Providence

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Providence
Avviso Importante
Si comunica che, dal 16 settembre 2010,
ENPAPI ha trasferito la propria sede legale
ed operativa presso i nuovi locali di
via Alessandro Farnese n. 3
00192 ROMA
Il call center 199 199 027
proseguirà senza alcuna interruzione il servizio
ed i recapiti telefonici rimarranno invariati.
ENPAPI
Via Alessandro Farnese, 3 - 00192 Roma
www.enpapi.it
Providence
Reg. Trib. Roma N° 319/2001 dell'11/7/2001 Poste Italiane S.p.A. spedizione in A.P. - 70% - D.C.B. PD
N° 3 luglio/settembre 2010
PERIODICO TRIMESTRALE DELL'ENTE NAZIONALE di PREVIDENZA e ASSISTENZA della PROFESSIONE INFERMIERISTICA
Interventi:
On. Antonino Lo Presti
On. Carmen Motta
DIRETTORE RESPONSABILE
Mario Schiavon
Marco Bernardini
COMITATO DI REDAZIONE
Marco Bernardini
Mario Schiavon
Luigi Marchione
Fabio Fioretto
Luca Bonfanti
Ernesta Rosa Galli
Marisa Fort
Anna Maria Padovan
Dario Caselli
Marco Giammetta
Valentina Nanni
David Ghione
Valentina Cruciani
Progettazione e Impaginazione
Adriano Lelli
www.graphio.it
Tiratura 18.700 copie
Finito di stampare nel mese di Settembre 2010
Centro Stampa Monfalcone
Via Romana, 46/48- 34074 - Monfalcone - (Go)
La rivista dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica
REDATTORE CAPO
p
rovidence
Sommario
4
EDITORIALE
6
IL NUOVO STATUTO DI ENPAPI
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LA CARTA DEI SERVIZI
14
INTERVISTA AI POLITICI:
On. Antonino Lo Presti Vicepresidente Commissione Parlamentare di Controllo sull’Attività
degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale
On. Carmen Motta Vicepresidente Commissione Parlamentare di Controllo sull’Attività
degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale
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I LAVORI DELLA COMMISSIONE BILANCIO
22
RINNOVAMENTO TECNOLOGICO.
MAGGIORE EFFICIENZA E MAGGIORE EFFICACIA
AL SERVIZIO DEGLI ISCRITTI
26
GUIDA ALLA LETTURA DELL’ESTRATTO CONTO
32
SALUTE E PALATO.
LE VERDURE PER BATTERE L’INVECCHIAMENTO E MANGIARE SANO
38
ARRIVA LA TECNOLOGIA IN CUCINA,
IL FUTURO E’ A PORTATA DI PIATTO
44
IL BORGO DI CAMPOREGGIANO
46
EVENTI CULTURALI
Edi
tori
ale
di
Mario Schiavon
Presidente ENPAPI
La ripresa dell’attività
lavorativa, nel 2010, è contrassegnata, più che in
ogni altro anno, da un particolare dinamismo e da
una forte vivacità.
Molti sono, infatti, gli eventi accaduti prima dell’estate
che avranno una importante ricaduta sull’attività futura di
ENPAPI e anche su tutto il comparto della previdenza privata dei liberi professionisti. Vale la pena, in questa sede,
ripercorrerli tutti:
1) sono stati rinnovati gli Organi direttivi
dell’Associazione degli Enti Previdenziali Privati (Adepp)
che, oggi, esprime, al suo vertice, il Presidente
dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti
Italiani (INPGI), dott. Andrea Camporese. Nel segno della
continuità, peraltro, è stato confermato, all’interno del
c i n q u e
Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 28/29
luglio 2010, ha fatto proprio questo principio, determinandosi nella restituzione all’INPS delle posizioni previdenziali e dei contributi considerati di pertinenza della
Gestione Separata.
4) Alla metà dell’anno, la gestione del portafoglio investito dell’Ente continua a registrare rendimenti molto positivi. Complessivamente il portafoglio presenta un rendimento netto pari a +2,10%, superiore di oltre un punto
percentuale all’obiettivo di periodo.
Consiglio Direttivo, il Presidente di ENPAPI, a rappresentare quella parte di Enti che fanno capo al decreto legislativo 103/96, i quali sono caratterizzati da peculiari problematiche di carattere pensionistico su cui, da tempo, si
sta lavorando per ricercare soluzioni di miglioramento.
2) È stata approvata, definitivamente, la legge di conversione della “manovra finanziaria” (decreto legge 31 maggio 2010 n. 78) che, in un primo tempo, includeva, tra i
destinatari dei tagli di spesa, anche gli Enti di previdenza
privati. Questi ultimi sono stati esclusi dal testo finale,
anche se tutta la vicenda non si può considerare ancora
conclusa, considerato che, nel provvedimento, vi sono
ancora molti punti da definire e chiarire.
3) In ordine alle problematiche riguardanti l’iscrizione dei
componenti degli Organi direttivi della Federazione
Nazionale dei Collegi Provinciali IPASVI e dei Collegi
IPASVI stessi, su iniziativa di ENPAPI, si sono svolte alcune riunioni presso il Ministero del Lavoro che hanno visto
confrontarsi i rappresentanti del MEF e la dirigenza
dell’INPS. L’approfondimento della questione, che ha
assunto una dimensione di carattere generale per tutte le
Casse professionali, ha condotto ad individuare una soluzione individuata, basata sul principio dell’attrazione alla
gestione previdenziale prevalente, che si può concretizzare come segue:
• per coloro che svolgono abitualmente attività professionale con vincolo di subordinazione, la contribuzione previdenziale per i compensi che vengono corrisposti per
l’incarico di “amministratore” deve essere versata alla
Gestione separata dell’INPS;
• per coloro che esercitano la professione in forma autonoma individuale o associata con iscrizione ad ENPAPI,
la contribuzione per tali compensi deve essere versata al
predetto Ente.
Nel momento in cui i nostri Assicurati ricevono questo
terzo numero di Providence dell’anno 2010, si presentano a ENPAPI due importanti appuntamenti: il trasferimento presso la nuova sede di Roma, via Alessandro Farnese
n. 3 e l’avvio della procedura elettorale per il rinnovo
degli Organi dell’Ente.
Si sono concluse le opere di ristrutturazione della nuova
sede dell’Ente. Con il fattivo supporto del Gruppo di
Lavoro costituito all’interno degli Organi dell’Ente, che ha
coordinato le scelte di tipo stilistico, degli arredi e dei
componenti interni, si è voluto realizzare un progetto,
particolarmente impegnativo, finalizzato a valorizzare un
immobile di pregio, unico nel suo genere, che accoglierà
ENPAPI per lungo tempo. Si vuole cogliere occasione,
inoltre, di modificare, progressivamente i metodi di lavoro, “dematerializzando” i supporti cartacei e pervenendo,
così, allo svolgimento dell’attività amministrativa esclusivamente per via informatica.
Sta per iniziare l’attività propedeutica allo svolgimento,
nel corso del 2011, delle operazioni elettorali per il rinnovo degli Organi. La procedura, che sarà avviata formalmente nel prossimo mese di gennaio, semplificata
dalla nuova architettura regolamentare, che sarà approvata al più presto dai Ministeri vigilanti, prevede un particolare impegno della struttura nell’assicurare le migliori
condizioni di trasparenza e riservatezza del voto, in un
momento cruciale nella vita di un Ente quale ENPAPI.
