progetto pedagogico - Scuola Ladina di Fassa
Transcript
progetto pedagogico - Scuola Ladina di Fassa
SCUOLA DELL'INFANZIA PROVINCIALE DI CANAZEI Don Simone Micheluzzi De Ciciol PROGETTO PEDAGOGICO A.S. 2015/2016 1 INDICE I L'ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE 5 IL PAESE E LE FRAZIONI LE STRUTTURE CULTURALI NELLA ZONA E I SERVIZI EDUCATIVI L'EDIFICIO SCOLASTICO II IL PROFILO ISTITUZIONALE DELLA SCUOLA 7 IL CALENDARIO SCOLASTICO LE ISCRIZIONI IL SERVIZIO TRASPORTO E L’ORARIO DI APERTURA DELLA SCUOLA IL PERSONALE DOCENTE E IL PERSONALE AUSILIARIO III LE FINALITA' EDUCATIVE 8 AMBITO DELLA COMUNICAZIONE AMBITO DELL'AZIONE E CONOSCENZA AMBITO DELL'IDENTITÁ PERSONALE E RELAZIONALE IV EDUCAZIONE ALLA PLURALITÀ LINGUISTICA 11 V OSSERVAZIONE 14 VI I TEMI 15 VII LA PSICOMOTRICITÁ 16 2 FAR INCONTRARE IL BAMBINO CON IL PROPRIO MONDO INTERNO FAVORIRE I PROCESSI DI COMUNICAZIONE FAVORIRE I PROCESSI DI CREATIVITÁ FAVORIRE I PROCESSI DI APERTURA AL PENSIERO COME SI SVOLGE LA PSICOMOTRICITÁ: TEMPO COME SI SVOLGE LA PSICOMOTRICITÁ: SPAZIO E MATERIALI CALENDARIO DELLE SEDUTE DI PSICOMOTRICITÁ PER L’A.S. 2015-2016 VIII ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA EDUCATIVA 19 ANTICIPO: dalle 8.00 alle 9.00 ENTRATA dalle 9.00 alle 9.30 GIOCO LIBERO E ATTIVITÁ GUIDATA dalle 9.30 alle 10.00 SERVIZI IGIENICI E MERENDA dalle 10.00 alle 10.30 INTERSEZIONE dalle 10.30 alle 11.30 SERVIZI IGIENICI E PREPARAZIONE AL PRANZO dalle 11.30 alle 12.00 PRANZO dalle 12.00 alle 13.00 LAVAGGIO DEI DENTI E USCITA INTERMEDIA dalle 13.00 alle 13.15 SONNO, GIOCO LIBERO E ATTIVITÀ GUIDATA dalle 13.15 alle 15.00 SERVIZI IGIENICI, MERENDA E USCITA dalle 15.00 alle 15.45 USCITA dalle 15.45 alle 16.00 IX GLI SPAZI 23 X DOCUMENTAZIONE, VERIFICA E VALUTAZIONE 26 XI L’ INSERIMENTO DEI BAMBINI 27 3 XII IL RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA 28 XIII L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA 29 XIV LA CONTINUITÁ VERTICALE 30 XV I RAPPORTI SCUOLA-EXTRASCUOLA 31 XVI IL COMITATO DI GESTIONE 32 XVII LA FORMAZIONE 33 4 I L'ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE Il paese e le frazioni Canazei, assieme alle sue frazioni, Alba, Penia e Gries, è un paese della provincia di Trento situato all'estremità settentrionale della Val di Fassa, quasi al confine con le province di Bolzano a nord e Belluno a est ed è uno dei 18 comuni che formano la Ladinia. Canazei, incastonato fra importanti gruppi dolomitici, dichiarati il 26 giugno 2009 Patrimonio dell'Umanità, è circondato dalle vette del Sassolungo, della Marmolada e del Gruppo del Sella. Per la bellezza dei suoi paesaggi e gli innumerevoli servizi offerti, sia in inverno che in estate, il piccolo paesino è considerato un’ambita meta turistica. Le strutture culturali nella zona e i servizi educativi Il paese di Canazei, che fa parte del Comun Generèl de Fascia, ospita sia la Scuola dell’Infanzia che la Scuola Primaria, coordinate dalla Scola Ladina de Fascia, la quale include anche tutte le scuole di ogni ordine e grado aventi sede in Val di Fassa. Un’importante risorsa educativa per il territorio è l’Istituto Culturale Ladino e il Museo Ladino di Pozza di Fassa, in cui è descritta e ben documentata la storia della popolazione ladina, e che propone diverse attività didattico-educative per le scuole. Dal punto di vista ricreativo esistono diverse strutture, quali la biblioteca, lo stadio del ghiaccio, la piscina con annesso il centro benessere e la palestra, due campi da tennis, un cinema, un campo da calcio e non mancano nel territorio spazi verdi con parco giochi e percorsi vita. Con la stagione fredda Canazei mostra il suo vero volto: oltre allo sci e snowboard, si possono praticare tanti altri sport invernali, e per i bambini vengono allestite delle aree con giochi gonfiabili, sia in paese che a monte delle funivie. 5 Tra le competizioni sportive più importanti della Val di Fassa ricordiamo la Marcialonga in gennaio, la Sellaronda Skimarathon in febbraio, che percorre il giro dei 4 passi in notturna. E non dimentichiamo nello stesso mese, i festeggiamenti dedicati al Carnevale Fassano, evento culturale che contribuisce a mantenere viva la tradizione ladina, coinvolgendo grandi e piccoli. L’edificio scolastico L’edificio scolastico della Scuola dell’Infanzia di Canazei si trova nella frazione di Gries, in una bella posizione soleggiata. L’edificio, risalente agli anni ’70, è stato ampliato e quasi completamente ristrutturato nell’estate del 2015. La struttura si estende su due livelli. Al piano terra si trova l’ingresso con una ampia area-spogliatoio, attrezzata con gli armadietti per i bambini. Da qui si accede ad uno spazio riservato agli insegnanti: ufficio/sede per colloqui con le famiglie, servizio igienico per il personale scolastico e armadietti per le insegnanti. Si procede lungo un corridoio, sul quale si affaccia la sezione gialla e la sala dedicata al riposo pomeridiano, e si raggiunge un primo spazio per l’attività di intersezione. Si accede dunque all’ampio salone, sul quale si aprono le sezioni blu e rossa e un secondo spazio da dedicare all’intersezione. Le tre sezioni sono dotate di bagno, al quale i bambini possono accedere liberamente dallo spaziosezione; tale nuova locazione dei servizi favorisce l’autonomia dei bambini, sotto lo sguardo attento dell’insegnante. Al piano rialzato, raggiungibile tramite una rampa, si trova un ampia sala attrezzata per le attività psicomotorie. Sullo stesso livello è situata la cucina, con la dispensa. Nel seminterrato sono presenti una lavanderia con ripostiglio e un bagno. All’esterno della struttura si estende il giardino, dotato di due sabbiere con copertura, una casetta in legno, una struttura-gioco con scivoli e rampe, giochi a molla, due rampe attrezzate sul prato, un tunnel, una fontanella; una parte del prato è lasciato appositamente libera per gioco di movimento, con la palla, … Una parte asfaltata poi permette l’uso di tricicli e trattori. 