Scarica la Tesi sulla Dieta Mediterranea con le ricette
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LA DIETA MEDITERRANEA Evoluzione e applicazione nella vita quotidiana §-§-§ Menù del benessere mediterraneo Eleonora Caprio Novembre 2016 "La Dieta Mediterranea è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l'interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all'agricoltura nelle comunità del Mediterraneo" Le parole descritte sono quelle usate nel novembre 2010 per definire il principio della dieta mediterranea al momento del riconoscimento da parte dell’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. Questo patrimonio riunisce le abitudini alimentari dei popoli del bacino del Mar Mediterraneo: Italia, Spagna, Grecia, Marocco, Portogallo, Croazia e Cipro. Abitudini alimentari che si sono consolidate nel corso dei secoli “…che vanno ben oltre una semplice lista di alimenti ma riguarda la cultura di vita, le pratiche sociali, tradizionali e agricole”. Analizzando la parola dieta, in greco “diaita” che significa stile di vita e in latino “dies”, giorno, si evince che nell’antichità la parola dieta apparteneva intrinsecamente ai popoli e alle loro tradizioni nella condivisione quotidiana della vita, del lavoro, del mangiare insieme. “Perché il mangiare insieme, non significa semplicemente consumare un pasto ma vuol dire rafforzare il fondamento delle relazioni interpersonali, promuovere il dialogo e la creatività, tramandare l'identità e i valori delle comunità”. Oggi più che mai è valido l’incisivo pensiero di Wendell Berry che “mangiare è un atto agricolo” perché più in là della semplice pratica culinaria, abbraccia tutta la filiera, a partire dalla produzione e quindi dalla terra e porta il cibo quotidiano in quella che chiamiamo semplicemente “tavola”. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 2 “…Questo modello alimentare, sano ed equilibrato, fondato prevalentemente su cibi di origine vegetale e sul loro consumo diversificato e bilanciato, viene tramandato di generazione in generazione nei sette diversi Paesi affacciati sul Mare Nostrum, svariati studi scientifici hanno dimostrato che seguire i principi della dieta mediterranea è un modus vivendi salubre che aiuta a prevenire le principali malattie croniche come patologie cardiovascolari, diabete, bulimia e obesità e, grazie al potere antiossidante dell'olio d'oliva unito al consumo di verdure, diviene un mezzo importante nella prevenzione dei tumori…” Lo strumento fornito alla popolazione per far comprendere meglio cos’è la Dieta mediterranea è la cosiddetta piramide alimentare, che a partire dal primo grafico pubblicato nel 1992 a quella attuale, definita “moderna”, ha subito varie modifiche adattandosi allo stile di vita che si stava evolvendo. La piramide alimentare non ha solo valenza di tipo nutrizionale, ne ha altre di valore sociale e culturale: consumando più alimenti vegetali, seguendo la stagionalità dei prodotti, rispettando territori e biodiversità la “dieta mediterranea” garantisce l’equilibrio tra la natura e l'uomo e il rinnovarsi naturale delle risorse, diventando uno dei modelli alimentari più sostenibili anche per l’ambiente. Il nome di dieta mediterranea è stato coniato dallo studioso americano Ancel Keys, che insieme alla moglie Margaret, ha rivoluzionato il mondo della nutrizione, mettendo in luce un legame profondo tra alimentazione e salute. Ha studiato gli effetti positivi della dieta mediterranea e il legame tra malattie strettamente legate all’aumento del colesterolo nel sangue (principale responsabile di malattie cardiovascolari, come infarti ed ictus) e l’assunzione di cibi ricchi di grassi saturi (burro, carni rosse, formaggi). I suoi studi personali hanno indotto altri scienziati e ricercatori ad affinare altri studi in questa direzione, a tutt’oggi la sensibilità medica nel considerare una dieta come strumento adatto a migliorare alcune patologie viaggia parallelamente all’uso di farmaci, comunque necessari ed indispensabili. La coppia americana ha vissuto per lunghi anni in Cilento, raccogliendo circa 300 ricette provenienti da Italia, Spagna, Francia e Grecia, provandole e cucinandole mettendo le mani in pasta… guadagnandosi così il soprannome di “food lovers”. