giornalino aprile 2016 - ISTITUTO COMPRENSIVO VILLADOSE

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giornalino aprile 2016 - ISTITUTO COMPRENSIVO VILLADOSE
Ragazzi: “Voce!”
Il nostro incontro con l’autore
Fabrizio Silei
I
l giorno 26 aprile,
per i ragazzi
della
nostra
scuola
delle
classi terze e seconda si
è svolto un incontro con
un famoso autore di libri
per ragazzi e bambini:
Fabrizio Silei.
Lo
scrittore,
diplomatosi
all’istituto
d’arte e laureato in
scienze politiche, ha
lavorato per anni come
sociologo presso diversi
istituti di ricerca. Noto
anche come artista, tiene
laboratori di scrittura
autobiografica. Nel 2014
ha
vinto
il
premio
Andersen,
il
più
prestigioso riconoscimento italiano attribuito ad
autori di libri per ragazzi.
Silei ha cominciato
raccontandoci della sua
vita e ci ha detto che
potremmo riconoscere il
rapporto con suo padre
nel suo libro chiamato
“Bernardo l’angelo nero”.
Ha
continuato
coinvolgendo i ragazzi, in
un ascolto profondo e
intenso di una pagina di
un altro suo libro. Tutti gli
alunni erano attenti e
ascoltavano le sue parole
dall’accento
toscano
risuonavare
nell’atrio
della scuola. Ha due
bellissimi figli adolescenti
che ha citato spesso e
che, ha affermato, con la
loro energia gli danno
forza, e ha chiesto a noi
di fare la stessa cosa!
nei suoi sogni.
Perché in tanti suoi
libri ha come tema
centrale il Fascismo e il
Nazismo?
Ha risposto che,
essendo
stato
un
Notiziario di
informazione della
scuola media “D.
Alighieri” di San
Martino di V.zze
Anno 9, Numero 2
Aprile 2016
Le nostre rubriche:
 Vita skolastica
 Storia e storie
 Animali: che storie!
 Le nostre idee su …
 E ora ... Musica!
 Sport, sport, sport!
 Noi, complicati
adolescenti
 L’angolo della poesia e
del racconto
Sommario
Nella vita fa lo scrittore, il
padre e l’uomo di casa. A
scuola e a casa siamo
riusciti ad avere maggiori
informazioni su Silei e sui
suoi libri, in modo da
potergli porre alcune
domande.
Eccone
alcune.
Cosa le fa venire la
voglia di scrivere un
libro?
L’autore ha risposto
che la voglia di scrivere
un libro gli viene di notte,
ragazzo come noi, cerca
di trasmettere alle nuove
generazioni l’ossessione
che egli ha nei confronti
dei fatti accaduti, che si
possono
ripresentare,
perché purtroppo l’uomo
non impara mai nulla dai
propri errori.
Ha scritto solo libri
per ragazzi?
No, ha scritto anche
libri per adulti, ma è stato
più
difficile,
perché
(Continua a pagina 2)
Anche Einstein era
dislessico
2
La gustosa storia
della pizza
3
La maga J.K. Rowling 5
M&M’s World
7
Fedez il giusto
8
Piccinini, una grande
della pallavolo
9
Genitori, istruzioni
per l’uso
11
Vita skolastica
Storia e storie
(Continua da pagina 1)
scrivere e immedesimarsi nei
ragazzi è una cosa che gli riesce
più facile che immedesimarsi in un
adulto. Inoltre può dare sfogo al
suo desiderio di insegnare loro
qualcosa di utile per il futuro.
Quanto ci vuole per scrivere
un libro?
Molto, un mese è troppo poco.
Ha mai avuto il “blocco dello
scrittore”?
Sì, ha affermato Fabrizio. Con
il libro che sta scrivendo: sono
giorni e giorni che si mette davanti
al computer ma non riesce a
concludere
nulla.
Inoltre
ha
problemi di salute, ed e’ la prima
volta che gli capita!
Vorrebbe
trasmettere
la
passione di scrivere ai figli?
Silei ha affermato che non lo
sa, decideranno loro. L’mportante è
che siano felici.
Per noi ragazzi l’incontro è
stato molto utile, soprattutto per
capire com’è fatto il mondo degli
scrittori, le loro ispirazioni, le loro
idee, e un giorno —chi lo sa? diventare magari anche noi degli
scrittori!
Dislessia?
Anche per gli scienziati!
Einstein è considerato il
più grande scienziato di tutti i
tempi.
