Nuove possibili collaborazioni per il Centro Studi Acqua
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Nuove possibili collaborazioni per il Centro Studi Acqua
Nuove possibili collaborazioni per il Centro Studi Acqua Progetti multidisciplinari che nascono dalle esigenze del territorio E ssere aperti a collaborazioni con associazioni, ordini professionali, società scientifiche, enti di ricerca, università, soggetti pubblici o privati, per fornire al territorio, studi e ricerche volti al miglioramento delle conoscenze nell'ambito del ciclo integrato dell'acqua anche in un'ottica volta a realizzare nuove progettualità di interesse comunitario. E' questo uno degli obiettivi che si è dato il Centro Studi Acqua: realtà unica sul territorio nazionale, fortemente voluta da Cafc spa, alla quale aderiscono Friulab srl, l'Università degli Studi di Udine e Trieste, l'Istituto milanese di ricerche farmacologiche Mario Negri e la Consulta di bacino del fiume Ledra. Una rete di gruppi di lavoro, finalizzata alla ricerca, tutela e valorizzazione del bene acqua e dell'ambiente, attraverso lo scambio di conoscenze ed esperienze, la predisposizione congiunta di progetti di eccellenza e la collaborazione per il reperimento dei fondi europei. Ma, soprattutto, una realtà multidisciplinare a disposizione del territorio capace di mettere a fattor comune le competenze (tecniche, scientifiche, mediche ecc.) di diverse strutture (università, laboratori, enti di ricerca, gestori del ciclo integrato dell'acqua ecc.) evitando le sovrapposizioni, lavorando per le future generazioni. Un'apertura che guarda, oggi, anche in direzione di Arpa FVG e di Friuli Innovazione e che è stata al centro del recente incontro fra i vertici di Cafc spa (amministratore unico Eddi Gomboso e direttore generale Massimo Battiston) con Daniele Goi e Vittorino Gallo docenti rispettivamente della facoltà di Ingegneria dell'Università di Udine e del dipartimento di ingegneria e architettura dell'Università di Trieste, con Fabrizio Natolino dell'lrccs-lstituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e gli assessori regionali all'Ambiente e alla Salute, rispettivamente, Sara Vito e Maria Sandra Telesca ed il presidente del Consiglio regionale Franco lacop. "Un incontro - ha spiegato Gomboso - in cui sono state illustrate le attività che il Centro porta avanti e la filosofia che lo accompagna, ovvero quello di essere una struttura aperta ai contributi provenienti da tutti i soggetti del territorio, ai gestori dei servizi idrici e non solo a quelli della provincia di Udine". Il Centro Studi Acqua è stato ritenuto elemento di riferimento per le problematiche legate alla risorsa idrica ed accreditato sul punto come interlocutore della Regione FVG. E' stata sottolineata, inoltre, l'importanza di svolgere le ricerche e i progetti, senza sovrapposizioni, nel rispetto di quelle attività che vengono già svolte sul territorio, ad esempio quelle di Arpa FVG (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente del Friuli Venezia Giulia). "Sul punto, ha riferito ancora Gomboso - abbiamo già fissato una riunione con il nuovo direttore generale di Arpa FVG, Luca Marchesi, che incontreremo a fine mese". Nel dettaglio, il Centro, nato nel 2013, svolge attività di ricerca sui temi ambientali con particolare riguardo alla tutela e valorizzazione della risorsa acqua; attività finalizzate all'applicazione pratica di soluzioni migliorative a vantaggio del territorio e di Cafc spa quali ad esempio la ricostruzione di modelli idraulici sia acquedottistici sia fognari a servizio della distribuzione dell'acqua o lo studio di innovativi processi di eliminazione degli inquinanti, anche attraverso lo sviluppo di impianti prototipo. "Mi preme sottolineare - ha precisato - che il Centro coinvolge strutture già esistenti, quindi non si creano doppioni, piuttosto si fa sinergia, si mettono a fattor