6 II IL PROFILO ISTITUZIONALE DELLA SCUOLA Il calendario scolastico Il calendario turistico adottato dalla Scuola dell’Infanzia di Canazei prevede l’inizio delle attività scolastiche ad ottobre, un’interruzione per tutto il mese di giugno per poi riprendere da luglio alla fine di agosto, data in cui si chiude l’anno scolastico. L’orario di apertura della scuola L’apertura ordinaria della scuola è prevista dalle 9.00 alle 16.00, e per l’intero anno scolastico è attivo il prolungamento d’orario dalle 8.00 alle 9.00,(anticipo) Le iscrizioni I bambini attualmente sono 60, suddivisi in 3 sezioni eterogenee per età. I gruppi d’intersezione (per età) sono così composti: 20 piccoli, 21 medi e 18 grandi. I bambini iscritti all’anticipo sono attualmente 11 e quelli che usufruiscono del servizio trasporto sono 33. Il servizio di trasporto e l'orario di apertura della scuola Il pullman che trasporta i bambini di Alba e Penia arriva direttamente a scuola alle 9.00 e nel pomeriggio riparte alle 15.45. Il personale docente e il personale ausiliario Le insegnanti in servizio sono in totale sette. Il Personale ausiliario è composto da un cuoco e da quattro unità di personale ausiliario 7 III LE FINALITA' EDUCATIVE La nostra scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia ai valori comuni della convivenza sociale e civile. Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e a essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Valorizzare, promuovere le diverse culture e le loro reciproche interrelazioni. Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri. Provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni imparando ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. Acquisire domandare, competenze imparare a significa riflettere giocare, muoversi, sull’esperienza manipolare, attraverso curiosare, l’esplorazione, l’osservazione e il confronto; significa ascoltare e comprendere, raccontare e condividere esperienze; descrivere e rappresentare e situazioni ed eventi con linguaggi diversi; saper trasferire in altri campi e situazioni quanto appreso. Vivere le prime esperienze di convivenza significa scoprire gli altri, le loro caratteristiche e i loro bisogni; rendersi conto della necessità di stabilire regole condivise; significa porre le fondamenta di un comportamento rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura. Tali finalità vengono raggiunte tenendo in considerazione: 8 AMBITO DELLA COMUNICAZIONE. Utilizzare il linguaggio verbale e non verbale per comunicare e interagire con gli altri. Ascoltare, comprendere e comunicare in contesti narrativo-letterari. Ascoltare, comprendere e rielaborare per acquisire nuovi saperi e differenti abilità. Migliorare progressivamente le proprie competenze fonologiche, lessicali, morfo-sintattiche e metafonologiche in entrambi i codici linguistici (italiano e ladino). Riconoscere e sperimentare più codici linguistici (educazione bilingue e plurilingue). Comunicare, esprimere emozioni, raccontare utilizzando la pluralità dei linguaggi espressivi: non solo verbale, ma anche sonoro-musicale, corporeo e grafico- pittorico. Avvicinarsi alla lingua scritta attraverso giochi metafonologici e attività con scritture spontanee. AMBITO DELL’AZIONE E DELLA CONOSCENZA Esplorare, riflettere, riorganizzare, rappresentare e progettare: collegare azione e pensiero. Osservare e conoscere il proprio corpo, saperlo rappresentare; percepirne il potenziale comunicativo-espressivo; provare piacere e sperimentare con il movimento. Sviluppare capacità di ordine logico e matematico: comporre/scomporre, aggiungere/togliere, osservare, confrontare, quantificare, misurare. Acquisire competenze spaziali (concetti topologici e di orientamento), temporali e causali (relazione causa-effetto). Affinare abilità pratiche di base (motricità fine). 9 AMBITO DELL'IDENTITÀ PERSONALE E RELAZIONALE. Costruire progressivamente l’identità personale, intesa come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità, del proprio stare con gli altri e nel mondo. Raggiunge sempre maggior consapevolezza delle proprie potenzialità e capacità. Conoscere e valorizzare gli aspetti culturali della comunità di appartenenza, aprendosi allo stesso tempo al confronto e al dialogo con altre culture e costumi. Sviluppare il proprio senso critico, interrogarsi e stupirsi, porsi domande. Interiorizzare gradualmente i comuni valori della convivenza civile che regolano la vita sociale. 