Relazione di conformità al Pit ai sensi dei 5° e 6° comma della D
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Relazione di conformità al Pit ai sensi dei 5° e 6° comma della D
COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO PROVINCIA DI LIVORNO PIANO STRUTTURALE RELAZIONE DI CONFORMITÀ AL PIT ai sensi dei 5° e 6° comma della D.C.R. n. 12 del 25 gennaio 2000 “Approvazione del Piano di Indirizzo Territoriale - Art. 7 L.R. 16 gennaio 1995, n. 5 1 Indice Art. 1 La Relazione di conformità al Piano di Indirizzo Territoriale ( P.I.T.). Art. 2 Integrazioni e specificazioni del quadro conoscitivo del Piano Strutturale sulla base del Quadro conoscitivo del P.I.T. e in relazione alle prescrizioni e agli indirizzi contenuti nel P.I.T. Art. 3 Conformità del quadro conoscitivo del Piano Strutturale ai criteri stabiliti nei commi 1, 2 e 3 dell’art.1 del P.I.T. Art. 4 Individuazione delle invarianti strutturali secondo i criteri stabiliti all’art. 14 e con le specificazioni di cui agli artt. 15,16 e 17 del P.I.T. Art. 5 Conformità e specificazioni degli obiettivi e degli indirizzi sulla base di quanto contenuto al Titolo III del P.I.T. Art. 6 Conformità alle prescrizioni del P.I.T. di cui al Titolo V e al Titolo VI Art. 7 Conformità alle misure di salvaguardia del P.I.T. di cui al Titolo VII Art. 8 Conformità al Piano Territoriale di Coordinamento ( P.T.C.) 2 Art. 1 La Relazione di conformità al PIT 1. Ai sensi dell’art. 1 del P.I.T., il Piano Strutturale di Rosignano M.mo contiene il presente documento, inserito fra gli elaborati costitutivi del piano nell’elenco di cui all’art 4 della “ Disciplina e Statuto dei luoghi” con il titolo “ Relazione di conformità al P.I.T. ai sensi dei 5° e 6° comma della D.C.R. n. 12 del 25 gennaio 2000 “Approvazione del Piano di Indirizzo Territoriale - Art. 7 L.R. 16 gennaio 1995, n. 5” . 2. Come recita l’art. 1 della Disciplina e Statuto dei luoghi del Piano Strutturale (PS), che di seguito si riporta per comodità di lettura, il PS è stato redatto verificandone la conformità al Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) regionale e al Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) della Provincia di Livorno: Art. 1 Riferimenti normativi, coerenza con gli atti di programmazione e di pianificazione sovracomunale (PIT regionale e PTC della Provincia di Livorno) 1. Il Piano Strutturale : - costituisce strumento di governo del territorio comunale ai sensi e con le finalità dell'art. 24 della LR n° 5 del 16.1.1995; - è formato in coerenza ai contenuti del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) Regionale e del Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) della Provincia di Livorno; - è conforme ai criteri di cui ai commi 1,2 e 3 dell’art. 1 del PIT riferiti alle finalità delle azioni di governo del territorio rivolte allo sviluppo sostenibile e alla loro coerenza con il sistema degli obiettivi nonchè alla loro giustificazione sulla base dei quadri conoscitivi; - assume e specifica gli obiettivi e gli indirizzi di cui ai Titoli III (definizione degli obiettivi generali e operativi) e V (Prescrizioni generali relative alle tipologie delle risorse) del PIT; - individua le invarianti strutturali secondo i criteri stabiliti e specificati agli artt. 14,15,16,17 del PIT; - attua le misure di salvaguardia fissate dal Titolo VII del PIT; - ai sensi del comma 2 dell’art. 4 del PTC della Provincia di Livorno, il Piano Strutturale di Rosignano Marittimo, attua gli indirizzi del PTC secondo il principio 3 della sussidiarietà, che assicura autonoma determinazione conseguente a valutazioni di maggior approfondimento. 2. Ai fini della dimostrazione della coerenza con il PIT regionale, e ai sensi del 6° comma dell’art.1 della D.C.R. n.12 del 25 gennaio 2000 “Approvazione del Piano di Indirizzo territoriale-Art.7 L.R. 16 gennaio 1995 n.5”, il presente Piano contiene fra i suoi elaborati costitutivi la “Relazione di conformità al PIT”: 3. Ai fini della immediata rispondenza fra la presente Disciplina, le disposizioni della L.R. 5/95 e successive integrazioni e modificazioni e i contenuti del PIT regionale e del PTC provinciale, la medesima Disciplina è strutturata secondo l’articolazione degli atti suddetti, dettando disposizioni riferite alle risorse naturali ed essenziali, alle invarianti strutturali, alle città e insediamenti produttivi, al territorio rurale, ai sistemi infrastrutturali e tecnologici che seguono gli indirizzi del PIT, ai sistemi territoriali e sottosistemi funzionali che seguono l’articolazione del PIT e del PTC, alle unità territoriali organiche elementari direttamente riferite alle Unità di Paesaggio del PTC. Art. 2. Integrazioni e specificazioni del quadro conoscitivo del PS sulla base del Quadro conoscitivo