un solo grido - Padre AM Tannoia

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un solo grido - Padre AM Tannoia
UN SOLO GRIDO
ITC MAG · Il Giornale dell’ITSCT “Padre A.M. Tannoia” · ANNO XII NUMERO UNICO · MAGGIO 2012
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editoriale
“un solo grido”
Paolo Stragapede e Francesco Lauciello
La prima reazione che abbiamo potuto
notare mostrando la foto di copertina
a qualcuno che non l’avesse mai vista
è stata quella di stupore unita ad
un’espressione di confusione.
“Ma cosa significa?” oppure “Che
c’entra con la scuola un’immagine del
genere?” sono state due tra le domande
più benevole che ci sono state poste.
D’altro canto, c’è da dire che una
“risposta” del genere non ha fatto altro
che alimentare in noi il desiderio di
renderla pubblica perché, al di là del
suo senso che in seguito analizzeremo,
abbiamo colto una grande verità: questa
immagine ha un forte impatto visivo
ed è capace di attirare l’attenzione,
di stuzzicarla e di generare reazioni
immediate di valutazione, positive o
negative che siano.
Questa è una grande cosa se
consideriamo che solitamente il
Giornale d’Istituto viene relegato
al ruolo di mero “giornalino” e ci si
aspetta, leggendolo, di divertirsi quanto
durante un’inaspettata interrogazione
di matematica.
Non neghiamo (in merito a quest’ultima
affermazione) che spesso anche noi
la vediamo così e non a caso abbiamo
spinto tanto affinché questo lavoro si
svincolasse dai rigidi parametri della
vita scolastica e spaziasse in altri ambiti
come la cronaca, il diritto di esprimere
la propria opinione e perché no, anche
il divertimento.
Il risultato non ci soddisfa appieno.
Inutile nascondere che i giovani
studenti così propositivi e creativi,
come vengono idealizzati dalla società,
si sono dimostrati, invece, non proprio
ricchi di idee e refrattari alla scrittura
tanto da testimoniare una sempre più
incombente povertà ideologica.
Non commetteremo però l’errore di
generalizzare questo pensiero perché,
fortunatamente, sappiamo che le
eccezioni esistono anche se sono
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così rare che rischiano di perdersi
nell’indefinita superficialità che le
circonda.
ostacolo a una libera espressione. La
società? L’insicurezza? La critica? La
censura? L’ignoranza? Chi lo sa.
Fatta questa forte premessa ci
apprestiamo a presentarvi un lavoro
fondamentalmente
“biografico”
dell’anno appena trascorso. Una sorta
di diario scolastico che racchiude
quelli che sono stati gli avvenimenti e
le esperienze più importanti vissuti da
studenti e professori, intervallati qua e
là da articoli capaci di invertire il suo
trend stereotipato (ma, speriamo, non
banale).
Però, a dirla tutta, non sempre serve la
voce per sputar fuori qualcosa. Allora
ci rendiamo conto che quel grido, per
quanto trattenuto, uscirà. E, come nelle
metafore più riuscite, ci rendiamo conto
che esso può identificarsi in qualsiasi
cosa che ci permetta di comunicare: gli
occhi, ad esempio, nell’immagine; una
penna che scivola su di un foglio; la
tastiera di un pc che dà voce (figurata
o no) ai nostri pensieri. Un grido.
Anche la testata, per una scelta
meramente
stilistica,
saluta
il
tradizionale T-MAGAZINE in favore di
un più immediato ITC MAG.
In senso lato questo lavoro (come
vedete ignoriamo sistematicamente la
parola “giornalino”) è un grido, perché
è una forma di espressione, un diritto (e
un dovere) imprescindibile di mettere
nero su bianco parte della nostra vita.
L’immagine. Torniamo a quella
immagine e spieghiamone il significato,
o meglio, il nostro significato poiché
le interpretazioni libere ancora non
costano nulla e, assecondando grandi
menti del passato, ci rifacciamo all’idea
che una verità oggettiva non esiste.
Per farlo nella maniera più chiara
possibile ci aiutiamo col titolo, UN SOLO
GRIDO. Un controsenso, ovviamente.
Ci balza subito agli occhi che mai e poi
mai la bocca di quell’uomo emetterà
un grido: c’è qualcosa che glielo
impedisce, una mano è vero, ma che
può rappresentare tutto ciò che ci è di
E allora il cerchio si chiude e possiamo
capire il “vero perché” delle critiche
sopra esposte. Abbiamo la rara
opportunità di dire la nostra e non la
sfruttiamo fino in fondo.
Un ringraziamento sincero va però
a quelle eccezioni a cui facevamo
precedentemente riferimento. A chi ha
detto la sua e a chi ha collaborato con
noi. Se questo lavoro otterrà anche un
solo giudizio positivo sarà merito vostro
e avrà raggiunto il suo scopo.
Buona lettura.
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SCUOLA E
VOLONTARIATO
PROGETTI
Angelica Arcadite, Cecilia Di Domenico, Carmen Ribatti 3°A
Anche quest’anno, l’ITC Tannoia, per
il quarto anno consecutivo sostiene
l’iniziativa della Caritas: progetto di
collaborazione, realizzato a Ruvo e a
Terlizzi, per il sostegno allo studio e
per l’organizzazione di attività ludiche
a favore di bambini in difficoltà in età
scolare fino alla scuola media. Il progetto
si pone come obiettivo l’instaurare
la relazione d’aiuto e soprattutto
dimostrare attenzione e affetto nei
confronti dei minori. I volontari sono
stati supportati da psicologi che hanno
suggerito di volta in volta le modalità più
idonee per risolvere le difficoltà nelle
relazioni e per migliorare l’intervento.
Nel centro “Madre Teresa” a Ruvo,
oltre a noi giovani volontari al progetto
sono intervenuti degli adulti e maestre
in pensione i quali credono fortemente
nell’azione del volontariato e hanno
fornito un valido contributo per orientare
noi ragazzi e stabilire regole per la
buona gestione della sede.
A Terlizzi siamo stati affiancati sia da
volontari con alcuni anni di esperienza,
anche ex alunni di questo istituto,
nonché da adulti che hanno fatto del
volontariato il loro stile di vita.
Quest’esperienza per noi è stata
formativa perché ci ha fatto conoscere
la realtà dura ed amara che c’è dietro
ad alcune famiglie disagiate dal
punto di vista economico – sociale.
Indirettamente, attraverso questa
esperienza abbiamo imparato ad
apprezzare di più le nostre famiglie che
ci sono accanto e ci accompagnano
nel nostro cammino di crescita. Inoltre,
ci siamo resi conti che abbiamo una
ricchezza interiore di emozioni, risorse
personali da condividere e da trasferire;
anche se non viviamo il disagio nella
nostra vita, ne veniamo a contatto nelle
sue varie forme e conoscendolo, forse,
impariamo a non giudicarlo.
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PROGETTI
INTEGRIAMOCI
Prof.ssa Sabrina Stragapede e Prof.ssa Stefania Teresa Morrone
All’interno dell’ITC “Tannoia” di Ruvo
di Puglia ci si imbatte in un laboratorio
creativo dal nome emblematico. Si
chiama “InTegriamoCi…”, ed è il punto
d’incontro di studenti con disabilità
e studenti normodotati, impegnati a
realizzare insieme piccoli manufatti in
creta.
L’interazione tra differenze, tra
diversamente abili e normodotati,
stimola la crescita sociale e individuale
di persone libere, creative e responsabili.
Animate da questa convinzione, le
docenti hanno progettato un percorso
di lavoro di gruppo che facilitasse i
rapporti interpersonali attraverso la
fantasia manipolativa che permettesse
la creazione di piccoli manufatti in creta.
Questo tipo di attività manuale, vuole
valorizzare una tradizione artigianale
tipica del nostro territorio. Nel periodo
natalizio sono stati prodotti pupi di
argilla per il presepe, decorazioni
natalizie,
portapenne,
cofanetti,
portafoto, portacandele e pendenti;
in concomitanza con il carnevale
coratino
sono
state
realizzate
maschere carnevalesche che ricordano
vagamente i manufatti in pietra che
adornano i portoni principali di molti
palazzi storici ruvesi. In quest’angolo
di diversità creative sono stati prodotti
anche ciondoli in argilla rossa e bianca
per confezionare monili e gioielli
(orecchini, anelli, collane e portachiavi).
La realizzazione dei piccoli manufatti,
modellati e dipinti, è stata valorizzata con
mercatini scolastici, in concomitanza dei
colloqui scuola-famiglia. Quest’ultimo
aspetto laboratoriale, attraverso la
simulazione di una attività aziendale,
si addice in maniera idonea alle finalità
di marketing e commercio tipiche del
nostro istituto.
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Ritornava una
rondine al tetto…
PROGETTI
Prof.ssa Graziana Moro
La ricorrente metafora del nido presente
nell’opera di Pascoli ben rappresenta
la mia esperienza di “insegnante
domiciliare”: il nido, infatti, è la dimora
degli uccelli ed offre loro protezione
dalla realtà esterna. È un luogo di
conforto, rifugio “rozzo di fuori, radiche
e stecchi”, ma dentro tiepido e sicuro.
Gli alunni che non possono recarsi a
scuola percepiscono, infatti, la casa
come un “nido”, uno spazio sicuro entro
cui si svolge il “quotidiano” e prende
forma la storia di sé e della propria
famiglia. In tale contesto l’insegnante
può identificare una figura che
oltrepassa la soglia di questo mondo,
portando incertezze e paure, primo
fra tutti il timore di instaurare nuovi
rapporti che potrebbero interrompersi.
La casa finisce per diventare un
ambiente importantissimo perché
da “contenitore” diviene “contenuto”
di messaggi, di informazioni, di
bisogni, di relazioni e di possibilità per
realizzare le quali risulta fondamentale
l’atteggiamento del “porsi in ascolto”
che consente al docente di attuare un
intervento rispettoso delle esigenze
dell’alunno e della sua famiglia.
Durante quest’anno scolastico, in équipe
con l’educatrice dott. Anna Cannone,
ho cercato di lavorare in quest’ottica,
adottando strategie didattiche e
strumenti che mi consentissero di
catturare l’attenzione dell’alunna per
ottenere una motivazione ad agire,
riportando all’interno del domicilio
attività, ritmi di vita e di socializzazione
mirate ad evitare l’interruzione
del processo di apprendimento e
a conservare e sviluppare abilità
cognitive e conoscenze disciplinari;
ma soprattutto ho cercato di dedicare
una particolare attenzione alla
libera curiositas dell’alunna creando
una comunicazione empatica che,
avvalendosi della strategia propria
della maieutica socratica, stimolasse
nell’alunna stessa la formulazione di
desideri personali in grado di “appagare”
il bisogno di contatto col mondo (che
pertiene ad ogni individuo). Il mondo e le
sue rappresentazioni hanno avuto una
funzione centrale nella nostra attività
quotidiana e abbiamo esplorato il
mondo che circonda l’alunna attraverso
gli strumenti informatici, per quanto
riguarda le conoscenze, e attraverso le
relazioni umane che la rendono sempre
più un’ANIMA DA AMARE.
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Fotoleggendo…
me stesso
PROGETTI
Francesca De Astis e Pardini Domenico 4°D
Alcuni alunni delle classi 1B, 2B, 2C, 4D,
specifiche come il concetto di “still-life”,
4B, 5A, 5B hanno partecipato al progetto
regolando la qualità e la risoluzione
POF dal titolo “FOTOLEGGENDO” con
dell’immagine, il rumore digitale, il
l’esperta di fotografia Maria Pansini e
tempo di esposizione, la sensibilità,
referente Bonaduce Maria Pia.
l’utilizzo del flash, il bilanciamento del
Il progetto ha avuto come finalità
bianco e la messa a fuoco.
l’acquisizione della tecnica fotografica
Per ottenere una bella fotografia, dicono
di base, per imparare a “guardare” e
i manuali, occorrono rispettare precise
“raccontare” la propria quotidianità.
regole tecniche e di composizione.
L’utilizzo del linguaggio fotografico ha
Qualche scettico si chiede: ma è
permesso di esprimere sensazioni e
proprio vero? Osserviamo che oggi, la
emozioni attraverso un semplice click.
prima regola per un fotografo dovrebbe
Le
diverse
esercitazioni
proposte
dall’esperta hanno incrementato la
conoscenza e l’utilizzo di semplici
macchine
fotografiche
digitali
per
cogliere, imprimere nella foto il luogo in
cui si vive, la natura, applicando tecniche
essere quella di scattare con prontezza,
di non perdere l’attimo decisivo e in un
secondo momento potrà, forse, ripetere
la ripresa perfezionandola e provando a
valorizzare meglio la comunicazione. Il
dibattito è aperto…
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PROGETTI
LA SOCIETÁ,
TEATRO DI DIPENDENZE
Alessandra de Nicolo, Pasquale De Pinto 2°B
Perché un progetto sulle dipendenze?
Essere liberi dalle dipendenze non è
solo uno stile di vita. Molte malattie
sono provocate o favorite da abitudini
di vita sbagliate.
Il progetto POF “INDEPENDENCE DAY”,
nell’ambito dell’iniziativa “La scuola in
mostra”, promosso dall’Assessorato
alla Pubblica Istruzione del Comune
di Ruvo di Puglia, ha voluto insegnare
ai giovani, attraverso l’informazione, a
scegliere uno stile di vita sano e adatto
alle nostre esigenze e a non commettere
errori che possono mettere a rischio la
nostra salute.
Nella prevenzione alle dipendenze, i
mass-media, le scuole e gli organismi
territoriali e/o nazionali svolgono un
ruolo di fondamentale importanza.
Durante
il
progetto
abbiamo
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approfondito: temi e argomenti
riguardanti gli effetti negativi che
provocano le dipendenze dovute al
consumo di alcool, droga e tabacco, le
malattie causate dal loro uso, i danni
che si ripercuotono sulla società, i
problemi relativi all’adolescenza e i
motivi che spingono i giovani a provare
queste sostanze.
Questi sono gli argomenti capisaldi
del progetto, che ha visto coinvolti noi
ragazzi delle classi 2°A, 2°B e 2°D,
guidati dal professore di Scienze e
Geografia Grumo Vito.
Tale progetto si è svolto in incontri
pomeridiani, in ognuno dei quali ciascun
micro-gruppo ha eccellentemente
contribuito al compimento della
realizzazione di un prodotto finito.
Il lavoro è stato ripartito in varie fasi,
la prima delle quali ci ha visti coinvolti
nella ricerca di dati, immagini, testi e
filmati.
La seconda fase ha avuto lo scopo di
rielaborare il materiale raccolto; è stato,
inoltre, approntato un sondaggio per
valutare le abitudini dei ragazzi della
nostra scuola sull’uso del tabacco.
Infine, la terza sessione del lavoro ha
focalizzato la nostra attenzione sulla
realizzazione di prodotti cartacei e
multimediali inerenti agli argomenti
trattati.
Negli incontri pomeridiani, noi alunni
abbiamo raccolto i dati ed elaborato le
percentuali delle morti causate dalle
tre dipendenze calcolate sul totale dei
consumatori che, seppur rilevandosi
piuttosto basse, hanno comunque un
effetto doloroso sulle famiglie, che si
ritrovano a fronteggiare una esperienza
devastante.
Il lavoro svolto ci ha consentito di
approfondire argomenti di scienze di
notevole importanza sia dal punto di
vista sociale che della tutela della nostra
salute, argomenti trattati anche durante
le ore di lezione e, di conseguenza, esso
ha avuto una ricaduta didattica positiva
su tutti i ragazzi.
È stato utile ed interessante aver
partecipato a questo progetto, non
a caso intitolato Independence Day,
perché solo la comprensione dello
stretto rapporto tra un sano stile di vita
e una buona salute potrà contrapporsi
al massiccio aumento di malattie, che
contraddistingue la nostra società. Noi
viviamo in un’epoca in cui la ricerca
del piacere e di nuove emozioni, il voler
evadere da una realtà a volte dura, il
voler dimostrare e apparire hanno un
ruolo fondamentale e predominante
nella società.
Questo progetto, in definitiva, ha
voluto insegnare a discernere in modo
corretto il bene dal male e a rendere
consapevoli noi giovani che, spesso,
scelte superficiali e irresponsabili
possono mettere a repentaglio la nostra
vita.
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PROGETTI
Prof.ssa Giacoma Stasi e prof.ssa Ippedico Rosanna
Nell’ambito delle iniziative di Educazione
alla salute che hanno visto coinvolte
quasi tutte le classi dell’Istituto ne
ricordiamo una davvero degna di nota:
la partecipazione al concorso THINK
SAFE che, stimolando la creatività dei
ragazzi li ha portati a riflettere su temi
sui quali difficilmente ci si sofferma, a
scuola poi meno che mai.
Il progetto socio-informativo nasce in
collaborazione con l’azienda Durex con
l’obiettivo di stimolare negli adolescenti
la riflessione, la comunicazione, il
confronto e la condivisione di un
comportamento sessuale sicuro e
responsabile . Per l’occasione, davvero
insolita e speciale per i nostri alunni,
la professoressa Ippedico Rosanna,
referente del progetto, ha pianificato
una serie di interventi informativi
e preparatori alla compilazione del
questionario distribuito nell’ambito
delle attività del progetto.
Gli interventi sono stati condotti da
una specialista del campo, la dott.ssa
Lobascio Anna, volontaria dell’AVIS
di Ruvo, che si è resa disponibile ad
incontrare i ragazzi per presentare
la delicata materia e rispondere ad
eventuali domande.
Un altro intervento di aiuto agli
adolescenti che spesso vivono situazioni
di disagio nella comunicazione di certe
problematiche e soprattutto agiscono
alla luce di informazioni non esatte,
fondate spesso sul “sentito dire”.
Un servizio ritenuto molto utile dagli
studenti che hanno imparato a
rompere “il silenzio” che avvolge certe
questioni e hanno ben compreso che
i comportamenti sani devono essere
sostenuti da una informazione completa
e specialistica. Incontrare le persone
giuste, poi , è un valore aggiunto e rende
l’informazione ancora più efficace.
