progetto pedagogico - Scuola Ladina di Fassa

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progetto pedagogico - Scuola Ladina di Fassa
SCUOLA DELL'INFANZIA PROVINCIALE
DI CANAZEI
Don Simone Micheluzzi De Ciciol
PROGETTO
PEDAGOGICO
A.S. 2015/2016
1
INDICE
I
L'ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE
5
IL PAESE E LE FRAZIONI
LE STRUTTURE CULTURALI NELLA ZONA E I SERVIZI EDUCATIVI
L'EDIFICIO SCOLASTICO
II
IL PROFILO ISTITUZIONALE DELLA SCUOLA
7
IL CALENDARIO SCOLASTICO
LE ISCRIZIONI
IL SERVIZIO TRASPORTO E L’ORARIO DI APERTURA DELLA SCUOLA
IL PERSONALE DOCENTE E IL PERSONALE AUSILIARIO
III
LE FINALITA' EDUCATIVE
8
AMBITO DELLA COMUNICAZIONE
AMBITO DELL'AZIONE E CONOSCENZA
AMBITO DELL'IDENTITÁ PERSONALE E RELAZIONALE
IV
EDUCAZIONE ALLA PLURALITÀ LINGUISTICA
11
V
OSSERVAZIONE
14
VI
I TEMI
15
VII
LA PSICOMOTRICITÁ
16
2
FAR INCONTRARE IL BAMBINO CON IL PROPRIO MONDO INTERNO
FAVORIRE I PROCESSI DI COMUNICAZIONE
FAVORIRE I PROCESSI DI CREATIVITÁ
FAVORIRE I PROCESSI DI APERTURA AL PENSIERO
COME SI SVOLGE LA PSICOMOTRICITÁ: TEMPO
COME SI SVOLGE LA PSICOMOTRICITÁ: SPAZIO E MATERIALI
CALENDARIO DELLE SEDUTE DI PSICOMOTRICITÁ PER L’A.S. 2015-2016
VIII ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA EDUCATIVA
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ANTICIPO: dalle 8.00 alle 9.00
ENTRATA dalle 9.00 alle 9.30
GIOCO LIBERO E ATTIVITÁ GUIDATA dalle 9.30 alle 10.00
SERVIZI IGIENICI E MERENDA dalle 10.00 alle 10.30
INTERSEZIONE dalle 10.30 alle 11.30
SERVIZI IGIENICI E PREPARAZIONE AL PRANZO dalle 11.30 alle 12.00
PRANZO dalle 12.00 alle 13.00
LAVAGGIO DEI DENTI E USCITA INTERMEDIA dalle 13.00 alle 13.15
SONNO, GIOCO LIBERO E ATTIVITÀ GUIDATA dalle 13.15 alle 15.00
SERVIZI IGIENICI, MERENDA E USCITA dalle 15.00 alle 15.45
USCITA dalle 15.45 alle 16.00
IX
GLI SPAZI
23
X
DOCUMENTAZIONE, VERIFICA E VALUTAZIONE
26
XI
L’ INSERIMENTO DEI BAMBINI
27
3
XII
IL RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA
28
XIII
L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA
29
XIV
LA CONTINUITÁ VERTICALE
30
XV
I RAPPORTI SCUOLA-EXTRASCUOLA
31
XVI
IL COMITATO DI GESTIONE
32
XVII
LA FORMAZIONE
33
4
I
L'ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-CULTURALE

Il paese e le frazioni
Canazei, assieme alle sue frazioni, Alba, Penia e Gries, è un paese della provincia di
Trento situato all'estremità settentrionale della Val di Fassa, quasi al confine con le
province di Bolzano a nord e Belluno a est ed è uno dei 18 comuni che formano la
Ladinia.
Canazei, incastonato fra importanti gruppi dolomitici, dichiarati il 26 giugno 2009
Patrimonio dell'Umanità, è circondato dalle vette del Sassolungo, della Marmolada e
del Gruppo del Sella. Per la bellezza dei suoi paesaggi e gli innumerevoli servizi
offerti, sia in inverno che in estate, il piccolo paesino è considerato un’ambita meta
turistica.

Le strutture culturali nella zona e i servizi educativi
Il paese di Canazei, che fa parte del Comun Generèl de Fascia, ospita sia la Scuola
dell’Infanzia che la Scuola Primaria, coordinate dalla Scola Ladina de Fascia, la quale
include anche tutte le scuole di ogni ordine e grado aventi sede in Val di Fassa.
Un’importante risorsa educativa per il territorio è l’Istituto Culturale Ladino e il
Museo Ladino di Pozza di Fassa, in cui è descritta e ben documentata la storia della
popolazione ladina, e che propone diverse attività didattico-educative per le scuole.
Dal punto di vista ricreativo esistono diverse strutture, quali la biblioteca, lo stadio
del ghiaccio, la piscina con annesso il centro benessere e la palestra, due campi da
tennis, un cinema, un campo da calcio e non mancano nel territorio spazi verdi con
parco giochi e percorsi vita.
Con la stagione fredda Canazei mostra il suo vero volto: oltre allo sci e snowboard, si
possono praticare tanti altri sport invernali, e per i bambini vengono allestite delle
aree con giochi gonfiabili, sia in paese che a monte delle funivie.
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Tra le competizioni sportive più importanti della Val di Fassa ricordiamo la
Marcialonga in gennaio, la Sellaronda Skimarathon in febbraio, che percorre il giro dei
4 passi in notturna. E non dimentichiamo nello stesso mese, i festeggiamenti dedicati
al Carnevale Fassano, evento culturale che contribuisce a mantenere viva la tradizione
ladina, coinvolgendo grandi e piccoli.

