s.s. 2003-2004: L`individuazione del talento e... qualcosa in

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s.s. 2003-2004: L`individuazione del talento e... qualcosa in
e ….. qualcosa in più
L’individuazione dei giovani talenti
Alcune definizione e riflessioni preliminari
Da un procedimento comune……….
…….. a delle applicazioni specifiche
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
2
Qualche definizione preliminare?...
INDIVIDUARE E’
“Svelare l’esistenza di ciò che è nascosto”
Allo scopo di sapere se, nel mezzo di una grande
popolazione di giovani sportivi e non
Le capacità richieste per l’esercizio di uno sport o di un
gruppo di discipline sportive progettate al più alto livello
giungeranno allo sviluppo ottimale
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3
… anche se le due azioni sono
interdipendenti occorre distinguere
L’individuazione che si riferisce alle procedure di
valutazioni da considerare in ambito sportivo
Dalla formazione del talento che dipende da:
Ambiente
famiglia,
scuola,
club
strutture di allenamento nelle quali il giovane potrà evolvere
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Un talento sportivo è colui che
Sulla base di attitudini, disponibilità alla prestazione e delle
possibilità che gli sono offerte dall’ambiente in cui vive, ottiene
risultati della prestazione superiori alla media della sua età,
suscettibili di sviluppo, che rappresentano il prodotto di un
processo di cambiamento attivo, pedagogicamente guidato e
controllato, secondo un’intenzione,attraverso l’allenamento,
che è finalizzato ad un elevato livello di prestazione sportiva
da raggiungere successivamente
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Un talento sportivo è colui che
Ha maggiore reazione agli stimoli di allenamento
Reazione positiva a stimoli di intensità superiore
Applicazione corretta e creativa delle tecniche anche in
condizioni mutevoli
Soluzioni personale dei problemi
Notevole capacità e rapidità di apprendimento
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Quali Limiti?
A LIVELLO ETICO SOCIALE
“Raggiungere un alto livello futuro di performance è
veramente l’obiettivo del bambino ….. O quello dei
genitori, del suo coach o della federazione?”
Le connotazioni negative del concetto di “individuare”
Il ruolo della famiglia e la sua cultura sportiva
La difficile armonizzazione tra lo sport e lo studio
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Quali Limiti?
A LIVELLO TECNICO
La difficoltà di un pronostico a lungo termine con dei
giovani in piena trasformazione
La difficoltà a discriminare il ruolo specifico
dell’ereditarietà e dell’ambiente nella realizzazione dei una
prestazione
La prestazione precoce e l’età biologica del giovane
La difficoltà della differenziazione delle capacità motorie
del bambino in tenera età
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Quali Limiti?
A LIVELLO TECNICO
Le importanti differenze individuali degli
stadi di maturazione psicomotorie durante i
periodi della pubertà e della postpubertà
I grandi turbamenti psicosociali e
morfofunzionali di questi stessi periodi
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Quali Limiti?
A LIVELLO TECNICO
Ogni sportivo di alto livello ha costruito la sua “performance” in
modo singolare e difficilmente riproducibile e quindi l’aspetto
aleatorio di un pronostico precoce per un percorso difficile da
prevedere
A secondo dalle tappe di apprendimento, la performance risulta
da fattori diversi e la loro interazione possono evolvere in
funzione del livello di maturazione di pratica (esperienze di
Fleishman e Hempel)
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Analisi biografica dei grandi campioni
Le biografie dei grandi campioni realizzate a
partire da questionari e anamnesi,sono ricche di
insegnamenti e rivelano delle costanti
I campioni hanno spesso genitori ex sportivi di
buon livello
La natura del clima familiare tenuto dai genitori
intorno alla pratica sportiva ha un ruolo
importante soprattutto durante le fasi
d’iniziazione e di sviluppo
In generale tutti i grandi campioni hanno avuto
nella loro infanzia una vissuto motorio molto
ricco
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Analisi biografica dei grandi campioni
A una certa età,generalmente vicina alla
pubertà, si sono spesso identificati con un
campione famoso (locomotiva verso l’elitè
sportiva) trovando motivazioni ulteriori per
accettare le costrizioni di un allenamento
intensivo
Al momento del periodo della pubertà, tutti i
campioni hanno potuto beneficiare di una
grande quantità di allenamento
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Analisi biografica dei grandi campioni
I loro progressi più significativi sono stati
registrati in periodi variabili secondo gli
sport, ma sempre in età similari in seno
alla stessa disciplina
E’ soprattutto a questa età che
raccontano di aver incontrato un allenatore
di alta competenza e soprattutto molto
umano, molto comprensivo, rispettoso ma
esigente.
