Una Green Economy realisticamente rispettosa - "Fermi"

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Una Green Economy realisticamente rispettosa - "Fermi"
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INDICE
p..4 Pensieri per Mara (dalla classe 4AIN)
p..6 Una Green Economy realisticamente rispettosa dell’ambiente: intervista col
Presidente di Confindustria Mantova ing. Alberto Truzzi (a cura di Isabella
Cassisa e Stefano Tarocco)
FERMI E DINTORNI
p.13 Marco Brusoni, 11 Giugno 2011: ciao scuola!
p.15 NIENTE PAURA: breve resoconto dell’assemblea di istituto sui 150 dell’unità, a
cura di Nico Catalano, Diego Gandolfini ed Edoardo Nodari
p.18 Come eravamo attorno ai 10 anni? Inchiesta sui nostri gusti infantili, a cura di
Gabriel Wiwoloku
p.22 Maura Malpetti, Berlino: una città, tante emozioni
p.25 Sara Zamboni, Barcellona dai cento volti, una gita dalle mille facce
p.27 Giulio Beccari; Giacomo Farina; Massimiliano Incudini; Nicolò Sabbadini,
Giocare con il foglio elettronico
p.30 Lorenzo Perego, I documenti raccontano: la 1BIN e Felice Orsini
OLTRE IL FERMI
p.33 Sara Zamboni, Fratelli d’Italia … solo all’estero!
p.35 Nico Catalano, A proposito delle centrali nucleari
p.37 Diego Gandolfini, L’Italia siamo noi: Referendum 12-13 Giugno (è un nostro
diritto)
p.40 Luca Chaar, William e Kate: un matrimonio “principesco”
p.42 Matteo Andreoli e Alessandro Sanguanini, Progetto “HAARP”: una nuova
minaccia mondiale?
CULTURA
p.48 Enrica Bombana, Fiori (fotografie)
p.49 Alice Papotti, La filosofia? un cibo un poco indigesto … ma molto importante!
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p.51 Emanuele Aliano, La musica come terapia
p.54 Valentina Meneghello, L’Assassina e il Vampiro (racconto capitolo 4)
p.64 Mara Malpetti, Auto – scatto (fotografie)
p.65 Matteo Lucchini, Una storia qualunque (racconto IV puntata (I parte))
p.68 Giorgia Ghirardini, Noi e gli animali
p.69 Lorenzo Perego: Senza parole (fotografie)
p.71 Sara Abdelkamel, Death Note (recensione)
p.74 Beatrice Bocchi, Limitless (recensione del film)
SPORT
p.77 Riccardo Bruno, Un grande aprile sportivo al Martelli
p.78 Nicola Latella, Il grande Torino: una squadra per sempre!
p.80 Alessandro Guariglia, Una promessa che è ormai una realtà: Kevin-Prince
Boateng
CURIOSITA’, ENIGMISTICA E DIVERTIMENTO
p.83 Isaac Adu, Poesie di mattinate uggiose
p.84 Valentina Monteleone e Nicolò Gavioli, Zoologi per caso
p.86 Enrica Bombana, Quattro salti… in BOCCA!
p.88 Matteo Diani, Leggi pazze: siamo sotto assedio!
p.93 Giorgia Ghirardini, Lo sapevi che?
p.95 Alice Girelli, E se l’asse si sposta??
p.97 Tommaso Ferro, Lo sapevate che?
p.99 Il racconto del servo e della morte
p.100 Enigmi
p.101 Complicato ma intrigante… (a cura di Alice Girelli)
p.103 Rebus
p.104 Soluzioni
p.105 I MAGNIFICI 40 DELLA REDAZIONE - e i loro contributi nei numeri precedenti
del giornale
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Pensieri per Mara
dalla 4Ain
Molti di voi non sanno che la nostra
compagna Mara Magalini se l’è portata
via un male incurabile contro il quale lei
ha combattuto la sua fiera ma inutile
battaglia. Nei mesi autunnali ed invernali
Mara ha continuato ad essere tra noi
grazie
alle
tecnologie
che
le
permettevano il collegamento da casa.
Puntuale compariva sullo schermo, a
dialogare con i profe e a salutarci nel suo
modo così garbato e riservato.
E se dobbiamo dire chi tra tutti noi si
impegnava di più a seguire le lezioni e ad
esercitarsi, senza ombra di dubbio questa
era lei, con la sua costanza, con la sua
pazienza, con la sua tranquilla e forte
volontà. E forse era proprio questo che la
portava ad essere così: come se avesse la consapevolezza che non c’era
tempo da perdere, perché il tempo si portava via avidamente ogni suo istante.
Per tutti il tempo non torna: ma lei lo sapeva meglio e più di tutti noi.
Ora il suo banco è vuoto, non c’è più il suo faccino dolce e sereno a far
capolino dallo schermo del Pc. Il Pc non c’è più. Mara non c’è più.
Certo nei nostri cuori e nella nostra memoria c’è ancora. Però sappiamo che
quello stesso tempo che ce l’ha portata via lavorerà per sbiadire l’immagine
che ci portiamo di lei.
E’ anche per questo che abbiamo scritto qualcosa. Qualcosa per lei. Ma
anche per noi.
"Mara era la semplicità incarnata in un essere umano. Il suo modo di
atteggiarsi così garbato era la sua caratteristica peculiare, e forse anche la
sua arma di difesa migliore. E, anche se un po‟ “di nascosto”, Mara è riuscita
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pian piano a creare un buon rapporto con tutti noi. Ciao Mara, semplice
amica di tutti… "
“Nonostante tu sia lontana
fisicamente da noi, sono sicura
che continuerai a vivere nei
nostri cuori, e nel cuore dei
tuoi cari, e di tutte le persone
che ti sono rimaste vicine, che
ti vogliono e che ti vorranno
per sempre un bene enorme.”
"Avevi
una
storia
da
raccontare, ma ho iniziato tardi
ad ascoltarla, e forse non le ho
dato abbastanza attenzione.
Non volevo, ma ormai non si può più tornare indietro! Sarà una colpa che
nessuno potrà togliermi, ma sappi che ti ho voluto bene e tuttora te ne voglio!
Mi dispiace."
Mara in gita di classe a Roma nell'anno scolastico scorso
"Ciao bambola,
è difficile pensare che non potrai più essere con noi
quando, ad esempio, Coa continua ad interrompere
Salvi durante le lezioni, o quando il Gilbe litiga con
la Corbe, o quando il Peliz ci devasta con la
riconsegna delle verifiche. Ed è ancor più difficile
pensare di dover portar via quel computer che
abbiamo custodito in classe con tanta cura, nella
speranza che un giorno la Viky entrasse dalla porta
dicendo "Ragazzi, guardate che ha chiamato Mara e
chiede di potersi collegare." Ormai erano settimane
che non lo aprivamo più, ma la speranza non
l'abbiamo mai persa. Però ieri il Gilbe e il Carne hanno dovuto portarlo via a
malincuore.
Ora non ci sei davvero più, sembra impossibile! Ma non ti preoccupare stella,
nei nostri ricordi ci sarà sempre il tuo faccino che sorride!
Come poterlo dimenticare.
Un bacione bambola! Ti vogliamo bene!"
I tuoi compagni della 4AIN
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Una Green Economy realisticamente
rispettosa dell’ambiente
intervista col Presidente di Confindustria Mantova ing. Alberto Truzzi
L’ingegner Alberto Truzzi, presidente degli industriali mantovani, ci ha
gentilmente concesso una lunga intervista. Accolti con molta cordialità e
disponibilità nei locali di Confindustria Mantova, abbiamo così potuto
rivolgergli numerose domande, tutte orientate a sviscerare il difficile rapporto
che esiste tra produzione e consumo da un lato e inquinamento dall’altro
Esigenze economiche e
rispetto
dell’ambiente
sono conciliabili secondo
Confindustria MN?
“Devono essere conciliabili,
e non solo per noi; se infatti
nel mondo moderno ci
devono
essere
spazi
ricreativi e per il tempo
libero, com‟è ovvio ed è
anche enunciato dall‟articolo
primo della Costituzione
italiana, l‟Italia è una repubblica
fondata sul lavoro, lavoro che ha
necessariamente interazioni con
l‟ambiente e quindi degli effetti
collaterali verso di esso. In linea
generale è dovere di tutti gli
esercizi industriali far combaciare la
produttività
con
il
rispetto
dell‟ambiente”.
C’è un preciso impegno di
Confindustria nella direzione
della Green Economy?
“In passato si credeva che non ci
fosse limite alla possibilità di
emettere
nell‟atmosfera
gas
inquinanti e che questi non fossero
poi così rilevanti nel deterioramento
dell‟ambiente e del territorio.
All‟inizio del Diciottesimo secolo
infatti si avevano sicuramente aria,
acqua e suolo meno inquinati e
maggiori
risorse
rispetto
ai
fabbisogni. Con il passare del
tempo e con l‟intensificarsi delle
esigenze economiche del mondo
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industriale si è dovuto prendere
coscienza
delle
problematiche
ambientali, anche per rispetto delle
direttive dell‟Unione Europea in
materia di emissioni e di riciclaggio
dei prodotti.
Mantova da questo punto di vista è
in pista al cento per cento con una
sensibilità al rispetto dell‟ambiente
che parte dalla questione dei rifiuti.
Per prima cosa bisogna cercare di
produrne il meno possibile, poi di
riutilizzare, di riciclare, e nei casi
limite di bruciare e produrre energia
e infine smaltire. Si avranno così
meno discariche, quindi meno
sfruttamento del territorio e meno
costi.
La Green Economy è anche una
possibilità di sviluppo per le
aziende
per
poter
produrre
rispettando
l‟ambiente,
quindi
rimanendo al passo con i tempi,
realizzando prodotti con materie
prime il più possibile riciclabili.
Altro campo di sviluppo della Green
Economy è quello della riduzione
delle emissioni di CO2 e simili che
è campo di ispirazione per vari
protocolli in ambito edilizio, come il
LEED (Leadership in Energy and
Environmental Design), in modo da
avere un‟industria sostenibile e
poter coniugare le giuste esigenze
del lavoro con la preservazione
dell‟ambiente.
Confindustria MN ha per la prima
volta sotto la mia presidenza una
linea di vicepresidenza sulla Green
Economy per attuare un nuovo
approccio al business e per
interagire con gli enti pubblici e
sensibilizzarli a questi problemi,
perché
le
emissioni
sono
equamente divise fra industrie,
trasporti e residenze private; e
quest‟ultime sono appunto di
competenza dell‟ente pubblico”.
Qual è la vostra posizione
rispetto alla gestione dell’energia?
Quali sono le fonti che vengono
ritenute più economiche/efficaci?
“Tutti
i
sistemi
attualmente
disponibili hanno delle pecche, così
come le energie da combustibili
fossili sono caratterizzate da alto
costo sia di gestione che di import,
per quanto riguarda il nucleare c‟è il
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vantaggio dei costi e anche di
disponibilità maggiori, ma si ha il
limite che dal punto di vista delle
scorie
e
dello
smaltimento si hanno
costi molto alti, così
come nella costruzione
della centrale; non
indifferente è anche
l‟impatto sull‟opinione
pubblica che il disastro
di Fukushima ha avuto
e sulla paura che si
possano
verificare
degli incidenti.
Le energie rinnovabili
invece hanno costi
bassi di esercizio, in particolare il
sole è una fonte non costosa, ma il
limite sta nell‟investimento perché
ad oggi non sono molto convenienti
se non sono adeguatamente
sovvenzionate. Mi chiedo perché le
energie
rinnovabili
vengano
sovvenzionate con il denaro degli
utenti nella bolletta energetica, ed
invece il nucleare, almeno per
come sarebbe concepito in Italia,
verrebbe sovvenzionato dallo stato.
Bisognerebbe sfruttare meglio il
denaro pubblico, riducendo magari
altre spese meno utili”.
Non pensa che il nostro governo
stia spingendo più sul
nucleare che non
sulle
energie
rinnovabili?
“La scelta verso il
nucleare è una scelta
non fatta fino in fondo,
infatti è stata fermata
con una moratoria.”
Confindustria
MN
ritiene
che,
nonostante
quanto
successo
in
Giappone, il nucleare
sia un percorso praticabile? E in
caso di riposta affermativa,
Confindustria MN pensa che la
nostra
provincia
potrebbe
ospitare uno dei siti su cui
costruire una centrale atomica?
“Il nucleare è una questione su cui
non posso esprimere un giudizio
perché è giusto avere coscienza di
tutte le variabili in gioco, cosa che
né noi industriali né i cittadini
comuni hanno. Bisognerebbe fare
un bilancio completo dei costi
d‟investimento d‟insediamento e di
produzione per poter avere un
quadro complessivo; sembra che
invece si abbia un dualismo che
non porta a una presa di coscienza
a livello civile che servirebbe per
prendere una decisione unitaria e
consona alle esigenze del paese.
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Ammesso e non concesso che
valga la pena fare le centrali, penso
sia un falso problema fare centrali a
Mantova, a Cremona o a Verona,
perché il raggio d‟azione di un
incidente è ben più ampio di una
logica provinciale, quindi si rischia
di avere comunque gli effetti nefasti
di un incidente ma non poterne
trarre i benefici, come sovvenzioni
statali e convenzioni per chi ospita
queste centrali sul proprio territorio
provinciale. Il nostro territorio è
contraddistinto dalla presenza di
molta acqua e ha già il 37% della
produzione lombarda di energia.
Del resto bisogna tener conto che
se non ci sono incidenti di problemi
non ce ne sono, mentre al contrario
molte
centrali
presenti
nel
Mantovano
hanno
emissioni
importanti e andrebbero pian piano
abbandonate; comunque non è
costruttivo dibattere sulle emissioni,
che nel nucleare sarebbero molto
ridotte, piuttosto è utile cercare di
capire quante opportunità potrebbe
offrire una centrale sul nostro
territorio.
In conclusione non sarei così
contrario ad avere delle centrali sul
nostro territorio se fosse fatta la
scelta a favore del nucleare, a patto
che si esamini il problema tenendo
conto di tutte le variabili in gioco”.
Esistono degli incentivi statali
tesi
a
migliorare
l’impatto
ambientale delle emissioni?
Il governo qualcosa ha fatto, non si
capisce quanto per effetto di
coercizione da parte dell‟UE, ma il
passaggio da Euro 1 a 2, 3, 4, 5 e 6
è stato molto importante. Ci sono
stati
inoltre
provvedimenti
nell‟edilizia con due decreti: il
Decreto legislativo n° 192/05 e il
Decreto legislativo n°311/07 sul
rendimento energetico nell‟edilizia,
che hanno imposto valori di
resistenza termica degli involucri
edilizi molto elevati; i costi per
diminuire le emissioni sono a carico
di chi costruisce, ma, nonostante
questo, il beneficio è grande
dovendosi utilizzare meno energia
e produrre minori emissioni per
ottenere lo stesso risultato. Le
scadenze che si sono succedute
hanno così implicato livelli di
emissioni sempre inferiori.”
Un tema molto scottante del
nostro territorio è quello del polo
petrolchimico
mantovano,
accusato da alcuni di essere
responsabile di un inquinamento
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molto grave, tanto che c’è chi ne
domanda
la
chiusura.
Confindustria MN che ne pensa?
“Le scelte fatte nel dopoguerra di
collocare una raffineria e una
fabbrica molto grandi vicino alla
città non sarebbero più auspicabili,
poiché il polo andrebbe localizzato
in zone più isolate; salvo
poi
constatare
che
nessuna
industria
in
nessun luogo non inquina
e
non
ha
effetti
sull‟ambiente circostante.
Le scelte purtroppo sono
già state fatte negli anni
dell‟immediato dopoguerra.
Bisogna quindi far sì che
gli agenti inquinanti non si
diffondano
ulteriormente
andando a peggiorare la
situazione. D‟altra parte sarebbe
senza senso pensare di spostare la
raffineria e il polo, perché ciò
comporterebbe costi molto alti di
bonifica a carico della comunità,
oltre che creare luoghi molto difficili
da riutilizzare e la rinuncia ad asset
importanti per la città in termini
economici e di occupazione. La
realtà di fatto va invece gestita nel
migliore dei modi; e diamo quindi
atto che le aziende insediate hanno
sensibilità verso il problema, noi
offriamo la nostra mediazione tra
loro e gli enti pubblici per gestire al
meglio le cose”.
A proposito di certe ipotesi di
alleggerire il traffico locale
intaccando aree sotto tutela
paesistico-ambientale
(Tangenziale Ovest), qual è la
vostra posizione?
“Non me ne vorrà il mio amico
Fontanili che sostiene che si è
sprecato
troppo
territorio, ma una cosa
di cui son convinto è
che qua a Mantova
abbiamo
molto
territorio agricolo e una
città non molto estesa;
se questo vuol dire
portare benefici alla
comunità non è un
problema, si potrà
piuttosto dibattere su
come e dove sfruttare
il territorio. Abbiamo appena fatto
una ricerca con la Camera di
Commercio e l‟ANCE (Associazione
Nazionale Costruttori Edili) per far
censimento dei flussi di traffico
attorno alla città e valutare se c‟è
necessita di spostare il traffico per
portare meno inquinamento e più
benessere alla città; se la
tangenziale
fosse
fatta
di
sensazione e non di analisi, allora
non avrebbe senso sprecare
territorio e risorse pubbliche.
Bisogna quindi misurare il rapporto
fra le utilità e i costi che
un‟infrastruttura
del
genere
avrebbe”.
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Noi non sappiamo quasi niente di
un progetto di bonifica da
realizzarsi a San Giovanni del
Dosso. Ci può spiegare con
parole semplici di che cosa si
tratterebbe e qual è la sua
personale posizione in merito?
“Secondo me la popolazione di San
Giovanni del Dosso è caduta in un
equivoco perché è stata scambiata
una attività a favore dell‟ambiente
con una contro, dato che si avrebbe
a che fare con terreni che
verrebbero bonificati con processi
biologici dagli idrocarburi da una
ditta specializzata, per poi avere
una terra non più inquinata da poter
riutilizzare. Questa è un‟attività non
dannosa, anzi è un‟opportunità più
che un problema, e in questo modo
eviteremo che terreni inquinati
vadano in discarica per poterli
invece riutilizzare per altri scopi.
Le teorie esposte da chi è contro
sono basate su informazioni
sbagliate, e l‟azienda ha garantito
che aprirà le porte per permettere
di effettuare controlli; non vi è
inoltre
condizionamento
alla
produzione agricola come qualcuno
sostiene”.
Note a margine:
“Colgo l‟occasione per segnalare
che per noi la formazione tecnica è
importantissima, perché senza
personale con una formazione
tecnica le industrie mancano di una
parte fondamentale, poiché il
moderno modello di industria si
basa
sulla
diffusione
delle
competenze. Invito quindi sempre
più gente ad iscriversi alle scuole
tecniche, perché questo tipo di
formazione è molto prezioso nella
realtà di oggi; e invito voi studenti a
mettere molto impegno nel vostro
corso di studi perché quello che si
può ottenere dalle scuole tecniche
è una formazione esaustiva fornita
da insegnanti competenti.
Intravvediamo un futuro non difficile,
per quanto riguarda l‟entrata nel
mondo del lavoro, per chi sarà
diplomato in una scuola tecnica, e
vogliamo confermare la nostra
partnership con il vostro istituto
come una partnership sostanziale e
non di facciata; perché vogliamo
sostenervi nell‟avvicinare il mondo
dell‟industria
a
quello
della
formazione tecnica, per collaborare
avendo obiettivi comuni”.
