L`allattamento al seno, per un bimbo più sano
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L`allattamento al seno, per un bimbo più sano
B Roma Periodico di comunicazione sanitaria divulgativa della ASL RMB a cura del Progetto Archimede Novembre 2010 news L’allattamento al seno, per un bimbo più sano >> Influenza stagionale Il vaccino come migliore difesa L a campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2010-2011 è iniziata il 15 ottobre e terminata il 31 dicembre 2010. Sulla base delle indicazioni fornite dalle Circolari annuali del Ministero della Salute, il Servizio vaccinale aziendale offre gratuitamente la vaccinazione alle seguenti categorie: 2 A. Soggetti di età ≥ 65 anni al 31/12/2010 B. Soggetti di età superiore a 6 mesi e inferiore a 65 anni affetti da: • malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva - BPCO); anche ricorrenti per i soggetti di età inferiore ai 9 anni • malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite • diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI > 30 e gravi patologie concomitanti) • malattie con insufficienza renale • malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie • tumori • malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV • malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali • patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici • patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, come ad esempio, le malattie neuromuscolari C. Soggetti di età superiore a 6 mesi e inferiore a 18 anni in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale D. Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza E. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti F. Medici e personale sanitario di assistenza G. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio H. Personale delle Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Polizia Provinciale, Polizia Municipale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia penitenziaria, Guardia Forestale), Vigili del Fuoco e personale della protezione civile I. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte d’infezione da www.aslromab.it • • • • • J. • • • • • virus influenzali non umani: allevatori addetti all’attività di allevamento addetti al trasporto di animali vivi macellatori e vaccinatori veterinari pubblici e libero-professionisti Altri soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, quali: altre forze armate personale degli asili nido, di scuole dell’infanzia e dell’obbligo addetti poste e telecomunicazioni volontari servizi sanitari di emergenza personale di assistenza case di riposo Le Aziende sanitarie hanno fornito ai Servizi e ai Medici di Medicina generale (MMG) e ai Pediatri di Libera scelta (PLS), le dosi di vaccino richieste secondo le modalità concordate, ottimizzandone la distribuzione. Al fine di favorire una migliore organizzazione e programmazione delle attività da parte dei diversi comparti vaccinali, è stata data facoltà alle Aziende di prevedere, limitatamente al periodo 15 ottobre-20 novembre 2010, che i soggetti appartenenti alle categorie di cui al punto 2 del Protocollo [lettere da a, b, c)] possano usufruire dei Servizi vaccinali aziendali solo previa prescrizione del proprio MMG/PLS, laddove quest’ultimo partecipi alla campagna. Ad ogni modo, i medici di Medicina generale e i pediatri di libera scelta, la cui partecipazione e il cui impegno all’interno del modello organizzativo della campagna sono stati fondamentali e determinanti per il raggiungimento dei risultati sin qui conseguiti, contribuiscono anche quest’anno al conseguimento degli obiettivi regionali relativi alla campagna di vaccinazione antinfluenzale. Prima di effettuare la vaccinazione, il medico vaccinatore informa l’assistito sulla non obbligatorietà della vaccinazione, sul tipo di vaccino che verrà somministrato, sui benefici e i rischi connessi alla vaccinazione, anche in relazione alle condizioni di salute del singolo soggetto nonché sul trattamento dei dati personali richiesti. La prestazione del consenso al trattamento dei dati personali da parte dell’assistito è obbligatoria al fine di ottenere la somministrazione del vaccino; in caso di rifiuto della prestazione del consenso il vaccino non va somministrato. Tipologie di vaccino disponibili Sono attualmente in commercio le seguenti tipologie di vaccino antinfluenzale: • Vaccino