benchmarking sugli ammortizzatori sociali in europa
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Gli ammortizzatori sociali in Europa Scheda Paese SVEZIA BENCHMARKING SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN EUROPA SOMMARIO COM’È ORGANIZZATO IL SISTEMA DI TUTELA DEL REDDITO DEI LAVORATORI CHE SONO IN PROCINTO DI PERDERE O HANNO PERSO IL LAVORO .................................................................... 3 VI SONO STRUMENTI DIFFERENZIATI PER: AZIENDE IN DIFFICOLTÀ CONGIUNTURALE (CIGO), AZIENDE IN DIFFICOLTÀ STRUTTURALE (CIGS), AZIENDE IN DIFFICOLTÀ STRUTTURALE ED IRREVERSIBILE (MOBILITÀ) ......................................................................................................... 5 ESISTE UN AMMORTIZZATORE SOCIALE SIMILE O EQUIVALENTE ALL’INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE ......................................................................................................................... 5 SPECIFICARE I CONTENUTI E LE FORME DEL SISTEMA DI ASSICURAZIONE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE. IN PARTICOLARE: ........................................................................................... 6 C’È UN SISTEMA ASSICURATIVO DEGLI APPRENDISTI. CARATTERISTICHE ................................. 10 QUALE NORMATIVA LO REGOLA E NATURA GIURIDICA DEL PATTO ............................................. 10 RUOLO DELLE PARTI SOCIALI...................................................................................................... 10 IL SISTEMA SANZIONATORIO ...................................................................................................... 11 DATI STATISTICI SULLE SANZIONI ............................................................................................. 12 MODALITÀ CON LA QUALE IL DISOCCUPATO ENTRA IN CONTATTO CON IL SERVIZIO O VIENE SEGNALATO AL SERVIZIO (ANCHE DATI STATISTICI SULLE VARIE MODALITÀ D’INCONTRO O DI CONOSCENZA) ............................................................................................................................. 12 MODALITÀ OPERATIVE DI COLLABORAZIONE FRA SERVIZI PUBBLICI E PRIVATI E TIPOLOGIE DI ACCORDI ..................................................................................................................................... 12 MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEI SERVIZI ....................................................................................................................................... 13 IL MODELLO DEGLI STANDARD DI SERVIZI ................................................................................. 13 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEI RISULTATI, INDICATORI UTILIZZATI, SOGGETTI INTERNI ED ESTERNI ABILITATI ALLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE, FREQUENZA DELLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE, SISTEMI E DISPOSITIVI DI MONITORAGGIO .... 13 Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.2 BENCHMARKING SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN EUROPA - SVEZIA COM’È ORGANIZZATO IL SISTEMA DI TUTELA DEL REDDITO DEI LAVORATORI CHE SONO IN PROCINTO DI PERDERE O HANNO PERSO IL LAVORO In Svezia l’assicurazione contro la disoccupazione è pensata per dare supporto economico nel periodo in cui il disoccupato cerca attivamente un nuovo impiego. La prima forma di assicurazione contro la disoccupazione fu creata nel Paese già alla fine dell’800. Tradizionalmente la gestione degli ammortizzatori sociali ha visto un forte ruolo sindacale; la crisi degli anni Trenta ha portato ad una crescita del finanziamento pubblico con una stretta regolazione legislativa.1 Alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso in Svezia una quantità crescente di risorse veniva destinata alle politiche passive del lavoro nel tentativo di contrastare l’aumento delle persone in cerca di impiego. Questo rendeva i benefici dell’indennità di disoccupazione di durata sostanzialmente indefinita, scoraggiando fortemente la partecipazione al lavoro. Dagli anni Novanta, però, la crisi molto accentuata ha costretto ad una progressiva restrizione dei benefici e ad ampliare gli incentivi a cercare il lavoro.2 Figura 1 Quota % della popolazione in età lavorativa in Svezia che riceve vari tipi di supporto al reddito Secondo le statistiche dell’OCSE la Svezia nel 2004 spendeva l’1,39% del proprio PIL per il sostegno al reddito dei disoccupati; la quota si è abbassata, dimezzandosi a fine periodo. La 1 Lundgren, B. , (2006), Recent development in unemployment insurance in Sweden, International Social Security Association, http://www.issa.int/ 2 Hansen, H.N. (2011), ‘Limiting Long-Term Unemployment and Non-Participation in Sweden’, OECD Economics Department Working Papers, No. 842, OECD Publishing. Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.3 tabella ed il grafico mostrano l’andamento opposto segnato dal nostro paese nello stesso periodo. SPESA PUBBLICA PER POLITICHE PASSIVE DEL LAVORO 1,6 Svezia 1,4 Italia 1,2 % del PIL 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Spesa pubblica per le politiche passive, in percentuale sul PIL 2004 Svezia Italia 2005 2006 2007 2008 2009 2010 1,39 1,28 1,06 0,74 0,58 0,91 0,73 0,70 0,77 0,76 0,69 0,81 1,39 1,45 Fonte: OCSE In Svezia l’assicurazione contro la disoccupazione si compone di due elementi:3 un'assicurazione volontaria per compensare la perdita di reddito che prevede l'erogazione di un'indennità proporzionale al reddito per la popolazione attiva, finanziata mediante le quote di iscrizione e i contributi versati dai datori di lavoro. L'assicurazione per i diversi settori economici è gestita da 32 fondi, la maggior parte esclusivamente a favore dei dipendenti, altri con una copertura anche per gli imprenditori e altri ancora solo per gli imprenditori. Di solito i fondi sono istituiti dalle organizzazioni sindacali e per quelli che coprono i lavoratori indipendenti dalle associazioni datoriali; un'assicurazione di base finanziata mediante i contributi versati dai datori di lavoro che copre coloro che non hanno un'assicurazione volontaria e prevede l'erogazione di indennità fisse. 3 Commissione Europea (2011), I diritti della previdenza sociale in Svezia, http://ec.europa.eu/social/ Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.4 VI SONO STRUMENTI DIFFERENZIATI PER: AZIENDE IN DIFFICOLTÀ CONGIUNTURALE (CIGO), AZIENDE IN DIFFICOLTÀ STRUTTURALE (CIGS), AZIENDE IN DIFFICOLTÀ STRUTTURALE ED IRREVERSIBILE (MOBILITÀ) Per le crisi temporanee è prevista un’articolazione del sistema più generale, che ha come riferimento il lavoratore e non le imprese. Vi sono, infatti, forme di copertura per la “disoccupazione parziale”; ciò avviene se la persona lavora meno di quanto vorrebbe e con un orario di lavoro settimanale, inferiore a quello normalmente lavorato in precedenza. Le condizioni per accedere al beneficio sono le stesse del disoccupato completo. Il beneficio della disoccupazione parziale non può superare i 75 giorni. L’indennità è correlata al reddito ed è corrisposta sulla base di una tabella stabilita dal Governo. L’indennità di base è pagata in proporzione alla riduzione delle ore lavorate.4 Le famiglie monoparentali con figli di meno di 18 anni a carico possono continuare a lavorare part time nel corso del Programma per la garanzia per l’occupazione e la crescita professionale (si veda dopo); ricevono, inoltre, un aiuto maggiore per trovare un lavoro a tempo pieno dopo la fine dei 75 giorni. Continuano a percepire l’indennità nel periodo in cui sono coperti dal Programma per la garanzia per l’occupazione. ESISTE UN AMMORTIZZATORE SOCIALE SIMILE O EQUIVALENTE ALL’INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE QUALI SONO LE SUE CARATTERISTICHE COME INTERVIENE, IN QUALI CASI In Svezia attualmente la normativa prevede: Per i lavoratori disoccupati con una copertura assicurativa un’indennità di disoccupazione per una durata massima di 60 settimane (90 nel caso di disoccupati con figli a carico). La copertura lorda teorica è dell’80% nelle prime 40 settimane e del 70% nelle altre 20 settimane. Dopo 60 settimane di disoccupazione, il lavoratore viene iscritto al Programma per la garanzia per l’occupazione e la crescita professionale, dove riceve un “sostegno all’attività”; tale sostegno in questa fase è pari al 65%. Comunque, per molti lavoratori il tasso di copertura è di fatto inferiore, dato che sia l’indennità che il sostegno non possono superare il 50% del guadagno medio. Per i disoccupati senza copertura assicurativa è previsto un aiuto qualora abbiano i requisiti lavorativi richiesti. Tale aiuto è in cifra fissa e corrispondente al 24% del guadagno medio; la durata massima del beneficio è di 60 settimane (90 con figli a carico). Dopo 60 settimane di disoccupazione, il lavoratore viene iscritto al Programma per la garanzia per l’occupazione e la crescita professionale, dove il “sostegno” è in cifra fissa e pari al 16% del guadagno medio. Una parte crescente degli addetti iscritti alle casse è coperta in caso di disoccupazione per una quota molto inferiore all’80% del reddito. Nel 2005 il 45% dei beneficiari delle prestazioni aveva una copertura inferiore all’80% del reddito precedente e la copertura media si aggirava intorno al 60% del reddito. La riduzione della protezione è dovuta da un lato alla mancata rivalutazione del tetto massimo di beneficio, che non ha seguito la crescita dei salari nominali. D’altro canto, nel tempo è cresciuta l’esposizione al rischio delle persone con retribuzioni 4 Commissione Europea (2011), Sistemi http://ec.europa.eu/employment_social/missoc/, july Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa di protezione sociale – Missoc, pag.5 superiori alla media. Questo spinge a realizzare assicurazioni complementari con premi individuali che coprono integralmente il rischio. Infatti negli ultimi anni alcuni sindacati hanno spinto i loro iscritti a sottoscrivere un’assicurazione integrativa. Questo ha portato ad una crescita dei costi per i segmenti del mercato del lavoro, che presentano tassi di disoccupazione più elevati. 