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 3 Evoluzione della piramide alimentare dal 1992 a quella dei giorni nostri La prima piramide alimentare disegnata graficamente nel 1992, era strutturata orizzontalmente e comprendeva i seguenti gruppi di alimenti a partire dalla base: cereali e derivati, verdura e frutta, latte e latticini, carne, pesce, uova e legumi secchi, zuccheri e grassi (tutti). Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 4 Sicuramente le indicazioni grafiche di questa prima piramide risultano un po’ sommarie e poco specifiche, infatti nel 2003 sono state suggerite delle modifiche sostanziali da due epidemiologi americani, Stampfer e Willet. Nella piramide che porta il loro nome, sono stati suddivisi i grassi tra saturi ed insaturi, mantenendo all’apice i grassi saturi, burro e carne rossa, consigliandone così un uso moderato, e inserendo verso il basso gli oli vegetali (oliva, arachide, colza, mais, girasole) favorendone il consumo in tutti i pasti. Altra movimentazione interessante è lo spostamento dei cereali suddividendo anche questi tra integrali e raffinati, portando in cima alla piramide i cereali raffinati, pane pasta e riso, mantenendo alla base solamente quelli integrali. Si nota anche l’inserimento di quello che sono i consigli per il benessere che esulano dalla categoria alimenti: fare attività fisica, bere molta acqua e controllare il peso corporeo. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 5 Passando attraverso altre rappresentazioni grafiche che non hanno avuto grande successo (quella con le linee verticali di diverso colore e quella a blocchetti) si è giunti nel 2009, a nome di Carlo Cannella, in collaborazione con l’INRAN (Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) alla rappresentazione grafica di quella che a tutt’oggi è considerata la Piramide alimentare moderna. In questa piramide, rivolta alle persone adulte dai 18 ai 65 anni, viene confermato che alla base sia data importanza all’attività fisica giornaliera, venga rispettata la stagionalità degli alimenti favorendo l’uso di prodotti locali, sia favorita la convivialità della tavola senza dimenticare l’importanza di bere molta acqua. Gli ortaggi e la frutta condividono con i cereali integrali la base di questa piramide. In questa rappresentazione grafica viene anche inserita la strutturazione dei pasti e la suddivisione degli alimenti per porzioni giornaliere/settimanali. Questa piramide alimentare moderna ben si adatta alle diverse esigenze dei vari popoli a cui la dieta mediterranea fa riferimento ed è graficamente facile da interpretare e utilizzare. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 6 Nel 2012 la piramide alimentare moderna è stata affiancata dalla doppia piramide con lo scopo di suggerire un’alimentazione equilibrata non solo da un punto di vista nutrizionale ma anche per quanto riguarda la sostenibilità ambientale. Per ogni categoria alimentare sono stati valutati questi tre parametri: emissioni di gas serra, utilizzo delle risorse idriche e sfruttamento del terreno. E’ infatti evidente che diminuendo il consumo dei cibi al vertice e aumentando quelli alla base anche l’ambiente ne trarrà beneficio a nostro vantaggio attuale e per le generazioni future. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 7 I “pilastri” della dieta mediterranea moderna Attività fisica, convivialità, acqua Alla base di quello che possiamo chiamare stile di vita sano corrispondente ai principi della dieta mediterranea e alla piramide alimentare attuale bisogna ricordare che la base non è formata da alimenti ma dalla cura che riserviamo al corpo mantenendolo in forma con l’attività fisica quotidiana, idratandolo con 2-2,5 l di acqua al giorno bevuti lentamente, con il sonno ristoratore e con la condivisione della tavola in momenti conviviali. Verdura a volontà e frutta Gli ortaggi devono essere presenti in ogni pasto, avendo un contenuto calorico modesto è difficile che si vada incontro a degli eccessi, pertanto la verdura può essere consumata a volontà, mentre la frutta va consumata più volte nella giornata considerando però la giusta porzione. Gli ortaggi, insieme ai cereali, sono la principale fonte di fibra che insieme all’acqua mantengono in buona salute l’intestino. La scienza dell’alimentazione consiglia di mangiare a rotazione gli ortaggi di tutti i colori, ogni ortaggio oltre al valore nutrizionale contiene dei fitocomposti che sono dei micronutrienti che ne determinano il colore e in natura ogni colore ha proprietà specifiche. Qui un elenco esemplificativo: • Verde: tutte le crucifere, contengono glucosinolati, composti chimici contenenti zolfo, utili nel proteggere l’organismo da numerosi tumori • Bianco: aglio e cipolle possiedono composti solforati che riducono in parte l’effetto cancerogeno di nitriti, nitrati. • Giallo arancione: zucca , albicocche, meloni e carote contengono carotenoidi. A partire dal betacarotene l’organismo sintetizza la vitamina A, essenziale per la risposta immunitaria, i processi di crescita e differenziazione cellulare. • Rosso: pomodori, barbabietole e anguria contengono licopene, uno dei più potenti antiossidanti naturali. • Blu/Viola: le antocianine contenute in mirtilli, more e uva rossa sono polifenoli che hanno dimostrato di poter ridurre il rischio cardiovascolare, hanno effetti positivi sul tratto urinario e proteggono dalla fragilità capillare. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 8 Ritengo che non si debba dimenticare di acquistare ortaggi da agricoltura sostenibile, magari a lotta integrata o meglio biologica, per la salute sia dei consumatori sia dei lavoratori, utilizzando in modo previlegiato prodotti del territorio in cui si vive rispettando e valorizzando la naturale biodiversità. Cereali, meglio integrali E’ importante re-inserire nel consumo quotidiano (anche fino a 3-4 porzioni giornaliere) cereali integrali, sotto forma di pane, pasta o in chicchi. Ne beneficerà tutto l’organismo, a partire dal palato poiché il gusto dei cereali non raffinati è più intenso e non sarà necessario condire molto per rendere gradevole e digeribile la pietanza preparata. I cereali integrali partecipano al senso di sazietà consentendo di limitare l’assunzione del cibo e contribuiscono con le fibre contenute (solubili e insolubili) a mantenere una buona regolarità intestinale. All’interno dei cereali integrali ci sono dei fitonutrienti, che nei cereali raffinati si perdono nel processo di raffinazione, come vitamine del gruppo B, la vitamina E, sali minerali come il magnesio, il ferro, il selenio e alcuni tra i tanti fitocomposti come i polifenoli, fitosteroli, fitoestrogeni, utili per controllare il processo ossidativo dell’organismo. E’ necessario prestare attenzione ad acquistare cereali biologici o da agricoltura integrata dove l’utilizzo di pesticidi o fitofarmaci sia ridotto, in quanto utilizzando le parti cruscali più esterne sono proprio quelle che risultano più esposte alle contaminazioni. Proteine, non solo carne Come tutti gli alimenti che partecipano al benessere del nostro organismo, le proteine ne fanno parte in modo indispensabile, contengono gli aminoacidi essenziali che non siamo in grado di produrre da soli e possiamo introdurli solo con l’alimentazione corretta. Le proteine non si trovano però solamente nella carne, ma anche in pesce, latte, uova, legumi, frutta secca e semi oleosi. I cereali sono carenti dell’aminoacido lisina, i legumi sono carenti dell’aminoacido metionina, ma se vengono combinati nella giusta proporzione di 2:1 otteniamo un piatto di antica tradizione, nutrizionalmente completo e modificabile nel sapore all’infinito. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 9 Il contributo migliore da un punto di vista nutrizionale lo fornisce la soia, unico legume che contiene tutti gli 8 gli aminoacidi essenziali. Dalla soia essiccata si ricava anche latte vegetale e tofu e okara; E’ inoltre disponibile la soia fresca, denominata edamame, però al momento è acquistabile surgelata o in scatola, ma è di facile autoproduzione se si ha la disponibilità di un orto casalingo. La frutta secca e i semi oleosi oltre ad essere un’ottima fonte proteica sono anche ricchi di grassi insaturi che contengono gli acidi grassi omega-3 e omega-6 molto utili per contrastare l’ossidazione del corpo. Variare la dieta è il miglior modo per fornire al nostro corpo tutti gli elementi essenziali e inserirli a rotazione non fa solo bene, ma si evita anche la noia in cucina, provare nuovi accostamenti o nuove ricette può essere addirittura stimolante. Grassi, con moderazione ma di buona qualità Limitare, non bandire, il consumo di alimenti ricchi di grassi è buona norma per chi vuole preservare la propria salute, senza dimenticare però che i grassi migliorano la palatabilità di ogni alimento innalzando il livello del gusto e il piacere di mangiare. E’ altresì necessario operare anche delle scelte di consapevolezza, i grassi non sono solo quelli visibili (l’olio nell’insalata o il grasso del prosciutto…), ce ne sono moltissimi nascosti nei prodotti dell’industria alimentare di cui non abbiamo certezza circa le origini e la lavorazione per renderli adatti; prendiamo ad esempio l’idrogenazione degli oli vegetali per renderli solidi e l’uso dell’olio di palma e del palmisto in modo massiccio. Bisogna saper scegliere il tipo di grasso da usare nel quotidiano familiare e conoscere la differenza di contenuti di acidi grassi trans, saturi e insaturi, suddivisi in polinsaturi e monoinsaturi. I grassi trans sono quei grassi “creati” per l’industria alimentare per migliorare la stabilità, il gusto e la conservabilità dei prodotti. Sono un esempio le margarine, gli oli raffinati (con solventi e affini) e le panne vegetali. Nella categoria dei grassi saturi di cui è consigliato un uso moderato ci sono il burro, i formaggi, le carni rosse in genere, l’olio di palma, l’olio di cocco e il tuorlo d’uovo. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 10 Sono di tutt’altro peso nutrizionale i grassi insaturi, consigliati per un uso quotidiano, in quanto contengono due tipi di acidi grassi essenziali che l’uomo non può produrre da solo: l’acido linoleico e l’alfa-linoleico. Il primo dà origine agli acidi grassi polinsaturi che contengono omega-6, mentre il secondo origina gli acidi grassi monoinsaturi che contengono omega-3. Per il mantenimento di una buona salute il giusto equilibrio tra omega-6 e omega-3 è stato stabilito in 4:1 dalle tabelle Larn della SINU (Società italiana di nutrizione umana). Gli alimenti ricchi di omega-6 sono gli oli vegetali di oliva, di soia, di arachide, di girasole, di sesamo, di canapa (se estratti a freddo e con metodi meccanici vengono preservati al massimo i contenuti e il potere nutrizionale), i legumi, in particolare la soia, la frutta secca, il pollo e le uova. Tutto il pesce azzurro, le noci, i semi, gli oli di oliva, di colza e di lino, il latte di soia, le alghe e tutte le brassicacee sono gli alimenti con il miglior contenuto in omega-3 e che dovremmo far figurare più frequentemente sulle tavole quotidiane, facendo riferimento al fatto che in Italia si consumano cibi contenenti omega-6 e cibi contenenti omega-3 con il rapporto di 10:1; questo sbilanciamento è dovuto all’incremento del consumo di carni e prodotti industriali (ricchi di grassi trans e saturi) e minor consumo di pesce azzurro. L’olio di oliva è il grasso che ha il giusto equilibrio intrinseco tra acidi grassi saturi (intorno al 14%) monoinsaturi (dal 68 al 75%) e polinsaturi (circa 10-12 %) e quindi entra in modo eletto tra gli alimenti definiti funzionali. Ha caratteristiche eccellenti per l’utilizzo in cucina: a freddo per i profumi e la palatabilità e a caldo per l’alto punto di fumo che garantisce salubrità ai cibi così cucinati. Sale e zucchero, con moderazione Educare il palato a riconoscere la sapidità, ovvero il gusto stesso di un cibo non alterato né da sale né da zucchero non è cosa facile. Non c’è ricetta in cui negli ingredienti manchi il sale e lo vediamo comparire nelle ricette dei dolci come alimento atto a favorire l’esaltazione del gusto dolce stesso! Farne un uso moderato è sinonimo di buona alimentazione e salute. E’ di conoscenza comune che il sale favorisca l’innalzamento della pressione sanguigna e la ritenzione idrica, mentre lo zucchero (intendo carboidrati semplici come saccarosio, fruttosio e glucosio) favorisca un innalzamento della glicemia e di conseguenza sovrappeso e obesità. