giornalino aprile 2016 - ISTITUTO COMPRENSIVO VILLADOSE
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giornalino aprile 2016 - ISTITUTO COMPRENSIVO VILLADOSE
Ragazzi: “Voce!” Il nostro incontro con l’autore Fabrizio Silei I l giorno 26 aprile, per i ragazzi della nostra scuola delle classi terze e seconda si è svolto un incontro con un famoso autore di libri per ragazzi e bambini: Fabrizio Silei. Lo scrittore, diplomatosi all’istituto d’arte e laureato in scienze politiche, ha lavorato per anni come sociologo presso diversi istituti di ricerca. Noto anche come artista, tiene laboratori di scrittura autobiografica. Nel 2014 ha vinto il premio Andersen, il più prestigioso riconoscimento italiano attribuito ad autori di libri per ragazzi. Silei ha cominciato raccontandoci della sua vita e ci ha detto che potremmo riconoscere il rapporto con suo padre nel suo libro chiamato “Bernardo l’angelo nero”. Ha continuato coinvolgendo i ragazzi, in un ascolto profondo e intenso di una pagina di un altro suo libro. Tutti gli alunni erano attenti e ascoltavano le sue parole dall’accento toscano risuonavare nell’atrio della scuola. Ha due bellissimi figli adolescenti che ha citato spesso e che, ha affermato, con la loro energia gli danno forza, e ha chiesto a noi di fare la stessa cosa! nei suoi sogni. Perché in tanti suoi libri ha come tema centrale il Fascismo e il Nazismo? Ha risposto che, essendo stato un Notiziario di informazione della scuola media “D. Alighieri” di San Martino di V.zze Anno 9, Numero 2 Aprile 2016 Le nostre rubriche: Vita skolastica Storia e storie Animali: che storie! Le nostre idee su … E ora ... Musica! Sport, sport, sport! Noi, complicati adolescenti L’angolo della poesia e del racconto Sommario Nella vita fa lo scrittore, il padre e l’uomo di casa. A scuola e a casa siamo riusciti ad avere maggiori informazioni su Silei e sui suoi libri, in modo da potergli porre alcune domande. Eccone alcune. Cosa le fa venire la voglia di scrivere un libro? L’autore ha risposto che la voglia di scrivere un libro gli viene di notte, ragazzo come noi, cerca di trasmettere alle nuove generazioni l’ossessione che egli ha nei confronti dei fatti accaduti, che si possono ripresentare, perché purtroppo l’uomo non impara mai nulla dai propri errori. Ha scritto solo libri per ragazzi? No, ha scritto anche libri per adulti, ma è stato più difficile, perché (Continua a pagina 2) Anche Einstein era dislessico 2 La gustosa storia della pizza 3 La maga J.K. Rowling 5 M&M’s World 7 Fedez il giusto 8 Piccinini, una grande della pallavolo 9 Genitori, istruzioni per l’uso 11 Vita skolastica Storia e storie (Continua da pagina 1) scrivere e immedesimarsi nei ragazzi è una cosa che gli riesce più facile che immedesimarsi in un adulto. Inoltre può dare sfogo al suo desiderio di insegnare loro qualcosa di utile per il futuro. Quanto ci vuole per scrivere un libro? Molto, un mese è troppo poco. Ha mai avuto il “blocco dello scrittore”? Sì, ha affermato Fabrizio. Con il libro che sta scrivendo: sono giorni e giorni che si mette davanti al computer ma non riesce a concludere nulla. Inoltre ha problemi di salute, ed e’ la prima volta che gli capita! Vorrebbe trasmettere la passione di scrivere ai figli? Silei ha affermato che non lo sa, decideranno loro. L’mportante è che siano felici. Per noi ragazzi l’incontro è stato molto utile, soprattutto per capire com’è fatto il mondo degli scrittori, le loro ispirazioni, le loro idee, e un giorno —chi lo sa? diventare magari anche noi degli scrittori! Dislessia? Anche per gli scienziati! Einstein è considerato il più grande scienziato di tutti i tempi. Il caso di Einstein è singolare perché le notizie che si hanno di lui sono contrastanti: c’è chi lo definisce con certezza un dislessico, chi invece affetto da una forma di autismo. La realtà è che il piccolo Albert parlò con ritardo, ebbe difficoltà a parlare con i coetanei e imparò a leggere all’età di nove anni. Ebbe alcune difficoltà con il