2L_Analizzatori Lessicali con JLex

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2L_Analizzatori Lessicali con JLex
Analizzatori Lessicali con JLex
Giuseppe Morelli
Terminologia
• Tre concetti sono necessari per comprendere la
fase di analisi lessicale:
– TOKEN: rappresenta un oggetto in grado di
rappresentare una specifica classe di unità lessicali. In
genere è rappresentato da un nome ed un attributo.
– PATTERN o MODELLO: è una descrizione compatta
delle possibili forme che una unità lessicale può
assumere
– LESSEMA: è una sequenza di caratteri del programma
sorgente che corrisponde al pattern di un token
(istanza specifica di un token)
Compiti di un analizzatore lessicale
• È la prima fase del processo di compilazione ed
ha il compito principale di leggere il programma
sorgente (sequenza di caratteri), raggrupparli in
lessemi, e produrre in uscita una sequenza di
token corrispondente ai lessemi trovati,
interagendo con la tabella dei simboli.
• Trattando direttamente il programma sorgente
l’analizzatore lessicale è in grado di svolgere
ulteriori operazioni e/o compiti
• Elimina e/o ignora spazi vuoi e delimitatori in
genere (spazi, tabulazioni, ritorni a capo)
• Associa i messaggi di errore prodotti dal
compilatore al programma sorgente ( es. conta
il numero di CR e lo restituisce in presenza di un
errore, o si occupa di riscrivere il programma
sorgente con “iniettato” il messaggio di errore
nella linea corrispondente)
• Se nel programma sorgente sono presenti delle
macro potrebbe occuparsi della relativa
espansione
Fasi analisi lessicale
• A volte gli analizzatori lessicali sono visti come
composizione di due distinti processi:
• La scansione o scanning: eliminazione di
separatori e commenti espansione di macro etc.
…ovvero tutte le attività che non richiedono la
tokenizzazione
• L’analisi lessicale vera e propria: produzione
della sequenza di TOKEN a partire dalla
sequenza già “scansionata”.
• Un analizzatore lessicale ha lo scopo di suddividere un
“flusso” di caratteri in input in TOKEN.
• Realizzare un analizzatore lessicale da zero, può risultare
un lavoro alquanto complicato.
• La miglior utility per la costruzione di un analizzatore
lessicale è il programma Lex (generatore di analizzatori
lessicali per Unix) che, dato un file di specifiche, genera
il codice C di un analizzatore che soddisfa le specifiche
JLex
• JLex è una utility basata sul modello Lex,
prende infatti delle specifiche simili a quelle
accettate da Lex, quindi, crea un sorgente Java
che implementa un analizzatore lessicale
soddisfacente le specifiche.
Download ed installazione
• Il Link :
http://www.cs.princeton.edu/~appel/modern/java/JLex/
• È possibile scaricare il sorgente del
Main.java (naturalmente è scritto in Java)
generatore:
• Si mette in una directory JLex (il cui path sta nel PATH di
ambiente)
• Si compila
• Si richiama su un file di specifica con :
java JLex.Main source.lex
• Nello stesso sito: manuale, readme, esempi.
Struttura di un file di specifica Lex
• Tre sezioni separate dal simbolo “%%”:
1. User Code: viene ricopiata nel file java finale “as is”;
fornisce “spazio” per implementare classi di supporto
etc..
