guida di cracovia

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guida di cracovia
GUIDA DI
CRACOVIA
E DEL TERRITORIO
1
La citta’ di Cracovia
2
Il CENTRO di CRACOVIA
Sulla riva nord del fiume
Vistola, circondata da
splenditi giardini,
troviamo il cuore
pulsante di Cracovia,
Stare Miasto, la città
vecchia: un quartiere dal
fascino particolare dove
lo stile gotico si unisce
incontra e sposa
perfettamente lo stile
rinascimentale e il
barocco.
Stare Miasto, è quindi, il
punto di partenza di
qualsiasi visita alla città.
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STARE
MIASTO:
la città
vecchia
4
piazza del Mercato Principale
(Rynek Glówny)
La piazza principale della città, della città vecchia, è Rynek Glowny, la piazza dei fiori. Realizzata nel
1257, è fin da allora l’anima ed il fulcro commerciale di Cracovia. Con i suoi 4 ettari, questa piazza, un
tempo, era considerata la più grande piazza dell’Europa medievale ed, a tutt’oggi, è la più grande della
Polonia.A pianta quadrata (ogni lato misura 200 metri), Rynek Glowny, è attorniata da edifici storici di
notevole interesse, da qui dipartono a raggiera le vie principali della città, tra cui la Strada Reale.
Dal 1978 è stata inserita dall'UNESCO tra gli World Heritage Sites.
Nella piazza, troviamo diversi palazzi, tra questi, il più significativo è il Sukiennice, il gotico mercato dei
Tessuti..
5
Mercato dei Tessuti
(Sukiennice)
Edificato nel 14°sec. (ricostruito nel 1555 in seguito ad incendio e ristrutturato nel 19 secolo), il
Sukiennice ancora oggi ospita al suo interno un mercatino con negozi di artigianato vario ed è, con ogni
probabilità, il primo centro commerciale del mondo. Oggi, al piano terra dell'edificio, ha sede un
vivacissimo bazar, mentre al piano superiore si possono ammirare le opere di pittura polacca (XIX-XX
secolo) della Galeria Malarstwa Polskiego Museum Narodowego.
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Basilica di S. Maria
(Bazylika Mariacka)
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Sul lato nord occidentale della piazza,
troviamo l’imponente e splendida chiesa
gotica Kosciol Mariacki, dedicata alla Vergine
Maria; eretta nel 1222, per volere del Vescovo
di Cracovia, venne distrutta dai tartari e fu
ricostruita, secondo il gusto gotico, durante la
seconda metà del Trecento.
Nel corso dei secoli l’edificio, che domina la
piazza, è stata abbellito ed arricchito: ad
esempio nel 1666 sono stati aggiunti i
coronamenti della guglia sinistra.
Per accedere alla Kosciol Mariacki, si
attraversa un piccolo tempio a pianta
poligonale, edificato in stile barocco (1750-3).
L'interno della chiesa è, invece, gotico; sulle
volte della navata centrale si possono
ammirare alcuni interessanti affreschi
ottocenteschi, mentre le vetrate trecentesche
sono decorate con dei temi tratti dal Vecchio e
Nuovo Testamento.
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Nelle cappelle situate lungo la navata
destra, sono custodite opere
pregevoli come quella dedicata a S.
Giovanni Battista o la tomba
di Seweryn Boner.
Infine, possiamo ammirare il
prestigioso dossale Mariano (scolpito
in legno di tiglio), considerato da molti
il capolavoro assoluto di Veit Stoss
(scultore ed incisore tedesco, 1447 1533).
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Il trombettista della torre di
Santa Maria
A Cracovia la legenda di “Hejnal Mariacki” (suono di
tromba), racconta di uno dei custodi della città che
vegliava sulla torre della Basilica di Santa Maria di
Cracovia durante l’attacco dei tartari nel 1240.
Quando il custode vide l’esercito dei tartari iniziò a
suonare hejnalche doveva avvisare i cittadini e i
guardiani della città del pericolo in arrivo.
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La guardia quel giorno pagò il suono di tromba dell’
Hejnal Mariacki con la sua vita: la lancia del tartaro lo
colpì e interruppe la melodia.
