Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 1/2015
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Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 1/2015
Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 1/2015 a cura di Alessandra Graziani1 e Giuliana Giovannelli2, Centro Studi Fillea Cgil I commenti della settimana Legislazione - Legge di stabilità: Pubblicata sul supplemento ordinario n. 99 alla Gazzetta ufficiale n. 300 del 29 dicembre 2014. Vengono confermati sino al 31 dicembre 2015 i bonus fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici e le ristrutturazioni ai livelli massimi rispettivamente del 50% e del 65%; la proroga è stata inserita con alcune modifiche al decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 ed, in particolare agli articoli 14 e 16 dello stesso. La conferma dell'incentivo nel 2015 al 65% vale anche per i lavori di prevenzione antisismica che già godevano di questo beneficio lo scorso anno. La legge è entrata in vigore l’1 gennaio 2015. -Collegato ambientale: La Conferenza delle Regioni critica la disomogeneità del provvedimento e propone diversi interventi emendativi Ambiente – La Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Lima si è conclusa, e già si pensa alla prossima: quella di Parigi nel 2015, quella da tutti gli osservatori definita come 'decisiva' per un accordo globale Risparmio energetico – Presentata l'indagine Istat "Dati ambientali nelle città", che mostra le diverse iniziative che le amministrazioni dei capoluoghi di provincia hanno intrapreso per rendere più smart le loro città, considerando la gestione eco compatibile dei Capoluoghi, definendo e misurando l’orientamento delle amministrazioni alla gestione ecocompatibile e alla smartness -Certificatori energetici, il punto sui sistemi di accreditamento in Europa. In 12 Paesi dell'Unione Europea il processo è gestito centralmente e si basa sul riconoscimento di esami obbligatori Rinnovabili – Sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31/12/2014 è stato, infatti, pubblicato il Decreto Ministero dello Sviluppo Economico 24 dicembre 2014 recante "Approvazione delle tariffe per la copertura dei costi sostenuti dal Gestore servizi energetici GSE S.p.A. per le attività di gestione, verifica e controllo, inerenti i meccanismi di incentivazione e di sostegno delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, ai sensi dell'articolo 25 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116". -Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato le modalità per l’accesso agli incentivi del Conto Termico da parte delle Amministrazioni Pubbliche, valide a decorrere dalla data di pubblicazione delle stesse, e si applicano anche alle richieste di prenotazione degli incentivi ancora in corso di valutazione -Dossier Legambiente sui sussidi alle fonti fossili. L'associazione chiede trasparenza -Impianti fotovoltaici, dal Gse il punto su diffusione e Conto Energia -Iris Fund lancia un nuovo fondo infrastrutturale energetico specializzato nell’aggregazione di impianti fotovoltaici di medie dimensioni in Italia -Rapporto GSE: a fine 2013 i 18 GW in esercizio in Italia hanno prodotto 21,6 TWh. Fotovoltaico: il 98% degli impianti ha fruito del Conto Energia -Annuario Statistico Istat: aumentano le rinnovabili e diminuiscono i consumi di energia. Nel 2013 le fonti rinnovabili si attestano al 38,6% della produzione lorda totale di energia Innovazione materiali e componenti - Marjolein Helder e la start-up olandese di cui fa parte Plant-e., hanno individuato nelle piante delle vere e proprie fonti di energia tramite lo sviluppo di un sistema modulare che genera energia della radici Le notizie della settimana News nazionali: Legislazione: Ambiente: Risparmio energetico: Rinnovabili: 1 2 Legge di stabilità: Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale Clima: verso Parigi 2015, per la Francia è 'sfida universale' Legge Stabilità 2015: La manovra è ufficialmente legge: confermato l’ecobonus del 65% Sunrise, nuovo fondo che investe nel fotovoltaico; In Gazzetta le tariffe del GSE per la gestione del sistema incentivante; Collegato ambientale. La Conferenza delle Regioni critica la disomogeneità del provvedimento e propone diversi interventi emendativi; Conto Termico, ecco le modalità per l'accesso agli incentivi da parte delle PA politiche [email protected] [email protected] Centro studi Materiali e tecnologie innovative: Rapporti e studi: Innovazione e Sostenibilità Tetti verdi per produrre energia Rapporto GSE: a fine 2013 i 18 GW in esercizio in Italia hanno prodotto 21,6 TWh. Fotovoltaico: il 98% degli impianti ha fruito del Conto Energia; Annuario Statistico Istat, aumentano le rinnovabili e diminuiscono i consumi di energia; Certificatori energetici, il punto sui sistemi di accreditamento in Europa; Strategia Nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici, pubblicati i documenti tecnico scientifici di supporto; Dossier Legambiente sui sussidi alle fonti fossili. L'associazione chiede trasparenza; 50 capoluoghi hanno approvato il Piano di azione per l'energia sostenibile News nazionali: Legislazione: Legge di stabilità: Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale 30/12/2014 - Sul supplemento ordinario n. 99 alla Gazzetta ufficiale n. 300 del 29 dicembre 2014 è stata pubblicata la Legge 23 dicembre 2014, n. 90 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)”. In sintesi alcuni dei provvedimenti contenuti nell’articolo unico contenente ben 735 commi con la precisazione che la legge è entrata in vigore l’1 gennaio 2015. Bonus edilizia - art. 1, comma 47 Vengono confermati sino al 31 dicembre 2015 i bonus fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici e le ristrutturazioni ai livelli massimi rispettivamente