Amicale Air France Italia

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Amicale Air France Italia
Ottobre 2012 - Anno 2, Numero 8
Amicale Air France
Pubblicazione interna
dell’Associazione
“Amicale Air France Italia”
Italia
Responsabile:
Laura Francesconi
I numeri dell’Associazione
Iscritti Italiani
72
Amici Expatriés 14
SOMMARIO
Souvenir d’Italie .................... 3
Le novità AF .......................... 4
Le rubriche ......................... 5-7
In cucina ................................ 8
L’Intervista ............................ 9
L’editoriale
cantavano i Righeira tanti anni fa, ed e
finita ..... Uffa !!!!
Neo, il mio gatto, non passa più le nottate
a vagabondeggiare per i prati ma verso le
21 si accuccia nel lettone e guai a chi lo
sveglia fino al mattino !!!!!
E' l'inconfutabile segnale che le giornate si
sono accorciate, niente più mare, pennichelle sulla spiaggia, senza contare che
fra quasi un mese torna l'ora solare,
grrrrrr!
Laura
aura Francesconi, responsabile della comunicazione
azione AmicaleAF Italia
Nel tentativo di risollevarmi il morale, un
nostro comune conoscente e' solito affermare: « dai tra poco è Natale e poi torna
l'estate ...... »
Sarà come dice lui, ma sempre sei mesi
devono trascorrere !!!!!! (si è capito che
preferisco l'estate?)
Ed ora vediamo cosa bolle in pentola.
Iniziamo con un caloroso benvenuto a
Stefano che lancia un nuovo spazio che
parla di vita vissuta: Pensieri di libertà.
Passiamo in cucina e proviamo ad aumentare il nostro rispetto per l'ambiente. Come ? Faciiamoci conquistare dai segreti
della cucina del "riutilizzo" che Nives ci
svela in questo numero (ma quante ne
sa ....... !!!!)
Dove ci porterà stavolta il nostro « Barone
Rosso » ? ….. Continua la saga .... seconda puntata
Anche in questo numero vi segnaliamo
Trucs et Astuces per risolvere piccole noie
e fastidi
Ed infine « riflettiamo » con spensieratezza sugli « argomenti » presentati da
« Beato Paolo » e tuffiamoci nei ricordi di
quando le compagnie aeree organizzavano dei fatastici viaggi « interline ».
Ed ora i saluti ..... Sebbene ..... Non so se
dirvelo o meno .... va beh, ve lo dico. Sul
prossimo numero dovrebbe decollare una
nuova rubrica dedicata ai non astemi che
prediligono le bionde ......ma anche le
rosse, le scure ......
"L'estate sta finendo....."
Ed ora vi lascio alla lettura, un abbraccio a
tutti e Buon Autunno !!!!!
Laura
… entre amis
long à Rome...
Alors, pour trouver un peu de fraîcheur, il
faut prendre de la hauteur. C'est pourquoi
nous avons décidé de passer nos vacances dans les Dolomites.
Ah, les Dolomites ! Pour ceux qui ne connaissent pas encore, je vous engage vivement à aller voir.
Notre première halte a été à Alpe de Siusi : premier "choc psychologique ", nous
nous sommes crus en Autriche, tout le
monde nous parlant en allemand !
Le site est magnifique, les paysages grandioses et très reposants, la température
idéale en plein été. Tout est parfaitement
organisé et les balades à pieds sont de
tous les niveaux, même pour ceux qui
n'ont pas l'habitude de faire des marches
en montagne.
"Mon premier été en Italie !
Apres cette trêve estivale, pour une fois je
ne vais pas vous parler de sujets professionnels, mais de mes découvertes de ce
merveilleux pays qu'est l' Italie.
Vous le savez tous, bien sûr, mais pour
ma part je l' ai expérimenté pour le première fois cette année : l' été est chaud,
très chaud à Rome... et l' été est long, très
2
Deuxième étape, Cortina. On y sent la
richesse de la région, Nous avons eu la
chance d'y être pendant le festival de
musique, donc avec des concerts quotidiens en plein air. Avec les rues piétonnes
et les animation estivales, Cortina est un
très agréable lieu de villégiature et on
imagine très bien l'ambiance plus
"sportive" durant la saison hiver.
Comme mon mari est montagnard, nous
sommes bien sûr allés au "Tre Cime", lieu
très réputé pour tous les alpinistes ! C'est
la patrie de Tita Piaz, dit "le diable des
Dolomites", grande figure de l'alpinisme
italien et qui a ouvert des voies dans les
Tre Cime au début du 20ème siècle.
Mais là aussi, petits et grands peuvent
venir s'aventurer et goûter aux joies de la
montagne car il est très facile d'accéder
au refuge des Tre Cime.
Voilà. Ensuite, retour en voiture à Rome
avec arrêts à Padoue et Ravenne, là encore mais su un autre registre, beaucoup
de choses à visiter. L'Italie est vraiment un
musée car toute région ou ville possède
ses propres richesses.
Notre prochain objectif ? Revenir dans les
Dolomites en hiver pour profiter des joies
du ski... "
Bénédicte Duval
ROM.DD
Souvenir d’Italie
La belle VIE à Rome
Voilà comment tout a commencé:
- « Si vous êtes sélectionnée, vous devrez être à Rome la semaine prochaine »
- Ma réponse : « Oui, il n’y aucun problème »...et dès le lendemain, je commençais à préparer mes valises pour un
embarquement vers l'Italie de 24 mois!
Après un stage de fin d’études au Siège
d’Air France au sein de la Direction I&N et
un échange universitaire aux Etats-Unis,
je souhaitais réaliser un Volontariat International en Entreprise afin d’acquérir une
expérience professionnelle à l’étranger.
L’accomplissement d’un stage passionnant m’a convaincu pour continuer mon
aventure avec Air France à travers une
mission sur un marché et c’est ainsi que
le VIE à Rome se confirmait.
En tant qu’Assistante E-commerce, ma
mission consistait à effectuer le reporting
mensuel des résultats E-commerce, l’animation du site Internet (mise à jour, gestion des animations) la création des emailings, le suivi de l’affiliation ainsi que l’ani-
mation
des
partenariats
online.
