il socio - Cotabo Taxi Bologna

Transcript

il socio - Cotabo Taxi Bologna
Periodico di informazione e dibattito della COTABO, Cooperativa Tassisti Bolognesi. Sede sociale in Bologna, Via Stalingrado 65/13
ANNO 39 N° 159 - DICEMBRE 2015
IL SOCIO
Periodico di informazione e dibattito
COTABO CRESCE
CON APPTAXI
BUONE FESTE A TUTTI!
SPAZIO.
PRESTAZIONI.
SICUREZZA.
Ecco perché ŠKODA Octavia è la Wagon più venduta in Europa*.
Oggi anche G-TEC a Metano da 19.900 Euro.
Di serie:
- Cerchi in lega da 16”
- Cruise control
- Radio e climatronic
- 7 airbag
- Volante multifunzione in pelle - Bagagliaio ai vertici della categoria a Metano: 480 litri**.
La vettura raffigurata è indicativa della gamma Octavia e contiene equipaggiamenti opzionali a pagamento. ŠKODA Octavia Wagon Ambition 1.4 TSI G-TEC Metano 81 kW/110 CV da € 19.900 (chiavi in mano IPT
esclusa) in caso di permuta o rottamazione, con il contributo dei Concessionari aderenti. Fino al 30/11/2015. Consumo massimo di carburante (metano), urbano/extraurbano/combinato 4,5/2,9/3,5 (Kg/100Km).
Emissione massima di biossido di carbonio (CO2): 96 (g/Km). Dati riferiti a ŠKODA Octavia Wagon 1.4 Ambition TSI G-TEC Metano 81 kW/110 CV. @
*ŠKODA Octavia la Wagon più venduta in Europa: dati vendita Gennaio-Luglio 2015 perimetro EU28+EFTA. Categoria Wagon segmento C secondo classificazione UNRAE. Fonte dati JATO Dynamics.
**Fonte: JATO Dynamics categoria Wagon segmento C bifuel Benzina/Metano. Dati Luglio 2015.
AutoCommerciale S.p.A.
Via Giorgione, 33 - 40133 Bologna - Tel. 051.6428411 - Fax 051.6428455 - [email protected] - www.autocommerciale.it
Sommario
IL PRIMO TAXI DI BOLOGNA
Realizzazione
2
PRIMO PIANO
4
INTERVISTA A RICCARDO CARBONI
8
INFORMAZIONI AI SOCI
29
ANNIVERSARI
30
GRUPPO PREGHIERA
32
RACCONTI NOTTURNI
34
RACCONTO BERTAGNIN
36
STORIELLE DEL LANFRY
“Il Socio Co.Ta.Bo.“ a cura di CO.TA.BO.
Direttore Responsabile
GABRIELE ORSI
Segreteria di Redazione
KATIA DI BERNARDO
Redazione
SALVATORE VRENNA
TIBERIO BASALTI
ELIO GUBELLINI
MARCO VECCHIATTINI
DANIELE BERTAGNIN
NICOLA TRIVISONNO
Direzione, Amministrazione, Redazione:
Via Stalingrado 65/13 - Bologna
Tel. 051/374300
Periodico d’informazione e dibattito della CO.TA.BO. distribuito
gratuitamente ai propri soci. Gli articoli pubblicati su “il Socio”
impegnano esclusivamente chi li firma e sono a titolo gratuito.
I soci CO.TA.BO. e non, sono liberi di esprimere il loro pensiero
nei limiti stabiliti dal codice penale e dalla legislazione vigente.
Autorizzazione Tribunale di Bologna 4355 del 14/06/1974
1
PRIMO PIANO
NON SOLO APP
CON APPTAXI CRESCE IL SISTEMA
DEL TRASPORTO PERSONE
É
un consorzio che associa 16 centrali Radiotaxi di tutta Italia con oltre 4.500 tassisti aderenti.
Una sola App per prenotare
in ogni città e sistemi di pagamento uniformi.
AppTaxi è il soggetto di riferimento nazionale per il settore dei
taxi, sia per i rapporti con le istituzioni, sia per i servizi agli utenti.
AppTaxi è il consorzio costituito
dalle principali centrali Radiotaxi
italiane, tra cui Cotabo. È stato
presentato a Milano nel corso
di una conferenza stampa dai
membri del consiglio di amministrazione del consorzio: Emilio
Boccalini (presidente), Massimo Mancinelli (vicepresidente),
2
Riccardo Carboni (consigliere),
Alexander Stefan (consigliere) e
Simone Giuliani (consigliere).
AppTaxi, anche grazie alla omonima app utilizzabile in tutta Italia su dispositivi iOS e Android,
è lo strumento che consentirà
di superare la frammentazione
esistente nel settore, con l’obiettivo da un lato di innalzare gli
standard di qualità del servizio,
rendendoli omogenei in tutto il
Paese, dall’altro di semplificare
l’accesso al servizio da parte degli utenti che hanno a disposizione uno strumento operativo nelle
principali aree metropolitane per
prenotare il taxi e un sistema di
pagamento uniforme: gli aderenti ad AppTaxi, oltre al contante,
accettano i diversi e più diffusi
strumenti di pagamento elettronico (carte di credito e Bancomat
e in futuro Bit Coin).
AppTaxi è anche lo strumento che consentirà l’integrazione
delle centrali Radiotaxi italiane con più grandi reti europee.
In questa ottica rientra l’avvio
di trattative del consorzio con il
network europeo Get-a-Taxi.
L’applicazione appTaxi, disponibile su Google Play e Apple Store
e su www.apptaxi.it, è complementare rispetto ad altre App,
ad esempio Taxi Click di Cotabo,
sviluppate negli anni scorsi dalle
singole centrali aderenti al consorzio, che continueranno ad essere funzionanti.
“Abbiamo creato AppTaxi per
fare innovazione nel sistema
e per accompagnare le nostre
società nel futuro del trasporto persone non di linea - ha dichiarato il presidente di AppTaxi,
Emilio Boccalini, nel corso della
conferenza stampa di presentazione del consorzio - Vogliamo
un sistema più organizzato, in
grado di dare maggiore qualità
agli utenti, con sinergie europee
e non antitetico alle cosiddette applicazioni di sharing economy. AppTaxi, inoltre, vuole
essere protagonista della creazione di una grande rete europea, attraverso un roaming tra
applicazioni esistenti in Europa,
con un processo di coinvolgimento diretto degli operatori,
non calato dall’alto come invece stanno facendo alcuni grandi
gruppi internazionali”.
AppTaxi associa 16 centrali Radiotaxi italiane, alle quali aderiscono 4.500 tassisti, che sviluppano un fatturato (dati 2014) di
27,6 milioni di euro, dei quali 20,8
milioni transati con pagamenti
elettronici e circa 12 milioni generati da clienti abbonati ad una
delle centrali aderenti.
Obiettivo del consorzio AppTaxi
è anche quello di creare le condizioni per innalzare gli standard
di qualità del servizio. Per raggiungere l’obiettivo, AppTaxi ha
già stipulato convenzioni con
Gecom, per la fornitura di sistemi di sicurezza mentre è in via
di definzione un protocollo con
Master Card per il pagamento
delle corse direttamente in App;
altri accordi sono stati stipulati con Toyota, per agevolazioni
per l’acquisto delle auto riservate
agli associati alle centrali aderenti al consorzio, e Banca Popolare di Novara, per la gestione dei
flussi finanziari.
Aderiscono ad AppTaxi:
• Consorzio Radiotaxi VenetoRegione Veneto,
• Samarcanda-Roma,
• Taxiblu-Milano,
• Cotabo-Bologna,
• Socota-Firenze,
• Cotas-Siena,
• Cotamo-Modena,
• Cotar-Arezzo,
• Rossoblu-Cagliari.
3
Intervista a Riccardo Carboni
UN 2015
A LUCI E OMBRE
Il bilancio del presidente Riccardo Carboni:
abbiamo avuto difficoltà soprattutto per la mobilità in città.
Cotabo è in salute, in cantiere tanti progetti per crescere,
a partire dalla nuova sede
I
n questa intervista il presidente di Cotabo, Riccardo Carboni,
traccia il bilancio del 2015: un
anno difficile sotto alcuni punti di
vista, ma anche un anno in cui si
è guardato al futuro, costruendo
condizioni di crescita per Cotabo
Presidente, intanto come sta
andando la cooperativa?
Il 2015 è stato un periodo molto complicato, e ha visto la nostra cooperativa affrontare molte
questioni, dai problemi derivanti
dalla riqualificazione urbana della città, che hanno impattato fortemente sulla mobilità, ad alcuni
4
progetti rilevanti, come quello
tecnologico di aggiornamento
delle apparecchiature in uso dai
soci, che ci vede in fase di assestamento, oppure il progetto di
alto spessore sociale, che ci ha
reso particolarmente orgogliosi,
il progetto Dae, senza dimenticare il tanto lavoro dedicato all’attività per permettere lo spostamento della nostra sede, in un
nuovo insediamento. La nostra
cooperativa è molto dinamica, e
il numero di attività che svolgiamo è anche segno che godiamo
di buona salute, nonostante le
tante difficoltà.
Uno degli elementi centrali del
vostro lavoro nel 2015 è stata la
costruzione delle condizioni per
la nuova sede di Cotabo. In attesa dei passaggi formali, molto è
stato già fatto. Ne può parlare?
L’impressione che mi sono fatto
è che portare avanti operazioni
di questo tipo è veramente molto complesso, anche se capisco
che viste dall’esterno possono
sembrare banali. Abbiamo avuto
una lunga trattativa avviata con
Bologna Fiere per raggiungere
un accordo che permettesse di
soddisfare entrambe le parti, per
Bologna Fiera l’acquisizione di
un’area strategica su cui ampliarsi e per Cotabo un trasferimento
in area attigua con ambienti ottimizzati per l’eventuale sviluppo futuro. Raggiunto un accordo
economico, che poi è stato definito su una permuta alla pari tra
valori periziati, abbiamo dovuto
procedere con l’analisi dei bisogni
di Cotabo, predisporre un progetto per costruire una nuova sede,
ricercare l’azienda che fornisse le
migliori condizioni economiche,
attraverso una richiesta di offerte fatta a 15 aziende costruttrici,
poi analizzate dal nostro consulente di fiducia. Sull’area individuata per il nostro ampliamento
abbiamo avviate le procedure per
l’ottenimento dei prepareri per
capire se fosse possibile edificare
una struttura con le caratteristiche che ci necessitano, infine in
collaborazione con Bologna Fiere
abbiamo gestito tutte le richieste
necessarie per poter ottenere le
autorizzazioni a costruire la nuova sede.
Cotabo è stata protagonista anche della nascita di AppTaxi,
cosa rappresenta?
AppTaxi credo che sia per la categoria una grande opportunità.
Apptaxi è un network di centrali
RadioTaxi (Arezzo, Bologna, Cagliari, Firenze, Modena, Roma, Rovigo, Padova, Siena, Treviso, Venezia/Mestre, Verona, Vicenza) nato
con l’obiettivo di creare un nuovo
modello organizzativo capace di
sviluppare interconnessioni tra le
diverse realtà, condividere la tec-
nologia, e le migliori esperienze
fatte sui territori. L’idea è quella
di essere contemporaneamente
una risposta nazionale ai bisogni
di mobilità e anche un interlocutore per le istituzioni e i regolatori
del comparto, qualcosa in questo
caso ci è già stato riconosciuto, visto che siamo stati auditi dalla 10°
commissione del Senato in seguito a possibili interventi nel ddl di
stabilità sul settore del trasporto
pubblico non di linea.
AppTaxi è la risposta dei tassisti
a Uber?
Non amo i confronti con gli altri,
AppTaxi deve essere qualcosa di
profondamente diverso. Mi immagino un consorzio che punti
su etica, qualità dei servizi, innovazione tecnologica, e che sia
anche parte attiva nella soluzione
dei problemi di mobilità nelle realtà in cui operiamo; Uber in realtà si
limita ad intercettare la domanda
e assegnare l’attività di trasporto
ad abusivi, per questo i tribunali
in tutta Europa li hanno condannati per concorrenza illegittima.
Noi siamo la dimostrazione che
in Italia si può fare sistema e che
il settore taxi non è allergico alla
tecnologia e all’innovazione.
Il 2015 è stato un anno difficile
per la mobilità a Bologna, per i
cantieri e non solo. Come vanno
ora le cose?