del 50% e del 65%; la proroga è stata inserita con alcune modifiche al decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 ed, in particolare agli articoli 14 e 16 dello stesso. La conferma dell'incentivo nel 2015 al 65% vale anche per i lavori di prevenzione antisismica che già godevano di questo beneficio lo scorso anno. Nel provvedimento viene precisato che le detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici si applicano, nella misura del 65 per cento, anche alle spese sostenute per interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali di cui agli articoli 1117 e 1117-bis del codice civile, per l'acquisto e la posa in opera delle schermature solari e per l'acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Piano riqualificazione aree urbane - art. 1, commi 431-434 Per il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.in arrivo 200 milioni di euro in tre anni con 50 nel 2015, 75 nel 2016 e75 nel 2017. Fonte: Gabriele Bivona, sito internet lavori pubblici Legislazione: Collegato ambientale. La Conferenza delle Regioni critica la disomogeneità del provvedimento e propone diversi interventi emendativi 29/12/2014. “Il provvedimento appare fortemente disomogeneo per la quantità e varietà degli argomenti trattati. E’ un disegno di legge che va ad aggiungersi ad altri numerosi tentativi di modifica delle norme ambientali, privo di una strategia complessiva di riordino e riformulazione integrata di singoli comparti (rifiuti, bonifiche, acque) di cui si sente profondamente il bisogno”. Questa una delle osservazioni della Conferenza delle regioni e delle province autonome al collegato ambientale alla legge di stabilità 2014 - disegno di legge “disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali” (AS 1676) - approvato dalla Camera e ora all'esame del Senato. Le Regioni chiedono al Governo la ripresa di una relazione stabile e operativa, più volte invocata, tra Stato, Regioni e Province autonome finalizzato ad una revisione del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, con la quale - nel superare il vulnus creato dall’esclusione delle Regioni nella fase di stesura del decreto legislativo – riconsegni il c.d. Codice dell’ambiente alla coerenza con la normativa europea, con le esigenze del territorio e soprattutto con la necessità di una profonda semplificazione e maggior chiarezza normativa, nonché di sistemi di governance efficaci. Di seguito alcuni dei principali temi che secondo le Regioni meritano una particolare attenzione e richiedono interventi emendativi. CAPO IV - DISPOSIZIONI RELATIVE AL GREEN PUBLIC PROCUREMENT. In materia di Green Public Procurement le Regioni e le Province autonome giudicano positivo l’impegno del legislatore statale alla tutela dell’ambiente anche mediante il ricorso, per gli approvvigionamenti pubblici, a soggetti virtuosi in campo ambientale, anticipando in tal modo anche alcune previsioni contenute nella nuova direttiva comunitaria sugli appalti pubblici pubblicata il 28 marzo 2014 sulla Gazzetta Ufficiale Europea. Dall’esame del testo del disegno di legge si rileva che le osservazioni presentate in sede di audizione presso la competente Commissione parlamentare della Camera dei Deputati sono state per la maggior parte recepite. Ci si riferisce in particolare alle agevolazioni per l’adozione del sistema comunitario di ecogestione e audit ambientale EMAS da parte sia di enti e amministrazioni pubbliche, sia di soggetti privati, introducendo una norma che stabilisce che nella Centro studi Innovazione e Sostenibilità formulazione delle graduatorie per l’assegnazione di contributi, agevolazioni e finanziamenti in materia ambientale costituisce elemento di preferenza la registrazione EMAS delle organizzazioni pubbliche e private e, in misura minore, la certificazione ai sensi della norma Uni En Iso 14001. L’articolo 12 disciplina i criteri ambientali minimi negli appalti pubblici per le forniture e negli affidamenti di servizi. Tra le questioni ambientali più rilevanti che occorre affrontare vi sono quelle legate al consumo di energia da fonti non rinnovabili (con la conseguente emissione di CO2) e quelle legate alla produzione di rifiuti. Per entrambe le problematiche ambientali anzidette, rendere obbligatorio il riferimento ai criteri ambientali per gli acquisti pubblici (il cosiddetto GPP) può contribuire in maniera rilevante alla loro soluzione, con ricadute positive anche sotto il profilo economico. A questo fine l’articolo introduce l’obbligo, per gli appalti di forniture di beni e servizi, di prevedere nei relativi bandi almeno l’inserimento delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi per quei prodotti che hanno maggiore relazione con il consumo di energia e con la produzione di rifiuti individuando al comma 1 un elenco di prodotti e servizi soggetti al rispetto totale dell’obbligo. Il successivo comma 2 estende tale obbligo per almeno il 50% del valore delle forniture, dei lavori e del servizi per un ulteriore elenco di prodotti e servizi. La norma inserisce tra i prodotti di tale ultimo elenco anche gli acquisti relativi al settore “cibo”, considerato a livello europeo il principale settore di impatto ambientale con il 31% degli impatti totali dei consumi (prima del settore abitazioni 23% e del settore trasporti 18,5%). Gli impatti ambientali del settore “cibo” riguardano sia il consumo di energia (produzione fertilizzanti, fitofarmaci, ecc), sia l’emissione di numerose sostanza inquinanti, sia, infine, la produzione di rifiuti. Anche tale articolo incontra sostanzialmente l’apprezzamento della Regioni e delle province Autonome. Si ritiene però opportuno apportare degli emendamenti al testo del disegno di legge governativo volti a estendere l’elenco dei prodotti o servizi soggetti agli obblighi di rispetto