5 SONO STRUMENTI UNIVERSALI, A CHI SONO DIRETTI, COME SI FINANZIANO Chi resta senza lavoro ha diritto, a determinate condizioni, all’indennità di disoccupazione basata sui redditi o a un importo di base. 6 Per aver diritto all’indennità correlata al reddito è necessario: essere stato iscritto per almeno 12 mesi a una cassa di disoccupazione (requisito di iscrizione); durante gli ultimi 12 mesi prima di rimanere disoccupato, aver lavorato almeno per sei mesi, per almeno 80 ore al mese di calendario o aver lavorato almeno 480 ore nell’arco di un periodo ininterrotto di sei mesi di calendario, per almeno 50 ore in ciascun mese (requisito di attività lavorativa). In casi specifici di impossibilità a lavorare negli ultimi dodici mesi ( malattia, servizio militare, studio, cura di figli sotto i due anni ), il requisito può essere fatto valere rispetto agli anni precedenti. Chi non soddisfa il requisito di iscrizione, ma rispetta quello previsto per l’attività lavorativa, ha diritto a un importo di base a partire dal compimento del 20° anno di età. Il sistema è finanziato dai contributi dei datori di lavoro e dalle quote di iscrizione dei lavoratori per la parte relativa alle indennità di coloro che sono iscritti alle casse di disoccupazione; dai contributi dei datori di lavoro per i disoccupati senza copertura assicurativa. Ci sono 32 Fondi per l’Assicurazione contro la disoccupazione, differenziati per ramo di attività e professione. Essi sono organismi privati che hanno, però, un forte ruolo pubblico e una stretta regolazione legislativa. SPECIFICARE I CONTENUTI E LE FORME DEL SISTEMA DI ASSICURAZIONE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE. IN PARTICOLARE: TIPOLOGIE; SOGGETTI CHE EROGANO I SUSSIDI; CAMPO DI APPLICAZIONE; REQUISITI; AMMONTARE; DURATA DELLA PRESTAZIONE; PERCENTUALE DEI DISOCCUPATI CHE BENEFICIANO DEL SUSSIDIO. Le indennità di disoccupazione sono corrisposte dalla cassa di appartenenza. Per coloro che non sono iscritti a una cassa di disoccupazione, l'importo di base è versato dalla cassa ALFA (e lo stesso vale per l'indennità proporzionale al reddito se il lavoratore è direttamente iscritto alla stessa cassa ALFA). Le casse: 5 Lundgren, B. , (2006), Recent development in unemployment insurance in Sweden, International Social Security Association, http://www.issa.int/ 6 Commissione Europea (2011), I diritti della previdenza sociale in Svezia, http://ec.europa.eu/social/ Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.6 ricevono la richiesta di beneficio, molto spesso anche via Internet; istruiscono e determinano il diritto; corrispondono il beneficio; rispondono ad ogni richiesta relativa allo stesso. Il sistema ha, però, una forte presenza dell’Agenzia per i Servizi pubblici per l’Impiego (Arbetsförmedlingen ), che è destinata a supportare la ricerca di un lavoro. La stessa Agenzia svolge il ruolo di interfaccia. Infatti: fornisce informazione e risponde alle richieste generali sulle condizioni richieste ai disoccupati per ottenere l’indennità; verifica che i beneficiari soddisfino le condizioni richieste (ricerca del lavoro attivo, elaborazione concordata del piano di lavoro individuale, disponibilità ad accettare il lavoro offerto). Quando il disoccupato si iscrive all’Agenzia per l’Impiego, questa ne dà comunicazione al Fondo per la Disoccupazione di appartenenza. Il beneficiario dell’indennità deve poi contattare regolarmente ed alle date richieste l’Agenzia; deve, inoltre, poter essere contattato telefonicamente. Se questo non avviene, Arbetsförmedlingen comunica al Fondo la cancellazione ed il beneficiario perde l’indennità, fino a quando non si riscrive nelle liste dell’Agenzia.7 L’indennità correlata al reddito è pagata alle persone assicurate presso un fondo di disoccupazione e che soddisfano i requisiti di iscrizione e attività lavorativa. L’indennità di base è corrisposta alle persone di almeno venti anni che: soddisfano il requisito dell’attività lavorativa; non sono iscritti ad una cassa per la disoccupazione o, pure essendo iscritti, non soddisfano completamente i requisiti richiesti per l’assicurazione correlata al reddito. 