Gli articoli di questo numero, con la consueta alternanza
di temi previdenziali, professionali e legati al buon vivere, dando conto dell’impegno e dello slancio con cui
sono svolte le attività in favore dei nostri Assicurati, costituiscono un ottimo viatico per la ripresa lavorativa dopo
il meritato periodo di riposo.
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Il NUOVO
statuto di
ENPAPI
a cura di
Luigi Marchione
Direttore Generale ENPAPI
Le modifiche allo Statuto, approvate dal Consiglio di Indirizzo
Generale nella riunione del 14 aprile 2010, costituiscono un effetto,
ancorché indiretto, del trasferimento delle posizioni previdenziali,
nonché dei relativi flussi contributivi, da parte della Gestione
Separata INPS, regolato dalla convenzione stipulata tra questo Ente e
l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, in data 20 novembre 2007.
L’ingresso di nuove posizioni, all’interno della platea
degli Assicurati all’Ente, che si presenteranno con qualità
differenti da quelle della maggior parte dei nostri Iscritti,
in termini di modalità di esercizio della professione, ha
condotto al convincimento di dover prevedere un riassetto normativo ed organizzativo dell’Ente, che tenga conto,
in ciascun testo normativo interno, proprio di tali differenti caratteristiche di questa nuova categoria di
Assicurati.
Si vuole, in questa sede, ripercorrere e sintetizzare, a
beneficio dei nostri Assicurati, le proposte di modifica più
significative.
Il nuovo testo dell’articolo 3 risponde all’esigenza di
meglio definire le finalità dell’Ente. Esso, in particolare,
riafferma la pari dignità della protezione assistenziale,
rispetto a quella di tutela previdenziale obbligatoria, adegua il riferimento normativo esistente, per l’esercizio della
tutela previdenziale complementare, inserisce una nuova
disposizione, nella quale si prevede la possibilità di
estendere la tutela esercitata anche ad altre categorie professionali sanitarie prive di copertura previdenziale.
La modifica dell’articolo 4 nasce dall’esigenza di recepire l’evoluzione sostanziale della professione infermieristica, riportando le nuove denominazioni delle categorie
che compongono la professione infermieristica:
Infermieri, Infermieri Pediatrici e Assistenti Sanitari. Si è
ritenuto, inoltre, per le stesse motivazioni, di non utilizzare più alcun riferimento ai Collegi Provinciali IPASVI
ma, più propriamente, agli “Albi provinciali”, cui sono
obbligatoriamente iscritti tutti i Professionisti Infermieri, al
di là della denominazione attuale o futura. È stata intro-
o t t o
dotta, poi, per la prima volta nello Statuto dell’Ente, una sostanziale ripartizione della popolazione Assicurata, differenziando coloro che esercitano la libera professione in via esclusiva in forma autonoma o associata da coloro che esercitano la libera professione in qualsiasi forma diversa da quella subordinata e da coloro che esercitano la libera professione in via contestuale ad una forma subordinata (comma 3). Per questi ultimi, peraltro, è già in vigore la norma del
Regolamento di Previdenza che regola un trattamento contributivo differenziato, a seconda che il Professionista Iscritto
eserciti in forma esclusiva, ovvero in forma contestuale a quella subordinata, la libera professione infermieristica.
Sono state aggiunte due fattispecie tra le cause di ineleggibilità e di esclusione dal requisito della professionalità. È stato
reso più rigido, infatti, il riferimento al provvedimento disciplinare subito dall’organismo professionale, che passa dalla
sospensione dall’esercizio per almeno sei mesi (nel testo previgente) alla censura nei dieci anni precedenti la data di
indizione delle elezioni. È stato introdotto, inoltre, un principio di regolarità contributiva, in linea con il principio secondo il quale la regolarità contributiva costituisce uno degli elementi che qualifica, dal punto di vista etico, il corretto esercizio della Professione Infermieristica.
È stata introdotta, a fronte del mantenimento dello stesso numero di cinque componenti, una modifica nella composizione qualitativa del Collegio dei Sindaci, al fine di dotarlo di maggiori competenze sotto il profilo contabile e previdenziale, realizzata per mezzo dell’aumento da uno a due componenti dei sindaci iscritti al Registro dei Revisori
Contabili.
È stata introdotta, inoltre, una specifica disciplina che regola le funzioni ed i compiti del Direttore Generale, definendone la funzione consultiva e propositiva, oltre che le attribuzioni che gli sono proprie.
Accanto a tutto ciò si è voluta dare particolare enfasi alla semplificazione ed alla chiarezza nella formulazione delle
norme, insieme con la necessità di mantenere coerenza e continuità con il testo attualmente vigente. Tra queste, si rammentano alcune norme relative al funzionamento degli Organi dell’Ente.
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La CARTA
dei SERVIZI
a cura di
Mario Schiavon
u n d i c i
Sarà presto a disposizione degli Iscritti un importante
documento, la “Carta dei Servizi”, il “patto” che ENPAPI
vuole sottoscrivere con i propri Assicurati, al fine di agevolare e facilitare il rapporto tra di essi e l’Ente che esercita in loro favore la funzione di tutela previdenziale
obbligatoria e tutela assistenziale.
La Carta dei servizi, in concreto, fissa principi e regole nel
rapporto tra l’Ente e i propri Assicurati, illustra l’attività
svolta, indica le prestazioni ed i servizi resi e le modalità
di reclamo per eventuali disservizi. ENPAPI, con essa, si
impegna ad assicurare i propri servizi adeguandosi a specifici standard di qualità, definendone, a priori, i tempi di
svolgimento.
È, quindi, un mezzo di conoscenza per l’Assicurato, nella
sua qualità di utente di servizi, dei suoi diritti e delle
modalità per conseguirne il soddisfacimento e, nello stesso tempo, uno strumento per favorire la partecipazione ai
procedimenti e innalzare il livello di qualità dei servizi
erogati.
I destinatari della Carta dei Servizi ENPAPI sono tutti gli
iscritti ai Collegi Provinciali IPASVI che svolgono la loro
attività in forma libero professionale e, pertanto, sono
soggetti alla tutela previdenziale obbligatoria assicurata
dall’Ente nonché, per alcune tipologie di prestazioni,
determinate categorie di familiari.
Al fine di garantire
il costante
adeguamento,
inoltre, la Carta
sarà aggiornata
annualmente.
INTERVISTA a:
Maggioranza e Opposizione a confronto
sulla previdenza privata dei liberi professionisti
di
Marco Bernardini
On. Lo Presti, di recente è stato approvato , in prima lettura alla camera il Disegno di Legge, da Lei presentato in
base al quale è stato modificato l’articolo 8 del decreto
legislativo 10 febbraio 1996, n. 103. Condivide la soddisfazione degli Enti previdenziali privati, soprattutto di
quelli che, per legge o per determinazione autonoma,
adottano il metodo di calcolo contributivo?
On.
Antonino Lo Presti
Vicepresidente Commissione Parlamentare di Controllo
sull’Attività degli Enti Gestori
di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale
Camera dei Deputati
PDL
Non posso che condividere la soddisfazione per il risultato raggiunto, ancorchè parziale. Per questi Enti, infatti,
sarà possibile innalzare la misura del contributo integrativo fino ad un massimo del 5%, rispetto a quella attualmente vigente, pari al 2%. Ciò potrà costituire una fondamentale opportunità per incrementare i montanti contributivi e quindi, contribuire a migliorare i trattamenti
pensionistici degli Assicurati.
Qual è stato il presupposto della proposta di legge?
