Regioni in campo per finanziare gli export manager
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Regioni in campo per finanziare gli export manager
Il Sole 24 Ore Lunedì 30 Marzo 2015 - N. 88 Impresa & territori 17 MONDO&MERCATI Internazionalizzazione. Sette anni di progetti sul territorio Regioni in campo per finanziare gli export manager Atteso ad aprile il bando del Governo per i voucher Micaela Cappellini pDiecimila euro ad azienda per portare un esperto di mercati esteri in2.500aziendeitaliane.Èilvoucher peritemporaryexportmanager:annunciato il mese scorso dal ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi, nell’ambito del Piano straordinario per il rilancio internazionale del Made in Italy, si concretizzerà in un bando entro la metà di aprile. C’è molta attesa, fra gli addetti ai lavori,perquestainiziativa.Cheèinteressante, ma non è nuova. Il Governohastudiatodalleregioniitaliane, che tra il 2012 e il 2013 hanno attivato analoghe linee di finanziamento, con il supporto quando del sistema camerale, quando delle finanziarie regionali e quando ancora dei fondi europei. Venticinque i milioni stanziati dall’esecutivo Renzi? Se andiamo a sommare tutte le iniziative messe in campo, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, scopriamo che la cifra a disposizione delle imprese come minimo raddoppia. In ordine cronologico, la medaglia di apripista va alla Camera di Commercio di Forlì-Cesena, che mercoledì scorso ha annunciato la settima edizione del progetto Temporary Export manager. Qui non è previsto un voucher vero e proprio: la Camera si fa carico di inviare in azienda un suo esperto di internazionalizzazione, cui viene affiancato un tirocinante pagato dalla Camera e, in parte, dall’azienda che lo ospita. Dal 2011 questo modello è stato adottato anche dal resto del sistema camerale regionale emiliano: il risultato ad oggi è di oltre 150 imprese coinvolte. In termini di assegni messi a disposizione, invece, è la Puglia a battereilgoverno.Dalgiugno2013laRegione ha attivato Avviso Internazionalizzazione, che ha una dotazione di 20 milioni di euro e che sostiene i progettiall’esterodellepiccoleemedie imprese pugliesi a patto che soddisfinoduecriteri:sianoriuniteinreti e prevedano il ricorso alla figura dell’export manager. Per quest’ultimo ciascuna azienda può avere agevolazioni fino a 50mila euro l’anno: LE CIFRE IN GIOCO Il ministro Guidi ha annunciato fondi per 25 milioni all’anno ma si calcola che altrettanto possa arrivare alle aziende dalle amministrazioni locali nei piani del ministero dello Sviluppo economico, la cifra massima sarà di 10mila. Fino ad oggi, la Puglia ha ammesso al finanziamento 13 progetti presentati da una cinquantina di aziende, per un valore totale di 3 milioni di euro. Il bando rimarrà aperto fino a settembre. La Lombardia è forse la Regione cheoffreilventagliopiùampiodisostegnialleproprieaziendetramitela figura degli export manager. Da un lato c’è la Regione: il progetto Gate, che ha distribuito oltre un milione di euro,tralevocifinanziabiliprevedevaancheilricorsoaunexportmanager. Dall’altro lato c’è il sistema camerale: dal 2012 al 2014 tre edizioni del progetto Let hanno inviato un esperto di mercati esteri in circa 150 imprese a spese delle Camere di Commercio regionali, sul modello di quanto lanciato dall’Emilia Romagna. «Solo a Milano - ricorda Roberto Calugi, direttore di Formaper, azienda speciale della Camerca di Commercio di Milano - e solo per quanto riguarda la figura degli export manager, tra l’apporto della Regione e quello del sistema camerale in quattro anni sono stati distribuiti quasi 700mila euro». Proprio in questi giorni parte il nuovo bando per l’internazionalizzazione della Camera di Commercio di Milano, delvalorediunmilionedieuro,dicui 700milariservatiai“servizispecialistici” tra cui spicca proprio la figura dell’export manager (le domande vanno fatte entro il 21 di aprile). «Questo bando - spiega Pier Andrea Chevallard, direttore di Promos – propone alle imprese programmi personalizzati ed è un sostegno concreto per favorire l’export di imprese di micro, piccole e medie dimensioni di Milano e provincia». Il tasso di successo di queste iniziative? Piuttosto buono, dicono le aziende. In Piemonte l’agenzia regionale per l’internazionalizzazione Ceipiemonte dal 2013 gestisce il servizio Focus Microimprese, che consente alle aziende di inserire in organico un junior export manager in tirocino per sei mesi, affiancato da una figura senior per 12 mezze giornate lavorative. Ebbene: in tre anni sono stati inseriti 86 tirocinanti, il 60% dei quali ha proseguito la collaborazione con le aziende ospitanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le «best practice» delle Regioni italiane Le imprese raccontano. Il bilancio dell’iniziativa EMILIA ROMAGNA LOMBARDIA PUGLIA Tra il 2011 e il 2014 i, sistema camerale dell’Emilia Romagna ha offerto il servizio di temporary export