Il sistema Anzio

Transcript

Il sistema Anzio
N U M E R O
L ’
I
N
V E N T I C I N Q U E
F
O
R
M
A
Z
I
O
N
-
E
F E B B R A I O
F A
C
E
N
T
2 0 1 1
R
50
cent
O
Il sistema Anzio
Cuginopoli è solo la parte più evidente di un modus
operandi ben radicato nella nostra città. Un insieme
di pessime abitudini che hanno trasformato Anzio
in un serbatoio di voti da comprare con questo o
quel favore: un posto di lavoro, un finanziamento,
una concessione. Il politico non è più un punto di
riferimento per il buon governo locale, ma diventa lo strumento per
procacciare qualche buon affare con la pubblica amministrazione.
La città vive sotto scacco: non esiste un progetto di sviluppo concreto,
nessuna politica per i giovani, per il turismo, per l’impresa, e per far
fronte alle nuove sfide di un’immigrazione sempre più estesa.
Questo è il sistema Anzio. Un meccanismo clientelare consolidato
ed oppressivo, che si erge sopra la collettività comprimendo la capacità
individuale e lo spirito d’iniziativa. Una piovra che ha tentacoli ovunque,
ben rappresentata dall’inchiesta di Anzio Space di gennaio, dopo la quale
ci aspettavamo una serie di reazioni che non ci sono state. Silenzio da
parte dell’amministrazione comunale e dei politici coinvolti. Silenzio,
ahimè, da parte dell’opposizione in Consiglio comunale: non risultano,
ad oggi, iniziative politiche degne di nota. Silenzio, infine, ed è ciò che
fa più male, anche da parte dei tanti giornali cittadini.
L’Associazione Culturale 00042, editrice di Anzio Space, fa i conti
ogni giorno con questo sistema. Per realizzare contenuti in città, per far
circolare nuove idee ed aprire spazi di confronto alle nuove generazioni,
proponiamo ai Comuni di Anzio e Nettuno di finanziare progetti
importanti come Shingle22j, la biennale di arte contemporanea che a
maggio arricchirà il nostro territorio con artisti provenienti da ogni parte
del Paese. Allo stesso modo, collaborando con altre realtà associative,
abbiamo promosso il progetto del Centro Polifunzionale per i
giovani. Sappiamo che, per fare cultura, e soprattutto per contribuire
alla crescita della comunità, può servire il sostegno finanziario delle
amministrazioni. Ma questa necessità non ci impedisce di svolgere la
nostra azione critica, di schierarci sempre e comunque dalla parte del
merito, della libertà, dell’impegno generoso e disinteressato per la città.
Non abbiamo paura, noi, del ricatto del sistema Anzio.
Andrea Mingiacchi
Punto sul Centro Polifunzionale
L’Associazione Culturale 00042 ha depositato presso il Comune di
Anzio la proposta di delibera per realizzare il progetto di un Centro
polifunzionale dei giovani sul nostro territorio. La proposta è stata
accompagnata da più di 1500 firme e, come previsto dallo Statuto
Comunale nell’articolo 6 sull’iniziativa popolare, il Consiglio è tenuto
a deliberare entro sei mesi dalla presentazione del progetto con le
firme dei cittadini allegate. Riteniamo urgente la creazione di una
struttura interamente dedicata alla formazione sociale e culturale dei
giovani e pertanto ci auguriamo che la nostra iniziativa, resa possibile
grazie alla partecipazione di tanti cittadini e associazioni del territorio di
Anzio e Nettuno, venga accolta favorevolmente dall’intera giunta.
segue a pag. 15
Lo spazio dei bambini
Caro Andrea,
ti vorrei chiedere un consiglio che riguarda noi bambini di Anzio, è
una questione che mi sta molto a cuore perché molti di noi durante
l’inverno, a causa del brutto tempo, ci vediamo costretti restare a casa.
Dopo scuola è vero siamo stanchi, ma si trova lo stesso il tempo per
un po’ di sport, ma poi ? Vorrei un posto al riparo dalla pioggia e dal
freddo che ci possa far stare impegnati a gruppi e magari insegnarci
materie importanti come la musica, il teatro, la recitazione, la pittura.
Penso sia un’ottima idea per passare l’inverno ad Anzio, cosa ne pensi?
Ho scritto questa lettera ha te perché, oltre ad essere un giornalista, sei
un insegnante. Con Affetto CARLOTTA DI ROSA.
segue a pag. 15
Berlusconi, Ruby e le elezioni ad Anzio
La prossima primavera, nel Lazio, si terranno elezioni
amministrative che coinvolgeranno 108 Comuni. Un numero
destinato inevitabilmente ad aumentare se, come probabile, si
scioglieranno le Camere e si ricorrerà al voto anticipato. Gli tsunami
che da mesi flagellano Pdl e Pd hanno sconvolto la morfologia
politica nel Paese e nella nostra regione, e la fase di profonda crisi
che attraversano i due principali partiti è il preludio ideale per un
rimescolamento delle carte.
segue a pag. 15
[email protected]
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
2
Anzio Space
Sapevi che il nostro giornale di
informazione è distribuito su tutto il
territorio di Anzio e
Nettuno?
e online....
QUESTO SPAZIO
PUò ESSERE
TUO!!!!
Vogliamo contribuire a rendere Anzio una città che sia:
• vivibile e interessante per i giovani
• viva culturalmente
• all’avanguardia nell’ecologia e la preservazione del territorio
• arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingue
Non siamo convinti di avere la risposta a tutte le domande o di
essere i migliori, siamo semplicemente un gruppo di persone
giovani (chi di corpo, chi di spirito) che vogliono darsi da fare per
migliorare il territorio in cui vivono.
Al momento abbiamo tre iniziative:
• Anzio Space, che puoi scaricare su www.anziospace.com
• Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e di
Nettuno, info su www.shingle22j.com
• Il Centro Polivalente per i Giovani e la Cultura, che vorremmo
costruire.
UNISCITI A NOI!
Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative:
www.anziospace.com
www.myspace.com/anziospace
www.shingle22j.com
www.myspace.com/shingle22j
http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/
iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042”
Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3474012468
Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615
Per informazioni: 333.73.50.189
[email protected]
A chi consegnare i documenti?
Ai seguenti volontari, presenti sul treno:


 

Cos’è una class action?
Azione legale collettiva di un gruppo di utenti o consumatori per la difesa dei propri diritti
soggettivi nei confronti di una impresa o di un ente. In Italia introdotta dal 1 gennaio 2010.
Vantaggi: riduzione delle spese legali (suddivise tra tutti i partecipanti), maggiore visibilità e
possibilità di successo. Più è alto il numero di aderenti, più aumentano le possibilità di successo
dell’azione. A metà dicembre 2010 siamo già in 333. C’è ancora tempo, finchè non ci sarà il
pronunciamento da parte del tribunale (primavera).
Cosa chiediamo?
•
•
•
•
•
•
•
A Trenitalia
garantire almeno 7
carrozze a due piani
tipologia Vivalto da
eliminare in orario 6.009.00 e 16.00-19.00
servizio ogni mezz’ora in
orari di punta
rimborso spese per ritardi
superiori a 20 minuti
raddoppio del binario
all’intera linea
impianti di climatizzazione
adeguati
presenza personale di
bordo
•
•
•
•
•
•
Cosa serve per partecipare?
•
•
•
•
Alla Regione
pubblicare il contratto di
servizio e rispondere della
gestione del servizio
stesso
prevedere ispezioni non
concordate o pianificate
vigilare sull’adempimento
dell’articolato contrattuale
pubblicare i rendiconti
mensili
pubblicare il bilancio del
capitolo trasporti ferroviari
congelare le tariffe per 3
anni, al termine dei quali si
farà un bilancio
•
•
•
A RFI
funzionamento display in
tutte le stazioni
decoro e funzionalità del
servizio nelle piccole
stazioni, attraverso display
informativi, acqua potabile
e bagni pubblici fruibili e
puliti
ripristinare le fontanelle
dell’acqua pubblica lungo
tutti i binari. Vergognosa
l’azione effettuata
(ulteriori dettagli nel sito web)
copia di un documento di identità
copia dell’abbonamento (mensile o annuale)
10 € (per partecipare alle spese legali)
modulo di adesione compilato (scaricabile dal sito web http://www.classactionromanettuno.org)
A chi consegnare i documenti?
Ai seguenti volontari, presenti sul treno:
SABINA (TRENO DELLE 7:26 DA APRILIA
E TRENO DELLE 14:32 DA ROMA)
TELEFONO N. 3476073175
MARIA (TRENO DELLE 7:26 DA APRILIA
E TRENO DELLE 15:07 DA ROMA)
TELEFONO N. 3477765882
ROSALBA (TRENO DELLE 7:26 DA
APRILIA E TRENO DELLE 16:07 DA ROMA)
TELEFONO N. 3476680972
ROSSANA (TRENO DELLE 7:26 DA
APRILIA E TRENO DELLE 17:07/18:07 DA
ROMA) TELEFONO N. 3332322366
ROBERTA (TRENO DELLE 8:26 DA
APRILIA E TRENO DELLE 17:07/18:07 DA
ROMA) TELEFONO N. 3288261653
NUNZIA (TRENO DELLE 7:26 DA APRILIA
E TRENO DELLE 18:07 DA ROMA)
TELEFONO N. 3477634325
SILVIA (TRENO DELLE 6:35 DA VILLA
CLAUDIA E TRENO DELLE 16:07 DA
ROMA; IL MERCOLEDI TRENO DELLE
19.07) TELEFONO N. 3336963829
ADRIANO (TRENO DELLE 8:00 DA
APRILIA E TRENO DELLE 14:32/19:28 DA
ROMA) TELEFONO N. 3392892719
GINO (TRENO DELLE 7:26 DA APRILIA
E TRENO DELLE 19:07 DA ROMA)
TELEFONO N. 3491325202
Anzio Space
Space - Città
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
3
Nato per fare strade e fogne riceve lauti finanziamenti dal Comune: 170mila euro nel 2010
“CONSORZIO DI LAVINIO ILLEGITTIMO”
I dissidenti: “Quote annue non obbligatorie. È un carrozzone della politica”
Il Consorzio di Lavinio, nato nel dopoguerra
per costruire strade, impianti fognari, elettrici
ed idrici, è finanziato dai cittadini consorziati
che pagano una quota annuale che varia dai
70 ai 150 euro. Allo stesso tempo riceve dal
Comune di Anzio un finanziamento che
quest’anno ha raggiunto la cifra di 170mila
euro. Ma, ed è questo che fa notizia, il 60%
del suo bilancio, circa 550mila euro nel 2010,
sono spese per l’ordinaria amministrazione:
stipendi degli impiegati e quant’altro.
Così un gruppo di consorziati dissidenti,
riunitisi in un comitato, ha deciso di
non sottostare al pagamento della quota
annuale consortile. Queste le loro ragioni: “Il
Consorzio fu creato per fare strade, fogne,
impianti elettrici ed idrici. Ora tutto ciò è
stato fatto e, per legge, il Consorzio non può
fare altre cose. Deve quindi sciogliersi”. La
chiusura del Consorzio è solo una delle ipotesi
prese in considerazione dai dissidenti, che
rivendicano anche il diritto di non sentirsi
obbligati a pagare le gabelle ritenendo il
Consorzio “volontario” e “non obbligatorio”.
“Ammesso e non concesso che queste strade
siano consortili – spiegano - per quale motivo
dobbiamo pagare la manutenzione stradale?
Solo perché abbiamo casa a Lavinio? E chi
viene a Lavinio, che ci passa tutti i giorni e ci
parcheggia, non deve pagare niente? Se vuoi
che sia così, tu Consorzio, chiudi le strade di
Lavinio mare e metti la sbarra come a Lido dei
Gigli. Così entra solo chi abita lì”. Il problema,
a sentir loro, non è tanto sull’entità della cifra
da pagare, “dai 70 ai 150 euro l’anno”, quanto
sulle modalità, su questa ‘obbligatorietà’ che
non esisterebbe.
“Non ha
capacità
giuridica”
LA STORIA DEL CONSORZIO. A monte
della disputa su volontarietà o meno del
pagamento, c’è una ricerca fatta dai dissidenti
sugli Atti che hanno portato alla nascita del
Consorzio. Una ricerca durata molti mesi,
che ha portato a risultati sorprendenti: il
Consorzio di Lavinio, con la sua doppia
denominazione di S.Olivo e S.Anastasio, non
solo non è obbligatorio, ma non avrebbe
nemmeno una parvenza giuridica.
Secondo questa montagna di carte, infatti,
un primitivo Consorzio di bonifica, con
valenza obbligatoria, creato da tre società
locali nel maggio 1947, veniva bocciato dal
Ministero dell’Agricoltura, che non riteneva
la zona di interesse agricolo, come auspicava
il Consorzio. Nel luglio 1950 le stesse società
davano tuttavia vita al Consorzio ‘volontario’
di Lavinio-S.Olivo, che ad un certo punto
cambia denominazione e diventa anche di
S.Anastasio, con intento ‘obbligatorio’. Il
problema sembrerebbe legato alla nascita,
misteriosa, di questo nuovo Ente, di cui non
si hanno tracce, e che secondo i dissidenti sta a
significare una sola cosa: “L’Ente attuale non
ha una sua capacità giuridica ufficiale”.
Guardando attentamente le carte, addirittura,
si scopre anche un errore mastodontico
550mila euro
per ordinaria
amministrazione
del Comune di Anzio, che nelle Premesse
della Convenzione col Consorzio, stipulata
l’8.11.2009, riconduce tale riconoscimento
ad un Atto della Giunta Provinciale di
Roma del 1955 che, invece, si riferisce ad
un altro Consorzio, ovvero al Consorzio
del Lido dei Pini.
IL BILANCIO. Altro motivo di scontro sono
le spese: a quanto afferma il Presidente del
Comitato, “il Consorzio utilizza per le spese
di amministrazione, ossia di sopravvivenza,
circa il 60% delle spese totali di bilancio
(831.350 euro), forse un po’ troppo. Quei soldi
potrebbero essere spesi per migliorare i servizi
di cui Lavinio necessita”. Se il Consorzio
deve seguitare ad esistere, allora, “è giusto
che non rischi di essere un carrozzone di
natura politica, che serva da trampolino
per il seggio in Comune o da deposito per
politici in attesa di sistemazione, ma che
svolga il proprio compito istituzionale, ossia
Qui Radio Nerone
“LA SPIA”
Parentopoli? Cuginopoli? Tutte balle.
Grandi balle. Ma allora perché, con l’arrivo
del nuovo anno, un politico che conosco
bene si aggirava per la città ritirando le
copie di Anzio Space dalla circolazione?
Lo osservavo accumulare giornali senza
ritegno ma lui mica mi ha riconosciuto.
Allora mi sono chiesto: chissà dov’è finita
tutta quella carta… Ho provato a fiutare
la pista del furbetto e sono arrivato in
un posticino che è tutto un programma:
il Consorzio di Lavinio. Ho chiesto
di qua, o domandato di là, ma nessuno
parlava. Poi mi sono informato meglio, ho
chiacchierato con qualche anima bella e ho
scoperto che qui… altro che parentopoli!!
Tra figlie, sorelle, amanti e quant’altro si
potrebbe metter su una squadra di calcio,
con tanto di allenatore e massaggiatore.
Cari amici di Anzio Space, quanto mi date
per una nuova lista di nomi?
quello di sistemare le strade, sempre più
rovinate (soprattutto dopo l’arrivo della rete
del gas), di curare le cunette, sempre colme
di terra e di foglie, di risolvere il problema
delle acque di scarico, rimaste quelle di tanti
anni fa nonostante l’incremento di case e,
quindi, di popolazione”. E’ questo quello che
vogliono i cittadini. L’articolo 2 dello Statuto
parla chiaro e dice che la durata del Consorzio
è indeterminata: “Esso tuttavia - sottolineano
al Comitato -, potrà essere sciolto quando
gli scopi per cui è stato creato possono essere
assolti da altri enti”. Visto che ad Anzio c’è
un Comune a cui tutti noi versiamo dei bei
soldini sottoforma di addizionali comunali,
ci chiediamo come mai, invece di trasferire
ogni anno dei soldi al Consorzio (quest’anno
170.000 euro), non pensa a gestire in proprio
tali incombenze? A cosa servono questi soldi
che entrano nelle casse del Consorzio?
Maurizio D’Eramo
Space - Porto
4
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Anzio Space
Allarme occupazione e rischio crisi per tutto l’indotto
UNA PESCA SENZA FUTURO
Incentivi UE per chiudere l’attività: Anzio perde la flotta peschereccia
Cara dolce pesca addio. Che poi, così
romantica, non lo è mai stata, almeno per chi
ogni notte, bonaccia o burrasca, si alza dal letto
per prendere il largo. Da oggi tutto cambia e
quella che è senza dubbio l’attività storica di
Anzio potrebbe chiudere definitivamente
i battenti. La colpa, o il merito, dipende dai
punti di vista, è di un bando dell’Unione
Europea che, per diminuire lo sfruttamento
delle risorse marine attraverso la demolizione
dei pescherecci obsoleti, è pronta a finanziare
la rottamazione delle navi da pesca più antiche
o la definitiva chiusura dell’attività. E stiamo
parlando di soldoni: dai 200mila fino ai
500mila euro per i bastimenti più vecchi.
Il calcolo degli incentivi, secondo il bando che
si chiuderà a fine 2013, sarà proporzionato
alla stazza e all’anzianità della motonave: “Ad
Anzio - spiega Claudio Brinati, presidente
della Confecoopesca - sono 9 gli armatori
che ne hanno fatto richiesta a cui si aggiunge
qualche battello della piccola pesca. Nel
Lazio attualmente circa 70 barche chiedono
di chiudere definitivamente la loro attività”.
Considerando che le moderne imbarcazioni
arrivano a costare cifre spropositate, è facile
intuire che la stragrande maggioranza degli
armatori locali, invece di investire in un altro
mezzo marino, preferiranno abbandonare
l’attività incassando l’incentivo Ue. I dati
confortano questa prospettiva: sono numerosi
i pescatori che hanno già optato per la chiusura.
Troppo duro e rischioso continuare a lavorare in
un settore in balia degli eventi naturali, in cui non
c’è stato un adeguato ricambio generazionale,
con il rischio di continui incidenti e con i costi
dei carburanti alle stelle. La conseguenza più
immediata sarà la disoccupazione di molti
marinai, soprattutto stranieri, che lavorano
sulle banchine di Anzio e Nettuno e, a seguire,
la crisi di tutto l’indotto della pesca. Non si può
neppure sperare che, chiusa una porta, se ne
aprirà un’altra. Tanti proprietari di pescherecci
infatti puntano ad aprire nuove attività con i
fondi europei, soprattutto ristoranti, sfruttando
la fama conquistata negli anni dalla ristorazione
anziate. Purtroppo, mancando il pesce locale,
non passerà molto tempo prima che le nostre
rinomate cucine conoscano l’incubo della crisi:
perché mangiare il pesce ad Anzio, si chiedono
in molti, se non ci sarà più la sua storica ed
esperta flotta peschereccia?
A.C.
Ancora alto il rischio di insabbiamento: “2,80 mt il punto più profondo nel canale d’accesso”
PORTO, “30 ANNI DI PROMESSE”
Saverio Gargana, specialista di cantieristica navale: “Scalo in crisi da anni ‘80”
“Il porto di Anzio? Per 30
anni non si è fatto nulla.
Tante promesse mai
mantenute”. A parlare
è Saverio Gargana,
62 anni, meccanico
navale figlio di Ernesto,
storico fondatore delle
Officine Gargana. Qui, nel suo ufficio in
riviera Zanardelli, dove operano buona parte
dei cantieri nautici locali, Gargana mostra
con soddisfazione il piccolo presepe realizzato
all’interno di una custodia in acciaio dove,
in passato, veniva collocata la macchina
fotografica per realizzare i servizi sui fondali
marini. Ricordi dei bei tempi andati di cui il
signor Saverio, e il padre prima di lui, furono
autentici protagonisti soprattutto nel settore
della cantieristica e meccanica navale. E di
ricordi, Gargana, ne ha tanti nel cassetto: “Nel
Lazio i porti più antichi e importanti sono da
sempre quelli di Civitavecchia, Anzio e Gaeta,
ognuno con una specifica valenza storica e
commerciale, militare e turistica. Tra questi solo
Civitavecchia ha saputo mantenere un trend
economico positivo con la continua crescita dei
traffici portuali, passeggeri e commerciali”. Nel
caso di Anzio, accusa, “per oltre 30 anni non si
è fatto nulla, molte le promesse mai mantenute,
con la consapevolezza, da parte degli addetti
ai lavori, della necessità di investire altrove.