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A LEZIONE
DI MANAGEMENT
PROGETTI
Prof. Giovanni Gigli
Nell’ambito del progetto di alternanza
scuola- lavoro, ormai consolidato da
tempo, per gli alunni del corso turistico
dell’ITC “TANNOIA” di Ruvo è iniziato,
nel mese di dicembre, un percorso di
formazione . La prima fase del progetto
prevedeva la visita aziendale presso
una struttura ricettiva, e ha visto gli
alunni coinvolti , accompagnati dai
proff. Giovanni Gigli e Salvatore Berardi,
ospiti del Nicotel di Corato. Alla visita
della struttura ha fatto seguito una
lezione in sede, dal titolo “revenue
management”, presentata dal dott.
Domenico Gadaleta, responsabile
marketing & management del Nicotel
group.
L’incontro si è rivelato interessante e
coinvolgente per gli alunni, che, tra
l’altro, hanno avuto l’occasione di avere
maggiori chiarimenti sulle opportunità
occupazionali che potrebbe offrire
il settore della ricettività nel nostro
territorio. Gli incontri formativi tenuti
da esperti esterni del settore turistico,
sono poi proseguiti per tutto l’anno
scolastico.
Il Progetto di alternanza scuola lavoro
ha dato la possibilità agli alunni di
conoscere più da vicino le realtà
territoriali operando affiancati da un
tutor aziendale e un tutor scolastico nei
reparti front office e back office di uffici
turistici pubblici o privati.
L’alternanza
è
una proposta
formativa nuova che tiene conto delle
trasformazioni in atto sia nel mondo
della scuola che in quello del lavoro,
e che considera un valore aggiunto
l’esperienza formativa integrata per
poter offrire agli studenti l’acquisizione
di competenze utili per il loro futuro e
spendibili nel mondo del lavoro.
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PROGETTI
ESABAC:
un’esperienza
da raccontare
Prof.ssa Rosa Volpe e Prof. Cosimo Urbano
La nostra classe, 3^D Iter ha affrontato
quest’anno scolastico, il primo anno del
percorso triennale ESABAC, che prevede
lo studio della lingua e letteratura
Francese/Italiana e di una disciplina non
linguistica , la Storia, nella prospettiva
del rilascio del doppio diploma : Esame
di Stato e Baccalauréat. Un grosso
impegno per noi, che però contribuirà a
formare gli studenti come “ utilizzatori
indipendenti” di questa lingua (livello
B2 del QCER) comprendendone anche
l’universo culturale. Il modo migliore
per sentirsi
cittadini europei più
consapevoli e colti.
Per rendere più leggero e attraente
questo nostro studio, abbiamo deciso
di partecipare al concorso di “Fiction
historique ” sul tema “Sulle strade del
Medioevo” organizzato dall’Ambasciata
di Francia in Italia per le scuole ESABAC.
Tutto parte da un manifesto del 700°
anniversario della dinastia dei Grimaldi
che notiamo affisso nei corridoi della
scuola, a cura del prof. Urbano profondo
conoscitore della storia di Terlizzi.
Accanto a quello stemma c’è anche il
nostro stemma. Indaghiamo…
Scopriamo che il feudalesimo dura
a Terlizzi fino al 1779 ( 10 anni prima
della rivoluzione francese!), finché
il Barone Ferrante de Gemmis paga
90000 ducati al Conte Carafa di Andria
per la liberazione di Terlizzi dal dominio
feudale.
Tra tanta violenza ci sarà stato un nostro
eroe che ha combattuto per noi!
Questa è la storia di un eroe di Terlizzi,
un certo Lorenzo , cavaliere del signore
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Guglielmo Sanseverino che dominava i
territori di Terlizzi.
Terlizzi era una bella piccola città
protetta da un castello molto bello che
possedeva una torre principale che
esiste ancora oggi.
Un giorno della primavera del 1332
arriva al castello un messaggero che
annuncia a Guglielmo che Maria di
Parabita, figlia di Niccolò Adimari,
che gli era stata promessa sposa, è
stata rapita da un gruppo di briganti.
Guglielmo affida a Lorenzo il compito
di avvisare il cugino, Antonio, conte di
Marsico affinché possa aiutarlo nella
liberazione della fanciulla.
Di prima mattina si mette in cammino e
a mezza strada, sulla via Appio Traiana,
incontra un misterioso monaco dal viso
lucente. Prova una strana attrazione
e una certa fiducia . Quindi racconta
al monaco tutte le imprese che ha
compiuto con il suo signore Guglielmo
nella Terra Santa e a Gerusalemme. Ha
viaggiato molto a piedi, a cavallo, Ha
viaggiato per terra e per mare. Con la sua
nave è passato per lo stretto di Messina,
dominato dall’Etna. Ha visto Atene e
Costantinopoli. Ha combattuto ogni
sorta di nemico: Longobardi, Saraceni,
Greci. Ha combattuto vittorioso contro
una nuova invasione dei normanni nei
territori di Terlizzi. Però confessa di
essere infelice perché è innamorato
della stessa fanciulla promessa al suo
signore, che ha il compito di liberare.
Il monaco non pare affatto turbato dal
racconto e tranquillizza Lorenzo. Gli
ricorda di quella volta che è andato
sul Gargano, a Monte Sant’Angelo per
pregare. Dice che le sue preghiere
sono arrivate al cielo e che Dio è con
loro. Lorenzo segue il monaco per tre
giorni senza mangiare, bere, dormire.
Arrivano ad una sorgente presso Melfi e
il monaco ordina a Lorenzo di dissetarsi.
Una strana forza s’impossessa del
giovane. Persino la bardatura del suo
cavallo s’impreziosce di pietre preziose
e gemme. Sulla sua testa compare
una corona. Ė il nostro principe! Quello
che ci salverà dal dominio crudele dei
signori Sanseverino!
Torna a Terlizzi passando da Minervino
e Ruvo, annuncia a Guglielmo che la
sua missione è compiuta e che, prima
di organizzare l’armata, avrebbe dovuto
incontrare Antonio nelle Chiesa Santa
Maria della Visitazione vulgo “Madonna
del Popolo”, nel territorio di Cesano.
L’indomani, Guglielmo con tre cavalieri
si reca sul luogo dell’incontro. Davanti a
lui una misteriosa figura. Un monaco?
Intravede il cugino con tre cavalieri, ma
all’improvviso una truppa di briganti,
assai numerosa, accerchia il gruppo e
dopo una battaglia furente i due signori
cadono sotto i colpi dei briganti.
Un mese dopo un monaco si reca al
castello e chiede di Guglielmo. Gli
chiede di seguirlo. Si recano nella
Chiesa Santa Maria della Visitazione
vulgo “Madonna del Popolo”. Lorenzo
entra nella chiesa e vede una fanciulla
che conosce bene che prega davanti
all’affresco dell’abside della Deèsis:
è Maria di Parabita. Il matrimonio è
consacrato dal monaco misterioso e i
due rientrano acclamati dal popolo che
vedono in loro la speranza di un regno
prospero e pacifico.
Ma, a proposito di monaco, non è che
ci siamo troppo lasciati suggestionare
dalla storia di Francesco
o
Franceschino, « Le mace » (la mazza),
conosciuto come « Il Malizia », Signore
di Monaco, che durante questa epoca
aveva conquistato Monaco, travestito
da monaco. Ed eccoci di nuovo legati ai
Grimaldi!!
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LORENZO, UN HÉROS INCONNU
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PROGETTI
E adesso
Tocca a noi!
Graziana Perrone
Quindici ragazzi a Roma. Sembra il
titolo di un film, invece è la realtà che
alcuni neodiplomati dell’I.T.C. Tannoia
di Corato e Ruvo hanno vissuto per un
mese.
Fortemente voluto dalla preside prof.
ssa Caterina Montaruli, il progetto
“E adesso… all’opera!” ha portato
quindici neoragionieri direttamente
nella capitale, con la supervisione dei
coordinatori proff. Salvatore Berardi e
Giovanni Gigli e della tutor sig.ra Anna
Di Stasi, per uno stage formativo e di
orientamento professionale che ha
permesso loro di mettersi alla prova
nel settore del turismo e imparare a
superare i primi ostacoli del mondo del
lavoro.
I protagonisti di quest’avventura?
Damiana Altamura, Davide Barbarossa,
Angela Buttitta, Angela Claudia
Caldarola, Carla Colucci, Gabriele
Contursi, Natasha De Palma, Vito De
Vanna, Clelia Di Virgilio, Luisa Di Vittorio,
Isabella Girasoli, Valentina Losito, Silvia
Menduni, Stefania Palmulli e Graziana
Perrone.
Questi ragazzi hanno finalmente
completato il loro tirocinio nelle agenzie
viaggi romane e sono tornati a casa
con un bagaglio un po’ più colmo di
esperienza e di savoir-faire.
Reduci da un’avventura che resterà
senza ombra di dubbio irripetibile e
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indimenticabile, alcuni proseguiranno
con gli studi, altri si metteranno
immediatamente al lavoro, ma tutti
faranno tesoro di questa esperienza
che, oltre ad aver aggiunto una voce nel
curriculum, avrà dato loro una marcia in
più e insegnato i segreti del mestiere e
le dure leggi del “job market”.
Non è di certo la prima volta che la
nostra rinomata scuola, con il sostegno
e i finanziamenti dell’Unione Europea,
fa da tramite tra il mondo della scuola
e quello del lavoro, per incoraggiare i
giovani ad addentrarsi e a muovere i
primi passi in questa giungla, spostando
adesso l’epicentro nel centro Italia.
L’esperienza di tirocinio, secondo i soci
dell’agenzia Canuleio Viaggi di Roma,
una delle agenzie che ha ospitato
i nostri ragazzi, è un’opportunità
da non lasciarsi sfuggire perché
consente ai neodiplomati di inserirsi
immediatamente in un contesto
aziendale, di acquisire competenze
nuove e di abituarsi alle regole
comportamentali di un’azienda: orari,
organizzazione e gerarchie da rispettare.
“Il tirocinio è un elemento innovativo,
destinato a colmare le lacune tra la
teoria e la pratica. –continuano i soci
sig.ra Patrizia Radici, sig. Claudio
Bianchi e sig.ra Laura Cappuccini Serve a mettere i ragazzi vis-à-vis con
le difficoltà, in modo tale che imparino
a sbrigarsela da soli in tutti i modi. E poi
un periodo di formazione è importante
perché al giorno d’oggi è difficile per i
giovani trovare un impiego, soprattutto
quando si è ancora privi di esperienze
lavorative; e noi siamo felici di aiutarli”.
Anche per il Sig. Davide Mirabella,
Managing Director della Dias Travel S.r.l.
di Roma, esperienze come questa sono
senza dubbio importanti e altamente
formative per i giovani, a tal punto che
“in un mese di tirocinio in agenzia si
apprende di più che in cinque anni di
sola teoria a scuola”.
“L’attività turistica –aggiunge il Sig.
Mirabella- non è fatta di numeri e
pratiche commerciali. E’ fatta di
persone, di relazioni, di creatività, di
luoghi, di emozioni.”
E’ vero, sono anni difficili per l’economia
globale. Per molte famiglie la vacanza
è una delle prime spese a essere
soppresse nei periodi di vacche magre.
In particolare, le agenzie viaggi italiane
hanno registrato un calo nell’outgoing,
più che nell’incoming, e, nonostante
ciò, le strutture ricettive del Bel Paese
hanno riportato una diminuzione delle
presenze.
Per fortuna c’è ancora chi non rinuncia
alla vacanza, che non si riduce più
alla settimana di relax, piacere e
divertimento, ma diventa un vero e
proprio rito, un bisogno imprescindibile,
un momento di riconciliazione con se
stessi e di estasi dei sensi.
E i nostri ragazzi, da veri manager del
turismo, hanno colto la sfida dell’era
moderna e, fiduciosi, si sono impegnati
e si impegneranno anima e corpo per
superare le difficoltà del momento e per
restituire al settore il suo splendore di
sempre.
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SPAZIO
AL MERITO
PROGETTI
M. G.
Ettore Petrolini dice: “Dai libri imparo
meno che dalla vita; un solo libro mi
ha insegnato molto: il vocabolario.
Ma adoro anche la strada, ben più
meraviglioso vocabolario.”
L’Istituto
Tecnico
Commerciale
“Tannoia”
ci permette di mettere
in pratica
quanto questo famoso
sceneggiatore
ci vuol suggerire.
Molto spesso noi giovani ci sentiamo
demotivati, guardiamo con occhio critico
la realtà che ci circonda, una realtà che
non sempre ci permette di realizzare le
nostre aspirazioni, di raggiungere quegli
obiettivi che fin da piccoli ci prefissiamo;
e di conseguenza anche il rapporto con
lo studio cambia assumendo un ruolo
sempre più marginale nella nostra vita.
Noi ragazzi dell’ I. T. C. “TANNOIA” di
Ruvo
abbiamo potuto constatare
quanto in realtà lo studio serva e
quanto anche l’esperienza concreta
sia maestra di vita. Questo connubio
ci ha condotto in percorsi formativi
innovativi ed efficienti dove la teoria è
stata integrata dall’attività pratica.
Il prof. Gigli Giovanni,
trovata la
disponibilità di alcune aziende del
territorio, ha dato l’opportunità
a
cento ragazzi di vivere appieno la
realtà aziendale con tutte le sue mille
sfaccettature.
Questa esperienza infatti ha reso
noi stagisti più maturi e responsabili.
Alcuni hanno addirittura ricevuto, da
parte delle aziende ospitanti, proposte
di riconferma per la prossima estate.
Queste opportunità si rivelano davvero
stimolanti perché ci permettono, in
una società che sembra ignorare la
meritocrazia, di credere che il nostro
impegno in realtà sia importante, che
lo studio è alla base della nostra
realizzazione.
Per tutto questo un ringraziamento
speciale va rivolto alle aziende che
ogni anno danno la loro disponibilità
ad accoglierci e, naturalmente alla
nostra preside Caterina
Montaruli
che si mostra da sempre attenta alle
problematiche di noi studenti.
Noi che dovremmo essere il futuro di
questa società.
19
PROGETTI
incontriAMO
L’AZIENDA
Prof. Giovanni Gigli
L’Istituto Tecnico Statale Commerciale
e per il Turismo “TANNOIA” di Ruvo di
Puglia nell’ambito delle iniziative atte
a favorire e rafforzare la collaborazione
fra la Scuola, il Territorio e le Istituzioni
ha organizzato per il giorno 17 dicembre
2011 un incontro con le aziende e gli Enti
che ogni anno ospitano gli alunni per
percorsi di formazione, orientamento e
alternanza scuola lavoro.
All’evento oltre alle aziende, hanno
partecipato rappresentanti di Enti ed
Istituzioni ed è stata un’ occasione di
analisi e approfondimento dei percorsi
innovativi che l’istituzione scolastica
ha posto in essere per una scuola che
guarda al futuro e che vuole fornire
competenze spendibili nel mondo del
lavoro e dare maggiori opportunità
agli studenti .
Al termine dell’incontro sono state
consegnate 3 borse di studio offerte
dall’Azienda F.lli Barile di Terlizzi e 4
premi che la Prof.ssa Angela Cagnetta,
dopo una vita dedicata all’insegnamento
presso questa scuola, ha voluto donare
agli studenti che hanno conseguito la
migliore valutazione nell’a.s. 2010/11.
20
La langue de
chez nous
PROGETTI
Prof.ssa Giacoma Stasi
Intelligente, estroverso, preparato,
pragmatico,
francese
doc,
indiscutibilmente legato alla sua terra
e orgoglioso della sua lingua. Questo il
profilo di Maxime Billy proveniente da
Châteaubriant (Loire -Atlantique) che
ha affiancato, in qualità di assistente,
le docenti di lingua francese da ottobre
ad aprile nel corso di quest’anno
scolastico.
Ma come nasce l’esperienza dell’
assistentato?
E’ frutto di accordi culturali bilaterali
tra l’Italia, attraverso il MIUR, e vari
paesi europei.
La finalità principale dello scambio è
quella di rafforzare l’atteggiamento
positivo nei confronti della diversità e
del pluralismo culturale e allo stesso
tempo di consolidare la “coscienza
europea” mediante una riflessione
comparativa sui tratti comuni della
cultura occidentale.
L’assistente
Billy,
in
stretta
collaborazione con le docenti di
Francese,
è intervenuto in classi
diverse, in ambiti culturali diversi quali:
background sociale e culturale, lavoro,
gastronomia, scuola, tradizioni, sport,
musica, contribuendo a sviluppare
la comunicazione in lingua straniera
e trasmettendo agli studenti un
messaggio “culturale” diverso.
Il fascino della sua cultura d’origine,
è stato veicolato anche attraverso
l’ascolto di alcune tra le più significative
canzoni del panorama musicale
francese, soprattutto degli anni 80-90,
quali L’envie di J . Hallyday, Vingt ans e
No Man’s land di P. Bachelet .
Il racconto dei suoi studi, delle sue
passioni , delle sue esperienze lavorative
in Francia e in Italia, trasmesso con
convinzione e un pizzico di orgoglio
ai nostri giovani, è stata una lezione
importante durata il tempo di sette
mesi, una lezione di francese e di vita,
insolita ma molto efficace.
I ragazzi hanno molto apprezzato e si
sono relazionati mostrando curiosità e
interesse secondo le modalità tipiche
della loro età e della loro esuberanza.
Noi docenti
speriamo di aver
contaminato l’assistente con i caratteri
distintivi della nostra cultura ma anche
di avergli consentito di acquisire un’
esperienza pedagogica attraverso
l’osservazione del nostro
modus
operandi.
Il punto di forza di questa esperienza
è indubbiamente la costruzione di
relazioni e sappiamo quanta ricchezza
possono rappresentare per ciascuno
di noi
le relazioni che sappiamo
intrecciare. Merci Maxime !