L’edificio scolastico
L’edificio scolastico della Scuola dell’Infanzia di Canazei si trova nella frazione di
Gries, in una bella posizione soleggiata. L’edificio, risalente agli anni ’70, è stato
ampliato e quasi completamente ristrutturato nell’estate del 2015. La struttura si
estende su due livelli.
Al piano terra si trova l’ingresso con una ampia area-spogliatoio, attrezzata con gli
armadietti per i bambini. Da qui si accede ad uno spazio riservato agli insegnanti:
ufficio/sede per colloqui con le famiglie, servizio igienico per il personale scolastico e
armadietti per le insegnanti. Si procede lungo un corridoio, sul quale si affaccia la
sezione gialla e la sala dedicata al riposo pomeridiano, e si raggiunge un primo spazio
per l’attività di intersezione. Si accede dunque all’ampio salone, sul quale si aprono le
sezioni blu e rossa e un secondo spazio da dedicare all’intersezione. Le tre sezioni
sono dotate di bagno, al quale i bambini possono accedere liberamente dallo spaziosezione; tale nuova locazione dei servizi favorisce l’autonomia dei bambini, sotto lo
sguardo attento dell’insegnante. Al piano rialzato, raggiungibile tramite una rampa, si
trova un ampia sala attrezzata per le attività psicomotorie. Sullo stesso livello è
situata la cucina, con la dispensa. Nel seminterrato sono presenti una lavanderia con
ripostiglio e un bagno.
All’esterno della struttura si estende il giardino, dotato di due sabbiere con
copertura, una casetta in legno, una struttura-gioco con scivoli e rampe, giochi a molla,
due rampe attrezzate sul prato, un tunnel, una fontanella; una parte del prato è
lasciato appositamente libera per gioco di movimento, con la palla, … Una parte
asfaltata poi permette l’uso di tricicli e trattori.
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II
IL PROFILO ISTITUZIONALE DELLA SCUOLA

Il calendario scolastico
Il calendario turistico adottato dalla Scuola dell’Infanzia di Canazei prevede l’inizio
delle attività scolastiche ad ottobre, un’interruzione per tutto il mese di giugno per
poi riprendere da luglio alla fine di agosto, data in cui si chiude l’anno scolastico.

L’orario di apertura della scuola
L’apertura ordinaria della scuola è prevista dalle 9.00 alle 16.00, e per l’intero anno
scolastico è attivo il prolungamento d’orario dalle 8.00 alle 9.00,(anticipo)

Le iscrizioni
I bambini attualmente sono 60, suddivisi in 3 sezioni eterogenee per età. I gruppi
d’intersezione (per età) sono così composti: 20 piccoli, 21 medi e 18 grandi. I bambini
iscritti all’anticipo sono attualmente 11 e quelli che usufruiscono del servizio trasporto
sono 33.

Il servizio di trasporto e l'orario di apertura della scuola
Il pullman che trasporta i bambini di Alba e Penia arriva direttamente a scuola alle
9.00 e nel pomeriggio riparte alle 15.45.

Il personale docente e il personale ausiliario
Le insegnanti in servizio sono in totale sette. Il Personale ausiliario è composto da un
cuoco e da quattro unità di personale ausiliario
7
III
LE FINALITA' EDUCATIVE
La nostra scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini lo
sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia ai valori comuni della
convivenza sociale e civile.
Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio
io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi
sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e a essere riconosciuti
come persona unica e irripetibile. Valorizzare, promuovere le diverse culture e le loro
reciproche interrelazioni.
Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri. Provare
soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere sentimenti ed
emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni imparando ad assumere
comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.
Acquisire
domandare,
competenze
imparare
a
significa
riflettere
giocare,
muoversi,
sull’esperienza
manipolare,
attraverso
curiosare,
l’esplorazione,
l’osservazione e il confronto; significa ascoltare e comprendere, raccontare e
condividere esperienze; descrivere e rappresentare e situazioni ed eventi con
linguaggi diversi; saper trasferire in altri campi e situazioni quanto appreso.
Vivere le prime esperienze di convivenza significa scoprire gli altri, le loro
caratteristiche e i loro bisogni; rendersi conto della necessità di stabilire regole
condivise; significa porre le fondamenta di un comportamento rispettoso degli altri,
dell’ambiente e della natura. Tali finalità vengono raggiunte tenendo in considerazione:
8
AMBITO DELLA COMUNICAZIONE.

Utilizzare il linguaggio verbale e non verbale per comunicare e interagire con gli
altri.

Ascoltare, comprendere e comunicare in contesti narrativo-letterari.

Ascoltare, comprendere e rielaborare per acquisire nuovi saperi e differenti
abilità.

Migliorare progressivamente le proprie competenze fonologiche, lessicali,
morfo-sintattiche e metafonologiche in entrambi i codici linguistici (italiano e
ladino).

Riconoscere e sperimentare più codici linguistici (educazione bilingue e
plurilingue).

Comunicare, esprimere emozioni, raccontare utilizzando la pluralità dei linguaggi
espressivi: non solo verbale, ma anche
sonoro-musicale, corporeo e grafico-
pittorico.

Avvicinarsi alla lingua scritta attraverso giochi metafonologici e attività con
scritture spontanee.
AMBITO DELL’AZIONE E DELLA CONOSCENZA
 Esplorare, riflettere, riorganizzare, rappresentare e progettare: collegare
azione e pensiero.

Osservare e conoscere il proprio corpo, saperlo rappresentare; percepirne il
potenziale comunicativo-espressivo; provare piacere e sperimentare con il
movimento.

Sviluppare capacità di ordine logico e matematico: comporre/scomporre,
aggiungere/togliere, osservare, confrontare, quantificare, misurare.

Acquisire competenze spaziali (concetti topologici e di orientamento), temporali
e causali (relazione causa-effetto).

