Sr Aurora Aliani

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Sr Aurora Aliani
N. 3 Ag
o.- Ott .
2014
Anno XLVIII - Periodico trimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Parma
…in tutta fretta!
O
gni giorno della vita è
un passo compiuto, in tutta
fretta, per incontrare e riconoscere il Signore Gesù, il
Signore del tempo. Il tempo:
passato, presente e futuro.
Tu, non perdere il tempo,
cammina con il tempo, compra il tempo dell’oggi con la
moneta dell’Amore e fa memoria del futuro celebrando
il passato. La profezia della
gioia che abita il tuo cuore
e pulsa nella tua vita donata, brucia i tempi e canta il
futuro, già intravisto con gli
occhi del cuore.
…in tutta fretta, duemila
anni fa, una donna, salì la
montagna della Galilea, per
cantare la speranza di un
vero futuro, per tutte le generazioni, per portare a
compimento la promessa, fatta agli antichi padri. Maria
ed Elisabetta. Gesù e Giovanni. L’abbraccio della storia,
per tutti i tempi.
Lì, nel silenzio di una presenza divina, il canto si incrocia
ed il cuore esulta. L’inno di lode e di ringraziamento,
diventa il tempo della danza, perché il Signore ha fatto
della storia un luogo di prodigi.
…in tutta fretta, anche tu Piccola Figlia, cerca nel cuore
le più belle parole, per il tuo Dio, perché ha fatto della
tua vita un luogo di prodigi. Ha fatto dei tuoi giorni un
tempo di stupore…
Là sul monte Maria poteva dire:
”Io magnifico il Signore con la
SOMMARIO
mia voce, ma è l’anima che denONE LAICALE
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150°
3-5 SPECIALE
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per cantare le sue lodi.
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liberale, misericordioso, poiché
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PICCOLE FIGLIE
Domenica Guatteri pf
vuto dalle sue mani”. (A.C.)
…in tutta fretta, come
Maria, libera e gioiosa, là sui
monti, attirata dai sogni e dai
desideri, realizza la speranza
di tutti i tempi, affidata al
suo cuore, anche per te, Piccola Figlia, è vitale cantare
la speranza, accoglierla nel
cuore, prenderla in mano ed
innalzarla al Dio che compie
meraviglie in tutti i tempi
e per tutte le generazioni!
Ricorda, coloro che contano poco, hanno il nido nel
palmo delle Sue mani. Sei, e
sei sempre stata, Piccola per
l’umiltà, Figlia per l’abbandono fiducioso e questa sarà la
novità di ogni domani.
…in tutta fretta, sono trascorsi 150 anni di storia, semplicemente il viaggio della
presenza di Gesù, portato da tante sorelle nelle strade
dei tempi. Perciò è giunta l’ora di “comporre il nostro
Magnificat, in cui l’elenco delle speranze dia il ritmo
alla musica della storia e dei sogni”.
Con Agostino Chieppi ci rivolgiamo a Maria: ”Tu che
sei Madre, ascolta una preghiera che ti manda l’ultimo
dei tuoi figli: leva ora la tua mano misericordiosa e dà
a tutti noi la tua materna benedizione”.
150° DELLA CONGREGAZIONE
XIII ANNIVERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE
DI EUGENIA PICCO
DOMENICA 5 OTTOBRE 2014 ORE 17.00
POMERIGGIO MUSICALE
UNA STORIA DA RACCONTARE...
UNA STORIA DA COSTRUIRE....
Con la partecipazione della Corale Verdi
sede Auditorium del Carmine
Via Eleonora Duse 1 Parma
L’invito è rivolto a Fratelli e Sorelle laici e agli amici tutti
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Sabato 28 Giugno, nel giorno del Cuore Immacolato di
Maria, festa della nostra Associazione, ci siamo ritrovati a
Villa Chieppi a Parma dove abbiamo partecipato, insieme alle
suore, alla Celebrazione Eucaristica. Presenti diversi associati
di Milano, Parma e provincia, Roma. Abbiamo riflettuto sul
cammino fatto sottolineando gli aspetti positivi e quelli da
migliorare nelle varie realtà dei raggruppamenti. La mattinata
si è conclusa con un momento di fraternità conviviale. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Villa Santa Maria a Fornovo (Pr)
per iniziare gli Esercizi spirituali (dal 28 giugno al 2 luglio),
guidati da Padre Giancarlo Bruni.
chiesa in cammino verso
l’unità nella diversità
Maria Rosa Campolattano
Durante gli Esercizi spirituali abbiamo avuto l’occasione
di meditare e di riscoprire la
Chiesa come Popolo di Dio in
cammino seguendo gli insegnamenti del Concilio Vaticano II.