inattivato preparato con virus frammentati (split virus) • Vaccino inattivato contenente l’antigene di superficie (subunità) • Vaccino inattivato contenente l’antigene di superficie adiuvato con MF59 • Vaccino inattivato contenente l’antigene di superficie con l’utilizzo di strutture virosomiali come carrier e adiuvante • Vaccino intradermico (dalla stagione 2010-11): è un vaccino split, confezionato in una siringa particolare che consente di inoculare nel derma la dose desiderata (concentrata in 0,1 ml di volume). Il vaccino intradermico sfrutta i particolari meccanismi immunitari che si attivano nel derma e potenziano la risposta immunitaria anche nei pauci – rispondenti alla somministrazione intramuscolare • Il vaccino antinfluenzale deve essere conservato a temperature comprese fra 2°C e 8°C, al riparo dalla luce e da fonti di calore e non deve essere congelato • I vaccini inattivati contro l’influenza, se conservati ad una temperatura corretta, tra 2°C e 8°C, rimangono stabili per almeno un anno; il congelamento ne altera la potenza Controindicazioni alla vaccinazione Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a: »» lattanti al di sotto dei sei mesi; »» soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico alle proteine dell’uovo o ad altri componenti del vaccino; »» soggetti che hanno sviluppato severe reazioni a vaccino antinfluenzale nel passato; »» soggetti che hanno manifestato sindrome di Guillain Barrè entro 6 settimane dalla somministrazione di vaccino antinfluenzale. »» False controindicazioni oo Allergia alle proteine dell’uovo. In tal caso, il paziente deve essere inviato a visita e sottoposto a test allergologici. L’esecuzione del test e la somministrazione del vaccino, in caso di positività al test, devono essere fatti da personale specialistico e in ambiente protetto; oo infezioni lievi; oo trattamento con cortisonici (per via topica o sistemica) a basso dosaggio e per brevi periodi di tempo. Precauzioni La vaccinazione antinfluenzale deve essere rimandata in caso di malattia febbrile in atto. Una infezione lieve, senza compromissione dello stato generale, anche se accompagnata da leggero rialzo termico, non è una controindicazione alla vaccinazione. Un’ infezione moderata o grave, accompagnata o no da febbre, costituisce un valido motivo per rimandare la vaccinazione. In questo modo, si eviterà che le reazioni secondarie alla vaccinazione possano aggravare la malattia presente, o anche che le manifestazioni della malattia presente siano considerate come delle complicanze alla vaccinazione. La condizione di sieropositività per HIV non costituisce di per sé una controindicazione alla somministrazione della vaccinazione antinfluenzale. Nei soggetti HIV positivi con bassi valori di linfociti T CD4+, la somministrazione del vaccino potrebbe non evocare una risposta anticorpale a titoli considerati protettivi. Una seconda dose di vaccino in questi soggetti non migliora la risposta anticorpale in modo sostanziale. Reazioni indesiderate al vaccino antinfluenzale Gli effetti collaterali riferiti più frequentemente dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali: dolore, eritema, tumefazione nel sito di inoculo. Altre reazioni indesiderate riferite con frequenza, soprattutto in persone mai vaccinate in precedenza, consistono in: malessere generale, febbre, mialgie, con esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione della vaccinazione e della durata di 1 o 2 giorni. Segnalate anche reazioni allergiche del tipo ipersensibilità immediata (orticaria, angioedema, asma), soprattutto in persone con ipersensibilità nota alle proteine dell’uovo o ad altri componenti del vaccino. Quest’ultimo è disponibile presso il proprio medico di medicina generale o presso il pediatra di libera scelta. www.aslromab.it 3 >> Nutrire con latte e carezze L’importanza dell’allattamento naturale materno L’ allattamento come Comunicazione Allattare il proprio figlio e’ un modo per comunicare profondamente con un essere umano. Questa dialogo si basa sull’istinto presente in ogni donna e sulla capacità di saper interpretare i segnali del bambino. Il piccolo infatti e’ un essere sensibile sin dalla nascita in grado di lanciare messaggi. Latte di Mamma: le principali caratteristiche 4 Il latte materno è un alimento insostituibile nel primo periodo di vita. Nessun bambino è allergico al latte umano ed