un mare d`amare - Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano

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un mare d`amare - Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano
A.S. 2012/2013 Concorso “A scuola nel Parco”
UN MARE D’AMARE
D’AMARE
Giglio di mare, Pancratium maritimum, spiaggia di Case del Conte
Raccolta di ricerche e studi, racconti, poesie, canzoni e ricette sul nostro mare
A cura degli alunni della I II e III media
Un mare d’amare
La Baia di Trentova
Anche quest’anno, come lo scorso, abbiamo deciso di partecipare al concorso “a
scuola nel Parco”, il tema da noi scelto è il mare.
Perché il mare? La verità è che pur abitando in montagna ci sentiamo molto
vicini al mare e abbiamo voluto ampliare le nostre conoscenze su questo tema
per essere informati non solo sulla nostra piccola zona, ma anche sulle nostre
magnifiche coste, per guardarci intorno e studiare le bellezze che solo noi
abbiamo.
Inoltre, i nostri piccoli paesi di montagna sono anche terrazze che affacciano
spesso sul mare, in particolare, il nostro comune, affaccia sia sul golfo di
Policastro che su quello di Palinuro.
Per tenerci al passo con le nuove tecnologie e rendere più usufruibile il nostro
elaborato, abbiamo deciso di trasformarlo in ebook e lo abbiamo quindi
elaborato sia in pdf che in epub, anche perché, la pubblicazione cartacea, dati i
costi sarebbe stata impossibile.
Il primo capitolo si intitola “Conoscere per amare” perché, è attraverso la
conoscenza del territorio che si arriva ad amarlo e a rispettarlo in pieno. Se non
si ha interesse non si conosce e se non si conosce non si rispetta, quindi per
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Un mare d’amare
prima cosa, ci si deve interessare al proprio territorio.
Il mare è stato fonte di ispirazione da sempre per poeti e scrittori che hanno
elaborato poesie e scritti traendo ispirazione dalle limpide acque del nostro
mare e dalla bellezza delle nostre coste.
"Angelo scusami, ma tu aldilá sei ancora il Sindaco Pescatore? Digli
che un vecchio pescatore acciarolese ti insegnò a fare il pescatore ma
tu ci hai insegnato a fare il Sindaco". Cit. Zio Achille
Per approfondire il lavoro, insieme ai professori abbiamo svolto delle ricerche e
abbiamo anche letto dei libri sul mare come: “ Il Vecchio e il mare”, scritto da
Hemingway “ Ventimila leghe sotto il mare” di Jules Verne nonché effettuato
ricerche sempre sul tema del mare. In particolare abbiamo approfondito la
conoscenza su quegli scienziati, scrittori, poeti e cantanti del nostro territorio.
Per strutturare questo progetto, noi ragazzi con l’aiuto dei professori e
dell’esperto del Parco, abbiamo svolto delle ricerche e ci siamo impegnati molto
a realizzare poesie e temi. Inoltre, siamo riusciti anche ad imparare,
divertendoci, tutto quello che ci sembrava difficile da comprendere. Speriamo
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Un mare d’amare
che voi apprezziate questo lavoro: vi divertiate vi emozionerete allo stesso modo
in cui questo progetto ha emozionato noi.
CONOSCERE PER A
Quando si pensa al mare di solito lo si vede solo come posto per il divertimento
estivo e poco si riflette sul fatto che in realtà esso rappresenta non solo la nostra
stessa origine ma anche il mezzo di sostentamento per tantissime persone
nonché l’unica via di comunicazione che i greci, i romani e tutti gli altri popoli
avevano in passato per viaggiare e commerciare.
Inoltre se si pensa a studiosi del mare o a scienziati in genere, i primi nomi che
vengono in mente sono sempre quelli più famosi, ma pochi sanno che anche il
nostro Cilento ha dato i natali ad illustri scienziati come ad esempio:
Carminantonio Lippi, (Casal Velino 6/10/1760) mineralogista che insieme ad
altri scienziati ha contribuito alla creazione del museo mineralogico di Napoli,
Donato Antonio Altomare, (Sessa Cilento nei primi decenni del XVI sec ) medico
e scrittore che ha operato a Valle di Sessa Cilento, Giosuè Sangiovanni ( Laurino
15/01/1775) Illustre professore di zoologia e successivamente anatomia
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Un mare d’amare
comparata e tanti altri che hanno contribuito allo sviluppo delle conoscenze sia
nel campo geologico che biologico.
E ogni volta che viene condotto uno studio o una ricerca, il Cilento rivela grandi
sorprese come, ad esempio, la recente scoperta della Kochia saxicula
Kochia saxicula
sulle rupi calcaree di Palinuro (dove cresce il più famoso endemismo Primula
palinuri) avvenuta lo scorso anno e dedicato al compianto primo Presidente del
Parco del PNCVD professor La Valva.
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Un mare d’amare
Altri endemismi, che riguardano l’ambiente marino e costiero del Cilento, sono:
la già citata Primula palinuri, La Podarcis Klemmeri, lucertola che cresce
sull’isola di Licosa, la Siriella castellabbatensis, piccolo crostaceo planctonico,
scoperto negli anni settanta, alcune felci e orchidee e, sicuramente, il nostro
territorio, tante altre sorprese ci riserverà il futuro.
Siamo quindi convinti che solo attraverso la conoscenza saremo in grado
non solo di rispettare noi stessi, ma di insegnare anche agli altri ad amare
e rispettare il nostro territorio.
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Un mare d’amare
quanta gente ancora cerca di rompere e portarsi a casa una stalattite o una
stalagmite solo perché non sa quanti millenni ci ha messo la natura per
costruirne pochi
millimetri
o
quanta
gente
estirpa magari il
prezioso giglio
di mare o la
primula
di
Palinuro
non
sapendo
che
sono
specie
protette?
E
quanta
gente
non sa che anche
una singola pila
stilo riesce ad
inquinare fino a 1 km cubo di mare, che le plastiche e gli altri materiali se non
riciclati hanno bisogno di centinaia di anni per degradarsi? Ecco quello che
abbiamo imparato dalle lezioni con l’esperto del Parco e da quelle del nostro
Prof. Di Scienze e… adesso … siamo un pochino più consapevoli e saremo noi ad
insegnare agli altri il rispetto per il nostro bel mare!
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Un mare d’amare
Di seguito quindi alcune indicazioni sulle piante animali e rocce del nostro Parco
tratte da un lavoro del nostro prof. Di matematica e scienze.
Il Cilento è costituito da un eterogeneo intreccio di ecosistemi in cui la natura a
tratti è praticamente incontaminata ed in altri è stata plasmata dall’uomo che,
sin dal paleolitico, dimora in questo territorio. E’ per questo che, fin dalla sua
istituzione avvenuta nel 1991 il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è
apparso come una sub regione con caratteristiche del tutto peculiari sia per la
sua estensione (più di 180000 ettari), sia per la sua relativamente elevata
antropizzazione (80 comuni ricadenti nel suo perimetro e 15 nelle aree contigue,
con più di 270000 abitanti) e sia, infine per la molteplicità e varietà di ambienti
che lo contraddistinguono.
Esso è stato infatti definito il Parco che va dal corallo al faggio, intendendo con
questo che al suo interno sono presenti tutti gli ecosistemi che si susseguono
dall’ambiente marino mediterraneo all’ambiente montano propriamente detto
passando attraverso ambienti costieri e dunali, fluviali e di foce, di pianura e
collinari.
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Un mare d’amare
Ecco quindi che il parco assume le sembianze di un grande libro vivente scritto
dalla natura e dall’uomo nel corso dei milioni di anni che hanno determinato la
conformazione e l’aspetto che noi oggi conosciamo e che lo hanno fatto
assurgere a Parco Nazionale, Patrimonio dell’UNESCO e riserva di Biodiversità.
Proviamo allora a leggere questo libro semplicemente osservando gli aspetti
geomorfologici e floro-faunistici scritti nelle sue pagine, cioè nelle sue rocce,
piante e animali.
ASPETTI GEOMORFOLOGICI
Osservando una carta del Parco, o ancora meglio percorrendolo in lungo e in
largo, vediamo che il Cilento si estende lungo un asse Nord-Sud, dalla Piana del
Sele fino al Golfo di Sapri ed è delimitato ad Occidente da una lunga Costa, in cui
si alternano spiagge sabbiose, rocciose, promontori pittoreschi e falesie di
grande fascino.
I massicci degli Alburni e del Cervati, il Vallo di Diano e gli altri rilievi fino a
Sapri, cingono quasi come un’anello il Cilento propriamente detto, separando
quest’ultimo dalla Lucania e, fra questi e il mare, quasi al centro e a sottolineare
la loro importanza, il Gelbison (Monte Sacro) e il Monte stella (Cilento Antico);
quest’ultimo, nonostante la sua modesta altezza (1131m.), rappresenta il “Cuore
del Cilento” e con le sue “propaggini” si estende fino al mare con i bellissimi e
caratteristici promontori meta di vacanze per tanti turisti.
Quello che raccontano questi massicci e queste coste è una lunga storia, iniziata
centinaia di milioni di anni fa, quando essi stessi non esistevano. E se i geologi
ancora non sono perfettamente concordi sulle date precise, a noi basta sapere
che le vicende che hanno portato alla formazione del Cilento così come noi oggi
lo conosciamo sono le stesse che hanno portato alla costruzione della catena
appenninica meridionale, dove, fra alterne vicende legate alla Tettonica delle
placche, si accumulavano e si stratificavano i sedimenti strappati alle terre nel
frattempo emerse dalle copiose acque piovane e dai fiumi, laghi e torrenti di
queste ultime.
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Un mare d’amare
E’ questo il famoso Flysh del Cilento, facilmente riconoscibile dall’aspetto
stratiforme che, testimonia lunghe storie di deposizioni che, ciclicamente,
franavano perché superavano la massima pendenza possibile (angolo di riposo)
causando un “nuvolone subacqueo” che poi le correnti portavano verso il largo
(correnti
di
torbida).
Questi
minuscoli
sedimenti
si
depositavano,
cementificandosi
(diagenizzando),
formando nel corso
dei millenni le
rocce come oggi le
conosciamo.
Le enormi spinte
tettoniche dovute
agli scontri fra la
zolla Europea e Slumping (frana sottomarina) Ripe Rosse Ph. Paolo Coscia
quella Africana, ai
movimenti delle stesse, agli sprofondamenti e al ritirarsi o avanzare dei mari,
alle fratture della crosta e a tutti gli altri fenomeni geologici, hanno pian pianino
riportato tutti questi sedimenti fuori dalle acque e, su questi, lentamente, sono
iniziate a comparire piante, animali e, infine l’uomo preistorico (di cui
ritroviamo tracce risalenti al paleolitico a Camerota e al neolitico a Polla,
Castelcivita e Sassano) e infine l’uomo moderno, le cui tracce sono invece,
purtroppo, ben più visibili dappertutto.
Descritta così, la “storia” della formazione del nostro Cilento potrebbe apparire
come tranquilla e quasi monotona; in realtà, dove si può leggere bene il “libro
del Cilento”, cioè nelle frane, sulle montagne prive di vegetazione, sui tracciati di
alcune strade, o ancora nei carotaggi, ci si accorge che, invece, è stata una storia
segnata da episodi di grandissime turbolenze, allagamenti di proporzioni
bibliche, periodi glaciali e interglaciali, spaventose frane e movimenti tettonici
che ne sconvolgevano in continuazione l’aspetto iniziale.
Vi sono infatti strati in cui sono presenti ciottoli di tali dimensioni che solo una
frana può averli staccati dalla terra e portati in acqua; altri trasportati da
alluvioni o fiumi di portate spaventose, oppure strati avviluppati che
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Un mare d’amare
testimoniano scivolamenti e
frane
sia
terrigene
che
sottomarine o ancora strati
deformati da collisioni fra
placche
Tutti questi eventi si possono
leggere anche percorrendo
semplicemente le strade da
Ascea
a
S.Mauro,
dove
possiamo osservare sia le
formazioni
più
antiche
(Scogliera di Ascea Marina), sia
Scogliera di Ascea ... Ph. Paolo Coscia
quelle
recenti
relativamente
più
(strada
Acciaroli-
Pollica).
Anche percorrendo la strada che da Agnone porta a Serramezzana e poi a
S.Mauro, si possono osservare (sempre sulle pendici del M.Stella), tutte le
successioni della Formazione di S.Mauro, dai termini più antichi a quelli più
moderni.
Le stesse cose le si possono osservare salendo al Santuario del Gelbison dove,
lungo la strada, si può anche osservare un Olistostroma cioè una frana che è
scivolata andandosi a depositare ai piedi di una scarpata conficcandosi
letteralmente negli altri sedimenti.
Altre storie si possono
leggere nelle Montagne
attorno
a
Capaccio,
Giungano e Trentinara, nei
terrazzi marini di Licosa,
Ogliastro
o
Acciaroli
osservando i profili e
l’orientamento delle colline
attorno al Monte Stella, o
quelli attorno al Vallo di
Diano (Alburni e Cervati) o
ancora il Bulgheria o le
rocce nei pressi della costa,
Pozzilo di S.Marco di Castellabate Ph. Paolo Coscia
ma preferiamo lasciare al
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Un mare d’amare
lettore prima e al visitatore poi l’interpretazione delle stesse che, vale la pena
ammirare anche solo per la bellezza paesaggistica dei luoghi in cui tali storie
sono scritte.
Se poi la
nostra curiosità ci
porta ad
osservare
ancora
meglio le
tracce del passato,
possiamo
anche andare a
cercare le
testimonianze delle
piante e
degli animali che, a
volte,
fossilizzavano
recandoci
al
Museo
Paleontologico
di
Magliano
Vetere, presso cui
sono
esposti molti di
questi
fossili.
Monte Cervati Ph. Paolo Coscia
Gli
altri
massicci (Alburni e
Cervati), invece, hanno una storia relativamente più tranquilla; come già detto,
infatti, questi sono prevalentemente carbonatici e si sono formati per
deposizione di carbonato di calcio di origine sia chimica (rocce preesistenti) che
organica (gusci e scheletri di animali, alghe calcaree ecc.), e questo spiega il
colore bianco di queste montagne.
E’ in queste rocce che, nel corso dei millenni, l’acqua è riuscita a scavare, bucare,
gocciolare formando le meravigliose grotte visitabili a Castelcivita e a Petina
(Foto grotte)e gli inghiottitoi, le grave e le forre visibili lungo quasi tutti i corsi
d’acqua che scorrono lungo questi massicci.