Affinare abilità pratiche di base (motricità fine).
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AMBITO DELL'IDENTITÀ PERSONALE E RELAZIONALE.
 Costruire progressivamente l’identità personale, intesa come consapevolezza del
proprio corpo, della propria personalità, del proprio stare con gli altri e nel
mondo.
 Raggiunge sempre maggior consapevolezza delle proprie potenzialità e capacità.
 Conoscere e valorizzare gli aspetti culturali della comunità di appartenenza,
aprendosi allo stesso tempo al confronto e al dialogo con altre culture e
costumi.
 Sviluppare il proprio senso critico, interrogarsi e stupirsi, porsi domande.
 Interiorizzare gradualmente i comuni valori della convivenza civile che regolano
la vita sociale.
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IV
EDUCAZIONE ALLA PLURALITA’ LINGUISTICA
LADINO
La scuola dell’infanzia di Canazei è inserita in un contesto linguistico-culturale
particolare: un territorio in cui è presente, oltre all’italiano, un’altra lingua attiva e
viva, il ladino. Questa situazione offre molteplici opportunità, che la scuola non può
non cogliere e non fare proprie nell’attività educativo-didattica. Parlare e
comprendere più lingue (siano esse codici diffusi su ampi territori o lingue minoritarie)
porta con se vantaggi culturali e cognitivi, che sono ormai diffusamente comprovati da
studi e ricerche di settore.
Alla scuola dell’infanzia non si può stabilire, come avviene nella scuola primaria,
quali materie saranno svolte in lingua 1 e quali in lingua 2, l’unica alternativa possibile è
definire un “modello organizzativo linguistico” che regoli di fatto l’alternanza delle due
lingue.
Il modello organizzativo linguistico scelto alla scuola dell’infanzia di Canazei è “un
tempo-una lingua”, con alternanza quindicinale tra italiano e ladino. Per due settimane
la lingua della scuola è dunque l’italiano e per le due successive è il ladino.
Con i due codici si veicola ogni tipo di comunicazione, nelle routine come nell’attività
didattica, rispettando la scansione temporale scelta.
A fronte di questo modello educativo bilingue, le finalità educative sono perseguite
con il concorso di entrambi i codici, confermando loro pari dignità.
Per facilitare l’identificazione del codice linguistico della settimana, ogni lingua è
associata ad una storia con altrettanti personaggi: TOPO TIP per l'italiano e TITA
PICOL ORS per il ladino: gli stessi vengono esposti a scuola per ricordare ai bambini e
alle famiglie la lingua utilizzata a scuola durante quella settimana.
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La situazione linguistica dei bambini è monitorata ogni anno e fotografa generalmente
una realtà di diffusa comprensione dei due codici, ma al tempo stesso una forte
prevalenza di bambini che si esprimono in lingua italiana. La scuola dunque si pone come
obiettivo quello di sostenere la comprensione della lingua ladina e al tempo stesso di
stimolare, con attività didattiche mirate, anche la produzione.
TEDESCO
Da alcuni anni la Scuola Ladina di Fassa promuove l’accostamento precoce alla lingua
comunitaria tedesca nelle sue scuole dell’infanzia.
Le attività in lingua tedesca si concentrano nei due mesi estivi e sono gestite da due
insegnanti di madrelingua: l’iniziativa si configura come un intervento di tipo
“intensivo”, nel quale offrire ai bambini un’esposizione corposa alla lingua comunitaria
(tedesco), avvalendosi di specifiche metodologie didattiche e di attività educative
varie e diversificate.
Le attività educatico-didattiche in lingua tedesca trovano collocazione:
-
all’interno di cosiddetti “laboratori linguistici” pensati e calibrati su gruppi di
bambini (suddivisi per età, ma anche per interesse) nei quali la lingua tedesca è
veicolo di comunicazione per attività di carattere prevalentemente ludico;
-
nelle routines che scandiscono la giornata scolastica alla scuola dell’infanzia.
Il progetto ha avuto un riscontro positivo da parte dei bambini e anche dei genitori.
Le insegnanti della scuola primaria rilevano un approccio molto più fluido e facilitato
alla lingua tedesca nella prima classe della scuola primaria da parte dei bambini che
hanno vissuto l’esperienza alla scuola dell’infanzia: risorsa che si rileva di grande
importanza vista l’introduzione dell’apprendimento in modalità CLIL in lingua tedesca
in molte prime classi della Scuola Ladina di Fassa.
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INGLESE
Grazie al Piano Trentino Trilingue, a partire dal mese di marzo, è stato possibile
attivare anche un Progetto di accostamento precoce alla lingua inglese.
Gli OBIETTIVI più propriamente LINGUISTICI che il Progetto persegue sono i
seguenti.
Abilita' ricettive
Comprendere vocaboli, istruzioni, espressioni e frasi relative alle routines della
merenda, del pranzo e del bagno
Abilita' produttive
Ripetere e produrre parole o routines linguistiche riferite a tali contesti concreti
Lessico
Comprendere e produrre alcune parole o categorie di parole: frutta e cibo, numeri, to
call the roll, plate, glass, fork, spoon, tablecloth, bib ecc; to set the table, to brush,
to fold, to untie, to take, to give ecc.
Fonetica
Discriminare/produrre il suono linguistico “th” in thank you, three, …
Morfosintassi
Comprendere
e
produrre
le
seguenti
routines
linguistiche:
good
morning/goodbye/hello; a lot/a little-many/few; thank you/you are welcome; is
there...?/yes I'm here-no, she or he isn't here; enjoy your meal (e altro legato al
pranzo); wash your hands, have a wee wee (e altre legate alla routine del bagno)
DESTINATARI
L'esposizione alla lingua inglese è estesa a tutti i bambini della scuola. I gruppi sono
quelli corrispondenti alle sezioni.
TEMPI
Sono programmate due esperienze in settimana
-
la mattina dalle 9:30 alle 10:30: si svolgono le routine delle presenze, del bagno
e della merenda (We call the roll in English, We go to the bathroom and we have
the snack with Honey, …)
-
dalle 11.30 alle 12:45: si svolge l'apperecchiatura in inglese e poi si svolge la
routine del pranzo (We eat with Honey, We set the table in English)
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V
L'OSSERVAZIONE
L'osservazione sistematica dei bambini e delle bambine è un valido strumento di cui ci
avvaliamo durante tutto il corso dell'anno scolastico: ci permette sia di conoscere i
bisogni e gli interessi dei bambini, che di rilevare abilità , conoscenze e competenze
degli stessi. Si osserva per progettare in modo mirato, per riflettere sull'efficacia
del lavoro svolto, per regolare gli interventi educativi e renderli più efficaci.
Nel primo periodo di quest'anno scolastico si è dato largo spazio alla cura dell'aspetto
affettivo-relazionale dei bambini inseriti a ottobre, per aiutarli a sentirsi parte del
gruppo sezione e a costruire legami significativi con gli adulti di riferimento e con i
compagni. Naturalmente verrà curato l'inserimento di gennaio e luglio con la stessa
attenzione.
In particolare quest'anno, a seguito del trasloco nella nuova sede ristrutturata,
avvenuto alla fine del mese di ottobre, abbiamo rilevato la difficoltà nei bambini di
inserirsi e orientarsi in un contesto che hanno ritrovato mutato. Per tale motivo
abbiamo ritenuto opportuno posticipare l'inizio dei gruppi di intersezione: a dicembre,
per il gruppo dei grandi, e a fine gennaio per i bambini
piccoli e medi. Ciò ha