La città sta subendo una profonda riqualificazione che crea
difficoltà in molte zone. Ad oggi
siamo riusciti a trovare accordi
temporanei solo sulla zona “T”,
restano molti problemi da risolvere, ad esempio sui viali di circonvallazione, o in tutta la zona
stazione. Sia in Piazza Medaglie
D’Oro che all’Alta Velocità sono
necessari interventi, così come in
altre zone. Ovviamente in un contesto di questo tipo il settore taxi
si trova in difficoltà, perché allungandosi i tragitti i clienti sono
costantemente a lamentarsi con
noi che in realtà subiamo questa
condizione, comunque la situazione può migliorare basta ci sia
la volontà di farlo, nel frattempo
un primo documento in cui abbiamo chiesto una serie di interventi
è già stato presentato.
Come è il rapporto con il Comune
di Bologna sulla mobilità?
Complicato, come è normale che
sia in una fase di rivisitazione
complessiva della mobilità cittadina, resto convinto che con un
maggior coinvolgimento dei soggetti che si occupano di spostare
le persone in città si sarebbe potuto ridurre di molto le sofferenze
e le contrapposizioni, e magari
tarare meglio qualche scelta.
Non solo proteste ma anche proposte. Avete chiesto al Comune
una serie di modifiche alla viabilità, a che punto siamo?
Certamente, qualcuno viste le
proteste finite spesso anche sui
giornali potrebbe pensare a una
contrapposizione di tipo politico,
che in realtà non esiste. Per noi la
discussione è prettamente ope5
Intervista a Riccardo Carboni
rativa e di merito, per questo abbiamo presentato un documento
di oltre 30 pagine con richieste di
modifiche alla viabilità cittadina,
mirate a semplificare il trasporto
delle persone. Le nostre proposte
ci sono sempre state e sempre ci
saranno se ci sarà dato modo di
presentarle, Bologna non è solo il
luogo in cui lavoriamo ma è anche la nostra città. Siamo disponibili a qualunque confronto, per
cui aspettiamo di poter valutare
le proposte presentate serenamente con l’Amministrazione.
I tassisti sono “nemici” dei ciclisti o sono sostenitori di una
mobilità sostenibile nella quale
il servizio pubblico sia protagonista?
Non esiste contrapposizione tra
tassisti e ciclisti, ma tra soggetti
che sono assoggettati a regole
stringenti e soggetti che spesso
non conoscono nemmeno il codice della strada. I tassisti sono
anche ciclisti, il problema vero
è l’integrazione corretta tra piste ciclabili e mobilità pubblica,
specie considerando che una
città come la nostra ha spazi
particolarmente ristretti, e dedicare spazio a un tipo di mobilità
significa sottrarlo all’altra. Credo
che nelle scelte ci sia stato uno
sbilanciamento che ha penalizzato la mobilità cittadina, personalmente mi pareva più utile
pensare prima al potenziamento
della mobilità pubblica: con servizi efficienti si poteva poi creare
6
una mobilità alternativa in modo
da garantire ai cittadini più alternative mentre oggi i bus sono
sempre in ritardo, e lo dichiarano i sindacati dei lavoratori di
Tper, e i taxi hanno una velocità
commerciale bassissima con
l’aggravante di non poter caricare e scaricare i clienti in molte
zone del centro storico. Queste
condizioni sono in contrapposizione con il tentativo di ridurre
la mobilità privata, che non è un
ipotesi ma un obbligo dato dalla
sottoscrizione degli accordi per
la riduzione delle polveri sottili
(emesse da veicoli) del 40% entro il 2020.
arrivare prima dell’ambulanza.
Ovviamente tutto avviene con
la regia del 118 e noi interveniamo solo su loro richiesta, senza
mai sostituirci all’intervento del
Pronto Soccorso.
Cotabo è una società che innova molto, nella tecnologia e nel
servizio, basti pensare ai Dae
che sono un caso unico in Europa. Come bisognerà migliorare il servizio nei prossimi anni
per restare in un mercato sempre più concorrenziale e, forse,
aperto ad altri soggetti?
Il progetto Dae è stata una grande dimostrazione di quello che
la nostra categoria può fare per
la città: attraverso dei volontari
e la collaborazione con Iredeem
abbiamo preparato un gruppo di
soci ad intervenire nei primi soccorsi ed utilizzare i defibrillatori.
Si tratta di interventi che possono salvare delle vite perchè nei
casi di arresto cardiocircolatorio
la differenza tra vita e morte la
fa il tempo in cui si interviene e,
in qualche caso, il tassista può
Che augurio si sente di fare ai
tassisti bolognesi?
Spero che il prossimo anno sia
più tranquillo, un periodo di stabilità su tutti i fronti sarebbe auspicabile.
C’è un momento di questo 2015
che ricorda con particolare piacere?
Ne abbiamo avuti diversi. L’ultimo è stato quello della visita del
Ministro Galletti presso la nostra
Cooperativa. E’ stata la prima
volta che un ministro è venuto
a visitare Cotabo, e credo si sia
trattato di un riconoscimento del
lavoro svolto.
Cosa auspica per il 2016 per
Cotabo e per la città?
Per Cotabo auspico che i tanti
progetti in corso possano concludersi positivamente. Per la
città l’auspicio è che si riesca
a trovare soluzioni ai problemi
attraverso un maggior coinvolgimento dei cittadini. Bologna
è una grande città, ha vissuto
molti anni di rendita ma ora quel
beneficio non c’è più. Credo però
che con la collaborazione di tutti
possa tornare ad essere una realtà di primo piano, protagonista
in Italia e non solo.
7
Informazioni ai Soci
UN MINISTRO
NELLA SEDE COTABO
Da sinistra: Giancarlo Tonelli (Ascom), il ministro Gian Luca Galletti, Riccardo Carboni, Rita Ghedini (Presidente di Legacoop) e Marco Benni
La visita del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti
per un confronto con soci e dirigenti all’insegna
della sostenibilità e della buona mobilità
U
n ministro in Cotabo.
É Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente del
governo Renzi. É il primo ministro far visita alla cooperativa
dei tassisti. Nell’occasione, oltre
alla tradizionale visita agli uffici, c’è stato anche un confronto
con i soci, la direzione e il presidente di Cotabo sui temi della
mobilità cittadina (“serve programmazione e non scelte ideologiche”, ha detto il ministro) e
sulla sostenibilità. In occasione
dell’incontro è stata annnunciata anche l’adesione di Cotabo a
8
Confcommercio Ascom Bologna, una scelta che consolida un
rapporto avviato da molti anni e
che ha l’obiettivo di creare nuove
opportunità di lavoro per i tassisti di Cotabo, visto che Ascom
associa alberghi, imprenditori,
commercianti e piccoli artigiani:
una rete di 100 mila persone.
Cotabo per l’ambiente
La visita è stata l’occasione per
rendere evidente l’impegno di
Cotabo per la sostenibilità e la riduzione delle emissioni in atmosfera. Un impegno che per Cota-
bo è prioritario già da molti anni
e che vedrà il coronamento con
la costruzione della nuova sede
in via Stalingrado, una struttura
in “classe A” per quanto riguarda
il consumo energetico, che sarà
realizzata con un investimento
di 1,7 milioni di euro.
Il parco veicoli di Cotabo è composto da mezzi con un’età media di servizio di poco superiore
ai 3 anni. Il 37% dei mezzi della
flotta Cotabo è a bassa emissione: 130 veicoli ibridi, 50 a metano e 20 a Gpl. Dal 2010, Cotabo si è dotata di un impianto
fotovoltaico (che sarà montato
anche nella nuova sede) che ha
prodotto 80 mila kwh destinati al fabbisogno interno. Nella
sede attuale è presente un impianto di lavaggio con riciclo del
90% dell’acqua utilizzata e un
impianto interno di distribuzione
di metano per incentivarne l’uso
tra gli associati.
L’ambiente è una priorità
“L’attenzione all’ambiente è
una nostra priorità, i servizi che
diamo sono pensati sempre in
un’ottica di sostenibilità e di riduzione dell’impronta ecologica
- ha commentato Marco Benni,
direttore generale di Cotabo Però a noi piace dare al termine ambiente un significato più
ampio, ambiente inteso come
comunità bolognese: a tutta le
fasce di utenza (turisti, cittadini, delegazioni business, anziani e fasce deboli) cerchiamo di
offrire servizi di qualità. Nella
nostra flotta ci sono 20 veicoli
attrezzati per il trasporto di persone con ridotta mobilità e 133
mezzi in grado di trasportare 5
o più persone oltre l’autista. Anche questi dati sono attenzione
all’ambiente”.
Una cooperativa Hi Tech
Oltre che sull’attenzione all’ambiente, Cotabo negli ultimi anni
ha puntato, con massicci investimenti, sull’innovazione tecnologica: la cooperativa bolognese è dotata di un modello di
dispatching (gestione delle corse e sistemi di rendicontazione)
tra i più avanzati in Europa, inoltre gli associati accettano pagamenti con i principali sistemi
di pagamento elettronici (Bancomat e tutti i circuiti di carte di
credito) e non solo. Cotabo, con
Taxi Click, è stata tra le prime
realtà in Europa a dotarsi di una
App per chiamare gratuitamente
un taxi ed è partner di App Taxi,
il consorzio tra i principali Radio
Taxi italiani in grado di superare
la frammentazione esistente e
offrire all’utente un solo sistema per la prenotazione e il pagamento del taxi nelle principali
aree metropolitane italiane.
Cotabo ha sviluppato una serie
di servizi per la clientela business, aziende, professionisti e
hotel che hanno a disposizione
sistemi per prenotare un taxi in
9
Informazioni ai Soci
L’arrivo del ministro nella sede di Cotabo
maniera rapida e senza passare per l’operatore e strumenti
avanzati di rendicontazione e
fatturazione.
Innovazione e rispetto
delle regole
“Cotabo è la dimostrazione di
come si possa fare innovazione, ponendo attenzione alle
esigenze dei clienti, e contestualmente essere sostenibili,
nel rispetto delle regole e senza nessun aiuto - commenta il
presidente di Cotabo, Riccardo
Carboni - Abbiamo investito
molto per migliorare la qualità
del servizio, tanto che oggi si
può parlare di un vero e proprio “modello Cotabo” nel set-
tore del trasporto persone non
di linea. Lavoriamo spesso in
sinergia con il mondo del noleggio che si sforza di operare
correttamente. Viviamo la nostra attività con responsabilità
e con l’obiettivo di valorizzare il
territorio attraverso numerose
iniziative. Ma per poter effettuare un servizio di qualità per i
clienti, dobbiamo essere messi
nelle condizioni di poter operare
in condizioni di parità con tutti
coloro che svolgono un servizio
pubblico, sostenibile e rispettoso dell’ambiente, attraverso
politiche che incentivino la virtuosità e scelte di mobilità che
ci permettano di essere veramente integrati con il trasporto
di linea. Su questi aspetti alcuni
passi avanti sono stati fatti, ma
c’è ancora molto da fare. Il confronto con il ministro Galletti ha concluso Carboni - è stato
utile sotto diversi punti di vista,
per questo vogliamo ringraziarlo per la disponibilità all’ascolto
dei problemi dei tassisti che ha
dimostrato”.
I numeri di Cotabo
Cotabo è la principale cooperativa di tassisti dell’Emilia-Romagna. Associa 550 tassisti sui 706
operanti a Bologna. Nel 2014, la
centrale RadioTaxi di Cotabo, attiva h24 per 365 giorni l’anno; nel
2014 ha gestito 1.342.102 chiamate in entrata.
MOBILITÀ NELLA ZONA “T”
Una prima intesa con il Comune
Il testo dell’accordo raggiunto dopo
una lunga trattativa con l’assessore
alla mobilità del Comune di
Bologna, Andrea Colombo
I
l Comune di Bologna, rappresentato dall’Assessore alla mobilità Andrea Colombo, le cooperative radio taxi Cotabo e Cat, le
cooperative NCC Saca e Cosepuri,
nonché le organizzazioni di rappresentanza sindacali e di categoria Unica-Cgil, Ascom taxi, CnaFita e Confartigianato, a seguito di
un percorso di confronto portato
avanti negli scorsi mesi, hanno
raggiunto un accordo sulla gestione
del servizio taxi e NCC nella zona
T (via Rizzoli, via Ugo Bassi e via
Indipendenza) e dintorni.