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 11 Bisogna anche qui prestare attenzione al sale e agli zuccheri nascosti nei cibi proposti dalle aziende alimentari, in primis bibite, patatine fritte, insaccati, prodotti da forno e yogurt. Via libera alla frutta fresca proveniente dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo, portando sulla tavola quotidiana il dessert, che è per definizione la portata che chiude il pasto: la parola dessert deriva dal francese disservir, cioè sparecchiare; nella cultura anglosassone con lo stesso termine ci si riferisce ad una portata di frutta fresca e secca. Bisogna imparare a tenere il dolce nella sua giusta considerazione e servirlo per il pranzo della domenica o per le feste della tradizione. Alimenti funzionali, tradizioni e cibo “vero” Sono definiti alimenti funzionali, quei cibi che al di là delle loro proprietà nutrizionali contengono delle molecole benefiche di cui è stata dimostrata la capacità di influire positivamente sulle funzioni fisiche e mentali fortificando il corpo attivando le risposte naturali. Ci sono tre categorie di cibi funzionali: • la prima è quella dove le qualità benefiche sono intrinseche all’alimento stesso, ed è quindi l’alimento ad essere funzionale (vedi elenco) L’estrazione delle molecole benefiche da questi alimenti ha dato vita alle altre due categorie, che devono però seguire delle specifiche normative sanitarie diversificate in ogni nazione: • alimenti funzionali arricchiti, che hanno già le caratteristiche funzionali ma arricchite con le stesse molecole (per esempio yogurt con prebiotici o cereali da colazione con vitamine) • alimenti funzionali supplementati, cioè alimenti vari arricchiti con molecole benefiche provenienti da altri alimenti funzionali (ad esempio latti vegetali con il calcio o yogurt arricchiti con le fibre). Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 12 Possiamo portare sulle nostre tavole i cibi funzionali veri, non arricchiti e non supplementati, per mantenerci in buona salute, rispettando la stagionalità e la diversificazione dei menù. Alcuni alimenti funzionali: • • • • olio di oliva (contenuto eccellente di polifenoli e acidi grassi omega-3, antiossidante) crucifere (proprietà antitumorali per il contenuto di zolfo) avena (per il contenuto di betaglucano, favorisce l’abbassamento del colesterolo LDL) frutti rossi, melagrane (alte concentrazioni di vitamine E, C, antiossidanti e pro-antocianidine utili alla prevenzione degli stati infiammatori) • prodotti fermentati e gli yogurt (ristabiliscono la flora batterica intestinale) • soia (legume che contiene tutti e 8 gli aminoacidi essenziali) • agrumi (per il contenuto di vitamina C e per rendere biodisponibile il ferro) • cipolle e aglio (per il contenuto di minerali come fosforo e magnesio e la glucochinina che è ipoglicemizzante) • ortaggi amari (sono epatoprotettori e disintossicanti) • altri ortaggi (per il contenuto di vitamine e fitonutrienti) Oggi la moderna alimentazione si sta orientando per salute o scelte personali verso una sana alimentazione e sicuramente non è cosa facile uscire dalla spinta pubblicitaria delle grandi industrie alimentari moderando i consumi dei cibi preconfezionati e già pronti. Ma ritrovare il tempo per frequentare i mercati del territorio e scegliere con cura la materia prima, imparare a manipolarla, cucinarla e poi condividerla con altre persone, a mio parere, è la direzione giusta da prendere. Trasformare il cibo vero comporta fatica, impegno e costanza, ma assume così un valore e questa è la modalità per evitare di sprecare il cibo aumentando la propria consapevolezza. Il cibo è convivialità anche nell’atto della preparazione, è bello far riemergere le ricette da fare insieme a mamme, nonni e figli, recuperando un sapere che è uno dei fondamenti della dieta mediterranea. Non è forse questo lo scopo di chi del cibo vero ne ha fatto una professione e un lavoro? Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 13 Menu del benessere mediterraneo Panini con farina integrale ai semi Barbabietola con condimento allo yogurt e crostini di pane integrale all’acciuga Spaghettoni fatti in casa con ragù di semi Pollo stufato alle spezie in tajine Mele al forno con dolce sorpresa Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 14 Panini con farina integrale ai semi Per 12 panini Per il polish: 100 g di farina tipo 0 100 ml di acqua 2,5 g di lievito di birra Per l’impasto: 250 g di farina integrale + 250 ml di acqua (per l’autolisi) 330 g di farina tipo 2 + 130 ml di acqua 6 g di lievito di birra 15 g di malto liquido 30 g di semi a piacere (sesamo, papavero, lino, girasole) 12 g di sale 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 15 Fare un polish con gli ingredienti preparati e lasciar fermentare due ore. Mettere in autolisi per circa tre ore la farina integrale con l’acqua. Sciogliere il lievito di birra nell’acqua con il malto, unire l’olio e la farina poco per volta, unire il polish e la farina integrale inumidita. Impastare fino a formare un impasto ben incordato. A metà lavorazione inserire i semi e il sale. Fare una piega a tre e far riposare 20 minuti, ripetere la piega a tre e far riposare ancora 20 minuti. Formare un panetto ben arrotondato da far lievitare fino al raddoppio. Formare i panini con piccole pezzature da circa 90-100 g. Far lievitare i panini. Cuocere in forno a 220° per circa 10 minuti spruzzandoli di acqua due volte. Portare la temperatura del forno a 175° e cuocere ancora 18 minuti. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 16 Barbabietola con condimento allo yogurt e crostini all’acciuga Per 4 persone 2 barbabietole rosse crude 150 g di yogurt greco allo 0 % di grassi 20 ml di olio extra vergine di oliva 1 spicchio di aglio 30 g di pane integrale a fette leggermente raffermo 2 acciughe sotto sale (lavate e asciugate) 10 g di capperi sott’aceto 30 g di cipolla rossa o cipollotto fresco Semi di sesamo e prezzemolo a piacere Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 17 Pelare la barbabietola cruda e affettarla in julienne con l’aiuto di un robot o a mano. Tagliare a quadrettini il pane. Scaldare l’olio con le acciughe e l’aglio intero, far sciogliere bene le acciughe, unire il pane, eliminare l’aglio, far dorare a fiamma vivace. Tostare in una piccola padellina i semi di sesamo per pochi minuti senza colorirli. Tritare i capperi e qualche foglia di prezzemolo. Affettare finemente la cipolla e lasciarla in acqua per renderla più leggera la palato. Stemperare lo yogurt con un cucchiaio, eliminando l’eventuale siero formato in superficie, unire il trito di capperi e prezzemolo. Asciugare la cipolla. Servire la barbabietola con i crostini, la cipolla affettata e i semi di sesamo. Accompagnare con la salsa a base di yogurt. La sapidità della ricetta è garantita dal quantitativo di sale contenuto nelle acciughe. Se gradito spolverizzare di pepe la preparazione. Questa ricetta prevede un uso moderato di grassi, lo yogurt greco allo 0% ne è privo, la componente lipidica è di tipo ottimale ben mixata tra olio extra vergine di oliva e semi di sesamo. I cibi di colore rosso/arancio sono ricchi di carotenoidi, licopene e vitamine E. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 18 Spaghettoni fatti in casa con ragù ai semi Per 4-6 persone Per la pasta 200 g di farina di grano Khorasan (kamut) integrale 200 g semola di grano duro Sen. Cappelli 2 uova da 55 g 100 g (circa) di acqua un pizzico di sale semola di grano duro Per il sugo 60 g di carota 80 g di cipolla 60 g di sedano 3 g di aglio 40 g di olio extra vergine di oliva 180 g di semi di girasole 350 g di passata di pomodoro rustica 50 ml di vino bianco Lauro, rosmarino, pepe nero, peperoncino , sale Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 19 Sbattere le uova con l’acqua e il pizzico di sale, tenere a parte un po’ d’acqua. Fare la fontana e iniziare a impastare con il composto di uova. Impastare accuratamente l’impasto fino a renderlo omogeneo. Far riposare la pasta avvolta nella pellicola per circa 20 minuti. Tritare la cipolla, il sedano e la carota. Tostare i semi in una padella e tritarli grossolanamente con un piccolo robot. In una casseruola bassa di misura adeguata, mettere a scaldare l’olio con l’aglio schiacciato, tutto il trito di verdure, una foglia di lauro, un rametto di rosmarino, una presa di sale e un pizzico di peperoncino. Unire i semi e lasciar insaporire qualche minuto, sfumare con il vino bianco. Unire il pomodoro, aggiustare di sale e portare a cottura a pentola coperta per circa 20 minuti. Riprendere la pasta e stenderla con il matterello (o con la macchinetta per stendere la pasta) allo spessore di 1 mm circa. Tagliare la pasta formando degli spaghettoni. Cospargere con cura di semola di grano duro. Lessare in acqua bollente salata la pasta e condire con il ragù preparato, servire caldissima. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 20 Pollo alle spezie stufato in tajine Per 4 persone 4 sovracosce di pollo 250 g di ceci 30 g di uvetta di Corinto 200 g di pomodori pelati 1 cipolla, 2 spicchi di aglio, 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva ½ cucchiaino di cumino ½ cucchiaino di coriandolo ½ cucchiaino di zenzero in polvere o 3 cucchiai di succo di limone ½ cucchiaino di cannella ½ cucchiaino di noce moscata 1 cucchiaino di pepe verde (in salamoia) Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 21 Disossare le sovracosce di pollo, eliminare la pelle, lavarle ed asciugarle, tagliarle in 4 tronchetti. Preparare la miscela di spezie e cospargerle sul pollo. Lasciar riposare qualche minuto. Affettare sottilmente la cipolla. In una casseruola a due manici far stufare la cipolla con l’olio e un pizzico di sale. Unire l’aglio in camicia appena schiacciato, unire il pollo e far rosolare dolcemente per 5-6 minuti. Unire i pomodori pelati, i ceci, l’uvetta e ½ bicchiere di acqua. Coprire e cuocere a fuoco basso per 20-30 minuti. Verificare la cottura di tanto in tanto. Aggiustare di sale. Se occorre, far restringere il sugo prima di servire accompagnando con cous cous o pane. Questa ricetta prevede un uso moderato sia dei grassi che del sale, mentre le spezie conferiscono sapore rendendo il piatto gustoso e digeribile. L’arricchimento con i legumi e la frutta essiccata rendono il piatto adatto ad un menù della festa. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 22 Mele al forno con dolce sorpresa Per 6 persone 7 mele varietà Grigia di Torriana o altra varietà antica adatta alla cottura 50 g di biscotti da colazione tipo petit 1 tuorlo 5 g di cacao amaro 10 g di farina di nocciole 20 g di noci spezzettate 4 gherigli di noce per decorare 20 g di zucchero di canna integrale “dulcita” Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 23 Lavare 6 mele, estrarre i torsoli con l’apposito strumento. Allargare con un coltellino affilato la cavità, conservare la mela estratta. Sbucciare e tagliare a fette la mela rimasta. Tritare con un robot i biscotti con la mela avanzata e la mela tagliata a fettine. Trasferire la preparazione frullata in una ciotola e unire il tuorlo, il cacao setacciato, la farina di nocciola, metà dello zucchero, le noci spezzettate e mescolare per amalgamare il composto. Utilizzare questo ripieno per riempire le cavità delle mele, rifinire le mele con i gherigli di noce. Cuocere in forno mettendo le mele su una teglia su un foglio di carta forno, spolverizzare con lo zucchero rimanente e inumidire ogni mela con qualche cucchiaio di acqua. Chiudere con carta alluminio la teglia e cuocere in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti, togliere il foglio di alluminio e continuare la cottura per altri 20 minuti circa, controllando la cottura. Servire tiepide. