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GIOVEDÌ 4 OT TOBRE 2012
LA SICILIA
CATANIA .33
La carenza
di case e spazi
L’assessore ai Servizi sociali:
pronto il piano di «social
housing» per Librino e per la sua
ricucitura con il resto della città
Al Nord, invece, le leggi regionali
consentono di concedere quasi a
costo zero aree libere ed edifici
da ristrutturare ed usare
Limiti legislativi all’aiuto ai giovani
La legge regionale vieta l’affidamento di immobili. E «il piano casa» prevede solo nuova edilizia economica
LO DICO A «LA SICILIA»
«Il modello Milano»
Succede a Milano. «Un centinaio
di palazzi e 1.200 aree di edilizia
pubblica concessi gratis o a bassi
canoni per far ripartire l’aggregazione e l’economia. Il sociologo
Bonomi: “Si ricrea la comunità”.
L’idea è di mettere a disposizione
singoli locali o anche interi palazzi dismessi a chi ha idee innovative, progetti da realizzare ed
energie da mettere in circolo. La
città dei giovani, degli artisti, di
quelli che hanno voglia di fare, ha
fame di spazi. Gli spazi verranno
concessi gratuitamente, e anche
per periodi molto lunghi (30 anni per soggetti pubblici o privati),
lasciando a carico del gestore le
spese di ristrutturazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, e di conduzione. Ovviamente
per avere uno spazio, l’associazione o il privato cittadino deve
presentare un progetto che valorizzi il quartiere. I giovani che vogliano aprire un’attività commerciale avranno il canone ridotto
del 90 per cento nei primi cinque
anni». (da La Repubblica Milano)
Ci sono anche a Catania giovani
con energia, vitalità, voglia di fare e idee. E vorrebbero evitare di
lasciare la loro terra per esprimerle. Perché non dare anche a
loro questa possibilità di costruirsi con le proprie mani il loro futuro?
MIRKO VIOLA
Di conseguenza il Comune si è mosso su due
fronti: il «piano casa» regionale e il «piano città».
Nel primo caso - spiega l’assessore Pennisi - il Comune è pronto a presentare - in base al bando regionale la cui scadenza è stata di nuova rinviata,
forse a dopo le elezioni - un progetto di social
housing per nuova edilizia economica popolare
da gestire con fondi pubblici e privati, fondi di gestione che al Nord funzionano da più di dieci
anni, ma che qui vanno costruiti e che devono
prevedere, tra l’altro, un sistema di garanzie per
le manutenzioni e per le morosità. «Si tratta di costruire non soltanto abitazioni, ma anche luoghi
PINELLA LEOCATA
Perché non dare ai giovani catanesi che «hanno
energia, vitalità, voglia di fare e idee... la possibilità di costruirsi un futuro? ». E, più precisamente, perché l’amministrazione comunale di Catania non fa quello che la Giunta Pisapia ha avviato a Milano mettendo a disposizione gratuitamente, o quasi, immobili e spazi liberi? Perché
siamo nello stesso Paese, ma in un altro continente. Questo si deduce dall’articolata risposta con la
quale l’assessore ai Servizi sociali Carlo Pennisi illustra quanto sta facendo in questo campo negli
stretti limiti imposti da un’inadeguata
legge regionale che è parte fondamenCarlo Pennisi:
tale del problema.
«Quanto si sta facendo a Milano, a
Pronto il progetto
Torino, a Modena e in altre città del
per l’edilizia popolare
Nord Italia in tema di coabitazione e di
social housing rientra nella progettua- che prevede anche spazi
lità europea», esordisce l’assessore
di socialità. Contiamo
Pennisi, che subito passa a spiegare i
vincoli con i quali le amministrazioni
sul Pon per il recupero
siciliane si trovano a fare i conti. Innandi edifici da abitare
zitutto le soluzioni di social housing
messe in campo dalla Regione Siciliana sono orientate, e limitate, alla costruzione di di socializzazione e di strumenti di servizio quaunità immobiliari di tipo economico e popolare, li spazi pubblici, bambinopoli, aree attrezzate,
dunque non c’è spazio per le ristrutturazioni e gli spazi per anziani, chiese e quando è necessario
affidamenti fiduciari. E, in ogni caso, il bando re- per creare socialità e vivibilità in questi contesti».
gionale è fermo da due anni. «In questo campo la
L’altro fronte è quello del «piano città» volto allegislazione regionale è una catastrofe perché la riqualificazione dei centri urbani per il quale il
vincola al piano regolatore generale, uno stru- Governo nazionale ha stanziato complessivamento vecchio di 20/30 anni fa, mentre altrove si mente due miliardi di euro che andranno riparfa ricorso a strumenti più agili e flessibili quali i titi tra 58 Comuni. L’assessore Pennisi ha elabopiani costruttivi che danno regole procedurali, rato un progetto volto ad affrontare l’emergenza
cioè non dicono che cosa va costruito in una zo- abitativa con particolare attenzione a Librino e alna, ma come progettare qualora si voglia costrui- la sua «cucitura» con le altre parti della città. Il
re». Inoltre gli immobili di proprietà del Comune «piano» sarà presentato a giorni.