del PIT e in relazione alle prescrizioni e agli indirizzi contenuti nel PIT 1. Il PS, nella formazione del Quadro conoscitivo, ha tenuto conto di quello del PIT e di quello del PTC, contenendo le integrazioni di dettaglio come richiesto dall’atto regionale. In particolare: - sono state individuate le risorse naturali e il loro stato negli elaborati del Quadro conoscitivo elencati all’art. 4 della Disciplina e Statuto dei luoghi del PS, - in materia di difesa del suolo e dai fenomeni alluvionali sono state organizzate e dettagliate le conoscenze richieste dalla D.C.R. 94/85 integrate dagli aspetti idraulici previsti dalla ex D.C.R. 230/94 e richiamate dal PIT, che sono contenute nelle Tav. G8 Carta della pericolosità geologica e Tav. G-9 Carta della pericolosità idraulica, e negli artt. 12 e 13 della Disciplina e Statuto dei luoghi che dettano condizioni d’uso delle risorse acqua e suolo, - le informazioni necessarie per individuare la consistenza e la localizzazione delle superfici boschive come richiesto dal PIT sono contenute nelle Tav. FF-1 Carta della 4 Vegetazione e Tav. AF1 Carta uso del Suolo, e dette superfici sono disciplinate al punto Aree boscate contenuto nell’art 13 della Disciplina e Statuto dei luoghi, - sono stati delineati gli elementi per la valutazione degli effetti ambientali nella Relazione sulle attività di valutazione che fa parte integrante del PS, e indirizzi sono dati anche nell’art. 38 della Disciplina e Statuto dei luoghi, - sono state date disposizioni in merito alla risorsa idrica e alla vulnerabilità degli acquiferi all’art. 12 della Disciplina e Statuto dei luoghi. Art. 3. Conformità del quadro conoscitivo del Piano Strutturale ai criteri stabiliti nei commi 1,2 e 3 dell’art.1 del PIT 1. Al fine di perseguire uno sviluppo sostenibile del territorio comunale il Quadro conoscitivo del Piano strutturale è stato costruito attraverso successive integrazioni, in funzione del raggiungimento delle finalità della L.R. 5/95, degli atti di programmazione regionale nonché degli indirizzi generali e degli obiettivi assunti dal Consiglio Comunale con l’atto di avvio del procedimento di formazione del Piano Strutturale, che sono stati richiamati come finalità del PS nell’art. 2 della Disciplina e Statuto dei luoghi. 2. L’insieme degli obiettivi strutturali e strategici da perseguire, ha costituito il riferimento per definire il Quadro conoscitivo dal quale sono scaturiti gli specifici obiettivi di dettaglio e le disposizioni assunte dal piano, come meglio sistematizzate nell’art. 7 della Disciplina e Statuto dei luoghi intitolato La strategia di governo del territorio. 3. Il Piano strutturale, data la stretta relazione fra obiettivi, Quadro conoscitivo e disposizioni di piano, può essere variato e integrato a seguito di un aggiornamento o di una verifica del Quadro conoscitivo, come dettato negli artt. 3 (Efficacie e termini temporali, varianti) e 6 (Monitoraggio e aggiornamento) della Disciplina e Statuto dei luoghi. Art. 4 Individuazione delle invarianti strutturali secondo i criteri stabiliti all’art. 14 e con le specificazioni di cui agli artt. 15,16 e 17 del PIT 1. Il PS di Rosignano M.mo considera le invarianti quali elementi di verifica della sostenibilità del piano, e le individua seguendo la definizione generale di esse data dal PIT come “funzioni e prestazioni ad esse associate riferite alle diverse tipologie delle risorse”. 5 2. L’art. 8 della Disciplina e Statuto dei luoghi che si riporta di seguito è dedicato alle invarianti strutturali: Art. 8 Invarianti strutturali 1. Gli obiettivi di governo del territorio espressi per ogni ambito di riferimento delle politiche territoriali sono sostenibili in quanto non alterano in modo irreversibile le caratteristiche prestazionali delle risorse ivi presenti, ne migliorano le condizioni e ne prevengono i degradi. 2. E’ assegnato valore di invariante: - agli stati di equilibrio e rigenerazione delle risorse naturali; - alla particolare configurazione del sistema delle acque e alle sue interazioni con le altre risorse e componenti territoriali; - alla qualità dell’aria; - alle opere di difesa del suolo; - alle identità specifiche e a quelle complessive in grado di rappresentare una realtà locale: ▪ interesse storico-culturale, documenti materiali della cultura, siti archeologici, tracciati viari storici, tessuti urbani consolidati significativi per la memoria collettiva) , ▪ sia in termini di caratteristiche ambientali e paesaggistiche (emergenze paesisticoambientali, ecosistemi naturali e biodiversità), ▪ sia in termini di qualità sociale ed economica (funzionalità urbana, formazione e coesione sociale, saperi e mestieri tipici). Art. 5 Conformità e specificazioni degli obiettivi e degli indirizzi sulla