21
Un Français
au « Tannoia »
PROGETTI
Maxime Billy
Ainsi se termine mon année scolaire à
l’Istituto Tecnico Commerciale Tannoia
de Ruvo di Puglia en tant qu’assistant de
langue française. Mais qu’est-ce qu’un
assistant de langue ? C’est une jeune
personne (de 20 à 30 ans) qui, grâce à
un contrat bilatéral entre le ministère
de l’Éducation de son pays d’origine
(Ministère de l’Éducation Nationale) et
celui de son pays de destination (Ministero
della Pubblica Istruzione), vit une
expérience dans un collège ou un lycée
où il enseigne sa langue, la culture et la
civilisation de son pays, en collaboration
avec le professeur titulaire. Cette
expérience peut servir à préparer au futur
métier d’enseignant, à perfectionner une
langue ou tout simplement à découvrir un
nouveau pays.
Je m’appelle Maxime, je suis Français, j’ai
25 ans, je suis diplômé de l’Université de
Nantes en Histoire et je viens de passer
7 mois à l’ITC Tannoia. J’ai collaboré avec
les professeurs Stasi, De Marco et Volpe,
à hauteur de 6 heures par semaines.
Mon emploi du temps, qui variait un
peu de semaine en semaine, me portait
régulièrement dans les classes 5A, 4A,
4B, 3A et 3B et occasionnellement dans
les classes de 2ème puis de 1ère à la fin
de l’année.
La chose la plus importante, quand on
arrive d’un pays étranger est l’accueil.
Et en ce qui concerne l’accueil au Padre
Tannoia, je ne pouvais pas rêver mieux : 3
collègues de Français qui ont parfaitement
compris mon rôle et qui défendent et
aiment passionnément le Français ; un
corps enseignant très communicatif;
une administration et des collaborateurs
sympathiques et aimables.
Au cours de l’année, j’ai cherché en
quelque sorte à faire sortir les élèves du
programme ministériel « routinier » en «
jouant » avec la langue et en parlant de
la France et de sa culture. C’est pourquoi
nous avons étudié des chansons, nous
avons travaillé sur la francophonie, sur
Facebook, sur le vocabulaire du football
ou encore sur l’histoire et la géographie
françaises, la gastronomie ou les
symboles français. C’est ainsi que nous
avons développé un rapport de proximité,
que nous nous sommes amusés tout en
travaillant et que, j’en suis convaincu,
aussi bien les élèves que moi, avons
appris tant de choses. Effectivement,
grâce à vous tous, élèves et enseignants,
j’ai appris. Que ce soit sur la manière
d’enseigner ou de gérer une classe, que
ce soit sur les relations prof/prof ou prof/
élèves, que ce soit sur la culture italienne
et particulièrement ruvese ou que ce soit
sur la maitrise de la langue italienne,
l’ITC Tannoia aura été pour moi aussi
une école. Une école, un lieu de travail,
un repère d’âmes chaleureuses que je
n’oublierai ô combien jamais et où j’aurai,
je l’espère, laissé un souvenir aussi bon
que celui que vous me laissez.
22
PROGETTI
Prof.ssa Emilia Papapicco
“Building Apulia” è una rassegna
culturale, ideata e promossa dal
Servizio Biblioteca e Comunicazione
del Consiglio Regionale della Puglia,
che intende promuovere la conoscenza
di iniziative editoriali di autori pugliesi,
promosse da case editrici pugliesi,
che raccontano e si occupano
della Puglia sotto i più diversi profili
identitari (da quello artistico-culturale
a quello economico-sociale). La
Rassegna, giunta alla nona edizione,
ha visto nel corrente anno scolastico
la partecipazione, tra le scuole
selezionate, di un gruppo di studenti
dell’I.T.C. “Padre A. M. Tannoia”sede di Ruvo insieme a quella degli
studenti dell’I.I.S.S. Vivante-Pitagora di
Bari. “Building Apulia”si articola in 5
appuntamenti mattutini presso la sala
Guaccero del Consiglio Regionale e una
replica serale presso il Terranima di
Bari.
Gli incontri finora svolti hanno consentito
agli alunni coinvolti (classi 3^ B, 4^ A
e 4^ ITER) e alla docente referente,
prof.ssa Emilia Papapicco, di incontrare
gli autori dei libri, letti in precedenza dagli
studenti, e di partecipare al dibattito
condotto da un moderatore culturale,
con la possibilità di porre domande agli
autori presenti e suscitare riflessioni e
approfondimenti sui temi trattati.
23
In particolare, attraverso la lettura
del libro “Economia della crisi-Profitti
finanza, povertà” di Giampaolo Bussoedizioni Progedit, gli studenti hanno
potuto approfondire le radici finanziarie
dell’attuale crisi dell’economia reale
che trova, secondo l’autore, una
responsabilità diretta nel neoliberismo
imperante e nell’assunzione di un
moral hazard senza freni da parte
delle istituzioni finanziarie(banche
e altri intermediari finanziari) alla
ricerca di sempre nuove, anche le più
oscure, occasioni di profitto, e con il
riconoscimento del puro rischio come
merce, come prodotto da vendere. Oggi
siamo dinanzi alla realtà di una finanza
internazionale che si sta configurando
come una sorta di contropotere dei
governi e degli Stati, che tende a
dettare le proprie regole e a considerare
una profanazione ogni intervento
regolatore, piegando ai propri interessi
i diritti propri di uno Stato democratico.
D’altro canto sono sotto gli occhi di tutti
gli esiti nefasti delle bolle speculative e
della finanza creativa dei derivati e dei
cds (si pensi alla riduzione dei diritti
socio - economici, alla disoccupazione
e ai bilanci d’austerità causati
dall’aumento del debito pubblico degli
Stati per il salvataggio dal default dei
grandi gruppi finanziari.
Di estremo interesse e coinvolgimento
emotivo per gli studenti si è rivelato
l’incontro dedicato alla legalità con
la presentazione dei libri “La mafia
innominabile”, scritto da D. Seccia,
Procuratore della Repubblica di Lucera
- edizioni la meridiana, e “Il grido e
l’impegno”di F. Minervini- edizioni Stilo,
nei quali vengono rispettivamente
narrate le vicende cruente della
mafia garganica, per troppo tempo
considerata come una storia di faida
tra pastori, e la drammatica fine del
quindicenne Michele Fazio, vittima
innocente di un regolamento di conti tra
famiglie criminali in lotta per il controllo
dei traffici illeciti sul territorio barese.
Gli studenti hanno potuto riflettere
su come la mafia e le organizzazioni
criminali in genere, proliferano
silentemente al pari di batteri, per cui
le sentenze penali guardano al passato
ma è oltremodo necessario guardare al
presente, con lo sviluppo di anticorpi
nella società civile, l’educazione dei
giovani, l’impegno di tutti nel ricordare
le vittime per costruire una memoria
collettiva, la consapevolezza che
occorre sempre volere, pretendere,
provocare una giustizia e un impegno
a volte troppo difficili per gli onesti, per
evitare che ci si trovi espropriati della
facoltà di essere cittadini.
24
concorsi
PREMIUM OPLOTINUM
RATIONUM SUMMA
Pasquale Lamparelli, Antonio Pansini 5°A
Nei giorni 26 e 27 Aprile, la classe 5
A ha rappresentato l’I.T.C. “Tannoia” a
livello nazionale contendendosi il premio
sulla gestione aziendale “OPLONTINUM
RATIONUM SUMMA” dedicato alla legalità ed
all’etica nell’esercizio dell’attività economica.
La classe ha proposto il bilancio d’esercizio,
da loro riclassificato, della “GUASTAMACCHIA
S.p.a.”, azienda operante nell’edilizia e nella
realizzazione di sistemi nei settori dell’energia
elettrica, termica e nel trattamento dell’aria e
dell’acqua.
Partiti giovedì 26, alcuni alunni, si sono
recati a Napoli dove c’erano ad attenderli
professori ed alunni dell’Istituto Superiore
Statale “Graziani” di Torre Annunziata
che li hanno accompagnati presso l’Hotel
Sakura di Torre del Greco per dare inizio alla
manifestazione con un focus sulla validità del
progetto e sui suoi scopi reali. Incastonato
nella loro realtà criminale, questo progetto
rappresenta un punto fondamentale nel
programma dell’Istituto “Graziani” che tenta,
da anni (VI Edizione), di combattere il racket e
le varie corruzioni presenti nella loro regione
sensibilizzando a livello nazionale.
Il giorno seguente, tutti i partecipanti hanno
potuto usufruire di uno splendido percorso
turistico attraverso la città di Salerno,
potendo ammirare tutte le sue bellezze
culturali e non.
Nel pomeriggio si è svolta la premiazione,
vero e proprio momento cardine della
manifestazione, in una splendida villa
affacciata sulla penisola sorrentina che ha
visto protagonisti di un lungo dibattito sulla
legalità e sulla giustizia sportiva ed aziendale
l’On. Pino Arlacchi (Sociologo e Parlamentare
Europeo), il Dott. Paolo Scudieri (Amm.
Delegato Adler Group), l’Avv. Antonio Tanza
(Vicepresidente Nazionale Adusbef), il Dott.
Vittorio Maugieri (Coordinatore Covisoc
F.I.G.C.) ed il preside dell’Istituto “Graziani”
Prof. Salvatore de Rosa.
Terminato il dibattito, il Prof. Berardi ed
i suoi alunni sono stati premiati per la
partecipazione ed invitati nuovamente a far
parte di questo grandioso progetto anche
negli anni successivi e, come da programma,
gli alunni dell’istituto napoletano hanno
offerto a tutte le scuole partecipanti prodotti
e piatti tipici di ogni regione attraverso un
percorso enogastronomico da loro stessi
creato (Orecchiette Pugliesi, Pastiera
Napoletana, Caponata Siciliana, Cicerchiata
Umbra, Cocche di Maiale Sarde ecc.).
Ringraziando, quindi, il Prof. Nicola Ietto
(organizzatore ed ideatore del premio) per le
informazioni fornite e per aver permesso lo
scambio culturale tra le varie regioni d’Italia,
tutte le classi partecipanti sono rientrate
nelle loro rispettive città.
25
gara nazionale
mercurio
concorsi
Alessandro Lusito 4°C
Nei giorni 19 e il 20 aprile si è tenuta a
Conegliano Veneto (TV) nell’Istituto “M.
Fanno” la gara nazionale “Mercurio”,
indirizzata agli alunni frequentanti la
classe quarta del corso medesimo. La
partecipazione era riservata ad un solo
alunno per scuola, e io ho rappresentato
il nostro istituto accompagnato dalla
docente di informatica prof.ssa F. Zinzi.
La gara consisteva nello svolgimento di
tre prove nelle discipline di matematica,
informatica ed economia aziendale.
Dopo un viaggio interminabile in treno,
giunti a destinazione, ho incontrato gli
altri ragazzi partecipanti, provenienti
da varie regioni italiane, con i quali ho
da subito stretto amicizia. La positività
di questo incontro è stata il potersi
confrontare sulle nostre esperienze, sui
nostri modi di pensare e sulle abitudini,
oltre ogni pregiudizio, mettendo le basi
per una sana competizione.
Nei due giorni abbiamo affrontato
le diverse prove che si sono rivelate
tutt’altro che facili e che hanno messo
a dura prova la nostra preparazione
e le nostre conoscenze nelle varie
discipline.
Nel pomeriggio del secondo giorno,
la scuola ospitante aveva organizzato
una gita nella laguna di Caorle a bordo
di un traghetto; abbiamo così avuto la
possibilità di conoscere la cultura e il
modo di vivere di alcuni pescatori del
posto, abbiamo anche visitato una
caratteristica abitazione detta in lingua
locale “Casòn” fatta di canne. Tutti
insieme, in serata, ci siamo ritrovati in
un ristorante, in un clima di allegria e
cordialità.
La gara ha richiesto un notevole
impegno ma n’è valsa la pena.
26
spettacoli
9 MAGGIO: GIORNATA
DELLA MEMORIA
DELLE VITTIME DEL
TERRORISMO
Prof. Nicoletta De Feo
In occasione della giornata della
memoria delle vittime del Terrorismo,
le classi 5° A- 5°B- 5°C- 5°D dell’ITC
“Tannoia” di Ruvo di P. si sono recate
al cinema per la visione del film
“Romanzo di una strage” del regista
Marco Tullio Giordano.
Il film è incentrato sulla strage
avvenuta nella Banca dell’Agricoltura,
in Piazza Fontana,il 12 dicembre 1969,
provocando la morte di 16 persone e il
ferimento di altre 88.
Le indagini sono affidate al
commissario Luigi Calabresi che in
un primo momento indaga tra i gruppi
anarchici di cui fanno parte Luigi
Pinelli e Pietro Valpreda che sono
arrestati ed interrogati.
Il 15 dicembre Pinelli, dopo 3 giorni di
ininterrotti interrogatori dei poliziotti
agli ordini di Calabresi, precipita dalla
finestra del terzo piano della questura
e muore. Si parla ufficialmente di
suicidio al quale non crede nessuno,
27
ma il commissario Calabresi diventa
per gli estremisti di sinistra il boia di
Pinelli. Pur sapendo di essere nel mirino
degli estremisti ed essendo oggetto
di una dura campagna di stampa, il
commissario non accetta nessuna
scorta, sostenendo che se lo dovevano
uccidere l’avrebbero fatto comunque.
Così avviene il 17 maggio 1972. Le
indagini successive si spostano anche
sul versante dell’ambiente neonazista
veneto.
Sono successivamente arrestati e
processati esponenti del gruppo
neofascista, ma anche l’anarchico
Valpreda.
Dopo 33 processi in varie sedi il 3
maggio 2005 si arriva alla conclusione:
la Cassazione conferma l’assoluzione
di tutti gli imputati con l’obbligo da
parte dei parenti delle vittime di pagare
le spese processuali, per colmo della
beffa.
Il film è molto incisivo per le scene
che riescono a ricostruire i luoghi e i
fatti accaduti in modo molto realistico,
perché molto aderenti ai documenti
(foto,articoli
di
giornali,
verbali
d’inchiesta).
Il periodo storico degli Anni di Piombo,
che ha tanti momenti topici (il
rapimento e l’assassinio dell’on. Aldo
Moro, l’assassinio dei giudici Falcone
e Borsellino, del generale Dalla Chiesa)
attraversa l’arco degli anni ’70 e ’80 e
l’inizio degli anni ’90 quando si chiude il
periodo sanguinoso del terrorismo con
morti illustri, ma anche con la morte di
gente semplice e di uomini delle varie
scorte.
Ancora oggi molte di questi stragi non
hanno ancora un responsabile.
Cosa ha prodotto tanta violenza e
sangue?
Alcuni rispondono che l’inadempienza
degli organi di stato, nel dare le risposte
giuste ai bisogni sociali di quella umanità
cambiata dopo il ’68, ha messo in moto
tanto malcontento in cui gruppi politici
eversivi hanno trovato la manovalanza
per i gesti criminosi.
Si è anche pensato che sotto i vari
attentati e stragi ci potessero essere
immischiati i servizi segreti della Russia
e dell’America, dato che in quel periodo
c’è ancora la divisione nei due blocchi
mondiali operata dalla guerra fredda.
Oggi questo tipo di violenza è finito?
Non è facile dare la risposta, poiché in
questo periodo di crisi, sia economica
che sociale, qualche episodio di
attentato contro sedi di Agenzie di
Entrate dello Stato o episodio di
violenza in qualche banca ha fatto di
nuovo tremare le vene a tutti noi.
Certo ci si augura che quel periodo
buio, vissuto dalla storia passata, non
torni più poichè con la violenza molto
spesso si distrugge più che costruire.
28
spettacoli
La scuola va a teatro
Prof.ssa Giacoma Stasi, prof.ssa Rosa Volpe, prof.ssa De Marco Maria
Musica etno-pop dal vivo, tempi comici
della commedia brillante e gag da
cabaret con coinvolgimento diretto
del pubblico: gli studenti di Francese
delle scuole della provincia, confluite
a Bari presso il teatro Showville,
sono gli ingredienti di «Sans-Papiers»,
spettacolo in lingua francese rivolto
alle scuole superiori, proposto dalla
compagnia France Théâtre di Roma .
La compagnia è diretta dall’attore e
regista franco-algerino Frédéric Lachkar,
in scena con quattro musicisti-attori,
29
per raccontare ai giovani una storia di
oggi, tra poche luci e tante ombre, di
immigrati di diversa provenienza, nella
multietnica Marsiglia.
Vivono nella clandestinità, vittime di
cinici sfruttatori, ma hanno tante storie
da raccontare. Ma tra i ricordi e la
nostalgia dei paesi d’origine, affiora un
cauto ottimismo per il futuro e tanta
ironia per sdrammatizzare le situazioni
più crudeli o per denunciare problemi
che ancora non trovano soluzione.
Quello del France Théâtre è un teatro
che trova nella parola e nella musica il
suo punto di forza e trascina i giovani e
li diverte emozionandoli.
Un energico mix di teatro di prosa
e concerto rock, per favorire, così,
l’apprendimento della lingua francese.
A questo spettacolo hanno assistito
gli studenti delle classi terze e quarte
del nostro Istituto il 17 febbraio 2012.
Galvanizzati dallo spettacolo, sono
stati destinatari di una lezione di
francese , eccezionalmente recitata e
cantata.
L’entusiasmo ha dato una
spinta alla motivazione generando
un po’ di simpatia per la lingua
francese, vista sempre di secondaria
importanza rispetto all’egemonica
lingua anglosassone. Noi insegnanti
crediamo molto in queste iniziative che
non solo educano a linguaggi diversi
e promuovono conoscenze di diversa
natura ma soprattutto sviluppano
una vicinanza maggiore nei confronti
di ciò che si studia e sensibilità verso
temi dei quali spesso ci si stanca a
discutere. Noi andiamo dove la lingua
è realtà e dove qualche errore si può
anche perdonare se esiste la passione
e la voglia di mettersi in gioco.
