azione n44 - Gea Ticino

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azione n44 - Gea Ticino
G EOGRAFIA
Il territorio come palcoscenico
Da dieci anni GEA, l’associazione dei geogra
Stefania Hubmann
« Pensare il territorio come spazio del vivere e del costruire, lo spazio nel quale
si svolgono le azioni umane. I n quanto tale esso è equiparabile ile ad un
palcoscenico » . Così il geografo italiano Eugenio Turri, recentemente
scomparso, sintetizza in un contributo del 1994 la sua visione della geografia.
Una disciplina che negli ultimi cinquant’anni ha conosciuto una trasformazione
fondamentale: da scienza della terra incentrata sul positivismo e il naturalismo a
tassello delle scienze sociali che analizza il rapporto dell’uomo con il territorio.
L’impronta umanistica della geografia si è man mano diffusa anche nella nostra
regione. Al nuovo indirizzo della disciplina hanno fornito un importante
contributo i ricercatori romandi Claude Raffestin e Jean- Bernard Racine e lo
studioso italiano Lucio Gambi. L e ricerche dei geografi ( in particolare la tesi «
Le versant méridional des Alpes centrales. Le Tessin. Essai de géographie
régionale le » , pubblicata nel 1972 da Jean Billet dell’Università di Grenoble), il
riconoscimento delle loro competenze specifiche, ad esempio in ambito
pianificatorio, e l’adeguamento dei programmi scolastici testimoniano questo
passaggio. Con la riforma degli studi liceali del 1996, la geografia è stata, in
effetti, inserita nell’area disciplinare delle scienze umane assieme a economia,
diritto, storia e filosofia.
Ecologia, trasporti ma anche hockey e birr a
In questo contesto si inserisce il proficuo lavoro di GEA – associazione dei
geografi, che proprio il mese scorso ha festeggiato i dieci anni di esistenza. Un
viaggio in piroga sulle acque del fiume Niger, nel Mali, di un gruppo di geografi e
docenti ticinesi è all’origine dell’idea di promuover e la cultura geografica nella
Svizzera italiana. Nell’ultimo decennio il gruppo fondatore di GEA ed altri
aderenti hanno svolto un’intensa attività, organizzando cicli di conferenze e
incontri meno formali e tessendo una preziosa rete d i scambio con studiosi
nazionali ed internazionali. Nel corso degli anni sono stati approfonditi temi di
stretta attualità come il rapporto economia- ecologia per uno sviluppo
sostenibile, la realtà transfrontaliera, gli usi e le forme della città, la montagna e
le variazioni climatiche nelle Alpi. Innovativi e apprezzati anche gli « Aperitivi
geografici » , occasioni più confidenziali per affrontare argomenti u n po’
particolari come la geografia della birra, il rapporto tr a hockey e territorio o
ancora l a frontiera statunitense attraverso il gioco del football. Tutte le
manifestazioni sono state caratterizzate dalla presenza di relatori di alto profilo.
Non a caso l’associazione ha istituito, accanto al comitato direttivo, un comitato
scientifico, composto da professor i e ricercatori di università svizzere, italiane e
francesi, a l quale sono stati assegnati due compiti specifici: garantire il livello
qualitativo delle attività e mantenere i contatti tra l’associazione e il mondo
accademico.
Nuova ricerca geogra
I risultati dell’impegno di GEA – rimasto per certi versi un po’ nell’ombra – si
sono rivelati in occasione dei festeggiamenti del decennale. « Quale ruolo per
un a società geografica nella Svizzera italiana? » è il tema scelto per l a
Nuova ricerca geogra
I risultati dell’impegno di GEA – rimasto per certi versi un po’ nell’ombra – si
sono rivelati in occasione dei festeggiamenti del decennale. « Quale ruolo per
un a società geografica nella Svizzera italiana? » è il tema scelto per l a
discussione introdotta da un a relazione di Gian Paolo Torricelli, collaboratore
del Dipartimento del Territorio e insegnante all’Istituto di geografia umana
dell’Università di Milano. Dalla riflessione è scaturita la necessità di una nuova
rappresentazione del territorio cantonale. Claudio Ferrata, membro fondatore d i
GEA, precisa a nome del comitato che « è emerso il bisogno d i una
conoscenza geografica specifica della nostra regione, basata sulla a relazione
tra a società e territorio, quale fondamento p r operare scelte politiche ed
economiche adeguate. La nostra intenzione è quella di promuover e questo
progetto, organizzando in primo luogo un seminario d i riflessione sul l tema, in
modo da individuare il migliore approccio da adottare per lo studio io vero e
proprio » . In un secondo tempo si tratterrà di realizzare la ricerca e d i dar vita
ad una pubblicazione che possa soddisfare sia l’esigenza di rigore scientifico
sia quella divulgativa. « L’obiettivo – aggiunge Claudio Ferrata – è quello di
disporre di un quadro d i lettura aggiornato sui i contenuti scientifici ma
accessibile ad un largo ventaglio di fruitori » . Gli ambiti di applicazione sono
sicuramente numerosi e fra questi spicca la scuola. Agli studenti GEA intende
rivolgere un’attenzione particolare con l’istituzione di un premio destinato agli
allievi delle scuole medio superiori e agli universitari. Le modalità di questa
iniziativa sono ancora da definire.
Giovani per una rivista
all’associazione ticinese sin dalla sua fondazione, contribuendo a sviluppare
quel ruolo di piattaforma che GEA ha consolidato nel tempo. Oltre a Turri, altre
personalità del mondo accademico italiano, svizzero e francese, fanno parte di
questa rete. Alcuni di loro, come il professor Bruno Messerli, già presidente
dell’Unione geografica internazionale, erano presenti a Lugano in occasione
del decennale di GEA. La geografia è uno studio che continua ad attirare molti
giovani. Basti pensare che lo scorso anno accademico gli studenti nelle
università svizzere erano circa 2000. Oggi la professione del geografo è
riconosciuta ed apre diverse prospettive di lavoro ( pianificazione del territorio,
urbanistica, trasporti, ecologia, turismo, insegnamento, informazione). GEA,
con i suoi 170 membri, rappresenta per i neolaureati un punto d’incontro, di
scambio e di promozione. Dal 1997, GEA fa parte dell’Associazione Svizzera
di Geografia, i cui membri sono le altre società regionali e gli istituti geografici
universitari.