base di quanto contenuto al Titolo III del PIT 1. Rispetto al Titolo III del PIT, che contiene gli obiettivi generali ed operativi relativi alle città e agli insediamenti urbani (art 11 PIT) , gli obiettivi generali ed operativi relativi al territorio rurale (art. 12 PIT), gli obiettivi generali ed operativi relativi alla rete delle infrastrutture per la mobilità e per l’energia (art. 13 PIT), il PS contiene nella Disciplina e Statuto dei Luoghi appositi indirizzi e condizioni per l’uso delle risorse: a) -“città e insediamenti produttivi” all’art 16 della citata Disciplina, di seguito sintetizzato, b) -“territorio rurale” all’art. 17 della citata Disciplina di seguito sintetizzato, 6 c) -“sistemi infrastrutturali e tecnologici” all’art. 20 della citata Disciplina, di seguito sintetizzato. 2. Anche gli ambiti e gli obiettivi strategici contenuti nella tabella riportata entro l’art. 7 della Disciplina e statuto dei luoghi, che illustra la strategia di governo del territorio, contiene finalità riconducibili alle risorse sopra elencate. 3. Rinviando a detto articolo, si ricordano i cinque ambiti strategici che sono: 1). sviluppo dei servizi e produzione di effetto urbano; 2). sviluppo dell’imprenditorialità e qualificazione economica; 3). qualificazione del territorio; 4). politiche culturali, formazione, politiche sociali; 5). gestione efficiente del PRG. 4. I contenuti degli artt. 16,17 e 20 della Disciplina e Statuto dei luoghi ,-che si riportano per estratto di seguito, sono anche specificazione coerente dei contenuti del Titolo V del PIT trattato successivamente. a) Sintesi dei contenuti dell’art. 16 “ Città e insediamenti produttivi “ Individuazione della risorsa città e insediamenti produttivi nelle utoe : ▪ della costa urbana e turistica ove si trovano i tessuti urbani di Vada e della Mazzanta; ▪ della città di mare e di fabbrica ove si trovano l’industria Solvay, il “Villaggio Solvay” che rappresenta la prima espansione storica a valle, la “città nuova” costituita dalle espansioni urbane recenti estensive e a forte consumo di suolo, l’area industriale delle Morelline; ▪ della città storica ove si situa il capoluogo; ▪ della costa alta e dei boschi limitatamente all’ambito di Castiglioncello trasformato recentemente in agglomerato esteso e denso, in continuità delle espansioni residenziali e turistiche della costa centrale e meridionale. Definizione degli obiettivi generali per la risorsa città e insediamenti produttivi secondo la strategia di governo del PS: - l’integrazione funzionale, - il miglioramento della mobilità, - la produzione dei servizi, - la riconversione del patrimonio edilizio delle seconde case in strutture turistiche, 7 - la riorganizzazione funzionale e morfologica delle aree industriali, - la salvaguardia del patrimonio insediativo dotato di capacità identificativa per la comunità (gli ambiti storici e di vecchio impianto, il Villaggio Solvay, i beni di interesse storico architettonico e documentale), - l’inserimento di funzioni rilevanti in ordine al contesto sovracomunale, - la tutela della discontinuità fisica fra gli insediamenti, - lo sgravio della pressione turistica sulla costa tramite integrazione e articolazione dell’offerta anche con insediamenti ricettivi e turistici nelle aree collinari; - l’allontanamento delle attività rumorose ed inquinanti dal tessuto abitativo, incentivando la delocalizzazione delle attività produttive rimaste negli ambiti residenziali ed ammettendo nuove destinazioni compatibili con il contesto nel riuso dei contenitori che si liberano; - Definizioni, indirizzi e condizioni d’uso della risorsa: Città e insediamenti produttivi costituiscono risorsa insediativa che include i centri abitati di cui al comma 2, lettera a) dell'art. 28 della LR 5/ 1995, al cui interno il suolo deve intendersi impegnato e urbanizzato. Vi si devono intendere inclusi gli insediamenti derivanti da piani e progetti pubblici e privati, fatti salvi dal presente Piano strutturale ancorchè non realizzati. La risorsa insediativa contiene la componente vegetale presente nelle aree urbane o urbanizzate, consistente in varie forme di vegetazione artificiale come siepi, viali alberati, giardini, orti, campi sportivi, parcheggi inerbiti, alberature dei campeggi, etc; nonché la componente vegetale residuale di precedenti assetti rurali, interclusa, marginale alle aree urbane o urbanizzate ancorchè non destinata a specifici usi. Dette componenti sono soggette a tutela. Infatti esse qualificano la residenza o le attrezzature di cui costituiscono pertinenze, non solo estetiche e ricreative, ma anche ecologiche all’interno dell’ecosistema urbano, sia nei confronti del cittadino (benessere psico-fisico) che come habitat adatto alla vita di molte specie animali, soprattutto uccelli. Analogamente sono da salvaguardare e ben mantenere le formazioni che erano tipiche dei precedenti assetti rurali, quali siepi frangivento, viali, oliveti, alberi isolati etc, possono ancora svolgere le originarie funzioni protettive (frangivento, ombreggiamento) nonché quelle per il benessere, ed oggi assumere un particolare valore ornamentale e uno documentale. 