Edizione Marzo 2012
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Edizione Marzo 2012
Il notiziario dei pavimenti biocompatibili Nr. 3 – Febbraio 2012 VOCI DAL BOSCO RICERCA & INNOVAZIONE CONTA LA SALUTE CASE HISTORY Il valore DEL MARKETING LA VAL DI FIEMME UN’AZIENDA IN MOVIMENTO Abbiamo iniziato il 2012 con grande entusiasmo e determinazione, consapevoli che il nostro progetto mette in gioco molte persone, molto tempo, molto impegno, molti investimenti. Ma sappiamo bene che se non si scommette non c’è relazione, non c’è coinvolgimento, non c’è vita. Guardandomi attorno, durante il meeting di gennaio in Austria, mi sono reso conto che siamo proprio un bel gruppo, che entriamo sempre meglio nella cornice che abbiamo scelto per stare assieme. Più che in qualsiasi altra epoca, nella nostra il senso di appartenenza è minato dai mutamenti sociali e dagli innovamenti tecnologici che rendono la vita di ogni giorno più pratica e più scorrevole, ma anche più fredda. Vincono il profitto e l’efficienza, perdono il calore umano ed il rapporto. Eppure sentirsi parte di un gruppo dà forza, è un fattore necessario al nostro benessere. Noi lo stiamo sperimentando in prima persona. Perché quello che portiamo avanti abbia un valore sempre maggiore credo sia importante che ruoti attorno a queste qualità: lealtà, onestà e calore umano. Lealtà è “stare con”, non perdere il filo del discorso, è onorare ciò che ci siamo promessi e continuare a farlo anche se ci sono molti ostacoli. è un’interezza, una capacità di essere presenti, una dedizione che - in un mondo spesso distratto e trasandato - brilla di una luce rara. Onestà è essere capaci di essere fedeli alla verità, anche se significa dire cose antipatiche o causare dispiacere agli altri. Si può farlo però con intelligenza, comportandoci in maniera matura e competente. Onestà vuol dire riconoscere un problema, invece di far finta che non ci sia. Calore umano significa dare e ricevere attenzione in un momento difficile, ma non solo. è forse ciò di cui tutti abbiamo bisogno, nel cammino che ci aspetta, per il nostro prossimo passo avanti. Vi auguro un anno fatto di lealtà, onestà e calore umano. Marco Felicetti titolare e amministratore delegato del gruppo DKZ – Fiemme 3000 Continua il nostro viaggio con Marcello Mazzucchi (ex responsabile dell’Ufficio Forestale di Cavalese, ora in pensione) nell’universo parallelo degli alberi, esseri silenziosi ed incredibilmente saggi… Dottor Mazzucchi, com’è la vita del bosco in alta quota? Man mano che l’altitudine aumenta le condizioni diventano più difficili. Tranne per qualche mese caldo nel cuore dell’estate, il resto del tempo è caratterizzato da intemperie. Non per niente i tedeschi chiamano questa fascia “la zona di battaglia”. La vegetazione cambia a seconda dell’altitudine? In basso gli alberi sono fitti e la parte inferiore del fusto è priva di chioma verde, che invece rimane raccolta nella parte superiore. Salendo, il bosco si dirada, fino ad arrivare ad alberi isolati. Le piante si distanziano una dall’altra cercando di ricevere tutto il calore possibile: stando vicine si farebbero ombra, rendendo difficoltosa la maturazione dei tessuti. In quota il ramo verde, invece, copre il fusto fino a terra. Il terreno poi è coperto di piante di mirtillo, mentre in basso a terra ci sono solo gli aghi di abete. Dove sono posizionati questi alberi isolati, in alto? Voci dal bosco Quando l’albero nasce da una roccia “Camminando” con Marcello Mazzucchi nel mondo incantato del bosco ad alta quota… In zone sottovento, generalmente vicino ad una roccia o ad una pietra. Verrebbe da dire: “Che sfortuna nascere accanto ad un sasso”, invece per loro è come nascere sotto una buona stella. Mandano lontano le radici anche a decine di metri di distanza - a cercare acqua e nutrienti, ma continuano a sfruttare il calore che arriva dalla roccia, quasi fosse uno scaldino. Solo così riescono a crescere. Di quanto? A 1600-1700 metri d’altitudine il periodo vegetativo si riduce sempre più. Nella zona più secca del bosco di risonanza si registrano solo due mesi di accrescimento all’anno, che danno origine ad anelli molto fitti, sottili, simili uno all’altro. Il resto è come un lungo sonno, anche perché almeno sei mesi li passano sotto la neve. Fino a che età arriva una pianta in alta quota? Anche fino ad 800 anni, contando gli anelli e con un risultato quindi scientifico. Sapere che oggi esistono alberi che erano vivi quando l’uomo scopriva l’America è sorprendente. Chissà quante generazioni di umani hanno visto! Lassù i tronchi raggiungono tranquillamente i 200300 anni d’età, ma un albero di Cavalese a 100 anni è alto quanto una pianta di 50 cresciuta a Trento. Sono tronchi che danno origine a legnami pregiati? Sì, visto che sono distanti uno dall’altro non hanno rami secchi e di conseguenza non hanno nodi morti, ma hanno nodi vivi, che si lasciano lavorare bene. I falegnami lo sanno e utilizzano questo legno, che non si muove, per serramenti e pavimenti di pregio. Gli accrescimenti minori delle fasce medio-alte danno quindi una qualità migliore. Sì, tant’è che la Magnifica Comunità di Fiemme può contare su un legname di alta qualità anche perché attinge a boschi in quota. Lì ci sono delle zone particolari in cui si trova il legno di risonanza: alberi “dal sangue blu”, cioè razze selezionate che si trovano solo in particolari ambienti. Non a caso si trovano in Val di Fiemme e in pochissime parti del mondo, dove abbiamo ambienti poco esposti ai movimenti del vento e dove questi tronchi possono crescere tranquilli. Vuol dire che l’albero ha bisogno di tranquillità? Sì, e se ci penso sorrido: i migliori alberi si trovano in posti defilati e silenziosi, quasi avessero bisogno della quiete per dare il meglio di sé durante il breve periodo dell’accrescimento. Diceva Paganini che nel suono di ogni violino c’è il respiro del suo albero: un respiro sussurrato, che viene dalla quiete in cui riescono a vivere. Il bosco in alta quota è lasciato all’evoluzione naturale, ha funzioni ambientali e non economiche. Certo, la sua funzione è prevalentemente quella di proteggere l’ambiente dalle frane e dalle valanghe. Mano a mano che scendiamo a 1600-1700 metri abbiamo anche boschi produttivi, come il versante del Lagorai in Val di Fiemme. Certo, non sono le stesse quantità dei fratelli boschi di bassa quota, ma la qualità è decisamente più elevata. Prendiamo ad esempio l’abete rosso della fascia compresa tra i 1500 e i 1800 metri: è il legno che spunta i migliori prezzi