Di particolare rilievo è poi il percorso del Bussento che, si inabissa nei pressi di
Caselle in Pittari, in uno spettacolare inghiottitoio, percorre diversi chilometri
nel ventre della terra, per poi ricomparire nei pressi di Morigerati,
determinando in questo modo uno dei fenomeni carsici di maggiore rilievo in
Italia, ancora in grossa parte da scoprire.
ASPETTI FLORO-FAUNISTICI
La molteplicità di ambienti si traduce, chiaramente, in una grandissima varietà
di specie animali e vegetali e, se da un lato il nostro territorio ha subito un certo
depauperamento dovuto sia alle naturali dinamiche della natura che alle attività
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Un mare d’amare
umane, dall’altro esso è ricco di specie che si ritenevano irreversibilmente
compromesse come L’Aquila Reale (Aquila chrysaetos) che divide il suo ampio
territorio con altri rapaci diurni come il Falco Lanario e Pellegrino, Nibbi, Poiane,
Albanelle e Astori e notturni quali Gufi, Civette e Barbagianni preziosi anche per
il mantenimento del numero di roditori.
Fra i mammiferi, sono a rischio estinzione anche il Lupo appenninico (Canis
lupus) e il Gatto selvatico (Felix silvestris); poche, ma sufficienti al nutrimento
dell’aquila anche le Lepri (Lepus corsicanus), mentre, a sorpresa, sembra che la
Lontra (Lutra lutra) sia presente, oltre che nel Sele, dove vive la maggiore
popolazione italiana di questa specie ed è da tempo istituita un’oasi del W.W.F.,
anche in molti altri fiumi come il Calore, Lambro, Mingardo e Bussento, a
dimostrazione del buono stato di salute dei corsi d’acqua presenti nel Parco.
Questo mustelide è infatti un indicatore biologico positivo in quanto la sua
alimentazione si basa principalmente su pesci come la trota e crostacei come il
granchio d’acqua dolce che vivono esclusivamente in acque ben ossigenate e
pertanto pulite.
Per questo motivo, anche l’erpetofauna è significativamente ricca nei nostri corsi
d’acqua dove ritroviamo tritoni, fra cui l’Italico (Lissotriton italicus) e il Crestato
(Triturus
cristatus),
salamandre
quali
la
comune
(Salamandra
salamandra)
Salamandra pezzata M. Gelbison
o la rara Salamandra dagli occhiali (Salamandra tergiditata) e, fra rane e rospi di
diverse specie l’ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), quest’ ultimo
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Un mare d’amare
dagli sgargianti colori gialli del ventre e dal bizzarro comportamento (lo mostra
se disturbato).
Fra i rettili, oltre alla Vipera (Vipera aspis), al Cervone (Elaphe quatuorlineata) e
al Colubro (Coronella austriaca), c’è da segnalare la Tartaruga marina (Caretta
caretta) che anche recentemente, è tornata a deporre le uova sulla spiaggia di
Ogliastro marina, mentre della Tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), non vi
sono ad oggi notizie di avvistamenti (sebbene i ritrovamenti di un esemplare
vivo dello scorso anno ad Agrigento e di uno purtroppo morto a Genova fanno
ben sperare).
Nel parco sono altresì presenti fenomeni di microevoluzione come ad esempio la
Podarcis klemmeri (lucertola che vive sull’isolotto di Licosa) e che come quella
che vive sui faraglioni di Capri ha sviluppato una colorazione verde-blu
particolare.
Presenti anche rettili curiosi come l’orbettino (Anguis fragilis), serpentello che si
nutre di lombrichi e lumache e che a differenza degli altri ama le zone ombrate e
la Luscengola (Chalcides chalcides), lucertola che ha quasi perso completamente
le zampe.
Ed ogni volta che viene condotto uno studio sistematico, si scopre una qualche
nuova specie come la Siriella castellabatensis, un minuscolo crostaceo scoperto
nel 1975 a Castellabate o il Palaemon vesolensis, altro crostaceo un cui fossile è
stato ritrovato nei pressi della montagna di Vesole ed è ben conservato al Museo
Paleontologico di Magliano.
Tanto altro ci sarebbe da raccontare sulla fauna di questo splendido territorio,
dove normalmente, semplicemente passeggiando lungo strade e sentieri o anche
andando in macchina moto o ancora meglio bici, è facile imbattersi in ogni specie
di volatile, anfibio o rettile, e tantissimo ci sarebbe da raccontare ancora sulle
specie marine o sull’entomofauna, ma, ancora una volta, lasciamo al lettore e
visitatore il piacere di approfondire o di osservare dal vivo.
Analogamente a quanto avviene per gli animali, Il Cilento ospita più di 2000
specie vegetali 200 delle quali endemiche o rare e si va dalle vaste praterie di
Posidonia (Posidonia oceanica) del fondo marino alle antiche faggete e abetine
delle cime più elevate, passando per per ogni livello altimetrico dal carrubo al
lauro, ai castagneti, querceti e qualche isolata stazione di Betulle.
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Un mare d’amare
Anche gli ambienti costieri e dunali si caratterizzano per la presenza di specie a
rischio come ad esempio il Giglio marittimo (Pancratium maritimum) e il Pino
d’Aleppo (Pinus halepensis).
E’
proprio in questi
ambienti che nel Cilento si è
evoluta un particolare tipo
di primula
(Primula
palinuri Petagna).
Questo
raro
Paleoendemismo,
conosciuto ormai in tutto il
mondo,
per
il
suo
ridottissimo areale, per la
sua storia evolutiva e per la
sua bellezza è stato appunto
Pancratium maritimim, spiaggia di Case del Conte (Montecorice)Ph.
Paolo Coscia
scelto come simbolo del
Parco Nazionale.
Naturalmente molti altri endemismi e specie rare arricchiscono questo grande
territorio come ad esempio le orchidee dei Monti Alburni, la Ginestra Cilentana
(Genista cilentina) nella macchia mediterranea (fra Ascea e Pisciotta), la
Minuartia
moraldoi,
presente ad oggi solo in
pochissimi
esemplari sui versanti
del Gelbison e sono
fermamente convinto
che i futuri studi
porteranno ad altre
scoperte
come
la
recentissima Granata
rupicola
(Kochia
saxicola) che si riteneva
esclusivamente
presente sugli isolotti di
Primula palinuri (Arco Naturale di Palinuro) Ph. Paolo Coscia
Capri
e
a
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Un mare d’amare
Strombolicchio e che, invece, è stata rinvenuta, nel novembre 2011 sulle rupi
inaccessibili di Palinuro, confermando il Cilento-Vallo di Diano una grandissima
“riserva di Biodiversità”.
Essendo Il clima del Cilento caratterizzato da lunghe estati siccitose, anche la
tipica “Macchia mediterranea” rappresenta la copertura dominante dell’intera
fascia costiera e collinare, soprattutto dove non ha dovuto cedere il passo ai
coltivi e alle pinete più o meno spontanee.
Le piante che si sono sviluppate in tale tipologia climatica, possiedono le tipiche
caratteristiche che la natura ha conferito a queste specie vegetali (spessa
cuticola e presenza di oli per diminuire la traspirazione e quindi resistere alla
siccità).
Ed è proprio la presenza di questi oli a rendere tantissime specie come il mirto, il
finocchietto o il rosmarino profumate e/o officinali entrando di conseguenza
nella cultura alimentare delle popolazioni locali che, nel corso degli anni hanno
imparato a conoscere e utilizzare tali caratteristiche per aromatizzare i propri
prodotti e i propri piatti, quelli cioè della Dieta Mediterranea, anch’essa
recentemente riconosciuta Patrimonio dell’Unesco con Capitale nel posto in cui è
nata e cioè Pioppi.
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Un mare d’amare
Cap.2
racconti d’a
- O Palinuro, quale dio ti ha strappato a noi e ti sommerse nel profondo del
mare? Orsù, parla. E infatti Apollo, che mai prima ho trovato bugiardo, solo con
questo responso ha deluso il mio animo, quando profetizzava che saresti
scampato al mare e saresti giunto sulle terre Ausonie. È questa, forse, la fede
promessa?
Eneide vv.336-371
Alle Sirene giungerai da prima, Che affascìnan chïunque i lidi loro Con la sua
prora veleggiando tocca. Chïunque i lidi incautamente afferra Delle Sirene, e
n'ode il canto, a lui Né la sposa fedel, né i cari figli Verranno incontro su le soglie
in festa. Le Sirene sedendo in un bel prato, Mandano un canto dalle argute
labbra, Che alletta il passeggier: ma non lontano D'ossa d'umani putrefatti corpi
E di pelli marcite, un monte s'alza. Tu veloce oltrepassa, e con mollita Cera de'
tuoi così l'orecchio tura, Che non vi possa penetrar la voce. Odila tu, se vuoi; sol
che diritto Te della nave all'albero i compagni Leghino, e i piedi stringanti, e le
mani; Perché il diletto di sentir la voce Delle Sirene tu non perda. E dove
Pregassi o comandassi a' tuoi di sciorti, Le ritorte raddoppino ed i lacci. Poiché
trascorso tu sarai, due vie Ti s'apriranno innanzi; ed io non dico, Qual più giovi
pigliar, ma, come d'ambo Ragionato t'avrò, tu stesso il pensa.
Odissea dal canto XII
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Un mare d’amare
Il nostro mare ha sempre ispirato molti scrittori già dal tempo dei greci. E lo
ritroviamo raccontato anche nell’Eneide e nell’Odissea:
Secondo la mitologia Palinuro, il nocchiero di Enea, mentre costeggiava il
Cilento , si innamorò di una bellissima ragazza di nome Kamaratòn. Lei
non ricambiò l’amore di Palinuro che, disperato, la seguì fino in fondo al
mare, perdendo la vita. La dea Venere, sdegnata per la crudeltà di
Kamaratòn, la trasformò in un enorme roccia , condannandola a guardare
per sempre l’amante respinto. Nella mitologia greca, Leucosia era una
delle Sirene: da essa prende il nome l'isoletta di Licosa, di fronte al golfo
di Paestum. Secondo la leggenda la zona delle Sirene era posta lungo la
costa dell'Italia meridionale. Si racconta che con il fascino della loro
musica, attirassero i marinai che passavano nelle vicinanze. Per questo le
navi si avvicinavano pericolosamente alla costa rocciosa, finendo con
sbattere contro gli scogli ed affondare. Le sirene così, raggiunto il loro
intento, divoravano i marinai. Nel viaggio di ritorno di Ulisse, si narra di
un promontorio dove vivevano due sirene: Leucosia e Leukotea.
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Un mare d’amare
Il Viaggio di Ulisse
Ulisse attraversò quelle acque ma, avvisato da Circe, ordinò ai suoi uomini
di tapparsi le orecchie con la cera; lui , invece, si fece legare a un albero
della nave, dicendo ai compagni che non dovevano slegarlo per nessuna
regione. La leggenda racconta che la Sirena Leucosia si innamorò di
Ulisse che però non ricambiava l’affetto. Per questo la Sirena, per la
disperazione, si gettò in mare dalla una rupe, e il suo corpo prese le
forme di uno scoglio, che oggi è l'isola di Licosa. Tra il golfo di Policastro e
il piccolo golfo di Pisciotta, si alza il capo Palinuro, dove, racconta il mito,
che mille anni fa passò la nave di Enea, il troiano sopravvissuto alla
distruzione di Troia perché destinato a non far estinguere la stirpe dei
troiani, cosa che accadde a seguito del suo matrimonio con Lavinia, figlia
di Latino, re del Lazio, sulle cui coste Enea sbarcò al termine delle
avventure come racconta Virgilio.
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Un mare d’amare
Il viaggio di Enea: disegno
Il figlio di Enea e Lavinia fondò Alba Longa, dalla quale, dopo dodici
generazioni, nacquero Romolo e Remo, che fondarono Roma. Prima di
arrivare alle coste del Lazio Enea era passato davanti capo Palinuro: e lì,
una notte, il suo nocchiero - di nome Palinuro, cadde in mare per volere
degli dei: Nettuno, in cambio della promessa di proteggere Enea, fatta a
sua madre Venere, aveva chiesto una vittima. Per questo Palinuro morì,
nonostante fosse riuscito a raggiungere a nuoto la riva. Fu scambiato per
un mostro marino dagli abitanti del luogo venne ucciso e il suo cadavere
venne abbandonato alle acque. l' anima di Palinuro, come quella di tutti
gli insepolti, non trovò pace nell' aldilà sino a quando Enea, recuperato il
suo cadavere, gli rese gli onori funebri. E come anticipato dalla Sibilla, il
luogo in cui era morto conservò per sempre il suo nome.
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Un mare d’amare
Ai giorni nostri,invece,girano voci su Heminguway. Si racconta,che questo
scrittore,mentre era in vacanza ad Acciaroli, osservando le abitudini di un
vecchio pescatore (zio Achille) e le acque cristalline del mare,ebbe l’ispirazione
per il suo bellissimo libro. Anche noi ci siamo cimentati in una serie di racconti
sul mare,ma non vi aspettate temi perfetti, anche perché come ben sappiamo,
per adesso, non saremo noi all’altezza di uno scrittore!!!
Di seguito un elenco parziale di alcuni romanzi e scritti di autori nazionali e
internazionali aventi come tema IL MARE:
Joseph Conrad, Nostromo. Per Conrad bisognerebbe citare tutta l'opera, la
sua abilità nel raccontare gli uomini del mare è unica
Alvaro Mutis, L'ultimo scalo del Tramp Steamer. Non è una storia solo di
mare, ma vale lo stesso discorso che per Conrad
Melville, Moby Dick. Il massimo. Il mare in tutte le declinazioni del suo
rapporto con l'uomo
Jorge Amado, Mar morto
Andersen, La sirenetta
Sergio Atzeni, Il Quinto Passo è l'addio
Alessandro Baricco, OceanoMare
Com.te Carlo Bardesono di Rigras, Vocabolario Marinaresco
Andrea Camillieri, Montalbano
Joseph Conrad, Nostromo
Joseph Conrad, La linea d’ombra
Stefano d'Arrigo, Horcynus Horca
Charles Darwin, The voyage of the Beagle
Erri De Luca, Tu, mio
Erik Fosnes Hansen, Corale alla fine del viaggio
Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare
Federazione Italiana Vela Manuale dell'Allievo
Joseph O'Connor, Stella del Mare
Bjorn Larsson, Vera storia del pirata Long John Silver
Sam Llewelliyn, Il Grande Cerchio
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Un mare d’amare
Herman Melville, Moby
Dick
Bernard. Moitessier, Un
vagabondo dei mari del
sud
Bernard. Moitessier,
Tamata e l'alleanza
Bernard. Moitessier, La
lunga rotta
Omero, Odissea
Alvaro Mutis, L'ultimo
scalo del Tramp Steamer.
