un solo grido - Padre AM Tannoia
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un solo grido - Padre AM Tannoia
UN SOLO GRIDO ITC MAG · Il Giornale dell’ITSCT “Padre A.M. Tannoia” · ANNO XII NUMERO UNICO · MAGGIO 2012 2 editoriale “un solo grido” Paolo Stragapede e Francesco Lauciello La prima reazione che abbiamo potuto notare mostrando la foto di copertina a qualcuno che non l’avesse mai vista è stata quella di stupore unita ad un’espressione di confusione. “Ma cosa significa?” oppure “Che c’entra con la scuola un’immagine del genere?” sono state due tra le domande più benevole che ci sono state poste. D’altro canto, c’è da dire che una “risposta” del genere non ha fatto altro che alimentare in noi il desiderio di renderla pubblica perché, al di là del suo senso che in seguito analizzeremo, abbiamo colto una grande verità: questa immagine ha un forte impatto visivo ed è capace di attirare l’attenzione, di stuzzicarla e di generare reazioni immediate di valutazione, positive o negative che siano. Questa è una grande cosa se consideriamo che solitamente il Giornale d’Istituto viene relegato al ruolo di mero “giornalino” e ci si aspetta, leggendolo, di divertirsi quanto durante un’inaspettata interrogazione di matematica. Non neghiamo (in merito a quest’ultima affermazione) che spesso anche noi la vediamo così e non a caso abbiamo spinto tanto affinché questo lavoro si svincolasse dai rigidi parametri della vita scolastica e spaziasse in altri ambiti come la cronaca, il diritto di esprimere la propria opinione e perché no, anche il divertimento. Il risultato non ci soddisfa appieno. Inutile nascondere che i giovani studenti così propositivi e creativi, come vengono idealizzati dalla società, si sono dimostrati, invece, non proprio ricchi di idee e refrattari alla scrittura tanto da testimoniare una sempre più incombente povertà ideologica. Non commetteremo però l’errore di generalizzare questo pensiero perché, fortunatamente, sappiamo che le eccezioni esistono anche se sono 3 così rare che rischiano di perdersi nell’indefinita superficialità che le circonda. ostacolo a una libera espressione. La società? L’insicurezza? La critica? La censura? L’ignoranza? Chi lo sa. Fatta questa forte premessa ci apprestiamo a presentarvi un lavoro fondamentalmente “biografico” dell’anno appena trascorso. Una sorta di diario scolastico che racchiude quelli che sono stati gli avvenimenti e le esperienze più importanti vissuti da studenti e professori, intervallati qua e là da articoli capaci di invertire il suo trend stereotipato (ma, speriamo, non banale). Però, a dirla tutta, non sempre serve la voce per sputar fuori qualcosa. Allora ci rendiamo conto che quel grido, per quanto trattenuto, uscirà. E, come nelle metafore più riuscite, ci rendiamo conto che esso può identificarsi in qualsiasi cosa che ci permetta di comunicare: gli occhi, ad esempio, nell’immagine; una penna che scivola su di un foglio; la tastiera di un pc che dà voce (figurata o no) ai nostri pensieri. Un grido. Anche la testata, per una scelta meramente stilistica, saluta il tradizionale T-MAGAZINE in favore di un più immediato ITC MAG. In senso lato questo lavoro (come vedete ignoriamo sistematicamente la parola “giornalino”) è un grido, perché è una forma di espressione, un diritto (e un dovere) imprescindibile di mettere nero su bianco parte della nostra vita. L’immagine. Torniamo a quella immagine e spieghiamone il significato, o meglio, il nostro significato poiché le interpretazioni libere ancora non costano nulla e, assecondando grandi menti del passato, ci rifacciamo all’idea che una verità oggettiva non esiste. Per farlo nella maniera più chiara possibile ci aiutiamo col titolo, UN SOLO GRIDO. Un controsenso, ovviamente. Ci balza subito agli occhi che mai e poi mai la bocca di quell’uomo emetterà un grido: c’è qualcosa che glielo impedisce, una mano è vero, ma che può rappresentare tutto ciò che ci è di E allora il cerchio si chiude e possiamo capire il “vero perché” delle critiche sopra esposte. Abbiamo la rara opportunità di dire la nostra e non la sfruttiamo fino in fondo. Un ringraziamento sincero va però a quelle eccezioni a cui facevamo precedentemente riferimento. A chi ha detto la sua e a chi ha collaborato con noi. Se questo lavoro otterrà anche un solo giudizio positivo sarà merito vostro e avrà raggiunto il suo scopo. Buona lettura. 4 SCUOLA E VOLONTARIATO PROGETTI Angelica Arcadite, Cecilia Di Domenico, Carmen Ribatti 3°A Anche quest’anno, l’ITC Tannoia, per il quarto anno consecutivo sostiene l’iniziativa della Caritas: progetto di collaborazione, realizzato a Ruvo e a Terlizzi, per il sostegno allo studio e per l’organizzazione di attività ludiche a favore di bambini in difficoltà in età scolare fino alla scuola media. Il progetto si pone come obiettivo l’instaurare la relazione d’aiuto e soprattutto dimostrare attenzione e affetto nei confronti dei minori. I volontari sono stati supportati da psicologi che hanno suggerito di volta in volta le modalità più idonee per risolvere le difficoltà nelle relazioni e per migliorare l’intervento. Nel centro “Madre Teresa” a Ruvo, oltre a noi giovani volontari al progetto sono intervenuti degli adulti e maestre in pensione i quali credono fortemente nell’azione del volontariato e hanno fornito un valido contributo per orientare noi ragazzi e stabilire regole per la buona gestione della sede. A Terlizzi siamo stati affiancati sia da volontari con alcuni anni di esperienza, anche ex alunni di questo istituto, nonché da adulti che hanno fatto del volontariato il loro stile di vita. Quest’esperienza per noi è stata formativa perché ci ha fatto conoscere la realtà dura ed amara che c’è dietro ad alcune famiglie disagiate dal punto di vista economico – sociale. Indirettamente, attraverso questa esperienza abbiamo imparato ad apprezzare di più le nostre famiglie che ci sono accanto e ci accompagnano nel nostro cammino di crescita. Inoltre, ci siamo resi conti che abbiamo una ricchezza interiore di emozioni, risorse personali da condividere e da trasferire; anche se non viviamo il disagio nella nostra vita, ne veniamo a contatto nelle sue varie forme e conoscendolo, forse, impariamo a non giudicarlo. 5 PROGETTI INTEGRIAMOCI Prof.ssa Sabrina Stragapede e Prof.ssa Stefania Teresa Morrone All’interno dell’ITC “Tannoia” di Ruvo di Puglia ci si imbatte in un laboratorio creativo dal nome emblematico. Si chiama “InTegriamoCi…”, ed è il punto d’incontro di studenti con disabilità e studenti normodotati, impegnati a realizzare insieme piccoli manufatti in creta. L’interazione tra differenze, tra diversamente abili e normodotati, stimola la crescita sociale e individuale di persone libere, creative e responsabili. Animate da questa convinzione, le docenti hanno progettato un percorso di lavoro di gruppo che facilitasse i rapporti interpersonali attraverso la fantasia manipolativa che permettesse la creazione di piccoli manufatti in creta. Questo tipo di attività manuale, vuole valorizzare una tradizione artigianale tipica del nostro territorio. Nel periodo natalizio sono stati prodotti pupi di argilla per il presepe, decorazioni natalizie, portapenne, cofanetti, portafoto, portacandele e pendenti; in concomitanza con il carnevale coratino sono state realizzate maschere carnevalesche che ricordano vagamente i manufatti in pietra che adornano i portoni principali di molti palazzi storici ruvesi. In quest’angolo di diversità creative sono stati prodotti anche ciondoli in argilla rossa e bianca per confezionare monili e gioielli (orecchini, anelli, collane e portachiavi). La realizzazione dei piccoli manufatti, modellati e dipinti, è stata valorizzata con mercatini scolastici, in concomitanza dei colloqui scuola-famiglia. Quest’ultimo aspetto laboratoriale, attraverso la simulazione di una attività aziendale, si addice in maniera idonea alle finalità di marketing e commercio tipiche del nostro istituto. 6 Ritornava una rondine al tetto… PROGETTI Prof.ssa Graziana Moro La ricorrente metafora del nido presente nell’opera di Pascoli ben rappresenta la mia esperienza di “insegnante domiciliare”: il nido, infatti, è la dimora degli uccelli ed offre loro protezione dalla realtà esterna. È un luogo di conforto, rifugio “rozzo di fuori, radiche e stecchi”, ma dentro tiepido e sicuro. Gli alunni che non possono recarsi a scuola percepiscono, infatti, la casa come un “nido”, uno spazio sicuro entro cui si svolge il “quotidiano” e prende forma la storia di sé e della propria famiglia. In tale contesto l’insegnante può identificare una figura che oltrepassa la soglia di questo mondo, portando incertezze e paure, primo fra tutti il timore di instaurare nuovi rapporti che potrebbero interrompersi. La casa finisce per diventare un ambiente importantissimo perché da “contenitore” diviene “contenuto” di messaggi, di informazioni, di bisogni, di relazioni e di possibilità per realizzare le quali risulta fondamentale l’atteggiamento del “porsi in ascolto” che consente al docente di attuare un intervento rispettoso delle esigenze dell’alunno e della sua famiglia. Durante quest’anno scolastico, in équipe con l’educatrice dott. Anna Cannone, ho cercato di lavorare in quest’ottica, adottando strategie didattiche e strumenti che mi consentissero di catturare l’attenzione dell’alunna per ottenere una motivazione ad agire, riportando all’interno del domicilio attività, ritmi di vita e di socializzazione mirate ad evitare l’interruzione del processo di apprendimento e a conservare e sviluppare abilità cognitive e conoscenze disciplinari; ma soprattutto ho cercato di dedicare una particolare attenzione alla libera curiositas dell’alunna creando una comunicazione empatica che, avvalendosi della strategia propria della maieutica socratica, stimolasse nell’alunna stessa la formulazione di desideri personali in grado di “appagare” il bisogno di contatto col mondo (che pertiene ad ogni individuo). Il mondo e le sue rappresentazioni hanno avuto una funzione centrale nella nostra attività quotidiana e abbiamo esplorato il mondo che circonda l’alunna attraverso gli strumenti informatici, per quanto riguarda le conoscenze, e attraverso le relazioni umane che la rendono sempre più un’ANIMA DA AMARE. 7 Fotoleggendo… me stesso PROGETTI Francesca De Astis e Pardini Domenico 4°D Alcuni alunni delle classi 1B, 2B, 2C, 4D, specifiche come il concetto di “still-life”, 4B, 5A, 5B hanno partecipato al progetto regolando la qualità e la risoluzione POF dal titolo “FOTOLEGGENDO” con dell’immagine, il rumore digitale, il l’esperta di fotografia Maria Pansini e tempo di esposizione, la sensibilità, referente Bonaduce Maria Pia. l’utilizzo del flash, il bilanciamento del Il progetto ha avuto come finalità bianco e la messa a fuoco. l’acquisizione della tecnica fotografica Per ottenere una bella fotografia, dicono di base, per imparare a “guardare” e i manuali, occorrono rispettare precise “raccontare” la propria quotidianità. regole tecniche e di composizione. L’utilizzo del linguaggio fotografico ha Qualche scettico si chiede: ma è permesso di esprimere sensazioni e proprio vero? Osserviamo che oggi, la emozioni attraverso un semplice click. prima regola per un fotografo dovrebbe Le diverse esercitazioni proposte dall’esperta hanno incrementato la conoscenza e l’utilizzo di semplici macchine fotografiche digitali per cogliere, imprimere nella foto il luogo in cui si vive, la natura, applicando tecniche essere quella di scattare con prontezza, di non perdere l’attimo decisivo e in un secondo momento potrà, forse, ripetere la ripresa perfezionandola e provando a valorizzare meglio la comunicazione. Il dibattito è aperto… 8 PROGETTI LA SOCIETÁ, TEATRO DI DIPENDENZE Alessandra de Nicolo, Pasquale De Pinto 2°B Perché un progetto sulle dipendenze? Essere liberi dalle dipendenze non è solo uno stile di vita. Molte malattie sono provocate o favorite da abitudini di vita sbagliate. Il progetto POF “INDEPENDENCE DAY”, nell’ambito dell’iniziativa “La scuola in mostra”, promosso dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Ruvo di Puglia, ha voluto insegnare ai giovani, attraverso l’informazione, a scegliere uno stile di vita sano e adatto alle nostre esigenze e a non commettere errori che possono mettere a rischio la nostra salute. Nella prevenzione alle dipendenze, i mass-media, le scuole e gli organismi territoriali e/o nazionali svolgono un ruolo di fondamentale importanza. Durante il progetto abbiamo 9 approfondito: temi e argomenti riguardanti gli effetti negativi che provocano le dipendenze dovute al consumo di alcool, droga e tabacco, le malattie causate dal loro uso, i danni che si ripercuotono sulla società, i problemi relativi all’adolescenza e i motivi che spingono i giovani a provare queste sostanze. Questi sono gli argomenti capisaldi del progetto, che ha visto coinvolti noi ragazzi delle classi 2°A, 2°B e 2°D, guidati dal professore di Scienze e Geografia Grumo Vito. Tale progetto si è svolto in incontri pomeridiani, in ognuno dei quali ciascun micro-gruppo ha eccellentemente contribuito al compimento della realizzazione di un prodotto finito. Il lavoro è stato ripartito in varie fasi, la prima delle quali ci ha visti coinvolti nella ricerca di dati, immagini, testi e filmati. La seconda fase ha avuto lo scopo di rielaborare il materiale raccolto; è stato, inoltre, approntato un sondaggio per valutare le abitudini dei ragazzi della nostra scuola sull’uso del tabacco. Infine, la terza sessione del lavoro ha focalizzato la nostra attenzione sulla realizzazione di prodotti cartacei e multimediali inerenti agli argomenti trattati. Negli incontri pomeridiani, noi alunni abbiamo raccolto i dati ed elaborato le percentuali delle morti causate dalle tre dipendenze calcolate sul totale dei consumatori che, seppur rilevandosi piuttosto basse, hanno comunque un effetto doloroso sulle famiglie, che si ritrovano a fronteggiare una esperienza devastante. Il lavoro svolto ci ha consentito di approfondire argomenti di scienze di notevole importanza sia dal punto di vista sociale che della tutela della nostra salute, argomenti trattati anche durante le ore di lezione e, di conseguenza, esso ha avuto una ricaduta didattica positiva su tutti i ragazzi. È stato utile ed interessante aver partecipato a questo progetto, non a caso intitolato Independence Day, perché solo la comprensione dello stretto rapporto tra un sano stile di vita e una buona salute potrà contrapporsi al massiccio aumento di malattie, che contraddistingue la nostra società. Noi viviamo in un’epoca in cui la ricerca del piacere e di nuove emozioni, il voler evadere da una realtà a volte dura, il voler dimostrare e apparire hanno un ruolo fondamentale e predominante nella società. Questo progetto, in definitiva, ha voluto insegnare a discernere in modo corretto il bene dal male e a rendere consapevoli noi giovani che, spesso, scelte superficiali e irresponsabili possono mettere a repentaglio la nostra vita. 10 PROGETTI Prof.ssa Giacoma Stasi e prof.ssa Ippedico Rosanna Nell’ambito delle iniziative di Educazione alla salute che hanno visto coinvolte quasi tutte le classi dell’Istituto ne ricordiamo una davvero degna di nota: la partecipazione al concorso THINK SAFE che, stimolando la creatività dei ragazzi li ha portati a riflettere su temi sui quali difficilmente ci si sofferma, a scuola poi meno che mai. Il progetto socio-informativo nasce in collaborazione con l’azienda Durex con l’obiettivo di stimolare negli adolescenti la riflessione, la comunicazione, il confronto e la condivisione di un comportamento sessuale sicuro e responsabile . Per l’occasione, davvero insolita e speciale per i nostri alunni, la professoressa Ippedico Rosanna, referente del progetto, ha pianificato una serie di interventi informativi e preparatori alla compilazione del questionario distribuito nell’ambito delle attività del progetto. Gli interventi sono stati condotti da una specialista del campo, la dott.ssa Lobascio Anna, volontaria dell’AVIS di Ruvo, che si è resa disponibile ad incontrare i ragazzi per presentare la delicata materia e rispondere ad eventuali domande. Un altro intervento di aiuto agli adolescenti che spesso vivono situazioni di disagio nella comunicazione di certe problematiche e soprattutto agiscono alla luce di informazioni non esatte, fondate spesso sul “sentito dire”. Un servizio ritenuto molto utile dagli studenti che hanno imparato a rompere “il silenzio” che avvolge certe questioni e hanno ben compreso che i comportamenti sani devono essere sostenuti da una informazione completa e specialistica. Incontrare le persone giuste, poi , è un valore aggiunto e rende l’informazione ancora più efficace. 