L’accordo è basato sui seguenti
punti condivisi:
1) Passaggio dal sistema
concentrato a un nuovo modello
diffuso di più posteggi taxi nella
zona T, basato sulle seguenti
localizzazioni:
• Piazza Re Enzo (5 posti,
nei giorni feriali)
• Strada Maggiore (3 posti)
nei giorni feriali, sostituito da
via San Vitale (3 posti) nei
giorni di Tdays (tale soluzione
assorbe e supera anche la
precedente fermata in piazza
Ravegnana in orario serale)
• Via Ugo Bassi in prossimità di
via Indipendenza (5 posti, nei
giorni feriali)
• Via Indipendenza in prossimità
di via del Monte (4 posti, nei
giorni feriali)
• Via Castiglione (2 posti, nei
giorni di Tdays)
• Piazza Roosevelt (4 posti)
4) Introduzione di un sistema
diffuso di solo scarico rapido
dei clienti, valido sia per taxi che
per NCC, in aree da individuare
nel dettaglio nella zona T,
purché non coincidenti con le
fermate bus e non d’intralcio
per la circolazione veicolare,
con validità sperimentale per
4 mesi ai fini di verifica degli
impatti sulla fluidità del traffico
e in particolare del trasporto
pubblico
2) Obbligo di carico dei clienti da
parte dei taxi, nella zona T, nei soli
posteggi di cui al punto precedente
5) Impegno reciproco alla
consultazione e informazione
preventiva, anche in forma
semplificata, per gli interventi,
anche transitori, di competenza
dell’amministrazione comunale
che interessano posteggi taxi in
centro storico
3) Messa a disposizione di aree
nella zona T per il carico veloce
dei clienti da parte degli NCC,
nelle seguenti localizzazioni:
• Via Ugo Bassi (2 posti)
• Via Indipendenza (1 posto)
Le parti hanno concordato su
una attuazione immediata delle
misure contenute nell’accordo,
salvi i tempi tecnici necessari
e i termini di conclusione dei
cantieri ancora in corso.
11
Informazioni ai Soci
RESTA ANCORA
MOLTO DA FARE
Il commento del presidente Riccardo Carboni all’intesa
con il Comune: “Fatto un piccolo passo avanti,
dobbiamo affrontare gli altri nodi della mobilità”
I
n Comune abbiamo avuto
un confronto serrato, per affrontare i tanti problemi che
affliggono il nostro servizio e
dopo più di sei ore di discussione si è riusciti a trovare un compromesso solo su alcuni punti
all’ordine del giorno, ovvero una
definizione degli spazi di stallo
e delle modalità di carico/scarico dei clienti in zona Rizzoli e
Ugo Bassi (che dovrebbero essere operative a breve).
12
I contenuti
Per quello che riguarda la ridefinizione dei posteggi nella
zona T, siamo venuti a sapere
che la riqualificazione di Piazza
Re Enzo dovrà sottostare a una
serie di disposizioni, che sono
state determinate dalla Soprintendente, ai fini di valorizzare il
patrimonio artistico e renderlo
armonico con Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno, nonostante questo al termine della
discussione abbiamo concordato che il posteggio Re Enzo
resterà, e ci è stato garantito
che gli spazi che resteranno utilizzabili saranno messi a disposizione dei taxi, siamo in attesa
di poter vedere il progetto di riqualificazione per capire quanti
stalli ci saranno complessivamente, se ne ipotizzano 5/6.
Vista la riduzione complessiva
degli stalli si è reso necessario
trovare altre soluzioni per garantire il servizio nel centro, per
questo si sono identificati nuovi
posteggi, uno in via Ugo Bassi
(fronte Palazzo d’Accursio) con
5 stalli, uno all’inizio di Strada
Maggiore con 3/4 stalli, infine
si manterrà lo stallo di indipendenza altezza San Pietro con
altri 4 stalli.
Siccome il posteggio individuato in Strada Maggiore a seguito della scelta di estensione dei
Tdays in quella zona sarà non
raggiungibile al sabato e domenica, si è deciso di utilizzare
come soluzione di backup degli
stalli all’inizio di via San Vitale,
che durante la settimana sono
in uso per il carico scarico delle
merci.
L’insieme delle soluzioni individuate compensa come numero
complessivo di stalli i 15 che
erano previsti in Piazza Re Enzo.
Individuate queste soluzioni si
è passati ad affrontare l’importante tema del carico/scarico
dei clienti nella zona Ugo Bassi,
Rizzoli, non previsti nell’ordinanza di riapertura delle strade
al traffico. Anche in questo caso
la ricerca di una soluzione che
permettesse di garantire una
corretta velocità commerciale al
trasporto di linea e contemporaneamente consentire l’insieme delle operazioni necessarie
per fornire il nostro servizio non
è stata facile, e l’unico accordo
che si è riusciti a raggiungere è
stato quello di avviare una sperimentazione sulla divisione delle operazioni di carico e scarico.
In questa prima fase si cercherà
di indirizzare i clienti a salire sui
taxi nelle piazzole, che saranno più diffuse rispetto a prima,
mentre le operazioni di scarico
saranno garantite ovunque alle
stesse condizioni di prima.
Ovviamente si è posto il problema di caricare i clienti con difficoltà motorie o disabilità, e per
questi l’assessore ha garantito
che sarà cercata una soluzione
specifica.
Tutte queste soluzioni dovranno
essere attivate in tempi rapidi e
saranno testate in maniera sperimentale per 4 mesi, per verificare se saranno necessari ulteriori interventi per permettere
una condizione di lavoro accettabile.
Il perdurare della riunione non
ha permesso di entrare nel merito di tutti gli altri problemi che
rendono sempre più complicato fornire servizi taxi nella città,
ma comunque abbiamo avuto
modo di consegnare un documento con le nostre proposte di
modifiche alla viabilità e chiedere un impegno a discuterlo nel
merito.
Gli altri temi
Si sono chiesti interventi per
i problemi di Piazza Medaglie
D’Oro, ottenendo rassicurazioni sulla rapida attivazione delle
telecamere che sanzioneranno i
privati che entrano abusivamente nell’area riservata, e interventi di sistemazione della nuova
stazione Alta Velocità, ovvero di
comunicazione, di Gps, di segnaletica, e di sicurezza.
Infine si sono affrontati altri temi,
quali: gestione e organizzazione
servizio prioritario, deroghe sugli obblighi delle motorizzazioni
dei veicoli dei tassisti territoriali,
taxi collettivo in zona alta velocità e coperture assicurative per
la commissione colonnine taxi
ma sono tutte questioni più organizzative che sostanziali.
Intesa su pochi punti
Al termine dell’incontro si è sottoscritto un documento (che
trovate riportato in queste pagine), ma solo sulle poche cose su
cui è stata raggiunta un’intesa.
Restano moltissimi problemi da
affrontare, riguardanti la viabilità e più complessivamente le
regole di servizio.
L’impressione è che si sia fatto
un piccolo passo avanti, ma la
discussione sarà ancora lunga,
e anche le soluzioni che abbiamo mediato andranno testate
sul campo perché potrebbero
essere insufficienti, d’altro canto
è innegabile che la nostra condizione di partenza non prevedeva
posteggi e nemmeno possibilità
di caricare e scaricare i clienti
nella zona T, impedendo al settore taxi di poter servire quella
zona.
Ora dovremo attendere per capire se ci saranno le azioni conseguenti all’accordo e se ci sarà
dato modo di discutere le proposte che abbiamo avanzato
per migliorare il servizio.
Riccardo Carboni
Presidente di Cotabo
13
Informazioni ai Soci
KISS&RIDE,
IN ARRIVO IL RIPETITORE GPS
Uno strumento per migliorare il lavoro
dei tassisti e il servizio ai clienti
Nei giorni scorsi ho presenziato,
nella sede Rete Ferroviaria Italiane, ad una riunione di Grandi Stazioni, nella quale si sono affrontati
i temi delle frequenze e segnali nei
piani sotterranei dell’alta velocità.
Fra le varie richieste vi era quella
fatta da Cotabo per l’installazione
di un ripetitore di segnale GPS,
necessario al posizionamento dei
veicoli all’interno del Kiss&Ride.
L’incontro è stato veloce, ma molto proficuo sotto ogni aspetto,
soprattutto per quanto riguarda
la richiesta fatta dai tassisti ben
oltre due anni addietro. Senza
dilungarmi in dettagli, posso dire
che è stato preso l’impegno per
far partire, nelle prime settimane
di gennaio, i lavori di installazione
del ripetitore.
Si tratta di uno strumento necessario per poterci posteggiare da
fermi col radio taxi, per vedere la
situazione del posteggio e naturalmente per prendere corse.
L’installazione del ripetitore ci
consentirà di gestire al meglio la
situazione nel parcheggio interrato, che spesso è il luogo di primo
approccio con la città di tanti turisti e viaggiatori in arrivo con l’alta
velocità, evitando quei disagi alla
clientela che ci sono stati, non
per responsabilità dei tassisti, nei
mesi scorsi.
Salvatore Vrenna
Vicepresidente Cotabo
L’ISPETTORE COLIANDRO SALE IN TAXI
Cotabo ha “prestato” due mezzi per le riprese della nuova serie televisiva
Gianpaolo Morelli, alias l’Ispettore Coliadro, è salito su un taxi
Cotabo per girare alcune scene della nuova serie della saga
televisiva molto apprezzata dai
telespettatori.
14
Cotabo, accogliendo una richiesta fatta dalla produzione della
serie, ha messo a disposizione
di “Coliandro” i taxi di due suoi
associati (anche se le persone coinvolte sono state ben più
di due), a bordo del quale sono
state girate alcune scene di
Coliandro Il Ritorno, che ha
come sfondo la città di Bologna
e in quello sfondo non poteva
mancare un taxi Cotabo.
Gianpaolo Morelli ha postato sul
proprio profilo Facebook una foto
del taxi attrezzato con le telecamere per le riprese.
Cotabo ringrazia i soci Maurizio
RA04 e Dario (e Luana) PR11 che
hanno messo a disposizione auto
e tempo, i consiglieri Claudio e
Mirko che si sono resi disponibili
come supporto e Laura Guadagnini che ha fatto da coordinamento tra Cotabo e la produzione.
IL PRIMO TAXI DI BOLOGNA
chiama il tuo
taxi con:
“
”
100
metano
47
gpl
propulsione ibrida
22 110
NUMERO VEICOLI ECOLOGICI
20
NUMERO DI VEICOLI ATTREZZATI
PER CLIENTI PRM
PRESENZA
MEDIA
07:00 / 22:00
400
NUMERO MEDIO DI VEICOLI
IN SERVIZIO NELL’ARCO DEL GIORNO
166
ALTRI TASSISTI
540
TASSISTI ASSOCIATI
minore di
4 anni
ETÀ MEDIA DEI VEICOLI
6 passeggeri
59
5 passeggeri
74
NUMERO VEICOLI CON CAPACITÀ
SUPERIORE ALLO STANDARD
I VEICOLI AL SERVIZIO DELLA CITTÀ
Co.Ta.Bo. si distingue per essere una struttura multi servizi, ai nostri
associati assicuriamo tutto il supporto necessario perché possano
IRUQLUHVHUYL]LGLWUDVSRUWRHIͤFLHQWLHGLDOWROLYHOORTXDOLWDWLYR
IL PRIMO TAXI DI BOLOGNA
365 gg
gestito dal
sistema
automatico
20%
di cui il
chiamate in entrata
1.341.102
gestito da MARY
operatore virtuale
POS
auto dotate di
gestito
dall’operatore
80%
POS (anche NFC)
540
durata media chiamate
63 sec
13,5%
TASSAMETRO
LIVELLO DI AUTOMAZIONE
TABLET
diventano corse
92%
copertura oraria e giornaliera
h 24
ATTIVITÀ IN CENTRALE
I NUMERI DEL CALL CENTER dati del 2014
Co.Ta.Bo. Cooperativa Tassisti Bolognesi è la più grande
cooperativa di tassisti della Regione Emilia Romagna
e fra le prime 10 del settore in Italia.
RadioTaxi 05137 27 27
17
h24
francese
120
62
spagnolo
HOTEL
Windows
TaxiClick PC
http://www.cotabo.it
Prenota un taxi sul sito
alla pagina
INTERNET
CHIAMATAXI
apparecchio
automatico
TaxiClick
TAXI
Apple iOS
AppStore
TaxiClick
TAXI
Android
PlayStore
http://www.taxiclick.com/TaxiClick.aspx
Download alla pagina
TaxiClick
ne
45 linee
727
372727
51 372
051
... CHIAMA UN TAXI!
chiedi alla reception!