A cura di Isabella Cassisa
e Stefano Tarocco
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Fermi e dintorni
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11 Giugno 2011: ciao scuola!
Anche quest‟anno la fine si avvicina e
proprio l‟ultimo mese è il peggiore di tutti
gli altri: i numerosi compiti in classe che
non ci si può permettere di sbagliare, le
ultime interrogazioni per recuperare un
votaccio, i cinque che devono diventare
sei, insomma, lo sprint finale per tutti:
dal più “secchione” che, nonostante
abbia lavorato costantemente per tutto
l‟anno, ora deve stringere i denti e
concludere in bellezza per non rovinarsi la media, al meno “impegnato” della
classe, che studia come un matto per terminare l‟anno senza debiti oppure
anche con qualche debito evitando però la bocciatura.
Questo mese fatidico sembra insomma non volersene più andare, invece i
giorni passano e ogni ora in meno corrisponde ad un passo in più verso le
vacanze.
Un pensiero questo che si
insinua in chiunque, anche
nei
professori,
che
nell‟ultimo
periodo
ci
lasciano un po‟ andare,
regalandoci
qualche
libertà in più, e compilano
il registro con meno
intransigenza,
ma
la
trasformazione maggiore
avviene sugli studenti che già dai primi giorni di giugno cominciano a
pianificare come passare l‟ultimo giorno: per convertire la classe in un luogo
di festa, con bottiglie di Coca Cola e torte, dove organizzare il classico torneo
di ping pong usando i banchi come tavolo ed i diari come rete, scegliere la
musica da trasmettere con gli altoparlanti a tutto volume come in discoteca e
dal vivo con le band, comprare i gavettoni, prenotarsi per il rinfresco del bar.
Perché nell‟ultimo giorno di scuola quasi tutto è permesso.
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Per gli studenti come per i professori è un modo per scaricare la tensione
accumulata durante tutto l‟anno scolastico, è pensare alle vacanze, alle facce
abbronzate, alle grigliate con gli amici, alla calura, alle lunghe dormite la
mattina, ma soprattutto al mare, alla spiaggia o alla montagna, alle vacanze,
studio all‟estero, agli incontri che
ci riserverà quest‟estate, se ci
innamoreremo, se troveremo
qualcuno di speciale con cui
passare momenti indimenticabili o
se ci basteranno i nostri più cari
amici per divertirci in compagnia.
Purtroppo l‟ultimo giorno di scuola
lascia anche un po‟ d‟amaro in
bocca se pensiamo che non
vedremo più per tre mesi i nostri compagni di classe (naturalmente non tutti)
con cui abbiamo condiviso tanti allegri e brutti momenti che si affollano nella
mente, come l'ora che ci è piaciuta, l'ora che non avremmo voluto, il giorno
che ci ha sorpreso, il giorno che ci ha annoiato, le mezze parole sussurrate,
le parole dette, quelle che non andavano dette.
C‟è poi chi si è lasciato, chi cambierà scuola, chi l‟anno seguente non sarà
più in classe con noi e chi, come i
maturandi, se ne andrà per spostarsi in
un‟università lontana o per entrare nel
mondo del lavoro.
Insomma, un giorno per festeggiare
(tanto) e rattristarsi (poco).
In ogni caso l'ultimo giorno di scuola è
l'ultimo giorno di scuola e non si può
non assaporarlo come lo si è sempre
assaporato.
Marco Brusoni
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“NIENTE PAURA”:
come siamo e come eravamo
L‟ assemblea di Istituto del 29 Aprile 2011 è stata uno dei più grandi eventi
organizzati in Provincia di Mantova per riflettere sulle celebrazioni del 150^
anniversario dell'Unità d'Italia, parlando di Italiani e d'identità, popolo, stato,
nazione, storia, cultura, lingua, immagine...
IL FILM “NIENTE PAURA” di Luciano Ligabue
Il film/documentario che ha contrassegnato la prima
fase dell‟assemblea racconta l‟Italia vista dagli occhi del
cantautore romagnolo, attraverso le sue più celebri
canzoni, si sposta da una parte all‟altra dell‟Italia
intervistando la gente comune, e chi italiano lo è
diventato. Ripercorrendo la storia che ha portato il
popolo italiano ad essere ciò che è oggi.
EVENTI
In aula magna per due ore è stato riproposto il
pirotecnico discorso tenuto da Roberto Benigni
durante il Festival di Sanremo, quando ha
rivisitato la storia dell‟Unità d‟Italia attraverso
l‟esegesi dell‟Inno di Mameli. Attentissimo il
pubblico, catturato dalle esilaranti battute e dai
commenti commoventi sui protagonisti di quegli
anni.
In aula 360 alla prima ora dell‟evento e alla
palestra del Biennio nella seconda ora si è
tenuto l‟evento: “Articolo 3: senza distinzione di
sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche,
di condizione personali e sociali”, dove le
interlocutrici (dott.essa Angelica Bertellini e la
dott.essa Eva Rizzini), hanno affrontato i temi
descritti nell‟articolo 3 (Tutti i cittadini hanno
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pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali), relativi a quando non viene/veniva rispettato.
Nella palestra del Triennio durante la prima
ora dell‟evento si è discusso dei “Simboli
dell‟Italia unita”, con l‟intervento del
professor Maurizio Bortolotti, che ha
illustrato in modo coinvolgente la nostra
storia attraverso i simboli che hanno portato
alla creazione dell‟identità del popolo
italiano.
In sala Mensa il professor Gianluca Fruci
dell‟Università di Pisa ha esposto una
presentazione dei fatti Risorgimentali e
della partecipazione popolare all‟unità
italiana.
Dopo la piccola pausa, i presenti, che per un giorno hanno appreso le radici della nostra storia,
hanno potuto cambiare evento.
In aula 360 due importanti eventi in un‟ora,
hanno attirato l‟attenzione dei presenti: la
prima parte ha visto l‟esposizione delle
studentesse che hanno partecipato agli
scambi culturali nelle nostre scuole,
provenienti da tutti i continenti in “Visti da
Fuori”, hanno parlato dell‟Italia vista dai
loro occhi con pregi e difetti e luoghi
comuni. La seconda parte “Con occhi
migranti, nuovi cittadini e seconde
generazioni”, ha intrattenuto i presenti
Gabriele Gabrieli del Centro Educazione
Interculturale, con alcuni ospiti stranieri,
migrati da altri paesi.
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“Popolo, Nazione, Stato” è invece il titolo
della discussione tenutasi nella palestra
del Triennio sulla differenza tra questi tre
concetti, ieri (1861) e oggi, è intervenuto
Gianluca
Albergoni
docente
all‟Università Statale di Milano.
“Quando
eravamo
noi
ad
emigrare” è stato il secondo e
ultimo evento in sala Mensa, il
professore
Emilio
Franzina
dell‟Università di Verona ha
affrontato i temi della storia
dell‟emigrazione
dall‟Italia
ricordandoci di non dimenticare,
perché anche noi siamo stati
stranieri in altri stati.
Diego Gandolfini,
Nico Catalano
Edoardo Nodari
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Come eravamo attorno ai 10 anni?
Un’inchiesta sui gusti infantili in fatto di giochi, cartoni ecc.
ideata e condotta da Gabriel Wiwoloku
Cosa ci piaceva quando eravamo piccoli?
Quali giochi, cartoni, canzoni, libri e cosi via?
Grazie a questa inchiesta abbiamo dato uno
sguardo sorridente e alquanto nostalgico al
nostro passato, quello della pre-adolescenza.
La cosa più dura è stata la catalogazione delle
innumerevoli scelte dei nostri compagni, visto
che le domande prevedevano risposte aperte.
Tenendo conto che 1400 studenti sono troppi,
abbiamo preso in considerazione solamente il
Triennio.
Credo che l‟argomento più interessante
emerso dall‟inchiesta sia quello riguardante i
cartoni animati, Quasi il 95% degli intervistati
ha passato gran parte dell‟infanzia a guardare
la saga di Dragonball e dei Pokemon, dato
confermato anche dal fatto che queste due serie hanno fatto fortuna
nell‟ultimo trentennio e nonostante tutto questo tempo continuano ad
appassionare migliaia di bambini in tutto il
mondo.
In ordine preferenza troviamo poi i Simpson
(67%), Ken shiro (40%), Tom & Jerry (40%) e
Digimon , L‟Uomo Tigre, Lupin e molti altri tra i
15% e i 25 %.
La prima cosa che salta all‟occhio quando si
analizzano questi dati è il monopolio
dell‟animazione giapponese: cartoni come
Digimon, Pokemon, Dragonball, Gundam,
Starzinger, Goldrake etc. hanno segnato
un‟epoca dove la tecnologia stava assumendo
un ruolo fondamentale nelle vostre vite; ma la
cosa che affascina di più dei cartoons è la loro
influenza nel nostro periodo di crescita; chi
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non ha mai avuto il desiderio di vivere una vita piena d‟avventure come Ash
Ketchum, essere un calciatore dalle “fantasiose” qualità tecniche come Oliver
Hutton (italianizzato Atton** ndr) oppure
aspirare ad una vita da principessa, sognata
da ogni ragazzine che guardavano Sissi e
che adoravano “Anna dai capelli rossi” ma
volevano vivere come Flo, la bambina
naufragata sull‟Isola.
Forse non ne siamo consapevoli, ma questi
programmi
d‟intrattenimento
hanno
influenzato in modo latente la nostra infanzia,
così come l‟invenzione dei giochi elettronici,
che, al contrario di quanto si possa pensare,
non sono prerogativa solo della popolazione
maschile ma anche delle femminucce, visto che l‟80% delle ragazze che ha
risposto afferma di aver posseduto una Playstation oppure una versione del
Game Boy della Nintendo.
La Playstation risulta il gioco elettronico più affermato (la competitiva XBOX
doveva essere ancora progettata), posseduto dal 97% del totale degli
intervistati; seguono il Game boy (87%) e i giochi per PC (43%), mentre un
piccola parte degli studenti dichiara di aver posseduto le ormai vecchie
consolle Nintendo 64 e Super Nintendo (SNES) da antologia Bomber man,
Pac man e Space impact.
Parlando di tempo libero, i giochi in
scatola dominano la classifica dei
giochi preferiti, il 99% degli intervistati
ha incluso i giochi da tavolo come
Monopoli, il passatempo preferito e
più scelto, seguito dai Lego e dai
personaggi dei cartoni in miniatura
(Action Man, Barbie); ma anche le
macchinine sono state largamente utilizzate nella nostra infanzia (70%), tutte
dai maschi naturalmente, mentre a grande sorpresa notiamo che, al contrario
di quanto si dica che le recenti generazioni sono terribilmente sedentarie,
erano diffusi i giochi all‟aperto come nascondino, calcio, tennis, pallavolo o
Lupomangiafrutta.
19
Anche la lettura ha fatto parte della
nostra infanzia: tra i libri preferiti il 91%
ha inserito la serie “I Piccoli Brividi”
mentre il 45% e il 37% rispettivamente
quella de “Il battello a vapore” e
“Geronimo Stilton”, senza dimenticare
moltissime altre letture: più di 45 libri
diversi in base ai dati in nostro
possesso; oltre a queste letture
infantili “serie”, anche i fumetti riscuotevano un notevole successo: Topolino
occupa il primo posto della graduatoria con uno schiacciante 94%, mentre i
cosiddetti “Anime” giapponesi occupano la seconda posizione con un 63%;
tra gli altri troviamo Tex (26%), Dylan Dog
(17%), Diabolik (13%) e gli eroi americani della
Marvel e della DC con un 14%.
L‟ultimo elemento preso in considerazione
sono state le canzoni preferite dell‟infanzia.
Come prevedibile, le sigle dei cartoni animati
sono in assoluto le più citate con il 97%, ma
anche gli artisti italiani come gli 883 o gli Eiffel
65 hanno ottenuto un notevole risultato con il 63% dei votanti mentre un 43%
degli alunni afferma che la musica non faceva
parte della sua infanzia.
Per finire arriviamo all‟angolo dei burloni: molti
alunni, in vena di spiritosaggini, hanno fornito
disposte davvero strampalate: c‟è stato chi ha
sostenuto che nell‟opzione Maschio o
Femmina indicasse le preferenze sessuali
oppure chi ha dichiarato che una lettura
dell‟infanzia è stato il Kamasutra; addirittura
certuni di un‟anonima quinta meccanica
sostengono di avere relazioni personali
solamente con ragazze nate prima del 1994.
Ma va bene cosi, fa parte del divertimento.
Vi saluto ringraziando tutti i miei amici
giornalisti che mi hanno aiutato in questa
simpatica indagine.
Gabriel Wiwoloku
20
Risultati (percentuali)
Cartoni Animati
Giochi
Canzoni
Libri
Fumetti
Pokèmon
(95%)
Giochi da tavolo
(99%)
Sigle
(97%)
Piccoli Brividi
(91%)
Topolino
(94%)
Giochi
Elettronici
PlayStation
(97%)
Dragonball
(96%)
Lego
(74%)
Italiane
(63%)
Dylan Dog
(17%),
Game boy
(87%)
Simpson
(67%)
Macchinine
(68%)
Straniere
(52%)
Tex
(26%)
Ken shiro
(40%)
Tom & Jerry
(40%)
Uomo tigre
(15%)
Lupin
(17%)
Digimon
(8%)
Rossana
(5%)
Barbie
(6%)
SailorMoon
(15%)
Altri
(77%)
Nascondino
(65%)
Barbie
(17%)
Action Man
(62%)
Altri
(65%)
Altri
(32%)
Battello a
Vapore
(45%)
Geronimo
Stilton
(37%)
Witch
(14%)
giochi per
PC
(43%)
Nintendo
21(%)
Diabolik
(13%)
Marvel DC
(14%)
Anime
(63%)
Paperino
(54%)
21
BERLINO: UNA CITTA’, TANTE EMOZIONI
Se vi chiedessero di parlare di Berlino
cosa
ci
verrebbe
in
mente?
Probabilmente di primo acchito la
maggior parte di noi inizierebbe col
raccontare la storia del “Muro di Berlino”,
appresa tra i banchi di scuola. Eppure
credo che se una volta tornati da un
viaggio in questa grande capitale
europea ci riproponessero la stessa
domanda la risposta non sarebbe
così immediata.
Ogni città, paese, continente, prima
di visitarlo, tendiamo a idealizzarlo
secondo etichette fissate dalla
storia, dalla cultura e dai luoghi
comuni. Col passare degli anni
l‟Italia è divenuta il paese della
pizza e della tarantella, l‟America
quello della mania di grandezza,
l‟Inghilterra la nazione della nobile
pignoleria, e così via. Nello stesso
modo, prima di trascorrervi cinque
giorni, Berlino nell‟immaginario di noi
studenti della 5C era legata solamente
alla sua storia del periodo nazista ed
era vista come emblema della
spaccatura tra USA e URSS nel
periodo della guerra fredda. Ma
visitando di persona il Muro, il
Checkpoint
Charlie
(zona
di
passaggio tra la parte americana e la
parte sovietica del paese) e il
Memoriale degli Ebrei (progettato da
Peter Eisenman, architetto di origine
22
ebraica), si finisce col sentire un
brivido percorre la propria schiena, e
un sussulto discosta la mente dalle
pagine dei libri di storia. Nel
camminare lungo le piastrelle che
ricordano i confini del Muro e
perdendosi tra le alte colonne di
cemento del Memoriale, accade di
sentire il peso della storia, quella
reale, non libresca, gravare sul
proprio petto. Le date, gli avvenimenti,
i trattati ufficiali diventano solo ricordi
secondari nel leggere la storia intima
di quelle famiglie massacrate, nel
vedere la foto di un soldato che salta
il Muro rischiando di esser fucilato.
L‟emozione di vedere questi luoghi,
viverli e toccarli non è descrivibile da
alcun manuale.
Prima di visitare Berlino, può
accadere di aver il pregiudizio che si
tratti di una città “fredda”, dal punto
di vista culturale e della socievolezza
degli abitanti. Nel visitare il
Pergamon museum, la residenza
estiva di Sophie Charlotte, e il Museo
della Scienza ci si rende invece
conto di quanta cultura, intellettualità
e studio della tecnologia vi sia in
questa città. Questi palazzi immensi
sono
diventati
simbolo
dell‟attenzione
berlinese
nel
conservare tutto ciò che ha
caratterizzato la propria storia fin
dall‟epoca dei Greci. Nel primo è
possibile immergersi nella storia
antica, nel secondo si può
23
apprendere il susseguirsi delle
generazioni imperiali e nel terzo, un
edificio di cinque piani, è possibile
ammirare
aerei,
navi,
treni,
distillatori … di ogni epoca.
Infine, ma non meno importanti, ci
sono tre dei grandi simboli berlinesi:
la Porta di Brandeburgo (uno dei
monumenti più suggestivi di questa
città, nonché emblema dell‟unità
tedesca), il Bundestag (Parlamento)
e lo Zoo, nel quale si possono
ammirare moltissime specie animali,
tra i quali la giraffa, che ne è
l‟emblema. E‟ qui che ha vissuto
anche il famoso orso Knutt.
Concludendo mi sento di sfatare
l‟ultimo pregiudizio sopra citato:
quello della poca socievolezza degli abitanti. Chi avrà la fortuna di visitare
questa città, si renderà conto di
quanto essa sia multinazionale,
turistica,
volenterosa
di
mostrare le proprie bellezze
storiche, culturali e culinarie.
Non mi resta che augurarvi
buon viaggio in questa grande
capitale, dove le emozioni e le
riflessioni nate da certi luoghi
diventeranno parte integrante
del bagaglio di ogni turista.
Maura Malpetti
24
Barcellona dai cento volti, una gita dalle mille facce
Un pomeriggio due ragazze si
incontrano in un bar; la prima dice
all‟amica: <<Finalmente sei tornata
da Barcellona: vi siete divertiti?>>.
“Adesso cominceranno le domande
impegnative” vi starete chiedendo –
Perché, cosa vuoi che ci sia di
difficile nel rispondere sì o no a
questa?. Invece la risposta non è
così scontata.
Siete mai stati in gita? Se la
risposta è sì, forse potrete capirmi,
se no, aprite bene le orecchie, o
meglio, in questo caso, aprite gli
occhi.
Una gita non è una cosa facile; non
è prendere l‟aereo, andare, visitare
qualche museo, fare festa, tornare.
C‟è molto di più; in gita si rischia di
impazzire. Guardate il vostro
compagno di banco; se fate fatica a
sopportarlo per un‟ora, pensate a
ritrovarvelo in camera per una
settimana!!! E non è tutto. Di solito,
in
gita,
scatta
nei
prof.
accompagnatori l‟incubo di perdersi
qualcuno (non ridete, è già
successo!!!) e per questo motivo è
stata elaborata la strategia del
“catenaccio”, una linea serrata di
prof. che accerchiano gli studenti e
li costringono a rimanere in
“branco”. Senza contare le lunghe
ore di marcia per attraversare la
città; perché uno pensa: <Ci sono
corriere, metropolitane, taxi, ma
perché tutto il giorno a piedi sia col
bello che cattivo tempo?> Ma come?
Non lo sapete? Se camminate tutto
il giorno sfido chiunque a fare
casino fino all‟alba tutte le notti.