esso non è né troppo grasso né troppo povero perché si adatta alle esigenze di crescita del bambino, all’età, all’ora della giornata, all’inizio e alla fine della poppata. oo Il latte materno risponde perfettamente ai requisiti di alimentazione del bambino: contiene la giusta quantità di proteine, di carboidrati, di grassi, di minerali e di vitamine necessari per la crescita ed il suo sviluppo fisico e neurologico. oo È più facile e rapido da digerire. È un alimento vivo che contiene anticorpi, leucociti (determinanti per combattere le infezioni, soprattutto respiratorie e gastrointestinali), enzimi, ormoni ed altre cellule attive essenziali per una buona salute. oo Il latte materno è conveniente e sicuro, è sempre pronto alla giusta temperatura (38°), non necessita di preparazione né di sterilizzazione. oo Allattare al seno è gratificante per la coppia madrebambino: aiuta nel processo di attaccamento, nelle donne la capacità di produrre cibo rafforza l’autostima e il bambino allattato si sente contenuto e protetto. oo L’allattamento al seno è anche un fattore ecologico. Il latte in polvere viene prodotto da grandi industrie che generano notevoli prodotti di scarto e consumo di energia, oltre ad usare la plastica per le bottiglie e gli accessori per l’allattamento artificiale. Altri benefici sono: • Costo nullo; • Praticità, non occorre preparare biberon, lavarli, sterilizzarli; • Comodità, specialmente nelle ore notturne; • Ritorno più rapido dell’utero alle condizioni normali: involuzione uterina; • Previene il rischio di emorragie post partum; • Ritorno più rapido della madre al peso pre-gravidico poiché si consumano calorie materne; www.aslromab.it • Riduce il rischio di tumori al seno pre-menopausale; • Migliore rimineralizzazione ossea nel post-partum con riduzione del numero di fratture d’anca; • Riduce la depressione post-partum. Come il corpo produce il latte Il seno è costituito principalmente da tessuto ghiandolare che è adibito alla sintesi del latte il quale viene prodotto grazie alla suzione del bambino e all’ azione di ormoni e di riflessi nervosi. Quando il bambino succhia si attivano i due riflessi, produzione ed eiezione del latte, che fanno in modo che esso arrivi al momento giusto e nella giusta quantità. Più il bambino succhia e maggiore è il latte che la mamma produce. Per questo è importante che la mamma attacchi spesso il bambino al seno nei giorni successivi al parto senza seguire orari fissi ma su richiesta del bambino. La suzione del bambino al seno stimola le terminazioni nervose nel capezzolo le quali inviano messaggi al cervello. L’ipofisi riceve questi messaggi e con il sistema circolatorio invia la prolattina alle ghiandole mammarie che secernono il latte. Il primo incontro Il momento migliore per avvicinare il bambino al seno è durante la prima ora di vita: è un eccellente benvenuto al mondo. In questi primi momenti il bambino è maggiormente pronto a succhiare. Il Colostro Durante i primi giorni dopo il parto le mammelle sono soffici e sembrano vuote, ma al loro interno è presente, a partire dal settimo mese di gravidanza, una quantità di un latte di colore giallastro chiamato colostro. Le sue proprietà sono un alto tenore proteico e un basso contenuto di grassi. Inoltre è ricco di sostanze che difendono il piccolo dalle infezioni e di vitamine, sali minerali e fattori di crescita che aiutano lo sviluppo dell’intestino, ancora immaturo, del lattante. È un alimento in grado da solo di soddisfare pienamente il fabbisogno del neonato durante i primi giorni di vita. Ha inoltre una funzione lassativa e favorisce l’espulsione del meconio, ossia le prime feci del neonato. Il colostro muta gradualmente verso la decima giornata in latte maturo. La montata lattea Come attaccare il bambino al seno Tre giorni successivi al parto la produzione di latte comincia rapidamente ad aumentare e si assiste alla cosiddetta ‘montata lattea’ che spesso è accompagnata da un aumento della temperatura del seno con seni turgidi e dolenti per la maggiore quantità di latte presente. In questi casi bisogna: □□ offrire spesso il seno al bambino; □□ applicare impacchi caldo-umidi; □□ eseguire un lieve massaggio per facilitare la fuoriuscita del latte; □□ attaccare il bambino dopo aver svuotato un po’ il seno. I disturbi della montata regrediscono entro le 24 ore successive. Sostenendo la mammella puoi invitare il bambino