8 Sono soggetti alla conservazione gli edifici, i complessi e le aree di interesse storico, artistico, tipologico e ambientale, risultanti dalla vigente strumentazione urbanistica comunale, con le modifiche, le integrazioni e le precisazioni eventualmente apportate dal Regolamento Urbanistico. Gli interventi pubblici e privati potranno riguardare il potenziamento delle attrezzature e dei servizi, la modernizzazione delle urbanizzazioni primarie, il miglioramento funzionale e tecnologico del patrimonio edilizio, l'assetto della viabilità meccanizzata di servizio e di quella pedonale e ciclabile, la formazione di spazi di relazione, la rimozione del degrado urbano, la mitigazione degli inquinamenti atmosferico e acustico, la valorizzazione e il potenziamento degli spazi verdi privati, la riqualificazione della forma urbana, gli interventi edilizi puntuali di saturazione e sostituzione. I programmi e i progetti che interessano la risorsa insediativa devono caratterizzarsi per la previsione di spazi, attrezzature, servizi e impianti pubblici, di uso comune o riservati alle attività collettive, che, oltre a soddisfare le esigenze del carico urbanistico aggiuntivo, concorrano ad aumentare la dotazione di tali spazi, attrezzature e servizi dell'ambito territoriale interessato dal progetto, nella misura e nelle destinazioni d'uso che il Comune stabilirà nel corso dell'esame del progetto preliminare I fabbisogni idropotabili, di smaltimento liquami, di raccolta dei rifiuti solidi e di erogazione energetica devono risultare compatibili con le reti tecnologiche e gli impianti generali e principali esistenti. b) Sintesi dei contenuti dell’art. 17 “ Territorio rurale “ Definizione: Ai sensi dell’art 28 della Normativa del PTC si definisce territorio rurale “lo spazio destinato alla coltivazione, alla selvicoltura, alla attività zootecnica, agli insediamenti artigianali, turistico-ricettivi, infrastrutturali e residenziali che nel loro insieme concorrono alla complessità del sistema funzionale rurale”, caratterizzato da “connotati funzionali quali la produzione agricola, la difesa del territorio, del paesaggio e delle sue tradizioni, la presenza di insediamenti residenziali e produttivi”. Il PTC inoltre articola il territorio in Unità di Paesaggio rurali dando loro specifiche in termini di classi e connotati. Il PS fa propri i contenuti e le indicazioni del PTC seguendo le classificazioni di ambiti rurali e di classi di 9 connotato, e in funzione di queste detta indirizzi per l’applicazione della LR 64/95 e successive integrazioni e modificazioni (oltre all’art. 17 si vedano gliartt.29 e 30 della Disciplina e Statuto dei luoghi) che costituiranno contenuto del Regolamento urbanistico. Ai sensi del PIT, il territorio rurale è considerato “luogo di qualificazione dello sviluppo e di ricerca dell’equilibrio tra le attività economiche e le risorse naturali” (art.12 PIT); le invarianti strutturali per il territorio rurale risultano quelle “funzioni necessarie ad assicurare la salvaguardia delle risorse naturali e la loro riproducibilità, la conservazione attiva, la tutela della memoria collettiva e di testimonianza culturale degli elementi che costituiscono il paesaggio ... la simbiosi con i caratteri di tutela paesaggistico ambientale del territorio toscano delle attività agricole ... (art. 16 PIT); nel territorio rurale si riconoscono tramite gli atti di pianificazione, le zone ad esclusiva o prevalente funzione agricola, come “ambito di applicazione della Legge regionale n. 64 del 1995”, ritenuta “disciplina idonea a valorizzare e sostenere le realtà e le potenzialità produttive e ambientali del territorio rurale” (art. 23 PIT). Seguendo le indicazioni del PIT il PS assegna al territorio rurale nelle diverse condizioni e caratteristiche all’interno delle utoe funzioni ammissibili e condizioni d’uso ritenendolo nell’insieme una risorsa utilizzabile ai fini dello sviluppo produttivo (della filiera agricola e agrolimentare e della filiera turistica) ma non modificabile nelle qualità che si vogliono mantenere per le generazioni future. Finalità e azioni ammissibili: gli incentivi e le agevolazioni a sostegno dell’agricoltura, § la tutela di aree rurali soprattutto di alta colina con valori paesaggistici di rarità e bellezza, § il contenimento della nuova edificazione e la mitigazione del suo impatto sul paesaggio; § il