L`evoluzione del talento - Evidenze ed idee dalla ricerca (Antonio La

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L`evoluzione del talento - Evidenze ed idee dalla ricerca (Antonio La
L’evoluzione del talento:
evidenze ed idee dalla ricerca
Prof. Antonio La Torre
Predazzo, 23 Aprile 2016
Definizione
William & Reilly (2000) definiscono il talento:
“come quell’individuo con un maggior
potenziale per eccellere in un particolare
sport rispetto ad altri atleti, che sa utilizzare
quelle capacità in modo sistematico e a un
livello tale da fornire prestazioni superiori del
10% rispetto agli altri partecipanti”
Definizione
Questa definizione indentifica tutti gli
aspetti integranti per qualificare un
soggetto come un talento:
Doti e
presupposti
genetici
Allenamento
Individuazione del talento
E ormai teoria diffusa che l’identificazione e lo sviluppo
del talento giochino un ruolo cruciale nella ricerca
dell’eccellenza sportiva
Russel et al 1989; Williams et al 2000
Individuazione del talento
Questo lavoro di ricerca e selezione del talento deve essere svolto
non solamente attraverso l’intuito e la bravura dell’allenatore, ma
anche grazie all’aiuto che della ricerca scientifica. La soluzione ideale
sarebbe quella che gli sport scientists avessero l’opportunità di
lavorare assieme a tecnici, scout e dirigenti, per un fine comune,
ovvero quello di individuare e selezionare i migliori talenti in ambito
giovanile.
Williams and Franks, 1998
Caratteristiche del talento
• Ha maggiore reazione agli
stimoli di allenamento
• Reazione positiva a stimoli di
intensità superiore
• Applicazione corretta e creativa
delle tecniche anche in condizioni
mutevoli
• Soluzioni personale dei problemi
• Notevole capacità e rapidità di
apprendimento
• Ottiene risultati prestazionali
superiori alla media della sua età
Determinanti performance
Tre fasi del talento
Ricerca
del
talento
Selezione
del
talento
Promozione
del talento
Sei fasi del talento
Ricerca del talento
Negli ultimi anni infatti la ricerca scientifica ha fatto
enormi progressi nel campo del talent scouting,
grazie alle numerose pubblicazioni che sono state
effettuate su una popolazione giovanile.
Vaeyens et al., 2008
Ricerca del talento
I fattori più usati per la ricerca e la previsione:
• Criteri antropometrici e morfologici (es. statura)
• Capacità condizionali (forza, resistenza, velocità
flessibilità)
• Capacità coordinative
• Variabili psicologiche (motivazione, attenzione,
controllo emotivo)
• Parametri funzionali
• Condizioni ambientali
William & Franks, 1998
Selezione del talento
Kim et al., 2009
Selezione del talento
Philippaerts et al., 2006
Selezione del talento
Philippaerts et al., 2006
Selezione del talento
Sono stati individuati parametri oggettivi che
possono discriminare il livello della performance di
molte discipline, creando un modello di talento per
ognuno di questi sport.
Selezione del talento
• Soggetti: 40 giocatori di élite di squadre nazionali
U20
• Analisi cinematica durante le competizioni
Selezione del talento
Selezione del talento
• Differenze significative nei valori cinematici in
relazione al ruolo del giocatore
• Le maggiori differenze si notano tra i giocatori
Forwards e quelli Backs
Selezione del talento
• Soggetti: 2395 giocatori di squadre U16-18-20
partecipanti alla massima competizione
continentale per nazioni
• Analisi delle caratteristiche antropometriche, di
performance e di quelle correlate all’età
Selezione del talento
Selezione del talento
• Si sono riscontrate in tutte le rappresentative
giovanili una maggior prevalenza di giocatori nati
nei primi mesi dell’anno
• Tuttavia nelle nazionali U20, si è visto che le
nazionali con un’età media più alta erano quelle
che hanno ottenuto la performance migliore
• I giocatori più vecchi per ogni categoria sono quelli
che hanno le performance migliori e realizzano la
maggior quantità di punti
Selezione del talento
Lo sport giovanile negli ultimi anni ha subito una
professionalizzazione estrema, passando da
investimenti moderati a investimenti nell’ordine di
alcuni milioni di euro.