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Caratteristiche di atleti talentuosi in rapporto a
interventi educativi
Iniziazione
Sviluppo
Evoluto
Individuo
Performante
•Gioioso
•Curioso
•Entusiasta
•Motivato
•Disponibile
•Determinato
•Ossessionato
•Responsabile
Interventi
•Gentile
•Entusiasta
•Cortese
•Centrato sugli
apprendimenti
•Deciso
•Rispettoso
•Abile
•Esigente
•Affermato
•Rispettato
•Affettivamente
affezionante
Genitori
•Condividono gli stati
d’animo
•Offrono sostegno
•Cercano consigli
sperimentati
•Fanno dei
sacrifici
•Attività limitata
(Educatori(Educatori- Allenatori)
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FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
14
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FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
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Le tendenze
Tre criteri permettono di valutare se si tratta di un
talento o meno
Il livello delle capacità generalmente molto al di sopra
della media in giovane età biologica
La velocità di sviluppo di queste capacità quando
incontrano le condizioni più favorevoli
La motivazione che il giovane manifesta in modo
costante per la sua crescita personale in ambito sportivo
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Le conseguenze …..
L’emergere del talento non è mai fortuito ma
si iscrive nel quadro di una politica
sportiva che necessita
Un procedimento che si articola intorno ad un
programma di valutazione
Un procedimento che richiede delle risposte
chiare alle due domande seguenti
Perché voler individuare?
Per come individuare?
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Perché voler individuare?
Costituire una sorte di riferimento iniziale al servizio del
giovane
Offrire tutte le possibilità a quelli che presentano le
capacità e le motivazioni per orientarsi verso la pratica di
alto livello
Insegnare a meglio conoscere e a meglio gestire le loro
capacità
Ridurre la durata necessaria per raggiungere la
performance di alto livello
Aumentare il numero e la competitività degli sportivi che
mirano ad alti livelli di prestazione
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Perché voler individuare?
Ridurre gli investimenti di una Federazione,il
volume di lavoro, finalizzare il lavoro degli
allenatori
Aumentare l’efficacia dell’allenamento
considerato nel modo più scientifico possibile
Aumentare il numero dei successi internazionale
di una nazione senza nuocere alla salute dei
suoi giovani sportivi
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EFFICACIA DI UN SISTEMA DI INDIVIDUAZIONE DI
UN TALENTO SPORTIVO
+
Paese
$ )
"
inizio sistema Numero abitanti
Numero
medaglie
N° abitanti per medaglie
1
RDA
1962
17 M
102
1
166.666
2
Bulgaria
1980
8,5 M
35
1
242.857
3
Ungheria
1978
10,5 M
23
1
456521
4
Romania
?
22 M
24
1
916.666
7
URSS
1970
255 M
132
1
1.931.818
313 M
316
1
990.506
TOTAL
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
!
$
!
&' ' ,
20
EFFICACIA DI UN SISTEMA DI INDIVIDUAZIONE DI
UN TALENTO SPORTIVO
+
$
)
"
Paese
N° abitanti
N° Medaglie
abitanti per medaglie
5
Corea
38 M
33
1
1.151.515
6
RFA
62 M
40
1
1.550.000
8
USA
217 M
94
1
2.308.510
55 M
16
1
3.437.500
Italia
57 M
14
1
4.071.728
TOTAL
429 M
197
1
2.177.665
9 Francia
10
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!
