L`intervista integrale a Carlo Croci- eco 136 - Iniziativa delle Alpi

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L`intervista integrale a Carlo Croci- eco 136 - Iniziativa delle Alpi
Il Sindaco di Mendriso non vuole un secondo tunnel stradale al Gottardo
«Nel sud del Ticino moltissimi
sono contrari al raddoppio»
l’Italia, che sentiamo specialmente nei mesi estivi da giugno a settembre.
Carlo Croci è sindaco di Mendrisio
da 21 anni. Rappresenta il PPD ed
è contrario al raddoppio del
Gottardo. Croci teme l’aumento
del traffico e non vuole che il
Ticino sparisca dalle mappe.
Foto: m.a.d. (Città di Mendrisio)
Lei ha aderito al Comitato borghese contro il raddoppio del Gottardo. Perché?
tob. Signor Croci, lei vive a Mendrisio ed
è sindaco di questa città di circa 15’000
abitanti. Com’è la qualità di vita?
La qualità di vita è indubbiamente buona.
Ma la situazione sulle nostre strade è grave
e peggiora sempre di più. Nel frattempo
siamo al punto che non posiamo quasi più
muoverci. E questo ogni giorno.
Che cosa intende?
Le faccio un esempio: 30 anni fa lavoravo
a Lugano. Allora per il percorso Mendrisio–Lugano mi ci volevano 15 minuti. Anche oggi ho spesso da fare, per motivi professionali, a Lugano e dintorni. Sono fiduciario e visito molti clienti. Oggi, la mattina alle 6 o alle 7, calcolo un’ora per il
viaggio da casa mia al centro di Lugano.
Ecco com’è oggigiorno il traffico sulle
nostre strade! Sono fiduciario e ho bisogno
dell’auto. Il mio contributo alla protezione
Carlo Croci, sindaco di Mendrisio.
dell’ambiente è che da vent’anni mi sposto
con un’auto elettrica.
È soddisfatto della sua auto elettrica?
Oh sì, ne sono molto sodisfatto. È già la
terza.
Qual è il problema principale per la difficile situazione sulle strade?
Prima di tutto ci sono le frontaliere e i frontalieri italiani che arrivano da noi ogni
giorno. Sono più di 65'000 nel frattempo.
Ma c’è anche il traffico dei turisti da e per
Reistenza borghese in Ticino
Carlo Croci, sindaco PPD di Mendrisio, si é aggiunto ai sindaci ticinesi di partiti
borghesi che si oppongono al 2° tubo sotto il San Gottardo, ritrovando il sindaco
di Chiasso Moreno Colombo (PLR). Colombo è intervenuto con un contributo sul
«Schaffhauser Nachrichten»: «per il benessere della popolazione del Mendrisiotto
e del Sottoceneri, ma anche per il buon andamento dell’economia della regione è
fondamentale ridurre il numero di autocarri in circolazione. Per questo, sosteniamo
il trasferimento su ferrovia e temiamo il secondo tubo autostradale sotto il San
Gottardo, che attirerà immancabilmente ancora più mezzi pesanti, portando il traffico nella nostra regione al collasso definitivo. Avremmo colonne permanenti e la
circolazione sarebbe bloccata, con conseguenze fatali per l’economia locale e per
la popolazione”. Moreno Colombo è il copresidente del comitato nazionale «Borghesi contro il raddoppio del Gottardo».
Contro il raddoppio si era già espresso anche un altro sindaco ticinese: quello di
Bellinzona Mario Branda, (PS). Branda ha affermato che l’unica soluzione ragionevole in vista del risanamento della galleria consiste nell’intergrare diversi provvedimenti: promuovere l’uso delle nuove gallerie ferroviarie, implementare sistemi di
trasbordo per auto e autocarri, estendere il periodo di apertura dei passi e concentrare i lavori di risanamento nei mesi invernali. (tob)
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La Svizzera deve sapere che nel Ticino
meridionale moltissimi sono contrari a una
seconda canna stradale al Gottardo. Inoltre, molto semplicemente non riesco a credere che si costruisca un secondo tunnel
stradale e poi si usi solo una corsia in ciascuna galleria. Può darsi che sarebbe così
all’inizio. Ma anche una Costituzione federale si può modificare, e tanto più facilmente se la galleria è già costruita e pagata.
Se però le colonne al Gottardo si spostano
da noi nel Mendrisiotto, allora da giugno
a settembre qui non funziona proprio più
niente sulle strade. Allora non potremo definitivamente più spostarci.
Allora le ci vorrebbe ancora più di un’ora
per arrivare a casa da Lugano?
Vede: se oggi capita un incidente sull’autostrada, può durare anche 2 o 3 ore prima
che abbia fatto il tragitto. Non ho alternative perché, in caso d’incidente, l’intera
rete stradale della regione è intasata in breve tempo. Ed è anche così che, più traffico
c’è, più le persone diventano nervose – e
di conseguenza aumenta anche il rischio
d’incidenti.
Come la prendono i suoi colleghi di partito che lei sia nel Comitato borghese contro il raddoppio?
Non particolarmente bene. Ma non posso
essere favorevole al raddoppio solo per
motivi politico-partitici, quando vedo che
molti abitanti della regione sono contrari e
che soffriremmo tutti se il traffico aumentasse ancora di più. E questo non solo a
Mendrisio; vale per tutte le persone nel
sud del Ticino. Del resto non sono l’unico
sindaco che la pensa così. Anche il Sindaco di Chiasso è in questo comitato (cfr. riquadro).
Capisce perché il Governo ticinese si
impegni così veementemente per il
raddoppio?
No, non capisco questa veemenza. Proprio
perché i problemi di traffico nella regione
di Lugano e fino al confine con l’Italia
eco – Numero 136 / 24 settembre 2015
Foto: Iniziativa delle Alpi
Sulle strade del sud del Ticino si viaggia sempre più stretti.
peggiorerebbero ancora. Sono anche convinto che il traffico creerebbe nuovi problemi al turismo. Ci sono studi che dimostrano che il forte traffico è un grosso andicap per il nostro turismo.
molto migliore, ma temo che il Ticino sparisca un po’ dalle carte geografiche.
Sarebbe il caso anche col raddoppio del
Gottardo?
Purtroppo sì, così temo.
Quante volte passa attraverso la galleria
del Gottardo in un anno?
Forse dieci volte. Il tragitto Mendrisio –
Lugano però lo percorro almeno 100 volte.
Che cosa pensa dell’Alptransit? La nuova
galleria di base sarà inaugurata già l’anno
prossimo..
Sono preoccupato, poiché fra Zurigo e
Milano non ci sarà più un Ticino. Il collegamento fra i due centri economici sarà
eco – Numero 136 / 24 settembre 2015
Che fare?
Dobbiamo in ogni caso rafforzare i nostri
vantaggi, come per esempio l’università.
Oppure dobbiamo fare in modo che ditte
internazionali del settore dei servizi finanziari s’insedino da noi, giacché abbiamo il
pregio di parlare diverse lingue. Dobbiamo mostrare che fra i grossi centri ce ne
sono anche di più piccoli e che il Ticino
c’è ancora.
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