ad aprire bene la bocca: puoi toccare il suo labbro col capezzolo ed introdurlo quando il bambino avrà la bocca bene aperta. Il bambino deve avere tutto il capezzolo e parte della tua areola in bocca. A volte è necessario fare vari tentativi fino a che non vedrete che il bambino ha le labbra poggiate al seno come una ventosa. Quando il bambino sarà attaccato nel modo corretto succhierà velocemente, con piccole pause che aiutano il tuo riflesso di secrezione. Quando il flusso del latte si stabilizza anche la suzione diventa regolare e profonda: lo potrai sentire chiaramente deglutire. Se il bambino è ben attaccato vedrai che: Come allattare Per allattare con successo ed evitare possibili problemi di suzione, di produzione, di traumi ai capezzoli, di ingorghi e mastiti, è essenziale fin dalle prime poppate controllare e perfezionare il modo in cui il bambino si attacca al seno. La posizione della madre deve essere comoda e rilassata. Qualsiasi essa sia è importante che il corpo del bambino sia bene allineato, cioè con la testa in linea col bacino così il piccolo non dovrà ruotare il capo per potersi attaccare al seno, sarete pancia a pancia. Posizione giocatore da Rugby Sedute su un divano, con braccioli ponete il bambino tenendolo fra il braccio ed il fianco con le gambine dietro la vostra schiena e reggendogli la testina con la mano. Questa posizione è utile per i bambini che hanno difficoltà ad attaccarsi, poichè la madre può vedere meglio e può far attaccare meglio il bambino. Posizione seduta/2 Lo stare seduta a terra poggiandosi ad una pila di cuscini aiuta a rilassarsi completamente. Le gambe incrociate creano una vera culla per il bambino. Posizione sdraiata Allattare stando straiata va benissimo per un pasto notturno e può essere anche più comodo se hai dei punti di sutura. Coricati sul fianco con il cuscino sotto la testa. Sdraia il bambino sul fianco. Il suo mento tocca la mammella La bocca è ben aperta Il labbro inferiore è rovesciato in fuori Le guance sono rotonde e piene Si vede più areola libera sopra la bocca del bambino che sotto Se il bambino non è attaccato in modo corretto: »» Il mento non tocca la mammella »» La bocca non è bene aperta »» Il labbro inferiore è rovesciato in dentro »» Le guance rientrano e formano due fossette durante la suzione »» Si vede più areola libera sotto la bocca del bambino che sopra Allatta quando il bambino ne ha bisogno, quindi segui l’allattamento a richiesta cioè senza seguire orari prestabiliti. La fame non rispetta orari. Inoltre lascia che il bambino decida la durata delle poppate; considera che ogni bambino ha il suo tempo e ritmo di suzione per cui può impiegare dai cinque ai quaranta minuti circa per svuotare il tuo seno. Puoi allattare sempre anche se hai avuto un parto cesareo o prematuro. Riposa il più possibile, evita preoccupazioni e stress e non scoraggiarti perchè il latte arriverà nella quantità che il bambino desidera nel giro di pochi giorni.Aggregati a mamme che allattano al seno e non isolarti ma telefona ed incontra chi ti può incoraggiare. Telefona da Lunedì al Venerdì mattina al tuo consultorio oppure dalle 14:00 alle 20:00 a ‘Sos Mamma’ al 331/6694889 www.aslromab.it 5 Come tirarsi il latte Si possono presentare situazioni e circostanze in cui la mamma abbia necessità di tirarsi il latte. Una delle migliori tecniche per fare ciò è la spremitura manuale, è il metodo meno costoso sempre a disposizione e che richiede solo un po’ di pratica per imparare: Lavatevi le mani prima si iniziare; Mettetevi comode; Sostenete il seno con la mano a “mo’ di coppa”; Spingendo con la mano verso la gabbia toracica strizzate aritmicamente il pollice contro le altre dita intorno al bordo esterno dell’areola; Ruotate le mani intorno al seno così da raggiungere tutti i dotti galattofori; 6 Oppure con il tiralatte, sia manuale che elettrico, seguendo le istruzioni allegate; Se il latte fuoriesce con difficoltà si consiglia di fare impacchi caldo/umidi e di massaggiare il seno. Come conservare il latte spremuto: □□ Il latte che verrà usato entro quattro ore dalla spremitura può essere conservato a temperatura ambiente; □□ Se verrà usato entro le 72 ore dalla spremitura deve essere conservato in frigorifero fino al momento di darlo al bambino; □□ Il latte spremuto dovrebbe essere raffreddato nel frigorifero prima di essere congelato; □□ Una volta scongelato non può