J’ai également participé à des projets de
la Direction Commerciale notamment le
Plan d’Action Commercial.
Au-delà d’une expérience professionnelle
très enrichissante, ce VIE a été une aventure humaine inoubliable à travers de très
belles rencontres ; avec mes collègues,
avec les autres VIE présents dans la
Délégation ainsi et qu’avec les personnes
rencontrées sur place.
De magnifiques amitiés sont nées et
perdurent aujourd'hui.
L'Italie est désormais à jamais gravée
dans mon cœur…
Eugénie Audebert
VIE de 2006 à 2008
Actuellement :
TITRE : Chef de Produit Premium Economy & Economy - Direction Marketing
J’ai également découvert une ville, un
pays ainsi qu’une culture exceptionnelle,
éléments qui ont contribués à mon épanouissement personnel durant ces deux
années.
En 2008 à l’issue de mon VIE, j’ai continué le voyage en intégrant la Direction
Marketing d’AF à CDG tout en rêvant aux
magiques souvenirs de la "dolce vita a
Roma"!
Parole di libertà
I BAMBINI DELL’ALDEA (dallo spagnolo
piccoli villaggi o borghi)
Occhi che ti scrutano, occhi che ti osservano, occhi che ti seguono. Occhietti
che si aprono, si chiudono, s’illuminano. E
poi brillano, si adombrano, piangono. Volti
che unanimi ti guardano, e poi vergognosi
girano, e poi tornano a guardarti. Sorrisi
che si schiudono: bianche perline si ordinano sul volto scuro per dare gioia ai due
occhietti che attenti si aprono e si chiudono.
Sono i bambini dell’aldea.
Come una cucciolata ben affiatata si avvicinano guardinghi, apri loro una mano con
qualche caramella, e si guardano tra di
loro come per intendersi, il più audace
allunga una timida mano e prende la golosina: il ghiaccio è rotto! Arrivano tutti e in
batter d’occhio il palmo è vuoto, e tu li hai
addosso: «como te llamas? Eres italiano?
De donde? Tomame una foto! L’abuelo,
abuelo!! » Ueh, a me nonno non me l’ha
detto nessuno, come ti permetti! Il più
piccolo però non s’impressiona: abuelo!
Ribadisce. Eccoli tutti compatti che toccano la barba, il cappello, vogliono esser
presi in collo. Ma non hanno mai visto un
bianco? Non hanno mai assaltato
p.Ottavio? E l’esperto agronomo del Minnesota?
Sono i bambini dell’aldea.
L’occhio è la tua luce: se l’occhio è terso
tutto di te è nella luce, ma se il tuo occhio
è buio vuol dire che sei notte. Gli occhi dei
bambini sono la luce di un popolo, se
questi occhi si spengono tutto il popolo è
al buio. Ed ecco allora quanto è importante questa parte della popolazione affinché
possa tenere sempre più a lungo occhi da
bambino. La bimba che da dietro sorregge
un’altra più piccola mi guarda, m’indaga,
mi fruga la faccia, e quando mi giro verso
di lei e incrocio i suoi occhi, ritrae vergognosa il volto e timida si gira. Il bambino
invece è interessato alla mia macchina
fotografica: la tocca, pigia qualche pulsante, la gira. Un altro è interessato ai miei
sandali, che spuntano da mezzo il gruppo.
Sono i bambini dell’aldea.
Che cosa – mi chiedo – passa per la oro
testa, cosa gira nei loro pensieri, chi sono
io per loro, cosa vedono di me, come mi
pensano
e
come
mi
vedono?
Vorrei chiedere a ciascuno: che cosa vedi
di me da dentro dei tuoi occhi? Quale
immagine o che cosa impressiona di me i
tuoi occhi? Normalmente sono gli adulti
che dicono ai bambini cosa vedere, cosa
pensare, cosa fare, ma se una volta tanto
ci facessimo dire al contrario che cosa
dovrebbero fare secondo i bambini gli
adulti… che mondo ci apparirebbe? Sarebbe questa una bella prova: fare quello
che ci dice il bambino.
Cerco d’immaginare… non saremmo più
razzisti, ci fideremo ciecamente degli altri,
saremmo umili, non saremmo boriosi, non
saremmo avidi di beni, saremmo attenti a
quanto ci viene detto, e così via.
Mica poco!
Ecco perché è importante non solo aver
cura dei bambini ma anche dar loro un
posto dignitoso nella società, che ha sempre bisogno di essi.
In Guatemala, leggevo nel giornale, c’è un
vero disinteresse per il bambino,
non tanto che non gli si voglia bene – è
pur sempre un figlio –, ma non è
importante all’interno dello sviluppo socia-
le. Forse perché ce ne sono tanti,
al contrario dell’Italia dove la rarità dei
bambini li pone come beni preziosi.
Ma il risultato alla fine è lo stesso: la trascuratezza educativa, da un lato,
o l’eccesso di possesso e di attenzione
materiale,
dall’altro,
porta
alla
stessa conclusione: il bambino è un oggetto e non è valorizzato in se stesso,
non è un soggetto da educare. Così da un
lato vengono su con istinti selvaggi,
dall’altro vengono su già drogati di averi e
di possesso, e in tal modo sono la
rovina della società anziché esserne il
motore portante e il tramite di
civilizzazione. Due mondi, due infanzie,
due educazioni, uno stesso risultato:
il dramma di una civiltà futura senza valori
e senza ideali.
Ora sono io che frugo dentro gli occhi loro
per vedere questi ideali e questi
valori, e il mio sguardo li turba, perché si
sentono invasi nel loro profondo,
nel loro intimo, come avessero paura che
sia lì a rubare loro il bene più
prezioso che hanno: l’innocenza. Torno a
sorridere, torno a giocare, torno a
far foto, e loro riprendono la loro allegria
intorno a me.
È bella questa innocenza, che indica
trasparenza, anzi di più: che i bambini
sono incapaci, per i loro occhi chiari, di
opporre resistenza, cosa che gli adulti
sanno ben fare. L’occhio del bambino non
ha ancora serrande e così può essere
quella luce che brilla nella notte degli adulti, nella notte delle popolazioni perse nel
buio del denaro e delle passioni.