La città di Cracovia è stata quasi interamente distrutta
durante questa crudele guerra, ma il coraggioso allarme
lanciato dal guardiano della torre di Cracovia permise
agli abitante di prepararsi alla difesa della città e non
arrendersi senza combattere.
In ricordo di questo episodio del guardiano della torre,
l’hejnal suona sul centro storico di Cracovia, della Piazza
del Mercato tutti giorni alle ore 12 e alle ore 19 e sempre
viene interrotto a metà in memoria del coraggio della
sentinella che salvò la città polacca.
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Collina del Wawel
(Wzgórze Wawelskie)
La collina di origine calcarea del Wawel ospita due grandiosi monumenti di
Cracovia: il castello e la cattedrale. La storia del castello è legata ad un
drago, importante figura della mitologia polacca. La tradizione narra che
un drago abitava la grotta posta sotto la collina del Wawel, dove oggi sorge
il castello.
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Secondo la leggenda, durante il
regno del re Krak, fondatore della
città, un giovane riuscì a
sconfiggere il drago grazie ad
un’astuzia. Il ragazzo, dopo aver
riempito un agnello di zolfo, lo
sistemò all’apertura della caverna
del drago.
In breve, il drago divorò l’animale,
ma presto fu assalito da
un’incredibile arsura che lo spinse
a bere dalle acque del fiume
Vistola: la creatura bevve talmente
tanto che esplose.
Drago del Wawel
(smok wawelski)
Oggi, la grotta del drago, situata
sotto il castello è diventata
un’ambita meta turistica, così
come la statua del drago, posta
sulle rive del fiume.
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Cattedrale del Wawel
(Katedra Wawelska)
Situata ai piedi del castello, troviamo la Cattedrale di Wawel è considerata il santuario nazionale
della Polonia. Dedicata ai Santi Stanislao e Venceslao, venne costruita nel XIV sec: tra le sue
mura sono stati incoronati i re di Polonia e, nelle sue cappelle, riposano per l’eternità sovrani,
vescovi, eroi ed artisti polacchi.
All’interno della Cattedrale, troviamo dei veri tesori d’inestimabile valore artistico e culturale (al suo
interno ospita infatti 18 splendide cappelle); ne è un esempio sopraffino la Cappella di Sigismondo.
La cosiddetta Cappella di Sigismondo (Kaplica Zygmuntowska), a pianta quadrata sormontata da
una cupola dorata, è stata definita da «il più bell'esempio del Rinascimento toscano a nord delle
Alpi»; edificata come cappella tombale degli ultimi sovrani Jagelloni, è considerata uno dei
monumenti architettonici di maggior pregio di tutta Cracovia. Finanziata da re Sigismondo I di
Polonia, la cappella fu edificata fra il 1519 e il 1533 da Bartolomeo Berecci ospita le tombe del suo
fondatore, del re Sigismondo Augusto di Polonia e di Anna Jagellona.
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Castello Reale sul Wawel
(Zamek Królewski na Wawelu)
Situata ai piedi del castello, troviamo la Cattedrale di Wawel è considerata il santuario nazionale della Polonia.
Dedicata ai Santi Stanislao e Venceslao, venne costruita nel XIV sec: tra le sue mura sono stati incoronati i re
di Polonia e, nelle sue cappelle, riposano per l’eternità sovrani, vescovi, eroi ed artisti polacchi.
All’interno della Cattedrale, troviamo dei veri tesori d’inestimabile valore artistico e culturale (al suo interno
ospita infatti 18 splendide cappelle); ne è un esempio sopraffino la Cappella di Sigismondo.
La cosiddetta Cappella di Sigismondo (Kaplica Zygmuntowska), a pianta quadrata sormontata da una cupola
dorata, è stata definita da «il più bell'esempio del Rinascimento toscano a nord delle Alpi»; edificata come
cappella tombale degli ultimi sovrani Jagelloni, è considerata uno dei monumenti architettonici di maggior
pregio di tutta Cracovia.
