Sr Aurora Aliani
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Sr Aurora Aliani
N. 3 Ag o.- Ott . 2014 Anno XLVIII - Periodico trimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Parma …in tutta fretta! O gni giorno della vita è un passo compiuto, in tutta fretta, per incontrare e riconoscere il Signore Gesù, il Signore del tempo. Il tempo: passato, presente e futuro. Tu, non perdere il tempo, cammina con il tempo, compra il tempo dell’oggi con la moneta dell’Amore e fa memoria del futuro celebrando il passato. La profezia della gioia che abita il tuo cuore e pulsa nella tua vita donata, brucia i tempi e canta il futuro, già intravisto con gli occhi del cuore. …in tutta fretta, duemila anni fa, una donna, salì la montagna della Galilea, per cantare la speranza di un vero futuro, per tutte le generazioni, per portare a compimento la promessa, fatta agli antichi padri. Maria ed Elisabetta. Gesù e Giovanni. L’abbraccio della storia, per tutti i tempi. Lì, nel silenzio di una presenza divina, il canto si incrocia ed il cuore esulta. L’inno di lode e di ringraziamento, diventa il tempo della danza, perché il Signore ha fatto della storia un luogo di prodigi. …in tutta fretta, anche tu Piccola Figlia, cerca nel cuore le più belle parole, per il tuo Dio, perché ha fatto della tua vita un luogo di prodigi. Ha fatto dei tuoi giorni un tempo di stupore… Là sul monte Maria poteva dire: ”Io magnifico il Signore con la SOMMARIO mia voce, ma è l’anima che denONE LAICALE ZI A CI O SS A tro canta, celebra…ogni fibra 2 mino Chiesa in cam interna è commossa ed esulta 150° 3-5 SPECIALE ie per cantare le sue lodi. az L’inizio del gr e em si Lo magnifico con il proclamarlo Strada in Musical grande, santo, potente; lo maOTES N CO BL -7 gnifico riconoscendolo buono, 6 daresi Grazie dei Co zo oz in liberale, misericordioso, poiché e di Villa M tutto quello che ho, l’ho rice8 PROFILI PICCOLE FIGLIE Domenica Guatteri pf vuto dalle sue mani”. (A.C.) …in tutta fretta, come Maria, libera e gioiosa, là sui monti, attirata dai sogni e dai desideri, realizza la speranza di tutti i tempi, affidata al suo cuore, anche per te, Piccola Figlia, è vitale cantare la speranza, accoglierla nel cuore, prenderla in mano ed innalzarla al Dio che compie meraviglie in tutti i tempi e per tutte le generazioni! Ricorda, coloro che contano poco, hanno il nido nel palmo delle Sue mani. Sei, e sei sempre stata, Piccola per l’umiltà, Figlia per l’abbandono fiducioso e questa sarà la novità di ogni domani. …in tutta fretta, sono trascorsi 150 anni di storia, semplicemente il viaggio della presenza di Gesù, portato da tante sorelle nelle strade dei tempi. Perciò è giunta l’ora di “comporre il nostro Magnificat, in cui l’elenco delle speranze dia il ritmo alla musica della storia e dei sogni”. Con Agostino Chieppi ci rivolgiamo a Maria: ”Tu che sei Madre, ascolta una preghiera che ti manda l’ultimo dei tuoi figli: leva ora la tua mano misericordiosa e dà a tutti noi la tua materna benedizione”. 150° DELLA CONGREGAZIONE XIII ANNIVERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE DI EUGENIA PICCO DOMENICA 5 OTTOBRE 2014 ORE 17.00 POMERIGGIO MUSICALE UNA STORIA DA RACCONTARE... UNA STORIA DA COSTRUIRE.... Con la partecipazione della Corale Verdi sede Auditorium del Carmine Via Eleonora Duse 1 Parma L’invito è rivolto a Fratelli e Sorelle laici e agli amici tutti 1 AGO. - OTT. 2014 Sabato 28 Giugno, nel giorno del Cuore Immacolato di Maria, festa della nostra Associazione, ci siamo ritrovati a Villa Chieppi a Parma dove abbiamo partecipato, insieme alle suore, alla Celebrazione Eucaristica. Presenti diversi associati di Milano, Parma e provincia, Roma. Abbiamo riflettuto sul cammino fatto sottolineando gli aspetti positivi e quelli da migliorare nelle varie realtà dei raggruppamenti. La mattinata si è conclusa con un momento di fraternità conviviale. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Villa Santa Maria a Fornovo (Pr) per iniziare gli Esercizi spirituali (dal 28 giugno al 2 luglio), guidati da Padre Giancarlo Bruni. chiesa in cammino verso l’unità nella diversità Maria Rosa Campolattano Durante gli Esercizi spirituali abbiamo avuto l’occasione di meditare e di riscoprire la Chiesa come Popolo di Dio in cammino seguendo gli insegnamenti del Concilio Vaticano II. La Chiesa è nata come una comunità di persone che, pur nella diversità dei ministeri e dei carismi, sono unite nel nome di Gesù, professano una sola fede, ricevono un solo Battesimo, formano un solo corpo, vivificato da un solo Spirito, nella speranza di superare tutte le divisioni. Lasciandosi guidare con fiducia dallo Spirito Santo, i cristiani si impegnano a testimoniare con coraggio il Vangelo, diventando nel mondo strumenti dell’unità e della comunione con Dio. “Il Vangelo - scrive Papa Francesco - invita prima di tutto a rispondere al Dio che ci ama e ci salva, riconoscendolo negli altri e uscendo da se stessi per cercare il bene di tutti» (EG, 39). La Chiesa ha origine dalla Trinità, afferma la Lumen Gentium: è opera del Padre (LG, 2) il Figlio (LG, 3) l’ha annunciata con l’Ultima Cena e realizzata con il sacrificio della Croce; lo Spirito Santo (LG, 4) la realizza in tempi e luoghi diversi sino alla fine dei tempi. La Chiesa è nella storia “icona della Trinità”…. Per penetrare nel mistero della Chiesa, il Concilio Vaticano II ci ripropone diverse immagini. Essa è tempio, dimora, famiglia, madre…Essa è, soprattutto, Corpo di Cristo: “infatti noi tutti ‘fummo battezzati in un solo Spirito per costituire un solo corpo (1Cor 12,13), il cui capo è Cristo, “e siamo membri gli uni degli altri” (Rm 12, 5), nel “segno di unità e nel vincolo di carità” celebrato nell’Eucaristia, “fonte e vertice” della comunione. E siamo certamente il “popolo di Dio” della nuova alleanza, “un popolo adunato dall’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (LG, 4), un popolo messianico, un popolo pellegrino nella storia umana sino al suo compimento nella gloria di Dio, in cui tutti i battezzati, partecipano al dono sacerdotale di Cristo secondo una diversità di ministeri, carismi e funzioni in “una comunità organicamente strutturata” (LG, 11), tutti chiamati alla santità. Attraverso l’Eucaristia Gesù coinvolge i fedeli nella sua stessa «ora»; in tal modo Egli mostra il legame che ha voluto tra sé e noi, tra la sua persona e la Chiesa. Infatti, Cristo stesso nel sacrificio della croce ha generato la Chiesa come sua sposa e suo corpo. La Chiesa, in effetti, «vive dell’Eucaristia» e porta in questo mondo la Parola ed i sacramenti della salvezza. In essa si fa presente “tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20) il Cristo glorioso. Animata e sorretta dallo Spirito Santo estende e comunica a tutte le generazioni e a tutti i popoli la salvezza compiuta dal suo Sposo e Signore. La comunione della Chiesa, costituita nella sua unità e nella diversità dei doni e dei servizi a immagine della comunione trinitaria, non ha come fine se stessa: essa tende verso l’origine da cui è venuta, è pellegrina verso la patria della Trinità. Maria è il modello di vita per la Chiesa pellegrina. «Per la sua fede e la sua obbedienza ella generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre» (LG 63). Il Concilio parla di un pellegrinaggio nella fede compiuto da Maria: «Anche la beata Vergine ha avanzato nel cammino della fede e ha conservato fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce» (LG 58). Il nostro fondatore don Agostino Chieppi, invitando a guardare Maria modello delle virtù, dice che “la fede di Maria era ferma… era forte… credette PICCOLE FIGLIE 2 AGO. - OTT. 2014 sempre… La sua fede le fece scoprire sempre in tutto i disegni di Dio e vi si assoggettò… Non vi fu creatura che avesse più Fede…”. Maria ci parla anche della speranza. “Maria aveva una Speranza non appoggiata a se stessa, non appoggiata alle creature o a criteri naturali, ma non era appoggiata che in Dio” (A. Chieppi). Maria infine è punto di riferimento in merito alla carità. “Maria ha amato Dio di un amore costante dal primo momento fino all’ultimo…Maria estendeva la sua carità ardente per il prossimo e tutti i suoi bisogni: va a visitare e servire Santa Elisabetta; provvede il vino alle nozze di Cana; illumina gli Apostoli per dirigere la Chiesa; prega per i peccatori, preferisce i più bisognosi” (A. Chieppi). Solo se sappiamo accogliere, come Maria, la Parola di Dio, allora la Chiesa diventa davvero una comunità del “sì” che rimane nell’amore di Cristo: “Noi, donne e uomini di Chiesa, siamo in mezzo ad una storia d’amore: ognuno di noi è un anello in questa catena d’amore. E se non capiamo questo, non capiamo nulla di cosa sia la Chiesa” (Papa Francesco). Maria è, pertanto, in tutto il suo essere e in tutto il suo agire il prototipo, l’icona