Sono i bambini dell’aldea.
Stefano Mensali
3
Le novità in casa Air France
a cura di C. Castaldi
Deux pilotes d'Air France récompensées aux championnats européens de voltige
Deux pilotes d'Air France, Aude Lemordant et Kathell Boulanger, ont été récompensées aux 18èmes championnats européens de voltige, qui se sont tenus à Dubnica en Slovaquie début septembre.
Aude Lemordant, officier pilote de
ligne sur Boeing 777, a été sacrée championne d'Europe freestyle sur un CAP332. Aude est par
ailleurs
vice-championne
du
monde et championne de France
de voltige en titre.
Kathel Boulanger, officier pilote
de ligne sur Boeing 777, a décroché la médaille d'argent féminine
sur un Extreme. Toutes deux
évoluent depuis plusieurs années
en équipe de France de voltige.
Encore plus de destinations desservies par Air France avec l’offre Air-Rail
Grâce à la combinaison des transports ferroviaire et aérien, Air France offre à ses clients l’accès à son vaste réseau au départ de gares
TGV de différentes grandes villes. L’offre Air-Rail leur permet de rallier l’aéroport de Paris-Charles de Gaulle, principale plate-forme de
correspondance européenne, et mettent ainsi les 230 destinations desservies par la Compagnie à portée de voyage de 12 gares françaises ou belges.
Combiner différents moyens de
transport pour effectuer des trajets en correspondance permet de
voyager avec confort et souplesse
tout en bénéficiant de nombreux
avantages :
des tarifs attractifs grâce à un tarif
global plus avantageux comparé à
l’achat séparé d’un billet de train
et d’un billet d’avion,
un gain de Miles sur le parcours
train + avion pour les passagers
membres du programme de fidélité Flying Blue,
Une fois à la gare, le passager
est enregistré jusqu’à sa destination finale et reçoit les cartes
d’embarquement pour l’ensemble du parcours. Si le passager a des bagages à enregistrer, il est invité à le faire directement à l’aéroport
au comptoir dépose-bagages de son vol.
L’offre Air-Rail d’Air France existe entre Paris-Charles de Gaulle et Bruxelles et de nombreuses villes en France: Angers - St-Laud, Avignon, Le Mans, Lille Europe, Lorraine TGV, Lyon Part-Dieu, Nantes, Poitiers, Tours - St-Pierre-des-Corps, Toulon, Valence et prochainement Strasbourg.
Amarcord AF Italia
Questa è la foto del servizio prenotazioni di
Milano; risale a Natale 1976!
Alcuni dei nostri colleghi presenti sulla foto
dovevano essere dei bambini per poter essere
ancora in servizio in Air France dopo 36 anni!!!
Complimenti!
Riuscite a dare un nome ad ognuno?
Personalmente a cinque volti non riesco a
dare un nome; qualcuno mi aiuta?
4
L’oroscopo degli “Amicalistes”
Ottobre: Saturno addio! Come
REDBULL avete messo le Aliiii!!
Novembre: freddo?? Non per voi
Piccanti come l'Habanero Red!!
Amore
Salute
a cura di A. Belicchi
Ottobre : Mai dare il partner per scontato!!
Novembre: possessivi e anche gelosi !!
Quanto è niente e quando è troppo!!
Lavoro
Ottobre: va bene il segno doppio!
Ma dividersi in due è troppo?!!
Novembre: Lavoro e ancora lavoro! Per
fortuna che c’è “L’AMMOREEE!” !
Amore
Salute
Amore
Salute
Ottobre : Scoppia la PACE in casa !
Novembre: Venere dolce e creativa!!!
Con tutte le scappatelle da coprire!!
Amore
Salute
Ottobre: Voi si che sapete fare gli affari!!
Novembre: Ammirati dai superiori, si apre
il successo a metà mese!
Amore
Salute
Ottobre: Stelle al massimo!!
Novembre: Dolcissimo vi regala un
istinto infallibile anche sul lavoro!
Amore
Salute
Lavoro
Amore
Salute
Amore
Salute
Lavoro
Ottobre: come “il saggio sulla riva del
fiume” ottenete le vostre vendette!
Novembre: Grandi occasioni sul lavoro!
Lavoro
Ottobre: Come Democrito siete moderati in
tutto e vivete tranquilli!!
Novembre :E’ durata poco!!Incontri d’amore
sconvolgono la vostra “Filosofia”!
Salute
Lavoro
Lavoro
Ottobre: Cercatevi uno spazietto, meditate e
fate YOGA!
Novembre: Amico/a o qualcosa di più? Se
non lo sapete voi!!
Amore
Lavoro
Lavoro
Ottobre: Il Sole vi porta Doni e Calore!
Novembre: La Luna vi porta fortuna!
Insomma tutto il cielo è con voi!
Salute
Lavoro
Lavoro
Ottobre: Stile Julia Roberts in “Magia-Prega
–Ama!
Novembre: Combattivi e Carichi sul Lavoro!
Ma non strafate al solito!!o Scoppierete!
Amore
Amore
Salute
Lavoro
Ottobre: Tutto Lavoro ed a casa? Crollate! Beh! Se il partner è freddo, sapete
perché’!
Novembre: Sospettosi verso i colleghi ?
Ma se siete voi i vostri peggiori nemici!
Amore
Salute
Lavoro
Auguri a ...
… due risate fra noi ...
Ottobre: Emanuele, Maurizio, Alida, Maria, Beniamino ,Lucia Rita, Jean-Louis, Patrizia, SandraCarmela,Giangiuseppe,Sophie,Maria,Giancarlo,Massimiliano,Fabr
izio,Laura,Dania,Jean-Luc Manuel ,Christine, Sandrine,
Michela, Raffaella, Cristina, Chiara, Donatella!!!!
Novembre :Luigi, Paola, Berengere, Anita
Irene, Piero, Luis, Amina Leda, Giuseppina, Nives, Cristina, Marco, Cedric, Fabio,
Stefania, Monica, Sara!!!