Già negli anni ‘80 - sottolinea Gargana - si
respirava quel clima di rassegnazione per
un porto da ricostruire in seguito ad una
violenta mareggiata che vide distrutto parte
del molo Pamphili, con l’affondamento di
molte imbarcazioni. Quei giorni noi portuali li
abbiamo impressi nella memoria, ed è proprio
da quel momento che ha inizio il declino del
porto di Anzio”.
Un porto che contava in quegli anni “circa
300 addetti impiegati nelle diverse attività e
mansioni”, partendo dalla cantieristica navale,
dove la sola Navaltecnica “contava circa
80 dipendenti”. La flotta peschereccia era in
continua espansione, con le maestranze portuali
nel pieno della loro attività durante la pesca
oceanica che, oltre al personale fisso, durante le
giornate di maggiore attività “impiegava anche
giovani avventizi temporaneamente assunti per
sopperire la notevole mole di lavoro da svolgere
in banchina”.
Le officine navali erano il cuore della
marineria: “Qui si riparavano motori e
attrezzi da lavoro di ogni tipo, con un’assistenza
giornaliera in grado di risolvere problemi
di natura meccanica permettendo alle
imbarcazioni di riprendere il largo nel più
breve tempo possibile”.
Il molo turistico, “altra fonte di ricchezza con
circa 30 imbarcazioni, era un vanto di molti
armatori facoltosi che in quegli anni sceglievano
Anzio come meta turistica”.
I nostri giorni, secondo Gargana, confermano
l’involuzione subita dal porto, che “attraversa
un grave momento di crisi”. È notizia
recente il nuovo monitoraggio dei fondali
che ha evidenziato ancora il rischio di
insabbiamento del canale di accesso al
porto che, in alcuni punti, “raggiunge l’altezza
massima di soli 2 metri e 80 centimetri.
Pensate che molte imbarcazioni hanno un
pescaggio di circa 2,60 mt”. A breve sarà dunque
urgente l’ennesimo e costoso intervento della
draga, ma questa volta a sostenere le spese, se
non interviene la Regione, dovrebbe essere il
Comune, visto l’accordo di programma firmato
lo scorso ottobre che gli consegna la gestione
delle aree demaniali marittime. Il dragaggio ha
costi notevoli, una settimana di stazionamento
operativo della draga costa circa 100.000 euro:
cifre gravose che il Comune avrebbe difficoltà
a sostenere.
Cristiano Di Rosa
Anzio Space
Space - Porto
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
5
Le spine del nuovo porto tra recessione e mancanza di infrastrutture
CRISI NAUTICA
E POSTI BARCA INVENDUTI
Ardua la missione della Capo D’Anzio: nessuno compra più
A chi venderemo i posti barca del nuovo
porto di Anzio? Difficile dirlo, vista la crisi
strutturale che sta attraversando il mondo della
nautica da diporto, che ha conosciuto il suo
periodo migliore a cavallo tra il secondo e il
terzo millennio. In questo periodo nascevano
nuovi cantieri, si
aboliva la tassa di
stazionamento,
le
banche
cedevano
yacht ad aziende
tramite leasing in
modo
alquanto
semplice,
forse
troppo
semplice
viste
le
tante
imbarcazioni
pignorate per morosità. Al giorno d’oggi
sono migliaia le barche in svendita in tutta Italia
quando, solo pochi anni fa, avere lo yacht e
passare le ferie in Costa Smeralda dava quella
visibilità e lo status necessari per partecipare
agli affari nei salotti buoni: investire sullo yacht
significava investire su se stessi.
Il mondo della nautica è la prima vittima
della crisi internazionale: oggi migliaia di
imbarcazioni hanno carenza di manutenzione,
vengono tenute ferme all’ormeggio e con esse
tutto l’indotto ne soffre, compresa la gestione
dei porti e dei
loro posti barca. Il
flop all’ultima fiera
di Genova parla
chiaro: il cantiere
più prestigioso, la
Ferretti, vende poco
o niente del nuovo
e impegna i suoi
broker a mantenere
i clienti vendendo
l’usato. La crisi si avverte anche in casa nostra: il
porto di Nettuno è triste, deserto e deprimente.
Nel frattempo si cerca con le dita incrociate
un po’ di entusiasmo finanziario per il
nuovo porto ad Anzio. Nell’ultimo convegno
sul porto, Luigi D’Arpino, Presidente della
Capo d’Anzio, è stato perentorio: “I posti barca
del nuovo porto li venderà la Capo d’Anzio SPA
e gli speculatori stiano alla larga perché non
faremo regali a nessuno”. Ma chi comprerà?
Rivediamo a che prezzo sono stati venduti i
posti barca tra privati nella Marina di Nettuno
nel 2010: lunghezza 10 mt larghezza 3,5 mt.
a 110.000 euro; 15 mt. per 5 mt. a 220.000
euro; 20 mt per 6 mt. a 400.000 euro; 35
mt per 10 mt 800.000 euro. Ricordiamo che
questi posti hanno una concessione demaniale
di qualche decennio e che lo Stato ne potrebbe
disporre come vuole alla scadenza. La Capo
d’Anzio sarà pure impegnata a cercare armatori
interessati ai posti barca di Anzio ma, oltre ad
avere le meravigliose isole Pontine vicino, non
si capisce cosa dovrebbe offrire la nostra città
vista la carenza di strutture idonee al turismo di
lusso. Il nuovo porto sarà certo più interessante
per il transito giornaliero di navi da crociera
da sfruttare come snodo per chi prosegue
per il sud o la Sardegna. Inoltre mancano gli
armatori, la crisi ne ha decimato la categoria,
mentre rimangono gli speculatori. A chi
venderemo i posti barca? Lo abbiamo chiesto
al signor Luigi D’Arpino ma ci ha spiegato, con
il suo consueto garbo, che è inutile parlare con
un giornale come il nostro “che è contro il porto
a prescindere”.
Alessandro Tinarelli
Il broker francese: “Rischiate la fine del mio paese, Frejus”
“GLI YACHT? MENO 50% SULLE VENDITE”
Parla Jean Philippe Cornée: “Periodo difficile: i panfili ceduti sottocosto”
“Dopo il nuovo
porto di Fiumicino,
onestamente non
credo ci sarà più
bisogno di ulteriori
posti barca. Con
la nuova opera
portuale
Anzio
rischia di far la
fine del mio paese,
Frejus, che vive solo 2 mesi l’anno e la
gente è andata via”. A parlare è il Capitano
Jean Philippe Cornée, esperto broker
e navigatore internazionale, che gestisce
agenzie di brokeraggio in Costa Azzurra ma
sopratutto all’estremo nord della Tunisia, a
Bizerte.
Jean conosce Anzio? Ha mai visto il
progetto del nuovo porto?
“Sì, conosco Anzio, sono stato a mangiare
alcune volte nei deliziosi ristorantini sul
porto. È una cittadina con molto charme,
con una storia interessante e un porto che
è un gioiello. Il progetto del nuovo porto,
che ho visionato sulla rete, credo sia di
dubbio impatto ambientale. Creare un
nuovo bacino davanti ad un capo porta
inevitabilmente al disturbo delle correnti
marine, quindi a sviluppare fenomeni di
erosione e trasporto di sabbia in notevole
quantità, perturbando anche l’attività dei
pescatori. Anzio mi ricorda il mio paese,
Frejus (Forum Julii), prima che nel 1989
costruissero l’ultimo porto della Costa
Azzurra”.
In che senso?
“Oggi purtroppo Freijus vive solo due
mesi l’anno, la gente è andata via perché il
costo della vita e i prezzi immobiliari sono
inaccessibili e l’80% delle abitazioni sono
chiuse 9 mesi l’anno. Il mare, la natura e il
sole bastano ad Anzio per essere bella”.
Che differenza di fatturato ha registrato
tra il 2010 e gli anni precedenti?
“Nel 2010 ho venduto il 50% in meno degli
yacht usati rispetto al 2005. Da quell’anno il
calo di vendite è stato progressivo e costante.
Solo le vecchie agenzie inserite nel mercato
riescono a sopravvivere perché gli operatori
sono dei professionisti del mare e spesso
parlano anche 4 o 5 lingue”.
Quante imbarcazioni sequestrate dalle
società di leasing sono gestite da lei per
la vendita?
“Noi le chiamiamo “Repossessed Bank”
e sono l’ 85% delle imbarcazioni e navi
da diporto che trattiamo nella nostra
agenzia, di cui il 60% sequestrate dal
leasing per mancato pagamento rate. Sono
completamente sottostimate e svendute. Il
mercato è pieno di questi yacht che dopo tre
anni dal varo perdono il 30-40% del prezzo
originario”.
Appena il nuovo porto di Fiumicino
sarà pronto, tra Formia e Civitavecchia,
ci saranno circa 7000 posti barca in più:
crede che saranno necessari ulteriori
posti ad Anzio?
“No, onestamente no. Per vendere non è il
momento giusto, forse si possono affittare
ma ad un prezzo inferiore a quello standard
degli anni passati. Si può solo sperare in un
ciclo positivo dell’economia generale di cui
ancora non si vedono chiaramente i segnali”.
A. Tin
Space - Politica
6
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Anzio Space
“Costruiamo una nuova via per i delusi di Pd e Pdl”
PROVE DI TERZO POLO
Udc e Fli riuniti a Nettuno: “Ok al Polo della Nazione”
I due gruppi locali di Nettuno, UDC e FLI,
si uniscono e pongono le basi per costruire
la nuova piattaforma politica: il Polo della
Nazione.
Il FLI di Nettuno abbraccia completamente
i valori e gli ideali dell’Udc e vi si unisce, in
attesa dell’API (Alleanza per l’Italia) di Rutelli
e dell’ingresso di Generazione Italia (affine
al FLI, in attesa di divenire vero e proprio
partito). Obiettivo dell’unione è la necessità
di collaborare affinché possa affermarsi una
nuova forza politica in grado di lavorare per
il benessere della città di Nettuno. Una nuova
coalizione che, seguendo l’esempio nazionale,
si vuol porre come una vera e propria
alternativa politica.
“Vogliamo realizzare una piattaforma di
area moderata che sarà contraddistinta
dal dialogo e dal confronto - spiegano gli
esponenti dei due partiti -, ma soprattutto
da una più forte e incisiva azione politica
di opposizione alla attuale maggioranza
di centro sinistra. La differenza sta nel non
soffermarsi solo su ciò che non funziona
nella nostra città, ma in ciò che si è capaci di
fare per migliorarla”.
La nuova coalizione è stata presentata
alla stampa mercoledì 12 gennaio presso
l’Hotel Scacciapensieri di Nettuno. Presenti
all’evento, per l’UDC, il Dirigente Provinciale
Giovanni Molinari, il Segretario Giorgio
Alberto De Carolis, il Consigliere Comunale
Paolo Favan, il Vicesegretario Mario Pitò;
per FLI il Segretario Mario Esposito, il
Consigliere Comunale Giuseppe Bellucci;
per l’API il Segretario Ernesto Flamini e per
Generazione Italia, Esposito.
“Il bipolarismo - dichiara De Carolis (UDC)
- non è la panacea come abbiamo sempre
affermato. Stiamo costruendo una terza
via che si porrà come punto di riferimento
per tutti coloro che non si sentono più
rappresentati dalla sinistra e dal PDL. Il
nostro impegno è riprendere ciò che avviene
a livello nazionale e rapportarlo al locale”.
“Cominciamo col dire che parleremo
sempre all’unisono: il dialogo e la continua
consultazione saranno la base della nostra
comunicazione - dichiara Favan ( UDC) La nostra voce sarà unica. Nella situazione
politica attuale deve esserci un rilancio
della dialettica democratica per risolvere
le problematiche della città. Il nostro sarà
un contributo alla risoluzione fattiva e
nell’esclusivo interesse della città”.
“Non siamo ancora un partito, ma per noi di
Generazione Italia - afferma Esposito - è una
gioia essere qui, seduti a questo tavolo con
l’UDC. Noi abbiamo ritrovato la voglia di far
politica con Fini. I problemi della città non
hanno colore politico, vanno risolti e basta.
Enfasi, passione, dedizione sono le nostre
parole d’ordine. Solo con queste riusciremo a
fare qualcosa di buono”.
Vera Iafrate
Il nitrito di Incitatus
QUEL CONCORSO AL
COMUNE…
“Cuginopoli è storia
vecchia!”. Già otto
anni fa il consigliere
Paride
Tulli
denunciò l’ingresso
alle dipendenze del
Comune di Anzio
di tanti parenti ed
amici dell’amministrazione d’allora. E così
fu. In quel famigerato concorso entrarono
una montagna di cuginetti e cuginette. E
l’amministrazione continuava ad accrescere
la rete di sudditi votanti. Ma come faranno
in futuro le amministrazioni a mantenere un
buon plebiscito con la crisi che avanza e con
un patto di stabilità sempre più stringente?
Sviluppo turistico e occupazione?
No grazie, la destra sceglie il cemento!
Berlusconi sta affondando il paese negli
scandali a luci rosse mentre la crisi
logora le famiglie. Disponeva di un’ampia
maggioranza parlamentare ma l’ha piegata
alla sua conduzione autoritaria e impegnata
solo ed esclusivamente nella soluzione dei
suoi problemi personali dimostrando la
totale incapacità di dare soluzione ai seri ed
impellenti problemi degli italiani.
Lo stesso scenario si registra ad Anzio dove
l’amministrazione Bruschini è immobilizzata
dalla disgregazione della maggioranza e da
equilibri basati solo su improvvisazione e
rapporti di potere ma mai su serie proposte
politiche.
Il danno per Anzio è incalcolabile, il cemento
avanza ovunque e mortifica ogni speranza di
rilancio della città.
Che fine ha fatto per esempio lo sviluppo
turistico sbandierato ininterrottamente in 13
anni di governo di centrodestra?
Prima l’amministrazione autorizza l’ennesimo
ipermercato a Lavinio dove si prevedevano
nuove scuole, ora a sorpresa anche ad Anzio 2,
la maggioranza intende trasformare, con una
scandalosa variante, una delle sole due zone
destinate a strutture turistiche alberghiere,
in altri inutili fabbricati residenziali ed in un
altro enorme centro commerciale.
La priorità dell’amministrazione Bruschini,
come quella delle precedenti, resta l’avanzata
del cemento. Si continua a favorire l’affarismo
sfrenato a danno del territorio, delle imprese
locali e dello sviluppo turistico che per Anzio
è il più importante settore economico e può
dare risposte alle attese di occupazione, in
particolare dei giovani.
L’assenza di prospettive di lavoro e sviluppo è
un danno grave che si aggiunge all’ambiente
martoriato, al caos dei collegamenti stradali
e ferroviari, al degrado nei quartieri,
al disinteresse per i problemi legati
all’immigrazione, alla totale assenza di servizi
adeguati primi fra tutti scuole e parchi.
È ora che Berlusconi torni a coltivare i suoi
vizi ed i suoi interessi in privato e restituisca
il paese agli italiani; l’amministrazione
comunale di Anzio e la sua maggioranza
zoppicante lo seguano e smettano di
improvvisare e creare danni irreversibili.
La politica del centrodestra ha sfiancato ed
impoverito la città; il Pd propone di sostituirla
con un serio programma di rilancio e
sviluppo del nostro territorio: migliore vita
nei quartieri, più servizi e viabilità, più lavoro
e occupazione.
Unione Comunale del PD di Anzio
Il Coordinatore: Ivano Bernardone
Anzio Space
Space - Politica
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
7
Proposta Pd in memoria dell’Ispettore Falivene trafugata dalla maggioranza
FURTO A VILLA SARSINA: RUBATA UNA MOZIONE
Bernardone: “Prepotenza e arroganza, poi le improbabili scuse”
A Villa Sarsina capitano episodi che, a
raccontarli, ti prendono per matto. Eppure
succedono davvero. A fine dicembre,
in occasione del Consiglio Comunale
prenatalizio, l’opposizione di centrosinistra
presenta una mozione per intitolare l’eliporto
dell’Ospedale Riuniti di Anzio all’ispettore
Capo della Polizia di Stato Eliano Falivene,
scomparso, come molti ricorderanno, in un
tragico incidente mentre sorvolava i cieli di
Pomezia. Un lutto che deve aver colpito il
segretario del Pd locale Ivano Bernardone
che, nella sua veste di consigliere comunale, ha
predisposto la mozione e per correttezza l’ha
fatta leggere anche ai colleghi di maggioranza.
Per Bernardone infatti, “l’Ispettore Falivene è
un positivo esempio di servitore dello Stato
dall’alto senso del dovere, marito e padre
innamorato della sua famiglia e cittadino
sensibile alle esigenze della sua collettività, che
ha coltivato da sempre il sogno di un eliporto
nel nostro territorio”. L’alto valore morale della
sua figura, spiega Bernardone nella mozione,
“è attestato dagli svariati riconoscimenti
ricevuti in vita per le sue capacità di pilota
di elicotteri e per le missioni svolte in vari
ambiti”.
Insomma, visto che l’amministrazione
comunale di Anzio ha spesso espresso
l’interesse a ricordare figure di personalità
positive con l’intitolazione di strutture
pubbliche, il fiducioso Bernardone porta in
aula la mozione mettendola nero su bianco. I
colleghi di maggioranza la leggono, scuotono
la testa in segno di approvazione, fanno i
complimenti allo zelante Bernardone, vanno a
parlare con il Sindaco Luciano Bruschini, e
poi che fanno? Presentano loro la mozione
sull’eliporto. Attenzione, non un’altra
simile, proprio la stessa, con le stesse parole.
Semplicemente leggono il foglio ricevuto da
Bernardone.
Sembra incredibile ma è tutto vero, un
bell’esempio per i nostri studenti che nelle
aule scolastiche sono invitati a non copiare
dai compagni. Bernardone non riesce a
crederci: “Alle mie proteste sono seguite le loro
scuse accompagnate da spiegazioni circa un
improbabile equivoco. Fatto è che ho dovuto
insistere non poco perché la mozione fosse
messa ai voti e, per scongiurare polemiche
inopportune dati i contenuti della mozione, ho
dovuto comunque accettare che non si trattava
di una mia iniziativa ma di una proposta del
Consiglio Comunale”. Infine, sconfortato,
commenta: “Per me la cosa importante è
che all’ispettore Falivene, un servitore dello
Stato caduto in servizio, verrà tributato un
degno riconoscimento. Questo episodio
però conferma la grande inadeguatezza della
maggioranza che ad ogni sollecitazione, per
mascherare la sua debolezza, reagisce solo con
prepotenza e arroganza, in spregio alle più
elementari regole di convivenza democratica.
Votare una mozione dell’opposizione, per
loro, è un’ecatombe da scongiurare con ogni
mezzo, anche con il furto di una mozione. È
il segnale - conclude - di una politica sempre
più avvilente”.
sm
Colantuono (PRC): “Esautorate facoltà del Consiglio comunale”
BRUSCHINI CONTRO SAVIANO:
NO A CITTADINANZA ONORARIA
L’Aula favorevole ma Sindaco temporeggia
Ancora
nessuna
risposta alla terza
istanza presentata dal
consigliere comunale
e segretario politico
del PRC, Beniamino
Colantuono, riguardo
il mancato conferimento della cittadinanza
onoraria al giornalista Roberto Saviano. Il 26
novembre scorso lo stesso Colantuono aveva
riaperto la questione: “Diventa una questione di
principio, e non che non lo sia stata dall’inizio,
riscontrato l’atteggiamento seccato del Sindaco
Bruschini, che male aveva digerito quel voto
unanime del Consiglio comunale del novembre
2008”. Per l’esponente di Rifondazione Comunista
“il Consiglio comunale, organo sovrano di una
città, ha approvato da 2 anni un documento che
chiede il conferimento della cittadinanza onoraria
al giornalista di Gomorra; non dar seguito al
voto significa esautorare il Consiglio delle sue
facoltà. Significa lasciar intendere che comunque
decide il Capo, proprio come si raccontato nel
libro Gomorra”. “Se l’organo supremo in assoluto
- continua Colantuono -, qual è il Consiglio
Comunale, decide all’unanimità, il Sindaco
dovrebbe semplicemente prenderne atto e
rispettare quel voto nonostante le sue visibili
contrarietà”. La ritrosia di Luciano Bruschini
appare inspiegabile. Roberto Saviano, come tutti
sanno, è un giornalista che ha avuto il coraggio
di sfidare le pericolose cosche dei casalesi in
Campania, e per questo suo ardire passa la vita
scortato notte e giorno. Il suo impegno ha aiutato le
forze inquirenti ad assestare colpi significativi alla
criminalità organizzata, ed avrebbe tutti i numeri
per meritare questo importante riconoscimento,
soprattutto dopo il voto unanime del Consiglio
comunale di Anzio. Molti Comuni italiani gli
hanno già conferito la cittadinanza onoraria, un
segnale esplicito contro la criminalità organizzata.