manager a oltre 150 imprese del territorio Oltre al sistema camerale , dal 2013 al 2014 è scesa in campo anche la Regione, che con il supporto di Finlobarda ha dato vita al progetto Gate (116 aziende coinvolte) LaRegionehalanciatounbando perlePmichesonoriuniteinretee chevoglionointernazionalizzarsi conilsupportodiunexport manager.Ilbandosaràattivofino asettembre 1,5 1,04 20 PIEMONTE CAMPANIA CALABRIA L’agenzia regionale per l’internazionalizzazione Ceipiemonte dal 2013 gestisce il progetto “Focus Microimeprese”, che assegan un export manager per 6 mesi a ogni azienda Scadeil3aprileilsecondobando ExportLab:ilsuobudgetvaletre annieoffreformazionegratuita pergliexportmanager.Coinvolge altretreregioni:Calabria,Pugliae Sicilia Oltre al Progetto Expor Lab (si veda a fianco), Regione e Unioncamere finanziano un corso per la formazione di export manager rivolto a giovani laureati calabresi 86 50 25 ABRUZZO BASILICATA LAZIO milioni aziende milioni milioni milioni posti disponibili OltrecheconunapartedelFondo europeoperlosvilupporegionale, laRegionefinanziagliexport managerancheconpartedeifondi delprogettoAbruzzo4Exportdel novembrescorso Traleagevolazioniafondo perdutoconcessedallaRegione persostenere l’internazionalizzazionedellePmi cisonoancheiservizidi consulenzaperl’export Oltre al Fondo europeo di sviluppo regionale e al piano Lazio International, la Regione cofinanzia insieme all’Ice il Master export manager 1,5 2,8 200 MARCHE TOSCANA UMBRIA Sprint Marche sostiene la formazione degli export manager. A questo vanno aggiunti i fondi per i voucher per l’internazionalizzazione Tra le voci finanziate dai fondi Ue all’internazionalizzazione c’è la spesa sostenuta dalle aziende per i temporary export manager Con i fondi europei la Regione finanzia per 12 mesi i manager a tempo, tra i quali anche gli export manager 615 5 400 milioni mila milioni milioni mila mila In Emilia Romagna è stato assunto un tirocinante su 4 pUn possibile distributore a Londra, due rivenditori nel Sud della Francia, uno showroom a Cannes e una nuova dipendente con contratto di apprendistato. Ha un bilancio di tutto rispetto la partecipazione di Manuel Buda all’edizione 2014 del progetto Temporary export manager della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, la prima in Italia ad aver lanciato oramai sette anni fa questo genere di iniziative. La sua Brb Tecnoscale è un’azienda a conduzione familiare con 15 dipendenti, che fabbrica scale d’arredamento ma che nel mercato italiano ormai non trova più sbocchi. Di qui l’esigenza di muoversi all’estero: «Abbiamo fatto domanda per il bando - racconta Buda - e in pochi mesi ci siamo ritrovati con una tirocinante laureata selezionata dall’Università di Bologna e un consulente-tutor senior della società di consulenza M&T Italia, cui da anni si appoggia la Camera di commercio di Forlì per questo progetto». Costi sostenuti? «Mille euro di forfait iniziale - spiega Buda -.Al rimborso spese del tirocinante ha pensato la Camera, anche se noi abbiamo voluto aggiungervi 250 euro al mese». I contatti presi dalla neolaureata bolognese alla Brb hanno fruttato affari. Tanto che appunto la nuova risorsa è stata trattenuta in azienda. E non è stata la sola: nelle 36 aziende selezionate l’anno scorso dai progetti Temporary export manager di tutta l’Emilia-Romagna sono stati assunti 10 tirocinanti, mentre altri 12 hanno un contratto di collaborazione in corso. «Grazie a questa iniziativa – sottolinea il segretario di Unioncamere Emilia Romagna, Claudio Pasini - il sistema camerale regio- nale ha offerto un supporto per l’internazionalizzazione delle imprese e allo stesso tempo ha creato occupazione». Anche a Milano, dove la Camera di commercio cittadina ha appena lanciato un nuovo bando da un milione di euro per l’internazionalizzazione delle imprese, c’è chi è contento del progetto export manager. La Didoni è un’azienda familiare da quattro soci e sei dipendenti, che ha iniziato dalle pietre dure per i gioielli ed è finita col riqualificarsi lavorando per i mobilifici di lusso della Brianza.Racconta la titolare, Paola Didoni: «Per sei mesi, nel 2013 abbiamo avuto in azienda una tirocinante e un consulen- I COSTI SOSTENUTI L’azienda versa solo mille euro di forfait mentre al rimborso spese del giovane inserito pensano le Camere di commercio te esperto che ci ha aperto le porte a quella miniera di clienti e di fornitori che è il database della Promos, l’azienda speciale della Camera di Milano per l’internazionalizzazione». La prima cosa che è stata fatta? «Rivedere le slide della nostra presentazione aziendale per renderle più attrattive - spiega la titolare - abbiamo imparato che l’aspetto tecnico non è tutto e che anche il marketing vuole la sua parte». Alla Didoni la tirocinante è stata meno fortunata, per lei non si è aperto nessun posto di lavoro. Ma il consulente Promos è ancora nella lista dei collaboratori. Mi.Ca. © RIPRODUZIONE RISERVATA