originale della Chiesa. Icona della Chiesa e dei credenti che sono pellegrini in questo mondo, Maria è icona anche della Chiesa celeste. Guardando a Maria Assunta in cielo, noi vediamo la meta verso la quale camminiamo: noi saremo accanto a Gesù nella gioia di Dio e per questo possiamo credere che la potenza della Risurrezione di Gesù può operare anche in noi e renderci uomini e donne che vivono insieme ogni giorno “la gioia del Vangelo”. Buon cammino a tutti! SPECIALE 150° L’INIZIO DEL GRAZIE Nel pomeriggio del 29 giugno l’anno 150mo di fondazione della congregazione ha posto i primi passi sotto il segno del Grazie più compiuto: quello del Signore Gesù nell’Eucaristia. Si sono riuniti molti fedeli, sorelle consacrate anche di altre congregazioni religiose, presbiteri che hanno gremito la cripta della Cattedrale di Parma. La celebrazione, presieduta dal vescovo mons. Enrico Solmi, è stata festosamente animata dal coro del gruppo Mission diretto da Cristina Cavazzini. Così è stata espressa la motivazione del grazie: “II Signore ci ha oggi convocati in questa assemblea Eucaristica per rendere grazie. Tutti rendiamo grazie. In particolare, noi Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, perché con questa celebrazione diamo inizio all’anno celebrativo dei 150 anni di vita. Siamo state fondate da Agostino Chieppi nel lontano 14 aprile del 1865. Era un venerdì Santo...cinque giovani, nella chiesa di S. Rocco, qui a Parma, si consacrarono al Signore e diedero inizio alla nostra Famiglia religiosa. Una storia di amore umile che, giorno dopo giorno, è stata raccontata e vissuta, gettando nel campo della Chiesa e del mondo i semi dell’amore, della semplicità, dell’umiltà, della preghiera, del servizio libero e disinteressato ai fratelli. Una storia attuale perché il nostro Fondatore Don Chieppi con cuore profetico, non solo fondò una Congregazione Religiosa, ma, fin dall’inizio, volle che avesse una componente laicale fatta di fratelli e sorelle laici associati, oggi presenti in mezzo a noi. Dunque, rendiamo grazie e insieme e preghiamo, perché la storia è ancora tutta da costruire, da inventare e da ricevere dalle mani del Signore. Anche oggi risuona nei nostri cuori il desiderio e l’incoraggiamento del nostro Fondatore: ...Camminate; camminate con i tempi! Il libro del mondo sia il luogo dove continuerete a dare tutto... La vostra vita risplenda come fuoco, che anima e riscalda. Maria vi guidi e vi illumini...“. Il vescovo di Parma - commentando il brano evangelico in Gesù pone ai suoi la domanda “ma voi chi dite che io sia?” - ha sottolineato come anche don Agostino e Anna Micheli abbiano dato la loro risposta in un contesto di povertà e oggi le Piccole Figlie sono chiamate a darla nell’umiltà come Maria. Ha poi invitato ad essere come le vetrate delle chiese gotiche, fragili ma capaci di far penetrare la luce in modo stupendo, tra mille colori. Come la loro opacità non consente il filtrare della luce, così la nostra vita, se non illuminata dalla carità è opaca. Ha concluso con una domanda offerta alla riflessione di tutti: “cosa sarebbe la Chiesa di Parma senza le Piccole Figlie (o meglio: senza le suore)?”. La superiora generale sr Alfonsina Mazzi al termine della celebrazione, dopo aver ringraziato tutti i partecipanti, ha così concluso: “Celebrare un giubileo è dono e responsabilità. È guardare con riconoscenza al passato per vivere con fiducia e speranza il presente e il futuro. È tenere pulite le vetrate...come ci ha ricordato il nostro Vescovo nell’omelia. Il Fondatore ci ha pensate e volute piccole, semplici, fiduciose nella Provvidenza, innamorate dei fratelli soprattutto dei più poveri... Allora lascio un impegno anche a ciascuno di voi: aiutateci ad essere quello che dobbiamo essere! E quando non lo siamo, richiamateci...”