Durante l’ultimo Consiglio comunale Ivano
Bernardone, consigliere comunale e segretario
politico del PD, ha posto al Sindaco un
interrogativo preciso: “Quali atti l’amministrazione
ha compiuto per dare seguito al conferimento
della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano?”.
Spiega il consigliere: “Il Sindaco ha risposto
che non è stato fatto nulla usando un tono di
sufficienza che lasciava ben trasparire l’intenzione
di non volere procedere al riguardo né ora né in
futuro. Ho fatto notare al Sindaco che dare seguito
a quanto deliberato dal Consiglio Comunale
non è una sua facoltà ma è un suo dovere”. “La
cittadinanza onoraria a Saviano - continua
Bernardone - non è solo un riconoscimento
all’impegno ed al pensiero dello scrittore ma è
l’espressione di una precisa scelta di campo e un
messaggio chiaro su quale base etico-morale
intendiamo amministrarla. Quelle del Sindaco
sono risposte amareggianti, le ritengo illegittime a
fronte della decisione del Consiglio Comunale che
è la massima espressione democratica della città
ma anche inopportune se si considera che l’ultima
amministrazione di centrodestra di Nettuno e
stata sciolta per infiltrazioni mafiose e che i nostri
territori restano vulnerabili rispetto ai fenomeni
criminali denunciati da Saviano”.
Alessandra Tulli
Space - Città
8
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Anzio Space
“Trasformare la tenuta Puccini in un’antica polis romana”
NEROPOLI: LA CITTà DI NERONE
Proposto un parco tematico per rilanciare il turismo locale
Provate ad immaginare una vera e propria città
dell’antica Roma. Immaginate all’interno gladiatori
ed aurighi, botteghe artigiane, il foro, i circhi, le arene
con i suoi eroi, il teatro e ville patrizie. Provate poi a
immaginare di realizzarla oggi e di rendere questa città
meta di turisti provenienti da ogni parte del mondo per
vivere per qualche giorno l’ebbrezza di essere un Cives romano.
Tutto questo è quello che hanno immaginato l’architetto Daniele
Impallara e Christian Michel Pitrelli, esperto di marketing turistico, che
hanno lavorato assieme per un progetto di un parco tematico romano da
realizzare nella città di Anzio: Neropoli.
L’idea sviluppata dai due professionisti prevede la trasformazione dell’area
della tenuta Puccini in una vera e propria città romana.
La cosa maggiormente rilevante di questo parco sono di certo i numeri:
5000 turisti giornalieri, 3000 posti letto, un circo stadio di 30000 posti,
50 attività presso il borgo commerciale, una sala convegni di 500 posti.
A questi numeri vanno aggiunti i centinaia nuovi posti di lavoro che
avrebbero una ricaduta positiva sull’economia delle famiglie del territorio.
Insomma per Impallara e Pitrelli Neropoli è da considerarsi un progetto
che può rappresentare la chiave di volta per il rilancio e il decollo di Anzio,
conosciuta più per lo storico sbarco alleato che per aver dato i natali a due
grandi imperatori della storia dell’antica: Caligola e Nerone.
Evidenziamo che l’idea del parco a tema sull’antica Roma ce l’hanno
anche nella Capitale, dove si prevedono ben 5000 ettari a servizio della
struttura in un area a nord-ovest della città.
Chissà chi arriverà prima.
red
L’intervento
Il Centro Don Orione: un
sostegno per gli immigrati
Il Centro di Accoglienza “Don Orione” è stato istituito nell’anno 2000.
È riconosciuto dalla Regione Lazio ed accoglie famiglie immigrate
provenienti da tutto il mondo. L’accoglienza è rivolta anche alle ragazze
madri, e ai giovani con disagio “causato dalla lotta alla sopravvivenza”.
Offre ospitalità temporanea per complessivi 18 posti letto, ed è in regime
di convenzione a Progetto con la Provincia di Roma, tramite i Comuni
di Anzio e Nettuno.
Il Centro è gestito da un Gruppo permanente di Volontari, facenti parte
di Gruppi ecclesiali o della cittadinanza Locale, anche in collaborazione
con la Caritas Vicariale di Anzio e Nettuno.
Si offre assistenza sanitaria, vestiario, sostegno scolastico e insegnamento
della lingua italiana, servizi di consulenza sociale e psicologica. L’ospitalità
è offerta ai cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno
e concessa per un periodo di tre mesi fino a sopperire la situazione di
emergenza che devono affrontare. Tra le attività che si svolgono nel luogo
di accoglienza c’è il pranzo domenicale, organizzato dai volontari
insieme alle donne nelle varie fasce di età. Tutti gli altri giorni gli ospiti
escono per svolgere attività lavorative, di studio e cure mediche, che
possono essere concordate con la direzione.
La direzione, in Via Tripoli 40, Anzio (06.9846292 – 06.9830072) è aperta
tutti i giorni dalle 16 alle 20, dal lunedì al sabato, e mantiene i contatti
con i Servizi Sociali del Territorio. Inoltre aderisce al Coordinamento
delle Organizzazioni del Terzo Settore di Anzio e Nettuno.
Loretta Giacomozzi
BREVI:
Sanità, aperto il padiglione Faina
Il 28 dicembre, dopo 40 anni di attesa, il Nuovo Padiglione Faina
ha aperto i battenti. Cinque piani, ognuno con un colore diverso,
dove sono dislocati gli ambulatori per le visite: una sala d’attesa per
il Cup e moderne stanze per la degenza: emodialisi, senologia, day
hospital oncologico, ambulatori e ricoveri. L’ultimo piano è quello
riservato agli uffici della direzione sanitaria. Trasferite così tutte
le aree riservate ai pazienti, da medicina, con il moc osteoporosi,
allergologia, diabetologia, endocrinologia, pneumologia,
otorinolaringoiatria, fino agli ambulatori di ostetricia e ginecologia.
Lavinio Stazione, Bruschini incontra il
Comitato cittadini
Il Sindaco di Anzio Luciano Bruschini si è finalmente deciso ad
incontrare il Comitato cittadini di Lavinio Stazione per discutere
le problematiche del quartiere più volte denunciate. L’incontro
dovrebbe tenersi il prossimo 5 febbraio presso il Centro ecumenico.
Arsenico, Bruschini: “Valori nei limiti” , ma
il Comitato: “Il Sindaco mente”
Su richiesta del Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, l´ASL
RM-H ha effettuato sedici diverse campionature lungo l´intera rete
dell´acquedotto del Comune di Anzio e tutti i dati, risultanti dalle
approfondite analisi, confermano che la presenza di arsenico non ha
superato, in nessun caso, i 10 microgrammi/litro stabilito dal D.Lgs.
31/2001. “Rassicuro nuovamente l´intera cittadinanza - dice il Sindaco
-, che invito ad utilizzare l´acqua tranquillamente”. Ma il Comitato
acqua pubblica lo smentisce: “Sono 6 anni che si beve acqua non in
regola. E oltre il danno alla salute c’è un danno economico. Il Sindaco è
infatti al corrente che sta partendo la class action dei cittadini”.
Salute, al via campagna gratuita per
prevenzione tumori
Il Comitato per la lotta contro il Cancro di Anzio e Nettuno comunica
l’avvio, nei mesi di febbraio e marzo 2011, di tre importanti campagne
gratuite per la prevenzione oncologica delle quali potranno usufruire
gratuitamente i cittadini del territorio che prenoteranno le prestazioni
mediche. I cittadini potranno prenotarsi, a partire dal 3 gennaio,
secondo le seguenti modalità: esame per il sangue occulto e prevenzione
dei melanomi al 345 9818902 dal lunedì al venerdì tra le ore 10.00 e le
ore 12.00; prevenzione del carcinoma prostatico al 331 8899740 dal
lunedì al venerdì tra le ore 9.30 e le ore 12.30.
Anzio Space
Space - Città
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
9
Il francescano: “Poca attenzione per chi vive fuori dal centro di Anzio”
“IL COMUNE? NESSUN
AIUTO PER I POVERI”
Padre Quintino di Lavinio Mare: “Alla Caritas fila sempre più lunga”
Non capita molto spesso che un parroco
francescano festeggi 50 anni di professione
religiosa. Padre Quintino, parroco della Chiesa
di San Francesco a Lavinio Mare, ha raggiunto
questo traguardo. Il suo primo incarico
missionario ad Anzio risale al 1964. Per questo
motivo può essere considerato ‘memoria storica’
del nostro paese.
50 anni di sacerdozio sono un traguardo
importante. Dove nasce la vocazione e come
si riesce a mantenerla?
“Il Padre Eterno non ci manda una mail, nè ci
fa una telefonata con il cellulare. La chiamata
spesso arriva sotto forma di circostanze della
vita che ti portano a scegliere un cammino in
modo spontaneo. Io provengo da una famiglia
dai forti valori cristiani. Ho un fratello che ha
abbracciato anche lui la vita sacerdotale. La
scelta del sacerdozio per me è avvenuta in modo
naturale. Da bambino, dopo aver finito le scuole
elementari, sono andato a studiare a Cave in un
seminario francescano. Finiti gli studi ho sentito
che la mia strada era quella di dedicarmi a Dio.
Ognuno riceve e vive la chiamata del Signore
in modo diverso, l’unica cosa che ci è richiesta è
quella di stare attenti per capire quando tocca a
noi rispondere”.
Padre Quintino come è cambiata Anzio e i
suoi abitanti?
“La mia prima esperienza ad Anzio risale al
‘64, ancora prima di diventare parroco. Come
sacerdote mi fu affidato l’incarico di seguire e
aiutare i ragazzi che frequentavano l’Università.
Anzio a quei tempi coincideva con il centro
della città. La periferia, a parte il quartiere
della “gasba”, praticamente non esisteva. Allora
i giovani di Anzio vivevano più in parrocchia
che a casa. Pensa che oltre la metà degli iscritti
all’Azione Cattolica di tutta la Diocesi di Albano
era rappresentata dai giovani di Anzio. Con
gli anni c’è stata una grossa espansione delle
periferie e la popolazione di Anzio è aumentata
moltissimo. Le persone allora erano molto
semplici. Ricordo che una volta in un alloggio
popolare, durante la benedizione della casa,
trovai la vasca da bagno che veniva utilizzata
come contenitore per il grano. Oggi la situazione
è molto cambiata. Nei cosiddetti quartieri
periferici come Villa Claudia, Falasche e Lavinio
gli abitanti provengono principalmente da fuori
e molto raramente vivono il paese. Le zone
periferiche di Anzio sono diventate dei quartieri
dormitorio”.
Il nostro paese, l’Italia, sta attraversando
un periodo di grande difficoltà economica.
Si parla di nuove categorie di poveri come
ad esempio impiegati e operai. Qual è la
situazione a Lavinio?
“La risposta è nella fila che si crea qui il martedì
pomeriggio quando è aperta la Caritas. C’è chi
arriva tre ore prima dell’apertura per paura di
non trovare nulla. Ultimamente siamo arrivati a
distribuire fino a 94 pacchi di scorte alimentari.
Chi oggi viene alla Caritas è sia l’immigrato
che l’italiano che ha perso il lavoro, ma anche
chi il lavoro lo ha ma non riesce ad arrivare a
fine mese. C’è anche chi del chiedere ha fatto
una professione e chi magari ha comperato
“Povertà diffusa
tra i ceti
cosiddetti normali”
una nuova macchina ma non ha i soldi per
acquistare da mangiare. Sono aumentati molto
gli italiani che vengono a chiedere rispetto agli
stranieri. Mi sono trovato a pagare, per alcune
famiglie, le bollette della luce ormai scadute da
tempo o acquistare bombole del gas per cucinare
o magari saldare il conto della retta per la mensa
scolastica dei più piccoli. La povertà si è ormai
diffusa anche tra i ceti cosiddetti normali. Una
famiglia che guadagna 1.200 euro e deve pagare
la rata della macchina, il mutuo, mandare avanti
una casa e provvedere magari a due figli come fa
ad arrivare a fine mese? Ci sarebbe bisogno di
avere una sola grande Caritas centrale per tutto
il territorio di Anzio”.
Concretamente cosa sta facendo il Comune
di Anzio per aiutarvi nell’opera di assistenza
alle famiglie?
“A questa domanda dovrebbe rispondere il
Comune. A me personalmente non risulta
nessun aiuto allo stato attuale”.
Anzio tra dieci anni…
“A quest’altra domanda risponderò tra dieci
anni - ride -. Spero che tutte quelle situazioni
tipiche della periferia, come la mancanza di
parcheggi, di illuminazione e in generale la poca
attenzione a chi vive fuori dal centro di Anzio
saranno ormai cose passate. Spero anche che tra
dieci anni la parrocchia sia ancora fortemente
“Le periferie
sono quartieri
dormitorio”
radicata sul territorio
perché un paese senza
parrocchia sarebbe
come un porto senza
faro”.
Perché i giovani
sembrano sempre
meno interessati ad
avvicinarsi alla Chiesa?
“I giovani che oggi vengono in Chiesa lo fanno
perché sono davvero convinti. Magari prima
chi veniva in Chiesa lo faceva spesso perché
non sapeva dove andare. Chi oggi sceglie di
frequentare la Parrocchia lo fa perché ne è
davvero convinto”.
Esprima tre desideri.
“Mi piacerebbe che ci fosse maggiore rispetto e
tolleranza interreligiosa. Ogni uomo cosi come
ogni donna senza un lavoro può avvertire la
perdita della propria dignità e per questo mi
auguro che questo momento di crisi lavorativa,
che diventa anche crisi delle coscienze, possa
passare presto. Il mio terzo desiderio è quello che
le coscienze delle persone si aprano più facilmente
alla parola di Dio”.
Andrea Stefanelli
Space - Città
10
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Anzio Space
“Insufficienti le risorse pubbliche, sopravviviamo grazie ai privati”
‘LA COCCINELLA’,
UN AIUTO CONTRO IL DISAGIO
La cooperativa sociale nasce nel 2005. Oggi si occupa di 8 minori
Intervista a cura di Silvia Arena
Federica Pinna ha iniziato a lavorare nella
Cooperativa Sociale “La Coccinella” sei anni
fa, durante il servizio civile con la Caritas
Diocesana. “Mi occupavo della logistica
della casa, aiutavo gli operatori, i ragazzi a
fare i compiti, li accompagnavo… insomma
ho fatto un po’ di tutto. Finché, nel processo
di riorganizzazione che si stava attuando,
è emerso il desiderio di far crescere la
cooperativa e ampliare i servizi in un territorio
che ne è piuttosto carente”. Ora Federica è
uno dei soci della Coccinella e si occupa in
particolare del reperimento dei
fondi che servono per sostenere i
progetti della Cooperativa. “Questo
perché - ci spiega - i finanziamenti
che riceviamo sono insufficienti
rispetto ai costi che dobbiamo
sostenere per rientrare nei
parametri di legge e riusciamo a
sopravvivere solo grazie allo spirito
di solidarietà dei privati”.
Da dove arrivano i
finanziamenti?
“Riceviamo le rette giornaliere
dai Comuni di appartenenza dei
minori che ospitiamo. Le rette
variano secondo il contratto tra
il Comune e la Cooperativa, ma
noi cerchiamo sempre di chiedere quanto
stabilito dalla convenzione dell’Unione
Nazionale delle Comunità di Tipo Familiare.
La retta minima che garantisce tutti i criteri
previsti dalla legge prevede un importo di
134 euro giornaliere a bambino. Nel Lazio
le rette sono molto basse. A Villa Paradiso,
fino a non molto tempo fa, ammontavano
a 65 euro; oggi, dopo un lungo lavoro di
sensibilizzazione dei Comuni, siamo arrivati
90 euro. Nonostante il risultato raggiunto
negli anni, la differenza resta notevole. Se
consideriamo anche il ritardo con cui a
volte ci vengono liquidate le rette è facile
comprendere le nostre difficoltà quotidiane
nella gestione del servizio e la conseguente
necessità di cercare fondi alternativi.”
Quanti bambini ci sono nella casa
famiglia?
“Attualmente ospitiamo otto minori.
Sembrano pochi se si pensa agli istituti di
una volta, ma in realtà lo scopo è quello
di ricreare un ambiente familiare più
accogliente. Questo ci permette di seguire
i ragazzi con un’attenzione particolare ad
ogni loro necessità ed esigenza. L’accoglienza
non riguarda soltanto il minore ma anche
la famiglia di origine: l’obiettivo massimo
che abbiamo è creare le condizioni per cui
il ragazzo possa ritornare nella propria
famiglia”.
Come riuscite ad entrare in contatto con
le famiglie in situazione di disagio?
“La segnalazione di un caso che manifesta
particolari difficoltà o che deve essere
indagato viene fatta ai Servizi Sociali dalle
stesse famiglie o da insegnanti, parenti o
vicini di casa, insomma da persone che
sono in contatto con il bambino e si rendono
conto che esiste una difficoltà all’interno di
quel nucleo familiare. Se il Servizio Sociale,
verificata la situazione, ravvisa che la cura
del minore è compromessa o che lo stesso vive
una condizione di pericolo (come incuria,
abbandono, maltrattamento, abuso) segnala
il caso al Tribunale dei Minori. Quest’ultimo,
valutata la gravità del caso, se necessario
decreta l’allontanamento del minore dalla
famiglia d’origine e il suo inserimento nella
Casa Famiglia. A quel punto il Servizio
Sociale contatta le strutture con i requisiti
necessari per l’accoglienza di quel minore.
Così un bambino arriva da noi…”
Quando nasce La Coccinella?
“La Coccinella nasce nel 2004 dalla
condivisione di un sogno: scegliere ogni
giorno di volare al fianco di bambini, ragazzi
e famiglie in situazioni di emergenza sociale,
per costruire insieme un percorso di crescita
e per dare loro una nuova opportunità…
ali grandi e forti per ricominciare a volare!
Il sogno si è concretizzato fin da subito con
la presa in carico della Casa Famiglia per
minori Villa Paradiso, struttura già attiva
sul territorio di Anzio dal 1995 grazie ad un
progetto della Caritas Diocesana di Albano.”
Quali sono i progetti che state attuando?
“Oltre alla Casa Famiglia Villa Paradiso
abbiamo altri progetti come per esempio
Famiglia al Centro, un servizio di sostegno
alla genitorialità e all’affidamento
familiare. Consente un intervento
immediato nel nucleo familiare del
minore che accogliamo e cerca di
rendere il più breve possibile la sua
permanenza nella struttura.
Poi c’è Over 18 che accoglie e avvia
un percorso di autonomia per quei
ragazzi, appena maggiorenni, per
i quali non è stato possibile né
un reinserimento nella famiglia
di origine, né un affidamento
familiare. L’obiettivo è quindi quello
di fornire loro mezzi e strumenti
per l’ingresso nel mondo del lavoro
e degli adulti, evitando il senso
di insicurezza e di abbandono
causato dalla mancanza di punti di
riferimento che, in questa fase delicata della
vita, può rivelarsi molto pericoloso. In un
appartamento di Nettuno i ragazzi avranno
l’opportunità di continuare il percorso
educativo iniziato a Villa Paradiso, ma in un
contesto di semi autonomia.”
Da anni ormai confezionate bomboniere
solidali…
“È un progetto che ha funzionato da subito
perché unisce un’esigenza alla solidarietà.
Oltre a regalare agli invitati il ricordo di un
importante evento della vita, si condivide
con loro un gesto di solidarietà verso chi è
meno fortunato. La donazione che si fa è a
tutti gli effetti un investimento nel sociale
e contribuisce concretamente ad aiutare
i bambini e i ragazzi in difficoltà accolti
nei progetti de La Coccinella. Ci rendiamo
perfettamente conto che senza l’aiuto dei
privati e di chi ci dà una mano noi adesso
non saremmo qui e la struttura sarebbe già
chiusa”.
Anzio Space
Space - Città
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
11
“Con elevazione di rango possibile aumento di mezzi e personale”
“PASSAPORTI IN 5 GIORNI”
Il neo dirigente del Commissariato di Anzio: “Massima apertura agli utenti”
VANDALI A LAVINIO MARE
I primi di gennaio auto
danneggiate senza motivo.
Cresce l’allarme sicurezza.
Intervista a cura di Silvia Arena
Il dott. Fabrizio Mancini è il Primo Dirigente
della Polizia di Stato del Commissariato
di Anzio e Nettuno. Ha ricevuto l’incarico
proprio a inizio 2011 dopo dieci anni di
lavoro presso la Questura di Roma. Numerosi
incarichi precedenti negli altri commissariati
della Capitale come Monte Mario, Trevi,
Prati, San Giovanni, gli hanno permesso di
maturare una lunga esperienza.