Questa è strategia pura, una
autentica guerra!
Comunque, premesse a parte,
25
Barcellona è una città in continuo
movimento,
e
le
vie
di
comunicazione
sono
organizzatissime, tant‟è che, anche
per dei forestieri come noi, è stato
facile orientarsi. Il bello di questa
città è la vitalità che emana: storia
di secoli e Modernismo si
intrecciano ovunque: ad ogni
angolo si trovano musei, chiese,
case di Gaudì, negozi dove fare
shopping e piccoli locali che
servono i piatti tipici.
Un‟altra delle caratteristiche di
Barcellona è l‟affollarsi di artisti di
strada, che si esibiscono lungo le
ultrafamose Ramblas; qui si
trovano “Edward mani-di-forbici”,
Alien,
angioletti,
statue,
un
Ronaldinho dei tempi d‟oro e molti
ballerini. Come non visitare, poi, i
simboli di questa splendida città,
avendo la fortuna di vedere la
Sagrada
Familia
finalmente
terminata all‟interno, che ti lascia il
ricordo dei mille riflessi creati dalla
luce che penetra tra le maestose e
coloratissime
vetrate,
dell‟imponenza delle colonne che
viene alleggerita dal gioco dei colori,
e ricordano a chiunque che questa
città è sempre in festa.
Ma la vera Barcellona si accende di
notte, quando incarna veramente
l‟idea di una città che non dorme
mai. Solo allora ci si rende conto
che tutto il movimento giornaliero è
niente a confronto della movida
notturna; Barcellona: città dalle luci
abbaglianti, dei neon dei pub, delle
discoteche,
delle
Ramblas
illuminate dai lampioni e dalle
esibizioni di instancabili artisti.
Noi ragazzi, poi, ci entusiasmiamo
26
con molto poco. Dalla visita al
Camp Nou, il tempio del Barca, a
quella ai negozi dove fare shopping
tanta è l‟attenzione, equivalente
quasi alla visita ad un museo; poi
c‟è la ricerca dei locali migliori dove
pranzare, seguendo letteralmente il
proprio naso per assaporare piatti
che forse a casa non vorremmo
neanche vedere.
Questo è il viaggio in una città
magica; ma cosa ci lascia d‟altro
una gita? Una gita è anche
difendere il compagno duramente
rimproverato unendo le voci, uniti
come una vera classe; ma è anche
di una giornata faticosa; è dire che
Picasso fa schifo anche se magari
non ci credi veramente, è
commuoversi al Camp Nou, salire
in ascensore anche se sei
claustrofobico solo per vedere la
Sagrada Familia dall‟alto; e poi,
ancora, giocare alla playstation alle
due di notte, bere sangria coi profe;
andare in gita è …
non poterne più della persona con
cui di solito vai maggiormente
d‟accordo e cercare un appoggio
nelle persone che normalmente
avresti evitato. La gita è sentire le
gambe che implorano pietà alla fine
“Ehi! Allora, vi siete divertiti?”
Sì.
Sara Zamboni
27
Giocare
con il foglio elettronico
Call of Duty, Final Fantasy, Battlefield, niente in confronto a battaglia navale
su CALC!=)
Dopo mesi di continue rotture su CALC tra calcoli e formule proposti dai prof.
Moretti e Rinaldi, noi delle classi 1^Ain e 1^Bin ci siamo sbizzarriti con
l‟esperienze accumulate in qualcosa di più divertente.
Su proposta dei prof siamo partiti con il classico gioco della battaglia navale.
Battaglia navale
Per la realizzazione di questo gioco siamo partiti dalle formule base, per poi
continuare con le macro e infine la parte grafica. Ovviamente non abbiamo
effetti speciali alla “Modern Warfare 2”, ma nonostante ciò ci si può perdere
un pomeriggio giocandoci.
Visti gli ottimi risultati e la soddisfazione di esserci riusciti, ci siamo scatenati
e abbiamo proposto ai nostri insegnanti la realizzazione di altri giochi, come il
gioco dell‟oca, il tris e la tombola. Qui vi proponiamo i primi due.
28
Gioco dell’oca
Tris
Chi vuole può scaricare i nostri giochi attraverso questo link:
https://www.fermi.mn.it/lavori_biennio/
(ATTENZIONE: deve essere per forza https)
Giulio Beccari; Giacomo Farina; Massimiliano Incudini; Nicolò Sabbadini
29
I documenti raccontano: la 1BIN e Felice Orsini
Quest‟anno, anche per celebrare il
150° anno dell‟Unità di Italia, noi
della
classe
1BIN
abbiamo
partecipato
ad
un
progetto
chiamato “I documenti raccontano”,
un progetto pensato dall'Archivio
Storico Comunale di Mantova con
la collaborazione della nostra
professoressa di Italiano, Cristina
Ceresola.
La prima parte di questo progetto
prevedeva la visita dell'Archivio
Storico Comunale di Mantova, in
via
Garibaldi.
La
direttrice
dell‟archivio,
dottoressa
Annamaria Mortari, ci ha
spiegato cos‟è l‟archivio,
come è strutturato e che
molti dei documenti sono
accessibili solo agli archivisti
perché sono coperti da
privacy o sono molto fragili.
Dopo la visita abbiamo fatto
diverse lezioni con una
professoressa, che ci ha
spiegato l'obbiettivo del
progetto: fare un racconto
su un patriota italiano,
Felice Orsini (il nome
completo è Orso Teobaldo
Felice
Orsini),
che,
arrestato in Ungheria il 17
dicembre
1854,
fu
rinchiuso nelle carceri del
Castello di San Giorgio a
Mantova, che a quel tempo era
sotto il dominio austriaco, ma riuscì
a fuggire nel 1856 da quel carcere
di
massima
sicurezza,
per
terminare
la
propria
vita
avventurosa ghigliottinato a Parigi,
il 13 marzo 1858, per avere due
mesi prima attentato alla vita
dell‟imperatore francese Napoleone
III.
I racconti si sono basati sulle sue
memorie e sulle lettere scritte con
l'inchiostro simpatico a una cara
30
amica. I racconti migliori verranno
pubblicati insieme a quelli di
studenti di altre scuole mantovane
che partecipano a questo progetto.
L'ultima
parte
del
progetto
riguardava la visita alle carceri di
San Giorgio, una volta castello dei
Gonzaga. Abbiamo così visitato le
visto alcuni cimeli come spade, un
elmo e vari ritratti.
L'attentato a Napoleone III in un
disegno dell'epoca
Questo progetto è piaciuto a tutti e
tutt'ora siamo in azione per finire di
sistemare i racconti che verranno
pubblicati a Giugno.
celle piccole e cupe dove i carcerati
erano rinchiusi; sulle pareti ci sono
ancora alcuni loro disegni o scritte
incise. C'erano anche stanze molto
grandi
dove
alloggiavano
i
carcerieri. Abbiamo visitato anche
la cella di Orsini, il protagonista dei
nostri racconti. Dopo di che siamo
ritornati al piano terra e abbiamo
Orsini sulla ghigliottina
Lorenzo Perego
31
Oltre il Fermi
32
Fratelli d’Italia … solo all’estero!
Tutti i giorni assistiamo alle
battaglie tra i partiti: sulla guerra in
Libia, sull‟economia, sulla vita
privata del premier; oramai il popolo
italiano si è abituato a queste
scaramucce, tanto che qualcuno
potrebbe aver scambiato le dirette
dal Senato per una soap (stile
“Beautiful”). Quello che veramente
mi ha colpito è che in questo
periodo, tra tutti gli argomenti, si è
arrivati a discutere perfino dell‟unità
d‟Italia. E‟ una cosa che mi ha fatto
gelare il sangue. È vero, siamo uno
stato storicamente giovane, ma
come si può mettere in discussione
l‟unità? Eppure anche un partito,
che può esistere solo grazie alla
legge dello stato, mette in
discussione il suo stesso “creatore”.
Purtroppo,
sembra
sia
genetica
degli
italiani
nella
non
identificarsi nel proprio paese. Ne
sono un chiaro esempio le
manifestazioni “nord contro sud”,
ma
anche,
scendendo
nel
particolare, regione contro regione,
città contro città, addirittura frazione
contro frazione. Pensateci bene:
noi italiani ci riconosciamo tali solo
una volta ogni due anni, cioè in
corrispondenza degli europei e dei
mondiali di calcio. Oppure quando
viaggiamo. Alzi la mano chi, in
viaggio all‟estero, riconoscendo un
gruppo di italiani non si è fermato a
parlare gioendo in cuor suo di aver
trovato un pezzo di “casa”. A quel
punto non importa se veniamo da
Catanzaro piuttosto che da Torino:
siamo italiani, parliamo la stessa
lingua. Scatta allora lo scambio di
consigli, racconti di esperienze
vissute, la promessa (spesso
irrealizzabile) di ritrovarsi una volta
tornati in patria.
33
Patria. È un bel sostantivo, ma ne
conosciamo il significato? Riporto
qui la definizione del dizionario :
“Paese comune ai componenti di
una nazione, cui essi si sentono
legati come individui e come
collettività, sia per nascita sia per
motivi psicologici, storici, culturali”.
Abbiamo visto che noi italiani non ci
sentiamo molto legati gli uni agli
altri, ma abbiamo legami familiari
molto forti. In noi l‟idea di famiglia è
quasi sacra, tant‟è che spesso
assistiamo al fenomeno di “Peter
Pan”,
che
consiste
nella
convinzione di una madre che il
figlio sarà per sempre “il suo
bambino”; anche a quarant‟anni. In
qualsiasi altro stato, un ragazzo
verso i vent‟anni riceve un bacio
dalla madre, una pedata nel sedere
dal padre e se ne va di casa per
vivere la sua vita. Forse è proprio
questo uno dei problemi. Gl‟italiani
fanno della propria famiglia un
organo così forte, così tanto da
salvaguardare, che chiunque si
trovi all‟esterno di essa diventa un
potenziale pericolo. Ne deriva una
mancanza di fiducia nel prossimo e,
mancando questa, si percorre una
lunga catena che termina in
mancanza di fiducia negli enti, nelle
istituzioni, nel governo, nello stato.
Il problema è comunque che forse
semplicemente non ci pensiamo
abbastanza. Negl‟ultimi tempi, solo
una volta ci siamo sentiti orgogliosi
di essere italiani; ed è stato quando
Benigni ha presentato l‟esegesi
dell‟inno di Mameli, quella stessa
che
chi
ha
partecipato
all‟assemblea del 29 aprile ha avuto
occasione di ascoltare. Ci siamo
sentiti
colpire
dall‟orgoglio
patriottico che pervase anche gli
animi di chi l‟Italia la fece
veramente. Però: solo per un attimo.
Poi siamo tornati alle nostre
famiglie. E l‟Italia è tornata del
dimenticatoio. Almeno fino ai
prossimi Europei.
Sara Zamboni
34
A proposito di centrali nucleari
Le centrali nucleari sono una scelta economica …
Le centrali nucleari sono una scelta sicura
Il disastro di Chernobyl
Passano gli anni…. E si dimentica … E si sostiene che…
35
… le centrali nucleari sono una scelta economica …
Le centrali nucleari sono
una scelta sicura
Fukushima 2011
volete le centrali nucleari?
12 e 13 giugno 2011:
Referendum
anche sul nucleare…
… forse
Nico Catalano
36
L’ITALIA SIAMO NOI
Referendum 12-13 Giugno (è un nostro diritto)
I quattro quesiti referendari del 12 e 13 Giugno 2011 riguardano: il legittimo
impedimento, la privatizzazione di fatto dell’acqua (due quesiti) e il ritorno
all’energia nucleare, quest’ ultimo forse bloccato però da una proroga del governo
e in attesa di conferma o annullamento da parte della Corte di Cassazione.
I QUESITI
QUESITO NUMERO 1: LEGITTIMO IMPEDIMENTO
«Volete voi che siano abrogati l‟articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché
l‟articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante «disposizioni in
materia di impedimento a comparire in udienza?».
Cos’è il legittimo impedimento?
La legge prevede che il presidente del Consiglio dei Ministri possa invocare il
legittimo impedimento a comparire in un'udienza penale, qualora imputato, in
caso di concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste per
legge o dai regolamenti
e delle relative attività
preparatorie
e
consequenziali, nonché
di
ogni
attività,
comunque, coessenziale
alle funzioni di Governo
(art.1, comma 1).
Per i ministri costituisce
legittimo impedimento a
comparire nelle udienze
dei procedimenti penali
quali imputati l'esercizio
delle attività previste da
leggi e regolamenti che
ne
disciplinano
le
attribuzioni (art.1, comma 2).
Risposta NO: il legittimo impedimento rimane. Risposta SI: il legittimo
impedimento viene cancellato.
QUESITO NUMERO 2: ENERGIA NUCLEARE
«Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla
legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per
effetto di modificazioni ed integrazioni successive,
recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico,
la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione
37
della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti
parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di
impianti di produzione di energia nucleare?».
Risposta NO: il permesso di costruire centrali rimane valido. Risposta SI: il
permesso di costruire centrali nucleari viene tolto.
QUESITO NUMERO 3: ACQUA PUBBLICA PRIMO QUESITO
«Volete voi che sia abrogato l‟art. 23
bis (Servizi pubblici locali di rilevanza
economica) del decreto legge 25 giugno
2008 n.112 «Disposizioni urgenti per lo
sviluppo economico, la semplificazione,
la competitività, la stabilizzazione della
finanza pubblica e la perequazione
tributaria» convertito, con modificazioni,
in legge 6 agosto 2008, n.133, come
modificato dall‟art.30, comma 26 della
legge 23 luglio 2009, n.99 recante
«Disposizioni per lo sviluppo e
l‟internazionalizzazione delle imprese,
nonché in materia di energia» e
dall‟art.15 del decreto legge 25
settembre
2009,
n.135,
recante
«Disposizioni urgenti per l‟attuazione di
obblighi comunitari e per l‟esecuzione di
sentenze della corte di giustizia della
Comunità europea» convertito, con
modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a
seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?».
Risposta NO: Resta valida la legge che dice che l'acqua è una merce privata
e può essere acquistata e venduta. Risposta SI: Viene cancellata la legge
che dice che l'acqua è una merce privata e può essere acquistata e venduta
QUESITO NUMERO 4: ACQUA PUBBLICA SECONDO QUESITO
«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell‟art. 154 (Tariffa del servizio
idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 «Norme in
materia ambientale», limitatamente alla seguente parte: «dell‟adeguatezza
della remunerazione del capitale investito»?».
38
Risposta NO: Resta valida la legge che permette di guadagnare vendendo
l'acqua. Le aziende possono sostanzialmente decidere il prezzo dell'acqua.
Risposta SI: Viene cancellata la legge che permette di guadagnare
vendendo l'acqua. Le aziende possono farsi pagare solo le spese di
manutenzione degli impianti.
SPRECO DI DENARO PUBBLICO
Secondo legge i referendum possono essere svolti
tra il 15 Aprile e il 15 Giugno, quindi si sarebbe
potuto approfittare delle elezioni amministrative (1516 Maggio), per legare tutto insieme, come proposto
dai promotori del referendum, risparmiando così
denaro. Il Ministro dell‟Interno Maroni ha deciso di
dividere le due consultazioni, facendo slittare i
referendum a Giugno. Questa questione graverà
sulle casse dello Stato per una spesa di circa 300400 milioni in più (circa 5 euro per ogni cittadino), I
più maligni affermano che il Governo così facendo
tenterebbe di “imbavagliare” i referendum, sperando
in questo modo di non arrivare al quorum (50% +1
degli aventi diritto di voto) e invalidare le votazioni,
visto il periodo di vacanza.
Io non ho ancora il diritto di voto, ma
invito tutti i maggiorenni ad andare a
votare, indipendentemente dal fatto che
siano a favore o contro; l’importante è far
valere la nostra possibilità di esercitare la
democrazia ricordandoci di quell’ormai
“lontano” articolo 1 della Costituzione che
dice che il popolo è sovrano. Facciamo
dunque valere il nostro diritto di
espressione e il principio della sovranità
popolare.
Diego Gandolfini
39
William e Kate: un
matrimonio “principesco”
Oggetto di interesse e di curiosità
da parte dell'intero globo o quasi,
le nozze tra il principe William e la
'borghese' Catherine Middleton
(conosciuta come Kate) si sono
celebrate
nell'abbazia
di
Westminster a Londra, lo scorso
29 aprile.
La
stampa,
al
solito
sensazionalistica, lo ha definito il matrimonio del secolo, il più atteso. E in
effetti si è calcolato che ben due milioni di persone sedute comodamente
sulle loro poltrone, hanno seguito la cerimonia in diretta TV, mentre a Londra
cavalli bianchi e carrozze lucidissime sfilano nei viali affollati e abiti vaporosi e
cappellini tipicamente inglesi appartenenti ai più celebri invitati facevano
capolino nell'abbazia riccamente addobbata, nella quale si potevano vedere
tra i presenti anche David Beckham con la moglie Victoria Adams, Rowan
Atkinson, Elthon John e il suo compagno.
Poi ecco gli sposi. Arrivano puntuali
all'appuntamento, accolti dalla folla
che da mesi aspettava il grande
evento.
Ad attenderli, all'interno dell'abbazia,
ci sono la regina Elisabetta – che,
raggiunti gli 85 anni con fierezza e
serenità, sfoggia un abito piuttosto
vistoso di colore giallo - il principe
Filippo, consorte della regina, il padre di William e cioè il principe Carlo,
accompagnato dall' “affascinante” compagna Camilla, e il fratello 'combina
guai' Harry.
A spiccare tra gli invitati è sicuramente la sorella di Kate, la damigella d‟onore
Philippa Middleton, che suscita l'interesse dell'intera popolazione maschile
mondiale.
Da tempo ormai non veniva celebrato un matrimonio di tale importanza, sarà
per il prestigio della monarchia? Per la presenza del principe William, che al
40
matrimonio ha sfoggiato la sua ormai
nota assenza di capelli? O per il fascino
della sorella di Kate, già soprannominata
Pippa dai mass media?
I motivi possono essere molteplici, in ogni
caso ci sembra che l'atmosfera della
capitale londinese avesse davvero un
ché di fiabesco.
Pare che l'intera Inghilterra si sia
organizzata sotto ogni punto di vista per
ricordare questo matrimonio da favola, proponendo oggetti di ogni genere:
mentre negli stores più chic della capitale venivano ancora proposte le t-shirt,
l‟altra metà dei negozi ha pensato bene di staccarsi dalla massa presentando
dei souvenir davvero buffi che stanno già facendo il giro del mondo, anche
tramite internet. Ci sono anche persone che hanno deciso di produrre una
birra pensata appositamente per queste nozze, oppure chi ha ideato una
pizza con raffigurati i volti dei novelli sposi.
Comunque, se da una parte il matrimonio dei reali ha portato grandi
ricchezze al mercato inglese, grazie alla vendita dei più svariati gadget,
dall'altra si devono fare i conti con le grosse spese.
La domanda che sorge più spontanea è: ma il conto, chi lo paga? Da quel
che si sa, le spese del matrimonio sono state divise tra le due famiglie, ma in
buona parte ha partecipato anche lo Stato. Pare che per organizzare l'intero
evento siano stati spesi 100 milioni di sterline, ma qualcuno parla anche di
120 milioni.