$
!
&' ' ,
21
Come individuare?
Il Procedimento
IL procedimento deve rispondere a quattro
condizioni
Ottenere un consenso dalla base alla cima
(atleta, genitori, scuola, istruttori, dirigenti club)
Utilizzare un modello operativo sperimentato
Utilizzare un’ organizzazione strutturata
Possedere delle strutture efficacemente
attrezzate da proporre ad ogni giovane
individuato
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Il consenso
Dipende essenzialmente dai livelli
o
o
Di informazione e coinvolgimento (dei
genitori, degli istruttori, dei dirigenti)
Di formazione degli istruttori sportivi e degli
allenatori sulle tecniche di valutazione a alle
pedagogie dell’allenamento dei giovani
sportivi principianti e in sviluppo
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Il modello operativo
L’analisi dell’esigenze dello sport specifico
La messa in evidenza dei fattori che giocano un ruolo
fondamentale nell’espressione del talento rispetto a
queste esigenze
La strutturazione,la scelta, la validitazione di tests e di
gruppi di misure corrispondenti alla valutazione di questi
fattori in funzione dell’età e del livello di pratica
La raccolta e il trattamento dei risultati nella prospettiva
dell’individuazione del talento
L’organizzazione nazionale ai vari livelli
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La prestazione nel rugby
3
1
+
3 ./ +
!
+
1/ - 2.
- -- 0 .
+
0.
-. /
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0.
25
Il modello operativo
Spesso viene individuato come “talento” colui che
vive uno sviluppo accelerato piuttosto colui che ha
potenzialità maggiori
Ne consegue che il processo d’individuazione non
può avvenire in breve tempo ma per tappe, e nel
corso di almeno 3 – 4 anni di attività all’interno di
un processo di allenamento
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I fattori da prendere in
considerazione
Avere come riferimento l’evoluzione
dell’alto livello
Costruzione di un profilo di referenza
cronologico dello atleta di alto livello
Osservazioni longitudinali
Analisi multifattoriale della perfomance a
diverse età biologiche
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Fattori suscettibili di avere un ruolo
importante nell’espressione del talento
Fattori antropometrici
Altezza, peso, rapporti segmentari,rapporto tra massa
grassa e magra, centro di gravità del corpo,armonia
delle proporzioni
Capacità fisiche
Velocità di reazione e di azione
Forza elastica e veloce
Flessibilità
Capacità coordinative
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Fattori suscettibili di avere un ruolo
importante nell’espressione del talento
Capacità cognitive
•
•
•
•
•
Intelligenza motoria
Senso di analisi
Adattamento
Creatività
Anticipazione
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Fattori suscettibili di avere un ruolo
importante nell’espressione del talento
Qualità Mentali
Comportamenti
Responsabilità all’interno del progetto
(Consapevolezza)
Ricerca di una relazione costruttiva tra
giocatore e allenatore
Ricerca di una relazione costruttiva tra
giocatore e struttura organizzativa
(Federazione / Club)
Disponibilità e perseveranza
Quantità e qualità di lavoro adeguate al
progetto di formazione e responsabilità
individuale nel portarlo avanti
Attitudine al combattimento
Costruire se stessi con una mentalità
vincente fuori ed in campo dove, questa
deve concretizzarsi nell’essere vincenti
nell’impatto fisico
Aggressività
Lotta e non violenza
Attenzione
Partecipazione cosciente e concentrazione
sul compito in allenamento e in partita
Disciplina
Rispetto delle regole del gioco e del gruppo
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La scelta, il concepimento e la
validazione delle batterie di test
Oltre i criteri soliti
Pertinenza, congruenza,
accessibilità,validità,riproducibilità,funzionali
tà, fedeltà
I test devono rispondere al criterio di
predittività
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31
La predittività
Un test è detto predittivo quando, qualunque
siano l’età e il livello di apprendimento o di
allenamento del soggetto, la correlazione tra
due o più risultati rimane significativa, ciò
che permette, conoscendo l’uno, di
pronosticare l’altro.