dei criteri ambientali minimi, al fine di rendere più incisivo l’intervento operato. In particolare, si segnala l’opportunità di spostare al comma 1 (dunque obbligo completo di rispetto dei criteri) la categoria merceologica della carta per copia e carta grafica e quella dell’affidamento del servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene. CAPO V - DISPOSIZIONI INCENTIVANTI PER I PRODOTTI DERIVANTI DA MATERIALI POST CONSUMO. L’articolo 15 (Accordi di programma e incentivi per l’acquisto dei prodotti derivanti da materiali post consumo) introduce incentivi per sostenere la produzione, la commercializzazione e l'acquisto di prodotti realizzati con materiali post consumo riciclati, derivati prioritariamente dal riciclo della raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Sono inoltre previsti incentivi per le attività imprenditoriali di preparazione per il riutilizzo e per quelle di commercializzazione di prodotti e loro componenti reimpiegati, al fine di favorire l’allungamento del ciclo di vita dei prodotti. Le Regioni e Province autonome condividono il principio e raccomandano, al fine di aumentare rilevanza ed efficacia del provvedimento, di dare la possibilità di accedere agli incentivi anche ai materiali post consumo riciclati da rifiuti speciali, la cui produzione è notevolmente maggiore rispetto a quella dei rifiuti urbani. Perplessità si sollevano invece in merito alla previsione che, in prima applicazione, i fondi necessari per gli incentivi siano messi a disposizione dalle Regioni tramite l’addizionale all’ecotassa versata dai comuni che non raggiungeranno gli obiettivi di raccolta differenziata. Le Regioni non condividono tale previsione in quanto le amministrazioni più virtuose, nelle quali molti Comuni hanno raggiunto gli obiettivi di raccolta differenziata, risulteranno penalizzate perché non avranno risorse da destinare al fondo per incentivare la commercializzazione e l’acquisto di prodotti realizzati con materiale riciclato. ARTICOLO 24 - TRATTAMENTO DEL RIFIUTO TRAMITE COMPOSTAGGIO AEROBICO. Il comma 1 modifica l’articolo 208 d.lgs. 152/2006 (autorizzazione unica per nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti) introducendo, di fatto, un’autorizzazione implicita per il compostaggio domestico considerato un “impianto” domestico di trattamento degli scarti organici e verdi (tra l’altro limitando la previsione solo a compostiere di volumetria ridotta ed escludendo tutte le altre modalità di compostaggio). Lo stesso comma prevede che alle utenze domestiche che effettuano compostaggio sia applicata una riduzione della tariffa per la gestione dei rifiuti. Si condivide la previsione di incentivare il compostaggio domestico attraverso il riconoscimento di una riduzione sulla tariffa, ma si ritiene che l’autocompostaggio (come definito dall’articolo 183 d.lgs. 152/2006) non costituisca attività di riciclaggio bensì si tratti di prevenzione della produzione di rifiuti in quanto il produttore degli scarti organici e verdi non se ne disfa ma li utilizza per produrre ammendante da utilizzare in proprio. Al fine di incrementare la rilevanza quali-quantitativa delle attività di autocompostaggio si suggerisce di ampliare la possibilità di trattare in proprio gli scarti organici e beneficiare di una riduzione della tariffa anche alle utenze non domestiche (ad esempio esercizi di ristorazione collettiva quali mense scolastiche, case di riposo, agriturismi, ecc). Si propone pertanto di sostituire il comma 1 dell’articolo in esame aggiungendolo – con modifiche - all’articolo 180 d.lgs. 152/2006, per agevolare la diffusione dell’autocompostaggio quale attività di prevenzione, come peraltro previsto da alcune Regioni nei propri Piani Regionali Rifiuti (es. Lombardia) e di aggiungere un nuovo comma 1-bis per ampliare alle utenze non domestiche la possibilità di effettuare autocompostaggio degli scarti organici. Fonte: sito internet casa e clima Ambiente: Clima: verso Parigi 2015, per la Francia è 'sfida universale' 17/12/2014. La Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Lima si è conclusa, e già si pensa alla prossima: quella di Parigi nel 2015, quella da tutti gli osservatori definita come 'decisiva' per un accordo globale. Centro studi Innovazione e Sostenibilità E' li' che si dovranno prendere "decisioni che condizioneranno il futuro dei nostri figli". Ed è li' che bisognerà avere chiaro che si tratta di una "sfida universale". La pensa così l'inviato speciale per la protezione del Pianeta della Francia, Nicolas Hulot, nominato da Francois Hollande, che durante una conferenza sul clima ('Un anno prima della conferenza di Parigi') all'Ambasciata di Francia in Italia parla della "fatica di Ercole" nel rivestire questo ruolo. "La posta in gioco è complessa - spiega Hulot - a Parigi verrà chiesto a 195 Paesi del mondo di rivedere le proprie priorità e di non estrarre più gran parte dei combustibili fossili". Per Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, "probabilmente questo sarà l'anno più caldo della storia 'misurata': ci sono 400 parti per milioni di CO2 in atmosfera, qualcosa che non ha eguale in un milione di anni". Nel corso della giornata l'Ambasciata di Francia in Italia ha lanciato un progetto per avere una sede, Palazzo Farnese, più 'verde' con due partner, Edison e l'Agenzia francese dell'ambiente e del controllo dell'energia. Fonte: sito internet edilio Risparmio energetico: Legge Stabilità 2015: La manovra è ufficialmente legge: confermato l’ecobonus del 65% 23/12/2014. Il provvedimento è stato approvato definitivamente alla Camera ieri pomeriggio: confermati bonus ristrutturazioni e riqualificazione energetica La manovra è ufficialmente legge dello Stato: la Legge di Stabilità ha infatti ricevuto il via libero definitivo nel tardo