comune più discipline, ad esempio l'area ingegneristica con quella medica, l'epidemiologia con la tossicologia, tant'è che uno dei primi progetti a cui sta lavorando il Centro è relativo ai nuovi inquinanti emergenti non regolamentati, dove convergono l'epidemiologia con la tossicologia per monitorare la qualità dell'acqua". Gomboso ha evidenziato, inoltre, le motivazioni che sottendono alla nascita del Centro ricordando come da anni, Cafc spa collabora con le università presenti sul territorio regionale e con gli enti locali, dedicandosi alla ricerca applicata in materia ambientale con diversi progetti. La scelta di coordinare queste diverse collaborazioni, basate tutte sul principio fondamentale della ricerca, tutela e valorizzazione del bene acqua, ha fatto sentire l'esigenza di istituire un gruppo di lavoro qual è appunto, il Centro Studi Acqua, al momento insediato presso Cafc spa a Udine, che operasse sulla base di uno statuto e secondo le linee e le direttive del comitato scientifico. Di quest'ultimo fanno parte oltre a Eddi Gomboso, Massimo Battiston (il primo amministratore unico di Cafc spa, il secondo direttore generale) Aldo Daici, sindaco di Artegna e rappresentante della Consulta di bacino del fiume Ledra, anche esperti qualificati e di comprovata esperienza, fra cui Fabio Barbone del Dipartimento di scienze mediche e biologiche dell'Università di Udine, Antonino Morassi e Matteo Nicolini rispettivamente del Dipartimento di ingegneria civile e architettura e del Dipartimento di chimica, fisica e ambiente dell'Università di Udine e i già citati Daniele Goi, Vittorino Gallo e Fabrizio Natolino. Il gruppo di lavoro svolgerà un ruolo di primo piano anche per il reperimento di fondi europei al fine di sostenere progetti di valenza ambientale con ricadute sul territorio. Tra i compiti e le linee di attività del Comitato Scientifico rientrano l'approfondimento delle tematiche qualitative relative alle tossicità presenti e indotte nel ciclo integrato dell'acqua sui vari territori di competenza; l'attivazione di un percorso culturale permanente che rimarchi l'importanza della difesa della qualità dell'acqua come patrimonio imprescindibile per l'essere umano e le sue attività. Si inserisce su quest'ultimo aspetto l'adesione di Cafc al progetto promosso da Irtef (Istituto per la ricerca sulle tecniche educative e formative) che prevede, per il 2015, la diffusione di informazioni, anche inerenti le attività del Centro Studi Acqua, attraverso programmi periodici di formazione e istruzione, dedicati al mondo dell'acqua e veicolati con trasmissioni radiofoniche in onda sulla Rai regionale e sul quotidiano il "Messaggero Veneto". "Un'adesione convinta - ha chiarito Gomboso - consapevoli che le esperienze, il know how che abbiamo in questo settore, vanno messi a disposizioni. Crediamo utile, inoltre, coinvolgere le nuove generazioni in un ambito che può proporre agli studenti anche nuovi profili professionali specifici". Gomboso ha precisato, infine, come l'approccio dei progetti che il Centro sostiene è sempre di tipo multidisciplinare e parte dalle esigenze concrete del territorio con la volontà di coinvolgere tutti i gestori dei servizi idrici del FVG e con un orientamento alla vera innovazione che si realizza anche grazie al valore di uomini come quelli che il Centro ha amalgamato. "Con questo spirito - ha concluso Gomboso - rivolto all'innovazione e all'apertura, allo scambio di conoscenze, auguro al professor Goi di vivere un'esperienza importante nei 5 mesi di permanenza, in veste di visiting professor, al WRCWater resources center Ohio State University". Un'esperienza che avrà certamente ricadute positve anche sul Centro Studi Acqua che potrà beneficiare delle competenze acquiste dal professor Goi in uno dei migliori centri mondiali di riceca e di studio sulla risorsa idrica. Da sinistra Gomboso, Daici, Gol, Barbone e Natolino