Finanziata da re Sigismondo I di Polonia, la cappella fu edificata fra il 1519 e il 1533 da Bartolomeo Berecci
ospita le tombe del suo fondatore, del re Sigismondo Augusto di Polonia e di Anna Jagellona.
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Il Ghetto Ebraico
Il ghetto ebraico di Cracovia (Kraków in polacco) fu uno dei
cinque principali ghetti creati dai nazisti nel Governatorato
Generale in Polonia durante
l'occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale. Il ghetto
rappresentò un punto di transito per la suddivisione tra i
lavoratori considerati abili e coloro che erano destinati al
successivo massacro nei campi di sterminio. Prima della
guerra Cracovia era un influente centro culturale ed aveva una
popolazione ebraica di 60.000-80.000 abitanti.
La persecuzione della popolazione ebraica di Cracovia iniziò
subito dopo l'occupazione della città nel settembre del 1939 a
seguito della campagna polacca che vide le forze tedesche
conquistare rapidamente la nazione.
Gli ebrei vennero immediatamente obbligati a prendere parte a lavori forzati imposti dalle truppe naziste; dal
novembre 1939tutti gli ebrei di oltre dodici anni furono obbligati a portare un bracciale di identificazione; in tutta Cracovia
le sinagoghe vennero chiuse e le reliquie e oggetti di valore che contenevano vennero confiscati dalle autorità tedesche.
Entro il maggio 1940 le autorità d'occupazione tedesche annunciarono che Cracovia sarebbe diventata la città più
"pulita" del Governatorato Generale (comprendente tutte le zone occupate della Polonia, ma non annesse direttamente
al Reich) ed ordinarono una massiccia deportazione degli ebrei dalla città. Degli oltre 68.000 ebrei presenti a Cracovia,
solo 15.000 lavoratori e le loro famiglie ebbero il permesso di rimanere in città; tutti gli altri ricevettero ordine di
abbandonarla e vennero "reinsediati" nelle aree circostanti.
Il ghetto di Cracovia venne costituito ufficialmente il 3 marzo 1941 ed installato nel quartiere di Podgórze, non nel
quartiere ebraico di Kazimierz, obbligando allo spostamento delle famiglie polacche residenti nelle abitazioni ebree
situate fuori dal ghetto. Prima della creazione del ghetto il quartiere di Podgórze era abitato da 3.000 persone: in
quest'area vennero stipati inizialmente 15.000 ebrei che occupavano 30 strade, 320 edifici e 3.167 stanze. Come
risultato venne assegnato un appartamento ogni quattro famiglie, e molti sfortunati furono costretti a vivere per strada.
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Il ghetto venne circondato da mura che lo isolarono
completamente dalla città circostante; tutte le finestre e porte
che erano rivolte verso il lato "ariano" della città vennero
murate, escluse quattro passaggi custoditi che permettevano il
traffico attraverso il ghetto. Come oscuro presagio del futuro
imminente i muri di cinta erano costruiti con le lapidi demolite
dal cimitero ebraico della città. Piccole sezioni del muro
rimangono ancora oggi.
Gli appartenenti al movimento di sinistra Akiva unirono le loro
forze con i gruppi sionisti per fondare una organizzazione
clandestina di combattimento chiamata Żydowska Organizacja
Bojowa (ŻOB) ed organizzare la resistenza all'interno del
ghetto con il supporto esterno del movimento polacco di
resistenza Armia Krajowa. Il gruppo portò avanti una serie di
attività di resistenza compreso un attentato al club di ritrovo
degli ufficiali tedeschi. A differenza di quanto successe
a Varsavia, però, gli sforzi non portarono ad una sollevazione
generale prima che il ghetto venisse liquidato.
A partire dal 30 maggio 1942, le autorità tedesche iniziarono
una serie di sistematiche deportazioni dal ghetto verso il campo
di sterminio di Bełżec; nei mesi successivi migliaia di ebrei
subirono questa sorte.