8 Il beneficio è pagato fino a che la persona raggiunge l’età di 65 anni. Per avere l’indennità il beneficiario deve cercare attivamente lavoro; questo è un presupposto forte, che guida tutto il sistema. Per la persona le condizioni per l’ammissibilità alle indennità, basate sia sul reddito che sull’importo fisso, sono: essere disoccupato. È considerato tale chi non esercita alcuna attività retribuita e non è lavoratore autonomo. I lavoratori indipendenti, per essere considerati disoccupati, devono aver cessato la loro attività o, entro certi limiti, averla sospesa temporaneamente. Tuttavia, come detto sopra, chi svolge un’attività retribuita per qualche giorno o per qualche ora alla settimana o è alla ricerca di un altro lavoro, può comunque essere considerato disoccupato per il resto della settimana e beneficiare di una certa indennità; essere in condizione di lavorare; essere disposto a lavorare per conto di un datore di lavoro per almeno tre ore giornaliere e per una media di almeno 17 ore a settimana; essere iscritto come persona in cerca di lavoro all’ufficio di collocamento; cooperare con l’ufficio di collocamento all’elaborazione di un piano d’azione individuale. Il programma specifica le azioni da compiere per rimuovere gli impedimenti a determinati tipi 7 Commissione Europea (2011), Sistemi di protezione sociale – Missoc, http://ec.europa.eu/employment_social/missoc/, july; Arbetsförmedlingen (2012), Financial support for jobseekers, www.arbetsformedlingen.se/ 8 Commissione Europea (2011), Sistemi di protezione sociale – Missoc, http://ec.europa.eu/employment_social/missoc/, july Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.7 di occupazione. Se il beneficiario non collabora, l’Agenzia lo comunica al Fondo per la disoccupazione e questo deciderà se sospendere l’indennità; cercare attivamente un lavoro adeguato, ma non riuscire a trovarlo. Si è già detto che il beneficiario deve essere a stretto contatto con l’Agenzia per l’Impiego e deve dare conto delle ricerche effettuate. Se si è in attesa di un lavoro, promesso da un altro datore di lavoro, questo va provato e, comunque, il lavoro deve iniziare entro 14 giorni dal ricevimento dell’altra offerta; essere disposto ad accettare un’offerta di lavoro “adeguato”, per la quale il disoccupato non notifichi un impedimento che possa essere accettato dal fondo di disoccupazione. Il concetto di adeguato non corrisponde a quello di atteso o desiderato. Per la persona il lavoro “adeguato” può voler dire la necessità di cambiare attività di lavoro, di andare a fare il pendolare settimanale o di doversi trasferire. Se ci sono ragioni di cura e la famiglia non si può trasferire, l’area territoriale di ricerca del lavoro può essere ridotta. Se il datore di lavoro ritiene appropriata la qualificazione del disoccupato, questi non può rifiutare il lavoro, anche se si sente non adeguato al compito. Se il disoccupato ritiene di non potere accettare l’offerta di lavoro per un problema medico, deve produrre un’idonea certificazione sanitaria. La proposta viene considerata adeguata qualora il reddito derivato, pure considerando eventuali spese extra, come le spese di viaggio, non sia inferiore al 90% dell’indennità di disoccupazione. 9 È chiaro che sul giudizio di adeguatezza del nuovo lavoro si creano disallineamenti tra lavoratore e Agenzia per l’impiego. 10 L’indennità basata sui redditi equivale per i primi 200 giorni all’80% del reddito precedente; oltre tale termine la percentuale si abbassa al 70%. L’indennità giornaliera non deve, però, superare i 74 euro. Si è già detto come questo riduca la copertura reale dei salari medi. Qualora l’interessato percepisca una pensione o un’indennità di malattia, vengono applicate alla prestazione le detrazioni corrispondenti. Le indennità non sono erogate per il sabato e la domenica. Il calcolo viene normalmente riferito al reddito medio giornaliero nei dodici mesi precedenti. Per i lavoratori autonomi il calcolo è fatto sull’ultima dichiarazione dei redditi o, se più vantaggio, sul reddito medio del biennio ancora precedente. L’indennità viene pagata per una durata massima di 300 giorni (periodo di copertura). Allo scadere dei 300 giorni, i lavoratori con un figlio di età inferiore a 18 anni hanno diritto a percepire l'indennità per altri 150 giorni al 70%. Dal 1° luglio 2002 l’importo dell’assicurazione di base equivale a 35 euro al giorno, importo che viene ridotto in proporzione per coloro che hanno lavorato a tempo parziale. Le indennità sono soggette a tassazione e sono pensionabili. Una volta scaduto il periodo di copertura, per avere diritto ad avere di nuovo l’indennità, bisogna maturare un'altra volta il requisito di attività, quindi, lavorare