consentito di dedicare il giusto tempo alle attività svolte in sezione, all’osservazione
del GIOCO LIBERO dei bambini, operazione preziosa al fine di predisporre spazi
rispondenti ai loro bisogni/interessi.
Sappiamo che i bambini gradiscono particolarmente le attività di movimento: nella
nuova scuola abbiamo gli spazi per soddisfare tale bisogno; un’ampia sala per la
psicomotricità è a disposizione sia al mattino che al pomeriggio. Molto utilizzato è
anche il giardino nella bella stagione.
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VI
I TEMI
Stimolate dall’interesse manifestato dai bambini, le insegnanti hanno pensato di
portare avanti, anche durante questo anno scolastico, il tema della Montagna, inteso
come conoscenza dell’ambiente naturale in cui viviamo.
Quest’anno, in particolare, ci si concentrerà sull’osservazione degli INSETTI.
Svolgeremo queste attività in occasione delle passeggiate in paese e, nel bosco
circostante, punteremo la nostra attenzione su un “formicaio”. Per conoscere più da
vicino questi animaletti ci serviremo di libri, foto, disegni, filmati; useremo anche un
supporto con lente di ingrandimento!
Potremo contare, anche quest’anno, sulla collaborazione dei volontari del CAI – SAT,
con i quali organizzeremo delle escursioni per i gruppi dei Medi e Grandi, mentre per i
gruppi dei Piccoli, un incontro a scuola e una breve passeggiata.
La programmazione periodica, più dettagliata, sarà curata dalle insegnanti di ogni
sezione, in base alle osservazioni dei bambini e ai loro interessi.
A conclusione di tale percorso, ipotizziamo l’organizzazione di una visita guidata che ci
consenta di conoscere da vicino il mondo delle API.
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VII
LA PSICOMOTRICITÁ
Anche quest’anno la nostra scuola proseguirà il Progetto di psicomotricità che
interesserà il gruppo di bambini grandi, medi e piccoli.
La psicomotricità non è educazione motoria o fisica; con la psicomotricità “Non si
educa solo il movimento (scopo appunto dell’educazione motoria), si “educa il bambino
attraverso il movimento”. L’uso del corpo e del movimento nell’infanzia racchiude in sé
tutte le dinamiche evolutive del bambino. Tutti gli aspetti evolutivi dell’infanzia,
(biologico e funzionale, cognitivo, emotivo, relazionale e sociale), tutti hanno la loro
prioritaria forma espressiva nella via corporea. La psicomotricità dunque, attraverso il
movimento e l’uso del corpo, abbraccia tutta questa varietà e vastità di campo.
All’interno del nostro progetto sulla psicomotricità, ci si propone di:
 Far incontrare il bambino con il proprio mondo interno
Sia il gioco senso-motorio che il gioco simbolico affondano le loro radici nelle
motivazioni più pregnanti del mondo interno del bambino. Le sedute di psicomotricità
gli offrono l’opportunità e l’occasione di incontrarlo, di esprimerlo e di “giocarlo” alla
presenza amica, costante e vigile di un adulto che lo aiuta a riconoscerlo e a farlo
diventare occasione di crescita importante per lui.
 Favorire i processi di comunicazione
La comunicazione è il terreno sul quale ogni competenza può evolversi grazie ad un
continuo processo di dare e ricevere. Lo scambio con l’altro di volta in volta sostiene,
stimola, contiene emotivamente e dà senso al vissuto del bambino, un vissuto che
inizialmente è di movimento e che può essere investito con piacere, permettendo la
costruzione di una buona immagine di sé
 Favorire i processi di creatività
La creatività si manifesta nel momento in cui il bambino gioca con sé, con gli oggetti,
gli altri, passando dal piano di realtà a quello simbolico dove la funzione chiave è “far
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finta di”. E’ attraverso il materiale poco strutturato che si aiuta il bambino a evolvere
in un gioco sempre più creativo.
 Favorire i processi di apertura al pensiero
Il pensiero è inteso come graduale presa di distanza dal coinvolgimento corporeo ed
emotivo, verso la capacità di operare mentalmente con i simboli degli oggetti reali.
Solo dopo avere vissuto il proprio corpo con piacere ed aver attivamente esplorato il
proprio mondo interno e il mondo esterno, il bambino è nelle migliori condizioni per
continuare ad esplorare il mondo dei simboli, senza perdere contatto con le sue radici
profonde di natura corporea.
 Come si svolge la psicomotricità: tempo
Le sedute sono dieci per ogni gruppo, hanno una cadenza settimanale, in un giorno
fisso, e una durata di circa un’ora.
Ogni seduta comprende un rituale iniziale ed uno finale.
- Il rituale iniziale Nel rituale iniziale si accoglie il gruppo, si nominano le diverse
postazioni già allestite in precedenza e si accenna ai giochi che si possono far; si
ricordano infine delle piccole regole da rispettare per “giocare bene”.
Durante il “tempo dei giochi” i bambini possono sperimentare ogni spazio e materiale in
modo libero e spontaneo con la presenza rassicurante dell’adulto. Poco prima della fine
della seduta sarà utile avvisare i bambini che il tempo del gioco sta per finire.
- Il rituale finale É un momento molto importante perché si deve aiutare il bambino a
tornare ad una calma tonica, a fermare il suo corpo, ma soprattutto a mettere delle
parole sulle emozioni vissute favorendo così lo sviluppo del pensiero.
 Come si svolge la psicomotricità: spazio e materiali
La scelta di materiali e l’organizzazione dello spazio diventano fondamentali per la
creazione del setting psicomotorio. I materiali che sono messi a disposizione dei
bambini sono: cubi di gommapiuma di diversa misura e colore, teli, postazioni per il
salto con atterraggio su un grande cuscino morbido, postazioni per scivolare e per
arrampicarsi in sicurezza.
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 Calendario delle sedute di psicomotricità per l'a.s. 2015-2016
Quest’anno l’attività di psicomotricità seguirà questi turni:
 Gruppo dei Grandi: il gruppo di 18 grandi svolgerà le sedute di psicomotricità ogni
lunedì a partire dalla fine di febbraio, per terminare a maggio.
- Gruppo dei Medi: da metà febbraio a metà aprile, suddivisi in due gruppi, nella
giornata di martedì con l’insegnante Fiorenza, nella giornata di giovedì con
l’insegnante Moira
- Gruppo dei Piccoli: i bambini piccoli da metà marzo a fine maggio, suddivisi in due
gruppi, nella giornata di martedì con l'insegnante Maria Corona e il mercoledì con
l'insegnante Marina.
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VIII
L'ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA EDUCATIVA
Prima di parlare dell'organizzazione della giornata educativa è necessaria una
premessa che spieghi l’importanza della routine.
Le routines a scuola non sono solo una necessità organizzativa, bensì tappe importanti
che definiscono la giornata e aiutano il bambino a padroneggiarla mentalmente. Sono
quelle situazioni di passaggio da un momento all’altro, in cui lo scorrere del tempo si
compone di atti conosciuti che rassicurano: la merenda di metà mattina con la frutta,
l’andare in bagno, l’intersezione, il pranzo, il prepararsi per tornare a casa. La giornata
così diventa prevedibile, il bambino sa cosa c’è prima, cosa viene dopo, come si apre,
come si chiude. Si costruisce così il senso del tempo e la cornice dentro cui stare e
agire in modo sempre più partecipato. Vediamo elencati di seguito quali sono i momenti
che caratterizzano la giornata nella Scuola dell’Infanzia.