Sandra Petrignani, Le
navigazioni di Circe
Roberto Piumini Motu-iti
Edgard Allan Poe,
Gordon Pym
Edgard Allan Poe, La
discesa nel Maelstroem
Hugo Pratt, Una ballata
del mare salato
Matvejevic Predrag,
Breviario mediterraneo
Wilbur Smith, Come il
Mare
John Steinbeck, Il diario
del Mare di Cortez
Eric Tabarly, Vittoria in solitario
Antonio Tabucchi, Donna di Porto Pim
H.M.S. Ulysses, il primo romanzo di Alistair MacLean
Jules Verne, Ventimila leghe sotto i mari
Alan Villiers, Captain James Cook
E qui, invece, ci siamo cimentati noi in pensieri e racconti sul mare; certo, non
diventeranno mai best seller, ma, ricordatevi sempre che siamo dei ragazzini di
scuola media.
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Un mare d’amare
Il mare è una delle cose più belle che esiste al mondo almeno per me, al mare puoi
divertirti con gli amici che incontri sulla spiaggia. Il mare è una cosa da amare
soprattutto perché è molto piacevole quando entri in acqua, subito avverti il freddo,
poi diventa calda e tutto questo dipende soltanto dal sole. L’ immagine del sole brilla
in cielo e si vede il riflesso nell’ acqua limpida e pulita.
Il mare è una delle cose più belle al mondo e secondo me piace a tutte le persone per
questo motivo.
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Quando vedo il mare vedo una lunga distesa d'acqua di colore azzurro.
Il mare è stupendo da calmo all'improvviso diventa agitato. è molto bello soprattutto
per i suoi colori: azzurro ,verde e grigio.
Alcune volte lo guardo è mi viene da pensare a quante piante e animali ci sono. Ci
vivono molti pesci che mi piacciono tra cui: il delfino, il cavalluccio marino e le balene
. La maggior parte dei nostri mari sono inquinati da : scariche di barche, petrolio,
spazzatura, dalle reti fognarie ecc...
Il mare è stato anche fonte di ispirazione per poeti, pittori e scrittori come : Ernest
Hemingway che scrisse il famoso libro "IL VECCHIO E IL MARE".
Il mare nell'antichità era anche molto utilizzato per fare scambi o commerci .
Il tramonto al mare è la cosa più bella che io abbia mai visto. Il cielo diventa di mille
colori dal blu al rosso, quando il sole se ne va per lasciare posto alla luna e le stelle
compaiono. Ma la cosa che preferisco del tramonto è il riflesso del sole nell'acqua, il
23
Un mare d’amare
colore di quella luce.
Spesso al tramonto ci sono anche un po’ di nuvole che creano effetti particolari.
A me piace l'idea di libertà che mi trasmette perchè puoi fare tutto quello che vuoi
però bisogna stare attenti quando il mare è agitato. Io mi diverto molto quando vado
al mare faccio castelli di sabbia, gioco a pallavolo, mi diverto con i miei cugini e
utilizzo il pedalò.
Questo é il mio mare.
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Vivo in un paesino di nome Montano Antilia, in provincia di Salerno, situato su
una montagna, dal balcone di casa mia si vede il mare, una visuale bellissima. Spesso
capita che durante le belle giornate di sole, quelle in cui l’aria è limpida, si possono
vedere anche le isole Eolie, il golfo di Sapri e il golfo di Palinuro.
Fortunatamente il mare non è molto lontano dal mio paese, in cerca venti minuti,
riesco a raggiungerlo. Di solito vado a Palinuro. È una città molto visitata per le
sue bellezze paesaggistiche e naturali, è ricca di numerose spiagge, bagnate da un
mare limpido e cristallino.
Ci sono anche numerose grotte, ad ed esempio, tra le più belle c’è la grotta Azzurra.
A volte a riva capita di vedere pesci e meduse mentre, nei fondali marini, si possono
trovare anche i coralli.
Palinuro, come tutti i mari del Cilento, è molto pulito.
Non molto lontano si trova Acciaroli, che per la qualità delle sue acque ha ottenuto
le “cinque vele” di Legambiente e la bandiera blu.
Quando vado a mare nelle giornate d’estate, mi rilassa molto sentire il suono delle
onde. Ma al mare non ci si rilassa soltanto, ci si diverte a conoscere molte persone.
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Un mare d’amare
Spesso aspetto il tramonto sulla spiaggia, è qualcosa di indescrivibile, non riesco a
trasmettere emozioni che si provano in quel momento.
Passeggiando, mi capita anche di trovare tra uno scoglio e l’altro, stupende
conchiglie.
Mi piace molto andare al mare, riesco a liberare la mente da tutti i miei cattivi
pensieri, ma soprattutto mi lascio coccolare dal suono delle onde.
Il mare è un enorme d’acqua salata che ricopre la metà del pianeta è molto bello
giocarci e scoprire nuove cose andando sott’ acqua,il mare è molto pericoloso per chi
non sa nuotare . E anche molto inquinato sia nell’acqua che sulla spiaggia.
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Il mare è in continuo movimento, non sai mai quello che ti regala, ti fa scoprire
sempre nuove cose , ti insegna a vivere.
Il mare esprime i miei sentimenti li stimola e li amplifica .
Il mio mare è quello della mattina presto, dell’ alba.
Poi quando guardo il mare mi perdo nell’ azzurro cristallino.
Alcune volte quando lo guardo mi viene da pensare a quanti animali ci vivono dentro
, quante cose di lui non conosco ma so che rimarrò sempre affascinato dal mistero.
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Io e il mare siamo come due anime gemelle.
Mi piace molto andare al mare perchè ti puoi divertire a costruire castelli di sabbia e
giocare con l' acqua.
Mi piace nuotare felice. In quel momento tutti i miei pensieri svaniscono. Sono
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Un mare d’amare
felice che il mare esista.
Il mare ospita molte specie. A me piacciono molto :stelle marine ,anguille ma anche
cavallucci marini e delfini.
Il mare riflette con i colori del cielo limpido e blu.
Il mare ha un suono sonoro con le sue onde che si muovono lentamente ti viene voglia
di dormire.
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Il mare è una grande distesa di acqua salata, con varie tonalità di blu che cambiano a
seconda dei fondali.
Nel mare vivono molte forme di vita che cambiano in base alle profondità e alla luce
del sole, dell’intensità dei raggi.
Il mare per me significa vacanze, festa e gioia perché si comincia ad andare al mare
quando finisce la scuola. È un periodo molto bello perché ci sono le feste del paese in
cui si rincontrano gli amici che non vedi più da molto tempo.
Il mare mi rende felice, ma soprattutto , mi piace sentire il suono delle onde del mare
che mi fanno rilassare.
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A me il mare piace molto mi dà tanta felicità. È una cosa spettacolare.
Quando vado al mare mi viene voglia di giocare .So di esse fortunata a poter andare
sempre perché è vicino invece molti che vivono lontano dal mare e devono lavorare non
lo possono fare.
D’ inverno non vedo l’ora che viene l’estate per andare al mare.
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Un mare d’amare
Quasi a tutte le persone piace il mare e a quelle poche cui non piace dico che non
sanno proprio cosa si perdono.
Ai bambini piace andare sugli scogli, e ai grandi piace pescare. Il mare e una cosa
unica. Quando sto sulla spiaggia, ascolto il rumore delle onde, ed è come se
componessero una piacevole melodia. La brezza marina, la schiuma , la sabbia, le
conchiglie,le pietre tutte cose meravigliose che si trovano al mare. Una sensazione
unica e quando vai sott’ acqua, e tutto un altro mondo, sembra che non esiste niente e
nessuno.
Il tramonto al mare e stupendo, il colore, l’atmosfera sembra di essere in un film .Il
mare ti fa vivere emozioni indescrivibili, è bellissimo.
il mare è la distesa più grande di acqua salata sulla terre,ed è secondo me,il luogo più
bello dove trascorrere le vacanze. A me il mare trasmette molte emozioni,ma in
particolare mi suscita tranquillità. Infatti quando si è al mere sembra che tutto il
mondo si è fermato di colpo,anche perchè : i rumori svaniscono e lasciano sentire le
onde infrangersi sugli scogli. Quando sei sulla spiaggia,invece,ti guardi intorno,e
vedi che tutte le persone sono felici,spensierate e hanno tutte un sorriso stampato sul
volto. è come se stessero su un altro pianeta e non si ricordassero più,dei loro problemi
e delle difficoltà quotidiane. A riva è la stessa storia. Ci sono bambini che
gioiscono,giocano a palla,costruiscono castelli di sabbia e gli si può leggere in faccia
l'espressione di chi è contento. C'è un via vai di gente : persone che ridono,altre che
nuotano,genitori che si divertono con i propri figli e alcune,addirittura,che
preferiscono approfittare della tranquillità per riposare all'ombra di uno scoglio.
è bello passeggiare sulla spiaggia,ammirare le acque cristalline che anche noi nel
Cilento abbiamo,raccogliere conchiglie e sassolini,guardare lontano e vedere che il
27
Un mare d’amare
mare sembra non finire mai. L'unica cosa un po’ fastidiosa a mare,è il caldo,che però
diventa sopportabile dopo aver fatto un bel tuffo in acqua.
Le località di mare della nostra zona,ogni anno,attraggono migliaia di turisti che
arrivano da tutte le parti del mondo e quindi,molto spesso,può capitare di fare
amicizia con persone di altre nazionalità. La nostra più famosa località è : Palinuro
che attrae anche per le sue grotte. Molte persone decidono di fare una vacanza qui e
non andare in altre parti del mondo perchè abbiamo luoghi incantevoli per cui essere
fieri, ambienti salutari,buona cucina, spiagge meravigliose come in pochi altri posti a
prezzi non molto esagerati.
Il mare è una grande distesa d’acqua blu. Io non vedo l’ora di appoggiare i miei piedi
sulla sabbia morbida e di tuffarmi nelle sue acque.
A volte mi piacerebbe di restare fino a tardi seduta e ammirare il sole che tramonta
nell’acqua.
Io mi immergo spesso in acqua a volte mi capita anche di vedere delle meduse, odio
quando piccoli pesciolini mi mordono i piedi. Faccio lunghe passeggiate e mi piace
raccogliere le conchiglie che si trovano a riva, ne ho molte che conservo sin da quando
ero bambina.
Mi piacerebbe vedere anche le sue barriere coralline e i suoi immensi fondali.
Il mare non mi piace quand’è in tempesta, mi fa paura.
Il mare è un luogo speciale che evoca in me vacanza, spensieratezza e buona
compagnia.
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Un mare d’amare
Mi piace giocare con gli amici nell’acqua e sulla sabbia. Scherziamo e ci divertiamo
un sacco.
Abito in un piccolo paese di nome Abatemarco, non c’è il mare, quindi, in estate,
andiamo a Palinuro. Di solito andiamo in compagnia di amici o cugini perché da soli
un po’ ci si annoia. È bello nuotare e schizzarci acqua a vicenda ma, la cosa che mi
piace di più è quando arriva il tramonto, lo guardo fino alla fine perché sembra di
essere in luoghi ideali, magici.
Il mare a me piace perché, posso giocare con i miei amici mi posso divertire molto. Per
me il mare è molto bello perché io e mamma giochiamo a racchette facciamo castelli di
sabbia e facciamo anche buche
ci divertiamo come non facciamo in periodi
dell’anno.
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Il rapporto che ho con il mare è fantastico.
Mi piace andare al mare e quando è estate mi diverto a giocare nell' acqua.
Quando vado al mare è come se rinascessi una seconda volta.
Mi piace nuotare libera tra le sue onde. Quando nuoto mi sento come un pesciolino
felice senza nessun problema.
Alla domanda se mi piace il mare o la montagna so che non avrei dubbi, risponderei
mille volte il mare.
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Un mare d’amare
Per me il mare è come una poesia della natura rispecchia il mio colore preferito e ogni
volta che l’osservo mi viene voglia di tuffarmici dentro.
Il mare e’ bello anche d’inverno,con il suo rumore delle sue onde gigantesche che si
infrangono e risuonano come il rombo di una moto.
In estate passo giornate super divertenti con i miei amici e cugini. La sua infinità
mi fa sognare ogni volta che lo osservo.
Il mio paese non è molto lontano e crescendo ho trascorso molte giornate a divertirmi
imparando ad amarlo .
Il mare è un mondo affascinante. Sul fondo,esiste un mondo simile a quello che vive
sulla terra:foreste di piante mai viste,fiori dai colori stupendi e dalle forme più
strane.
Il mare per tre quarti circa ricopre la terra. È splendore di colori e musica di onde
che vagano tranquille o si sollevano spaventose sotto l’impeto del vento;è un’immensa
distesa d’acqua salata di correnti calde o fredde che influiscono sul clima. È un
susseguirsi di maree che,a intervalli di tempo,invadono le spiagge sabbiose e coprono
gli scogli. Quando l’atmosfera cambia piove se c’è il vento il mare si agita può fare
delle mareggiate che arrivano fino a metà spiaggia,e uno spettacolo bello,ma anche
brutto perché c’è una violenza inaudita,non ci si può avvicinare.
A pochi metri di profondità si presenta un mondo di meraviglie e di sorprese. È un
mondo strano,un fiorire di giardini tra cui guizzano le forme più bizzarre e curiose.
Per le vie del mare si avventurarono i grandi esploratori come Colombo,Magellano e
i fratelli Caboto,e su quelle sponde sorsero le più grandi civiltà e i paesi più fiorenti.
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Un mare d’amare
A me il mare piace moltissimo e penso che non si dovrebbe inquinare come fanno molti
che non rispettano l’ambiente in cui vivono. A me il mare dà tanta felicità e quando
sono triste mi ridà quella felicità che avevo perso. Un antico proverbio dice “Per
cielo e per mare non ci sono caverne”.Questo ci dà l’idea dei grandi pericoli che ci
sono nel mare.
Quando sei sulla spiaggia pensi che a nuoto puoi arrivare fin dove si vede l’acqua
ma non è così,perché l’orizzonte si allontana sempre di più e ti rendi conto della sua
immensità.