Sposato con due figli, Mancini è stato per molti
anni vicedirigente all’Ufficio Immigrazione a
Roma, e ora si trova a dirigere un ufficio in un
territorio in cui l’immigrazione di stranieri è
particolarmente diffusa. “Ero a conoscenza
dell’altra presenza di stranieri in questo
territorio - spiega - grazie al mio precedente
lavoro. Da quest’anno l’ufficio di Anzio, per
l’importanza della zona e per la complessità
delle problematiche legate all’immigrazione,
ha avuto un’elevazione di rango”.
In che senso dott. Mancini?
“Da un ufficio a competenza direttiva
siamo passati ad un ufficio a competenza
dirigenziale.
La
responsabilità
del
commissariato, da adesso e in futuro, sarà
gestita sempre da un dirigente e non da un
funzionario”.
Concretamente che significa?
“Sicuramente ci sarà un aumento di mezzi
e di personale, fermo restando le note
problematiche e vicissitudini che in questo
momento tutte le forze di polizia in Italia
stanno attraversando: la mancanza delle
nuove immissioni in ruolo, l’avanzamento
dell’età che ci porta al pensionamento, i vari
tagli… “
Riguardo al territorio che aspettative ha?
“Più che altro spero io di soddisfare le
aspettative del territorio e dei cittadini. La
gestione di quest’ufficio sarà caratterizzata
da un’apertura massima agli utenti, un
incremento delle autoradio e del controllo
di una zona molto ampia che non riguarda
solo Anzio e Nettuno, ma abbraccia anche
Ardea. Un territorio così vasto chiaramente
richiede una presenza maggiore e costante.
Da parte mia e da parte di quest’ufficio
ci sarà massima apertura verso i privati
cittadini e verso le amministrazioni
comunali di Anzio e Nettuno. Mi interessa
soprattutto che vi sia la percezione, da parte
della popolazione, che il commissariato è
un ufficio a disposizione della cittadinanza.
Ho già provveduto con i miei diretti
collaboratori a dare le disposizioni
necessarie”.
Ad Anzio e Nettuno abbiamo riscontrato
un giudizio positivo sul lavoro del
commissariato, soprattutto dell’ufficio
immigrazione, con un’accoglienza degli
stranieri che è anche assistenza alle
varie problematiche di ciascuno. Anche
per i passaporti, l’efficienza è tale che le
persone vengono addirittura dai comuni
limitrofi…
“Il Questore di Roma ha favorito questa
agevolazione per la cittadinanza e si
è impegnato al rilascio dei passaporti
entro 7/8 giorni, cercando di evitare al
massimo i tempi morti. Noi puntiamo al
rilascio in cinque giorni ma se arriviamo
a 10 siamo contenti. Per quanto riguarda
i cittadini stranieri, la situazione degli
extracomunitari è un argomento che mi
sta molto a cuore visti i miei 8 anni passati
all’Ufficio Immigrazione della Questura
Roma. È mia cura che al commissariato si
operi con massima facilitazione e apertura
sia per loro che per i cittadini italiani”.
Auto distrutte sul lungomare di Lavinio e
in piazza Lavinia, nel comune di Anzio. La
mattina di sabato otto gennaio i proprietari di
molte autovetture parcheggiate regolarmente,
in Lungomare Enea, in viale Virgilio e in
Piazza Lavinia, al risveglio hanno avuto una
brutta sorpresa: le loro auto completamente
danneggiate. Finestrini in frantumi, gomme
bucate, carrozzerie graffiate e ammaccate
da calci sferrati con estrema violenza, sono
gli effetti di qualche bravata, serio disagio o
soltanto delinquenza perpetuata da parte
di ignoti, senza motivo o per malsano
divertimento.
I carabinieri della Caserma di Lavinio hanno
avviato le indagini: “E’ la prima volta che
succede un reato del genere, ci auguriamo di
scoprire al più presto gli autori e i moventi
che li hanno spinti a compiere gesti simili, le
indagini sono state avviate immediatamente”.
Lavinio sta diventando una terra di
nessuno dove la microcriminalità aumenta
vertiginosamente e la popolazione resta
attonita e comincia ad evidenziare una scarsa
percezione di sicurezza.
Un sintomo di tale situazione è la diminuzione
delle uscite serali, l’aumento dei sistemi di
sicurezza alle abitazioni (inferriate, persiane
blindate, sistemi di allarme), una sensazione
di crescente disagio.
Inoltre scippi in piena giorno e in centro,
alcolismo e spaccio di sostanze stupefacenti
che dilagano nonostante tutti gli sforzi e gli
arresti compiuti quotidianamente dalle
forze dell’ordine.
Vera Iafrate
Lavinio - Space
12
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Anzio Space
Ridotti del 50 per cento i finanziamenti per i parchi regionali
TOR CALDARA, SCOMPARE IL GUARDIAPARCO
I tagli della Polverini colpiscono la nostra riserva naturale
Come prevedibile l’impatto dei tagli previsti
dalla Legge di stabilità (ex legge finanziaria) del
2011, ha avuto come conseguenza una ricaduta
a getto sulle Regioni, che hanno dovuto - a loro
volta - ridurre i finanziamenti nelle materie di
loro competenza. Anzi a subire i tagli sarà
soprattutto il Parco di Tor Caldara, dove
scompare la figura del guardiaparco.
Tra i Ministeri che sono stati più colpiti dalla
mannaia del Governo, infatti, c’è senza alcun
dubbio quello dell’Ambiente e per la tutela
del Territorio e del Mare, dove i tagli sono stati
così sensibili da far redigere un apposito dossier
da parte del WWF Italia, che porta l’angoscioso
ma realistico titolo “L’agonia del Ministero
dell’Ambiente e delle politiche ambientali in
Italia”.
Cifre alla mano, i tagli al Ministero sono enormi:
si è passati infatti dai 1.513 milioni del 2008 ai
513 milioni stanziati per quest’anno, portando
il Dicastero ad essere quello con meno risorse
fra i ‘Ministeri con Portafoglio’, ma non solo.
Le poche risorse a disposizioni rischiano di far
svanire tutte le politiche ambientali e soprattutto
quelle sulla difesa del suolo e dell’assetto
idrogeologico (come al solito, una volta fatti i
funerali, ci siamo già scordati le vittime delle
tragedie dell’anno scorso a Messina, Atrani e
sulla Costa Amalfitana).
Come prima conseguenza della suddetta caduta
a getto, la Regione Lazio ha ridotto di oltre il
50% i finanziamenti che riguarderanno la
gestione delle riserve naturali regionali,
tra cui quella presente nel nostro Comune, e
quindi Tor Caldara, facendoli passare dagli oltre
6 milioni del 2009 ai 3milioni e duecentomila
previsti dalla Giunta Polverini.
Sia nell’Ufficio della Riserva presente al Comune
di Anzio, che nel Parco stesso, non si hanno
ancora precise disposizioni né un’idea su quali
competenze andranno a colpire tali tagli, ma
vedendo quello che succede in altri parchi, dove
si parla di decine e decine di automezzi adibiti
al controllo dei Parchi fermi nelle rimesse,
per la mancanza dei fondi con cui pagare il
carburante, quasi sicuramente le minori entrate
andranno a colpire la sicurezza e il controllo del
territorio, oltre alle varie attività di promozione.
E a questa situazione, sicuramente disastrosa
per il territorio, se ne è aggiunta anche un’altra
puramente amministrativa: l’eliminazione
nell’ambito dei ruoli del personale della
figura professionale dei Guardiaparco, una
figura specifica, necessaria per la valorizzazione
delle aree protette, facendo confluire i lavoratori
dei Parchi nei ruoli impiegatizi.
Benché qualcuno vorrebbe abolirle, ritenendole
quasi dannose (vedi il ministro Tremonti),
queste aree rappresentano dei veri polmoni per
i nostri territori, sempre più sottoposti a quei
bombardamenti chimici provenienti dai tubi di
scarico delle automobili, dalle ciminiere, dalle
centrali turbogas. L’articolo 6 del trattato sulla
biodiversità, appena approvato in Italia, dice
chiaramente che le aree protette sono strumenti
necessari al mantenimento dei processi
ecologici del pianeta.
Insomma i tagli e le conseguenze che essi
avranno sul territorio, saranno proprio un bel
biglietto da visita per l’Italia, visto che il 2011
è stato dichiarato l’anno Internazionale della
biodiversità.
Maurizio D’Eramo
Un sito di interesse comunitario
La riserva Naturale di Tor Caldara è situata sulla via Ardeatina, al Km 34,400, e si estende per
una superficie di quasi 44 ettari. Il nome deriva dalla Torre di avvistamento d’età medioevale,
detta delle Caldane, facente parte del sistema difensivo costiero dell’epoca contro il ripetuto
attacco di navi saracene, e sicuramente a difesa delle miniere di zolfo presenti nella zona che,
in uso già al tempo dei romani, vennero riaperte nel 1569 e abbandonate solo a metà dell’800.
Durante le guerre Napoleoniche, nel 1813, la torre fu gravemente danneggiata dal
bombardamento delle unità navali inglesi che avevano violato il blocco continentale
napoleonico e che si abbatterono sulla costa anziate, arrecando gravissimi danni alla città
stessa. Dopo essere stata per anni in balia di campeggiatori e scenario di film mitologici,
nel 1988, l’intera zona boschiva divenne Riserva Naturale Regionale, con Legge Regionale
n°50 del 26 agosto, al fine (come si legge nel testo della legge stessa) di “tutelare e
ripristinare l’ecosistema della macchia mediterranea litoranea nelle sue componenti
florofaunistiche e di tutelare le formazioni geomorfologiche e in particolare le sorgenti
sulfuree presenti nell’area”.
Proprio quelle sorgenti, residuo termale delle antichissime attività vulcaniche dei Colli
Albani, che con le loro esalazioni sulfuree danno all’aria intorno alla zona, il caratteristico
odore di “uova marce”. Data in gestione al Comune di Anzio, il 25 marzo 2005 la Riserva di
Tor Caldara è stata dichiarata, con un decreto del Ministero dell’Ambiente, sito di interesse
Comunitario.
La Riserva, esempio di foresta mediterranea, presenta nel suo interno circa 280 specie vegetali,
con prevalenza di lecci e sugheri, ed esempi di Quercus crenata, un ibrido cerro-sughera.
Tra la fauna presente vanno annoverati donnole, ricci, conigli selvatici e tra gli uccelli
soprattutto il gruccione, che è divenuto l’emblema della riserva.
Orario di apertura: giovedì, sabato e domenica, dalle 9 alle 17.
M. D’Er.
Anzio Space
Nettuno - Space
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
13
Intervista a Francesco D’Aniello, secondo a Olimpiadi Pechino nel double trap
IL CECCHINO D’ARGENTO
Il campione di Nettuno: “Tanti sacrifici ma grandi soddisfazioni”
Francesco D’Aniello nasce a
Nettuno il 21 marzo del 1969.
Arruolatosi in Polizia, presta
servizio sulle volanti a Torino
e poi a Roma. Appassionato
di caccia, nel 1999 scopre per
caso il tiro a volo, durante
una gara organizzata dal suo
circolo cacciatori. Si è subito
appassionato a questo sport
praticandolo da amatore, fino a
quando è stato notato da Pierluigi
Pescosolido, il responsabile del
settore tiro a volo delle Fiamme
oro che, resosi conto delle sue
potenzialità, lo fa trasferire al
Gruppo sportivo della Polizia di
Stato. Si specializza inizialmente
nella fossa olimpica ma da cinque anni è passato al double trap.
In dieci anni vince tutto quello che si poteva vincere, compresa una
medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino. E non intende fermarsi
qui.
Francesco, quando ha cominciato a sparare?
“Avevo 30 anni. Un amore tardivo si potrebbe definire. Cominciai per
caso. La mia passione è sempre stata la caccia e le armi in genere; il
tiro a volo l’avevo sempre ritenuto uno sport noioso fino a quando,
nel dicembre del 1998, mi cimentai in una gara amatoriale. Da
allora non ho mai smesso. A trentacinque anni entrai in Nazionale.
E a trentanove ho partecipato alla mia prima Olimpiade, portando a
casa la medaglia d’argento”.
Una carriera molto veloce. Cosa la spinge ad andare sempre
oltre?
“La passione per questo sport. E mio figlio Michele. A lui ho dedicato
la mia vittoria olimpica. Allora aveva 4 anni e per via dei miei
allenamenti lo avevo visto poco nei mesi precedenti. Il mio pianto e
la mia vittoria li ho dedicati a lui”.
Cosa rifarebbe e cosa no?
“Sicuramente rifarei tutto quello che ho fatto. Ma se potessi scegliere
comincerei a sparare molto prima. Il tiro a volo è una disciplina
estremamente faticosa da un punto di vista psicologico, anche se
longeva da un punto di vista fisico. Oggi mi rendo conto che a 42
anni con un bagaglio di esperienza appena decennale, mi scontro con
campioni che hanno accumulato un’esperienza ventennale sui campi
di tiro. E che hanno quindi una padronanza dei risvolti emotivi
indispensabili in una disciplina nella quale il controllo dei nervi fa
la differenza”.
In cosa consiste la sua disciplina?
“Tecnicamente il tiro a volo consiste nel cercare di colpire un dischetto
di argilla che viene lanciato da una macchina lanciapiattelli ad una
velocità di circa 100 - 130 km/h. Si compone di varie discipline, tre
delle quali fanno parte dei Giochi Olimpici: fossa olimpica, double
trap e skeet. La mia specialità è il double trap nella quale il tiratore
ha a disposizione due colpi, ma deve centrare una coppia di piattelli
che escono simultaneamente, a traiettoria fissa e divergenti fra loro,
lanciati da due macchine poste in una fossa ad una distanza di
quindici metri”.
Come si svolge il suo allenamento?
“Ogni giorno ci si allena 5-6 ore, con qualunque condizione climatica.
Nessun aspetto può essere tralasciato: fisico, tecnico e psicologico. Dal
punto di vista fisico, si affianca un’attività sportiva ad una buona
alimentazione tenendo presente che comunque non c’è un modello
di riferimento per quanto riguarda la morfologia dell’atleta ideale.
Dal punto di vista psicologico invece bisogna imparare a sostenere
la tensione della gara e per far questo ci si sottopone ad allenamenti
in cui avvengono delle vere e proprie simulazioni agonistiche. Il mio
limite era quello di non riuscire a reggere la pressione nei momenti
decisivi. Sono riuscito a venirne a capo dopo un lungo lavoro con
lo psicologo, il Dott. Alberto Cei, che in passato ha lavorato con
Arrigo Sacchi e con moltissimi altri campioni. Con lui ho imparato
a gestire le emozioni e a vincere la sfida con me stesso. E i risultati
ci sono stati: oltre alla medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino
del 2008, ho bissato per due anni consecutivi il titolo mondiale ed
europeo (l’ultimo titolo europeo è del giugno 2010) entrando nella
storia del tiro a volo”.
I suoi programmi futuri?
“Nel 2011 un solo obbiettivo: portare a casa la qualificazione alle
Olimpiadi di Londra del 2012. Sto lavorando molto e sono fiducioso.
Molto dipende da come andranno le cose alle Olimpiadi di Londra,
sempre che io ci arrivi (sorride). Potrei decidere di ritirarmi e lasciare
spazio ai giovani emergenti. Oppure perché no? Dopo Londra ci
saranno i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro ed io ci arriverei a 47
anni. Perché non tentare? Ho cominciato tardi a sparare e sento di
avere ancora molto da dare a questa disciplina”.
Emanuela Moroni
NETTUNO, CHIAVETTA RASSICURA I PESCATORI
Il Sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta rassicura i pescatori che
protestano per l’ordinanza che intimava lo sgombero entro 15
giorni dalle banchine del porto turistico. Dopo aver incontrato
mercoledì 19 i vertici della Capitaneria di Porto, il Primo
cittadino ha sottolineato lo sforzo comune “per individuare
una soluzione che tenga conto delle legittime esigenze delle
famiglie coinvolte”. “Il prossimo passo - spiega Chiavetta - sarà
quello di convocare a breve un nuovo incontro in cui possano
partecipare i pescatori in modo da consentire il dialogo tra le
parti”. L’ordinanza di sgombero, poi sospesa, era stata emanata
in vista dell’ultimazione dei lavori di allargamento del porto, e
riguardava i moli P e Q, di proprietà del Comune, dove si era
finora tollerata la presenza di alcuni pescherecci adibiti alla
piccola pesca.
Space - Inchiesta
12
14
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
ANZIO e
NETTUNO
omuni
ri
ecchia
no
oli
a
nella
scia
d
incia
o di
ità
10,9
13,3
9,9
9,5
11,8
10,2
10,1
11,0
8,6
10,8
10,7
9,9
%)
Anzio Space
La popolazione di Anzio e di Nettuno (in
misura molto inferiore) continua a crescere
ma questo andamento è da riferire quasi
esclusivamente al saldo migratorio.
Nell’ ipotesi di una forte riduzione di
questo fenomeno, dovremmo attenderci,
Eccellenza e criticità di un territorio
soprattutto per Anzio, una fase di
Nel precedente numero di Anzio Space è stata analizzata la situazione demografica nel stagnazione demografica.
contesto dei 9 comuni del litorale romano. Prosegue ora l’indagine, a cura di Giancarlo Distribuzione della popolazione. Le
Scatassa, finalizzata ad illustrare la realtà economica, demografica e sociale del territorio, continue correnti migratorie, dapprima
e si scopre che i nostri sono paesi “più vecchi” rispetto alla media dell’hinterland romano. interne e poi soprattutto extracomunitarie,
Inoltre, ad Anzio, il 92% della popolazione abita nelle periferie.
che hanno interessato Anzio (e in misura
molto ridotta Nettuno) hanno modificato
Popolazione di Anzio per zona di residenza (%)
Incidenza
radicalmente
la distribuzione della
Incidenza giovani
ragazzi (0-14
Tasso di
Tasso di Indice di
Età media della
Comuni
(15-25/totale
popolazione
sul
territorio.
anni/totale
natalità
mortalità vecchiaia
popolazione
popolazione)
popolazione)
Per Nettuno disponiamo dei risultati di
14,8
11,6
10,9
7,9
111,9
40,8
Anzio
un’indagine non recente ma che conserva
18,9
11,2
13,3
6,3
75,2
38,4
Ardea
sufficienti margini di attualità.
15,1
10,4
9,9
7,8
104,8
40,4
Cerveteri
13,8
12,8
9,5
9,9
139,7
42,4
Civitavecchia
Nel centro urbano di Nettuno risiede il
16,0
10,5
11,8
7,5
91,1
39,4
Fiumicino
25% della popolazione, il rimanente 75% si
16,4
11,7
10,2
6,5
88,6
38,9
Ladispoli
15,2
12,0
10,1
8,8
114,7
40,7
distribuisce
soprattutto
a Cretarossa
Nettuno
Popolazione
di Nettuno
per zona di (26%),
residenza (%)
Popolazione di Anzio per zona di residenza (%)
16,0
11,2
11,0
6,1
82,8
38,8
Pomezia
San Giacomo (17%), Santa Barbara (9%),
12,5
9,6
8,6
8,2
155,1
43,1
S.Marinella
Incidenza
ragazzi
Tre Cancelli (7%).
15,6
11,3
101,6della
Tot. Fascia
Incidenza giovani
(15Tasso di
Tasso di 10,8
Indice di 7,6 Età media
(0-14 anni/totale
Hinterland
25/totale popolazione)
natalità
mortalità 10,7
vecchiaia 8,2 popolazione
15,2
11,4
108,6
Nettuno conserva un apprezzabile nucleo
popolazione)
Tot. Provincia
14,2
10,6
9,9
9,3
139,9
centrale, mentre ad Anzio non più
dell’ 8% della popolazione risiede nel
14,8
11,6
10,9di studfio
7,9
111,9
40,8
Popolazione
per titoli
(%) sintetizzata
II PARTE.
oltre”,
nell’indice
di criticità
centro storico (15% se si considera anche
18,9
11,2
13,3
6,3
75,2
38,4
sociale
degli
anziani,
così definito per
Popolazione
età
15,1 per classi di
10,4
9,9
7,8
104,8
40,4
S. Teresa e S. Cuore), mentre il rimanente
il rischio
di queste persone
di trovarsi
13,8 delle classi di
12,8
9,5 e
9,9
139,7
42,4
L’ incidenza
età giovanili
92% è disperso nelle periferie, soprattutto a
16,0
10,5
11,8
7,5
91,1
39,4
progressivamente esclusi da una accettabile
di quelle16,4
più anziane, nonché
la tendenza
11,7
10,2
6,5
88,6
38,9
causa di un impressionante e sottovalutato
condizione
economica 40,7
e sociale.
all’ invecchiamento
della
15,2
12,0 popolazione
10,1
8,8
114,7
Popolazione
di Nettuno
per zona di residenza (%)
insediamento
immigratorio.