Anticipo: dalle 8.00 alle 9.00
Il tempo prolungato ha una sua specificità educativa e organizzativa. Al mattino, chi
arriva per primo a scuola, trova un ambiente non ancora in movimento, più silenzioso.
In tale momento della giornata sono posti in primo piano il bambino e il suo ”star bene”
(sfera emotivo-affettiva) più che un’attività strutturata e programmata, accogliendo
anche il bisogno di “non fare” del bambino e creando dunque spazi adeguati di
rilassamento. L’insegnante avrà cura di creare un momento tranquillo nel quale
valorizzare, dove è possibile, il rapporto individuale.
Durante l’anticipo i bambini iscritti frequentano nuovi spazi (Sala gialla), che diventano
altri luoghi di appartenenza, in cui si lasciano tracce dei percorsi svolti. Le attività
proposte saranno preferibilmente libere con giochi nei vari angoli, in cui l’insegnante
osserva, stimola, partecipa. Saranno offerte al bambino attività manipolative,
espressive e di ascolto.
19
Entrata: dalle 9.00 alle 9.30

I bambini che arrivano a scuola in pullman, vengono accolti nell’atrio-spogliatoio,
aiutati dal personale ausiliario a prepararsi e accompagnati in sezione, dove trovano
l’insegnante ad attenderli.
Tutti gli altri bambini si preparano con l’aiuto degli adulti che li hanno accompagnati e
vengono dagli stessi condotti nelle rispettive sezioni, dove ad attenderli ci sono
l’insegnante e i compagni.
L’entrata a scuola è vista come tempo e spazio del distacco dal genitore: le mamme e i
papà o le persone incaricate che accompagnano il bambino a scuola e lo ritirano a fine
giornata, svolgono di per sé un’azione semplice, ma che per il bambino è densa di
emozioni. In quei momenti entra a far parte di un mondo diverso con altre regole e
altri riferimenti affettivi.
Lo spazio è pensato per accogliere: il bambino trova il proprio armadietto, lo spazio
per le proprie cose; il menù è sempre affisso e può essere letto con mamma e papà.

Gioco libero e attività guidata: dalle 9.30 alle 10.00
Dentro i vari spazi delle sezioni e nei diversi momenti della giornata, i bambini hanno
l’opportunità di fare esperienze ludiche, da quelle scelte liberamente nelle zone di
gioco (ben pensate e strutturate per favorire l’autonomia) a quelle più strutturate,
proposte dagli insegnanti (programmazione di scuola).
Il gioco è il modo più autentico di vivere del bambino. Attraverso i vari giochi il
bambino fa esperienza, costruisce rapporti affettivi, si mette alla prova, conosce se
stesso, le cose e gli altri, mette alla prova le proprie emozioni, insomma cresce in
consapevolezza e capacità.
Nella scuola dell’infanzia s’impara principalmente giocando: giochi diversi, creativi o
con regole, in piccolo o in grande gruppo. I vari tipi di gioco permettono di fare
esperienze diverse: da quelle logiche, di costruzione, a quelle simboliche e di
sperimentazione con diversi materiali che permettono di scoprire aspetti cognitivi,
sensoriali, creativi e il proprio corpo in azione.
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
Servizi igienici e merenda: dalle 10.00 alle 10.30
Questo momento è curato dalle insegnanti, cercando di favorire l’autonomia del
bambino: i medi e i grandi imparano a sistemarsi da soli, mentre i piccoli generalmente
vengono aiutati dall’insegnante. La presenza del bagno all’interno della sezione
favorisce una gestione più fluida di questo momento di routine, consente maggiore
autonomia ai bambini, pur garantendo la presenza dell’insegnante.
I bambini, una volta andati in bagno, consumano uno spuntino a base di frutta.
 Intersezione: dalle 10.30 alle 11.30
I bambini vengono suddivisi per età e in ogni gruppo l’insegnante propone giochi e
attività calibrate all’età di sviluppo. Prima dell’intersezione, in occasione di feste o
ricorrenze particolari, ci ritroviamo tutti in salone, dove le tre sezioni possono
condividere esperienze comuni.