11 A LEZIONE DI MANAGEMENT PROGETTI Prof. Giovanni Gigli Nell’ambito del progetto di alternanza scuola- lavoro, ormai consolidato da tempo, per gli alunni del corso turistico dell’ITC “TANNOIA” di Ruvo è iniziato, nel mese di dicembre, un percorso di formazione . La prima fase del progetto prevedeva la visita aziendale presso una struttura ricettiva, e ha visto gli alunni coinvolti , accompagnati dai proff. Giovanni Gigli e Salvatore Berardi, ospiti del Nicotel di Corato. Alla visita della struttura ha fatto seguito una lezione in sede, dal titolo “revenue management”, presentata dal dott. Domenico Gadaleta, responsabile marketing & management del Nicotel group. L’incontro si è rivelato interessante e coinvolgente per gli alunni, che, tra l’altro, hanno avuto l’occasione di avere maggiori chiarimenti sulle opportunità occupazionali che potrebbe offrire il settore della ricettività nel nostro territorio. Gli incontri formativi tenuti da esperti esterni del settore turistico, sono poi proseguiti per tutto l’anno scolastico. Il Progetto di alternanza scuola lavoro ha dato la possibilità agli alunni di conoscere più da vicino le realtà territoriali operando affiancati da un tutor aziendale e un tutor scolastico nei reparti front office e back office di uffici turistici pubblici o privati. L’alternanza è una proposta formativa nuova che tiene conto delle trasformazioni in atto sia nel mondo della scuola che in quello del lavoro, e che considera un valore aggiunto l’esperienza formativa integrata per poter offrire agli studenti l’acquisizione di competenze utili per il loro futuro e spendibili nel mondo del lavoro. 12 PROGETTI ESABAC: un’esperienza da raccontare Prof.ssa Rosa Volpe e Prof. Cosimo Urbano La nostra classe, 3^D Iter ha affrontato quest’anno scolastico, il primo anno del percorso triennale ESABAC, che prevede lo studio della lingua e letteratura Francese/Italiana e di una disciplina non linguistica , la Storia, nella prospettiva del rilascio del doppio diploma : Esame di Stato e Baccalauréat. Un grosso impegno per noi, che però contribuirà a formare gli studenti come “ utilizzatori indipendenti” di questa lingua (livello B2 del QCER) comprendendone anche l’universo culturale. Il modo migliore per sentirsi cittadini europei più consapevoli e colti. Per rendere più leggero e attraente questo nostro studio, abbiamo deciso di partecipare al concorso di “Fiction historique ” sul tema “Sulle strade del Medioevo” organizzato dall’Ambasciata di Francia in Italia per le scuole ESABAC. Tutto parte da un manifesto del 700° anniversario della dinastia dei Grimaldi che notiamo affisso nei corridoi della scuola, a cura del prof. Urbano profondo conoscitore della storia di Terlizzi. Accanto a quello stemma c’è anche il nostro stemma. Indaghiamo… Scopriamo che il feudalesimo dura a Terlizzi fino al 1779 ( 10 anni prima della rivoluzione francese!), finché il Barone Ferrante de Gemmis paga 90000 ducati al Conte Carafa di Andria per la liberazione di Terlizzi dal dominio feudale. Tra tanta violenza ci sarà stato un nostro eroe che ha combattuto per noi! Questa è la storia di un eroe di Terlizzi, un certo Lorenzo , cavaliere del signore 13 Guglielmo Sanseverino che dominava i territori di Terlizzi. Terlizzi era una bella piccola città protetta da un castello molto bello che possedeva una torre principale che esiste ancora oggi. Un giorno della primavera del 1332 arriva al castello un messaggero che annuncia a Guglielmo che Maria di Parabita, figlia di Niccolò Adimari, che gli era stata promessa sposa, è stata rapita da un gruppo di briganti. Guglielmo affida a Lorenzo il compito di avvisare il cugino, Antonio, conte di Marsico affinché possa aiutarlo nella liberazione della fanciulla. Di prima mattina si mette in cammino e a mezza strada, sulla via Appio Traiana, incontra un misterioso monaco dal viso lucente. Prova una strana attrazione e una certa fiducia . Quindi racconta al monaco tutte le imprese che ha compiuto con il suo signore Guglielmo nella Terra Santa e a Gerusalemme. Ha viaggiato molto a piedi, a cavallo, Ha viaggiato per terra e per mare. Con la sua nave è passato per lo stretto di Messina, dominato dall’Etna. Ha visto Atene e Costantinopoli. Ha combattuto ogni sorta di nemico: Longobardi, Saraceni, Greci. Ha combattuto vittorioso contro una nuova invasione dei normanni nei territori di Terlizzi. Però confessa di essere infelice perché è innamorato della stessa fanciulla promessa al suo signore, che ha il compito di liberare. Il monaco non pare affatto turbato dal racconto e tranquillizza Lorenzo. Gli ricorda di quella volta che è andato sul Gargano, a Monte Sant’Angelo per pregare. Dice che le sue preghiere sono arrivate al cielo e che Dio è con loro. Lorenzo segue il monaco per tre giorni senza mangiare, bere, dormire. Arrivano ad una sorgente presso Melfi e il monaco ordina a Lorenzo di dissetarsi. Una strana forza s’impossessa del giovane. Persino la bardatura del suo cavallo s’impreziosce di pietre preziose e gemme. Sulla sua testa compare una corona. Ė il nostro principe! Quello che ci salverà dal dominio crudele dei signori Sanseverino! Torna a Terlizzi passando da Minervino e Ruvo, annuncia a Guglielmo che la sua missione è compiuta e che, prima di organizzare l’armata, avrebbe dovuto incontrare Antonio nelle Chiesa Santa Maria della Visitazione vulgo “Madonna del Popolo”, nel territorio di Cesano. L’indomani, Guglielmo con tre cavalieri si reca sul luogo dell’incontro. Davanti a lui una misteriosa figura. Un monaco? Intravede il cugino con tre cavalieri, ma all’improvviso una truppa di briganti, assai numerosa, accerchia il gruppo e dopo una battaglia furente i due signori cadono sotto i colpi dei briganti. Un mese dopo un monaco si reca al castello e chiede di Guglielmo. Gli chiede di seguirlo. Si recano nella Chiesa Santa Maria della Visitazione vulgo “Madonna del Popolo”. Lorenzo entra nella chiesa e vede una fanciulla che conosce bene che prega davanti all’affresco dell’abside della Deèsis: è Maria di Parabita. Il matrimonio è consacrato dal monaco misterioso e i due rientrano acclamati dal popolo che vedono in loro la speranza di un regno prospero e pacifico. Ma, a proposito di monaco, non è che ci siamo troppo lasciati suggestionare dalla storia di Francesco o Franceschino, « Le mace » (la mazza), conosciuto come « Il Malizia », Signore di Monaco, che durante questa epoca aveva conquistato Monaco, travestito da monaco. Ed eccoci di nuovo legati ai Grimaldi!! 14 LORENZO, UN HÉROS INCONNU 15 CONTINUA SU WWW.ITCTANNOIA.IT 16 PROGETTI E adesso Tocca a noi! Graziana Perrone Quindici ragazzi a Roma. Sembra il titolo di un film, invece è la realtà che alcuni neodiplomati dell’I.T.C. Tannoia di Corato e Ruvo hanno vissuto per un mese. Fortemente voluto dalla preside prof. ssa Caterina Montaruli, il progetto “E adesso… all’opera!” ha portato quindici neoragionieri direttamente nella capitale, con la supervisione dei coordinatori proff. Salvatore Berardi e Giovanni Gigli e della tutor sig.ra Anna Di Stasi, per uno stage formativo e di orientamento professionale che ha permesso loro di mettersi alla prova nel settore del turismo e imparare a superare i primi ostacoli del mondo del lavoro. I protagonisti di quest’avventura? Damiana Altamura, Davide Barbarossa, Angela Buttitta, Angela Claudia Caldarola, Carla Colucci, Gabriele Contursi, Natasha De Palma, Vito De Vanna, Clelia Di Virgilio, Luisa Di Vittorio, Isabella Girasoli, Valentina Losito, Silvia Menduni, Stefania Palmulli e Graziana Perrone. Questi ragazzi hanno finalmente completato il loro tirocinio nelle agenzie viaggi romane e sono tornati a casa con un bagaglio un po’ più colmo di esperienza e di savoir-faire. Reduci da un’avventura che resterà senza ombra di dubbio irripetibile e 17 indimenticabile, alcuni proseguiranno con gli studi, altri si metteranno immediatamente al lavoro, ma tutti faranno tesoro di questa esperienza che, oltre ad aver aggiunto una voce nel curriculum, avrà dato loro una marcia in più e insegnato i segreti del mestiere e le dure leggi del “job market”. Non è di certo la prima volta che la nostra rinomata scuola, con il sostegno e i finanziamenti dell’Unione Europea, fa da tramite tra il mondo della scuola e quello del lavoro, per incoraggiare i giovani ad addentrarsi e a muovere i primi passi in questa giungla, spostando adesso l’epicentro nel centro Italia. L’esperienza di tirocinio, secondo i soci dell’agenzia Canuleio Viaggi di Roma, una delle agenzie che ha ospitato i nostri ragazzi, è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire perché consente ai neodiplomati di inserirsi immediatamente in un contesto aziendale, di acquisire competenze nuove e di abituarsi alle regole comportamentali di un’azienda: orari, organizzazione e gerarchie da rispettare. “Il tirocinio è un elemento innovativo, destinato a colmare le lacune tra la teoria e la pratica. –continuano i soci sig.ra Patrizia Radici, sig. Claudio Bianchi e sig.ra Laura Cappuccini Serve a mettere i ragazzi vis-à-vis con le difficoltà, in modo tale che imparino a sbrigarsela da soli in tutti i modi. E poi un periodo di formazione è importante perché al giorno d’oggi è difficile per i giovani trovare un impiego, soprattutto quando si è ancora privi di esperienze lavorative; e noi siamo felici di aiutarli”. Anche per il Sig. Davide Mirabella, Managing Director della Dias Travel S.r.l. di Roma, esperienze come questa sono senza dubbio importanti e altamente formative per i giovani, a tal punto che “in un mese di tirocinio in agenzia si apprende di più che in cinque anni di sola teoria a scuola”. “L’attività turistica –aggiunge il Sig. Mirabella- non è fatta di numeri e pratiche commerciali. E’ fatta di persone, di relazioni, di creatività, di luoghi, di emozioni.” E’ vero, sono anni difficili per l’economia globale. Per molte famiglie la vacanza è una delle prime spese a essere soppresse nei periodi di vacche magre. In particolare, le agenzie viaggi italiane hanno registrato un calo nell’outgoing, più che nell’incoming, e, nonostante ciò, le strutture ricettive del Bel Paese hanno riportato una diminuzione delle presenze. Per fortuna c’è ancora chi non rinuncia alla vacanza, che non si riduce più alla settimana di relax, piacere e divertimento, ma diventa un vero e proprio rito, un bisogno imprescindibile, un momento di riconciliazione con se stessi e di estasi dei sensi. E i nostri ragazzi, da veri manager del turismo, hanno colto la sfida dell’era moderna e, fiduciosi, si sono impegnati e si impegneranno anima e corpo per superare le difficoltà del momento e per restituire al settore il suo splendore di sempre. 18 SPAZIO AL MERITO PROGETTI M. G. Ettore Petrolini dice: “Dai libri imparo meno che dalla vita; un solo libro mi ha insegnato molto: il vocabolario. Ma adoro anche la strada, ben più meraviglioso vocabolario.” L’Istituto Tecnico Commerciale “Tannoia” ci permette di mettere in pratica quanto questo famoso sceneggiatore ci vuol suggerire. Molto spesso noi giovani ci sentiamo demotivati, guardiamo con occhio critico la realtà che ci circonda, una realtà che non sempre ci permette di realizzare le nostre aspirazioni, di raggiungere quegli obiettivi che fin da piccoli ci prefissiamo; e di conseguenza anche il rapporto con lo studio cambia assumendo un ruolo sempre più marginale nella nostra vita. Noi ragazzi dell’ I. T. C. “TANNOIA” di Ruvo abbiamo potuto constatare quanto in realtà lo studio serva e quanto anche l’esperienza concreta sia maestra di vita. Questo connubio ci ha condotto in percorsi formativi innovativi ed efficienti dove la teoria è stata integrata dall’attività pratica. Il prof. Gigli Giovanni, trovata la disponibilità di alcune aziende del territorio, ha dato l’opportunità a cento ragazzi di vivere appieno la realtà aziendale con tutte le sue mille sfaccettature. Questa esperienza infatti ha reso noi stagisti più maturi e responsabili. Alcuni hanno addirittura ricevuto, da parte delle aziende ospitanti, proposte di riconferma per la prossima estate. Queste opportunità si rivelano davvero stimolanti perché ci permettono, in una società che sembra ignorare la meritocrazia, di credere che il nostro impegno in realtà sia importante, che lo studio è alla base della nostra realizzazione. Per tutto questo un ringraziamento speciale va rivolto alle aziende che ogni anno danno la loro disponibilità ad accoglierci e, naturalmente alla nostra preside Caterina Montaruli che si mostra da sempre attenta alle problematiche di noi studenti. Noi che dovremmo essere il futuro di questa società. 19 PROGETTI incontriAMO L’AZIENDA Prof. Giovanni Gigli L’Istituto Tecnico Statale Commerciale e per il Turismo “TANNOIA” di Ruvo di Puglia nell’ambito delle iniziative atte a favorire e rafforzare la collaborazione fra la Scuola, il Territorio e le Istituzioni ha organizzato per il giorno 17 dicembre 2011 un incontro con le aziende e gli Enti che ogni anno ospitano gli alunni per percorsi di formazione, orientamento e alternanza scuola lavoro. All’evento oltre alle aziende, hanno partecipato rappresentanti di Enti ed Istituzioni ed è stata un’ occasione di analisi e approfondimento dei percorsi innovativi che l’istituzione scolastica ha posto in essere per una scuola che guarda al futuro e che vuole fornire competenze spendibili nel mondo del lavoro e dare maggiori opportunità agli studenti . Al termine dell’incontro sono state consegnate 3 borse di studio offerte dall’Azienda F.lli Barile di Terlizzi e 4 premi che la Prof.ssa Angela Cagnetta, dopo una vita dedicata all’insegnamento presso questa scuola, ha voluto donare agli studenti che hanno conseguito la migliore valutazione nell’a.s. 2010/11. 20 La langue de chez nous PROGETTI Prof.ssa Giacoma Stasi Intelligente, estroverso, preparato, pragmatico, francese doc, indiscutibilmente legato alla sua terra e orgoglioso della sua lingua. Questo il profilo di Maxime Billy proveniente da Châteaubriant (Loire -Atlantique) che ha affiancato, in qualità di assistente, le docenti di lingua francese da ottobre ad aprile nel corso di quest’anno scolastico. Ma come nasce l’esperienza dell’ assistentato? E’ frutto di accordi culturali bilaterali tra l’Italia, attraverso il MIUR, e vari paesi europei. La finalità principale dello scambio è quella di rafforzare l’atteggiamento positivo nei confronti della diversità e del pluralismo culturale e allo stesso tempo di consolidare la “coscienza europea” mediante una riflessione comparativa sui tratti comuni della cultura occidentale. L’assistente Billy, in stretta collaborazione con le docenti di Francese, è intervenuto in classi diverse, in ambiti culturali diversi quali: background sociale e culturale, lavoro, gastronomia, scuola, tradizioni, sport, musica, contribuendo a sviluppare la comunicazione in lingua straniera e trasmettendo agli studenti un messaggio “culturale” diverso. Il fascino della sua cultura d’origine, è stato veicolato anche attraverso l’ascolto di alcune tra le più significative canzoni del panorama musicale francese, soprattutto degli anni 80-90, quali L’envie di J . Hallyday, Vingt ans e No Man’s land di P. Bachelet . Il racconto dei suoi studi, delle sue passioni , delle sue esperienze lavorative in Francia e in Italia, trasmesso con convinzione e un pizzico di orgoglio ai nostri giovani, è stata una lezione importante durata il tempo di sette mesi, una lezione di francese e di vita, insolita ma molto efficace. I ragazzi hanno molto apprezzato e si sono relazionati mostrando curiosità e interesse secondo le modalità tipiche della loro età e della loro esuberanza. Noi docenti speriamo di aver contaminato l’assistente con i caratteri distintivi della nostra cultura ma anche di avergli consentito di acquisire un’ esperienza pedagogica attraverso l’osservazione del nostro modus operandi. Il punto di forza di questa esperienza è indubbiamente la costruzione di relazioni e sappiamo quanta ricchezza possono rappresentare per ciascuno di noi le relazioni che sappiamo intrecciare. Merci Maxime ! 