6,1 il tasso
82,8 di natalità
38,8
(rapporto fra
attiva ci16,0
aiuteranno a 11,2
capire in 11,0
quale Infine,
12,5
9,6
8,6
8,2
di 155,1
nati vivi e43,1
ammontare medio
misura la15,6
struttura della 11,3
popolazione
per numero
10,8
7,6
101,6
della
popolazione)
calcolato
per Anzio
15,2
11,4
10,7
8,2
108,6
età inciderà nel medio e lungo periodo
14,2
10,6
9,9
9,3
139,9
(10,9
per
mille
residenti)
non
si discosta
nella determinazione dei livelli di vivacità
significativamente
da
quelli
medi
del litorale
demografica.
Popolazione per titoli di studfio (%)
(10,8)
e
dell’
hinterland
(10,7),
mentre è
Nel complesso del litorale romano l’
inferiore
per
Nettuno
(10,1
per
mille).
incidenza delle classi di età fino a 14 anni
I
valori
del
tasso
di
mortalità
(numero
è pari al 15,6% della popolazione. Valori
superiori si registrano per Ardea (18,9%), di decessi per ammontare medio della Popolazione di Nettuno per zona di residenza (%)
Ladispoli (16,4%), Fiumicino e Pomezia popolazione) sono superiori al valore medio Il 29% della popolazione risiede nelle zone di
(16%). Anzio presenta un valore del 14,8%, del litorale (7,6 per mille) sia a Nettuno (8,8 Lavinio Mare e Stazione, il 15% a Pocacqua
Nettuno del 15,2%, migliore del primo ma per mille, il più elevato dopo Civitavecchia) e Colonia, il 13% a Falasche e Villa Claudia,
che ad
(7,9
perdimille).
il 10% a Spadellata e Cinque Miglia, il 9% a
Popolazione
di Anzio
Anzio per
zona
residenza (%)
entrambi inferiori al dato medio della
Pocacqua e Colle Cocchino.
fascia.
TassoL’di indice
Indice di di Età media
della
Ormai il vecchio centro storico è solo una
vecchiaia (rapporto
mortalità
vecchiaia
popolazione
minuscola parte della città, nella quale si
percentuale fra popolazione con 65 anni
valuta che abiti il 50% dei residenti, non
ed oltre e popolazione fino a 14 anni) che,
7,9
111,9
40,8
oltre 2.500 persone.
nel caso di valori superiori a 100 evidenzia
6,3
75,2
38,4
un7,8indiscutibile
livello
di invecchiamento
Popolazione per titoli di studio. Ad
104,8
40,4
della
e42,4
quindi di declino
Anzio si stima che 3.000 persone con età
9,9 popolazione
139,7
7,5
91,1
demografico,
è pari39,4
per il complesso
superiore a quella della scuola dell’obbligo
6,5
88,6
38,9
del
a 101,6;40,7
valori più elevati
8,8 litorale
114,7
Popolazione
di
Nettuno
per
zona
di
residenza
(%)
Popolazione di Anzio per zona di residenza (%) siano prive di un titolo di studio (2.700 a
82,8 per S.
38,8
si6,1registrano
Marinella (155,1),
Nettuno), quasi 26 mila (24 mila a Nettuno)
8,2
155,1
43,1
Peraltro, il valore dell’età media della siano in possesso della licenza elementare,
Civitavecchia
(139,7),
Nettuno
(114,7)
ed
7,6
101,6
popolazione è più elevato ad Anzio (40,8 16 mila (12 mila a Nettuno) di un diploma
Anzio
8,2 (111,9).
108,6Il valore più basso è calcolato
9,3
139,9
per Ardea (75,2), seguìto da Pomezia (82,8) anni) ed a Nettuno (40,7) rispetto a quello di scuola media superiore ed infine 4.000
degli altri Comuni (è superiore solo quello (2.600 a Nettuno) di una laurea.
e Ladispoli (88,6).
In linea generale, nei due comuni il livello di
Maggiore a Nettuno (11,5%) e in misura di S. Marinella e Civitavecchia).
inferiore ad Anzio (10,2) rispetto al dato Le popolazioni di Anzio e Nettuno, scolarità della popolazione è sovrapponibile
medio del litorale (9,9) si evidenzia la dunque, risultano “più vecchie” rispetto a quello degli aggregati geografici di
percentuale di persone con 85 anni ed oltre al dato medio riferito al complesso dei riferimento.
all’ interno della classe di età “65 anni ed comuni del litorale.
Anzio Space
....dalla Prima
Space
/Associazioni
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Space-Politica
....dalla prima
Punto sul Centro
Polifunzionale
È tempo di dare un forte segnale d’amore
per i grandi di domani, dandogli
strumenti utili per acquistare autonomia
e sicurezza. La 00042 ringrazia tutti i
firmatari e le Associazioni parteners
che hanno sottoscritto l’iniziativa.
Ringraziamo: La Cooperativa Sociale “Il
Paracadute”, l’Associazione “Comunità
Massimo” ONLUS, “La Voce di Falasche” ONLUS, la Cooperativa
Sociale “Insieme Per” ONLUS, l’A.S.D. “Elysub”, il Circolo Legambiente
“Le Rondini Anzio Nettuno”, l’Associazione Culturale “Tropicalia”,
il Gruppo Scout A.G.E.S.C.I. Nettuno 1, la Società Cooperativa
Sociale “La Coccinella”, il Comitato Anzio Colonia Lido Marechiaro,
l’Associazione Culturale “Coriolano”, l’Associazione Culturale
“Synkhronos”, l’Associazione Culturale Compagnia Teatrale “I senza
nome”, l’Associazione Culturale “Cercle”, l’Associazione Culturale
Compagnia Teatrale “Atto Secondo”, l’Associazione “Paulus Antiche
Arti e Mestieri”, l’Associazione di Promozione Sociale “Carlo Favilli”
ONLUS, e tutte quelle che si stanno unendo a noi in quest’azione.
....dalla prima
Lo spazio dei bambini
Carissima Carlotta, sono molto contento
di aver ricevuto la tua lettera, sei la
dimostrazione, per i più grandi, di quanto
anche alla tua età un bambino guarda il
suo mondo e desidera migliorarlo per
viverci e crescervi meglio. È vero, troppo
poco si fa nella nostra città per i bambini,
oltre la scuola e lo sport sono veramente
minime le attenzioni nei confronti dei tuoi coetanei. Le tue parole e la
tua consapevolezza su un tema così importante saranno sicuramente
uno stimolo importante per tutte quelle persone che potrebbero
fare di più per voi e non lo fanno, amministrazione in primis. Noi,
come associazione, siamo molto sensibili al tema dei giovani, difatti
stiamo lavorando assieme ad altre realtà per realizzare un centro
Polifunzionale per i giovani in cui svolgere tutte quelle attività che a te
piacciono, e mi sento di prometterti che quando sarai più grandicella
sarà a disposizione tua e dei tuoi amichetti. Per adesso ti consiglio di
andare presso la nostra biblioteca civica per informarti sulle attività
che le associazioni del territorio svolgono con i giovani, magari c’è
qualcosa di buono per te! Un forte abbraccio
Andrea Mingiacchi
....dalla prima
Berlusconi, Ruby e le
elezioni ad Anzio
PDL. L’effetto a catena della rottura tra Fini e Berlusconi ancora
non c’è stato. Il Pdl ha subito la fragorosa diaspora dei finiani con
i quali continua a governare, a denti stretti, in numerose Regioni,
Province e Comuni. L’embrione del cosiddetto Terzo Polo è
comunque sufficiente a delineare una geografia partitica in forte
movimento, e il caso Ruby accelera i tempi del cambiamento.
Berlusconi, che conserva immutata la sua forza elettorale, ha
15
13
subito un forte ridimensionamento di credibilità in Parlamento
e in settori chiave quali il mondo cattolico e quello delle elite
imprenditoriali. In questa situazione l’unica possibile via di
sopravvivenza per il Cavaliere è il ritorno alle urne, nella speranza
di poter recuperare quel consenso necessario per risalire la china.
Il ricorso al voto anticipato innescherà, verosimilmente,
nuove alleanze tra partiti o, soprattutto, tra pezzi di partiti,
con una crescita esponenziale dei transfughi che migreranno da
un polo all’altro, terremotando centinaia di amministrazioni
locali.
PD. Se il Pdl non ride il Partito Democratico è con l’acqua alla
gola. La faida tra gli eredi del PCI e della DC si è cristallizzata
in uno scontro perpetuo tra mozioni congressuali. Le Primarie si
sono trasformate in un gigantesco regolamento di conti adatto per
eliminare l’avversario interno ma inutile per vincere le elezioni.
In questo frangente le sirene del Terzo Polo giocano un ruolo
determinante. Molti moderati del Pd hanno già abbandonato il
partito. Non ultimo il senatore Riccardo Milana, vera cassaforte
di voti per il centrosinistra laziale che, aderendo all’Api di Rutelli,
ha scommesso sul nuovo cantiere centrista. Il dopo Berlusconi
incombe, e sempre più cattolici del Pd cominciano a guardarsi
intorno, chiedendosi che senso abbia lavorare in un partito
frammentato che certo non gode della simpatia degli italiani. Con
il rischio, peraltro, di perdere il treno della salvezza al centro,
o di prenderlo in ritardo, invischiati nel plausibile naufragio del
progetto.
ANZIO. Lo scenario da ultimi giorni di Pompei si respira anche
nella città neroniana. Il collante che tiene unita l’amministrazione
Bruschini poggia sul mantenimento delle posizioni di potere più
che su una reale solidarietà politica, e i primi incontri tra Udc e Fli
locali palesano uno sforzo reale per costruire un soggetto politico
autonomo. Un tentativo che il Pdl, rifugiatosi nell’esperienza del
nuovo coordinatore Giorgio Zucchini, difficilmente riuscirà ad
arginare. Quando la situazione imploderà a livello nazionale sarà
davvero arduo tenere uniti i cocci sul piano locale. Per questo,
tra le amministrazioni che potrebbero andare al voto in
primavera, qualora ci fossero elezioni nazionali anticipate, si
può elencare anche la città di Anzio, dove i finiani del senatore
Candido De Angelis manifestano evidenti segnali d’insofferenza.
Dal canto suo il Partito Democratico esce da un Congresso
pressoché unitario che ha portato alla segreteria il giovane Ivano
Bernardone. La sua elezione è conseguenza di un accordo, o
di una tregua tecnica, tra le diverse sensibilità del partito, che
in passato si sono dissanguate in uno scontro interno sul quale
la destra ha gozzovigliato. C’è quindi grande attesa per le scelte
di Bernardone. A lui spetta il compito di cambiare in profondità
un partito troppo condizionato da dinamiche d’antan, svincolato
dalla gente e assente in città. Il campo su cui Bernardone dovrà
cimentarsi con maggiore energia è tuttavia quello delle alleanze.
Il neo segretario ha già rivelato la volontà di aprire un dialogo con
l’Udc, precisando di non nutrire grandi aspettative in tal senso,
mentre a proposito di Futuro e Libertà ritiene i finiani locali
“espressione di una tradizione amministrativa fallimentare”. Ora,
se Udc e Fli approderanno in una casa comune anche in città,
significa che il dialogo con loro è finito prima di iniziare? E,
soprattutto, su quali basi costruire una coalizione elettorale per
vincere e governare in città quando alleati come Idv e sinistre varie
sono all’incirca inesistenti? Forse è il caso di voltar pagina perché,
si sa, i miracoli accadono di rado.
sm
Space - Cultura
12
16
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
AL MUSEO ARCHEOLOGICO
DI ANZIO LE LEZIONI 2011
Tutti gli appuntamenti in programma a febbraio
Due cicli di lezioni, Museo-Libro e Musei & Musei 2, al Museo
Archeologico di Anzio, stanno arricchendo e stimolando da
novembre 2010 la curiosità e la cultura dei concittadini. Gli incontri
continueranno fino ad aprile 2011. Nell’ambito di Musei & Musei2,
la conferenza per questo mese è fissata per il 24 febbraio, quando
Maria Luisa Agneni, Direttore del Museo Civico Archeologico di
Fara in Sabina, illustrerà il patrimonio archeologico del suo territorio.
Per quanto riguarda il Museo-Libro, settore curato dagli Archeologi
Silvia Succi e Fabrizio Zazzeri, gli appuntamenti di febbraio sono
per martedì 8 con “L’età medio-repubblicana: la tomba di Mulakia”
(Fabrizio Zazzeri) e martedì 15 con “L’età tardo-repubblicana: le ville
e gli apparati decorativi” (Silvia Succi); martedì 22 ci sarà invece “L’età
imperiale: introduzione storica” (Fabrizio Zazzeri).
Inoltre da gennaio è iniziato un nuovo ciclo di Conferenze sul tema
dell’Archeologia e del Turismo di Anzio e della Costa Laziale: un
corso per operatori del settore turistico di Anzio a cura di Alessandro
Maria Jaia, Responsabile Scientifico del Museo Civico Archeologico.
Una serie di lezioni che fino alla fine di febbraio contribuiranno
concretamente a preservare le tradizioni e a sviluppare le realtà
economiche locali. Il progetto di formazione “Archeologia e
Turismo. Anzio e la Costa Laziale” è rivolto agli operatori turistici
e agli esercenti commerciali della città neroniana, con l’obiettivo di
formarli creando premesse adeguate affinché siano supportati per
formulare una corretta ed equilibrata Promozione Turistica. Per
tutte le persone interessate, gli ultimi appuntamenti per questo mese
sono: il 3 febbraio; il 10 febbraio; e il 17 febbraio. Nell’ambito Poesia e
territorio: Laboratorio tra poesia e archeologia, il 6 febbraio sarà
affrontato l’interessante tema: Hermes. Amore e sessualità a passeggio
nei secoli, a cura del poeta Luigi Salustri e da Laura Latorre, docente
di Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico “Innocenzo XII” di Anzio.
Inoltre dal 18 al 27 febbraio, all’interno del Museo Archeologico, ci
sarà la mostra della pittrice Ornella Frau dal titolo “Res Cogitans” a
cura di Linda Serpa.
Elisabetta Civitan
Rapportarsi con il partner grazie alla
riconoscenza di se stessi
RELAZIONI DI COPPIA:
DA SOPPORTABILE A
IRRESISTIBILE
Domenica 30 gennaio, ore 16, al club Maron Five di via Venere
(Lavinio Stazione), ci sarà una dimostrazione gratuita del coach life,
una figura professionale che aiuta nell’interagire con gli altri e nella
vita di coppia. La promozione è stata fatta in vista dell’apertura dei
corsi sulle relazioni che si svolgeranno da febbraio. Dopo l’evento
per la presentazione del libro di Maria Aquaroli, “Irresistible
love”, i promotori della novità che sta investendo non solo l’Italia
cominciano a far conoscere la tecnica del sapersi rapportare con il
partner in base alla riconoscenza di se stessi. Una vera impresa ma
che con tanta pazienza, fiducia e costanza i sostenitori continuano
a reclamizzare invitando ora gratuitamente a questa dimostrazione
per far comprendere cos’è un corso con il coach. L’autostima, il
potenziamento personale, liberare se stessi, vivere al massimo il
rapporto di coppia sono alcuni dei temi trattati. Al.Tin.
Anzio Space
Quando la cultura interagisce con le
scuole e gli adolescenti
IL PROGETTO SAM: “UN
INVESTIMENTO PER IL FUTURO”
Lo scorso 8 gennaio è stato inaugurato il nuovo anno del Museo Civico
Archeologico di Anzio, con la presentazione del libro “Un giorno
solo al Museo Civico Archeologico: esperienza di un adolescente”
di Pietro Foglietti. Il Museo, nell’ambito del Progetto SAM (Scuola
Adolescenti Museo), vuole costruire un dialogo con gli adolescenti
organizzando strumenti di crescita sociale che possano contribuire al
miglioramento della qualità sociale del territorio.
Ha aperto la conferenza l’Assessore alle Politiche Culturali, Turistiche
e Sportive Umberto Succi: “È importante una collaborazione tra il
museo, come parte archeologica e storica, e i ragazzi che vivono il
territorio”. Coordinatrice e Responsabile del MCA è Giusi Canzoneri
che ha parlato nel dettaglio del Progetto Sam, nato nel 2002. “Secondo
dati statistici, sul nostro territorio transitano e vivono più di 6mila
adolescenti tra i 12 e i 18 anni, di cui non conosciamo nulla, stili di
vita compresi”. Per questo, attraverso la distribuzione di sondaggi
nelle scuole, è stato possibile raccogliere dati interessanti,
dove emerge una partecipazione al museo solo nell’ambito
dell’organizzazione scolastica, considerando il museo come
un qualcosa di noioso e non interessante, dalla quale non ci
si aspetta nulla. “Il progetto – spiega la Canzoneri - va visto come
un investimento sul futuro. Se si vuole costruire e stare bene nella
società non va trascurato nulla, per questo lo scorso anno ogni fine
settimana sono stati organizzati dei Presidi di Cultura Museale
(PCM) all’interno di Centri Commerciali locali per promuovere il
museo con un banchetto originale e senza precedenti. Il MCA lavora
sull’interazione tra Famiglia-Museo-Scuola, dove per famiglia
intendiamo un insieme di individui che condividono un progetto”.
Il progetto SAM vuole portare il Museo all’esterno della sua sede
fisica, continuando a coinvolgere le stesse scuole. Tra i partecipanti
alla conferenza troviamo in rappresentanza del Liceo Classico Chris
Cappell College di Anzio, Lombardo Francesca, docente di latino
e greco e Anna Rita Baglioni, docente di storia dell’arte; l’Assessore
alla Pubblica Istruzione di Nettuno Giampiero Pedace, che ha
invitato ad una collaborazione tra i Musei di Anzio e di Nettuno
coinvolgendo gli adolescenti con “situazioni dirette per far acquistare
all’archeologia un reale significato”.
Bel momento la lettura di alcune parti di testo del libro di Pietro, che
ha concluso dicendo: “Il Museo è la giusta via di mezzo che dovrebbe
insegnare la storia e la vita insieme. Il Pietro del libro non rappresenta
me, ma tutti i ragazzi come me. Il Museo cambia le persone ed io
credo di esserne la conferma”.
Alessandra Tulli
Unisciti al nostro
gruppo “00042” su:
Anzio Space
Space - Cultura
Space /Associazioni
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
17
13
ROMA: PALAZZO FARNESE APRE AL PUBBLICO
Oltre 150 opere per cinque secoli di storia
Fino al 27 aprile 2011 Palazzo Farnese sarà
aperto al pubblico grazie alla mostra “Palazzo
Farnese - Dalle collezioni rinascimentali
ad Ambasciata di Francia”. Oltre 150 opere
tra dipinti, statue, disegni, sculture, monete,
arazzi e ceramiche, faranno rivivere cinque
secoli dell’affascinante storia del Palazzo:
dai fasti cinquecenteschi della Famiglia
Farnese fino a questi ultimi 135 anni del
Palazzo come sede dell’Ambasciata di
Francia in Italia e dell’Ecole française
de Rome. L’esposizione, nata dalla
volontà di Jean-Marc de La Sablière,
Ambasciatore di Francia in Italia, in
collaborazione con il Ministero Italiano
dei Beni e delle Attività Culturali, è
un’occasione unica e irripetibile. Le porte
del Palazzo accoglieranno il ritorno del
Museum Farnesianum con le storiche
sale degli Imperatori e dei Filosofi; i Daci
Prigionieri riprenderanno il loro posto ai
lati del portone del grande salone, accanto
alla statua in porfido di Apollo e all’Atlante;
con le nuove tecnologie il cortile verrà
ripopolato virtualmente dalle imponenti
sagome dell’Ercole Farnese, dell’Ercole
latino, nonché del Toro Farnese; Arazzi
del Quirinale e del castello di Chambord,
riprenderanno il loro posto nei saloni del
piano nobile. La ricchissima quadreria sarà
riallestita nella Galleria nord-est insieme alla
raffinata collezione dei disegni preparatori
di Annibale Carracci, del Ritratto di Papa
Paolo III di Tiziano, del Cristo e la Cananea
ancora di A. Carracci, delle opere di
Sebastiano del Piombo e di El Greco.