pomeriggio di ieri alla Camera con 307 voti favorevoli e 116 voti contrari, rendendo così operativo il testo uscito dal consiglio dei ministri del 15 ottobre e modificato durante il complesso esame parlamentare. All'ultima passaggio tra Commissione Bilancio e Camera non sono state apposte modifiche: pertanto il testo fuoriuscito dalla battaglia di Palazzo Madama si conferma come quello definitivo. È possibile di conseguenza dare un'occhiata alle principali misure previste dalla manovra 2015 per ciò che riguarda le materie di edilizia, urbanistica e ambiente. Bonus lavori in casa Sono state prolungate di 12 mesi le detrazioni per lavori di ristrutturazione edilizia (con la conferma della detrazione 50%) e per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati alle abitazioni oggetto di lavori (bonus mobili). La scadenza degli incentivi è dunque spostata al 31 dicembre 2015. Bonus efficienza energetica e anche antisismica Confermato nel testo del provvedimento anche l'Ecobonus (sempre sottoforma di detrazione dalle imposte in 10 anni) per i lavori di efficientamento energetico ai livelli massimi del 65% (sempre per tutto il 2015). Il tutto ovviamente nel limite massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare. Alla lista dei lavori agevolati si aggiunge, grazie alla Legge di Stabilità, anche l’installazione di schermature solari e generatori di calore a biomasse. Prorogato anche il bonus per interventi antisismici al 65%. Riqualificazione periferie All'interno della manovra 2015 sono anche comprese le nuove misure che disciplinano la predisposizione di un Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. È previsto che i Comuni elaborino progetti di riqualificazione costituiti da un insieme coordinato di interventi diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale, e entro il 30 giugno 2015 li trasmettano alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Dissesto idrogeologico Sono inoltre stanziati 50 milioni di euro contro il dissesto idrogeologico: si tratta di denaro fondamentale per l'attuazione di interventi urgenti in materia di dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza di beni pubblici, di completamento di opere in corso di esecuzione, nonché di miglioramento infrastrutturale. Fonte: Marco Brezza, sito internet edilizia e urbanistica Rinnovabili: Sunrise, nuovo fondo che investe nel fotovoltaico 8/01/2015. Iris Fund SICAV SIF, la SICAV di arc Asset Management, management company indipendente specializzata nella creazione e nella gestione di soluzioni di investimento per investitori istituzionali e privati con importanti patrimoni, sulla scia del successo di True Energy, il fondo che investe nelle energie rinnovabili, lancia SUNRISE, il comparto di private equity di diritto lussemburghese dedicato al settore fotovoltaico. La mission del Fondo e’ di aggregare i progetti di media taglia (1MW) fino a raggiungere una potenza pari a 100MW mantenendo ritorni economici dall’investimento (IRR) rilevanti, in modo da valorizzare al meglio gli asset ottimizzando al contempo le esperienze degli imprenditori che hanno realizzato e gestito gli impianti fotovoltaici. SUNRISE si pone l’obiettivo di diventare uno degli operatori di riferimento del mercato fotovoltaico massimizzando in tal modo i vantaggi derivanti dalla massa critica e creando un collegamento tra il mondo finanziario e l’economia reale. Partnership con Sunrise Advisory Tutto questo è possibile anche grazie alla partnership con SUNRISE Advisory, che affianca il Fondo nel raggiungimento degli obiettivi definiti sfruttando al contempo le economie di scala e l’applicazione di tecnologie innovative. Le competenze tecniche del team interno, insieme all’efficienza dei processi, mirano ad assicurare le performance degli impianti presenti nel fondo SUNRISE - attraverso alte competenze specifiche di gestione economico-finanziaria e imprenditoriale - oltre a soddisfare l’esigenza della domanda e dell’offerta facendo incontrare il venditore e il compratore. In Italia, infatti, è presente in questo momento una consistente offerta di impianti fotovoltaici con una dimensione inferiore a 1 MW - quasi il 99,8% - che possono essere acquisiti a costi convenienti anche per via delle difficoltà di Centro studi Innovazione e Sostenibilità accesso al credito e della necessita? degli attuali proprietari di investire la liquidità nel loro core business. E’ vero, poi, che esiste anche un numero importante di big player nel settore dell’energia, come ad esempio i produttori di energia o coloro che producono il materiale per il settore fotovoltaico, interessati ad acquisire gli impianti ma che, per via delle economie di scala, guardano esclusivamente a soggetti che gestiscono in modo professionale almeno 100 MW. Azioni di tipo A e B e minibond La struttura finanziaria del Fondo si basa su azioni A, riservate a investitori puri e ai sottoscrittori cash, su azioni B riservate a investitori Contribution in Kind (che apportano impianti), sull’emissione di minibond destinati a investitori istituzionali di media e grande dimensione e su un bond internazionale per grandi investitori istituzionali italiani ed esteri. Complessivamente gli investimenti, sia in equity che in debito, saranno di circa 250 milioni di Euro. In Italia in questo momento - dichiara Angelo Lazzari, Amministratore Delegato di arc Asset Management - ci troviamo in un’economia ancora in piena crisi, ma questo non significa che sul mercato non vi siano opportunità interessanti. Anzi, le opportunità si trovano proprio nella possibilità di creare soluzioni in grado di risolvere le difficoltà dei soggetti in stato di crisi con l’obiettivo di avvicinare la finanza all’economia reale. Sono molto orgoglioso del team altamente qualificato che compone sia Sunrise che Sunrise Advisory. Inoltre siamo supportati da Sunrise Lab, un centro di ricerca che ha il compito di sviluppare soluzioni innovative al fine di migliorare le prestazioni degli impianti di proprieta’ del fondo. Il nostro motto è: la vera energia risiede nelle persone che investono in essa. Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: In Gazzetta le tariffe del GSE per la gestione del sistema incentivante 07/01/2015 - Approvate le tariffe per la copertura degli oneri sostenuti dal GSE per lo svolgimento delle attività di gestione, verifica e controllo, inerenti i meccanismi di incentivazione e di sostegno delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31/12/2014 è stato, infatti, pubblicato il Decreto Ministero dello Sviluppo Economico 24 dicembre 2014 recante "Approvazione delle tariffe per la copertura dei costi sostenuti dal Gestore servizi energetici GSE S.p.A. per le attività di gestione, verifica e controllo, inerenti i meccanismi di incentivazione e di sostegno delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, ai sensi dell'articolo 25 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116". La pubblicazione del decreto si è resa necessaria a seguito della pubblicazione del D.L. n. 91/2014 (convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 116), che all'art. 25, comma 1 ha previsto che gli oneri sostenuti dal GSE per lo svolgimento delle attività di gestione, di verifica e di controllo, inerenti i meccanismi di incentivazione e di sostegno, sono a carico dei beneficiari delle medesime attività, ivi incluse quelle in corso, con esclusione degli impianti destinati all'autoconsumo entro i 3 kW. Sempre art. 25 del D.L. n. 91/2014, al comma 2, ha previsto che con cadenza triennale, il GSE, sulla base dei costi, della programmazione e delle previsioni di sviluppo delle citate attività, propone al Ministro dello sviluppo economico l'entità delle tariffe per le medesime attività e le relative modalità di pagamento, da applicare a decorrere dall'1 gennaio 2015 e valide per un triennio. Le tariffe pubblicate in allegato al DM 24/12/2014 sono, dunque, valide dall'1 gennaio 2015. Le tariffe sono suddivise in 13 capitoli:1.Conto energia - Impianti fotovoltaici 2.FER diversi dai fotovoltaici 3.Ritiro dedicato – RID 4.Scambio sul posto 5.Conto termico 6.Certificati bianchi da cogenerazione ad alto rendimento 7.Biocarburanti 8.Garanzie di origine 9.Impianti CIP6/92 10.Certificati bianchi 11.Biometano 12.SEU e SEESEU 13.Istruttorie per istanze di parte Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, la tariffa è basata unicamente sulla potenza incentivata di ciascun impianto fotovoltaico, applicando corrispettivi unitari variabili al variare degli scaglioni progressivi della medesima potenza incentivata, ed è strutturata in base alla seguente tabella: Fonte: Gabriele Bivona, sito internet lavori pubblici Rinnovabili: Conto Termico, ecco le modalità per l'accesso agli incentivi da parte delle PA 22/12/2014. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato le modalità per l’accesso agli incentivi del Conto Termico da parte delle Amministrazioni Pubbliche. “Tali modalità – precisa il GSE - sono valide a decorrere dalla data di pubblicazione delle stesse, e si applicano anche alle richieste di prenotazione degli incentivi ancora in corso di valutazione”. Il D.Lgs. 102/2014 (G.U. n.165 del 18/07/2014) di attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, all’art. 7, comma 6, prevede, tra l’altro: “[…] Il GSE predispone specifiche modalità che consentano, alle Pubbliche Amministrazioni, di optare per l’erogazione dell’incentivo attraverso un acconto e successivi pagamenti per stato di avanzamento lavori. […]” MODALITÀ PER L’ACCESSO AGLI INCENTIVI DA PARTE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 1) Prenotazione dell’incentivo (art. 7, comma 3 del D.M. 28 dicembre 2012). Nel caso della prenotazione dell’incentivo per interventi ancora da realizzare, fermo restando l’ammontare complessivo dell’incentivo e le relative modalità di calcolo, il GSE eroga alle Pubbliche Amministrazioni: - una “rata di acconto” a seguito dell’avvenuta comunicazione, da parte del Soggetto Responsabile al GSE, dell’avvio dei lavori, inteso come movimentazione del cantiere all’atto della fornitura dei materiali a piè d’opera. Si specifica che è necessario allegare alla comunicazione la fattura dei materiali forniti a piè d’opera; - una “rata di saldo” a seguito della sottoscrizione della scheda contratto. Gli importi delle rate di acconto e di saldo sono definiti in funzione della tipologia di intervento e della durata dell’incentivo (espressa in anni), di cui alla tabella A del D.M. 28 dicembre 2012, e più in particolare: Centro studi Innovazione e Sostenibilità - se l’intervento prevede una durata dell’incentivo pari a 5 anni, l’importo della “rata di acconto” è pari a 2/5 dell’incentivo complessivamente da erogare e l’importo della “rata di saldo” è pari ai restanti 3/5 dell’incentivo; - se l’intervento prevede una durata dell’incentivo pari a 2 anni, l’importo della “rata di acconto” e della “rata di saldo” è pari a metà dell’importo totale dell’incentivo. Si specifica che la sola prenotazione degli incentivi consente l’erogazione della “rata di acconto” e, a seguito della richiesta di concessione degli incentivi (da presentare al GSE ad intervento ultimato ed entro 60 gg. dalla data di conclusione degli interventi), il GSE eroga la “rata di saldo”. Le tempistiche di erogazione degli incentivi sono così definite: - il pagamento della “rata di acconto” è previsto con data di pagamento ultimo giorno del mese successivo a quello della fine del semestre in cui ricade la data di comunicazione dell’avvio dei lavori; - il pagamento della “rata di saldo” è previsto con data di pagamento ultimo giorno del mese successivo a quello della fine del semestre in cui ricade la data di attivazione del contratto. 