Bando alle quisquilie economiche:
quel che conta è che i due ragazzi
hanno mantenuto la promessa, il 'sì'
è stato pronunciato, anche se con
un filo di voce, e il matrimonio
'perfetto' si è concluso nel migliore
dei modi.
E anche stavolta il principe ha
trovato la sua principessa e forse,
come si suol dire, vivranno felici e
contenti.
Luca Chaar
41
Progetto “HAARP”
Una nuova minaccia mondiale?
Il 15 gennaio 2003, il sito della
«Prava» ha ospitato un inquietante
articolo, scritto dal deputato ucraino
Yuri Solomatin, in cui si esprime
preoccupazione per gli esperimenti
condotti dagli americani in Alaska,
dove dal 1994 si sta portando
avanti il programma HAARP, High
Frequency Active Auroral Research
Program, cioè «programma di
ricerca attiva aurorale con alta
frequenza»: in pratica una selva di
enormi antenne eretta nel bel
mezzo della foresta boreale
nordamericana.
Solomatin ha voluto richiamare
l‟attenzione dell‟Ucraina su un
problema già sollevato dai Russi.
Quelle antenne sono forse il
prototipo di un‟arma «geofisica»
42
americana, capace di condizionare
il clima dei continenti alterando con
microonde
la
temperatura
o
l‟umidità? Il deputato ucraino dà
credito al sospetto che i disastri
naturali intensificatisi ultimamente
siano da imputare ai sempre più
assidui test del sistema HAARP.
Anche in Germania, le inondazioni
dello scorso anno sono sembrate a
qualcuno troppo disastrose. Così
due giornalisti tedeschi, Grazyna
Fosar e Franz Bludorf, hanno
supposto in un loro articolo,
pubblicato sul numero 120 del
bimestrale «Raum und Zeif», che i
cicloni e gli allagamenti che hanno
piegato l‟Europa Centrale possano
essere legati all‟HAARP.
La Russia aveva dato l‟allarme
quasi un anno fa. Come riporta
l‟agenzia Interfax dell‟8 agosto
2002, ben 90 parlamentari della
Duma di Mosca avevano già allora
firmato un appello indirizzato
all‟ONU in cui si chiedeva la messa
al bando di questi esperimenti
elettromagnetici. Un mese più tardi
erano saliti a 220 i deputati russi a
favore dell‟appello.
D‟altronde vi era stato un rapporto
della
Duma
che
accusava
esplicitamente l‟America. Parole
schiette e scomode: «Sotto il
programma HAARP, gli USA
stanno
creando
nuove
armi
geofisiche integrali, che possono
influenzare gli elementi naturali con
onde radio ad alta frequenza. Il
significato
di
questo
salto
qualitativo
è
comparabile
al
passaggio dall‟arma bianca alle
armi da fuoco, o dalle armi
convenzionali a quelle nucleari».
Il
sito
ufficiale
www.haarp.alaska.edu
ce
lo
presenta invece come un'innocente
stazione scientifica atta a sondare e
a controllare la zona più alta della
nostra atmosfera. In questo sito
viene indicato che gli Stati Uniti non
sono gli unici paesi a studiare gli
ultimi strati dell'atmosfera, ma
anche la Russia, l' UE e il Giappone
pare siano interessati a quanto ci
sta sopra le nostre teste.
L'HAARP è formato da 180 piloni di
alluminio di 22 metri muniti di
doppie antenne in grado di “sparare”
onde elettromagnetiche dai 2.8 ai
10 MegaHz e necessitano di 3.6
MegaWatt. Queste onde sono
indirizzate verso la ionosfera che
ha la capacità di rifletterle
(soprattutto di notte, infatti di notte
43
è probabile captare con la radio
stazioni straniere nella fascia AM).
Questi studi sono giustificati nella
ricerca di una via di comunicazione
basata su onde radio più efficienti.
Secondo lo stesso principio, è
plausibile che le irradiazioni delle
antenne
HAARP
possano
rimbalzare fino a colpire gli strati
bassi dell‟atmosfera sopra un
Paese distante migliaia di chilometri.
Ed interferire quindi con i fenomeni
meteorologici. Certamente si tratta
di mere ipotesi. Comunque, un uso
militare dell‟HAARP è ammesso
dalla
Federazione
Scienziati
Americani. Un uso, tuttavia, non
distruttivo, ma solo di ricognizione:
modulando i segnali in frequenze
bassissime, cioè onde ELF o VLF,
si potrebbe «vedere ciò che
succede
nel
sottosuolo,
individuando bunker, silos di missili,
e altre installazioni sotterranee di
Stati avversi.
Al di là di ciò, la «guerra ecologica»
appare terribilmente possibile da
oltre vent‟anni. Già nel 1976
l‟Enciclopedia Militare Sovietica
ventilava il rischio che gli Stati Uniti,
per via elettromagnetica o per via
astronautica, potessero modificare
il clima dell‟Eurasia lacerando lo
strato di ozono sopra l‟URSS.
L‟Unione Sovietica si accordò così
con gli USA perché fosse proibito
l‟uso dei cambiamenti climatici
ambientali. A livello ONU, ciò fu
ribadito
con
la
convenzione
ENMOD
(Environmental
Medifications), entrata in vigore il 5
ottobre 1978. Ma pochi anni dopo,
negli Stati Uniti, lo scienziato
considerato il padre dell‟HAARP
ideava
un
sistema
volto
apertamente
a
controllare
i
fenomeni meteo. L‟11 agosto 1897
il dott. Bernard Eastlund brevettava
infatti con numero di «patente»
4,686,605 il suo «Metodo e
apparato per l‟alterazione di una
regione
dell‟atmosfera,
della
ionosfera o della magnetosfera».
Si dice che Eastlund, fisico del MIT,
si sia ispirato ai lavori del grande
genio Nikola Tesla (1856-1943), lo
scienziato jugoslavo emigrato in
America nel 1884. A Tesla
dobbiamo molti ritrovati che resero
possibile la diffusione dell‟elettricità,
soprattutto la corrente alternata
trifase (mentre Edison era rimasto
44
arroccato sulla corrente continua).
Inoltre aveva tentato di sviluppare
un
sistema
di
trasmissione
dell‟energia via etere, il che
avrebbe reso inutili i cavi, nonché
un apparecchio per ottenere
elettricità
gratuita
per
tutti
ricavandola
dalle
oscillazioni
naturali
del
campo
elettrico
terrestre. Quando Tesla morì, l‟8
gennaio 1943, gli agenti dell‟FBI
diedero la caccia a tutti i suoi
progetti, su cui si favoleggiò a lungo.
D‟altra parte lo stesso Tesla aveva
parlato persino di raggi della morte,
efficaci fino a 320 km di distanza.
Non sappiamo esattamente quanto
vi sia di Tesla nei progetti del dott.
Eastlund e nell‟HAARP. Fatto sta
che negli anni Novanta Eastlund
fondò una sua compagnia, la
Eastlund Scientific Enterprise, che
fra le attività menzionate sul suo
sito web comprende tanto la
partecipazione
al
programma
HAARP quanto l‟esplicita ricerca
nel campo delle modificazioni
meteorologiche
Da un punto di vista militare,
HAARP è un'arma di distruzione di
massa. Potenzialmente costituisce
uno strumento di conquista in grado
di destabilizzare selettivamente
sistemi agricoli ed ecologici di
intere regioni. Anche se non ci sono
prove
che
questa
mortale
tecnologia
sia
stata
usata,
sicuramente le Nazioni Unite
dovrebbero affrontare la questione
della "guerra ambientale" a fianco
del dibattito sugli impatti climatici
dei gas-serra. Nonostante esista un
ampio
corpo
di
conoscenze
scientifiche, la questione della
deliberata manipolazione climatica
per uso militare non è mai diventata
esplicitamente parte della agenda
delle Nazioni Unite sui cambiamenti
climatici. Né le delegazioni ufficiali
né
i
gruppi
ambientalisti
partecipanti alla Conferenza sul
Cambiamento Climatico all'Aja
(novembre 2000) hanno sollevato
la questione generale della "guerra
climatica" o delle "tecniche di
modificazione ambientali (ENMOD)
come
rilevanti
per
una
comprensione del cambiamento
climatico. Lo scontro tra negoziatori
ufficiali, ambientalisti e lobbies del
business
americano
si
è
concentrato sull'aperto rifiuto di
Washington di sottostare agli
impegni di riduzione dell'emissione
di anidride carbonica assunti col
Protocollo di Kyoto nel 1997.
HAARP
è
stato
presentato
all'opinione pubblica come un
programma di ricerca scientifica ed
45
accademica. Tuttavia, documenti
militari degli Stati uniti sembrano
suggerire che il principale obiettivo
di HAARP è sfruttare la ionosfera
per i propositi del Dipartimento
della Difesa. Senza fare esplicito
riferimento ad HAARP, uno studio
dell'Aviazione punta all'uso di
"modificazioni
indotte
nella
ionosfera" come un modo per
alterare i modelli climatici così
come disturbare i radar e le
comunicazioni nemiche. Secondo
la dottoressa Rosalie Bertell,
HAARP fa parte di un sistema
integrato
di
armi
che
ha
conseguenze
ambientali
potenzialmente devastanti: è in
continuità con cinquant'anni di
crescenti ed intensi programmi di
distruzione rivolti allo studio e
controllo
della
parte
alta
dell'atmosfera.
Sarebbe
sconsiderato non associare HAARP
alla costruzione del laboratorio
spaziale che è stato progettato
dagli Stati Uniti. HAARP appartiene
ad una lunga storia di ricerca
spaziale di natura deliberatamente
militare. Le implicazioni della
combinazione tra questi progetti è
allarmante. E' spaventosa la
capacità
derivante
dalla
combinazione
tra
HAARP/
Laboratorio Spaziale/ Missili di
spedire ovunque sulla terra una
enorme
quantità
di
energia,
comparabile
ad
una
bomba
nucleare, attraverso laser o raggi a
particelle.
Oltre alle modificazioni climatiche,
HAARP può avere altre funzioni:
può ad esempio contribuire al
cambiamento climatico attraverso il
bombardamento
massiccio
dell'atmosfera con raggi ad alta
frequenza. Ma le onde di ritorno a
bassa frequenza ed alta intensità
possono colpire il cervello delle
persone e non sono da escludersi
anche effetti sui movimenti tettonici.
Più in generale HAARP è in grado
di modificare il campo elettromagnetico della terra. Fa parte di
un arsenale di armi elettroniche che
i ricercatori militari nord-americani
considerano come "una guerra
gentile e delicata" (!!!).
Matteo Andreoli e
Alessandro Sanguanini
46
Cultura
47
Fiori (di Enrica Bombana)
48
LA FILOSOFIA? UN CIBO UN POCO
INDIGESTO … MA MOLTO IMPORTANTE!
Platone,
Aristotele,
Cartesio,
Bacone, Kant, Hegel: brividi?
Nausea? Giramenti di testa?
Svenimenti? Tutto regolare: per
molti
studenti
(compresa
la
sottoscritta) la filosofia rimane un
pasto indigesto: Ma vale la pena
sopportare il mal di stomaco
filosofico?
Ecco la risposta del professor
Remo Bodei, docente all‟università
di Pisa, alla seguente domanda
rivoltagli l‟11 Dicembre 2000 al
liceo Aristofane di Roma: Come
può la filosofia render conto del
nostro tempo, ovvero a cosa
serve oggi la filosofia?
BODEI: “A niente. Nel senso che bisogna intendersi su cosa significa servire.
Se serve a qualche altra cosa di esterno, la filosofia non serve a niente; ma
nemmeno la salute, la vista, la musica di Mozart servono a qualcosa.
La filosofia è il grande sforzo per orientarci nel mondo. Ciascuno di noi arriva
nel mondo senza sapere niente, e a tappe forzate deve potersi orientare. La
filosofia, quindi, serve sostanzialmente a comprendersi dentro l'orizzonte del
mondo. Io direi non solo nell'orizzonte del proprio tempo ma nell'orizzonte del
passato che precede il nostro tempo e anche nell'apertura al futuro che lo
presenta.
Certo, il nostro secolo o il secolo scorso è un secolo già messo di fronte a
eventi terribili, all'impensabile. Però la filosofia è la sfida testarda contro l'idea
che esista qualcosa d'impensabile. È lo sforzo di pensare.
Sono duemilacinquecento anni che discutiamo sulle stesse cose,
apparentemente senza senso. Ma pensate che cosa sarebbe il mondo se
non ci fosse la filosofia, questo sforzo di capire. Saremmo preda delle verità
rivelate in senso politico e biologico, dell'ignoranza, della mancanza della
coscienza di sé. Quindi, sotto questo aspetto, la filosofia serve.
49
C'è una disgrazia nella tradizione
scolastica italiana, cioè che si
studia la filosofia molte volte in
senso
storico.
Questo
dà
l'impressione della lingua morta.
Se tuttavia, invece di mettere i
filosofi in fila indiana e connetterli
attraverso questo esile filo dello
sviluppo cronologico, dal passato
fino al presente, leggiamo i testi
filosofici, vediamo che l'attualità
di un Platone, di uno Spinoza o di
un Aristotele è molto più grande
di quella di tutti i filosofi
contemporanei. Cioè, ci sono più
vicini quelli che dovrebbero
essere i filosofi che usano lingue
morte dei nostri contemporanei, perché pongono dei problemi che
continuamente, appunto, si ripresentano.
La filosofia vi sembra morta proprio perché voi la studiate a livello
semplicemente storico.… Però la filosofia non si riduce al suo sviluppo storico,
né è soltanto un prodotto individuale, perché se fosse semplicemente
individuale non sarebbe comunicabile.
La grande filosofia è quella che prende un punto di vista; noi non possiamo
uscire dalla nostra pelle, ma questo punto di vista è come se uno salisse su
una montagna e allargasse continuamente il campo visivo. Una filosofia è
tanto più viva quanto più include le esperienze e i modi di pensare altrui.
Quindi il linguaggio della filosofia può essere morto soltanto se noi lo vediamo
così: liofilizzato nei manuali di storia della filosofia, come se fosse un
riassuntino.
La filosofia vive finché c'è chi reinterpreta, e in questo modo ripensa i
problemi.”… Molte volte ci sembrerà un continuo girare a vuoto, costruita su
teorie talvolta contraddittorie (molte volte!) ma è proprio grazie a questa sua
circolarità che costituisce la specificità e la potenzialità proprio della filosofia,
che la differenzia dalle altre forme di conoscenza.
Raffaello; La scuola di Atene , Musei vaticani
(particolare con Platone e Aristotele)
Alice Papotti
50
La Musica come Terapia:
l'importanza dell'ascolto
.
La cosiddetta Musicoterapia è una
pratica che si sta diffondendo
abbastanza rapidamente in molti
centri
di
riabilitazione.
Essa
consiste nell'utilizzare la musica
come terapia allo scopo di
beneficiare il corpo e la mente di
colui che ascolta; i campi coinvolti
sono la Psicoterapeutica e la
Psicoacustica. Essendo una terapia
di
tipo
non
verbale,
la
Musicoterapia utilizza i suoni,
quindi l'udito, per cercare di creare
una sensazione di benessere; è
basata
sull'identità
sonora
individuale (il cosiddetto ISO), ossia
cerca di "identificare" i suoni che in
qualche modo ci caratterizzano e ci
contraddistinguono.
Dopo questa breve introduzione,
possiamo passare alla parte
scientifica, per chiarire meglio cos'è
la Musicoterapia e in quale zone
celebrali va ad agire.
I suoni, si sa, hanno frequenze
diverse fra di loro; quelli più acuti
arrivano a ridurre in frammenti un
vetro, quelli d'intensità più bassa
sono
addirittura
impercettibili
all'orecchio umano, e vengono uditi
solo dagli animali. Vi siete mai
chiesti, per esempio, come mai gli
animali riescono a comprendere
prima dell'uomo che sta per
avvenire un disastro ambientale
oppure sta per scatenarsi un
temporale?
Prendiamo,
come
esempio, un terremoto. Dovete
sapere che le prime scosse sono a
bassissima frequenza (minori di 30
Hertz, il suono più piccolo che
riusciamo a percepire) e avvengono
in zone estremamente profonde
della crosta terrestre, quindi a noi
sono impercettibili; un gatto,
51
nell'istante preciso della prima
scossa, rizza le orecchie e cerca un
riparo: è l'istinto, diremo noi. No. E'
il suo udito che lo avvisa.
Sostanzialmente, la propagazione
del suono è come una goccia che
cade in una pozzanghera, o nel
mare: si propaga con cerchi
concentrici fra di loro, in tutte le
direzioni.
L'informazione, quindi, giunge al
lobo temporale, per poi andare in
prossimità dell'area di Broca
(sensori linguistici); e si verifica il
processo dell'ascolto; da alcune
analisi è scaturito che l'emisfero
destro del nostro cervello è quello
in cui si crea una struttura
approssimativa di quello che stiamo
ascoltando, mentre nel sinistro tale
struttura viene analizzata, pertanto
abbiamo la capacità di decodificare
ciò
che
abbiamo
davanti
(figurativamente).
Su Internet ho letto del cosiddetto
"Effetto Mozart". Ero già a
conoscenza del fatto che la musica
di Mozart, specialmente nella
gravidanza e nei primi anni di vita
aiuta il cervello del bambino a
crescere in un modo migliore, sano
ed equilibrato. Però c'è dell'altro:
nel 1993, in seguito ad alcuni studi,
si è potuto dimostrare che tale
musica, ad esempio prima di un
test o di un esame, contribuisce per
un breve periodo di tempo ad
accrescere le potenzialità celebrali
dell'individuo. Se per esempio ad
un test a scuola riesco a prendere
70 punti su 100, ascoltando Mozart
prenderò invece 80 punti. Questo
processo, come già detto, si
chiama "Effetto Mozart".
Per concludere, c'è una chiave di
lettura che il nostro cervello utilizza
per far scaturire le emozioni che ci
suscita, per esempio, un brano di
52
esso è addirittura Veloce, abbiamo
una forte sensazione di angoscia e
di paura. Ciò ovviamente ha effetti
diversi a seconda dell'ascoltatore.
Spero di avervi almeno introdotto in
quest'argomento che è molto
importante e può addirittura essere
considerato una tecnica anzi, una
cura, che si contrappone ai farmaci
antidepressivi
oppure
contro
schizofrenia. Ci sono alcuni centri
vastissimi specializzati soltanto in
musicoterapia:
se
avete
la
possibilità, visitateli, può essere
una bella esperienza!
Adesso, ditemi.. questa musica
quali sensazioni suscita in voi? Il
pizzicato dei violini, i loro arpeggi, il
rullo
dei
tamburi,
un
coro
spettacolare… infinite combinazioni
su una scala infinita di note che
aleggiano
nel
cielo...
una
sensazione bellissima.
musica (classica o anche moderna).
Tale chiave si basa sul MODO e sul
TEMPO del pezzo ascoltato. Se il
modo è Maggiore e il tempo è un
Largo, ossia lento, ciò suscita
serenità. Se è veloce
suscita
euforia. Se il modo è Minore e il
tempo è Lento, ne scaturisce una
sensazione di tristezza, mentre se
Beethoven: Shimphony n. 9
www.youtube.com/watch?v=YAOT
CtW9v0M
Mozart: Lacrimosa
www.youtube.com/watch?v=k1TrAvp_xs
Carl Orff: Carmina Burana
www.youtube.com/watch?v=fnGla6
ZuMAE&feature=fvst
Emanuele Aliano
53
L’Assassina e il Vampiro
CAPITOLO 4: 16 ANNI. MISSIONE FALLITA
“Muovetevi ragazzi, che non
abbiamo tutto il giorno!” ci richiamò
Paul, il padre di Matt e Ben.