21 Un Français au « Tannoia » PROGETTI Maxime Billy Ainsi se termine mon année scolaire à l’Istituto Tecnico Commerciale Tannoia de Ruvo di Puglia en tant qu’assistant de langue française. Mais qu’est-ce qu’un assistant de langue ? C’est une jeune personne (de 20 à 30 ans) qui, grâce à un contrat bilatéral entre le ministère de l’Éducation de son pays d’origine (Ministère de l’Éducation Nationale) et celui de son pays de destination (Ministero della Pubblica Istruzione), vit une expérience dans un collège ou un lycée où il enseigne sa langue, la culture et la civilisation de son pays, en collaboration avec le professeur titulaire. Cette expérience peut servir à préparer au futur métier d’enseignant, à perfectionner une langue ou tout simplement à découvrir un nouveau pays. Je m’appelle Maxime, je suis Français, j’ai 25 ans, je suis diplômé de l’Université de Nantes en Histoire et je viens de passer 7 mois à l’ITC Tannoia. J’ai collaboré avec les professeurs Stasi, De Marco et Volpe, à hauteur de 6 heures par semaines. Mon emploi du temps, qui variait un peu de semaine en semaine, me portait régulièrement dans les classes 5A, 4A, 4B, 3A et 3B et occasionnellement dans les classes de 2ème puis de 1ère à la fin de l’année. La chose la plus importante, quand on arrive d’un pays étranger est l’accueil. Et en ce qui concerne l’accueil au Padre Tannoia, je ne pouvais pas rêver mieux : 3 collègues de Français qui ont parfaitement compris mon rôle et qui défendent et aiment passionnément le Français ; un corps enseignant très communicatif; une administration et des collaborateurs sympathiques et aimables. Au cours de l’année, j’ai cherché en quelque sorte à faire sortir les élèves du programme ministériel « routinier » en « jouant » avec la langue et en parlant de la France et de sa culture. C’est pourquoi nous avons étudié des chansons, nous avons travaillé sur la francophonie, sur Facebook, sur le vocabulaire du football ou encore sur l’histoire et la géographie françaises, la gastronomie ou les symboles français. C’est ainsi que nous avons développé un rapport de proximité, que nous nous sommes amusés tout en travaillant et que, j’en suis convaincu, aussi bien les élèves que moi, avons appris tant de choses. Effectivement, grâce à vous tous, élèves et enseignants, j’ai appris. Que ce soit sur la manière d’enseigner ou de gérer une classe, que ce soit sur les relations prof/prof ou prof/ élèves, que ce soit sur la culture italienne et particulièrement ruvese ou que ce soit sur la maitrise de la langue italienne, l’ITC Tannoia aura été pour moi aussi une école. Une école, un lieu de travail, un repère d’âmes chaleureuses que je n’oublierai ô combien jamais et où j’aurai, je l’espère, laissé un souvenir aussi bon que celui que vous me laissez. 22 PROGETTI Prof.ssa Emilia Papapicco “Building Apulia” è una rassegna culturale, ideata e promossa dal Servizio Biblioteca e Comunicazione del Consiglio Regionale della Puglia, che intende promuovere la conoscenza di iniziative editoriali di autori pugliesi, promosse da case editrici pugliesi, che raccontano e si occupano della Puglia sotto i più diversi profili identitari (da quello artistico-culturale a quello economico-sociale). La Rassegna, giunta alla nona edizione, ha visto nel corrente anno scolastico la partecipazione, tra le scuole selezionate, di un gruppo di studenti dell’I.T.C. “Padre A. M. Tannoia”sede di Ruvo insieme a quella degli studenti dell’I.I.S.S. Vivante-Pitagora di Bari. “Building Apulia”si articola in 5 appuntamenti mattutini presso la sala Guaccero del Consiglio Regionale e una replica serale presso il Terranima di Bari. Gli incontri finora svolti hanno consentito agli alunni coinvolti (classi 3^ B, 4^ A e 4^ ITER) e alla docente referente, prof.ssa Emilia Papapicco, di incontrare gli autori dei libri, letti in precedenza dagli studenti, e di partecipare al dibattito condotto da un moderatore culturale, con la possibilità di porre domande agli autori presenti e suscitare riflessioni e approfondimenti sui temi trattati. 23 In particolare, attraverso la lettura del libro “Economia della crisi-Profitti finanza, povertà” di Giampaolo Bussoedizioni Progedit, gli studenti hanno potuto approfondire le radici finanziarie dell’attuale crisi dell’economia reale che trova, secondo l’autore, una responsabilità diretta nel neoliberismo imperante e nell’assunzione di un moral hazard senza freni da parte delle istituzioni finanziarie(banche e altri intermediari finanziari) alla ricerca di sempre nuove, anche le più oscure, occasioni di profitto, e con il riconoscimento del puro rischio come merce, come prodotto da vendere. Oggi siamo dinanzi alla realtà di una finanza internazionale che si sta configurando come una sorta di contropotere dei governi e degli Stati, che tende a dettare le proprie regole e a considerare una profanazione ogni intervento regolatore, piegando ai propri interessi i diritti propri di uno Stato democratico. D’altro canto sono sotto gli occhi di tutti gli esiti nefasti delle bolle speculative e della finanza creativa dei derivati e dei cds (si pensi alla riduzione dei diritti socio - economici, alla disoccupazione e ai bilanci d’austerità causati dall’aumento del debito pubblico degli Stati per il salvataggio dal default dei grandi gruppi finanziari. Di estremo interesse e coinvolgimento emotivo per gli studenti si è rivelato l’incontro dedicato alla legalità con la presentazione dei libri “La mafia innominabile”, scritto da D. Seccia, Procuratore della Repubblica di Lucera - edizioni la meridiana, e “Il grido e l’impegno”di F. Minervini- edizioni Stilo, nei quali vengono rispettivamente narrate le vicende cruente della mafia garganica, per troppo tempo considerata come una storia di faida tra pastori, e la drammatica fine del quindicenne Michele Fazio, vittima innocente di un regolamento di conti tra famiglie criminali in lotta per il controllo dei traffici illeciti sul territorio barese. Gli studenti hanno potuto riflettere su come la mafia e le organizzazioni criminali in genere, proliferano silentemente al pari di batteri, per cui le sentenze penali guardano al passato ma è oltremodo necessario guardare al presente, con lo sviluppo di anticorpi nella società civile, l’educazione dei giovani, l’impegno di tutti nel ricordare le vittime per costruire una memoria collettiva, la consapevolezza che occorre sempre volere, pretendere, provocare una giustizia e un impegno a volte troppo difficili per gli onesti, per evitare che ci si trovi espropriati della facoltà di essere cittadini. 24 concorsi PREMIUM OPLOTINUM RATIONUM SUMMA Pasquale Lamparelli, Antonio Pansini 5°A Nei giorni 26 e 27 Aprile, la classe 5 A ha rappresentato l’I.T.C. “Tannoia” a livello nazionale contendendosi il premio sulla gestione aziendale “OPLONTINUM RATIONUM SUMMA” dedicato alla legalità ed all’etica nell’esercizio dell’attività economica. La classe ha proposto il bilancio d’esercizio, da loro riclassificato, della “GUASTAMACCHIA S.p.a.”, azienda operante nell’edilizia e nella realizzazione di sistemi nei settori dell’energia elettrica, termica e nel trattamento dell’aria e dell’acqua. Partiti giovedì 26, alcuni alunni, si sono recati a Napoli dove c’erano ad attenderli professori ed alunni dell’Istituto Superiore Statale “Graziani” di Torre Annunziata che li hanno accompagnati presso l’Hotel Sakura di Torre del Greco per dare inizio alla manifestazione con un focus sulla validità del progetto e sui suoi scopi reali. Incastonato nella loro realtà criminale, questo progetto rappresenta un punto fondamentale nel programma dell’Istituto “Graziani” che tenta, da anni (VI Edizione), di combattere il racket e le varie corruzioni presenti nella loro regione sensibilizzando a livello nazionale. Il giorno seguente, tutti i partecipanti hanno potuto usufruire di uno splendido percorso turistico attraverso la città di Salerno, potendo ammirare tutte le sue bellezze culturali e non. Nel pomeriggio si è svolta la premiazione, vero e proprio momento cardine della manifestazione, in una splendida villa affacciata sulla penisola sorrentina che ha visto protagonisti di un lungo dibattito sulla legalità e sulla giustizia sportiva ed aziendale l’On. Pino Arlacchi (Sociologo e Parlamentare Europeo), il Dott. Paolo Scudieri (Amm. Delegato Adler Group), l’Avv. Antonio Tanza (Vicepresidente Nazionale Adusbef), il Dott. Vittorio Maugieri (Coordinatore Covisoc F.I.G.C.) ed il preside dell’Istituto “Graziani” Prof. Salvatore de Rosa. Terminato il dibattito, il Prof. Berardi ed i suoi alunni sono stati premiati per la partecipazione ed invitati nuovamente a far parte di questo grandioso progetto anche negli anni successivi e, come da programma, gli alunni dell’istituto napoletano hanno offerto a tutte le scuole partecipanti prodotti e piatti tipici di ogni regione attraverso un percorso enogastronomico da loro stessi creato (Orecchiette Pugliesi, Pastiera Napoletana, Caponata Siciliana, Cicerchiata Umbra, Cocche di Maiale Sarde ecc.). Ringraziando, quindi, il Prof. Nicola Ietto (organizzatore ed ideatore del premio) per le informazioni fornite e per aver permesso lo scambio culturale tra le varie regioni d’Italia, tutte le classi partecipanti sono rientrate nelle loro rispettive città. 25 gara nazionale mercurio concorsi Alessandro Lusito 4°C Nei giorni 19 e il 20 aprile si è tenuta a Conegliano Veneto (TV) nell’Istituto “M. Fanno” la gara nazionale “Mercurio”, indirizzata agli alunni frequentanti la classe quarta del corso medesimo. La partecipazione era riservata ad un solo alunno per scuola, e io ho rappresentato il nostro istituto accompagnato dalla docente di informatica prof.ssa F. Zinzi. La gara consisteva nello svolgimento di tre prove nelle discipline di matematica, informatica ed economia aziendale. Dopo un viaggio interminabile in treno, giunti a destinazione, ho incontrato gli altri ragazzi partecipanti, provenienti da varie regioni italiane, con i quali ho da subito stretto amicizia. La positività di questo incontro è stata il potersi confrontare sulle nostre esperienze, sui nostri modi di pensare e sulle abitudini, oltre ogni pregiudizio, mettendo le basi per una sana competizione. Nei due giorni abbiamo affrontato le diverse prove che si sono rivelate tutt’altro che facili e che hanno messo a dura prova la nostra preparazione e le nostre conoscenze nelle varie discipline. Nel pomeriggio del secondo giorno, la scuola ospitante aveva organizzato una gita nella laguna di Caorle a bordo di un traghetto; abbiamo così avuto la possibilità di conoscere la cultura e il modo di vivere di alcuni pescatori del posto, abbiamo anche visitato una caratteristica abitazione detta in lingua locale “Casòn” fatta di canne. Tutti insieme, in serata, ci siamo ritrovati in un ristorante, in un clima di allegria e cordialità. La gara ha richiesto un notevole impegno ma n’è valsa la pena. 26 spettacoli 9 MAGGIO: GIORNATA DELLA MEMORIA DELLE VITTIME DEL TERRORISMO Prof. Nicoletta De Feo In occasione della giornata della memoria delle vittime del Terrorismo, le classi 5° A- 5°B- 5°C- 5°D dell’ITC “Tannoia” di Ruvo di P. si sono recate al cinema per la visione del film “Romanzo di una strage” del regista Marco Tullio Giordano. Il film è incentrato sulla strage avvenuta nella Banca dell’Agricoltura, in Piazza Fontana,il 12 dicembre 1969, provocando la morte di 16 persone e il ferimento di altre 88. Le indagini sono affidate al commissario Luigi Calabresi che in un primo momento indaga tra i gruppi anarchici di cui fanno parte Luigi Pinelli e Pietro Valpreda che sono arrestati ed interrogati. Il 15 dicembre Pinelli, dopo 3 giorni di ininterrotti interrogatori dei poliziotti agli ordini di Calabresi, precipita dalla finestra del terzo piano della questura e muore. Si parla ufficialmente di suicidio al quale non crede nessuno, 27 ma il commissario Calabresi diventa per gli estremisti di sinistra il boia di Pinelli. Pur sapendo di essere nel mirino degli estremisti ed essendo oggetto di una dura campagna di stampa, il commissario non accetta nessuna scorta, sostenendo che se lo dovevano uccidere l’avrebbero fatto comunque. Così avviene il 17 maggio 1972. Le indagini successive si spostano anche sul versante dell’ambiente neonazista veneto. Sono successivamente arrestati e processati esponenti del gruppo neofascista, ma anche l’anarchico Valpreda. Dopo 33 processi in varie sedi il 3 maggio 2005 si arriva alla conclusione: la Cassazione conferma l’assoluzione di tutti gli imputati con l’obbligo da parte dei parenti delle vittime di pagare le spese processuali, per colmo della beffa. Il film è molto incisivo per le scene che riescono a ricostruire i luoghi e i fatti accaduti in modo molto realistico, perché molto aderenti ai documenti (foto,articoli di giornali, verbali d’inchiesta). Il periodo storico degli Anni di Piombo, che ha tanti momenti topici (il rapimento e l’assassinio dell’on. Aldo Moro, l’assassinio dei giudici Falcone e Borsellino, del generale Dalla Chiesa) attraversa l’arco degli anni ’70 e ’80 e l’inizio degli anni ’90 quando si chiude il periodo sanguinoso del terrorismo con morti illustri, ma anche con la morte di gente semplice e di uomini delle varie scorte. Ancora oggi molte di questi stragi non hanno ancora un responsabile. Cosa ha prodotto tanta violenza e sangue? Alcuni rispondono che l’inadempienza degli organi di stato, nel dare le risposte giuste ai bisogni sociali di quella umanità cambiata dopo il ’68, ha messo in moto tanto malcontento in cui gruppi politici eversivi hanno trovato la manovalanza per i gesti criminosi. Si è anche pensato che sotto i vari attentati e stragi ci potessero essere immischiati i servizi segreti della Russia e dell’America, dato che in quel periodo c’è ancora la divisione nei due blocchi mondiali operata dalla guerra fredda. Oggi questo tipo di violenza è finito? Non è facile dare la risposta, poiché in questo periodo di crisi, sia economica che sociale, qualche episodio di attentato contro sedi di Agenzie di Entrate dello Stato o episodio di violenza in qualche banca ha fatto di nuovo tremare le vene a tutti noi. Certo ci si augura che quel periodo buio, vissuto dalla storia passata, non torni più poichè con la violenza molto spesso si distrugge più che costruire. 28 spettacoli La scuola va a teatro Prof.ssa Giacoma Stasi, prof.ssa Rosa Volpe, prof.ssa De Marco Maria Musica etno-pop dal vivo, tempi comici della commedia brillante e gag da cabaret con coinvolgimento diretto del pubblico: gli studenti di Francese delle scuole della provincia, confluite a Bari presso il teatro Showville, sono gli ingredienti di «Sans-Papiers», spettacolo in lingua francese rivolto alle scuole superiori, proposto dalla compagnia France Théâtre di Roma . La compagnia è diretta dall’attore e regista franco-algerino Frédéric Lachkar, in scena con quattro musicisti-attori, 29 per raccontare ai giovani una storia di oggi, tra poche luci e tante ombre, di immigrati di diversa provenienza, nella multietnica Marsiglia. Vivono nella clandestinità, vittime di cinici sfruttatori, ma hanno tante storie da raccontare. Ma tra i ricordi e la nostalgia dei paesi d’origine, affiora un cauto ottimismo per il futuro e tanta ironia per sdrammatizzare le situazioni più crudeli o per denunciare problemi che ancora non trovano soluzione. Quello del France Théâtre è un teatro che trova nella parola e nella musica il suo punto di forza e trascina i giovani e li diverte emozionandoli. Un energico mix di teatro di prosa e concerto rock, per favorire, così, l’apprendimento della lingua francese. A questo spettacolo hanno assistito gli studenti delle classi terze e quarte del nostro Istituto il 17 febbraio 2012. Galvanizzati dallo spettacolo, sono stati destinatari di una lezione di francese , eccezionalmente recitata e cantata. L’entusiasmo ha dato una spinta alla motivazione generando un po’ di simpatia per la lingua francese, vista sempre di secondaria importanza rispetto all’egemonica lingua anglosassone. Noi insegnanti crediamo molto in queste iniziative che non solo educano a linguaggi diversi e promuovono conoscenze di diversa natura ma soprattutto sviluppano una vicinanza maggiore nei confronti di ciò che si studia e sensibilità verso temi dei quali spesso ci si stanca a discutere. Noi andiamo dove la lingua è realtà e dove qualche errore si può anche perdonare se esiste la passione e la voglia di mettersi in gioco. Gli immigrati di “SANS PAPIERS” hanno ottenuto la fiducia degli studenti e li hanno trasportati nei loro mondi d’origine con semplicità , hanno fatto conoscere loro le loro canzoni e hanno raccontato di sé ripercorrendo un viaggio alla riscoperta della propria identità che, a detta del protagonista, è la chiave per recuperare la serenità nelle relazioni con gli altri. Il racconto in musica e le immagini hanno scatenato la voglia di approfondire i testi delle canzoni e quindi altri mondi si sono aperti agli occhi dei nostri studenti, tutto attraverso il caleidoscopio della lingua francese. La Gazette di France Théâtre di Febbraio 2012 ( Progetto Gallica) Les thèmes abordés par le spectacle SANS PAPIERS sont vraiment importants et fondamentaux pour les jeunes mais pas seulement pour eux . L’éducation à l’accueil,à la connaissance et à l’intégration de ceux qui arrivent dans notre pays c’est l’objectif de l’école et vous avez réussi à transmettre ce message de façon efficace et amusante. Et puis les belles chansons…. Les étudiants de français de mon école (ITC Tannoia”) en sont enthousiastes. Compliments à tous les artistes et à France Théâtre pour le projet! Merci. 