2) Iscrizione ai registri (art.7, comma 4 del D.M. 28 dicembre 2012). Per i registri 2015 si applicano le stesse modalità della Prenotazione dell’incentivo di cui al punto 1). 3) Accesso diretto agli incentivi (art. 7, comma 1 del D.M. 28 dicembre 2012). L’Accesso diretto prevede la presentazione, da parte della Pubblica Amministrazione, della richiesta di erogazione degli incentivi al GSE ad intervento/i ultimato/i. In tal caso, non trova applicazione quanto disposto dall’articolo 7, comma 6 del D.Lgs. 102/2014 relativamente al riconoscimento di un acconto e dei successivi pagamenti per stato di avanzamento lavori. In tali casistiche, l’incentivo è erogato in un’unica rata, a seguito della sottoscrizione della scheda contratto. E’ data comunque facoltà alla Pubblica Amministrazione di optare per il pagamento rateale, secondo le modalità già previste. Fonte: sito internet casa e clima Materiali e tecnologie innovative: Tetti verdi per produrre energia 22/12/2014. Se, oltre a produrre cibo e ad aggiungere un tocco di colore agli skyline cittadini, i green roof possono essere utilizzati per raffreddare gli edifici, perché in futuro non potrebbero anche generare elettricità? Questa l'idea di Marjolein Helder e della start-up olandese di cui fa parte Plant-e. che hanno individuato nelle piante delle vere e proprie fonti di energia tramite lo sviluppo di un sistema modulare che genera energia della radici. Solitamente, le piante durante il processo di fotosintesi, ovvero quando trasformano la luce solare in energia, producono sostanze organiche generate dalla combinazione di anidride carbonica, acqua e luce solare. Il meccanismo pensato dal team consentirebbe di sfruttare ciò che viene espulso dalla pianta nel terreno e di posizionare in prossimità delle radici alcuni elettrodi, in modo tale da sfruttare l’energia prodotta dalla differenza di potenziale e trasformarla in elettricità. Attualmente la stat-up ha realizzato due sistemi di 100 mq ciascuno sui tetti adiacenti la propria sede centrale, ma a entro la prossimo primavera vorrebbe costruire una vera e propria "centrale" in una zona umida e meno controllata, con la speranza di poter commercializzare il sistema sul mercato già nel 2017. Fonte: sito internet casa e clima Rapporti e studi: Rapporto GSE: a fine 2013 i 18 GW in esercizio in Italia hanno prodotto 21,6 TWh. Fotovoltaico: il 98% degli impianti ha fruito del Conto Energia 8/01/2015. Questo uno dei risultati illustrati nel Rapporto Statistico sugli impianti fotovoltaici del 2013 pubblicato dal GSE insieme alla Relazione delle attività sull'incentivazione degli impianti fotovoltaici. I due documenti illustrano la diffusione e i risultati ottenuti in Italia dagli impianti fotovoltaici che hanno usufruito delle incentivazioni del Conto Energia 2013; secondo il Rapporto “risultano in esercizio 18 GW che hanno prodotto nel corso dell’anno 21,6 TWh”. Nel Rapporto statistico 2013 vengono illustrate le tecnologie degli impianti in uso ma anche lo stato degli impianti fotovoltaici (per numero e potenza), la distribuzione regionale, la produzione di energia elettrica (evidenziando gli autoconsumi mensili in Italia e per settore di attività) e la performance degli impianti con ore di utilizzazione equivalenti degli impianti e distribuzione territoriale delle ore di utilizzazione equivalenti. Nella Relazione delle attività, richiesta dal Decreto Ministeriale 5 luglio 2012, sono illustrati i principali risultati ottenuti con il Conto Energia, facendo una panoramica sui diversi Conti energia che si sono susseguiti nel tempo, dal primo Conto Energia al quinto. Fonte: Alessandra Marra, sito internet edilportale Rapporti e studi: Annuario Statistico Istat, aumentano le rinnovabili e diminuiscono i consumi di energia 08/01/2015. L’annuario statistico italiano realizzato dall’Istat, fornisce dati puntuali e aggiornati sui principali temi ambientali, sociali ed economici che riguardano il nostro Paese. L'edizione 2014 è divisa in 24 capitoli, ognuno dei quali costituito da approfondimenti, glossario, tavole e, se disponibili, metodi. In particolare nel capitolo dedicato ad Ambiente ed Energia emerge che nel 2013 i consumi energetici in Italia sono diminuiti del 3% soprattutto per gli effetti della crisi economica, passando da 176,3 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) a 171,0. È forte anche il calo delle importazioni di energia elettrica, pari a -8,2%. Centro studi Innovazione e Sostenibilità D’altra parte il Rapporto sottolinea la crescita della quota prodotta da energie rinnovabili che raggiunge 30,775 Mtep (+15,7 per cento), in ragione degli obiettivi di sviluppo di tale fonte energetica dettati dalla Strategia Europa 2020. Negli ultimi cinque anni si è ridotto in misura consistente l’apporto delle fonti tradizionali alla produzione di energia elettrica – dal 77,4% del 2009 al 66,6% del 2013. Contemporaneamente è cresciuto il contributo delle fonti rinnovabili, nel 2013 si attestano al 38,6% della produzione lorda totale. Il contributo maggiore proviene dalla fonte idroelettrica (18,9%), seguono il fotovoltaico (7,4%) e l’eolico (5,1%). Le fonti rinnovabili risultano molto diffuse in Valle d’Aosta, Trentino, Marche e Basilicata. Fanalini di coda sono invece Sicilia (21,9 per cento), Lazio (18,9 per cento) e soprattutto Liguria (6,4 per cento). La distribuzione sul territorio delle fonti rinnovabili evidenzia inoltre un maggiore sfruttamento dell’idrico nelle regioni montuose e della fonte eolica e fotovoltaica nel Mezzogiorno, mentre l’energia geotermica viene prodotta esclusivamente nella regione Toscana. Le rinnovabili sono aumentate in maniera consistente negli ultimi 5 anni, con un incremento totale pari al 61,7%. Idrico e geotermico, mostrano un andamento temporale pressoché stabile rispetto all’intero arco temporale considerato; eolico e, soprattutto, fotovoltaico hanno registrato una vera e propria impennata grazie ai vari Conti Energia. Il fotovoltaico cresce da poco meno di 700 milioni di kWh del 2009 a quasi 21.600 milioni nel 2013, con un picco di crescita nel 2011. Nel contempo, la produzione di energia eolica, passa da poco più di 6.500 milioni di kWh a quasi 15.000, anche a seguito dell’ istallazione di nuovi parchi eolici sul territorio. