Personaggi dell`antica Roma

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Personaggi dell`antica Roma
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Personaggi dell’antica Roma
Romolo e Remo
I due fratelli gemelli danno inizio alla tradizione mitologica
romana. Secondo la leggenda erano figli di Rea Silvia (Rhea Silvia), discendente di Enea, e di Marte.
Lupa capitolina
Rubens
Faustolo trova la lupa con i
gemelli
Pietro da Cortona
Il pastore Faustolo tiene in
braccio i due gemelli
Annibale Carracci
Remo mette in fuga e uccide i ladri degli
armenti
Nel 1590, per celebrare il riconquistato
rango
senatorio,
Lorenzo
Magnani
commissionò ad Annibale, Ludovico e
Agostino Carracci il ciclo di affreschi con le
storie della fondazione di Roma,
contribuendo a definirne il programma
iconografico che segue puntualmente il
racconto delle “Vite parallele” di Plutarco.
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Storia delle peregrinazioni di Enea
Nell’Eneide, il Poema
epico di Virgilio, si raccontano le vicende di Enea, fuggito da Troia in fiamme e approdato, dopo un
lungo peregrinare, nel Lazio.
Federico Barocci
Enea fugge mentre Troia brucia
Pompei, Affresco romano
Le passioni di Enea a e Didone
Storia di Enea nel Palazzo Spada in Roma Fuga
di Enea, Banchetto di Enea e Didone, Amore
tra Enea e Didone
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DocArtis
Gerard de Lairesse
Venere offre le armi a Enea
Risalta lo scudo finemente decorato
Luca Giordano
l duello tra Enea e Turno
Eurialo e Niso sono due personaggi che compaiono in due episodi dell'Eneide di
Virgilio. Giovani guerrieri profughi di Troia, costituiscono un grande esempio di amicizia e di valori
che Virgilio teneva a riportare in vita con la sua opera.
Jean-Baptiste Roman
Eurialo e Niso
Illustrazione dell’Eneide
Eurialo e Niso
si sacrificano per l’amicizia che li lega.
Incisione
Cloridano e Medoro
Il tema dell’amicizia tra i due
giovani diviene un’icona e
viene ripreso dall’Ariosto
nell’Orlando Furioso.
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Metamorfosi di Ovidio
Le
uniti tra loro dal tema della trasformazione.
Il poema epico descrive circa 250 miti greci
Rubens
Giove e Licaone.
Attributi: aquila con fulmini tra gli
artigli, ira (Giove); testa di lupo
(Licaone).
Pollaiolo
Apollo e Dafne.
Attributi: braccia in forma di rami
d'alloro (Dafne); faretra (Apollo).→
Giove scende sulla terra per
mettere alla prova l'umanità nata
dal sangue dei Giganti. Il padre
degli dei si reca nella dimora di
Licaone, re dell'Arcadia, il quale
ha deciso di ucciderlo per
verificarne la divinità. Prima però
imbandisce un banchetto di carne
umana, allora Giove indignatosi
brucia la casa di Licaone e lo
trasforma in un lupo.
La ninfa Dafne, per sfuggire ad
Apollo, chiede al padre, dio-fiume
Peneo, di aiutarla facendo
dissolvere la sua forma. Dafne si
trasformò così in albero d’alloro
prima che il dio riuscisse ad
averla, egli, tuttavia, decise di
rendere
questa
pianta
sempreverde e di considerarla a
lui sacra: con questa avrebbe
ornato la sua chioma, la cetra e la
faretra; ed inoltre, d’alloro
sarebbero stati incoronati in
seguito i vincitori e i condottieri.
← Io, Argo e Giove, miniatura nel
manoscritto di una traduzione
francese delle Metamorfosi di Ovidio,
XV sec. Io, mutata in giovenca, è
sorvegliata da Argo dai cento occhi.
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Mercurio e Argo, miniatura nel
manoscritto dell'Ovide Moralisé e
Ovidius moralizatus, XIV sec. Attributi:
caduceo, ali, calzari alati, siringa,
sciabola, gallo (Mercurio); occhi sparsi
su tutta la testa, sonno (Argo).
Mercurio suona per addormentare
Argo
→
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Baldassarre Peruzzi
Il ratto d’Europa
Il Sodoma
Diana e Atteone
Attributi: toro (Europa); fascio di
fulmini (Giove). Narra Ovidio, che
Giove, innamoratosi di una bellissima
fanciulla di nome Europa, si trasformò
in toro. Europa conquistata dalla
bellezza e dalla mansuetudine
dell'animale gli si sedette sul dorso.