. PICCOLE FIGLIE 3 AGO. - OTT. 2014 FACENDO STRADA, INSIEME… L o scorso 30 agosto, in Semina- rio Minore, si sono ritrovate diverse persone. Da posti ed esperienze differenti, tutte avevano in comune la vicinanza e l’amicizia con le Piccole Figlie. Nell’ambito del cammino verso i 150 anni di fondazione dell’Istituto – che cadranno nell’aprile 2015 – il senso di quell’incontro è stato dato dalle parole iniziali della Madre generale: “Se dopo 150 anni siamo qui, lo dobbiamo anche a tante persone che hanno fatto e fanno tuttora strada con noi. Ci è sembrato bello allora creare un’occasione per ringraziarvi, ma anche per conoscerci”. E proprio la reciproca conoscenza è stato forse l’aspetto più interessante e per certi versi sorprendente. Sono stati ben otto i gruppi che hanno potuto far conoscere le proprie origini, esporre gli obiettivi, presentare i progetti, mostrare i volti, raccontare storie. E così, in questi anni, accanto all’Associazione Laicale delle Piccole Figlie – che fra i gruppi riveste un posto speciale perché parte integrante del progetto costitutivo di don Agostino Chieppi, che aveva pensato il ramo delle religiose e quello laicale – sono sorti altri gruppi di volontari che si sono riuniti a partire dal carisma e dal servizio delle Piccole Figlie. Ben quattro gruppi sono nati per sostenere e accompagnare le missioni delle Suore. Tre di questi – l’Associazione di volontariato Mukondo onlus costituitasi a Parma nel 2008, il gruppo Rafiki Amici del Congo nato a San Secondo nel 2004 e il gruppo Scouting and Mission sorto a Noceto nel 1987 – operano per e con le Piccole Figlie nelle missioni della Repubblica Democratica del Congo, mentre l’Associazione MissioneInsieme onlus, costituitasi a Collecchio nel 2010, volge il suo impegno e la sua attenzione alle missioni in Perù. Altri due gruppi gravitano invece attorno all’Hospice – Centro Cure Palliative “Piccole Figlie” di Parma: si tratta del Comitato Claudio Bonazzi, creato per promuovere azioni al fine di divulgare gli scopi, la finalità e l’attività del Centro, e dell’Associazione Amici delle Piccole Figlie onlus nata nel 2007 per accogliere e sostenere i malati. Infine, i Volontari della Comunità educativa Santa Maria, che condividono diversi momenti dell’opera educativa compiuta fra bambini e ragazzi ospiti della casa di Strada Farnese. E così, tra le diapositive, le musiche o le parole utilizzate per le presentazioni, il tempo di quel sabato po- PICCOLE FIGLIE 4 AGO. - OTT. 2014 meriggio è davvero volato, e ci si è resi conto, fra i presenti, della grande ricchezza di cui i singoli gruppi sono portatori. Ascoltando le impressioni dei presenti, è stata evidenziata la gioia e lo stupore della scoperta di tanti di cui, benché accomunati dalla medesima vicinanza alle Piccole Figlie, spesso se ne ignorava perfino l’esistenza. Per le Suore, poi, la giornata è stata anche l’occasione per ringraziare tutti quei laici volontari che in tanti modi hanno sostenuto e sostengono il carisma, le opere, la spiritualità della Congregazione. Questo intento è stato sottolineato anche dalla presenza di tante Suore che, provenienti da diverse comunità, hanno voluto così testimoniare la simpatia, l’affetto e la riconoscenza. È stato detto che fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. In un mondo dove il male in caduta libera sembra avere il sopravvento e il rumore che fa a volte è soverchiante, abbiamo sempre bisogno di renderci conto che il bene compiuto è sempre tanto, anzi tantissimo. E se anche non fa rumore, la consistenza della sua azione dà respiro e speranza alle attese dell’umanità. Attorno alla Congregazione, in questi anni, tanto bene è stato fatto, è cresciuto, si è propagato. Anche questo è un grande patrimonio, da custodire, valorizzare, ulteriormente moltiplicare. Vito Pongolini PICCOLE FIGLIE IL MUSICAL Il 31 Luglio 2014 è stato messo in scena presso l’Istituto delle Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria in via di S. Cornelia a Roma il tradizionale musical che chiude le attività del GREST. Giunti ormai all’VIII edizione, anche quest’anno i bambini e gli animatori si sono preparati durante le attività estive per realizzare uno spettacolo da mostrare ai genitori e non solo: numerosi sono ormai gli abitanti del quartiere che ogni anno vengono a Villa Chieppi per vedere lo spettacolo e non sono mancate neanche le personalità; era presente infatti, insieme al Parroco della parrocchia di zona il presidente del 15° Municipio di Roma Daniele Torquati e la Madre Generale Alfonsina Mazzi. La novità di quest’anno è stata quella di creare un musical sulla fondazione dell’Istituto delle Piccole Figlie, grazie al lavoro di alcuni animatori è stato infatti scritto il copione che comprende anche 8 canzoni completamente originali composte per l’occasione. L’idea nata dal suggerimento di alcune suore per ricordare i 150 anni dalla fondazione dell’istituto, è stata sposata in pieno dagli Animatori del GREST che, pur nella paura di non essere all’altezza