La proposta di legge parte dal presupposto che il sistema
di calcolo delle pensioni sul modello “contributivo” non
permette di erogare agli aventi diritto trattamenti in grado
di garantire un’apprezzabile continuità con il reddito professionale percepito. In questi anni, in varie occasioni, è
emerso come i tassi di sostituzione tra reddito da pensione e reddito professionale siano inadeguati a garantire il
diritto sancito dall’articolo 38 della Costituzione ad un
trattamento pensionistico adeguato . Gli Enti di cui al
d.lgs. 103/96, peraltro, hanno da sempre orientato la propria attività verso la risoluzione di tale problematica, cercando, primariamente, di rafforzare il proprio ruolo solidaristico – assistenziale.
q u i n d i c i
On. Motta, di recente è stato approvato il Disegno di Legge, in base
al quale è stato modificato l’articolo 8 del decreto legislativo 10
febbraio 1996, n. 103. Condivide la soddisfazione degli Enti previdenziali privati, soprattutto di quelli che, per legge o per determinazione autonoma, adottano il metodo di calcolo contributivo?
On. Carmen Motta
Vicepresidente Commissione Parlamentare di Controllo
sull’Attività degli Enti Gestori
di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale
Camera dei Deputati
PD
“APPROVAZIONE DDL
LO PRESTI E’ UN PASSO AVANTI,
MA ADESSO RIFORMA AMPIA
E ORGANICA DEL SETTORE”
È una soddisfazione che condivido. L’approvazione da parte della
Camera dei Deputati, che ricordo è avvenuta pressoché all’unanimità (un solo voto contrario), del disegno di legge 1524 promosso
dall’On. Lo Presti, rappresenta sicuramente un passo avanti in direzione di un sostegno concreto agli istituti delle casse professionali. Il
testo approvato ha visto un approfondito confronto in commissione
XI (Lavoro) della Camera dei Deputati a cui tutti i gruppi parlamentari hanno contribuito; mi auguro che presto il Senato approvi e confermi il provvedimento. A seguito dell’adozione da parte delle casse
professionali privatizzate del metodo contributivo e della presenza
di aliquote contributive estremamente contenute, si rendono necessari interventi volti ad incrementare la base di calcolo del trattamento pensionistico, espressa dai montanti contributivi, per garantire un’accettabile adeguatezza delle pensioni in continuità con il reddito professionale percepito al momento della cessazione della professione. Va infatti evitata una situazione di eccessiva disparità tra
reddito percepito dai professionisti e il loro ammontare pensionistico dovuto al termine della vita professionale.
Qual è stato il presupposto della proposta di legge?
I liberi professionisti, al pari dei lavoratori dipendenti, hanno diritto di poter beneficiare di adeguate prestazioni previdenziali e assicurative; attualmente non è così perché hanno pensioni significativamente più basse, con una evidente disparità rispetto al reddito
percepito nel corso della loro attività professionale. Voglio sottolineare, in questo contesto, la situazione particolarmente critica
1 6
Ritiene, quindi, che previdenza e assistenza possano
camminare parallelamente?
Un articolato sistema di protezione sociale, costituito dal
mix dei trattamenti pensionistici di vecchiaia, invalidità,
inabilità, superstiti e dagli interventi assistenziali erogati,
può accompagnare il professionista durante e oltre l’arco
di tutta la sua vita professionale. La possibilità di incrementare i montanti contributivi e, quindi, le pensioni
future va, certamente, nel senso di un’ulteriore riaffermazione di questi principi.
Quali sono le Sue considerazioni complessive?
L’approvazione bipartisan dimostra una grande sensibilità
del legislatore sul tema della tutela previdenziale, che
non può non essere ricondotta anche all’azione di questo,
così come di tutti gli altri Enti che operano all’interno del
comparto della previdenza privata dei liberi professionisti. È, quindi, grande la soddisfazione per un provvedimento che, finalmente, guarda al futuro delle professioni
che, come è noto, svolgono un ruolo sociale di notevole
importanza.
Esso però non deve rimanere un intervento isolato. Per
una vera riforma delle pensioni dei professionisti sarà
necessario agire sulle altre leve che intervengono a garantire sostenibilità al sistema ed adeguatezza delle prestazioni. Prima tra tutte la leva del contributo soggettivo e
della corretta gestione del patrimonio. Occorrerà inoltre
agire sul fronte della modernizzazione delle professioni
con politiche che ne aumentino la competitività o che le
sostengano nei momenti di crisi, al pari di quanto avviene per le imprese.
Ritiene, quindi, che previdenza e assistenza possano camminare
parallelamente?
Previdenza ed assistenza devono camminare parallelamente
avendo come obiettivo la sostenibilità del sistema previdenziale
delle casse e contemporaneamente l’adeguatezza delle prestazioni previdenziali. In particolare il tema dell’adeguatezza delle pensioni riguarda soprattutto le giovani generazioni tanto che si tratti
di lavoratori dipendenti, autonomi o professionisti; riguarda il loro
futuro, riguarda in particolare proprio coloro che sono sottoposti
al regime contributivo. È necessario intervenire per tempo, è un
dovere della politica, garantire al meglio condizioni che possano
dare certezze per affrontare serenamente e con dignità la vecchiaia. Ecco perché aumentare il contributo integrativo come previsto dal disegno di legge, è una prima, certo non esaustiva, risposta affinché la destinazione a migliorare i montanti contributivi
costituisca un tassello importante del rafforzamento e stabilità
della previdenza privata: in questa direzione possono coniugarsi
una più equa assistenza ma soprattutto una più certa adeguatezza delle prestazioni previdenziali.
Quali sono le Sue considerazioni complessive?
delle professioniste donne: esse infatti percepiscono una pensione
che, secondo quanto viene confermato anche dalle statistiche,
corrisponde a circa la metà di quella degli uomini in quanto scontano i periodi di interruzione dovuti alla maternità e al servizio di
cura della famiglia. Esattamente come avviene negli altri settori.
Anche per questo si è rafforzata la necessità di un aumento delle
aliquote in grado di sanare una situazione di disparità di trattamento particolarmente sfavorevole soprattutto per alcune casse
previdenziali. È pertanto quanto mai opportuno che le casse, tutte,
sia quelle di prima generazione privatizzate in base al decreto legislativo 509 del 1994 sia quelle cosiddette di seconda generazione,
costituite con il decreto legislativo 103 del 1996, possano assolvere in modo compiuto ai compiti assegnati dalla Carta
Costituzionale allo Stato e da questo devoluti alle associazioni e
alle fondazioni in un contesto che sia decisamente più favorevole
al fine di assicurare il rafforzamento degli istituti previdenziali al fine
di migliorare ed estendere le prestazioni per i propri associati.
Con questo intervento normativo, ovviamente, non tutte le criticità
sono superate: sarebbe auspicabile un intervento legislativo a favore degli iscritti delle casse previdenziali privatizzate in grado di
affrontare il problema di una riforma ampia ed organica del settore; vi è l’esigenza riconosciuta di un riassetto generale da perseguire con uno specifico intervento legislativo (sono depositati progetti di legge da parte di diversi gruppi parlamentari) che trova già
specifiche indicazioni nelle linee guida contenute nel memorandum sottoscritto l’8 aprile 2008 dal Ministro del Lavoro e della previdenza sociale e l’associazione degli enti previdenziali privati,
l’ADEPP. In quel documento, a mio avviso, ancora attuale, si
affrontano temi e criticità al fine di assicurare il rafforzamento degli
istituti previdenziali e dei margini di efficienza e trasparenza delle
gestioni proprio nell’interesse del miglioramento e dell’estensione
delle prestazioni per gli associati. Occorre inoltre affrontare le
modifiche di accesso all’esercizio della professione, la mobilità
interprofessionale, l’aumento delle aspettative di vita connesso
alla diminuzione del tasso di natalità e alla conseguente diminuzione delle entrate contributive, questo vale non per tutte le casse,
ma è un problema che ne colpisce alcune in modo rilevante.