Il caso di Einstein è
singolare perché le notizie che
si hanno di lui sono
contrastanti:
c’è
chi
lo
definisce con certezza un
dislessico, chi invece affetto da
una forma di autismo. La realtà
è che il piccolo Albert parlò
con ritardo, ebbe difficoltà a
parlare con i coetanei e imparò
a leggere all’età di nove anni.
Ebbe alcune difficoltà con il
linguaggio, tanto che si temeva
che non avrebbe mai imparato
a parlare. Ogni frase che
pronunciava la ripeteva a se
stesso a bassa voce, muovendo
le labbra. Questa abitudine
persistette fino a sette anni. Lo
stesso Einstein riferisce: “Da
bambino non andai mai
particolarmente bene o male a
scuola. Il mio problema era una
memoria povera, soprattutto
per quanto riguarda le parole e
i
testi”.
Fuori della scuola egli
amava dedicarsi ad attività
manuali,
quali
fabbricare
oggetti intagliati, lavorare con
le costruzioni metalliche e
giocare con un modellino di
locomotiva
a
vapore.
L’ambiente
familiare
del
piccolo
Einstein
offriva
abbondanti stimoli mentali
permettendogli di sviluppare le
Giovanni Baruchello &
Ginevra Lucchin
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Ragazzi: “Voce!”
Pagina 2
Storia e storie
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proprie potenzialità. All’età di
dodici anni Einstein leggeva libri
di
Fisica.
La verità è che egli
presentava molti dei sintomi tipici
della dislessia: spostamento e
mancanza di lettere, numeri e
formule nella scrittura e frasi
senza
ordine.
All’età di quindici anni,
Albert lasciò la scuola per i brutti
voti in molte materie, come storia
e tedesco. L’anno successivo si
trasferì in Svizzera. Ancora una
volta Einstein fu insoddisfatto
dall’insegnamento che ricevette e
saltò regolarmente le lezioni. Lui
stesso ammise che era troppo
sicuro di sé e troppo indipendente
per conformarsi alle aspettative di
tutti i suoi insegnanti. Come
studente Einstein trovava la scuola
noiosa; preferiva studiare da solo
Fisica e suonare il violino.
Einstein non superò gli esami per
accedere all’università, anche
perché, oltre ad avere soltanto
sedici anni, due anni sotto la
media, non aveva studiato. Nel
1900, però, riuscì a superare gli
esami finali studiando dagli
appunti di un compagno di classe.
Einstein cambiò tre lavori in poco
tempo, ma non a causa dei disturbi
d’apprendimento. Non riuscendo a
risolvere i problemi di matematica
e di scienza, inventò una sua
strategia: nel suo studio aveva una
lavagna dove c’erano scritte le
tabelline, che Einstein non imparò
mai!
La pizza:
una storia da leccarsi i baffi
Dall’Italia al resto del
mondo: ecco la storia della
pizza!
La pizza nacque in Italia
nel 1500, precisamente a
Napoli, dove veniva dato il
nome di pizza ad una forma
di pane schiacciato. A quel
tempo non veniva ancora
usato il pomodoro come
condimento: era già stato
scoperto nelle Americhe, ma
non veniva ancora coltivato in
Europa, dov e si diffuse
soltanto nel 1700. E’ in
quest’epoca che nasce la
pizza più antica, la Marinara,
condita con pomodoro,
origano, olio extra-vergine
d’oliva e solitamente il
basilico. Era chiamata così
pe r ch é e r a il c ibo che i
pescatori consumavano al
ritorno dalle lunghe giornate
di lavoro.
Ma la pizza più famosa è
sicuramente la Margherita,
così chiamata in onore della
regina d’Italia Margherita di
Savoia. Fu inventata nel 1889
dal cuoco napoletano
Raffaele Esposito, che
preparò una pizza a base di
mozzarella, pomodori e
basilico in occasione della
visita della regina in città. I
tre colori della pizza
Margherita ricordavano il
tricolore del Regno d’Italia,
nato solo pochi decen ni
prima.
All’inizio del suo
succ esso l a pizza ven iva
preparata e vendu ta su
Si pensa che fu proprio il suo
modo inusuale di risolvere i
problemi e l’essere un “sognatore”
che lo aiutò a diventare il più
grande scienziato del mondo.
(Continua a pagina 4)
Anna Barison
Ragazzi: “Voce!”
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Animali: che storie!
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bancarelle ambulanti. Solo nella
seconda metà dell’Ottocento
nacquero le pizzerie. Fu in
questa stessa epoca che la
pizza iniziò a diffondersi nel
r e s to d e l m on do , d o ve f u
portata dagli immigrati italiani.