di questo compito, hanno voluto provarci e mettersi in gioco. Il lavoro di stesura del copione e di messa in scena dello spettacolo è stato impegnativo, ma ha permesso ai ragazzi di Roma di approfondire al meglio la vita e i carismi dei fondatori Agostino Chieppi ed Anna Micheli e di conoscere anche la conversione e la scelta di diventare Piccola Figlia della Beata Eugenia Picco. Dallo spettacolo infatti gli animatori hanno preso spunto per trasmettere ai bambini la conoscenza dell’istituto e del carisma sul quale è fondato, attraverso lo svolgimento di attività e di catechesi specifiche e attraverso lo spettacolo i bambini hanno a loro volta trasmesso alle proprie famiglie tutto ciò. Racconta un ragazzo-attore … Non si può dire di certo che nel musical, fatto da noi ragazzi del GREST mancasse qualcosa: pieno di canti, balli e recitazione che hanno intrattenuto il pubblico. Lo spettacolo dedicato alle suore dell’Istituto delle Piccole Figlie ha coinvolto anche noi ragazzi delle medie, non solo per la parte teatrale ma è stato un modo per conoscere e approfondire la storia ed i carismi dei fondatori della congregazione. In particolare mi ha colpito il fatto che nonostante alcune difficoltà, abbiano continuato ad avere fede e ad aiutare i bisognosi. Nel Musical: ”Piccole Figlie il Musical” viene dato spazio sia al divertente cast di Patrizia, interpretato dagli animatori grandi sia al contributo di noi ragazzi e bambini. Inoltre la novità di quest’anno è stata quella di scrivere per la prima volta il copione e le musiche partendo da zero. Tutto ciò, io lo definisco un vero successo. La testimonianza di un animatore. Anche quest’anno ho partecipato come Animatore al GREST delle suore di S. Cornelia e anche quest’anno abbiamo messo su un musical insieme ai bambini. Quest’anno però c’è stato qualcosa di diverso, di più, di nuovo . Un Musical originale? Partendo da zero? Senza passare ore a vedere e rivedere il DVD di chi il musical l’ha fatto prima di noi? Sinceramente, quando me lo hanno detto, io non ci credevo, non credevo che ce l’avremmo fatta; è vero, sono tanti anni che facciamo i musical, però un conto è copiare; un altro è inventare. Ebbene sì, ce l’abbiamo fatta anche quest’anno! A dire dei miei genitori e di alcuni parenti che erano presenti, è venuto pure bene. Per me è stato particolare fare questo musical perché è tanto che vengo al GREST, ma non mi ero mai fermato a riflettere così profondamente sulle nostre suore, le Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria (finalmente l’ho imparato tutto), sul perché di questo nome così lungo, sulla loro vocazione, sulle splendide figure che hanno fondato il loro istituto. Gli anni scorsi, attraverso i musical, avevamo conosciuto meglio personaggi grandiosi e famosi come San Paolo, San Francesco, Giovanni Paolo II e Madre Teresa. Però conoscere la vita di Agostino, Anna ed Eugenia mi ha fatto sentire parte di qualcosa di speciale, di qualcosa di particolare, ne facevo già parte, ma non me ne ero mai reso conto in pieno. Dopo aver capito queste cose sono stato orgoglioso di far conoscere attraverso il recitato, i balli e i canti sia alla mia famiglia che al pubblico presente la sera dello spettacolo la storia delle “nostre suore” e credo che d’ora in poi continuerò il mio servizio con le suore con uno spirito diverso, più consapevole. E SE VOLETE VEDERCI CLICCATE! link: www.youtube.com/watch?v=u34KULkwoI4 PICCOLE FIGLIE 5 AGO. - OTT. 2014 IL GRAZIE DELLE SUORE AI CODARESI È stato molto bello ed emozionante, dopo 30 anni, ritornare, rivedere tanti volti, riandare a tanti bei momenti vissuti insieme. Tanti ci hanno accolto con tanta riconoscenza. Don Edoardo ha sottolineato l’importanza della presenza delle suore in una comunità, ci ha paragonato ad un tassello aperto in alto, che aiuta a guardare il cielo e lascia entrare la luce di Cristo nella casa. Per noi è un bell’impegno! Grazie veramente di cuore a tutti, vi portiamo in cuore con tanta gratitudine. Sr Romana e sr Rita il grazie dei codaresi più forte del tempo che passa Codisotto (MN) domenica 8 giugno 2014. Nella messa della solennità di Pentecoste, la nostra comunità parrocchiale è stata lieta di raccogliersi, per ringraziare le suore “Piccole Figlie” per quanto operato nella nostra parrocchia. Chi come me non è più giovanissimo, ricorda la presenza delle “ Piccole Figlie” in parrocchia. Impegnate nel