IL PRIMO TAXI DI BOLOGNA
polo
o
nico
tecnico
benz a,
benzina,
gaso
gasolio,,
meta
o
metano
XIͤF VFDO
XIͤFLͤVFDOL
amministrativi
e am
nist ivi
assistenza
siste a
ale
legale
pubb ità
pubblicità
su ta
taxi
Agenzia
nzia
veicoli
coli
di scor
scorta
autolavaggio
auto
agg
I SERVIZI AI TASSISTI
inglese
352
LINGUE CONOSCIUTE E PARLATE DAI NOSTRI TASSISTI
IL PRIMO TAXI DI BOLOGNA
chiama il tuo
taxi al numero:
05137 27 27
oppure
visita il sito:
www.cotabo.it
Informazioni ai Soci
UBER?
Perché sto dalla
parte dei tassisti
N
el 2006 vivevo a Roma e
svolgevo uno stage presso il
Servizio studi della Camera
dei Deputati. Era l’estate dei Mondiali vinti dall’Italia. Era l’estate
delle liberalizzazioni dei taxi.
L’allora Ministro dell’economia
e dell’industria, Pierluigi Bersani,
aveva presentato un pacchetto
di misure per la liberalizzazione
del servizio di trasporto pubblico locale, fustigando le rendite di
posizione ed i privilegi delle caste
(come passa il tempo). Le vibranti
e rabbiose proteste dei tassisti costringevano il personale del Parlamento (tutti indiscriminatamente:
dal parlamentare al commesso)
a passare dalle porte secondarie,
con scene di folle in preda a un
‘assalto ai forni’ di manzoniana
memoria. Certo, non avevano poi
tutti i torti. Si sarebbe dovuti partire dalla lotta ai privilegi, partendo
da altre caste; in primis, quella della politica.
L’adozione della norma avrebbe azzerato il valore delle licenza
di taxi, acquistate a peso d’oro, a
volte anche dietro corruzione di
dipendenti pubblici e la cui cessione rappresentava, alla fine dei
conti, un decoroso trattamento di
fine rapporto per i tassisti arrivati
a fine corsa. Ma la rivendicazione
dei tassisti divenne sintomatica
di un Paese perennemente arroccato sulla tutela della rendita
di posizione e poco propenso alla
concorrenza ed al libero mercato.
Con prestazione costose e scadenti per i cittadini-consumatori.
La riforma andò in porto parzialmente, comunque prevedeva diverse possibilità innovative messe
a disposizione dei Comuni per migliorare i servizi di trasporto delle
persone, scarsamente utilizzate. E
tutto ritornó alla normalità. Fino a
ieri.
Perché in 10 anni la tecnologia
ha rivoluzionato il sistema. Non
una norma, ma la tecnologia sta
trasformando il mercato. I servizi
di gps mobile hanno azzerato il
vantaggio competitivo che prima
era rappresentato dall’esperienza
del tassista, dalla sua conoscenza
delle strade e degli usi della viabilità locale.
Oggi, se non fosse che il trasporto
delle presone è un mercato regolato, basterebbero una macchina, una patente, un’assicurazione, uno Smartphone con gps ed
ognuno di noi potrebbe improvvisarsi tassista.
Uber ha avuto l’intuizione di trasformare l’innovazione tecnologica in modello commerciale ed ora,
con un valore di mercato stimato
in 40 miliardi di dollari, minaccia di
spazzare via per sempre le tradizionali società di gestione dei taxi.
It’s the sharing economy, baby!
Ma siamo davvero sicuri che questo sia un bene per il mercato e
la concorrenza? Personalmente
ho qualche dubbio. Sono rimasto
dell’idea che quello che serva nel
Paese sia una modernizzazione
a livello nazionale di tutto il settore del trasporto persone e non a
macchia di leopardo a livello locale, come capita ora.
Una modernizzazione strutturale
credo sia da considerarsi al pari di
una seria liberalizzazione del servizio a parità di regole per tutti, non
l’anarchia auto-regolatoria.
Uber potrebbe servire come servizio on-demand per ovviare ai fallimenti di gestione del mercato nei
momenti di picchi, ma il servizio di
Uberpop e la pratica del ‘surge pricing’ sono probabilmente incompatibili con le regole della concorrenza in UE.
Non a caso, la questione ora pende davanti alla Corte di Giustizia di
Lussemburgo chiamata a pronunciarsi su un rinvio pregiudiziale del
tribunale spagnolo per stabilire se
l’applicazione rientri nel servizio di
trasporto (e quindi nella disciplina
19
della direttiva servizi, esclusi dalle
liberalizzazioni dei mercati) ovvero
nel servizio digitale (e quindi nella
direttiva e-commerce) con eventuale obbligo di assicurazione per
i conducenti e costi più alti per i
consumatori.
Ma al di là della vicenda giudiziale,
non è detto che basti agire solo sul
lato del prodotto e del mercato per
spazzare via per sempre il tradizionale servizio dei taxi.
C’è un lato umano, fondato sulla
fiducia, che rappresenta ancora
oggi l’ultimo vero vantaggio competitivo dei tassisti. A patto che
cambino strategia.
Non come nel 2006 quando fecero
barricate per proteggere rendite di
posizioni. Forse, se avessero ac-
cettato le liberalizzazioni di allora,
oggi non si troverebbero a fronteggiare la deregolamentazione
selvaggia del mercato.
Ora si tratta di accettare la sfida
della competizione.
Migliorando le app per un servizio
sempre più confortevole, social,
ecosostenibile e conveniente. Valorizzando e mettendo a sistema
le best practises dei territori (come
Bologna, e Rimini). Chiedendo ai
Comuni di ridurre la variabilità dei
costi per le tratte standard, attraverso l’adozione di tariffe fisse (è
mai possibile che da casa mia
all’aeroporto la tariffa sia sempre
diversa ed oscilli tra il 20-30% del
costo della tratta?)
Aumentando il livello di sicurezza
dei passeggeri. Proteggendo la
privacy dei loro clienti. Investendo
sul capitale umano dei lavoratori.
Non trattando le persone come
semplici unità di costo. In breve,
dimostrando di essere tradizionalmente innovativi. Più convenienti e
meno convenzionali. Meno furbi e
più leali con i clienti finali. Perchè
Uber potrà anche essere POP sul
mercato. Ma ci vorrà parecchio
tempo prima che diventi popolare
nella società.
Marco Lombardo,
docente di “Diritto dell’Unione
europea” al Master per Relazioni
Internazionali dell’Università
Alma Mater di Bologna
(www.marcolombardo.eu)
COTABO PARTNER DI UN FILM SUL 2 AGOSTO
In taxi alcune scene de “La sottile linea gialla”
Quella di Angela Fresu è la più
giovane vita spezzata dalla strage
del 2 agosto 1980. Aveva 3 anni.
Come sarebbe oggi l’esistenza di
Angela?
Il film segue le tracce di Angela
la
che torna sotto le Torri, ha 38
anni ed è intrepretata da Valentina Lodovini.
Parte da qui “La linea gialla - Bologna 2 agosto”, un film prodotto da Repubblica e che è stato
proiettato sul grande schermo
di Piazza Maggiore la sera del 2
agosto.
In stazione Angela sale su un
taxi di Cotabo…. Cotabo ha
collaborato alle riprese e ha
promosso il film, nell’ambito
delle proprie iniziative per
non dimenticare la strage,
sulle fiancate di alcuni taxi.
Il film è nato da un’idea di Aldo
Balzanelli, per anni caporedattore
di Repubblica Bologna, col soggetto e la sceneggiatura di Emilio
Marrese, giornalista di Repubblica,
e la regia di Francesco Conversano e Nene Grignaffini.
Cotabo ringrazia Salvatore
Vrenna, che ha partecipato
alle riprese con il proprio
taxi, e Laura Guadagnini,
che si è occupata di tutti
gli aspetti organizzativi
e di segreteria.
20
I ringraziamenti
di Repubblica a Cotabo
Informazioni ai Soci
TECNOLOGIA, QUALITÀ
E IL “FATTORE T” CHE
NESSUNO PUÒ COPIARCI
L
a lettera di Marco Lombardo offre diversi spunti di discussione e l’opportunità di
tornare sul tema delle liberalizzazioni, con alcune opportune premesse. Intanto iniziamo col dire
che Uber non è sharing economy
perché non condivide nulla, ma
fa semplice intermediazione tra
domanda e offerta di trasporto,
trattenendo una quota di denaro
su ogni operazione. Poi va anche
detto che le regole possono non
piacere, ma finchè non cambiano, vanno rispettate. Punto.
Leggendo la lettera di Marco, i
suoi riferimenti alla protesta di
Roma del 2006, non ho potuto
fare a meno di pensare a quanta
differenza c’è con il sistema del
trasporto persone non di linea di
Bologna, una realtà modello in
Italia distante mille miglia dalla rappresentazione del tassista
alla Alberto Sordi nel Tassinaro.
Tra le tante cose che potrei citare, mi limito a due sole considerazioni. La sfida dell’innovazione
noi non solo l’abbiamo accettata,
ma l’abbiamo guidata. Cotabo ha
creato la sua prima App quando
Uber non esisteva e oggi è tra i
fondatori di AppTaxi, il consorzio
nazionale fondato dai principali
operatori Radiotaxi in Italia, che
hanno creato un sistema unico
per prenotare e pagare un taxi in
tutte le grandi aree metropolitane del Paese in maniera condivisa e trasparente.
Innovazione non è solo una App,
è soprattutto quello che c’è dietro: abbiamo uno dei sistemi di
gestione, assegnazione e rendicontazione delle corse, tra i
più avanzati d’Europa. La nostra organizzazione ci consente
di inviare un taxi in media in 63
secondi, in una qualunque parte del territorio bolognese, in un
qualunque giorno dell’anno e a
qualunque ora. Tutto ciò per dire
che non temiamo innovazione e
concorrenza, anzi. In un quadro
di regole certe e uguali per tutti,
siamo pronti a confrontarci con
chiunque.
C’è poi un secondo aspetto della
lettera di Lombardo, che credo
vada al cuore della questione.
Certo, dobbiamo dare un servizio migliore, tecnologicamente
avanzato, efficiente e smart, ma
il vero vantaggio competitivo
che abbiamo è il “fattore umano”. Quando il cliente chiude la
portiera si sente al sicuro, sa che
arriverà a destinazione, sa di poter contare sulla persona che ha
davanti, sa di avere a che fare
con un professionista, sa che a
quella persona può affidare (anche se per pochi minuti) ciò che
gli è più caro, sa che dietro quel
tassista c’è una struttura e un’organizzazione. Chiamiamola innovazione tradizionale o “fattore
T”, ma la situazione è quella che
ho appena cercato di descrivere
e sulla valorizzazione di questi
elementi distintivi, Cotabo dovrà
continuare ad investire.
Perché sono solo nostri, dei tassisti e di una cooperativa radicata nel territorio che, a differenza
di un software che sta dall’altra
parte dell’oceano e che viene replicato in franchising nel resto del
mondo, ha a cuore il bene della
città e dei suoi cittadini. Non c’è
tecnologia che possa sostituirsi
a questi valori, ne siamo sicuri.
Marco Benni
Direttore di Cotabo
21
Informazione ai soci
UNA CORSA IN ROSA PER LA LOTTA AI TUMORI AL SENO
Anche quest’anno Cotabo ha promosso la Race for the cure,
alla quale ha partecipato il gruppo podisti della cooperativa
Anche per il 2015 Cotabo ha dato
il proprio supporto alla Race for
the cure di Bologna, sia attraverso la promozione e sponsorizzazione dell’evento, sia con la partecipazione diretta alla corsa di
una folta delegazione del gruppo
podisti della cooperativa dei tassisti. L’edizione 2015 della “Race”
di Bologna è stata da record. La
maratona solidale per la lotta ai
tumori del seno, nella sua IX edizione ha registrato oltre 17.000
iscrizioni, superando i 16.000
dello scorso anno per un nuovo
record bolognese.