- pure più volte censiti - non sono disponibili in
Più difficile, se non impossibile, percorrere la
quanto inseriti nella lista dei beni da vendere per strada dell’affidamento di immobili ad associafare cassa. E non rileva il fatto che non siano sta- zioni o gruppi di giovani, non solo perché, finora,
ti venduti perché, comunque, finora, sono stati come detto, questi non sono disponibili, ma perimmobilizzati ad altri usi.
ché, qualora lo fossero, come nel caso di Palazzo
EMATOLOGIA
Iom, domani e sabato corso sulle «Nuove frontiere»
Domani e sabato si svolgerà, nella sala convegni dell’Istituto oncologico del
Mediterraneo di Viagrande un corso ecm sul tema “Nuove frontiere nella terapia
in ematologia” rivolto a ematologi, oncologi, infettivologi, biologi e farmacisti. I
direttori del corso sono il prof. Rosario Giustolisi (ematologia Iom) e il prof.
Francesco Di Raimondo (professore ordinario e direttore Clinica ematologica
università di Catania). L’Oncoematologia come è noto si occupa della diagnosi e
del trattamento delle malattie neoplastiche del sangue che fino ad alcuni
decenni orsono avevano un esito inevitabilmente infausto. Oggi grazie alle più
raffinate tecniche diagnostiche, all’ottimizzazione della terapia di supporto
(antinfettiva e trasfusionale di sangue e piastrine), tali patologie ottengono
delle lunghe remissioni e, sempre con maggiore frequenza, delle vere e proprie
guarigioni. Ciò anche e soprattutto in rapporto alla migliore strategia di
polichemioterapia e alle procedure di trapianto di midollo sia autologo che
allogenico. Il corso intende fare il punto sui numerosi avanzamenti terapeutici
che hanno caratterizzato l’Ematologia oncologica in questi ultimi anni ed hanno
modificato la prognosi e l’approccio terapeutico di molte malattie. Il compito di
illustrare questi aggiornamenti è affidato a docenti che sono considerati veri
esperti del settore sia in ambito regionale che nazionale. Gli argomenti trattati
comprendono le malattie mieloproliferative croniche, il linfoma di Hodgkin, le
ematosi e le trombosi, le malattie linfoproliferative, l’emoglobinuria
parossistica notturna, le infezioni in ematologia. Nell’Istituto oncologico del
Mediterraneo di Viagrande è attivo un reparto di Oncoematologia che si avvale
della consulenza del prof. Rosario Giustolisi dove vengono praticate terapie
secondo protocolli internazionali che utilizzano anche le alte dosi di
chemioterapia seguite dal trapianto di midollo osseo autologo. Il reparto da
qualche anno è stato riorganizzato tenendo conto della necessità di avere locali
con bassa carica microbica poiche i pazienti con neoplasie ematologiche sono
fortemente carenti nelle loro difese immunitarie. In questo senso, anche i locali
della degenza ordinaria sono dotati di varie accortezze per mantenere una
carica batterica ridotta: 8 ricambi di aria/ora e una zona filtro all’ingresso per i
parenti.
“
Bernini, gli strumenti giuridici regionali non consentono di muoversi in questa direzione imponendo il ricorso a bandi di gara per l’appalto di
servizi, «che è altra cosa rispetto al rapporto fiduciario». «E’ un problema di legislazione, ma anche
antropologico e culturale - commenta Carlo Pennisi -. Se affidassi Palazzo Bernini ad un’associazione interverrebbe subito la Finanza».
Di più. L’assessore racconta che, richiesto di
farlo, avrebbe voluto mettere a disposizione una
scuola inutilizzata per aprirvi un ambulatorio
sociale gestito da medici volontari, secondo un
modello già sperimentato al nord. Invece non è
stato possibile, perché, almeno finora,
l’Asp non è stata disponibile ad un accordo e perché la Provincia ha diffidato dall’usare l’edificio scolastico fino a
quando non sarà stato raggiunto uno
specifico accordo con il Comune sul
possibile utilizzo delle scuole superiori rimaste vuote dopo gli accorpamenti. Per lo stesso motivo - il no della
Provincia per beghe politiche - non è
stato possibile aprire a Librino, nella
sede abbandonata della Brancati, una
scuola professionale per la quale i corsi erano finanziati così come l’obbligo formativo.