10 IV EDUCAZIONE ALLA PLURALITA’ LINGUISTICA LADINO La scuola dell’infanzia di Canazei è inserita in un contesto linguistico-culturale particolare: un territorio in cui è presente, oltre all’italiano, un’altra lingua attiva e viva, il ladino. Questa situazione offre molteplici opportunità, che la scuola non può non cogliere e non fare proprie nell’attività educativo-didattica. Parlare e comprendere più lingue (siano esse codici diffusi su ampi territori o lingue minoritarie) porta con se vantaggi culturali e cognitivi, che sono ormai diffusamente comprovati da studi e ricerche di settore. Alla scuola dell’infanzia non si può stabilire, come avviene nella scuola primaria, quali materie saranno svolte in lingua 1 e quali in lingua 2, l’unica alternativa possibile è definire un “modello organizzativo linguistico” che regoli di fatto l’alternanza delle due lingue. Il modello organizzativo linguistico scelto alla scuola dell’infanzia di Canazei è “un tempo-una lingua”, con alternanza quindicinale tra italiano e ladino. Per due settimane la lingua della scuola è dunque l’italiano e per le due successive è il ladino. Con i due codici si veicola ogni tipo di comunicazione, nelle routine come nell’attività didattica, rispettando la scansione temporale scelta. A fronte di questo modello educativo bilingue, le finalità educative sono perseguite con il concorso di entrambi i codici, confermando loro pari dignità. Per facilitare l’identificazione del codice linguistico della settimana, ogni lingua è associata ad una storia con altrettanti personaggi: TOPO TIP per l'italiano e TITA PICOL ORS per il ladino: gli stessi vengono esposti a scuola per ricordare ai bambini e alle famiglie la lingua utilizzata a scuola durante quella settimana. 11 La situazione linguistica dei bambini è monitorata ogni anno e fotografa generalmente una realtà di diffusa comprensione dei due codici, ma al tempo stesso una forte prevalenza di bambini che si esprimono in lingua italiana. La scuola dunque si pone come obiettivo quello di sostenere la comprensione della lingua ladina e al tempo stesso di stimolare, con attività didattiche mirate, anche la produzione. TEDESCO Da alcuni anni la Scuola Ladina di Fassa promuove l’accostamento precoce alla lingua comunitaria tedesca nelle sue scuole dell’infanzia. Le attività in lingua tedesca si concentrano nei due mesi estivi e sono gestite da due insegnanti di madrelingua: l’iniziativa si configura come un intervento di tipo “intensivo”, nel quale offrire ai bambini un’esposizione corposa alla lingua comunitaria (tedesco), avvalendosi di specifiche metodologie didattiche e di attività educative varie e diversificate. Le attività educatico-didattiche in lingua tedesca trovano collocazione: - all’interno di cosiddetti “laboratori linguistici” pensati e calibrati su gruppi di bambini (suddivisi per età, ma anche per interesse) nei quali la lingua tedesca è veicolo di comunicazione per attività di carattere prevalentemente ludico; - nelle routines che scandiscono la giornata scolastica alla scuola dell’infanzia. Il progetto ha avuto un riscontro positivo da parte dei bambini e anche dei genitori. Le insegnanti della scuola primaria rilevano un approccio molto più fluido e facilitato alla lingua tedesca nella prima classe della scuola primaria da parte dei bambini che hanno vissuto l’esperienza alla scuola dell’infanzia: risorsa che si rileva di grande importanza vista l’introduzione dell’apprendimento in modalità CLIL in lingua tedesca in molte prime classi della Scuola Ladina di Fassa. 12 INGLESE Grazie al Piano Trentino Trilingue, a partire dal mese di marzo, è stato possibile attivare anche un Progetto di accostamento precoce alla lingua inglese. Gli OBIETTIVI più propriamente LINGUISTICI che il Progetto persegue sono i seguenti. Abilita' ricettive Comprendere vocaboli, istruzioni, espressioni e frasi relative alle routines della merenda, del pranzo e del bagno Abilita' produttive Ripetere e produrre parole o routines linguistiche riferite a tali contesti concreti Lessico Comprendere e produrre alcune parole o categorie di parole: frutta e cibo, numeri, to call the roll, plate, glass, fork, spoon, tablecloth, bib ecc; to set the table, to brush, to fold, to untie, to take, to give ecc. Fonetica Discriminare/produrre il suono linguistico “th” in thank you, three, … Morfosintassi Comprendere e produrre le seguenti routines linguistiche: good morning/goodbye/hello; a lot/a little-many/few; thank you/you are welcome; is there...?/yes I'm here-no, she or he isn't here; enjoy your meal (e altro legato al pranzo); wash your hands, have a wee wee (e altre legate alla routine del bagno) DESTINATARI L'esposizione alla lingua inglese è estesa a tutti i bambini della scuola. I gruppi sono quelli corrispondenti alle sezioni. TEMPI Sono programmate due esperienze in settimana - la mattina dalle 9:30 alle 10:30: si svolgono le routine delle presenze, del bagno e della merenda (We call the roll in English, We go to the bathroom and we have the snack with Honey, …) - dalle 11.30 alle 12:45: si svolge l'apperecchiatura in inglese e poi si svolge la routine del pranzo (We eat with Honey, We set the table in English) 13 V L'OSSERVAZIONE L'osservazione sistematica dei bambini e delle bambine è un valido strumento di cui ci avvaliamo durante tutto il corso dell'anno scolastico: ci permette sia di conoscere i bisogni e gli interessi dei bambini, che di rilevare abilità , conoscenze e competenze degli stessi. Si osserva per progettare in modo mirato, per riflettere sull'efficacia del lavoro svolto, per regolare gli interventi educativi e renderli più efficaci. Nel primo periodo di quest'anno scolastico si è dato largo spazio alla cura dell'aspetto affettivo-relazionale dei bambini inseriti a ottobre, per aiutarli a sentirsi parte del gruppo sezione e a costruire legami significativi con gli adulti di riferimento e con i compagni. Naturalmente verrà curato l'inserimento di gennaio e luglio con la stessa attenzione. In particolare quest'anno, a seguito del trasloco nella nuova sede ristrutturata, avvenuto alla fine del mese di ottobre, abbiamo rilevato la difficoltà nei bambini di inserirsi e orientarsi in un contesto che hanno ritrovato mutato. Per tale motivo abbiamo ritenuto opportuno posticipare l'inizio dei gruppi di intersezione: a dicembre, per il gruppo dei grandi, e a fine gennaio per i bambini piccoli e medi. Ciò ha consentito di dedicare il giusto tempo alle attività svolte in sezione, all’osservazione del GIOCO LIBERO dei bambini, operazione preziosa al fine di predisporre spazi rispondenti ai loro bisogni/interessi. Sappiamo che i bambini gradiscono particolarmente le attività di movimento: nella nuova scuola abbiamo gli spazi per soddisfare tale bisogno; un’ampia sala per la psicomotricità è a disposizione sia al mattino che al pomeriggio. Molto utilizzato è anche il giardino nella bella stagione. 