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Certificatori energetici, il punto sui sistemi di accreditamento in Europa 31/12/2014. Nonostante la Direttiva EPBD preveda l'accreditamento dei certificatori come procedura volontaria, in 12 dei 28 Stati dell'Unione Europea il processo è gestito centralmente e si basa sul riconoscimento di esami obbligatori. In alcuni paesi (ad es.: Croazia, Polonia e Belgio) è richiesta, in aggiunta, l’assicurazione di responsabilità civile; in altri paesi (ad es.: Lussemburgo, Polonia, Romania) si richiede che i soggetti siano membri di associazioni professionali riconosciute (ad es.: ordini). In Danimarca, l'accreditamento è svolto dal Danish Accreditation Agency. Ai soggetti giuridici è richiesta la conformità alla ISO 9001. Per i certificatori di edifici di dimensioni ridotte il processo è gestito dalle associazioni professionali. In Ungheria e Grecia, invece, la procedura è completamente seguita dalle associazioni professionali che risultano responsabili della procedura. In Svezia, gli organismi di accreditamento sono a loro volta accreditati da un ente specifico (SWEDAC). ITALIA. In Italia solo 7 regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Sicilia, Valle d’Aosta e Trento) dispongono di un elenco dei soggetti certificatori consultabile online sui siti istituzionali o di organizzazioni collegate. Gli elenchi riportano i recapiti dei singoli tecnici. Il Piemonte consente anche di depositare e rendere visibile il curriculum professionale. A seguito della sentenza n. 2426 emessa dal TAR della Puglia l'11 giugno 2010, l’omologa regione ha sospeso la gestione dell'elenco. Per alcune regioni è possibile conoscere la distribuzione di frequenza, all'interno dell'elenco, dell'appartenenza professionale dei certificatori. Fonte: CTI Rapporto 2014 Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia Rapporti e studi: Strategia Nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici, pubblicati i documenti tecnico scientifici di supporto 31/12/2014. Sul sito internet del Ministero dell'Ambiente sono stati pubblicati tre documenti tecnico scientifici di supporto alla “Strategia Nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici”: 1) “Rapporto sullo stato delle conoscenze scientifiche su impatti, vulnerabilità ed adattamento ai cambiamenti climatici in Italia”; 2) “Analisi della normativa comunitaria e nazionale rilevante per gli impatti, la vulnerabilità e l’ adattamento ai cambiamenti climatici”; 3) “Elementi per una Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici”. In particolare, il “Rapporto sullo stato delle conoscenze”, frutto del contributo dei maggiori Istituti ed Enti di ricerca, Fondazioni e Università competenti in materia, coordinati dal Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, analizza le variabilità climatiche passate, presenti e future nonché gli impatti e le vulnerabilità nel nostro Paese. L’”Analisi della normativa comunitaria e nazionale rilevante per gli impatti, la vulnerabilità e l’adattamento ai cambiamenti climatici” presenta l’esame della normativa comunitaria in materia incluso il suo recepimento a livello nazionale. Illustra, inoltre, la “Strategia di adattamento europea” adottata ad aprile 2013 dalla Commissione Europea, gli strumenti esistenti per l’integrazione dell’adattamento nelle varie politiche settoriali comunitarie (il mainstreaming dell’adattamento), nonché offre una panoramica delle strategie nazionali di adattamento adottate in numerosi Paesi europei. Il documento “Elementi per una Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici” identifica i principali settori che subiranno gli impatti del cambiamento climatico, definisce gli obiettivi strategici e le azioni per la mitigazione degli impatti. Questo documento, base di lavoro per la definizione della “Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici”, è stato rielaborato a seguito della consultazione pubblica, al fine di considerare i suggerimenti e le osservazioni di tutti gli stakeholders. Fonte: sito internet casa e clima Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rapporti e studi: Dossier Legambiente sui sussidi alle fonti fossili. L'associazione chiede trasparenza 29/12/2014. Legambiente nel Rapporto Stop sussidi alle fonti fossili fa un’analisi dettagliata delle principali voci di sussidio alle fonti fossili nel nostro paese, con importi e riferimenti di legge, per evitare che, in Italia, si continui a negarne l’esistenza. L'Associazione sottolinea infatti che nel documento di Strategia Energetica Nazionale approvato nel 2013, il tema dei sussidi alle fonti fossili addirittura non compare. “E’ inaccettabile che nel nostro paese la contabilità dei sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili non esista - sottolinea il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – e che vi sia una censura su questi numeri da parte del governo e dell’Autorità per l’energia, che in questi anni hanno avuto ben altro atteggiamento nei confronti degli incentivi alle fonti rinnovabili. Persino nei report internazionali la nostra situazione viene rappresentata come quella di un paese che ignora i dati o li