Il successo della pizza è
tutt’o gg i in a rr est ab il e: in
Italia se ne mangiano 5 milioni
al giorno, ma il Paese in cui
viene consumata più pizza nel
mondo è la Francia con i suoi
809 milioni di pizze all’anno.
Nicola Neodo
Curiosità sugli animali
Gli animali sono dolci,
graziosi e affettuosi. Ma lo
sapevate che sono anche molto
curiosi? Vi parlerò delle
stranezze degli animali che
vivono con noi.
Iniziamo parlando dei cani. I
cani hanno un olfatto cento
milioni di volte più sviluppato
degli uomini. I cani riescono a
percepire un suono a una
distanza quattro volte superiore
rispetto a noi. Noi abbiamo
novemila papille gustative,
mentre il cane ne ha solo
millesettecento. In confronto al
cane, possiamo dire che nel
tatto siamo più bravi noi:
abbiamo dita molto più sensibili.
In compenso, però, il cane
attraverso i peli del mento e le
cellule nervose ad essi collegate
riesce a definire la forma di un
oggetto.
sono molto in alto, quindi per
loro l'altezza non è un
problema.
Se invece avete dei criceti o
dei porcellini d’India a casa,
state attenti perché i porcellini
d’India (o cavie) da adulti
raggiungono tra i 900 e i 1200
grammi, invece i criceti tra i 150
e i 500 grammi. Le cavie hanno i
piedi senza pelo come i criceti.
La temperatura di un criceto
rimane intorno ai 20 gradi.
Queste sono le principali
curiosità riguardanti gli amici
pelosi che ci fanno compagnia
ogni giorno. Curiosità a parte,
questi animaletti sono una delle
fonti principali della nostra
felicità ed è per questo che
dobbiamo essere loro grati
accudendoli con amore.
Aurora Graziano
Per quanto riguarda i gatti,
recenti studi hanno dimostrato
che il loro udito è più sviluppato
del nostro grazie perché le loro
orecchie sono mobili, però è
meno potente di quello cane. Il
gatto utilizza l'olfatto per
individuare possibili prede e tipi
di cibo. Un gatto adulto ha circa
250 papille gustative. Il gatto
può vedere oltre i 200°. I gatti
atterrano sulle zampe anche se
Ragazzi: “Voce!”
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Le nostre idee su ...
Ti piacerebbe
andarci?
Quante volte abbiamo desiderato
fare un giro intorno al mondo? Certo, in
pochi possono permetterselo, ma se
sapete di andare in viaggio vicino a una
delle seguenti località, segnatevi i nomi di
questi meravigliosi quanto stranissimi
posti: i vostri occhi vi ringrazieranno e
potrete dire nella vostra vita "Io ci sono
stato".
Ecco tre dei luoghi più strani al
mondo.
Blue Hole - Caraibi
Una scenario spettacolare. Un
grande buco blu della larghezza di 300
metri e la profondità di circa 123 metri al
largo delle coste del Belize. Arrivarci non
è molto facile: ci sono le escursioni che
partono dall’eliporto di Lighthouse Reef o
si può decidere di osservarlo
dall’elicottero. Si tratta di una dolina
Il campanile del Lago di Resia (Trentino)
carsica (cioè un avvallamento prodotto
(Continua a pagina 6)
Ragazzi: “Voce!”
J.K. Rowling,
la maga dei libri
“Non
serve a niente
rifugiarsi
nei
sogni
e
dimenticarsi di vivere”.
La scrittrice inglese J.K.
Rowling è nata a Yate, in
Inghilterra, il 31 luglio del
1965.
Joanne è una delle
migliori scrittrici di libri per
ragazzi, nota in tutto il
mondo. È conosciuta come
creatrice della saga che
racconta la vita avventurosa
e piena di sorprese del
famoso maghetto Harry
Potter e dei suoi amici
Hermione Granger e Ronald
Weasley, rinchiusa in sette
meravigliosi libri e in otto
film in cui gli attori principali
sono Emma Watson, Rupert
Grint e Daniel Radcliffe.
I libri di Harry Potter
sono stati tradotti in più di 70
lingue e hanno venduto più
di 450 milioni di copie in
tutto il mondo. Diventata
plurimiliardaria
dopo
il
successo avuto, anche se i
libri non sono stati accettati
inizialmente da molte case
editrici, ha donato gli oltre 25
milioni di dollari ricavati dalla
vendita di Le fiabe di Beda il
Bardo all’associazione Comic
Relief, un’associazione che
sostiene i bambini più poveri.