Era una delle tante missioni con
valutazione che facevamo con i
nostri maestri negli ultimi anni
castello ed andare ad allenarci
direttamente
sul
campo
di
battaglia,.
L‟obiettivo della missione con
valutazione era un principe terribile
e sanguinoso, venuto fin da noi
d‟addestramento per poi essere
“diplomati” assassini.
Erano passati due anni da quando
avevo saputo che il Supremo
conosceva il mio destino, e da
allora mi ero posta sempre più
domande che, però, poco dopo
sparivano. Ed erano anche due
anni che stavo con Max, quindi
avremmo
dovuto
compiere
entrambi sedici anni.
Eravamo in estate, e ogni scusa
era buona per poter uscire dal
fingendo di aiutare il popolo per poi
invaderci, ma se lo avessimo
ucciso avremo evitato tutto.
Raggiungemmo Paul che era
accompagnato da Eric, Brett,
Albert, il padre di Seth, Simon, il
padre di Lewis, e Hector, il padre di
Chris, cioè tutti i nostri padrimaestri.
“Se siamo pronti, andiamo” disse
Paul.
“Sì, siamo tutti pronti, papà” rispose
Ben.
54
“Bene, vi siete già tutti armati o a
qualcuno manca qualcosa?” chiese
Albert.
Io e Max ci guardammo e ci
rendemmo conto che non eravamo
completamente
armati:
ci
mancavano i pugnali da lancio e la
lama nascosta.
“No, non proprio tutti. Io e Max ce
ne eravamo dimenticati e ci
mancano i pugnali da lancio e la
lama nascosta.”
“Lo so, è per questo che ve li ho
portati io!” disse Eric.
“Ma dovete stare attenti a non
avere la testa altrove, perché
potrebbe essere l‟ultima cosa che
farete!” ci disse Brett, molto serio.
“Sì, sì, d‟accordo” rispondemmo
all‟unisono tutti noi allievi.
Il castello era situato più in alto del
villaggio, era su una piccola collina,
perciò prima di arrivare al villaggio
dovemmo
scendere
da
una
stradina ripida e, alla fine di questa,
c‟erano due guardie, nostre alleate,
due assassini. Appena entrammo
nel villaggio notai che era molto
diverso
dal
villaggio
che
percorrevamo la notte, ormai da
anni: ogni via era piena di gente e
le bancarelle erano piene di oggetti
con i curiosi che volevano vedere;
c‟erano dei gruppetti di persone che
chiacchieravano, le donne che
spettegolavano e le urla dei
bambini
che
giocavano.
Ci
confondemmo tra la gente, ma
vedevo che le donne ci guardavano
e intanto confabulavano, mentre le
ragazze ci guardavano per
un altro motivo.
Chissà che sorpresa se
sapessero che io sono una
ragazza come loro e che
vivo in mezzo a tutti questi
affascinanti assassini! Gli
verrebbe un infarto a tutte
quante!, risi tra me.
Ma nessuno di loro poteva
sospettare che tra quel gruppo di
uomini c‟era una ragazza, visto che
indossavo degli abiti maschili.
Mentre passavo vicino ad una
donna, la vidi indicarmi e dire a
quella vicino: “Il ragazzo misterioso”
55
Ragazzo misterioso? Che
voleva dire? Forse per loro
ero un mistero perché
quando passavamo vicino
alla ragazze io continuavo a
guardare davanti a me,
mentre tutti quanti (compresi
Max e i nostri padri) le
guardavano
e
le
fischiavano, se le ritenevano
belle.
Tornando a noi, il piano era
stato organizzato nei minimi
dettagli: Matt, Chris e Seth
avrebbero fatto da diversivo
per distrarre il principe,
mentre Ben e Lewis lo
avrebbero attaccato da dietro,
tendendolo fermo, e io lo avrei
ucciso.
Ognuno di noi non doveva
sbagliare un solo movimento,
altrimenti il principe avrebbe colto
l‟occasione di uccidere uno di noi
visto che, dalle numerosi indagini
che avevamo svolto, era un potente
guerriero. Ma se ci fossero stati
problemi i nostri padri-maestri
sarebbero intervenuti e non credo
che lui potesse affrontare ben sette
allievi e sei Maestri Assassini.
Mentre mi stavo ripassando il piano
per gioco, arrivammo al punto
esatto per cominciare a dividerci e
cominciare a mettere in atto il
piano.
Come secondo i nostri calcoli, dopo
pochi minuti il principe passò per
quella via e si fermò a guardare
una bancarella. Matt, Chris e Seth
si avvicinarono e Matt gli disse:
“Salve – e fece un leggero inchino,
seguito dagli altri due – Qual buon
vento vi porta al nostro villaggio?”
“Sono venuto a visitarlo perché
sembra molto interessante e
pensavo di far costruire una casa
qui. E voi chi siete?” rispose il
principe.
“Noi? Noi abitiamo in quel castello
in cima alla collina” rispose Chris.
Ora sarebbe stato il nostro turno,
mi concentrai e non ascoltai più la
conversazione. Nel frattempo, Ben
e Lewis stavano andando dietro il
principe, mentre io cominciavo a
raggiungere Matt, Chris e Seth, il
quale mi stava coprendo.
56
Fu un attimo: Matt e Chris si
spostarono, Ben e Lewis lo presero
da dietro, bloccandolo, poi anche
Seth si spostò e io mi rivelai. Avevo
già caricato verso il principe ed
estrassi la lama nascosta; ma
successe qualcosa, probabilmente
sbagliai una mossa e il principe mi
vide in viso e capì che ero una
ragazza, anche perché in una
frazione di secondo il suo viso
diventò
una
maschera
di
incredulità. Prima che io potessi
avere il tempo di colpirlo, si liberò
dalla presa di Ben e Lewis,
gettandoli a terra. Matt e Seth
provarono a fermarlo, ma fu
talmente veloce che non ci
riuscirono; io ce
l‟avevo
ancora
sotto mira, ma mi
fermò il braccio
dove tenevo la
lama che l‟avrebbe
dovuto uccidere; mi
prese il polso e si
mise
a
correre
strascinandomi con
lui. Max, nel piano,
sarebbe
stato
l‟assassino numero
due,
solo
che
aveva
voluto
lasciarmi tutto il
lavoro, mentre lui
sarebbe intervenuto
se fosse successo
qualcosa di strano;
e quello che era appena successo
era molto strano. Tutti, capitanati
da Max, ci stavano inseguendo. Ma
il principe era veramente molto
veloce, faticavo tantissimo a tenere
il suo passo, e intanto stavamo
seminando gli assassini fino a
quando lui trovò un nascondiglio in
mezzo a due case per riprendere
fiato. Fu allora che riuscii a liberare
il polso dalla sua ferrea presa.
Approfittai subito per tirargli un
calcio al ginocchio e farlo cadere,
ma lui si rialzò immediatamente con
un balzo e mi bloccò le mani dietro
la schiena.
“Che
intenzioni
hai?”
chiesi
imitando la voce maschile.
57
“Non serve che fingi, so come sei”
mi rispose lasciandomi andare.
Allora mi girai e con i pugni uniti gli
diedi un cazzotto in faccia, ma mi
feci male da sola perché sembrava
di colpire un muro. Non ci badai e
gridai senza smettere di imitare la
voce maschile: “Tu non sai niente
di me! Io ho un compito da svolgere
e ho intenzione di portarlo a
termine!”
“Ehi! Ora calmati. So come sei
perché ti ho vista in viso, so che sei
una ragazza, e so anche che te ne
sei accorta” mi rispose lui tranquillo
mentre si affacciava fuori dal
nascondiglio per verificare che
fosse tutto a posto.
“Ma perché mi hai portata via?”
chiesi con la mia vera voce,
comunque arrabbiata.
“Perché ho pensato che fosse la
cosa migliore. Toglierti da quegli
assassini è la cosa migliore” mi
rispose
senza
nemmeno
guardarmi.
“Io sto parlando a un muro o a te?
A te! Perciò guardami in faccia!” gli
gridai contro arrabbiatissima.
“Come faccio a guardarti in faccia
se ce l‟hai coperta dal cappuccio?”
mi chiese sorridendo.
Io ero incazzata perché avevo
fallito una missione e anche perché
stavo nascosta con la mia vittima,
che aveva scoperto la mia vera
identità; perciò in quel momento in
cui non avevo nient‟altro da
perdere, azzardai una cosa che
nessun assassino mai avrebbe
dovuto fare…
“Adesso va meglio?!” gli chiesi
irritata dopo essermi tolta il
cappuccio. Quando lo feci, i miei
lunghi capelli biondi si sciolsero e
caddero sulle spalle per poi
proseguire fino alla vita, socchiusi
leggermente i miei occhi azzurri,
poiché mi arrivava più luce alla
quale non ero abituata e notai che il
principe mi stava osservando
attentamente.
“Sì, adesso va molto meglio” mi
rispose
senza
distogliere
lo
sguardo. Poi, dopo aver smesso di
guardarmi, si sedette su una cassa
che era lì vicino e disse: “Di solito,
gli assassini non fanno vedere il
loro viso.”
“È vero. Ma in questo caso sarebbe
servita qualcosa la copertura?”
risposi mantenendo la calma.
“No, è vero. Come ti chiami?”
58
“Hai già visto il mio viso e ora vuoi
sapere anche il mio nome?”
“Sì e lo devo sapere, anzi te lo
ordino.”
“Tu non sei nessuno per me! E
sicuramente non sei tu a darmi
ordini o dirmi che cosa devo fare!”
risposi irritata.
“Wow… Ti opponi al volere di un
principe… Affascinante” disse in
tono ironico.
“Pensi di essere il padrone del
mondo perché sei un principe?”
Si alzò e si avvicinò per
sussurrarmi
all‟orecchio:
“No.
Comunque il mio nome è Caleb.”
mi disse mentre tornava a sedersi.
Caleb, pensai, bel nome.
Ora che lo guardavo meglio era
anche un bel ragazzo: era alto,
aveva un bel fisico e il suo viso era
molto bello: aveva gli occhi azzurri
come me, aveva i capelli castanochiaro tendente al biondo.
La sua carnagione era molto
chiara, come la mia, solamente che
la sua era talmente chiara da
sembrare innaturale.
È veramente carino, pensai di
nuovo. NO! Non devi pensare certe
cose! È una tua vittima che devi
uccidere! E questo è il momento
migliore per farlo!, mi rimproverai.
Era
vero:
potevo
cogliere
l‟occasione
per
ucciderlo
e
completare la missione.
Si alzò per andare a vedere se
arrivava qualcuno e nello stesso
istante io caricai verso di lui, lo
presi, lo buttai a terra e gli fui sopra
con il pugnale puntato sul suo collo.
“Ultime parole?” chiesi.
Lui mi sorrise e scosse
la testa.
“Che cosa c‟è di tanto
divertente? Ti piace
morire?” chiesi irritata e
premetti ancora di più
sul suo collo.
“No, a nessuno piace
morire. Ma la cosa
divertente sei tu”, mi
rispose senza smettere
di sorridere.
“Io?” chiesi sorpresa ma senza
abbassare la guardia.
Lui annuì e io, colta dall‟ira, spostai
il pugnale dal suo collo e lo colpii su
una guancia facendogli un taglio
che
partiva
dall‟orecchio
e
terminava all‟angolo della bocca.
“Ti sembro ancora divertente?” gli
chiesi rabbiosa.
59
Lui non smise di sorridere, ma il
suo sorriso divenne di sfida: mi
fissò per una frazione di secondo e
mi ritrovai con le spalle al muro,
contro il quale lui mi teneva ferme
le braccia.
“E adesso?” chiesi con tono di
sfida.
Stava per rispondermi, ma poi
scomparve improvvisamente.
Io mi staccai dal muro con ancora il
pugnale in mano e fissai il punto in
cui era sparito Caleb.
Mi rilegai i capelli e nascosi il viso
dentro al cappuccio.
In quel momento sentii che c‟era
qualcuno alle mie spalle, ma non
riuscivo ad identificarlo. Finsi di
controllare se era tutto a posto e
poi, con uno scatto fulmineo, mi
girai, presi con la mano sinistra
l‟uomo, lo battei al muro e con la
destra gli puntai il pugnale al collo.
“Ehi… Calmati! Sono io, Max!”
“Scusa, ma non ero riuscita a
riconoscerti. Da quanto tempo sei
qui?” gli chiesi.
“Da poco. Ti ho vista mentre
controllavi se era tutto a posto” mi
rispose.
Perfetto! Non aveva visto dove era
andato il principe!
“Ma ora puoi anche lasciarmi
andare” mi disse richiamandomi dai
miei pensieri.
Non mi ero accorta che lo tenevo
ancora contro il muro e con il
pugnale puntato addosso.
“Sì, scusa – risposi e lo lasciai
andare – Ora torniamo a casa. Ma
tu sei qua da solo?” chiesi.
“No, ci sono anche Eric, Chris e
Paul, ma ci siamo divisi e io sono
riuscito a trovarti, finalmente”, mi
rispose pieno di gioia e mi
abbracciò. Dopo arrivò anche un
bacio che accolsi con gioia.
Decidemmo di tornare con calma e
cogliere il momento per stare un po‟
da soli, attraversando il villaggio
nascosti nelle ombre.
“Che cosa è successo quando il
principe ti ha portata via?” chiese
Max.
“Niente. Ho cercato di ucciderlo, ma
ho fallito” risposi cupa.
“Ehi – disse, mi mise l‟indice sotto il
mento e mi sollevò il viso – può
capitare a tutti. Anche il più bravo
degli assassini ha fallito almeno
una volta nella sua vita”, e mi diede
un altro bacio. Sorrisi e glielo
restituii.
“Ora andiamo perché saranno tutti
preoccupati per te” disse Max.
60
Raggiungemmo il castello dove ci
stavano attendendo tutti, anche
Chris, Paul e mio padre, che erano
già arrivati. Appena Eric mi vide, mi
corse incontro e mi abbracciò.
“Stai bene? Il principe ti ha fatto
qualcosa? E lui è morto?” chiese
preoccupato.
“Sì, sto bene. Ma – e mi incupii di
nuovo – lui non è morto. È riuscito
a sfuggirmi”.
“Non
importa,
lo
troveremo.
L‟importante è che tu stia bene” mi
disse mio padre, dopo aver sciolto
l‟abbraccio.
Annuii senza convinzione.
“Entriamo” mi disse Max e lo seguii
in camera sua. Chiuse la porta e mi
feci cadere sul suo letto, esausta e
triste.
“Stai ancora pensando a quanto è
successo?” mi chiese come se mi
leggesse nella mente.
“Sì.
Non
riesco
ancora
a
perdonarmi di essere stata così
stupida. Ho fallito una missione! E
quel principe adesso sta ancora
camminando per le strade del
villaggio” gli risposi arrabbiatissima.
“So che cosa provi. Ti ricordi
quando, tre anni fa, anch‟io fallii la
missione? Ero talmente incazzato
che me la presi anche con te che
non ne avevi colpa. Ma tu, da vera
amica, mi aiutasti a riparare il mio
errore. E anch‟io voglio fare lo
stesso con te. Cosa potrei fare per
aiutarti?” chiese accarezzandomi.
“Puoi coprirmi mentre io vado a
cercarlo e quindi ucciderlo, per
riparare il mio errore.”
“Coprirti? Basta che tu glielo dica
che loro ti lasciano andare;
dopotutto è il tuo lavoro uccidere”
mi rispose Max.
“Lo so, ma Eric non vorrà che io lo
affronti da sola, visto come è
andata.”
“Cosa? Andarci da sola? Io vengo
con te!”
Io scossi la testa: “No! Sono stata
io a sbagliare e io devo pagarne le
conseguenze. Andrò ad ucciderlo
da sola, stasera stessa.”
“Ne sei sicura?” mi chiese
preoccupato.
“Sì” gli risposi sorridendogli.
Uscimmo dalla sua camera e
andammo
nella
palestra
ad
allenarci, io e lui soli. I nostri
maestri non potevano venire
perché il Supremo aveva chiamato
tutti gli insegnanti degli Allievi (i
ragazzi che si preparavano a
diventare veri e propri assassini
quando avrebbero compiuto diciotto
anni) e quelli dei Pre-Allievi (i
61
ragazzi che, come me e Max, si
preparavano a diventare degli
Allievi e avrebbero compiuto sedici
anni); dovevano discutere di come
andava la preparazione di questi
ragazzi. In realtà alcuni Pre-Allievi
erano già diventati degli Allievi,
perché avevano già compiuto sedici
anni: ad esempio Lewis, Ben e Matt
avevano già sedici anni, mentre
Seth
e
Chris
mancavano,
rispettivamente, due settimane per
uno e tre giorni per l‟altro. Poi
rimanevamo io e Max che
compiamo gli anni lo stesso giorno,
cioè
il
ventuno
agosto,
e
mancavano ancora due mesi esatti
perché era il ventuno giugno.
Ci allenammo fino a quando il sole
tramontò, cioè quando i nostri
maestri ebbero finito la riunione con
il Supremo.
“Ma che ci fate ancora qui?” chiese
Brett.
“Ci stavamo allenando” gli risposi.
“Fino a quest‟ora?” chiese Eric.
“Sì, avevamo bisogno di migliorarci”
rispose Max.
“D‟accordo,
ma
ora
andate.
L‟allenamento è finito” ci disse Eric.
Io e Max uscimmo dalla palestra e
ci dirigemmo alle nostre stanze
seguiti dai nostri genitori.
Merda, pensai, fino a quando non
se ne vanno io non posso
andarmene! Che cazzo vogliono
ancora?
Prima di entrare, mi girai e chiesi:
“Scusa, papà, ma che succede?
C‟è qualche problema?”
“No, volevamo solo accompagnarvi
alla porta. Non mi sembra che sia
vietato” mi rispose Eric.
“No, non è vietato”. Ma è strano,
volevo aggiungere.
Eric e Brett ci salutarono e se ne
andarono. Io e Max ci lanciammo
un‟occhiata
di
incredulità
e
sorpresa, poi entrammo in camera
sua.
62
“Non ci accompagnano nelle
nostre stanze da quando avevamo
dieci anni. È molto strano” gli feci
notare.
“Sì, è strano. Io direi di spostare
questa tua missione notturna a
un‟altra volta. Rischieresti di farti
scoprire.”
“No, e comunque non importa.
L‟unica cosa che conta è che quel
principe sia morto” risposi decisa.
“Quindi non c‟è niente che ti possa
far cambiare idea?” chiese Max,
anche se conosceva già la risposta.
“No Max. Ho preso una decisione e
non mi voglio tirare indietro.”
“E quando Ethel si mette in testa
qualcosa
è
semplicemente
impossibile farle cambiare idea.
Vero, tesoro?”
“Esatto. E adesso è ora di andare.”
“Ti amo” mi disse Max.
“Ti amo anch‟io” gli risposi e lo
baciai; infine, uscii dalla finestra e
mi addentrai nella fantastica
oscurità della notte.
(arrivederci con le prossime puntate
all‟anno scolastico 2011/2012!!!!!)