contenimento della polverizzazione fondiaria, § il mantenimento e il ripristino ove degradate delle forme storiche del paesaggio agrario § la conservazione di elementi dotati di valore storico culturale e documentale, quali pozzi e cisterne, lavatoti, concimaie, forni, che non hanno funzione nei modelli agricoli attuali, per la quale potranno essere trovati accordi con i proprietari. Le attività integrative a quelle agricole saranno specificate nel Regolamento urbanistico, considerando ammissibili tutte quelle forme di uso e valorizzazione delle risorse che siano riferite ai caratteri tipici della ruralità e del paesaggio rurale locali, che in quanto tali permettano la salvaguardia di saperi e mestieri tipici e nel contempo rispondano a nuove domande e modelli d’uso del territorio, senza con ciò compromettere le risorse stesse. 10 Si possono intendere attività ammissibili nel territorio rurale: - attività produttive quali la lavorazione di prodotti e materiali tipici, - attività turistiche, quali la ristorazione, la ricettività, che mantengono un forte legame con la ruralità locale - attività commerciali quali la vendita dei prodotti tipici - di svago, tempo libero, ricreazione, sport qualificanti l’offerta turistico-ricettiva ; - attività di didattica, informazione e acculturamento Sono sempre ammesse attività di difesa del suolo, di tutela del paesaggio agrario, di salvaguardia dei documenti materiali della cultura rurale. Componenti del territorio rurale individuate nel quadro conoscitivo del PS: § Colture agrarie in atto o di recente abbandono aperte § Colture agrarie in atto o di recente abbandono con siepi § Colture agrarie in fase di rinaturazione § Pioppeto In riferimento alle pratiche agricole si riconoscono le seguenti forme di agricoltura § industrializzata § estensiva § marginale § mista § di tipo hobbistico- orti periurbani L’articolo 17 della Disciplina e Statuto dei luoghi dà indirizzi anche per i seguenti elementi: § Assetti colturali § Assetto fondiario § Trasformazioni e ristrutturazione fondiarie § Agricoltura periurbana e orti urbani c) Sintesi dei contenuti dell’art. 20” Sistemi infrastrutturali e tecnologici” Obiettivi: 11 La strategia di governo del PS indica fra gli obiettivi generali lo sviluppo dei servizi e la qualificazione del territorio e per il loro raggiungimento ritiene fondamentale il miglioramento e l’ottimizzazione della rete infrastrutturale. L’esistenza e l’adeguamento della rete infrastrutturale è anche condizione di valutazione dei programmi e progetti pubblici e privati che potranno essere recepiti dal Regolamento urbanistico. Le opere di miglioramento della rete si ritengono sempre compatibili tranne in caso di contrasto con vincoli sovraordinati o condizioni di rischio ambientale o limiti di tutela paesistica. Sono obiettivi generali riferiti a questa risorsa: - la possibilità di accesso a basso costo ai servizi e alta efficienza con riduzione di mobilità (1.2.1 art 7 della Disciplina); - l’efficienza del sistema della mobilità e del trasporto con attenzione al trasporto pubblico e collettivo (3.1.2 art 7 della Disciplina); - il rafforzamento dei collegamenti fra costa e collina e di quelli entro l’ambito collinare (3.1.6 art 7 della Disciplina) Obiettivi specifici per questa risorsa sono dettati dalla Disciplina nelle disposizioni per sistemi territoriali, sottosistemi funzionali e unità territoriali organiche elementari. Art. 6 Conformità alle prescrizioni del PIT di cui al Titolo V e al Titolo VI 1. I contenuti del PS riportati in precedenza per le risorse città e insediamenti produttivi, territorio rurale, sistemi infrastrutturali e tecnologici, sono coerenti anche nei confronti di quanto stabilito al Titolo V Capo I del PIT (Sezione I Le città e gli insediamenti urbani, Sezione II Il territorio rurale, Sezione III La rete delle infrastrutture per la mobilità PIT). 2. Ulteriori specificazioni per detti sistemi sono dati dal PS agli artt. 18 e 19 della Disciplina e Statuto dei luoghi che trattano di paesaggio e di beni di interesse storico-culturale e documenti materiali della cultura (come i centri antichi) che il PIT tratta nella Sezione I, nonché negli artt. 25,26,27,28,29 e 30 della Disciplina e Statuto dei luoghi che trattano dei sottosistemi 12 funzionali urbano, rurale, marittimo costiero, logistico, turistico, agricolo e della filiera agroalimentare. 