14 VI I TEMI Stimolate dall’interesse manifestato dai bambini, le insegnanti hanno pensato di portare avanti, anche durante questo anno scolastico, il tema della Montagna, inteso come conoscenza dell’ambiente naturale in cui viviamo. Quest’anno, in particolare, ci si concentrerà sull’osservazione degli INSETTI. Svolgeremo queste attività in occasione delle passeggiate in paese e, nel bosco circostante, punteremo la nostra attenzione su un “formicaio”. Per conoscere più da vicino questi animaletti ci serviremo di libri, foto, disegni, filmati; useremo anche un supporto con lente di ingrandimento! Potremo contare, anche quest’anno, sulla collaborazione dei volontari del CAI – SAT, con i quali organizzeremo delle escursioni per i gruppi dei Medi e Grandi, mentre per i gruppi dei Piccoli, un incontro a scuola e una breve passeggiata. La programmazione periodica, più dettagliata, sarà curata dalle insegnanti di ogni sezione, in base alle osservazioni dei bambini e ai loro interessi. A conclusione di tale percorso, ipotizziamo l’organizzazione di una visita guidata che ci consenta di conoscere da vicino il mondo delle API. 15 VII LA PSICOMOTRICITÁ Anche quest’anno la nostra scuola proseguirà il Progetto di psicomotricità che interesserà il gruppo di bambini grandi, medi e piccoli. La psicomotricità non è educazione motoria o fisica; con la psicomotricità “Non si educa solo il movimento (scopo appunto dell’educazione motoria), si “educa il bambino attraverso il movimento”. L’uso del corpo e del movimento nell’infanzia racchiude in sé tutte le dinamiche evolutive del bambino. Tutti gli aspetti evolutivi dell’infanzia, (biologico e funzionale, cognitivo, emotivo, relazionale e sociale), tutti hanno la loro prioritaria forma espressiva nella via corporea. La psicomotricità dunque, attraverso il movimento e l’uso del corpo, abbraccia tutta questa varietà e vastità di campo. All’interno del nostro progetto sulla psicomotricità, ci si propone di: Far incontrare il bambino con il proprio mondo interno Sia il gioco senso-motorio che il gioco simbolico affondano le loro radici nelle motivazioni più pregnanti del mondo interno del bambino. Le sedute di psicomotricità gli offrono l’opportunità e l’occasione di incontrarlo, di esprimerlo e di “giocarlo” alla presenza amica, costante e vigile di un adulto che lo aiuta a riconoscerlo e a farlo diventare occasione di crescita importante per lui. Favorire i processi di comunicazione La comunicazione è il terreno sul quale ogni competenza può evolversi grazie ad un continuo processo di dare e ricevere. Lo scambio con l’altro di volta in volta sostiene, stimola, contiene emotivamente e dà senso al vissuto del bambino, un vissuto che inizialmente è di movimento e che può essere investito con piacere, permettendo la costruzione di una buona immagine di sé Favorire i processi di creatività La creatività si manifesta nel momento in cui il bambino gioca con sé, con gli oggetti, gli altri, passando dal piano di realtà a quello simbolico dove la funzione chiave è “far 16 finta di”. E’ attraverso il materiale poco strutturato che si aiuta il bambino a evolvere in un gioco sempre più creativo. Favorire i processi di apertura al pensiero Il pensiero è inteso come graduale presa di distanza dal coinvolgimento corporeo ed emotivo, verso la capacità di operare mentalmente con i simboli degli oggetti reali. Solo dopo avere vissuto il proprio corpo con piacere ed aver attivamente esplorato il proprio mondo interno e il mondo esterno, il bambino è nelle migliori condizioni per continuare ad esplorare il mondo dei simboli, senza perdere contatto con le sue radici profonde di natura corporea. Come si svolge la psicomotricità: tempo Le sedute sono dieci per ogni gruppo, hanno una cadenza settimanale, in un giorno fisso, e una durata di circa un’ora. Ogni seduta comprende un rituale iniziale ed uno finale. - Il rituale iniziale Nel rituale iniziale si accoglie il gruppo, si nominano le diverse postazioni già allestite in precedenza e si accenna ai giochi che si possono far; si ricordano infine delle piccole regole da rispettare per “giocare bene”. Durante il “tempo dei giochi” i bambini possono sperimentare ogni spazio e materiale in modo libero e spontaneo con la presenza rassicurante dell’adulto. Poco prima della fine della seduta sarà utile avvisare i bambini che il tempo del gioco sta per finire. - Il rituale finale É un momento molto importante perché si deve aiutare il bambino a tornare ad una calma tonica, a fermare il suo corpo, ma soprattutto a mettere delle parole sulle emozioni vissute favorendo così lo sviluppo del pensiero. Come si svolge la psicomotricità: spazio e materiali La scelta di materiali e l’organizzazione dello spazio diventano fondamentali per la creazione del setting psicomotorio. I materiali che sono messi a disposizione dei bambini sono: cubi di gommapiuma di diversa misura e colore, teli, postazioni per il salto con atterraggio su un grande cuscino morbido, postazioni per scivolare e per arrampicarsi in sicurezza. 