E dire che parte del disagio minorile a Librino dipende dalla mancanza di scuole superiori.
Per questo l’assessore Pennisi sta cercando di
utilizzare i pochi strumenti possibili quali quello del Pon. A giorni il Consozio per i beni confiscati alla mafia riaffiderà al Centro Astalli l’immobile di via Del Pino, dopo la nuova ristrutturazione secondo legge. Un affidamento possibile perché avviene tramite il Consorzio e in nome della continuità dell’azione svolta dai volontari del Centro Astalli. Sempre nell’ambito del
Pon sono in fieri progetti per il recupero per finalità abitativa di immobili da potere dare in gestione attraverso avviso pubblico. «Inutile illudersi. Nel nostro contesto sociale, a differenza
che al Nord, le associazioni non hanno i soldi
per ristrutturare gli immobili».
SIDRA DA PRIVATIZZARE
«No alla cessione»
«Controllo pubblico»
«Non esiste privatizzazione del servizio idrico
integrato che rispetti l’esito referendario». E’ il
commento del Forum catanese dell’acqua alle dichiarazioni del vicesindaco e assessore
alle partecipate Roberto Bonaccorsi sulla prevista privatizzazione parziale della Sidra. «L’assessore scrive - ricorda la nota del Comitato che la decisione di scegliere un socio operativo di minoranza per la gestione del servizio
idrico Sidra è perfettamente coerente con l’esito dei quesiti referendari: l’acqua è un bene
comune e tale rimane. Ci preme, innanzitutto,
sottolineare che sia prima sia dopo il referendum era ed è illegittima la “cessione di una
quota di minoranza al socio operativo” che avvenga non “tramite gara pubblica bensì mediante cessione”. Una tale cessione sarebbe illegittima sia per la norinterna che per la
Il Forum per mativa
normativa comunitaria.
«Chiediamo, quindi, all’acqua chiede
l’assessore Bonaccorsi - si
al Comune di conclude la nota - di rivedere le sue affermazioni,
ripensarci.
perché un’eventuaL’assessore: «Ci anche
le e malaugurata cessiosarà un bando ne illegittima costerebbe
caro a noi contribuenti.
pubblico»
Noi come forum catanese
acqua bene comune ribadiamo la necessità di una gestione pubblica di
tutti i servizi locali».
Dal canto suo il vicesindaco e assessore alle partecipate Roberto Bonaccorsi riporta testualmente quanto contenuto nel delibato
della giunta comunale di venerdì 28 settembre: «di procedere, per Sidra spa: all’attuazione delle previsioni dell’art. 115 co. 1 del Tuel
provvedendo, con procedura ad evidenza pubblica, alla cessione del 49% del capitale di Sidra
spa al socio privato, prevedendo particolari
poteri di controllo al socio pubblico, attraverso la maggioranza nel CdA e affidando al socio
privato la gestione operativa della società, attraverso l’amministratore delegato e prevedendo altresì, nel bando di gara, tra gli elementi rilevanti di valutazione dell’offerta, l’adozione di strumenti di tutela degli attuali livelli occupazionali». Pertanto - precisa Bonaccorsi - nella nota diffusa ieri accanto al termine cessione non erano state indicate le relative modalità perché apparivano superflue essendo obbligatoria per legge la procedura di
evidenza pubblica».
PRESENTATO IL PROGETTO «A PALAZZO DEGLI ELEFANTI PER CONOSCERE IL COMUNE»
«Trasparenza e legalità, la politica vista dai ragazzi»
«Avvicinare i ragazzi alle istituzioni locali, che lavorano quotidianamente per il
bene delle comunità cittadine, e alla politica, che in tempi di difficoltà a livello
nazionale non sempre ha dato il meglio
di sé, è lo scopo di questo importante
progetto e delle tante iniziative rivolte alle scuole che da due anni a questa parte
portiamo avanti, perché crediamo fortemente nella voglia di rispetto delle regole, di trasparenza, legalità che hanno i
giovani, futuri amministratori delle nostre istituzioni». Con queste parole il sindaco Raffaele Stancanelli ha presentato il
progetto “A Palazzo degli Elefanti per
conoscere il Comune”, promosso dall’assessorato comunale alla Pubblica
Istruzione in collaborazione con la presidenza del Consiglio Comunale e avviato
nella sala consiliare di palazzo degli elefanti con la partecipazione di un gruppo
di alunni dell’Istituto Comprensivo “Vespucci-Capuana-Pirandello-Di Bartolo”,
accompagnato dagli insegnanti. Presenti all’incontro, gli assessori alla Pubblica
Istruzione, Vittorio Virgilio, e alle Pari
Opportunità, Carmencita Santagati, e i
funzionari che hanno lavorato all’iniziativa: Antonella Bonanno, per la presidenza del Consiglio, e Silvana Contino,
per la Pubblica Istruzione, con gli animatori scolastico-culturali della sezione didattica Storico-Monumentale.