sul mercato, grazie ad un bel nodo sottile e vivo. è un legno leggero, che si riesce a lavorare bene e che ha tante qualità, innanzitutto quella di non muoversi. Tra i 1800 e i 2000 metri troviamo un’altra pianta eccezionale: il pino cembro, che è arrivato durante le glaciazioni (l’ultima è stata 15 mila anni fa) grazie alla gazza nocciolaia, perché i suoi semi sono grandi come una pigna e da soli non si potrebbero muovere. La gazza ha “dato loro ali”: essa infatti vive di semi di pino cembro e li porta in giro quando fa i suoi nascondigli. Qualcuno però lo dimentica e questa dimenticanza ha fatto sì che dalla Siberia il pino cembro arrivasse fino a noi. La Val di Fiemme registra la maggiore presenza di pino cembro a livello europeo, lo esportiamo addirittura in Austria, che è la patria del legno… Quali sono le qualità che rendono il pino cembro così particolare? è tenero, si lascia lavorare molto bene. Inoltre è profumato e non viene attaccato dai parassiti. Da sempre è noto per la realizzazione delle sculture, ma anche dei mobili. Il legame tra cembro e popolazioni montane è particolarmente forte: il corredo della sposa ricca infatti è composto da qualche mobile di pino cembro e le camere di questo legno, con quei bei nodi grossi durano più generazioni. In pochi sanno che il pino cembro era usato anche per i lavori di precisione, nelle fonderia, addirittura per realizzare alcuni componenti dei motori delle Ferrari. Da alcuni studi universitari pare abbia anche delle singolari proprietà terapeutiche, riuscendo a conciliare la tranquillità ed il sonno. Adesso fabbricano anche cuscini di gommapiuma e trucioli di pino cembro, anch’io ne ho uno. Come vengono conservati i boschi d’alta quota? Serve grande oculatezza, anche se la natura riuscirebbe a sopperire autonomamente. Lassù è tutto più lento, ma gli alberi sono più forti, snelli e sani. Subiscono meno danni dal bostico, dannoso parassita che colpisce più in basso, tra i 1500 e i 1600 metri. Sapendo di dover convivere in una ambiente così difficile hanno preso le contromisure… In alto sembrerebbe che ci sia una difficoltà di ricambio generazionale. Solo apparenza: anche le piantine piccole sono in grado di raggiungere maggiori età: magari rimangono all’ombra della pianta madre per un secolo e poi, appena sono “liberate”, riprendono lo sviluppo normale. Il primo periodo, quello dell’attesa di vedere il cielo, conta poco ai fini della longevità. è come una macchina che è rimasta in garage: il periodo in cui è rimasta ferma conta poco. La natura ha dotato gli alberi di strategie singolari. Ad esempio? In alto in inverno si raggiungono anche i 30 gradi sotto zero, ma gli alberi sono attrezzati per superare l’inverno. Si preparano cedendo l’acqua, come prendessero un diuretico. A novembre un pino cembro pesa due o tre quintali in meno di fine luglio, perché l’albero sa che se rimane pieno d’acqua è “fritto” e quella poca che mantiene la trasforma in una sorta di liquido antigelo. Queste strategie sono ormai entrate nel loro dna. La neve non danneggia gli alberi, quindi? Il bosco è preparato all’inverno, è in catalessi, come fosse sotto cento coperte. La neve è utile agli alberi, perché è come una coperta termica e quando si scioglie porta acqua, ma può anche ingannare le piantine. Accade infatti che nelle giornate calde di febbraio o marzo le piantine fuoriescano dal manto nevoso, essendo riscaldate sia dalla radiazione incidente che da quella riflessa dalla neve. Agli aghi arriva quindi il messaggio: “è arrivata la primavera, possiamo perdere anche quel poco di acqua che abbiamo, visto che la possiamo assorbire dal terreno”. Un inganno che costa caro, perché rimangono disidratati. Non muoiono subito perché è come fossero in frigo, però poi a giugno si vedono queste piantine secche e si parla di “colpo di sole invernale”. Queste sono le cose singolari del mondo degli alberi. Bisognerebbe andare a camminare più spesso, lassù, perché il mondo d’alta quota è estremamente vario, mai monotono. Anche in inverno camminando si vedono i segni della fauna: le orme della lepre bianca, del capriolo, del camoscio, del gallo forcello, ma anche del gallo cedrone e della pernice bianca… Pubblicazione semestrale del Gruppo D.K.Z. SRL – Febbraio 2012 Redazione: via dell’Artigianato 8, 38037, Predazzo (TN) | Direttore responsabile: Silvia Conotter | Testi: Silvia Conotter, Leonilde Sommavilla Grafica: www.plusco.it | Stampa: Saturnia | Foto: Carlo Baroni, APT Valle di Fiemme, Archivio Fiemme 3000, Archivio Plus Registrazione al tribunale di Trento n°13 del 07.04.2011 2 3 Quali sono i punti di forza dei pavimenti Fiemme 3000, capaci di garantire una resistenza ed una durata impensabili prima d’ora per parquet privi di sostanze petrolderivate? Presto detto: la struttura a tre strati, la posa flottante e lo speciale trattamento Bio Plus. In questo numero approfondiremo il primo punto. Costruire un pavimento in legno a tre strati è semplicissimo. Costruirlo bene, affinché abbia una determinata stabilità e durata è più difficile, infatti non tutti ci riescono. UN PO’ DI STORIA Il legno è un materiale vivo, ed è quindi caratterizzato da inevitabili movimenti strutturali che ne modificano dimensioni e forme. Come fare allora a realizzare un parquet adatto alle nostre esigenze? I pavimenti in legno nell’antichità, per poter avere delle caratteristiche di stabilità accettabili, dovevano essere realizzati con tavole di legno massello con degli spessori molto imponenti, addirittura 40 o 50 millimetri. Inoltre venivano fissati ad un’orditura in magatelli che permetteva un buon ricircolo d’aria e generavano al legno condizioni climatiche molto favorevoli. Negli anni a venire, le tipologie di costruzione non hanno più permesso l’introduzione nelle abitazioni di tali spessori e quindi il pavimento in tavole di legno è andato a sparire. Nei tempi moderni la soluzione che sembra convincere è quella del parquet tradizionale: ridurre al minimo le dimensioni dei listelli di legno sia per spessore che per dimensioni e fissarlo ad un sottofondo con la colla: le dimensioni ridotte limitavano i movimenti, la colla teneva i listelli ancorati al massetto in cemento e a seguire una verniciatura in opera isolava il pavimento da eventuali sbalzi di umidità. RITORNO AL LEGNO NATURALE ricerca & innovazione Una struttura a tre strati al top Verso la metà degli anni Ottanta nasce però la voglia di riscoprire il pavimento in legno nella sua verità, cioè di avere il legno, le tavole - ma anche l’albero - sotto