catechismo il sabato e la domenica, arrivavano dalla vicina Suzzara, dove prestavano il loro servizio all’ospedale, in bicicletta o con Tiziana, che, con la sua auto bianca, si prodigava ad accompagnarle dove fosse richiesta la loro presenza. Nel mese di Maggio erano in prima linea nella recita del rosario nelle famiglie. Il mese mariano si concludeva con una Messa nel parco dell’ospedale di Suzzara: le suore preparavano con cura un’atmosfera accogliente e noi codaresi partecipavamo numerosi con don Bruno che concelebrava con don Lino e don Luigi. Quando le “Piccole Figlie” furono costrette a lasciare la loro importante attività in ospedale, rimase sr Romana a collaborare con don Bruno in parrocchia. La partenza da Suzzara il dicembre 2012 di sr Romana e di tutte le consorelle rimaste, è stato il segnale dell’interruzione di una bella collaborazione tra le “Piccole Figlie” e la parrocchia di Codisotto. Eppure, a distanza di anni, la nostra comunità parrocchiale è stata lieta di raccogliersi, nella messa della solennità di Pentecoste, per ringraziare le suore “Piccole Figlie” per quanto operato nella nostra parrocchia. Anche don Bruno, oggi, dal cielo, fa festa con noi! Cinzia Alessandri La fede è un dono. Tuttavia essa si fortifica attraverso l’incontro con persone che danno testimonianza, con la loro vita e le loro opere, alla Parola di Dio. L’incontro con le Piccole Figlie, nella comunità di Codisotto, ha permesso questa crescita spirituale dapprima ai bambini che frequentavano il catechismo, ma soprattutto nel periodo critico dell’adolescenza. Le persone che mi sono state accanto sono ben presenti nella mente e nel cuore e per ognuna il mio ricordo è speciale, perché esse hanno rappresentato e rappresentano un aspetto unico dell’essere cristiano cattolico. Solo così mi è stato possibile crescere: facendo esperienze importanti e sviluppando il senso critico nei confronti della fede affinché essa rappresentasse davvero una scelta di vita. Ricordo Sr Rita alla quale non si riusciva proprio a dire di no… Per me lei ha rappresentato il “dovere morale” di servire, nonostante la timidezza, nonostante la non-voglia di mettersi in gioco... Di Sr Naires ricordo la dolcezza della voce che ti invitava a pregare il Signore con il cuore, e soprattutto con il canto. Più grandiPICCOLE FIGLIE 6 AGO. - OTT. 2014 cella ho frequentato la casa delle Piccole Figlie a Suzzara, in occasione degli incontri tra ragazzine della scuola superiore...che belle che erano quelle giornate che iniziavano con i canti, proseguivano con la preghiera e la riflessione e terminavano con una merenda in compagnia! Sr Celina era la superiora che curava questi momenti, era molto rigorosa, ma prodiga di riflessioni importanti … così come per incanto riusciva a mettere in moto le idee, le riflessioni, così come i dubbi, senza i quali non si cresce. Successivamente, conobbi una novizia, Simona, alla cui consacrazione definitiva partecipammo con molta commozione in un gruppetto di Codisotto, sotto la vigile guida di Tiziana. Era giovane come me, e mi mostrò un modo ancora lontano di intendere la fede: la scelta, controcorrente di una giovane brillante decisa a donarsi a Dio. Di Sr Celsa ricordo le serate di Lectio Divina organizzate in canonica: mi incantavo ad ascoltarla. Per ultima, ma solamente in ordine temporale, viene Sr Romana a cui devo moltissimo perché mi ha spinto a seguire i miei sogni dicendomi “Se è questo che senti, è Dio che ti pone nel cuore il tuo desiderio... è questo che Lui ha scelto per te prima tu nascessi, e tu devi ascoltarlo.” Queste parole ancora mi commuovono e, per aver creduto in me, non smetterò mai di dirle grazie! Grazie di cuore a tutte, anche a Sr Naires che di certo canta preghiere melodiose dal cielo. Patrizia Freddi Grazie suore, a tutte ancora grazie; eterne son le cose belle, nell’universo brillano come stelle, ed è sempre per dire di nuovo... grazie. Alfio Pasotti tutto passa, solo l’amore resta Domenica 24 agosto 2014 la comunità parrocchiale di Villa Minozzo nell’Eucarestia domenicale ha dato il saluto alle suore che dopo tanti anni lasciano il paese. Erano presenti oltre alle sorelle residenti a Villa Minozzo, sr Ave Mendogni e sr Giulia Scanferlato, anche altre e, a nome della Madre (impossibilitata) era presente sr Gladys Lorca, vicaria generale. Al termine dell’Eucarestia hanno salutato le suore il Parroco Don Alberto Nava, il