Ai nostri tempi queste battute ci facevano ridere perché
pensavamo rappresentassero la realtà;
ed oggi?
Sono ancora attuali?
5
Letti per voi ...
a cura di I. Vagli
Paul Torday
Pesca al salmone nello Yemen
Ho trovato questo libro nel mese di aprile in un mercatino di libri a
Pinerolo
M'incuriosiva il paradosso salmone/Yemen e l'ho comprato.
Che libro gradevole!
Non avrei forse recensito questo libro
non fosse che improvvisamente è diventato d'attualità, grazie al film che è
in programmazione proprio in questi
giorni, mi pare s'intitoli "il pescatore di
sogni".
La trama del libro è la seguente:
Alfred Jones è uno scienziato specializzato in piscicoltura.
E' appassionato pescatore di salmoni di
cui conosce vita morte e miracoli.
E' sposato con Mary Jones un'economista in carriera.
Quando riceve la richiesta di considerare la possibilità di introdurre il salmone
nello Yemen, respinge cortesemente la
richiesta elencando tutti i validi, e ovvi
motivi.
Ma la politica sta in agguato: il direttore del Centro Nazionale per
l'eccellenza della Pesca, gli intima di iniziare lo studio di fattibilità
del progetto e a rincarare la dose provvede la moglie di Alfred, a
cui si era rivolto per cercare conforto, e che gli ricorda quanto
guadagni lui e quanto lei e che perdere il posto per una
"bazzecola" come degli scrupoli professionali e' alquanto inopportuno.
E così, obtorto collo, prende in mano questo folle progetto.
Da quel momento la sua vita cambia radicalmente: incontri inattesi, relazioni sorprendenti s'intrecciano.
Parallelamente la politica muove i suoi passi! Potremmo dire molto banalmente "tutto il mondo è paese" e così scopriamo che i
politici inglesi sono uguali ai nostri.
Il libro si sviluppa sapientemente
tra lettere, scambi di mail
ufficiali e non, diari, interviste...il
tutto con abilità sorprendente
che ti induce a non abbondare il
libro fino alla fine.
Da leggere!
L’attività della nostra Associazione
L’estate si sta prolungando ed ancora non sono
ripresi i nostri incontri per l’AmicaleCafè a Roma; in
effetti gli ultimi avvenimenti all’interno di AF li avevano fatti ritenere inopportuni ai colleghi pensionati.
Adesso la consuetudine può riprendere!
Per il programma dell’AmicaleArt aspettiamo le
proposte di Fiorenza ma già possiamo anticipare
che ci sono giunte da parte del nostro Vincenzo
due proposte per visite al parco del Presidente
della Repubblica di Castelporziano; al prossimo
caffè ne parliamo più dettagliatamente.
Sono riuscito ad avere da Graziano le informazioni di base dell’accordo con il
Teatro Ambra Jovinelli di Roma.
L’accordo prevede che i biglietti per i nostri associati costino quanto quelli dei
gruppi, quindi con un’ottima riduzione sul prezzo intero.
Per le modalità da seguire per poter fruire dell’accordo vi rimando ad una prossima NewsLetter che sarà indirizzata ai colleghi romani.
Il vostro Lino
6
L’aviazione e … intorno
a cura di R. Barnaba
Il titolo potrebbe essere …. un pacco sospetto…………….
Ieri a casa, in un improvviso quanto inspiegabile momento casalingo, ho pensato
bene di cercare di mettere un pò di ordine nelle mie cose e sepolta sotto una pila
di scatole, dopo un’operazione di recupero durata diverse ore, ma senza l’ausilio
né di pale meccaniche né di cani, sono finalmente riuscito ad estrarre una valigetta tipo 24 ore o forse viste le dimensioni, si trattava di una tre giorni???
Il distintivo del 34° stormo ancora resiste e fa una bellissima figura sulla valigetta, una volta aperta, ho ritrovato il mio libretto di volo, il
regolo Jeppesen, le carte nautiche etc etc…., si era la valigetta che utilizzavo quando ero Tom Cruise versione TOP GUN
…,inevitabilmente, un mondo di ricordi è affiorato alla mia memoria …..
Quella mattina avevo appuntamento al solito aeroporto dell’Urbe, con un mio compagno di corso, tale Andrea, il quale la sera prima, mi
telefonò a casa annunciandomi una straordinaria occasione… un suo amico doveva raggiungere Pescara velocemente e avrebbe anche
PAGATO un passaggio …. L’occasione era quanto meno ghiotta… dovendo per necessità mantenere la licenza di volo, dovevamo fare
annualmente delle ore di volo (a pagamento, essendo l’Urbe un Aero club ), ovviamente la nostra licenza di volo non ci consentiva di
trasportare dei passeggeri paganti, ma questa è un’ altra storia, tanto chi lo poteva sapere?
Puntualmente ci trovammo sul piazzale, decidemmo di dividerci i compiti: io sarei andato all’ufficio traffico per il piano di volo e per ritirare
i bollettini meteo e Andrea avrebbe iniziato il controllo a terra pre-volo e, una volta arrivato il suo amico, entrambi sarebbero saliti a bordo
e mi avrebbero aspettato.
Tutto si svolse secondo i piani, camminando con passo veloce vedevo la sagoma del SIAE Marchetti SF260 che si faceva via via più
vicina. Andrea mi fece cenno che tutto era ok e anche io salii a bordo.
(Continua a pagina 10)
Appunti di viaggio
La “Belle époque” dei viaggi ‘Interlines’ organizzati dalle stesse compagnie aeree, se
ricordo bene, si può situare verso La fine
degli anni settanta del secolo scorso. Questo tipo di attività commerciale era finalizzato ad una particolare campagna di
“démarchage” tra i colleghi degli uffici vendita delle compagnie concorrenti e dipendenti
di agenzie di viaggio. Per i viaggi organizzati
dall’Air France l’accompagnatore della compagnia veniva quindi, per lungo tempo,
esclusivamente designato tra i responsabili
degli uffici vendita e prenotazioni.