Hanno “gareggiato” centinaia di
Donne in Rosa (donne operate
di tumore del seno), famiglie con
bambini a bordo di passeggini,
runner navigati, intere squadre e
circoli sportivi, autorità, turisti. La
corsa è stata preceduta da due
giorni dedicati alla salute, allo
sport e al benessere. In particolare, il Villaggio della Salute, allestito ai Giardini Margherita ha offerto ai visitatori la possibilità di
effettuare oltre 160 visite, di cui
76 visite senologiche.
COTABO PER LA “RISCOPERTA” DEL PORTICO DI SAN LUCA
Partner del “San Locca day” organizzato dall’associazione Succede solo a Bologna:
evento benefico a favore del restauro del Nettuno
Cotabo è stato partner del “San
Locca day”, un evento rivolto a
tutte le età, ideato dall’Associazione Succede solo a Bologna
con l’obiettivo di riscoprire il portico di San Luca.
Il San Lócca Day è anche un
grande evento di beneficenza.
Infatti, attraverso una charity,
ogni anno l’Associazione Succede solo a Bologna, sceglie un
tema di tutela del territorio a cui
dedicare l’evento. Dopo aver raccolto nel 2014 diverse migliaia di
euro per ristrutturare il Portico di
San Luca, per il 2015 il ricavato è
stato devoluto alla raccolta fondi
per il restauro del Nettuno.
22
Cotabo ha sostenuto l’evento
promuovendolo sulle fiancate di
diversi taxi ma ha anche organizzato un servizio di trasporto gratuito per persone con difficoltà
motoria che volevano partecipare all’evento che si è tenuto lungo
il portico di San Luca
ALLARME DEI SINDACATI: “AUTISTI DEI BUS
COSTRETTI A VIOLARE LE NORME”
Le critiche di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal
e Ugl all’assessore Colombo per la mobilità in città
Per gli autisti dei bus, muoversi nel traffico di Bologna rappresenta una situazione talmente “insostenibile” che i conducenti, “per garantire un minimo di servizio decente, ogni giorno sono costretti a
violare sistematicamente il Codice della strada con
manovre vietate, assumendosene pienamente la
responsabilità”.
É quanto scrivono i sindacati di categoria del trasporo che mettono nel mirino l’assessore comunale alla Mobilità, Andrea Colombo, in una nota firmata da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal
e Ugl. Per i sindacati è importante far sapere che
già a partire da luglio, in occasione di un “incontro
specifico” con Colombo, furono segnalate le “problematiche” relative “al traffico, alla viabilità’’ e di
conseguenza alla regolarità dei servizio a seguito di
alcune scelte del Comune.
I sindacati fanno riferimento ad un lungo elenco di
strade: via Toscana, via Irnerio nei giorni di mercato,
via Saffi, viali, via Emilia Levante all’incrocio con via
Bellaria, stazione ferroviaria, via Saragozza, piazza
XX Settembre. Lungo queste arterie “da molti mesi
gli autobus di tutte le linee subiscono ritardi mediamente di 15-20 minuti a corsa e non di cinque
minuti come viene dichiarato dall’assessore”, continua la nota.
“Le cause principali di questi ritardi sono dovute ai
nuovi impianti semaforici e alla loro sincronizzazione”, sostengono le sigle di categoria, che contestano anche “piste ciclabili parallele alle corsie preferenziali, infrastrutture non adeguate al passaggio
dei bus, corsie e rotonde strette, traffico in aumento sulle strade limitrofe al centro”. Una situazione
“diventata insostenibile per gli autisti, che non solo
sono costretti a lavorare per tutto il giorno in un
traffico caotico - scrivono i sindacati- ma devono
subire continuamente le ire degli utenti che lamentano i ritardi e disservizi”.
Di conseguenza, “non sono rari gli episodi di vere
e proprie aggressioni verbali agli autisti da parte
di utenti esasperati”, sottolineano i sindacati. É in
questo contesto che gli autisti si vedono “costretti
a violare sistematicamente il Codice della strada”,
ma questa situazione “non è più tollerabile e urge
una soluzione in tempi brevi da parte del Comune”.
In caso contrario, avvertono le sigle di categoria,
“saremo costretti a mobilitare i lavoratori anche con
azioni di sciopero”.
Cotabo, come da richiesta del Comune • Cotabo ha dato mandato all’avvocaNei giorni scorsi, sul quotidiano Il Corriere
to Tommaso Guerini di tutelare in ogni
di Bologna, ha immediatamente contatdi Bologna, è comparso un articolo in cui si
sede i diritti, gli interessi e il buon nome
tato Arpa e fatto predisporre una relaziofa riferimento ad una indagine della Procura
della cooperativa. Nei prossimi giorni
ne sui controlli eseguiti nel corso degli
della Repubblica, nata da un esposto anol’avvocato Guerini presenterà un espoanni. I tecnici di Arpa, su sollecitazione
nimo, relativa ad un presunto inquinamento
sto alla Procura della Repubblica di Bodi Cotabo, oggi hanno effettuato un sodei terreni dell’area Cotabo. Questa la rispologna, denunciando comportamenti difpralluogo nella sede di via Stalingrado
sta del Cda di Cotabo, inviata al quotidiano
famatori e calunniosi nei confronti della
per valutare quali altre verifiche effetil 25 novembre 2015:
società e dei suoi amministratori
tuare. Gli accertamenti ulteriori chiesti
• Lo scorso 12 ottobre 2015, l’assessore
da Arpa saranno fatti nei prossimi giorni • Nel ribadire la più totale disponibilità a
all’Urbanistica del Comune di Bologna,
collaborare con la magistratura e forniPatrizia Gabellini, ha informato Cota- • Dal 2003 ad oggi, sono stati fatti undici
re ogni chiarimento utile agli inquirenti,
controlli sui suoli, anche con georadar
bo di aver ricevuto segnalazione di una
Cotabo precisa che al momento non ha
e carotaggi in profondità, e sulle copotenziale contaminazione del terreno e
ricevuto nessun atto formale relativo
perture. Non sono mai emerse criticità.
di aver girato la segnalazione ad Arpa,
all’inchiesta citata sulla stampa.
in quanto ente competente al controllo.
23
Informazione ai Soci
LA CINA É VICINA
ANCHE PER I TAXI
Da sinistra: Roberto Grandi e Yi Liu del collegio di Cina, Marco Benni e Mirko Bergonzoni di Cotabo,
al centro della pagina Gilberto Franceschelli che ha curato la distribuzione dei depliant assieme ad una interprete
I
l depliant informativo di
Cotabo è stato tradotto anche
in cinese, per intercettare la comunità dei residenti, gli studenti
e le delegazioni business in arrivo
sotto le Due Torri
Per Cotabo, essere impresa al passo con i
tempi vuol dire prestare la massima attenzione ai cambiamenti
in atto, non solo di
natura economica ma
soprattutto di natura sociodemografica.
Cotabo è un’impresa
aperta che, nel mercato sempre più globale e all’interno di una
società sempre più multiculturale, offre servizi di qualità e riserva
grande attenzione alle esigenze di
quella fascia di nuova clientela che
24
sceglie il taxi per i propri spostamenti. A cominciare dalla messa
a disposizione degli utenti di nuove tecnologie, che parlano un linguaggio universale, che rendono
semplice per tutti avvicinarsi ad un
taxi e a Cotabo.
É questa l’impostazione che ha portato Cotabo a far
tradurre in cinese il
depliant informativo per i clienti, sulle
modalità con cui è
possibile prenotare
un taxi. La comunità cinese è una
delle più grandi in
città; gli studenti cinesi sono la prima
etnia di stranieri iscritti all’Università di Bologna, circa 800; sotto
le Due Torri arrivano sempre più
delegazioni business dalla Cina,
un flusso destinato a crescere con
i nuovi collegamenti di Emirates
verso l’Estremo Oriente. Il depliant
tradotto, nei giorni scorsi, è stato
distribuito in diversi punti vendita
cinesi nelle zone di Bologna dove
risiedono molti cinesi. La distribuzione è avvenuta con il supporto di
una traduttrice.
Il depliant è stato presentato anche al professor Roberto Grandi,
Presidente del Collegio di Cina,
uno dei fiori all’occhiello dell’Università di Bologna, nel corso di un
incontro con il direttore di Cotabo,
Marco Benni, e il consigliere di Cotabo, Mirko Bergonzoni. Nel corso
dell’incontro sono stati delineati
scenari di possibili ulteriori collaborazione, soprattutto per quanto
riguarda i convegni internazionali,
con le associazioni degli studenti e
con l’Istituto Confucio, che ha sede
presso l’Università di Bologna.
UN TAXI
DI SOLIDARIETÀ
PER MOSES
Il sostegno alla onlus che aiuta i bambini di alcune
delle zone più povere del mondo. Da Aung San Suu Kyi
con la penna gialla di Cotabo
L
e motivazioni che hanno portato alla costituzione di Moses Onlus si fondano nell’esperienza di 4 dei 6 Soci fondatori,
vissuta in occasione dello Tsunami il 26 dicembre 2004 che li ha visti sopravvivere miracolosamente
alla catastrofe a Khao Lak in Thailandia. Gli obiettivi istituzionali
dell’Associazione sono rivolti fondamentalmente alla produzione di
solidarietà attiva nei confronti di
popolazioni colpite da catastrofi.
Le attività portate avanti dall’associazione sono diverse e in questo
percorso di solidarietà Moses ha
incrociato anche Cotabo. Ne parliamo con Patrizia Saccaggi, una
delle fondatrici dell’associazione e
anima di Moses assieme al marito Francesco Baietti, di cui Patrizia
parla nell’intervista.
Moses sta facendo molto per tanti, anche noi possiamo fare qualcosa per Moses.
Info: www.moses.it
Patrizia Saccaggi, di cosa vi state
occupando in questo periodo?
“In questo momento Moses sta
seguendo 3 progetti, la piccola
scuola di Ivano (campione di baseball bolognese) a Sho Me in Rakhine state, vicino al Bangladesh, e
ci prodighiamo per dare istruzione
ad un gruppo di 80 bambini di etnia Chin, tra le etnie più povere del
Myanmar. Stiamo proseguendo
con il nostro impegno nella scuola di Moses in Kayin State, dove
abbiamo 250 alunni su 10 gradi
(dai 5 ai 17 anni). É una scuola
pilota ed esempio per altre realtà
della giungla birmana della black
area. Stiamo andando avanti con
la scuola informale per figli di migranti birmani nella zona di Phan
Nga, con un ponte verso la scuola Thai, un progetto di integrazione senza assimilazione. I bimbi
seguono il programma Birmano
e Thai, nelle due lingue ed in più
studiano inglese. Ci occupiamo
delle emergenze, ad esempio per
l’alluvione in Rakhine state stiamo
provvedendo a distribuire riso alle
25
Informazione ai Soci
popolazioni più colpite; sempre in
Rakhine State stiamo aiutando le
bambine e le famiglie che sono
state oggetto di violenze sessuali (emergenza gravissima), in
più continuano i nostri progetti di
“Insegnare ad insegnare” con i Monaci delle zone rurali più remote.
Ci può raccontare in poche parole
cosa fa Moses Onlus?
Le nostre aree di intervento sono
sanità ed educazione. I nostri progetti, che nascono
sempre da esigenze
delle comunità e mai
imposti, aiutano le
popolazioni più povere ad uscire dall’analfabetismo. Ci rivolgiamo ai bambini
e agli insegnanti sia
con le scuole di Moses che con i corsi
annuali di training
alle insegnanti. I
progetti sono seguiti
dai volontari italiani
personalmente
e a loro spese. Naturalmente Moses
ha un pool di insegnanti locali per
seguire i bambini e ha ostelli per
gli orfani, i bambini soli che sono
accolti nelle nostre “povere” scuole, nel senso di strutture semplici.
Puntiamo molto sull’igiene come
prevenzione alle malattie e facciamo training sia agli alunni che agli
insegnanti con campagne mirate
che spaziano dal primo soccorso,
alla salute della donna, dall’igiene
più semplice, come lavarsi le mani,
o il pericolo degli escrementi, o
26
rete idrica e servizi igienici, raccolta differenziata, allevamento e coltivazioni per auto sostentamento
dei bimbi e delle famiglie negli ex
campi sfollati interni al Myanmar.