3. L’articolazione della Disciplina e Statuto dei luoghi per risorse del territorio e sottosistemi funzionali (i citati artt 16,17,18,19,20, 25,26,27,28,29 e 30) intende essere coerente nel contempo al PIT e al PTC. Infatti seguendo le articolazioni del PIT il PS tratta di risorse, seguendo le articolazioni del PTC il PS individua sottosistemi funzionali quali specifica dei sistemi funzionali del PTC medesimo 4. Delle risorse si è già detto, quindi si riporta per estratto il contenuto dell’art. 21 relativo ai sottosistemi funzionali della Disciplina e Statuto dei luoghi: 1. I sottosistemi funzionali sono identificati in base ai modelli d'uso, alla storia insediativa, alle vicende urbanistiche, alle tendenze evolutive, ai caratteri socioeconomici e fanno riferimento alla distribuzione delle attività, delle persone, dei servizi e delle infrastrutture e infine in ordine agli obiettivi di governo espressi dal piano strutturale. Essi derivano dal riconoscimento di relazioni, collegamenti e interconnessioni ovvero sono finalizzati alla riorganizzazione delle reti di interscambio per il miglior funzionamento della circolazione e dell’accessibilità “fra” “a” e “di” di persone, merci, servizi, infrastrutture, informazioni. 2. I sottosistemi funzionali sono di tipo trasversale e interessano -in quanto reti di efficienza- sistemi e utoe collegandoli fra loro. 3. I sottosistemi funzionali sono definiti seguendo l’articolazione contenuta nel PTC ed ivi riferita a sistemi, che distingue “connotato o modus vivendi” e “di attività”. 4. I sottosistemi funzionali di connotato sono: - urbano, caratterizzato dalla concentrazione insediativa, da rapida trasformazione, da prevalenza di edificazione, dalla presenza di servizi, attrezzature e impianti; - rurale, caratterizzato dalla prevalenza della non edificazione, dalla trasformazione del suolo a fini prevalentemente agricoli, dalla creazione di insediamenti non intrusivi e a basso consumo di suolo, condizionati dalle caratteristiche orografiche e paesistiche e dalle trame viarie principali; 13 - marittimo-costiero, caratterizzato da modelli di sviluppo insediativo privi di regole ordinatorie, da forti pressioni antropiche, da attività specialistiche quali la nautica e la portualità, da modelli d’uso del territorio e dei servizi stagionali legati al turismo balneare. 5. I sottosistemi funzionali di attività sono: - logistico, inteso come rete di servizi, infrastrutture, impianti, attrezzature tese ad assicurare le migliori condizioni di mobilità e di vita e a produrre beni. Vi appartengono: - la rete delle infrastrutture per la mobilità, su gomma, ferro, acqua; - la rete delle urbanizzazioni (acqua, gas, energia elettrica, fognature, telefonia, etc); - la rete delle comunicazioni; - la rete della produttività (industria, artigianato, commercio, servizi connessi); - la rete della sanità; - la rete della “socialità”; - la rete dell’istruzione; - la rete della cultura - turistico; - agricolo e della filiera agroalimentare. 5. Quanto alla coerenza e conformità del PS al Titolo V Capo II del PIT riferito ai sistemi territoriali di programma, si evidenzia che il PS contiene la individuazione la definizione dei rispettivi obiettivi dei sistemi territoriali agli artt. 22,23,24 (il sistema territoriale della colina occidentale, il sistema territoriale della collina orientale, il sistema territoriale della pianura centro-meridionale) che rispondono agli obiettivi generali per il sistema della Toscana della costa e dell’arcipelago (Sezione III PIT) al quale appartiene il comune di Rosignano M.mo. 6. In generale, si evidenzia la ricerca di coerenza fra articolazione del territorio in ambiti programmatici operata dai tre atti di pianificazione territoriale PIT PTC e PS, ossia la coerenza fra l’individuazione dei sistemi territoriali di programma o meglio la finalità per la quale si individuano i sistemi territoriali (art. 5 del PIT che identifica i sistemi territoriali di programma ai fini delle strategie generali per il perseguimento dello sviluppo sostenibile e orienta province e comuni a identificare a loro volta sistemi territoriali)), l’individuazione dei 14 sistemi territoriali del PTC e l’individuazione degli ambiti di riferimento per le politiche territoriali del PS (Capo IV Titolo 2° PS Disciplina e statuto dei luoghi), come si evince dalle definizioni generali dell’art. 21 della Disciplina e statuto dei luoghi che si riporta omettendo la parte relativa ai sottosistemi funzionali di cui si è già parlato: Capo III Ambiti di riferimento per le politiche territoriali Art. 21 Sistemi territoriali, sottosistemi funzionali, Unità territoriali organiche elementari (utoe) I sistemi territoriali sono individuati tramite la ricognizione della suddivisione in sistemi territoriali operati dal PTC di Livorno e attraverso il quadro conoscitivo del piano strutturale medesimo, dando la prevalenza ai caratteri non modificabili e durevoli nel tempo costituiti in prevalenza dai caratteri fisici del territorio. I sistemi territoriali contengono le utoe le quali coprono l’intero territoriale comunale. I sistemi territoriali del Piano Strutturale di