Gli immigrati di “SANS PAPIERS” hanno
ottenuto la fiducia degli studenti e
li hanno trasportati nei loro mondi
d’origine con semplicità , hanno fatto
conoscere loro le loro canzoni e hanno
raccontato di sé ripercorrendo un
viaggio alla riscoperta della propria
identità che, a detta del protagonista,
è la chiave per recuperare la serenità
nelle relazioni con gli altri. Il racconto in
musica e le immagini hanno scatenato
la voglia di approfondire i testi delle
canzoni e quindi altri mondi si sono
aperti agli occhi dei nostri studenti,
tutto attraverso il caleidoscopio della
lingua francese.
La Gazette di France Théâtre
di Febbraio 2012 ( Progetto Gallica)
Les thèmes abordés par le spectacle
SANS PAPIERS sont vraiment importants
et fondamentaux pour les jeunes mais
pas seulement pour eux . L’éducation
à l’accueil,à la connaissance et à
l’intégration de ceux qui arrivent dans
notre pays c’est l’objectif de l’école
et vous avez réussi à transmettre ce
message de façon efficace et amusante.
Et puis les belles chansons…. Les
étudiants de français de mon école
(ITC Tannoia”) en sont enthousiastes.
Compliments à tous les artistes et à
France Théâtre pour le projet! Merci.
30
spettacoli
GRAVITY:
IL TUMULTO MESSO IN SCENA
Luciana Iacovelli, Rosalba Stragapede, Federica Tesoro, Andrea Sigrisi 3°A, Floriana Caldarola 3°B
Cosa sta succedendo?... Chi sono
questi due personaggi?...
Queste sono le prime domande che
ogni spettatore si è posto appena le luci
si sono attenuate e la rappresentazione
teatrale ha avuto inizio con la comparsa
sulla scena di un solo attore ansioso e
confuso che si spostava da una parte
all’altra del palco.
Questo è accaduto sabato 28 Aprile
presso il Teatro Comunale di Ruvo di
Puglia in cui le classi III A, III B e III C
dell’ I.T.C. “Padre A.M. Tannoia”, hanno
assistito allo spettacolo intitolato
“Gravity”.
“Gravity”, di Arzhang Luke Pezhman,
rappresenta l’anello che congiunge
il British Council Italiano e il Teatro
Pubblico Pugliese nella progettazione di
un laboratorio di drammaturgia e varie
mise en espace di compagnie pugliesi
su testi di autori inglesi contemporanei.
L’autore Luke Pezhman prende spunto
da una vicenda realmente accaduta
in una scuola vicino a quella in cui
insegnava. Egli, infatti, pensa che la
scuola sia il luogo in cui gli adolescenti
hanno relazioni fondamentali per la
formazione individuale e la maturazione,
soprattutto con i professori, i quali
relazionandosi con gli studenti a volte
entrano in uno stato di stress, poiché,
essendo gli adolescenti in costante
“tumulto”, generano un conflitto
inequivocabile tra professori e alunni.
Lo spettacolo è stato messo in scena
dalla compagnia “La Luna nel letto”
composta da Adriana Gallo, Maria
Elena Germinario, Daniele Lasorsa, Vito
31
Latorre e Riccardo Spagnolo, diretta
dal regista Salvatore Marci, il quale da
tempo è impegnato nel teatro-ragazzi
che ha come scopo la formazione
culturale degli adolescenti.
Il testo racconta di un professore,
David, che cerca con fatica di resistere
alle sfiancanti giornate scolastiche a cui
è sottoposto. Tra i suoi studenti ce n’è
solo uno, Kyle, che è interessato alle
scienze e condivide con il docente la
stessa voglia di scoprire, la stessa sete
di conoscenza.
Quando Kyle, però, comincia ad
avvicinarsi ai suoi due compagni di
classe, Reece e Chantay, diventa
complice dei loro dispetti a danno del
professore. Quest’ultimo, non riuscendo
a gestire i comportamenti scorretti
e ineducati dei ragazzi, reagisce in
maniera violenta e offuscato dalla
rabbia colpisce Kyle con un oggetto
ferendolo gravemente.
Tutto lo spettacolo era intervallato da
momenti di fisicità stimolata da luci
e musica che inducevano gli attori a
scontrarsi; lo scontro rappresentava i
mutamenti fisici e psicologici causati da
tempeste ormonali nonché forze fisicochimiche dell’adolescenza e lo scontro,
di conseguenza, caratterizza anche la
relazione con gli adulti.
In questa sede i ragazzi, molto incuriositi
dalla storia messa in scena perché
vicina al loro vissuto hanno posto
quesiti interessanti ai quali i diversi
componenti del gruppo teatrale hanno
risposto in maniera esauriente.
Possiamo affermare sicuramente che
la scuola è un luogo dove si instaurano
relazioni positive di studio, conoscenza,
simpatia, amori, ma allo stesso tempo
negative: antipatia, rancore, conflitti e
addirittura violenza; ma è soprattutto
un luogo in cui questo mosaico
di esperienze avvia il cammino di
maturazione dell’individuo che sviluppa
non solo le sue conoscenze, ma anche
forma il suo carattere in tutte le sue
sfaccettature.
Abbiamo trovato questo spettacolo
molto interessante perché ha posto noi
adolescenti come protagonisti di una
realtà che viviamo giornalmente.
Il teatro è nato come comunicazione
diretta con il pubblico, e si conferma,
ancora oggi, come il modo migliore
per educare, rappresentare la realtà e
interpretarla da vari punti di vista.
32
spettacoli
27 GENNAIO:
CHE COSA RICORDARE?
Rossella De Nicolo 3°B
La parola Shoah è un termine ebraico
che significa annientamento, sterminio.
Durante la Seconda Guerra Mondiale
questa parola si è trasformata in
crudele e orribile realtà: sterminio degli
ebrei nei campi di concentramento.
Tutto nasce dalle idee folli e razziste
del nazista tedesco Hitler, basandosi
sulla falsa idea della purezza della
razza sostenuta nel noto “Saggio sull’
ineguaglianza delle razze” (1853) del
francese De Gobineau, il Führer pose
in atto un vero e proprio programma
di annientamento degli ebrei. Nei
campi di concentramento venivano
portati non solo gli ebrei ma anche
omosessuali, testimoni dei Geova,
disabili, prigionieri politici, zingari,
criminali, alcolisti e vagabondi. Ogni
singolo prigioniero era contraddistinto
da un numero di matricola tatuato
sull’avambraccio, e da un triangolo di
diverso colore per ciascuna categoria,
il triangolo di stoffa colorata era cucito
sulla parte sinistra del petto e sulla
gamba destra. I detenuti politici lo
avevano rosso, i testimoni de Geova
viola, i criminali verde, gli omosessuali
rosa, quello degli asociati-prostitute,
alcolisti, vagabondi, persone refrattarie
al lavoro nero, gli ebrei invece avevano
un triangolo giallo sopra un altro in
modo da formare la stella di Davide.
Tutti abbiamo il diritto e il dovere
di ricordare. Ricordare per non
negare, ricordare perché la storia
insegna, ricordare perche uomini,
donne e bambini senza colpa sono
stati torturati e portati alla morte.
Dal 2000 si dedica il giorno 27 gennaio
alla memoria, al ricordo di una tragedia
che sembra tanto lontana, ma che in
realtà risale a poco più di mezzo secolo
fa. E’ stato scelto proprio questo giorno
perché il 27 gennaio 1945 le truppe
sovietiche sfondarono i cancelli di
Auschwitz e liberarono i pochi prigionieri
rimasti vivi.
33
In questa giornata si moltiplicano
le iniziative per una ricostruzione
sempre più attenta degli eventi e
per un disvelamento di ciò che i
perpetratori avevano voluto occultare:
questo e quello che la compagnia
“Teatrermitage” ha voluto presentare
il 6 febbraio 2012, presso il nostro
Istituto, con lo spettacolo teatrale “ Il
canto del lager”, tratto da “ L’istruttoria”
di Peter Weiss. Lo scrittore P. Weiss
assistette a molte sedute del processo
contro un gruppo di S.S. e do funzionari
del lager si Auschwitz per i crimini
avvenuti nei confronti degli Häfltinge
internati nel lager; il processo si svolse
dal dicembre del 1963 all’agosto del
1965 a Francoforte, il processo durò
più di 180 giorni e furono interrogate
più di 400 persone. Attraverso le
deposizioni dei testimoni e degli
imputati viene evocata la realtà del
campo di sterminio di Auschwitz,la vita
quotidiana dei carnefici e dei detenuti,
scandite dai rituali degli arrivi dei
deportati, dalla selezione preliminare,
dall’annientamento
progressivo
e dalla lotta per la sopravvivenza,
dell’eliminazione fisica nelle sue diverse
modalità, fino allo sterminio conclusivo.
Gli attori con pochi strumenti scenici,
hanno rappresentato tutti gli imputati
di quel processo e con un linguaggio
scarno e rude hanno attirato l’attenzione
degli studenti per sensibilizzarli a non
dimenticare. All’interno dello spettacolo
gioca un ruolo molto importante la
memoria. Gli imputati fanno finta
di non ricordare, era proprio questo
l’atteggiamento delle persone presenti
al processo, essi preferivano far finta
di non ricordare piuttosto che dire
la verità. Nella rappresentazione
teatrale, come nella realtà, manca la
soggettività: si risponde agli ordini di
un unico leader senza un minimo di
coscienza personale.
Ancora oggi ci sono coloro che
sostengono che in un regime totalitario
come fu quello nazista, la responsabilità
ricade interamente su chi detiene il
potere e prende le decisioni: Hitler
ordinò lo sterminio degli ebrei, i Tedeschi
dovettero obbedire alle direttive del
Führer. Altri storici dissentono da questa
tesi, e sostengono che la responsabilità
deve essere attribuita a buna parte del
popolo tedesco, che chi con maggiore,
chi con minore responsabilità collaborò
alla persecuzione degli ebrei aderendo
all’ideologia.
Ci deve ancora essere una riparazione
di quel crimine perché tutte quelle
persone erano come noi, dovevano
vivere la loro vita giorno dopo giorno,
ognuno di loro possedeva dei sogni
come tutti noi e potevano diventare
tutto ciò che volevano,ma, senza
neanche chiederglielo, gli è stata tolta
la libertà, anzi la vita… tutto questo solo
perché erano diversi.
34
spettacoli
vento di primavera
Annarita De Leo, Sofia Albanese, Rossana Da Pisa 4°A
27 Gennaio 1945. Sono passati
ormai 67 anni da questa data che ha
segnato la fine di una delle pagine più
nere della storia dell’umanità. Quasi
6 milioni di ebrei, deportati nei campi
di concentramento, furono sterminati
durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ebrei di nazionalità diversa, ma
accomunati dalla stessa fede religiosa,
la loro unica “colpa”. Una data a non tutti
nota, ma altrettanto importante, è il 16
luglio 1942. In questo giorno, a causa di
un accordo preso con Hitler, il generale
Pétain del governo Vichy, ordinò alla
“gendarmerie” francese di rinchiudere
tutti gli Ebrei nel velodromo parigino.
Per tre lunghi giorni furono costretti a
vivere ammassati e in terribili condizioni
per poi essere deportati nei vari campi di
concentramento , così come testimonia il
film “Vento di Primavera” di Rose Bosch.
Accanto a questo triste scenario, la
regista ha inserito la storia della famiglia
Weissman e del piccolo Joseph, aiutati
da un benevolo medico e dall’infermiera
Annette Monod, la quale prende molto
a cuore questa situazione, cercando di
denunciarla in tutti i modi.
Dopo lo smistamento di genitori e
bambini, l’infermiera si prende cura
dei piccoli come fossero suoi figli, in
particolar modo di Nono, fratello minore
del migliore amico di Joseph. I destini dei
due bambini, però, si dividono: Joseph
riesce a scappare, Nono, invece, sale
sul treno diretto al campo di sterminio.
Joseph viene adottato da una famiglia di
anziani, mentre di Nono non si hanno più
notizie fino alla fine della guerra. Dopo
l’intervento americano e la fuga di Hitler,
i campi di sterminio vennero liberati.
Il film si conclude con l’infermiera che
si trova in una stanza tappezzata da
migliaia di foto di Ebrei dispersi, tra
cui anche la foto del piccolo Nono.
La sofferenza di Annette si placa nel
momento in cui scorge il viso del
bambino accompagnato dalla sua nuova
famiglia.
La regista Rose Bosch ha voluto rendere
omaggio a questo triste avvenimento,
rimasto nascosto per anni, e proprio
grazie alla Docente di Lettere Nicoletta
De Feo, ne siamo venuti a conoscenza
anche noi, aggiungendo un altro tassello
alle conoscenze che da anni la scuola
italiana divulga sull’olocausto, affinchè
non si dimentichi.
Il ruolo della memoria è dato
dall’esigenza che le nuove generazioni
si tengano lontane dagli errori e dalle
tragedie della storia del passato.
“Per non dimenticare” è “per non
distruggere” il senso di umanità, di
fratellanza che i popoli non devono mai
perdere per costruire un mondo migliore
e questo tocca a noi giovani.
35
spettacoli
let there be love
Marco Mastrorilli 2°D
“Let there be love” è il titolo del magnifico
spettacolo a cui Sabato 28 Aprile, per
iniziativa della nostra scuola, abbiamo
assistito presso il teatro comunale.
Lo spettacolo è stato montato su uno
sfondo realistico che raffigurava la
visione del mondo moderno. È stato
proprio questo il punto di forza che ha
attirato l’ attenzione di tutti noi spettatori.
Gli attori della rappresentazione hanno
avuto la capacità di immedesimarsi nel
miglior modo possibile nei loro ruoli,
interpretando così Alfred, Gemma e
Maria. Quello a cui abbiamo assistito,
tuttavia, era solo uno studio, una
sorta di sintesi dell’ intero lavoro,
che si è presentato ancora in forma
sperimentale, in continua evoluzione.
La storia, tratta dall’ omonimo romanzo,
narra di una semplice famiglia di
immigrati giunta a Londra negli anni
’60 e avvolta in un delicato rapporto,
spesso animato da irruenti contrasti fra
padre e figlie. Questo legame precario è
caratterizzato soprattutto dall’ assenza
di dialogo fra il padre Alfred e sua figlia
Gemma, una giovane piena di speranze
che non riesce a realizzare i suoi sogni.
A cercare di salvare questo rapporto,
però, c’è Maria, una cameriera polacca,
anche lei con numerosi problemi
familiari. I molteplici sforzi di Maria,
non serviranno a nulla, dato che il
legame fra Alfred e Gemma si rafforzerà
davvero solo quando Alfred scoprirà di
essere affetto da una grave malattia,
ormai terminale.
36
Il vento della memoria
e la storia presente
spettacoli
Floriana Caldarola 3°B
“Quelle ore buie macchieranno per
sempre la nostra storia e sono un insulto
al nostro passato e alle nostre tradizioni.”
Con questa citazione nel 1995 l’allora
presidente francese Jacque Chirac ha
chiesto scusa per il ruolo collaborazionista
di poliziotti e funzionari francesi in
occasione del rastrellamento.
Il rastrellamento del Velodromo l’Inverno,
spesso chiamato Vel’d’Hiv, è il più grande
arresto di massa degli ebrei che ha avuto
luogo in Francia durante la Seconda
Guerra Mondiale.
La visione del film “La chiave di Sara”
del regista Gilles Paquet-Brenner,
proposta ad alcune classi della nostra
scuola (17 Marzo 2012), presso la
sala cinematografica “VITTORIA”, ha
consentito di esplorare alcune zone
d’ombra nella storia della Shoah.
Il film è ambientato a Parigi, ai giorni
nostri. Qui Julia Jarmond, giornalista
americana che vive in Francia da 20 anni,
sta facendo un’inchiesta sui dolorosi
fatti del Velodromo D’inverno, il luogo in
cui vennero concentrati migliaia di ebrei
parigini prima di essere deportati nei
campi di concentramento. Lavorando alla
ricostruzione degli avvenimenti si imbatte
in Sara, una donna che aveva 10 anni nel
luglio del 1942, e ciò che per Julia era
solo materiale per un articolo, diventa
una questione personale, qualcosa che
potrebbe essere legato ad un mistero
della sua famiglia.
La storia della piccola Sarah che al
momento della deportazione rinchiude il
fratellino in un armadio, ignara del fatto
che non sarebbe potuta ritornare a breve
termine nella casa, si conclude con il
suicidio di Sara in età adulta. Questo
gesto da sempre perseguito giunge come
una liberazione da un’immensa solitudine
e senso di colpa. Un effetto collaterale, si
direbbe, delle deportazioni degli ebrei.
Il tema è affrontato molto bene in “Vento
di primavera”, eccellente film di Rose
Bosch, anch’esso proposto nell’ambito
delle iniziative per celebrare il giorno della
memoria.
In entrambi i film prevale l’ottica e il
vissuto dei bambini che pagano il prezzo
più alto: sia quelli che non sono mai
diventati grandi, sia quelli che da grandi
hanno fatto fatica a ricostruire la loro
identità annichilita dalla tragedia.
La visione di questi film ha scatenato
un’incredibile ondata di emozioni che
porta a domandarsi se l’uomo sarebbe
ancora capace di attuare tali atrocità e
dunque se è giusto continuare a ricordare
questi tragici eventi con una giusta
frequenza ed il giusto significato.
Tuttavia, la conoscenza del passato
porta a concludere che molto spesso
l’uomo non è sempre libero di scegliere,
è talvolta un semplice esecutore di ordini
di uomini mossi dal proprio interesse ed
egoismo individuale.
37
spettacoli
la chiave di sara
Antonio Carlucci, Simona Ficco 4°A
Il film “La chiave di Sara”, tratto dal
libro di Tatiana de Rosnay e diretto
da Gilles Parquet-Brenner, ci riporta
alla mente quella parte tragica della
nostra storia che è la Seconda Guerra
Mondiale e mette il focus iniziale sul
Velodromo d’Inverno di Parigi, oggi
non più esistente, dove, il 16 luglio del
1942, ci fu il più grande rastrellamento
degli Ebrei per iniziativa del governo
francese di VICHY. Più di 13000 Ebrei
furono tenuti prigionieri senza cibo,
né acqua, né servizi igienici, prima di
essere deportati nei campi di sterminio.
fuggire. Tornata a casa, accompagnata
da una coppia di anziani che l’hanno
presa con sè, scopre della drammatica
morte del fratello nell’armadio. Da
questo momento in poi Sara convive
con il ricordo dei dolorosi momenti e dei
tragici avvenimenti della sua infanzia,
finchè stanca di questi ricordi, non
prenderà la decisione del suicidio. Julia
scopre tutto ciò e, dopo aver incontrato
anche alcuni familiari di Sara, decide
di raccontare tutta la storia al figlio di
lei, all’oscuro di tutte le vicende di sua
madre.