Valentina Meneghello
63
Maura Malpetti - Auto - scatto
64
Una Storia Qualunque
IV puntata (I parte)
È incredibile quanto scrivere risollevi il morale! Anzi, solo l‟idea di incontrarsi
in tutta quiete coi propri pensieri causa una felicità remota, quasi come se
andaste a trovare la/il fidanzata/o la sera stessa: il ticchettio di tastiera, il
fremito
delle
mani,
l‟accavallamento dei pensieri,
la soddisfazione non di
renderli famosi ma di averli
liberati dalle redini della
mente, impressi nella carta
come un fiammeggiante
marchio e suggellati nella
pienezza di ogni riga letta,
modificata,
cancellata
e
riletta una nuova volta.
Il tepore di quel sonno
forzato mi imprigiona in
pause interminabili, il vivere e il non-vivere ora sono in lotta dentro di me; chi
avrà il sopravvento deciderà se resterò tiepido e inerme ad aspettare la
venuta della morte o riuscirò a infrangere questa spessa mura e riprenderò
coscienza: quante sensazioni che sto perdendo! Ed è pazzesco, me ne
accorgo solo ora che il mio corpo ha perso ogni facoltà; è proprio vero che ci
accorgiamo delle enormi ricchezze che prima snobbavamo nel momento in
cui ci vengono rubate.
“Blub”! Una piccola goccia affusolata e acquitrinosa che giocava a sporgersi
da un vecchio tubo di rame mi cade sul naso. “Nooo!!! mamma di già le 7?
Ancora 5 minuti... Ronf… Zzzz” e socchiudo un occhio. Poco dopo avverto un
forte odore acidulo che sembra volermi stagnare nei polmoni;
immediatamente spalanco gli occhi e, stretto da un nodo che mi prende la
gola, il petto e il cuore, inizio a ricordare cosa mi è successo con grande
irrazionalità.
“Dove sono?” ormai sono abituato a fare questa domanda, possibile che non
abbia anche qualche risposta? “A giudicare dall‟umido, dal grigio topo del
65
cemento e dal grigio cemento dei topi non sono affatto su un‟isola tropicale!“ “Ok Andrea, andando per esclusione a questa velocità scopriremo che
l‟assassino è stato il colonnello Mustard con la rivoltella nella serra nel giro di
anni” dico tra me e me. Mi trovo in una stanza larga ma talmente bassa che
se entrasse un qualsiasi giocatore NBA dovrebbe incurvare la schiena, (ma
chi l'ha disegnata, Puffo Inventore?) talmente nuova quanto decadente e
sporca, costruita da poco e forse mai utilizzata. Alla mia destra una poltrona
in pelle nera completamente imballata in un nastro trasparente e poco più
lontano un pezzo di tela cangiante, forse una bandiera, completamente
bianco dal mio punto di vista. Sollevo gli occhi a guardare il soffitto e noto una
grande macchia nera davanti, la metto a fuoco con calma ed inizia a
prendere significato: è un murales, si legge la scritta “RISORGEREMO”, le
lettere sono così vicine che sembrano spintonarsi. “Sniff Sniff, cos'è questo
odore chimico?” Tocco quest'immensa scritta con un dito e subito lo ritraggo:
il polpastrello è anch'esso color nero di seppia, la vernice è fresca, troppo
fresca. Ed in un attimo mi astraggo da tutto, quel gesto mi riporta alla mente
tutti i ricordi: “Flora!” le mie corde vocali stridono come una chitarra mal
accordata e arrugginita .
Ricordo il freddo, la neve, la
signora e poi… gomiti ruvidi e
tenaci che mi braccavano, un
ago! C‟era del narcotico o
erano volontari dell‟Avis? Fatto
sta che in meno di un secondo
devo essere svenuto. E lei
dov‟era? Era lì con me? E ora
come sta? E perché ho in
mente C18, è un personaggio
di Dragonball! Ancora una
montagna di domande a cui non saprei dare risposta. Sono così spaventato
che devo auto-prendermi a schiaffi per riuscire a calmarmi (è stato difficile
perché all'inizio schivavo i colpi in stile Matrix).
“Ehi c‟è una finestra!” - do un‟occhiata attraverso il piccolo vetro che sembra
veramente spesso, antiproiettile... La vertigine è sotto di me, sono all'ultimo
piano. A fianco due condomini dalle ampie vetrate come una chiesa gotica,
vivacemente colorati e all‟apparenza disabitati. Eppure scorgo una tavola
imbandita, le pietanze sono sul tavolo e mangiate a metà; tizzoni semi-ardenti
nel camino dagli ultimi gravi sospiri, un orologio a forma di gatto che muove le
66
palle degli occhi a destra e sinistra con
una grottesca bocca piena di denti. Ma
nessuno è seduto, nessuno si scalda dal
gelido inverno, nessuno fa commenti sul
cattivo gusto dell‟orologio. “Questo deve
essere uno scherzo” accenno un sorriso
amaro cercando di convincermi a forza,
anche se so benissimo che non lo è affatto:
questa è la realtà.
La mia vita è sempre stata pallida,
uniforme, abitudinaria. Non sono quel tipo
di persona che va in televisione, bella e
ricca, non faccio impazzire le pagine delle
riviste di gossip e non mi sento
abbastanza coraggioso per compiere
imprese estreme.
Possibile che tutto stia capitando
veramente a me?
Preso da un senso di smarrimento,
piombo a terra come una marionetta dalle
giunture troppo snodate. Ma subito mi compaiono alla mente le parole che un
giorno mi disse una cara persona: “La Terra non è delle persone famose.
Siamo noi la vita, le persone di ogni giorno, cosiddette “normali” ma che
normali non sono, che la bellezza l‟abbiamo, ma non quella debole e
stereotipata della tv. La nostra è più profonda ed elaborata, si nota non ad
una prima occhiata, ma alla seconda, alla terza. Siamo forti!”
“Questo è quello che mi riserba la vita?” mi domando, accovacciandomi
lentamente e, facendo forza col braccio sul ginocchio, mi rialzo, fino a levarmi
in piedi - “Bene, allora accetto la sfida, vivo! Anche se con un po' di strizza,
affronto la difficoltà!”. Mi sento più audace di un Rocky ansimante in cima alle
gradinate e più intraprendente di Valerio Staffelli nel momento della consegna
del tapiro a Del Noce. “Per prima cosa devo levare le tende da qui, questo è
poco ma sicuro”.
Chissà, prenderò una microfonata e perderò qualche dente anch'io?
Matteo Lucchini
67
Con Il Passare del tempo il nostro
mondo ha sviluppato una sensibilità
diversa verso gli animali. Nelle
epoche passate gli animali venivano
usati
solo
come
fonte
di
alimentazione, come strumento di
lavoro e di locomozione. Talvolta
erano trattati con rispetto e
considerazione, ma molte altre volte
con indifferenza e crudeltà.
Oggigiorno gli animali domestici sono considerati come dei veri e propri
“bambini”, e quasi ci disperiamo per le loro malattie e la loro morte. Il fatto è
che il tempo che è passato ha permesso alle persone di pensare che anche
noi umani abbiamo una parte animale anche se siamo più sviluppati dal
punto di vista intellettivo.
Questa voglia di protezione verso gli animali ha portato ad elaborare una
Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali sulle seguenti basi: gli
animali sanno percepire e ricordare, hanno desideri e credenze, soprattutto,
come sottolineava il fondatore della filosofia utilitarista Jeremy
Bentham, ”sanno soffrire”.
Deve però passare ancora del tempo per arrivare ad una autentica
“liberazione” degli animali perché ancora oggi le bestie sono oggetto di
commerci organizzati da gente senza scrupoli.
Crudeltà inaudite vengono quotidianamente perpetrate verso gli animali,
soprusi che ormai ripugnano alla parte sempre più consistente e matura
dell'opinione pubblica.
Il fatto che il dolore degli animali, celato al
chiuso, muto e senza potere, sia rimosso dalla
nostra coscienza non ci autorizza a perpetrare
crudeltà e maltrattamenti verso di loro.
Io credo che la pietà verso gli animali si ponga,
come sostengono alcuni, in sintonia con quella
verso gli uomini, che aumenti, cioè, la
solidarietà verso i componenti della nostra
stessa specie.
Giorgia Ghirardini
68
Lorenzo Perego: Senza parole
69
Lorenzo Perego: Senza parole
70
Chi non ha mai sentito parlare di
Death Note alzi la mano!
Ok,
sarete sicuramente in pochi, e
sicuramente non seguite le serie
giapponesi in tv, perché questo è
uno dei manga/anime più famosi e
diffusi al mondo.
Farò un breve riassunto della storia,
soprattutto per quelli che ne
sentono parlare per la prima volta
(male!).
Quest‟opera è incentrata su un
“normalissimo”
studente
giapponese, Light Yagami, che
frequenta l‟università, esce con gli
amici, studia, studia e studia. La
sua quotidiana routine è però
interrotta un giorno da un oggetto
che cade dal cielo: il Death Note, o,
se preferite, il quaderno della morte,
su cui, nelle prime pagine, troviamo
scritte le regole, tra cui la prima è:
“ L’umano il cui nome verrà scritto
su questo quaderno morirà”.
Light, come avremmo fatto tutti noi,
suppongo, prova, scrivendo il nome
di
un
criminale,
e
rimane
esterrefatto scoprendo che dopo
pochi minuti la persona scelta è
deceduta.
Prova e riprova, inizia a convincersi
delle capacità del misterioso
quaderno. Qualche giorno dopo
compare Ryuk, uno shinigami (dio
della morte), che rivela a Light di
essere il proprietario del quaderno.
Il ragazzo riceve così finalmente
conferma di ciò che credeva, e
decide di ripulire l‟ingiusto mondo
71
dove vive, eliminando tutti i
malviventi dalla faccia della Terra.
Tutti questi decessi, che avvengono
per arresto cardiaco, non passano
però inosservati all‟attenzione della
polizia locale e di un misterioso
investigatore, Elle, che promette
alle forze dell‟ordine di riuscire a
scovare l‟assassino, denominato
Kira (assassino in giapponese ndr),
e assicurarlo alla giustizia.
Light, però, non si lascia facilmente
sconfiggere, e tiene fronte al
capace
avversario,
il
quale,
nonostante lui non si sia mai
dichiarato come Kira, riesce a
scovare dove abita, e addirittura
v‟installa delle telecamere nascoste
e, per una settimana, insieme al
padre di Light, che guarda caso è il
capo della polizia, monitora il
giovane, ma senza risultati, perché
le uccisioni continuano.
Così inizia la serie di sfide che i due
protagonisti del manga si rivolgono
a vicenda, e nessuno dei due ha
intenzione di cedere.
Dal manga (fumetto) è stato
derivato l‟anime (cartone animato)
trasmesso in molti paesi del mondo,
e in Italia su MTV in seconda serata.
Per chiunque fosse interessato e
volesse guardare magari le prime
puntate o addirittura l‟intero anime,
su Youtube ci sono canali dedicati
72
con l‟intera serie, oppure
basta scrivere “Death note
ITA ep. X (dove x sta per il
numero
di
puntata)”
e
guardarsi le puntate divise in
due parti.
Anche il fumetto è reperibile
su internet, ma vi consiglio di
comprarlo in una fumetteria: è
sempre bello avere la propria
copia personale, da portare in
giro e magari leggere in bus o
quando si ha un attimo di pausa.
Dall‟anime, invece, sono stati tratti
tre film live action; i primi due sono
incentrati sulla prima e sulla
seconda serie di Death Note,
mente il terzo è incentrato su Elle, e
sulla sua vita dopo la …. (bisogna
prima guardare i precedenti film per
saperlo!). Purtroppo per alcuni, i
film sono disponibili solo in lingua
originale sottotitolati in italiano: c‟è
chi trova insopportabile questa
forma, ma, personalmente, a me
piace molto.
All‟inizio è molto bizzarro adattarsi
al modo di parlare e a come i
giapponesi esprimono le emozioni
attraverso la loro lingua, però è
bello sentire come dialogano i
protagonisti in lingua originale, e
non fa mai male imparare qualche
parolina in giapponese. Non si sa
mai, magari un giorno, come nei
miei sogni più grandi, potreste
andare a vivere in Giappone!
Sara Abdelkamel
73
RECENSIONE DEL FILM LIMITLESS
Un film di :Neil Burger.
Con :Bradley Cooper, Robert De Niro, Abbie Cornish, Anna Friel, Andrew
Howard.
Genere:Thriller
Anno: 2011-USA
Sceneggiatura: Leslie Dixon
Eddie Morra, un quarantenne
trasandato e squattrinato, si trova in
difficoltà economica e causa dei
suoi numerosi fallimenti nel mondo
del lavoro, la fidanzata decide di
lasciarlo.
Eddie inizia a dedicarsi alla scrittura
e ottiene un contratto per il suo
romanzo da una casa editrice.
L‟aspirante autore non riesce però
a trovare l‟ispirazione e sembra
avere un classico „‟blocco dello
scrittore‟‟.
Un giorno incontra per caso
Vernon, il fratello della ex moglie
nonché ex-spacciatore, che, venuto
a conoscenza dei problemi, gli offre
un farmaco in via di licenza, l‟NZT,
in grado di aumentare le capacità
dei recettori neuronali ed attivare
tutte le aree del cervello.
Preso dalla disperazione Eddie
decide di prendere una pillola ed ha
subito modo di constatare come
essa sia miracolosa. In pochi
secondi
recupera
la
propria
autostima, tutte le informazione e i
ricordi sepolti nel suo cervello
sembrano riemergere e essere
rielaborati in nuovi pensieri, tutto gli
appare più facile e chiaro.
Una volta svanito l‟effetto, torna da
Vernon per farsi dare altre pillole,
ma lo trova morto sul divano, e
capisce ciò che gli assassini
stavano cercando: le pastiglie di
74
NZT, e riesce a trovarle prima
dell‟arrivo della polizia. Le pillole
come
una
droga
creano
dipendenza, ma se si smette subito
si muore.
Eddie inizierà così una nuova vita
piena di successi in campo
economico e politico, grazie alle
abilità
fornitegli
dall‟NZT.
Contemporaneamente dovrà fare i
conti con loschi individui che lo
inseguono per ottenere le sue
pillole e che metteranno in pericolo
la sua vita e quella della fidanzata,
tornata da lui dopo i successi nel
mondo del lavoro.
Neil Burger, conosciuto per aver
scritto e diretto il fortunato “The
Illusionist” (2006), riesce a restituire
i vari stati d‟animo del protagonista,
grazie alle inquadrature e agli effetti
visivi diversi per i due stati mentali
di Eddie: quando Eddie è sotto
l‟effetto della droga, l‟effetto visivo è
molto patinato, i colori sono molto
accesi e brillanti, per sottolineare la
sensazione di lucidità mentale.
Quando Eddie è “normale”, invece,
i colori sono spenti e freddi, come
per sottolineare il suo senso di
insoddisfazione verso la vita.
Il film anche se ha un ritmo lento
presenta una trama interessante e
piacevole, che mette in evidenza
alcuni temi come la dipendenza da
certe sostanze. Esso ci invita a
riflettere su cosa oggi l‟uomo è
disposto a fare per ottenere fama e
successo, se ci sono ancora dei
limiti morali o ,come ci dice il titolo,
se ormai non c‟è più un limite a
nulla.
Beatrice Bocchi
75
Sport
76
Un grande aprile sportivo al Martelli
Mantova è stata protaginista in
aprile di due grandi eventi
sportivi: l‟amichevole under 20
Italia-Spagna e la Paritita del
Cuore
Nazionale
CantantiMantova All Stars, entrambe
svoltesi allo stadio Martelli.
Italia-Spagna è stata giocata il 20
aprile; l‟ingresso era gratuito e vi
ha partecipato un discreto
numero di persone, la maggior parte bambini. La partita, che è stata
trasmessa in diretta televisiva su Raisport 1, ha visto tra i protagonisti gli
italiani Dumitru del Napoli e Zigoni (ex Milan, ora del Frosinone). Il match ha
visto un dominio italiano nel primo tempo, durante il quale il numero 10 De
Luca ha colpito la traversa, e all‟inizio del secondo tempo, quando l‟Italia è
andata in goal ma in fuorigioco; poi però al minuto 84 ci ha pensato lo
spagnolo Tello a segnare per le Furie Rosse e a far vincere la partita alla
Spagna per 1-0.
La Paritita del Cuore Nazionale Cantanti - Mantova All Stars si è giocata a
scopo benefico il 25 aprile sempre al Martelli. Tra i cantanti presenti cito
Enrico Ruggeri, Neri Marcorè, Paolo Meneguzzi e i Sonohra. Ospite
d‟eccezione il portiere della Juve e campione del mondo Gianluigi Buffon,
presidente dell‟associazione SOS Villaggi dei bambini Italia.
Mantova All Stars ha visto schierati,
tra gli altri, il sindaco Nicola Sodano,
Ciccio Graziani, Manuel Spinale e
Mirko Bellodi.
Il match, vivace e divertente, si è
concluso con la vittoria della
Nazionale Cantanti per 9-7.
Purtroppo il pubblico non è stato
numerosissimo. Comunque si sono
raccolti più di 40 000 euro, che sono
andati all‟associazione di Buffon, che aiuta i bambini senza una famiglia.
Riccardo Bruno
77
Il grande Torino: una
squadra per sempre!
4 maggio 1949 ore 17:03: durante
quel pomeriggio nebbioso e
piovoso, un enorme boato tuonò
nelle orecchie dei cittadini di Torino.
Resti dell‟aereo precipitato.
Tre giorni prima, la squadra del
Grande Torino aveva preso il volo
per Lisbona per disputare, il 3
maggio, un‟amichevole contro il
Benfica.
La mattina del 4 maggio i campioni
decollarono per il ritorno e fecero
scalo a Barcellona per rifornire
l‟aereo, sfruttando l‟occasione per
pranzare con la squadra del Milan
che era diretta a Madrid.
Dopo pranzo ripresero le vie del
cielo verso Torino e l‟aereo rimase
in contatto radio con la torre di
controllo per tutto il viaggio fino a
quando,
a
pochi
minuti
dall‟atterraggio, nessuno rispose
più.
Il Fiat G 212 del Grande Torino si
era infatti schiantato contro il colle
della Basilica di Superga.
Tante sono le ipotesi riguardanti la
dinamica della disgrazia, fatto sta
che le condizioni meteorologiche
erano estremamente sfavorevoli;
molto probabile è l‟errore umano,
anche se qualcuno vide nei resti del
velivolo che l‟altimetro era bloccato
a 2000 metri.
Non sono serviti nemmeno i primi soccorsi, non è
rimasto nulla.
Non ci fu nessun superstite,
morirono tutti. Tra le 31 vittime, i cui
nomi vengono letti ogni 4 maggio
dal capitano della Squadra granata
durante la celebrazione in loro
78
memoria, ci furono i 18 giocatori, lo
staff tecnico, alcuni dirigenti, i
membri dell‟equipaggio e alcuni
giornalisti.
Stemma dell‟epoca
Formazione Titolare 1947/1948
Il Grande Torino era la squadra più
forte in Italia e tra le migliori nel
mondo; per confermarlo basta
osservare alcuni dati: detiene
insieme a Juventus e Inter il record
di 5 scudetti consecutivi, ha stabilito
il record di 10 giocatori titolari nella
nazionale italiana, ha vinto la partita
con il maggior numero di gol di
scarto della Serie A (TorinoAlessandria 10-0 nel 1948), e ha il
massimo numero di gol segnati in
un campionato (125 nel 1947/1948).