Questo ha fatto sì che si sviluppasse un aumento del
livello competitivo e della pressione sui giovani atleti
Bergeron et al., 2015
Selezione del talento
Da questo è scaturito un grande problema legato allo
stress in età giovanile che negli scorsi anni non era
neanche immaginabile.
Promozione del talento
La promozione del talento sono tutte
quelle misure finalizzate allo sviluppo
delle capacità e delle abilità specifiche di
atleti giovani e di talento
Rothing, 1983
Promozione del talento
FORMAZIONE DI BASE
ETA’ PRESCOLARE
Attività ludiche, destrutturate,
multilaterali
Ampliamento del bagaglio motorio,
delle capacità motorie generali
(apprendimento, controllo e
trasformazione motoria e degli
schemi motori di base
ALLENAMENTO
GENERALE DI BASE
PRIMA ETA’
SCOLARE
Attività ludiche, giochi sportivi,
esercitazioni, allenamento
neuromuscolare
Sviluppo e consolidamento delle
capacità coordinative (ritmo,
equilibrio, differenziazione,
orientamento), socializzazione
ALLENAMENTO
GIOVANILE
DI BASE
Formazione generale di base
multilaterale e indirizzata verso uno
sport (da 3 a 5 ore settimanali)
Abilità tecniche di base e varie
DI COSTRUZIONE
Specializzazione dei contenuti,
aumento del carico di allenamento
(9-14 ore settimanali)
Presupposti per il passaggio all’alto
livello
DI TRANSIZIONE
Ulteriore aumento della capacità di
carico, aumento dell’impegno
agonistico, avvicinarsi alle
metodiche di allenamento (all. in
quota) e alla valutazione funzionale
(test, match analysis) (fino a 16 ore
settimanali)
Scelta dello sviluppo dei risultati
sportivi
Massimizzazione del carico di
allenamento, ulteriore
specializzazione sportiva (da 16 a
25 ore settimanali)
Raggiungimento delle massime
prestazioni e mantenimento del
livello
ALLENAMENTO DI ALTO
LIVELLO
Long-term athlete development model
In base al PHV è possibile evidenziare delle fasi sensibili, «windows of
opportunity», per lo sviluppo di determinate capacità motorie, che
contribuiscono alla formazione dell’atleta. (Balyi 2003)
In particolare il periodo del picco di crescita è caratterizzato:
• dal completamento del processo di mielinizzazione delle fibre nervose che
determina un aumento della coordinazione intermuscolare e intramuscolare
e del controllo motorio (Viru et al. 1999).
• dall’incremento della concentrazione di androgeni, dalla differenziazione
delle fibre muscolare e dalla stabilizzazione dei livelli di fosfocreatina (Myer
et al.2011).
• dallo sviluppo della massa muscolare, sotto la spinta ormonale.
Balyi, 2003
Long-term athlete development model
Balyi distingue in early specilization e late specilization:
• la prima riguarda quelle discipline che richiedono una specializzazione
precoce per via dell’età in cui è possibile raggiungere la massima prestazione
(generalmente è tipica degli sport tecnico coordinativi quali ginnastica
artistica, ritmica, pattinaggio di figura).
• la seconda è rivolta a tutti gli sport in cui l’età delle massime prestazioni è
dopo la fase di crescita (18-31 anni), in questi sport prevale la componente
condizionale (corsa, ciclismo, canottaggio).
Balyi, 2003
Long-term athlete development model
In base ai processi di sviluppo e accrescimento fisiologico Viru et al. (1999)
evidenziano che:
• lo sviluppo della velocità avviene negli anni precedenti al PHV.
• lo sviluppo della resistenza avviene durante il PHV.
• lo sviluppo della forza avviene negli anni successivi al PHV.
• nelle donne questi periodi sono anticipati rispetto ai maschi di uno o due
anni.
Specializzazione precoce
SPECIALIZZAZIONE: coinvolgimento del giovane atleta in
allenamenti intensivi e specifici di una disciplina sportiva.
• Non solo l’inattività, ma anche l’eccesso di attività fisica
possono comportare un aumento del rischio di infortuni.
In particolare sembra che l’aumento del rischio è associato
ad una maggior specializzazione sportiva. (DiFiori, 2010;
Heyworth, 2008).