Il 13 e il 14 marzo 1943 i nazisti, per ordine
dello Sturmbannführer Willi Haase, operarono la "liquidazione"
finale del ghetto effettuata dalle SS al comando dello SSHauptsturmführer Amon Göth: circa 2.000 considerati inabili,
soprattutto bambini ed anziani, vennero uccisi nelle strade del
ghetto, 8.000 ebrei reputati abili al lavoro vennero deportati
al Campo di concentramento di Kraków-Plaszów, il resto invece
alcampo di sterminio di Birkenau.
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Il regista Roman Polanski, cugino di Roma Ligocka: autrice e protagonista
del libro: "la bambina col cappotto rosso", sopravvissuto del ghetto quando
era bambino descrive le sue esperienze nel libro di memorie Roman.
Dirige il film “Il PIANISTA”
Nei primi mesi egli descrive una situazione di apparente pace interrotta da
alcuni episodi di terrore. I residenti della città andavano fuori a mangiare,
ascoltavano la banda musicale della città ed i bambini come Polanski
giocavano nella neve.
Tadeusz Pankiewicz è un farmacista polacco che possedeva la Farmacia
Aquila all'interno del ghetto di Cracovia. Fu l'unico non-ebreo a vivere nel
ghetto dopo aver ricevuto l'autorizzazione dalle autorità tedesche e si
prodigò quanto possibile per la salvezza degli abitanti. In riconoscenza dei
suoi gesti eroici egli è stato nominato dal governo israeliano Giusto tra le
nazioni. Ha pubblicato un libro relativo alle sue esperienze: La farmacia del
ghetto di Cracovia.
Roma Ligocka è un'artista polacca che era una bambina quando si salvò
dal ghetto. Molti anni dopo ella è stata inserita nel film Schindler's
List di Steven Spielberg dopo avere scritto un racconto sulle sue
esperienze giovanili intitolato Memoria di una bambina con il cappotto
rosso.
L'imprenditore tedesco Oskar Schindler si trasferì a Cracovia a causa del
basso costo dei lavoratori disponibili nel ghetto. Egli selezionò numerosi
operai per lavorare nella sua fabbrica di vasellame, ed imparò a trattarli
umanamente. Nel 1942 Schindler vide le brutali operazioni di
rastrellamento per l'invio dei trasporti verso il campo di Płaszów e di
conseguenza agì al fine di salvare quanti più ebrei possibile, come
descritto nel film Schindler's List. In un momento particolarmente critico
300 dei lavoratori ebrei di Schindler vennero deportati, nonostante tutti gli
sforzi compiuti, al campo di sterminio di Auschwitz ed egli intervenne
personalmente presso la direzione del campo per salvarli.
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NOWA HUTA
la città emblema del
regime socialista
Nowa Huta (in polacco, Nuove
acciaierie) è un quartiere industriale
di Cracovia, creato negli anni
cinquanta, per ampliare la capacità
siderurgicadella Polonia. Il quartiere
nacque per soddisfare la richiesta
di Stalin di impiantare, all'interno del
territorio dell'alleato russo, un'industria
metallurgica di dimensioni consistenti.
Gli abitanti di Nowa Huta e i lavoratori
dell'acciaieria furono tra i primi a
ribellarsi contro il governo comunista e
a combattere per diritti umani e diritti
dei lavoratori. Essi difesero la
costruzione della famosa chiesa "Arca
del Signore” (costruita grazie a Karol
Wojtyla) e organizzarono numerose
manifestazioni democratiche che
solitamente finivano con scontri con la
polizia comunista. Nowa Huta diventò
in questo modo la roccaforte del
movimento di Solidarnosc negli anni
'80. Nel 1980 quasi 29.000 dei 38.000
lavoratori delle Acciaierie di Lenin
appartenevano al sindacato
"Solidarnosc".