Sono problemi che riguardano tutti, non solo il settore privato e
riuscire a garantire una pensione più alta rientra tra le sfide a cui
la classe politica è chiamata. Con questo progetto di legge si va
nella giusta direzione per i liberi professionisti, nel solco delle riforme pensionistiche attuate a partire dal 1992. Resta l’impegno di
pensare ad attuare una riforma complessiva degli istituti previdenziali di riferimento.
Un ringraziamento all’On. Lo Presti, primo firmatario del provvedimento, e a tutti i parlamentari che hanno portato il loro contributo per l’approvazione del provvedimento. Questa è la dimostrazione che il confronto sul merito dei problemi può sempre portare a conclusioni condivise.
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I LAVORI
della COMMISSIONE
BILANCIO
a cura di
Giovanni Valerio
La Commissione Bilancio è stata istituita dal Consiglio di Indirizzo Generale nella riunione del 7 ottobre 2009, con l’obiettivo di proporre l’aggiornamento costante delle linee di indirizzo emanate dal Consiglio di Indirizzo Generale e, per
mezzo dell’attività di controllo strategico, verificare lo stato di attuazione degli obiettivi generali, essendo un momento
di verifica dello stato di attuazione degli obiettivi generali, fissati per l’anno successivo, in occasione dell’approvazione
del bilancio consuntivo, che trovano valorizzazione nel bilancio di previsione. L’ottica di lavoro è di carattere consultivo e con un apporto di tipo tecnico, costituendo una liaison tra gli Organi e la struttura. Essa è composta dal Presidente
dell’Ente, da sei componenti il Consiglio di Indirizzo Generale, da un componente il Consiglio di Amministrazione ed
integrata dai tecnici della struttura dell’Ente.
La Commissione che, fino ad ora, si è riunita per due volte, ha richiamato le linee guida di attività deliberate del
Consiglio di Indirizzo Generale, che si riferiscono a:
• il mantenimento dei rapporti istituzionali, attraverso la partecipazione ai tavoli tecnici proposti dal Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali, con particolare riferimento agli Enti istituiti ai sensi del d.lgs. 103/96, i quali, da tempo,
veicolano, presso il Parlamento e le istituzioni, proposte di modifica legislativa, tra cui l’aumento del contributo integrativo, la modifica della modalità di contabilizzazione e rivalutazione dei montanti contributivi (da competenza a
cassa);
• la ricostruzione della posizione assicurativa, per mezzo
dell’azione di recupero dei crediti contributivi e delle attività svolte in attuazione della convenzione ENPAPI/INPS,
a fronte del trasferimento delle posizioni previdenziali
dalla Gestione Separata INPS;
• obiettivi di programma, costituiti da elaborati che offrano agli iscritti: una guida alle prestazioni erogate dall’Ente
(Guida ai servizi); tempi e modalità di erogazione delle
prestazioni, nonché tempi di definizione di ogni altro tipo
di pratiche che impegnano la struttura (Carta dei Servizi),
una lettura semplificata dell’attività e dell’impianto organizzativo dell’Ente attraverso la esposizione annuale degli
obiettivi strategici, della pianificazione delle attività e dei
risultati raggiunti con riguardo anche alle risorse impegnate e ai risparmi conseguiti (Bilancio Sociale); l’espressione dei principi fondamentali cui si ispira l’attività
dell’Ente, vincolanti per gli Amministratori, i Sindaci, il
personale dipendente e tutti coloro che collaborano con
l’Ente (Codice Etico).
Successivamente, la Commissione ha preso atto positivamente dei risultati positivi conseguiti dalla gestione nel
corso del 2009, che hanno costituito la sintesi delle attività svolte, idealmente suddivise in azioni direttamente
correlate allo scopo istituzionale dell’Ente, (la richiamata
attuazione della convenzione ENPAPI/INPS, l’azione di
recupero dei crediti contributivi, il rafforzamento della
funzione assistenziale, la riformulazione dello Statuto e
del Regolamento Elettorale) ed azioni strumentali al raggiungimento dello scopo istituzionale dell’Ente, (la nuova
organizzazione, l’acquisizione della maggioranza delle
quote azionarie della società di servizi informatici
GOSPAservice S.p.A., l’acquisto della nuova sede, l’attività di investimento).
21
Nei prossimi mesi la Commissione si riunirà
nuovamente per predisporre la bozza delle
linee guida per il bilancio di previsione 2011
da sottoporre al Consiglio di Indirizzo
Generale perché le trasformi in indirizzi politici necessari al Consiglio di Amministrazione
per la predisposizione del documento.
RINNOVAMENTO
TECNOLOGICO
Maggiore efficienza
e maggiore efficacia
al servizio degli
Iscritti
a cura di
Roberto Barrasso
Direttore Tecnico di GospaService Spa
Tutti conoscono l’importanza della innovazione tecnologica per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi, qualità
che si traducono poi in servizi migliori a costi più bassi a tutto beneficio, nel nostro caso, degli iscritti stessi. Innovare
tecnicamente vuol dire anche investire nell’infrastruttura che ospiterà la nuova tecnologia, garantendo collegamenti ad
alta velocità per l’interscambio dei dati, adottando apparati duplicati per garantire costantemente il servizio e continuamente alimentati anche in caso di interruzione di energia da parte del gestore tradizionale. La nuova sede di ENPAPI rappresenta finalmente il punto di svolta: dietro la bellezza architettonica ed il pregio dei materiali originali sapientemente recuperati e riportati all’antico splendore si nasconde un’anima tecnologica evoluta, progettata oggi ma pensata per il domani. Il cablaggio della rete, ossia l’insieme dei cavi e dei collegamenti fisici che percorrono l’intero edificio, necessario alla trasmissione di dati, è predisposto per raggiungere velocità di trasmissione dieci volte superiori a
quanto oggi consentito dai più moderni apparati. Sarà così possibile effettuare le sedute consiliari in video conferenza
con significativi risparmi di tempo e di risorse. Il cuore del sistema informativo sarà costituito da una serie di elaboratori di ultimissima generazione accentrati in un unico punto mantenuto a particolari condizioni di temperatura e umidità e ad accesso controllato. Sensori elettronici presidieranno costantemente l’intera area e provvederanno ad inoltrare chiamate tecniche qualora uno o più parametri di riferimento dovessero superare le soglie prestabilite o vi siano intrusioni non autorizzate. In assenza di alimentazione elettrica una serie di batterie garantirà la necessaria energia fino alla
partenza del gruppo elettrogeno autonomo collegato alla rete del gas e quindi in grado di mantenere sotto alimentazione i servizi essenziali dell’edificio per tutto il tempo necessario al ripristino dell’alimentazione ordinaria. Il sistema
2 3
telefonico è stato riprogettato al fine di consentire la più
stretta integrazione con i sistemi informatici che gestiscono le diverse posizioni previdenziali. Ogni chiamata verrà
guidata attraverso un menù di scelte alla richiesta desiderata. Il sistema automaticamente registrerà il tipo di
richiesta e provvederà, sempre in automatico, ad inviare
magari la certificazione richiesta sulla casella PEC piuttosto che copia dell’estratto conto contributivo o conoscere
la regolarità della propria posizione previdenziale.