30 spettacoli GRAVITY: IL TUMULTO MESSO IN SCENA Luciana Iacovelli, Rosalba Stragapede, Federica Tesoro, Andrea Sigrisi 3°A, Floriana Caldarola 3°B Cosa sta succedendo?... Chi sono questi due personaggi?... Queste sono le prime domande che ogni spettatore si è posto appena le luci si sono attenuate e la rappresentazione teatrale ha avuto inizio con la comparsa sulla scena di un solo attore ansioso e confuso che si spostava da una parte all’altra del palco. Questo è accaduto sabato 28 Aprile presso il Teatro Comunale di Ruvo di Puglia in cui le classi III A, III B e III C dell’ I.T.C. “Padre A.M. Tannoia”, hanno assistito allo spettacolo intitolato “Gravity”. “Gravity”, di Arzhang Luke Pezhman, rappresenta l’anello che congiunge il British Council Italiano e il Teatro Pubblico Pugliese nella progettazione di un laboratorio di drammaturgia e varie mise en espace di compagnie pugliesi su testi di autori inglesi contemporanei. L’autore Luke Pezhman prende spunto da una vicenda realmente accaduta in una scuola vicino a quella in cui insegnava. Egli, infatti, pensa che la scuola sia il luogo in cui gli adolescenti hanno relazioni fondamentali per la formazione individuale e la maturazione, soprattutto con i professori, i quali relazionandosi con gli studenti a volte entrano in uno stato di stress, poiché, essendo gli adolescenti in costante “tumulto”, generano un conflitto inequivocabile tra professori e alunni. Lo spettacolo è stato messo in scena dalla compagnia “La Luna nel letto” composta da Adriana Gallo, Maria Elena Germinario, Daniele Lasorsa, Vito 31 Latorre e Riccardo Spagnolo, diretta dal regista Salvatore Marci, il quale da tempo è impegnato nel teatro-ragazzi che ha come scopo la formazione culturale degli adolescenti. Il testo racconta di un professore, David, che cerca con fatica di resistere alle sfiancanti giornate scolastiche a cui è sottoposto. Tra i suoi studenti ce n’è solo uno, Kyle, che è interessato alle scienze e condivide con il docente la stessa voglia di scoprire, la stessa sete di conoscenza. Quando Kyle, però, comincia ad avvicinarsi ai suoi due compagni di classe, Reece e Chantay, diventa complice dei loro dispetti a danno del professore. Quest’ultimo, non riuscendo a gestire i comportamenti scorretti e ineducati dei ragazzi, reagisce in maniera violenta e offuscato dalla rabbia colpisce Kyle con un oggetto ferendolo gravemente. Tutto lo spettacolo era intervallato da momenti di fisicità stimolata da luci e musica che inducevano gli attori a scontrarsi; lo scontro rappresentava i mutamenti fisici e psicologici causati da tempeste ormonali nonché forze fisicochimiche dell’adolescenza e lo scontro, di conseguenza, caratterizza anche la relazione con gli adulti. In questa sede i ragazzi, molto incuriositi dalla storia messa in scena perché vicina al loro vissuto hanno posto quesiti interessanti ai quali i diversi componenti del gruppo teatrale hanno risposto in maniera esauriente. Possiamo affermare sicuramente che la scuola è un luogo dove si instaurano relazioni positive di studio, conoscenza, simpatia, amori, ma allo stesso tempo negative: antipatia, rancore, conflitti e addirittura violenza; ma è soprattutto un luogo in cui questo mosaico di esperienze avvia il cammino di maturazione dell’individuo che sviluppa non solo le sue conoscenze, ma anche forma il suo carattere in tutte le sue sfaccettature. Abbiamo trovato questo spettacolo molto interessante perché ha posto noi adolescenti come protagonisti di una realtà che viviamo giornalmente. Il teatro è nato come comunicazione diretta con il pubblico, e si conferma, ancora oggi, come il modo migliore per educare, rappresentare la realtà e interpretarla da vari punti di vista. 32 spettacoli 27 GENNAIO: CHE COSA RICORDARE? Rossella De Nicolo 3°B La parola Shoah è un termine ebraico che significa annientamento, sterminio. Durante la Seconda Guerra Mondiale questa parola si è trasformata in crudele e orribile realtà: sterminio degli ebrei nei campi di concentramento. Tutto nasce dalle idee folli e razziste del nazista tedesco Hitler, basandosi sulla falsa idea della purezza della razza sostenuta nel noto “Saggio sull’ ineguaglianza delle razze” (1853) del francese De Gobineau, il Führer pose in atto un vero e proprio programma di annientamento degli ebrei. Nei campi di concentramento venivano portati non solo gli ebrei ma anche omosessuali, testimoni dei Geova, disabili, prigionieri politici, zingari, criminali, alcolisti e vagabondi. Ogni singolo prigioniero era contraddistinto da un numero di matricola tatuato sull’avambraccio, e da un triangolo di diverso colore per ciascuna categoria, il triangolo di stoffa colorata era cucito sulla parte sinistra del petto e sulla gamba destra. I detenuti politici lo avevano rosso, i testimoni de Geova viola, i criminali verde, gli omosessuali rosa, quello degli asociati-prostitute, alcolisti, vagabondi, persone refrattarie al lavoro nero, gli ebrei invece avevano un triangolo giallo sopra un altro in modo da formare la stella di Davide. Tutti abbiamo il diritto e il dovere di ricordare. Ricordare per non negare, ricordare perché la storia insegna, ricordare perche uomini, donne e bambini senza colpa sono stati torturati e portati alla morte. Dal 2000 si dedica il giorno 27 gennaio alla memoria, al ricordo di una tragedia che sembra tanto lontana, ma che in realtà risale a poco più di mezzo secolo fa. E’ stato scelto proprio questo giorno perché il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche sfondarono i cancelli di Auschwitz e liberarono i pochi prigionieri rimasti vivi. 33 In questa giornata si moltiplicano le iniziative per una ricostruzione sempre più attenta degli eventi e per un disvelamento di ciò che i perpetratori avevano voluto occultare: questo e quello che la compagnia “Teatrermitage” ha voluto presentare il 6 febbraio 2012, presso il nostro Istituto, con lo spettacolo teatrale “ Il canto del lager”, tratto da “ L’istruttoria” di Peter Weiss. Lo scrittore P. Weiss assistette a molte sedute del processo contro un gruppo di S.S. e do funzionari del lager si Auschwitz per i crimini avvenuti nei confronti degli Häfltinge internati nel lager; il processo si svolse dal dicembre del 1963 all’agosto del 1965 a Francoforte, il processo durò più di 180 giorni e furono interrogate più di 400 persone. Attraverso le deposizioni dei testimoni e degli imputati viene evocata la realtà del campo di sterminio di Auschwitz,la vita quotidiana dei carnefici e dei detenuti, scandite dai rituali degli arrivi dei deportati, dalla selezione preliminare, dall’annientamento progressivo e dalla lotta per la sopravvivenza, dell’eliminazione fisica nelle sue diverse modalità, fino allo sterminio conclusivo. Gli attori con pochi strumenti scenici, hanno rappresentato tutti gli imputati di quel processo e con un linguaggio scarno e rude hanno attirato l’attenzione degli studenti per sensibilizzarli a non dimenticare. All’interno dello spettacolo gioca un ruolo molto importante la memoria. Gli imputati fanno finta di non ricordare, era proprio questo l’atteggiamento delle persone presenti al processo, essi preferivano far finta di non ricordare piuttosto che dire la verità. Nella rappresentazione teatrale, come nella realtà, manca la soggettività: si risponde agli ordini di un unico leader senza un minimo di coscienza personale. Ancora oggi ci sono coloro che sostengono che in un regime totalitario come fu quello nazista, la responsabilità ricade interamente su chi detiene il potere e prende le decisioni: Hitler ordinò lo sterminio degli ebrei, i Tedeschi dovettero obbedire alle direttive del Führer. Altri storici dissentono da questa tesi, e sostengono che la responsabilità deve essere attribuita a buna parte del popolo tedesco, che chi con maggiore, chi con minore responsabilità collaborò alla persecuzione degli ebrei aderendo all’ideologia. Ci deve ancora essere una riparazione di quel crimine perché tutte quelle persone erano come noi, dovevano vivere la loro vita giorno dopo giorno, ognuno di loro possedeva dei sogni come tutti noi e potevano diventare tutto ciò che volevano,ma, senza neanche chiederglielo, gli è stata tolta la libertà, anzi la vita… tutto questo solo perché erano diversi. 34 spettacoli vento di primavera Annarita De Leo, Sofia Albanese, Rossana Da Pisa 4°A 27 Gennaio 1945. Sono passati ormai 67 anni da questa data che ha segnato la fine di una delle pagine più nere della storia dell’umanità. Quasi 6 milioni di ebrei, deportati nei campi di concentramento, furono sterminati durante la Seconda Guerra Mondiale. Ebrei di nazionalità diversa, ma accomunati dalla stessa fede religiosa, la loro unica “colpa”. Una data a non tutti nota, ma altrettanto importante, è il 16 luglio 1942. In questo giorno, a causa di un accordo preso con Hitler, il generale Pétain del governo Vichy, ordinò alla “gendarmerie” francese di rinchiudere tutti gli Ebrei nel velodromo parigino. Per tre lunghi giorni furono costretti a vivere ammassati e in terribili condizioni per poi essere deportati nei vari campi di concentramento , così come testimonia il film “Vento di Primavera” di Rose Bosch. Accanto a questo triste scenario, la regista ha inserito la storia della famiglia Weissman e del piccolo Joseph, aiutati da un benevolo medico e dall’infermiera Annette Monod, la quale prende molto a cuore questa situazione, cercando di denunciarla in tutti i modi. Dopo lo smistamento di genitori e bambini, l’infermiera si prende cura dei piccoli come fossero suoi figli, in particolar modo di Nono, fratello minore del migliore amico di Joseph. I destini dei due bambini, però, si dividono: Joseph riesce a scappare, Nono, invece, sale sul treno diretto al campo di sterminio. Joseph viene adottato da una famiglia di anziani, mentre di Nono non si hanno più notizie fino alla fine della guerra. Dopo l’intervento americano e la fuga di Hitler, i campi di sterminio vennero liberati. Il film si conclude con l’infermiera che si trova in una stanza tappezzata da migliaia di foto di Ebrei dispersi, tra cui anche la foto del piccolo Nono. La sofferenza di Annette si placa nel momento in cui scorge il viso del bambino accompagnato dalla sua nuova famiglia. La regista Rose Bosch ha voluto rendere omaggio a questo triste avvenimento, rimasto nascosto per anni, e proprio grazie alla Docente di Lettere Nicoletta De Feo, ne siamo venuti a conoscenza anche noi, aggiungendo un altro tassello alle conoscenze che da anni la scuola italiana divulga sull’olocausto, affinchè non si dimentichi. Il ruolo della memoria è dato dall’esigenza che le nuove generazioni si tengano lontane dagli errori e dalle tragedie della storia del passato. “Per non dimenticare” è “per non distruggere” il senso di umanità, di fratellanza che i popoli non devono mai perdere per costruire un mondo migliore e questo tocca a noi giovani. 35 spettacoli let there be love Marco Mastrorilli 2°D “Let there be love” è il titolo del magnifico spettacolo a cui Sabato 28 Aprile, per iniziativa della nostra scuola, abbiamo assistito presso il teatro comunale. Lo spettacolo è stato montato su uno sfondo realistico che raffigurava la visione del mondo moderno. È stato proprio questo il punto di forza che ha attirato l’ attenzione di tutti noi spettatori. Gli attori della rappresentazione hanno avuto la capacità di immedesimarsi nel miglior modo possibile nei loro ruoli, interpretando così Alfred, Gemma e Maria. Quello a cui abbiamo assistito, tuttavia, era solo uno studio, una sorta di sintesi dell’ intero lavoro, che si è presentato ancora in forma sperimentale, in continua evoluzione. La storia, tratta dall’ omonimo romanzo, narra di una semplice famiglia di immigrati giunta a Londra negli anni ’60 e avvolta in un delicato rapporto, spesso animato da irruenti contrasti fra padre e figlie. Questo legame precario è caratterizzato soprattutto dall’ assenza di dialogo fra il padre Alfred e sua figlia Gemma, una giovane piena di speranze che non riesce a realizzare i suoi sogni. A cercare di salvare questo rapporto, però, c’è Maria, una cameriera polacca, anche lei con numerosi problemi familiari. I molteplici sforzi di Maria, non serviranno a nulla, dato che il legame fra Alfred e Gemma si rafforzerà davvero solo quando Alfred scoprirà di essere affetto da una grave malattia, ormai terminale. 36 Il vento della memoria e la storia presente spettacoli Floriana Caldarola 3°B “Quelle ore buie macchieranno per sempre la nostra storia e sono un insulto al nostro passato e alle nostre tradizioni.” Con questa citazione nel 1995 l’allora presidente francese Jacque Chirac ha chiesto scusa per il ruolo collaborazionista di poliziotti e funzionari francesi in occasione del rastrellamento. Il rastrellamento del Velodromo l’Inverno, spesso chiamato Vel’d’Hiv, è il più grande arresto di massa degli ebrei che ha avuto luogo in Francia durante la Seconda Guerra Mondiale. La visione del film “La chiave di Sara” del regista Gilles Paquet-Brenner, proposta ad alcune classi della nostra scuola (17 Marzo 2012), presso la sala cinematografica “VITTORIA”, ha consentito di esplorare alcune zone d’ombra nella storia della Shoah. Il film è ambientato a Parigi, ai giorni nostri. Qui Julia Jarmond, giornalista americana che vive in Francia da 20 anni, sta facendo un’inchiesta sui dolorosi fatti del Velodromo D’inverno, il luogo in cui vennero concentrati migliaia di ebrei parigini prima di essere deportati nei campi di concentramento. Lavorando alla ricostruzione degli avvenimenti si imbatte in Sara, una donna che aveva 10 anni nel luglio del 1942, e ciò che per Julia era solo materiale per un articolo, diventa una questione personale, qualcosa che potrebbe essere legato ad un mistero della sua famiglia. La storia della piccola Sarah che al momento della deportazione rinchiude il fratellino in un armadio, ignara del fatto che non sarebbe potuta ritornare a breve termine nella casa, si conclude con il suicidio di Sara in età adulta. Questo gesto da sempre perseguito giunge come una liberazione da un’immensa solitudine e senso di colpa. Un effetto collaterale, si direbbe, delle deportazioni degli ebrei. Il tema è affrontato molto bene in “Vento di primavera”, eccellente film di Rose Bosch, anch’esso proposto nell’ambito delle iniziative per celebrare il giorno della memoria. In entrambi i film prevale l’ottica e il vissuto dei bambini che pagano il prezzo più alto: sia quelli che non sono mai diventati grandi, sia quelli che da grandi hanno fatto fatica a ricostruire la loro identità annichilita dalla tragedia. La visione di questi film ha scatenato un’incredibile ondata di emozioni che porta a domandarsi se l’uomo sarebbe ancora capace di attuare tali atrocità e dunque se è giusto continuare a ricordare questi tragici eventi con una giusta frequenza ed il giusto significato. Tuttavia, la conoscenza del passato porta a concludere che molto spesso l’uomo non è sempre libero di scegliere, è talvolta un semplice esecutore di ordini di uomini mossi dal proprio interesse ed egoismo individuale. 