17 Calendario delle sedute di psicomotricità per l'a.s. 2015-2016 Quest’anno l’attività di psicomotricità seguirà questi turni: Gruppo dei Grandi: il gruppo di 18 grandi svolgerà le sedute di psicomotricità ogni lunedì a partire dalla fine di febbraio, per terminare a maggio. - Gruppo dei Medi: da metà febbraio a metà aprile, suddivisi in due gruppi, nella giornata di martedì con l’insegnante Fiorenza, nella giornata di giovedì con l’insegnante Moira - Gruppo dei Piccoli: i bambini piccoli da metà marzo a fine maggio, suddivisi in due gruppi, nella giornata di martedì con l'insegnante Maria Corona e il mercoledì con l'insegnante Marina. 18 VIII L'ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA EDUCATIVA Prima di parlare dell'organizzazione della giornata educativa è necessaria una premessa che spieghi l’importanza della routine. Le routines a scuola non sono solo una necessità organizzativa, bensì tappe importanti che definiscono la giornata e aiutano il bambino a padroneggiarla mentalmente. Sono quelle situazioni di passaggio da un momento all’altro, in cui lo scorrere del tempo si compone di atti conosciuti che rassicurano: la merenda di metà mattina con la frutta, l’andare in bagno, l’intersezione, il pranzo, il prepararsi per tornare a casa. La giornata così diventa prevedibile, il bambino sa cosa c’è prima, cosa viene dopo, come si apre, come si chiude. Si costruisce così il senso del tempo e la cornice dentro cui stare e agire in modo sempre più partecipato. Vediamo elencati di seguito quali sono i momenti che caratterizzano la giornata nella Scuola dell’Infanzia. Anticipo: dalle 8.00 alle 9.00 Il tempo prolungato ha una sua specificità educativa e organizzativa. Al mattino, chi arriva per primo a scuola, trova un ambiente non ancora in movimento, più silenzioso. In tale momento della giornata sono posti in primo piano il bambino e il suo ”star bene” (sfera emotivo-affettiva) più che un’attività strutturata e programmata, accogliendo anche il bisogno di “non fare” del bambino e creando dunque spazi adeguati di rilassamento. L’insegnante avrà cura di creare un momento tranquillo nel quale valorizzare, dove è possibile, il rapporto individuale. Durante l’anticipo i bambini iscritti frequentano nuovi spazi (Sala gialla), che diventano altri luoghi di appartenenza, in cui si lasciano tracce dei percorsi svolti. Le attività proposte saranno preferibilmente libere con giochi nei vari angoli, in cui l’insegnante osserva, stimola, partecipa. Saranno offerte al bambino attività manipolative, espressive e di ascolto. 19 Entrata: dalle 9.00 alle 9.30 I bambini che arrivano a scuola in pullman, vengono accolti nell’atrio-spogliatoio, aiutati dal personale ausiliario a prepararsi e accompagnati in sezione, dove trovano l’insegnante ad attenderli. Tutti gli altri bambini si preparano con l’aiuto degli adulti che li hanno accompagnati e vengono dagli stessi condotti nelle rispettive sezioni, dove ad attenderli ci sono l’insegnante e i compagni. L’entrata a scuola è vista come tempo e spazio del distacco dal genitore: le mamme e i papà o le persone incaricate che accompagnano il bambino a scuola e lo ritirano a fine giornata, svolgono di per sé un’azione semplice, ma che per il bambino è densa di emozioni. In quei momenti entra a far parte di un mondo diverso con altre regole e altri riferimenti affettivi. Lo spazio è pensato per accogliere: il bambino trova il proprio armadietto, lo spazio per le proprie cose; il menù è sempre affisso e può essere letto con mamma e papà. Gioco libero e attività guidata: dalle 9.30 alle 10.00 Dentro i vari spazi delle sezioni e nei diversi momenti della giornata, i bambini hanno l’opportunità di fare esperienze ludiche, da quelle scelte liberamente nelle zone di gioco (ben pensate e strutturate per favorire l’autonomia) a quelle più strutturate, proposte dagli insegnanti (programmazione di scuola). Il gioco è il modo più autentico di vivere del bambino. Attraverso i vari giochi il bambino fa esperienza, costruisce rapporti affettivi, si mette alla prova, conosce se stesso, le cose e gli altri, mette alla prova le proprie emozioni, insomma cresce in consapevolezza e capacità. Nella scuola dell’infanzia s’impara principalmente giocando: giochi diversi, creativi o con regole, in piccolo o in grande gruppo. I vari tipi di gioco permettono di fare esperienze diverse: da quelle logiche, di costruzione, a quelle simboliche e di sperimentazione con diversi materiali che permettono di scoprire aspetti cognitivi, sensoriali, creativi e il proprio corpo in azione. 