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La dottrina del realismo socialista in Polonia, come in altri
paesi della Repubblica del Popolo, è stata applicata dal
1949 al 1956. Ha coinvolto tutti i settori dell'arte, ma i suoi
risultati più spettacolari sono stati nel campo
dell'architettura. Le principali linee guida di questa nuova
corrente sono state molto precisamente indicate in un
documento del 1949 redatto dal Consiglio Nazionale del
Partito degli Architetti. L'architettura era un'arma
estremamente importante per i creatori di questo nuovo
ordine sociale. Era destinata a contribuire a formare un
paese socialista - a modificare la coscienza dei cittadini e
la loro visione della vita. In questa grande opera, un ruolo
cruciale era svolto dalla figura dell'architetto, che non
doveva essere percepito come un semplice ingegnere di
strade ed edifici, ma piuttosto come un "ingegnere
dell'anima umana". Il progetto di un edificio era molto più
che una questione di semplice estetica: doveva esprimere
idee sociali, suscitare una sensazione di persistenza e di
potenza. Dal momento che lo stile Rinascimentale era
generalmente il più venerato nella vecchia architettura
polacca, doveva rappresentare anche la nuova Polonia
socialista. Tuttavia, nel tentativo di incorporare i principi
del realismo socialista a tale corrente, ci furono piuttosto
poche deviazioni introdotte rispetto al modello originale.
Uno di questi principi era quello di riflettere più da vicino
l'architettura sovietica, portando la maggior parte delle
opere verso un mescolamento dei due stili e infine,
all'accettazione generale della forma classicista del
regime Sovietico. Attualmente il centro di Nowa Huta è
considerato un monumento cittadino, esempio perfetto
dell'architettura socialista in Polonia.
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Nel progetto originale di Nowa Huta mancava un tipo di
costruzione: una chiesa cattolica romana. La campagna
pubblica per la promozione della costruzione di tale
edificio durò diversi anni. Già nel 1960 gli abitanti di
Nowa Huta cominciarono a presentar domanda per
costruire una chiesa. In quell'anno combattimenti di
strada violenti contro la polizia antisommossa
scoppiarono a causa di una croce di legno, eretta senza
permesso. La gente del posto era stata sostenuta
dall'allora vescovo Karol Wojtyla, futuro Papa Giovanni
Paolo II, che iniziò tenendo all'aperto una Messa di
mezzanotte la vigilia di Natale del 1959,
indipendentemente dal tempo, e che fece sostituire la
croce ogni volta che venne rimossa. Nel 1967 il
permesso di costruire la chiesa fu concesso e, infine, una
chiesa chiamata Arca del Signore venne costruita. Il
complesso è stato consacrato da Wojtyla nel 1977.
Wojtyla stesso, dopo essere stato eletto Papa nel 1978,
chiese di poter visitare Nowa Huta durante la sua prima
visita nel 1979, ma non gli fu permesso di farlo.
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SANTUARIO DIVINA MISERICORDIA
Il Santuario era situato inizialmente nell’edificio del
convento della Congregazione delle Suore della
Beata Vergine Maria della Misericordia, fondato nel
1891 dal principe A. Lubomirski per le ragazze e le
donne bisognose di un profondo rinnovamento
morale.
Nel periodo tra le due guerre mondiali, visse e morì
in questo convento suor Maria Faustina Kowalska
(1905-1938); per mezzo della quale Cristo Signore
ha trasmesso alla Chiesa e al mondo il messaggio
della Divina Misericordia. Esso ci avvicina al mistero
della Divina Misericordia, ci richiama alla fiducia in
Dio e ad un attegiamento di carità verso il prossimo,
come pure all’annuncio e all’implorazione della
Divina Misericordia per il mondo, attraverso le varie
pratiche delle nuove forme di culto: la venerazione
dell’immagine di Gesù Misericordioso, la
celebrazione della festa della Divina Misericordia,
l’ora della Misericordia e la coroncina alla Divina
Misericordia .
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Nel 1943 il confessore di suor Faustina,
padre J. Andrasz S.I. di Cracovia, ha
benedetto il quadro di Gesù Misericordioso,
dipinto da A. Hyła che fu offerto in
ringraziamento per la liberazione della
famiglia dai pericoli della guerra. Così ebbe
inizio la devozione alla Divina Misericordia.
Presto si diffuse la fama del quadro, per le
grazie avvenute, e in breve tempo aumentò il
numero dei pellegrini, i quali visitavano anche
la tomba di suor Faustina morta in concetto di
santità.
