design in toscana / 1965-2015

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design in toscana / 1965-2015
DESIGN IN TOSCANA / 1965‐2015 Anni ‘70 ‐ Creatività da post‐68 ‐ Materiali e tecnologie: stampaggio di materie plastiche; metalli; legno; rivestimenti lucidi ‐ Ricerca di nuove tipologie: divano che diventa letto; mobile che diventa tavolo ‐ Invenzione di forme: vedi il tecnigrafo di Heron Parigi ‐ Contaminazione con arte: poltrona Joe e Pop Art ‐ Struttura delle imprese sempre legata a una tipologia artigianale; comincia un processo di industrializzazione perché aumenta la commercializzazione, soprattutto verso l’Europa e l’America ‐ Chi si industrializza di più (investimenti in nuove tipologie e design) è più pronto ad affrontare l’export ‐ I designer: vengono dagli Istituti d’Arte e dalle Facoltà di Architettura; perlopiù toscani ma cominciano i milanesi ‐ Comincia la pubblicità a sostegno delle vendite; c’è contaminazione con l’arte ‐ La casa è vista come un luogo nel quale gli oggetti possono attuare una rivoluzione anche culturale e sociale Anni ‘80 ‐ Si consolida la ricerca stilistica del decennio precedente, orientando i prodotti verso un mercato che si fa più strutturato e si riflette in prodotti più congeniali alla vendita ‐ Materiali sempre meno improvvisati e più importanti: legno, marmo, materiali scelti e selezionati ‐ Dallo sperimentalismo degli anni ’70 si passa alla ricerca di un prodotto che si consolidi sul mercato ‐ L’export è ancora più solido ma le aziende mantengono la strutturazione precedente ‐ Si sviluppa molto l’indotto locale: stampatori, produttori vari. L’azienda comincia ad esternalizzare la produzione, conservando per se il rapporto col designer e il mercato ‐ La casa è sempre più borghese; l’oggetto perde di creatività e acquista di valore per forma, materiali, finiture Anni ‘90 ‐ Si comincia ad investire su prodotti sempre più orientati ai numeri del mercato ‐ La ricerca del prodotto‐immagine porta verso tecnologie e materiali sempre più sofisticati e innovativi ‐ Si investe sempre di più sugli stampi per avere una protezione sul mercato da eventuali contraffazioni ‐ Pubblicità sempre più rivolta al privato, per sostenere le vendite che fanno sempre più numeri ‐ Le aziende mantengono i caratteri precedenti ‐ L’export e il mercato interno funzionano Anni 2000 ‐ Le aziende che già si erano aperte al mercato internazionale continuano a procedere, nonostante la crisi. Quelle che avevano puntato sul mercato interno cominciano a retrocedere ‐ Ricerca di migliorare oggetti e disegno a discapito della creatività. Le invenzioni appaiono forzate ed esteriori, destinate più a dare l’impressione di cambiamento che legate ad un cambiamento vero e proprio ‐ Aziende si orientano verso mercati alti, tralasciando il mercato medio che si rifugia nell’IKEA ‐ Dal 2001 nuovi mercati, asiatici e russi