censura. Chiediamo al governo un’operazione di trasparenza - dice Cogliati Dezza - e poi di avere il coraggio e la lungimiranza di mettersi a capo di una coalizione internazionale per cancellare questi sussidi”. Nella Conferenza sul clima che si è conclusa a Lima, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha affermato che “Esiste ancora una possibilità di restare al di sotto della soglia dei 2 gradi di aumento della temperatura. Abbiamo un anno per esercitare la nostra azione collettiva ed essere all’altezza delle nostre responsabilità di fronte al cambiamento climatico”. Decidere di annullare i sussidi rappresenta una straordinaria occasione sia per dimostrare che si vuole sul serio fare della green economy, la strada maestra per uscire dalla crisi, ancor di più in un paese come l’Italia che è importatore di fonti fossili. La spesa nazionale per l’approvvigionamento di energia dall’estero, sottolinea il Rapporto, costituita dal saldo fra l’esborso per le importazioni e gli introiti derivanti dalle esportazioni, nel 2013 è stata pari a 55,8 miliardi di euro (era di 64,8 miliardi nel 2012 e 62,7 nel 2011). Risorse pubbliche tali da meritare di entrare pienamente nel dibattito affinché si possano riorientare verso interventi realmente utili, capaci di contribuire alla sicurezza del territorio con interventi di adattamento ai cambiamenti climatici e di aiutare le famiglie attraverso l’efficienza energetica. Invertendo un trend che ha visto la spesa annua delle famiglie per l’elettricità passare dal 2003 a oggi da 338 a 521 euro, con un aumento quasi del 54%. In particolare, è lievitata la voce legata al prezzo delle fonti fossili, passata da 106,6 euro a 293,96. "Negli ultimi due anni, però, tutta l’attenzione mediatica e politica - si legge nel comunicato - si è concentrata sul peso crescente della componente legata agli incentivi alle rinnovabili. Fonti energetiche che - contrariamente a quelle fossili che inquinano l'aria, danneggiano la salute e sono la principale causa dei cambiamenti climatici - contribuiscono a ridurre i gas serra e stanno dando prova di funzionare davvero, visto che nei primi 10 mesi del 2014, con 87 TWh generati, hanno garantito in Italia il 34% della domanda dei consumi elettrici e raggiunto il 39% della produzione netta". Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: 50 capoluoghi hanno approvato il Piano di azione per l'energia sostenibile 24/12/2014. L'indagine Istat "Dati ambientali nelle città", presenta le diverse iniziative che - su varie tematiche - le amministrazioni dei capoluoghi di provincia hanno intrapreso per rendere più smart le loro città, considerando la gestione eco compatibile dei Capoluoghi, definendo e misurando l’orientamento delle amministrazioni alla gestione ecocompatibile e alla smartness. In tema di strumenti innovatori di programmazione eco compatibile, sono 81 su 116 i capoluoghi che al 31 dicembre 2013 hanno aderito al Patto dei sindaci, (impegnandosi a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020) e 50 hanno già approvato il Piano di azione per l'energia sostenibile. Tra i più innovativi strumenti per l’implementazione di politiche ambientali a livello locale, i Piani d’azione per l’energia sostenibile (Paes) uniscono indirizzi strategici e indicazioni di carattere operativo. Al Paes è demandata l’individuazione di un set di misure e azioni che l’amministrazione intende mettere in atto per raggiungere o superare - nel proprio territorio - l’obiettivo comunitario di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020 A favore della gestione eco sostenibile dei rifiuti, la raccolta porta a porta nel 2013 è attiva in 101 capoluoghi, il ritiro su chiamata degli ingombranti in 111 (in 79 esteso anche ad altre tipologie di rifiuto). 105 comuni hanno isole ecologiche e 38 stazioni mobili per il conferimento diretto da parte dei cittadini, 97 hanno attivato interventi programmati di raccolta dei rifiuti abbandonati. Permangono inefficienze nell'erogazione dell'acqua potabile: nel 2012 le dispersioni delle reti di distribuzione comunali sono pari al 34%. Il settore della mobilità è tra i più dinamici per l'applicazione di tecnologie innovative da parte dei comuni. Nel 2013, Genova e Bologna hanno l'offerta più completa di servizi di infomobilità; quasi la metà dei comuni dispone di pannelli a messaggio variabile su strada (56), offre informazioni via web sul trasporto pubblico (52), dispone di paline elettroniche alle fermate (50). Più di un terzo delle città utilizza "semafori intelligenti" e poco meno permette la ricarica dei veicoli elettrici in aree pubbliche. Diffusi gli investimenti "smart" di efficientamento dell'illuminazione pubblica: nel 2013 il 14,6% dei punti luce ha un sistema di regolazione del flusso luminoso; il 4,8% utilizza lampade a LED e una piccola quota in forte crescita è fotovoltaica (0,7‰; +44,6% in un anno). Nel campo delle fonti rinnovabili e dell'uso efficiente dell'energia, 105 comuni producono in proprio energia solare fotovoltaica, 6 comuni quella idroelettrica, 3 energia eolica e altrettanti la geotermica. Il teleriscaldamento è presente Centro studi Innovazione e Sostenibilità in 34 capoluoghi; 78 città dispongono di propri impianti solari termici, 20 a biomasse e/o biogas e 24 pompe di calore ad alta efficienza. Il car sharing è attivo nel 2013 in 22 città, con circa 1.000 veicoli (il 23% elettrici) e oltre 25 mila abbonati (+36% in un biennio). Per favorire gli utenti e la trasparenza dei processi sono diffusi i servizi on line: nel 2013, 51 capoluoghi ne hanno attivato almeno 3 di tipo anagrafico; 38 offrono la possibilità di prenotare appuntamenti con referenti degli uffici comunali; 39 consentono il pagamento per almeno due tipi di servizi o tributi. Fonte: sito internet infobuild energia