essere ricongelato; □□ Il latte spremuto va raccolto in contenitori sterili, biberon o sacchetti adatti alla conservazione del latte; □□ Le piccole porzioni di latte una volta raffreddate in frigo possono essere unite e date al bambino, oppure congelate mettendo sempre un’etichetta sul contenitore con giorno-mese; □□ Per riscaldare il latte tenuto in frigorifero è sufficiente tenerlo sotto l’acqua calda corrente perché possa raggiungere la temperatura ambiente, in modo tale che le sostanze nutritive non vengano distrutte. www.aslromab.it Cura del seno prima e dopo il parto L’aspetto della cura del seno durante la gravidanza riguarda essenzialmente l’adozione di un reggiseno appropriato. Per una buona cura del tuo seno non occorre molto, è sufficiente la normale igiene quotidiana. Quindi lavare il seno in acqua tiepida e sapone neutro ed adottare un reggiseno comodo senza cuciture che appiattiscano il capezzolo. Non occorre disinfettare in quanto sull’areola sono presenti i tubercoli di Montgomery che secernono un fluido protettivo che pulisce ed idrata il capezzolo, rendendolo morbido e con un odore che piace al bambino. Per idratare ulteriormente il capezzolo puoi usare qualche goccia del tuo stesso latte da spremere alla fine della poppata oppure puoi applicare prodotti contenenti lanolina pura o anche dell’olio o crema di calendula. Alcuni possibili problemi Le prime settimane di allattamento, costituiscono il periodo di rodaggio per voi e per il bambino. Il più delle volte tutto procede bene ma in qualche caso possono sorgere dei problemi che minacciano di compromettere o di interrompere per alcuni momenti l’allattamento Le ragadi Il capezzolo dovrebbe essere sempre mantenuto morbido e asciutto per prevenire le fastidiose ragadi. Le ragadi sono delle piccole fessurazioni che si possono creare sul capezzolo e che danno dolore durante la suzione. Cosa Fare: • Attaccare correttamente il bambino al seno • Non usare coppette assorbilatte foderate di plastica perché trattengono umidità • Lasciare il più possibile i capezzoli scoperti • Alla fine della poppata applicare alcune gocce del tuo latte sul capezzolo • Applicare, se occorre, pomate adatte • Non scoraggiarti, le ragadi durano pochi giorni • Chiedi aiuto e sostegno agli operatori del servizio Ingorgo Si ha l’ingorgo mammario quando il seno è maestoso, dolente, gonfio e caldo col capezzolo non più sporgente. Cosa fare: * Allatta spesso, da entrambi i seni il più a lungo possibile * Applica impacchi caldi sul seno per stimolare la fuoriuscita del latte, massaggiandolo verso il capezzolo * Quando il capezzolo è più morbido se vuoi puoi estrarre un po’ di latte, anche manualmente * È utile applicare al seno un cataplasma di argilla. Sostegno alla mamma che allatta La nascita di un bambino porta con sè grandi cambiamenti e costituisce un periodo critico di adattamento nel quale i neo genitori si trovano a confrontarsi con i nuovi ruoli, con la relazione con il bambino appena nato e con l’organizzazione dell’attività quotidiana. La donna anche fisicamente ha bisogno di recuperare la fatica dei cambiamenti avvenuti in pochissimi giorni ed è importante che al suo ritorno a casa abbia la possibilità di riposare e Mastite È un’infezione con febbre alta, rossore, gonfiore e dolore al seno. In tal caso: riposati, applica impacchi al seno di acqua e sale e mantieni svuotato il seno continuando ad allattare. Se l’infezione è grave puoi allattare il bambino col seno sano e togliere il latte dall’altro seno col ‘tiralatte’ o manualmente. Consulta il medico per l’eventuale prescrizione di antibiotici specifici. Scarsità di latte Cosa fare: oo Attacca spesso il bimbo al seno, almeno otto volte al giorno oo Riposa e rilassati oo Bevi e mangia adeguatamente oo Circondati di persone che ti incoraggino oo Visualizza il seno pieno di latte, fontane di latte oo Chiedi consiglio alle ostetriche del Consultorio familiare della tua zona. Non è vero che... Le donne miopi non possono allattare I capezzoli rientrati impediscono l’allattamento Il latte materno può essere poco nutriente, troppo pesante o poco digeribile Il latte viene solo ad alcune donne più fortunate Bere birra fa bene Il bambino è infastidito dal sapore del latte quando la mamma ha mangiato cibi con gusto forte, come cipolle o aglio Con il cesareo non si può allattare Il latte diventa cattivo se la mamma si arrabbia 7 di poter