linguaggio, tanto che si temeva che non avrebbe mai imparato a parlare. Ogni frase che pronunciava la ripeteva a se stesso a bassa voce, muovendo le labbra. Questa abitudine persistette fino a sette anni. Lo stesso Einstein riferisce: “Da bambino non andai mai particolarmente bene o male a scuola. Il mio problema era una memoria povera, soprattutto per quanto riguarda le parole e i testi”. Fuori della scuola egli amava dedicarsi ad attività manuali, quali fabbricare oggetti intagliati, lavorare con le costruzioni metalliche e giocare con un modellino di locomotiva a vapore. L’ambiente familiare del piccolo Einstein offriva abbondanti stimoli mentali permettendogli di sviluppare le Giovanni Baruchello & Ginevra Lucchin (Continua a pagina 3) Ragazzi: “Voce!” Pagina 2 Storia e storie (Continua da pagina 2) proprie potenzialità. All’età di dodici anni Einstein leggeva libri di Fisica. La verità è che egli presentava molti dei sintomi tipici della dislessia: spostamento e mancanza di lettere, numeri e formule nella scrittura e frasi senza ordine. All’età di quindici anni, Albert lasciò la scuola per i brutti voti in molte materie, come storia e tedesco. L’anno successivo si trasferì in Svizzera. Ancora una volta Einstein fu insoddisfatto dall’insegnamento che ricevette e saltò regolarmente le lezioni. Lui stesso ammise che era troppo sicuro di sé e troppo indipendente per conformarsi alle aspettative di tutti i suoi insegnanti. Come studente Einstein trovava la scuola noiosa; preferiva studiare da solo Fisica e suonare il violino. Einstein non superò gli esami per accedere all’università, anche perché, oltre ad avere soltanto sedici anni, due anni sotto la media, non aveva studiato. Nel 1900, però, riuscì a superare gli esami finali studiando dagli appunti di un compagno di classe. Einstein cambiò tre lavori in poco tempo, ma non a causa dei disturbi d’apprendimento. Non riuscendo a risolvere i problemi di matematica e di scienza, inventò una sua strategia: nel suo studio aveva una lavagna dove c’erano scritte le tabelline, che Einstein non imparò mai! La pizza: una storia da leccarsi i baffi Dall’Italia al resto del mondo: ecco la storia della pizza! La pizza nacque in Italia nel 1500, precisamente a Napoli, dove veniva dato il nome di pizza ad una forma di pane schiacciato. A quel tempo non veniva ancora usato il pomodoro come condimento: era già stato scoperto nelle Americhe, ma non veniva ancora coltivato in Europa, dov e si diffuse soltanto nel 1700. E’ in quest’epoca che nasce la pizza più antica, la Marinara, condita con pomodoro, origano, olio extra-vergine d’oliva e solitamente il basilico. Era chiamata così pe r ch é e r a il c ibo che i pescatori consumavano al ritorno dalle lunghe giornate di lavoro. Ma la pizza più famosa è sicuramente la Margherita, così chiamata in onore della regina d’Italia Margherita di Savoia. Fu inventata nel 1889 dal cuoco napoletano Raffaele Esposito, che preparò una pizza a base di mozzarella, pomodori e basilico in occasione della visita della regina in città. I tre colori della pizza Margherita ricordavano il tricolore del Regno d’Italia, nato solo pochi decen ni prima. All’inizio del suo succ esso l a pizza ven iva preparata e vendu ta su Si pensa che fu proprio il suo modo inusuale di risolvere i problemi e l’essere un “sognatore” che lo aiutò a diventare il più grande scienziato del mondo. (Continua a pagina 4) Anna Barison Ragazzi: “Voce!” Pagina 3 Animali: che storie! (Continua da pagina 3) bancarelle ambulanti. Solo nella seconda metà dell’Ottocento nacquero le pizzerie. Fu in questa stessa epoca che la pizza iniziò a diffondersi nel r e s to d e l m on do , d o ve f u portata dagli immigrati italiani. Il successo della pizza è tutt’o gg i in a rr est ab il e: in Italia se ne mangiano 5 milioni al giorno, ma il Paese in cui viene consumata più pizza nel mondo è la Francia con i suoi 809 milioni di pizze all’anno. Nicola Neodo Curiosità sugli animali Gli animali sono