ancora per il periodo indicato. Secondo l’Autorità del Governo svedese che esercita la supervisione sui Fondi per l’assicurazione contro la disoccupazione, le persone che ricevono sussidi di disoccupazione sono passate da 750 mila alla fine degli anni ’90 a poco più di 300 mila del 2008. Successivamente si è avuta una ripresa del numero con 400 mila unità nel 2009. La tendenza è stata decrescente nel due anni successivi; nel 2011 le persone che hanno beneficiato del sussidio sono state 280 mila. Generalmente in valore assoluto il numero delle donne prevale di poco rispetto a quello degli uomini, ma nel 2009/2010, più segnato dalla crisi manifatturiera, 9 Commissione Europea (2011), I diritti della previdenza sociale in Svezia, http://ec.europa.eu/social/; Commissione Europea (2011), Sistemi di protezione sociale – Missoc, http://ec.europa.eu/employment_social/missoc/, july; Arbetsförmedlingen (2012), Financial support for jobseekers, www.arbetsformedlingen.se/ 10 Lundgren, B. , (2006), Recent development in unemployment insurance in Sweden, International Social Security Association, http://www.issa.int/ Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.8 c’è stata una leggera prevalenza degli uomini. Secondo le stesse statistiche ogni beneficiario ha usufruito nel 2011 dell’indennità per 78 giorni.11 Beneficiari delle politiche passive del lavoro In percentuale del Forze di lavoro 2004 Svezia Italia 2005 2006 2007 2008 2009 2010 8,4 8,2 7,4 5,8 4,9 6,6 6,2 4,0 4,2 4,1 4,0 4,3 6,1 6,0 6,6 7,8 7,1 6,2 6,2 8,3 8,4 8,1 7,8 6,9 6,2 6,8 7,9 8,5 Tasso di disoccupazione In percentuale del Forze di lavoro Svezia Italia Fonte: OCSE Secondo le statistiche dell’OCSE la quota di beneficiari delle politiche passive si è abbassata in Svezia negli ultimi anni, salvo l’aumento nel 2009, dovuto alla crisi economica. Infatti, i beneficiari delle politiche passive sono passati dall’8,4% delle forze di lavoro nel 2004 al 4,8 nel 2008 per risalire poi al 6,6% l’anno successivo ed al 6,2% nel 2010. Bisogna notare anche che all’inizio del periodo la percentuale dei beneficiari era più elevata del tasso di disoccupazione. Nel 2004, infatti, la percentuale di coloro che ricevevano l’indennità era dell’8,4% delle forze di lavoro rispetto ad un tasso di disoccupazione medio nello stesso anno del 6,6%. Potrebbe apparire un dato contraddittorio, ma bisogna ricordare che nella percentuale di beneficiari sono compresi tutti coloro che durante l’anno hanno goduto, anche per un periodo breve, di un sussidio di disoccupazione; nel tasso di disoccupazione, invece, il riferimento è al dato medio dell’anno delle persone in cerca di lavoro. Per comprendere meglio si immagini che due disoccupati accedono al beneficio, in quanto disoccupati, uno nel primo semestre, l’altro nel secondo; in questo caso il numero dei beneficiari nell’anno sarà di due; il numero medio di disoccupati solo di uno. Nel periodo 2004 – 2010 vi è stata in Svezia una chiara riduzione del rapporto tra percentuale di beneficiari delle politiche passive e tasso di disoccupazione; se questo era all’inizio di molto superiore all’unità, nel 2010 non superava lo 0,75. Nella sua relazione l’agenzia del Servizio pubblico svedese, evidenzia che la quota dei disoccupati a tempo pieno che ha accesso all’indennità è passata dal 70% del gennaio 2006 al 36% a novembre 2011. In un rapporto congiunto presentato con IAF, l’Autorità di supervisione sui Fondi per l’assicurazione contro la disoccupazione, l’Agenzia indica tre fattori che spiegano questa caduta: il cambiamento nella composizione delle persone in cerca di occupazione con un ampliamento della quota di coloro che sono meno tutelati (giovani, immigrati); la maggiore permanenza nella disoccupazione, che amplia la quota di coloro che non ricevono sussidi; la revisione normativa in senso restrittivo.12 11 IAF - Inspectionen för arbetslöshetsförsäkringen (2012), Arbetslöshetsförsäkringen i siffror 2011 (Assicurazione contro la disoccupazione in cifre), http://www.iaf.se Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.9 In Italia la quota dei beneficiari di politiche passive del lavoro era decisamente più bassa rispetto alla Svezia nel 2004, ma poi essa è aumentata fino al 6% delle forze di lavoro; inoltre all’inizio del periodo i beneficiari erano solo la metà dei disoccupati, mentre alla fine erano circa i 7/10. Come indicato nella tabella a pagina 2 di questa scheda, la spesa per le politiche passive è attualmente in Italia più elevata rispetto alla Svezia, mentre la quota dei beneficiari sul totale delle forze di lavoro è all’incirca uguale. Questo va probabilmente ricondotto ad una maggiore persistenza della disoccupazione ed una minore efficacia delle politiche passive. C’È UN SISTEMA