Colzani

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Colzani
Oasi di Baggero
Pietre della Brianza
1 ottobre 2016
Dalle cave al cemento all’oasi
Le pietre per la
produzione del cemento
Gianmario Colzani
Dal 1900 al 1925
 Nel 1925 i giacimenti utilizzati a Ponte
Chiasso dalla «fabbrica nazionale
cemento Montandon» si avvicinano
all’esaurimento, si decide di effettuare
ricerche geologiche nell’Alta Brianza
allo scopo di programmare la
costruzione di un nuovo stabilimento.
 Le ricerche ebbero esito positivo e la
scelta cadde su Merone
Le Cave della Brianza
 1928 inizio attività estrattiva a Baggero (marna) e
a Erba in località Malpensata (calcare).
 1932 La cava di Alpetto sita in località Pusiano
(calcare) sostituisce la cava di Malpensata.
 1970 chiude il cantiere di Baggero e inizia
l’attività estrattiva nella vicina località di
Malpaga (marna).
 1960 esauritasi la cava di Alpetto in località
Pusiano viene aperto il fronte sul monte
Cornizzolo in località Cesana Brianza (calcare)
Le cave della Brianza e ……
 1975 termine di estrazione in Malpaga inizia il
nuovo cantiere in Brenno della Torre (marna) e
negli anni ‘90 Alpetto viene ampliato verso il
territorio di Suello.
 1996 viene acquisito lo stabilimento di Cassago
Brianza; si integra la marna proveniente da
Brenno con quella di Rio Gambaione (Costa
Masnaga) e il calcare di Alpetto con quello di
Valle Oscura (Galbiate).
 Negli anni ‘90 per risparmiare il giacimento di
Alpetto viene acquistato calcare dalla cava di
Unicalce sita in Lecco, e nei primi anni del 2000
viene acquistata la cava Paitone (calcare) in
Brescia e la cava del Lisso in località Sedrina
(Bg).
Gli elementi di base delle…pietre
CaCO3 (carbonato di
calcio)
SiO2 (biossido di silicio)
Fe2O3 (ossido di ferro)
Al2O3 (ossido di alluminio)
Classificazione dei materiali
% Carbonato di calcio
(calcare)
0
5
10
25
40
% Argilla (ossidi di Si, Fe, Al)
25
60
10
75
Argilla
Argilla
marnosa
40
Marna
argillosa
60
Marna
75
Marna
calcarea
85
Calcare marnoso
95
Calcare
Calcare ad
alto titolo
100
90
100
Dalla cava allo stabilimento
 Abbattimento con esplosivo
(perforazione, caricamento,
brillamento)
 Rippaggio con pala a dente
 Carico con escavatore o pala
gommata
 Frantumazione primaria
 Frantumazione secondaria
 Trasporto allo stabilimento con
camion, nastro o teleferica
Miniera, vista generale dei banchi
Bulldozer
Perforatrice
Frantoio
Cemento processo produttivo
Estrazione del materiale crudo
Macinazione
farina cruda
Cottura
del clinker
Macinazione cemento
Spedizione cemento
Arrivo materie prime - preomogenizzazione
e macinazione del crudo
Cottura della pietra
2500 Ton/g 854 Kcal/Kg
170 t/h
30.000 l/h acqua
Lung m 54 Diam m 4
6000 l/h
5000 l/h
IL FORNO
1450 °C
La pietra è diventata
clinker
Da clinker a cemento
Stoccaggio e spedizione
L’utilizzo di risorse minerarie porta a
modificazioni del territorio, che devono
essere gestite con criteri della massima
ecocompatibilità possibile
I progetti di coltivazione di cave e
miniere sono subordinati a precisi
piani di recupero e messa in sicurezza
che devono essere eseguiti
contestualmente allo sfruttamento
delle risorse stesse.
E’ possibile restituire al territorio le
aree sfruttate in modo da essere di
nuovo fruibili , anche se in modo
limitato e/o diverso da prima
1928 inizio dell’attività estrattiva cava di Baggero
1970 termine dell’attività estrattiva
I primi interventi di recupero nel
cantiere di Baggero risalgono al 1969
Idrosemina
Miniera di Baggero
in fase di
coltivazione
Previa autorizzazione, fu deviata la
roggia Cavolto, un piccolo ruscello
affluente del fiume Lambro, creando così
il primo lago della futura oasi di Baggero
Il bacino dei laghi è profondo da 5 a 6
metri ed esteso su quasi 8 ettari
L’apporto dell’acqua del
Cavolto diede presto i
risultati sperati: la
formazione di una nuova
vita via via più complessa
e ricca
persico reale e
persico sole
Con l’apertura di un varco nel diaframma
roccioso si diede vita ad un secondo lago.
Contemporaneamente si distribuì sull’istmo
terreno vegetale, necessario per lo sviluppo
della vegetazione
Sui ripidi pendii intorno ai due laghetti, vennero posate
piante biologicamente poco esigenti e rampicanti
In alcuni punti la roccia fu lasciata volutamente
scoperta per vivacizzare l’ambiente con il suo
naturale colore
 Per migliorare il recupero
vegetale delle scarpate rocciose,
si è pensato di integrare le piante
erbacee con specie a fiore.
 La scelta è caduta su fiori
intensamente colorati :
 Lingua viperina,erisimo,astro
giallo,garofano
selvatico,epilobio,rosa
selvatica,ginestra.
 Le sementi sono state raccolte in
natura nei periodi più opportuni.
 Sono state introdotte varie specie di anatre e
alcune coppie di cigni reali che si sono poi
riprodotti spontaneamente.
 Nel corso dei loro spostamenti migratori i
laghetti vengono visitati da uccelli di palude.
 Anche alcune specie stanziali vi si sono
insediate: Gheppio, Gallinella d’acqua,
Martin pescatore.
 Anche la volpe negli ultimi anni ha
prolificato negli anfratti delle pareti.
Cava Malpaga 1970/1975
1979 termine recupero ambientale
1980 termine dei lavori di recupero ambientale
 L’Oasi di Bàggero si estende su una superficie di 200.000 mq
ed è composta da due laghi comunicanti. E’ popolata da
circa 12 specie di pesci, da numerosi volatili ed è una delle
mete privilegiate per la nidificazione di animali selvatici.
 Rappresenta uno degli esempi più emblematici della
possibilità di recupero di una miniera.
1988 assegnazione 1° premio
CEE «nuova vita cave esaurite
Baggero anni ‘30
Baggero anni ‘40
Baggero 1950
Baggero anni ‘60
Baggero la volata
Oasi di Baggero
Grazie per l’attenzione