Poi c’è “Insegnare ad insegnare”, corsi di insegnamento per gli
insegnanti che hanno un coinvolgimento a grappolo, per ricadere
su più realtà possibili, con l’aiuto dei Monaci Buddisti. Facciamo pubblicazione e divulgazione
gratuita di materiale librario per
le scuole più povere, testi in lingua birmana di scienze, poesia,
geografia, materiale per la matematica attiva e concreta con
materiale riciclato. Abbiamo creato la prima clinica omeopatica
nella giungla. Inoltre, è in cantiere la creazione di un mulino ad
acqua a basso costo per dare
corrente elettrica qualche ora ai
nostri bambini nella giungla che
studiano a lume di candela, con
pericolo di incendio e danno della
vista...
Come è nato il rapporto di Moses
Onlus con Cotabo?
Ci siamo conosciuti tramite un
caro amico comune, membro di
Moses, e vista la convergenza
della visione e la semplicità estrema delle nostre condizioni, è nata
una bellissima amicizia che ci ha
portato a condividere momenti di
gioie e di dolore. Cotabo c’è sempre stata, con aiuti
concreti, con suggerimenti utili e sostegno morale. Cotabo
è spesso la spalla su
cui appoggiarsi, con
cui aprire il cuore,
anche nei momenti
difficili, sicuri di essere ascoltati, capiti
e ben consigliati.
Cosa si potrebbe
fare di più per sostenervi?
Il momento è molto
difficile per Moses,
stiamo rischiando di
chiudere. I momenti di crisi come si sa coinvolgono
prima i più poveri e poi tutti gli altri.
Questa missione a cui stiamo partecipando, ad esempio, aveva uno
scopo doloroso, ma siamo riusciti
ad arginare un pochino le difficoltà e a procrastinare la morte di un
sogno per tanti bimbi birmani a
Phan Nga. Purtroppo nella spending review familiare, le prime spese tagliate sono le non necessarie,
e fare beneficienza è tra le spese
che le famiglie italiane tagliano per
prime. Il sostegno di tutti è sempre prezioso: in questo momento
abbiamo bisogno di qualcuno che
ci aiuti a vendere i biglietti della lotteria. Abbiamo trovato premi bellissimi (Iphone, Ipad pro, smart tv),
e venderemo i biglietti ad 1 euro.
Se saremo in tanti a spendere una
cifra piccola piccola, potremo an-
fine Thai Myanmar, dove abbiamo
la grande scuola e tante piccole
scuole associate.
Operate nel mondo, ma avete
sede a Bologna: che rapporto c’è
con la città?
Moses è piccola e questo le fa
avere dei pregi, per trovarsi spesso facilmente al posto giusto al
dare avanti un anno con tanto entusiasmo e sicuri di penetrare profondamente nel povero tessuto
sociale di cui ci occupiamo. Vorrei,
inoltre, dare in questa intervista,
un’anteprima: l’Universita’ di Trento ha scelto Moses per scegliere
gli studenti più meritevoli per borse di studio Erasmus. Da 2 settimane Moses é stata scelta come
punta di diamante per provvedere alla realizzazione di piccoli arti
artificiali, autoprodotti, destinati a
bimbi che hanno perso le mani a
causa delle mine antiuomo al con-
momento giusto, e difetti, siamo
in pochi e non si può fare tutto.
A Bologna, grazie a Cotabo, c’è
stata una bellissima campagna
SALVAUNBIMBO, con i Taxi appositamente preparati per promuovere l’iniziativa “io scio con il
cuore”, a Madonna di Campiglio, in
una sorta di gemellaggio virtuoso,
grazie al Patrocinio del Comune,
abbiamo fatto la mostra di Moses
Angoli (Angeli) Birmani a Palazzo
D’Accursio. Sono state fatte cene
alla Cantina Bentivoglio, a Ponte
Ronca, alla Barattina di Trebbo di
Reno, piccoli eventi a Castel Maggiore e a Trebbo di Reno.
Una cosa molto bella è il sostegno dei commercianti di Trebbo
di Reno all’iniziativa SALVAUNBIMBO: per un periodo preciso,
ogni commerciante volonteroso e
sensibile , sposa nella sua attività i
protetti di Moses e li sostiene riservando una piccola percentuale del
proprio lavoro ai
nostri bimbi e alle
nostre mamme.
Vedere un paese
intero unito in un
gesto di una simile solidarietà è
davvero toccante!
Ci può dire qualcosa sui suoi
viaggi in taxi, a
Bologna e nel
mondo?
Il taxi a Bologna...
il primo Amico
che hai in una
grande città (per
una montanarina in trasferta)...
Grandi incontri sui Taxi di Bologna, ricordo un signore che aveva
perso la moglie e mi ha regalato
l’emozione di leggere la lettera del
figlio alla madre, ricordo persone
simpatiche, accoglienti, come solo
i bolognesi sanno essere. Ricordo
la gentilezza di un altro taxista che
mi dava lezioni su come fare le rotonde, con una gentilezza paterna.
Ci sono poi anche tassiste, sempre speciali e con storie profonde
da raccontare. Un ricordo speciale
hanno invece, andando fuori Bo27
Informazione ai Soci
no e che si facevano trovare senza troppe domande, ogni mattina,
presto, dietro l’angolo, se avevamo
bisogno. Ora il parco macchine è
totalmente rinnovato, cominciando dalla piccola
Cherry, un’auto minuscola
e cinese, dove Francesco
“entra a rate”, per la sua
altezza, e che ora trascorrono più tempo in coda che
in marcia, visto il caos nuovo della città.
Ci può raccontare la storia delle penne Cotabo
arrivate in Birmania fino
al suo incontro con Aung
San Suu Kyi?
Patrizia Saccaggi e Francesco Baietti con Aung San Suu Kyi
Francesco porta sempre
ornato da pizzi logori e sporchi. Ci grandi giacche piene di tasche,
muovevamo per la città divisi, per- perchè a viaggiare “snelli” devi
chè allora per lavorare dovevamo avere con te un ufficio ovunque ti
fingerci turisti, ed incontrare Aung trovi. In una delle sue tasche per
San Suu Kyi e i suoi collaboratori anni, ha avuto un posto speciale
era rischioso. Francesco (Baietti, la penna gialla regalata da Marndr) partiva in una direzione, io in co a Francesco un Natale di tanti
quella opposta, poi cambiavamo anni fa. Dal primo istante, vuoi per
taxi, e dopo mille giri, ci ritrovava- il colore azzeccato, la forma ermo al posto stabilito, ad orari diver- gonomica, l’inchiostro chiaro ed
si, per organizzare gli aiuti alle vit- affidabile é diventata “La” penna!
time di Nargis. Taxisti che, a volte, Ci ha accompagnato in ogni misci davano una mano, che capiva- sione, ha firmato contratti (quanlogna, i taxi di Yangon, nel periodo della dittatura: auto degli anni
50, spesso con il fondo sfondato,
che avevano sovente l’abitacolo
do è nata UWK, la scuola nella
giungla, la penna gialla Cotabo si
stimava tutta, nella sua corsa su
un foglio di carta tanto importante
per tante povere donne e bambini
a cui avevano raso al suolo e bruciato i poveri villaggi), l’ha tenuta
tra le mani la Signora, quando ci
ha scritto una dedica su un suo
acquerello, e la penna gialla era
ancora più fiera. Una penna che
dal taschino ci faceva sentire la
vicinanza di un amico, una penna
che sapeva sorridere, rincuorare, e
sapeva correre veloce, come i Taxi,
a Bologna, verso sempre nuovi
aiuti.
I biglietti di “SALVA UN BIMBO”,
la lotteria di Moses. Il sostegno
di Cotabo a Moses è anche nella
vendita dei biglietti. I proventi della lotteria sosterranno le attività
della onlus. I biglietti si potranno
acquistare nella sede di Cotabo.
Ringraziamento a Parma16-Bologna20-Prato06-Asti08
La sera del 31/10/2015 durante il regolare svolgimento del servizio ho avuto un incidente stradale,
con seri danni per la mia auto. Oltre a questo, si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine
e della ambulanza e per tutto questo è stato di vitale importanza l’aiuto dei colleghi. Vorrei ringraziare
i colleghi che mi hanno aiutato e sostenuto, ognuno in maniera preziosa, fino al termine di tutte le
procedure. Grazie ad Athos Bologna 20, Claudio Parma 16, Alfonso Prato 06 e Patrick Asti 08.
Aldo Salmi, collaboratore di Milano 04.
28
Anniversari
40
anni
Maurizzi Angelo
Ballestri Franco
Cotoia Antonio
Roffi Giuseppe
35
25
anni
Cati Angelo
Cinti Gabriele
Dalla Albertino
Emmi Concetto
Lippi Branchini Gabriele
Nanni Loris
Parisini Andrea
Frazzoni Giovanni
anni
20
anni
Castrechino Laura
30
anni
Righi Roberto
Bignami Angelo
Carrara Luca
Cati Stefano
Chichinato Daniele
Malaguti Paolo
Tassinari Marco
Bonfiglioli Stefano
Cabassa Fabio
Chichinato Franco
Cini Claudio
Codeluppi Marcello
Gherardini Mirco
Giuliani Daniele
Marzaroli Francesco
Negrini Massimo
Petrucci Alessandro
Rapparini Andrea
Tossani Davide
Tuzi Massimiliano
29
Gruppo preghiera
Alla ricerca della buona notizia:
IL GIUBILEO DELLA
MISERICORDIA
C
ari colleghi taxisti, fratelli
nella fede, in un mondo
in guerra, segnato dalla
povertà, dalle migrazioni di
massa, la misericordia è un
valore di cui c’è estremo bisogno.
Ad essa è dedicato il Giubileo
Straordinario: un anno consacrato
alla remissione dei peccati, alla
riconciliazione.
Un tempo speciale che la Chiesa
offre per la conversione del
popolo di Dio ed è caratterizzato
dalla possibilità di ottenere
l’indulgenza giubilare attraverso
il pellegrinaggio a una chiesa
giubilare. L’Anno Santo è stato
indetto da Papa Francesco l’11
aprile con la bolla “Misericordiae
Vultus” e ha avuto il suo inizio
ufficiale l’8 dicembre, solennità
dell’Immacolata Concezione, con
l’apertura della Porta Santa di San
30
Pietro e successivamente delle
altre 3 basiliche pontificie romane:
San Giovanni in Laterano, Santa
Maria Maggiore e San Paolo fuori
le Mura... per poi concludersi il
20 novembre 2016, Solennità
del Signore Gesù Cristo Re
dell’Universo. Questo 65° anno
giubilare è “straordinario” non
soltanto perché non cade nei
25 anni canonici di distanza dal
precedente (l’ultimo è stato quello
indetto da Giovanni Paolo II nel
2000) ma anche perché sarà il
primo Giubileo tematico (dedicato
alla misericordia) e “decentrato”
della storia della Cristianità: infatti
Papa Francesco ha voluto istituirlo
in tutte le cattedrali del mondo: ogni
Diocesi del mondo potrà aprire
la sua Porta Santa. A conferma
di questo spirito mondiale dato
all’anno giubilare, Papa Francesco
ha deciso di andare ad aprire la
prima Porta Santa non a Roma, ma
a Bangui, capitale della Repubblica
Centrafricana, dove si è recato in
visita lo scorso 29 novembre.
L’Anno Santo arriva in un momento
storico delicatissimo, dove cresce
l’ansia per il terrorismo e i conflitti
tra popoli e fedi. La Chiesa,
nell’idea di Papa Francesco,
può e vuole ergersi a baluardo
contro le differenze. Centrale a
questo proposito il richiamo del
pontefice all’Ebraismo e all’Islam
per ritrovare proprio sul tema della
misericordia la via del dialogo e del
superamento delle difficoltà che
sono di dominio pubblico.
Per l’Anno Santo il Papa ha
pensato a tutti, anche agli anziani
e ai malati che non potranno
venire a Roma. Ai carcerati sarà
dedicata una speciale giornata
giubilare, e sono stati invitati ad
attraversare la porta della cella
come fosse una “porta santa”,
di rinascita. Un ulteriore tratto di
originalità del Giubileo è offerto
dai Missionari della Misericordia
che raggiungeranno le periferie del
mondo. Papa Francesco darà loro
il mandato il mercoledì delle Ceneri
con la celebrazione in San Pietro. Il
Papa ha stabilito che i “missionari
della
misericordia”
verranno
inviati tra la gente nei luoghi della
quotidianità e che venga concesso
a chi lo chieda il perdono anche
per i peccati più gravi, compreso
l’aborto, che per la Chiesa equivale
al rifiuto della vita.