La Chiesa è nata come una
comunità di persone che, pur
nella diversità dei ministeri
e dei carismi, sono unite nel
nome di Gesù, professano una
sola fede, ricevono un solo Battesimo, formano un solo corpo,
vivificato da un solo Spirito,
nella speranza di superare tutte
le divisioni. Lasciandosi guidare
con fiducia dallo Spirito Santo, i cristiani si
impegnano a testimoniare con coraggio il
Vangelo, diventando nel mondo strumenti
dell’unità e della comunione con Dio. “Il
Vangelo - scrive Papa Francesco - invita
prima di tutto a rispondere al Dio che ci
ama e ci salva, riconoscendolo negli altri e
uscendo da se stessi per cercare il bene di
tutti» (EG, 39).
La Chiesa ha origine dalla Trinità, afferma la Lumen Gentium: è opera del Padre
(LG, 2) il Figlio (LG, 3) l’ha annunciata con
l’Ultima Cena e realizzata con il sacrificio
della Croce; lo Spirito Santo (LG, 4) la realizza in tempi e luoghi diversi sino alla fine dei
tempi. La Chiesa è nella storia “icona della
Trinità”…. Per penetrare nel mistero della
Chiesa, il Concilio Vaticano II ci ripropone
diverse immagini. Essa è tempio, dimora,
famiglia, madre…Essa è, soprattutto, Corpo
di Cristo: “infatti noi tutti ‘fummo battezzati in un solo Spirito per costituire un solo
corpo (1Cor 12,13), il cui capo è Cristo, “e
siamo membri gli uni degli altri” (Rm 12, 5),
nel “segno di unità e nel vincolo di carità”
celebrato nell’Eucaristia, “fonte e vertice”
della comunione. E siamo certamente il
“popolo di Dio” della nuova alleanza, “un
popolo adunato dall’unità del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo” (LG, 4), un
popolo messianico, un popolo pellegrino
nella storia umana sino al suo compimento
nella gloria di Dio, in cui tutti i battezzati,
partecipano al dono sacerdotale di Cristo
secondo una diversità di ministeri, carismi e
funzioni in “una comunità organicamente
strutturata” (LG, 11), tutti chiamati alla
santità.
Attraverso l’Eucaristia Gesù coinvolge
i fedeli nella sua stessa «ora»; in tal modo
Egli mostra il legame che ha voluto tra sé
e noi, tra la sua persona e la Chiesa. Infatti,
Cristo stesso nel sacrificio della croce ha
generato la Chiesa come sua sposa e suo
corpo. La Chiesa, in effetti, «vive dell’Eucaristia» e porta in questo mondo la Parola
ed i sacramenti della salvezza. In essa si
fa presente “tutti i giorni fino alla fine
del mondo” (Mt 28,20) il Cristo glorioso.
Animata e sorretta dallo Spirito Santo
estende e comunica a tutte le generazioni
e a tutti i popoli la salvezza compiuta dal
suo Sposo e Signore. La comunione della
Chiesa, costituita nella sua unità e nella
diversità dei doni e dei servizi a immagine
della comunione trinitaria, non ha come
fine se stessa: essa tende verso l’origine da
cui è venuta, è pellegrina verso la patria
della Trinità.
Maria è il modello di vita per la Chiesa
pellegrina. «Per la sua fede e la sua obbedienza ella generò sulla terra lo stesso
Figlio del Padre» (LG 63). Il Concilio parla
di un pellegrinaggio nella fede compiuto
da Maria: «Anche la beata
Vergine ha avanzato nel
cammino della fede e ha
conservato fedelmente la
sua unione col Figlio sino
alla croce» (LG 58).
Il nostro fondatore don
Agostino Chieppi, invitando a guardare Maria modello delle virtù, dice che
“la fede di Maria era ferma… era forte… credette
PICCOLE FIGLIE
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sempre… La sua fede le fece scoprire sempre in tutto i disegni di
Dio e vi si assoggettò… Non vi fu
creatura che avesse più Fede…”.
Maria ci parla anche della speranza. “Maria aveva una Speranza
non appoggiata a se stessa, non
appoggiata alle creature o a
criteri naturali, ma non era appoggiata che in Dio” (A. Chieppi).
Maria infine è punto di riferimento in merito alla carità. “Maria ha
amato Dio di un amore costante
dal primo momento fino all’ultimo…Maria estendeva la sua
carità ardente per il prossimo e
tutti i suoi bisogni: va a visitare e servire
Santa Elisabetta; provvede il vino alle nozze
di Cana; illumina gli Apostoli per dirigere la
Chiesa; prega per i peccatori, preferisce i più
bisognosi” (A. Chieppi). Solo se sappiamo
accogliere, come Maria, la Parola di Dio,
allora la Chiesa diventa davvero una comunità del “sì” che rimane nell’amore di Cristo: “Noi, donne e uomini di Chiesa, siamo
in mezzo ad una storia d’amore: ognuno di
noi è un anello in questa catena d’amore. E
se non capiamo questo, non capiamo nulla
di cosa sia la Chiesa” (Papa Francesco).