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Età
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
capacità coordinative
app.
motorio
diff. e
controllo
reazione
orientarsi
ritmo
equilibrio
capacità
condizionali
Resistenza
Forza
Rapidità
Aff.
Cognitive
Voglia di
apprendere
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Coefficienti di stabilità di risultati di misure
e test in funzione dell’età (correlazione entro 11 e 16 anni)
INDICI
11:16 anni
Altezza
0,864
Peso
0,700
Capacità Vitale
0,729
Mobilità della spalla
0,609
Forza di trazione
0,717
50 metri
0,444
&
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34
lungo
Età
Abalakow
Palla
30m
spola
medi
a
D.S.
medi
a
D.S.
medi
a
D.S.
medi
a
D.S.
medi
a
11
165,5
15,9
34,5
7,3
4,0
0,8
5,48
31,2
18,8
12
173,8
17,2
38,4
8.2
4,6
1
5,32
35
17,9
13
187,1
20,6
42.1
8.2
5,7
1.3
5,11
38,9
17,2
14
201,8
22,7
47.2
8.9
6,9
1.7
4,92
42,1
16,9
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
D.S.
35
+
"
$ &&
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
36
percentile
Peso
statura
30 m
lungo
palla
abalakow
spola
+
99
80
189
394
255
1094
68
13,5
95
73
183
423
239
977
62
14,5
90
69
179
438
231
914
59
15,1
80
64
175
456
221
839
55
15,7
70
61
172
470
214
784
52
16,1
60
58
170
481
208
737
49
16,5
50
55
167
492
202
694
47
16,9
40
53
165
503
196
650
45
17,3
30
50
162
514
190
604
43
17,7
20
47
159
527
183
549
40
18,1
10
42
155
546
173
473
36
18,7
5
38
152
561
164
411
33
19,3
1
31
145
590
149
293
27
20,3
"
$ &(
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
37
SALTO IN BUCA DA FERMO
Obiettivo: forza dinamica arti inferiori, capacità motorie
generali.
Impianto: fossa con sabbia
Materiale
decametro; picchetto; gesso; rastrello per la sabbia.
Descrizione
II soggetto si pone in posizione eretta, piedi leggermente
divaricati con la punta dietro la linea di partenza,si
prepara al salto piegando le gambe e portando le
braccia indietro. Quindi salta slanciando le braccia in
avanti e ricadendo nella fossa di caduta a piedi pari.
Controllare che le punte dei piedi siano appena dietro la
linea di partenza e che le braccia siano portate indietro
nel piegamento delle gambe e proiettate in avanti
durante l'
estensione; .
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Istruzioni per il ragazzo
Piegati sulle gambe e salta più lontano che puoi
slanciando le braccia e portando le ginocchia in alto;
arriva a piedi uniti senza cadere all'
indietro ».
Valutazione
Misurare con un decametro la distanza tra la linea di
partenza e la parte più prossima ad essa raggiunta con
i piedi. La misura rilevata è in centimetri. Effettuare tre
prove. Segnare la migliore.
Osservazioni
Se il ragazzo cade all'
indietro è opportuno far ripetere
la prova: in ogni caso non segnare il salto nullo, per
avere a disposizione dei dati il più possibile completi.
Spianare la sabbia dopo ogni misurazione, senza
creare buche.
Effettuare più di una volta il salto durante il
riscaldamento, almeno una volta con rincorsa come nel
salto in lungo.
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SALTO IN ALTO DAL POSTO
(Abalakov)
Obiettivo: forza dinamica arti inferiori.
Impianto: palestra o all'
aperto.
Materiale: gesso
Descrizione
Posizione di partenza dei soggetto:- in posizione
eretta; - piedi leggermente divaricati; - gambe
tese; -sguardo in avanti; - braccia distese lungo
il corpo. AI via il soggetto piega le gambe
(indicativamente in semiaccosciata) e, con
l'
aiuto delle braccia, salta in alto toccando il
muro con la mano sporca di gesso.