E' presidente di Gingerbread,
un’associazione che aiuta i
genitori single, e ha fondato
La Rowling con gli attori che interpretano sullo schermo i suoi personaggi
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Pagina 5
Le nostre idee su ...
(Continua da pagina 5)
Il Great Blue Hole
(Continua da pagina 5)
dall'attività chimica esercitata dall'acqua
su rocce calcaree ) subacquea. E’ un
vero paradiso per gli appassionati delle
immersioni, che possono ammirare un
grandissimo numero di stalattiti lunghe
fino a 12 metri (in origine il Grat Blue era
una grotta calcarea) e le specie marine
che vi abitano.
Campanile sul lago di Resia - Val
Venosta-Trentino Alto-Adige
La cima del vecchio campanile di
Curon emerge dalle acque ed è tuttora
visibile. La struttura risale al 1357,
mentre la chiesa che vi era annessa era
stata costruita nel 1832-38. Una
leggenda racconta che in alcune
giornate d'inverno si sentano ancora
suonare le campane. Quando fu
costruito il lago era prosciugato e invece
ora, a causa dello scioglimento dei
ghiacciai, il livello dell’acqua si è
innalzato.
Porta dell’inferno- Turkmenistan
La porta dell'inferno è un cratere
situato nel deserto del Karakum, in
Turkmenistan (Asia centrale), a circa
260 km a nord da Ashgabat. Si tratta di
una voragine di origine artificiale causata
da un incidente nel 1971, quando una
perforazione effettuata con lo scopo di
cercare petrolio fece crollare il terreno e
aprì una via di fuga al gas naturale, che
fu incendiato volontariamente per evitare
conseguenze ambientali peggiori. Da
allora il cratere brucia ininterrottamente,
tanto che i locali gli hanno dato il nome
di "porta dell'inferno".
Se siete delle persone curiose,
questi posti sono fatti apposta per voi.
Norberto Ferrante e
Marco Francescon
La porta dell’Inferno al tramonto
Ragazzi: “Voce!”
Lumos, che aiuta i bambini
rimasti orfani o abbandonati
a trovare una famiglia.
Ecco a voi alcune
suggestive curiosità: si dice
che i suoi libri siano firmati
con le sue iniziali J e K, ma in
realtà la K è un’aggiunta
tratta dal nome della nonna
paterna, per dare un ché di
maschile
al
nome,
supponendo che così avrebbe
venduto più copie; si dice che
la Rowling abbia scritto il suo
primo racconto, Rabbit, a sei
anni; e in un circolo letterario
si vocifera che l’idea del
famoso binario 9 ¾ sia nata
da un omaggio ai propri
genitori per il loro primo
incontro in una stazione
ferroviaria di Londra; che i
dissennatori siano tratti da un
periodo di depressione della
sua vita e che, cosa
particolarmente divertente,
nei titoli di coda di Harry
Potter e il Calice di Fuoco
(2005), si legga la scritta:
“Nessun drago è stato
maltrattato
durante
la
produzione di questo film”.
Infine ha confessato che
‘Harry’ è il suo nome
preferito; da questo il nome
‘Harry Potter’.
Come dice lei: “La felicità
si può trovare anche negli
attimi più tenebrosi, se solo
qualcuno si ricorda di
accendere la luce.”
Sara Moretto e
Giulia Turri
Pagina 6
Le nostre idee su ...
Biglie colorate
da mangiare
Adori la cioccolata e stai
cercando casa? Ami le caramelle
al punto da viverci insieme?
M&M’s World è ciò che stai
cercando da tempo.
Come, non sai cos’è? È
semplicemente tutto: il negozio
stracolmo di confetti di cioccolato
ricoperti di glassa colorata, con
impressa una lettera "m", prodotti
dalla Mars Incorporated.
Le M&M’s sono state
introdotte nel mercato nel 1954,
benché il marchio M&M’s
esistesse già dal 1941. Esistono
numerose varianti del prodotto,
fra i quali gli M&M’s al
cioccolato al latte, alle arachidi, al
liquore, al burro di arachidi, al
cioccolato bianco, al cioccolato
alla menta, al cioccolato fondente,
al riso soffiato, alle mandorle, al
cioccolato all'arancia, al cocco,
alla vaniglia e altre ancora.
Inizialmente i colori in cui
venivano prodotte erano il
marrone, il giallo, l'arancione, il
rosso, il verde ed il viola, a cui
poi nel 1995 si aggiunse il blu.
Perché M&M’s? La prima
“M” sta per Forrest Mars,
fondatore della società, la seconda
per Bruce Murrie, suo socio
nonchè figlio del presidente della
Hershey. Hershey e Mars sono
Anno 9, Numero 2
due
colossi
americani
dell’industria dei dolciumi.