Maria è, pertanto, in tutto il suo essere e
in tutto il suo agire il prototipo, l’icona
originale della Chiesa. Icona della Chiesa e
dei credenti che sono pellegrini in questo
mondo, Maria è icona anche della Chiesa
celeste. Guardando a Maria Assunta in
cielo, noi vediamo la meta verso la quale
camminiamo: noi saremo accanto a Gesù
nella gioia di Dio e per questo possiamo
credere che la potenza della Risurrezione
di Gesù può operare anche in noi e renderci uomini e donne che vivono insieme
ogni giorno “la gioia del Vangelo”. Buon
cammino a tutti!
SPECIALE 150°
L’INIZIO
DEL GRAZIE
Nel pomeriggio del 29 giugno
l’anno 150mo di fondazione della
congregazione ha posto i primi passi
sotto il segno del Grazie più compiuto: quello del Signore Gesù nell’Eucaristia. Si sono riuniti molti fedeli,
sorelle consacrate anche di altre
congregazioni religiose, presbiteri
che hanno gremito la cripta della
Cattedrale di Parma. La celebrazione, presieduta dal vescovo mons.
Enrico Solmi, è stata festosamente
animata dal coro del gruppo Mission diretto da Cristina Cavazzini.
Così è stata espressa la motivazione
del grazie: “II Signore ci ha oggi
convocati in questa assemblea Eucaristica per rendere grazie. Tutti
rendiamo grazie. In particolare,
noi Piccole Figlie dei Sacri Cuori di
Gesù e Maria, perché con questa
celebrazione diamo inizio all’anno
celebrativo dei 150 anni di vita.
Siamo state fondate da Agostino
Chieppi nel lontano 14 aprile del
1865. Era un venerdì Santo...cinque
giovani, nella chiesa di S. Rocco, qui
a Parma, si consacrarono al Signore
e diedero inizio alla nostra Famiglia
religiosa. Una storia di amore umile
che, giorno dopo giorno, è stata
raccontata e vissuta, gettando nel
campo della Chiesa e del mondo i
semi dell’amore, della semplicità,
dell’umiltà, della preghiera, del
servizio libero e disinteressato ai
fratelli. Una storia attuale perché il
nostro Fondatore Don Chieppi con
cuore profetico, non solo fondò
una Congregazione Religiosa, ma,
fin dall’inizio, volle che avesse una
componente laicale fatta di fratelli
e sorelle laici associati, oggi presenti in mezzo a noi. Dunque, rendiamo grazie e insieme e preghiamo,
perché la storia è ancora tutta da
costruire, da inventare e da ricevere
dalle mani del Signore. Anche oggi
risuona nei nostri cuori il desiderio
e l’incoraggiamento del nostro Fondatore: ...Camminate; camminate
con i tempi! Il libro del mondo sia
il luogo dove continuerete a dare
tutto... La vostra vita risplenda
come fuoco, che anima e riscalda.
Maria vi guidi e vi illumini...“.
Il vescovo di Parma - commentando il brano evangelico in Gesù
pone ai suoi la domanda “ma voi
chi dite che io sia?” - ha sottolineato come anche don Agostino e
Anna Micheli abbiano dato la loro
risposta in un contesto di povertà e
oggi le Piccole Figlie sono chiamate a darla nell’umiltà come Maria.
Ha poi invitato ad essere come le
vetrate delle chiese gotiche, fragili
ma capaci di far penetrare la luce
in modo stupendo, tra mille colori.
Come la loro opacità non consente
il filtrare della luce, così la nostra
vita, se non illuminata dalla carità è opaca. Ha concluso con una
domanda offerta alla riflessione
di tutti: “cosa sarebbe la Chiesa
di Parma senza le Piccole Figlie (o
meglio: senza le suore)?”.
La superiora generale sr Alfonsina Mazzi al termine della
celebrazione, dopo aver ringraziato tutti i partecipanti, ha così
concluso: “Celebrare un giubileo è
dono e responsabilità. È guardare
con riconoscenza al passato per
vivere con fiducia e speranza il
presente e il futuro. È tenere pulite le vetrate...come ci ha ricordato
il nostro Vescovo nell’omelia. Il
Fondatore ci ha pensate e volute
piccole, semplici, fiduciose nella
Provvidenza, innamorate dei fratelli soprattutto dei più poveri...
Allora lascio un impegno anche a
ciascuno di voi: aiutateci ad essere quello che dobbiamo essere! E
quando non lo siamo, richiamateci...”.
PICCOLE FIGLIE
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FACENDO STRADA,
INSIEME…
L o scorso 30 agosto, in Semina-
rio Minore, si sono ritrovate diverse
persone. Da posti ed esperienze differenti, tutte avevano in comune la
vicinanza e l’amicizia con le Piccole
Figlie.
Nell’ambito del cammino verso i 150
anni di fondazione dell’Istituto – che
cadranno nell’aprile 2015 – il senso
di quell’incontro è stato dato dalle
parole iniziali della Madre generale:
“Se dopo 150 anni siamo qui, lo dobbiamo anche a tante persone che
hanno fatto e fanno tuttora strada
con noi. Ci è sembrato bello allora
creare un’occasione per ringraziarvi,
ma anche per conoscerci”.