Il film presenta 2 vite parallele: quella
della piccola Sara Starzynski, bambina
detenuta nel velodromo e poi deportata
nei campi di sterminio, e quella di Julia,
giornalista dei nostri giorni che scopre
la storia della famiglia Starzynski
attraverso documenti e testimonianze,
così riesce a ricostruire le vicende di
Sara.
Il film, per quanto triste e angosciante,
ha saputo tenere viva l’attenzione per
tutta la proiezione. Hanno catturato
l’emozione di tutti il coraggio e l’amore
di Sara verso suo fratello, il suo
continuare a sperare e la sua triste fine.
Oltre spiegare e a riportare alla mente i
tragici eventi e gli scempi della Seconda
Guerra Mondiale, il film ci ha voluto far
riflettere su quanto è importante non
dimenticare questi eventi che hanno
macchiato la nostra storia, per evitare
che in futuro ciò riaccada, perché 6
milioni di ebrei sono stati trucidati
nell’olocausto della Seconda Guerra
Mondiale.
Sara, bambina di 10 anni, all’arrivo dei
Franco-Nazisti, nasconde suo fratello in
un armadio per salvarlo dalla triste fine
degli Ebrei, promettendogli di liberarlo.
Purtroppo la piccola Sara viene reclusa
nel Velodromo e poi deportata, ma
grazie all’aiuto di un soldato, riesce a
38
salute
Giornata
mondiale del Rene
8 marzo 2012
Prof.ssa Giacoma Stasi
E’ stata la Fondazione Italiana del Rene
Onlus (FIR) ad avviare, per la prima
volta in Italia, il progetto PREVENZIONE
DELLE MALATTIE RENALI che
ha
riportato un notevole successo in molte
città Italiane negli ultimi 6 anni, in
collaborazione con la Società Italiana
di Nefrologia (SIN) e con la Croce Rossa
Italiana (CRI).
Tra le azioni previste dalla FIR quella del
trasferimento dell’iniziativa anche nelle
Scuole Medie Superiori, interessando
prima di tutto ragazzi e ragazze che
frequentano l’ultimo anno del corso
di studi. Ciò in considerazione, anche,
del fatto che con l’abolizione del
servizio militare, che consentiva una
visita a tutti i ragazzi in età scolare,
attualmente non vi sono altre occasioni
di essere sottoposti almeno al controllo
della Pressione Arteriosa ed all’esame
delle urine. Iniziativa, dunque, davvero
lodevole.
Pertanto il nostro Istituto ha accolto la
proposta della dottoressa Elisabetta
Centrone, Coordinatore GMR 2012, Dir.
Ref. Centro Dialisi Ruvo di Puglia che ha
portato il progetto nella nostra scuola,
con il patrocinio dell’Assessorato
alle Politiche della Salute della
Regione Puglia,
nella convinzione
che l’educazione alla prevenzione
in senso lato deve essere obiettivo
imprescindibile
nella
formazione
della persona e del cittadino. Il
raggiungimento di tale obiettivo è
indicatore di sensibilità e di rispetto per
sé e per gli altri e promuove l’accesso
alla conoscenza
di problematiche
talvolta distanti da noi solo perché
ci sembrano inaccessibile. Eppure
basta l’intervento chiaro , efficace ed
appassionato di un’esperta del settore
per smuovere i pregiudizi e l’ignoranza
esistente in materia.
Dopo un primo incontro preliminare
condotto dalla stessa dottoressa in
data 1 marzo 2012 e finalizzato all’
informazione sulle principali patologie
riguardanti il rene, gli studenti delle
quarte e quinte classi sono stati
sottoposti gratuitamente al controllo
della pressione arteriosa e a specifici
controlli sulle urine. L’8 marzo 2012,
nel giorno dedicato alla prevenzione
delle malattie renali, l’équipe medica si
è messa a disposizione dei ragazzi per
l’anamnesi e i controlli. L’ultima fase
sarà quella della restituzione degli esiti.
Gli studenti del Tannoia sono grati alla
Fondazione Italiana del Rene Onlus, e
soprattutto alla dottoressa Centrone
per la preziosa iniziativa che ha
ulteriormente riempito di senso la vita
scolastica.
39
il messaggio
di martina
salute
Prof.ssa Giacoma Stasi e Prof.ssa Rosa Anna Ippedico
“Che i giovani siano accuratamente
informati e educati ad avere maggior
cura della propria salute e maggiore
attenzione al proprio corpo; certe
malattie sono rare nei giovani ma
purtroppo proprio nei giovani hanno
conseguenze molto pesanti” .
Questo è il messaggio che Martina,
giovane
donna
prematuramente
scomparsa a causa di un tumore
alla mammella, lascia ai giovani ai
quali è destinato il “ Progetto Martina
- PARLIAMO AI GIOVANI DEI TUMORI:
Lezioni contro il silenzio” coordinato,
da alcuni anni, da The International
Association of LIONS CLUBS.
Il 21 marzo 2012 la Presidente del
Lions Club TALOS di Ruvo prof.ssa
Cecilia Gattullo ha organizzato un
incontro con i nostri studenti grazie
all’impegno della prof.ssa Rosanna
Ippedico, referente per l’educazione
alla salute, e della prof.ssa Giacoma
Stasi.
Sono intervenuti gli specialisti Lions:
dott.
prof. O. Caputi Iambrenghi,
oncologo; dott. Curatolo , urologo;
dott.ssa De Leo , dermatologa; dott. di
Terlizzi, ginecologo.
Il tema centrale dell’incontro- dibattito
è stato: “La cultura della prevenzione”
attraverso la conoscenza delle varie
patologie, delle possibili cause, dei
rischi legati a certi stili di vita, delle
possibili cure e interventi.
I ragazzi , coinvolti in prima persona ,
attraverso un questionario riguardante
le conoscenze pregresse in relazione
al tema trattato e particolari abitudini
e stili di vita, hanno apprezzato i vari
interventi, benché il linguaggio specifico
utilizzato abbia richiesto loro una
grande concentrazione.
L’interesse
si è sviluppato poi gradualmente nel
corso dell’incontro.
E’ emersa la necessità di conoscenza
ma soprattutto di impegno personale
in relazione alla cura del proprio corpo
e agli esami diagnostici ai quali è utile
sottoporsi per condurre una vita serena
al riparo da inutili paure e ansie. La
cultura della prevenzione deve fare
parte dell’impegno che la scuola
esprime ogni giorno nell’educazione
dei giovani e nella loro crescita come
cittadini attivi e consapevoli.
40
salute
La mente
umana
Rosy de Chirico, Antonio Chiapperino 2°B
L’uomo nel corso dei millenni ha subito
innumerevoli evoluzioni che hanni
coinvolto tutte le parti dell’uomo,
inclusa anche la mente.
Il termine mente è comunemente
utilizzato per descrivere l’insieme delle
funzioni superiori del cervello e, in
particolare, quelle di cui si può avere
soggettivamente coscienza in diverso
grado quali la ragione, il pensiero, la
memoria, l’intuizione, la volontà, la
sensazione, l’emozione. Una delle
funzioni più affascinanti della mente è
il “SOGNO”.
Il sogno è un fenomeno legato al
sonno, in particolare alla fase REM,
caratterizzato dalla percezione di
immagini e suoni apparentemente reali.
Eugen Tarnow suggerì che i sogni sono
una forma di stimolazione continua
della memoria a lungo termine, durante
tutto il corso della vita. Penfield e
41
Rasmussen, entrambi neurologi, hanno
sperimentato le diverse funzioni del
cervello attraverso
le stimolazioni
elettriche della corteccia cerebrale
e sono giunti alla conclusione che
queste darebbero origine a esperienze
sensoriali simili ai sogni.
Durante la normale attività giornaliera
una funzione esecutiva interpreta la
memoria a lungo termine, verificando
la veridicità dei singoli eventi. La teoria
di Tarnow è una riscrittura della teoria
di Sigmund Freud sui sogni, nei quali
l’inconscio è sostituito col sistema di
memoria a lungo termine e il testo
di Freud Lavoro di Sogno descrive la
struttura di memoria a lungo termine.
Ci sono molte ipotesi relativamente alla
funzione dei sogni. Durante la notte ci
possono essere molti stimoli esterni,
ma la mente rielabora gli stimoli e ne
fa parte integrante dei sogni, nell’ordine
in cui il sonno procede. Comunque, la
mente sveglia un individuo se questo
dovesse trovarsi in pericolo o se è
chiamato a rispondere a certi suoni,
come ad esempio un bambino che
piange. I sogni possono permettere
anche alle parti represse della mente
di essere soddisfatte attraverso
la fantasia, mentre tiene la mente
lontana da pensieri che causerebbero
sofferenze, per cui Freud avallò l’idea
che gli incubi lascino che il cervello
controlli le emozioni che sono il risultato
delle esperienze dolorose. I sogni
lasciano anche esprimere alla mente
sensazioni che sarebbero normalmente
soppresse da svegli, tenendosi così in
armonia. I sogni possono, inoltre, offrire
una vista sulle emozioni legate a eventi
futuri, come per esempio accade, nel
periodo di veglia, in occasione di un
colloquio di lavoro o comunque di una
esperienza emozionante o un risveglio
improvviso. A volte capita di acquisire
consapevolezza del fatto di trovarsi in un
sogno. Essendo coscienti del fatto che
tutto l’ambiente è una creazione della
nostra mente, è possibile manipolare
a piacimento gli oggetti e gli eventi del
nostro sogno. Alcune persone, definite
“sognatori lucidi naturali”, hanno la
capacità di rendersi conto di trovarsi
in un sogno senza applicare tecniche
particolari.
Al contrario, molte persone ricercano
queste
esperienze
impegnandosi
nell’applicazione di alcune tecniche
che possono aiutarli nel raggiungere
l’obiettivo.
Il sogno è un’attività del pensiero
umano che ha interessato l’uomo
fin dai primordi della civiltà. E’ stata
avanzata l’idea che i disegni, raffigurati
sulle rocce dagli uomini primitivi, erano
la rappresentazione dei loro sogni .
Secondo una studioso della mente
umana ,il sogno costituisce il mezzo più
efficace per osservare le fantasie rimosse
dall’area della coscienza durante il
giorno, ma che vengono rappresentate
come una specie di teatro durante la
notte. I due meccanismi principali che
sono deputati alla trasformazione e
alla rappresentazione del materiale
fantastico sono lo spostamento e la
condensazione. Questo permette al
mattino di ricordare, per un certo tempo,
immagini mentali e relative emozioni,
normalmente censurate.
42
salute
riuscirà l’uomo
a salvare la terra?
Michelangelo Malerba 1°B
L’inquinamento è uno dei mali che
affliggono l’odierna società. Si pensi
all’inquinamento dell’aria nelle città
o ai torrenti ed ai fiumi ricoperti di
abbondanti schiume. L’inquinamento
non è però solo un fenomeno del
presente: anche se in misura minore,
esso è un nemico di vecchia data.
Nell’antica Roma i fumi delle fornaci, dei
forni, dei camini domestici inquinavano
l’aria nelle zone più densamente
popolate. I Romani impiegarono
largamente il piombo per rivestire
recipienti in cui conservavano il vino,
per fabbricare le condutture d’acqua,
per fabbricare vernici. Frequenti quindi
erano gli avvelenamenti da piombo,
anche se allora non se ne trovava
spiegazione. A Londra nel 1800 la
popolazione aveva una vita media di 30
anni a causa delle epidemie di colera,
epatite, tifo, dissenteria provocate
dall’inquinamento
dell’acqua
del
Tamigi, che riceveva le infiltrazioni dai
pozzi neri e gli scarichi dei negozi. I
fenomeni di inquinamento erano però
limitati alle poche aree urbane di grandi
dimensioni.
Con la rivoluzione industriale è
avvenuto quel profondo cambiamento
che ci ha portato ricchezza si di cibo
e beni materiali, ma al prezzo di una
diffusione dell’inquinamento su larga
scala. Oggi l’allarme è generale: stiamo
distruggendo il pianeta. Il nostro tipo
di civiltà assicura un benessere mai
conosciuto prima nella storia, ma dietro
lo splendido volto delle conquiste e
delle novità, c’è la morte. Si pensi ad
esempio, all’avanzata distruzione dello
strato di ozono, un gas naturale cha
avvolge il nostro pianeta proteggendolo
dalle
pericolosissime
radiazioni
ultraviolette provenienti dal Sole,
responsabili non solo di scottature e
malattie agli occhi, ma anche di veri
e proprio danni a carico del DNA e del
sistema immunitario. Ebbene, speciali
fotografie scattate alla Terra dai satelliti
hanno dimostrato che questa specie
di ombrello protettivo è sforacchiato ai
poli e che i buchi tendono ad allargarsi
Un altro grosso problema è l’effetto
serra. Normalmente i raggi solari
riscaldano la superficie del nostro
pianeta, e poi vengono riflessi verso
43
l’alto, così la superficie terrestre ne
trattiene solo una parte; in tal modo le
temperature si mantengono accettabili
in tutte le regioni del mondo. Ma, a
seguito del taglio selvaggio degli alberi
e all’immensa combustione di petrolio,
carbone fossile, metano e altri gas
nocivi, la quantità di anidride carbonica
aumenta in modo anomalo e, insieme
agli altri gas, intrappola il calore creando
una specie di cappa causando così un
abnorme aumento della temperatura
globale. Conseguenza di tutto questo
è lo scioglimento di nevi e ghiacciai e
il conseguente aumento del livello dei
mari e degli oceani. Tenendo conto
che i ghiacciai polari si stanno già
sciogliendo immettendo negli oceani
enormi masse d’acqua, non c’è da stare
allegri: ci saranno inondazioni di portata
biblica. Quindi maggiore è l’incremento
di gas, maggiore è l’incremento della
temperatura globale. E’ presumibile
che ciò causerà l’inaridimento di zone
oggi temperate, come la nostra Italia,
mentre zone attualmente più fredde
si trasformeranno in zone a clima
temperato. Ma già ai nostri giorni, senza
voler aspettare tanto, subiamo i capricci
di un clima instabile rispetto ai tempi
passati. E’ esperienza comune che le
stagioni non sono più 4 ma 2 (inverno
ed estate), intervallate da periodi più
o meno brevi di mezzi tempi, e stanno
diventando fenomeni ricorrenti tifoni,
uragani, cicloni ed altri terribili eventi
naturali che sconvolgono in modo più
deciso rispetto al passato intere regioni,
seminando morte e distruzione. Ormai
tutti i Paesi del mondo concordano
nella assoluta necessità di limitare
al massimo l’emissione di gas, di
salvaguardare il patrimonio forestale
mondiale, di realizzare politiche per
un’intelligente razionale utilizzazione
delle risorse naturali. Si fa sempre
più viva la consapevolezze del
rischio che corre l’umanità e sorge,
contemporaneamente, l’esigenza di
contribuire a partire dal proprio piccolo,al
risanamento della nostra Terra. Tutti
noi, in particolar modo i giovani con
la loro sensibilità, possiamo scegliere
prodotti non inquinanti (spray non
dannosi per l’ozono), elettrodomestici a
basso consumo energetico e senza CFC
(clorofluorocarburi), autoveicoli provvisti
di marmitta catalitica, lampadine
fluorescenti a basso consumo.
Dobbiamo abituarci a differenziare
i rifiuti domestici, ad utilizzare
preferibilmente i mezzi pubblici, a
controllare periodicamente l’impianto
di riscaldamento, a consumare frutta e
verdura di stagione, magari proveniente
da coltivazioni biologiche. Tutto ciò,
oltre ad essere indice di una nuova
coscienza ecologica, aiuta ogni famiglia
a risparmiare molti soldi.
Riuscirà l’uomo a salvare la Terra?
La risposta a questa domanda dipende
da ciascuno di noi. Ci aiuti il pensiero
che la Terra è la nostra casa, l’unica
che abbiamo e che, a parte improbabili
quanto fantascientifici trasferimenti
in altri mondi, dovremo continuare
a viverci, cercando di mantenere
condizioni soddisfacenti per consentire
la vita anche ai nostri figli ed ai
nostri nipoti e, perché no, anche alle
generazioni future... diamoci da fare!!!
44
giulietta
Daniele Vino
E mi chiedi “che hai bevuto?”, ti rispondo niente,
solamente il tuo fascino..
non ti reggi in piedi, mi rispondi malamente.. Shh.
E poi ti bacerò.
Fai silenzio per favore non svegliare il vicinato,
e riprendo la chitarra e ti fisso dentro agli occhi.
Le sirene poliziesche sono i galli sconosciuti, nel
portone dei tuoi cari il nostro sogno è abbandonato.
Quest’amore tanto chiesto che è bloccato dai contesti,
poi ci inducono a pensare, troppe volte..inutilmente.
Le discariche di tutto come sfondo dell’incontro,
l’aria afosa effetto-serra non ci porterà in vacanza.
..è stato un colpo al cuore, vederti andare via..
E ti chiedo cosa fare, mi rispondi niente..
solamente il tuo passo. Eh.
Non ho più denaro, vado avanti quasi a stento..
ma poi ti bacerò.
Lascia stare il vicinato, quante volte te l’ho chiesto?
E riprendo la chitarra e mi dici suona ancora.
Questa storia assai voluta censurata dai più grandi,
noi da piccoli soldati combattiamo per tenerla.
Le centrali nucleari qui ci inquinano la festa, lotteremo
per averci, anche in tempo di tempesta.
…è stato bello amore, vederti di nuovo qui..
E le abbiamo superate le barriere architettoniche,
sconfitto il precariato che affligeva il nostro amore.