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Quando è una bella giornata mi affaccio sul mio terrazzo e guardo di fronte verso
l’orizzonte; il mare è lì. Il mare; questa immensa distesa d’acqua salata che ricopre
gran parte della superficie terrestre. Ricco di misteri e di vita nei suoi profondi
fondali, popolati da milioni di pesci dai colori più svariati. Com’è bello immergersi
nelle acque cristalline e ammirare i coralli le spugne e tutto il resto che la natura ci
può offrire. Il mare è stato, fin dal passato, fonte di ricchezza non solo per la pesca ,
ma soprattutto per gli scambi commerciali. Molte guerre si sono svolte proprio
perché alcuni paesi volevano avere uno sbocco sul mare. L’uomo però, in questi
ultimi anni sta sfruttando le risorse che il mare può offrire, impoverendolo e
distruggendolo la flora e la fauna. L’inquinamento ne è la causa maggiore. Il mare
sta diventando una vera e propria discarica; spesso i giornali e le televisioni ci danno
notizie drammatiche sui ritrovamenti, sul fondo marino, di contenitori pieni di
rifiuti tossici, per non parlare di tutto quello che le industrie scaricano direttamente
in acqua. Bisogna poi dire che anche il traffico marino è aumentato e ciò ha
contribuito a peggiorare la situazione. L’uomo sta distruggendo un patrimonio
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Un mare d’amare
naturale grandissimo e deve fare qualcosa subito per correre ai ripari. Mi rivolgo
soprattutto ai politici che parlano, parlano, ma non concludono mai nulla. Stanno
distruggendo un elemento fondamentale per la vita e l’esistenza degli esseri umani.
Il mare è anche il simbolo delle vacanze di milioni di ragazzi e bambini, infatti noi
associamo il mare alla fine di un duro anno scolastico. Il luogo preferito dove
possiamo divertirci, correre liberi, fare nuove esperienze ed amicizie. Io amo il mare,
mi stare bene fisicamente e mentalmente: mi rilassa. È bellissimo correre lungo la riva
con l’acqua che ti accarezza i piedi. A me piace il mare anche quando è un po’
agitato, anzi, è più bello. Adoro tuffarmi nelle ondo insieme a mia sorella e farmi
trasportare sulla riva e sentire il suono dell’acqua infrangersi sugli scogli. Però,
bisogna stare attenti, perché il mare è anche molto pericoloso e bisogna sempre
ricordare un detto: “A mare non ci sono taverne”, nel mare non ci sono ripari.
.
Il mare è una ricchezza per l’uomo sia per la varietà di pesci sia per il turismo. Amo
giocare sulla spiaggia e divertirmi insieme agli amici. Scavare qualche buca nella
sabbia fino a trovare l’acqua. Nel mio paese non c’è il mare allora l’anno scorso con la
mia famiglia abbiamo affittato una casa e quando mi alzavo sentivo il profumo del
mare ed era molto buono,mi faceva stare bene mi dava belle sensazioni.
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Un mare d’amare
Cap 3 VERSI D’A
Si sotta a nu castiello cu lu lippo
lu mare fa l'amore cu’ li scogli
le barche cunnuleiano nzimma l'onne
le rezze se stennecchiano a lo sole
…Chesta è la terra mia … G.Liuccio … Chesta è la terra mia
S.Maria di Castellabate
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Un mare d’amare
Proprio per la sua grandiosità il mare ha da sempre ispirato i poeti di tutto il
mondo che ne hanno cantato l’immensità, l’importanza e la bellezza. Già per il
fatto che era l’unico mezzo per solcare i continenti, già i greci e i romani
scrivevano dei viaggi epici di Enea e di Ulisse e, nelle poesie il mare, l’orizzonte,
il mare e tutto quello che gli ruota attorno è sempre citato … E allora, di seguito,
troverete alcuni versi famosi in tema e … anche noi ci siamo cimentati in poesie
sul mare … perdonerete la “metrica incerta” e forse qualche errore, ma siamo
ragazzini/e di scuola media e, la cosa più importante è che le abbiamo scritte col
cuore …
Arancione, oro e verde scintillavano sul mare... l’acqua brillava di fuochi
ultraterreni,
il silenzio incorniciava quella magica visione, un silenzio che dava agli uomini
l’idea d’esser sordi,
i sensi rapiti da quello scenario meraviglioso…
Wilbur Smith
I Ricordi
I ricordi, un inutile infinito,
ma soli e uniti contro il mare, intatto
in mezzo a rantoli infiniti..
Il mare,
voce d’una grandezza libera,
ma innocenza nemica nei ricordi,
rapido a cancellare le orme dolci
d’un pensiero fedele…
Il mare, le sue blandizie accidiose
quanto feroci e quanto,. quanto attese,
e alla loro agonia,
presente sempre, rinnovata sempre,
nel vigile pensiero l’agonia…
I ricordi,
il riversarsi vano
di sabbia che si muove
34
Un mare d’amare
senza pesare sulla sabbia,
echi brevi protratti,
senza voce echi degli addii
a minuti che parvero felici…
Giuseppe Ungaretti
L’uomo e il Mare
Sempre il mare, uomo libero, amerai!
perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell’infinito svolgersi dell’onda
l’anima tua, e un abisso è il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l’abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal tuo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d’ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso né pietà lottate
fra voi, talmente grande è il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!
Charles Baudelaire
Mare
M'affaccio alla finestra, e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l'onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l'acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d'argento.
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Un mare d’amare
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?
Giovanni Pascoli, 1892
Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava, scivolosi al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; ma al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
Umberto Saba
S’Ode Ancora il Mare
Già da più notti s’ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d’una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d’uccelli delle torri, che l’aprile
sospinge verso la pianura. Già
m’eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora di me un’eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.
Salvatore Quasimodo
Mediterraneo
Antico, sono ubriacato dalla voce
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Un mare d’amare
ch’esce dalle tue bocche quando si schiudono
come verdi campane e si ributtano
indietro e si disciolgono.
La casa delle mie estati lontane,
t’era accanto, lo sai,
là nel paese dove il sole cuoce
e annuvolano l’aria le zanzare.
Come allora oggi la tua presenza impietro,
mare, ma non più degno
mi credo del solenne ammonimento
del tuo respiro. Tu m’hai detto primo
che il piccino fermento
del mio cuore non era che un momento
del tuo; che mi era in fondo
la tua legge rischiosa: esser vasto e diverso
e svuotarsi cosi d’ogni lordura
come tu fai che sbatti sulle sponde
tra sugheri alghe asterie
le inutili macerie del tuo abisso.
Eugenio Montale
Casa Sul Mare
ll viaggio finisce qui:
nelle cure meschine che dividono
l’anima che non sa più dare un grido.
Ora I minuti sono eguali e fissi
come I giri di ruota della pompa.
Un giro: un salir d’acqua che rimbomba.
Un altro, altr’acqua, a tratti un cigolio.
Il viaggio finisce a questa spiaggia
che tentano gli assidui e lenti flussi.
Nulla disvela se non pigri fumi
la marina che tramano di conche
I soffi leni: ed è raro che appaia
nella bonaccia muta
tra l’isole dell’aria migrabonde
la Corsica dorsuta o la Capraia.
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Un mare d’amare
Tu chiedi se così tutto vanisce
in questa poca nebbia di memorie;
se nell’ora che torpe o nel sospiro
del frangente si compie ogni destino.
Vorrei dirti che no, che ti s’appressa
l’ora che passerai di là dal tempo;
forse solo chi vuole s’infinita,
e questo tu potrai, chissà, non io.
Penso che per i più non sia salvezza,
ma taluno sovverta ogni disegno,
passi il varco, qual volle si ritrovi.
Vorrei prima di cedere segnarti
codesta via di fuga
labile come nei sommossi campi
del mare spuma o ruga.
Ti dono anche l’avara mia speranza.
A’ nuovi giorni, stanco, non so crescerla:
l’offro in pegno al tuo fato, che ti scampi.
Il cammino finisce a queste prode
che rode la marea col moto alterno.
Il tuo cuore vicino che non m’ode
salpa già forse per l’eterno.
Eugenio Montale
‘STU MARI
Mme pare na cunculella
stù mari re Sanda Maria
’ntra punda Lecòsa a Cambanella,
‘nfunno nu mari verduògnolo
addò pare ca lu cielo s’appoggia.
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Un mare d’amare
Nu sole ‘nfucato cum’a nu ‘mbièrno
se corca ‘ngimm’a li scuògli
c’arrevendano cucièndi cucièndi
e manco l’ònne e la bbrezza
stutano ‘st’àmmòre re stù mari.
Tràse na musica ròce ‘ncòre
quànn’arrevenda r’argièndo
ccù lu sole ca se ‘nge specchia
cum’a ddùi ‘nnammurati
atturcigliàti cum’a vvètose.
Elia Nese
Alte le vele
Da “Paralume” raccolta
Di poesie di Elmiro Ciociano
Alte le vele della barca mia
E andiamo in volo sul color dell’onde.
Percorreremo cento mari
e i lidi vedremo luccicar dall’orizzonte.
L’eco del suon delle campane a sera
Forse risveglierà i nostri affetti:
ciò che patimmo ieri, c’è diletto,
sciolto nel giallore del tramonto.
Veleggerem così oltre il confine
Che il mar stacca dal ciel e il ciel dal mare
E arriveremo ove l’azzurro è uno
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Un mare d’amare
E QUESTE INVECE LE NOSTRE POESIE:
Andiamo tutti al mare
a giocare e a sognare.
Tante persone si possono incontrar
con cui si può giocar.
Sulla spiaggia restar ad abbronzarsi
e in acqua andar a divertirsi.
All’interno del mare vivono anche molte creature
che in noi suscitano stupore.
I pesci nuotano nei fondali marini
a cui si aggiungono anche i cavallucci marini.
Non tutti gli animali sono bravi
stiamo parlando dei cattivi squali.
Vanno in giro in cerca di prede
prima di essere catturate nella rete.
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Un mare d’amare
Nel nostro mare vivono tante specie
Non solo animali,ma anche fiori,piante ed altri
vegetali.
Che in questo momento non conosciamo
ma un giorno le studieremo.
E con questa poesia posso dire
che il nostro mare è da ricordare.
È pulito, chiaro e cristallino
e a molte persone concilia il sonnellino..
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Il mare è uno di noi.
Lo amiamo perché da lì noi proveniamo.
Lo amiamo perché ci regala freschi soffi di vento d’estate.
Lo amiamo perché rispecchia il blu del cielo.
Lo amiamo perché ogni volta,con le sue onde calme o agitate, ci dona profonde
emozioni.
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Un mare d’amare
Lo amiamo perché lui ci ama e ci fa stare vivi e quando sentiamo l’odore di salsedine
vuol dire che è li con noi.
Essendo uno di noi dobbiamo imparare a rispettarlo finché avremo vita.
Il mare è uno di noi.
Il mare siamo noi.
______________________________________________________
______________________________________________________
Mare, bello e profondo
Entro dentro, e non tocco il fondo.
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Un mare d’amare
Buttandomici dentro,
mi provoca un sentimento.
Libertà è per me
E forse paura per te.
Rispettare il mare è fondamentale
Se vuoi continuare a respirare.
Anche i pesci ci vivono,
con gioia e armonia
ma poi arrivano i predatori
e subito scappano via!.
______________________________________________________
Questo mare così immenso,
questo mare che ha lottato sempre,
questo mare che ha visto piangere,
lui l’essenza pura dell’Italia.
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Un mare d’amare
Lui che ha conosciuto i più grandi guerrieri
E ha saputo decidere la loro sorte,
lui piccolo, grande amico,
che bagnerà sempre la nostra terra,
lasciando grandiosi tesori che la storia gli ha affidato.
Ecco ora all’orizzonte scalpita e libera le sue onde
Che stanche di viaggiare si lasciano trasportare….
E con loro pesci magici varcheranno fantastiche soglie
Che solo la natura può creare.
E adesso ti guardo mio grandioso mare
E mi immergo con te nel mondo sottomarino
Dove mille mammiferi marini offrono uno spettacolo meraviglioso.
Tu mare nostra salvezza
Tu fonte di storia,
più ti guardo e più mi innamoro
della tua maestosa forza
che ha sfidato mille pericoli.
Tu che d’arrabbiato fai urlare il vento
E non fermi mai di infrangere le tue maestose onde
Contro i forti scogli che oppongono resistenza.
E adesso tranquillo ti riposi
Portando il peso degli anni
Felice, tristi, aspri anni
Che hai visto finire ,iniziare :
anni che non si ripeteranno mai.
Proprio ora che ti guardo
44
Un mare d’amare
mi rendo conto di quanto vali.
Ora riposa e sogna
Aspettando i futuri anni…
45
Un mare d’amare
Andiamo tutti a mare
Per pescare.
I pesci attiriamo
e poi li friggiamo....
e subito ce li mangiamo ….
Con le barche andiamo
E le grotte visitiamo
E al loro interno il mare scopriamo
E lo apprezziamo.
A voglio andare
Anche per nuotare
Con gli amici
Molto felici.
Sto ad aspettare
Il mare
Per baciare
La mia ragazza da amare
46
Un mare d’amare
Andiamo tutti a mare
Andiamo a pescare.
I pesci attiriamo
e subito li festeggiamo .
I pesci friggiamo
E subito li mangiamo .
Il barbecue portiamo
E i pesci arrostiamo .
Con l’esca giochiamo
E poi ci tagliamo .
Con le barche partiamo
E subito urtiamo
E poi affondiamo .
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Un mare d’amare
Scogli aguzzi spuntano dal mare,
più è profondo,
e più non tocchi il fondo.
Ci sono squali,
ch hanno le pinne come ali
e tanti pesci colorati,
che vanno tutti pescati.
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Un mare d’amare
È bello andare a mare
Perché ci si diverte a nuotare.
Le onde ti fanno rilassare
Così da poter riposare.
Tante persone posso incontrare
E poter giocare.
Si gioca a pallavolo
E tutti insieme facciamo un bel volo.
Si trovano ombrelloni di tanti modelli
Tutti colorati e molto belli.
I costumi sono di tanti colori
Come quelli dei fiori.
Tanti pesci puoi vedere
Ma quando ti mordono ti fanno cadere.
Si fanno molti castelli di sabbia
Ma quando li rompono ti fanno venire rabbia.
Con i miei amici tante buche costruisco
Dove le persone dentro finiscono.
Mi piace molto andare al mare
Dove posso liberamente giocare!
49
Un mare d’amare
Il mare è bello,allegro e divertente
E piace a tutta la gente
Nel mare ti ci puoi tuffare
E con i tuoi amici divertirti a giocare.
Il mare è un vero e proprio mondo appartato
Agli occhi degli uomini e spesso velato
Una piccola parte di questa realtà
Colora di blu l’ immensità
Splendide forme di pesci e di stelle
Sembrano dolci come dell caramelle.
Il mare è infinito, splendido e grandioso
Cosi mentre chiudo gli occhi ci penso e mi riposo.
______________________________________________________
Il mare è azzurro come il cielo e
trasparente come un cristallo.
50
Un mare d’amare
Quando si va al mare
a nulla si deve pensare.
Insieme ai nostri amici
giochiamo felici.
