assumono il controllo totale. Il modello, in linea con le più attuali scuole di pensiero, parte da due principi: - applicare e analizzare; - conoscere e capire. 1.2 Come funziona? • I contenuti e le conoscenze sono spezzettati in micro unità; • L’ambiente di apprendimento è concepito per creare una sequenzialità piacevole e coerente; • la comunicazione pedagogica si articola in sequenze di micro oggetti; • la continuità e la coerenza tra i diversi oggetti è garantita dalla presenza di un portale per l’autoapprendimento. 1. Identificazione del pubblico cui si rivolge l’intervento educativo; 2. definizione del principio da adottare (applicare e analizzare; conoscere e comprendere); 3. formalizzazione di un obiettivo didattico; Curatore: Bruschi Barbara – Università degli studi di Torino CFP AUXILIUM - TORINO 4. frammentazione dei contenuti in micro-oggetti. La parcellizzazione del sapere trova giustificazione nel fatto che tanto più la conoscenza è offerta in piccole quantità tanto è più facilmente assimilabile. Il riferimento va indubbiamente al modello delle mappe concettuali che fanno della rappresentazione sintetica uno degli elementi di forza dell’intero sistema. Inoltre, è più facile riuscire a focalizzare l’attenzione ed effettuare approfondimenti di argomenti molto circoscritti rispetto a quanti di conoscenza di ampie dimensioni. Le microunità, infine, ben si adattano ad un apprendimento che si sviluppa ad intervalli brevi, ma continuativi: un apprendimento pressoché quotidiano per favorire un migliore assorbimento dei contenuti. 9 1.3 Si rivolge a… Si tratta di un modello adatto a tutti gli adulti che intendono formarsi e aggiornarsi evitando spostamenti e eccessivi investimenti in termini di tempo. In particolare, la struttura semplice, accattivante, sintetica ben si presta alla trasmissione di saperi a coloro che non sono particolarmente abituati allo studio. E’ particolarmente utile per: a. fornire continuità alle attività svolte in sede seminariale; b. accompagnare un processo di cambiamento; c. fornire una sorta di attività di coaching; d. accompagnare il lancio di un prodotto; e. diffondere rapidamente i risultati di ricerca. 10 Curatore: Bruschi Barbara – Università degli studi di Torino