Affidando i nostri cuori a pasticche color bianco, io ti
sono stato affianco.. e tu ti spegni insieme a me.
45
opinioni
dov’è la lealtà?
Daniele Vino 5°B
La lealtà si è persa.
La lealtà non è più alla base della realtà
che ci circonda, ammesso che ci sia mai
stata.
C’è solamente la voglia di prevalere su
tutti, a qualsiasi costo e con qualsiasi
mezzo.
Partiamo, per esempio, da una
situazioni vicina a noi studenti: la vita
scolastica.
Dovrebbe esserci rispetto verso i
docenti prima di tutto, e fra di noi una
sana competizione.
Ma non sempre è così.
Più in generale potremmo dire che i
tempi che corrono mettono in testa allo
studente l’idea sbagliata di terminare il
percorso scolastico il prima possibile e
col minore sforzo. Magari con un voto
alto nella speranza di una paghetta.
La lealtà si perde così, per gratificazioni
inutili.
Lo sport è un altro esempio di lealtà
persa.
Da evento altamente agonistico, nel
quale contava partecipare dando
prova della propria forza, della propria
abilità e della propria determinazione,
è diventato una manifestazione nella
quale si pensa solo a vincere. Non
importa come e per cosa lo si fa.
Non è giusto, non è così che si deve
agire!
Dobbiamo recuperare la lealtà che
abbiamo perso, e in fretta!
46
opinioni
immaginando casa
Daniele Vino 5°B
Casa mia sarà un posto assurdo.
Sogno di vivere in una casa e condividere
il tetto oltre che con la mia famiglia, con
l’immaginazione.
Già, perché senza immaginazione non si
va da nessuna parte..e poi immaginare
è vivere!
E’ quello che sto facendo adesso per
esempio, immaginarmi un posto dove
trascorrere i miei giorni.
Voglio un’abitazione che non sia
sfarzosa come una reggia, senza vista
sul Colosseo.
Voglio un’abitazione che non sia come
quelle che si permettono i politici, senza
antifurto, senza piscine e lussi vari.
Voglio una casa con le pareti colorate,
magari tutte di un colore diverso, e con
qualche poesia scritta sopra;
non voglio tante televisioni, una sarà già
sufficiente.
Voglio una casa con tantissimi libri, che
mi possano bastare fino alla vecchiaia.
Voglio un pianoforte e una chitarra nel
soggiorno, un fiore su ogni tavolo.
Forse sto immaginando troppo, ma è
proprio così la casa che vorrei.
Poi c’è chi può desiderarla esattamente
l’opposto della mia o chi si accontenta
di quella che ha.
In realtà pensando a quanta gente ha
per tetto un ponte e per cuscino una pila
di giornali e cartoni..penso che vorrei
davvero una sola cosa: la certezza di
una casa.
Una casa è una certezza, qualcosa da
tenere con cura e condividere con chi
più si ama.
Ora vado, spengo il pc e inserisco
un’altra moneta nel mio salvadanaio.
Mi servirà un giorno, per acquistare una
casa ovviamente.
47
attualitÀ
CIAO melissa
Paolo Stragapede e Francesco Lauciello
Scriviamo a poche ore, esattamente
cinque,
dall’esplosione
avvenuta
a Brindisi di fronte all’Istituto
Professionale Morvillo-Falcone. È il 19
Maggio 2012.
Col beneficio dell’incertezza di queste
prime ore abbiamo ritenuto inutile
soffermarci sui dettagli dell’accaduto,
perché sappiamo che potranno esserci
stravolgimenti su quella che, ad ora,
sembra una strage ordita dalla Sacra
Corona Unita.
Ci sorprendiamo, ma forse non
dovremmo, di aver appreso casualmente
la notizia da un social network.
Leggiamo e percepiamo lo sdegno
dell’Italia. Commenti affrettati qua e là
riempiono la rete; Stato e Mafia vengono
apostrofati come due facce della stessa
medaglia che colludono nella gestione
dello stesso territorio.
Ciò che stride alle nostre coscienze
però non è una presenza (come quella,
massiccia, di considerazioni su questo
attentato) ma un’assenza.
L’assenza è quella di una ragazza
16enne che se ne va.
L’assenza è quella di Melissa. E se
permettete, almeno per ora, non
crediamo conti altro.
Prima di indignarci fermiamoci,
riflettiamo e restiamo in silenzio per un
po’.
Aveva una vita davanti. Una vita fatta
di sogni e di gioie, di delusioni e pianti.
Una vita fatta di emozioni, belle e
brutte, perché anche quelle brutte ci
fanno sentire vivi. Una vita che le è
stata negata forse prima che avesse il
tempo di accorgersene.
C’è la frase di un libro che ci pare
particolarmente indicata. Essa recita
più o meno così: “le persone scomparse
continuano a vivere se restano nel
ricordo di chi vive”.
Dedichiamole almeno un minuto del
nostro tempo. Ciao Melissa.
48
attualitÀ
UNA cittÀ
che piange
Grazia Bucci, Chiara Roselli, Rossana Serafino 5°A
La sera del 13 aprile nella nostra
piccola e tranquilla cittadina, quando
ormai le luci dei negozi si spegnevano
e la notte avvolgeva in silenzio strade e
vicoli, una tragica notizia ha scosso la
città. Un nostro concittadino, Giuseppe
Di Terlizzi, è stato barbaramente ucciso
nel corso di una rapina quando, verso le
21.30, si accingeva a servire gli ultimi
clienti della sua attività. Lavoratore
onesto e laborioso, Pino gestiva una
piccola gastronomia ben avviata, alla
49
quale dedicava gran parte del suo
tempo e ogni tipo di cura e attenzione.
Uno dei malviventi, forse per una
reazione inaspettata da parte del
commerciante, ha esploso un colpo
di pistola ferendolo mortalmente e
commettendo così un delitto che ancora
oggi non trova spiegazioni; un crimine
questo che ha portato via il papà a due
figli molto piccoli e che ha interrotto per
sempre i sogni e l’avvenire di una brava
famiglia. Un’efferatezza che non solo ha
scosso la nostra città ma l’ha offesa nel
profondo dell’anima generando rabbia,
sdegno, paura, sospetto e sconforto.
È passato poco più di un mese da quel
terribile giorno. In città si rincorrono
tante voci, nell’ingenuo tentativo di
dare un volto e un nome ai colpevoli,
formulando accuse infondate e
interrogandosi sui perché di tanta
crudeltà e ferocia.
Ma tutto é avvolto nel mistero.
Le poche notizie conosciute sono
frammentarie e confuse. Quello che di
certo si sa è che gli autori dell’omicidio
sono quattro ragazzi molto giovani e
inesperti.
Sulla bocca di tutti ricorre la parola
“GIUSTIZIA”.
Ma pochi credono realmente in essa,
anzi inneggiano alla giustizia “FAI DA
TE” come unico rimedio possibile.
Ma se i cittadini sono divisi sull’ idea di
giustizia sicuramente restano uniti nel
chiedere, anzi, nel pretendere una città
più sicura, con una maggiore vigilanza
da parte delle forze dell’ordine.
E proprio questa richiesta è stata
confermata
con
determinazione
attraverso la fiaccolata organizzata il
giorno 19 aprile per ricordare Pino.
Un numero straordinario di cittadini
vi ha preso parte e, come un esercito
silenzioso, si è posto a difesa della città,
intenzionato a dimostrare vicinanza
alla sua famiglia e a condividere
empaticamente il peso di un dolore
indicibile e immenso.
La città ha gridato, in silenzio, che mai
più tali azioni dovranno offendere la vita
dei suoi cittadini, da sempre distintisi
per onestà e tranquillità.
La città ha gridato, in silenzio. Perché a
volte non c’è bisogno di parole.
Speriamo, per l’indimenticato Pino e
per la sua famiglia, che la certezza della
pena, quella che deriva dall’esercizio
della GIUSTIZIA, possa lenire il loro
dolore, facendo riconquistare a noi tutti
la fiducia verso il futuro.
50
attualitÀ
SINDACO PER UN GIORNO
Antonio Pansini e Pasquale Lamparelli 5°A
“L’Organo monocratico posto al vertice
dell’ente territoriale locale di base che,
nei vari paesi, assume denominazioni
diverse: comune, municipio o città.”
È questa la definizione con cui gli esperti
identificano la figura del “sindaco”.
Non è facile immedesimarsi in questo
ruolo o immaginare cosa proporre ed
eseguire nel caso in cui noi ragazzi
diventassimo assessori o sindaci della
nostra città, viste le grandi responsabilità
che questi ruoli prevedono.
Punto fondamentale della nostra
amministrazione sarebbe valorizzare
maggiormente il nostro paese, offrendo ai
cittadini e ai turisti servizi culturali, ludici,
enogastronomici e artistici accessibili a
tutte le fasce d’età.
Attrarre visitatori, quindi, sarebbe
fondamentale per risollevare l’economia
locale e per incrementare l’affluenza
turistica che nel nostro comune
scarseggia.
Fatto ciò, sarebbe opportuno creare
nuove infrastrutture e migliorare le opere
e i servizi pubblici già esistenti (Biblioteca
e Teatro Comunale), creando percorsi
interculturali, collegando le risorse del
territorio e, magari, trarre nuovi profitti
sia per i commercianti che per il comune
stesso al fine di investirli nuovamente nel
ciclo economico creando ulteriore valore
aggiunto.
Bisognerebbe, inoltre, ottimizzare le
entrate creando, magari, aree verdi e
parcheggi, senza tralasciare la cosa più
importante: più opportunità per aziende e
famiglie che sempre più avvertono il peso
di questa crisi senza alcuna prospettiva
futura di miglioramento.
Detto ciò, è doveroso ricordare che
questo articolo non è altro che il risultato
dell’unione del vero e dell’inverosimile ed
ha lo scopo di sensibilizzare ed illuminare
le menti di coloro che, ricoprendo cariche
politiche, vogliono promuovere lo sviluppo
del nostro paese. Tuttavia nel proporre
ed eseguire possibili miglioramenti non
devono, ovviamente, trascurare i servizi
fondamentali necessari alla sicurezza
ed al benessere dei cittadini come
l’installazione e la costante manutenzione
dei sistemi di videosorveglianza, il
potenziamento della rete di illuminazione
pubblica, il controllo della viabilità
cittadina e il ripristino e la salvaguardia
del manto stradale che ultimamente
evidenziano gravi imperfezioni.
51
immigrazione:
attualitÀ
accogliere o rimpatriare?
Alessandro Vino 1°B
Il giornale quotidiano è un importante
strumento per leggere la realtà che ci
circonda e spesso è stato utilizzato in
classe per documentarci su avvenimenti
che ci coinvolgono, come per esempio
l’immigrazione e i continui sbarchi sulle
coste siciliane di profughi provenienti
dall’Africa settentrionale.
Gli sbarchi sono aumentati a causa della
cosi detta “primavera araba” ovvero la
ribellione dei cittadini arabi nei confronti
dei capi di governoi che hanno instaurato
delle dittature al fine di aumentare il
proprio potere. Il fenomeno immigrazione
nel nostro paese ha avuto inizio dagli anni
settanta, quando, migliaia di rom giunsero
in Europa in cerca di un lavoro; negli anni
novanta, dalle coste balcaniche, maree di
persone arrivarono sulle coste della Puglia
per le stesse cause e infine negli ultimi
vent’anni numerosi profughi africani si sono
riversati nel nostro territorio. Il fenomeno
dello spostamento di gruppi di persone da
un territorio ad un altro avviene per diversi
motivi: per le pessime condizioni di vita,
per la povertà , per le situazioni politiche
che ci sono nei paesi extraeuropei colpiti da
guerre (Sudan, Somalia, Etiopia). Si stima
che nei paesi dell’ Europa occidentale ci
siano circa 35 milioni di immigrati stranieri
regolari. In questi casi l’immigrazione viene
definita “forzata” perché non è voluta dal
profugo.
In Italia ci sono forti dibattiti sul fenomeno
dell’immigrazione e si discute se questo
evento reca vantaggi o svantaggi. I principali
benefici sono il mescolarsi delle culture
e l’incremento della popolazione ma al
tempo stesso ci sono anche svantaggi gli
immigrati irregolari non sempre lavorano,
non pagano le tasse e contribuiscono ad
aumentare il lavoro nero soprattutto nel
settore primario.
In Italia il problema principale è
l’integrazione, infatti, non tutti i nostri
connazionali sono favorevoli a ciò e
prendono le distanze dagli immigrati
criticandoli, ma, anche, gli immigrati a
volte rifiutano l’integrazione formando
comunità chiuse separate dal resto della
società ospitante, concentrandosi in alcuni
quartieri etnici come la Chinatown a Milano
o Kreuzberg, quartiere turco a Berlino.
52
attualitÀ
disoccupazione
in italia
Marco Sergio 1°B
Uno
dei più diffusi mali della nostra
aziende e i conseguenti licenziamenti
società è la disoccupazione, fenomeno
al
che interessa tutti i paesi del mondo e in
delocalizzazione.
particolare l’Italia.
La motivazione fondamentale di questa
I giovani di oggi studiano per circa
scelta è la riduzione del costo del lavoro
vent’anni (studi universitari compresi)
e degli altri costi di impresa. I principali
per ottenere un diploma o una qualche
paesi in cui le aziende si trasferiscono
qualifica e poi difficilmente hanno la
sono Cina, Vietnam, Thailandia e i
possibilità di servirsene per trovare un
paesi dell’Europa orientale. In Italia
posto nel mondo del lavoro.
sono circa 34 mila i
I giovani passano molto del loro tempo
notevoli conseguenze per le tasche dei
per cercare un lavoro ma le poche
richieste
di
personale
sono
tutte
inattuabili perché indirizzate a coloro che
preoccupante
fenomeno
della
posti persi con
licenziati. I settori maggiormente colpiti
sono quello automobilistico (la Fiat in
Serbia insegna), industriale, meccanico
hanno già esperienza nel campo.
e manifatturiero.
Di disoccupazione si è sempre parlato
Noi giovani dobbiamo esortare i nostri
ma con la crisi economica si è raggiunto
un livello davvero insostenibile. Le cause
dell’aumento della disoccupazione sono
molteplici: dalla chiusura di numerose
politici ad attuare politiche in favore
dei disoccupati affinchè questi ultimi
possano reinserirsi più facilmente nel
mondo del lavoro.
53
la sicurezza
in strada
INCONTRI
Floriana Caldarola 3°B
“Anche una sola vita salvata, per noi è
una vittoria!...”
Queste sono le parole che ogni
componente dell’associazione “Roberto
per la vita” non si stancherà mai di
pronunciare.
Questo motto riassume in breve il senso
della giornata trascorsa Martedì 31
Gennaio presso il Liceo Scientifico Tedone
situato nella nostra piccola cittadina di
Ruvo di Puglia. A questo dibattito hanno
partecipato importanti cariche quali: il
Sindaco Vito Ottombrini, il dott. Guglielmo
Minervini Ass. regionale alla Mobilità, il
dott. Pasquale de Palo Ass. comunale alla
Cultura e la dott. Elisabetta Altamura Ass.
comunale alla Pubblica Istruzione. Hanno
partecipato altresì il dott. Mario Stacca
Sindaco di Altamura, il dott. Giovanni
Saponaro Ass. alla Cultura di Altamura
e infine la Psicologa Caterina Domenica
Gramegna. Questo evento è stato
un’occasione di riflessione e di analisi
morale per tutti i ragazzi, provenienti da
scuole primarie e secondarie di Ruvo e
Altamura, lì presenti. Così dopo aver preso
tutti posto e dopo aver fatto le dovute
presentazioni, le luci si sono attenuate
ed un bersagliere di Ruvo di Puglia
ha rotto il silenzio con il suono quasi
assordante della sua tromba intenta ad
eseguire le note del “Silenzio”… note che
si sentono nel sangue… Al suo termine
la parete si è illuminata e sulla stessa
sono state proiettate le crude immagini
di un incidente stradale accompagnate
dalle tragiche grida di una mamma
disperata. Al termine del video, realizzato
da Pasquale Tedone, ha preso la parola
la dott.ssa Domenico Caterina Gramegna
che, anche attraverso un racconto
personale, ha spiegato a noi ragazzi che
chi si trova immerso in problemi quali
alcool o droga ha solo paura assumendo
così un comportamento controfobico.
Conclude la conferenza Ferdinando
Damiani, papà di Roberto, che con voce
tremante ha preso il microfono e con
le lacrime agli occhi ha parlato a cuore
aperto a tutti i ragazzi incoraggiandoli
ed invitandoli a seguire e difendere tutti i
sogni ma con PRUDENZA e RISPETTO per
la VITA .
Quindi ragazzi: “Una bottiglia in più o una
sniffata in più non valgono di più della
vita!!...”
54
incontri
TUTTO COME CONSEGUENZA
DELL’ERRORE DI UN ATTIMO…
Rossella de Nicolo e Floriana Caldarola 3°B
“Mamma sono uscita con amici e sono
andata a una festa. Mi sono ricordata
delle parole che mi avevi detto: non
bere alcolici… devi guidare. Così ho
fatto e ho bevuto solamente una
sprite. Mi sono sentita orgogliosa di
me stessa, ho fatto una scelta sana e
il tuo consiglio è stato giusto. Quando
la festa è finita la gente ha iniziato a
guidare senza essere in condizioni
di farlo. Io ho preso la mia macchina
con la certezza che ero sobria. Non
potevo immaginare, mamma, ciò che
mi aspettava… qualcosa di inaspettato!
Ora sono qui, sdraiata sull’asfalto sento
un poliziotto che dice: il ragazzo che
ha provocato l’incidente era ubriaco …
Posso sentire i medici dire: la ragazza
non ce la farà. Sono certa che il ragazzo
alla guida nell’altra macchina non se lo
immaginava neanche, mentre andava
a tutta velocità. Alla fine lui ha deciso
di bere ed io adesso devo morire?
Qualcuno doveva dire a quel ragazzo
che non si deve bere e dopo mettersi
alla guida… forse se i suoi glielo
avessero detto io adesso sarei viva…!!