E proprio la reciproca conoscenza è
stato forse l’aspetto più interessante
e per certi versi sorprendente. Sono
stati ben otto i gruppi che hanno potuto far conoscere le proprie origini,
esporre gli obiettivi, presentare i
progetti, mostrare i volti, raccontare
storie.
E così, in questi anni, accanto all’Associazione Laicale delle Piccole Figlie
– che fra i gruppi riveste un posto
speciale perché parte integrante del
progetto costitutivo di don Agostino
Chieppi, che aveva pensato il ramo
delle religiose e quello laicale – sono
sorti altri gruppi di volontari che si
sono riuniti a partire dal carisma e
dal servizio delle Piccole Figlie.
Ben quattro gruppi
sono nati per sostenere e accompagnare le
missioni delle Suore.
Tre di questi – l’Associazione di volontariato Mukondo onlus
costituitasi a Parma
nel 2008, il gruppo
Rafiki Amici del Congo
nato a San Secondo
nel 2004 e il gruppo
Scouting and Mission sorto a Noceto nel 1987 – operano per e con
le Piccole Figlie nelle missioni della
Repubblica Democratica del Congo,
mentre l’Associazione MissioneInsieme onlus, costituitasi a Collecchio
nel 2010, volge il suo impegno e la
sua attenzione alle missioni in Perù.
Altri due gruppi gravitano invece
attorno all’Hospice – Centro Cure
Palliative “Piccole Figlie” di Parma: si
tratta del Comitato Claudio Bonazzi, creato per promuovere azioni al
fine di divulgare gli scopi, la finalità
e l’attività del Centro, e dell’Associazione Amici delle Piccole Figlie
onlus nata nel 2007 per accogliere e
sostenere i malati.
Infine, i Volontari della Comunità
educativa Santa Maria, che condividono diversi momenti dell’opera
educativa compiuta fra bambini e
ragazzi ospiti della casa di Strada
Farnese.
E così, tra le diapositive, le musiche
o le parole utilizzate per le presentazioni, il tempo di quel sabato po-
PICCOLE FIGLIE
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meriggio è davvero volato, e ci si è
resi conto, fra i presenti, della grande
ricchezza di cui i singoli gruppi sono
portatori.
Ascoltando le impressioni dei presenti, è stata evidenziata la gioia e lo
stupore della scoperta di tanti di cui,
benché accomunati dalla medesima
vicinanza alle Piccole Figlie, spesso se
ne ignorava perfino l’esistenza.
Per le Suore, poi, la giornata è stata
anche l’occasione per ringraziare
tutti quei laici volontari che in tanti
modi hanno sostenuto e sostengono
il carisma, le opere, la spiritualità
della Congregazione. Questo intento è stato sottolineato anche dalla
presenza di tante Suore che, provenienti da diverse comunità, hanno
voluto così testimoniare la simpatia,
l’affetto e la riconoscenza.
È stato detto che fa più rumore un
albero che cade di una foresta che
cresce. In un mondo dove il male
in caduta libera sembra avere il sopravvento e il rumore che fa a volte
è soverchiante, abbiamo sempre bisogno di renderci conto che il bene
compiuto è sempre tanto, anzi tantissimo. E se anche non fa rumore,
la consistenza della sua azione dà
respiro e speranza alle attese dell’umanità. Attorno alla Congregazione,
in questi anni, tanto bene è stato fatto, è cresciuto, si è propagato. Anche
questo è un grande patrimonio, da
custodire, valorizzare, ulteriormente
moltiplicare.
Vito Pongolini
PICCOLE FIGLIE
IL MUSICAL
Il 31 Luglio 2014 è stato messo in
scena presso l’Istituto delle Piccole
Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria in via di S. Cornelia a Roma il
tradizionale musical che chiude le
attività del GREST.
Giunti ormai all’VIII edizione, anche
quest’anno i bambini e gli animatori si sono preparati durante le
attività estive per realizzare uno
spettacolo da mostrare ai genitori
e non solo: numerosi sono ormai
gli abitanti del quartiere che ogni
anno vengono a Villa Chieppi per
vedere lo spettacolo e non sono
mancate neanche le personalità; era
presente infatti, insieme al Parroco
della parrocchia di zona il
presidente del 15° Municipio di Roma Daniele Torquati e la Madre Generale
Alfonsina Mazzi.
La novità di quest’anno è
stata quella di creare un
musical sulla fondazione
dell’Istituto delle Piccole
Figlie, grazie al lavoro di
alcuni animatori è stato
infatti scritto il copione che
comprende anche 8 canzoni completamente originali composte per
l’occasione.
L’idea nata dal suggerimento di alcune suore per ricordare i 150 anni
dalla fondazione dell’istituto, è
stata sposata in pieno dagli Animatori del GREST che, pur nella paura
di non essere all’altezza di questo
compito, hanno voluto provarci e
mettersi in gioco.