stare col proprio bambino e il proprio partner. Per questo sarà importante regolarizzare le visite di parenti e amici, organizzare un aiuto pratico per i lavori domestici, ma soprattutto la donna avrà bisogno di sentire intorno a sè persone che hanno fiducia nelle sue capacità. Avrà bisogno di affetto, presenza e sostegno in modo che si senta nutrita così come lei sostiene e nutre affettuosamente il proprio bambino. Ricordiamo infine che la donna potrà rivolgersi al Consultorio Familiare di appartenenza per qualsiasi necessità e sostegno. Nel Consultorio sono presenti diverse figure professionali quali Ostetriche, Ginecologi, Psicologi, Pediatri, Infermieri Professionali, che possono accogliere la richiesta di aiuto e rispondere ognuno con la propria specificità. All’interno del servizio è presente uno ‘Spazio Famiglia’ in cui la neo famiglia potrà riunirsi e confrontarsi con altri genitori supportati dalle diverse figure professionali. Inoltre è attivo un servizio ostetrico per il puerperio e l’allattamento fin dal primo giorno del tuo rientro a casa. www.aslromab.it Punti nascita Asl Roma/B Ospedale “Sandro Pertini” punto nascita I livello Sala parto 06 41433473 UOC Ostetricia e Ginecologia: Dir. Dr. M. Giovannini Referente per allattamento al seno: Coord.Ostetrica E. Giorgi UOC Pediatria Direttore f.f.: Dr. A. Andreuzzi Ospedale Policlinico Casilino punto nascita III livello Sala parto 06 2388252 UOC Ostetricia e Ginecologia Direttore: Dr. B. Cinque UOC Neonatologia e U.T.I.N. Direttore f.f.: Dr. P. Paolillo Referente per allattamento al seno: Dr. S. Vitale Consultori ASL RMB Sedi I distretto Via S. Benedetto del Tronto, 9 Referente: Ostetrica A.M. Del Vecchio Via di Pietralata, 497 Referente: Ostetrica M.P. Barbarini Via Rubellia, 2 Referente: Ostetrica S. Biscetti Telefono Fax 06-4102780 06-4102188 06-41435408 06-4504942 06-4190147 06-4190147 06-4143.6020 06-2410429 06-2598972 06-2156249 06-4143.6230 06-2253032 06-261513 06-266282 06-4143.6130 06-2009773 06-22460083 06-22485027 06-41435102 06-41435110 06-4143.6030 06-7696131 06-41434012 06-41434014 II distretto 8 Via Resede, 1 Referente: Ostetrica S. Brucchi Via Manfredonia, 43 Referente: Ostetrica A. Felici Via di Tor Cervara, 307 Referente: Ostetrica A. Angelini III distretto Via delle Canapiglie, 88 Referente: Ostetrica M. L. Piras Via di Torrenova. 20 Referente: Ostetrica M. Chiavacci Via Agudio, 3 Referente: Ostetrica S. Biscetti IV distretto Via Stazione di Ciampino, 41 Referente: Ostetrica G. Dell’Unto Via dei Levii, 10 Referente: Ostetrica C. Vecchione Via Rizzieri, 226 Referente: Ostetrica M. Fioravante www.aslromab.it >> Allattamento al seno Approfondiamo l’argomento con Patrizia Proietti, Ostetrica coordinatore Area Territoriale ASL Roma B Come mai le maggiori istituzioni mondiali sanitarie continuano a dare grande importanza all’allattamento al seno? più straniere e meno agiate rispetto alle residenti del X Municipio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unicef Patrizia Proietti riconoscono, ormai da 20 anni, l’importanza dell’allattamento al seno quale determinante di salute e di benessere per la madre e per il bambino. Quasi tutti i Paesi del mondo hanno posto in essere azioni normative atte a promuovere e sostenere l’allattamento materno esclusivo e prolungato. Tutte le nostre attività sono possibili grazie alle strategie poste in essere dalla Dott.ssa Patrizia Auriemma, direttore dei Consultori e coordinatrice del Dipartimento Tutela Materno infantile e della Genitorialità. E’ stata fatta una formazione per ‘Home Visiting’ mirata alla presa in carico, in equipe professionale integrata ostetrica/psicologo, delle donne con evidenti problemi relazionali ed individuate a rischio psico-sociale. Inoltre le ostetriche effettuano visite domiciliari in puerperio per il sostegno dell’allattamento in situazioni più complesse quali parti gemellari e/o prematuri. Qualche settimana fa il Collegio delle Ostetriche di Roma ha ospitato la ASL Roma B in un importante evento tenuto in Campidoglio. Di cosa si è parlato? In occasione della Settimana Mondiale dell’allattamento al seno, il primo ottobre c’è stato un evento dedicato alle mamme, ai bambini ed agli operatori impegnati nella promozione e nel sostegno dell’allattamento. Ho presentato, nella mia relazione, il progetto e i dati degli ambulatori ostetrici per l’allattamento al seno che sono nati