20 Servizi igienici e merenda: dalle 10.00 alle 10.30 Questo momento è curato dalle insegnanti, cercando di favorire l’autonomia del bambino: i medi e i grandi imparano a sistemarsi da soli, mentre i piccoli generalmente vengono aiutati dall’insegnante. La presenza del bagno all’interno della sezione favorisce una gestione più fluida di questo momento di routine, consente maggiore autonomia ai bambini, pur garantendo la presenza dell’insegnante. I bambini, una volta andati in bagno, consumano uno spuntino a base di frutta. Intersezione: dalle 10.30 alle 11.30 I bambini vengono suddivisi per età e in ogni gruppo l’insegnante propone giochi e attività calibrate all’età di sviluppo. Prima dell’intersezione, in occasione di feste o ricorrenze particolari, ci ritroviamo tutti in salone, dove le tre sezioni possono condividere esperienze comuni. Servizi igienici e preparazione del pranzo: dalle 11.30 alle 12.00 Prima di andare a pranzo, i bambini delle rispettive sezioni, usufruiscono dei servizi igienici; si ritrovano poi negli spazi adiacenti le sezioni, dove i grandi in veste di “allacciatori, “ sistemano il bavaglino ai compagni. Pranzo: dalle 12.00 alle 13.00 Il pranzo è gestito dalle insegnanti ed è consumato nella propria sezione. È un momento delicato, con le sue regole e importanti risvolti educativi. Il modo di porgere alcune pietanze consente a volte di superare certe “barriere” e favorisce l’approccio a cibi inizialmente rifiutati. Il bambino viene invitato all’assaggio di tutti i cibi senza però forzature, e col tempo, a sapersi regolare sulla quantità (poco-tanto). Ai bambini vengono assegnati inoltre dei piccoli incarichi, come ad esempio fare il cameriere, versare l’acqua, distribuire il pane. 21 Lavaggio dei denti e uscita intermedia: dalle 13.00 alle 13.15 I bambini dopo il pranzo vanno in bagno, lavano le mani e i denti. Alcuni bambini si preparano per il sonnellino. Alle 13:15 è prevista un’uscita intermedia: le famiglie che lo desiderano possono venire a prendere i propri figli (si chiede sempre di avvisare al mattino se si intende usufruire dell’uscita intermedia). Sonno, gioco libero e attività guidata: dalle 13.15 alle 15.00 I bambini piccoli, o chi ne ha bisogno, può riposare nella “sala sonno”, più silenziosa e tranquilla, sorvegliati da un’ausiliaria. Gli altri bambini hanno la possibilità di usufruire delle tante opportunità che offre la scuola: gioco libero, giochi mimati e motori, racconti di fiabe e ascolto di canzoni all’interno del gruppo sezione, in relazione al bisogno ludico e agli interessi dei bambini stessi. Servizi igienici, merenda e uscita: dalle 15.00 alle 15.45 Dopo essere andati in bagno e aver consumato la merenda, il bambino con l’aiuto dell’insegnante si prepara per l’uscita. Uscita: dalle 15.45 alle 16.00 Il tempo e lo spazio dedicati all’uscita non rappresentano solamente il “ritiro” del bambino da scuola. Per il bambino è il momento del ricongiungimento con il genitore o con il familiare: in alcune occasioni ci sarà il desiderio da parte sua di coinvolgere l’adulto nel proprio vissuto giornaliero a scuola, raccontando ma anche mostrando cosa ha fatto. Per gli adulti (insegnanti e genitori) è occasione per un breve scambio, per comunicarsi informazioni importanti sulla giornata trascorsa. Per i bambini trasportati sarà cura dell’insegnante far pervenire alla famiglia informazioni ritenute importanti, tramite l’accompagnatrice del pullman o con una telefonata. 22 IX GLI SPAZI La sezione All’interno della nostra scuola ci sono tre sezioni: gialla, blu e rossa. Sezione 1 – Sala Gialla: insegnanti Moira Davare, M.Consuelo Rizzi e Maria Francesca Zulian. Sezione 2 – Sala Blu: insegnanti Maria Corona Bortolotti e Fiorenza Vian Sezione 3 – Sala Rossa: insegnanti Marina Squeraroli e Paola Stoffie Le modalità di raggruppamento dei bambini hanno tenuto conto dei seguenti criteri: - inserimento di fratelli in sezioni diverse - aggregazione affettivo/relazionale (amicizia) - equilibrio di età - equilibrio numerico - equilibrio di genere - ove sia possibile, evitare legami di parentela con l’insegnante di riferimento. La sezione è un punto di riferimento primario del bambino e costituisce il luogo privilegiato per la relazione educativa e lo sviluppo psico-sociale dello stesso. Per questo motivo le sale sono state strutturate in modo adeguato e accogliente per andare incontro alle esigenze, agli interessi e ai bisogni dei bambini. Questo è uno spazio in cui i bambini e le insegnanti vivono il senso di appartenenza ad un gruppo, condividendo esperienze comuni e vicende personali. Di seguito verranno elencati gli spazi presenti all’interno della sezione: - L’angolo morbido Lo spazio è allestito con un tappeto morbido, cuscini, tende, nascondigli e libri illustrati. Il bambino può decidere di guardare un libro da solo o con gli amici, può rilassarsi o nascondersi nella tana, ritagliandosi un momento di tranquillità. - L’angolo della casetta 23 È allestito con mobili ed oggetti in miniatura simili a quelli della cucina della propria casa; da bambole, passeggini e travestimenti come scarpe con il tacco, cappelli e vestiti vari. I bambini qui giocano a far finta di essere la mamma, il papà, un animale (e tanto altro), sperimentando il gioco simbolico. Il bambino esprime, interpreta ruoli precisi attraverso il linguaggio verbale e corporeo, comunicando sentimenti ed emozioni. Nel gioco del far finta i bambini imparano ad organizzarsi e a interagire tra loro, definendo i ruoli di ciascuno e avendo cura del materiale messo a loro disposizione. - L’angolo delle costruzioni Qui troviamo lego, mattoncini di plastica o di legno, macchinine, personaggi, animali e ambienti. Il bambino progetta quello che vuole fare, pensa, riflette e risolve intoppi tecnici, divertendosi e sviluppando le sue capacità creative e le sue abilità manuali. Il gioco delle costruzioni favorisce l’operare in gruppo per obiettivi comuni. - L’angolo grafico-pittorico e della manipolazione È l'angolo dei giochi in scatola (puzzle, tombole, memory, domino), dei pennarelli, pastelli a cera, colla, forbici, tempere, pennelli e pongo. Il bambino è educato nell’uso adeguato dei materiali messi a sua disposizione e ha la possibilità di esprimersi con il materiale scelto, creando, con la sua immaginazione, degli