i piedi e quindi di abbandonare l’idea di sigillare questo materiale con colle e vernici, annullando peraltro tutti i vantaggi della sua essenza naturale. Nasce così dopo molti studi il sistema di costruzione a tre strati: un mix di tecnologia abbinata ad una grande esperienza nel settore del legno, che permette di avere un pavimento con l’aspetto di un tempo – grandi dimensioni con piccoli spessori – avendo però le garanzie di stabilità che ne consente l’utilizzo quotidiano. LA COSTRUZIONE DEL PACCHETTO Il sistema prevede l’assemblaggio di tre elementi in legno massello (strato nobile, anima centrale e retro) in un sistema incrociato: ogni singolo elemento e ogni sua caratteristica è di fondamentale importanza. Il sistema Fiemme 3000 prevede la costruzione di un pacchetto in cui strato nobile e retro, di eguali caratteristiche tecniche, siano contrapposti ed assemblati con l’anima centrale mediante incollaggio. Questo terzo elemento viene inserito ortogonalmente alla venatura degli altri due e deve funzionare come un ammortizzatore, che controlli le movimentazioni anomale e stabilizzi l’intera struttura. Ogni elemento deve essere in legno massello, evitando l’introduzione di materiali che esulino dal legno. Particolare attenzione deve essere posta all’anima centrale, realizzata in legno di abete, particolarmente adatto vista la flessibilità della fibra: l’anima centrale viene selezionata già nella fase di taglio del tronco, in modo tale da essere sezionata in “vertical line”, cioè con tutte le fibre poste in maniera verticale ed omogenea all’interno della plancia di pavimento. Questo particolare sistema è molto importante perché evita movimentazioni anomale dello strato centrale che potrebbero ripercuotersi sull’aspetto estetico del pavimento. Per questo Fiemme 3000 vanta il primato assoluto sul mercato per qualità tecnica, caratteristiche di biocompatibilità e stabilità LA STABILIZZAZIONE La procedura prevede che gli elementi prima dell’assemblaggio abbiano identiche caratteristiche sia per quanto riguarda l’umidità che le dimensioni. Per questo vengono selezionate ed accoppiate in base alle loro caratteristiche simili; gli elementi cosi predisposti - ogni strato nobile con il suo retro - riposano per alcune settimane in una stazione di stabilizzazione. Fiemme 3000 in questo modo sarà sicura che ogni elemento trasmetta e assorba dall’altro eventuali differenze, diventando quindi un tutt’uno pronto per l’incollaggio. L’INCOLLAGGIO Vittorio MonsornO Vittorio Monsorno dal 2000 fa parte di DKZ, ha seguito e partecipato agli sviluppi aziendali sia dal punto di vista del prodotto che dell’organizzazione. Ne coordina la direzione della produzione e del reparto ricerca e sviluppo. 4 Questa è un’altra fase fondamentale: utilizzare colle naturali viniliche significa introdurre una grande quantità di acqua negli elementi e quindi relativa umidità, evitando però di introdurre sostanze tossiche. Il sistema deve quindi sostenere tutte le difficoltà di incollaggi a caldo per poter far evaporare tale umidità residua e stare in stazioni di riposo nelle quali il tre stati assemblato possa ritornare ad una situazione di normalità. Usando delle colle poliuretaniche si ridurrebbero di molto i tempi di assemblaggio e le possibilità di movimentazione, a discapito però della biocompatibilità del prodotto. Il processo prosegue poi con la levigatura e la realizzazione degli incastri maschio/femmina su tutto il perimetro. Otteniamo cosi con questi ed altri accorgimenti particolari una struttura a tre strati che può vantare il primato assoluto per qualità tecnica e caratteristiche di biocompatibilità e stabilità nel mercato del pavimento in legno. La grande esperienza e la tecnologia applicate nel completo rispetto delle normative europee garantiscono quindi una qualità che all’apparenza può sembrare scontata, ma la realtà dimostra ogni giorno che non è poi così facile costruire un buon pavimento in legno che ci accompagni per i prossimi 30 anni 5 conta la salute Il benessere? Questione di equilibrio Parola di Gaetano Rasom, titolare dell’azienda leader nel campo dei sistemi costruttivi in legno “Da cosa è dato il benessere in una casa? Da un mix di componenti, che variano a seconda delle esigenze di chi ci vive, ma che ruotano sempre attorno ad un’unica filosofia le cui parole chiave sono: salubrità, comfort, risparmio energetico, durata. Da oltre vent’anni ci occupiamo di questo: esaudire i desideri del cliente realizzando una realtà dove possa vivere bene. Impossibile bluffare: ogni casa, poi, parla”. Così Gaetano Rasom, titolare di Rasom Wood Technology, azienda di Predazzo leader nel settore dei sistemi costruttivi in legno. Il 70% delle realizzazioni di Rasom, 20 milioni di euro di fatturato nel 2011, riguarda l’edilizia residenziale, mentre il restante 30% sono alberghi o comunque edifici di grandi dimensioni, come scuole, palazzetti sportivi, complessi architettonici. Cosa intende dire con “una casa parla”? Proprio questo. Che comunica con chi ci vive, anche se spesso non siamo capaci di ascoltare. Anche l’uso dei nostri cinque sensi è poco sfruttato: viviamo la casa all’80% con gli occhi, poche volte ci fermiamo a toccarla sentendo i pavimenti e le pareti con i polpastrelli. Ancor meno ci fermiamo ad annusare i profumi che emana, siamo capaci solo di storcere il naso se sentiamo qualche odore sgradevole. E poi c’è l’udito, con cui possiamo individuare anche suoni piacevoli attorno a noi, non solo i rumori. L’invito è quindi di ascoltare la propria casa, di toccarla, di gustarla, di creare le condizioni per viverci dentro bene. Qual è la giusta formula per creare benessere in una casa? Non è il picco che crea l’ottimo, ma è l’equilibrio tra diverse componenti. Le prime case realizzate secondo la bioedilizia erano di certo sanissime, ma non progettate per viverci dentro al meglio o comunque con una durata limitata. Il nostro orientamento è quello di realizzare una casa confortevole, sana, silenziosa, capace di consumare poco, ma di durare tanto. Puntiamo all’equilibrio del benessere. Niente bioedilizia, quindi. La bioedilizia è diventata fanatismo, ed il fanatismo crea danno. E poi è un concetto che non esiste, è un termine troppo vago e inflazionato. L’equilibrio giusto l’ha trovato Casaclima, che ha avuto anche l’intuizione di dotarsi di un efficace sistema di certificazione. La casa in bioedilizia per eccellenza sarebbe quella dei pionieri americani, che tagliano gli alberi ed in mezzo alla radura mettono i tronchi