L’occasione della beatificazione di suor
Faustina (18 aprile 1993), della sua
canonizzazione (30 aprile 2000) e i
pellegrinaggi del Santo Padre Giovanni Paolo
II a Łagiewniki (1997 e 2002) hanno
sviluppato rapidamente il culto alla Divina
Misericordia. Tutto questo ha richiesto la
costruzione di una nuova chiesa – Basilica,
consacrata solennemente da Giovanni Paolo
II, il 17 agosto 2002. In questo luogo, per
questa occasione il Papa affidò tutto il mondo
alla Divina Misericordia.
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SANTUARIO GIOVANNI PAOLO II
La targa della strada che porta alla chiesa è tutta un programma: «Totus Tuus», il
celebre motto di Wojtyla con il suo affidamento a Maria: «Tutto tuo». Siamo a Cracovia,
nel quartiere Lagiewniki, a venti minuti dal centro. Dal 23 giugno 2013, la chiesa è stata
consacrata dal cardinale Stanislaw Dziwisz. Nel luogo dove sorge il nuovo santuario di
Cracovia, un tempo c’era la Solvay, la fabbrica chimica dove il giovane Karol lavorava
per qualche tempo. Alla beatificazione di Wojtyla, il 1 maggio del 2011.
La parte dedicata al culto è su due piani: quello superiore è più ampio, aperto alle grandi
celebrazioni. Ma il cuore del santuario è¨ la cripta inferiore, ottagonale, con l’ altare che
custodisce la reliquia del sangue che era stato conservato nei tanti interventi chirurgici
subiti dal Papa. In una cappella c’è anche la prima lapide di marmo che copriva la tomba
di Wojtyla quando era nelle Grotte vaticane, prima del trasferimento nella basilica
avvenuto proprio dopo la beatificazione.
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Nella cripta ottagonale è tutto un tributo a Maria e ai
suoi santuari sparsi nel mondo in cui Giovanni Paolo
II si è recato come Papa ma, prima di tutto, come
pellegrino: ci sono i santuari mariani dei polacchi,
Czestochowa e Kalwaria, così importanti nella vocazione
del giovane Karol, ma anche Lour-des, Fatima. Poi un
affresco con le personalità più importanti per la Chiesa
polacca: al centro ancora papa Wojtyla con l’ immagine di
San Pietro in lontananza, ma accanto a lui i santi della sua
terra, da suor Faustina a padre Massimiliano Kolbe, morto
proprio ad Auschwitz. Una colonnina accanto all’ altare,
con una fessura, accoglie già intenzioni, messaggi,
preghiere dei visitatori.
Poi si sale nella chiesa superiore. Le decorazioni sono
affidate a mosaici che già da soli sono una catechesi..
La chiesa fa parte di un più complesso progetto, che
prevede anche la costruzione del centro Giovanni Paolo II
intitolato Non abbiate paura. Sono in programma una
struttura per il volontariato e un istituto per il dialogo. Ma
nel tempo sorgeranno anche un museo multimediale, una
casa per esercizi spirituali e un albergo per l’ accoglienza
dei pellegrini. La pietra angolare fu benedetta da papa
Ratzinger e murata il 23 ottobre del 2010 nelle
fondamenta della chiesa
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Dove andremo?
La regione Malopolska si trova nella parte meridionale della
Polonia. Letteralmente Malopolska significa Piccola Polonia
Il capoluogo è Cracovia.
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Il clima e il territorio
È un territorio con montagne non molto alte e bellissimi paesaggi,
ricchi di aree verdi e di grandi boschi.
D’estate le temperature vanno dai 15° ai 25°
la città è situata in un’area caratterizzata da un clima temperato (in
parte influenzato dai venti umidi che soffiano dall’Oceano Atlantico) ed
da un clima secco di tipo continentale.
Le primavere di Cracovia sono stupende: le giornate sono tiepide e
limpide e si può godere la città in tutto il suo splendore.
Con l’arrivo dell’estate, le giornate si allungano e le temperature
diventano molto gradevoli, ma la pioggia è sempre in agguato: da
Giugno ad Agosto, quindi non dimenticatevi l’ombrello.