Comportamento dei
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40
Rilevatore
controllare che lo sguardo sia rivolto avanti;che le
braccia siano distese;che il ragazzo non tiri indietro il
tronco durante il salto,che i piedi siano leggermente
divaricati; effettuare la pre-misurazione (segnare il punto
sul muro dove arriva la punta delle dita a braccia
distese).
Istruzioni per il ragazzo
Salta più in alto che puoi toccando il muro con le dita il
più alto possibile
Piegati prima sulle gambe e aiutati con le braccia
Valutazione
Viene effettuata la pre-misurazione a riposo del
soggetto, assicurandosi che le istruzioni descritte siano
rispettate. Successivamente al salto, viene rilevata la
misura raggiunta. La differenza rappresenta il valore del
salto da inserire nelle schede. Effettuare tre prove;
segnare la migliore.
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
41
LANCIO DELLA PALLA MEDICA (Kg. 3)
INDIETRO
Obiettivo: forza dinamica arti superiori.
Materiale- 1 pallone medicinale da Kg. 3;- gesso
o striscia;- picchetto;- 1 decametro.
Descrizione:II ragazzo si pone con i talloni dietro
la linea di lancio, le spalle rivolte alla direzione di
lancio, piedi divaricati, afferra il pallone con le
mani e, dopo un piegamento in avanti, lo lancia
all'
indietro, senza piegare le gambe, senza
spostare i piedi
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
42
Istruzioni per il ragazzo: Mettiti con i
talloni dietro la linea, con le spalle
rivolte alla direzione di lancio;
afferra il pallone, piega il tronco in
avanti e, sempre a braccia tese,
lancia all'
indietro, il più lontano
possibile senza spostare i piedi, e
lasciandolo nel punto più alto sopra
la testa ».
Valutazione:Viene annotata la
misura dalla linea di lancio al punto
più vicino dell'
impronta lasciata dal
pallone sul terreno. Effettuare tre
prove; segnare la migliore
Osservazioni- Effettuare il lancio
almeno una volta durante il
riscaldamento; - far ripetere la prova
se il soggetto sposta i piedi.
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
43
30 metri
Obiettiva: rapidità, forza veloce arti inferiori,
capacità motorie generali.
Impianto: palestra (sviluppo diagonale minimo m
38) o pista.
Materiale- fotocellule - almeno sei
paletti; - strisce di partenza e di
arrivo; - materassini
Istruzioni per il ragazzo«Poniti in piedi, dietro la
linea di partenza, un piede avanti all'
altro; parti
quando sei pronto, correndo il più velocemente
possibile fino all'
arrivo.
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
44
Spola
Disporre 2 segnalini dietro la linea di partenza, uno
dietro la linea B e uno dietro la linea C. II ragazzo si
pone eretto alla partenza con i piedi leggermente
divaricati sulla linea. AI via (senza comando) il ragazzo
prende un segnalino per terra dietro di lui, parte
correndo lateralmente verso sinistra senza incrociare i
piedi, fino alla linea B oltrepassandola con il piede
sinistro; poggia il segnalino dietro la linea B, prende il
segnalino, torna verso destra spostandosi lateralmente
fino alla linea di partenza, poggia il segnalino, ne prende
un altro, corre in avanti tino alla linea C oltrepassandola
con un piede, poggia il segnalino e ne prende un altro,
corre all'
indietro, pone un piede dietro la linea di
partenza, poggia il segnalino, prende l'
altro, corre in
avanti verso il paletto da sinistra, gira intorno ad esso in
senso orario, torna alla linea di partenza, poggia il
segnalino, ne prende un altro, corre verso .il paletto di
destra, gira intorno FIR
in- senso
antiorario
e torna alla
Centro Studi - Corso
RDO 2003
45
partenza, poggiando il segnalino a terra.
Comportamento dei rilevatori:Controlla l'
esatta successione ed
esecuzione dei movimenti e rileva il tempo.