uno sull’altro. Ma chi dice che poi lì dentro si vive bene? E dà garanzie di durata una costruzione così? Il termine “bioedilizia” viene ormai utilizzato a sostegno del marketing, noi non ne abbiamo bisogno e parliamo invece di ecosostenibilità.. Vuol dire che non avete bisogno del marketing? Non in questo senso. Il prodotto “casa” non obbliga necessariamente a queste forzature. Ci sono talmente tanti aspetti su cui ci si può focalizzare che si può parlare al cliente senza eccessi. C’è chi è orientato al risparmio energetico, chi punta sul comfort, sullo stile architettonico. Noi proponiamo ormai una “casa Rasom”, se vi piace il nostro prodotto siamo pronti a lavorare per voi: è questo il nostro marketing. Quali sono i vostri punti di forza? Materiali ecosostenibili e certificazioni riconosciute. Non siamo noi a garantire che il lavoro è a regola ad arte, ma qualcuno esterno e competente. Come accade con le certificazioni CasaClima o Sofie, che hanno stabilito determinati standard costruttivi. Ormai non si parla più di una filosofia, ma siamo nel campo della ricerca e delle certificazioni. Il comfort abitativo rientra nell’ambito di una scienza documentata con determinati strumenti. Anche per quanto riguarda la salubrità sappiamo che ha una scala, un indice, un metodo di misurazione. 6 Abitazione privata Abitazione privata Vicenza (VI) Vicenza (VI) Hotel Bellavista Abitazione privata Campiglio (TN) Treviso (TV) Abitazione privata Hotel Olympic Padova (PD) Vigo di Fassa (TN) Come viene certificata invece la bioedilizia? Le certificazioni sono un ottimo sistema per tutelare il cliente. Certo, siamo stati la prima azienda fuori dall’Alto Adige - e la terza in assoluto - a certificarci come CasaClima. Noi facciamo il lavoro al meglio e non temiamo alcun controllo. Fornite un servizio “chiavi in mano”? Possiamo realizzare tutto, una volta che esiste il progetto, visto che abbiamo trasformato quella che era una carpenteria in legno in un’azienda edile a tutti gli effetti specializzata in edifici in legno. Parte dei lavori li effettuiamo con le nostre maestranze, in parte li gestiamo in subappalto. Poi siamo un’azienda flessibile, possiamo occuparci anche solo di alcune componenti, come i tetti, ma l’obbiettivo è quello di costruire sempre “chiavi in mano”. Questo è il modo migliore per tutelare il nostro lavoro e il cliente, che in caso di problemi può rifarsi sull’unico interlocutore con cui ha avuto a che fare. Con le normative vigenti In Italia è l’unico modo per dare garanzie al cliente, anche se spesso teme di pagare in più. Invece, a conti fatti, appoggiarsi un po’ qui un po’ lì, magari contando su prezzi bassi “in amicizia”, porta a non ottenere il risultato sperato, costringendo poi ad ingaggiare ulteriori lavori per mettere a posto la situazione. Perché un cliente fa bene a scegliere una casa Rasom? Perché è un concentrato straordinario d’innovazione e tecnologia, realizzato con passione e rispetto, nella mission della salvaguardia dell’ambiente, a salute e soddisfazione del cliente. Rasom Wood Technology Un sistema costruttivo in legno a pannello x-lam in continua evoluzione, realizzato con autentica passione e rispetto per l’ambiente circostante: questo è l’universo Rasom Wood Technology, un concentrato straordinario d’innovazione e tecnologia che da tre generazioni garantisce al committente un benessere abitativo su misura. Un’azienda capace di soddisfare anche le esigenze progettuali più avanzate: perché se è vero che non esistono limiti alla fantasia e alle idee, Rasom ha l’esperienza e le capacità per realizzare qualunque progetto – case, complessi residenziali ed alberghieri, scuole, strutture sportive – mantenendo fermi i suoi pilastri: alte prestazioni antisismiche, risparmio energetico, salubrità e rispetto dell’ambiente. Particolarmente apprezzata la formula “chiavi in mano”, che tutela al 100% il committente visto che si rapporta con un unico interlocutore. Si può chiedere di più? www.rasom.it 7 case history Crisi: una minaccia o un’opportunità? In questa fase economica critica esistono imprenditori capaci di investire nella propria attività e di affrontare il futuro con determinazione, per evolversi rispetto alle nuove esigenze del mercato ed essere pronti a cogliere le opportunità. Questi sono gli Official che nell’ultimo anno hanno deciso di ottimizzare, sviluppare e migliorare il loro showroom dedicato a Fiemme 3000, consapevoli del fatto che sia un biglietto da visita strategico nel rapporto con il cliente e una vetrina ottimale in cui argomentare il valore aggiunto di questo prodotto. Gatti Legnami via Ripamonti 514 - 20141 Milano (Mi) Tel: 02/57431248 E-mail: [email protected] www.gattilegnami.it Ristructura piazza Bodoni, 4M - 10123 Torino Tel: 011/8129958 E-mail: [email protected] www.ristructura.it Denis Ghiro è il titolare di “Ristructura”, showroom di 300 metri quadrati nel centro storico di Torino. Quest’estate ha deciso di spostare il punto vendita, approfittando dello spazio libero lasciato da una banca in un edificio storico poco lontano. Denis, come mai ha preso la decisione di spostarsi, tra l’altro solo di una trentina di metri? Il negozio era già in un’ottima posizione, ma mi hanno ingolosito le otto vetrine lasciate libere sulla centralissima piazza Bodoni. è stata un’operazione impegnativa, sia in termini economici che di lavoro effettivo, ma ho deciso di non lasciarmi scappare questa occasione. La Bottega del Parquet via Giacomo Matteotti, 10/12 - 28077 Prato Sesia (NO) Tel: 0163/852128 E-mail: [email protected] www.labottegadelparquet.com Non l’ha spaventata quindi un investimento impegnativo. No, questo era il momento giusto per investire, per movimentare denaro. Bisogna agire durante la crisi, lavorando sodo aspettando che arrivi il buongiorno. Il mio negozio, che tratta pavimenti e rivestimenti, si rivolge ad una clientela medio alta - per non dire solo alta -, quindi l’immagine che si dà al cliente è fondamentale. Che scelta di look è stata fatta? Lo showroom sembra una sala cinematografica: il pavimento è in resina bianca, lucida, con dei mobili neri. Abbiamo poi messo degli spot da cinema capaci d’illuminare ad effetto le volte in mattone. Per dare un effetto di leggerezza abbiamo cercato però di non riempire troppo gli ambienti. Qual è stata la reazione da parte dei clienti e dei visitatori? F.B. corso Roma, 170/172 - 28069 Trecate (TO) Tel 0321/777950 E-mail: [email protected] www.fbsrl.com John Braga, assieme ai fratelli Fabio e Cristian porta avanti