• Alcuni sport necessitano di una specializzazione precoce
per sfruttare le fasi sensibili dello sviluppo di determinate
capacità motorie (ad esempio ginnastica artistica e mobilità
articolare).
• Un numero sempre più ampio di discipline si sta
focalizzando su una specializzazione precoce dei giovani
atleti.
Specializzazione precoce
• Giovani atleti che svolgono discipline con allenamenti specifici superiori a 16
ore alla settimana devono essere monitorati e supportati. Bisogna prestare
attenzione ad indici di overtraining, burnout e fratture da stress.
• Garantire sufficiente tempo di recupero ai giovani coinvolti in attività
agonistiche, sia da una seduta con l’altra sia all’interno della stagione.
• Sfruttare il periodo di transizione per ridurre esercizi e allenamenti sport
specifici e proporre attività diversificate per lo sviluppo di più abilità motorie.
• Coinvolgere i giovani in attività integrate che includano esercizi di
rafforzamento muscolare, di controllo motorio, di coordinazione e che
abbiano come fine il miglioramento della salute, della abilità motorie e la
prevenzione agli infortuni. (Myer et al. 2011)
Allenabilità ottimale
Balyi & Hamilton, 1999
Costruire un campione
Talento
Campione
Costruire un campione
Costruire un campione
Stimoli ambientali e pratica deliberata
1
2
3
• Pratica deliberata
• Stimoli ambientali
piuttosto che
caratteristiche genetiche
• In particolare
l’Allenamento
Programmazione deliberata
(AIS - Bullok, 2009)
Precocità e qualità degli
stimoli
Quantità di lavoro
Evidenze scientifiche che il successo è principalmente
legato alla maggior quantità di allenamento
(e.g. Ericsson, Krampe, & Tesch-Ro¨mer, 1993; Ford, Le Gall,
Carling, & Williams, 2008; Helsen, Hodges, Van Winckel, &
Starkes,
2000; Helsen, Starkes, & Hodges, 1998; Hodge & Deakin, 1998;
Hodges & Starkes, 1996; Starkes, 2000; Starkes, Deakin,
Allard,
Hodges, & Hayes, 1996; Ward, Hodges, Williams, & Starkes,
2004)
Costruire un campione
• Creare strutture “sistematiche” in grado di trovare il prima
possibile giovani eccezionalmente dotati è ormai prerogativa
fondamentale di istituzioni sportive e perfino intere nazioni
(Williams et al 2000, Abbot et al 2004).
• Hogan e Nortan (2000) sostengono come la relazione tra
soldi spesi e medaglie vinte nelle Olimpiadi sia linearmente
proporzionale; e per il Governo Australiano un oro olimpico
corrisponde ad un investimento di 24 milioni di euro; mentre
5 milioni di euro sono necessari al conseguimento di una
medaglia in generale.
La ricerca ci può aiutare..
Un altro aiuto che la ricerca scientifica
può dare allo sport è legato
all’evoluzione del talento, ovvero ai
mezzi e ai metodi più adatti a
sviluppare a pieno il potenziale del
singolo atleta.
Questo è uno strumento
fondamentale nelle mani
dell’allenatore: adesso infatti non si è
più costretti a sperimentare andando
per prove ed errori, ma si può subito
massimizzare la resa dell’allenamento
in funzione delle conoscenze
scientifiche a disposizione.
La ricerca ci può aiutare..
La ricerca ci può aiutare..
Ovviamente tutto questo non basta a costruire e a
trasformare un potenziale talento in un atleta di alto
livello, ma la bravura dell’allenatore nello scegliere le
tempistiche migliori per utilizzare i singoli mezzi di
allenamento resta la parte fondamentale di tutto questo
processo di crescita ed evoluzione del talento.
Un allenatore capace sarà quello che non si limiterà a
basarsi sul suo intuito e la sua esperienza, ma sarà
quello in grado di miscelare questa abilità al supporto
scientifico che ormai è di dominio pubblico.
La ricerca ci può aiutare..
Per fare questo sta diventando e diventerà sempre più
importante lavorare in team in modo da suddividere i
singoli compiti in più persone e mettere nelle mani
dell’allenatore le conoscenze necessarie allo sviluppo
psicofisico ottimale del giovane talento.