Istruzioni per il ragazzo:Vengano date in gruppo; l'
istruttore dimostra
e fa provare al ragazzo una prima volta lentamente.
Valutazione In dec/sec. dalla partenza del piede fino a quando
poggia l'
ultimo segnalino.
Osservazioni- I segnalini devono essere poggiati e non gettati:-.
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
46
PROFILO DEL TALENTO
A1
A2
D4
D3
A3
D2
A4
D1
B1
C4
C3
B2
C2
B3
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
B4
C1
47
I RISCHI
Eccessiva rilevanza data alla prestazione
giovanile
Logica non formativa di dirigenti,
istruttori,genitori ma esclusivamente
“prestativa”
Rischio di selezione sui risultati delle
competizioni
Rischio di selezione di giovani in anticipo
rispetto all’età cronologica e non talentuosi
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
48
I RISCHI
Da cui scaturiscono i fenomeni negativi
della specializzazione precoce e
dell’unidirezionabilità
dell’allenamento, che determinano il
miglioramento immediato della
prestazione di gara
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
49
I RISCHI
La Fuga
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
50
Motivazioni per lo sport
Competenza
Migliorare le proprie abilità sportive
Divertimento
Piacere a praticare
l’attività:Eccitamento,
sfida, azione
Affiliazione
Stare con amici
Competere
Gareggiare,avere successo,vincere
Forma fisica
Essere più belli
Successo
Visibilità
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
51
Demotivazioni per lo sport
Mancanza di divertimento
Mancanza di successo
Stress da competizione
Assenza di supporto da parte di genitori
Incomprensioni con l’allenatore
Noie ed incidenti sportivi
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
52
Benefici e costi in ambito sportivo
BENEFICI
COSTI
Raggiungimento delle mete
programmate
Tempo impiegato
Aumento livello di autostima
Fatica fisica
Controllo sulla propria prestazione
Considerazione dei compagni di
squadra
Stima degli allenatori
Attenzione dei media
Poco tempo libero per coltivare
amicizie e praticare attività extra
sportive comune tra i coetanei
Sentimenti negativi in caso di
insuccesso (delusione delle
proprie aspettative
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
53
1118 scuole medie inferiori. Perché
non fai più attività sportiva?
Impegno per lo studio
45,9%
Lontananza impianti
18,9%
Eccessiva fatica fisica
15,9%
Difficoltà a
socializzare 13,2 %
Impianti e strutture
scadenti 12,9%
Istruttori poco preparati
13,1%
Istruttori troppo esigenti
11,2 %
Difficoltà nel competere
12,1%
Costi eccessivi 8,2%
Genitori contrari 7,9 %
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
54
L’allenatore
“L’allenatore dovrebbe
arrabbiarsi e urlare di
meno durante le
gare,dare importanza
anche al divertimento e
non solo al risultato e alla
vittoria,incoraggiare e
sostenere gli atleti anche
in caso di errore”
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
Bartoli – Robazza 1995
studio condotto su 332
soggetti in età compresi tra
i 10 e 14 anni finalizzato a
conoscere la percezione
che gli atleti hanno del loro
allenatore
55
L’allenatore deve essere, tra
l’altro,veramente preparato sotto
l’aspetto psicopedagico e non solo
sotto l’aspetto tecnico;nel corso del
suo sviluppo il piccolo atleta
definisce il sistema psicologico di
riferimento di autovalutazione e di
conoscenza dei propri limiti e delle
proprie possibilità (AUTOSTIMA)
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
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Strategie finalizzate alla costruzione di
una stima di se realistica e positiva
Avere un atteggiamento ottimista e accettante
nei suoi confronti
Orientarlo al “processo”(far bene) piuttosto che
al prodotto (risultato)
Stabilire e far condividere mete realistiche
abituandolo ad analizzare correttamente le
situazione che affronta
Evitare ”giudizi di valore” costantemente negativi
Analizzare con lui le cause di successi e di
insuccessi
Aiutarlo a costruire le proprie “certezze”
FIR - Centro Studi - Corso RDO 2003
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