Sindaco Fiocchi Luigi, il Diacono Remo Zobbi. Egli ha pronunciato il discorso di cui offriamo ampi stralci. Il 18 agosto u.s. avevo partecipato a una veglia in onore di Maria e sulla “pettorina” dei ragazzi del servizio d’ordine c’era una scritta che mi è rimasta impressa: ”Tutto passa, solo l’amore resta”. È una frase di S. Paolo. (1Cor 13). Ripensando alla storia delle Piccole Figlie nella nostra comunità ritengo che quella frase sia appropriata. Tutto passa, solo l’amore resta. Era il 7 settembre del 1942, quando sr Teofana, sr Amalia e sr Venanzia (sr Iole si aggiunse nel mese di ottobre) giunsero a Villa, accompagnate dalla segretaria generale sr Albina, chiamate dal parroco Don Luigi Manfredi che raccolse la volontà della signora Olmi lori di creare una scuola per raccogliere i bambini più poveri del paese. La settimana successiva si apri l’asilo che accolse, per mancanza di locali, solo i piccoli tra i 4 e i 5 anni, in totale 54 bambini. Tutto passa, solo l’amore resta. Nel 1944 gli orrori della guerra si manifestarono anche a Villa. Il 4 agosto, dalle ore 22 alle ore 24, il paese di Villa si trasformò in un enorme falò, perché i militari tedeschi incendiarono e distrussero tutte le case e i covoni raccolti nei campi. In quel periodo le suore rimasero a condividere gli stenti della popolazione, rifiutando l’invito della casa madre di fare ritorno a Parma e, partiti i tedeschi, sr Iole con alcune ragazze di allora, Renata e Adriana, iniziarono il loro pellegrinaggio a piedi a Reggio per ottenere viveri per tutta la popolazione. Il calvario non era però terminato e nell’aprile del ‘45 i tedeschi tornarono, bruciarono ancora il paese, rinchiusero vecchi, donne e bambini in chiesa per sterminarli, ma l’intervento di sr Iole che offri la propria vita in cambio di quella della popolazione, convinse il comandante tedesco a desistere dal suo proposito. Tutto passa, solo l’amore resta. Terminata la guerra la gente ricostruì le proprie abitazioni e, l’asilo, trovò sede nell’attuale edificio costruito nel 1922, dopo il terremoto come dispensario farmaceutico, ma mai utilizzato e, successivamente, ampliato agli inizi degli anni sessanta. Le suore instancabili, nel dopoguerra, coi pochi viveri a disposizione riuscirono a garantire un piatto di minestra a tutti, dai più piccoli ai più anziani (150 pasti giornalieri). E ancora tante iniziative: laboratori di ricamo e cucito, istruzione alle ragazze per l’esame di avviamento commerciale, mensa per disoccupati, nel periodo estivo dei primi anni cinquanta, ospitalità di bambini e PICCOLE FIGLIE 7 AGO. - OTT. 2014 bambine delle colonie, refezione per gli alunni della scuola elementare (fino al 1965), corso di maglieria AGLI, e poi fino ai giorno nostri, recite natalizie e feste con i genitori, i nonni, feste di fine anno, campeggi, i centri ricreativi estivi per i ragazzi, spettacoli teatrali, il presepe vivente. Tutto passa, solo l’amore resta. E quanta attività pastorale svolta dalle 60 suore che si sono avvicendate in questi 72 anni in collaborazione con i quattro parroci: Don Manfredi, Don Savino, Don Giuseppe e Don Alberto Nava; un aspetto che, a volte, si fa fatica a cogliere, è proprio la loro “presenza come consacrate”, il solo fatto di “esserci, presenza accanto a quelle dei sacerdoti e di tanti laici, sposati e non, che donano tempo e preoccupazioni per il servizio al Regno dei cieli. Il catechismo ai bambini, il servizio alla liturgia e alla Chiesa, la formazione dei giovani e delle famiglie, l’ospitalità ai sacerdoti del vicariato, la visita agli anziani, agli ammalati e agli ospiti della Casa Protetta … Come non ricordare inoltre che tanto amore ha contagiato anche tre ragazze del nostro territorio che sono entrate nella congregazione: sr Eurice Antichi, sr Clementina Zobbi e sr Teresa Malvolti. E ancora, l’attenzione alle missioni: dal forno a Lima in Perù (“un pane per Lima”), alla costruzione del refettorio a Huacho, per il quale siamo ancora impegnati, intitolato a Guido. Tutto passa, solo l’amore resta. Infine nell’inverno, improvvisa, la notizia che la scuola dell’Infanzia “Iori e Olmi” chiuderà, seguita a un mese di distanza dall’addio delle Suore al paese. Ci siamo incontrati, ci siamo parlati, Don Nava ha scritto lettere, ha incontrato la madre generale, ma la decisione assunta a Parma è risultata irrevocabile. A quanto è dato capire, la causa della chiusura di