L’area riservata del portale ENPAPI sarà integrata con
nuove funzionalità a disposizione dell’iscritto che potrà
effettuare molte operazioni per gestire direttamente la
propria posizione: dai dati anagrafici ai dati professionali
come cancellazione e nuova iscrizione, dai redditi ai versamenti, dalla domanda di indennità di maternità alla
domanda di pensione o di intervento assistenziale, come
se si trattasse di un vero e proprio conto corrente bancario su internet.
Al personale ENPAPI, alleggerito dalla gestione ordinaria,
verrà affidato il compito di verifica e di individuazione di
situazioni di inadempimento come previsto dalla legge, a
tutto vantaggio degli iscritti in regola.
Grazie alla innovazione
tecnologica oggi, ENPAPI, fa
un altro passo nel rapporto
con gli iscritti, ponendosi al
loro servizio ed aiutandoli a
garantire il futuro sereno
nello spirito stesso della
professione, ed anche in
questo, come già in altre
occasioni in passato, l’Ente
di
previdenza
degli
Infermieri si mostrerà precursore dei tempi.
Server e client
Un elaboratore Server è un elaboratore che eroga servizi ad altri
elaboratori denominati appunto client. Nell’ambito di una architettura di rete quindi i server sono apparati la cui funzione strategica richiede un’attenzione particolare sia in termini di risorse
hardware che di risorse umane. Un tipico esempio di server
sono appunto gli elaboratori dove risiedono i siti che giornalmente vengono consultati, mentre un qualsiasi elaboratore che
consulta tali siti rappresenta di fatto un client.
Sala CED
Con il termine sala CED (Centro Elaborazione Dati) viene
indicato il luogo dove vengono accentrate tutte le apparecchiature informatiche che erogano servizi (server). In questa
sala vengono mantenuti costanti i parametri ambientali (quali
temperatura ed umidità) e di alimentazione con l’adozione, a
seconda delle esigenze, di gruppi di continuità o gruppi elettrogeni abbinati a batterie tampone. L’accesso a tale sala è
limitato al solo personale tecnico abilitato.
Sistema IVR
Per Sistema Interactive Voice Response (IVR) si intende un sistema capace di recitare informazioni ad un chiamante interagendo tramite tastiera telefonica. Più in particolare, un sistema IVR,
di solito, consente di recitare un insieme di messaggi preregistrati, recitare menù a scelta multipla, memorizzare dati introdotti da tastiera, mandare fax, interrogare database aziendali.
L’utilizzo di un sistema IVR è quello di alleggerire il carico di
chiamate pervenute agli operatori di un call center, fornendo
informazioni standard e frequentemente richieste.
GUIDA ALLA LETTURA
DELL’ESTRATTO
CONTO
Regolarizzazione
della posizione
contributiva
a cura di
Sara Di Stefano
v e n t i s e t t e
La regolarità della posizione contributiva è condizione
necessaria affinché l’Assicurato possa beneficiare delle
prestazioni di carattere previdenziale ed assistenziale
messe a disposizione dall’Ente.
Per regolarità contributiva si intende: aver dichiarato,
entro le date di scadenza, i dati reddituali prodotti ed
aver versato, entro i termini, la contribuzione dovuta.
Nel caso in cui vi fossero ritardi nei pagamenti o nell’invio della documentazione obbligatoria (domanda di iscrizione e Modello UNI), l’Ente applica le sanzioni previste
dal vigente Regolamento di Previdenza. La regolarità contributiva, in questo caso, si consegue con il versamento
delle somme aggiuntive.
Per regolarità contributiva si intende anche aver dichiarato
correttamente i dati reddituali prodotti. ENPAPI può effettuare questo controllo confrontando i dati comunicati
dall’Iscritto con i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, per
ora, fino all’anno di imposta 2005 (è già stata effettuata la
richiesta per ottenere l’aggiornamento fino all’anno 2008).
Chi deve verificare la correttezza della propria posizione?
Tutti gli Iscritti all’Ente, ma anche coloro che, nel frattempo, hanno cessato l’attività e si sono cancellati, devono
verificare la propria posizione contributiva per constatare
l’assenza di eventuali debiti. Lo scopo è ovviamente quello di regolarizzare la situazione al fine di ricevere le prestazioni previste dal Regolamento ma anche quello di
non subire, magari a distanza di qualche anno, un accertamento che potrebbe portare, se non riscontrato dall’iscritto, ad un recupero coattivo dei debiti (di tipo giudiziale). Spesso poi si cade nell’errore di pensare che,
essendosi cancellati dall’Ente, nulla sia più dovuto. È
invece obbligatorio versare la contribuzione dovuta per
l’intero periodo in cui si è stati iscritti ad ENPAPI.
Come fare a verificare se la posizione contributiva è regolare?
L’estratto conto riepilogativo della posizione dell’Assicurato permette di verificare il corretto adempimento degli obblighi dichiarativi e
contributivi. Di seguito ne riportiamo un esempio così da renderne la lettura semplice anche ai non addetti ai lavori.
REDDITO NETTO E CORRISPETTIVI LORDI
La comunicazione dei dati reddituali da parte dell’iscritto è indispensabile perché permette all’Ente di calcolare la contribuzione dovuta applicando le percentuali stabilite dal Regolamento di Previdenza. A tal proposito è anche utile ricordare cosa si intende per reddito professionale e volume d’affari perché, a volte, un errato significato attribuito a tali parole da consulenti non troppo zelanti, comporta per l’iscritto l’applicazione di sanzioni e interessi di cui risponde con il
pagamento in prima persona:
• volume d’affari: per i titolari di Partita Iva è il totale fatturato; per tutti gli Iscritti non titolari di Partita Iva è pari al corrispettivo lordo. Il volume d’affari deve essere sempre indicato nel modello UNI (anche se l’attività è esente da IVA) perché è la base di calcolo per il contributo integrativo;
• reddito professionale: è pari al totale fatturato/corrispettivo lordo al quale devono essere sottratte le spese per l’esercizio dell’attività professionale.
Come fare a capire se sono stati dichiarati correttamente i dati reddituali?
Nell’estratto conto troviamo esposta, a seconda della situazione, la seguente dicitura:
• “non presentata”: l’iscritto non ha dichiarato i dati reddituali; tale dicitura è da intendersi come espresso invito alla presentazione della dichiarazione reddituale; in questo caso la contribuzione esposta per l’anno è pari alla sola contribuzione minima.
• “dato agenzia delle Entrate”: sono le annualità per le quali è in corso un accertamento fiscale; in genere tale dicitura viene
esposta in caso di mancata presentazione dei redditi da parte dell’iscritto ovvero quando il confronto con i dati messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate ha evidenziato una discrepanza tra i due. Per verificare il dato è opportuno che l’Iscritto controlli cosa è stato indicato nel modulo di dichiarazione presentato all’Agenzia delle Entrate (Modello 730, Modello 740, Modello
UNICO ecc.) per l’anno oggetto di accertamento da parte di ENPAPI e che operi le eventuali contestazioni inviando all’Ente la
documentazione idonea per dimostrare la correttezza dei dati precedentemente dichiarati.
TIPO DI CONTRIBUTO
• contributo soggettivo: è pari al 10% del reddito professionale; facoltativamente, con opzione esercitabile annualmente dall’iscritto, l’aliquota
può essere aumentata al 12%, 14%, 16%, 18% e 20%; costituisce il montante contributivo che è la base di calcolo per le prestazioni;
v e n t i n o v e
• contributo integrativo: è pari al 2% del volume d’affari/corrispettivo lordo e viene utilizzato principalmente per finanziare gli interventi assistenziali. Questo contributo è costituito dalla maggiorazione del 2% che il committente deve accreditare all’Infermiere che, a sua
volta, lo versa all’Ente (art. 4 del Regolamento di Previdenza ed art. 8, comma 3, D.Lgs. 103/96) utilizzando i bollettini M.Av. annuali.