Erano dei viaggi da sogno con mete ambite
e partire per questo tipo di “missione” con un
“Ordre de déplacement” era una vera goduria. Per noi, aeroportuali, della ‘Task Force’
dell’ Exploitation un po’ di invidia per i colleghi ‘Commerciali’ più fortunati in questo
ambito era più che giustificata e fisiologica!
Finalmente anche i servizi dell’Exploitation
assunsero la loro giusta considerazione per
questo tipo di missioni che si aprirono anche
per noi aeroportuali. Ricordo l’entusiasmo
del nostro compianto collega Sergio De
Rosa che accompagnò un gruppo di colleghi
e colleghe di altre compagnie, tra i quali sua
moglie Rosita della Canadian Pacific, in
America latina e il suo racconto di un rafting
avventuroso lungo uno dei suoi fiumi. La
nostra Patrizia De Boccard ebbe la “chance”
di gestire, in un viaggio rocambolesco nella
leggendaria Cina con spirito ed esperienza
aeroportuale, un imprevisto di viaggio con
la cancellazione di un volo delle linee interne
cinesi (una lacerazione nelle ali di tela
dell’aereo?) che venne sostituito, dall’agenzia di viaggio organizzatrice cinese, con un
lungo itinerario di 36 ore di treno dandole la
possibilità, nelle numerose tappe, di toccare
di Vincenzo Ruisi
per mano, si fa per dire, Mandarini della
dinastia dei Ming e parlare in mandarino
stretto al suo ritorno in ufficio; anche un sua
ulteriore ‘missione’ in un Gorilla Safari in
Ruanda le dette maggiore grinta nell’affrontare con rinnovata e erculea forza gli imprevisti dell’ Exploitation.
E a me toccò la Guadalupa in un mese di
novembre particolarmente freddo in Europa
e dal tipico clima caldo della stagione secca
tropicale dei Caraibi come si può constatare
dal mio abbigliamento succinto nella foto di
gruppo che mette però in risalto, con un po’
di fantasia, le mie scultoree forme di un
tempo.
Il viaggio Interline Air France era organizzato in collaborazione con la catena alberghiera Holiday Inn e i suoi partecipanti erano
unicamente titolari di agenzie di viaggio e
loro dipendenti: ricordo in particolare Luigi
Doria, titolare di un’Agenzia a Roma con il
suo carattere allegro e faceto per cui già la
forma a farfalla dell’isola della Guadalupa:
Grande-Terre e Basse-Terre con Pointe-àPitre come nostra destinazione al centro, gli
dava spunti per battute spinte; ricordo una
nordica e statuaria valchiria dipendente della
Summertime di Roma alla quale bastavano
pochi “Petits Punchs” caraibici per andare
su di giri e, con mia preoccupazione, interessarsi alle scultoree forme accennate
prima; completavano il gruppo altri titolari di
agenzie di viaggio palermitane, uno accompagnato dalla moglie che aveva dimenticato
i top dei suoi bikini a casa.
L’itinerario del viaggio comportava una partenza in serata da Roma con un “Night Stop”
a Parigi all’Hotel Meridien e la partenza per
Pointe-à-Pitre l’indomani dall’aeroporto di
Orly. Assunto il ruolo e le stellette di “Capo
Gruppo”, all’accettazione presi nota del
numero delle etichette manuali di ciascun
bagaglio registrato solo per Parigi in modo
da averlo a disposizione per la notte da
passare in albergo. Luigi, anche lui, come
me, nato e vissuto in Egitto mentre consegnava la sua classica Samsonite grigia
scambiò
con
me
alcune
”Haddude” (arabo=battute popolari folcloristiche) che io traducevo per tutti creando già
nel gruppo un’atmosfera quasi da gita scolastica.
In camera al Meridien, mi stavo quasi addormentando, quando Luigi bussò alla mia
porta per dirmi che aveva difficoltà ad aprire
la sua valigia che si rifiutava di accettare la
combinazione per aprire le serrature anche
se inserita all’araba da destra verso sinistra
ma vedendomi già in pigiama mi disse di
non preoccuparmi, la valigia l’avrebbe tenuta chiusa dato che poteva fare a meno del
suo pigiama per prepararsi già ai calori
(Continua a pagina 10)
7
Nives
La cucina del “riciclo”
Aprirei, per cominciare, con un dolce “perdu” all’arancia. Quante volte vi è successo, perlomeno a
me, di sfornare un ciambellone non cresciuto o un
cake che al momento di assaggiarlo scoprite che
alla fin fine non aveva proprio niente di goloso. Lo
buttavo fino a quando mia madre mi ha consigliato
di tagliarlo a bastoncini o tocchetti da far asciugare
in forno caldo per poi proporli al mattino a colazione nel latte, al posto dei classici biscotti secchi. Poi
ho scoperto questa ricetta, l’ho provata ed adottata
subito. Riciclare un ciambellone o un cake “inutile”
con la ricetta del pain perdu (che esploreremo meglio nelle prossime puntate dell’Amicale). Ed ho seguito anche il
consiglio della ricetta la quale surgela le fette di dolce, preparate in
versione perdu, per poi proporle all’occorrenza con la frutta di stagione a disposizione. Per ospiti inattesi o una voglia improvvisa di
dolci coccole!
Dolce “perdu” all’arancia
4 fette di ciambellone/cake vecchio di qualche giorno
100 ml di latte
1 uovo
50 g di zucchero
30 g di burro
un’arancia non trattata
Questo lo preparo io ...
Con questo numero di NOI dell’Amicale
Italia inauguriamo una nuova rubrica,
quella del « riciclo » dal dolce al salato,
ma
anche
riciclo
inteso
come
‘ricombinazione ‘ degli elementi. Dalle
bucce d’arancia al pane secco, tutto
diventa ingrediente per ricette piene di
gusto e fantasia o svuota frigo, spendendo poco, che di questi tempi non guasta,
evitando inutili sprechi.