Il lavoro di stesura del copione e di
messa in scena dello spettacolo è
stato impegnativo, ma ha permesso
ai ragazzi di Roma di approfondire
al meglio la vita e i carismi dei fondatori Agostino Chieppi ed Anna
Micheli e di conoscere anche la
conversione e la scelta di diventare
Piccola Figlia della Beata Eugenia
Picco.
Dallo spettacolo infatti gli animatori hanno preso spunto per trasmettere ai bambini la conoscenza dell’istituto e del carisma sul quale è
fondato, attraverso lo svolgimento
di attività e di catechesi specifiche
e attraverso lo spettacolo i bambini
hanno a loro volta trasmesso alle
proprie famiglie tutto ciò.
Racconta un ragazzo-attore … Non si
può dire di certo che
nel musical, fatto da
noi ragazzi del GREST
mancasse qualcosa:
pieno di canti, balli
e recitazione che
hanno intrattenuto
il pubblico. Lo spettacolo dedicato alle
suore dell’Istituto
delle Piccole Figlie ha
coinvolto anche noi
ragazzi delle medie,
non solo per la parte teatrale ma
è stato un modo per conoscere e
approfondire la storia ed i carismi
dei fondatori della congregazione.
In particolare mi ha colpito il fatto
che nonostante alcune difficoltà,
abbiano continuato ad
avere fede e ad aiutare i
bisognosi.
Nel Musical: ”Piccole Figlie
il Musical” viene dato spazio sia al divertente cast di
Patrizia, interpretato dagli
animatori grandi sia al
contributo di noi ragazzi e
bambini. Inoltre la novità
di quest’anno è stata quella
di scrivere per la prima volta
il copione e le musiche partendo da
zero. Tutto ciò, io lo definisco un
vero successo.
La testimonianza di un animatore. Anche quest’anno ho partecipato
come Animatore al GREST delle suore di S. Cornelia e anche quest’anno
abbiamo messo su un musical insieme ai bambini. Quest’anno però c’è
stato qualcosa di diverso, di più, di
nuovo…. Un Musical originale? Partendo da zero? Senza passare ore
a vedere e rivedere il DVD di chi il
musical l’ha fatto prima di noi?
Sinceramente, quando me lo hanno detto, io non ci credevo, non
credevo che ce l’avremmo fatta; è
vero, sono tanti anni che facciamo i
musical, però un conto è copiare; un
altro è inventare.
Ebbene sì, ce l’abbiamo fatta anche
quest’anno! A dire dei miei genitori
e di alcuni parenti che erano presenti, è venuto pure bene. Per me è
stato particolare fare questo musical
perché è tanto che vengo al GREST,
ma non mi ero mai fermato a riflettere così profondamente sulle nostre
suore, le Piccole Figlie dei Sacri Cuori
di Gesù e Maria (finalmente l’ho imparato tutto), sul perché di questo
nome così lungo, sulla loro vocazione, sulle splendide figure che hanno
fondato il loro istituto.
Gli anni scorsi, attraverso i musical,
avevamo conosciuto meglio personaggi grandiosi e famosi come San
Paolo, San Francesco, Giovanni Paolo
II e Madre Teresa. Però conoscere la
vita di Agostino, Anna ed Eugenia mi
ha fatto sentire parte di qualcosa di
speciale, di qualcosa di particolare, ne
facevo già parte, ma non me ne ero
mai reso conto in pieno.
Dopo aver capito queste
cose sono stato orgoglioso di far conoscere attraverso il recitato, i balli e i
canti sia alla mia famiglia
che al pubblico presente
la sera dello spettacolo
la storia delle “nostre
suore” e credo che d’ora
in poi continuerò il mio
servizio con le suore con
uno spirito diverso, più
consapevole.
E SE VOLETE VEDERCI CLICCATE! link: www.youtube.com/watch?v=u34KULkwoI4
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IL GRAZIE DELLE SUORE AI CODARESI
È stato molto bello ed emozionante, dopo 30 anni, ritornare, rivedere tanti volti, riandare a tanti bei momenti vissuti insieme. Tanti ci hanno accolto con
tanta riconoscenza. Don Edoardo ha sottolineato l’importanza della presenza delle suore in una comunità, ci ha paragonato ad un tassello aperto in
alto, che aiuta a guardare il cielo e lascia entrare la luce di Cristo nella casa. Per noi è un bell’impegno! Grazie veramente di cuore a tutti, vi portiamo
in cuore con tanta gratitudine. Sr Romana e sr Rita
il grazie dei codaresi
più forte del tempo che passa
Codisotto (MN) domenica 8
giugno 2014. Nella messa della
solennità di Pentecoste, la nostra
comunità parrocchiale è stata lieta
di raccogliersi, per ringraziare le
suore “Piccole Figlie” per quanto
operato nella nostra parrocchia. Chi
come me non è più giovanissimo,
ricorda la presenza delle “ Piccole
Figlie” in parrocchia. Impegnate nel
catechismo il sabato e la domenica,
arrivavano dalla vicina Suzzara, dove
prestavano il loro servizio all’ospedale, in bicicletta o con Tiziana, che,
con la sua auto bianca, si prodigava
ad accompagnarle dove fosse richiesta la loro presenza. Nel mese di
Maggio erano in prima linea nella
recita del rosario nelle famiglie. Il
mese mariano si concludeva con una
Messa nel parco dell’ospedale di Suzzara: le suore preparavano con cura
un’atmosfera accogliente e noi codaresi partecipavamo numerosi con
don Bruno che concelebrava con don
Lino e don Luigi. Quando le “Piccole
Figlie” furono costrette a lasciare la
loro importante attività in ospedale,
rimase sr Romana a collaborare con
don Bruno in parrocchia. La partenza da Suzzara il dicembre 2012 di
sr Romana e di tutte le consorelle
rimaste, è stato il segnale dell’interruzione di una bella collaborazione
tra le “Piccole Figlie” e la parrocchia
di Codisotto. Eppure, a distanza di
anni, la nostra comunità parrocchiale è stata lieta di raccogliersi, nella
messa della solennità di Pentecoste,
per ringraziare le suore “Piccole
Figlie” per quanto operato nella
nostra parrocchia. Anche don Bruno,
oggi, dal cielo, fa festa con noi!