Duarte et al., 2012
La ricerca ci può aiutare..
Questo lavoro di team è ormai imprescindibile per le
squadre di alto livello, ma anche per le federazioni
sportive risulta molto importante per impostare le linee
guida e monitorare costantemente lo sviluppo dei propri
talenti. In questo modo l’indirizzo tecnico generale non
viene lasciato alla singola interpretazione individuale di
ogni allenatore, ma può essere utilizzato in un modo
omogeneo all’interno delle singole realtà della
federazione.
Conservare un campione
Il triplicarsi dei dati degli esordienti ci racconta
come il problema non sia tanto nel
reclutamento, quanto nel riuscire a far
rimanere gli atleti fino alla categoria assoluta. I
dati descrivono molto bene come, con il
passaggio alle categorie successive, gli atleti
tendano ad abbandonare l’attività. E il problema
principale è che a farlo sono sia atleti di mediobasso livello sia potenziali talenti.
L’erba dei vicini è sempre più verde?
Gran Bretagna
Gran Bretagna
• Sistema piramidale, sia nell’evoluzione della
performance sia nei contributi del governo all’attività
sportiva
• Più soldi a disposizione delle federazioni con maggiori
potenziali olimpici
Gran Bretagna
Germania
Germania
Germania
• Lo sport di alto livello in Germania è influenzato dalla
struttura federale della Germania stessa.
E’ presente quindi una forte autonomia federale
nell’organizzazione e nel finanziamento dello sport
tedesco.
• Forte eterogeneità in funzione della regione
• Presenza di un Federal Institute of Sports Science e
di molti Olympic training centres
Norvegia
Norvegia
Norvegia
Norvegia
• Lo sport di alto livello in Norvegia ha una struttura
centrale formata dall’Olympiatoppen (che include l’Elite
Sport Centre)
• C’è una forte indipendenza delle singole federazioni da
questo potere centrale
• Importanza enorme dell’approccio medico-scientifico
allo sport di alto livello
• Viene data una grande importanza alla vita degli atleti,
prestando molta attenzione alle ore «di contorno
dall’allenamento» (modello dell’atleta 24 ore su 24)
Polonia
Polonia
Polonia
• Negli ultimi anni in Polonia si è assistito al fenomeno
inverso rispetto agli altri stati, ovvero a una
centralizzazione e statalizzazione dello sport
• Si è andati in contrasto alla strategia europea di
decentramento dello sport, con la creazione nel 2005 di
un Ministero dello Sport, con compiti di supervisione e
controllo della forza delle singole federazioni
• Sport polacco molto politicizzato e soggetto a
frequenti cambiamenti governativi
Francia
Francia
Francia
• Prima degli anni 2000, c’era una forte impronta statale nello
sport francese, con un ruolo predominante del Ministero per la
Salute, i Giovani e lo Sport
•
Questo modello a forte impronta statale ha dato luogo alla
definizione dell’organizzazione dello sport francese come
«modello sovietico dello sport francese»
•
Negli ultimi anni questo modello è stato abbandonato per
favorire un decentramento dello sport a livello regionale
(sulle linee guida dell’European model of Sport)
•
Presenza di un grande centro di sviluppo e supporto alla
preparazione (INSEP) e diversi poli regionali di eccellenza
E fuori dall’Europa?
Stati Uniti
Stati Uniti
• Organizzazione dello sport completamente diversa rispetto a
tutti gli altri modelli mondiali
• Questo approccio è dovuto al grande bacino di utenza e
soprattutto al ruolo delle università nello sport di alto livello
• Poca importanza dello sport di club per formare i giovani talenti,
che passano tutti attraverso lo sport universitario
• Questo modello impone che lo sport di alto livello sia garantito
a chi è in grado di ricevere una borsa di studio per l’università per
i risultati ottenuti al college. Quindi spesso si ottengono grandi
performance in età giovanile per poter aver accesso alle
università e quindi poter praticare lo sport ad alto livello.
Australia
• Molto simile al
modello britannico
dello sport
Prof. Antonio La Torre
Department of Biomedical Sciences for Health,
Università degli Studi di Milano, Milan Italy
E-mail: [email protected]