Ma, come viene ricordato all‟inizio
della fiction RAI dedicata al Grande
Torino, non si tratta solo di numeri
e statistiche, ma di amici, di un
bellissimo ambiente dove i giocatori
professionisti erano di esempio per
i più giovani, i quali, prima che
come calciatori, dovevano crescere
come uomini.
Tutto questo, il cuore, era alla base
della loro “invincibilità”!
Mazzola, Loik e Ballarin con la maglia della
Nazionale
Giuseppe Fiorello nel ruolo del Capitano Valentino
Mazzola ne “Il Grande Torino” Rai fiction in 2
puntate
Gli anziani raccontano di un tifoso
che quando le cose in campo non
andavano per il verso giusto
79
suonava la sua tromba, dando la
carica al Toro, che la maggior parte
delle volte riusciva a ribaltare la
partita
(questa
tromba
è
l‟argomento centrale del film “Ora e
per sempre” del 2004).
La “magia” del Filadelfia, il mitico
stadio del Grande Torino, ribolle
ancora oggi nei cuori dei tifosi
granata, i quali da una dozzina di
anni a questa parte stanno
cercando di farlo ricostruire dopo
un inopportuno abbattimento. Già
dagli anni ‟70 esso era inutilizzato
ma rappresenta il Cuore Toro, e i
tifosi sognano i tempi d‟oro.
Il Filadelfia (campo del Grande Torino) dopo un
bombardamento nella seconda guerra mondiale
L‟Italia in quegli anni, appena dopo
una guerra perduta, aveva poca
credibilità internazionale e furono le
gesta dei nostri campioni sportivi a
rimetterci all‟onore del mondo, a
darci una speranza per ripartire:
Bartali e Coppi sulle due ruote, le
Ferrari sulle piste, il Grande Torino
sui campi da calcio.
Mazzola con il figlio.
Nicola Latella
___________________________________________
Una promessa che è
ormai una realtà:
Kevin-Prince Boateng
Boateng è nato a Berlino il 6 marzo
1987. Quindi, anche se a guardarlo
sembra una contraddizione, è un
calciatore
tedesco
naturalizzato
80
ghanese. Attualmente è centrocampista del Milan e della Nazionale ghanese.
Il fratello consanguineo Jérôme gioca invece nella Nazionale tedesca.
Il ragazzo riesce a coniugare un fisico prorompente con una buona tecnica
individuale accompagnata dalla predisposizione per la giocata ad effetto in
grado di stupire la platea; del resto Boateng ha dichiarato di ammirare Pelé e
Rivaldo per la capacità di entusiasmare il pubblico con i loro virtuosismi. Col
progredire della sua carriera Boateng ha
sviluppato anche una propensione al
sacrificio che gli permette di coniugare
quantità e qualità.
E‟ cresciuto calcisticamente nell'Hertha
Berlino, nelle cui giovanili è arrivato nel
1994, all'età di 7 anni. Grazie alle sue
ottime prestazioni, il 31 luglio 2007 è
stato acquistato dal Tottenham per una
cifra vicina ai 5,4 milioni di sterline. Con
gli Spurs ha esordito in Premier League
il
3
novembre
2007,
ma
successivamente,
con
l'arrivo
dell'allenatore spagnolo Juande Ramos,
Boateng è stato poco impiegato e
relegato nella squadra riserve. Dato il poco spazio trovato in prima squadra,
nel gennaio 2009 Boateng ha deciso di ritornare in Germania, accettando un
prestito semestrale al Borussia Dortmund, con il quale ha esordito il 28
gennaio 2009 in Coppa di Germania contro il Werder Brema. Ritornato al
Tottenham allo scadere del prestito, ha disputato una partita in Football
League Cup contro il Doncaster prima di essere ceduto a titolo definitivo al
Portsmouth per 4 milioni di sterline. Con il Portsmouth ha raggiunto la finale
di FA Cup, persa il 15 maggio 2010 contro il Chelsea. Il 14 agosto 2010 è
stato acquistato a titolo definitivo dal Genoa, che quattro giorni più tardi lo ha
ceduto al Milan. Inizialmente era stato annunciato il suo trasferimento in
prestito con diritto di riscatto dell'intero cartellino, ma il successivo 23 agosto
è stato depositato presso la Lega Serie A l'accordo di compartecipazione tra
la società ligure e quella milanese. Infine il 7 aprile 2011 Galliani ha
comunicato di aver trovato un accordo con il presidente del Genoa per 7
milioni di Euro per assicurarsi in toto il giovane talento ghanese.
Alessandro Guariglia
81
Curiosità Enigmistica
Divertimento
82
Poesie di mattinate uggiose
Di Isaac Adu
Incomprensioni
Mi parli. Ascolto
quanto mi dici
ma non colgo
il senso.
Mi chiedi hai capito?
Tristezza
Scrivo melanconiche
parole
qui
in una valle di lacrime.
Campanella
Drin...
Rumoreggiano le
catacombe,
si destano i morti,
ritornano dall'Ade
con un impeto di vitalità
Pietà
E' un sentimento,
una richiesta
che ho nella testa
un lamento
che volgo a te.
L'ora è finita
si leggono espressioni
di gioia, rallegramenti
il più veloce si alza
zaino in spalla.
Il professore: l'ora non è
finita!
Una poesia
Una voce, nella
desolazione
della mia anima,
orfana del sorriso
e della gioia, parla.
Perché Ridevi?
Perché vedevo
facce morte,
cuori lacerati,
occhi lucidi
che imploravano
pietà.
Sento parole, frecce
scagliate, come
una mitraglia che spara
sulla mia vita.
Stanco, muto, scrivo.
Una poesia.
Per rallegrarmi.
Russo
Vago nel profondo
della mia anima
alla ricerca
di un non so che.
Perché ridevi?
Perché udivo
un silenzio assordante
di laceranti urla.
Tre
3 ore d'info
O è solo che
dormo nella tua ora?
Ridevo perché tutto
questo
era alla prima ora.
Capisco
perché nacqui
piangendo.
83
Zoologi x Caso
Alla ricerca degli esseri viventi più strambi e meno conosciuti del nostro
pianeta!
L‟Axolotl
L‟ Ambystoma mexicanum (o più comunemente
axolotl) appartiene ad una rara specie di
salamandre che popolano le acque del lago di
Xochimilco, nei pressi di Città del Messico. La fitta
vegetazione e l‟acqua corrente e ben ossigenata
creano l‟habitat ideale per questo piccolo anfibio.
L‟Axolotl può arrivare fino ad una lunghezza di 2530 centimetri, presentando un corpo tozzo e due o
quattro particolarissimi ciuffi branchiali ai lati del
capo. Questo animaletto è prevalentemente
notturno e, anche se non si direbbe, molto vorace:
si nutre infatti di ogni forma di vita della portata
della sua bocca, dai pesciolini ai piccoli crostacei,
dai molluschi alle alghe.
L‟Axolotl, al contrario di ogni alchimista, ha trovato il
segreto dell‟eterna giovinezza: se le condizioni
ambientali lo consentono questo anfibio può decidere di
rimanere nello stadio larvale (come nella foto in alto) e
posticipare la metamorfosi. Inoltre, cosa non meno
importante, è in grado di rigenerare completamente parti
del corpo ferite o totalmente asportate. A causa
dell‟inquinamento via via crescente dell‟acqua del lago,
questa specie è catalogata come a rischio di estinzione.
84
Il Kiwi
I kiwi o atterigi sono un genere di
uccelli tipici della Nuova Zelanda e ne
sono anche il simbolo nazionale. Il
nome scientifico proviene dal greco e
significa “privo di ali”. Il peso di questo
timido e goffo pennuto va da 1 a 3-5
kg, per una lunghezza compresa fra i
35 e i 65 cm. Anche se l‟ambiente
ideale sarebbe la foresta pluviale, lo si
può trovare anche nelle foreste
subtropicali o temperate, ma anche
nelle praterie e nelle macchie fra gli arbusti. Prevalentemente notturno, senza
coda e incapace di volare, il Kiwi con il suo lungo becco sottile si nutre di
bacche che trova in mezzo ai cespugli e insetti o lombrichi che trova nel
terreno. Essendo incapaci di spiccare il volo, i kiwi costruiscono la propria
tana sotto terra, creando il nido dentro ad una “stanzetta” scavata magari
sotto le radici di un albero, e passano molto tempo a costruire cunicoli dove
rifugiarsi durante l'inverno.
I kiwi sono solitamente monogami, infatti alla loro prima riproduzione
scelgono il compagno o la compagna con cui rimarranno per tutta la vita. Al
contrario della maggior parte dei volatili, inoltre, vivono davvero a lungo,
raggiungendo addirittura i 20-30 anni e oltre.
di Valentina Monteleone e Nicolò Gavioli
85
Quattro salti
IN BOCCA!
Magari nella vostra dispensa avete coleotteri cicciottelli… o lombrichi freschi
d'avanzo? Un vero peccato buttare simili bontà... Insetti! Eccola l'ultima vera
frontiera del gusto! Occidentale si intende…
Perché in Africa e Asia
li
apprezzano
da
tempo e sono ormai
diventati
piatti
nazionali,
come
il
masonja nel Botswana
(a base di vermi
mopane), le "formiche
culone"
colombiane,
che
pare
abbiano
proprietà afrodisiache,
o
l'apprezzatissimo
caviale con uova di formica che si assaggia a Bangkok.
In Sud Africa sono particolarmente apprezzati gli involtini di bruco, che lì
chiamano "Chenilles en papilotte", le termiti fritte dette "Tshuku" e le larve di
scarabeo tostate o "Xi fu fu nu nu", mentre nello Sri Lanka si preferiscono
quelle di falena. In Botswana, Kenya, Malawi, Mozambico, Tanzania, Zambia
e Zimbabwe le cavallette fritte sono offerte ai turisti come "fauna snack".
«Uno scarafaggetto tostato o un soffice ragno presenta una parte esterna
molto ben croccante e un interno dalla consistenza d'un sufflè che non può
ritenersi in nessun modo sgradevole al
palato» assicurava l'antropologo W.S.
Bristowe nel secolo scorso. Certo si
possono mangiare anche al naturale,
ma con poca fatica in più si possono
gustare locuste al cioccolato, sugo al
pomodoro con vermicelli tenebrion in
zuppa o un sauté di coleotteri. Un
classico pare!
Le ricette non mancano, basta armarsi
86
di pazienza perché sono in
inglese: cavallette ricoperte al
cioccolato, grilli fritti al curry su un
letto di riso, vermi fritti con riso,
crostini al formaggio con grilli
canditi; mentre molte altre si
possono trovare anche su libri in
italiano.
E‟ interessante inoltre pensare
che un etto di insetti contiene 121
calorie, 12.9 gr di proteine, 5.5 gr
di grassi, 5.1 gr di carboidrati, 75.8 mg di calcio, 185.3 mg di fosforo e 9.5 mg
di ferro, dicono i nutrizionisti appassionati del genere.
Gli estimatori non mancano: secondo l'associazione "Traffic" in Botswana,
Kenya, Malawi, Mozambico, Tanzania, Zambia e Zimbabwe la principale
attività illegale è rappresentata dal commercio di carne selvatica per scopi
alimentari, di cui il 41,7% “carne” di insetti. Tutti acquistabili online, dai vermi
ai coleotteri (oltre naturalmente alla carne di coccodrillo e a quella di zebra).
Comunque per assaggiare qualcosa di insolito non bisogna necessariamente
sgranocchiare scorpioni o locuste: tra i piatti della cucina cinese di Shangai si
possono trovare cervello di maiale, lingue di anatra e serpenti mentre in
Thailandia non mancano gli
estimatori di ratti.
E pure l'Italia non è da meno: tra i
cibi strani del mondo raccolti nel
newsgroup "Alt. recipies" c'è chi
non ha mancato di citare i ricci di
mare, il formaggio sardo coi vermi,
il cibreo (un piatto tipico fiorentino
fatto con fagioli, fegatini di pollo e
creste di gallo), il gorgonzola e
perfino Cynar e Campari (!!!)
Enrica Bombana
87
Leggi pazze: siamo sotto assedio!
Il vostro cacciatore di curiosità, insoddisfatto della compilation di assurdità
precedentemente pubblicata, ha fatto una seconda ricerca e, guardate cos'ha
trovato ruzzolando su e giù per la rete... Buon divertimento!!!
A Linden, Alabama, un‟ordinanza
stabilisce che tutte le donne di
“incerta moralità‟” debbano lasciare
le strade dopo le 9 p.m.
A Cottonwood, Arizona, e‟ proibito
fare l‟amore all‟interno di un‟auto
con uno pneumatico sgonfio. Per
coloro che vengono sorpresi a fare
l‟amore sul sedile anteriore di una
macchina parcheggiata con le
gomme a terra e‟ prevista una
multa di 25 dollari; se invece la
coppia amoreggiava sul sedile
posteriore, e l‟auto con le gomme
sgonfie era in movimento, la multa
viene portata a 50 dollari. la
seconda volta che si viene sorpresi
in queste circostanze la multa
diventa di 100 dollari, e di 150 dalla
terza in poi.
Sempre in Arizona, e più
precisamente a Glendale, e‟ illegale
usare un‟automobile come traino.
La legislazione dell'Arkansas ha
emanato una legge per la quale a
Little Rock, il Fiume Arkansas non
puo‟ oltrepassare il ponte di Main
Street.
A San Francisco, California, e‟
illegale battere un tappeto di fronte
alla vostra casa.
Nel Colorado e‟ illegale maltrattare
i ratti.
Ad Hartford, Connetticut, è illegale
piantare un albero nella strada,
inoltre
non
e‟
permesso
attraversare
una
strada
cammminando sulle mani.
Nel Delaware, qualsiasi persona di
buona moralita‟ puo‟ avere e gestire
88
una pista di bowling. Tuttavia, non
sono permesse scommesse.
Florida: a Sarasota, e‟ illegale
cantare in un luogo pubblico mentre
si indossa un costume da bagno.
A Kennesaw, in Georgia, la legge
considera
illegale
per
ogni
proprietario di casa non possedere
una pistola, a meno che sia un
criminale convinto, un obiettore di
coscienza o un invalido.
Era legge nelle Hawaii che i
bambini obbedissero a tutti gli
ordini “legali e morali” dei loro
genitori e due gemelli non possono
lavorare per la stessa azienda.
In Idaho, ai nativi americani,
durante le loro cerimonie religiose,
e‟ permesso l‟uso della pianta
allucinogena del peyote.
A Oblong, Illinois, una legge rende
criminale fare l‟amore mentre
pescate o cacciate nel giorno del
vostro matrimonio.
Indiana: è proibito farsi il bagno
durante l‟inverno.
Ad Ottumwa, Iowa, “è illegale per
qualsiasi maschio, all‟interno dei
confini cittadini, fare l‟occhiolino a
qualsiasi donna alla quale si è
sconosciuti”.
Una legge dello stato del Kansas
richiede che i pedoni attraversino le
autostrade di notte indossando
strisce catarifrangenti.
A Danville, Kentucky e‟ illegale
gettare acqua sporca o di
risciacquatura di piatti nella strada.
Nella Louisiana mordere qualcuno
coi propri denti naturali è un
“semplice assalto”, mentre mordere
qualcuno coi denti falsi è “assalto
aggravato”.
In Maine e‟ illegale per prendere
aragoste con le mani nude.
A Baltimore, Maryland, e‟ illegale
rendere impraticabile il marciapiede
con una scatola, ma l‟infrazione
comporta solo una multa di $1.
Lo stato del Massachusetts
richiede che le persone abbiano
una licenza prima che sia loro
permesso di entrare in una fogna.
Una legge del Michigan sancisce
che se qualsiasi uomo bacia sua
moglie di domenica, i peccatori
saranno puniti a discrezione della
corte.
Nel Minnesota, il modulo per le
tasse e‟ piuttosto completo. Alcuni
direbbero anche troppo: e‟ anche
chiesta la vostra data di morte!
In Mississippi è illegale insegnare
ad altri il significato di "poligamia".
A Kansas City, Missouri, ai minori
non e‟ permesso acquistare pistole
a capsule; d‟altra parte, possono
89
acquistare liberamente fucili da
caccia.
Nel Montana, e‟ scorretto per una
moglie aprire la posta del marito.
Ad Omaha, nel Nebraska, se un
bambino rutta durante un servizio di
chiesa, i suoi genitori possono
essere arrestati.
Nel Nevada e‟ illegale avere una
“casa malfamata” nel raggio di 400
yards (circa 365 metri) da una
chiesa o scuola.
Nel New Hampshire è fatto obbligo
ad un automobilista con intenzioni
criminali di fermarsi ai confini della
città e telefonare al capo della
polizia per avvertirlo che sta
entrando in città.
A Liberty Corner, New Jersey, se
una coppia che fa l‟amore in
automobile urta accidentalmente il
clacson durante il suo atto
lussurioso, può essere condannata
fino ad un anno di carcere.
Nel New Mexico è severamente
vietato alle donne mostrarsi non
depilate in pubblico (incluse le
gambe ed il volto).
A New York City, e‟ illegale
sbattere una scopa impolverata
fuori dalla finestra inoltre dovete
avere un permesso per trasportare
bevande gassate.
Nel North Carolina, ad Asheville, e‟
illegale starnutire nelle strade
cittadine.
North Dakota: birra e ciambelle
salate non possono essere servite
contemporaneamente in qualsiasi
bar o ristorante.
A Paulding, Ohio, un poliziotto puo‟
mordere un cane per calmarlo.
Alle donne dell'Oklahoma è vietato
farsi i capelli senza essere
autorizzate dallo Stato.
A Salem, Oregon, è illegale per i
gestori di locali che presentano
90
danzatrici nude essere a meno di
due piedi dalle ballerine.
In Pennsylvania nessun uomo puo‟
acquistare
alcolici
senza
il
permesso scritto di sua moglie e
inoltre è illegale avere oltre 16
donne che abitano insieme in una
casa perché ciò costituisce un
bordello… Per contro, fino a 120
uomini possono vivere
insieme
senza
infrangere la legge.
In South Carolina, USA
devi
essere
maggiorenne per poter
giocare a flipper.
È illegale fare sesso sul
pavimento tra i due letti
e tutti gli alberghi
devono predisporre letti
gemelli
separati
da
almeno due piedi: tutto
ciò in South Dakota.
A Memphis, Tennessee, e‟ illegale
per una donna guidare una
macchina a meno che sia
preceduta da un uomo in marcia o
in cammino che sventoli una
bandiera rossa per avvertire i
pedoni e gli automobilisti che si
avvicinano.
A Mesquite, Texas, per i giovincelli
è ancora contro i regolamenti avere
tagli di capelli che siano spaventosi
o insoliti.
Utah: nessuna donna può fare
sesso con un uomo mentre corre in
ambulanza all‟interno dei confini di
Tremont.
Nel Vermont, e‟ illegale per i
vagabondi procurarsi cibo con la
forza. Apparentemente, se avete un
buon lavoro ed una stabile dimora,
è OK. procurarsi cibo con la forza.
A Christianburg, Virginia, e‟ illegale
imitare un fischietto della polizia.
Nello stato di Washington e‟
illegale
prendere
un
pesce
scagliandogli contro una pietra.