Servizi igienici e preparazione del pranzo: dalle 11.30 alle 12.00
Prima di andare a pranzo, i bambini delle rispettive sezioni, usufruiscono dei servizi
igienici; si ritrovano poi negli spazi adiacenti le sezioni, dove i grandi in veste di
“allacciatori, “ sistemano il bavaglino ai compagni.

Pranzo: dalle 12.00 alle 13.00
Il pranzo è gestito dalle insegnanti ed è consumato nella propria sezione. È un
momento delicato, con le sue regole e importanti risvolti educativi. Il modo di porgere
alcune pietanze consente a volte di superare certe “barriere” e favorisce l’approccio a
cibi inizialmente rifiutati. Il bambino viene invitato all’assaggio di tutti i cibi senza
però forzature, e col tempo, a sapersi regolare sulla quantità (poco-tanto). Ai bambini
vengono assegnati inoltre dei piccoli incarichi, come ad esempio fare il cameriere,
versare l’acqua, distribuire il pane.
21

Lavaggio dei denti e uscita intermedia: dalle 13.00 alle 13.15
I bambini dopo il pranzo vanno in bagno, lavano le mani e i denti. Alcuni bambini si
preparano per il sonnellino.
Alle 13:15 è prevista un’uscita intermedia: le famiglie che lo desiderano possono venire
a prendere i propri figli (si chiede sempre di avvisare al mattino se si intende
usufruire dell’uscita intermedia).

Sonno, gioco libero e attività guidata: dalle 13.15 alle 15.00
I bambini piccoli, o chi ne ha bisogno, può riposare nella “sala sonno”, più silenziosa e
tranquilla, sorvegliati da un’ausiliaria. Gli altri bambini hanno la possibilità di usufruire
delle tante opportunità che offre la scuola: gioco libero, giochi mimati e motori,
racconti di fiabe e ascolto di canzoni all’interno del gruppo sezione, in relazione al
bisogno ludico e agli interessi dei bambini stessi.

Servizi igienici, merenda e uscita: dalle 15.00 alle 15.45
Dopo essere andati in bagno e aver consumato la merenda, il bambino con l’aiuto
dell’insegnante si prepara per l’uscita.

Uscita: dalle 15.45 alle 16.00
Il tempo e lo spazio dedicati all’uscita non rappresentano solamente il “ritiro” del
bambino da scuola. Per il bambino è il momento del ricongiungimento con il genitore o
con il familiare: in alcune occasioni ci sarà il desiderio da parte sua di coinvolgere
l’adulto nel proprio vissuto giornaliero a scuola, raccontando ma anche mostrando cosa
ha fatto.
Per gli adulti (insegnanti e genitori) è occasione per un breve scambio, per comunicarsi
informazioni importanti sulla giornata trascorsa. Per i bambini trasportati sarà cura
dell’insegnante far pervenire alla famiglia informazioni ritenute importanti, tramite
l’accompagnatrice del pullman o con una telefonata.
22
IX
GLI SPAZI

La sezione
All’interno della nostra scuola ci sono tre sezioni: gialla, blu e rossa.
Sezione 1 – Sala Gialla: insegnanti Moira Davare, M.Consuelo Rizzi e Maria Francesca
Zulian.
Sezione 2 – Sala Blu: insegnanti Maria Corona Bortolotti e Fiorenza Vian
Sezione 3 – Sala Rossa: insegnanti Marina Squeraroli e Paola Stoffie
Le modalità di raggruppamento dei bambini hanno tenuto conto dei seguenti criteri:
- inserimento di fratelli in sezioni diverse
- aggregazione affettivo/relazionale (amicizia)
- equilibrio di età
- equilibrio numerico
- equilibrio di genere
- ove sia possibile, evitare legami di parentela con l’insegnante di riferimento.
La sezione è un punto di riferimento primario del bambino e costituisce il luogo
privilegiato per la relazione educativa e lo sviluppo psico-sociale dello stesso. Per
questo motivo le sale sono state strutturate in modo adeguato e accogliente per
andare incontro alle esigenze, agli interessi e ai bisogni dei bambini. Questo è uno
spazio in cui i bambini e le insegnanti vivono il senso di appartenenza ad un gruppo,
condividendo esperienze comuni e vicende personali.
Di seguito verranno elencati gli spazi presenti all’interno della sezione:
- L’angolo morbido
Lo spazio è allestito con un tappeto morbido, cuscini, tende, nascondigli e libri
illustrati. Il bambino può decidere di guardare un libro da solo o con gli amici, può
rilassarsi o nascondersi nella tana, ritagliandosi un momento di tranquillità.
- L’angolo della casetta
23
È allestito con mobili ed oggetti in miniatura simili a quelli della cucina della propria
casa; da bambole, passeggini e travestimenti come scarpe con il tacco, cappelli e
vestiti vari. I bambini qui giocano a far finta di essere la mamma, il papà, un animale (e
tanto altro), sperimentando il gioco simbolico. Il bambino esprime, interpreta ruoli
precisi attraverso il linguaggio verbale e corporeo, comunicando sentimenti ed
emozioni. Nel gioco del far finta i bambini imparano ad organizzarsi e a interagire tra
loro, definendo i ruoli di ciascuno e avendo cura del materiale messo a loro
disposizione.
- L’angolo delle costruzioni
Qui troviamo lego, mattoncini di plastica o di legno, macchinine, personaggi, animali e
ambienti. Il bambino progetta quello che vuole fare, pensa, riflette e risolve intoppi
tecnici, divertendosi e sviluppando le sue capacità creative e le sue abilità manuali. Il
gioco delle costruzioni favorisce l’operare in gruppo per obiettivi comuni.
- L’angolo grafico-pittorico e della manipolazione
È l'angolo dei giochi in scatola (puzzle, tombole, memory, domino), dei pennarelli,
pastelli a cera, colla, forbici, tempere, pennelli e pongo. Il bambino è educato nell’uso
adeguato dei materiali messi a sua disposizione e ha la possibilità di esprimersi con il
materiale scelto, creando, con la sua immaginazione, degli elaborati personali.