Secondo
la
leggenda
aziendale, l’idea delle M&M’s
venne a Mars durante la Guerra
civile spagnola, negli anni Trenta,
quando vide i soldati mangiare
dei confetti rivestiti con un guscio
di cioccolato trattato in modo da
evitarne lo scioglimento.
Nel corso della Seconda
guerra mondiale le M&M’s
ebbero uno straordinario successo
tra i soldati, che apprezzavano il
fatto che il cioccolato si
conservasse senza sciogliersi: lo
slogan in quel periodo era: “Vi si
sciolgono in bocca, non in mano”.
In conclusione: se siete dei
fan sfegatati dei cioccolatini,
M&M’s World è letteralmente il
vostro mondo.
Martina Mazzetto
DISTRUGGI + CREA +
INVENTA = WRECK
THIS JOURNAL
“Wreck this journal”, una
mostra d’arte sempre a portata di
mano, ma la cosa migliore è che
l’hai creata tu.
Non avresti mai pensato che
un semplice giornalino sarebbe
potuto diventare lo specchio di te
stesso e dei tuoi sentimenti,
vero? E invece è proprio così!
Wreck this journal è tanto
semplice quanto rivoluzionario.
Una serie di pagine bianche con
degli
ordini
scritti
sopra:
portarselo sotto la doccia,
tracciare sul foglio bianco una
linea continua, camminarci sopra.
A scriverlo, o per meglio dire “a
idearlo”, non potrebbe essere
stata altro che Keri Smith, la più
creativa e particolare ideatrice,
artista e blogger del ventunesimo
secolo. Questo “diario” è difficile
da
trovare
nelle
normali
cartolibrerie perciò è consigliabile
ordinarlo su internet.
Ecco a voi un insolito
manuale portatile per uscire dagli
schemi, per sperimentare cose
che normalmente non prenderesti
in considerazione, per mettere in
pratica la libertà.
Insomma, se hai bisogno di
sfogarti raffigura il tuo nemico in
questo diario!
Irene Melega e
Nicola Rodighiero
Pagina 7
E ora ... MUSICA!
Fedez il giusto
Parlerò di un personaggio
che molti, anzi moltissimi ragazzi
così numerosi che è quasi
impossibile contarli tutti. Il primo
Fedez, pseudonimo di Federico
Leonardo Lucia, ha un fisico
seguono: Fedez.
È un rapper italiano molto
famoso e conosciuto. È adorato,
non solo per le sue canzoni, dal
lo fece addirittura a 14 anni, con
il consenso della madre. Ora sul
suo
corpo
si
trovano
innumerevoli disegni, persino
molto robusto, con braccia
muscolose e tartaruga scolpita.
Spesso indossa anelli, bracciali,
orologi e vari gioielli solitamente
testo pieno di giochi di parole e
rime varie, ma anche perché,
essendo giovane, rispecchia il
modo di pensare e di vivere dei
ragazzi di oggi. È anche ritenuto
una lavatrice, dai fiori ai volti
femminili,
dai
fulmini
alle
clessidre. Sotto l’ombelico si
trova anche il volto di Gesù!
Quello che colpisce di più è però
d’oro. Il suo abbigliamento
preferito
è
una
semplice
maglietta a maniche corte, per
mostrare i tatuaggi, e dei comuni
jeans o pantaloni da tuta.
un “giusto”, perché dietro al suo
aspetto da duro si nasconde una
persona sensibile e dolce che
però sa il fatto suo e inoltre sa
il tatuaggio a forma di ragnatela
che ha sul collo. Fedez definisce
la sua faccia simile a quella di
un toporagno, invece in tanti
Insomma, questo mito del
rap ha affascinato ed affascina
tuttora
molti
ragazzi
e
adolescenti, ed è inoltre un
farsi rispettare da tutti.
Ora passiamo a descrivere
questo pop-rapper. Direi di
cominciare dalla prima cosa che
si nota nel guardarlo: i tatuaggi.
smentiscono riempiendolo di
elogi e complimenti. Sul suo
naso e sotto il sopracciglio
sinistro ci sono dei piercing,
inoltre possiede un paio di
punto di riferimento, grazie
soprattutto ai suoi testi, per tanti
giovani della nostra strana
società.
Questo mito del rap ritiene i suoi
molteplici tatuaggi “storie scritte
sulla pelle”. I suoi tatuaggi sono
dilatatori, che sono un tipo di
orecchini che servono ad
allungare i lobi delle orecchie.