Rosignano sono: ▪ il sistema della collina occidentale; ▪ il sistema della collina orientale; ▪ il sistema della pianura centro meridionale; I sistemi territoriali del piano strutturale sono articolazione dei sistemi territoriali del PTC di Livorno: - il sistema della collina occidentale appartiene al sistema di PTC delle colline livornesi CEMP.1 e contiene le Unità di Paesaggio identificate dal PTC di Livorno come Calafuria (classe C4A, sottosistema Monti Livornesi), Monte Pelato (classe C4A, sottosistema Monti Livornesi), Nibbiaia (classe C4C, sottosistema Monti Livornesi), Gabbro (classe C4B, sottosistema Monti Livornesi), Castelnuovo M. (classe C2, sottosistema Monti Livornesi), Castiglioncello (classe ZU, sottosistema Monti Livornesi),Poggetti (classe C4B, sottosistema Monti Livornesi), Rosignano M.mo (classe ZU, sottosistema Monti Livornesi); - il sistema della collina orientale appartiene al sistema di PTC delle colline livornesi CEMP.1 e contiene la Unità di Paesaggio identificata dal PTC di Livorno come Chiappino (classe C1, sottosistema colline plioceniche), 15 - il sistema della pianura centro meridionale appartiene al sistema di PTC della pianura costiera centrale PQ.2 e contiene le Unità di Paesaggio identificate dal PTC di Livorno come Vada 1 (classe P1, sottosistema della pianura alluvionale costiera), Vada 2 (classe P1, sottosistema della pianura alluvionale costiera ), Marina di Cecina (classe P4a, sottosistema della pianura alluvionale costiera), Collemezzano (classe P2, sottosistema dei terrazzi pedecollinari centrali), Vada (classe ZU, sottosistema pianura alluvionale costiera), Solvay (classe ZU, sottosistema terrazzi pedecollinari centrali). Le unità territoriali organiche elementari -utoe- sono ambiti identificate sulla base di relazioni funzionali e assetti morfologici consolidati entro i quali si programmano, si attuano e si controllano coerentemente ai princìpi generali del piano strutturale e per soddisfarne gli obiettivi, le azioni ammissibili e attese e i loro effetti, secondo le specifiche dettate dagli atti operativi e gestionali. Le utoe sono: 1) della pianura bonificata meridionale, coincide con l’ Unità di Paesaggio del PTC di Livorno denominata Collemezzano (anche se non interamente); 2) della costa urbana e turistica, contiene le Unità di Paesaggio del PTC di Livorno denominate Vada, Marina di Cecina, Vada 1 e Vada 2 e parte di Collemezzano; 3) della città di mare e di fabbrica, coincide con l’Unità di Paesaggio del PTC di Livorno denominata Solvay; 4) della città storica, contiene le Unità di Paesaggio del PTC di Livorno denominate Rosignano M.mo e Poggetti e parte dell’Unità di Paesaggio di Nibbiaia; 5) della costa alta e dei boschi, contiene le Unità di Paesaggio del PTC di Livorno denominate Castiglioncello, Monte Pelato, 6) dei centri storici collinari, contiene le Unità di Paesaggio del PTC di Livorno denominate Calafuria, Nibbiaia (parte), Gabbro e Castelnuovo M.; 7) delle terre nude, dei filari e delle case sparse, coincide con l’ Unità di Paesaggio del PTC di Livorno denominata Chiappino. 7. I contenuti degli artt. 22,23,24 della Disciplina e Statuto dei luoghi riferiti ai sistemi territoriali e degli artt. 31,32,33,34,35,36,37 della Disciplina e Statuto dei luoghi riferiti alle utoe confermano gli obiettivi generali stabiliti dal PIT per la Toscana della costa e dell’arcipelago con le dovute specificazioni di dettaglio relative al territorio comunale. A detti articolo si rinvia non potendo riportarne il testo per motivi di lunghezza. 16 8. Infine, circa il Titolo VI del PIT riferito alla revisione degli atti del Q.R.C.T., si nota che per le parti di competenza comunale e per quanto recepito dal PS per le parti di competenza provinciale la coerenza è soddisfatta : - si è già detto in riferimento alla D.C.R. 230/94; - circa la D.C.R. 47/90 per l’uso della fascia costiera, il Comune è dotato di variante a suo tempo approvata ai sensi di detta Direttiva, che entra in salvaguardia, e comunque il PS contiene specificazioni del Quadro conoscitivo e indirizzi aggiornati per la fascia costiera sia come obiettivi nelle utoe, che come tutela dei connotati ambientali e paesaggistici che con le condizioni d’uso delle risorse che il quadro conoscitivo individua in detta fascia; - l’adempimento di cui all’art. 1 della L. 431/85 che il PIT dichiara soddisfatto dall’insieme del PIT e del PTC è recepito dal PS che assume i contenuti del PTC in tal merito e contiene apposita disciplina per il suo contenuto paesistico (art. 11 della Disciplina e statuto dei luoghi). Art. 7 Conformità alle misure di salvaguardia del PIT di cui al Titolo VII 1. Il Piano Strutturale conferma le misure di salvaguardia di cui al Titolo VII del PIT e precisamente: - le disposizioni