La sala rialzata della psicomotricità
È stata attrezzata per le attività di psicomotricità che si svolgeranno al mattino e per
giochi di movimento sia al mattino che nel pomeriggio visto che la sua ubicazione è
lontana dalla sala sonno e quindi non disturba i bambini che dormono.

Gli spazi per i gruppi di intersezione
A partire dal mese di dicembre per i bambini di 5 anni e dal mese di gennaio per i
bambini di 3 e 4 anni, al mattino vengono composti i gruppi d’intersezione. I bambini
sono suddivisi per età e l’insegnante di riferimento propone giochi e attività calibrate
per l’età di sviluppo.
I gruppi d’intersezione si svolgono nei seguenti spazi:
- Sala verde: Gruppo bambini grandi con le insegnanti Paola e Francesca
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- Spazio di intersezione: I° Gruppo bambini medi con l'insegnante Fiorenza
- Sala gialla: II° Gruppo bambini medi con l'insegnante Moira
- Sala blu: I° Gruppo bambini piccoli con l'insegnante M.Corona
- Sala rossa: II° gruppo bambini piccoli con l'insegnante Marina
25
X
DOCUMENTAZIONE, VERIFICA E VALUTAZIONE
 Documentazione
Le attività didattiche sono documentate attraverso cartelloni che raccontano storie,
disegni, immagini tridimensionali, foto, poesie e testi di canzoni. Questi materiali
vengono continuamente utilizzati dalle insegnanti per ricordare e consolidare concetti
e introdurne di nuovi.
I lavori realizzati dai bambini vengono conservati a scuola o consegnati a seconda della
tipologia e del contesto in cui l’attività viene svolta.
I disegni svolti liberamente vengono conservati dai bambini nel loro cassetto
personale e alla fine di ogni mese pinzati con una copertina e consegnati a casa,
mentre gli elaborati grafici realizzati nei momenti di attività guidata dall’insegnante
vengono archiviati in un raccoglitore personale che verrà consegnato alla fine
dell’anno.
 Verifica e valutazione
Periodicamente le insegnanti verificano il raggiungimento degli obiettivi didatticoeducativi definiti nella programmazione. Nel corso dell'anno viene progettato il
percorso educativo-didattico in base al raggiungimento o meno degli stessi. Al termine
dell’anno scolastico le insegnanti si confrontano collegialmente per una riflessione
pedagogica finalizzata ad individuare punti di forza e debolezze del lavoro svolto.
26
XI
L’ INSERIMENTO DEI BAMBINI
Durante l’anno ci sono tre momenti di inserimento dei bambini: ad ottobre, a gennaio e
a luglio.
Per accompagnare i bambini e le famiglie in questo delicato momento, la scuola offre:
- Il colloquio di inserimento = Prima della frequenza è previsto un colloquio di
inserimento fra i genitori e un’insegnante per uno scambio di informazioni. In questo
modo si costruiscono le basi per un buon rapporto scuola-famiglia basato sulla
reciproca fiducia-collaborazione-comunicazione.
- La festa dell’accoglienza = Il primo contatto con l’ambiente scuola per il bambino e
per il genitore avviene in un momento gioioso, la “Festa dell’accoglienza”, in cui essi
hanno l’occasione di conoscere la sezione a cui apparterranno, le rispettive insegnanti
e i compagni.
- Il colloquio di restituzione = Entro due mesi di frequenza, è previsto poi il colloquio
di restituzione, in cui le insegnanti espongono alla famiglia come il bambino ha vissuto
questo primo periodo e come si potrà proseguire il suo inserimento.
Ad ottobre, gennaio e luglio, in occasione della riapertura della scuola, i primi due
giorni, sentito il parere dei genitori, sono riservati ai soli bambini già frequentanti. In
questo modo ritrovano i loro amici e le insegnanti godendo di un momento dedicato
solo a loro.
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XII
IL RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA
Per favorire il confronto educativo, la Scuola dell’Infanzia promuove, oltre ai colloqui
di inserimento e di restituzione, altre occasioni di incontro con i genitori a livello di
plesso, di sezione, di gruppo, nonché momenti di colloquio individuale che verranno resi
noti ai genitori fin dall’inizio della frequenza del bambino.
- I colloqui individuali = Nei colloqui individuali, successivi al colloquio di inserimento,
si presta attenzione alle aspettative che la famiglia ripone nei confronti della scuola,
alla disamina della situazione evolutiva del bambino e alle sue reazioni con gli adulti e
con i compagni.
- I colloqui assembleari = Nel corso dell’anno vengono programmate forme
assembleari di scambio con i genitori che possono essere plenarie, sezionali, di gruppo.
Tali incontri nell’arco dell’anno scolastico permettono di presentare il Progetto
Pedagogico, concordare le gite e le feste, individuare e realizzare forme di
collaborazione all’interno di un progetto di lavoro, raccogliere proposte e suggerimenti
dalle
famiglie,
fornire
informazioni
e
dall’Amministrazione e dal Comitato di Gestione.
28
proposte
su
decisioni
adottate
XIII
L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA
L'integrazione delle bambine e dei bambini in situazione di handicap e disagio
costituisce un'occasione di maturazione per tutti, dalla quale imparare a vivere la
diversità come una dimensione esistenziale e non come oggetto di emarginazione. Per
favorire lo sviluppo integrato dei bambini in situazione di handicap e disagio, la Scuola
dell'Infanzia si propone di operare con il bambino piuttosto che su di lui. Attraverso
la presa in carico collegiale degli operatori della scuola, la collaborazione con la
famiglia, con i servizi sanitari e con la nostra coordinatrice pedagogica, viene stilato
un PEI (Progetto Educativo Individualizzato).