Il clima e l’abbondante presenza di acque minerali favoriscono la
guarigione di diverse malattie. Molto utilizzate a scopo terapeutico
sono anche le miniere di Wieliczka e di Bochnia.
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In questa regione incontriamo, magnificamente integrate nel paesaggio, chiese ortodosse
in legno e chiese cristiane: se ne contano alcune centinaia.
Le più famose hanno raggiunto la piena nobilitazione, sebbene siano opere di semplice
carpenteria e non di celebri architetti.
Chiesa antica di Siepraw
Chiesa di San Giacomo a Sekowa
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Sempre in questa zona
- MINIERE DI WIELICZKA
- MUSEO DI AUSCHWITZ
- WADOWICE
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La Miniera di Sale di Wieliczka
La miniera di sale di Wieliczka è situata nella città
di Wieliczka,, in Polonia. È stata utilizzata per l'estrazione
del sale dal XIII secolo al 1996. È una delle più antiche
miniere di sale al mondo, nel corso dei secoli fu fonte di
ricchezza per l’intero Paese.
Nel corso dei 700 anni di sfruttamento della miniera di
sale, sono stati scavati circa 300 km di cunicoli e duemila
vani, fino alla profondità di 327 metri.
La parte visitabile comprende un percorso turistico di 3,5
km, che passa attraverso oltre 20 “stanze” e cappelle.
La miniera di sale di Wieliczka ha 3,5 km disponibili per le
visite turistiche (meno dell'1% della lunghezza totale delle
gallerie), che includono statue di figure storiche e religiose,
tutte scolpite dal minatori direttamente nel sale. Anche
i cristalli dei candelieri sono stati forgiati nel sale. La
miniera presenta anche stanze decorate, cappelle e laghi
sotterranei, e mostra la storia della miniera. Quella di
Wieliczka è comunemente detta "la cattedrale di sale
sotterranea della Polonia", ed è visitata ogni anno da circa
800.000 persone.
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La principessa Kinga e le miniere di
Wieliczka
La leggenda narra di questa principessa che, prima di
lasciare la terra natia chiese al padre, allora re
d’Ungheria, di fare dono ai polacchi di una miniera di
sale. Il sale era infatti un bene prezioso per l’epoca, una
delle maggiori ricchezze per il popolo. Il padre della
principessa le regalò allora una miniera in Ungheria,
dove la principessa gettò il suo anello. Una volta arrivata
a Cracovia la principessa indicò ai minatori dove
scavare, e nelle profondità della terra trovarono\l’anello
della principessa incastonato nel salgemma!
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Auschwitz-Birkenau
Il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, il più grande lager creato
dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Originariamente concepito
come campo di lavoro, si trasformò in seguito nel maggiore luogo di
massacro progettato dal Terzo Reich, dove persero la vita 1,5 milioni di
polacchi e prigionieri provenienti da tutta Europa, in maggioranza ebrei. Oggi
il campo è sede di un museo ed è stato nominato denominato Monumento
del Martirio del Popolo Polacco e degli altri Popoli.
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Situata a circa 50 km da Cracovia, Wadowice è una delle cittadine più
visitate soprattutto da pellegrini devoti a Giovanni Paolo II, ma anche da
chi è interessato a vedere con i propri occhi la terra più amata dal Santo.
La storia di Wadowice, testimoniata da fonti scritte, iniziò nella prima
metà del quattordicesimo secolo. Circa un secolo dopo venne fondata la
famosa chiesa parrocchiale, oggi Basilica Minore del Sacrificio della
Santissima Maria Vergine presso la quale, il 20 giugno del 1920 fu
battezzato il futuro Papa Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla.
Nel centro della città si possono visitare così in poche ore parecchi
luoghi cari al Papa che aiutano a comprendere meglio la storia sua e
della sua famiglia. I più importanti per ciascun visitatore sono senz’altro
il Museo della Casa Natale, la vecchia scuola e la magnifica Basilica –
punto focale della bellissima piazza centrale ristrutturata di recente,
dopo la beatificazione di Giovanni Paolo II avvenuta nel 2011.