relative alla difesa dai fenomeni alluvionali di cui agli artt. 75,76,77,78,79 del Titolo VII del PIT sono confermate dalla tavola G9 della pericolosità idraulica e degli ambiti e dalle relative disposizioni contenute nella Disciplina e statuto dei luoghi all’art.12 che definisce le Salvaguardie idrauliche per le quali recita come segue: Con il superamento della disciplina della delibera del Consiglio Regionale n° 230/94 il Piano Strutturale di Rosignano Marittimo recepisce le misure di salvaguardia della delibera del Consiglio Regionale n° 12/2000, con norme di maggior dettaglio, secondo le specifiche prescrizioni del PTC della Provincia di Livorno. Sempre l’art.12 contiene la definizione e la disciplina di salvaguardia degli ambiti: ai punti Ambito A1 (area di assoluta protezione del corso d’acqua) Ambito A2 -area di tutela del corso d’acqua e di possibile inondazione) Ambito denominato B: comprende le aree potenzialmente inondabili in prossimità dei corsi d’acqua che possono essere necessarie per eventuali interventi di regimazione idraulica tesi alla messa in sicurezza degli insediamenti Salvaguardia per l’ambito A1 Salvaguardia per l’ambito A2 Salvaguardia per l’ambito B, Disposizioni attuative delle misure di salvaguardia; La pericolosità idraulica, Aree per il contenimento 17 del rischio idraulico: casse di espansione e aree di laminazione Indirizzi e prescrizioni per le aree sensibili interessate da fenomeni di esondazione e soggette a rischio idraulico, - le disposizioni di cui all’art. 80 del Titolo VII del PIT relativo alle classi di pericolosità sono state applicate all’intero territorio comunale, integrando le definizioni delle D.C.R. 94/85 con quelle relative al rischio idraulico; le classi di pericolosità sono definite nella tavola G8 della pericolosità geologica e disciplinate nella Disciplina e statuto dei luoghi art. 13 ai punti Aree instabili, Pericolosità geologica, Ambito 2: Pericolosità molto – bassa, Ambito 2.1: Pericolosità bassa Ambito 3: Pericolosità medio–bassa Ambito 3.1: Pericolosità media Ambito 3.2: Pericolosità medio–elevata Ambito 4: Pericolosità elevata; - le disposizioni di cui all’art.81 del titolo VII Capo III del PIT relativo alla salvaguardia dei beni paesistici e ambientali sono state confermate e specificate all’art. 11 della Disciplina e statuto dei luoghi. Art. 8 Conformità al PTC 1. Come si è potuto evincere dalla lettura fin qui del presente Documento, il PS di Rosignano M.mo: - ha formato il proprio quadro conoscitivo integrando e approfondendo :sia il quadro conoscitivo del PIT sia il quadro conoscitivo del PTC, - ha articolato la propria Disciplina in modo da dare indirizzi e obiettivi seguendo le articolazioni territoriali e funzionali e gli obiettivi generali sia del PIT che del PTC riferendosi tanto alle risorse naturali ed essenziali (acqua, aria, suolo, ecosistemi della flora e della fauna, città e insediamenti produttivi, territorio rurale, sistemi infrastrutturali e tecnologici) che ai sistemi territoriali e funzionali (sistemi territoriali e sottosistemi funzionali già citati in precedenza), nonché riferendosi alle Unità di paesaggio del PTC, verificandone la perimetrazione e le caratteristiche e assumendole come riferimento per la definizione delle utoe. 2. Espliciti richiami agli articoli della Normativa del PTC sono contenuti nella Disciplina e statuto dei luoghi del PS per la chiarezza della rispondenza fra i due atti. 18 3. Si ritiene pertanto ripetitivo ripercorrere ai fini della dimostrazione di conformità del PS al PTC le definizioni di quadro conoscitivo, di obiettivi, di salvaguardie in quanto già svolte, dando per argomentata fin qui la dimostrazione suddetta per dette parti. 4. Si ritiene utile invece aggiungere che per le parti di specifica competenza provinciale fin qui non trattate, o per componenti del PTC di particolare rilevanza come l’applicazione della L.R. 64/95 e successive integrazioni e modificazioni, la individuazione delle risorse agroambientali e delle invarianti, le classi di produttività e di connotato del territorio rurale, queste sono tutte contenute nella Disciplina e statuto dei luoghi agli artt. 15 ecosistemi della flora e della fauna, 11 contenuto paesistico, 17 territorio rurale. 5. Inoltre la Disciplina e statuto dei luoghi del PS contiene negli articoli delle utoe gli obiettivi che il PTC dà in riferimento ai SEL (SEL n. 15 Val di Cecina). 6. Infine, il PS recepisce le indicazioni del PTC riferite a specifici atti di settore quali il piano per il rischio di incidente rilevante o il piano di utilizzo del demanio marittimo, dando indirizzi per la loro redazione come piani di settore, e inoltre inserendo nel Quadro conoscitivo apposite sezioni di studio in merito a detti argomenti. 19