La mostra è un’occasione esclusiva, unico
modo per permettere al pubblico di rivivere
i luminosi colori dei “fasti farnesiani” nel
ricordo degli splendori di una corte ricca
e colta. Il progetto originario di Palazzo
Farnese è di Antonio da Sangallo il
Giovane, chiamato nel 1514 da Paolo III alla
direzione del cantiere del palazzo. I lavori,
conclusi per volontà del Cardinale Alessandro
Farnese, furono proseguiti da Michelangelo,
cui si attribuisce il cornicione che delimita
le facciate, il balcone e la sistemazione del
cortile interno, e da Giacomo della Porta,
che avrebbe realizzato la facciata posteriore
e la grande loggia verso Villa Giulia.
Particolarmente raffinata è la decorazione
red
interna, con la “Camera del Cardinale”
affrescata da Daniele da Volterra e la
“Sala dei Fasti Farnesiani” dipinta da
Francesco Salviati, completata poi da
Taddeo Zuccari. Ad Annibale Carracci
si devono gli affreschi nel “Camerino”
e nella “Galleria” (20 m di lunghezza e
6 m di larghezza), con stucchi e dipinti
mitologici dove al centro della volta
campeggia “Il trionfo di Bacco e Arianna”.
Nella “Sala di Ercole” era conservata la statua
dell’”Ercole Farnese”, attualmente passata al
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
insieme a numerose altre sculture della
collezione Farnese. La residenza fu abitata
al momento della sua inaugurazione dalla
famiglia Farnese, poi confluita nei Borbone
di Spagna e dai primi del 1910 è sede
dell’Ambasciata Francese in Italia.
Elisabetta Civitan
La Compagnia porta in scena la commedia “Hollywood… è tutta n’antra cosa”
I “SENZA NOME” DEBUTTANO nella capitale
Una commedia popolare che riporta in
scena la Roma degli anni ‘60 con la sua gente
dalla grande umanità e simpatia. Giovedì
27 gennaio ci sarà a Roma, nei locali dell’ex
mattatoio a Testaccio, il debutto sul palco della
‘Casa della pace’ in via di Monte Testaccio
22, della Compagnia dei ‘Senza nome’, che
porteranno sul palcoscenico la commedia
dal titolo “Hollywood… è tutta n’antra cosa”,
scritta e diretta dal nostro grande amico
Maurizio D’Eramo. La Compagnia è al suo
debutto in assoluto, anche se il gruppo è ben
conosciuto sul territorio.
La Commedia, già rappresentata l’anno
scorso a Lavinio, Anzio, Nettuno e Roma, è
ambientata nella metà degli anni sessanta,
all’interno dell’androne di un palazzo popolare.
Protagonista assoluta è la “sora Cesira”
(portata in scena da Stefania Di Benedetto),
una tipica portinaia che più che pulire androni
e scale, passa il suo tempo davanti alla TV a
sognare divi e film di Hollywood, e malignare
sulle vicende degli inquilini insieme alle due
‘comari’ Bettina e Nina. La “sora Bettina”
(Cristiana Bortoluzzi), la prima delle due
comari del palazzo, è la compagna ideale per la
portiera, sempre pronta a raccogliere le ‘voci’
e i ‘si dice’ che capta per strada, al mercato e
dal pizzicarolo… Anche la “sora Nina” (Paola
Romagnoli) altra compagna del ‘taja e cuce’
quotidiano, “nun se fa li fatti sua”, ma non si
può dire che sia all’altezza delle altre due! A far
da cornice alla portiera e alle due ‘confidenti’,
c’è tutta una serie di personaggi usciti dai
ricordi fanciulleschi dell’autore, quella varia
umanità che popolava la Roma di quegli anni.
Le vittime delle chiacchiere vere o presunte
tali sono, di volta in volta, i vari inquilini del
caseggiato come i siculo-partenopei coniugi
Pantaleo, (Stefano Corso e Luisa Romano).
Augusto (Tommaso Tucci), marito di Cesira,
è un personaggio sempre in lotta col lavoro
e con la fame. Grande sfaticato, vegeta sulla
sedia davanti alla guardiola della portineria,
per svegliarsi solo all’idea di una leccornia
preparata dalla moglie o che lui vorrebbe
farsi preparare. Il suo cavallo di battaglia è
la frase: “Ma stasera, nun se magna?”, anche
se davanti alla gentilezza e alla bellezza della
giovane Maria (Mariangela De Salvo), cerca
di trasformarsi in un ‘tombeur de femme’, ma
con risultati deludentissimi. Altri personaggi
della commedia sono l’investigatore (Roberto
Fioratti) e la signora Osvalda, un’inquilina
dispensatrice a più non posso di iella
(Giovanna Lorefice). Una commedia comicobrillante da non farsi scappare, per passare
una serata diversa dalle altre all’insegna del
buonumore e nel ricordo ormai lontano di
quest’occupazione, la “portinaia”, ormai del
tutto scomparsa.
E.C.
GIORNALE MENSILE
DI ANZIO E NETTUNO
Space - Cultura
12
18
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Anzio Space
Le iniziative culturali 2011 rivolte a grandi e piccini
APPUNTAMENTI IN BIBLIOTECA:
IL PIACERE DELLA LETTURA
“Non leggete per divertirvi o per istruirvi. Leggete per vivere” Gustave Flaubert
brani tratti da opere appartenenti al genere “roman noir”, alla “narrativa
erotica”; a quella “fantasy”, “romantica o rosa”; per arrivare al “poliziesco”
e chiudere con le “biografie”. Il tutto all’insegna della leggerezza di un
salotto letterario durante il tè del pomeriggio.
GIOCO-LIBRO – Ogni giovedì dal 17 febbraio, dalle ore 16.30 alle
18 presso la sala Mediateca, partirà “Gioco-libro: lettura ad alta voce e
laboratorio tematico”. Si tratta di un progetto, composto da otto incontri,
rivolto ai giovani e ai bambini per avvicinarli alla lettura. L’obiettivo è
quello di formare gruppi di lavoro, laboratori di lettura ad alta voce e
ogni altra cosa che possa cementare l’aggregazione e l’integrazione tra i
giovanissimi proponendole, almeno all’interno della Biblioteca, come
stili di vita.
Per maggiori informazioni e per le iscrizioni rivolgersi ai numeri: 06 984
99 402 - 403 oppure mandate un’email a: [email protected]
Luisa Calderaro
GIORNATA DELLA MEMORIA, PER
NON DIMENTICARE L’OLOCAUSTO
Anche per il 2011 la Biblioteca Comunale di Anzio rinnova gli
appuntamenti all’insegna della lettura di qualità. Sono tanti e variegati gli
incontri e le novità in programma che partiranno tra gennaio e febbraio:
dalle letture dei giovani autori locali e stranieri al “tè letterario” dedicato
ai diversi generi come la narrativa fantasy o i polizieschi, per arrivare alla
sezione ragazzi con gli “incontri di scrittura” e il “gioco-libro”.
INCONTRI DI LETTURA: SCRITTORI LOCALI LEGGONO LE
LORO OPERE - Ogni lunedì dal 31 gennaio storici, saggisti, poeti,
narratori del nostro territorio leggeranno alcune pagine dei loro libri.
Dodici incontri di circa due ore, dalle 17.30 alle 19.30 presso la sala
Mediateca della Biblioteca Comunale, per conoscere i giovani autori
locali, le loro storie e il loro amore per la scrittura. I primi cinque incontri
vedranno alternarsi: lunedì 31 gennaio Lorenzo Rondelli (La vela è una
cosa seria), il 7 febbraio Monia Iori (L’angelo custode), il 14 febbraio
Sabrina Silani (Il Loch darkness), il 21 febbraio Lilia Salvini (In equilibrio
sulle ali di un angelo), il 28 febbraio Yuri Durazzi (Tra inverno e inverno).
Ma quest’anno gli incontri letterari avranno anche per protagonisti gli
stranieri che vivono nel nostro territorio e che leggeranno le opere di
autori loro connazionali. (il programma è ancora da definire)
INCONTRI DI SCRITTURA CON GLI ADOLESCENTI – Dalla
lettura si passa alla scrittura. Ogni mercoledì dal 9 febbraio, dalle 17 alle
19 sempre presso la sala Mediateca, prenderanno il via sei incontri per
avvicinare i giovani tra i 14 e i 18 anni al mondo della narrativa, attraverso
l’analisi dei testi più disparati come la radio, la televisione, il film, e anche il
blog. Le lezioni saranno tenute da un docente collaboratore della Scuola
Holden di Torino. Ogni lezione, di due ore per un totale di 12 lezioni, è
suddivisa in una parte teorica e una di laboratorio per le esercitazioni,
le correzioni, la riscrittura. Il percorso si articola in sei moduli. Per ogni
incontro è gradita l’iscrizione.
TÈ LETTERARI - Ogni lunedì dall’11 febbraio, dalle 17 alle 19 presso
la sala Mediateca, prenderanno il via i “Tè letterari”. Si tratta di sei
incontri per sei generi diversi tenuti da un docente o collaboratore della
Scuola Holden di Torino fondata da Alessandro Baricco. Si leggeranno
“…Di 650 quanti eravamo partiti, ritornavamo in tre… Ritornavamo
più ricchi o più poveri, più forti o più vuoti ?...Ci sentivamo vecchi
di secoli, oppressi da un anno di ricordi feroci, svuotati ed inermi.”
Primo Levi, La Tregua.
Il 27 gennaio 1945
furono aperti i cancelli
di Auschwitz Birkenau,
uno dei tanti campi di
concentramento e di
sterminio costruito dai
nazisti, dove furono
sterminati
oltre
un
milione di ebrei insieme
ad omosessuali, zingari e persone affette da handicap. Tutto accade qui,
oltre quei cancelli d’ingresso dove sovrastava la scritta “Il lavoro rende
liberi” (Arbeit Macht Frei), tra le baracche dei prigionieri, il filo spinato,
i percorsi della morte. Quando 66 anni fa le truppe sovietiche aprirono
le “cancellate”dei campi di lavoro liberando i pochi superstiti, tutto il
mondo scoprì l’orrore generato dalla follia Hitleriana che aveva portato
dal 1940 fino al 27 gennaio del ’45 alla “distruzione” di una razza. Oggi il
27 gennaio è diventata una data storica, è la Giornata della Memoria per
non dimenticare la Shoah. Nel nostro Paese la ricorrenza è stata istituita
con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 che ha così aderito alla proposta
internazionale di dichiarare tale data come “giornata in commemorazione
delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell’Olocausto e in onore
di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati”. In
Italia la tragedia della Shoah colpì il popolo ebraico con le leggi razziali
del ’38 e, successivamente, con le deportazioni, iniziate con l’occupazione
nazista avvenuta dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Primo Levi, Anna
Frank, Massimiliano Kolbe sono solo alcuni dei grandi testimoni dei dolori
patiti negli anni della guerra e all’interno di quei lagher. Qualcuno di loro
è sopravvissuto all’orrore e ha potuto parlare ricordando quei giorni. Il
racconto di quelle indicibili sofferenze costituisce un patrimonio
per l’umanità, è la nostra la possibilità di sapere, di ricordare, di
trasmettere la memoria . lc
Anzio Space
Space - Cultura
Space /Associazioni
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Dal 21 gennaio esce nelle sale l’horror
giapponese di Takashi Shimizu
AL CINEMA CON “THE SHOCK
LABYRINTH EXTREME 3D”
The Shock Labyrinth: Extreme 3D
(Giappone, 2009) è un horror dalla storia
semplice. Il protagonista torna in patria per
incontrare i suoi vecchi amici d’infanzia e
in quest’occasione riappare dal nulla una
ragazza scomparsa dieci anni prima nella
casa degli orrori del parco dei divertimenti.
Il tentativo di far luce sul mistero è l’occasione
per rientrare nel labirinto degli orrori dove era
accaduta la tragedia.
Le riprese del film sono state girate in una casa
degli orrori che esiste realmente nel luna-park
Fuji-Q Highland. Il giro nel labirinto prevede un percorso di circa un’ora
ma l’ambientazione è talmente terrificante che circa il 20% dei visitatori si
ritira prima di finire il giro.
Le produzioni horror giapponesi rappresentano spesso una paura vicina
alla nostra vita quotidiana. Non si tratta di esperienze speciali di persone
speciali, ma di fatti che accadono a persone normali come noi. Il fantasma
attacca questi protagonisti senza troppo apparire, senza mostrarsi
chiaramente agli spettatori. Così la creatura sembra e non sembra umana
allo stesso tempo.
Alla fine degli anni ‘90 in Giappone nasce un tipo di horror in cui gli spettri
sono ben visibili, come in The Ring (1998), Ju-On (2002) e Ju-On 2 (2003).
Il boom degli horror di produzione nipponica è tale che i fantasmi Sadako
(The Ring), Kayako e Toshio (Ju-on) diventano anche oggetto di parodia.
Regista anche di Ju-On e Ju-On 2 (arrivati in Italia nel remake
hollywoodiano The Grudge), Takashi Shimizu gira The Shock Labyrinth
dopo un’assenza dalle scene durata tre anni. La trama sembra un’iniziazione
in cui il protagonista diventa adulto superando le sue paure e i suoi terribili
ricordi dell’infanzia. Ma il tempo e lo spazio sono distorti e perdono
direzione, come in un labirinto.
Per la prima volta in Giappone la tecnica 3D viene sperimentata su un
film horror e Shimizu la usa magistralmente non solo per far balzare le
immagini sullo schermo ma anche per dare profondità alle scene. Gli
spettatori possono godere le profondità degli ambienti della casa degli
orrori e, attraverso le tecniche 3D, provare una reale paura e il genere horror
giapponese. Ma è ancora una prova.
Yoshiro Izumi
LA STORIA DEL COSTUME IN
MOSTRA A VILLA ADELE
Fino al 13 febbraio il Museo Civico Archeologico di Anzio ospiterà la
mostra dal titolo: “L’evoluzione dell’uomo nella storia del costume”.
L’esposizione raccoglie una trentina di costumi realizzati sia per
l’Opera Lirica sia per il Teatro. Il visitatore avrà l’opportunità di fare
un viaggio nel passato ripercorrendo il modo di vestire dell’uomo
dall’antica Roma al ‘900.
Un percorso espositivo per “svelare” le sfaccettature del linguaggio
dell’abbigliamento in relazione alla sua evoluzione; ma anche un
modo per riflettere sul bisogno continuo dell’uomo di “modificare”
il proprio corpo perfezionandolo attraverso la moda. La mostra,
organizzata La Pro Loco “Città di Anzio” e l’Associazione Culturale
Dinosaurs, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del
Comune di Anzio, è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle
16 alle 18. red
Er mestiere mio
19
13
Space - Poesia
Io so n’barbiere de periferia,
e scrivo pe sfogamme cor sonetto,
lo faccio pe libberà la mente mia,
e quello che sento, dentro ar petto.
Nun posso sopportà i prepotenti,
e i sfruttatori der poro cittadino,
difenno i debboli e l’impotenti,
a forza de parole e cor pennino.
Er mestiere mio è n’coffessionale,
se confida ogni genere de cliente,
dar matto a la persona normale,
politico forza d’ordine e delinquente,
con me la gente se sfoga e protesta,
parla de guai de sport e de donne,
pure se c’hò i cavoli mii pe la testa,
devo ascortà e a tutti risponne.
Er cliente c’hà sempre raggione,
disse n’esperto de psicologia,
io n’so d’accordo co st’opinione,
ma questa.....è la professione mia!
Pietro Mammarella
Il 29 gennaio i volontari saranno ad
Anzio e Nettuno
TORNANO IN PIAZZA LE
ARANCE DELLA SALUTE AIRC
Aiutiamo la ricerca a rendere il cancro
sempre più curabile
Anche
quest’anno
torna
l’appuntamento con le Arance della
Salute dell’Associazione Italiana per
la Ricerca sul Cancro, l’Airc. Sabato
29 gennaio i volontari saranno ad
Anzio, a Piazza Pia, e a Nettuno,
lungo il viale Giacomo Matteotti,
per distribuire le gustose arance
rosse di Sicilia simbolo della corretta
alimentazione e della prevenzione
dei tumori. Con un piccolo contributo (minimo 9 euro) i cittadini
riceveranno 3 chili di arance, aiutando così la ricerca nella lotta contro
questa malattia. I fondi raccolti serviranno infatti per sostenere il lavoro
dei ricercatori.
L’iniziativa promossa dall’Airc è anche l’occasione per ricordare alla
gente come una sana e corretta alimentazione contribuisce a prevenire
il cancro anche nei soggetti più a rischio. Il 50% dei tumori dipende
proprio da stili di vita scorretti e oltre il 30% da cattive abitudini
alimentari. E’ dunque fondamentale seguire una dieta corretta, ricca
di verdura e frutta.. In particolare le arance rosse di Sicilia – le vere
Arance della Salute – contengono molti antociani, pigmenti naturali
antiossidanti che danno il caratteristico colore al frutto. Insieme a ogni
reticella di arance sabato verrà distribuita la guida “Piccoli buongustai”
in salute che contiene utili consigli e gustose ricette studiate dalla
prestigiosa rivista La Cucina Italiana, perché alimentarsi correttamente
sin dall’infanzia è il miglior investimento per la salute. A questa iniziativa
partecipa anche il mondo della scuola: venerdì 28 gennaio studenti tra
i 6 e i 13 anni, con i loro insegnanti e i loro genitori, anticipano in oltre
650 scuole la distribuzione delle Arance della Salute. lc
Space - Donna
12
20
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Care Lettrici e Cari Lettori,
chissà perché le parole del Papa arrivano
sempre come macigni sulle nostre teste:
“la libertà religiosa – afferma Benedetto
XVI – non è minacciata solo dalle bombe
dei fondamentalisti islamici… ma anche
da quegli Stati che promuovono per legge
stili di vita contrari ai principi della fede come l’educazione
sessuale o civile nelle scuole…”.
Non capisco però cosa centri la libertà religiosa o la fede
con l’educazione sessuale, da intendere come insegnamento
alla conoscenza del proprio corpo, della sessualità come
attività integralmente umana che riguarda non solamente
il piacere fisico, ma anche il cervello e le relazioni
interpersonali.
Sicuramente tra gli Stati ammoniti dal Pontefice, l’Italia
è lasciata fuori anche perché nel nostro Paese non esiste
una legge che tratti questo tema. I primi disegni di legge
furono presentati nel 1975 e il 1977 ma mai convertiti in
legge, grazie ad una resistenza all’educazione sessuale,
fatta supinamente propria dai ministri dell’istruzione
pubblica che si succedevano in quegli anni creando
così una singolare ignoranza intorno a questo tema
specialmente tra i più giovani e perciò più vulnerabili.
Una recente indagine effettuata dalla Sigo (Società Italiana di
Ginecologia e Ostetricia) il 64% degli studenti delle scuole
superiori vorrebbero un corso di educazione sessuale e un
44% sarebbe felice di trattare questi temi a casa. C’è sete di
sapere, di conoscere, di confrontarsi e le parole di Ratzinger
sembrano catapultarci indietro di millenni.
Forse ho capito: il Papa o chi si oppone all’educazione
sessuale non può che avere una visione negativa e
strumentale della sessualità e parlarne solleticherebbe
istinti e pulsioni che altrimenti rimarrebbero assopiti
nelle nebbie del cervello!
Che cosa creano, al contrario, il silenzio delle istituzioni e gli
anatemi della Chiesa? Malattie sessualmente trasmissibili
che si credevano scomparse, come la sifilide, per non
parlare dei sieropositivi under 20, sono tornate a fare
vittime. Gli adolescenti di oggi, cresciuti a pane e internet,
purtroppo non sembrano sapere molto di più di quelli di un
tempo su come evitare malattie e gravidanze. Il tema quindi
non è profilattico sì, profilattico no o pillola sì o pillola no,
è avere a cuore la salute dei nostri ragazzi che un domani
saranno genitori e dovranno insegnare a loro volta come
tenere atteggiamenti responsabili verso se stessi e verso gli
altri.
Per il suo discorso di inizio d’anno il Papa poteva porre
benissimo al centro dell’attenzione temi ugualmente
importanti dal punto di vista spirituale ed etico: bambini che
in Italia muoiono di freddo o ancora di parto senza alcuna
spiegazione, la pedofilia nella Chiesa, padri di famiglia
che perdono il lavoro e giovani che non lo trovano, perché
lo Stato non muove un dito per riattivare l’economia ma
è capace solamente di inchinarsi davanti al capitalismo
più becero o lo squallore comportamentale al quale sono
avvezzi i nostri politici che indossano il mantello del bravo
cattolico, ma poi si scoprono essere i primi peccatori.
Roberta Treglia
Per ogni suggerimento, idea, iniziativa per noi
donne scrivetemi a: [email protected]
Anzio Space
LA RICETTA DEL MESE
Crocchette di patate e salsiccia
piccante
Ingredienti :
- per 8 persone:
- 1 kg di patate vecchie
- 100 g di salsiccia piccante
- 1 mazzetto di prezzemolo
- 80 g di parmigiano grattugiato
- 3 tuorli
- 2 uova
- farina
- pangrattato
- noce moscata
- olio per friggere
- sale
Procedimento.