ASSICURATIVO DEGLI APPRENDISTI. CARATTERISTICHE In Svezia, diversamente da quanto avviene in altri paesi scandinavi, come Norvegia e Danimarca, l’apprendistato è poco diffuso. La formazione professionale viene svolta a scuola, con scarsi rapporti con il sistema delle imprese. La formazione non prevede, dunque, l’inserimento in situazioni concrete ed attuali della realtà produttiva e le strutture scolastiche non dispongono dei macchinari più moderni e di tecnici capaci di farli funzionare. Questa carenza, assieme alla maggiore debolezza nelle politiche di transizione tra scuola e lavoro, spiegherebbe i tassi più elevati di disoccupazione giovanile in Svezia rispetto agli altri due paesi.13 Il Governo prevede di introdurre due forme di apprendistato per favorire l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani. 14 QUALE NORMATIVA LO REGOLA E NATURA GIURIDICA DEL PATTO BENEFICIARI OBBLIGO DELLE PARTI I Servizi pubblici per l’impiego offrono molte forme di supporto per aiutare coloro che cercano lavoro a trovarlo rapidamente; si va dall’assistenza, agli incontri per l’assunzione, fino all’ adeguamento del posto di lavoro per persone con speciali bisogni che cercano un posto di lavoro. Il supporto è legato alla situazione individuale e alle condizioni del mercato del lavoro. L’Agenzia offre anche corsi di formazione, preparatori e professionali, orientati al mercato del lavoro. Si punta a rendere più facile per chi cerca lavoro trovare e mantenere un impiego, come anche annullare qualsiasi carenza di manodopera specializzata sul mercato del lavoro. RUOLO DELLE PARTI SOCIALI Si è detto come in Svezia il sistema degli ammortizzatori sociali sia nato con uno stretto rapporto tra i sindacati ed i vari fondi per la disoccupazione; i primi, per assistere i lavoratori del proprio settore in caso di perdita dell’impiego, si facevano promotori della nascita delle varie Casse. Il sistema si è poi evoluto; dalla metà degli anni ’30 le indennità di disoccupazione 12 13 Arbetsförmedlingen (2012) Arbetsförmedlingens Årsredovisning 2011, www.arbetsformedlingen.se/ Olofsson J. and Wadensjo E. ( 2012), NEETs in the Nordic Countries, http://www.social-europe.eu, 13/06/2012 . Si veda anche OECD (2008), Learning for jobs – OECD Reviews of vocational education and training, www.oecd.org, April 14 Regeringskaliet – Government Offices of Sweden (2012), Sweden’s national reform programme 2012 - Europe 2020 – EU’s strategy for smart, sustainable and inclusive growth, http://ec.europa.eu/ Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.10 sono in parte finanziate dallo Stato. Nel tempo vi è stata, quindi, una maggiore regolazione legislativa, dato che i Fondi hanno assunto sempre più il ruolo di Autorità di governo. 15 In letteratura si parla di Sistema di Ghent, riferendosi ai paesi in cui un ruolo importante nella gestione del welfare, ed in particolare delle indennità di disoccupazione, è svolto dai sindacati. Il sistema prende il nome dalla città di Ghent (Gand in francese) in Belgio, dove è stata introdotto. Oltre che in Svezia lo stesso tipo di sistema è praticato in Danimarca, Finlandia e Islanda, e in parte in Belgio. In questi paesi i Fondi contro la disoccupazione sono collegati ai sindacati e sono regolati ed, almeno in parte, finanziati dai Governi. Dal punto di vista formale sindacati e Casse sono soggetti indipendenti l’uno dall’altro, ma spesso in pratica l’adesione agli stessi Fondi era una delle principali ragioni per iscriversi al sindacato. Teoricamente era, infatti, possibile iscriversi ai Fondi contro la disoccupazione senza aderire al sindacato, ma di fatto quest’ipotesi era remota. Un’interpretazione diffusa vede proprio nel meccanismo una ragione fino a tempi recenti degli elevati livelli di sindacalizzazione dei Paesi nordici. Dagli anni Novanta la situazione, però, si è evoluta; in vari paesi, tra cui la stessa Svezia, c’è stata la costituzione di Fondi alternativi rispetto a quelli amministrati dai sindacati; tali nuovi Fondi hanno avuto un discreto successo e si sono accompagnati ad un evidente calo della sindacalizzazione. In Svezia veniva creato il Fondo Alfa, che consentiva di svincolare il beneficio della copertura contro la disoccupazione dall’iscrizione ad un sindacato.16 Alcuni commentatori, però, notano che oggi, nonostante la disponibilità di alternative ai tradizionali Fondi collegati al sindacato, l’opzione più comune in questi paesi rimane quella della doppia iscrizione al sindacato ed ai Fondi a questo collegato. 