Quanto è bello il mare
dove tanto mi piace andare.
Nel mare si può nuotare
e tutti insieme l’acqua schizzare.
Incontrare amici e parenti
tutti quanti allegri e sorridenti!
______________________________________________________
Il mare è molto bello
e brilla come un gioiello!
È una lunga distesa di acqua salata
dove ci si può fare una bella nuotata.
Quando al mare si va
si gode di assoluta libertà.
L’acqua puoi schizzare
senza pensare
che ti potresti bagnare,
e poi nella sabbia ti puoi rotolare
senza paura di poterti sporcare!
Gli spuntini al mare sono belli
ma bisogna evitare di fare i monelli.
51
Un mare d’amare
I rifiuti nella sabbia non si devono lasciare
per non rischiare
che la natura si possa inquinare
e che malattie possa causare!
Quando si osserva il tramonto
sembra di fare un sogno profondo.
Si dimenticano tutti i pensieri
che ti preoccupavano fino a ieri!
Si possono conoscere tante persone
con le quali fare conversazione.
Il mare è sempre bello
anche quando c’è bisogno dell’ombrello!
______________________________________________________
Un mondo meraviglioso
Dopo un inverno freddo e piovoso,
il colore del sole rende tutto così meraviglioso.
Il mare con le sue acque di un azzurro radioso
Rende il mio animo gioioso.
Le onde avvolgenti e schiumose
Si infrangono a riva morbide e sinuose,
immergendomi nelle sue acque cristalline,
scopro un mondo senza fine:
pesci, coralli e stelle marine.
Tra gli scogli bruni e sabbia soffice e dorata
52
Un mare d’amare
Ho trovato una conchiglia che sembra fatata,
trattiene tutte le bellezze del mare
perfino il suono del dolce ondeggiare.
Il mare è davvero una meraviglia d’amare,
ma non sempre la gente lo sa rispettare.
53
Un mare d’amare
Sta sulla spiaggia del mare
Una conchiglia lucente
Nessuno se ne accorge:
e come non esistesse.
Ma il bambino che la vede
La prende in mano e la tiene
Come se fosse un tesoro
Dice grazie al mare…
______________________________________________________
Il mare è una distesa di acqua salata
che a volte sembra stellata.
Tutti noi andiamo li per giocare
e buche di sabbia scavare.
Il mare è molto bello
e pero certe volte fa il bricconcello,
ti fa tirare fuori l’ombrello!
Il mare
54
Un mare d’amare
è una cosa d’amare.
______________________________________________________
Il sole al mare
È una cosa spettacolare,
che ti fa abbronzare.
Il mare trasmette molta
Allegria come farti
Una fotografia.
L’estate e proprio bella
cerchiamo spiagge isolate
da pochi frequentate.
Prendiamo una barca e via
è una grande magia,
andarsene per la corrente
senza vedere molta gente.
55
Un mare d’amare
Il mare è un enorme distesa d’acqua salata
e la spiaggia non è bagnata.
IL mare è pericoloso
ma anche molto misterioso.
Quanto si va al mare
bambini pensano a giocare
______________________________________________________
Per me non c’è nulla di più bello del mare,
è l’unica cosa che ad occhi aperti mi fa sognare,
correndo per i lidi mai mi potrò scordare,
il fascino e la bellezza del mare.
Il mare è la casa di molti esseri viventi,
che tra gli scogli si riparano contenti.
56
Un mare d’amare
In questo ultimo periodo però l’uomo lo sta inquinando,
e un disastro alla natura sta provocando.
Bisogna difendere il mare,
se alla sua bellezza non si vuol rinunciare.
______________________________________________________
Il mare è come un paradiso terrestre,
Il mare è, un vero e proprio mondo aperto agli occhi degli uomini,
è spesso velato.
Il mare è infinito, splendido e grandioso cosi chiudo gli occhi ci penso e mi riposo.
Il mare non bisogna inquinare perché solo mare può fare
57
Un mare d’amare
Ad agosto voglio andare
nella sabbia in riva al mare.
Mi abbronzo sotto il sole
e mi butto sul gommone.
Il pedalò affitteremo
e un bel giro ci faremo.
Con la mamma e il mio papà
la vacanza si farà
58
Un mare d’amare
Se la vacanza più bella vuoi fare
il mare è il luogo migliore dove andare.
Sole acqua e tanta gente
che si diverte e tiene libera la mente.
Si vedono persone con un sorriso stampato sulla faccia
e qualche altra che di nascosto,invece,si abbraccia.
C'è qualcuno che preferisce dormire
e qualche altro che invece pensa che il mare sembra non finire.
Persone di diverse età
che si divertono con semplicità.
Castelli di sabbia costruiscono
e in momento a causa del sole arrossiscono.
Se in acque pulite poi vuoi nuotare
ti consiglio Palinuro visitare.
Un posto con spiagge da non dimenticare
e buona cucina da assaporare.
Anche se molto caldo fa,
il mare mille emozioni dà.
59
Un mare d’amare
Il nostro mare è un acquario,
che di colori è molto vario.
Pesciolini, squali e altri pesci nuotano felici,
ma non dimentichiamo le sardine e le alici.
Di alghe marine ce ne sono abbastanza,
che i pesciolini ballano una danza.
Le onde che arrivano minacciose sulla spiaggia,
che quando schizzano sembra arrivare la pioggia.
Quando è un po’ arrabbiato dentro ti tira,
che sembra che ti abbia preso di mira.
Il suo mantello azzurro immacolato,
nel suo mondo ti ha portato.
Quando il sole ti accarezza con il suo lieve calore,
le onde del mare ti coccolano con la loro melodia per ore e ore.
Paura del mare non devi avere ,
perché le sue onde sono delicate e leggere.
Questo è il nostro mare che in rima abbiamo raccontato,
spero che nel tuo cuore ora sia entrato.
60
Un mare d’amare
Il mare è molto bello
quando si agita è ti fa aprire l’ombrello.
Il mare non è tranquillo
quando l’onda sbatte sugli scogli
e ti fa stare sveglio.
Disegno Giuseppe Tambasco I
61
Un mare d’amare
Cap 4 Canzoni d’a
Faccio il medico per
vivere e scrivo, canto e
suono per non morire.
[Aniello De Vita]
62
Un mare d’amare
Come per i poeti, anche per i cantautori il mare ha sempre rappresentato una
grande fonte di ispirazione. In particolare la musica partenopea, ma anche la
scuola genovese e in genere tutta la musica folcloristica, ha dedicato al mare
tantissime canzoni e noi, con l’aiuto dei nostri Professori, abbiamo effettuato
delle ricerche sul tema scoprendo che, ancora una volta, il cilento ha qualcosa di
particolare. Pochi sanno infatti che, in un paesino alle pendici del Monte Stella
(Casigliano, frazione di Sessa Cilento), un tempo si costruivano le chitarre
battenti e i violini per le famose “pizziche e tarante” che, recentemente, Eugenio
Bennato ed altri hanno portato alla ribalta.
Archi di Casigliano (Sessa Cilento)
63
Un mare d’amare
Di seguito alcuni testi di canzoni famose sul mare, poi dei testi di Bennato che al
mare ha dedicato il suo ultimo disco ricerca dove ha evidenziato il mare come
connettore di culture e tradizioni fra le varie etnie. In alcune delle sue canzoni
parla anche del mare quando era l’unico mezzo di comunicazione, quando a
volte strumento di gioia, quando ad esempio la pesca andava bene, e altre di
dolore quando era l’unico modo per spostarsi dalla propria madrepatria o
meglio, emigrare.
e infine del compianto Aniello de Vita che, potremmo definire il poeta-cantantemusicista del cilento … Buona lettura e, per chi vorrà approfondire Buon ascolto.
Paolo Conte, Onda su onda:
"[...Onda su onda
il mare mi porterà
alla deriva,
in balia di una sorte bizzarra e cattiva...
onda su onda,
mi sto allontanando ormai...
la nave è una lucciola persa nel blu...
mai più mi salverò... [...]
Paolo Conte, Una giornata al mare:
”Una giornata al mare
solo e con mille lire
sono venuto a vedere
quest’acqua e la gente che c’è
il sole che splende più forte
il frastuono del mondo cos’è
cerco ragioni e motivi di questa vita
ma l’epoca mia sembra fatta di poche ore
cadono sulla mia testa le risate delle signore
Guardo una cameriera
non parla è straniera
dico due balle ad un tizio
seduto su un’auto più in la
un’auto che sa di vernice,
di donne, di velocità
e laggiù sento tuffi nel mare,
nel sole o nel tempo chissà,
bambini gridare,
palloni danzare [...]"
64
Un mare d’amare
Daniele Silvestri, A me ricordi il mare:
"A me ricordi il mare
e non per le vacanze
che abbiamo fatto insieme
Ma per il tuo ondeggiare
tra il gesto di chi afferra
e quello di chi si trattiene [...]"
Little Tony, Mare profumo di mare:
"Mare profumo di mare
con l'amore io voglio giocare
è colpa del mare
del cielo e del mare [...]"
Giuni Russo, Un'estate al mare:
"[...] Un'estate al mare
voglia di remare
fare il bagno al largo
per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni
un'estate al mare
stile balneare
con il salvagente per paura di affogare [...]"
Fred Bongusto, Una rotonda sul mare:
"Una rotonda sul mare
Il nostro disco che suona
Vedo gli amici ballare
Ma tu non sei qui con me [...]"
Vinello, Stessa spiaggia stesso mare:
"Per quest'anno non cambiare
stessa spiaggia stesso mare
per poterti rivedere
per tornare per restare insieme a te
e come l'anno scorso
sul mare col pattino
vedremo gli ombrelloni
lontano lontano
nessuno ci vedrà vedrà vedrà [...]"
Vianello, Con le pinne fucile ed occhiali:
"Con le pinne fucile ed occhiali
quando il mare e'una tavola blu
65
Un mare d’amare
sotto un cielo di mille colori
ci tuffiamo con la testa all'in giu',splash
mentre tutta la gente e'assopita
sulla sabbia bruciata dal sol
ci scambiamo nell'acqua salata
un dolcissimo bacio d'amor [...]"
Gino Paoli, Sapore di sale:
"Sapore di sale, sapore di mare
che hai sulla pelle, che hai sulle labbra
quando esci dall'acqua e ti vieni a sdraiare
vicino a me, vicino a me [...]"
Lucio Battisti, La canzone del sole:
“Ma ti ricordi le onde grandi e noi
gli spruzzi e le tue risa
cos'è rimasto in fondo agli occhi tuoi
la fiamma è spenta o è accesa?
O mare nero, o mare nero, o mare ne...
tu eri chiaro e trasparente come me... [...]"
Claudio Baglioni, E tu:
“Accoccolati ad ascoltare il mare
quanto tempo siamo stati
senza fiatare [...]”
Claudio Baglioni, Io dal mare:
"[...]dal mare venni e amare mi stremò
perché infiammare il mare non si può
aveva forse nervi e fruste di uragani
scure anime profonde
tra le vertebre di vetro e schiuma
urla di leoni le onde [...]"
Riccardo Cocciante, Se stiamo insieme:
" [...] e quante volte ho visto
dalla prua di una barca
tra spruzzi e vento
l'immensità del mare
spandersi dentro e
come una carezza calda
illuminarmi il cuore [...]"
66
Un mare d’amare
Luca Carboni, Mare mare:
“[...] Mare, mare mare, ma che voglia di arrivare lì
da te, da te, sto accelerando e adesso ormai ti prendo
mare, mare mare, sai che ognuno c'ha il suo mare dentro il cuore,
sì... e ogni tanto gli fa sentire l'onda [...]"
Raoul Casadei, Ciao ciao mare:
"[...] ciao ciao ciao ciao mare!
anche se c'è tanto freddo
io ti vengo a salutare.
ciao ciao ciao ciao mare!
Il ricordo dell'estate
si risveglia nel mio cuore [...]"
Negramaro, Neanche il mare:
“[...] ed io fra le stelle
vengo a cercare quel sorriso
che neanche il mare sa di avere
e non mi importa
quanto il cielo dovrà aspettare
a lui io dirò che neanche il mare pensa di avere grandezza uguale [...]"
Gianna Nannini, Notti senza cuore:
“[...] Notti senza nome da far tremare il cielo dove c'è una via d'uscita
che trascina via da qui in un volo bellissimo in un mare bellissimo
e mi sembra bellissimo sopra un mare bellissimo [...]”
Stadio, Come piogga in mare:
“[...] Dopo di te la tua assenza ha reso inutile anche me
Come pioggia in mare [...]"
Stadio, Universi sommersi:
“[...]Noi con i nostri universi sommersi,
noi nella vita del mare dispersi, però [...]”
Stadio, Fra il cielo e il mare:
“[...]E adesso è come che
penda fra il cielo e il mare
questo dolore che
che lo so solo io [...]”
Laura Pausini, Tra te e il mare:
"Non ho più paura di te
67
Un mare d’amare
tutta la mia vita sei tu
Vivo di respiri che lasci qui
che consumo mentre sei via
Non posso più dividermi tra te e il mare
non posso più restare ferma ad aspettare [...]"
Antonello Venditti, Alta marea:
"[...]Tu sei dentro di me come l'alta marea
che scompare e riappare portandoti via [...]"
Marco Masini, Ci vorrebbe il mare:
"Ci vorrebbe il mare che accarezza i piedi
mentre si cammina verso un punto che non vedi [...]"
Umberto Tozzi, Gente di mare:
"A noi che siamo gente di pianura
Navigatori esperti di città
Il mare ci fa sempre un po paura
Per quella idea di troppa libertà [...]"
Renato Zero, Spiagge:
"[...] Un'altra vela va,
Fino a che non scompare,
Quanti segreti che,
Appartengono al mare [...]"
Enrico Ruggeri, Il mare d’inverno:
“Il mare d'inverno
è solo un film in bianco e nero
visto alla tv
e verso l'interno
qualche nuvola dal cielo
che si butta giù [...]"
Lucio Dalla, Ma come fanno i marinai:
"[...] che cosa gliene frega
di trovarsi in mezzo al mare
a un mare che più passa il tempo
e più non sa di niente
su questa rotta inconcludente
da Genova a New York
ma come fanno i marinai
68
Un mare d’amare
a fare a meno della gente
e rimanere veri uomini però [...]"
Fred Buscaglione, Guarda che luna:
"[…] Ma guarda che luna, guarda che mare,
in questa notte senza te vorrei morire
perché son solo a ricordare e vorrei poterti dire
guarda che luna, guarda che mare! […]"
Vasco Rossi, Basta poco:
"[…] e intanto il mondo rotola
e il mare sempre luccica […]"
Luciano Ligabue, Il centro del mondo:
"[…] Portami ovunque portami al mare
portami dove non serve sognare […]"
Luciano Ligabue, Ancora in piedi:
[…] persi o no siamo ancora in piedi
siamo ancora che, siamo ancora chi,
siamo ancora chi, siamo ancora che ne so...