Come sempre lo spazio è aperto a tutti, a
chiunque di voi abbia ricevuto da una
nonna o una mamma queste piccole
perle che chiamerei , anche in questo
caso, di saggezza e volesse condividerle
con tutti noi.
acqua di fiori di arancio
creme fraiche (è molto semplice da fare in casa. Chiamatemi se
avete bisogno della ricetta)
Togliete la buccia all’arancia con un rigalimoni e tenetela da parte,
poi pelate l’arancia al vivo. Mescolate la creme fraiche con l’acqua di
fiori di arancio e conservatela in frigorifero. Sbattete l’uovo con il
latte. Fate scaldare il burro in una padella, quando è spumeggiante
bagnate ben bene le fette di ciambellone nel latte e adagiatele nella
padella. Spolverizzatele con la metà dello zucchero e cuocete per 2
minuti, girate le fette con una spatola e aggiungete il resto dello
zucchero. Cuocete altri 2 minuti quindi servitele con la scorza di
arancia, le fette di arancia e la creme fraiche aromatizzata.
Ovviamente l’arancia può essere abbinata o sostituita da qualsiasi
altra frutta di stagione secondo i gusti.
a cura di Nives
L’angolo della
Nutella in carrozza
Ingredienti per 4 persone (normali):
200 grammi di pane del giorno prima (ideale la ciriola se riuscite a trovarla, in alternativa la baguette, evitare il “casareccio”)
2 uova
1 bicchiere di latte
2 cucchiai di zucchero
Zucchero a velo (anche l’occhio vuole la sua parte!)
2 cucchiai di rum (facoltativo ma personalmente apprezzato)
Nutella q.b. (almeno un bicchiere)
Olio per friggere
Tagliate a fette sottili di circa mezzo cm i panini in modo da
formare delle rondelle
Spalmate la metà delle fette con la Nutella
Sovrapponete alle fette spalmate le altre e premetele leggermente (le prima volte la Nutella va dappertutto!)
In un piatto fondo mettete il latte, le uova, lo zucchero e il rum e
sbattete, come per la preparazione di una frittata, in modo da
ottenere una pastella, poi immergetevi i sandwich di Nutella
Scaldate l’olio ed immergetevi i sandwich dopo averli scolati
lasciando dorare qualche minuto per parte
Scolateli e adagiateli su un piatto con carta assorbente (l’olio)
Passateli su un piatto di
portata e spolverizzateli
con lo zucchero a velo
(facoltativo) e servite ben
caldi
Graziano
Questa volta è il turno di Roberto Barnaba, che ci propone un semplicissimo e ottimo primo piatto che, per rimanere in tema di riciclo, permette di
recuperare il vino rosso che spesso avanza dalle riunioni tra amici e per
risolvere rapidamente e con gusto una cena all’ultimo momento
Spaghetti ubriachi
.
Per 4 persone dovete considerare 1/2 cucchiaino di zucchero, sale qb, 30
gr di burro, pecorino, un pizzico di noce moscata, un porro, 250 ml di vino
rosso (merlot / chianti, un buon rosso strutturato) e ovviamente
spaghetti (semola dura).
Lavate e mondate il porro in sottili rondelle (parte bianca). Fatele appassire in una padella con il burro (fiamma dolce) e quando il porro diventa
morbido (eventualmente aggiungere un poco di acqua ) aggiungere,
nell’ordine lo zucchero, il pizzico di sale e di noce moscata e per ultimo il
vino rosso (alzare la fiamma moderatamente per fare evaporare la componente alcolica del vino). Far attenzione a non restringere troppo la salsa.
Con un frullatore ad immersione od altro frullate la salsa, scolate la pasta
e mantecate il tutto (a fuoco spento), aggiungendo il pecorino .
DA SERVIRE E MANGIARE CALDA
Per la decorazione qualche scaglia di pecorino e, volendo, qualche ciuffetto di porro .
8
Intervista a ...
Cari colleghi vicini, lontani ancora in servizio e non,
eccovi l'esempio di Paolo Giunti come testimonianza di quanto si è appreso lavorando in Air France!!
A parte gli scherzi, il suo humor unitamente al buonumore, ci accompagna ancora con questa missiva davvero esilarante.
Auguro un buon autunno a Tutte e Tutti con un
Serenabbraccio
i
Carissimi tutti,
è passato un anno dal mio ultimo giorno in
Air France.
Il 29 luglio 2011 presi la decisione di tirare
giù il bandone e concedermi un anno sabbatico senza telefonino, PC, visite in stile
"amarcord" agli uffici in aeroporto.
Ebbene, a parte le dovute eccezioni, ci
sono riuscito!
Vi confermo che si può sopravvivere anche
senza.
D'altra parte lo facevamo tutti anche pochissimi anni fa.
Ho realizzato il 99% delle cose che mi ero
prefissato:
i
i
i
grandi opere di ingegneria idraulica,
(riparato e sostituito tubi che perdevano)
costruzione di muraglie (muretti di
contenimento con pietre a vista)
esteso
piantagioni
(ingrandito l'orto)
intensive
i
i
i
i
i
immense opere di restauro ad edifici
abitativi (riparato infissi, cassetti, sportelli, imbiancato, stuccato, pavimentato)
sport estremi (andare a comprare il
pane ed il latte a piedi 8KM a/r, nuoto,
apnea, passeggiate nei boschi)
corsi intensivi di cultura (cinema, libri,
visite guidate, viaggi)
opere di volontariato (portare moglie,
figlia e figlio a fare shopping e sbrigare
faccende restando in auto in doppia
fila con le freccette accese)
La cosa importante è che sono stato e sto
bene e quasi quasi .........mi faccio un altro
anno sabbatico.
Un saluto ed un abbraccio a tutti.
Avrò sicuramente dimenticato di mettere in
indirizzo qualcuno ma ho la scusante della
tarda età.......
Pensateci voi a divulgare il verbo:
GODERSI LA VITA!
Paolo
opere di beneficienza ( fornitura auto
aziendali ai figli., sovvenzioni per i loro
viaggi e quant'altro si fa per farli allontanare da casa............)
martirio puro ( vista e spesa settimanale alla suocera , novantenne incontentabile).
Potrei continuare a lungo ma come avrete
capito non ho ancora perso il vizio di fare il
"venditore" e non voglio quindi annoiarvi di
più.