17 IL SISTEMA SANZIONATORIO Il sistema svedese prevede forti disincentivi per evitare che il lavoratore tardi a rientrare nell’occupazione.18 Nel caso in cui venga rifiutata un’offerta di lavoro adeguato o un programma di intervento senza una motivazione accettabile, l’indennità gli verrà ridotta per un certo periodo di tempo. L’Agenzia deve comunicare il rifiuto alla Cassa di appartenenza e le ragioni proposte; il fondo per l’assicurazione contro la disoccupazione valuterà, quindi, le circostanze e determinerà se ridurre l’ indennità. Al primo rifiuto, l’indennità può essere ridotta fino al 25% per un periodo di 40 giorni lavorativi (8 settimane). Al secondo rifiuto, l’indennità viene ridotta fino al 50%, sempre per 8 settimane. Al terzo rifiuto, durante lo stesso periodo di godimento, l’indennità viene cancellata per intero. Occorrerà raggiungere un nuovo requisito di lavoro per poter richiedere di nuovo l’indennità. 15 Lundgren, B. , (2006), Recent development in unemployment insurance in Sweden, International Social Security Association, http://www.issa.int/ 16 Lundgren, B. , (2006), Recent development in unemployment insurance in Sweden, International Social Security Association, http://www.issa.int/ 17 Timonen V. (2003), Restructuring the Welfare state – Globalization and social policy reform in Finland and Sweden, Northampton, Edward Elgar Publishing Limited; EUROFOUND (2005), Independent unemployment insurance fund 'undermining unions', http://www.eurofound.europa.eu/eiro/; Clasen J. And Viebrock E. (2008), Voluntary Unemployment Insurance and Trade Union Membership: Investigating Connections in Denmark and Sweden, Journal of Social Policy, 37, 3, http://www.sps.ed.ac.uk 18 Commissione Europea (2011), I diritti della previdenza sociale in Svezia, http://ec.europa.eu/social/; Commissione Europea (2011), Sistemi di protezione sociale – Missoc, http://ec.europa.eu/employment_social/missoc/, july; Arbetsförmedlingen (2012), Financial support for jobseekers, www.arbetsformedlingen.se/ Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.11 Il lavoratore deve restare iscritto all’Agenzia per l’Impiego, anche quando l’indennità è stata ridotta. Se il lavoratore si dimette o abbandona un programma di mercato del lavoro senza una ragione valida, l’indennità può essere sospesa completamente per un massimo di 45 giorni lavorativi (9 settimane). Se questo avviene per tre volte durante lo stesso periodo di beneficio, la persona perde l’intera indennità. Per rimaturarla, deve raggiungere di nuovo i requisiti richiesti di attività. Se si viene licenziati o esclusi dal programma per un comportamento inaccettabile, si può perdere diritto all’indennità per 12 settimane. Anche durante il periodo di sospensione dell’indennità, il lavoratore deve continuare a cercare occupazione attraverso l’Agenzia per l’Impiego. Altrimenti perde diritto per un periodo ancora più lungo. La perdita dell’indennità vale anche per i minori di 25 anni, che rifiutano di partecipare ad un’offerta del programma di garanzia del lavoro giovanile e restano disoccupati. DATI STATISTICI SULLE SANZIONI Non è stato possibile rilevare dati statistici sul sistema sanzionatorio, attraverso le fonti utilizzate per la realizzazione della scheda di benchmarking. MODALITÀ CON LA QUALE IL DISOCCUPATO ENTRA IN CONTATTO CON IL SERVIZIO O VIENE SEGNALATO AL SERVIZIO (ANCHE DATI STATISTICI SULLE VARIE MODALITÀ D’INCONTRO O DI CONOSCENZA) MODALITÀ D’ISCRIZIONE ORGANIZZAZIONE DELL’EROGAZIONE: COLLOQUI, TEMPI, OBBLIGHI FREQUENZA DEGLI INCONTRI DEL DISOCCUPATO PRESSO GLI UFFICI DEL SERVIZIO ED EVENTUALE VINCOLO DI DISPONIBILITÀ TEMPORALE Chiunque abbia un’attività lavorativa e risponda alle condizioni richieste si può iscrivere al Fondo per la disoccupazione del proprio settore. Anche chi non è occupato al momento della domanda si può iscrivere ad uno dei Fondi, soddisfacendo le condizioni richieste nel precedente impiego. In caso di perdita di impiego, il lavoratore dovrà iscriversi all’Agenzia per l’Impiego e questa ne farà comunicazione al Fondo per la disoccupazione di appartenenza. Le informazioni raccolte dall’Agenzia verranno considerate strettamente confidenziali e non potranno essere trasmesse a persone non autorizzate. I dati, però, saranno forniti ai Fondi per poter garantire e verificare i benefici. I Fondi controlleranno il diritto ad ottenere l’indennità ed effettueranno i pagamenti. Per mantenere i benefici nel periodo in cui è disoccupato, la persona deve contattare l’Agenzia per l’Impiego tutte le volte che gli verrà richiesto. Nel caso in cui non lo faccia, l’Agenzia dovrà comunicarlo al Fondo per la Disoccupazione, eventualmente per la cancellazione. Lo stesso può avvenire nel caso in cui la persona non possa essere contattato telefonicamente al numero fornito. MODALITÀ OPERATIVE DI COLLABORAZIONE FRA SERVIZI PUBBLICI E PRIVATI E TIPOLOGIE DI ACCORDI I fornitori esterni devono agire sulla base delle stesse regole previste per la generalità dei Servizi