• contributo di maternità: è costituito da un importo fisso ed è destinato al pagamento delle indennità di maternità
richieste dalle Iscritte; il contributo, dovuto da tutti gli Assicurati, viene determinato annualmente dividendo l’importo
complessivamente erogato alle neo mamme per il numero degli iscritti all’Ente.
• sanzioni: in questo rigo vengono esposte le sanzioni previste dal Regolamento di Previdenza: la sanzione per omesso o ritardato invio della domanda di iscrizione e per omesso o tardivo invio della dichiarazione reddituale nonché la
sanzione pari al 10% del capitale non versato o versato con ritardo superiore a 90 giorni. Nel caso di mancata presentazione dei dati reddituali l’importo delle sanzioni è rapportato alla sola contribuzione minima. Una volta dichiarati i
dati reddituali, l’importo delle sanzioni sarà aggiornato di conseguenza.
• interessi: gli interessi sono dovuti nel caso di omesso o ritardato versamento della contribuzione dovuta e sono pari
allo 0,60% mensile con decorrenza dal giorno successivo all’ultimo utile per il previsto pagamento fino a quello dell’
effettivo versamento. Nel caso di mancata presentazione dei dati reddituali l’importo degli interessi è rapportato alla sola
contribuzione minima. Una volta dichiarati i dati reddituali, l’importo degli interessi sarà aggiornato di conseguenza.
Come verificare se ho versato la contribuzione dovuta e se l’ho versata entro la scadenza prevista?
L’estratto conto espone gli importi in colonne di facile lettura:
• contribuzione dovuta: riporta la contribuzione dovuta per anno e per tipologia calcolata applicando le percentuali
stabilite dal Regolamento di Previdenza;
• contribuzione versata: espone la contribuzione versata dall’Iscritto. Per verificare che tutti i versamenti effettuati siano
stati correttamente acquisiti nella propria posizione è utile verificare anche la scheda, presente nell’estratto conto, relativa alla “situazione versamenti” che riepiloga, nel dettaglio, importi e date di versamento;
• contribuzione rimborsata: illustra la contribuzione che è stata già oggetto di rimborso all’Iscritto a seguito di delibera da parte del Consiglio di Amministrazione;
• contribuzione eccedente: evidenzia la contribuzione che l’Iscritto ha versato in eccedenza rispetto alla contribuzione dovuta (è la differenza tra “contribuzione dovuta” e “contribuzione versata”. Può essere chiesta a rimborso solo se i
dati reddituali sono stati integralmente dichiarati e se non vi sono ulteriori debiti in capo all’Assicurato;
• contribuzione non versata: indica gli importi a debito effettuando una semplice operazione: la differenza tra la contribuzione dovuta e quella versata. Gli importi presenti in questa colonna devono essere versati dall’Iscritto affinché la
propria posizione possa essere regolarizzata.
Per verificare eventuali ritardi nei versamenti, è sufficiente raffrontare le date in cui questi sono stati eseguiti con la loro data di
scadenza. Nella scheda C dell’estratto conto – quadro dichiarazioni annuali, è presente la colonna “data di scadenza”. Anche
se la scheda è riferita alle dichiarazioni reddituali - riportando per ciascuna annualità la loro data di scadenza - può essere utilizzata per controllare l’esattezza dei versamenti (fino all’anno 2006 incluso, la data di scadenza per la comunicazione dei dati
reddituali ha infatti coinciso con la data di scadenza per il versamento del saldo per lo stesso anno).
QUADRO MONTANTE CONTRIBUTIVO
Ultimo, ma non meno importante, è il quadro relativo al montante contributivo dove sono registrati i contributi accumulati. Ogni
anno successivo al primo contiene i contributi dell’anno sommati a quelli, già rivalutati, relativi ai periodi precedenti. L’ultima
3 0
riga rappresenta il totale del montante contributivo, somma base per il calcolo della pensione.
RIVALUTAZIONE
CONTRIBUTI VERSATI
MONTANTE:
CONTRIBUTI+RIVALUTAZIONE
F.A.Q.
Ho pagato tutta la contribuzione dovuta ma non ho presentato i dati reddituali. La mia posizione è regolare?
No. In questo modo Lei ha versato solo la contribuzione minima comunque dovuta. La posizione diventerà regolare
solo a seguito della completa dichiarazione dei redditi percepiti e con il conseguente pagamento della contribuzione
calcolata in percentuale nonché delle sanzioni e degli interessi di mora aggiornati.
Perché devo pagare sanzioni ed interessi?
L’Ente, attraverso gli investimenti del proprio patrimonio, deve garantire a tutti gli Assicurati la capitalizzazione dei contributi soggettivi al fine di costituire, per ciascun iscritto, un montante contributivo che divenga base di calcolo per le
prestazioni pensionistiche. Il tasso al quale si devono rivalutare i contributi viene comunicato annualmente dall’ISTAT
ed è pari alla variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (PIL).
ENPAPI capitalizza la contribuzione soggettiva dovuta pur se non versata in modo tale da garantire la copertura previdenziale anche a tutti coloro che sono in ritardo rispetto agli obblighi contributivi. Questa circostanza determina la
generazione di un “debito” per ENPAPI che si viene ad estinguere all’atto del pagamento dei contributi (fino a quel
momento non versati) e degli interessi per ritardato versamento (che garantiscono copertura alla rivalutazione).
Non posso pagare il mio debito in un’unica soluzione. Cosa posso fare?
È prevista la possibilità, in caso di debiti superiori a 2.000 €, di accedere alla rateizzazione degli importi dovuti. Per
accedere è necessario:
• presentare apposita istanza con la quale si riconosce espressamente il debito contratto con l’Ente;
• versare, in qualità di acconto, il 20% del debito.
[3 2 ]
SALUTE E PALATO.
LE VERDURE
PER BATTERE
L’INVECCHIAMENTO
E MANGIARE SANO
a cura di
Dario Caselli
Verdi, marroni, bianche ed
alcune anche arancioni. E
poi a foglie larghe, oppure
strette, o con i fiori. E ci
sono anche quelle che
crescono sotto terra. Ecco
la verdura, tante qualità,
tante varietà ma alla fine
unite dal fatto di essere
riconducibili ad un’unica
specie.
Questo alimento accompagna i nostri piatti da sempre e
forse con grande probabilità ha rappresentato uno dei
primi cibi che l’uomo abbia conosciuto. E nei secoli la
sua presenza è diventata costante sulla tavola, sia come
piatto base sia per accompagnare altre pietanze.
Cuocendola o servendola fresca.
Nel tempo, numerosi studi hanno dimostrato come le verdure rappresentino un alimento indispensabile, fondamentale per il buon funzionamento dell’intestino ma
soprattutto capaci di garantire quel giusto apporto di vitamine, di fibre e di sali minerali. Molto indicate per le
diete, le verdure contribuiscono a dare un senso di sazietà
[3 4 ]
senza però compromettere l’equilibrio calorico dell’individuo. Questa sazietà è determinata dalle elevate quantità di
fibre presenti, che rallentano lo svuotamento gastrico migliorando però al contempo la funzionalità intestinale. Proprio
per questa ragione i dietologi suggeriscono a chi voglia perdere peso di calibrare la propria alimentazione a base di verdure.