Lavate le patate, mettetele
in una pentola coperte con
abbondante acqua fredda, portate
a ebollizione e cuocete per circa
30 minuti o fino a quando sono
cotte. Nel frattempo, private la
salsiccia del budello, sbriciolatela
e fatela rosolare in una padellina
senza condimento per 4-5 minuti; scolatela dal grasso di cottura e lasciatela
raffreddare. Scolate le patate, sbucciatele ancora calde e schiacciatele con
l’apposito attrezzo; raccogliete il purè in una terrina e unitevi una presa di
sale, la salsiccia sbriciolata, il parmigiano, i tuorli, 2 cucchiai di prezzemolo
tritato e una grattatina di noce moscata; mescolate fino ad avere un
composto omogeneo e regolatelo di sale. Formate con questo composto
tante crocchette rotonde e schiacciate del diametro di 5-6 cm; passatele
prima nella farina, poi nelle uova sbattute con un pizzico di sale e infine nel
pangrattato; friggetele, poche alla volta, in abbondante olio caldo; scolatele
quando sono dorate e croccanti e passatele su un foglio di carta assorbente
per eliminare l’unto in eccesso. Servitele subito guarnendole con foglie di
prezzemolo.
Buon Appetito!
Elisabetta Civitan
Il consiglio di Cesare Del Gatto
Questa pietanza fritta e saporita andrebbe accompagnata da uno
spumante, meglio se un rosé. Da sud a nord si possono trovare bollicine
rosate, ma le migliori provengono dalla franciacorta (BS). Tuttavia
il consiglio è per uno spumante pinot nero rosé dal nome KK del
produttore Edi Kante dell’altopiano carsico vicino Trieste. Al bel colore
seguono sentori di lampone e rosa e il palato di buona freschezza. Ad
esaltarlo maggiormente è che viene prodotto senza solforosa aggiunta.
Anzio Space
Space - Donna
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
21
La modella francese e il suo no alla malattia: “La mia è una lotta di dimostrazione alla vita”
ADDIO ISABELLE, DIVORATA DALL’ANORESSIA
Se ne è andata in punta di piedi, in silenzio. Il
17 novembre 2010 è morta stroncata da una
pneumopatia (patologia polmonare) in un
letto d’ospedale, a Tokyo, e sconfitta da una
malattia che l’aveva colpita da quando era
adolescente: l’anoressia. L’annuncio della sua
morte è stata dato un mese dopo e subito la
notizia ha fatto il giro del mondo.
Isabelle Caro, classe 1982, modella ed attrice
francese, aveva 28 anni e il suo rifiuto per il
cibo l’aveva portata a pesare fino a 25 chili per
un metro e 65 di altezza. Era consapevole del
suo male e se da bimba provava piacere nel
vedere il suo corpo esile e magro, crescendo
aveva capito che doveva reagire perché quella
bellezza “malsana” e l’ossessione per il peso
erano il frutto di una malattia. Nel 2006 era
caduta in coma, pesava solo 25 chili. Poi si era
ripresa e aveva deciso di dire “No all’anoressia”
facendo da testimonial per una campagna
d’informazione contro la malattia, firmata
dal fotografo Oliviero Toscani. Nel 2007 si era
spogliata davanti all’obbiettivo del fotografo
per mostrare il suo corpo scheletrico: nuda
e di spalle aveva fatto vedere a tutti come
l’anoressia la stesse consumando. All’epoca
pesava 31 chili.
Oggi Isabelle non c’è più, quello che ci rimane
di lei sono le foto, le interviste e il suo libro
autobiografico dal titolo “La ragazza che non
voleva crescere” (edito da Cairo, 2008), dove
parla di un padre assente e di una madre
iperprotettiva che la costringeva a rimanere
chiusa in casa coprendola di giocattoli ed
attenzioni, quasi per paura che diventasse
grande. Ed è proprio per rimanere bambina,
per fermare la crescita assecondando quel
desiderio materno, che Isabelle decide
di mangiare poco fino a non alimentarsi
“bevendo solo tè e qualche goccia d’acqua”.
Inizia così un dramma, una spirale infernale
che ha costretto negli anni la giovane a
ricoverarsi a più riprese fino a quando il suo
corpo si è arreso. La vicenda di Isabelle ci deve
far riflettere e aprire gli occhi su un male che
colpisce soprattutto le donne e il loro rapporto
con il cibo. Un malessere che nasconde
disturbi psicologici legati a dolori individuali
e spesso al contesto familiare. La scorsa
settimana, la madre di Isabelle, si è suicidata
perché “divorata” dai sensi di colpa, soffocata
dal dolore per aver perso sua figlia, per averla
spinta inconsapevolmente verso l’anoressia.
In Italia quasi mezzo milione di persone soffre
di disturbi del comportamento alimentare
(anoressia e bulimia), che nascono dalla
carenza di autostima, da un rapporto distorto
con sè stessi e con gli altri. Queste malattie
rappresentano la prima causa di morte tra le
giovani del nostro Paese di età compresa tra i 12
e i 25 anni. Inizia quasi sempre con una dieta,
poi la malattia prende il sopravvento causando
anche una serie di complicanze fisiche come
problemi cardiaci e insufficienza renale, fino ad
arrivare alla morte. Isabelle era consapevole di
ciò, per questo aveva deciso di lottare per vivere:
voleva aiutare e dimostrare alle tante persone
malate come lei, uomini e donne, che è sempre
possibile uscire da questo “tunnel”, anche dopo
aver vissuto il peggio. Nel suo libro Isabelle
scrive di sentirsi come un “Piccolo fiocco di
neve invisibile durante un’ondata di calore che
deve combattere, combattere per sopravvivere,
nonostante anni di sofferenza, per poter gridare
al mondo che l’anoressia è un inferno e che per
sfuggirgli c’è ancora tempo”. Purtroppo quel
piccolo fiocco bianco non ce l’ha fatta, ma ci
ha lasciato in eredità la sua determinazione, la
voglia di combattere e di andare avanti in nome
della vita. Grazie Isabelle.
Luisa Calderaro
Il gusto proibito dello zenzero di Jamie Ford
Una tenera amicizia che va oltre le barbarie della guerra e del razzismo
Seattle
1942.
Henry Lee e
Keiko
Okabe
hanno 12 anni,
lui è cinese e
proviene
dal
quartiere
di
Chinatown,
lei giapponese
di
seconda
generazione abita
nel
quartiere
nipponico
di
Nihonmachi.
Un anno dopo Pearl Harbour, quando la
popolazione giapponese viene considerata
nemica, i due ragazzini stringono un’amicizia
speciale a dispetto di tutto e di tutti in un’epoca
difficile della storia americana. I due bambini
si incontrano in un’elitaria scuola per bianchi
e stringono subito un’amicizia solidale,
osteggiati entrambi come sono dal resto degli
studenti, tutti agiati figli di papà. Henry, su
ordine dei genitori, ogni volta che esce di casa
indossa un distintivo appuntato sul petto con
la scritta io sono cinese. Keiko è giapponese,
figlia di genitori nati in America che non le
hanno insegnato la lingua dei suoi nonni.
Quando Keiko e la propria famiglia, insieme
a tutti i giapponesi di Nihonmachi, sono
costretti ad abbandonare i propri averi e le
proprie case e ad essere internati a Camp
Harmony in base al Decreto Pubblico
n.1 emanato dal governo, Henry cerca in
ogni modo di lenire le sofferenze fisiche e
psicologiche che la famiglia Okabe è costretta
a subire. I capitoli del libro si alternano tra
passato e presente. Dal ’42, che narra l’infanzia
difficile di Henry e il suo rapporto con Keiko,
si passa al presente del 1986 nel quale l’adulto
Henry, vedovo di recente e con un unico
figlio Marty prossimo alla laurea, vaga per la
città alla ricerca dello spirito perduto del suo
primo amore che non ha mai dimenticato.
L’Hotel Panama, albergo in disuso che
raccoglie nel suo scantinato brandelli di
vita delle famiglie giapponesi richiuse nei
“campi di rilocalizzazione” rappresenta il
collegamento tra le due epoche e il luogo nel
quale tutto è iniziato e dove tutto può finire.
Nella Seattle patria del jazz, i giovanissimi
innamorati passeggiano mano nella mano
tra Chinatown e Nihonmachi e provano
l’ebbrezza dello zenzero giamaicano nel Jazz
Club dove suona il grande amico di Henry,
Sheldon Thomas, jazzista di colore. Sarà lui,
quando la malinconia e la mancanza di Keiko
diventano insopportabili, ad accompagnare
Herny nel lungo viaggio in autobus fino al
campo di internamento dove sono rinchiuse
migliaia di famiglie giapponesi. Con questo
romanzo (edito Garzanti 2010) Jamie Ford ha
senz’altro il merito di aver riportato alla luce
un episodio vergognoso della recente storia
americana, tenuto nascosto per anni anche
dalla comunità nipponica che non amava
essere associata a chi aveva attaccato gli Stati
Uniti a Pearl Harbor.
Silvia Arena
Space - Sport
12
22
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Anzio Space
I Biancoverdi battono il temibile Ciampino 2-0. Soddisfatto il mister Bindi
FALASCHE, un BUON INIZIO d’anno
L’ultima gara del girone di andata del
Falasche, coincisa con l’ultima gara del
2010 ha visto la compagine Biancoverde
trionfare per 1-0 sul campo dell’Olimpia,
con rete di Zamperini al 25° s.t. con un bel
diagonale al termine di un’azione corale. Il
mercato invernale non ha portato nessun
nuovo calciatore alla corte di Mr. Bindi e
si è scelto di puntare sul gruppo già facente
parte della rosa cercando di recuperare i
vari infortunati. La sosta natalizia è servita
appunto a rigenerare il gruppo, che agli
ordini del preparatore Fabrizio Matalone
ha fatto un richiamo di preparazione, un
lavoro prezioso e di ottima qualità che
servirà soprattutto nei mesi “caldi” (aprile
e maggio) della stagione.
A fare il punto della situazione a metà anno
è il Mr. Massimo Bindi che ricordiamo è
subentrato in corsa a Neno Cesarini: “il
nostro girone di campionato è di buona
caratura tecnica, e rispetto a campionati
più importanti, si trovano degli ottimi
giovani e qui a Falasche c’è un ambiente
ideale per lavorare con le pressioni che sono
minori rispetto a piazze più blasonate. Gli
infortuni e le assenze con cui ho dovuto
fare i conti quando sono arrivato, mi
sono serviti a provare tutti i giocatori a
disposizione e questo mi ha permesso di
studiarli e visionarli bene.”
Il 2011 si è aperto con la squadra
biancoverde impegnata a Rocca di Papa,
e con le assenze di Perica e Cancelli è
arrivata la sconfitta per 2-1, una gara
equilibrata e sfortunata con due traverse
colpite da Buchicchio e Zamperini, sotto
di un gol i Biancoverdi raggiungono il pari
con una magistrale punizione di Porcari al
25 p.t. Nella ripresa forcing bianco verde
alla ricerca dei tre punti, con Zamperini
e Zitarosa che non trovano però la via del
gol. La beffa arriva al 90° con i canarini
che segnano e conquistano l’intera posta in
palio.
Nell’ultimo turno prima di andare in
stampa, al comunale di Villa Claudia è
sceso il temibile Ciampino, che dopo un
inizio difficile si trova lanciatissimo verso
la vetta della classifica. I castellani venivano
da ben nove risultati utili consecutivi, con
l’ultima sconfitta datata 31 ottobre 2010.
Ma come nel girone di andata, registriamo
l’impresa del Falasche, che ribalta lo
svantaggio iniziale e si aggiudica il match
per 2-1 con le reti di Buchicchio e Porcari.
Vittoria importante che proietta Molinari
e compagni al 7° posto in classifica con 28
punti, la zona calda è alle spalle e la vetta è
più vicina.
Fabrizio Tirocchi
Il 2011 si apre nel segno della coppia gol Giuffrida-Antonelli. 2-1 contro il Selargius
L’ANZIOLAVINIO RIPARTE E FA “BEN SPERARE”
Una vittoria, un pareggio e una sconfitta dopo il giro di boa
L’undici Anziate è tornato in campo mercoledì
5 gennaio per la prima giornata di ritorno.
I ragazzi di mister Caputo tornano dalla
trasferta sarda con l’intera posta in palio, una
bella vittoria per 2-1 contro il Selargius, diretta
concorrente per la salvezza.
Il nuovo anno si apre sotto il segno della
coppia gol Giuffrida-Antonelli (a quota 295 in
carriera). Stupendo il primo gol di Giuffrida al
35 p.t. con un tiro al volo di sinistro su assist di
Giannone. Il folletto biancazzurro si è anche
procurato il rigore della vittoria al 34 s.t. calciato
alla perfezione dal Bomber Stefano Antonelli.
Una bella vittoria ottenuta su un campo difficile
e con tante assenze a causa di squalifiche e
diversi infortuni. Un inizio 2011 che fa ben
sperare, lo dimostra anche il fatto che nella
domenica successiva, Fioravanti e compagni
hanno ottenuto un buon punto al Massimo
Bruschini contro una lanciatissima Viribus
Unitis, sconfitta all’andata ma rinforzatasi e
pretendente alla vittoria finale del campionato.
La partita termina 1-1 con i portodanzesi
passati in vantaggio al 9 p.t. con una magistrale
esecuzione su punizione del numero 10 Rocco
Giannone che al termine della gara commenta:
“Sono molto legato a questi colori e a questa
squadra che mi ha lanciato nel mondo del
professionismo, è un onore per me far parte
di questo gruppo. Quando lo scorso anno mi
sono svincolato dal Cassino ho avuto diverse
richieste, ma alla fine ho sposato il progetto di
Franco Rizzaro e sono qui insieme a diversi
compagni che già conoscevo. Ora sono
concentrato testa e cuore sull’Anziolavinio, ma
se domani ci sarà nuovamente la possibilità di
salire di categoria sarò pronto ad accettare una
nuova sfida”.
Nella terza di ritorno è arrivata la prima sconfitta
del 2011 ad Arzachena (dell’ex Carlo Baylon),
dove Guida e compagni sono stati sconfitti per
3-1 realizzando il gol della bandiera al 42 s.t.
con Giannone su calcio di rigore.
Intanto il mercato di riparazione della società
biancazzurra ha registrato due nuovi arrivi:
agli ordini di Mr. Paolo Caputo sono arrivati
Mirko Riccardi (classe ‘88 che ha già esordito
contro la Viribus Unitis) attaccante napoletano
proveniente dal Montebelluna con all’attivo 20
reti in Serie D e Daniele Bosi, esterno classe ‘91
dal Cynthia ma di proprietà dell’Atletico Roma.
A margine piccola citazione per il difensore
Valerio Giordani, classe ’92, che negli ultimi
giorni ha effettuato un provino per il Pescara
Calcio ed è stato convocato più volte con la
Nazionale Italiana Under18 allenata da Mr.
Magrini.
F.T.
Anzio Space
Space - Sport
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
23
Tra le new-entry il portiere Tarricone, il centrocampista Pestrin e l’attaccante Bastianelli
CALCIO-MERCATO, ACQUISTI DI QUALITA’ PER IL NETTUNO
Paolo Pietrangeli: “Siamo andati sul sicuro”
Rivoluzione in casa Nettuno. Il mercato
di riparazione della società Verdeblu ha
registrato diverse partenze, ma anche
numerosi acquisti di qualità, che daranno
una grossa mano nel girone di ritorno. Alla
corte di Mr. Pino D’Andrea sono arrivati
dal Sabotino l’esperto portiere Tarricone e
il difensore di fascia classe ‘90 Nardin, dal
Morolo il ventisettenne centrocampista Ivan
Pestrin, l’attaccante classe ‘90 Bastianelli
dall’Albalonga, l’esterno di centrocampo classe
‘91 Rossi e Manuel Macciocca promettente
centrocampista proveniente dall’Anziolavinio.
Fanno le valigie il colpo del mercato estivo
Ivan Sampaolo, accasatosi al Fondi, il portiere
Cardinale, tornato ad Anzio, il fantasista Greco
trasferitosi a Bassiano, De Bonis e Maggiore.
L’ultimo turno del 2010, andato in scena
il 23 dicembre ha registrato la vittoria del
Nettuno per 2-0 contro il Casalotti con una
bella doppietta del neo arrivato Bastianelli. In
merito agli ultimi colpi di mercato registriamo
le parole del Direttore Paolo Pietrangeli: “Con
Tarricone e Pestrin siamo andati sul sicuro,
essendo due giocatori esperti e veterani di
questa categoria. La sorpresa è sicuramente
l’attaccante Bastianelli che sta mostrando
le qualità per cui l’abbiamo scelto. La pausa
ci ha fatto bene, e in più stiamo dando
attenzione ai giovani della Juniores come
Iacolenna e Giusti, sperando di poterli inserire
al più presto nella rosa della prima squadra.
L’augurio è che per il prossimo anno possiamo
avere strutture adeguate per risollevare il
settore giovanile.”
Il primo impegno del 2011 ha visto la
squadra Verdeblu sconfiggere al Celestino
Masin il Grottaferrata per 1-0, con rete al
20° s.t. di Pestrin. Reduce da quattro risultati
utili consecutivi nell’ultimo turno prima di
andare in stampa, la compagine Nettunese
ha subito una brutta sconfitta al Sant’Anna di
Roma, contro l’Almas, resistendo a Flamini
e compagni solo per 45 minuti, capitolando
nella ripresa e incassando tre reti con l’unico
gol Nettunese realizzato su rigore da Pestrin
negli ultimi minuti del match. L’obiettivo
di Mr. D’Andrea per il girone di ritorno è
far crescere i ragazzi che ha a disposizione.
Essendo un campionato equilibrato, ci vuole
poco per salire o scendere in classifica. Un
sogno che ha nel cassetto il Miste, è quello di
vedere lo stadio pieno perché una piazza come
Nettuno merita un seguito importante. Dopo
19 turni il Nettuno si trova a centro classifica
con 26 punti.
F.T.
Mr Cuttita: “Dovremo essere più umili e rimboccarci le maniche…”
RUGBY, LA NERONIANA SI PREPARA PER IL GIRONE DI RITORNO
Nelle partite di andata la squadra ha ottenuto 5 vittorie e 5 sconfitte
Siamo al giro di boa del campionato e tirando
le somme di questi primi mesi, considerando
che la Neroniana è una neopromossa in Serie
B, il bilancio è più che positivo, anche se c’è
un po’ di rammarico, visto l’ottimo avvio di
campionato che aveva proiettato i ragazzi
di Mr. Cuttitta nei quartieri alti, lasciando
presagire ad un campionato di vertice. Invece
la Neroniana chiude il girone di andata con
5 vittorie e 5 sconfitte, con Mr. Cuttitta che
al termine della gara contro la Partenope
dichiara: “Credevo di chiudere meglio
questo 2010, nel girone di ritorno dovremo
essere più umili e rimboccarci le maniche.
Ci sono diverse squadre alla nostra portata
e con un po’ di cattiveria in più possiamo
batterle puntando sull’esperienza acquisita
nel girone di andata. Conosciamo tutte le
squadre, ma dobbiamo mettere il cuore in
tutte le partite per poterle vincere. Il nostro
obiettivo primario è difendere la categoria ed
evitando degli errori banali non dovremmo
avere problemi a centrare la salvezza. Sulla
carta il girone di ritorno dovrebbe essere
meno impegnativo e dobbiamo sfruttare di
più il fattore campo, avendo diverse partite
in casa contro le grandi del torneo, noi non
ci sentiamo inferiori a nessuno, abbiamo un
ottimo gruppo e con più allenamenti intensi e
meno errori potremo davvero dire la nostra,
senza accontentarci della sola salvezza”.
La prima partita del 2011 (ultima del girone
di andata) è coincisa con la terza sconfitta
consecutiva. La Neroniana è stata battuta
dal Gran Sasso per 20-14 (due mete di
Quattrociocchi e Fabellini, e realizzazione
di Marcellini e Crosbie). I Neroniani oltre
la sconfitta rimediano anche l’espulsione
dalla panchina di Marcellini, che gli costerà
almeno due turni di squalifica.