dolci, graziosi e affettuosi. Ma lo sapevate che sono anche molto curiosi? Vi parlerò delle stranezze degli animali che vivono con noi. Iniziamo parlando dei cani. I cani hanno un olfatto cento milioni di volte più sviluppato degli uomini. I cani riescono a percepire un suono a una distanza quattro volte superiore rispetto a noi. Noi abbiamo novemila papille gustative, mentre il cane ne ha solo millesettecento. In confronto al cane, possiamo dire che nel tatto siamo più bravi noi: abbiamo dita molto più sensibili. In compenso, però, il cane attraverso i peli del mento e le cellule nervose ad essi collegate riesce a definire la forma di un oggetto. sono molto in alto, quindi per loro l'altezza non è un problema. Se invece avete dei criceti o dei porcellini d’India a casa, state attenti perché i porcellini d’India (o cavie) da adulti raggiungono tra i 900 e i 1200 grammi, invece i criceti tra i 150 e i 500 grammi. Le cavie hanno i piedi senza pelo come i criceti. La temperatura di un criceto rimane intorno ai 20 gradi. Queste sono le principali curiosità riguardanti gli amici pelosi che ci fanno compagnia ogni giorno. Curiosità a parte, questi animaletti sono una delle fonti principali della nostra felicità ed è per questo che dobbiamo essere loro grati accudendoli con amore. Aurora Graziano Per quanto riguarda i gatti, recenti studi hanno dimostrato che il loro udito è più sviluppato del nostro grazie perché le loro orecchie sono mobili, però è meno potente di quello cane. Il gatto utilizza l'olfatto per individuare possibili prede e tipi di cibo. Un gatto adulto ha circa 250 papille gustative. Il gatto può vedere oltre i 200°. I gatti atterrano sulle zampe anche se Ragazzi: “Voce!” Pagina 4 Le nostre idee su ... Ti piacerebbe andarci? Quante volte abbiamo desiderato fare un giro intorno al mondo? Certo, in pochi possono permetterselo, ma se sapete di andare in viaggio vicino a una delle seguenti località, segnatevi i nomi di questi meravigliosi quanto stranissimi posti: i vostri occhi vi ringrazieranno e potrete dire nella vostra vita "Io ci sono stato". Ecco tre dei luoghi più strani al mondo. Blue Hole - Caraibi Una scenario spettacolare. Un grande buco blu della larghezza di 300 metri e la profondità di circa 123 metri al largo delle coste del Belize. Arrivarci non è molto facile: ci sono le escursioni che partono dall’eliporto di Lighthouse Reef o si può decidere di osservarlo dall’elicottero. Si tratta di una dolina Il campanile del Lago di Resia (Trentino) carsica (cioè un avvallamento prodotto (Continua a pagina 6) Ragazzi: “Voce!” J.K. Rowling, la maga dei libri “Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere”. La scrittrice inglese J.K. Rowling è nata a Yate, in Inghilterra, il 31 luglio del 1965. Joanne è una delle migliori scrittrici di libri per ragazzi, nota in tutto il mondo. È conosciuta come creatrice della saga che racconta la vita avventurosa e piena di sorprese del famoso maghetto Harry Potter e dei suoi amici Hermione Granger e Ronald Weasley, rinchiusa in sette meravigliosi libri e in otto film in cui gli attori principali sono Emma Watson, Rupert Grint e Daniel Radcliffe. I libri di Harry Potter sono stati tradotti in più di 70 lingue e hanno venduto più di 450 milioni di copie in tutto il mondo. Diventata plurimiliardaria dopo il successo avuto, anche se i libri non sono stati accettati inizialmente da molte case editrici, ha donato gli oltre 25 milioni di dollari ricavati dalla vendita di Le fiabe di Beda il Bardo all’associazione Comic Relief, un’associazione che sostiene i bambini più poveri. E' presidente di Gingerbread, un’associazione che aiuta i genitori single, e ha fondato La Rowling con gli attori che interpretano sullo schermo i suoi personaggi (Continua a pagina 6) Pagina 5 Le nostre idee su ... (Continua da pagina 5) Il Great Blue Hole (Continua da pagina 5) dall'attività chimica esercitata dall'acqua su rocce calcaree ) subacquea. E’ un vero paradiso per gli appassionati delle