Papa Francesco, inoltre, ha
disposto che per ottenere
l’indulgenza si compiano gesti di
carità verso i forestieri e i bisognosi
e si contribuisca a fare in modo che
i carcerati possano “trasformare
le sbarre in esperienze di
libertà”. Anche noi nel nostro
lavoro abbiamo la possibilità di
compiere gesti di carità... penso
in particolare ai nostri clienti più
disagiati... anziani... disabili...
malati che si recano agli ospedali...
che possono necessitare anche
solo di un aiuto fisico per salire e
scendere dal taxi...
I “Grandi eventi”: Sono quelli
per cui si prevede la massima
affluenza di persone. Oltre
all’apertura della Porta Santa della
Basilica di San Pietro l’8 dicembre,
c’è l’esposizione delle spoglie di
Padre Pio tra l’8 e il 14 febbraio e
la canonizzazione di Madre Teresa
di Calcutta nel mese di settembre
(considerati i tre eventi clou). Poi
la Giornata mondiale per la pace il
1 gennaio; il Giubileo dei ragazzi e
delle ragazze tra i 13 e i 16 anni il
24 aprile; il Giubileo degli ammalati
e delle persone disabili il 12
giugno; la giornata mondiale della
gioventù a Cracovia dal 26 luglio al
1 agosto; l’incontro con il mondo
del volontariato il 4 settembre; il
Giubileo dei carcerati in San Pietro
il 6 novembre e la chiusura della
Porta Santa il 20 novembre. Sul
sito del Giubileo della Misericordia
(www.im.va) è attivo il modulo per
la registrazione dei pellegrini per
partecipare agli eventi e prenotare
il pellegrinaggio alla Porta Santa.
I taxisti del Gruppo di Preghiera
“San Paolo”
Anche noi taxisti vogliamo salutare
con gioia Mons. Matteo Zuppi;
ci sembra importante riflettere
sulle prime parole, indirizzate alla
sua nuova diocesi di Bologna, ma
anche traccia per la vita di ognuno
di noi, con l’invito a metterci
assieme per strada, senza borsa e
bisaccia ma con entusiasmo:
“Il tempo è davvero superiore
allo spazio! Questo anno Papa
Francesco lo ha proclamato
anno della misericordia. Non
poteva essere migliore inizio. Ci
metteremo assieme per strada,
senza borsa e bisaccia, con
l’entusiasmo del Concilio Vaticano
II, per quella rinnovata pentecoste
che Papa Benedetto si augurava...
A cinquanta anni dal Concilio
voglio provare, con voi, a guardare
il mondo e ogni uomo ancora
con quella «simpatia immensa»,
volendo la Chiesa di tutti, proprio di
tutti, ma sempre particolarmente
dei poveri. Insieme faremo un
pezzo di strada. Con la gioia del
Vangelo. Mi perdonerete all’inizio
qualche
inflessione
romana.
Ma c’è una parola che imparerò
subito, perché voi la pronunciate
con un accento che mi ha sempre
ricordato un tratto molto materno:
«teneressa». È quella che chiedo
alla Madonna di San Luca, perché
mi e ci protegga.”
Mons. Matteo Zuppi
Vescovo di Bologna
AVVISO IMPORTANTE:
Amici colleghi, il Gruppo di Preghiera S. Paolo, costituito tra i taxisti COTABO sensibili ai valori dello
spirito, si ritrova ogni secondo Martedì del mese: ci incontreremo nella Sala riunioni COTABO alle ore
14.30, con l’opportunità di momenti di riflessione e di preghiera: reciteremo insieme il Rosario, cui
farà seguito una riflessione-confronto su temi religiosi .
L’invito è cordialmente esteso a tutti i colleghi taxisti! Questo nostro Gruppo, in piena comunione con
la Chiesa in Bologna, è assistito dalle Suore Missionarie del Lavoro e da Alberto Manni.
Per contatti e informazioni:
Pietro Bianco (LUCCA 4) - cell. 347.6964788
31
Racconti notturni
RACCONTI
NOTTURNI
I tre diversamente alti
Francesco Selis (FI01)
G
li succedeva spesso, di
cominciare la sua notte
di lavoro inquieto e col
presentimento di qualche fastidio,
quando, alle diciannove in punto,
Precisino accendeva il tassametro,
il tablet e il motore della sua Toyota.
In effetti il suo maniacale e
intransigente amore per la
legalità e le regole (dote invero
poco diffusa a livello nazionale...)
lo portavano di frequente a
vivere episodi sgradevoli, oltre al
consueto accumulo di piccole
rabbie e frustrazioni nel vedere
disattese, per le strade della città,
le regole più elementari per una
vita collettiva ordinata e sicura.
In quella incipiente notte ventosa
di inizio febbraio, mentre si dirigeva
verso il centro, Precisino ricevette
32
la prima chiamata.
“Otto minuti”: di rado indicava
meno, prudenzialmente, certo, ma
anche perché, evitando inversioni
di marcia non consentite, sorpassi
azzardati e strappi di velocità per
superare le trappole semaforiche,
davvero l’avvicinamento all’indirizzo degli utenti era ogni volta una
piccola grande impresa.
Ad attenderlo c’era uno strano trio
di persone.
Svettava fin da lontano la mole
rotonda di un ragazzotto obeso
rinchiuso nel suo cappottone,
accanto al quale si profilava
l’inconfondibile fisionomia di un
uomo affetto da nanismo e, quasi
nascosta dai due, la figurina esile
e ricurva di una donna molto
anziana con una borsa al braccio
e, nell’altro, un bastone che la
sosteneva.
Precisino accostò. Il primo a entrare
fu il nano, che spavaldamente aprì
la portiera anteriore e si accomodò
accanto a lui, mentre dietro prendevano posto gli altri due.
Con tangibile imbarazzo, il nostro
collega, dopo aver salutato i suoi
nuovi ospiti, si rivolse a lui:
“Le chiedo scusa, ma dovrebbe
sedersi dietro anche lei.”
“E perchè?”
“Il codice della strada prevede che
davanti possa sedersi solo una
persona adult... ehm, di una certa
statura, per ragioni di sicurezza.”
“Ma la cintura la metto, io!”
“No, la cintura non c’entra, la regola
è proprio quella.”
Con un’espressione molto con-
trariata, l’uomo uscì e rientrò dalla
porta posteriore, facendo spostare
il piccolo Ciccio-Bomba al centro e
ripiegare in corner la vecchina col
bastone; appena seduto, si allacciò
molto teatralmente la cintura di
sicurezza, invitando gli altri a fare la
stessa cosa: “Il nostro autista è ligio
alle regole!” aggiunse sprezzante.
Il bambino rapido obbedì, mentre
l’anziana signora, evidentemente
piuttosto sorda, rimaneva impassibile.
Precisino osservò la situazione,
ripassò mentalmente le regole e
poi, con le mani che cominciavano
a gelarsi per il fastidio e il disagio,
riprese la parola, rivolgendosi agli
altri due.
“Devo chiedervi quanto siete alti.”
Il Ciccio, molto orgogliosamente,
rispose: “Uno e quarantanove, mi
hanno misurato ieri in palestra!”
“E lei signora?”
“Come dice?” esalò lei con un filo di
voce.
“Vuole sapere quanto sei alta!” gli
chiesero sonoramente in coro gli
altri due.
“Mah, sarò un metro e cinquanta.”
“Ce l’ha la carta d’identità, signora?”
“Cosa, l’indennità?”
“La carta d’identità, il documento!”
tuonarono gli altri due, sfogando
sulla poveretta il disagio che,
sempre più, riempiva l’abitacolo
di quell’auto bianca dalle luci
d’emergenza accese.
La
vecchina
cominciò
a
scartabellare nella borsa, ma solo
con l’aiuto del ragazzo riuscì a
smistare il documento fra mille
altre tessere, santini, scontrini e
foglietti vari.
“Eccola!” e la porse al tassista, che
accese la luce interna e, avendo
temuto il peggio, emise un sospiro
di sollievo: “Sì, c’è scritto proprio
uno e cinquanta.”
“Bene. Possiamo andare adesso?”
chiese impaziente il nano.
“No signori, dovreste togliervi la
cintura di sicurezza e cambiare di
posto.”
“Cosa?” sbottò l’altro.
“Lei può restare dov’è: sono la
signora e il ragazzo che dovrebbero
invertirsi: lui di lato e lei nel mezzo.”
“Esci, nonna!” fece Ciccio, senza
trattenere un’espressione divertita.
“Cosa?”
“Devi uscire, devi sederti qui in
mezzo!”
“E perché?”
“Boh, l’ha detto il tassista.”
Precisino fu costretto a scendere,
precedendo il piccolo mangiatore
di hamburger nell’aiutare la
vecchietta ad aprire la portiera.
Quando finalmente si furono
risistemati tutti quanti, simile a un
giocatore sulla scacchiera, osservò
la nuova situazione.
“Si parte ora? Guardi che non
abbiamo intenzione di passare la
serata qui, col tassametro che va.”
“No, è fermo, non vede? Lo
sbloccherò quando partiamo.”
“E allora partiamo!” esclamò
bestemmiando.
“No, un momento ancora. La
signora
dovrebbe
allacciarsi
la cintura, mentre voi dovreste
slacciarla.”
“Cosa c’è?” sospirò la vecchietta,
che era sorda ma capiva che la
situazione stava degenerando.
Dopo una variante della precedente
bestemmia, il nano infuriato disse:
“Ha finito di prenderci per il...?
E quale sarebbe la ragione di
questo teatrino?”
Aggrappandosi alla sua unica
sicurezza, quella del codice della
strada di cui era un perfetto
conoscitore, il malcapitato nostro
collega provò a spiegare:
“I taxi sono esentati dall’obbligo
dei seggiolini speciali di ritenzione
per i bamb... ehm per le persone
di statura inferiore al metro e
cinquanta, che non devono
allacciarsi la cintura, ma devono
essere sorvegliati da un adult...
ehm da una persona di statura
superiore al metro e cinquanta;
quest’ultimo è tenuto ad allacciare
la cintura.”
“Dunque io e il ragazzo dovremmo
farci sorvegliare dalla nonna,
cinturata e col bastone? Ah ah
ah! Venite, prendiamo un altro
taxi che per oggi mi sono divertito
abbastanza!” e platealmente aprì la
portiera e uscì.
A volte sarebbe meglio stare zitti
e prenderla persa, ma quando si
è precisini non si rinuncia mai ad
andare fino in fondo:
“Guardate che mi dovete pagare
l’avvicinamento” disse con voce
ferma e impersonale il poveretto,
mentre anche gli altri due uscivano.
“Cosa vuole?” tuonò il nano da
fuori.
“Dice che vuole essere pagato”
sentenziò Ciccio-Bomba.
Il nostro tassista vide il nano
gonfiarsi come un pallone per la
rabbia, poi la sua fortuna volle
che un atro taxi, libero, rallentasse
proprio davanti a loro. Il nano gli
fece subito un imperioso segno di
fermarsi e di farli salire.
“Tutto bene?” chiese il collega.
“Tutto bene, vai pure” rispose.
E osservò, disgustato ma anche un
po’ sollevato, i tre che entravano,
uno davanti e due dietro, e l’altro
tassista che, senza batter ciglio,
ripartiva veloce.
33
Racconto Bertagnin (MI14)
S
ono al posteggio dell’Ospedale Maggiore. In questa
tarda mattina di fine
luglio un crudele sole dardeggia
implacabile. Insieme ai colleghi
si suda, si impreca e si sbuffa su
quella chiamata che non arriva
mai.
Fare il taxista compendia lunghe
attese al caldo. É uno degli aspetti
negativi del mestiere.
Finalmente il radio taxi squilla fra
l’esultanza di tutti e quindi, presa
la corsa, mi avvio salutando i
malcapitati colleghi che se ne
restano a sudare. Alzo al massimo
l’aria condizionata e mi dirigo
quindi verso il reparto maternità
dove il terminale radiotaxi mi
segnala debba recuperare i miei
clienti.