è un mare pieno di zattere
è un mare pieno di salvagenti
è un mare con qualche isola
Sopravvissuti a vecchi e nuovi dolori
che aspettiamo i vaccini, nel frattempo chissà […]
di Conte, Genova per noi.
Con quella faccia un po' così
quell'espressione un po' così
che abbiamo noi prima di andare a Genova
che ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
non c'inghiotte e non torniamo più.
Eppur parenti siamo un po'
di quella gente che c'è lì
che in fondo in fondo è come noi, selvatica,
ma che paura ci fa quel mare scuro
69
Un mare d’amare
che si muove anche di notte e non sta fermo mai.
Lucio Dalla - Com'è profondo il mare (1977)
[...] Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare [...]
Certo
Chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare [...]
Titanic
La prima classe costa mille lire,
la seconda cento, la terza dolore e spavento
e puzza di sudore nel boccaporto
e odore di mare morto.
Signor Capitano, mi stia a sentire
ho belle pronte le mille lire,
in prima classe io voglio viaggiare
su questo splendido mare.
Ci sta mia figlia che ha quindici anni
ed a Parigi ha comprato un cappello,
se ci invitasse al suo tavolo a cena stasera
come sarebbe bello.
70
Un mare d’amare
E con l'orchestra che ci accompagna
con questi nuovi ritmi americani
saluteremo la Gran Bretagna
col bicchiere fra le mani
e con il ghiaccio dentro al bicchiere
faremo un brindisi tintinnante
a questo viaggio davvero mondiale e a questa luna gigante.
Ma chi l'ha detto che in terza classe
che in terza classe si viaggia male
questa cuccetta sembra un letto a due piazze
ci si sta meglio che in ospedale.
A noi cafoni ci hanno sempre chiamati
ma qui ci trattano da signori
che quando piove si puo' star dentro
ma col bel tempo veniamo fuori
su questo mare nero come il petrolio
ad ammirare questa luna metallo
è quando suonano le sirene
ci sembra quasi che canti il gallo
ci sembra quasi che il ghiaccio
che abbiamo nel cuore
piano piano si vada a squagliare
in mezzo al fumo di questo vapore
di questa vacanza in alto mare.
E gira gira gira gira l'elica
e gira gira che piove e nevica
per noi ragazzi di terza classe
che per non morire si va in America.
Il marconista sulla sua torre
le lunghe dita celesti nell'aria
riceveva messaggi d'auguri
per questa crociera straordinaria
e trasmetteva saluti e speranze
in quasi tutte le lingue del mondo
comunicava tra Vienna e Chicago
in poco meno di un secondo.
E la ragazza di prima classe
innamorata del proprio cappello
quando la sera lo vide ballare
lo trovo' subito molto bello.
Forse per via di quegli occhi di ghiaccio
cosi difficili da evitare
penso' magari con un po' di coraggio
71
Un mare d’amare
prima dell'arrivo mi faro' baciare.
E com'e' bella la vita stasera
tra l'amore che tira e un padre che predica
per noi ragazze di prima classe
che per sposarsi si va in America
per noi ragazze di prima classe
che per sposarsi si va in America
per noi ragazze di prima classe
che per sposarsi si va in America.
che per sposarsi si va in America.
De Andrè con Parlando del naufragio della London Valour
I marinai foglie di coca digeriscono in coperta
Il capitano ha un amore al collo venuto apposta dall'Inghilterra
Il pasticciere di via Roma sta scendendo le scale
ogni dozzina di gradini trova un mano da pestare
ha una frusta giocattolo sotto l'abito da té
E la radio di bordo è una sfera di cristallo
dice che il vento si farà lupo il mare si farà sciacallo
Il paralitico tiene in tasca un uccellino blu cobalto
ride con gli occhi al circo Togni quando l'acrobata sbaglia il salto
E le ancore hanno perduto la scommessa e gli artigli
i marinai uova di gabbiano piovono dagli scogli
Il poeta metodista ha spine di rosa nelle zampe
per fare pace con gli applausi per sentirsi più distante
la sua stella si è oscurata da quando ha vinto la gara di sollevamento pesi
E con uno schiocco di lingua parte il cavo dalla riva
ruba l'amore del capitano attorcigliandole la vita
Il macellaio mani di seta si è dato un nome da battaglia
tiene fasciato dentro il frigo nove mascelle antiguerriglia
ha un grembiule antiproiettile tra il Giornale e il gilè
E il pasticciere e il poeta e il paralitico e la sua coperta
si ritrovano sul molo con sorrisi da cruciverba
a sorseggiarsi il capitano che si sparava negli occhi
e il pomeriggio a dimenticarlo con le sue pipe e i suoi scacchi
e si fiutarono compatti nei sottintesi e nelle azioni
contro ogni sorta di naufragi e di altre rivoluzioni
72
Un mare d’amare
e il macellaio mani di seta distribuì le munizioni
Francesco De Gregori - Muscoli Del Capitano
Guarda i muscoli del capitano, tutti di plastica e di metano.
Guardalo nella notte che viene, quanto sangue ha nelle vene.
Il capitano non tiene mai paura, dritto sul cassero,
fuma la pipa, in questa alba fresca e scura che rassomiglia un pò alla vita.
E poi il capitano, se vuole, si leva l'ancora dai pantaloni
e la getta nelle onde e chiama forte quando vuole qualcosa,
c'è sempre uno che gli risponde.
Ma capitano non te lo volevo dire,
ma c'è in mezzo al mare una donna bianca,
così enorme, alla luce delle stelle,
che di guardarla uno non si stanca.
Questa nave fa duemila nodi, in mezzo ai ghiacci tropicali,
ed ha un motore di un milione di cavalli
che al posto degli zoccoli hanno le ali.
La nave è fulmine, torpedine, miccia,
scintillante bellezza, fosforo e fantasia, molecole d'acciaio,
pistone, rabbia, guerra lampo e poesia.
In questa notte elettrica e veloce, in questa croce di Novecento,
il futuro è una palla di cannone accesa e noi la stiamo quasi raggiungendo.
E il capitano disse al mozzo di bordo
"Giovanotto, io non vedo niente.
C'è solo un pò di nebbia che annuncia il sole.
Andiamo avanti tranquillamente".
Artisti uniti per l'Abruzzo, Domani:
"[...] Tra le nuvole e il mare c'è una stazione di posta
uno straccio di stella messa lì a consolare
sul sentiero infinito
del maestrale [...]
Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare
con un pò di fortuna
si può dimenticare [...]
Tra le nuvole e il mare si può andare e andare
sulla scia delle navi di là del temporale
73
Un mare d’amare
e qualche volta si vede
una luce di prua
e qualcuno grida: Domani![...]"
Andrea Bocelli - Partirò
paesi che non ho mai
veduto e vissuto con te
adesso si li vivrò
con te partirò
su navi per mari
che io lo so
no no non esistono più
con te io li vivrò
Quando sei lontana
sogno all'orizzonte
e mancan le parole..."
Di Dalla abbiamo dimenticato la notissima Caruso.
Qui dove il mare luccica,
e tira forte il vento
su una vecchia terrazza
davanti al golfo di Surriento
un uomo abbraccia una ragazza,
dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce,
e ricomincia il canto.
Vide le luci in mezzo al mare,
pensò alle notti là in America
ma erano solo le lampare
nella bianca scia di un'elica
sentì il dolore nella musica,
si alzò dal pianoforte
ma quando vide la luna uscire da una nuvola
gli sembrò più dolce anche la morte
guardò negli occhi la ragazza,
quelli occhi verdi come il mare
poi all'improvviso uscì una lacrima,
e lui credette di affogare
74
Un mare d’amare
Glu glu glu … glu glu glu … glu glu glu
E la barca tornò sola.
E a me che me ne importa.
E a me che me ne importa.
E a me che me ne importa.
Il glu glu glu era del batterista Gegè Di Giacomo amatissimo dal pubblico
televisivo degli anni Cinquanta e Sessanta e ovviamente anche da me.
Ancora oggi quando ascolto la canzone rido di gusto.
Santa Lucia...
Sul mare luccica
l'astro d'argento.
Placida è l'onda;
prospero è il vento.
Venite all'agile
Barchetta mia!
Santa Lucia, Santa Lucia
Con questo zeffiro
così soave,
oh! com'è bello
star sulla nave!
Su passeggeri
venite via!
Santa Lucia, Santa Lucia.
"Panama" di Ivano Fossati
Di andare ai cocktails con la pistola
non ne posso più
piña colada o coca cola
non ne posso più
75
Un mare d’amare
Di trafficanti e rifugiati
ne ho già piena la vita
oh maledetta traversata
non sarà mai finita, ma
Vedete a nove nodi appena
si è un punto fisso nel mare
che sa di nafta e lo nasconde
con l'odore del té e dell'erba da fumare.
Oh mamaçita Panama dov'è
ora che stiamo in mare
sull'orizzonte ottico non c'è
si dovrà pur vedere
signori ancora del té
il nostro porto di attracco darà segno di sé.
Quando a Londra il comando
di questa galera mi sembrò un affare
un comandante per quanto giovane
dovrebbe stare in mare
La compagnia non fece storie
no no no e lo credo bene
portare esplosivo ai fuoriusciti
mica a tutti conviene.
Oh mamaçita Panama dov'è
ora che stiamo in mare
sull'orizzonte ottico non c'è
si dovrà pur vedere
signori ancora del té
il nostro porto di attracco darà segno di sé.
Della francese che si sente sola
non ne posso più
sta a proravia di un camerire
che invece guarda giù
Con l'ambasciata portoricana
è al quinto mambo stasera
chissà le facce sapessero di agitarsi
su una polveriera.
76
Un mare d’amare
Di andare ai cocktails con la pistola
non ne posso più
piña colada o coca cola
non ne posso più
Signori un ultimo té
il nostro porto di attracco non dà segno di sé.
IL MARE
Dalla bianca e lucente scogliera
ogni sera di te parlo al mar
ed al mare confido ogni sera
la più bella canzone d'amor.
Il mare è la voce del mio cuor
è la voce del tuo cuor
che ci unisce ancora
I miei baci a te
i tuoi baci a me
ce li porta il mare
Sergio Bruni.
Modugno L'uomo in frack,
È giunta ormai l'aurora,
si spengono i fanali,
si sveglia a poco a poco
tutta quanta la città.
La luna si è incantata,
sorpresa e impallidita,
pian piano scolorandosi nel cielo sparirà.
Sbadiglia una finestra
sul fiume silenzioso
e nella luce bianca
77
Un mare d’amare
galleggiando se ne van
un cilindro,
un fiore
e un frack.
Galleggiando dolcemente
e lasciandosi cullare
se ne scende lentamente
sotto i ponti verso il mare,
verso il mare se ne va.
Chi mai sarà, chi mai sarà
quell'uomo in frack.
Adieu, adieu, adieu, adieu,
addio al mondo,
ai ricordi del passato,
ad un sogno mai sognato,
ad un attimo d'amore
che mai più
ritornerà.
Nello scatenatissimo rock di Capitan Uncino di Bennato alla fine si parla anche di
mare.
Io sono il professore della rivoluzione
Della pirateria io sono la teoria
Il faro illuminante
Ma lo capite o no? Ve lo rispiegherò
Per scuotere la gente, non bastano i discorsi
Ci vogliono le bombe
Io ero un benestante, non mi mancava niente
Ma i soldi di papà, li spendo tutti qua
A combattere sul fronte
Chi si arruolerà! Un bel tatuaggio avrà!
Ma da quel trampolino, io a chi non vuol firmare
Lo sbatto giù nel mare
Si batte la fiacca eh?
Io mi sacrifico per voi
E questo il vostro ringraziamento?
78
Un mare d’amare
Ho trovato anche diverse canzoni napoletane dove, ovviamente, il mare
abbonda, e non solo per le
E' doveroso riportare il frutto di un brainstroming operato da ben sei teste che,
sebbene sotto gli effetti della Bruce's sbornia :s49: , hanno lavorato alacremente
sfruttando i tempi morti causati da una lunga colonna d'auto :s14: ... e hanno così
confermato una impareggiabile elesticità mentale nonché cultura musicale. :s20:
:s20:
Andrea Bocelli, Il mare calmo della sera:
"[...] Se dentro l'anima
tu fossi musica,
se il sole fosse dentro te,
se fossi veramente
dentro l'anima mia,
allora sì che udir potrei
il mare calmo della sera,
nel mio silenzio
il mare calmo della sera."
Ho scritto t'amo sulla sabbia:
"Ho scritto t'amo
sulla sabbia
e il vento
a poco a poco
se l'è portato via
con sè [...]"
Sergio Cammariere, Dalla pace del mare lontano:
"Dalla pace del mare lontano
Fino alle verdi e trasparenti onde
Dove il silenzio non ha più richiamo
E tutto si confonde
Dalle lagune grigie e nere
Dal faticare senza riposo
Dalla sete alla fame allo spavento
Al più segreto tormento
Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
79
Un mare d’amare
Ed imparammo a dare un nome nuovo
Ai nostri sentimenti
E così un giorno a camminare
Su questa terra sotto a un sole avaro
Per un amore che sembrava dolce e
E si é scoperto amaro
Ma è solo un'eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde
E in mezzo al mare c'è un punto lontano
Così lontano dalle case e dal porto
Dove la voce delle cose più care
E' soltanto un ricordo
Ma da quel punto in poi
Non si distingue più
La linea d'ombra confonde
Ricordi e persone nel vento
Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dara un nome nuovo
Ai nostri sentimenti
E così un giorno a camminare
Sopra la terra sotto al sole avaro
Per un amore che sembrava dolce
E si é scoperto amaro [...]"
Banco del mutuo soccorso, Moby Dick:
"Grande Moby Dick, dove saranno tutti gli amanti che hai
dolce Moby Dick, nessuno ti ha baciata mai.
Grande Moby Dick, regina madre segui le stelle che sai
non fidarti della croce del sud, la caccia non finisce mai.
E danzerai sopra una stella marina
e danzerai colpendo al cuore la luna
Chi impazzì dietro a te non tornò mai più.
La sorte corre nella tua scia colpo di coda e vola via.
E danzerai sopra una stella marina
e danzerai colpendo al cuore la luna
Moby Dick, bada a te se t'innamorerai.
80
Un mare d’amare
E vola via colpendo al cuore la luna
Chi impazzì dietro a te, non tornò mai più.