Cinzia Alessandri
La fede è un dono. Tuttavia essa
si fortifica attraverso l’incontro con
persone che danno testimonianza,
con la loro vita e le loro opere,
alla Parola di Dio. L’incontro con
le Piccole Figlie, nella comunità di
Codisotto, ha permesso questa crescita spirituale dapprima ai
bambini che frequentavano
il catechismo, ma soprattutto
nel periodo critico dell’adolescenza. Le persone che mi
sono state accanto sono ben
presenti nella mente e nel
cuore e per ognuna il mio
ricordo è speciale, perché
esse hanno rappresentato e
rappresentano un aspetto
unico dell’essere cristiano
cattolico. Solo così mi è stato
possibile crescere: facendo
esperienze importanti e sviluppando
il senso critico nei confronti della
fede affinché essa rappresentasse
davvero una scelta di vita. Ricordo
Sr Rita alla quale non si riusciva
proprio a dire di no… Per me lei ha
rappresentato il “dovere morale”
di servire, nonostante la timidezza,
nonostante la non-voglia di mettersi in gioco... Di Sr Naires ricordo la
dolcezza della voce che ti invitava
a pregare il Signore con il cuore, e
soprattutto con il canto. Più grandiPICCOLE FIGLIE
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cella ho frequentato la casa
delle Piccole Figlie a Suzzara,
in occasione degli incontri
tra ragazzine della scuola superiore...che belle che erano
quelle giornate che iniziavano con i canti, proseguivano
con la preghiera e la riflessione e terminavano con una
merenda in compagnia! Sr
Celina era la superiora che
curava questi momenti, era
molto rigorosa, ma prodiga
di riflessioni importanti …
così come per incanto riusciva a mettere in moto le idee, le
riflessioni, così come i dubbi, senza i
quali non si cresce. Successivamente,
conobbi una novizia, Simona, alla
cui consacrazione definitiva partecipammo con molta commozione in
un gruppetto di Codisotto, sotto la
vigile guida di Tiziana. Era giovane
come me, e mi mostrò un modo ancora lontano di intendere la fede: la
scelta, controcorrente di una giovane brillante decisa a donarsi a Dio.
Di Sr Celsa ricordo le serate di Lectio
Divina organizzate in canonica: mi
incantavo ad ascoltarla. Per ultima,
ma solamente in ordine temporale,
viene Sr Romana a cui devo moltissimo perché mi ha spinto a seguire
i miei sogni dicendomi “Se è questo
che senti, è Dio che ti pone nel cuore
il tuo desiderio... è questo che Lui
ha scelto per te prima tu nascessi,
e tu devi ascoltarlo.” Queste parole
ancora mi commuovono e, per aver
creduto in me, non smetterò mai di
dirle grazie! Grazie di cuore a tutte,
anche a Sr Naires che di certo canta
preghiere melodiose dal cielo.
Patrizia Freddi
Grazie suore,
a tutte ancora grazie;
eterne son le cose belle,
nell’universo brillano come stelle,
ed è sempre per dire di nuovo...
grazie.
Alfio Pasotti
tutto passa, solo l’amore resta
Domenica 24 agosto 2014 la comunità parrocchiale di Villa Minozzo
nell’Eucarestia domenicale ha dato
il saluto alle suore che dopo tanti
anni lasciano il paese. Erano presenti
oltre alle sorelle residenti a
Villa Minozzo, sr Ave Mendogni e sr Giulia Scanferlato, anche altre e, a nome
della Madre (impossibilitata) era presente sr Gladys
Lorca, vicaria generale.
Al termine dell’Eucarestia
hanno salutato le suore il Parroco
Don Alberto Nava, il Sindaco Fiocchi
Luigi, il Diacono Remo Zobbi. Egli ha
pronunciato il discorso di cui offriamo ampi stralci.