Si desidera porre un'attenzione particolare alla Facilitazione
Con questo termine intendiamo il nostro impegno a sostenere l'apprendimento
concentrandosi sull'intera personalità del soggetto e non soltanto sui sintomi. Tale
strategia implica la creazione di “condizioni per”. Ciò che un soggetto non riesce a
realizzare in una determinata situazione, gli è possibile in un contesto diverso. In
questa direzione va tenuto presente che:
a) il punto di partenza è costituito dalle capacità originali del bambino, rispetto alle
quali l'educatore ha il compito di organizzare le attività;
b) ogni bambino deve essere condotto ad apprendere e a servirsi delle proprie risorse;
c) il bambino è aiutato dall'insegnante che ricerca insieme a lui e propone le strategie
e i modi per il potenziamento delle funzioni: “i compiti” possono essere gli stessi per
tutto il gruppo, ma le soluzioni possono essere individuali.
Fondamentale è la collaborazione che trova attuazione negli incontri di equipe, ai quali
partecipano insegnanti, genitori, coordinatore pedagogico e personale sanitario che
segue il bambino.
29
XIV
LA CONTINUITÁ VERTICALE
Il Progetto continuità, volto a porre le basi per un buon inserimento nella scuola
primaria dei bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, viene
portato avanti dalle insegnanti del gruppo dei grandi della scuola dell’infanzia, che ne
stilano le linee guida in collaborazione con i docenti della scuola primaria di Canazei.
Per l’anno scolastico in corso sono stati definiti gli argomenti, gli spazi e i tempi di
realizzazione, nel corso della
programmazione collegiale che si è tenuta il 19
novembre 2015.
L’obiettivo che ci si pone è quello di far conoscere al gruppo dei grandi il nuovo ordine
di scuola, nel quale verranno inseriti a settembre e aiutarli a rapportarsi serenamente
nel nuovo ambiente.
Il progetto continuità prenderà il via nel mese di febbraio con la visita all’edificio
scolastico, accompagnati dagli alunni delle classi quinte, per poi proseguire con attività
condivise con le classi prime, nei mesi di marzo e aprile.
E’ stato scelto un racconto che, attraverso i tre personaggi principali, aiuti e sostenga
i bambini grandi nel superare eventuali timori e piccole apprensioni verso la scuola
dell’obbligo.
Durante i mesi estivi, le insegnanti del gruppo dei grandi si confronteranno con quelle
di sezione per la stesura delle “schede di passaggio” dei bambini grandi, che
verranno consegnate alle insegnanti delle classi prime, con lo scopo di fornire loro
tutte le informazioni necessarie ad agevolare l’inserimento di ciascun bambino nel
nuovo gruppo classe.
30
XV
I RAPPORTI SCUOLA-EXTRASCUOLA
- Le gite: Oltre alle passeggiate nei dintorni del paese, nel corso dell’anno si
organizzano delle uscite in collaborazione con gli enti sul territorio: in genere si
effettua un'uscita invernale sulla neve al Ciampac e una estiva in un luogo da definire,
a seconda del progetto educativo-didattico.
Nella bella stagione, con l’appoggio del personale ausiliario, si organizzano pic-nic
settimanali per offrire ai bambini l’opportunità di socializzare, muoversi all’aria aperta
e di avvicinarsi alla natura con curiosità ed entusiasmo.
- Le tradizioni ladine: Dal punto di vista culturale si cerca di mantenere vive le
tradizioni ladine quali la “Festa di S. Nicolò” che ricorre il 6 dicembre e il” Carnevale
ladino”
- Gruppi e associazioni: Un altro evento molto apprezzato, che quest’anno
organizziamo al teatro di Canazei, è “il Natale insieme agli alpini”, che offrono dolci e
regali ai bambini, i quali contraccambiano con le loro canzoni natalizie.
preziosa è anche la collaborazione avviata in questi anni con i CAI SAT.
31
XVI
IL COMITATO DI GESTIONE
Il Comitato di gestione si configura come uno degli organi di partecipazione alla vita
della scuola previsti dalla Legge provinciale n. 13 del 1977.
La Provincia autonoma di Trento ha connotato il Comitato di gestione come luogo di
relazione e confronto tra: soggetti che fanno della scuola, il campo professionale
(insegnanti e ausiliari), l’interlocutore privilegiato del processo educativo del bambino
(i genitori) e il punto di riferimento del tessuto sociale e comunitario (il Comune).
Nel caso specifico della scuola dell’infanzia di Canazei, che conta tre sezioni, il
Comitato di gestione è composto da sei rappresentanti dei genitori, tre insegnanti, un
rappresentante del personale ausiliario e due rappresentanti comunali, uno per la
maggioranza e uno per la minoranza.
Le singole sedute seguono precise modalità di convocazione, verbalizzazione e
deliberazione. La relativa documentazione viene sempre affissa, in visione, alla
bacheca blu in sala gioco.
Il comitato di gestione ha facoltà di deliberare in merito a:
- orari di apertura della scuola;
- calendario scolastico;
- iscrizioni che vengono accolte tre volte all’anno per la frequenza dei bambini nei
mesi di ottobre, gennaio e luglio.
Il Comitato di gestione inoltre formula proposte al Collegio del personale riguardo ad
iniziative educativo-didattiche, vigila sul servizio mensa e si fa portavoce presso il
Comune per esigenze di acquisti ed interventi.
32
XVII
L'ATTIVITÁ DI FORMAZIONE
Sono previste ogni anno diverse attività di formazione per le insegnanti. Tra gli
appuntamenti in agenda quest’anno ricordiamo:
-
Giornata formativa a Trento a fine settembre 2015: “Generare Comunità
inclusive”
-
Percorso formativo: “Gestire bambini in situazioni difficili”
-
Percorso formativo sul “tema dell’ Educazione bilingue”
-
Laboratori facoltativi promossi dall’Ufficio Infanzia della PAT
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