37 spettacoli la chiave di sara Antonio Carlucci, Simona Ficco 4°A Il film “La chiave di Sara”, tratto dal libro di Tatiana de Rosnay e diretto da Gilles Parquet-Brenner, ci riporta alla mente quella parte tragica della nostra storia che è la Seconda Guerra Mondiale e mette il focus iniziale sul Velodromo d’Inverno di Parigi, oggi non più esistente, dove, il 16 luglio del 1942, ci fu il più grande rastrellamento degli Ebrei per iniziativa del governo francese di VICHY. Più di 13000 Ebrei furono tenuti prigionieri senza cibo, né acqua, né servizi igienici, prima di essere deportati nei campi di sterminio. fuggire. Tornata a casa, accompagnata da una coppia di anziani che l’hanno presa con sè, scopre della drammatica morte del fratello nell’armadio. Da questo momento in poi Sara convive con il ricordo dei dolorosi momenti e dei tragici avvenimenti della sua infanzia, finchè stanca di questi ricordi, non prenderà la decisione del suicidio. Julia scopre tutto ciò e, dopo aver incontrato anche alcuni familiari di Sara, decide di raccontare tutta la storia al figlio di lei, all’oscuro di tutte le vicende di sua madre. Il film presenta 2 vite parallele: quella della piccola Sara Starzynski, bambina detenuta nel velodromo e poi deportata nei campi di sterminio, e quella di Julia, giornalista dei nostri giorni che scopre la storia della famiglia Starzynski attraverso documenti e testimonianze, così riesce a ricostruire le vicende di Sara. Il film, per quanto triste e angosciante, ha saputo tenere viva l’attenzione per tutta la proiezione. Hanno catturato l’emozione di tutti il coraggio e l’amore di Sara verso suo fratello, il suo continuare a sperare e la sua triste fine. Oltre spiegare e a riportare alla mente i tragici eventi e gli scempi della Seconda Guerra Mondiale, il film ci ha voluto far riflettere su quanto è importante non dimenticare questi eventi che hanno macchiato la nostra storia, per evitare che in futuro ciò riaccada, perché 6 milioni di ebrei sono stati trucidati nell’olocausto della Seconda Guerra Mondiale. Sara, bambina di 10 anni, all’arrivo dei Franco-Nazisti, nasconde suo fratello in un armadio per salvarlo dalla triste fine degli Ebrei, promettendogli di liberarlo. Purtroppo la piccola Sara viene reclusa nel Velodromo e poi deportata, ma grazie all’aiuto di un soldato, riesce a 38 salute Giornata mondiale del Rene 8 marzo 2012 Prof.ssa Giacoma Stasi E’ stata la Fondazione Italiana del Rene Onlus (FIR) ad avviare, per la prima volta in Italia, il progetto PREVENZIONE DELLE MALATTIE RENALI che ha riportato un notevole successo in molte città Italiane negli ultimi 6 anni, in collaborazione con la Società Italiana di Nefrologia (SIN) e con la Croce Rossa Italiana (CRI). Tra le azioni previste dalla FIR quella del trasferimento dell’iniziativa anche nelle Scuole Medie Superiori, interessando prima di tutto ragazzi e ragazze che frequentano l’ultimo anno del corso di studi. Ciò in considerazione, anche, del fatto che con l’abolizione del servizio militare, che consentiva una visita a tutti i ragazzi in età scolare, attualmente non vi sono altre occasioni di essere sottoposti almeno al controllo della Pressione Arteriosa ed all’esame delle urine. Iniziativa, dunque, davvero lodevole. Pertanto il nostro Istituto ha accolto la proposta della dottoressa Elisabetta Centrone, Coordinatore GMR 2012, Dir. Ref. Centro Dialisi Ruvo di Puglia che ha portato il progetto nella nostra scuola, con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia, nella convinzione che l’educazione alla prevenzione in senso lato deve essere obiettivo imprescindibile nella formazione della persona e del cittadino. Il raggiungimento di tale obiettivo è indicatore di sensibilità e di rispetto per sé e per gli altri e promuove l’accesso alla conoscenza di problematiche talvolta distanti da noi solo perché ci sembrano inaccessibile. Eppure basta l’intervento chiaro , efficace ed appassionato di un’esperta del settore per smuovere i pregiudizi e l’ignoranza esistente in materia. Dopo un primo incontro preliminare condotto dalla stessa dottoressa in data 1 marzo 2012 e finalizzato all’ informazione sulle principali patologie riguardanti il rene, gli studenti delle quarte e quinte classi sono stati sottoposti gratuitamente al controllo della pressione arteriosa e a specifici controlli sulle urine. L’8 marzo 2012, nel giorno dedicato alla prevenzione delle malattie renali, l’équipe medica si è messa a disposizione dei ragazzi per l’anamnesi e i controlli. L’ultima fase sarà quella della restituzione degli esiti. Gli studenti del Tannoia sono grati alla Fondazione Italiana del Rene Onlus, e soprattutto alla dottoressa Centrone per la preziosa iniziativa che ha ulteriormente riempito di senso la vita scolastica. 39 il messaggio di martina salute Prof.ssa Giacoma Stasi e Prof.ssa Rosa Anna Ippedico “Che i giovani siano accuratamente informati e educati ad avere maggior cura della propria salute e maggiore attenzione al proprio corpo; certe malattie sono rare nei giovani ma purtroppo proprio nei giovani hanno conseguenze molto pesanti” . Questo è il messaggio che Martina, giovane donna prematuramente scomparsa a causa di un tumore alla mammella, lascia ai giovani ai quali è destinato il “ Progetto Martina - PARLIAMO AI GIOVANI DEI TUMORI: Lezioni contro il silenzio” coordinato, da alcuni anni, da The International Association of LIONS CLUBS. Il 21 marzo 2012 la Presidente del Lions Club TALOS di Ruvo prof.ssa Cecilia Gattullo ha organizzato un incontro con i nostri studenti grazie all’impegno della prof.ssa Rosanna Ippedico, referente per l’educazione alla salute, e della prof.ssa Giacoma Stasi. Sono intervenuti gli specialisti Lions: dott. prof. O. Caputi Iambrenghi, oncologo; dott. Curatolo , urologo; dott.ssa De Leo , dermatologa; dott. di Terlizzi, ginecologo. Il tema centrale dell’incontro- dibattito è stato: “La cultura della prevenzione” attraverso la conoscenza delle varie patologie, delle possibili cause, dei rischi legati a certi stili di vita, delle possibili cure e interventi. I ragazzi , coinvolti in prima persona , attraverso un questionario riguardante le conoscenze pregresse in relazione al tema trattato e particolari abitudini e stili di vita, hanno apprezzato i vari interventi, benché il linguaggio specifico utilizzato abbia richiesto loro una grande concentrazione. L’interesse si è sviluppato poi gradualmente nel corso dell’incontro. E’ emersa la necessità di conoscenza ma soprattutto di impegno personale in relazione alla cura del proprio corpo e agli esami diagnostici ai quali è utile sottoporsi per condurre una vita serena al riparo da inutili paure e ansie. La cultura della prevenzione deve fare parte dell’impegno che la scuola esprime ogni giorno nell’educazione dei giovani e nella loro crescita come cittadini attivi e consapevoli. 40 salute La mente umana Rosy de Chirico, Antonio Chiapperino 2°B L’uomo nel corso dei millenni ha subito innumerevoli evoluzioni che hanni coinvolto tutte le parti dell’uomo, inclusa anche la mente. Il termine mente è comunemente utilizzato per descrivere l’insieme delle funzioni superiori del cervello e, in particolare, quelle di cui si può avere soggettivamente coscienza in diverso grado quali la ragione, il pensiero, la memoria, l’intuizione, la volontà, la sensazione, l’emozione. Una delle funzioni più affascinanti della mente è il “SOGNO”. Il sogno è un fenomeno legato al sonno, in particolare alla fase REM, caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni apparentemente reali. Eugen Tarnow suggerì che i sogni sono una forma di stimolazione continua della memoria a lungo termine, durante tutto il corso della vita. Penfield e 41 Rasmussen, entrambi neurologi, hanno sperimentato le diverse funzioni del cervello attraverso le stimolazioni elettriche della corteccia cerebrale e sono giunti alla conclusione che queste darebbero origine a esperienze sensoriali simili ai sogni. Durante la normale attività giornaliera una funzione esecutiva interpreta la memoria a lungo termine, verificando la veridicità dei singoli eventi. La teoria di Tarnow è una riscrittura della teoria di Sigmund Freud sui sogni, nei quali l’inconscio è sostituito col sistema di memoria a lungo termine e il testo di Freud Lavoro di Sogno descrive la struttura di memoria a lungo termine. Ci sono molte ipotesi relativamente alla funzione dei sogni. Durante la notte ci possono essere molti stimoli esterni, ma la mente rielabora gli stimoli e ne fa parte integrante dei sogni, nell’ordine in cui il sonno procede. Comunque, la mente sveglia un individuo se questo dovesse trovarsi in pericolo o se è chiamato a rispondere a certi suoni, come ad esempio un bambino che piange. I sogni possono permettere anche alle parti represse della mente di essere soddisfatte attraverso la fantasia, mentre tiene la mente lontana da pensieri che causerebbero sofferenze, per cui Freud avallò l’idea che gli incubi lascino che il cervello controlli le emozioni che sono il risultato delle esperienze dolorose. I sogni lasciano anche esprimere alla mente sensazioni che sarebbero normalmente soppresse da svegli, tenendosi così in armonia. I sogni possono, inoltre, offrire una vista sulle emozioni legate a eventi futuri, come per esempio accade, nel periodo di veglia, in occasione di un colloquio di lavoro o comunque di una esperienza emozionante o un risveglio improvviso. A volte capita di acquisire consapevolezza del fatto di trovarsi in un sogno. Essendo coscienti del fatto che tutto l’ambiente è una creazione della nostra mente, è possibile manipolare a piacimento gli oggetti e gli eventi del nostro sogno. Alcune persone, definite “sognatori lucidi naturali”, hanno la capacità di rendersi conto di trovarsi in un sogno senza applicare tecniche particolari. Al contrario, molte persone ricercano queste esperienze impegnandosi nell’applicazione di alcune tecniche che possono aiutarli nel raggiungere l’obiettivo. Il sogno è un’attività del pensiero umano che ha interessato l’uomo fin dai primordi della civiltà. E’ stata avanzata l’idea che i disegni, raffigurati sulle rocce dagli uomini primitivi, erano la rappresentazione dei loro sogni . Secondo una studioso della mente umana ,il sogno costituisce il mezzo più efficace per osservare le fantasie rimosse dall’area della coscienza durante il giorno, ma che vengono rappresentate come una specie di teatro durante la notte. I due meccanismi principali che sono deputati alla trasformazione e alla rappresentazione del materiale fantastico sono lo spostamento e la condensazione. Questo permette al mattino di ricordare, per un certo tempo, immagini mentali e relative emozioni, normalmente censurate. 42 salute riuscirà l’uomo a salvare la terra? Michelangelo Malerba 1°B L’inquinamento è uno dei mali che affliggono l’odierna società. Si pensi all’inquinamento dell’aria nelle città o ai torrenti ed ai fiumi ricoperti di abbondanti schiume. L’inquinamento non è però solo un fenomeno del presente: anche se in misura minore, esso è un nemico di vecchia data. Nell’antica Roma i fumi delle fornaci, dei forni, dei camini domestici inquinavano l’aria nelle zone più densamente popolate. I Romani impiegarono largamente il piombo per rivestire recipienti in cui conservavano il vino, per fabbricare le condutture d’acqua, per fabbricare vernici. Frequenti quindi erano gli avvelenamenti da piombo, anche se allora non se ne trovava spiegazione. A Londra nel 1800 la popolazione aveva una vita media di 30 anni a causa delle epidemie di colera, epatite, tifo, dissenteria provocate dall’inquinamento dell’acqua del Tamigi, che riceveva le infiltrazioni dai pozzi neri e gli scarichi dei negozi. I fenomeni di inquinamento erano però limitati alle poche aree urbane di grandi dimensioni. Con la rivoluzione industriale è avvenuto quel profondo cambiamento che ci ha portato ricchezza si di cibo e beni materiali, ma al prezzo di una diffusione dell’inquinamento su larga scala. Oggi l’allarme è generale: stiamo distruggendo il pianeta. Il nostro tipo di civiltà assicura un benessere mai conosciuto prima nella storia, ma dietro lo splendido volto delle conquiste e delle novità, c’è la morte. Si pensi ad esempio, all’avanzata distruzione dello strato di ozono, un gas naturale cha avvolge il nostro pianeta proteggendolo dalle pericolosissime radiazioni ultraviolette provenienti dal Sole, responsabili non solo di scottature e malattie agli occhi, ma anche di veri e proprio danni a carico del DNA e del sistema immunitario. Ebbene, speciali fotografie scattate alla Terra dai satelliti hanno dimostrato che questa specie di ombrello protettivo è sforacchiato ai poli e che i buchi tendono ad allargarsi Un altro grosso problema è l’effetto serra. Normalmente i raggi solari riscaldano la superficie del nostro pianeta, e poi vengono riflessi verso 43 l’alto, così la superficie terrestre ne trattiene solo una parte; in tal modo le temperature si mantengono accettabili in tutte le regioni del mondo. Ma, a seguito del taglio selvaggio degli alberi e all’immensa combustione di petrolio, carbone fossile, metano e altri gas nocivi, la quantità di anidride carbonica aumenta in modo anomalo e, insieme agli altri gas, intrappola il calore creando una specie di cappa causando così un abnorme aumento della temperatura globale. Conseguenza di tutto questo è lo scioglimento di nevi e ghiacciai e il conseguente aumento del livello dei mari e degli oceani. Tenendo conto che i ghiacciai polari si stanno già sciogliendo immettendo negli oceani enormi masse d’acqua, non c’è da stare allegri: ci saranno inondazioni di portata biblica. Quindi maggiore è l’incremento di gas, maggiore è l’incremento della temperatura globale. E’ presumibile che ciò causerà l’inaridimento di zone oggi temperate, come la nostra Italia, mentre zone attualmente più fredde si trasformeranno in zone a clima temperato. Ma già ai nostri giorni, senza voler aspettare tanto, subiamo i capricci di un clima instabile rispetto ai tempi passati. E’ esperienza comune che le stagioni non sono più 4 ma 2 (inverno ed estate), intervallate da periodi più o meno brevi di mezzi tempi, e stanno diventando fenomeni ricorrenti tifoni, uragani, cicloni ed altri terribili eventi naturali che sconvolgono in modo più deciso rispetto al passato intere regioni, seminando morte e distruzione. Ormai tutti i Paesi del mondo concordano nella assoluta necessità di limitare al massimo l’emissione di gas, di salvaguardare il patrimonio forestale mondiale, di realizzare politiche per un’intelligente razionale utilizzazione delle risorse naturali. Si fa sempre più viva la consapevolezze del rischio che corre l’umanità e sorge, contemporaneamente, l’esigenza di contribuire a partire dal proprio piccolo,al risanamento della nostra Terra. Tutti noi, in particolar modo i giovani con la loro sensibilità, possiamo scegliere prodotti non inquinanti (spray non dannosi per l’ozono), elettrodomestici a basso consumo energetico e senza CFC (clorofluorocarburi), autoveicoli provvisti di marmitta catalitica, lampadine fluorescenti a basso consumo. Dobbiamo abituarci a differenziare i rifiuti domestici, ad utilizzare preferibilmente i mezzi pubblici, a controllare periodicamente l’impianto di riscaldamento, a consumare frutta e verdura di stagione, magari proveniente da coltivazioni biologiche. Tutto ciò, oltre ad essere indice di una nuova coscienza ecologica, aiuta ogni famiglia a risparmiare molti soldi. Riuscirà l’uomo a salvare la Terra? La risposta a questa domanda dipende da ciascuno di noi. Ci aiuti il pensiero che la Terra è la nostra casa, l’unica che abbiamo e che, a parte improbabili quanto fantascientifici trasferimenti in altri mondi, dovremo continuare a viverci, cercando di mantenere condizioni soddisfacenti per consentire la vita anche ai nostri figli ed ai nostri nipoti e, perché no, anche alle generazioni future... diamoci da fare!!! 44 giulietta Daniele Vino E mi chiedi “che hai bevuto?”, ti rispondo niente, solamente il tuo fascino.. non ti reggi in piedi, mi rispondi malamente.. Shh. E poi ti bacerò. Fai silenzio per favore non svegliare il vicinato, e riprendo la chitarra e ti fisso dentro agli occhi. Le sirene poliziesche sono i galli sconosciuti, nel portone dei tuoi cari il nostro sogno è abbandonato. Quest’amore tanto chiesto che è bloccato dai contesti, poi ci inducono a pensare, troppe volte..inutilmente. Le discariche di tutto come sfondo dell’incontro, l’aria afosa effetto-serra non ci porterà in vacanza. ..