In questo momento delicato, a sorridere al
team anziate sono i risultati delle rivali che
sono dietro in classifica, che consolidano
l’ottavo posto della Neroniana. La
speranza è quella di poter risalire presto
la classifica, magari inanellando un paio
di vittorie consecutive che potrebbero
portare Quattrociocchi e compagni
alle spalle delle Big, con il quarto posto
distante solo cinque punti. Per quanto
riguarda il mercato, è stato ufficializzato
il ritorno di Guido Rocco che potrebbe
essere disponibile per la prima di ritorno
contro il Benevento, squadra di grande
tradizione rugbystica, sconfitta all’andata
dagli Anziati ma che in questo momento
si trova in ottima forma e si prospetta una
gara non facile come quella dell’andata.
Da segnalare anche il ritorno all’attività
agonistica di Giulio Zavagnini che ha
ripreso gli allenamenti e si spera possa
tornare in forma il prima possibile.
F.T.
Space - Sport
24
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Anzio Space
L’ATLETICA ANZIO VINCE
Un successo che premia il duro lavoro dei ragazzi
Domenica 11 gennaio si è svolta la
prima prova del campionato Libertas di
cross a Valmontone, il prestigioso trofeo
organizzato dal Centro Provinciale
Sportivo Libertas di Padova in
collaborazione con le società affiliate
Libertas e il sostegno di Bata e Cpm,
che prevede tre prove di corsa campestre
riservate agli atleti delle categorie
promozionali, maschili e femminili:
esordienti A (nati nel 2000 e nel 2001),
ragazzi (nati nel 1998 e 1999) e cadetti
(nati nel 1996 e 1997).
L’atletica Anzio, capitanata dal prof.
Enzo Schiavottiello e l’atleta Valentina
Pigliacampi ha già portato a casa un
ottimo risultato nell’ambito di Libertas
cross, guadagnandosi la terza posizione
sia nella categoria degli esordienti che in
quella dei cadetti.
La nostra città è stata rappresenta in questa
manifestazione sportiva, per gli esordienti
da Claudia Fioranelli (distanza 400 mt),
Lorenzo Capomaggi, Nicolò Zaccato
(distanza 800 mt) e Samuele Zaccato
(distanza 1000 mt), per i cadetti da Giada
Siloni, Samantha De Francisco, Stella
Napoli, Chiara Forcina, Elisa Cinerelli,
Veronica Volpicelli (distanza 1400 mt), e
infine Martina Addipietro (distanza 3000
mt) per la categoria Juniores.
Un risultato che fa ben sperare per le
prossime prove e che premia il duro
lavoro di ragazzi, che con costanza
e impegno praticano atletica leggera
nella nostra cittadina. Intanto, in attesa
della seconda prova, che si svolgerà il
30 gennaio a Velletri, la squadra si gode
la soddisfazione di questa prima fase
e continua l’intenso allenamento per
tornare di nuovo a vincere.
red
Dopo lo stop natalizio, è tornato l’appuntamento con la vela
AL VIA IL 36ESIMO CAMPIONATO
INVERNALE DI ALTURA
Anzio e la vela. Dopo lo stop natalizio
domenica 16 gennaio è tornato nel golfo
della città neroniana lo splendido spettacolo
di vele. Nonostante le arie leggere, la quarta
prova al 36esimo Campionato invernale
di Altura di Anzio-Nettuno non è stata di
certo meno impegnativa rispetto alle gare
precedenti. Alta pressione, mare calmo e bel
sole per le classi IRC Regata e Crociera, IOR
Classic, Half Tonner, J24, Platu25 e minialtura Comet 21 con oltre 60 imbarcazioni
in gara.
Primi posti per “Christina III” il J122 di
Alessandro Brighenti (IRC Regata classe
I), “Marlin Blu2”, il First 31,7 di Franco
Cesarini (IRC Regata classe 2), “Cocoon”, il
Comet 45s di Alessandro Carocci (Crociera
classe unica), “La Superba” di Ignazio
Bonanno della Marina Militare (J24),
Alessandro Guardigli del CNautico Roma
(Comet 21), Edoardo Barni del RCCTevere
Remo (Platu25). Nel raggruppamento
IOR generale e nell’Half Ton Class “Elena
Celeste”, di Massimo Morasca conduce
sempre al primo posto su “Prydween” lo
Ziggurat di Davide Castiglia, seguito da
“Donald Duck”, il Duck 31 di Paolo Di
Malta, oggi buon secondo.
Il vento, abbastanza regolare da 265-275 gradi
e di circa 7,5 nodi d’intensità ha evidenziato
tattiche e strategie molto tecniche da parte
degli equipaggi con l’iniziale classico bordo
a terra dopo la partenza. La boa di bolina
messa a circa 1,5 nm. per le imbarcazioni più
grandi, causa la bonaccia iniziale sul percorso
a bastone, veniva raggiunta abbastanza
facilmente ruotando il vento verso dritta.
Poi scendendo nel lato in poppa e dopo un
primo lato a destra del campo e la successiva
abbattuta si è riusciti ad arrivare diretti e
interni di boa.
Il Campionato Invernale d’Altura di AnzioNettuno 36° edizione, è organizzato dal
Circolo della Vela di Roma, dal Reale Circolo
Canottieri Tevere Remo, dalla Lega Navale
Italiana sezione di Anzio, dal Nettuno Yacht
Club con la collaborazione della Sezione
Velica della Marina Militare di Anzio e
dell’Half Ton Class. Il Comitato di regata è
presieduto dal giudice Mario de Grenet. Il
prossimo appuntamento dell’Altura è per
la settima giornata, domenica 30 gennaio
2011.
Gianni Loperfido
Rubriche
Anzio Space
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
DETTI PORTODANZESI
Hai visto che robetta che c’ha
Giovanni? Tutto pe’ la cucina: Lo
sportamonnezza (la palettina
per raccogliere la spazzatura),
lo sgummarello (il mestolo),
la cucchiarella (la paletta
forata), la palettina (la paletta
di legno), la cazzarola (la
casseruola), la pila (la pentola),
la tiella, er testo (la teglia), la
grattacacio (la grattugia), la
spianatora (la tavola per fare la pasta all’uovo), lo stennarello (il
mattarello), er setaccio (il passino per la farina), la fornacella (il
fornello con il carbone), la ventarola (per ravvivare la fiamma del
fuoco), er tigamino (tegame piccolo), er coccio (il tegame di coccio),
lo scolamaccheroni (il colapasta), lo scolabrodo (il colino per il
brodo), er pistarello (il mortaio), er cucchiaro (il cucchiaio), er
cucchiarino (il cucchiaino), la cuncolina (il catino per il lavabo) er
cuccumo (il bricco per il caffè), a bottìa (la bottiglia), er canavaccio
(il canovaccio), la parannanza (grembiule) pe nu’ bagnatte quanno
lavi li piatti ‘n cucina, ‘nvece er zinale serve pe’ annà a scola.
Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”.
amministrato da Tinarelli Alessandro e Salustri Pina
SMS - Space
Anzio-Space apre uno spazio ai lettori
Scriveteci un sms al:
328.5424223
“Da diversi mesi l’illuminazione su
via A. Gramsci a Nettuno è un vero
incubo, molteplici gli interventi per
un problema mai del tutto risolto, per
ultimo un addetto alla numerazione
dei lampioni ma il numero 33 continua
a rimanere spento, e non è il solo!“
Luciana
“Come mai hanno installato un’antenna
nel giardino del mio vicino e nessuno
può far niente? A chi devo rivolgermi?
Lo sanno tutti che fa male alla salute.”
Carlo F.
“Da 3 anni vivo in via Bouganville e mi batto per avere la luce in strada”
T.N.
“Ho 24 anni e non riesco a trovare un impiego serio.... ANDARSENE
E’ VERAMENTE L’UNICA STRADA POSSSIBILE?”
Armando
“Chiedo gentilmente ai pescatori della domenica di rispettare il mare
e la spiaggia. Grazie.” Guglielmo
“Inconcepibile la stato di degrado in cui versa il litorale in questo
periodo dell’anno.” B.F.
25
Spor t e ambiente
NORCIA TRA TURISMO
AMBIENTALE E CULTURALE
Dove la montagna la fa da padrone
Cari lettori, come non parlarvi nel pieno dell’inverno di luoghi
per la pratica delle nostre attività stagionali? In questo numero
colgo l’occasione per segnalarvi Norcia, cittadina molto
conosciuta della provincia di Perugia.
Ci troviamo nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini,
una splendida realtà che nel corso degli anni ha saputo far
coincidere il turismo culturale ed enogastronomico a quello
ambientale ed escursionistico. Già solamente la visita di
Norcia, dal punto di vista artistico e culturale lascia esterrefatti
per i tanti capolavori raccolti nelle mura della città. Come
sempre vi daremo informazioni per andare alla scoperta dei
luoghi intorno a Norcia che offrono spazi per la pratica delle
attività a noi legate. La valle Campiana, che prende il nome dal
paese di Campi di Norcia, è ad esempio un luogo splendido
dal punto di vista naturalistico, che offre ottime escursioni a
piedi, in bicicletta e con i muli, con ogni tipologia di difficoltà,
e fa parte dell’itinerario denominato Grande Anello dei
Sibillini. Per gli amanti della neve è Castelluccio che la fa da
padrone: in questa località gli appassionati di escursionismo
con le ciaspole, di sci alpinismo e di sci di fondo possono
contare su luoghi incontaminati con tantissimi itinerari e con
la garanzia della neve fino a stagione inoltrata. Lo spettacolo
che offre quest’altipiano è talmente famoso che nel mese di
giugno giungono qui da tutta Europa appassionati di fotografia
naturalistica per fotografare i mille colori della fioritura.
Uscendo da Norcia basta prendere la strada provinciale in
direzione Roma e, dopo pochissimi chilometri, entriamo nella
Val Nerina, il regno dell’acqua. Qui ci possiamo sbizzarrire
nella pratica del canyoning, del rafting, dell’hydrospeed e della
canoa fluviale.
I luoghi sono troppi per poterveli descrivere tutti, però posso
assicurarvi che si passa per ogni grado di difficoltà quindi
ottimi anche per i neofiti.
Per ulteriori informazioni su Norcia potete visitare il sito: www.
comune.norcia.pg.it
Manrico Martini, Associazione Sport, Ambiente e Natura “Su e Giù”
iL GIoVanOtto
12
26
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Anzio Space
Pagina di ANZIO-SPACE gestita dai giovani de “Il Giovanotto”.
Nuove
tendenze
dei ragazzi,
la paura del
diverso
Le ingiustizie, le minacce, le discriminazioni
subite da chi vuol essere se stesso
Si dice che il mondo è bello perché è vario, ma per molte persone
evidentemente non è così. Molta gente vorrebbe che tutti fossero
uguali, creati con lo stampo, senza nessuna differenza, e se per caso
qualcuno uscisse da questo schema andrebbe schernito secondo il
loro pensiero. Basta vedere ad esempio come sono derisi i ragazzi
alternativi che si vestono in una maniera diversa dal vestito all’ultimo
grido, e come vengano ridicolizzati in pubblico. Tra questi i più
comunemente attaccati sono gli Emo e i Punk, ragazzi come tanti altri
che per ideologia, voglia o moda decidono di estraniarsi dal modo di
vestire, dal tipo di musica da ascoltare e dal modo di ragionare. Gli
Emo sono quelli più presi di mira per cattiveria, in quanto oltre ad
un abbigliamento e un modo di ragionare diverso decidono anche
di allontanarsi un po’ dal gruppo e stare in solitudine o con dei loro
simili. I Punk invece vengono proprio evitati dal resto della società
e molte volte considerati a priori dei criminali solo per il modo di
vestire o di camminare.
Tra i ragazzi poi, oltre alla discriminazione per queste persone, si è
formata una vera e propria corrente di odio e di violenza che “instaura”
nella testa di alcuni soggetti frasi del tipo “dovrebbero morire tutti”,
“non meritano di vivere”, e tantissime volte questi comportamenti
sono anche appoggiati dai genitori. Più il mondo andrà avanti e più
si formeranno nuovi tipi di “diversità”, la gente riuscirà ad accettarle
tutte? Riuscirà a capire che ognuno ha un modo di ragionare diverso
da ogni altro ed è proprio questa la cosa bella del mondo? Ma la
domanda che ognuno di noi deve porsi è la seguente: è giusto in
una società che noi definiamo civile giudicare delle persone dal loro
modo di vestirsi o dal tipo di “acconciatura” dei capelli? Qui sembra
che invece di evolversi, riuscendo a giudicare le persone in modo
equo anche se di un colore di pelle diverso, la società stia regredendo
cominciando a giudicare anche dal tipo di capigliatura o dal vestito
indossato, insomma oggi come oggi l’abito fa il monaco.
Massimo Garbini
La 00042 nella
Consulta Giovanile:
“Chiediamo un futuro
giovane e migliore!”
Come oramai si sa, in questa pagina, Anzio-space dedica la sua
attenzione ai ragazzi della nostra zona e non solo. Il Comune di Anzio,
come avevamo già accennato in uno dei precedenti numeri del mensile,
ha proposto di costituire una Consulta giovanile. L’Associazione
culturale 00042 parteciperà in modo attivo, tramite i suoi ragazzi al
progetto proposto, portando avanti tutte quelle idee che secondo la
nostra associazione sono punti cardini ad una spinta evolutiva per la
nostra città.
La consulta è formata dall’assemblea quale organo di elaborazione
ed indirizzo, dall’ufficio di presidenza quale organo esecutivo e dalle
commissioni consultive. Almeno per ora, tale ente funge da organo
meramente consultivo e le sue funzioni tra l’altro sono:
– esprimere proposte ed elaborare progetti che riguardano il mondo
giovanile;
– esprimere pareri non vincolanti richiesti dall’Amministrazione
Comunale;
– porsi come punto di riferimento alle problematiche giovanili;
– porsi come mezzo di informazione per gli scopi per cui si fonda.
Ovviamente noi ragazzi speriamo che questo non sia un contentino
giusto per far vedere che esistiamo, speriamo che la Consulta sia un
organo che venga considerato per il valore che assume, speriamo inoltre
che il lavoro fatto dai ragazzi venga in qualche modo considerato.
L’entusiasmo è la carta che ci contraddistingue, è per questo che
crediamo in un futuro migliore, chiediamo che molte idee, molte
proposte vengano prese in considerazione, così da sperare ed augurare
con tutto il cuore un cambiamento per la nostra città.
Federico Arancio
Anzio-Space
lo trovi da…
Bar Beach, Via di Valle Schioia 152, Lavinio, tel 069866038.
Bar dei Graziosi, Corso del Popolo 3, Anzio, tel. 069846389.
Bar Gemma, Viale Adriatico 23, Falasche, tel 069874637.
Bar Nolfi, Viale Marconi 18, Anzio, tel 069830716.
Caffè Grand’Italia, Piazza Pia 2, Anzio.
Cartolibreria Parolalibera, Via di Valle Schioia 146, Lavinio, tel
069862459.
Chiosco del Parco, Via Ienne, Falasche.
Supermercato Arpesca (Pam), Via Goldoni 62, Lavinio Stazione,
tel 069874751.
Tabaccheria Menniti, Via di Valle Schioia 2, Lavinio Stazione, tel
069863783.
Tabaccheria Mingiacchi, Via Porto Innocenziano 24, Anzio, tel
069848495.
Titti caffè, Via dei Fabbri 11, Anzio, tel 069831192.
Uragan Caffè, Piazza Palomba, Anzio, tel 069845553.
Vintage Caffè, Viale del Sole, Lavinio Mare.
Cinema Lido, Via delle Cinque Miglia, tel 06 98981006.
Anzio Space
Space-Lettere a [email protected]
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Gentile Redazione,
ho avuto modo di leggere una copia del vostro giornale,
interessante e informativo sull’area in cui risiedete. La mia è
unicamente una personale richiesta di informazioni.
Con la mia famiglia vorremmo muoverci da Roma Ovest.
Siamo una famiglia di tre e con un secondo bimbo in arrivo.
Vivere a Roma ci piace ma siamo in affitto e comprare casa
qua è praticamente impossibile, almeno per le nostre finanze.
Le nostre scelte ci stanno portando fuori Roma, ma tra i
Castelli e il mare, preferiremmo il secondo. Quindi ci stiamo
orientando verso i due litorali, Nord e Sud. I prezzi delle
case a Ladispoli-Cerveteri sembrano più alti in confronto ad
Anzio-Nettuno. Ma suppongo siano dovuti alla distanza da
Roma. Leggendo alcuni post di altro blog, ho trovato delle
opinioni decisamente contrastanti sulla vivibilità della zona
Anzio-Nettuno. A chi dovrei dare credito veramente? Presto
non avrò più un lavoro che mi comporterà la presenza in un
ufficio ma dovrò viaggiare spesso da Fiumicino. Mia moglie
non guida e avrà il suo da fare, quando non ci sarò, con i
pargoli e dovrà viaggiare tutti i giorni a Roma per il lavoro.
Non avremo nessun tipo di aiuto. Ma dal punto di vista dei
servizi per le famiglie, tipo scuole materne, nidi, etc cosa
potete dirci? È vero il fatto dell’inceneritore oltre che del
turbogas? Sapevo di una marcia indietro delle istituzioni a
riguardo... Essenzialmente ci preoccupiamo più dei bimbi,
ma anche noi adulti vorremmo avere il nostro spazio vitale.
Se faremo una scelta vorremmo esserne sicuri... Grazie in
anticipo per qualsiasi informazione che ci aiuti.
Paolo Trioni
Bé, caro Paolo, Anzio è certo una città bellissima seppur
tra mille contraddizioni. Purtroppo anche qui il traffico, la
disorganizzazione urbana, l’incuria e il lassismo regnano
sovrani. In quanto alle case a basso costo possiamo solo
consigliarvi attenzione sugli acquisti. Sarà dura ma se
avrete tempo e voglia di lottare molte cose possono cambiare.
sm
Benvenuti!
L’Associazione Culturale 00042 ringrazia il nostro socio
e amico Avv. Mario Marcellini per aver assolto per due
anni con impegno e passione la funzione di garante per
Anzio-Space, e dà il benvenuto all’amico Avv. Enrico
Morelli, che per i prossimi due anni sarà la garanzia di
tutti i nostri lettori.
Andrea Mingiacchi
(Presidente Ass. Culturale 00042)
Una pubblicazione
Anzio-Space - Mensile di cultura e politica
croce rossa
DONATE 150 COPIE DELL’OPERA
“NERO CLAUDIONE CAESAR
AGUSUTUS GERMANICUS”
La Guardia d’Onore al Pantheon Alessandra d’Epiro Dusmet
de Beaulieu ha donato alla Croce Rossa Italiana, Comitato
Locale di Anzio-Nettuno, 150 copie della sua opera “Nero
Claudius Caesar Augustus Germanicus” - Patrocinio Città di
Roma in Campidoglio 16 dicembre 2009 - cortometraggio su
concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
Soprintendenza Speciale Beni Archeologici Città di Roma.
L’autrice, durante la cerimonia di consegna, ha espresso la
volontà che il ricavato delle vendite dell’opera, prodotta in
tiratura limitata per la Croce Rossa Italiana, vengano devolute
totalmente al Corpo delle Infermiere Volontarie di Anzio
per i fini istituzionali del Corpo stesso. Chiunque volesse
acquistate l’opera può rivolgersi alla sede del Comitato
Locale CRI Anzio-Nettuno, Riviera Zanardelli - 105
Anzio. Tel 06/0848400.
27
Registrazione presso il Tribunale Civile di Velletri, n. 7 del 12-03-2009
Direttore responsabile: Sebastiano Maddanu ([email protected])
Vicedirettore: Marcello Bartoli
Caporedattore: Luisa Calderaro ([email protected])
Coordinatore di redazione: Silvia Arena
Coordinatore Space Donna: Roberta Treglia ([email protected])
Garante del lettore: Avv. Enrico Morelli ([email protected])
Editore: Associazione Culturale 00042, Via della pineta 10a Anzio (RM)
Presidente: Andrea Mingiacchi
Direttore IT: Stefano Murgia
Progetto e grafica: Domenico Condello
Composing e grafica: Bruno Pepe
Foto: Pietro Frisina
Redazione: Stefano Chiappini, Simone Selva, Emanuela Moroni, Maurizio
D’Eramo, Federico Arancio, Flavia Fontana, Andrea Stefanelli, Elisabetta Civitan,
Massimo Garbini, Luca Petrolati, Fabio Ferrandes, Gabriele Arancio, Alessandra
Tulli , Fabrizio Tirocchi, Publio Razza, Alessandro Tinarelli, Cristiano Di Rosa.
Stampa: Tipografia Capriotti, via Pordenone 19 Pomezia (Roma)
Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative:
www.00042.it
www.anziospace.com - www.shingle22j.com
http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/
iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042”
Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3337350189
Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615
Contatti PUBBLICITÀ: 3337350189 [email protected]
Chiuso in redazione domenica 23 Gennaio 2011
[email protected]
12
28
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Anzio Space