Il 18 agosto u.s. avevo partecipato
a una veglia in onore di Maria e sulla
“pettorina” dei ragazzi del servizio
d’ordine c’era una scritta che mi
è rimasta impressa: ”Tutto passa,
solo l’amore resta”. È una frase di
S. Paolo. (1Cor 13). Ripensando alla
storia delle Piccole Figlie nella nostra
comunità ritengo che quella frase sia
appropriata.
Tutto passa, solo l’amore resta.
Era il 7 settembre del 1942, quando
sr Teofana, sr Amalia e sr Venanzia
(sr Iole si aggiunse nel mese di ottobre) giunsero a Villa, accompagnate
dalla segretaria generale sr Albina,
chiamate dal parroco Don Luigi
Manfredi che raccolse la volontà
della signora Olmi lori di creare una
scuola per raccogliere i bambini più
poveri del paese. La settimana successiva si apri l’asilo che accolse, per
mancanza di locali, solo i piccoli tra
i 4 e i 5 anni, in totale 54 bambini.
Tutto passa, solo l’amore resta.
Nel 1944 gli orrori della guerra si
manifestarono anche a
Villa. Il 4 agosto, dalle
ore 22 alle ore 24, il paese di Villa si trasformò in
un enorme falò, perché i
militari tedeschi incendiarono e distrussero tutte
le case e i covoni raccolti
nei campi. In quel periodo le suore
rimasero a condividere gli stenti
della popolazione, rifiutando l’invito della casa madre di fare ritorno
a Parma e, partiti i tedeschi, sr Iole
con alcune ragazze di allora, Renata e Adriana, iniziarono il loro
pellegrinaggio a piedi a Reggio
per ottenere viveri per tutta
la popolazione. Il calvario non
era però terminato e nell’aprile
del ‘45 i tedeschi tornarono,
bruciarono ancora il paese, rinchiusero vecchi, donne e bambini in chiesa per sterminarli,
ma l’intervento di sr Iole che
offri la propria vita in cambio di
quella della popolazione, convinse il
comandante tedesco a desistere dal
suo proposito.
Tutto passa, solo l’amore resta.
Terminata la guerra la gente ricostruì le proprie abitazioni e, l’asilo,
trovò sede nell’attuale edificio costruito nel 1922, dopo il terremoto
come dispensario farmaceutico, ma
mai utilizzato e, successivamente,
ampliato agli inizi degli anni sessanta. Le suore instancabili, nel dopoguerra, coi pochi viveri a disposizione riuscirono a garantire un piatto
di minestra a tutti, dai più piccoli ai
più anziani (150 pasti giornalieri). E
ancora tante iniziative: laboratori
di ricamo e cucito, istruzione alle
ragazze per l’esame di avviamento
commerciale, mensa per disoccupati, nel periodo estivo dei primi anni
cinquanta, ospitalità di bambini e
PICCOLE FIGLIE
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bambine delle colonie, refezione per
gli alunni della scuola elementare
(fino al 1965), corso di maglieria
AGLI, e poi fino ai giorno nostri, recite natalizie e feste con i genitori, i
nonni, feste di fine anno, campeggi,
i centri ricreativi estivi per i ragazzi,
spettacoli teatrali, il presepe vivente.
Tutto passa, solo l’amore resta.
E quanta attività pastorale svolta
dalle 60 suore che si sono avvicendate in questi 72 anni in collaborazione con i quattro parroci: Don
Manfredi, Don Savino, Don Giuseppe e Don Alberto Nava; un aspetto
che, a volte, si fa fatica a cogliere,
è proprio la loro “presenza come
consacrate”, il solo fatto di “esserci,
presenza accanto a quelle dei sacerdoti e di tanti laici, sposati e non,
che donano tempo e preoccupazioni
per il servizio al Regno dei cieli. Il
catechismo ai bambini, il servizio
alla liturgia e alla Chiesa, la formazione dei giovani e delle famiglie,
l’ospitalità ai sacerdoti del vicariato,
la visita agli anziani, agli ammalati
e agli ospiti della Casa Protetta …
Come non ricordare inoltre che
tanto amore ha contagiato anche
tre ragazze del nostro territorio che
sono entrate nella congregazione: sr
Eurice Antichi, sr Clementina Zobbi e
sr Teresa Malvolti. E ancora, l’attenzione alle missioni: dal forno a Lima
in Perù (“un pane per Lima”), alla
costruzione del refettorio a Huacho,
per il quale siamo ancora impegnati,
intitolato a Guido.
Tutto passa, solo l’amore resta.
Infine nell’inverno, improvvisa, la notizia che la scuola dell’Infanzia “Iori
e Olmi” chiuderà, seguita a un mese
di distanza dall’addio delle Suore al
paese. Ci siamo incontrati, ci siamo
parlati, Don Nava ha scritto lettere,
ha incontrato la madre generale,
ma la decisione assunta a Parma è
risultata irrevocabile. A quanto è
dato capire, la causa della chiusura di
varie comunità è legata al fatto che,
in Italia, non ci sono nuove vocazioni, mentre, grazie a Dio, maturano
in altri continenti. Ci è stato riferito
che “da un anno all’altro si stanno
chiudendo comunità e, se un tempo
vi era gioia per aprirne di nuove, ora
è una sofferenza dovere ritirare le
suore”. Le suore invecchiano, si ammalano e Villa Chieppi le accoglie per
l’ultimo tratto di strada.