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 24 Glossario Aminoacidi: sono delle unità molecolari che unendosi tra loro con un legame chimico danno origine alle proteine; gli aminoacidi presenti nei cibi sono più di 20 e sono 8 gli aminoacidi che l’organismo umano non è in grado di produrre da solo, definiti essenziali e sono: lisina, metionina, fenilalanina, isoleucina, leucina, treonina, triptofano, valina. Autolisi: termine con il quale si intende la pratica di umidificazione delle farine per favorire la migliore idratazione delle parti cruscali se utilizzata su farine integrali o la pratica utilizzata per diminuire la forza stessa della farina. Fitoestrogeni: estrogeni di origine vegetale, che concorrono all’arricchimento ormonale dell’organismo. Sono particolarmente interessanti i fitoestrogeni contenuti nella soia per contrastare i disturbi legati al sistema endocrinoormonale delle donne. Fitonutrienti: la parola "fito" deriva dal greco e significa pianta, mentre il termine "nutrienti" indica delle sostanze vitali. I fitonutrienti sono nutrienti vegetali contenuti nella frutta e nella verdura dall’alto potere antiossidante. Fitosteroli: sono delle molecole che hanno la struttura simile a quella del colesterolo ma sono di origine vegetale; l’azione benefica degli alimenti che li contengono si svolge nell’intestino legando il colesterolo riducendone così l’assorbimento. Khorasan: Triticum turgidum ssp. Turanicum è il nome della varietà di grano che a tutt’oggi si può coltivare liberamente nel mondo, attualmente viene coltivato soprattutto in Iran nella zona del Khorasan; anche in Italia sta cominciando la coltura di questa varietà. Il Kamut altro non è che la stessa varietà di grano coltivata in modo biologico nel Montana, ed è un marchio registrato che prevede un disciplinare per la coltivazione molto ristretto per poter apporre il nome Kamut a questo cereale. Mela Renetta Grigia di Torriana: è una varietà antica di mela tipica di una piccola zona del Piemonte, presenta una buccia completamente rugginosa, un profilo nutrizionale eccellente con elevata presenza di polifenoli e ben si adatta alla cottura al forno. Si pregia del marchio PAT (prodotto agroalimentare tradizionale). Polifenoli: sono sostanze contenute in molti cibi che svolgono una spiccata attività antiossidante, antiinfiammatoria e quindi particolarmente utili all’organismo. Si suddividono in tre categorie: fenoli, tannini e flavonoidi. I cibi che ne contengono di più sono, cacao, uva e vino rosso, frutti rossi e viola, frutta secca e olio di oliva. Polish: lievito semiliquido, preparato alcune ore prima dell’impasto miscelando acqua e farina in pari quantità, unendo lievito di birra in percentuale diversificata in base al tempo di fermentazione. Zucchero Dulcita: è uno zucchero integrale non raffinato della varietà granulada; viene lavorato in modo artigianale e questo consente il mantenimento di preziosi nutrienti e minerali, come il ferro in esso contenuto. E’ gradevole e aromatico, non stucchevole, esalta gli aromi degli alimenti da dolcificare senza cambiarne il sapore. Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 25 Bibliografia http://www.dietamedunesco.it http://unaparolaalgiorno.it http://www.slideshare.net/DINAMalgieri/evoluzione-della-piramide-alimentare http://www.alimentazione-nutrizione.net/ la nuova dieta mediterranea Stefania Ruggeri (ed. Gribaudo) http://obiettivofitness.com/nutrizione/storia-piramide-alimentare/ http://www.sinu.it/html/pag/tabelle_larn_2014_rev.asp http://www.eufic.org/article/it/expid/basics-alimenti-funzionali/ Il pane, un arte, una tecnologia Piergiorgio Giorilli (ed. Zanichelli) https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/ortofrutta/grigiatorriana/index.jsp http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/05/20/che-ne-sai-tu-di-un-campo-di-kamut%C2%AE/ Pane e roba dolce Sorelle Simili (Ed. Avallardi) Eleonora Caprio La dieta mediterranea Pag. 26