Elin Marroni, classe I A
Fedez da ragazzino e com’è oggi
Anno 9, Numero 2
Pagina 8
SPORT, SPORT, SPORT!
Il rugby, uno sport da provare
Ragazzi, non giudicate il
rugby se non lo avete ancora
provato. Praticatelo e non ve
ne pentirete!
I giovani d’oggi pensano
che il rugby sia violento, però
si manifestano più infortuni
durante una partita di calcio
che in una di rugby. Il rugby si
può definire veramente un
gioco di squadra, perché se il
tuo compagno arriva a meta
non è solo merito suo ma di
tutti; invece, nel calcio chi
segna un goal viene giudicato
come una specie di supereroe.
Uno degli aspetti più piacevoli
è il dopo partita: si va tutti al
club house, ovvero un luogo
dove la tua squadra e la
squadra avversaria si trovano a
mangiare un piatto di pasta.
Questo momento è chiamato il
terzo tempo.
Io ho iniziato a giocare a
rugby quando avevo cinque
anni. Ho conosciuto questo
sport grazie a mio papà e a mio
fratello. Mio papà voleva
praticarlo, però i suoi genitori
non volevano.
La prima volta che sono
andato ad un allenamento di
prova me ne sono subito
innamorato perché aveva
qualcosa di diverso rispetto
agli altri sport. Come ha
colpito me potrebbe colpire
anche te.
Consiglio a tutti i giovani di
andare a provarlo per almeno
una settimana, perché sono
sicuro che vi divertirete.
Davide Zorzi
Piccinini, una
grande della
pallavolo
La pallavolo è un sport di
squadra, inventato nel 1895,
a cui partecipano due
squadre composte ciascuna
da 6 giocatori.
Una famosa pallavolista
italiana è Francesca Piccinini,
nata a Massa nel 1979, ha 37
anni, pesa 70 kg ed è alta 1
m e 85 cm. Gioca nel ruolo di
schiacciatrice nel Volleyball
Casalmaggiore dal 2015.
Nella partita del 23 aprile
2016 lei e la sua squadra
hanno
affrontato
una
squadra polacca. In questa
partita il Pomì Casalmaggiore
ha avuto un successone. Nel
2007 vinse la Champions
League per la miglior
attaccante . Nel 2011, vinse
MVP Super coppa Italiana. La
squadra
in
cui
gioca
Francesca, cioè il Volleyball
Casalmaggiore, è una società
pallavolistica
femminile
italiana, in seria A, con sede
a Casalmaggiore, in provincia
di Cremona, in Lombardia. La
società è stata fondata nel
2008, dalla fusione della VBC
Casalmaggiore e la Pallavolo
Ostiano.
Francesca ricevette una
(Continua a pagina 10)
Anno 9, Numero 2
Pagina 9
Sport, sport, sport!
(Continua da pagina 9)
medaglia olimpica nella
pallavolo femminile ai giochi
della 28° olimpiade e ai
giochi della 29°. Francesca
partecipa al campionato
europeo juniores nel 1996, ai
giochi del Mediterraneo nel
1997, 2001 e 2009, al trofeo
Valle D’Aosta nel 2008.
<<E'
importante
focalizzare
i
proprio
obiettivi...stringere i denti e
andare avanti; quando sai
quello che vuoi nessuno ti
può fermare.>>
<<Nella pallavolo non
serve solo la tecnica ma
soprattutto l'amore verso
questo sport. >>
Aggio Sara &
Friuli Elisa
L’appassionante storia del calcio
In questo articolo parleremo
della nascita e dell’evoluzione del
gioco del calcio.
Per quanto riguarda
l’evoluzione del calcio al di fuori
dell’Italia, è solo il 26 ottobre del
1863 che il calcio moderno ha preso
vita, precisamene a Londra. In Great
Queen Street si danno
appuntamento i rappresentanti di
undici club e associazioni sportive
londinesi per creare la prima
federazione calcistica nazionale, che
prenderà il nome di Football
Association. Le regole del gioco del
calcio risalgono a quell'anno.
Ma è con gli inizi del 1870 che
lo schieramento in campo assume
l'impostazione ben presto diffusa in
tutto il mondo, costituita da un
portiere, due terzini, tre mediani e
cinque attaccanti. Nel 1871 vengono
codificate le dimensioni del pallone e
fa la sua comparsa la figura del
portiere come unico giocatore al
quale è consentito toccare la palla
con le mani. Tre anni più tardi un
arbitro utilizzerà per la prima volta
un fischietto per dirigere una gara.
