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7 agosto 2016
XIX Domenica del T.O. (C)
Gollum o Gesù?
Una delle figure più originali e
riuscite della Trilogia filmica tratta dal
romanzo epico di Tolkien "Il Signore
degli anelli", è sicuramente Gollum,
un personaggio che ha un ruolo
importante nello sviluppo della
complessa storia.
Gollum si presenta come un essere
molto strano e ambiguo, in continuo bilico tra bene e male, la cui lunghissima vita è stata segnata
dal ritrovamento e dalla perdita di quello che considera il suo tesoro più grande che odia e ama
allo stesso tempo: l'anello di Sauron.
Nella trilogia filmica di Peter Jackson, Gollum usa spesso una frase che è diventata presto un
tormentone tra coloro che avevano visto il film, quando riferendosi all'anello con voce sibilante
dice più volte "il mio tessssoro!!!", mostrando un ossessione autodistruttiva nei confronti di questo
oggetto che lo porta anche a tradire gli amici.
Per Gollum l'anello è il cuore della sua vita. Per avere questo anello era arrivato ad uccidere, e
pian piano diventa la sua condanna, perché avvelena la sua mente e lo porta a vivere
nell'isolamento da tutto e da tutti.
La massima del Vangelo pronunciata da Gesù ("dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro
cuore") è certamente molto antecedente ai racconti di Tolkien e ai film di Jackson, ma c’è un
legame suggestivo e un modo per capire meglio le parole evangeliche.
Il Signore sta dando ai suoi discepoli e a tutti coloro che lo seguono una grande lezione sulla
Provvidenza (capitolo 12, 21-32). Gesù vede attorno a se persone così profondamente legate e
dipendenti dal denaro e dalla ricchezza da diventarne schiave. Affidarsi alla Provvidenza non
significa vivere alla giornata e non badare alle necessità materiali, ma per Gesù significa non
perdere il cuore della vita che sta nella relazione viva con Dio e con il prossimo. Il Regno di Dio
non è questione di cose materiali, ma di relazioni nuove e di una semplicità che rendono l'uomo
davvero libero, anche se privo di tutto materialmente. L'invito ad accumulare un tesoro in cielo, è
l'annuncio di uno stile nuovo di vita possibile a tutti, uno stile che ha bisogno però della
disponibilità a rivoluzionare il modo di vedere se stessi, la propria vita e il mondo.
Gesù propone ai suoi la conversione dall'accumulare per se al donare e condividere con gli altri,
vedendo l'elemosina non come una forma di impoverimento personale, magari vissuto in modo
eroico e solo come sacrificio fine a se stesso, ma proprio come strada di arricchimento e
liberazione.
Se per accumulare tesori in terra significa trattenere per se il più possibile e iniziare a
preoccuparsi dei ladri che possono rubare, accumulare tesori in cielo è possibile proprio nella
strada contraria, cioè condividendo con il prossimo, specialmente con chi è più povero.
Ma il nostro cuore dov'è? In cosa poniamo la nostra fiducia e felicità?
Gollum del Signore degli anelli è consumato da suo tesoro, anche quando non lo ha più
materialmente in mano, perché gli è stato portato via. E' addirittura abbruttito dal questa
ossessione che oramai lo ha sfigurato anche dentro oltre che fuori.
Giro la domanda a me stesso e mi chiedo: dov'è il mio tesoro? In cielo o stretto nelle mie mani?
Chi mi incontra mi trova libero dai beni e "avido" solo di amore, oppure mi trova chiuso e
preoccupato solo di me stesso e avido di quel poco o tanto che riesco ad accumulare?
Ho il volto di Gollum o il volto di Gesù?