West Virginia: a Nicholas County,
a nessun membro del clero durante
la funzione religiosa e‟ permesso
raccontare barzellette o storie
umoristiche dal pulpito.
Nel
Wisconsin,
e‟
illegale tagliare i capelli a
una donna o baciarla in
treno.
A Newcaste, Wyoming,
un‟ordinanza proibisce
specificamente le alle
coppie di fare sesso
mentre stanno in piedi
dentro
una
cella
frigorifera di un negozio!
Et
voilà!
Dopo
questa
compilation di pazzie statunitensi
ecco cosa propone il resto della
“mondo civile”!!!
In Grecia la guerra di Troia non è
ancora ufficialmente finita.
In Svezia è legale essere una
prostituta a patto di non provocare
godimento ai clienti.
In Cina le coppie non possono
avere più di un figlio.
91
In Giappone è severamente vietato
importare foto che ritraggono
genitali maschili.
In Paraguay è legale duellare, a
patto che entrambe le parti siano
registrate come donatori di sangue.
In Norvegia è proibito sterilizzare
cani e gatti di sesso femminile.
In Olanda nei coffee shop si
possono fumare erba e hashish ma
è severamente proibito fumare
tabacco.
In Irlanda, per legge, se un
Leprechaun, folletto locale, bussa
alla tua porta devi condividere con
lui la tua cena
In Russia è illegale pronunciare
In Korea si incorre in sanzioni se si
mangiano gatti randagi.
In Turchia chi ruba olive non
mature rischia due anni di carcere;
inoltre non si può amoreggiare con
la moglie dei vicini, con i suoi figli,
la sua servitù e i suoi animali
qualsiasi frase che contenga più di
quattro parole in inglese.
In Belgio è perfettamente legale
lanciare cavoletti di Bruxelles
contro i turisti.
domestici.
In Israele è proibito allevare maiali.
Se ti scoprono sarai costretto ad
uccidere tu stesso l'animale.
In Arabia Saudita se trovi petrolio
nel tuo giardino devi riferirlo allo
stato prima di scavare una buca più
profonda di 1500 metri.
Matteo Diani
92
Nel mondo ci sono molte stranezze, ma anche molti fatti interessanti.
Per esempio lo sapevi che ….
Oltre 7 milioni di auto vengono demolite ogni
anno negli USA
12.000 specie animali sono ora
classificate come specie in via di
estinzione
30 Kg di inquinanti vengono
assorbiti da un albero in un anno
Il 70% delle angurie crescono in Cina
93
a)
Più del 20% dell‟ossigeno
del mondo è prodotto in
Amazzonia.
Ogni giorno per sbaglio 12
bambini appena nati non sono
dati ai veri genitori
Questa è
UNA PERSONA
UN PO’
CONTORTA.
94
E se l’asse si sposta??
Che cos’è successo?
Il terremoto in Giappone, oltre
al pericolo nucleare e alla
distruzione di migliaia di vite e
di miliardi di beni, ha portato
con sé anche lo spostamento
dell‟asse terrestre di 10 cm. Ma
ciò
che
cosa
significa?
Lasciando da parte la teoria
della Fine del Mondo, gli
scienziati spiegano che lo
spostamento avviene senza che per questo si modifichi l‟inclinazione di 23°27‟
che permette il ciclo delle stagioni. È come se una ballerina facesse le
piroette con una pietra in mano e abbassasse e alzasse questo braccio, la
piroetta rimarrebbe tale e quale, ma il punto di equilibrio sarebbe diverso,
risulterebbe una figura differente, e questo è ciò che accade quando un
terremoto provoca la traslazione dell‟asse.
Non è la prima volta
Lo
spostamento
dell‟asse
dovuto
al
terremoto
in
Giappone non è stato una
novità, perché altri disastri
avevano
portato
queste
conseguenze; ad esempio il
terremoto in Cile del 27
febbraio 2010 lo ha spostato di
8 cm, ed ha accorciato la
giornata di 1,26 microsecondi,
mentre il terremoto nell‟Oceano Indiano del 26 dicembre 2004 lo ha spostato
di 6 centimetri. Si calcola che solo negli ultimi 50 anni l‟asse si sia spostato di
circa 30 cm.
95
È’ davvero iniziata la fine del mondo?
La
spiegazione
di
questi
avvenimenti sarebbe da cercarsi
nella teoria del 21 dicembre
2012… Ma vediamo cosa
dovrebbe succedere, ahinoi, il
prossimo anno… La data non è
casuale ma è la coincidenza di
più avvenimenti:
1. Il vulcano di Yellowstone, negli
USA, erutterà nuovamente;
2. Il 20 dicembre si concluderà il Baktun (un ciclo del calendario Maya che
dura 400 anni);
3. Il 21 dicembre sarà il solstizio d‟inverno e la Terra sarà al centro della via
Lattea (succede ogni 26.000
anni);
4. Il Polo Nord ed il Polo Sud
potrebbero invertirsi;
5. Ci saranno tempeste solari
che potranno paralizzare la
società;
6. Un pianeta sconosciuto si
scontrerà con la Terra;
7. Il sistema solare entrerà in
una nube spaziale.
Certo, sarebbe il colmo che si
avverassero tutte queste cose,
in parte incluse nelle profezie
di una popolazione estintasi
centinaia di anni fa.
Per i nostri esperti supertecnologici sarebbe un brutto colpo…
E anche per noi!
Alice Girelli
96
Lo sapevate che...?
Talete (640-546 a.C.), noto come
uno dei sette saggi dell'antica
Grecia, chiamato "il padre del
ragionamento
deduttivo",
matematico (introdusse in Grecia lo
studio della Geometria), filosofo e
astronomo, predisse esattamente
l'eclisse solare del 585 a.C. e stupì
gli egiziani calcolando l'altezza
della Grande Piramide basandosi
sulle ombre e sui triangoli simili.
In Scozia, quando inventarono un
nuovo gioco solo per uomini, lo
chiamarono
"Gentlemen
Only
Ladies Forbidden" da cui, più
semplicemente, G.O.L.F.
Circa 4.000 anni fa, in Babilonia,
c'era l'usanza per cui, per un intero
mese dopo il matrimonio, il padre
della sposa forniva al genero tutto
l'idromele che egli riusciva a bere.
Essendo l'idromele una bevanda
ricavata dal miele ed essendo a
quei tempi il calendario basato sulle
fasi lunari, quel periodo fu
denominato mese di miele o "luna
di miele".
Per legge, le strade interstatali degli
Stati Uniti hanno almeno un miglio
rettilineo ogni 5. Questi rettilinei
possono essere utili come piste di
97
atterraggio in casi di emergenza o
in guerra.
Come le impronte digitali, l'impronta
della lingua è diversa per ogni
uomo.
Negli Stati Uniti ogni giorno
vengono stampati più soldi per il
gioco del Monopoli che per la
Tesoreria.
Il cuore di un gamberetto è nella
testa.
I giubbotti antiproiettili, le uscite
antincendio, i tergicristallo e le
stampanti laser hanno una cosa in
comune: sono stati tutti inventati da
donne
I genitori più giovani di tutti i tempi,
età 8 e 9 anni, vissero in Cina nel
1910.
La prima coppia mostrata a letto
insieme in TV fu quella di Fred e
Wilma Flintstone.
Mangiare gli spinaci rende più forti.
Questo tipo di verdura contiene
infatti
nitrato
inorganico
che
potenzia le fibre muscolari. I
ricercatori hanno coinvolto alcuni
volontari che hanno consumato
circa 300 grammi di spinaci al
giorno per tre giorni e che si sono
impegnati in un allenamento con la
cyclette, registrando una maggiore
efficienza muscolare con minor
dispendio di ossigeno.
Tommaso Ferro
98
IL RACCONTO DEL SERVO E DELLA MORTE
C‟era una volta, nella città di Bagdad, il
giovane servitore di un ricco mercante.
Un giorno, di prima mattina, il servo se
ne andò al mercato per fare la spesa.
Ma quella mattina non fu come le altre,
perché quella mattina il servo vide la
Morte, e perché la Morte gli fece un
cenno.
Terrorizzato, il servo tornò a casa dal
mercante.
“Padrone,” gli disse, “dammi il cavallo
più veloce che hai. Stanotte voglio
essere il più distante possibile da
Bagdad. Stanotte voglio trovarmi nella remota città di Ispahàn.”
“Ma perché vuoi fuggire?”
“Perché al mercato ho visto la Morte, e mi ha fatto un cenno di minaccia.”
Il mercante ebbe pietà di lui e gli diede il cavallo, e il servo partì con la
speranza di arrivare a Ispahàn prima di notte.
La sera, il mercante stesso andò al mercato e, com‟era successo prima al
servo, vide anche lui la Morte.
“Morte,” le disse, avvicinandolesi, “perché hai fatto un cenno di minaccia al
mio servo?”
“Un cenno di minaccia?” rispose la Morte. “No, non era un cenno di minaccia,
ma di stupore. Ero sorpresa di vederlo qui, così lontano da Ispahàn, perché è
a Ispahàn che stanotte devo portarmi via il tuo servo.
99
ENIGMI
Il ponte della morte
Un giovane esploratore vaga per una
foresta, e giunge ad un ponte
sorvegliato
da
un
grosso
energumeno armato di ascia.
Il
guardiano
dice
"Se
vuoi
attraversare il ponte devi pronunciare
una frase. Se io penso che la frase
sia vera ti strangolerò a morte, se
penso che sia falsa ti decapiterò".
Dopo qualche istante il ragazzo
attraversa il ponte illeso, lasciando la
guardia pensierosa.
Che frase ha detto il giovane?
Il pappagallo
Francesca desidera un pappagallo
parlante, così va nel negozio di
animali locale a chiedere un pennuto
di questo genere. Il negoziante gliene
mostra uno assicurandole che
ripeterà ogni parola o frase che
sentirà, e Francesca entusiasta lo
compra senza esitazioni. Purtroppo
dopo una settimana intera la nostra
amica non è riuscita a far
pronunciare neanche una sillaba al
suo pappagallo, quindi ritorna al
negozio per reclamare, tuttavia il
negoziante le fa notare che ciò che le
aveva detto era corretto e si rifiuta di
rimborsarla.
Come è possibile?
100
COMPLICATO
MA
INTRIGANTE…
Una frase si nasconde in questo crittogramma dove le lettere corrispondenti
al numero le troverai risolvendo questi giochi! ATTENZIONE NON A TUTTI I
NUMERI CORRISPONDE UNA LETTERA !!
1
2
3
15
3
4
3
5
6
1
6
8
6
7
1
11
10
14
5
11
1
4
16
5
7
5
8
6
1
9
1
12
8
6
10
1
7
3
6
3
3
1
6
10
13
14
(Renè Descartes)
a. Io contengo sette volte me stessa….
16
b. Cerca quella parola che è comune a tutte le altre
Segreto
Scolastico
Compiti
Agenda
Viaggio
c. Quanti parallelogrammi vedi??
10
1
13
La prima lettera corrisponde al n° 11;
la quinta al n° 12.
d. Completa il “Quadrato magico” posizionando i numeri da 1 a 16 senza
ripeterli più volte…
La terza lettera della casella azzurra va nel n°2
L‟ultima lettera della casella gialla va nel n° 3
La prima lettera della casella verde va nel n° 5
101
e. Cerca la parola che si lega con la successiva
LOTTO
E_ _ _ _ _ _ _ _ I  N° 8
D_ _ _ I
L_ _ _ E
P_ _ _ A  N° 6
f.
g.
Trova la parola che si lega a tutte le altre…
Castello
Scacchi
Lago
Avorio
Controllo
Pisa
4
Quale figura geometrica ha due superfici??
14
102
REBUS
GR
MAI
(6, 6, 4)
P
T
(5, 10)
BE
LT
MO
(4, 5, 8)
P
TIDA
IE
(5, 6, 2, 9)
103
SOLUZIONI
ENIGMI
IL PONTE DELLA MORTE
Gli ha detto: "Tu mi decapiterai!". Ora, se fosse vera lo dovrebbe strangolare,
ma così sarebbe falsa, quindi dovrebbe decapitarlo, quindi ...
IL PAPPAGALLO
Il pappagallo è sordo, per questo non ripete. Se avesse sentito qualcosa lo
avrebbe ripetuto, anche quando il negoziante glielo mostrava.
COMPLICATO MA INTRIGANTE…
a- Lettera
b- Diario
c- Sedici
d1
7
10 15 8
16 9
2
12 3
6
13
14 5
4
11
e- Estrazioni
Denti
Latte
Panna
f- Torre
g- Cilindro
“Avere una buona mente non basta, conta di più usarla bene.”
REBUS
GRASSI MAIALI ROSA
CUORE PALPITANTE
BERE MOLTA LIMONATA
PANNI LAVATI DA LAVANDAIE
104
I MAGNIFICI 40 DELLA REDAZIONE
e i loro contributi nei numeri precedenti del giornale
Sara Abdelkamel
N°
Contributi
25 Per una scuola che guarda al mondo:
intervista alla dirigente sui progetti di
valenza internazionale (con Nicola
Latella)
26 Inception (recensione)
27 Non dimentichiamo la Palestina,
sperando in un futuro migliore
Emanuele Aliano
26 Essere come si è
Matteo Andreoli
26 I genocidi dimenticati
Mattia Avolio
24 Un vaccino italiano contro l’Aids
26 E la Bossanova? (con Edoardo Nodari) /
Il più grande acceleratore di particelle del
mondo
Copertine (con Malpetti e Facchini) /
Layout del giornale
105
Beatrice Bocchi
24 Recensione romanzo: Qualcuno con cui
correre
26 Viaggio nel mondo dei sogni (con Alice
Girelli).
Enrica Bombana
Varie forme di collaborazione
Riccardo Bruno
24 La Champions dopo i gironi (con Nicola
Latella)
27 Diamo un’occhiata alla situazione in
Champions League
Varie forme di collaborazione
Marco Brusoni
25 A cosa ca...volo serve la storia
27 Mind over matter, ovvero le scienze
noetiche
106
Luca Carnevali
25 Ps3 Slim vs. Xbox 360 Slim (con Matteo
Gilberti)
27 Mantova comics & games 2011 (con
Matteo Gilberti)
Varie forme di collaborazione
Giulia Casetta
25 Il “Fermi”: una scuola tecnica … ma anche
artistica!
27 Il mio “taste” di Istanbul
Isabella Cassisa
25 Mmm... Cioccolato gnam gnam!"
26 Immagini … Pensieri (fotografie)
27 Tutto, ma proprio tutto, sulla Coca-Cola
Varie forme di collaborazione
Nico Catalano
24 Foto storia della 'monnezza campana / A
proposito di Wikileaks (fotostoria)
26 Fermi, in Italia solo fermi...
27 L'italia unita (?)
107
Luca Chaar
25 I botti di Capodanno: festa … o battaglia?
Varie forme di collaborazione
Nicola De Mita
24 Recensione fumetto: Yu Yu Hakusho
25 Disegno
26 Trigon (recensione)
Matteo Diani
24 Curiosità
27 U.S.A:: Svagonati Unicamente Assurdi!
Slava Facchini Rublev
25 Wikileaks
25 Wikipedia
Copertine (con Malpetti e Avolio)
108
Tommaso Ferro
24 Christmas in the world
Diego Gandolfini
24 Quello dei videogiochi è un mondo
malsano?
26 Chi le ha viste?
Nicolò Gavioli
25 Zoologi
x
Monteleone)
caso
(con
Valentina
26 I Kabila (con Valentina Monteleone)
27 Zoologi
x
Monteleone)
Giorgia Ghirardini
24
caso
(con
Valentina
“Noi” (canzone) / Alle Origini del Mito di
Vasco
26 The Twins Capitolo 1 / Dio creò una donna
e disse "Ho fatto un Miracolo"
27 The Twins (prosecuzione e conclusione) /
Pensieri Visivi. (fotografie e testo)
109
Matteo Gilberti
25 Ps3 Slim vs. Xbox 360 Slim (con Luca
Carnevali)
27 Mantova comics & games 2011 (con Luca
Carnevali)
Varie forme di collaborazione
Alice Girelli
24 Qualche idea comoda per il tempo libero
26 Viaggio nel mondo dei sogni (con Beatrice
Bocchi)
26 Giochi enigmistici
27 Quesiti enigmistici vari
Alessandro Guariglia
26 Marracash (recensione)
27 Alessandro Vacca il rapper (recensione)
Andrea Guarnieri
25 A lezione di trasgressione
110
Catalin Iftime
26 I risultati del sondaggio sul nuovo
giornalino online
Varie forme di collaborazione
Nicola Latella
24 La Champions dopo i gironi (con Riccardo
Bruno)
25 Per una scuola che guarda al mondo:
intervista alla dirigente sui progetti di
valenza
internazionale
(con
Sara
Abdelkamel)
25 Danzando ...in carcere!
Debora Leto
25 Spazio cinema: alcune uscite di gennaio
27 L’origine del mondo nei miti di alcune
civiltà
Matteo Lucchini
24 Una storia qualunque (I puntata)
25 Una storia qualunque (II puntata)
26 Una storia qualunque (III puntata) / Gli
Hammersmith e gli Opera House
111
Maura Malpetti
24 Mente e corpo: una relazione inscindibile /
Immagini: momenti (fotografie)
25 I giochi del ghiaccio (fotografie)
26 le foto della Assemblea musicale
27 Fragilita’ dell’uomo e potenza della
natura / Il calore di quell’abbraccio
(racconto) / Senza parole (fotografie)
Copertine (con Avolio e Facchini)
Valentina Meneghello
24 L’assassina e il vampiro (I puntata)
25 L’assassina e il vampiro (II puntata)
26 L’assassina e il vampiro (III puntata)
Lorenzo Minotto
24 Intervista alle classi prime
25 Intervista: Radio Fermi
26 intervista: Fermi-x
27 intervista: Laboratori artistici
Varie forme di collaborazione
Valentina Monteleone
25 Zoologi x caso (con Nicolò Gavioli)
26 I Kabila (con Nicolò Gavioli)
27 Zoologi x caso (con Nicolò Gavioli)
112
Greta Moschini
25 Miss Italia: sì alla taglia 46
26 Sondaggio sul gradimento dell’assemblea
Edoardo Nodari
25 Inception (recensione del film)
26 E la Bossanova? (con Mattia Avolio)
27 Per ora noi la chiameremo felicità
(recensione)
Alice Papotti
24 : Foto-Grafie
25 L'uomo e il cane: un legame antico /
Foto-Grafie (fotografie e testo)
26 Immagini..Pensieri (fotografie e testo)
27 Parole, immagini, parole. (fotografie) /
Recensione del romanzo "Sognavo
l'Africa"
Lorenzo Perego
25 Foto-grafie
26 Vi racconto la mia vita (racconto con foto
e didascalie)
113
Marco Rebecchi
25 3D il film
27 Dylan Dog il film (recensione) / Sucker
Punch (recensione)
Stefano Tarocco
24 L’iPad; ma che bel giocattolo!
27 L’Onironautica
Varie forme di collaborazione
Gabriel Wiwoloku
Varie forme di collaborazione
Sara Zamboni
24 Avete mai sentito parlare di lobotomia? "
26 Studenti o... Animali?
114
E il 41esimo:
Alessandro
Sanguanini
(corrispondente
esterno), curatore della Rubrica del mistero
(quest’anno con L’uomo del Ben Mac Dhui)
115
Buone vacanze!
e…
all’anno prossimo!
116