l’attività fondata dal padre Florindo (ancora in azienda) nel 1963. F.B. ha effettuato il restyling totale della sala mostra quest’estate, tra luglio ed agosto, realizzando anche un “corner” Fiemme 3000. Il pavimento dello showroom, circa 200 metri quadrati, è tutta in rovere sbiancato, oliato e spazzolato, che dà un effetto di grande pulizia e luminosità. John, avete affrontato questi lavori con serenità? In realtà abbiamo avuto qualche titubanza, anche se era da tempo che avevamo in mente di rinnovare il negozio. Però avevamo chiaro in testa che se non ci si differenzia e si esce dal mucchio non si riesce a combinare niente. Il mercato dell’edilizia, dopo il crollo del 2008, è cambiato: non si compete più con i concorrenti abbassando i prezzi, ma offrendo qualità ai clienti. Noi, che siamo nati come azienda artigiana di posatori, utilizziamo infatti come claim: “Qualità per tradizione”. Perché avete deciso di puntare su Fiemme 3000? Entusiasta. Abbiamo ricevuto infiniti complimenti da tutte le parti. E questo ripaga me e i miei collaboratori di tutte le fatiche. Abbiamo concluso i lavori in un mese, con 27 persone in azione a pieno ritmo, ma oserei dire che Artwood via G.Brodolini ,4 - 50051 Castelfiorentino (FI) Tel: 0571/684563 E-mail: [email protected] il merito va ad un’organizzazione praticamente perfetta. Farina via Lorenzon, 124 - 36060 Pianezze San Lorenzo (VI) Tel: 0424/73314 E-mail: [email protected] www.farinapavimenti.it www.artwood.it Marco Betti ed Andrea Falchi sono i titolari di Artwood a Castelfiorentino in provincia di Firenze. Vent’anni fa hanno avviato assieme l’attività di falegnameria per la produzione di pavimenti e scale, però con il passare del tempo si sono resi conto di aver bisogno di uno spazio espositivo in cui i clienti potessero toccare con mano la qualità dei loro prodotti. Così due anni e mezzo fa hanno deciso di investire e di occupare la parte posteriore della falegnameria, che era rimasta libera. Ora operano su 1300 metri quadrati, 500 dei quali dedicati allo showroom. Marco, un bell’investimento, considerato che nel 2008 la crisi nel settore edile si faceva sentire notevolmente. Sì, infatti non sapevamo se considerarci coraggiosi o incoscienti. Quando abbiamo iniziato i lavori eravamo nel pieno della bufera. Comunque, anche se rischioso, rifarei subito questo passo. Disponiamo ora di uno showroom di forte impatto, che suscita subito interesse nei visitatori, siano privati o architetti. Qual è la particolarità ? Abbiamo creato vari ambienti come fosse una casa vera, solo molto più grande. Forniamo quindi anche idee di arredo, molto scenografiche. Diamo un servizio efficiente e soprattutto completo al cliente. Da noi si trovano non più solo pavimenti e scale, ma anche mobili, cucine, camere da letto,… Abbiamo creato un punto vendita particolare, che raramente si trova in giro. Rech &C. Novello Pavimenti Dall’Ava Parquet via Chambery, 119 - 10142 Torino Tel: 011/7707200 E-mail: [email protected] www.rechtuttoparquet.it via Roma 23 - 34076 Romans D’Isonzo (GO) Tel: 0481/909095 E-mail: [email protected] www.novellotiziano.it viale Europa, 37 - 25062 Brescia (Bs) Tel: 030/2004646 E-mail: [email protected] www.pavimentiinlegnodallava.com Parquet Diffusion Dielle Ceramiche Euroceramiche Joux Vallet Viale Saffi, 26 K - 40026 Imola (BO) Tel: 0542/34056 E-mail: [email protected] www.parquetdiffusion.it viale Friuli, 9/11 - 24049 Verdello (BG) Tel: 035/884622 E-mail [email protected] www.dielleceramiche.it Fraz Pont Suaz, 103 - 11020 Charvensod (AO) Tel: 0165/235717 E-mail: [email protected] www.euro-ceramiche.com Nel vostro showroom trionfa il legno Fiemme 3000. Sì, lo abbiamo utilizzato non solo per i pavimenti, ma anche per i rivestimenti dei grandi volumi in cartongesso che racchiudono gli spazi dove sono collocate le diverse ambientazioni della casa, oltre che per i tavoli, le panche, i rivestimenti dei cubi utilizzati per l’illuminazione. In questa maniera il cliente può vedere le numerosissime tipologie, essenze e lavorazioni di un’azienda in cui noi crediamo molto. Abbiamo deciso di puntare su un mercato di nicchia, in cui ci si può distinguere per il servizio e la qualità offerta. Conosciamo Fiemme 3000 da ben 12 anni e abbiamo potuto apprezzare nel tempo la serietà e la qualità dei suoi prodotti. Consideriamo il “corner” un punto d’arrivo, ma allo stesso tempo un punto d’inizio, perché siamo consapevoli che questa è una svolta ulteriore. Siamo in cammino, insieme. Dove state andando? Fiemme 3000 ha intercettato da tempo tutta quella fetta di clientela che si orienta sempre più al benessere e alla salubrità dei prodotti che utilizza. Oltre ad essere pavimenti salubri, sono belli da vedere e da toccare, ma anche resistenti. Il cliente attento ed esigente ne rimane soddisfatto. 8 Parquet New Line viale G.Galilei, 40 - 54036 Marina di Carrara (MS) Tel: 0585/71984 E-mail: [email protected] www.parquetsnc.com Via Senago, 42/A - 6915 Noranco (Lugano) Tel: 0041 919232612 E-mail: [email protected] www.new-line.ch Ed infine... Siamo in attesa di vedere lo showroom rinnovato “F.lli Simonetti” a Civitanova Marche... Un progetto di grande effetto che prevede un’area circolare ed uno spazio dedicato esclusivamente a Fiemme 3000... Ancora qualche settimana ed i lavori saranno ultimati! 9 Il valore del marketing Vogliamo rendere il mondo un posto migliore in cui vivere Per questo amiamo le cose fatte bene. Il mercato dell’edilizia sta attraversando, forse, uno dei momenti più difficili della sua storia. Sta in parte subendo questa crisi internazionale, perché non si è preparato ad affrontarla per tempo ed ha provato fino all’ultimo a mettere in contatto domanda e offerta con delle modalità che agli occhi di qualsiasi persona dotata di un certo intuito sono assolutamente inadeguate. Fa infatti molto riflettere il fatto che negli ultimi dieci anni il prezzo medio a metro quadrato delle abitazioni sia aumentato in modo importante, mentre il prezzo medio dei prodotti con i quali si costruiscono le case siano calati in modo verticale. Ciò significa che gli appartamenti valgono sempre meno, a livello qualitativo, ma vengono venduti ad un valore sempre maggiore, facendo diventare elementi centrali - in termini di argomentazione di vendita - la posizione in cui si trova, il piano in cui si colloca o i parcheggi disponibili. Questo modo di fare edilizia non si è per niente adeguato all’evoluzione del mercato, ma è rimasto focalizzato al marketing 1.0: quello dove il punto di partenza era il