Come trasmettere le informazioni
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Come trasmettere le informazioni
[ 10 ] Come strutturare le lezion i n. 128 / Au t u n no 2015 Come trasmettere le informazioni Per trasmettere le informazioni agli allievi non è obbligatorio ricorrere sempre alle lezioni frontali. In alternativa si può optare per il cosiddetto apprendimento cooperativo, ossia in coppia o a gruppo. In questo modo tutti gli allievi vengono coinvolti e, collaborando all’interno del gruppo, imparano gli uni dagli altri. Evelyne Gubler e Rahel Brönnimann Come si possono trasmettere in modo efficace le informazioni durante le lezioni? Dai vari studi scientifici sulla trasmissione di informazioni risulta una regola generale: è più facile memorizzare e ricordare le nuove informazioni se è possibile collegarle a nozioni preacquisite. Di conseguenza, nelle lezioni è importante includere sempre le conoscenze preliminari degli allievi. Secondo la psicologia dell’apprendimento, gli allievi riescono inoltre a memorizzare più facilmente le nuove informazioni se vengono collegate a un’immagine, a un materiale o a un’azione. Il principio R-C-P R-C-P è la sigla di una nuova tecnica usata per trasmettere in maniera efficace le informazioni: invece di seguire unicamente le lezioni frontali, i bambini devono acquisire da soli nuove conoscenze, partecipando attivamente e cercando una soluzione insieme agli altri membri del gruppo. Le lettere R-C-P indicano le varie fasi di questa forma di apprendimento. ^ Prima di presentare il risultato del lavoro di gruppo al resto della classe, i bambini confrontano e discutono all’interno del gruppo i risultati cui è giunto ciascuno di loro. R come riflettere Per fare in modo che tutti gli allievi partecipino al processo vero e proprio, il processo di apprendimento inizia con un momento dedicato alla riflessione: per ogni domanda posta, ciascun bambino immagina una soluzione e la annota su un foglio di carta. In questo modo i bambini sono obbligati a concentrarsi, non pensano ad altro e non rischiano che, presentando un foglio bianco, facciano una brutta figura quando si discuterà in gruppo. Un esem- Una lezione prevede generalmente quattro fasi 1.La fase d’introduzione al tema. (v. Bollettino 2/15) 2.La fase in cui si forniscono informazioni. 3.La fase di lavoro, di approfondimento. 4.La fase riassuntiva e conclusiva. Nei prossimi numeri del Bollettino parleremo della terza e della quarta fase delle lezioni. n. 128 / Au t u n no 2015 Come strutturare le lezion i [ 11 ] Una domanda… pio per la lezione di profilassi: gli allievi annotano che cosa hanno mangiato e bevuto il giorno prima, indicando se quanto hanno mangiato e bevuto risparmia i denti. con l’età: in media, i bambini tra i cinque e i sette anni riescono a restare concentrati per circa 15 minuti, gli allievi tra sette e dieci anni per circa 20 minuti e quelli tra dieci e dodici anni per circa 25 minuti. …al dott. Manuel Vögtli, Project Manager Scientific Affairs presso la GABA C come condividere Nella seconda fase i bambini confrontano e discutono con un compagno o all’interno di un gruppetto le loro proposte di soluzione. Individuano le risposte simili e discutono quelle diverse. Nel summenzionato esempio, i bambini possono suddividere gli alimenti in due gruppi: quelli «da consumare senza problemi» e quelli «da consumare con cautela». P come presentare Infine, il gruppo riassume i risultati cui è giunto e li presenta alla classe, con la quale li discute, li migliora e li corregge. Anche in questo caso, confrontandosi con gli altri gruppi, gli allievi troveranno punti in comune, ma anche divergenze. Nel summenzionato esempio, dopo la discussione l’OPD può parlare del modo in cui gli allievi devono comportarsi con gli alimenti che vanno consumati con cautela, ossia: pulire i denti dopo aver consumato tali alimenti, mangiare solo dolci «amici dei denti», ossia quelli con il logo del dentino felice sotto l’ombrello, oppure bere solo acqua invece delle bevande zuccherate. Se gli allievi appaiono stanchi e disattenti, può risultare oltremodo utile una breve pausa in cui possano muoversi, quindi occorre prevedere dei momenti da dedicare, per esempio, alle scenette in piccoli gruppi o a un gioco in cui, per esempio, i bambini si mettono in cerchio e viene lanciato un pallone; il bambino che lo prende deve dire una parola riguardante i denti o il dentista (vietato ripetere termini già detti!). Un altro esempio: a ciascun bambino l’OPD «assegna» un dente, per esempio il molare, il canino o l’incisivo. Tutti i bambini sono seduti in cerchio su una sedia, mentre un bambino è in piedi in mezzo al cerchio. Quest’ultimo dà degli ordini, per esempio: «Tutti gli incisivi cambiano posto». Mentre i compagni cambiano posto, il bambino si accaparra un posto. Il bambino che non trova un posto a sedere va in mezzo al cerchio e dà un altro ordine. Quando viene dato l’ordine «tutti i denti», tutti gli allievi devono cambiare posto. I bambini che frequentano la scuola dell’infanzia possono già usare il gel al fluoruro? Il gel al fluoruro è un dentifricio speciale, destinato alla profilassi intensiva e settimanale della carie, con una concentrazione maggiore di fluoruro (pari almeno a 10’000 ppm di fluoruro). Questi gel sono considerati dei medicinali e, pertanto, sono controllati da Swissmedic, l’organo di controllo dei medicamenti. Nell’ambito della procedura di autorizzazione di un medicamento si valuta se per l’assunzione è necessario prevedere dei limiti di età. I bambini pesano poco, di conseguenza sono più esposti al rischio di sovradosaggio dei principi attivi. Spesso, inoltre, i bambini di età inferiore ai sei anni non hanno ancora il totale controllo del riflesso della deglutizione, pertanto è possibile che inghiottiscano quantitativi eccessivi di fluoruro. Per questi motivi, Swissmedic ha autorizzato l’uso dei gel al fluoruro solo a partire dai sei anni. Fino a otto anni, inoltre, si consiglia di vigilare che i bambini no inghiottiscano il gel. Il principio R-C-P può essere usato per tutti i temi e a tutti i livelli scolastici: provare per credere! Se alla scuola dell’infanzia fate già esercitazioni di pulizia dei denti, aiutate certamente i piccoli a pulire i denti con la giusta tecnica. Tuttavia, se i bambini hanno meno Piccole pause quando cala la concentrazione di sei anni, vi consigliamo di usare un den- Le informazioni passano meglio a seconda del livello di concentrazione e del grado di attenzione dei bambini. La capacità di concentrazione aumenta sei anni, quando sanno controllare il riflesso tifricio per bambini, adatto alla loro età. Dai della deglutizione, potete usare il gel elmex.