nel 2007 e che oggi sono in tutte le dodici sedi consultoriali. Quale grado di sensibilità mostrano le donne alle campagne di sensibilizzazione all’allattamento? Le donne ed anche il loro partner sono molto rispondenti sia alle azioni per incrementare il parto spontaneo sia a quelle messe in atto per sostenerle durante tutto il periodo dell’allattamento. Ci sono distinzioni di adesione al progetto tra italiane e straniere o disagiate e abbienti? Riscontriamo una forte adesione sia delle donne straniere e meno abbienti sia delle donne italiane con livello culturale medio-alto. Molto dipende dalle zone: sicuramente le residenti del Municipio VIII sono per lo Sono previste anche visite in ambito domiciliare? E in caso di risposta affermativa in quale situazione? Esiste un periodo consigliabile di allattamento materno, un minimo da rispettare? Le evidenze scientifiche disponibili nazionali ed internazionali raccomandano sei mesi di latte materno esclusivo, lo svezzamento dopo i sei mesi di vita ed un allattamento integrato ad altri alimenti fin oltre il secondo anno di vita del bambino. Invece la media nazionale qual è? Sebbene tutte le regioni si stiano muovendo in tal senso, ad oggi non abbiamo dati confortanti; infatti la media nazionale dei bambini allattati al seno a tre mesi è ben al di sotto del 40% e scende drasticamente al di sotto del 10% a sei mesi, con punte diverse, ovviamente, a seconda se trattasi di regioni del centro, nord o sud. www.aslromab.it 9 >> Un donatore... è per sempre Un semplice gesto per aiutare chi ne ha bisogno C hi ha un’età compresa tra i 18-65 anni e un peso corporeo di almeno 50 Kg può già essere un potenziale donatore. La procedura per donare è semplice, basta recarsi presso la sala donazioni del Servizio di medicina trasfusionale nella ‘Palazzina A’ dell’Ospedale Sandro Pertini. Il requisito principale per diventare donatore è quello di essere in buona salute; chi vuole donare è chiamato a rispondere con estrema responsabilità ad un questionario sul proprio stile di vita, secondo quanto previsto dalla legge (219/05 e D.m. 03/03/05). Non può donare chi usa droghe, chi ha rapporti sessuali a rischio, chi è alcoolista, chi è affetto da malattie infettive. Il donatore inoltre ha la possibilità di controllare il proprio stato di salute, con esami periodici, che possono diagnosticare precocemente eventuali malattie. Il medico del Servizio di Medicina Trasfusionale proporrà al donatore, dopo valutazione clinica, il tipo di donazione più adatto alle sue caratteristiche fisiche e sanitarie. Prima della donazione, al mattino, è possibile solo consumare caffè, thè e succhi di frutta. Le fasi della donazione Accettazione: registrazione anagrafica del donatore che deve presentare un documento di riconoscimento Visita medica: utile per accertare l’effettiva idoneità alla donazione di sangue Prelievo: il personale sanitario appositamente formato provvederà a tutte le operazioni necessarie che si svolgeranno nella sala donazioni. Terminato il procedimento ed effettuati i prelievi per le indagini ematochimiche si rimane sotto osservazione per alcuni minuti Ristoro: assunzione di cibo e bevande dopo la donazione Il presidente della Regione, Renata Polverini, dona il sangue per i donatori, poiché il sangue passa esclusivamente in circuito chiuso. La quantità di sangue prelevata è stabilita per Decreto ministeriale in 450 centimetri cubi +/- 10% . L’intervallo tra una donazione di sangue intero e l’altra non deve essere inferiore a 90 giorni. La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a quattro nell’uomo e a due nelle donne in età fertile. Per i prelievi in aferesi gli intervalli e le quantità sono diversi e stabili per Decreto ministeriale. Aferesi: Nell’aferesi, attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità: plasma (plasmaferesi) o piastrine (piastrinoaferesi), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi. Per la raccolta di piastrine con procedura di Aferesi è consigliabile prendere un appuntamento telefonico al n: 06/4143.3982 È possibile effettuare la donazione dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 11,30 nella Palazzina A piano terra dell’Ospedale Sandro Pertini Ci sono diversi tipi di prelievo: Sangue intero: Consiste nel prelevarlo in apposite sacche. La durata di tale prelievo è di circa dieci minuti. Successivamente i suoi elementi, ossia