Ho ritrovato, fra tante cose del passato, una copia del menù di un ristorante parigino dove andammo a
cena durante una riunione commerciale.
Come da buona tradizione, sentendo che eravamo italiani ci furono dati i menù nella nostra lingua.
Non fui l’unico a portarmelo a casa come souvenir;
leggendo i piatti tradotti in italiano comprenderete del perché questo documento ebbe tanto successo! E
questi non sono che gli antipasti!
Lo pubblichiamo come curiosità ma anche come suggerimento a Nives, la nostra “chef cuisinière”, affinché tragga ispirazione per nuovi e fantasiosi piatti.
9
L’aviazione e … intorno
(Continua da pagina 7)
Dopo aver espletato tutti i controlli e le
manovre richieste, il nostro SF260 si avviò
velocemente sulla taxi way, punto attesa,
clearance della torre di controllo, allineamento testata pista, brakes-on, tutta manetta e via ……raggiunta la VR (VELOCITA DI
ROTAZIONE), una bella cabrata e il muso
del SIAI che puntava il cielo.
a cura di R. Barnaba
Inizialmente Andrea mi blaterò delle teorie
quanto meno bizzarre su quello che stava
accadendo, poi mi venne in mente che
forse il suo misterioso amico aveva imbarcato una valigia, senza avermelo detto,
cosa che poteva modificare il peso al decollo e il centraggio del velivolo poteva essere
sballato di conseguenza !!!
Con un cenno di timore chiesi: “Scusate ma
avete imbarcato una valigia o qualcosa in
stiva?”
Fulvio (si il misterioso amico di Andrea, si
chiamava così ndr..), schiarendosi la voce
mi rispose: “ Si; un cartone”.
Un cartone? Cosa conteneva questo cartone e QUANTO PESAVA?
La seconda risposta mi lasciò basito: “Circa
50 kg” – “Cosa ??????????”
Nel piccolo abitacolo, c’era un atmosfera
tipo salotto o meglio tipo bar… Andrea
parlava come un fiume in piena con il suo
misterioso amico, che vistosamente non era
molto interessato alla conversazione quanto
alla distanza che ci separava ancora da
Pescara, sembrava che avesse molta fretta
di arrivare.
Tutto procedeva regolarmente, tranne una
certa difficoltà che avevo per aumentare il
rateo di salita. Eravamo in prossimità
dell’Appennino e per arrivare a Pescara,
non avevamo molta scelta, si doveva salire
per superare le montagne…
Dopo aver fissato l’anemometro e l’altimetro
per alcuni minuti, mi resi conto che qualcosa non andava: il rateo di salita era troppo
lento, fermai bruscamente quel fiume di
parole e chiesi ad Andrea perché eravamo
cosi pesanti, sembravamo zavorrati.
Ecco il motivo …stavamo salendo appesantiti da una zavorra non prevista !!!!
Nel mio piano di volo questo peso NON era
stato calcolato, quindi avevo caricato più
carburante per la riserva! Il risultato era un
centraggio sballato e un potenziale pericolo
per il volo…
Le cime delle montagne si facevano sempre più vicine, avevo, come quasi sempre
accade, una scelta da fare … o invertire la
rotta e tornare in apt con quei due sciagurati o dare manetta al massimo e pregare il
buon Dio. Naturalmente data la giovane
età, scelsi la seconda.
Mentre potevamo quasi distinguere le chiome degli alberi sottostanti …mi proposi, che
se questa avventura fosse finita bene, avrei
comunque strangolato Andrea una volta
atterrati a Pescara.
Forse perché eravamo vicino, molto vicino,
ma Dio ascoltò le mie preghiere e con l’aiuto di una bella termica (colonna ascendente
di calore), il SIAI superò per un pelo le
montagne.
Poco dopo un odore nauseabondo si diffuse in cabina ,in quel momento mi ricordai
che Fulvio non aveva risposto alla mia
prima domanda, cosa conteneva questo
cavolo di cartone? Dopo aver riformulato in
modo poco educato la domanda, mi fu
risposto candidamente:
PESCE , pesce ???
Stavo trasportando senza saperlo 50 kg
non autorizzati di peso, un cartone di pesce
(sicuramente pescato in un’altra vita, dato
l’odore che sprigionava), con il rischio che
potevamo precipitare !!!!
Decisi di includere nello strangolamento
anche Fulvio, una volta atterrati a Pescara,
poi però optai di non mettere in atto il mio
proposito omicida, ma mi limitai a chiedere
perché aveva cosi fretta di portare tutto quel
pesce a Pescara ???
Fulvio mi rispose che serviva al delfinario di
Rimini e che doveva arrivare in giornata….i
delfini avevano fame e non potevano aspettare.
Credo che il solo fatto di vedere con la
mente quei delfini cibarsi allegramente e
nuotare eleganti come perfetti ballerini, mi
abbia fatto passare di colpo, tutte le furie.
MORALE: non fidatevi mai degli altri quando siete voi al comando di un volo, tutto
dico tutto, deve essere supervisionato,
anche IL PESCE PUZZOLENTE…
Ad Maiora
Roberto
Appunti di viaggio
(Continua da pagina 7)
caraibici che ci attendevano.
L’indomani arrivammo sull’isola con il sole
allo zenit e giunti in albergo dopo un rapido
brindisi con un comitato di accoglienza e
prime lezioni di creolo:” Ba moi un petit
bo” (lasci al lettore la traduzione?) ci spogliammo per un primo tuffo di gruppo in
piscina; tutti meno uno, Luigi che dopo
qualche minuto vedemmo arrivare in piscina ancora vestito sventolando della
“lingerie” pizzettata e al nostro applauso
per quello che a noi sembrava una sua
10
di Vincenzo Ruisi
ennesima interpretazione faceta ci disse:
“ragazzi ho finalmente aperto la mia Samsonite ma non è la mia deve appartenere
ad una donna di classe”!
Uscito dalla piscina mi rituffai subito nella
routine aeroportuale di tutti i giorni e al
“Lost and Found”, insieme ai colleghi
‘guadalupiani’, con il numero di etichetta da
me segnata a Roma, accertammo che
corrispondeva all’etichetta di una valigia
che un gentile signora aveva riportato ad
Orly dopo essersi accorta pure lei di avere
commesso lo stesso errore del nostro
amico Luigi.