per l’impiego e devono in ogni caso appoggiarsi ai sistemi informativi definiti dall’Autorità Nazionale del Mercato del Lavoro (AMS). Le modalità di realizzazione e la Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.12 regolamentazione di attività affidate a providers privati sono definite nel “Danish Public Administration Act” e nel “Danish Freedom of Information Act”. I providers privati devono essere remunerati sulla base di uno schema scalare che prevede parte del pagamento subordinata alla performance ottenuta ed ai risultati. I servizi possono essere affidati solo attraverso appositi “appalti di servizio”. Essi sono indetti da AMS e dalle Employment Regions. I Centri per l’impiego sono liberi di utilizzare questi appalti per l’erogazione dei servizi che ritengono necessari. Attraverso il sistema di appalto, che offre delle piattaforme contrattuali di base, ogni Centro per l’impiego può agevolmente concludere accordi con uno o più providers esterni. MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEI SERVIZI Non è stato possibile reperire informazioni sufficientemente esaustive per compilare la presente sezione della scheda di benchmarking. IL MODELLO DEGLI STANDARD DI SERVIZI CHI, COME, QUANDO, VENGONO DEFINITI GLI STANDARD EVENTUALE RUOLO DELLE PARTI SOCIALI Non è stato possibile reperire informazioni sufficientemente esaustive per compilare la presente sezione della scheda di benchmarking. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEI RISULTATI, INDICATORI UTILIZZATI, SOGGETTI INTERNI ED ESTERNI ABILITATI ALLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE, FREQUENZA DELLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE, SISTEMI E DISPOSITIVI DI MONITORAGGIO Su un piano più generale il Governo ha definito gli obiettivi della politica per l’occupazione e il disegno degli indicatori che andranno ad identificare precocemente importanti problemi nel mercato del lavoro e che possono essere utilizzati per verificare gli esiti attesi della politica. Gli indicatori, insieme con la valutazione del Governo, saranno pubblicati annualmente a primavera nella legge di Bilancio.19 Su un piano più specifico il sistema svedese degli Ammortizzatori sociali è basato sul rapporto tra le Casse per l’Assicurazione contro la disoccupazione e l’Agenzia del Lavoro, che provvede a fornire informazioni sulla tutela e a verificare la sussistenza delle condizioni da parte di coloro che ne fanno richiesta. Sono anche previsti controlli in cooperazione con altri soggetti per evitare pagamenti non corretti, in particolare con l’Agenzia delle entrate. L’analisi del rischio su pagamenti non dovuti è svolto regolarmente; vengono effettuate verifiche a campione. Il risultato dei controlli e le carenze individuate costituiscono la base per ulteriori miglioramenti della qualità dei processi produttivi. 20 Nel ruolo più specifico di servizio pubblico per l’impiego, l’Agenzia nazionale lavora con un sistema di misurazione della performance chiamato scheda di valutazione bilanciata (in inglese balanced scorecard spesso citata con l'acronimo BSC), che è uno strumento di supporto nella 19 Fonte: Regeringskaliet, Government Offices of Sweden (2011), Sweden’s national reform programme 2011 - Europe 2020 – EU’s strategy for smart, sustainable and inclusive growth, www.sweden.gov.se 20 Arbetsförmedlingen (2012) Arbetsförmedlingens Årsredovisning 2011, www.arbetsformedlingen.se/ Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.13 gestione strategica che permette di tradurre la missione e la strategia in un insieme coerente di misure di performance, facilitandone la misurabilità a livello complessivo e sulle singole linee. Tale valutazione è fatta sulla base dei benefici per gli utenti nell’adempimento dei compiti assegnati. I risultati sui sondaggi servono per lo sviluppo dei servizi. Occorre tener conto che in Svezia i sistemi di valutazione della performance sono ampiamente usati per determinare le retribuzioni e gli avanzamenti di carriera. Sono previsti retribuzioni di risultato nella forma di incrementi della paga base collegati alla performance. 21 La gestione operativa dell’Agenzia è indirizzata ad ottenere risultati non solo nel breve, ma anche nel lungo termine, rafforzando la sostenibilità dell’attività. Nella pianificazione gli obiettivi di business vengono convertiti in attività pratiche per la squadra e per il dipendente. Alcune di queste attività sono formulate come obiettivi operativi. Questo serve a chiarire cosa si dovrebbe fare, come, chi dovrebbe farlo, come e quando i risultati devono essere misurati.22 21 22 OECD (2011), Government at a Glance 2011, www.oecd.org http://www.arbetsformedlingen.se/ Benchmarking sugli ammortizzatori sociali in Europa pag.14