è stato un colpo al cuore, vederti andare via.. E ti chiedo cosa fare, mi rispondi niente.. solamente il tuo passo. Eh. Non ho più denaro, vado avanti quasi a stento.. ma poi ti bacerò. Lascia stare il vicinato, quante volte te l’ho chiesto? E riprendo la chitarra e mi dici suona ancora. Questa storia assai voluta censurata dai più grandi, noi da piccoli soldati combattiamo per tenerla. Le centrali nucleari qui ci inquinano la festa, lotteremo per averci, anche in tempo di tempesta. …è stato bello amore, vederti di nuovo qui.. E le abbiamo superate le barriere architettoniche, sconfitto il precariato che affligeva il nostro amore. Affidando i nostri cuori a pasticche color bianco, io ti sono stato affianco.. e tu ti spegni insieme a me. 45 opinioni dov’è la lealtà? Daniele Vino 5°B La lealtà si è persa. La lealtà non è più alla base della realtà che ci circonda, ammesso che ci sia mai stata. C’è solamente la voglia di prevalere su tutti, a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo. Partiamo, per esempio, da una situazioni vicina a noi studenti: la vita scolastica. Dovrebbe esserci rispetto verso i docenti prima di tutto, e fra di noi una sana competizione. Ma non sempre è così. Più in generale potremmo dire che i tempi che corrono mettono in testa allo studente l’idea sbagliata di terminare il percorso scolastico il prima possibile e col minore sforzo. Magari con un voto alto nella speranza di una paghetta. La lealtà si perde così, per gratificazioni inutili. Lo sport è un altro esempio di lealtà persa. Da evento altamente agonistico, nel quale contava partecipare dando prova della propria forza, della propria abilità e della propria determinazione, è diventato una manifestazione nella quale si pensa solo a vincere. Non importa come e per cosa lo si fa. Non è giusto, non è così che si deve agire! Dobbiamo recuperare la lealtà che abbiamo perso, e in fretta! 46 opinioni immaginando casa Daniele Vino 5°B Casa mia sarà un posto assurdo. Sogno di vivere in una casa e condividere il tetto oltre che con la mia famiglia, con l’immaginazione. Già, perché senza immaginazione non si va da nessuna parte..e poi immaginare è vivere! E’ quello che sto facendo adesso per esempio, immaginarmi un posto dove trascorrere i miei giorni. Voglio un’abitazione che non sia sfarzosa come una reggia, senza vista sul Colosseo. Voglio un’abitazione che non sia come quelle che si permettono i politici, senza antifurto, senza piscine e lussi vari. Voglio una casa con le pareti colorate, magari tutte di un colore diverso, e con qualche poesia scritta sopra; non voglio tante televisioni, una sarà già sufficiente. Voglio una casa con tantissimi libri, che mi possano bastare fino alla vecchiaia. Voglio un pianoforte e una chitarra nel soggiorno, un fiore su ogni tavolo. Forse sto immaginando troppo, ma è proprio così la casa che vorrei. Poi c’è chi può desiderarla esattamente l’opposto della mia o chi si accontenta di quella che ha. In realtà pensando a quanta gente ha per tetto un ponte e per cuscino una pila di giornali e cartoni..penso che vorrei davvero una sola cosa: la certezza di una casa. Una casa è una certezza, qualcosa da tenere con cura e condividere con chi più si ama. Ora vado, spengo il pc e inserisco un’altra moneta nel mio salvadanaio. Mi servirà un giorno, per acquistare una casa ovviamente. 47 attualitÀ CIAO melissa Paolo Stragapede e Francesco Lauciello Scriviamo a poche ore, esattamente cinque, dall’esplosione avvenuta a Brindisi di fronte all’Istituto Professionale Morvillo-Falcone. È il 19 Maggio 2012. Col beneficio dell’incertezza di queste prime ore abbiamo ritenuto inutile soffermarci sui dettagli dell’accaduto, perché sappiamo che potranno esserci stravolgimenti su quella che, ad ora, sembra una strage ordita dalla Sacra Corona Unita. Ci sorprendiamo, ma forse non dovremmo, di aver appreso casualmente la notizia da un social network. Leggiamo e percepiamo lo sdegno dell’Italia. Commenti affrettati qua e là riempiono la rete; Stato e Mafia vengono apostrofati come due facce della stessa medaglia che colludono nella gestione dello stesso territorio. Ciò che stride alle nostre coscienze però non è una presenza (come quella, massiccia, di considerazioni su questo attentato) ma un’assenza. L’assenza è quella di una ragazza 16enne che se ne va. L’assenza è quella di Melissa. E se permettete, almeno per ora, non crediamo conti altro. Prima di indignarci fermiamoci, riflettiamo e restiamo in silenzio per un po’. Aveva una vita davanti. Una vita fatta di sogni e di gioie, di delusioni e pianti. Una vita fatta di emozioni, belle e brutte, perché anche quelle brutte ci fanno sentire vivi. Una vita che le è stata negata forse prima che avesse il tempo di accorgersene. C’è la frase di un libro che ci pare particolarmente indicata. Essa recita più o meno così: “le persone scomparse continuano a vivere se restano nel ricordo di chi vive”. Dedichiamole almeno un minuto del nostro tempo. Ciao Melissa. 48 attualitÀ UNA cittÀ che piange Grazia Bucci, Chiara Roselli, Rossana Serafino 5°A La sera del 13 aprile nella nostra piccola e tranquilla cittadina, quando ormai le luci dei negozi si spegnevano e la notte avvolgeva in silenzio strade e vicoli, una tragica notizia ha scosso la città. Un nostro concittadino, Giuseppe Di Terlizzi, è stato barbaramente ucciso nel corso di una rapina quando, verso le 21.30, si accingeva a servire gli ultimi clienti della sua attività. Lavoratore onesto e laborioso, Pino gestiva una piccola gastronomia ben avviata, alla 49 quale dedicava gran parte del suo tempo e ogni tipo di cura e attenzione. Uno dei malviventi, forse per una reazione inaspettata da parte del commerciante, ha esploso un colpo di pistola ferendolo mortalmente e commettendo così un delitto che ancora oggi non trova spiegazioni; un crimine questo che ha portato via il papà a due figli molto piccoli e che ha interrotto per sempre i sogni e l’avvenire di una brava famiglia. Un’efferatezza che non solo ha scosso la nostra città ma l’ha offesa nel profondo dell’anima generando rabbia, sdegno, paura, sospetto e sconforto. È passato poco più di un mese da quel terribile giorno. In città si rincorrono tante voci, nell’ingenuo tentativo di dare un volto e un nome ai colpevoli, formulando accuse infondate e interrogandosi sui perché di tanta crudeltà e ferocia. Ma tutto é avvolto nel mistero. Le poche notizie conosciute sono frammentarie e confuse. Quello che di certo si sa è che gli autori dell’omicidio sono quattro ragazzi molto giovani e inesperti. Sulla bocca di tutti ricorre la parola “GIUSTIZIA”. Ma pochi credono realmente in essa, anzi inneggiano alla giustizia “FAI DA TE” come unico rimedio possibile. Ma se i cittadini sono divisi sull’ idea di giustizia sicuramente restano uniti nel chiedere, anzi, nel pretendere una città più sicura, con una maggiore vigilanza da parte delle forze dell’ordine. E proprio questa richiesta è stata confermata con determinazione attraverso la fiaccolata organizzata il giorno 19 aprile per ricordare Pino. Un numero straordinario di cittadini vi ha preso parte e, come un esercito silenzioso, si è posto a difesa della città, intenzionato a dimostrare vicinanza alla sua famiglia e a condividere empaticamente il peso di un dolore indicibile e immenso. La città ha gridato, in silenzio, che mai più tali azioni dovranno offendere la vita dei suoi cittadini, da sempre distintisi per onestà e tranquillità. La città ha gridato, in silenzio. Perché a volte non c’è bisogno di parole. Speriamo, per l’indimenticato Pino e per la sua famiglia, che la certezza della pena, quella che deriva dall’esercizio della GIUSTIZIA, possa lenire il loro dolore, facendo riconquistare a noi tutti la fiducia verso il futuro. 50 attualitÀ SINDACO PER UN GIORNO Antonio Pansini e Pasquale Lamparelli 5°A “L’Organo monocratico posto al vertice dell’ente territoriale locale di base che, nei vari paesi, assume denominazioni diverse: comune, municipio o città.” È questa la definizione con cui gli esperti identificano la figura del “sindaco”. Non è facile immedesimarsi in questo ruolo o immaginare cosa proporre ed eseguire nel caso in cui noi ragazzi diventassimo assessori o sindaci della nostra città, viste le grandi responsabilità che questi ruoli prevedono. Punto fondamentale della nostra amministrazione sarebbe valorizzare maggiormente il nostro paese, offrendo ai cittadini e ai turisti servizi culturali, ludici, enogastronomici e artistici accessibili a tutte le fasce d’età. Attrarre visitatori, quindi, sarebbe fondamentale per risollevare l’economia locale e per incrementare l’affluenza turistica che nel nostro comune scarseggia. Fatto ciò, sarebbe opportuno creare nuove infrastrutture e migliorare le opere e i servizi pubblici già esistenti (Biblioteca e Teatro Comunale), creando percorsi interculturali, collegando le risorse del territorio e, magari, trarre nuovi profitti sia per i commercianti che per il comune stesso al fine di investirli nuovamente nel ciclo economico creando ulteriore valore aggiunto. Bisognerebbe, inoltre, ottimizzare le entrate creando, magari, aree verdi e parcheggi, senza tralasciare la cosa più importante: più opportunità per aziende e famiglie che sempre più avvertono il peso di questa crisi senza alcuna prospettiva futura di miglioramento. Detto ciò, è doveroso ricordare che questo articolo non è altro che il risultato dell’unione del vero e dell’inverosimile ed ha lo scopo di sensibilizzare ed illuminare le menti di coloro che, ricoprendo cariche politiche, vogliono promuovere lo sviluppo del nostro paese. Tuttavia nel proporre ed eseguire possibili miglioramenti non devono, ovviamente, trascurare i servizi fondamentali necessari alla sicurezza ed al benessere dei cittadini come l’installazione e la costante manutenzione dei sistemi di videosorveglianza, il potenziamento della rete di illuminazione pubblica, il controllo della viabilità cittadina e il ripristino e la salvaguardia del manto stradale che ultimamente evidenziano gravi imperfezioni. 51 immigrazione: attualitÀ accogliere o rimpatriare? Alessandro Vino 1°B Il giornale quotidiano è un importante strumento per leggere la realtà che ci circonda e spesso è stato utilizzato in classe per documentarci su avvenimenti che ci coinvolgono, come per esempio l’immigrazione e i continui sbarchi sulle coste siciliane di profughi provenienti dall’Africa settentrionale. Gli sbarchi sono aumentati a causa della cosi detta “primavera araba” ovvero la ribellione dei cittadini arabi nei confronti dei capi di governoi che hanno instaurato delle dittature al fine di aumentare il proprio potere. Il fenomeno immigrazione nel nostro paese ha avuto inizio dagli anni settanta, quando, migliaia di rom giunsero in Europa in cerca di un lavoro; negli anni novanta, dalle coste balcaniche, maree di persone arrivarono sulle coste della Puglia per le stesse cause e infine negli ultimi vent’anni numerosi profughi africani si sono riversati nel nostro territorio. Il fenomeno dello spostamento di gruppi di persone da un territorio ad un altro avviene per diversi motivi: per le pessime condizioni di vita, per la povertà , per le situazioni politiche che ci sono nei paesi extraeuropei colpiti da guerre (Sudan, Somalia, Etiopia). Si stima che nei paesi dell’ Europa occidentale ci siano circa 35 milioni di immigrati stranieri regolari. In questi casi l’immigrazione viene definita “forzata” perché non è voluta dal profugo. In Italia ci sono forti dibattiti sul fenomeno dell’immigrazione e si discute se questo evento reca vantaggi o svantaggi. I principali benefici sono il mescolarsi delle culture e l’incremento della popolazione ma al tempo stesso ci sono anche svantaggi gli immigrati irregolari non sempre lavorano, non pagano le tasse e contribuiscono ad aumentare il lavoro nero soprattutto nel settore primario. In Italia il problema principale è l’integrazione, infatti, non tutti i nostri connazionali sono favorevoli a ciò e prendono le distanze dagli immigrati criticandoli, ma, anche, gli immigrati a volte rifiutano l’integrazione formando comunità chiuse separate dal resto della società ospitante, concentrandosi in alcuni quartieri etnici come la Chinatown a Milano o Kreuzberg, quartiere turco a Berlino. 52 attualitÀ disoccupazione in italia Marco Sergio 1°B Uno dei più diffusi mali della nostra aziende e i conseguenti licenziamenti società è la disoccupazione, fenomeno al che interessa tutti i paesi del mondo e in delocalizzazione. particolare l’Italia. La motivazione fondamentale di questa I giovani di oggi studiano per circa scelta è la riduzione del costo del lavoro vent’anni (studi universitari compresi) e degli altri costi di impresa. I principali per ottenere un diploma o una qualche paesi in cui le aziende si trasferiscono qualifica e poi difficilmente hanno la sono Cina, Vietnam, Thailandia e i possibilità di servirsene per trovare un paesi dell’Europa orientale. In Italia posto nel mondo del lavoro. sono circa 34 mila i I giovani passano molto del loro tempo notevoli conseguenze per le tasche dei per cercare un lavoro ma le poche richieste di personale sono tutte inattuabili perché indirizzate a coloro che preoccupante fenomeno della posti persi con licenziati. I settori maggiormente colpiti sono quello automobilistico (la Fiat in Serbia insegna), industriale, meccanico hanno già esperienza nel campo. e manifatturiero. Di disoccupazione si è sempre parlato Noi giovani dobbiamo esortare i nostri ma con la crisi economica si è raggiunto un livello davvero insostenibile. Le cause dell’aumento della disoccupazione sono molteplici: dalla chiusura di numerose politici ad attuare politiche in favore dei disoccupati affinchè questi ultimi possano reinserirsi più facilmente nel mondo del lavoro. 53 la sicurezza in strada INCONTRI Floriana Caldarola 3°B “Anche una sola vita salvata, per noi è una vittoria!...” Queste sono le parole che ogni componente dell’associazione “Roberto per la vita” non si stancherà mai di pronunciare. Questo motto riassume in breve il senso della giornata trascorsa Martedì 31 Gennaio presso il Liceo Scientifico Tedone situato nella nostra piccola cittadina di Ruvo di Puglia. A questo dibattito hanno partecipato importanti cariche quali: il Sindaco Vito Ottombrini, il dott. Guglielmo Minervini Ass. regionale alla Mobilità, il dott. Pasquale de Palo Ass. comunale alla Cultura e la dott. Elisabetta Altamura Ass. comunale alla Pubblica Istruzione. Hanno partecipato altresì il dott. Mario Stacca Sindaco di Altamura, il dott. Giovanni Saponaro Ass. alla Cultura di Altamura e infine la Psicologa Caterina Domenica Gramegna. Questo evento è stato un’occasione di riflessione e di analisi morale per tutti i ragazzi, provenienti da scuole primarie e secondarie di Ruvo e Altamura, lì presenti. Così dopo aver preso tutti posto e dopo aver fatto le dovute presentazioni, le luci si sono attenuate ed un bersagliere di Ruvo di Puglia ha rotto il silenzio con il suono quasi assordante della sua tromba intenta ad eseguire le note del “Silenzio”… note che si sentono nel sangue… Al suo termine la parete si è illuminata e sulla stessa sono state proiettate le crude immagini di un incidente stradale accompagnate dalle tragiche grida di una mamma disperata. Al termine del video, realizzato da Pasquale Tedone, ha preso la parola la dott.ssa Domenico Caterina Gramegna che, anche attraverso un racconto personale, ha spiegato a noi ragazzi che chi si trova immerso in problemi quali alcool o droga ha solo paura assumendo così un comportamento controfobico. Conclude la conferenza Ferdinando Damiani, papà di Roberto, che con voce tremante ha preso il microfono e con le lacrime agli occhi ha parlato a cuore aperto a tutti i ragazzi incoraggiandoli ed invitandoli a seguire e difendere tutti i sogni ma con PRUDENZA e RISPETTO per la VITA . Quindi ragazzi: “Una bottiglia in più o una sniffata in più non valgono di più della vita!!...” 54 incontri TUTTO COME CONSEGUENZA DELL’ERRORE DI UN ATTIMO… Rossella de Nicolo e Floriana Caldarola 3°B “Mamma sono uscita con amici e sono andata a una festa. Mi sono ricordata delle parole che mi avevi detto: non bere alcolici… devi guidare. Così ho fatto e ho bevuto solamente una sprite. Mi sono sentita orgogliosa di me stessa, ho fatto una scelta sana e il tuo consiglio è stato giusto. Quando la festa è finita la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo. Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria. Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava… qualcosa di inaspettato! Ora sono qui, sdraiata sull’asfalto sento un poliziotto che dice: il ragazzo che ha provocato l’incidente era ubriaco … Posso sentire i medici dire: la ragazza non ce la farà. Sono certa che il ragazzo alla guida nell’altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità. Alla fine lui ha deciso di bere ed io adesso devo morire? Qualcuno doveva dire a quel ragazzo che non si deve bere e dopo mettersi alla guida… forse se i suoi glielo avessero detto io adesso sarei viva…!! La mia respirazione si fa sempre più debole ed incomincio ad avere veramente paura. Questi sono i miei 55 ultimi momenti. Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma mentre sono qui morente, mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo … TI VOGLIO BENE E ADDIO”. Queste sono le ultime parole di una ragazza morente. Mentre il suo respiro si spegneva lei sussurrava a un giornalista li presente queste parole. Ormai siamo abituati a questo genere di notizia che non fa più notizia: giovani vite si spengono dopo una nottata in discoteca, famiglie intere che piombano nella disperazione, vittime di queste sciagure che sopravvivono riportano deficit cognitivi e motori talmente gravi da impedire loro di condurre un’esistenza soddisfacente. Tutto ciò può e deve essere fermato!?! A tal proposito, con campagne pubblicitarie, sondaggi, video e film, si cerca di sensibilizzare i giovani al fine di frenare l’estensione di questo fenomeno. Perseguendo lo scopo educativo nelle scuole, molto spesso si organizzano incontri per limitare tutto ciò. Anche l’Istituto Tecnico Commerciale Padre A.M.Tannoia di Ruvo, con la collaborazione dei bersaglieri e del sig. Pasquale Tedone, si è attivato in questo campo, organizzando “LA GIORNATA DELLA SICUREZZA STRADALE”, iniziativa in onore delle vittime degli incidenti stradali. L’incontro ha avuto inizio con una breve introduzione sulla tematica enunciata dal sig. Pasquale Tedone, il quale ha attirato l’attenzione di ciascun ragazzo li presente. Successivamente, sulla bianca parete dell’aula, è stato proiettato un video, come testimonianza di tali sciagure, il quale ha rotto quell’atmosfera di tranquillità e curiosità che aleggiava nella grande aula. In questo video oltre ad esserci immagini da shock di alcuni incidenti stradali, vi erano altresì testimonianze di alcuni ragazzi che in pochi minuti raccontavano la loro disavventura e quello che è stato dopo l’incidente, facendo così riflettere i ragazzi sull’uso di alcool e droga. In contrapposizione a quanto detto prima, il video terminava con una divertente carrellata di immagini che traevano le più strane posizioni di guida e la non osservanza della segnaletica stradale da parte di guidatori distratti. I ragazzi, divertiti dalle immagini finali, con le loro risate hanno distolto l’attenzione dalla tematica principale per qualche minuto. Ma a ristabilire quel senso di tensione è stato l’ingresso di un giovane ragazzo costretto a trascorrere la sua vita su una sedia a rotelle dopo un tragico incidente stradale avvenuto in tarda sera durante il rientro a casa. Questa triste testimonianza ha concluso l’incontro lasciando tutti col fiato sospeso. L’augurio è quello di non dover più assistere alle stragi del sabato sera, né sulle prime pagine dei giornali né come titoli di apertura di notiziari, ma farle rimanere solo un brutto ricordo del passato. 56 incontri Il Sele, l’Acqua e l’E.A.A.P: storia di una grande opera di ingegneria idraulica Antonio Fioretti, Antonio Palmieri 2°C Il Sele, l’Acqua e l’E.A.A.P., questo il titolo del libro scritto da Arturo De Benedittis e presentato lunedì 27 febbraio c.a. agli studenti delle classi seconde dell’I.TC. “Padre A. M. Tannoia”- sede di Ruvo di Puglia. All’incontro, promosso dall’Istituto nella persona del suo Dirigente Scolastico, professoressa Caterina Montaruli, e moderato dalla professoressa Emilia Papapicco, docente di diritto ed economia, hanno partecipato l’autore del libro, A. De Benedittis, l’editore, sig. Giuseppe Arbore e il sig. Michele Gramegna, geometra e funzionario tecnico in pensione dell’E.A.A.P. Protagonista principale dell’evento è stato l’Acquedotto Pugliese 57 e la sua storia, che poi altro non è che la storia della nostra Regione povera di acqua, definita già nel 1791“terra assetata e sitibonda” dallo storico, politico ed economista G.M. Galanti. L’inizio dei lavori per la costruzione dell’Acquedotto avvenne nel gennaio del 1906 e il 6 gennaio del 1915 l’acqua zampillò per la prima volta in Puglia, sotto Castel del Monte a Macenzano, per poi sgorgare a Bari dalla fontana in Piazza Umberto la mattina del 24 aprile 1915. Quei giorni indimenticabili segnarono le prime tappe della lotta epica ingaggiata dall’uomo per assicurare ai nostri giorni l’acqua potabile a ben 317 centri abitati, nel solo territorio pugliese. Attraverso la proiezione di un filmato storico e gli interventi personali degli ospiti, gli studenti hanno potuto riflettere sull’ingente impiego di personale, di risorse finanziarie e tecniche, nonché sul sacrificio di vite umane a causa degli incidenti sul lavoro, che sono stati necessari per la realizzazione dell’opera. Dalla storia dell’Acquedotto la riflessione degli studenti si è allargata al tema dell’acqua come “bene comune, di proprietà collettiva, essenziale e insostituibile per la vita” così come recita il primo comma dell’art. 1 della Legge Regionale 20 giugno 2011, n. 11. La facilità con cui l’acqua sgorga dai rubinetti delle proprie case può portare i giovani a sottovalutare la fortuna di cui godono, considerando come cosa scontata e banale l’accesso all’acqua potabile e adottando comportamenti di spreco della preziosa risorsa. L’ONU, partendo dalla considerazione che 884 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile, che 2,6 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi sanitari di base e che 2 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno, a seguito di malattie connesse alla mancanza di acqua e di servizi igienico-sanitari, ha dichiarato il diritto all’acqua potabile sicura ed ai servizi igienici un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani (Risoluzione A/64/L. 63/ Rev.1 del 28 luglio 2010). Nella Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite i capi di Stato e di Governo hanno espresso la volontà di dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone prive di accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici di base. Per sensibilizzare i Paesi membri alla promozione di azioni concrete, è stata istituita dall’ONU nel 1992 la giornata mondiale dell’acqua, che cade regolarmente il 22 marzo. La conservazione e la gestione corretta delle risorse idriche è un architrave della sostenibilità ambientale e l’oggetto di un patto intergenerazionale che consenta la consegna di un pianeta vivibile alle generazioni future. In conclusione l’educazione delle giovani generazioni all’uso razionale delle risorse idriche passa anche attraverso la conoscenza del passato e della gloriosa epopea dell’Acquedotto pugliese. 58 incontri A LEZIONE DI GIOIA CON I FRATI FRANCESCANI DI ASSISI Prof.sse Giacoma Stasi e Maria Summo con il contributo di altri docenti e di alcuni alunni Solo per un giorno, gli alunni dell’Istituto Tecnico Commerciale e per il Turismo “Padre A. M. Tannoia” di Ruvo hanno avuto docenti specialissimi: i frati di Assisi con alcune suore e dei laici venuti a raccontare di sé e …. di San Francesco. Nelle giornate del 29 e 30 marzo 2012 i ragazzi hanno avuto il privilegio di fare un incontro fuori dell’ordinario, distolti per circa un paio di ore dai libri di Economia Diritto , Matematica e da tutto ciò che è oggetto delle quotidiane lezioni, hanno provato a riflettere di più sulle proprie esistenze e a cercare un senso alle cose della vita, aiutati da docenti non curriculari: i Frati e le Suore di San Francesco , impegnati dal 28 al 31 marzo presso la Parrocchia di san Giacomo Apostolo e nel territorio della Diocesi per la Missione: Le Vie del Cuore. I frati hanno incontrato gli studenti delle classi quarte e quinte nella giornata del 59 29 marzo e proprio in queste classi hanno avviato un’operazione di smantellamento di convinzioni preconfezionate portando i ragazzi ad una matura riflessione su tali temi, alla ricerca di verità altre, facendo trapelare “una luce su un percorso di vita talvolta tenebroso e trasmettendo una piacevole sensazione di pace con il mondo ma soprattutto con se stessi” come un docente, che ha assistito all’incontro, ha tenuto a sottolineare. Il dialogo avviato ha mirato a riflettere sulla felicità che può essere realizzata sia dal punto di vista spirituale attraverso l’incontro con Dio, sia dal punto di vista strettamente materiale intendendola come la piena realizzazione dei propri progetti di vita, il raggiungimento dei propri ideali. Un messaggio cristiano chiaro sostenuto da esempi ed esperienze di vita coniugato ad un’interpretazione laica della felicità che ha pienamente soddisfatto quanti hanno voluto ascoltare. Nella giornata del 30 marzo i missionari hanno incontrato i ragazzi delle classi prime , seconde e terze nel corso della giornata divisa in due tempi. Sensazionali e sorprendenti sono state le modalità di approccio : musica , balli e canti . Ovviamente successo assicurato , ragazzi in delirio a parte qualcuno visibilmente scettico , ma questo è normale. Poi le presentazioni: Padre Alfio, Fra’ Vito, Padre Gianluca, Fra’ Michele, Suor Marcella con la sua carica di contagiosa simpatia e altri. E il loro racconto… meraviglioso: hanno presentato la figura di San Francesco e della sua vita avventurosa, in tutti i sensi, trascorsa sperimentando situazioni nuove , anche difficili e impegnative e operando scelte anche scandalose ; da ciò è scaturito l’invito a promuovere cambiamenti nella propria esistenza, ad accettare se stessi, ad essere buoni e al contempo ad essere belli dentro e fuori. La bellezza , in fondo, è armonia , è equilibrio, anche se non si è del tutto belli basta accettarsi ed improvvisamente tutto risulta trasformato, l’insicurezza si attenua e si raggiunge l’equilibrio. I ragazzi in ascolto si sono divertiti e annotano: “questa giornata ci ha fatto capire molto, in riferimento al modo in cui dobbiamo guardare il mondo , senza timore alcuno; non dobbiamo temere il mondo , ma essere forti con noi stessi e soprattutto non aver paura di dialogare con Dio”. Queste le parole semplici espresse da una ragazza presente all’incontro. Ma parole veramente eloquenti visto che emergono due punti forti: la fiducia in se stessi e il dialogo intimo con Dio, per trarre maggior forza e sostegno. Il racconto delle testimonianze e delle varie esperienze di vita ha catturato l’attenzione dei giovani e li ha condotti a riflettere sul concetto di libertà , passando attraverso l’accettazione di sé e degli altri, evitando ogni forma di emarginazione e di omologazione. Ecco che la libertà diviene piena di senso , si coniuga con la felicità e conduce alla verità . Più di una luce si è accesa negli occhi degli studenti, le parole contrassegnate di autenticità hanno scaldato il loro cuore trasmettendo fiducia nel prossimo e nel futuro, con l’assicurazione sincera che altre scelte sono possibili e che il mondo non va a senso unico. Anche i docenti hanno imparato una lezione: quella della ricerca di senso, quella della valorizzazione della persona, quella dell’incoraggiamento, quella del dialogo sempre aperto. Giornate entusiasmanti. Davvero bella questa lezione: il valore dello stare bene con se stessi , la ricerca dell’armonia e della pace interiore. Grazie frati di Assisi ! Tornate più spesso a trovarci. Intanto noi proveremo a vivere, insieme con i nostri studenti, secondo quanto ci avete suggerito anche se non sarà sempre facile e i risultati, forse, non saranno gli stessi. 60 INCONTRI un giorno speciale Antonio Pansini, Pasquale Lamparelli 5°A Il secondo lunedì di Dicembre dell’anno appena trascorso, un lunedì come tutti gli altri, ha visto protagonisti gli alunni delle classi 5^A e 5^D dell’I.T.C. “A.M. Tannoia” sede staccata di Ruvo di Puglia assieme a quegli esseri umani considerati incompatibili con la società di tutti i tempi, ma capaci di ampliare gli orizzonti morali di noi, gente comune, gente abituata a relazionarsi nella collettività senza riuscire mai a trovare la vera felicità. Ebbene sì! Spesso ci si chiede dove risiede la felicità, non accorgendosi che è sotto i nostri occhi. E’ questo ciò che ci ha comunicato Felice Mangiarano, uomo diversamente abile, ma ricco di valori morali, residente all’ “Opera Don Uva” di Bisceglie, che si è fatto portavoce di quelle altre persone con i suoi stessi problemi, incapaci di esprimersi con le parole, ma in grado di trasmettere sentimenti ed emozionare chiunque con l’espressione del viso o con dei semplici gesti. Immersi nell’ampiezza della “Casa Provvidenza”, che ha accolto dal 1922 fino ad oggi migliaia di pazienti neuropatici, minorati psichici o affetti da altre patologie con lo scopo di curarli, assisterli, riabilitarli e risocializzarli, abbiamo visitato i vari laboratori della struttura e osservato i reparti di breve degenza e lunga degenza. Il particolare che ci ha lasciati esterrefatti e sbalorditi è stato la voglia di vivere e la gioia delle persone che ci risiedono: dai pazienti ai loro assistenti che con tanto amore ed impegno insegnano loro a suonare uno strumento o a realizzare eccezionali manufatti e a vivere la vita al meglio. In questo contesto, Gigi e Francesco, due ragazzi ospitati dal Don Uva, ci hanno deliziato nei loro laboratori con canzoni e balletti quasi come fossero professionisti ed è lì che è stato facile notare tutta la loro gioia di vivere, tutto il loro entusiasmo e tutte le loro abilità apprese con costante impegno. In seguito, Felice Mangiarano, così come i suoi amici, ci ha raccontato la sua vita e tutte le difficoltà incontrate, a partire dal difficile rapporto avuto con i genitori che non lo accettarono e lo ripudiarono, per finire alla difficile o quasi impossibile integrazione nella società attuale, piena di pregiudizi e infondate considerazioni. Al termine della visita, noi studenti, invitati ad assistere alla visione dei filmati girati dalle suore durante le loro innumerevoli missioni in Argentina, ed al racconto di Felice, abbiamo compreso il vero senso della vita, messo a fuoco dal mondo dei disabili ed il profondo insegnamento che le Ancelle e tutti i componenti della Divina Provvidenza tentano ogni giorno di diffondere. 61 ALCOOL E DROGA: I NEMICI DELLA VITA INCONTRI Giuseppe Auricchio 4°A Noi alunni dell’Istituto Tecnico Commerciale Tannoia di Ruvo, nel mese di Marzo, abbiamo assistito ad un’assemblea d’istituto diversa dalle altre, perché sono venuti a trovarci due ragazzi che in passato hanno avuto una vita difficile per problemi di droga ed alcool ed ora vivono in una comunità che li accoglie e che,soprattutto, cerca di curare queste persone: è la comunità C.A.S.A . Essi hanno raccontato le loro esperienze di vita segnate dalla dipendenza da sostanze nocive e tossiche per l’organismo, come l’alcool e la droga. Sono state esperienze davvero brutte derivate da delusioni personali o da situazioni familiari disagiate, ma soprattutto da cattive amicizie che hanno portato questi ragazzi all’assunzione di queste sostanze distruttive dal punto di vista fisico, provocando conseguenze che ormai tutti conosciamo, soprattutto a livello psicologico dato che esse fanno perdere completamente la padronanza della propria ragione. Questi due ragazzi sono stati vittime di un fenomeno che si è espanso sempre più, ma per fortuna essi hanno avuto la forza di riflettere e di reagire,affidandosi, pur con molte difficoltà e per diverse volte, alla comunità C.A.S.A che si è mostrata sempre disponibile ad accoglierli per il recupero. Alla fine dell’assemblea, sia gli studenti che i professori emozionati, hanno rivolto delle domande ai due ragazzi, i quali hanno risposto adeguatamente a tutti. Dalle loro parole sono emersi valori importanti, che non sono stati smarriti del tutto nel periodo buio,come la voglia di continuare a vivere normalmente , di lavorare, di costruirsi una famiglia, ma soprattutto di sconfiggere i pregiudizi che la gente ha ancora verso di loro, perché è brutto giudicare senza conoscere fino in fondo una persona. Ed infine soprattutto è emersa una cosa importantissima: la vita è una sola, e non bisogna assolutamente sciuparla! 