elaborati personali. La sala rialzata della psicomotricità È stata attrezzata per le attività di psicomotricità che si svolgeranno al mattino e per giochi di movimento sia al mattino che nel pomeriggio visto che la sua ubicazione è lontana dalla sala sonno e quindi non disturba i bambini che dormono. Gli spazi per i gruppi di intersezione A partire dal mese di dicembre per i bambini di 5 anni e dal mese di gennaio per i bambini di 3 e 4 anni, al mattino vengono composti i gruppi d’intersezione. I bambini sono suddivisi per età e l’insegnante di riferimento propone giochi e attività calibrate per l’età di sviluppo. I gruppi d’intersezione si svolgono nei seguenti spazi: - Sala verde: Gruppo bambini grandi con le insegnanti Paola e Francesca 24 - Spazio di intersezione: I° Gruppo bambini medi con l'insegnante Fiorenza - Sala gialla: II° Gruppo bambini medi con l'insegnante Moira - Sala blu: I° Gruppo bambini piccoli con l'insegnante M.Corona - Sala rossa: II° gruppo bambini piccoli con l'insegnante Marina 25 X DOCUMENTAZIONE, VERIFICA E VALUTAZIONE Documentazione Le attività didattiche sono documentate attraverso cartelloni che raccontano storie, disegni, immagini tridimensionali, foto, poesie e testi di canzoni. Questi materiali vengono continuamente utilizzati dalle insegnanti per ricordare e consolidare concetti e introdurne di nuovi. I lavori realizzati dai bambini vengono conservati a scuola o consegnati a seconda della tipologia e del contesto in cui l’attività viene svolta. I disegni svolti liberamente vengono conservati dai bambini nel loro cassetto personale e alla fine di ogni mese pinzati con una copertina e consegnati a casa, mentre gli elaborati grafici realizzati nei momenti di attività guidata dall’insegnante vengono archiviati in un raccoglitore personale che verrà consegnato alla fine dell’anno. Verifica e valutazione Periodicamente le insegnanti verificano il raggiungimento degli obiettivi didatticoeducativi definiti nella programmazione. Nel corso dell'anno viene progettato il percorso educativo-didattico in base al raggiungimento o meno degli stessi. Al termine dell’anno scolastico le insegnanti si confrontano collegialmente per una riflessione pedagogica finalizzata ad individuare punti di forza e debolezze del lavoro svolto. 26 XI L’ INSERIMENTO DEI BAMBINI Durante l’anno ci sono tre momenti di inserimento dei bambini: ad ottobre, a gennaio e a luglio. Per accompagnare i bambini e le famiglie in questo delicato momento, la scuola offre: - Il colloquio di inserimento = Prima della frequenza è previsto un colloquio di inserimento fra i genitori e un’insegnante per uno scambio di informazioni. In questo modo si costruiscono le basi per un buon rapporto scuola-famiglia basato sulla reciproca fiducia-collaborazione-comunicazione. - La festa dell’accoglienza = Il primo contatto con l’ambiente scuola per il bambino e per il genitore avviene in un momento gioioso, la “Festa dell’accoglienza”, in cui essi hanno l’occasione di conoscere la sezione a cui apparterranno, le rispettive insegnanti e i compagni. - Il colloquio di restituzione = Entro due mesi di frequenza, è previsto poi il colloquio di restituzione, in cui le insegnanti espongono alla famiglia come il bambino ha vissuto questo primo periodo e come si potrà proseguire il suo inserimento. Ad ottobre, gennaio e luglio, in occasione della riapertura della scuola, i primi due giorni, sentito il parere dei genitori, sono riservati ai soli bambini già frequentanti. In questo modo ritrovano i loro amici e le insegnanti godendo di un momento dedicato solo a loro. 27 XII IL RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA Per favorire il confronto educativo, la Scuola dell’Infanzia promuove, oltre ai colloqui di inserimento e di restituzione, altre occasioni di incontro con i genitori a livello di plesso, di sezione, di gruppo, nonché momenti di colloquio individuale che verranno resi noti ai genitori fin dall’inizio della frequenza del bambino. - I colloqui individuali = Nei colloqui individuali, successivi al colloquio di inserimento, si presta attenzione alle aspettative che la famiglia ripone nei confronti della scuola, alla disamina della situazione evolutiva del bambino e alle sue reazioni con gli adulti e con i compagni. - I colloqui assembleari = Nel corso dell’anno vengono programmate forme assembleari di scambio con i genitori che possono essere plenarie, sezionali, di gruppo. Tali incontri nell’arco dell’anno scolastico permettono di presentare il Progetto Pedagogico, concordare le gite e le feste, individuare e realizzare forme di collaborazione all’interno di un progetto di lavoro, raccogliere proposte e suggerimenti dalle famiglie, fornire informazioni e dall’Amministrazione e dal Comitato di Gestione. 