prodotto. Infatti, obiettivo primario una volta era quello di costruire il più possibile, sfruttando al massimo la cubatura a disposizione, per fare più appartamenti, ignorando che i bisogni delle famiglie sarebbero diventati con il tempo diversi da quelli che erano negli anni Ottanta. Poi abbiamo assistito al passaggio al marketing 2.0, che metteva al centro il cliente con i suoi bisogni (intesi sia come la riduzione di un fastidio o l’apporto di un beneficio) e i suoi desideri, e su di essi lavorava con attenzione e coerenza per generare una soddisfazione che in un secondo momento con grande naturalezza avrebbe generato quel marketing passaparola che sappiamo essere lo strumento di comunicazione e vendita più efficace che esista. Oggi il marketing ha avuto un ulteriore evoluzione (fa riflettere che oggi la maggior parte del settore dell’edilizia sia ancora focalizzato sul marketing 1.0, impostazione che dovrebbe essersi esaurita a metà degli anni Novanta), e quindi mette al centro i valori ed ha come mission quella di “rendere il mondo un posto migliore in cui vivere” (Kotler 2011-Il marketing 3.0). Quest’impostazione è generata anche da quel consumismo che per anni ci ha condizionato e ci ha fatto credere che si potesse acquistare qualità e valore anche al prezzo più basso possibile.Il prezzo deve essere la giustificazione di un valore, che deve però essere vero e misurabile. Noi crediamo che il futuro sarà orientato al ripristino delle cose semplici, vere ossia tutte quelle cose che ci fanno stare bene davvero. Per questo la nostra attenzione rimane focalizzata alla costruzione di un prodotto veramente naturale e che duri nel tempo è massima e soprattutto etica, inquanto noi vogliamo essere completamente coerenti a questo modello nuovo di marketing che mette i valori al centro e soprattutto vuole rendere il mondo un posto migliore in cui vivere. Una famiglia che decide di costruire o ristrutturare una casa, mette in gioco, spesso, tutti i soldi che ha ed anche quelli che avrà (chiedendo credito alle banche): è anche questo un motivo per dimostrare rispetto per un sacrificio importante, soprattutto nei confronti di persone che non parlano quella lingua poco comprensibile utilizzata nel settore dell’edilizia, e che quindi non capiscono. Davide Gabrielli Si occupa di pianificazione strategica e marketing dal 1994. Socio di uno studio di formazione e consulenza aziendale, dal 2008 segue in prima persona il progetto di sviluppo del gruppo DKZ (cui appartiene Fiemme 3000) e dal 2010 ne coordina la direzione commerciale e marketing. C’è bisogno di serietà e professionalità, solo così permetteremo a questo settore di crescere ed adeguarsi all’evoluzione del mercato. Come sempre i cambiamenti partono da pochi soggetti che partono tracciando la nuova strada, con la consapevolezza che la fatica e i sacrifici saranno maggiori. Noi di Fiemme 3000 vogliamo essere tra questi, perché ci piace fare le cose fatte bene. 10 11 La val di Fiemme I mondiali di sci nordico saranno accessibili a tutti La Val di Fiemme si conferma un territorio all’avanguardia: proprio lì dove si è tenuto il primo evento sportivo al mondo con la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001 (Mondiali di sci nordico del 2003), la macchina organizzativa sta lavorando a pieno ritmo per il prossimo appuntamento iridato del 2013 con il preciso obbiettivo di renderlo accessibile a tutti: a chi ha una diversa abilità fisica o intellettiva, a chi ha esigenze dietetiche particolari, a chi soffre di allergie, ma anche ha chi è in un’età avanzata e non riesce più a muoversi come un tempo. Promotrice dell’iniziativa è l’Accademia della montagna del Trentino, consapevole del fatto che a volte sono sufficienti piccoli accorgimenti per rendere totalmente fruibile il territorio montano, ma che senza una regia attenta sia pressoché impossibile dare vita a questo tipo di realtà. La fondazione - nata con lo scopo di salvaguardare e valorizzare la montagna e la valenza storica, culturale, sociale, economica e sportiva delle attività alpinistiche, sciistiche ed escursionistiche - ha individuato anche la possibilità per il territorio coinvolto di intercettare i 4,5 milioni di persone disabili in Italia (addirittura 50 milioni in Europa): il 65% dei quali va già in vacanza, mentre la percentuale rimanente ci andrebbe se trovassero un’accoglienza capace di soddisfare le loro esigenze. Il progetto, condiviso con il Comitato dei Mondiali 2013 e con l’Azienda di promozione turistica, intende intanto certificare la manifestazione, con l’obbiettivo più ambizioso di certificare nei prossimi anni l’intera Val di Fiemme “totalmente accessibile”. “Il progetto infatti non riguarda solo l’accessibilità degli stadi - spiega Iva Berasi, direttrice dell’Accademia della Montagna e presidente di SportAbili Onlus - ma garantisce un’attenzione a tutto tondo per il mondo dei diversamente abili. A questo scopo saranno mappati i percorsi più comodi per raggiungere i comuni della valle e per spostarsi tra le varie strutture, con anche l’individuazione dettagliata di alberghi, bar, ristoranti fruibili dai portatori di handicap, agibili al 100% anche da chi muove con la sedia a rotelle. Numerosi i volontari già al lavoro affinché i comuni coinvolti dai Mondiali siano senza barriere entro il 2013”. La sensibilità della Val di Fiemme per questa tematica è di lunga data, e non a caso proprio a Predazzo ha sede il quartier generale dell’associazione SportAbili, che ha già progettato e realizzato diversi interventi legati al mondo dei diversamente abili. Ne è un esempio l’iniziativa “Sentieri accessibili”, che ha portato alla realizzazione della mappa (la prima sul territorio italiano) con 14 percorsi “sbarrierati” che permettono di muoversi tra i territori della Val di Fiemme, ma anche in Val di Fassa e nella zona di Trodena, con rifugi e strutture adatte a ricevere ogni tipo di pubblico. L’impegno di connettere il mondo dello sport con quello dei diversamente abili nasce dal fatto che si tratta di due universi strettamente collegati, e non solo per i tanti successi agonistici messi a segno dagli atleti portatori di handicap. Circa tre quarti delle persone con disabilità motorie in Italia hanno riportato i propri handicap a seguito di incidenti e in parecchi casi si tratta di sportivi che hanno continuato a restare vicino a questo mondo anche da disabili. Chiaro dunque che un territorio vocato allo sport come la Val di Fiemme sia privilegiato per questo tipo di iniziative, alle quali