La mia respirazione si fa sempre
più debole ed incomincio ad avere
veramente paura. Questi sono i miei
55
ultimi momenti. Mi piacerebbe poterti
abbracciare mamma mentre sono
qui morente, mi piacerebbe dirti che
ti voglio bene per questo … TI VOGLIO
BENE E ADDIO”.
Queste sono le ultime parole di una
ragazza morente. Mentre
il suo
respiro si spegneva lei sussurrava a un
giornalista li presente queste parole.
Ormai siamo abituati a questo genere
di notizia che non fa più notizia: giovani
vite si spengono dopo una nottata
in discoteca, famiglie intere che
piombano nella disperazione, vittime
di queste sciagure che sopravvivono
riportano deficit cognitivi e motori
talmente gravi da impedire loro di
condurre un’esistenza soddisfacente.
Tutto ciò può e deve essere fermato!?!
A tal proposito, con campagne
pubblicitarie, sondaggi, video e film,
si cerca di sensibilizzare i giovani al
fine di frenare l’estensione di questo
fenomeno. Perseguendo lo scopo
educativo nelle scuole, molto spesso si
organizzano incontri per limitare tutto
ciò. Anche l’Istituto Tecnico Commerciale
Padre A.M.Tannoia di Ruvo, con la
collaborazione dei bersaglieri e del sig.
Pasquale Tedone, si è attivato in questo
campo, organizzando “LA GIORNATA
DELLA
SICUREZZA
STRADALE”,
iniziativa in onore delle vittime degli
incidenti stradali. L’incontro ha avuto
inizio con una breve introduzione sulla
tematica enunciata dal sig. Pasquale
Tedone, il quale ha attirato l’attenzione
di ciascun ragazzo li presente.
Successivamente, sulla bianca parete
dell’aula, è stato proiettato un video,
come testimonianza di tali sciagure,
il quale ha rotto quell’atmosfera di
tranquillità e curiosità che aleggiava
nella grande aula. In questo video
oltre ad esserci immagini da shock
di alcuni incidenti stradali, vi erano
altresì testimonianze di alcuni ragazzi
che in pochi minuti raccontavano la
loro disavventura e quello che è stato
dopo l’incidente, facendo così riflettere
i ragazzi sull’uso di alcool e droga. In
contrapposizione a quanto detto prima,
il video terminava con una divertente
carrellata di immagini che traevano
le più strane posizioni di guida e la
non osservanza della segnaletica
stradale da parte di guidatori distratti.
I ragazzi, divertiti dalle immagini
finali, con le loro risate hanno distolto
l’attenzione dalla tematica principale
per qualche minuto. Ma a ristabilire quel
senso di tensione è stato l’ingresso di un
giovane ragazzo costretto a trascorrere
la sua vita su una sedia a rotelle dopo
un tragico incidente stradale avvenuto
in tarda sera durante il rientro a
casa. Questa triste testimonianza ha
concluso l’incontro lasciando tutti col
fiato sospeso.
L’augurio è quello di non dover più
assistere alle stragi del sabato sera,
né sulle prime pagine dei giornali né
come titoli di apertura di notiziari, ma
farle rimanere solo un brutto ricordo del
passato.
56
incontri
Il Sele, l’Acqua e
l’E.A.A.P: storia di
una grande opera di
ingegneria idraulica
Antonio Fioretti, Antonio Palmieri 2°C
Il Sele, l’Acqua e l’E.A.A.P., questo il titolo
del libro scritto da Arturo De Benedittis
e presentato lunedì 27 febbraio c.a. agli
studenti delle classi seconde dell’I.TC.
“Padre A. M. Tannoia”- sede di Ruvo di
Puglia. All’incontro, promosso dall’Istituto
nella persona del suo Dirigente Scolastico,
professoressa Caterina Montaruli, e
moderato dalla professoressa Emilia
Papapicco, docente di diritto ed economia,
hanno partecipato l’autore del libro, A. De
Benedittis, l’editore, sig. Giuseppe Arbore
e il sig. Michele Gramegna, geometra
e
funzionario tecnico in pensione
dell’E.A.A.P.
Protagonista
principale
dell’evento è stato l’Acquedotto Pugliese
57
e la sua storia, che poi altro non è che
la storia della nostra Regione povera
di acqua, definita già nel 1791“terra
assetata e sitibonda” dallo storico, politico
ed economista G.M. Galanti. L’inizio dei
lavori per la costruzione dell’Acquedotto
avvenne nel gennaio del 1906 e il 6
gennaio del 1915 l’acqua zampillò per
la prima volta in Puglia, sotto Castel del
Monte a Macenzano, per poi sgorgare
a Bari dalla fontana in Piazza Umberto la
mattina del 24 aprile 1915. Quei giorni
indimenticabili segnarono le prime tappe
della lotta epica ingaggiata dall’uomo
per assicurare ai nostri giorni l’acqua
potabile a ben 317 centri abitati, nel solo
territorio pugliese. Attraverso la proiezione
di un filmato storico e gli interventi
personali degli ospiti, gli studenti hanno
potuto riflettere sull’ingente impiego di
personale, di risorse finanziarie e tecniche,
nonché sul sacrificio di vite umane a
causa degli incidenti sul lavoro, che
sono stati necessari per la realizzazione
dell’opera. Dalla storia dell’Acquedotto
la riflessione degli studenti si è allargata
al tema dell’acqua come “bene comune,
di proprietà collettiva, essenziale e
insostituibile per la vita” così come recita
il primo comma dell’art. 1 della Legge
Regionale 20 giugno 2011, n. 11. La
facilità con cui l’acqua sgorga dai rubinetti
delle proprie case può portare i giovani
a sottovalutare la fortuna di cui godono,
considerando come cosa scontata e
banale l’accesso all’acqua potabile e
adottando comportamenti di spreco della
preziosa risorsa. L’ONU, partendo dalla
considerazione che 884 milioni di persone
nel mondo non hanno accesso all’acqua
potabile, che 2,6 miliardi di persone non
hanno accesso ai servizi sanitari di base
e che 2 milioni di bambini sotto i 5 anni
muoiono ogni anno, a seguito di malattie
connesse alla mancanza di acqua e di
servizi igienico-sanitari, ha dichiarato
il diritto all’acqua potabile sicura ed
ai servizi igienici un diritto umano
essenziale al pieno godimento della
vita e di tutti i diritti umani (Risoluzione
A/64/L. 63/ Rev.1 del 28 luglio 2010).
Nella Dichiarazione del Millennio delle
Nazioni Unite i capi di Stato e di Governo
hanno espresso la volontà di dimezzare
entro il 2015 la percentuale di persone
prive di accesso all’acqua potabile e ai
servizi igienici di base. Per sensibilizzare
i Paesi membri alla promozione di azioni
concrete, è stata istituita dall’ONU nel
1992 la giornata mondiale dell’acqua,
che cade regolarmente il 22 marzo. La
conservazione e la gestione corretta
delle risorse idriche è un architrave della
sostenibilità ambientale e l’oggetto di un
patto intergenerazionale che consenta
la consegna di un pianeta vivibile alle
generazioni future. In conclusione
l’educazione delle giovani generazioni
all’uso razionale delle risorse idriche
passa anche attraverso la conoscenza
del passato e della gloriosa epopea
dell’Acquedotto pugliese.
58
incontri
A LEZIONE DI
GIOIA CON I FRATI
FRANCESCANI
DI ASSISI
Prof.sse Giacoma Stasi e Maria Summo con il contributo di altri docenti e di alcuni alunni
Solo per un giorno, gli alunni dell’Istituto
Tecnico Commerciale e per il Turismo
“Padre A. M. Tannoia” di Ruvo hanno
avuto docenti specialissimi: i frati di
Assisi con alcune suore e dei laici venuti
a raccontare di sé e …. di San Francesco.
Nelle giornate del 29 e 30 marzo 2012 i
ragazzi hanno avuto il privilegio di fare un
incontro fuori dell’ordinario, distolti per
circa un paio di ore dai libri di Economia
Diritto , Matematica e da tutto ciò
che è oggetto delle quotidiane lezioni,
hanno provato a riflettere di più sulle
proprie esistenze e a cercare un senso
alle cose della vita, aiutati da docenti
non curriculari: i Frati e le Suore di San
Francesco , impegnati dal 28 al 31 marzo
presso la Parrocchia di san Giacomo
Apostolo e nel territorio della Diocesi per
la Missione: Le Vie del Cuore.
I frati hanno incontrato gli studenti delle
classi quarte e quinte nella giornata del
59
29 marzo e proprio in queste classi hanno
avviato un’operazione di smantellamento
di convinzioni preconfezionate portando i
ragazzi ad una matura riflessione su tali
temi, alla ricerca di verità altre, facendo
trapelare “una luce su un percorso di vita
talvolta tenebroso e trasmettendo una
piacevole sensazione di pace con il mondo
ma soprattutto con se stessi” come un
docente, che ha assistito all’incontro, ha
tenuto a sottolineare. Il dialogo avviato
ha mirato a riflettere sulla felicità che
può essere realizzata sia dal punto di
vista spirituale attraverso l’incontro con
Dio, sia dal punto di vista strettamente
materiale intendendola come la piena
realizzazione dei propri progetti di vita,
il raggiungimento dei propri ideali. Un
messaggio cristiano chiaro sostenuto da
esempi ed esperienze di vita coniugato
ad un’interpretazione laica della felicità
che ha pienamente soddisfatto quanti
hanno voluto ascoltare.
Nella giornata del 30 marzo i missionari
hanno incontrato i ragazzi delle classi
prime , seconde e terze nel corso della
giornata divisa in due tempi. Sensazionali
e sorprendenti sono state le modalità
di approccio : musica , balli e canti .
Ovviamente successo assicurato , ragazzi
in delirio a parte qualcuno visibilmente
scettico , ma questo è normale. Poi le
presentazioni: Padre Alfio, Fra’ Vito, Padre
Gianluca, Fra’ Michele, Suor Marcella con
la sua carica di contagiosa simpatia e altri.
E il loro racconto… meraviglioso: hanno
presentato la figura di San Francesco e
della sua vita avventurosa, in tutti i sensi,
trascorsa
sperimentando
situazioni
nuove , anche difficili e impegnative e
operando scelte anche scandalose ; da
ciò è scaturito
l’invito a promuovere
cambiamenti nella propria esistenza,
ad accettare se stessi, ad essere buoni
e al contempo ad essere belli dentro e
fuori. La bellezza , in fondo, è armonia , è
equilibrio, anche se non si è del tutto belli
basta accettarsi ed improvvisamente
tutto risulta trasformato, l’insicurezza si
attenua e si raggiunge l’equilibrio.
I ragazzi in ascolto si sono divertiti e
annotano: “questa giornata ci ha fatto
capire molto, in riferimento al modo in
cui dobbiamo guardare il mondo , senza
timore alcuno; non dobbiamo temere il
mondo , ma essere forti con noi stessi
e soprattutto non aver paura di dialogare
con Dio”. Queste le parole semplici
espresse da una ragazza presente
all’incontro. Ma parole
veramente
eloquenti visto che emergono due punti
forti: la fiducia in se stessi e il dialogo
intimo con Dio, per trarre maggior forza
e sostegno.
Il racconto delle testimonianze e delle
varie esperienze di vita ha catturato
l’attenzione dei giovani e li ha condotti a
riflettere sul concetto di libertà , passando
attraverso l’accettazione di sé e degli altri,
evitando ogni forma di emarginazione e di
omologazione. Ecco che la libertà diviene
piena di senso , si coniuga con la felicità e
conduce alla verità .
Più di una luce si è accesa negli occhi
degli studenti, le parole contrassegnate di
autenticità hanno scaldato il loro cuore
trasmettendo fiducia nel prossimo e nel
futuro, con l’assicurazione sincera che
altre scelte sono possibili e che il mondo
non va a senso unico.
Anche i docenti hanno imparato una
lezione: quella della ricerca di senso,
quella della valorizzazione della persona,
quella
dell’incoraggiamento,
quella
del dialogo sempre aperto. Giornate
entusiasmanti.
Davvero bella questa lezione: il valore
dello stare bene con se stessi , la ricerca
dell’armonia e della pace interiore.
Grazie frati di Assisi ! Tornate più spesso
a trovarci. Intanto noi proveremo a vivere,
insieme con i nostri studenti, secondo
quanto ci avete suggerito anche se non
sarà sempre facile e i risultati, forse, non
saranno gli stessi.
60
INCONTRI
un giorno speciale
Antonio Pansini, Pasquale Lamparelli 5°A
Il secondo lunedì di Dicembre dell’anno
appena trascorso, un lunedì come tutti
gli altri, ha visto protagonisti gli alunni
delle classi 5^A e 5^D dell’I.T.C. “A.M.
Tannoia” sede staccata di Ruvo di
Puglia assieme a quegli esseri umani
considerati incompatibili con la società
di tutti i tempi, ma capaci di ampliare gli
orizzonti morali di noi, gente comune,
gente abituata a relazionarsi nella
collettività senza riuscire mai a trovare
la vera felicità.
Ebbene sì! Spesso ci si chiede dove
risiede la felicità, non accorgendosi che
è sotto i nostri occhi.
E’ questo ciò che ci ha comunicato
Felice Mangiarano, uomo diversamente
abile, ma ricco di valori morali, residente
all’ “Opera Don Uva” di Bisceglie, che si
è fatto portavoce di quelle altre persone
con i suoi stessi problemi, incapaci di
esprimersi con le parole, ma in grado di
trasmettere sentimenti ed emozionare
chiunque con l’espressione del viso o
con dei semplici gesti.
Immersi nell’ampiezza della “Casa
Provvidenza”, che ha accolto dal
1922 fino ad oggi migliaia di pazienti
neuropatici, minorati psichici o affetti
da altre patologie con lo scopo di curarli,
assisterli, riabilitarli e risocializzarli,
abbiamo visitato i vari laboratori della
struttura e osservato i reparti di breve
degenza e lunga degenza. Il particolare
che ci ha lasciati esterrefatti e sbalorditi
è stato la voglia di vivere e la gioia delle
persone che ci risiedono: dai pazienti ai
loro assistenti che con tanto amore ed
impegno insegnano loro a suonare uno
strumento o a realizzare eccezionali
manufatti e a vivere la vita al meglio.
In questo contesto, Gigi e Francesco,
due ragazzi ospitati dal Don Uva, ci
hanno deliziato nei loro laboratori con
canzoni e balletti quasi come fossero
professionisti ed è lì che è stato facile
notare tutta la loro gioia di vivere, tutto
il loro entusiasmo e tutte le loro abilità
apprese con costante impegno.
In seguito, Felice Mangiarano, così
come i suoi amici, ci ha raccontato la
sua vita e tutte le difficoltà incontrate,
a partire dal difficile rapporto avuto
con i genitori che non lo accettarono
e lo ripudiarono, per finire alla difficile
o quasi impossibile integrazione nella
società attuale, piena di pregiudizi e
infondate considerazioni.
Al termine della visita, noi studenti,
invitati ad assistere alla visione dei
filmati girati dalle suore durante le loro
innumerevoli missioni in Argentina, ed
al racconto di Felice, abbiamo compreso
il vero senso della vita, messo a fuoco
dal mondo dei disabili ed il profondo
insegnamento che le Ancelle e tutti i
componenti della Divina Provvidenza
tentano ogni giorno di diffondere.
61
ALCOOL E DROGA:
I NEMICI DELLA VITA
INCONTRI
Giuseppe Auricchio 4°A
Noi
alunni
dell’Istituto
Tecnico
Commerciale Tannoia di Ruvo, nel
mese di Marzo, abbiamo assistito ad
un’assemblea d’istituto diversa dalle
altre, perché sono venuti a trovarci due
ragazzi che in passato hanno avuto una
vita difficile per problemi di droga ed
alcool ed ora vivono in una comunità
che li accoglie e che,soprattutto, cerca
di curare queste persone: è la comunità
C.A.S.A .
Essi hanno raccontato le loro
esperienze di vita segnate dalla
dipendenza da sostanze nocive e
tossiche per l’organismo, come l’alcool
e la droga. Sono state esperienze
davvero brutte derivate da delusioni
personali o da situazioni familiari
disagiate, ma soprattutto da cattive
amicizie che hanno portato questi
ragazzi all’assunzione di queste
sostanze distruttive dal punto di vista
fisico, provocando conseguenze che
ormai tutti conosciamo, soprattutto a
livello psicologico dato che esse fanno
perdere completamente la padronanza
della propria ragione.
Questi due ragazzi sono stati vittime di
un fenomeno che si è espanso sempre
più, ma per fortuna essi hanno avuto la
forza di riflettere e di reagire,affidandosi,
pur con molte difficoltà e per diverse
volte, alla comunità C.A.S.A che si
è mostrata sempre disponibile ad
accoglierli per il recupero.
Alla fine dell’assemblea, sia gli studenti
che i professori emozionati, hanno
rivolto delle domande ai due ragazzi, i
quali hanno risposto adeguatamente a
tutti. Dalle loro parole sono emersi valori
importanti, che non sono stati smarriti
del tutto nel periodo buio,come la voglia
di continuare a vivere normalmente , di
lavorare, di costruirsi una famiglia, ma
soprattutto di sconfiggere i pregiudizi
che la gente ha ancora verso di loro,
perché è brutto giudicare senza
conoscere fino in fondo una persona.
Ed infine soprattutto è emersa una cosa
importantissima: la vita è una sola, e
non bisogna assolutamente sciuparla!
62
il decennio
delle stragi
incontri
Daniele Vino 4°B
Giovedì 10 Maggio 2012, in seguito alla
morte ancora misteriosa dell’anarchico
visione nel giorno precedente del film
Pinelli.
“Romanzo di una strage” di Marco Tullio
La conversazione è stata animata da
Giordana, nella biblioteca dell’istituto il
un vero e proprio dibattito tra il Prof.