28 proposte su decisioni adottate XIII L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA L'integrazione delle bambine e dei bambini in situazione di handicap e disagio costituisce un'occasione di maturazione per tutti, dalla quale imparare a vivere la diversità come una dimensione esistenziale e non come oggetto di emarginazione. Per favorire lo sviluppo integrato dei bambini in situazione di handicap e disagio, la Scuola dell'Infanzia si propone di operare con il bambino piuttosto che su di lui. Attraverso la presa in carico collegiale degli operatori della scuola, la collaborazione con la famiglia, con i servizi sanitari e con la nostra coordinatrice pedagogica, viene stilato un PEI (Progetto Educativo Individualizzato). Si desidera porre un'attenzione particolare alla Facilitazione Con questo termine intendiamo il nostro impegno a sostenere l'apprendimento concentrandosi sull'intera personalità del soggetto e non soltanto sui sintomi. Tale strategia implica la creazione di “condizioni per”. Ciò che un soggetto non riesce a realizzare in una determinata situazione, gli è possibile in un contesto diverso. In questa direzione va tenuto presente che: a) il punto di partenza è costituito dalle capacità originali del bambino, rispetto alle quali l'educatore ha il compito di organizzare le attività; b) ogni bambino deve essere condotto ad apprendere e a servirsi delle proprie risorse; c) il bambino è aiutato dall'insegnante che ricerca insieme a lui e propone le strategie e i modi per il potenziamento delle funzioni: “i compiti” possono essere gli stessi per tutto il gruppo, ma le soluzioni possono essere individuali. Fondamentale è la collaborazione che trova attuazione negli incontri di equipe, ai quali partecipano insegnanti, genitori, coordinatore pedagogico e personale sanitario che segue il bambino. 29 XIV LA CONTINUITÁ VERTICALE Il Progetto continuità, volto a porre le basi per un buon inserimento nella scuola primaria dei bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, viene portato avanti dalle insegnanti del gruppo dei grandi della scuola dell’infanzia, che ne stilano le linee guida in collaborazione con i docenti della scuola primaria di Canazei. Per l’anno scolastico in corso sono stati definiti gli argomenti, gli spazi e i tempi di realizzazione, nel corso della programmazione collegiale che si è tenuta il 19 novembre 2015. L’obiettivo che ci si pone è quello di far conoscere al gruppo dei grandi il nuovo ordine di scuola, nel quale verranno inseriti a settembre e aiutarli a rapportarsi serenamente nel nuovo ambiente. Il progetto continuità prenderà il via nel mese di febbraio con la visita all’edificio scolastico, accompagnati dagli alunni delle classi quinte, per poi proseguire con attività condivise con le classi prime, nei mesi di marzo e aprile. E’ stato scelto un racconto che, attraverso i tre personaggi principali, aiuti e sostenga i bambini grandi nel superare eventuali timori e piccole apprensioni verso la scuola dell’obbligo. Durante i mesi estivi, le insegnanti del gruppo dei grandi si confronteranno con quelle di sezione per la stesura delle “schede di passaggio” dei bambini grandi, che verranno consegnate alle insegnanti delle classi prime, con lo scopo di fornire loro tutte le informazioni necessarie ad agevolare l’inserimento di ciascun bambino nel nuovo gruppo classe. 30 XV I RAPPORTI SCUOLA-EXTRASCUOLA - Le gite: Oltre alle passeggiate nei dintorni del paese, nel corso dell’anno si organizzano delle uscite in collaborazione con gli enti sul territorio: in genere si effettua un'uscita invernale sulla neve al Ciampac e una estiva in un luogo da definire, a seconda del progetto educativo-didattico. Nella bella stagione, con l’appoggio del personale ausiliario, si organizzano pic-nic settimanali per offrire ai bambini l’opportunità di socializzare, muoversi all’aria aperta e di avvicinarsi alla natura con curiosità ed entusiasmo. - Le tradizioni ladine: Dal punto di vista culturale si cerca di mantenere vive le tradizioni ladine quali la “Festa di S. Nicolò” che ricorre il 6 dicembre e il” Carnevale ladino” - Gruppi e associazioni: Un altro evento molto apprezzato, che quest’anno organizziamo al teatro di Canazei, è “il Natale insieme agli alpini”, che offrono dolci e regali ai bambini, i quali contraccambiano con le loro canzoni natalizie. preziosa è anche la collaborazione avviata in questi anni con i CAI SAT. 31 XVI IL COMITATO DI GESTIONE Il Comitato di gestione si configura come uno degli organi di partecipazione alla vita della scuola previsti dalla Legge provinciale n. 13 del 1977. La Provincia autonoma di Trento ha connotato il Comitato di gestione come luogo di relazione e confronto tra: soggetti che fanno della scuola, il campo professionale (insegnanti e ausiliari), l’interlocutore privilegiato del processo educativo del bambino (i genitori) e il punto di riferimento del tessuto sociale e comunitario (il Comune). Nel caso specifico della scuola dell’infanzia di Canazei, che conta tre sezioni, il Comitato di gestione è composto da sei rappresentanti dei genitori, tre insegnanti, un rappresentante del personale ausiliario e due rappresentanti comunali, uno per la maggioranza e uno per la minoranza. Le singole sedute seguono precise modalità di convocazione, verbalizzazione e deliberazione. La relativa documentazione viene sempre affissa, in visione, alla bacheca blu in sala gioco. Il comitato di gestione ha facoltà di deliberare in merito a: - orari di apertura della scuola; - calendario scolastico; - iscrizioni che vengono accolte tre volte all’anno per la frequenza dei bambini nei mesi di ottobre, gennaio e luglio. Il Comitato di gestione inoltre formula proposte al Collegio del personale riguardo ad iniziative educativo-didattiche, vigila sul servizio mensa e si fa portavoce presso il Comune per esigenze di acquisti ed interventi. 32 XVII L'ATTIVITÁ DI FORMAZIONE Sono previste ogni anno diverse attività di formazione per le insegnanti. Tra gli appuntamenti in agenda quest’anno ricordiamo: - Giornata formativa a Trento a fine settembre 2015: “Generare Comunità inclusive” - Percorso formativo: “Gestire bambini in situazioni difficili” - Percorso formativo sul “tema dell’ Educazione bilingue” - Laboratori facoltativi promossi dall’Ufficio Infanzia della PAT 33