Subito il toro si alzò ed iniziò a correre
velocemente verso il mare.
Attributi: testa di cervo, cervo (Atteone). Il giovane Atteone,
durante una battuta di caccia, si imbatté casualmente nella grotta
in cui Diana e le sue compagne facevano il bagno. Non appena si
accorse della sua presenza, la dèa, adirata per l’oltraggio subito,
gli spruzzò dell’acqua sul viso trasformandolo in un cervo,
impedendogli così di andare a raccontare ciò che aveva visto. Il
cacciatore scappando giunse ad una fonte dove, specchiatosi
nell’acqua, si accorse del suo nuovo aspetto. Nel frattempo egli
era inseguito dai suoi stessi cani che, catturatolo, lo sbranarono.
Affresco a Pompei
Piramo e Tisbe
Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino
Ermafrodito e Salmace.
Attributi: spada, mantello (Piramo);
velo, moro (Tisbe). Si rappresenta la
morte di Piramo e Tisbe, giovani
amanti sfortunati, in lontananza la
leonessa fugge.
Attributi: cani, drappo, nudità, piedi nella fonte (Ermafrodito);
acconciatura, aquila, drappo rosso e bianco, nudità, piedi nella
fonte, si avvicina ad Ermafrodito (Salmace). Ermafrodito, figlio di
Mercurio e Venere (in greco Ermes e Afrodite, da cui il nome), era
amato dalla ninfa Salmace. Questa, non ricambiata, lo attirò nelle
acque profonde mentre faceva il bagno in una fonte e chiese agli
dèi di potersi unire a lui per sempre. Così diventarono un unico
essere metà uomo metà donna. Ermafrodito chiese ed ottenne dai
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genitori che da allora chiunque si fosse immerso in quella fonte
avrebbe subito la stessa sorte.
Tiziano
Tizio
Tiziano
Sisifo
Attributi: avvoltoio, catene e serpente
(Tizio). Nel IV libro delle sue
Metamorfosi, Ovidio narra la terribile
punizione di Tizio nell'Ade. Un avvoltio
divorerà il suo fegato per l’eternità.
Attributi: masso, panno avvolto intorno alla vita (Sisifo). Nel
IV libro delle sue Metamorfosi, Ovidio narra la terribile
punizione di Sisifo nell'Ade. Il dannato è costretto per
l'eternità a sospingere, in cima ad un monte, un masso che poi
rotolerà di nuovo a valle.
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Manoscritto di una versione moralizzata delle Metamorfosi di
Ovidio.
Aracne al telaio
Attributi: telaio, ragno (Aracne); bastone (vecchia/Minerva).
Aracne era una famosa tessitrice della Lidia che, ritenendo di
essere superiore a chiunque in quest’arte, commise
l’impudenza di sfidare Minerva, divinità protettrice della
tessitura. Aracne, umiliata dall’ira divina, tentò di impiccarsi,
ma Minerva la sottrasse alla morte trasformandola in un
ragno.
Laurent Pécheux
Pigmalione e Galatea
Attributi: martello, scalpello (Pigmalione); nudità, rigidità
(Galatea). Pigmalione è il leggendario scultore di Cipro che realizzò
una statua di donna, talmente bella che se ne innamorò
perdutamente. Chiese quindi a Venere di concedergli una sposa
altrettanto bella e la dea esaudì la sua preghiera animando la
statua.
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Carlo Saraceni
Paesaggio con il volo di Icaro
Baldassarre Peruzzi
Ratto di Ganimede
Attributi: ali (Dedalo e Icaro).
Dedalo, per aver aiutato Teseo a
fuggire dal labirinto, che ha
costruito per Minosse, costruisce
delle ali con penne e cera per sé e
suo figlio. Durante il volo, Icaro,
nonostante le raccomandazioni
paterne, si avvicina troppo al sole e
le sue ali si sciolgono e il ragazzo
cade in mare e muore.
Attributi: aquila (Ganimede).
Ovidio racconta come Giove si
invaghì di Ganimede;
trasformatosi in un’aquila, rapì e
portò sull’Olimpo il giovane, che
divenne il suo coppiere.
Claude Lorrain
Marina con Apollo e la Sibilla
Cumana
Attributi: lira (Apollo), granelli di
sabbia nel palmo della mano
(Sibilla). La Sibilla Cumana, poiché
è amata da Apollo, ha la
possibilità di esprimere un
desiderio. Ella sceglie di vivere
tanti anni quanti sono i granelli di
sabbia stretti in un pugno, ma
dimentica di chiedere l’eterna
giovinezza…
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