varie comunità è legata al fatto che, in Italia, non ci sono nuove vocazioni, mentre, grazie a Dio, maturano in altri continenti. Ci è stato riferito che “da un anno all’altro si stanno chiudendo comunità e, se un tempo vi era gioia per aprirne di nuove, ora è una sofferenza dovere ritirare le suore”. Le suore invecchiano, si ammalano e Villa Chieppi le accoglie per l’ultimo tratto di strada. Allora è bene pensare ai momenti belli vissuti assieme che sono tanti. Sicuramente lo Spirito Santo ha i suoi disegni per il terzo Millennio cristiano: molto probabilmente ha adocchiato una nuova Villa Minozzo da qualche parte della Terra, nella quale queste suore potranno portare il loro carisma a favore degli ultimi, proprio come 72 anni fa a Villa, dove la più profonda povertà era di casa, ma compensata da un gran numero di bambini da custodire e da crescere. Il grazie, allora, è certamente per i tanti servizi svolti; in particolare i più semplici, i più nascosti, quelli di cui magari non ci siamo neppure accorti, come quello della preghiera per la nostra comunità o per tante situazioni delle quali sono, siete venute a conoscenza. Abbiamo percorso un lungo tratto di strada insieme, ci siamo voluti bene, ora vi accompagnerà la nostra preghiera, ci incontreremo nella preghiera, consapevoli che su questa terra, nel tempo che ci è dato Tutto passa, solo l’amore resta. Sr M. AURORA ALIANI ha educato centinaia e centinaia di bambine e giovani a sviluppare la loro femminilità con gusto e saggezza. Potremmo dire che ha cercato di vivere il suggerimento del Fondatore: “Lavorate con gioia, andate a gara a chi più lavora, a chi meglio lavora, a chi più presto lavora.” Le comunità in cui svolse il suo ruolo più a lungo, con competenza, furono: Casa Famiglia, come insegnante di taglio e ricamo alle Medie e all’Istituto Tecnico Femminile, per circa 15 anni; Casa di Cura, dal 1979 al 1986 e Casa Madre, dal 1992 al 2001, come responsabile del guardaroba. Da tutti era apprezzata la sua competenza e la sua dedizione, ben determinata a ottenere il meglio dalle sue educande e collaboratrici, qualche volta in modo un po’ severo. Ma era anche molto aperta al dialogo con le giovani che volentieri si intrattenevano con lei. Era religiosa ben convinta della sua vocazione, fedele alla preghiera e ai suoi doveri di consacrata, ma a motivo del suo carattere, talvolta le riusciva difficile il rapporto sereno e ottimista con chi aveva doti e carattere diversi. Pensiamo che questa fatica sia stata per lei una preziosa opportunità di purificazione, in prospettiva di incontrarsi con la misericordia infinita del suo Sposo. Le diciamo grazie e l’accompagnamo con la nostra preghiera. Fontevivo (PR) 4.10.1920 > Parma 18.07.2014 Era prossima al 94mo compleanno, sr Aurora, ed era graduale ormai il suo decadimento legato all’età, ma nessuno pensava che fosse prossima alla partenza. Nel pomeriggio del 17 luglio aveva potuto confessarsi e alla sera aveva cenato normalmente. Nel finir della notte un improvviso malore ne provocò la fine, lasciando le Sorelle sorprese e nello stesso tempo serene, per saperla disponibile all’incontro con lo Sposo, a cui è giunta senza troppa sofferenza. Chi era sr Aurora? È entrata in Congregazione all’età di 15 anni e manifestò subito una singolare attitudine al lavoro di cucito e di ricamo. Fu questo il servizio che contrassegnò tutto il lungo arco della sua vita di religiosa in tante case della Congregazione, in cui Remo Zobbi ABITARE IL CIELO Sorelle laiche Benassi Maria (Parma il 28/11/1922 >16/12/2013) è stata una benefattrice della Congregazione. Capriata Maria Francesca in Alterio (Castellazzo Bormida il 19/3/1920 >Roma 9.4.2014). Fu una “storica insegnante” dell’Anna Micheli di Roma, anche tante suore l’hanno conosciuta ed apprezzata per la competenza e la fede. Veneri Elsa in Bulgarelli (Pegognaga il 17.5.1921 >Suzzara 2014) Genitori Cadroico Giulia mamma di sr Luisa Zappata è deceduta il 16.3.2014. Matabaro Francois Xavier padre di Suor Noella Habamungu Matabaro è deceduto il 1.8.2014 Musafiri Jean Marie padre della prenovizia Luigia Ungwa Musafiri è deceduto il 19.8.2014. PICCOLE FIGLIE 8 AGO. - OTT. 2014 La Congregazione “Piccole Figlie” esprime il suo più vivo ringraziamento a tutti coloro (e sono tanti!) che hanno inviato offerte per il presente Giornalino, l’Hospice, il Congo, il Perù e le tante necessità a cui la carità ci spinge...