Non fidarti della croce del sud, la caccia non finisce mai.
Dormi Moby Dick, spegni le ali e dormi sicura se vuoi
tanto i cavalieri del Santo Graal, non ti raggiungeranno mai.
E vola via sopra un vascello fantasma
e vola via verso una terra promessa
Moby Dick bada a te se t'innamorerai.
E danzerai sopra una stella marina
e danzerai colpendo al cuore la luna
chi impazzì dietro a te non tornò mai più."
Fabio Concato, Fiore di maggio:
"Tu che sei nata dove c'è sempre il sole
sopra uno scoglio che ci si può tuffare
e quel sole ce l'hai dentro il cuore
sole di primavera
su quello scoglio in maggio è nato un fiore.
E ti ricordi c'era il paese in festa
tutti ubriachi di canzoni e di allegria
e pensavo che su quella sabbia
forse sei nata tu
o a casa di mio fratello non ricordo più.
E ci hai visto su dal cielo
ci hai provato e piano sei venuta giù
un passaggio da un gabbiano
ti ha posata su uno scoglio ed eri tu.
Ma che bel sogno era maggio e c'era caldo
noi sulla spiaggia vuota ad aspettare
e tu che mi dicevi guarda su quel gabbiano
stammi vicino e tienimi la mano.
E ci hai visto su dal cielo
ci hai provato e piano sei venuta giù
un passaggio da un gabbiano
ti ha posata su uno scoglio ed eri tu.
Tu che sei nata dove c'e' sempre il sole
sopra uno scoglio che ci si può tuffare
e quel sole ce l'hai dentro il cuore
sole di primavera
su quello scoglio in maggio è nato un fiore"
81
Un mare d’amare
Riccardo del Turco, Luglio:
"Luglio col bene che ti voglio
vedrai non finirà ia ia ia ia
luglio m'ha fatto una promessa
l'amore porterà ia ia ia ia
anche tu
in riva al mare
tempo fa
amore amore
mi dicevi luglio
ci porterà fortuna
poi non ti ho vista più
vieni da me c'è tanto sole
ma ho tanto freddo al cuore
se tu non sei con me
luglio si veste di novembre
se non arrivi tu ia ia ia ia
luglio sarebbe un grosso sbaglio
non rivedersi più ia ia ia ia
ma perché
in riva al mare
non ci sei
amore amore
ma perché non torni
è luglio da tre giorni
e ancora non sei qui
vieni da me c'è tanto sole
ma ho tanto freddo al cuore
se tu non sei con me
luglio stamane al mio risveglio
non ci speravo più ia ia ia ia
luglio credevo in un abbaglio
e invece ci sei tu ia ia ia ia
ci sei tu
in riva al mare
solo tu
amore amore
e mi corri incontro
ti scusi del ritardo
ma non m'importa più
luglio ha ritrovato il sole
non ho più freddo al cuore
perché tu sei con me [...]
82
Un mare d’amare
Francesco Guccini, Canzone della bambina portoghese:
"E poi e poi, gente viene qui e ti dice
Di sapere già ogni legge delle cose
E tutti, sai, vantano un orgoglio cieco
di verità fatte di formule vuote
E tutti, sai, ti san dire come fare,
Quali leggi rispettare, quali regole osservare,
Qual e' il vero vero,
E poi, e poi, tutti chiusi in tante celle,
Fanno a chi parla più forte
Per non dir che stelle e morte fan paura.
Al caldo del sole, al mare scendeva la bambina portoghese
Non c'eran parole, rumori soltanto come voci sospese.
Il mare soltanto, e il suo primo bikini amaranto,
Le cose più belle e la gioia del caldo alla pelle.
Gli amici vicino sembravan sommersi dalla voce del mare;
O sogni o visioni qualcosa la prese e si mise a pensare;
Sentì che era un punto al limite di un continente,
Sentì che era un niente, l'Atlantico immenso di fronte.
E in questo sentiva qualcosa di grande
Che non riusciva a capire, che non poteva intuire;
Che avrebbe spiegato, se avesse capito lei, e l'oceano infinito;
Ma il caldo l'avvolse, si sentì svanire e si mise a dormire.
E fu solo del sole, come di mani future.
Restaron soltanto il mare e un bikini amaranto.
E poi e poi, se ti scopri a ricordare,
Ti accorgerai che non te ne importa niente.
E capirai che una sera o una stagione
Son come lampi, luci accese e dopo spente.
E capirai che la vera ambiguità
E' la vita che viviamo, il qualcosa che chiamiamo esser uomini,
E poi, e poi, che quel vizio che ci ucciderà
Non sara' fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro,
Cioè vivere"
Franco Battiato, Summer of a solitary beach:
83
Un mare d’amare
"Passammo l'estate
su una spiaggia solitaria
e ci arrivava l'eco di un cinema all'aperto
e sulla sabbia un caldo tropicale
dal mare.
E nel pomeriggio
quando il sole ci nutriva
di tanto in tanto un grido copriva le distanze
e l'aria delle cose diventava
irreale.
Mare mare mare voglio annegare
portami lontano a naufragare
via via via da queste sponde
portami lontano sulle onde.
A wonderful summer
on a solitary beach
against the sea
"le grand hotel Sea-Gull Magique"
mentre lontano un minatore bruno
tornava.
Mare mare mare voglio annegare
portami lontano a naufragare
via via via da queste sponde
portami lontano sulle onde... "
Pierangelo Bertoli, Il pescatore:
"Getta le tue reti
buona pesca ci sarà
e canta le tue canzoni
che burrasca calmerà
pensa pensa al tuo bambino
al saluto che ti mandò
e tua moglie sveglia di buon mattino
con Dio di te parlò
con Dio di te parlò
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà
l'uomo mio difendi dal mare
dai pericoli che troverà
84
Un mare d’amare
troppo giovane son io
ed il nero è un triste colore
la mia pelle bianca e profumata
ha bisogno di carezze ancora
ha bisogno di carezze ora
Pesca forza tira pescatore
pesca e non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
quando la sua furia diventa grande
e la sua onda è un gigante
la sua onda è un gigante
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi se tornerà
quell'uomo che sento meno mio
ed un altro mi sorride già
scaccialo dalla mia mente
non indurmi nel peccato
un brivido sento quando mi guarda
e una rosa egli mi ha dato
una rosa lui mi ha dato
Rosa rossa pegno di amore
rosa rossa malaspina
nel silenzio della notte ora
la mia bocca gli è vicina
no per Dio non farlo tornare
dillo tu al mare
è troppo forte questa catena
io non la voglio spezzare
io non la voglio spezzare
Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
anche quando l'onda ti solleva forte
e ti toglie dal tuo pensare
e ti spazza via come foglia al vento
che vien voglia di lasciarsi andare
più leggero nel suo abbraccio forte
ma è così cattiva poi la morte
è così cattiva poi la morte
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà
85
Un mare d’amare
quell'uomo che sento l'uomo mio
quell'uomo che non saprà
che non saprà di me,
di lui e delle sue promesse vane
di una rosa rossa qui tra le mie dita
di una storia nata già finita
di una storia nata già finita
Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
e si placa e tace senza resa
e ti aspetta per ricominciare
e ti aspetta per ricominciare"
Pierangelo Bertoli, Sera di Gallipoli:
"Cosi è passata la domenica
sul mare sugli scogli, fino a che
il sole non si è
deciso ad andar giù,
sulla pelle ci rimane il sale del mare.
Giriamo le vie di Gallipoli
Rolando, Sandro ed io in libertà,
liberamente qui possiamo stare noi,
soli tra le vecchie mura bianche di calce.
Porto di pescatori e gente povera
che invecchia sull'uscio di una sola stanza,
che mai sarà di questo nostro restare insieme?
Sandro, quando finirà la nostra attesa?
Quando, chetato il mare,
senza più una parola,
le spalle curve, andremo in cerca della luna.
Scalzi giocano a calcio sulla strada
bambini che crescono solo per andarsene,
che mai sarà di questo nostro restare insieme?
Rolando, quando ce ne andremo tutti via di qua?
Quando, chetato il mare,
senza più una parola,
le spalle curve, andremo in cerca della luna.
Un volto appare ad una finestra, ed è
86
Un mare d’amare
un volto senza sesso e senza età;
amici, amici miei, dev'essere così
scorderemo il nostro stare insieme di adesso"
Ivano Fossati, Questi posti davanti al mare:
"Le ragazze di Firenze vanno al mare
le ragazze di Firenze vanno all'amore
le ragazze di Milano han passo di pianura
che è bello da vedere
che è bello da incontrare
in questi posti davanti al mare
con questi cieli sopra il mare
quando il vento riscalda a suo tempo
il mare.
Le ragazze di Torino han smesso di lavorare
alle sette hanno smesso di lavorare
e anche il treno da Torino è un treno di pianura
però dovrà arrivare
però dovrà arrivare
in questi posti davanti al mare
con questi cieli sopra il mare
fin da Pavia si pensa al mare
fin da Alessandria si sente il mare
dietro un curva improvvisamente
il mare.
E noi che siamo gente di Riviera
dove passano i cuori d'avventura
e noi non ci sappiamo perdonare
di non sapere ballare
sapendo troppo aspettare.
E noi non ci sappiamo vestire
e noi non ci sappiamo spogliare
e noi non ci sappiamo raccontare
quand'è il momento raccontare
nei bar davanti al mare.
Le ragazze di Firenze vanno al mare
hanno tutte cuori da rivedere
le ragazze di Milano han' quel passo di pianura
87
Un mare d’amare
che è bello da incontare
che è bello da ricordare
in questi posti davanti al mare
con questi cieli sopra
quando il vento raffredda a suo tempo
il mare."
Gianna Nannini
Aiuto
Onde rotte lucernari piedi
scalzi siamo veri
qualche volta senti male la tristezza
scende le scale
Remi in barca non ce n'è
dieci notti senza te
suona a scatti l'armonica
s'interrompe quella musica
Proprio quando non ci sei
aiuto
ma non voglio dirlo mai
aiuto
Non ci penso nuoterai ecologico semmai
batte il cuore dentro la radio
mi emozioni vai al diavolo
C'è un oceano in città tetti bassi qua e là
nei traguardi dell'amore
siamo naufraghi senza pudore
Proprio quando non ci sei
aiuto
ma non voglio dirlo mai
aiuto
Mare caldo mare blu
bacio il cielo che cade giù
mare amaro ma tu che vuoi
stai cercando il cuore di una femmina
Terre agre sotto il sole
quanta gente vuole amore
ma discorsi non vuoi più sentire
bacio il cielo scusa non so morire
88
Un mare d’amare
De Gregori in coppia con Giovanna Marini nel 1972 cantava Il naufragio del Sirio.
E da Genova
in Sirio partivano
per l'America a varcare,
varcare i confin.
Ed a bordo
cantar si sentivano,
tutti allegri del suo,
del suo destin.
Urtò il Sirio
un orribile scoglio.
Di tanta gente la misera,
la misera fin.
Padri e madri
bracciava i suoi figli
che si sparivano tra le onde,
tra le onde del mar.
E fra loro
un vescovo c’era,
dando a tutti
la sua benedizion.
E fra loro (lerì)
un vescovo c’era (lerà),
dando a tutti (lerì)
la sua benedizion!
Gli anni Sessanta con il primo Morandi.
Notte di ferragosto
Notte di ferragosto,
calda la spiaggia
e caldo il mare.
Freddo questo mio cuor
89
Un mare d’amare
senza te.
Notte di ferragosto,
il mio pensiero
torna da te.
Forse tra le tue braccia
c'è lui, c'è lui.
E mi accorgo di amarti
ogni giorno di più,
anche se mi ripeto
che l'amore non c'è
non c'è, non c'è.
Occhi di ragazza
Occhi di ragazza,
quanti cieli
quanti mari che m'aspettano.
Occhi di ragazza, se vi guardo
vedo i sogni che farò.
Partiremo insieme per un viaggio,
per città che non conosco.
Quante primavere che verranno
che felici ci faranno
sono già negli occhi tuoi.
.
'A LUNA E 'O MARE
Diceva 'a luna janca: "Oje mare, mare...nun voglio fá cchiù luce quann'è 'a
sera...Mme dispiace pe' sti marenare,ma, a stu paese, nun ce vengo cchiù...Ccá se
spassano a fá 'ammorequann'io sóngo chiara chiara...E nun sannoca pur'io tengo
nu core,comm''o tiene pure tu...Oje mare, mare...a Napule só' tutte
'nnammurate,'e ffemmene só' troppo appassiunate...Mme ne vaco...Accussí
voglio vedécomme fanno senz''e me..."IIE rispunnette 'o mare: "Oje luna,
luna...chi, meglio 'e te, mme pò dá cchiù ragione?Ma tu t''e gguarde sulo, pe'
furtuna,mentr'io nun saccio cchiù che suppurtá...Varchetelle a centenare...Vase,
lacreme, suspire...E po' doppo,siente 'e dicere: - E' stu mareca peccato ce fa fá! Oje luna, luna...a Napule só' tutte 'nnammurate...'e ffemmene só' troppo
appassiunate...Mme ne vaco,accussí voglio vedécomme fanno senza 'e
me!..."IIINu viecchio piscatore ca sentettechistu trascurzo fatto dint''a notte,"Tu
90
Un mare d’amare
nun capisce, oje luna, - lle dicette -si te ne vaje che male ce puó' fá!?...Ccá se
magna pane e ammore,ccá se canta pe' stu mare...E si, overo,tutt'e duje tenite
core,nun ce avit''a abbanduná!..."'A luna e 'o mare,sentenno stu pparlá doce e
curtese,dicettero: "Chi 'o lassa stu paese?Va' nce 'o ddiceca restammo sempe
ccá...pe' delizia 'e 'sta cittá!"
La ben nota A Margellina di E.A. Mario.
Quanno fa notte, 'nterra Margellina,se sceta 'o mare e canta chianu chiano...Se fa
cchiù doce ll'aria d''a marina...Pure 'e ssirene cantano 'a luntano,quanno è
scurata notte a Margellina...E cu 'sta luna, dint''e ssere 'e 'state,io vularría durmí
ma nun è cosa:mme scetano da 'o suonno, sti sserate,'o mare 'e Margellina e
ll'uocchie 'e Rosa!E cu 'sta luna, dint''e ssere 'e
'state,...........................................................IIStelle ch'ascite 'ncielo tutt''e ssere,ca ll'aria
doce fa mená suspire...io ne cunosco doje e sóngo nere...e só' lucente...e só' duje
uocchie nire...stelle ca state 'ncielo tutt''e ssere...E cu 'sta luna, dint''e ssere 'e
'state,...........................................................IIIA Margellina, addó' se danno 'e vase,ce
corre 'o core e ce ha pigliato ll'uso:Se scetano 'e ffigliole dint''e ccasee, da
luntano, corrono annascusoa Margellina addó' só' doce 'e vase!...E cu 'sta luna,
dint''e ssere 'e 'state,...........................................................
