Afflusso in crescita dalla Germania

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Afflusso in crescita dalla Germania
FRONTALIERI
Aff l usso i n cresci t a dal l a G e rman i a
Nei rapporti tra la Svizzera e la Germania la temperatura è decisamente in crescendo, ma non è il frontalierato
il problema numero uno tra i due Paesi.
di Luciano Alban, vice presidente ACLI CH
Il numero dei frontalieri, ma soprattutto la loro rilevanza
nei mass-media non è minimamente paragonabile a quella
del fronte sud della Svizzera.
Sono circa quattordicimila i frontalieri tedeschi che, giornalmente o settimanalmente varcano il confine per lavorare in Svizzera, tuttavia quest’aspetto di pendolarismo non
fa notizia e nessuno ne parla.
È la problematica del traffico aereo che fa discutere e che
crea tensioni tra le popolazioni delle zone confinanti tra i
due Paesi.
L’aeroporto internazionale di Zurigo-Kloten è diventato
uno dei più importanti aeroporti del centro Europa. Da
Kloten arrivano e partono molti voli intercontinentali, ultimamente con diverse nuove destinazioni. Negli ultimi anni
il numero dei passeggeri e di conseguenza il traffico aereo,
sono in costante aumento.
L’aeroporto di Kloten si trova a pochi chilometri dal confine tedesco e, fino a pochi anni or sono, tutti i voli in arri-
vo a questo aeroporto, nella fase preparatoria di scalo andavano a virare su territorio tedesco. Anche nelle partenze la
fase iniziale e il raggiungimento della quota di volo, avveniva praticamente tutta in territorio tedesco con conseguente disagio acustico.
Oltre confine non ci sono grossi agglomerati urbani, ma le
medio-piccole comunità locali hanno fortemente reclamato per questa situazione, tanto da indurre le autorità tedesche a ridurre notevolmente i voli da e per Kloten nel proprio territorio. Questa nuova situazione ha provocato il
risentimento delle comunità di Zurigo e dintorni, che
hanno visto aumentare notevolmente il disturbo del rumore degli aerei, in partenza e in arrivo da Kloten.
Il contenzioso, arrivato da tempo fino al livello di Governi
centrali è ben lungi da considerarsi chiuso dalle parti, anche
perché altri fattori contribuiscono a rendere la trattativa più
complicata: il controllo della Swiss da parte di Lufthansa e
la parte di utenza che viene proprio dal sud della
Germania.
Non ci sono dati precisi, ma basta vedere le targhe delle
auto che raggiungono l’aeroporto per capire che una rilevante parte dell’utenza è tedesca.
L’aspetto culturale è più temuto
È l’aspetto culturale il fattore principale che determina il
clima dei rapporti tra le popolazioni delle due frontiere. La
popolazione Svizzera è circa un decimo della realtà tedesca.
La paura di un’annessione culturale preoccupa non poco
parte della popolazione svizzera che vede in pericolo la
propria identità. Il dialetto svizzero è il loro segno di riconoscimento e d’identificazione. L’esempio più evidente è
rappresentato dalla realtà della città di Zurigo. La capitale
economica e finanziaria della Confederazione Elvetica è
invasa da una classe sociale medio-alta di tedeschi. La
prima comunità straniera di Zurigo non sono più gli italiani, né lo sono i cittadini dell’ex Jugoslavia, bensì i tedeschi.
Circa la metà dei professori universitari, del Politecnico
Federale, degli ospedali ecc. sono tedeschi che hanno una
formazione di livello superiore. Per questa classe, lavorare
in Svizzera comporta un doppio vantaggio: un maggior stipendio in entrata e una notevole diminuzione di tassazione
rispetto alla Germania. Dal punto di vista formale è tutto
in ordine, da che mondo è mondo, migliorare la propria
condizione socio-economica fa parte del dna dell’uomo.
Spetta alla politica governare i processi con regole che tengono conto dell’interesse generale.
Le sole regole del mercato potrebbero creare situazioni
non sempre sostenibili.
L’afflusso considerevole di una classe economicamente
benestante ha fatto sì che la città di Zurigo diventasse una
delle città più care al mondo. Negli ultimi dieci anni il costo
delle abitazioni della città sulla Limmat ha subito un rincaro di oltre il 70%. Sono queste le motivazioni che preoccupano parte della popolazione svizzera. Trovare casa a
Zurigo, a prezzi economici, è diventato impossibile, soprattutto per le persone anziane. La crisi del lavoro in Europa
ha accentuato la ricerca di lavoro in questo Paese, in un
mercato che ha raggiunto un nuovo record di ben 4'766
milioni di lavoratrici e lavoratori impiegati, compresi i
Frontalieri che nell’ultimo anno hanno avuto un aumento
del 9,1%.
Una crescita di queste dimensioni, per essere sostenibile,
deve essere accompagnata da misure strutturali e sociali
nell’abitazione e nei servizi.
Infine, l’ultimo fatto che ha provocato un terremoto politico è stato l’ordine di arresto, da parte del Procuratore
Federale, di tre funzionari dell’agenzia delle entrate tedesche, per spionaggio al Credito Svizzero. L’accordo sull’imposizione fiscale e sui conti bancari in Svizzera che
sembrava, a fatica, aver raggiunto un compromesso, e
riesploso in questi giorni con toni insolitamente aspri e con
linguaggio sempre più velenoso.
Ora tutto è di nuovo in alto mare, ma un inasprimento del
conflitto non gioverebbe a nessuna delle parti.
il dialogo 2/12
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