Il pallone da calcio era
inizialmente composto da vesciche
d i
maiali, piuttosto impreciso nella
forma e difficile da controllare ed era
così pesante da provocare dolori alle
caviglie. L'invenzione della camera
d'aria rese poi possibile un notevole
progresso nel controllo e nella
mobilità della sfera.
Nel 1886 viene ufficialmente
riconosciuto il professionismo
sportivo: i calciatori sono cioè
equiparati alle altre categorie di
lavoratori e devono
conseguentemente percepire un
compenso per l'opera prestata.
Nel 1890 le porte sono
finalmente dotate di reti, una
innovazione importante. La distanza
che separa i due pali è di m. 7,32 e il
bordo inferiore della sbarra
trasversale è situato a m. 2,44 dal
suolo. Due anni più tardi fa la sua
comparsa il calcio di rigore.
Il primo campionato con partite
di andata e ritorno e punteggi per la
classifica fu naturalmente in
Inghilterra nel 1889, a cui poi
seguirono Argentina (1893), Francia
(1894), Belgio (1895), Olanda e
Svizzera (1897).
In Italia invece la diffusione del
Il primo campo da calcio del Cesena
Francesca Piccinini
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Anno 9, Numero 2
Pagina 10
Noi, complicati adolescenti
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calcio risale alla fine del XIX
secolo ed è dovuta all'esperienza
di alcuni appassionati che ebbero
la possibilità di conoscere tale
sport in Inghilterra.
La prima squadra del calcio
italiano è il Genoa, fondato
ufficialmente nel 1893.
Con la diffusione della
disciplina del calcio divenne
sempre più urgente creare delle
regole certe e, naturalmente,
queste vennero per lo più
importate dall'Inghilterra. La
pubblicazione del primo
regolamento del calcio in Italia
apparve nel 1895 a Udine.
Il primo torneo calcistico
restò un episodio isolato, fra le
squadre di Genova e Torino. Il
primo incontro tra Genoa e F.C.
Torinese avvenne il 6 gennaio
1898 a Ponte Carrega.
Il primo campionato ebbe
luogo al Velodromo Umberto I di
Torino in una sola giornata (l'8
maggio 1898) e con la
partec i pazi one di quatt ro
formazioni (F.C. Torinese,
l'Internazionale, il Genoa e la
Società Ginnastica Torinese): il
Genoa prevalse nella partita finale
per due reti a uno, dopo i tempi
supplementari, aggiudicandosi il
primo titolo italiano. Il secondo
campionato si disputò a Torino il 2
e il 9 settembre 1899 e il Genoa si
aggiudicò nuovamente il titolo.
Nella stagione 1939-40,
subito dopo lo scoppio della
Seconda guerra mondiale, il 17
settembre del 1939, compaiono
sulle casacche dei giocatori per la
prima volta i numeri. Finita la
Seconda Guerra Mondiale, nel
1945-46 il campionato fu diviso in
due: un girone dell'Alta Italia con
14 squadre della vecchia Serie A,
ed un girone del Centro-Sud con
11 squadre di Serie A e B. Solo
nel 1946-47, la Serie A tornò
definitivamente al girone unico
come oggi lo conosciamo: ne
facevano parte 20 squadre.
La Serie A è il massimo
campionato calcistico Italiano nel
quale si scontrano le squadre di
calcio più forti della nostra
penisola. Vincerla è motivo di
orgoglio per chiunque. Ma quali
sono le squadre che possono
vantare più scudetti in Serie A?
Juventus, Milan ed Inter, si sa,
sono le più titolate e da anni
continuano a piazzarsi nelle
posizioni più nobili nelle
classifiche.
Mattia Armaroli e
Mohamed Jallouli
Uno dei primi palloni da
calcio e scarpette da
calciatore
Anno 9, Numero 2
Tipi di genitori.
Manuale di
sopravvivenza
Cari ragazzi, vogliamo fornirvi
una guida simpatica che vi aiuti
nella sopportazione dei vostri
genitori. Sappiamo che la maggior
parte dei vostri genitori si colloca
nel punto 4, ma potreste averne
comunque bisogno per aiutare un
vostro amico. In cima alla
classifica dei genitori troviamo i
fenomeni, nel secondo posto i medi
e nell’ultimo i totali disastri.
Secondo il nostro parere i tipi sono
quattro:
1. Stile autoritario
Classificato:
TOTALE
DISASTRO
Comportamento: dittatoriale,
assolutista.
Descrizione: si comportano da
generali dell’esercito, dettano
legge. Sono autocratici, dispotici
ed intolleranti. Hanno figli infelici,
tranquilli e incapaci di esprimere se
stessi.