plasma, globuli bianchi e rossi, piastrine, vengono separati attraverso un procedimento detto ‘frazionamento’. Sia nel caso di prelievo di sangue intero, che in quello di aferesi, il materiale utilizzato è monouso, sterilizzato e mantenuto tale in confezioni sotto vuoto. In tal caso è evidente l’assoluta mancanza di rischio di contagio www.aslromab.it 11 L’allattamento materno è consigliabile in ogni caso? Ci sono delle controindicazioni? Tutte le mamme possono allattare tranne alcuni casi quali: Cause Materne • Infezione da HIV • Infezione da HTLV • HSV bilaterale del capezzolo • Cancro mammario • Assunzione di farmaci controindicati E nel territorio della ASL Roma B la situazione è diversa? 10 Il nostro progetto è unico nella Regione Lazio, e forse anche in Italia, perché prevede l’offerta attiva alle puerpere direttamente nei punti nascita. L’ostetrica del consultorio va nei reparti di ostetricia , parla con le neomamme ed offre loro un appuntamento immediato alla dimissione con il nome ed il numero dell’ostetrica di riferimento del consultorio più vicino casa. La puerpera ed il bambino vengono prese in carico dall’ostetrica dalle dimissioni fino al primo anno di vita. Malattie del bambino • Galattosemia La ASL Roma è impegnata nel progetto ‘Comunità amica dei bambini’. Di cosa si tratta? ‘The Baby Friendly - iniziative in the Community’ è un progetto che prevede 7 PASSI per la protezione, promozione e sostegno dell’allattamento materno nella Comunità. L’Azienda sanitaria è presente in questo progetto nazionale con i Consultori come pure con i due punti nascita nel progetto Ospedale Amico del Bambino con il piano dei 10 PASSI. Da quanto tempo è iniziato il progetto e che risultati ci sono stati? Il progetto, come già detto, nasce nel 2007 dopo uno studio di prevalenza dell’allattamento proprio nel territorio della ASL Roma B. I primi dati raccolti erano piuttosto allarmanti, comunque rispondenti alle medie nazionali, seppur diversi, se distinti per zona di residenza e luogo del parto. Nel primo semestre 2010 possiamo vantare, su un totale di 500 donne prese in carico, il 70% degli allattamenti esclusivi, ma c’è ancora molto da lavorare per gli allattamenti a tre ed a sei mesi. Invece Telefono ‘Sos mamma’ che cosa è? La dott.ssa Auriemma ha promosso l’iniziativa di avere una Sim telefonica aziendale ed un cellulare in dotazione che tengono, a rotazione, solo ostetriche esperte. Sos Mamma al 331.6694889 risponde dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 20.00 ed il sabato dalle ore 08.00 alle ore14.00 a tutti i quesiti delle neo mamme. Grazie a queste consulenze telefoniche riusciamo a ridurre molte ansie fisiologiche delle famiglie che si trovano ad accudire un neonato, inoltre per problemi più importanti diamo appuntamenti immediati presso il consultorio più vicino. www.aslromab.it Numeri utili AZIENDA Tel. 06/41431 Fax 06/4143.3220 Salute Mentale V.le B. Bardanzellu, 8 Tel. 06/41434990 Direttore Generale f.f.: Dr. Egidio Sesti OSPEDALI Ospedale Sandro Pertini Via Monti Tiburtini, 385 Centralino: Tel. 06/41431 Direzione Sanitaria: Tel. 06/41433517 Direttore Sanitario: Dr. Egidio Sesti Direttore Amministrativo: Dott. ssa Paola Longo Sito Internet: www.aslromab.it Ufficio Relazioni con il Pubblico Via Filippo Meda, 35 Tel/Fax 06/41433014 I DIPARTIMENTI Prevenzione V.le B. Bardanzellu, 8 Tel. 06/41434925 Poliambulatori: Tel. 06/41433955 Policlinico Casilino Via Casilina, 1049 Centralino: Tel. 06/231881 Direzione Sanitaria: Tel. 06/23188234 Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 06/23188305 Poliambulatori: Tel. 06/23188295 I DISTRETTI SANITARI Distretto I (V Municipio) Largo De Dominicis, 7 Tel. 06/41435759 Distretto II (VII Municipio) P.zza dei Mirti, 45 Tel. 06/41435855 Distretto III (VIII Municipio) Via Tenuta di Terranova, 138 Tel. 06/41434744 Distretto IV (X Municipio) V.le B. Rizzieri, 226 Tel. 06/41434065 Editore: Azienda Usl Roma B V. F. Meda, 35 00157 Roma Tel. 06/41431 Coordinamento editoriale: Emanuele de Filippis Redazione: Dott. Egidio Sesti Dott.ssa Cristina Sopranzi Progettazione, realizzazione e composizione: Medilife S.p.A. Via Montebello,8 00185 - Roma, Tel. 0647884809 fax 064788401 www.progettoarchimede.com Progetto grafico e impaginazione: Stefano Ribeca Medife S.p.A. Finito di stampare Dicembre 2010 c/o Azienda Asl Roma B, Via F. Meda, 35 - Roma Foglio ad esclusivo uso interno