Il progetto prevede la simulazione di
una seduta di consiglio comunale, con gli
studenti seduti fra gli scranni e il sindaco Stancanelli pronto a raccogliere le
tante richieste dei giovani “consiglieri”:
verde e parchi cittadini, arredi scolastici,
piste ciclabili. «Sono tutte richieste che
trovano l’amministrazione attiva e operante£ spiega il primo cittadino - ringrazio gli studenti per il senso civico dimostrato, per il grande amore che hanno
per la città e anche per le segnalazioni,
che ho accolto e accoglierò sempre con
molta attenzione».
L’incontro è stato preceduto da una visita di Palazzo degli Elefanti, sotto la guida del Commendatore Luigi Maina, e si è
concluso con l’omaggio da parte del Co-
mune all’Istituto “Vespucci-Capuana-Pirandello-Di Bartolo” degli Statuti della
Regione Siciliana e del Comune di Catania, oltre che di un libro sulla città. L’iniziativa “A Palazzo degli Elefanti per conoscere il Comune” prevede anche incontri teorici di presentazione della tematica affrontata con attività laboratoriale, a cura degli animatori scolasticoculturali della Sezione didattica StoricoMonumentale della Direzione Pubblica
Istruzione.
PREVENZIONE
Ama, screening della memoria contro l’Alzheimer
Sulla scia della mostra fotografica “Il Vuoto nella mente”, ospitata fino al 30
settembre nel Palazzo della Cultura, sono stati effettuati una ventina di
screening preventivi gratuiti della memoria, per prevenire l’insorgenza del
morbo di Alzheimer, nella sede dell’Associazione Malati Alzheimer di Catania (in
via Salvatore Paola 9), attraverso la somministrazione di test precedentemente
prenotati proprio in occasione dell’esposizione fotografica. Alla presenza delle
psicologhe Giuliana Grillo e Ilenia La Farina, del Comitato scientifico “Ama”, e
della presidente Anna Milazzo, una ventina di uomini e donne, fra i 60 e gli 80
anni, provenienti anche da fuori provincia, si sono sottoposti allo screening della
memoria, per combattere in tempo l’insorgenza del morbo di Alzheimer e le
altre forme di demenza. Queste prime indagini, hanno lo scopo di valutare,
nell’eventualità di qualche “campanello d’allarme”, se sia il caso in una fase
successiva di effettuare valutazioni di tipo neurologico più approfondite, da
parte dell’équipe medico specialistica dell’Ama composta dai dottori Serena
Grioli, Giuseppe Valenti e Teodoro Raciti. «Abbiamo effettuato una valutazione
generica - osserva la dott La Farina - per valutare la capacità di comprensione, di
lettura, di memoria, quindi un test che in pochissimi minuti permette di rilevare
se vi sono delle mancanze e delle incapacità nei pazienti; quindi di conseguenza,
in base a questo, si può progettare la riabilitazione, in maniera soggettiva per
ogni persona in base a ciò che è stato eventualmente rilevato. Test che,
successivamente, verranno valutati dal neurologo, il quale sarà appunto lui
stesso a progettare la riabilitazione».
PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA: IN VISITA UN GRUPPO DI STUDENTI POLACCHI
«Il dialogo e l’esperienza allargano i confini della formazione»
Ricevuta al Centro direzionale Nuovaluce, dal presidente della Provincia Giuseppe Castiglione, dall’assessore alle Politiche giovanili Pippo
Pagano e dal consigliere provinciale Francesco Cardillo, una delegazione di liceali provenienti dalla città di Cracovia, in Polonia. Gli studenti, accompagnati dal preside dell’Istituto alberghiero di Giarre, Antonino Raciti, dalla professoressa Maria Rosa Puglisi e dalla docente polacca Marianna Uchacz, partecipano a un progetto, supportato da Intercultura, che prevede scambi di ospitalità nelle famiglie.
«Un legame storico, ricco di rapporti commerciali e di tradizioni cattoliche, unisce i popoli di Italia e Polonia» ha detto il presidente della
Provincia, Castiglione, nel corso dell’incontro. «Questo Ente, tra le varie competenze, è punto di riferimento per la promozione culturale.
Da ex europarlamentare non posso che incoraggiare questi progetti
premiali che stimolano gli studenti al dialogo con altre realtà, generando scambi di esperienze e allargando i confini della formazione».
L’assessore Pippo Pagano, impegnato a seguire le tematiche giovanili dell’ amministrazione provinciale, ha voluto distribuire ai presenti la guida del territorio eteno “Terra di colori” pubblicata dalla
Provincia.