Come sopravvivere? Discuti
del problema con loro, presta
attenzione nel compiacerli, porta
rispetto e infine ricorda che la testa
è solo tua!
2. Stile passivo
Classificato:
TOTALE
DISASTRO
Comportamento: sono spesso
assenti, troppo permissivi.
Descrizione: i loro figli sono
“superstiti”, i genitori non sono
coinvolti nella vita dei loro piccoli.
Hanno
atteggiamenti
talvolta
(Continua a pagina 12)
Pagina 11
L’angolo della poesia e del racconto
(Continua da pagina 11)
immaturi.
Come sopravvivere? Essendo
semplicemente se stessi, cercando
di coinvolgerli e di discutere con
loro dei propri problemi.
3. Stile indulgente
Classificato:
MEDIO
Comportamento:
benevolo,
bonario, pacato. Descrizione: sono
molto
tolleranti,
pazienti,
ammettono comportamenti infantili
e immaturi. Hanno figli viziati e
pretenziosi.
Come sopravvivere? Cercando
di capire se quello che vuoi
ottenere è veramente fondamentale
da far capricci.
4. Stile
autorevole
e
comprensivo
Classificato: FENOMENO
Comportamento:
sono
comprensivi, disposti ad aiutare e
ad ascoltare i figli ma allo stesso
tempo sono autorevoli.
Descrizione:
hanno
figli
rispettosi delle regole, capaci di
esprimere le proprie perplessità,
sicuri di se stessi.
E tu che tipo di genitore hai?
Ti sei classificato? Bene, il nostro
manuale è finito. Speriamo vi sia
utile e che lo abbiate gradito.
PS: non riceviamo genitori con
i forconi, stavamo solo scherzando!
Elena Raimondo e
Sara Tasso
Anno 9, Numero 2
Le seguenti poesie sono state composte dagli alunni di I B,
seguiti dal professor Giovanni Brancaccio. Si ispirano ai sensi
e al sogno, tema quest’ultimo del saggio di fine anno scolastico.
Dolci fragranze
È giunto il mese di maggio
E steso all’ombra di un faggio
Mi stendo su un tappeto di rose
Profumate e deliziose.
Le piante di rose fiorite
Rese belle per il clima mite
Si piegano alla brezza del vento
E ispirano un dolce sentimento.
Lì tra le rose silenziose
Sboccian tanti bei mughetti
Tante viole odorose
Che si specchian nei laghetti.
Una lunga siepe di caprifogli
Con tanti quadrifogli
Forma un mondo colorato
Da me immensamente amato.
Tommaso Orfaci,
Anna Baccaglini
Alessio Galletto
Pagina 12
Il sogno gustoso
Ho un sogno innato,
ha un gusto prelibato
non se n’è mai andato
il sogno mio amato.
Della mia lontana famiglia
mi manca il gusto di follia
che c’era in ogni leccornia
dai dolci ai succhi in bottiglia.
Il mio sogno è amore
e non ha più colore,
è tutto in bianco e nero
e purtroppo è tutto vero.
Il mio sogno è dolcezza
e non ha la timidezza
unico come una carezza
ed è privo di amarezza.
Laura Valsensi
Claudia Selvaggio
Si Mohamed Cherkaoui
Aimad Bouchyouà.
Il girotondo nel mondo
Ho fatto un sogno:
Facevo un girotondo
Con tutti i bimbi del mondo.
Parlavamo un'altra lingua
Ma eravamo una famiglia.
Era un mondo di povertà
Ma con molta felicità.
Gli adulti se ne erano andati
E del mondo i bambini si erano
impossessati.
Silvia Mori
Michael Nale
Anilsy Spagnol
Marcello Allegrezza
Un sogno da toccare
Un mondo magico
Un magico sogno ho fatto
con accanto il mio bel gatto.
C’erano gnomi rossi e piccini
Insieme a tanti bei bambini.
C’erano molte pecorelle
Dalle più brutte alle più belle.
La neve candida scendeva
E un piccolo cadeva.
Le finestre si chiudevano
E tutti insieme correvano
Un vento freddo arrivava
e la ninna nanna cantava.
Linda Redi
Alice Concon
Desiree Pastorello
Lorenzo Andreotti
In un sogno sono stato
Nel bianco mondo fatato.
Case di nubi create
Ad altezze mai pensate.
Palazzi realizzati
Con grandi muri ghiacciati.
Un paesino ovattato,
Sopra i cieli adagiato.
Lascio il cielo nuvoloso,
Faccio la strada a ritroso.
Emma
Silvia
Riccardo
Sara