Allora è bene pensare ai momenti
belli vissuti assieme che sono tanti.
Sicuramente lo Spirito Santo ha i
suoi disegni per il terzo Millennio
cristiano: molto probabilmente ha
adocchiato una nuova Villa Minozzo
da qualche parte della Terra, nella
quale queste suore potranno portare
il loro carisma a favore degli ultimi,
proprio come 72 anni fa a Villa, dove
la più profonda povertà era di casa,
ma compensata da un gran numero
di bambini da custodire e da crescere.
Il grazie, allora, è certamente per i
tanti servizi svolti; in particolare i più
semplici, i più nascosti, quelli di cui
magari non ci siamo neppure accorti,
come quello della preghiera per la
nostra comunità o per tante situazioni delle quali sono, siete venute
a conoscenza. Abbiamo percorso un
lungo tratto di strada insieme, ci siamo voluti bene, ora vi accompagnerà
la nostra preghiera, ci incontreremo
nella preghiera, consapevoli che su
questa terra, nel tempo che ci è dato
Tutto passa, solo l’amore resta.
Sr M. AURORA ALIANI
ha educato centinaia e centinaia
di bambine e giovani a sviluppare
la loro femminilità con gusto e
saggezza. Potremmo dire che ha
cercato di vivere il suggerimento
del Fondatore: “Lavorate con gioia,
andate a gara a chi più lavora, a
chi meglio lavora, a chi più presto
lavora.”
Le comunità in cui svolse il suo
ruolo più a lungo, con competenza, furono: Casa Famiglia, come
insegnante di taglio e ricamo alle
Medie e all’Istituto Tecnico Femminile, per circa 15 anni; Casa di Cura,
dal 1979 al 1986 e Casa Madre, dal
1992 al 2001, come responsabile del
guardaroba.
Da tutti era apprezzata la sua competenza e la sua dedizione, ben
determinata a ottenere il meglio
dalle sue educande e collaboratrici, qualche volta in modo un po’
severo. Ma era anche molto aperta
al dialogo con le giovani che volentieri si intrattenevano con lei.
Era religiosa ben convinta della sua
vocazione, fedele alla preghiera e
ai suoi doveri di consacrata, ma a
motivo del suo carattere, talvolta le
riusciva difficile il rapporto sereno
e ottimista con chi aveva doti e carattere diversi. Pensiamo che questa
fatica sia stata per lei una preziosa
opportunità di purificazione, in
prospettiva di incontrarsi con la misericordia infinita del suo Sposo. Le
diciamo grazie e l’accompagnamo
con la nostra preghiera.
Fontevivo (PR) 4.10.1920
> Parma 18.07.2014
Era prossima al 94mo compleanno,
sr Aurora, ed era graduale ormai il
suo decadimento legato all’età, ma
nessuno pensava che fosse prossima
alla partenza.
Nel pomeriggio del 17 luglio aveva
potuto confessarsi e alla sera aveva
cenato normalmente. Nel finir della notte un improvviso malore ne
provocò la fine, lasciando le Sorelle
sorprese e nello stesso tempo serene, per saperla disponibile all’incontro con lo Sposo, a cui è giunta
senza troppa sofferenza.
Chi era sr Aurora? È entrata in
Congregazione all’età di 15 anni
e manifestò subito una singolare
attitudine al lavoro di cucito e di
ricamo. Fu questo il servizio che
contrassegnò tutto il lungo arco
della sua vita di religiosa in tante
case della Congregazione, in cui
Remo Zobbi
ABITARE IL CIELO
Sorelle laiche
Benassi Maria (Parma il 28/11/1922 >16/12/2013) è stata una benefattrice della Congregazione.
Capriata Maria Francesca in Alterio (Castellazzo Bormida il 19/3/1920 >Roma 9.4.2014). Fu una “storica
insegnante” dell’Anna Micheli di Roma, anche tante suore l’hanno conosciuta ed apprezzata per la
competenza e la fede.
Veneri Elsa in Bulgarelli (Pegognaga il 17.5.1921 >Suzzara 2014)
Genitori
Cadroico Giulia mamma di sr Luisa Zappata è deceduta il 16.3.2014.
Matabaro Francois Xavier padre di Suor Noella Habamungu Matabaro è deceduto il 1.8.2014
Musafiri Jean Marie padre della prenovizia Luigia Ungwa Musafiri è deceduto il 19.8.2014.
PICCOLE FIGLIE
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AGO. - OTT. 2014
La Congregazione “Piccole Figlie”
esprime il suo più vivo ringraziamento
a tutti coloro (e sono tanti!) che hanno
inviato offerte per il presente Giornalino,
l’Hospice, il Congo, il Perù e le tante
necessità a cui la carità ci spinge...