2. JLex directives: Vengono definite le Macro e vengono
dichiarati i nomi degli stati
3. JLex rules: vengono definite le regole per l’analisi
ognuna delle quali consiste di tre parti: lista degli stati
(opzionale), espressione regolare, azione
User code
%%
Jlex directives
%%
JLex rules
User Code Section
• Contiene le classi per:
– Utilizzo del lexer
(potrebbe non esserci se
utilizzato in
combinazione con un
generatore di parser)
– Funzioni, proprietà,
variabili e/o costanti di
supporto
– La definizione degli
oggetti TOKEN
Note: JLex Directives
• Yylex: è la classe generata dal lexer che
implementa l’analizzatore lessicale
• Per l’utilizzo del lexer nella sezione user code
viene istanziato un oggetto e poi utilizzato come
precedentemente mostrato
• Vedremo in seguito che si può inserire codice in
tale classe
– Inserendo metodi e/o proprietà %{ code %}
– Modificandone il costruttore (con o senza gestione
delle eccezioni) %init{ code %init}
– Inserendo codice eseguibile quando la fine del file
viene raggiunta %eof{ code %eof}
JLex Directives – Definizione di Macro
• Una macro è di fatto la definizione di una
espressione regolare;
• Consiste di : <nome> = <definzione> dove
nome è un identificatore, definizione è una
espressione regolare;
• Una definizione di macro può contenere
l’espansione di altre macro
JLex Directives - Dichiarazione di stato
• Gli stati lessicali sono utilizzati per controllare il
matching di alcune espressioni regolari.
• La dichiarazione avviene:
%state state[0], state[1], state[2] …..
dove state[0], state[1], state[2] … sono
identificatori validi
• YYINITIAL è lo stato implicito di ogni lexer
generato con JLex
• Tali stati compaiono opzionalmente all’inizio di
ogni regola per la selezione della stessa.
JLex Directives
• %char permette di attivare il conteggio dei
caratteri(yychar)in input (0 based)
• %line permette di attivare il conteggio dei
caratteri(yyline)in input (0 based) utile per la
gestione e la segnalazione degli errori
• La funzione Yylex.yylex() è la funzione da
invocare per avere i TOKEN di tipo Yytoken
Si possono modificare le cose con:
– %class <name> cambio Yylex in name
– %function <name> cambio yylex in name
– %type <name> cambio Yytoken in name
JLex Rules: Regolar Expression
• Si tratta delle regole che consentono la
suddivisione in TOKEN dell’input.
• Si associano espressioni regolari, che
rappresentano i lessemi del linguaggio, ad
azioni (ovvero codice Java…. tokenizzazione)
• Ogni regola ha tre parti:
[<stati>] <espressione> {<azione>}
• Se più di una regola è soddisfatta da una
stringa di input viene eseguita la prima in
ordine di apparizione (maggiore priorità)
Stati ed espressioni
• <stato0, stato1,…>: elenco di stati, opzionali,
che permettono di attivare una regola
Se la funzione yylex() è chiamata con il lexer che si trova nello stato
X, il lexer potrà fare il matching con regole che hanno X nell’elenco
degli stati
• Nessuno stato -> la regola è selezionata in tutti
gli stati
• L’alfabeto per JLex è rappresentato dal set di
caratteri Ascii (0 – 127):
–
–
–
–
Metacaratteri ? * + | ( ) ^ $ . [ ] { } “ \
Escape \b \n \t \f \r \ddd \^C \c
Concatenazione r1r2 concatenazione di r1 ed r2
Scelta r1 | r2 r1 oppure r2
Espressioni regolari
Azione
• L’azione associata ad una regola lessicale
consiste in un blocco di codice Java
{ codice }
• Tale codice dovrebbe prevedere un valore di
ritorno.. Altrimenti il lexer va in loop alla ricerca
di un altro lessema(coincide ad una chiamata
ricorsiva a yylex())
• Attenzione alla ricorsione ed alla giusta gestione
di yyline e yychar (non tail recursion vs tail
recursion)
Transizione degli stati
• La transizione degli stati è fatta da una azione
attraverso la chiamata alla funzione
yybegin(state)
• state deve essere uno stato valido dichiarato
nella sezione JLex Directives
• YYINITIAL è l’unico stato implicito ed è lo stato
in cui il lexer rimane fino a che una non viene
effettuata una transizione
Il Lexer generato: note
• Risiede in una classe Yylex
• La funzione di accesso al lexer è Yylex.yylex()
che restituisce token di tipo Yytoken
• La classe Yytoken deve essere dichiarata nella
USER CODE Section:
– può ridefinire anche tipi primitivi
– Si possono definire gerarchie di classi per token
Esempi
• Riconoscitore di Numeri ed identificatori
• Riconoscitore di Numeri ed identificatori evoluto
• Utilizzo degli stati per il riconoscimento di
“stringhe”