Da un punto di vista organolettico, le verdure presentano un elevato contenuto di acqua, in pratica circa il 90-95 per
cento del loro peso. Di solito si può scegliere se mangiare le verdure cotte o crude, una scelta che molto spesso non è
legata soltanto ad una preferenza gastronomica ma che ha anche riflessi sulla nostra salute. Le verdure crude risultano
più ricche di vitamine, anche se questo dipende molto dal tipo di raccolta, dalla conservazione ed in particolare dal
tempo trascorso tra la raccolta ed il consumo. In effetti questa però non è l’unica differenza visto che le verdure cotte
risultano anche più digeribili rispetto alle crude.
La grande ricchezza di vitamine e sali minerali rende questo alimento fondamentale per la nutrizione e lo sviluppo
umano. Grazie alle vitamine è possibile preservare la struttura dei tessuti e degli organi per la sintesi di enzimi ed ormoni e per produrre energia dai cibi ingeriti. Senza queste vitamine il nostro corpo non sarebbe in grado di produrre nuove
cellule e di rigenerarsi, tanto che la loro mancanza cronica può comportare gravi disfunzioni a carico della pelle, del
sistema endocrino e di quello digestivo.
Oltre a queste importanti qualità nutrizionali le verdure sono considerate anche un ottimo antiossidante, a difesa dai
radicali liberi, capaci di proteggerci dall’invecchiamento precoce e dall’insorgere di svariate patologie come lo scorbuto, la gotta e la pellagra. Proprio quest’ultima immediatamente dopo l’Unità d’Italia era diventata una gravissima patologia che colpiva proprio la popolazione contadina impossibilitata a consumare verdure. Le proprietà nutrizionali delle
verdure non si fermano qui, visto che alcuni studi recenti hanno indicato come l’assunzione di questo prezioso alimento
possa svolgere una funzione di prevenzione contro l’insorgenza di alcuni tipi di tumore.
Fin qui la scienza, ma le verdure rappresentano anche un ottimo alimento per la cucina ed in particolare per il nostro
palato. Nel tempo, infatti, gli uomini hanno liberato la propria fantasia nel portare in tavola i piatti più stuzzicanti, nel
creare le ricette più fantasiose. E così si sono alternati diversi sistemi di cottura, da quello al forno, al fritto, al vapore e
per finire servendole direttamente crude. Tanti modi con un unico obiettivo: esaltare i sapori e gli aromi. Nel cuocere le
verdure, però, bisogna fare attenzione ad alcune importanti regole, prima fra tutte, il tempo di cottura. Le verdure, in
ogni caso, non devono mai essere troppo cotte per evitare che perdano tutti i valori nutrizionali. Innanzitutto, per cucinarle al meglio occorre selezionarle freschissime, lavarle bene e lasciarle sgocciolare. Cuocerle, a fuoco vivo, in un tegame molto grande, per consentire di avere spazio sufficiente. Infine, l‘acqua di cottura non deve mai essere salata prima
dell’immersione delle verdure ma solo dopo è possibile passare alla salatura.
Il tempo di cottura varierà, poi, in base alla tipologia. Ad
esempio, gli ortaggi e le verdure più comuni come broccoli, patate, carciofi, verza e spinaci hanno differenti
tempi di cottura visto che se i broccoli hanno bisogno soltanto di circa 12 minuti per essere cotti, le patate hanno
bisogno di quasi 40 minuti. Tutti segreti fondamentali per
ottenere un’ottima cottura ed una massima resa.
[3 8 ]
Arriva la
tecnologia
in cucina,
il futuro
è a portata
di PIATTO
di
Dario Caselli
Chi pensa che la tecnologia sia solo per
telefonini, computer e videogiochi si sbaglia
di grosso.
Ormai l’applicazione degli ultimi ritrovati tecnologici
trova ambiti sempre più svariati, ed in molti casi in settori prima completamente sconosciuti. E’ il caso delle cucine, che ormai assomigliano a vere e proprie astronavi con
congegni modernissimi ed un tempo impensabili.
Basterebbe pensare al microonde, vero gioiello della tecnologia, che ormai da tempo fa bella mostra nelle nostre
cucine e che negli anni ha modificato i nostri modi e
soprattutto tempi di cucinare. Un oggetto proveniente
direttamente dalla Guerra Fredda e che, grazie alla sua
conclusione, ha potuto trovare piena applicazione a vasta
scala soprattutto in ambito civile.
Ma le innovazioni nel tempo sono aumentate e sono
diventate sempre più raffinate, tutte con l’intento di
migliorare la nostra vita tra i fornelli. A dare un decisivo
contributo verso l’introduzione dell’innovazione in cucina anche l’esigenza di realizzare prodotti eco-compatibi-
[4 0 ]
li, privi di sostanze nocive e rispettose dell’ambiente. Da
qui lo sviluppo di una produzione di elettrodomestici realizzati con materiali riciclati o a basso consumo energetico. Impresa non sempre molto facile vista la difficoltà di
coniugare queste esigenze con quelle del gusto e del
palato. Infatti, molto spesso, gli amanti della buona cucina hanno storto il naso nei confronti dell’invasione delle
nuove tecnologie, rivalutando invece i “vecchi ferri del
mestiere”.
Diatribe culinarie a parte, è però evidente come ormai la
cucina stia cambiando e le stesse grandi aziende stiano
accompagnando questo mutamento. Basterebbe dare uno
sguardo alle innovazioni introdotte nel mondo dei forni
da cucina, dove la tecnologia oggi consente di ottimizzare al massimo i tempi di cottura attraverso programmi personalizzabili, mantenendo però inalterati i sapori. Ad
esempio, una nota azienda ha presentato un nuovo
modello di forno da cucina detto U-See. In pratica, oltre
alle normali funzioni di base, il forno presenta un sistema
di illuminazione che sostituisce quello tradizionale con i
led. Oltre a realizzare in questo modo un notevole risparmio energetico, intorno al 95 per cento, il sistema di illuminazione consente una perfetta visione della cottura.
Non solo illuminazione ma anche cottura attraverso l’UCook che consente il controllo elettronico della velocità
del ventilatore, garantendo prestazioni eccellenti sia sul
piano dei sapori che delle qualità nutritive degli alimenti.
Le novità non finiscono qui perché ormai cucinare è
diventato un vero e proprio lavoro per gli amanti dei com-
puter e dell’informatica. Nei forni da cucina, infatti, fanno bella mostra di sé schermi Lcd che sfruttano a pieno il sistema DirecTouch e cioè la possibilità di controllare direttamente i livelli di cottura senza dover aprire lo sportello del
forno. Non solo, le nuove cucine consentono anche una cottura su tre livelli, grazie all’utilizzo di guide telescopiche
completamente estraibili e con il sistema del Perfect Grill, che sfrutta due resistenze ad infrarossi inclinabili, le quali
consentono sia una distribuzione uniforme del calore, sia una facile pulizia. Altro prodigio è la possibilità di dividere il
forno in due realtà autonome ed indipendenti. Un problema dinanzi al quale spesso le casalinghe si sono trovate è rappresentato dai limitati spazi di cottura. Ed ecco allora il forno che si sdoppia grazie alla presenza di un separatore termoisolante. Le due unità possono essere utilizzate contemporaneamente regolando la temperatura tra 30 e 300 °C ma
soprattutto tenendo distinti sapori e odori delle diverse pietanze. Indubbiamente un grande passo in avanti.