Dott. Daniele Morgese, ex-alunno del
Urbano e il Dott. Morgese al quale
nostro istituto, ha tenuto un seminario,
hanno partecipato anche gli studenti
rivolto alle classi Quinte, nel corso del
comprendendo che quegli eventi sono
quale ha approfondito il periodo degli
ancora da approfondire.
anni di piombo, uno dei più tristi della
È stata la dimostrazione che la storia
storia del nostro Paese.
è una disciplina sempre attuale ma
Operando una scelta di passi tratti
sottovalutata e che solo con incontri
da vari testi (S. Zavoli, La Notte
specifici come questo, gli alunni trovano
della Repubblica, F. Vino, Una storia
più stimoli e spunti di riflessione per
offuscata) si è parlato dei primi
conoscerla.
scontri fra studenti e polizia alla fine
L’incontro si è concluso con un invito da
degli anni ‘60, delle rivolte che hanno
parte del Dott. Morgese a noi studenti
caratterizzato il decennio successivo e
a non evitare lo studio e a pensare che
delle stragi che hanno creato tensione
in un futuro non molto lontano, gli studi
nell’Italia di quel periodo, come quella
attuali ci saranno d’aiuto: dichiarazione
di Piazza Fontana a Milano e quella di
questa accolta dagli applausi di noi
Piazza della Loggia a Brescia, e della
studenti ormai vicini alla maturità.
63
sport
UN’INSOLITA
GIORNATA SPORTIVA
Marco Ruta 3°C
Il 3 Maggio 2012 presso il Palacolombo
si sono tenute le finali di 3° e 4° posto
e la finalissima del torneo di calcio a 5
dell’ITC Tannoia-Ruvo.
Marilisa Di Bisceglie (3°D) sulle note
di “Turning Tables” e Lidia d’Abramo e
Celeste Piergiovanni (3°D) su quelle di
“Shoulder to shoulder”.
La giornata è iniziata alle 9:30 con il
fischio d’inizio dell’arbitro che sanciva
l’avvio della partita nella quale si
affrontavano le classi 5°D e 5°B. La
partita è terminata a favore della 5°D
per 10-3 con un’ottima prestazione
di Peppe Auricchio e Gianmarco de
Palma. Sorprendente lo spettacolo
offerto dalla “saracinesca” Giampiero
Loreti e dalla triade, con inventiva pari
a quella del grande Barça, composta da
Dino Rubini, Giuseppe Fidelfo e Luca
Tempesta. Non meno degne di nota le
prestazioni degli altri componenti delle
squadre che hanno permesso di vivere
appieno questa grande partita.
A fine partita si sono esibiti in una grande
performance il campione italiano di balli
latino-americano Francesco Garofalo
(4°D), la sua partner Marica Laraspata
e Valentina Testini (3°D).
Nell’intervallo abbiamo assistito a due
esibizioni di danza contemporanea che
vedevano rispettivamente coinvolte
Gradevole
e
apprezzato
anche
l’intermezzo su base hip hop offerto
dalle già menzionate ragazze di 3°D.
La giornata è terminata con la
finalissima tra la 4°B e la 4°C
conclusasi con il risultato di 7-4 grazie
all’ottima prestazione di Vincenzo de
Sario, Sabino Mariani e Carlo Parisi.
I nostri ringraziamenti vanno al Prof.
Guastamacchia per l’organizzazione e
per aver reso possibile la partecipazione
alle manifestazioni del Maggio Sportivo
2012.
64
alla scoperta
della sicilia
viaggi
Gli alunni di 3°D
Finalmente sul traghetto!
L’acqua
dello
stretto
scorre
schiumeggiante sotto di noi e, mentre
la costa calabrese si allontana, il nostro
sguardo si ferma sulle due mitiche
rupi che si fronteggiano dalle opposte
sponde: Scilla e Cariddi.
Chiudiamo gli occhi: per un istante
sentiamo vibrare dentro di noi la
“febbre del viaggio” e, come Ulisse o
Enea, ci prepariamo ad affrontare i
due antichi mostri da sempre a guardia
dello Stretto.
Con spirito intrepido riusciamo a
sfuggire alle fauci fameliche di Scilla
e all’abbraccio mortale di Cariddi e,
finalmente salvi, giungiamo a Messina.
Il suolo siciliano ci accoglie generoso
per rivelarci i suoi tesori…
Ma eccoci di nuovo in pullman.
Riprendiamo il nostro viaggio rivestendo
panni a noi più familiari: quelli di
studenti di terza superiore dell’ITC
“Tannoia”di Ruvo in visita di istruzione.
Abbastanza stanchi e insonnoliti,
peraltro, dopo la levataccia di nove ore
fa e la partenza nel cuore della notte;
ma, nello stesso tempo, entusiasti di
vivere questa esperienza di viaggio e di
aggregazione in un contesto diverso da
quello scolastico.
Prima tappa del nostro itinerario:
Taormina-Mazzarò, località in cui si
trova l’albergo che ci ospiterà.
Subito dopo il pranzo un breve percorso
in funivia ci consentirà di raggiungere
e di visitare, guidati dai nostri quattro
docenti accompagnatori, il centro
storico di Taormina e il suo”fiore
all’occhiello”: il Teatro greco.
Siracusa, con i suoi monumenti ricchi
di storia e di suggestioni mitiche, sarà
la tappa del secondo giorno di visita; il
terzo giorno, invece, sarà dedicato ad
un sito di interesse naturalistico: Le
gole dell’Alcantara.
Ma in tutto questo programma,
così “intensamente” culturale, non
mancherà di certo il divertimento: tanta
buona musica, scherzi goliardici, risate
a volontà e, chissà, anche un po’ di
trasgressione?!...
65
Con Parigi nella
mente e nel cuore
viaggi
Prof.ssa Giacoma Stasi e Prof.ssa Rosa Volpe
Lo scorso 27 settembre 2011 sono
rientrati da Parigi e hanno ripreso, con
energie rinnovate e una marcia in più,
il loro percorso scolastico i 15 alunni
dell’ITC “Tannoia” di Ruvo di Puglia,
insieme alle due tutor del progetto PON
“Le français en marche” Prof.sse Stasi
G. e Volpe R.
Le tre settimane trascorse in quella
festa di immagini ed emozioni , in quel
concerto di suoni e di odori che è la ville
Lumière , hanno regalato ai partecipanti
un bagaglio notevole di esperienze , di
novità nonché entusiasmo e propositi di
impegno per il futuro .
Lo stage linguistico a Parigi ha fornito
grandi occasioni: dall’impegno del
corso intensivo di 60 ore di lingua
francese, con insegnanti madrelingua,
alla condivisione della vita quotidiana
con le famiglie di accoglienza , in una
straordinaria dimensione multiculturale;
dallo studio della lingua allo studio del
patrimonio storico-artistico e culturale
effettuato sul campo
grazie alle
numerose visite guidate organizzate
dall’agenzia formatrice e proposte dalle
tutor. Il gruppo ha vissuto intensamente
il tempo a disposizione approfittando
di occasioni uniche quali quella di
visitare il palazzo dell’Eliseo, durante
le Giornate Europee del Patrimonio
(17-18 settembre) oltre che altri siti di
interesse storico e artistico. Notevole
è stato anche l’interesse suscitato
dalla visita aziendale nel tempio dello
champagne della Maison G.H. Mumm
a Reims.
Infine le ansie dell’ultimo giorno con
l’esame conclusivo per ottenere la
certificazione presso il centro ASLC
a Parigi, con
docenti esaminatori
madrelingua.
L’esperienza
si è
felicemente conclusa con i complimenti
dei referenti stranieri e le manifestazioni
di affetto delle famiglie di accoglienza,
preludio di futuri incontri e relazioni.
Le tutor hanno potuto apprezzare
i progressi nella comunicazione
linguistica ma anche
la crescita
umana e culturale dei ragazzi fin dal
momento in cui si sono aperte le porte
dell’aereo ed essi si sono immersi nei
meandri delle linee del metrò parigino
che li ha accolti e stupiti.
Sembra
essere proprio il metrò la metafora più
adatta a descrivere questa splendida
avventura. La città è stata vissuta fino
in fondo a cominciare dal luogo in cui
la curiosità tipica del viaggio ha preso
tutte le direzioni e dove la meravigliosa
lingua francese veniva pronunciata
dall’umanità diversa che tutti i giorni
affolla il metrò.
66
viaggi
A CONTATTO CON L’EUROPA
Italia, Spagna, Belgio, Slovenia, Slovacchia...
unite per cinque giorni
Serena Scardigno 3°B, Celeste Piergiovanni 3°D, Domenico Pardini 4°D
Bellissima esperienza quella che ha
visto noi studenti dell’I.T.C Tannoia
incontrare i coetanei europei e
trascorrere diversi giorni insieme,
condividendo ogni momento della
giornata, con la finalità di conoscersi,
condividere e sentirsi europei.
Nell’ambito del progetto Europeo
Comenius “Different Roots but equal as
European”, coordinato dal professore di
lingue straniere Cataldo Olivieri, presso
il nostro istituto, nel mese di Ottobre,
si è tenuto il primo incontro con le
delegazioni provenienti da: Belgio,
Spagna, Slovenia, Slovacchia. Dal 25 al
29 ottobre, noi ragazzi italiani abbiamo
ospitato i nostri nuovi amici. Nell’attesa
l’ansia cresce, e il desiderio di incontrarli
aumenta sempre più. Ed eccoci al 25
ottobre: i corrispondenti arrivano. Il
primo giorno passa tra una chiacchiera
e l’altra, per conoscerci meglio, ma
c’è ancora un po’ di imbarazzo o forse
timidezza che sicuramente svanirà nel
corso dei giorni.
La mattina seguente ci incontriamo tutti
a scuola per una conferenza sulle varie
culture dell’Unione Europea, tenuta
dalla professoressa universitaria Rosa
Parisi docente di Antropologia. Dopo un
pranzo veloce, via tutti in pullman verso
il Castel del Monte. Ed è proprio qui,
in pullman, che iniziamo tutti quanti a
prendere confidenza: inglese, francese,
spagnolo, italiano parliamo in tutti i
modi pur di comprenderci e ci riusciamo
benissimo. Tornati dall’escursione,
trascorriamo la serata insieme, come
del resto tutte le altre successive.
Nei giorni seguenti si alternano momenti
di lavoro comunitario ed escursioni che
ci portano a visitare Alberobello e Bari.
Le serate trascorrono tra passeggiate,
incontri in pizzeria e scambi di
esperienze.
67
Ci ritroviamo la mattina del 29 ottobre,
giorno della partenza, tutti riuniti
fuori dalla scuola davanti al pullman,
ma questa volta, il pullman non ci
accompagnerà nelle varie escursioni
facendoci divertire, ma riaccompagnerà
i nostri nuovi amici nei loro paesi
di provenienza.; tra una lacrima ed
un abbraccio vediamo quel pullman
allontanarsi. Non ci resta che aspettare
il prossimo incontro e nel frattempo
continuiamo a coltivare la nostra
amicizia telematicamente lavorando
per il progetto europeo a cui facciamo
riferimento: l’integrazione nelle scuole
di studenti con radici etniche diverse.
Ma per alcuni di noi, a distanza di
quattro mesi, c’è stata la possibilità di
rincontrarli.
Destinazione: Las Palmas De Gran
Canaria (Isole Canarie).
Un posto incantevole, che ci ha fatto
sentire in estate anche se eravamo a
metà Febbraio, dal 14 al 18.
Sono stati cinque giorni meravigliosi:
vivere a contatto con un’altra cultura è
una cosa bellissima, che ci ha arricchito
molto. Abbiamo potuto conoscere le
tradizioni, i modi di vivere dei ragazzi
spagnoli, l’organizzazione della loro
scuola, come trascorrono il tempo
libero, e in fin dei conti, non siamo poi
cosi diversi. Abbiamo visitato luoghi
meravigliosi, spiagge bellissime: visti
sui depliant. Ma soprattutto abbiamo
conosciuto nuove culture, tradizioni
e ci siamo messi in gioco nel parlare
una lingua straniera: l’inglese la lingua
ufficiale.
Fine aprile dal 22 al 26 , terzo incontro:
Vranov Nad Topl’ou (SLOVACCHIA).
Un posto inaspettato, ricco di natura,
arte, cultura e tradizioni che va contro
tutti i pregiudizi sull’ Europa dell’Est.
Sono stati cinque giorni perfetti dove
abbiamo conosciuto la cultura slovacca.
In occasione di questo meeting,
abbiamo affrontato varie tematiche
riguardanti razzismo e immigrazione
cercando foto, articoli, prove che
hanno portato poi alla vittoria del team
italiano nel concorso finale per la foto
migliore che riassumesse questi temi.
La foto vincitrice e la relativa didascalia
sono allegati a questo articolo. Nei
giorni seguenti, il rapporto tra tutti
noi è cresciuto tanto da piangere al
momento della partenza. Esperienza
emozionante che ci ha fatto crescere
sotto tutti i punti di vista.
All’inizio avevamo una paura tremenda
di non riuscire a comunicare, ma alla
fine ce l’abbiamo fatta e siamo tornati
in Italia soddisfatti di noi.
Ed ora non ci resta altro, che aspettare
il prossimo incontro...
68
viaggi
PRIMO PASSO
PER DIVENTARE
CITTADINI EUROPEI
Francesca De Astis, Francesco Paolo de Chirico, Francesca Gallina, Francesca Pardini
E’ l’Europa delle banche quella dei
giovani europei? …E’ L’Europa dello
spread e dei banchieri quella che
sognano i giovani europei?
NO,
assolutamente No: Le nostre aspettative
sono ben altre e le iniziative dedicate
a noi giovani sono ben altre. L’Europa
offre molteplici opportunità di studio,
scambio, volontariato e lavoro per
giovani universitari, giovani imprenditori
e soprattutto studenti.
Questa è stata la nostra scoperta. Il
69
nostro team di lavoro attivo presso il
punto ATE/ Eurodesk dell’ I.T.C. Tannoia,
per la prima volta, ha partecipato ad un
Infoday, organizzato dalla prestigiosa
Università” Ca’ Foscari” di Venezia, in
collaborazione con il punto Eurodesk
della città, l’ANG (Agenzia Nazionale
Giovani),
l’Associazione
Giovani
Imprenditori.
A presiedere la giornata, lo stesso
Rettore dell’Università, che sottolinea
l’importanza della informazione
e
subito dopo, la presentazione del
programma Gioventù in Azione in tutte
le sue differenti possibilità. Abbiamo
scoperto così che il programma “Youth
on the Move”, destinato ai giovani dai
13 ai 30 anni dei 27 paesi europei
promuove la mobilità finanziata dei
giovani nello spazio europeo.
Con il programma Gioventù in Azione
viene dunque offerta l’opportunità a
noi giovani di viaggiare, vivere, lavorare,
studiare, in Europa, se solo troviamo la
voglia di conoscere il mondo fuori dal
nostro piccolo, protetto mondo familiare
e misurarci con il nuovo e il diverso
cogliendo le opportunità che l’Europa
ci offre.
Parte da qui la nostra sfida, per
diventare Cittadini Europei: lavorare
insieme ai nostri “colleghi” europei,
progettare insieme a loro, trascorrere
del tempo che ci permetta di conoscerci
a vicenda, confrontarci su vari settori:
cultura, arte, sostenibilità, educazione,
lavoro e cooperazione allo sviluppo.
Abbiamo sperimentato la conoscenza
diretta come un valore aggiunto, ed è
di fatto l’unico strumento che permette
a pieno l’abolizione delle barriere
di qualsiasi genere. Attraverso le
molteplici esperienze di apprendimento
non formale è possibile
acquisire
competenze che migliorano il nostro
sviluppo personale e professionale.
Quando siamo tornati a Ruvo, ancora
presi dal fascino e dalla vivacità
degli incontri di Venezia, abbiamo
riportato una gran voglia di fare nuove
esperienze, ma sopratutto abbiamo
compreso che l’informazione è davvero
il primo passo per poter accedere
ad un’ Europa sconosciuta. I nostri
obiettivi sono stati quelli di informare
gli studenti della nostra partecipazione
alla giornata d’informazione, e in
particolare d’illustrare tutte le iniziative
e i programmi europei dedicati ai
giovani.
Lasciando da parte le realtà dei
nostri piccoli e chiusi paesi, abbiamo
compreso
l’importanza
dell’attivo
impegno civile, della passione, della
voglia di conoscere ed esplorare nuovi
luoghi: ci siamo sentiti insomma,
CITTADINI EUROPEI.
70
RIDIAMOCI SU
IL GIORNALE DELL’ISTITUTO TECNICO STATALE
COMMERCIALE E PER IL TURISMO
“PADRE A.M. TANNOIA”
CORATO - RUVO DI PUGLIA
ANNO XII - Numero unico · maggio 2012
DIRETTORE EDITORIALE
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Caterina Montaruli
A CURA DI
Francesco Lauciello
Paolo Stragapede
CON LA COLLABORAZIONE DI
Prof.ssa Giacoma Stasi
Prof.ssa Maria Summo
Prof.ssa Nicoletta De Feo
REDAZIONE
SEDE DI RUVO DI PUGLIA
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
FRANCESCO LAUCIELLO
PAOLO STRAGAPEDE
WWW.ITCTANNOIA.IT
ISTITUTO TECNICO STATALE COMMERCIALE E PER IL TURISMO
PADRE A.M. TANNOIA
CORATO - RUVO DI PUGLIA
con il patrocinio del
COMUNE DI
RUVO DI PUGLIA
Sogno
di una
notte
di mezza
Estate
Liberamente tratto da W. Shakespeare
Rappresentazione finale del laboratorio
espressivo teatrale curato
dal regista G. De Leo
MERCOLEDÌ 30 MAGGIO 2012
EX CONVENTO DEI DOMENICANI - RUVO DI PUGLIA
Onda
sonora
le contaminazioni musicali che si
propagano nel Mediterraneo
Gli alunni dell’ITC Tannoia
e la Municipale Balcanica in concerto
MARTEDÌ 5 GIUGNO 2012
EX CONVENTO DEI DOMENICANI - RUVO DI PUGLIA
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Caterina Montaruli
grafica francescolauciello · fl[email protected]