garantisce anche una notevole forza d’impatto grazie ai suoi grandi eventi, tra cui la finale del Tour de Ski (fino al 2017) e tre rassegne iridate in successione (sci nordico, Campionato del mondo junior e under23 e ski roll), cui si aggiungono le gare di Coppa del Mondo, la Marcialonga e il Trofeo Topolino di sci di fondo. Il marchio di accessibilità sarà l’ennesimo importante traguardo raggiunto da Fiemme 2013, per un Campionato del Mondo aperto a tutti, un progetto che muove verso una valle più agibile per ogni tipo di turista e di sportivo, e che pone ancora una volta in perfetta sintonia la Val di Fiemme con i Paesi del Nord Europa, patria per eccellenza dello sci nordico, da sempre molto attenti a questo tipo di realtà. Per l’impasto: Per il ripieno: Prendete un chilo di farina di frumento (potete sostituirla fino al 20% con farina integrale di frumento o di farro), 300 grammi di acqua (si può sostituire in parte con il vino bianco), 100 grammi di burro morbido e 20 grammi di sale. Unite gli ingredienti in questa sequenza fino ad ottenere un impasto omogeneo abbastanza liscio, quindi lasciatelo riposare in frigo per alcune ore per poterlo lavorare più facilmente. Tagliate le mele sbucciate a pezzetti, poi passatele con una noce di burro in padella. Aggiungete zucchero, cannella, chiodi di garofano, un pugno di uvetta sultanina e pinoli. Si possono aggiungere anche delle nocciole tritate. Una volta scottate, aggiungete del pane grattugiato (assorbe il liquido che si libera in cottura) e del succo di limone. Fiemme 2013 sarà il primo evento iridato “senza barriere”, né fisiche né culturali Ricetta Strudel di mele Ricetta della pasticceria Fior di Bosco di Predazzo, in via Garibaldi (tel 0462.502474, www.fiordibosco.it). Giuseppe e Cristina, con le preziose collaboratrici Valentina, Orietta e Micaela vi augurano buon appetito! Dolce tipico trentino, nato grazie all’abbondanza sul territorio di un prodotto poco costoso come la mela. Semplice e allo stesso tempo piacevole, da preparare in tanti modi diversi, allieta i momenti in compagnia degli amici. Poco calorico, se presentato tiepido con una salsa di mirtilli o vaniglia, è in grado di sfidare qualsiasi dessert. Come tutti i prodotti tipici è difficile dire: ”Il vero strudel va fatto così”, perchè ognuno ha la sua ricetta tramandata di generazione in generazione, ma per ognuno il proprio “l’è ‘l pù bon”. 12 Per il “panetto” di burro: Tirate 500 grammi di burro fino ad ottenere uno spessore di 5-7millimetri. Se il burro è poco malleabile lo potete impastare con 50 grammi di farina di frumento e lasciarlo riposare in frigo per 2/3 ore. Una volta steso appoggiarlo sopra l’impasto, tirato in superficie doppia rispetto al burro, in modo che racchiuda il panetto di burro: si formano così tre strati (due di impasto, uno di burro) che devono essere ripiegati in quattro parti e poi nuovamente in due parti (come un libro). Mettete attorno la pellicola, in modo che non prenda aria, e mettetelo in frigo per alcune ore, per essere poi tirato e ripiegato altre 2 volte con intervalli sempre di 1-2 ore secondo la stessa procedura. Fate riposare la sfoglia almeno 8/10 ore o anche più. A questo punto tirate una sfoglia sottile con cui avvolgerete ripieno e appoggiatela sulla teglia di cottura (imburrata e infarinata o ricoperta con carta antiaderente). Date una spennellata con l’uovo e sciroppo di zucchero, mettete in forno a 200 gradi finché ben cotto e voilà! 13 I PROSSIMI APPUNTAMENTI CON FIEMME 3000 29 - 30 - 31 marzo MEETING OFFICIAL FIEMME Ormai un appuntamento fisso per Fiemme 3000, il ritrovo annuale degli Official è un momento chiave per lo sviluppo del progetto OFFICIAL. Un’occasione per capire insieme cosa è successo sul mercato, per comunicare e trasmettere dove vogliamo andare, perché riteniamo che quella sia la direzione migliore e più sicura, e, soprattutto, come pensiamo di perseguirla.. E per chiudere in bellezza... una giornata sulla neve nella Ski area di Bellamonte/Castelir con la II edizione del Campionato italiano di sci Fiemme Official. Dopo la memorabile edizione del 2011 in cui Walter Vuerich ha vinto di misura su Alessandro Ferioli, quest’ultimo farà di tutto per invertire quest’anno le posizioni, anche se gli addetti ai lavori segnalano come outsiders Aldo Barzaghini e Otello Saravini. Vedremo chi vincerà! E per chi non vuole inforcare gli sci, ci saranno tante altre attività per divertirsi insieme. UN’AZIENDA IN MOVIMENTO Un progetto basato sulla formazione e la selezione MOLESKINE Una Moleskine dedicata al tuo pavimento, in viaggio verso il benessere. Il famoso taccuino che lo scrittore Bruce Chatwin portava con sé durante tutti i suoi viaggi prende vita in una nuova forma grazie a Fiemme 3000, che lo fa diventare il luogo dove fissare le tappe più importanti di ogni parquet. Si inizia con la descrizione della Val di Fiemme, casa sana e confortevole dei nostri alberi, e dell’azienda di Predazzo: è qui che inizia tutto, dalla selezione delle piante e da un’accurata lavorazione, il più naturale possibile. Si parla quindi del significato di “biocompatibile”: di cosa si tratta esattamente? Perché a Fiemme 3000 questa parola – e soprattutto il concetto che ci sta dietro - piace così tanto da far ruotare tutto attorno ad essa? Nelle “tappe più importanti” si possono invece conoscere i prodotti della Serie Artigianale, che raccoglie i legni più pregiati e rari e che ha nella bellezza la sua caratteristica distintiva, ma anche la Serie Evoluzioni, che applica trattamenti di anticatura e colorazione, esaltando i toni naturali del legno e conferendo al pavimento effetti cromatici unici e spettacolari. Il percorso continua attraverso l’illustrazione della particolare struttura a tre strati di Fiemme 3000, del trattamento Bio Plus e della certificazione del prodotto acquistato dal cliente. Tutto, qui, viene spiegato nei dettagli. Anche la possibilità di effettuare un “tagliando” al proprio pavimento: ogni due anni, infatti, si potrà contattare il proprio rivenditore di riferimento e fissare un appuntamento con uno dei posatori “Official” che valuterà lo stato del legno e suggerirà eventuali azioni di pulizia e ripristino. Per avere sempre un pavimento in perfetta salute. E per continuare… ecco la gustosa ricetta dei canederli trentini e la fiaba di Fogliadirosa… dopodiché la parola – o la penna – passa al proprietario di casa, che potrà personalizzare la Moleskine con i propri appunti di viaggio, scrivendo quello che vorrà sulla storia della propria