La Casa Natale di Giovanni Paolo II a Wadowice, nella quale il 18
maggio 1920 venne al mondo e poi visse gli anni della sua adolescenza
il piccolo Karol si trova invece in via Koscielna, accanto alla Basilica. Dal
1984 la Casa ospita il Museo, chiamato Casa di Famiglia di Giovanni
Paolo II che espone ai visitatori vari oggetti legati direttamente alla figura
di Wojtyla (libri, fotografie, vestiti, pagelle scolastiche, attrezzature
sportive, oggetti quotidiani).
Davanti alla Basilica si può vedere inoltre il luogo dove fino al 1945 si
trovava la famosa pasticceria di Karol Hagenhuber, menzionata da
Giovanni Paolo II nei suoi ricordi e nei colloqui con i cittadini di
Wadowice. La pasticceria produceva infatti ottime torte e dolci alla
crema, kremòwki, che il giovane Wojtyla adorava. La famosa ricetta,
modificata secondo le preferenze dei gestori, rientra oggi nell’offerta di
molte altre pasticcerie del luogo che chiamano il dolce “kremòwka del
Papa”.
WADOWICE
La città natale di GPII
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PACK A: Katowice
-la città del carboneÈ capoluogo dell’Alta Slesia e centro più importante di tutta la provincia.
Il periodo della sua più grande prosperità fu negli anni ’50, quando furono aperti numerosi
stabilimenti metallurgici e miniere di carbone.
Negli ultimi anni, l’industria pesante ha perso molta della sua importanza, ma le miniere, gli
stabilimenti e le fabbriche funzionano ancora. Oggi è anche centro della scienza e
dell’istruzione nell’Alta Slesia.
La maggior parte dell’architettura urbana risale ai tempi della Polonia comunista tra cui si
sono conservate alcune perle dell’800.
La costruzione piu’ caratteristica di Katowice è lo Spodek – letteralmente “Disco Volante” –
un’enorme sala dove hanno luogo i più’ grandi concerti rock in Polonia.
Il “partito” del carbone e la Chiesa cattolica sono due tra le istituzioni più potenti in Polonia.
Per decenni hanno marciato unite ma adesso il messaggio “verde” di Papa Francesco rischia
di metterle in contrasto: nella sua enciclica sul cambiamento climatico Bergoglio sostiene
infatti che il carbone “dev’essere progressivamente sostituito senza indugi”.
Nel 1981 Katowice fu testimone degli eventi drammatici accaduti nella miniera di carbone
“Wujek”, dove gli scioperanti sono stati attaccati dalla polizia e dall’esercito: rimasero uccisi
nove minatori.
La loro storia è stata immortalata dal regista polacco Kazimierz Kutz nel film “La morte come
una fetta di pane”.
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PACK PIEDI:
iL CAMMINO VERSO CRACOVIA
Fede, storia e cultura: queste le peculiarità del più
importante santuario della Polonia, meta di
pellegrinaggio per oltre quattro milioni di cattolici e
viaggiatori all’anno. Częstochowa è una grande città
polacca, ubicata nel Voivodato di Slesia, a circa 200
km sud-ovest da Varsavia e 100 km da Cracovia,
rispettivamente attuale ed antica capitale della
Polonia.
La Cappella della Vergine di Jasna Gora è la
destinazione finale di numerosi itinerari dello
spirito che attraversano la Polonia. Largamente
praticati da giugno a settembre, per ovvie ragioni
climatiche, diventano affollati in occasione della
festa dell’Assunzione della Santissima Maria
Vergine, il 15 agosto di anno.
Il cammino che faranno i nostri ragazzi è tra i più
suggestivi e verrà fatto insieme ai giovani
partecipanti della GMG in cammino verso
Cracovia. Vedranno già una piccola GMG.
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Cosa vedrà chi andrà in canoa?
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La Masuria
È la regione più a nord della Polonia, ed è famosa per la
presenza di circa mille laghi collegati tra loro. La regione
è nota per le vacanze in canoa ma anche perché proprio
in quei luogo Giovanni Paolo II faceva i campiscuola
pagaiando con i suoi ragazzi.
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