E sempre in linea con il touchscreen ci sono anche i frigoriferi, che ospitano sui loro sportelli schermi lcd dai quali addirittura si può guardare la tv. Ma, oltre alla televisione, gli schermi consentono di regolare e controllare lo stato interno
del frigo senza doverlo aprire. In alcuni casi il frigorifero permette anche di verificare le condizioni degli alimenti e la
data di scadenza. Un sistema ottimo per evitare di abbandonare i cibi al loro destino.
Fin qui i grandi elettrodomestici, ma anche i piccoli hanno iniziato ad attingere a piene mani dagli ultimi ritrovati della
tecnologia. E’ il caso di un nuovo bollitore elettronico, un incrocio tra un cellulare ed il classico bollitore. In pratica per
attivarlo basta un sms. Il ReadywhenUR, così si chiama il nuovo ritrovato della tecnologia, una volta ricevuto il messaggio si attiva ed in pochi minuti è capace di portare ad ebollizione l’acqua. Una manna non solo per chi è a lavoro,
e spera che tornando a casa possa trovare una bella tazza di acqua calda per il the o per una tisana, ma anche per gli
amanti della pigrizia. Sono però in molti ad immaginare utilizzi più ampi di questo sistema, soprattutto a favore di chi
come i portatori di handicap potranno gestire attività senza sentirsi limitati dal loro status.
Oltre al bollitore, ecco anche il cucchiaio intelligente per quelle casalinghe con poca dimestichezza con i fornelli. In
effetti, si tratta ancora di un progetto sperimentale ma sicuramente quando, e se sarà in vendita, farà la felicità di tanti.
In pratica consente di cucinare senza il timore di pietanze insipide o mollicce. Grazie a una serie di sensori che misurano temperatura, acidità, salinità e viscosità degli alimenti consente di conoscere in anteprima la situazione delle pietanze. Il tutto attraverso un collegamento ad un computer tramite un cavo, che trasmette al pc i dati poi elaborati ed
analizzati. Quindi prepariamoci a dire addio alla consueta domanda: “Serve ancora un po’ di sale?” ed a mangiare in
cucine sempre più tecnologiche e futuristiche.
Ma per chi ama i fornelli tradizionali c’è da scommetterci
che il vecchio ed amato paiolo ci sarà sempre.
I borghi d’Italia:
Il Borgo di
Camporeggiano
di
Dario Caselli
Camporeggiano è un piccolo borgo che si trova nella vallata del torrente Assino, sulla via che da Umbertide porta
a Gubbio, a cui il borgo appartiene. La nascita del nome
di Camporeggiano sembra derivi dal termine locale “regghia” che significa insenatura, crepaccio o anche vallata.
Da qui il nome che significherebbe terra nella vallata. Ci
sarebbe anche un’altra tesi, da molti considerata infondata, e cioè Campus Regis. Si tratta però di una teoria che
alcuni considerano attendibile qualora questa versione si
riferisse a quei possedimenti di Ottone concessi ai
Gabrielli. Le prime costruzioni di Camporeggiano risalgono al VI secolo e si limitavano ad alcune torri difensive
che servivano a riparare il “corridoio Bizantino”, una via
d’accesso che, al tempo dei Longobardi, portava da Roma
a Ravenna. E’ invece intorno al X secolo che nella zona
di monte Cavallo sorse un castello fortificato, facente
parte del feudo dei Gabrielli. A metà dell’XII secolo il
borgo fu oggetto di una visita importante, quella di San
Pier Damiani che, con la promessa di realizzare un
monastero dedicato all’apostolo San Bartolomeo, ottenne
una serie di terreni nella zona. Fu così che nel 1058 ini-
ziarono a giungere nel borgo una serie di monaci dediti a
lavori di costruzione e di muratura. Questi interventi permisero da un lato il miglioramento del borgo e dall’altro
consentirono di sviluppare l’economia locale. Tutto ciò
portò alla costruzione di un ponte sull’Assino e di alcuni
opere pubbliche, tra cui un ospedale, l’ingrandimento di
un mulino e la realizzazione di una fornace. Questi interventi insieme alla costruzione del monastero consentirono di dare vitalità e centralità al borgo. Aumentò il numero degli abitanti, e gli stessi possedimenti dell’Abbazia
crebbero estendendosi nei comuni di Montone, Città di
Castello e Umbertide. Su richiesta di Rodolfo Gabrielli,
che nel frattempo era diventato vescovo di Gubbio, papa
Alessandro II decise di porre l’abbazia sotto la diretta protezione della Santa Sede. Fino all’inizio del 1700 vi dimorarono gli olivetani, dopo che nel 1417 l’originario gruppo di monaci fu sciolto. Con l’Unità d’Italia l’abbazia e le
sue terre furono cedute al demanio e poi vendute ai privati. Questa data è importante anche per la vita della
Chiesa di San Bartolomeo, poiché, dopo quell’anno, assistette alla chiusura di due delle tre navate, quelle laterali,
[4 5 ]
per adibirle a magazzini privati. Il torrione campanario,
invece, sarà distrutto dopo la seconda guerra mondiale.
Recentemente, per riportare la chiesa all’antico splendore, l’amministrazione ha ordinato una serie di lavori di
restauro, nel corso dei quali, un cedimento del pavimento ha consentito di rinvenire l’antica cripta.
La chiesa di San Bartolomeo è la parrocchia di riferimento del borgo e, benchè non sia molto nota, rappresenta un
vero gioiello architettonico. Fu voluta dalla famiglia
Gabrielli intorno al 1100 e fu edificata nel primo decennio dell’XI secolo. Da un punto di vista architettonico, la
chiesa è caratterizzata da una pianta ad aula basilicale,
con la facciata arretrata all’inizio della seconda campata.
La prima campata sorregge la tettoia che funge da porticato. L’interno, suddiviso in tre navate, vede una copertura a capriate lignee. L’abside è di struttura semicircolare
mentre la zona presbiteriale è rialzata per ospitare la cripta che si trova immediatamente sotto. A sua volta, la cripta si presenta distribuita su tre navate di due campate ciascuna, che si estendono su una pianta rettangolare.
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EventiculturaliEventiculturali
iEventiculturaliEventiculturali
ROMA – MAXXI
MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Spazio
Fino al 23 gennaio 2011
VENEZIA – PALAZZO GIUSTINIAN LOLIN
Pier Luigi Nervi – Architettura come sfida
Fino al 14 novembre 2010
MILANO- MUSEO DIOCESANO
La natività di Filippo Lippi
Fino al 30 gennaio 2011
DOZZA (BOLOGNA) – ROCCA SFORZESCA - PINACOTECA
La musica automatica
Fino all’8 dicembre 2010
CENTO (FERRARA) – PINACOTECA CIVICA - CIVICA GALLERIA D’ARTE MODERNA ARNOLDO BONZAGNI PALAZZO DEL GOVERNATORE
Francis Bacon / Il Guercino - I disegni
Fino all’8 novembre 2010
REGGIO EMILIA – VILLA VERDE - PALAZZINA POLIAMBULATORI
24 artisti a Villa Verde 2010-2011
Fino al 31 dicembre 2011
ROMA - GNAM - GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA
Tagli d’artista: una storia lunga un secolo
Fino al 7 gennaio 2011
BRESCIA – FONDAZIONE BERARDELLI
Lamberto Pignotti - La poesia ve lo dice prima, la poesia ve lo dice meglio. Opere dal 1945 al 2010
Fino al 3 ottobre 2010
MILANO – PALAZZO DELLA RAGIONE
Francesca Woodman
Dal 16 luglio al 24 ottobre 2010