casa e del proprio pavimento, reso ancor più bello ed unico nel tempo, grazie a quello che gli accade attorno. O per meglio dire, sopra. Nel 2013 la rete vendite sarà costituita da 150 rivenditori: l’eccellenza al servizio del cliente. Una buona strategia vale poco se non si riesce a condividerla. Ed è per questo che da tre anni Fiemme 3000 si sta impegnando al massimo per raccontare il proprio “sogno” a tutti i suoi collaboratori. è infatti fondamentale che si sappia DOVE si sta andando, ma è forse più importante che tutti capiscano il PERCHè. Infatti affinché ci si possa sentire motivati nella realizzazione di un grande progetto collettivo, a volte anche faticoso e complicato, è importante essere coscienti dei vantaggi che genera. Accanto a questo, il team di Fiemme 3000 rimarca spesso l’attenzione sul COME continuare il percorso iniziato. Di certo a piccoli passi, ma con grande attenzione a non perdere di vista un aspetto fondamentale: la coerenza. Solo così ogni energia investita in questi anni non verrà mai persa. è doveroso essere focalizzati sulla strada intrapresa, osservando anche quello che ci accade attorno, ma senza farsi condizionare, perché l’obiettivo stabilito è serio, concreto e basato su analisi di mercato accurate, che già contemplano questi percorsi paralleli. CHI SIAMO Personalità e percorsi professionali diversi, ma legati dallo stesso filo conduttore: la passione per il legno in tutte le sue forme ed il rispetto assoluto per il cliente. Ecco altri 5 cinque componenti dell’affiatato team di Fiemme 3000, nei prossimi numeri conoscerete gli altri... 14 Lavorare e collaborare con Fiemme 3000 deve essere un piacere ed un orgoglio, in quanto si sta contribuendo in modo attivo ad un progetto che segnerà un cambio di passo nel mercato dell’edilizia italiana, dove la qualità non è solo promessa. Il cliente finale ha bisogno di comprare il proprio pavimento da persone affidabili e preparate: da qui la continua selezione nella rete vendita. Dai 600 rivenditori del 2008 si è scesi agli attuali 300 circa, fino ad arrivare a soli 150 nel 2013: 150 eccellenze della distribuzione, consapevoli che le competenze vanno costantemente alimentate e sviluppate, per quanto faticoso ed impegnativo. Per questo Fiemme 3000 tiene molto alla formazione: ogni professionista deve aggiornarsi, monitorando ed ascoltando costantemente i suoi interlocutori per soddisfare al meglio i loro bisogni. Allo stesso modo ogni rivenditore deve essere in grado di far capire ai suoi clienti il valore del prodotto proposto, rimarcando in modo chiaro che il prezzo non può più essere il discrimine tra una scelta e l’altra. Davide Gabrielli Pierluigi Sommavilla Luigino Panozzo Xelvzije Avmeti Leonilde Sommavilla Gestione del magazzino Produzione di campioni e pannelli responsabile dell’ufficio tecnico e dello show room riassetto di uffici e show room Divisione marketing é un giovanissimo, ma le sue passioni musicali hanno radici in un passato glorioso: ama infatti i Led Zeppelin. Grande sportivo, da anni gioca nel ruolo di “opposto” nella squadra Fiemme e Fassa Volley. Con il nostro buon Francesco invece “fa squadra” anche in bici, sugli sci e durante le serate più movimentate! A proposito di serate: quella della festa di San Martino (11 novembre) la vive da gran protagonista accendendo uno dei cinque grandi falò (quello dei “bireri”) che illuminano a giorno il paese di Predazzo: al suono dei mille campanacci, tra vin brulè e castagne, la nottata si fa lunga e il 12 novembre è “storicamente” il suo giorno libero. In azienda si distingue per un umorismo dal sapore vagamente “british”. Grande appassionato d’informatica, è diventato il punto di riferimento di amici e parenti che approfittano delle sue abilità per fargli riparare computer di ogni tipo. Da due anni convive con Antonella e quando non è impegnato con la croce rossa, di cui è volontario dal maggio dell’anno scorso, ama perdersi tra le pagine di romanzi phantasy e di fantascienza. Nei progetti futuri c’è il sogno di una casa tutta sua…Il pavimento sarà un Fiemme 3000: noce nazionale vissuto, la scelta di un estimatore! La sua collaborazione con Fiemme 3000 inizia nel ‘96. Nonostante gli impegni, il buon umore non gli manca mai… Sarà forse merito di chi lo aspetta a casa? Luigino, infatti, è sposato da 24 anni con la sua adorata Gloria ed è papà di due bellissimi ragazzi: Gaia, 18 anni, e Giacomo, 11, che gli regalano infinite soddisfazioni. Poliedrico nel lavoro e nella vita, ha recitato per anni nella filodrammatica R. Dellagiacoma, ha suonato per 21 anni il corno nella banda di Predazzo, oltre a fare il batterista in svariati gruppi ed ha allenato il Fiemme e Fassa Volley per più di vent’anni. è arrivata in Italia nel 2007 per stare insieme al marito Bajram (anche lui in Fiemme 3000) lasciando il paesino macedone di Lakavica. Superato l’ostacolo della lingua ha cominciato ad apprezzare tanti aspetti dell’Italia: la cucina, l’ambiente e soprattutto la tranquillità dei weekend, che trascorre in compagnia di tanti amici. Suo grande orgoglio i figli: Denis, 18 anni, e Shkodran, 17, entrambi iscritti alla scuola di falegnameria. Quando non esce con il marito, ama passare le serate giocando a scacchi e guardando la tv: della sua serie televisiva preferita, Squadra Speciale Cobra 11, non perde nemmeno una puntata. 35 anni, a maggio festeggerà i 10 anni in Fiemme 3000. Dal 2010 collabora con la divisione marketing e commerciale, occupandosi tra l’altro dell’organizzazione dei corsi e degli eventi dedicati ai punti vendita “Official”. Perennemente in lotta con l’orologio e con i mille impegni quotidiani, si rigenera grazie ai sorrisi delle sue “principesse” Gaia e Vanessa. è una profonda conoscitrice ed esploratrice dell’animo umano… D’altra parte chi realizza secondo voi le descrizioni dei dipendenti sul Fiemmenews? (ad eccezione di questa, ovviamente!) 15 first Al legno riescono magie. Come infondere calore nel colore. L’avorio è la tinta del candore, della purezza, capace di trasformare ogni ambiente in un luogo dove si respira puro benessere naturale, terso come un cielo sereno d’inverno, fragrante al modo di un bosco d’alberi innevato al mattino. Colore: bianco, con base marrone Messaggi: gocce, stelle, cifre e parole candide Per maggiori informazioni cerca il punto vendita Official più vicino su www.fiemme3000.it Fiemme 3000 è un marchio D.K.Z. srl Via dell'Artigianato, 8 - 38037 PREDAZZO - TN Tel. 0039 0462 500220 - Fax 0039 0462 500225 www.fiemme3000.it - [email protected]