E’ un classico scambio di valige gemelle
che, grazie alla pubblicità dei nostri tempi,
fa guadagnare tanti soldi al mio sosia
(sempre con un po’ di fantasia) e bravo
attore George.
Dopo questo imprevisto di viaggio il fascino
delle spiagge dell’arcipelago delle piccole
Antille con i loro palmeti e il mare cristallino
mi ritornano alla mente quando, ancora
oggi, ammiro la mia bella collezione di
conchiglie tra le quali troneggia una
“Charonia tritonis” di 25 centimetri di diametro, che ebbi l’occasione di acquistare
per pochi franchi proprio in una di quelle
spiagge assolate.
Vincenzo
F.A.Q.s aerei
By R. Barnaba
Quale tipo di carburante usano gli
aerei?
Nei motori turboelica e turboventola si usa il carburante Jet-A1 che è una leggera variante del comune
kerosene per lampade e stufe (non è però la stessa cosa). I velivoli militari usano varianti particolari
come il JP-4. Per i motori a turbina viene preferito il kerosene alla benzina avio a causa dell'elevato potere calorico e della maggiore densità che garantiscono il miglior rapporto peso-volume-percorrenza (10%
in piu') ed inoltre costa il 15% in meno. Il kerosene e' anche meno volatile e presenta meno rischi di
esplosione dei gas rispetto alla benzina.
Cos'è il "wind shear"?
Il wind shear è un fenomeno atmosferico consistente in una variazione improvvisa del vento in intensità
e direzione. È particolarmente pericoloso in prossimità di aeroporti durante la fase di atterraggio, in
quanto inganna il pilota sul corretto assetto di discesa che il velivolo deve mantenere, portando così, in
alcuni casi, a terribili incidenti. Ultimamente sono stati ideati dispositivi elettronici con sensori sparsi
sull'intera aerea aeroportuale, in grado di percepire le diverse variazioni di intensità e direzione del vento
e dare così un avviso importante ai controllori, girato poi ai piloti in avvicinamento, in caso di wind shear.
Qual è l'aereo più grande mai costruito?
Si tratta dello Hughes H-4 Hercules, un idrovolante da trasporto progettato e costruito dall'azienda statunitense Hughes Aircraft Company negli anni quaranta. Con i suoi 97,5 m di apertura alare è il più grande
aereo mai costruito. Caratterizzato da una serie di eventi che ne condizionarono l'idea iniziale avuta
dall'eccentrico industriale Howard Hughes fu per l'epoca l'aereo di gran lunga più grande e pesante mai
costruito. Venne portato in volo per la sua prima ed unica volta il 2 novembre 1947. Costruito quasi interamente in legno laminato con il processo Duramold, a causa delle restrizioni sull'uso dell'alluminio in
periodo di guerra, fu soprannominato "Spruce Goose" ("l'oca d'abete") dai suoi critici, alcuni dei quali
accusavano Howard Hughes di sperperare i fondi del governo per costruire l'apparecchio. L'Hercules è
tuttora (2010) l'aeroplano con la più grande apertura alare ed altezza dal suolo (a terra) mai costruito. È
conservato in buone condizioni all'Evergreen Aviation Museum a McMinnville in Oregon.
Trucs et Astuces (mini)
a cura di Loredana Alory
JEANS:
BICCHIERE ROTTO:
PESCE:
Per ridare vitalità ad un vostro vecchio
paio di Jeans, non dovete far altro che
lavarli insieme a un paio di Jeans nuovi.
Avete rotto accidentalmente un bicchiere
di cristallo? Per raccogliere senza farvi
male i pezzetti, provate ad usare un grosso batuffolo di cotone inumidito.
Per rendere più agevole l’operazione di squamatura del pesce provate a inumidirlo con dell'aceto. Vedrete che verrà squamato meglio.
DENTI:
POLENTA:
Per avere sempre dei denti smaglianti
strofinateli con lo spazzolino cosparso
con un poco di pane grattugiato.
Associazione
Amicale d’Air France
Italia
Via Sardegna, 40
00187 Roma
vww.amicaleaf.it
[email protected]
FIORI:
I fiori recisi per conservare a lungo la
loro freschezza, hanno bisogno di acqua
nel loro vaso con l'aggiunta di sale da
cucina.
Composizione degli organi direttivi
Presidente
Graziano Patrizio
Vice Presidente Nord
Vittorio Myr
Vice Presidente Roma Laura Francesconi
Resp. Comunicazione
Segretario Generale
Resp. Informatica
Vincenzo Ruisi
Segretario Nord Italia
Ida Vagli
Tesoriere
Marie-Thérese Galatoli
Membro permanente
Bénédicte Duval
Resp. Colleghi in attività Domenico Tocco
Sindaco Revisore
Antonio Benenati
Resp. Rapporti con
Lino Ferri
Organismi esterni e Convenzioni
Se volete evitare la formazione di grumi durante
la cottura della polenta, dovete portare l'acqua a
ebollizione, spegnere il fuoco e solo allora versare la farina a pioggia, mescolate e riaccendete
la fiamma sotto la pentola per continuare la
cottura come sempre.
Per l’adesione: si scarica dal sito
www.amicaleaf.it il formulario nella sezione
“Adesioni”, lo si stampa e riempie in ogni
casella, quindi si spedisce via courrier service (per gli agenti in attività) a AMICALEAF c/
o ROMDD oppure all’indirizzo Amicale AF,
via Sardegna 40, 00187 Roma (è importante
che la vostra adesione ci sia confermata via
mail — [email protected] — per poter essere
aggiornati in tempo reale e potervi annoverare fra gli iscritti senza attendere i documenti
cartacei)
La quota annuale è di 15,00 e può essere
inviata in busta chiusa all’indirizzo courrier
service oppure versata con bonifico bancario
sul nostro conto corrente presso Banca Intesa:
IBAN IT62 E030 6905 0361 0000 0000 354.
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