Arrivo, è una coppia di indiani,
probabilmente di etnia sikh, dato il
vistoso turbante ocra che indossa
lui. É alto, distinto e come tutti gli
uomini sikh, barbuto. La moglie
indossa un vestito tradizionale
rosso scuro, tutto veli, ricami,
perline e con bordi in oro. Il lembo
34
SI VIENE
E SI VA
che ne ricopre il capo nasconde
parzialmente il volto dall’incarnato
scuro, ma ne lascia vedere gli
occhi, neri, profondi, liquidi e un
po’ misteriosi. Devono essere
benestanti,
l’abbigliamento
all’occidentale di lui e il colorato
sari di lei sono curati e di ottima
fattura. La cosa che però più
incuriosisce è quel piccolo
fagotto che lei ha in braccio e che
accudisce amorevolmente. Un
nuovo arrivato fra noi nel mondo
che se ne sta lì anche lui tutto
avvolto in drappi e veli.
Mi è capitato altre volte di
prelevare coppie in uscita da
un reparto maternità, ma quelle
italiane sono spesso dotate di
un considerevole repertorio di
attrezzature varie. Carrozzine,
porta bebè ipertecnologici che
si applicano a passeggini e, con
sofisticati attacchi ,alle cinture
di sicurezza. Valigie, valigine,
ammennicoli vari e disparati
completano l’equipaggiamento al
seguito. Qui più semplicemente la
madre si stringe al petto il nuovo
nato conferendo un’immagine
antica, quasi biblica, a questa
nuova maternità.
“Beh, mi sa che abbiamo un nuovo
venuto qui” dico io per rompere
il ghiaccio una volta sceso per
caricare la valigia che lui mi porge.
“Sì, ha solo due giorni” risponde
lui sfoderando un candido sorriso
“questo è il suo primo viaggio!”
Lei sale silenziosa con mosse
aggraziate, tutta compresa nella
sua nuova condizione di madre e
l’auto si riempie subito dei suoi
profumo esotici. Quel modo di
fare modesto e delicato che ha,
i veli che in parte nascondono
lei e il neonato, questi odori di
sandalo e di patchouli evocano
in me quella sottile impressione
d’ignoto che spesso gli orientali
suscitano a noi europei.
La maternità, poi, si dice accentui
in noi maschi il senso del mistero.
Dare la vita è condizione non
concessa agli uomini e come
tutte le cose ignote ha un che di
misterioso e incomprensibile.
Sale anche il neo padre che,
sfoderando il suo abbagliante
sorriso, mi dice di recarmi nella
zona di via Ferrarese, il quartiere
più multietnica della città della
città dove evidentemente vivono.
Arriviamo, lei scende, dolce e con
i sui odori di jungla, stringendo
l’amato fagotto fra le braccia.
Mi guarda coi suoi occhi ardenti
ed io, per educazione, la saluto
anche se lei non dice nulla.
Forse nella sua cultura parlare
ad un uomo sconosciuto non è
consentito.
Mentre porgo la valigia a lui,
dico: “Beh... allora complimenti..
cos’è...?”.
“É
un
maschio,
l’abbiamo
chiamato
Hari”
risponde lui con gli occhi accesi
di orgoglio e soddisfazione
mentre guarda quella donna e
quel bambino come se si fosse
realizzata in un istante tutta la
sua vita.
Rivedo me, quando sono nati i
miei figli. La luce che brilla nei
suoi occhi e tale e quale alla
mia in quei momenti. Se non ci
credete vi farò consultare l’album
delle foto di famiglia!
Io ho indubbiamente la pelle
più chiara, il mio sorriso è meno
lucente e il turbante l’ho messo
solo qualche volta a Carnevale,
ma ciò che sente ora questo
indiano è uguale a quanto ho
provato io anni fa. Possiamo avere
la pelle di colore diverso, religioni,
opinioni, abitudini differenti, ma
davanti ai grandi eventi della vita
siamo tutti uguali, a qualunque
latitudine e sotto qualunque cielo.
L’emozione di diventare padre ci
rende del tutto simili!
Sono passate diverse ore e
si è fatto pomeriggio. Stesso
è il posteggio, stesso il caldo
infernale, stessa l’interminabile
attesa. Solamente il sole è un po’
meno cocente e in assenza di altri
colleghi me ne sto nel corsello
di accesso al posteggio che a
quest’ora è in ombra.
Due donne scendono dalla rampa
dell’ospedale e si avvicinano al
taxi. Avranno 45-50 anni e si
somigliano molto, forse sono
sorelle. Hanno l’aria mesta e
parlano fitto e a bassa voce fra
loro. In ospedale, in genere, si va
per essere curati, per risolvere un
problema di salute, ma a volte
capita di ricevere brutte notizie.
Dopo quel lungo e triste colloquio
si accomiatano e una sale sul taxi
così partiamo per la destinazione
indicatami.
Sono a metà di via Irnerio quando
un
singhiozzo
irrefrenabile
esplode dietro di me. Mi giro un
istante e vedo la mia passeggera
piegata in due sulle ginocchia
scuotersi in un pianto dirotto.
Accosto allora un attimo a
destra e a mezza voce chiedo:
“Signora sta bene? Vuole che mi
fermi? Vado a prenderle un po’
d’acqua?”. Lei, tutta chinata in
avanti scuote la testa in segno di
diniego mentre, fra i sussulti dei
singhiozzi si copre la faccia con
le mani.
Appoggio allora dei fazzoletti
di carta sul sedile accanto a
lei e proseguo lento verso la
destinazione cercando di non
disturbarla. Il dolore, si sa, ha
bisogno di essere sfogato.
Dopo un po’ la signora si
ricompone, si rialza, la sento
asciugarsi gli occhi e soffiarsi con
decenza il naso.
“Mi scusi sa… ma è che… è appena
morto mio padre” dice “… era
anziano si… ma in buona salute …
è stata una cosa improvvisa… non
ce l’aspettavamo… e io… gli volevo
così bene…”
Raggiungiamo infine la destinazione, la signora scende e io le
faccio le condoglianze di rito,
poi mi dirigo verso il posteggio,
avendo cura di scegliere quello
nelle vicinanze che a quest’ora è
più in ombra: il posteggio Misa.
Mentre vado non posso fare
a meno di pensare che oggi,
nell’arco di poche ore, il mio taxi
ha trasportato una nuova vita e, in
un certo senso, una nuova morte.
Non ha certo portato una persona
defunta, ad altre organizzazioni
sono affidate simili incombenze,
ma tutte le emozioni legate ad
un tale evento erano qui e hanno
fatto questa corsa con me. É
stato quindi muto testimone di
due degli atti fondamentali della
nostra esistenza.
Entro nel posteggio, mi prenoto
e spalanco i finestrini. Accendo
la radio, mi rilasso un po’ e
sento gli altoparlanti diffondere i
versi ritmati di quella canzone di
Luciano Ligabue che fa:
“… si viene e si va // tenendoci
stretti // tenendoci dritti perché
così si fa // si viene e si va…”
Mai parole di una canzone mi
sono sembrate più adeguata per
una giornata come questa.
35
Y
LANFR
L
E
D
ELLE
STORI
SE TI SALTA VIA IL SEDILE
DICI COSA ASSAI SCURRILE!
36
Come a noi accade spesso,
a correggere sto tonto).
che volavamo tuttora
da del tempo, non d’adesso,
A Ravenna atterriamo
e nulla era successo
ce ne andiamo via su in alto
e subito ripartiamo.
come ciò che accadde adesso:
ben lontani dall’asfalto.
Ovviamente all’atterraggio,
il sedile birichino
Io e Gianluca, il mio pilota,
anche se avrei il coraggio,
fece un salto di un gradino
andiam su in alta quota,
i comandi li ha Gianluca
e come che fossi in auto
dove il traffico bestiale
attento a qualche buca.
io mi aggrappai cauto
dove siam non ci fa male.
Andiamo anche ad Ozzano
al volante che in quel caso,
Solamente il “controllore”
e il provetto “capitano”
e anche adesso son persuaso,
da Bologna tien rancore
si fa un giro sulla pista
non era mica un volante
se acrobazia facciamo
mentre sotto lui avvista
ma il comando governante
che col Cessna non possiamo.
un aereo un po’ più in basso;
del velivolo ubbidiente
Con il radar ci controlla
più certo di tanta gente.
e da Lugo non ci molla:
Come quando prendi un dosso,
abbiam chiesto mille piedi
lo dico per paradosso,
e anche se tu non ci credi
questo Cessna compiacente
se facciam delle cazzate
fece un salto impertinente
ci becchiam delle sgridate
che spaventa anche il più bravo
e se vogliam fare i furbi
che del fatto è proprio ignavo.
perché nessun ci disturbi
lo seguiamo e lo sorpasso
Non era mica uno sterzo
andiam giù un poco di quota
poi facciamo un altro giro
anche se adesso ci scherzo,
e il nostro buon pilota
ed il paesaggio ammiro.
ma i più esperti dei piloti
qualche “curva un poco stretta”,
Verso Lugo, l’aeroporto,
reagiscon come gli idioti.
qualche “salto a cavalletta”,
ci abbassiamo e io sto accorto.
L’impennata repentina
la facciam per diversivo
Ovviamente il “comandante”
che facemmo in la cabina
per un volo “alternativo”!
rallenta come un aliante
fu invero assai gradita
Quella sera si fa un giro
e anche lui tiene i comandi
dalla gente sbalordita
con l’amico che io ammiro
e se poi tu ti domandi
che guardandoci volare
e mentre lui studia il “piano”,
come mai fiducia avrà
non sapeva che pensare:
quel di volo, prendo in mano
in questo pilota qua.
sono pazzi o temerari
i comandi come spesso
Ma comunque rallentiamo
quei due tipi, quei compari.
io piloto come adesso.
mentre di più abbassiamo
L’episodio assai cruento
Andiamo a fare un giretto
questo aereo ubbidiente
ci portò molto sgomento,
come un pilota provetto
come un bravo paziente.
la paura tanto grande
(anche perché lui è pronto
Era già da più di un’ora
ci “dipinse” le mutande
Y
LANFR
L
E
D
ELLE
STORI
e ancor oggi a quel ricordo
Gianluca, che ne sa tante,
e poi dando giù a manetta
con rumore molto sordo
si destreggia col volante
lo rimette in tutta fretta
e non molto raffinato
ma anche in aeroplano
col muso verso la pista
puzzava da toglier fiato.
ci sa fare e non è strano
che il miglior dell’ottimista
Comunque quell’avventura
perché sono tanti anni
ormai più non ci credeva
ora non fa più paura
che lui vola senza danni.
che spostando un po’ la leva
ma quella vicenda strana
Spinto in basso quel “timone”
tutto si rimise a posto
fu vera e non panzana.
risolve la situazione
per un atterraggio tosto.
RISTORANTE PORTA SARAGOZZA
Al posteggio Saragozza
con la pancia tanto piena.
tutte quelle rinomanze.
il taxi è fermo e “lui” s’ingozza
Chi vuol bene all’intestino
Poi le pizze, assai fragranti
in quel ristorante adatto
lì il mangiare è sopraffino
fan contenti tutti quanti
per mangiare qualche piatto,
ed Antonio, il cameriere,
cotte in tante variazioni
di primo o di secondo
è veloce ch’è un piacere,
di tutte quante regioni:
per stanziale od errabondo,
non ti fa aspettare tanto
c’è la pizza Margherita,
sia di carne che di pesce
e lo stomaco un po’ affranto
e poi c’è quella farcita,
che quando il cliente esce
presto vien tosto riempito
c’è anche la napoletana,
è satollo e soddisfatto
con un piatto ben fornito.
ma c’è anche la nostrana.
ed è anche stupefatto
C’è Vincenzo Valentino
Sono aperti tutti i giorni
per il costo piccolino
che ti consiglia “quel” vino,
per i pietanze ed i contorni.
quando apre il borsellino.
con il socio Luca Grieco
Insomma se tu vuoi mangiare
Il tassista, prendi atto,
che non si cura del spreco
non ti devi allontanare,
si è gonfiato come un matto
ed i piatti suoi abbondanti
al “posteggio Saragozza”
con la carne ed anche il pesce
fan felici tutti quanti.
ci puoi andare anche in
e poi quando in auto esce
Adriano Condorelli
carrozza!
gli conviene stare attento
ti consiglia i suoi tortelli
di guidare un po’ a rilento.
e poi Mohamed Dejam
Enzo vuole che i clienti
ciò che porta noi mangiam.
di mangiare sian contenti.
Poi c’è l’Antonio Di Palma
ed assieme ai suoi tre soci
che con la solita calma
sono tutti ben felici
serve quei manicaretti
che ti fanno tanti auspici
che cucinati perfetti
di una vita molto amena
vanno dentro a tante panze