62 il decennio delle stragi incontri Daniele Vino 4°B Giovedì 10 Maggio 2012, in seguito alla morte ancora misteriosa dell’anarchico visione nel giorno precedente del film Pinelli. “Romanzo di una strage” di Marco Tullio La conversazione è stata animata da Giordana, nella biblioteca dell’istituto il un vero e proprio dibattito tra il Prof. Dott. Daniele Morgese, ex-alunno del Urbano e il Dott. Morgese al quale nostro istituto, ha tenuto un seminario, hanno partecipato anche gli studenti rivolto alle classi Quinte, nel corso del comprendendo che quegli eventi sono quale ha approfondito il periodo degli ancora da approfondire. anni di piombo, uno dei più tristi della È stata la dimostrazione che la storia storia del nostro Paese. è una disciplina sempre attuale ma Operando una scelta di passi tratti sottovalutata e che solo con incontri da vari testi (S. Zavoli, La Notte specifici come questo, gli alunni trovano della Repubblica, F. Vino, Una storia più stimoli e spunti di riflessione per offuscata) si è parlato dei primi conoscerla. scontri fra studenti e polizia alla fine L’incontro si è concluso con un invito da degli anni ‘60, delle rivolte che hanno parte del Dott. Morgese a noi studenti caratterizzato il decennio successivo e a non evitare lo studio e a pensare che delle stragi che hanno creato tensione in un futuro non molto lontano, gli studi nell’Italia di quel periodo, come quella attuali ci saranno d’aiuto: dichiarazione di Piazza Fontana a Milano e quella di questa accolta dagli applausi di noi Piazza della Loggia a Brescia, e della studenti ormai vicini alla maturità. 63 sport UN’INSOLITA GIORNATA SPORTIVA Marco Ruta 3°C Il 3 Maggio 2012 presso il Palacolombo si sono tenute le finali di 3° e 4° posto e la finalissima del torneo di calcio a 5 dell’ITC Tannoia-Ruvo. Marilisa Di Bisceglie (3°D) sulle note di “Turning Tables” e Lidia d’Abramo e Celeste Piergiovanni (3°D) su quelle di “Shoulder to shoulder”. La giornata è iniziata alle 9:30 con il fischio d’inizio dell’arbitro che sanciva l’avvio della partita nella quale si affrontavano le classi 5°D e 5°B. La partita è terminata a favore della 5°D per 10-3 con un’ottima prestazione di Peppe Auricchio e Gianmarco de Palma. Sorprendente lo spettacolo offerto dalla “saracinesca” Giampiero Loreti e dalla triade, con inventiva pari a quella del grande Barça, composta da Dino Rubini, Giuseppe Fidelfo e Luca Tempesta. Non meno degne di nota le prestazioni degli altri componenti delle squadre che hanno permesso di vivere appieno questa grande partita. A fine partita si sono esibiti in una grande performance il campione italiano di balli latino-americano Francesco Garofalo (4°D), la sua partner Marica Laraspata e Valentina Testini (3°D). Nell’intervallo abbiamo assistito a due esibizioni di danza contemporanea che vedevano rispettivamente coinvolte Gradevole e apprezzato anche l’intermezzo su base hip hop offerto dalle già menzionate ragazze di 3°D. La giornata è terminata con la finalissima tra la 4°B e la 4°C conclusasi con il risultato di 7-4 grazie all’ottima prestazione di Vincenzo de Sario, Sabino Mariani e Carlo Parisi. I nostri ringraziamenti vanno al Prof. Guastamacchia per l’organizzazione e per aver reso possibile la partecipazione alle manifestazioni del Maggio Sportivo 2012. 64 alla scoperta della sicilia viaggi Gli alunni di 3°D Finalmente sul traghetto! L’acqua dello stretto scorre schiumeggiante sotto di noi e, mentre la costa calabrese si allontana, il nostro sguardo si ferma sulle due mitiche rupi che si fronteggiano dalle opposte sponde: Scilla e Cariddi. Chiudiamo gli occhi: per un istante sentiamo vibrare dentro di noi la “febbre del viaggio” e, come Ulisse o Enea, ci prepariamo ad affrontare i due antichi mostri da sempre a guardia dello Stretto. Con spirito intrepido riusciamo a sfuggire alle fauci fameliche di Scilla e all’abbraccio mortale di Cariddi e, finalmente salvi, giungiamo a Messina. Il suolo siciliano ci accoglie generoso per rivelarci i suoi tesori… Ma eccoci di nuovo in pullman. Riprendiamo il nostro viaggio rivestendo panni a noi più familiari: quelli di studenti di terza superiore dell’ITC “Tannoia”di Ruvo in visita di istruzione. Abbastanza stanchi e insonnoliti, peraltro, dopo la levataccia di nove ore fa e la partenza nel cuore della notte; ma, nello stesso tempo, entusiasti di vivere questa esperienza di viaggio e di aggregazione in un contesto diverso da quello scolastico. Prima tappa del nostro itinerario: Taormina-Mazzarò, località in cui si trova l’albergo che ci ospiterà. Subito dopo il pranzo un breve percorso in funivia ci consentirà di raggiungere e di visitare, guidati dai nostri quattro docenti accompagnatori, il centro storico di Taormina e il suo”fiore all’occhiello”: il Teatro greco. Siracusa, con i suoi monumenti ricchi di storia e di suggestioni mitiche, sarà la tappa del secondo giorno di visita; il terzo giorno, invece, sarà dedicato ad un sito di interesse naturalistico: Le gole dell’Alcantara. Ma in tutto questo programma, così “intensamente” culturale, non mancherà di certo il divertimento: tanta buona musica, scherzi goliardici, risate a volontà e, chissà, anche un po’ di trasgressione?!... 65 Con Parigi nella mente e nel cuore viaggi Prof.ssa Giacoma Stasi e Prof.ssa Rosa Volpe Lo scorso 27 settembre 2011 sono rientrati da Parigi e hanno ripreso, con energie rinnovate e una marcia in più, il loro percorso scolastico i 15 alunni dell’ITC “Tannoia” di Ruvo di Puglia, insieme alle due tutor del progetto PON “Le français en marche” Prof.sse Stasi G. e Volpe R. Le tre settimane trascorse in quella festa di immagini ed emozioni , in quel concerto di suoni e di odori che è la ville Lumière , hanno regalato ai partecipanti un bagaglio notevole di esperienze , di novità nonché entusiasmo e propositi di impegno per il futuro . Lo stage linguistico a Parigi ha fornito grandi occasioni: dall’impegno del corso intensivo di 60 ore di lingua francese, con insegnanti madrelingua, alla condivisione della vita quotidiana con le famiglie di accoglienza , in una straordinaria dimensione multiculturale; dallo studio della lingua allo studio del patrimonio storico-artistico e culturale effettuato sul campo grazie alle numerose visite guidate organizzate dall’agenzia formatrice e proposte dalle tutor. Il gruppo ha vissuto intensamente il tempo a disposizione approfittando di occasioni uniche quali quella di visitare il palazzo dell’Eliseo, durante le Giornate Europee del Patrimonio (17-18 settembre) oltre che altri siti di interesse storico e artistico. Notevole è stato anche l’interesse suscitato dalla visita aziendale nel tempio dello champagne della Maison G.H. Mumm a Reims. Infine le ansie dell’ultimo giorno con l’esame conclusivo per ottenere la certificazione presso il centro ASLC a Parigi, con docenti esaminatori madrelingua. L’esperienza si è felicemente conclusa con i complimenti dei referenti stranieri e le manifestazioni di affetto delle famiglie di accoglienza, preludio di futuri incontri e relazioni. Le tutor hanno potuto apprezzare i progressi nella comunicazione linguistica ma anche la crescita umana e culturale dei ragazzi fin dal momento in cui si sono aperte le porte dell’aereo ed essi si sono immersi nei meandri delle linee del metrò parigino che li ha accolti e stupiti. Sembra essere proprio il metrò la metafora più adatta a descrivere questa splendida avventura. La città è stata vissuta fino in fondo a cominciare dal luogo in cui la curiosità tipica del viaggio ha preso tutte le direzioni e dove la meravigliosa lingua francese veniva pronunciata dall’umanità diversa che tutti i giorni affolla il metrò. 66 viaggi A CONTATTO CON L’EUROPA Italia, Spagna, Belgio, Slovenia, Slovacchia... unite per cinque giorni Serena Scardigno 3°B, Celeste Piergiovanni 3°D, Domenico Pardini 4°D Bellissima esperienza quella che ha visto noi studenti dell’I.T.C Tannoia incontrare i coetanei europei e trascorrere diversi giorni insieme, condividendo ogni momento della giornata, con la finalità di conoscersi, condividere e sentirsi europei. Nell’ambito del progetto Europeo Comenius “Different Roots but equal as European”, coordinato dal professore di lingue straniere Cataldo Olivieri, presso il nostro istituto, nel mese di Ottobre, si è tenuto il primo incontro con le delegazioni provenienti da: Belgio, Spagna, Slovenia, Slovacchia. Dal 25 al 29 ottobre, noi ragazzi italiani abbiamo ospitato i nostri nuovi amici. Nell’attesa l’ansia cresce, e il desiderio di incontrarli aumenta sempre più. Ed eccoci al 25 ottobre: i corrispondenti arrivano. Il primo giorno passa tra una chiacchiera e l’altra, per conoscerci meglio, ma c’è ancora un po’ di imbarazzo o forse timidezza che sicuramente svanirà nel corso dei giorni. La mattina seguente ci incontriamo tutti a scuola per una conferenza sulle varie culture dell’Unione Europea, tenuta dalla professoressa universitaria Rosa Parisi docente di Antropologia. Dopo un pranzo veloce, via tutti in pullman verso il Castel del Monte. Ed è proprio qui, in pullman, che iniziamo tutti quanti a prendere confidenza: inglese, francese, spagnolo, italiano parliamo in tutti i modi pur di comprenderci e ci riusciamo benissimo. Tornati dall’escursione, trascorriamo la serata insieme, come del resto tutte le altre successive. Nei giorni seguenti si alternano momenti di lavoro comunitario ed escursioni che ci portano a visitare Alberobello e Bari. Le serate trascorrono tra passeggiate, incontri in pizzeria e scambi di esperienze. 67 Ci ritroviamo la mattina del 29 ottobre, giorno della partenza, tutti riuniti fuori dalla scuola davanti al pullman, ma questa volta, il pullman non ci accompagnerà nelle varie escursioni facendoci divertire, ma riaccompagnerà i nostri nuovi amici nei loro paesi di provenienza.; tra una lacrima ed un abbraccio vediamo quel pullman allontanarsi. Non ci resta che aspettare il prossimo incontro e nel frattempo continuiamo a coltivare la nostra amicizia telematicamente lavorando per il progetto europeo a cui facciamo riferimento: l’integrazione nelle scuole di studenti con radici etniche diverse. Ma per alcuni di noi, a distanza di quattro mesi, c’è stata la possibilità di rincontrarli. Destinazione: Las Palmas De Gran Canaria (Isole Canarie). Un posto incantevole, che ci ha fatto sentire in estate anche se eravamo a metà Febbraio, dal 14 al 18. Sono stati cinque giorni meravigliosi: vivere a contatto con un’altra cultura è una cosa bellissima, che ci ha arricchito molto. Abbiamo potuto conoscere le tradizioni, i modi di vivere dei ragazzi spagnoli, l’organizzazione della loro scuola, come trascorrono il tempo libero, e in fin dei conti, non siamo poi cosi diversi. Abbiamo visitato luoghi meravigliosi, spiagge bellissime: visti sui depliant. Ma soprattutto abbiamo conosciuto nuove culture, tradizioni e ci siamo messi in gioco nel parlare una lingua straniera: l’inglese la lingua ufficiale. Fine aprile dal 22 al 26 , terzo incontro: Vranov Nad Topl’ou (SLOVACCHIA). Un posto inaspettato, ricco di natura, arte, cultura e tradizioni che va contro tutti i pregiudizi sull’ Europa dell’Est. Sono stati cinque giorni perfetti dove abbiamo conosciuto la cultura slovacca. In occasione di questo meeting, abbiamo affrontato varie tematiche riguardanti razzismo e immigrazione cercando foto, articoli, prove che hanno portato poi alla vittoria del team italiano nel concorso finale per la foto migliore che riassumesse questi temi. La foto vincitrice e la relativa didascalia sono allegati a questo articolo. Nei giorni seguenti, il rapporto tra tutti noi è cresciuto tanto da piangere al momento della partenza. Esperienza emozionante che ci ha fatto crescere sotto tutti i punti di vista. All’inizio avevamo una paura tremenda di non riuscire a comunicare, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e siamo tornati in Italia soddisfatti di noi. Ed ora non ci resta altro, che aspettare il prossimo incontro... 68 viaggi PRIMO PASSO PER DIVENTARE CITTADINI EUROPEI Francesca De Astis, Francesco Paolo de Chirico, Francesca Gallina, Francesca Pardini E’ l’Europa delle banche quella dei giovani europei? …E’ L’Europa dello spread e dei banchieri quella che sognano i giovani europei? NO, assolutamente No: Le nostre aspettative sono ben altre e le iniziative dedicate a noi giovani sono ben altre. L’Europa offre molteplici opportunità di studio, scambio, volontariato e lavoro per giovani universitari, giovani imprenditori e soprattutto studenti. Questa è stata la nostra scoperta. Il 69 nostro team di lavoro attivo presso il punto ATE/ Eurodesk dell’ I.T.C. Tannoia, per la prima volta, ha partecipato ad un Infoday, organizzato dalla prestigiosa Università” Ca’ Foscari” di Venezia, in collaborazione con il punto Eurodesk della città, l’ANG (Agenzia Nazionale Giovani), l’Associazione Giovani Imprenditori. A presiedere la giornata, lo stesso Rettore dell’Università, che sottolinea l’importanza della informazione e subito dopo, la presentazione del programma Gioventù in Azione in tutte le sue differenti possibilità. Abbiamo scoperto così che il programma “Youth on the Move”, destinato ai giovani dai 13 ai 30 anni dei 27 paesi europei promuove la mobilità finanziata dei giovani nello spazio europeo. Con il programma Gioventù in Azione viene dunque offerta l’opportunità a noi giovani di viaggiare, vivere, lavorare, studiare, in Europa, se solo troviamo la voglia di conoscere il mondo fuori dal nostro piccolo, protetto mondo familiare e misurarci con il nuovo e il diverso cogliendo le opportunità che l’Europa ci offre. Parte da qui la nostra sfida, per diventare Cittadini Europei: lavorare insieme ai nostri “colleghi” europei, progettare insieme a loro, trascorrere del tempo che ci permetta di conoscerci a vicenda, confrontarci su vari settori: cultura, arte, sostenibilità, educazione, lavoro e cooperazione allo sviluppo. Abbiamo sperimentato la conoscenza diretta come un valore aggiunto, ed è di fatto l’unico strumento che permette a pieno l’abolizione delle barriere di qualsiasi genere. Attraverso le molteplici esperienze di apprendimento non formale è possibile acquisire competenze che migliorano il nostro sviluppo personale e professionale. Quando siamo tornati a Ruvo, ancora presi dal fascino e dalla vivacità degli incontri di Venezia, abbiamo riportato una gran voglia di fare nuove esperienze, ma sopratutto abbiamo compreso che l’informazione è davvero il primo passo per poter accedere ad un’ Europa sconosciuta. I nostri obiettivi sono stati quelli di informare gli studenti della nostra partecipazione alla giornata d’informazione, e in particolare d’illustrare tutte le iniziative e i programmi europei dedicati ai giovani. Lasciando da parte le realtà dei nostri piccoli e chiusi paesi, abbiamo compreso l’importanza dell’attivo impegno civile, della passione, della voglia di conoscere ed esplorare nuovi luoghi: ci siamo sentiti insomma, CITTADINI EUROPEI. 70 RIDIAMOCI SU IL GIORNALE DELL’ISTITUTO TECNICO STATALE COMMERCIALE E PER IL TURISMO “PADRE A.M. TANNOIA” CORATO - RUVO DI PUGLIA ANNO XII - Numero unico · maggio 2012 DIRETTORE EDITORIALE Dirigente Scolastico Prof.ssa Caterina Montaruli A CURA DI Francesco Lauciello Paolo Stragapede CON LA COLLABORAZIONE DI Prof.ssa Giacoma Stasi Prof.ssa Maria Summo Prof.ssa Nicoletta De Feo REDAZIONE SEDE DI RUVO DI PUGLIA GRAFICA E IMPAGINAZIONE FRANCESCO LAUCIELLO PAOLO STRAGAPEDE WWW.ITCTANNOIA.IT ISTITUTO TECNICO STATALE COMMERCIALE E PER IL TURISMO PADRE A.M. TANNOIA CORATO - RUVO DI PUGLIA con il patrocinio del COMUNE DI RUVO DI PUGLIA Sogno di una notte di mezza Estate Liberamente tratto da W. Shakespeare Rappresentazione finale del laboratorio espressivo teatrale curato dal regista G. De Leo MERCOLEDÌ 30 MAGGIO 2012 EX CONVENTO DEI DOMENICANI - RUVO DI PUGLIA Onda sonora le contaminazioni musicali che si propagano nel Mediterraneo Gli alunni dell’ITC Tannoia e la Municipale Balcanica in concerto MARTEDÌ 5 GIUGNO 2012 EX CONVENTO DEI DOMENICANI - RUVO DI PUGLIA Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Caterina Montaruli grafica francescolauciello · fl[email protected]