O marenariello cantata da Andrea Bocelli
Ritornello
Vicin' ô mare
facimmo 'ammore,
a core a core,
pe' nce spassá.
Piscatore e Pusilleco
Ritornello
Dorme il mare... Rema, rema.
Tutto è pace intorno a me.
Ma perché,
ma perché mi hai lasciato,
mentre io muoio, questa notte, per te!
Dorme il mare... O mia bella vieni!
In cielo la luna sale e va.
Vita mia!
Vita mia mi vuoi bene?
91
Un mare d’amare
Ma se è un sogno non farmi svegliare.
Dorme il mare... Rema, rema.
ma perché mi hai lasciato,
mentre io muoio, questa notte, per te!
Dorme il mare... O mia bella vieni!
In cielo la luna sale e va.
Vita mia!
Vita mia mi vuoi bene?
Ma se è un sogno non farmi svegliare.
Dorme il mare... Rema, rema.
Maruzzella di Renato Carosone.
Ohé!
Chi sente?
E chi mo canta appriesso a me?
ohé,
pe' tramente
s'affaccia 'a luna pe' vedé!
Pe' tutta 'sta marina
'a Pròceda a Resína,
se dice: "Guarda llá,
na femmena che fa!"
Maruzzella, Maruzzè'...
t'hê miso dint'a ll'uocchie 'o mare
e mm'hê miso 'mpiett'a me
nu dispiacere...
Stu core mme faje sbattere
cchiù forte 'e ll'onne
quanno 'o cielo è scuro...
Primma me dice "sí",
po', doce doce, mme faje murí...
Maruzzella, Maruzzé'...
Ohé!
Chi mm'ajuta?
92
Un mare d’amare
Si tu nun viene a mm'ajutá?
Ohé,
mm'è venuta
na voglia ardente 'e te vasá.
E vieneténne oje bella...
e damme 'sta vucchella
ca, pe' mm'avvelená,
'e zùccaro se fa...
Maruzzella, Maruzzè'...
A Marechiare di Salvatore di Giacomo.
Che ricordo essere il motivo conduttore del bel film di Nanni Loy Le quattro
giornate di Napoli.
Quanno spónta la luna a Marechiare,
pure li pisce nce fanno a ll'ammore...
Se revòtano ll'onne de lu mare:
pe' la priézza cágnano culore...
Quanno sponta la luna a Marechiare.
A Marechiare ce sta na fenesta:
la passiona mia ce tuzzuléa...
Nu garofano addora 'int'a na testa,
passa ll'acqua pe' sotto e murmuléa...
A Marechiare ce sta na fenesta....
Chi dice ca li stelle só' lucente,
nun sape st'uocchie ca tu tiene 'nfronte!
Sti ddoje stelle li ssaccio i' sulamente:
dint'a lu core ne tengo li ppónte...
Chi dice ca li stelle só' lucente?
Scétate, Carulí', ca ll'aria è doce...
quanno maje tantu tiempo aggi'aspettato?!
P'accumpagná li suone cu la voce,
stasera na chitarra aggio purtato...
93
Un mare d’amare
Scétate, Carulí', ca ll'aria è doce!...
'Na sera 'e maggio
Quanno vien'a 'appuntamento
guarde 'o mare, guard' 'e ffronne.
S' i' te parlo nun rispunne,
staje distratta comm'a che.
Io te tengo dint' 'o core,
sóngo sempe 'nnammurato
ma tu, invece, pienze a n'ato
e te staje scurdanno 'e me.
Quanno se dice si, tiènelo a mente,
nun s' ha da fá murí nu core amante.
Tu mme diciste si 'na sera 'e maggio
e mo tiene 'o curaggio 'e mme lassá.
E QUI DI SEGUITO ALCUNI TESTI DELLA CANZONE CILENTANA, A PARTIRE
DALLA CAPOSTIPITE …
LA CILENTANA
(trascrizione di Graziano Tambasco)
I mi nni vogliu iri a lu ciliendu
Mi voglio i ‘a piglià ‘nna cilentana
A lu ciliendu
Mi voglio i ‘a piglià ‘nna cilentana
Rit music.
Nun minni curo ca nun teni niente
Basta ca teni ‘na frisca funtana
Nun teni niente
94
Un mare d’amare
Basta ca teni ‘na frisca funtana
Rit music.
Si ti lu vuò ‘ccattà lu vogliu vinni
Lu campanieddu ca mi fici mamma
Lu vogliu vinni
Lu campanieddu ca mi fici mamma
Rit music.
Bella figliola cu sti ‘ddoi palummi
Ij su vinutu si ti li vuò vinni
Sti ‘ddoi palummi
Ij su vinutu si ti li vuò vinni
Rit music.
Chisti su palummieddi ri muntagna
Chisti su palummieddi senza pinni
Su di muntagna
Chisti su palummieddi senza pinni
Rit music.
Nun vogliu chiddi ca ‘pe ‘llaria volà
Ma voglio chiddi ‘mbiettu senza pinni
‘pe ‘llaria vola
Ma voglio chiddi ‘mbiettu senza pinniii!
SO' NATO A LO CILIENTO E... me ne vanto
Versi e Musica di Aniello DE VITA (proprietà dell'autore)
So' nato inta 'na terra profumata re fiuri di ginestra
E so' crisciuto come a 'no purdito cchiù niccio ca vestito.
A l'acqua chiara come a 'no cristallo me so' lavato,
Lo sole e l'aria bella re sta terra m'ano asciuttato.
95
Un mare d’amare
Ritornello:
SO' NATO A LO CILIENTO E ... e me ne vanto!
SO' NATO A LO CILIENTO E ... e so' contento!
E fino a quanno campo
Si tengo voce canto
SO' NATO A LO CILIENTO E ... e me ne vanto!
Aggio cantato 'nzieme a l'aucieddi canzuni a matutino,
E saccio lo sapore re nu scuorzo spontato inta lu vino.
Papà ricia ca 'mpere a 'no ceraso m'avia trovato,
Ma po' aggio visti nasce li crapetti e me so' scetato.
Ritornello:
SO' NATO A LO CILIENTO E... e me ne vanto!
Maronna e quanta gente ca è partuta e nun è cchiù turnata,
E come a 'no peccione re palummo pur'io so' assavolato,
E grazie a Dio la terra ca scarpiso non è lontano
E ancora pozzo sente lo calore re n'ata mano.
Ritornello:
SO' NATO A LO CILIENTO E... e me ne vanto!
Simo li meglio
Ai cilentani di Hazleton, Ai miei musicisti
versi e musica
di Aniello DE VITA (proprietà dell'autore)
Me so' sonnato re sbarca' a l'America
Co' le chitarre, flauto e fisarmonica
Tammurro, contrabbasso e 'na 'uagliona
Poesia ca sona come a 'na canzona
E tanta gente ca venia a sentire
Cantare 'nsieme a nui pe'no' morire
Ritornello:
Simo li meglio e no' ne manca nienti
Simo li meglio belli e intelligenti
Simo li meglio gente re bon core
Simo li meglio senza fa' rumore
'Ncopp'a la terra 'nge nne simo tanti
96
Un mare d’amare
Tutti co' stessi patri e stessi santi
Portati ra la sciorta e da lo viento
Simo li meglio, simo re lo Ciliento
E gira, gira, gira, gira l'elica
Giranno sotto e 'ncoppa pe' l'America
Pensanno a chi pe' no' muri re fame
Ienghettero re lacrime la nave
Mo' grazie a Dio lo ppane no' ne manca
Chi vene ra 'sta terra sempre canta
Ritornello:
Simo li meglio e no' ne manca nienti
Simo li meglio belli e intelligenti
Simo li meglio gente re bon core
Simo li meglio senza fa' rumore
'Ncopp'a la terra 'nge nne simo tanti
Tutti co' stessi patri e stessi santi
Portati ra la sciorta e da lo viento
Simo li meglio, simo re lo Ciliento
97
Un mare d’amare
Chi pe’ stì mari va’
Stì pisci piglia
Chi va per questi mari
Questi pesci pesca
Modo di dire cilentano
98
Un mare d’amare
La varietà di specie e di ambienti del mostro mare si traduce in una varietà di
piatti che in Italia o addirittura nel mondo non ha equali.
Le popolazioni costiere sono state sempre legate a una tradizione marinara che
ha permesso loro di sviluppare tecniche di pesca in parte del tutto autonome e in
parte legate ai numerosi contatti che questi hanno avuto con la Costiera
Sorrentina e Amalfitana ma anche con i Calabro/Lucani e i Siciliani in particolare
abbiamo sviluppato una grande tradizione per quanto riguarda la pesca delle
alici e/o del pesce azzurro in genere e la comunicazione fra i paesi rivieraschi e i
99
Un mare d’amare
paesi dell’entroterra la si può rivincere anche attraverso i piatti tipici a base di
pesce.
Lungi dal voler essere un libro di cucina vero e proprio, questo ultimo capitolo
vuole solo dare un’indicazione sulla ricchezza di piatti a base di prodotti del
mare che a sua volta riflette la ricchezza culturale, anche culinaria del nostro
territorio … Le foto sono tutte del nostro Prof. Di Scienze che, oltre alla passione
per la natura e l’ambiente, ha anche quella per la buona cucina cilentana .
Anziché le ricette una per una, abbiamo preferito dare solo delle indicazioni di
base anche in considerazione, appunto, della variabilità di questi a seconda del
posto in cui vengono preparati:
ACQUA PAZZA:
I pescatori, in generale, dopo aver gettato le reti, provvedevano a vendere tutto il
pesce di pregio, mentre raccoglievano per il consumo delle loro famiglie tutti i
piccoli pesci di qualità non eccelsa che residuavano nel fondo delle reti.
L'insieme di questi pesci viene indicato con il nome di "mazzama" ed è pesce
adatto per zuppe o per fritture.
Il tipo di preparazione che veniva utilizzato dai pescatori era una specie di zuppa
che consentiva, con un piatto unico, di rappresentare un pasto povero completo.
Si preparava una specie di brodetto con olio, aglio, prezzemolo, peperoncino e
pomodorini nel quale poi si facevano cuocere i pescetti. La ricetta veniva (e
viene ancora) chiamata all'acqua pazza perché, con questo termine veniva
indicata la miscela di acqua con poco di vino bianco, ed infatti era proprio questa
la miscela che si utilizzava per la cottura dei pescetti, anzi in particolare in
origine per questa ricetta l'acqua che si utilizzava era acqua di mare mescolata
con un poco di vino bianco.
E’ forse il miglior modo per gustare il pesce in genere, perché nessun sapore
prevale sull’altro e il brodetto mantiene tutto il sapore del mare e del pesce
fresco.
100
Un mare d’amare
ZUPPA
in una casseruola, possibilmente di coccio e che possa andare anche in tavola,
fare rosolare 2 spicchi d’aglio, peperoncino (volendo si può schiacciare l’aglio ed
eliminarlo in seguito) con l’olio. Farvi soffriggere i calamari, o seppia o polpi
dolcemente per una decina di minuti, bagnare con un bicchiere di vino e fare
evaporare. Unire dei pomodori, spellati e privati dei semi, a dadini. Salare pepare
e lasciare ancora 10’ sul fuoco. Disporre i vari pesci (Tracine, lucerne, pescatrici
ecc.) precedentemente squamati nella pentola, mescolare delicatamente e fare
cuocere per 10’.
Unire un brodetto caldo preparato facendo bollire con aromi gli scarti e/o i
pescetti troppo piccoli (fumetto) caldo, tenere sul fuoco ancora per altri 10’ e
aggiungere molluschi e crostacei: regolare di sale e pepe e far cuocere ancora
per poco tempo, senza mescolare per non disfare il pesce. Cospargere di
prezzemolo tritato.
Servire la zuppa calda, con crostini di pane tostati al forno e, a piacere, strofinati
d’aglio.
PIZZAIOLA
A differenza delle precedenti il pesce va cotto aggiungendolo ad una base di
pomodoro, olio, aglio e origano … aggiungere il pesce negli ultimi 15-20 minuti
di cottura … se invece si tratta di cefalopodi, farli soffriggere in olio e aglio e poi
aggiungere il pomodoro
FRITTURE – GRIGLIATE – PESCE AL FORNO
Per queste non crediamo serva la ricetta … ma un consiglio: utilizzare sempre
Olio extravergine di olive cilentane … il nostro oro verde … e Buon Appetito.
101
Un mare d’amare
Di seguito alcune ricette a base di alici:
• alici all’acquapazza
•
•
•
•
alici alla pizzaiola
alici ammolicate
alici arreganate
alici marinate
•
•
•
•
•
•
alici m’buttunate
alici in torchiera
alici in umido
alici ‘nchiappate
alici indorate e fritte
alici frienno mangianno
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Un mare d’amare
Anche per il baccalà, il Cilento, come tutta la Campania, ha sempre avuto una
grande tradizione dovuta in parte alla economicità dello stesso e in parte alla
semplice tecnica di conservazione.
Di seguito alcuni piatti:
• baccalà e patate
• baccalà a ciauredda
• baccalà arregalato
• baccalà e cicerte
• baccalà fritto
Non meno importanti i molluschi ben numerosi lungo le nostre frastagliate
coste.
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Un mare d’amare
• Calamaro, seppia o polpo “mbuttunato”
• Polpo all’acqua sua
• Seppie con patate
• vongole e ceci
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Un mare d’amare
• Polpo all’insalata
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Un mare d’amare
• Fagioli e cozze, lupini o vongole
E poi il pesce al forno, alla brace, all’acqua pazza e/o in umido:
• Lampuga al forno con le patate
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Cefalo lustrino, orata e sarago alla griglia o al forno, con o senza patate
Rombo al forno con le patate
Pesce S. Pietro all’acqua pazza o in umido o al forno con patate
Pesce bandiera alla pizzaiola o in umido
Sarde arrosto con peperoni (anche questi arrosto)
Sauri e Lacerti all’acqua pazza o alla pizzaiola.
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Un mare d’amare
• Bistecca di tonno o di pesce spada alla griglia o al forno
Potremmo continuare a lungo, perché ognuno delle decine e decine di comuni, o
addirittura delle centinaia di frazioni, conserva una qualche tradizione per quel
che riguarda la cucina del pesce, ma lasciamo al lettore prima e al visitatore poi
la curiosità di assaggiare in loco queste specialità da leccarsi i baffi!
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