immersioni, che possono ammirare un grandissimo numero di stalattiti lunghe fino a 12 metri (in origine il Grat Blue era una grotta calcarea) e le specie marine che vi abitano. Campanile sul lago di Resia - Val Venosta-Trentino Alto-Adige La cima del vecchio campanile di Curon emerge dalle acque ed è tuttora visibile. La struttura risale al 1357, mentre la chiesa che vi era annessa era stata costruita nel 1832-38. Una leggenda racconta che in alcune giornate d'inverno si sentano ancora suonare le campane. Quando fu costruito il lago era prosciugato e invece ora, a causa dello scioglimento dei ghiacciai, il livello dell’acqua si è innalzato. Porta dell’inferno- Turkmenistan La porta dell'inferno è un cratere situato nel deserto del Karakum, in Turkmenistan (Asia centrale), a circa 260 km a nord da Ashgabat. Si tratta di una voragine di origine artificiale causata da un incidente nel 1971, quando una perforazione effettuata con lo scopo di cercare petrolio fece crollare il terreno e aprì una via di fuga al gas naturale, che fu incendiato volontariamente per evitare conseguenze ambientali peggiori. Da allora il cratere brucia ininterrottamente, tanto che i locali gli hanno dato il nome di "porta dell'inferno". Se siete delle persone curiose, questi posti sono fatti apposta per voi. Norberto Ferrante e Marco Francescon La porta dell’Inferno al tramonto Ragazzi: “Voce!” Lumos, che aiuta i bambini rimasti orfani o abbandonati a trovare una famiglia. Ecco a voi alcune suggestive curiosità: si dice che i suoi libri siano firmati con le sue iniziali J e K, ma in realtà la K è un’aggiunta tratta dal nome della nonna paterna, per dare un ché di maschile al nome, supponendo che così avrebbe venduto più copie; si dice che la Rowling abbia scritto il suo primo racconto, Rabbit, a sei anni; e in un circolo letterario si vocifera che l’idea del famoso binario 9 ¾ sia nata da un omaggio ai propri genitori per il loro primo incontro in una stazione ferroviaria di Londra; che i dissennatori siano tratti da un periodo di depressione della sua vita e che, cosa particolarmente divertente, nei titoli di coda di Harry Potter e il Calice di Fuoco (2005), si legga la scritta: “Nessun drago è stato maltrattato durante la produzione di questo film”. Infine ha confessato che ‘Harry’ è il suo nome preferito; da questo il nome ‘Harry Potter’. Come dice lei: “La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce.” Sara Moretto e Giulia Turri Pagina 6 Le nostre idee su ... Biglie colorate da mangiare Adori la cioccolata e stai cercando casa? Ami le caramelle al punto da viverci insieme? M&M’s World è ciò che stai cercando da tempo. Come, non sai cos’è? È semplicemente tutto: il negozio stracolmo di confetti di cioccolato ricoperti di glassa colorata, con impressa una lettera "m", prodotti dalla Mars Incorporated. Le M&M’s sono state introdotte nel mercato nel 1954, benché il marchio M&M’s esistesse già dal 1941. Esistono numerose varianti del prodotto, fra i quali gli M&M’s al cioccolato al latte, alle arachidi, al liquore, al burro di arachidi, al cioccolato bianco, al cioccolato alla menta, al cioccolato fondente, al riso soffiato, alle mandorle, al cioccolato all'arancia, al cocco, alla vaniglia e altre ancora. Inizialmente i colori in cui venivano prodotte erano il marrone, il giallo, l'arancione, il rosso, il verde ed il viola, a cui poi nel 1995 si aggiunse il blu. Perché M&M’s? La prima “M” sta per Forrest Mars, fondatore della società, la seconda per Bruce Murrie, suo socio nonchè figlio del presidente della Hershey. Hershey e Mars sono Anno 9, Numero 2 due colossi americani dell’industria dei dolciumi. Secondo la leggenda aziendale, l’idea delle M&M’s venne a Mars durante la Guerra civile spagnola, negli anni Trenta, quando vide i soldati mangiare dei confetti rivestiti con un guscio di cioccolato trattato in modo da evitarne lo scioglimento. Nel corso della Seconda guerra mondiale le M&M’s ebbero uno straordinario successo tra i soldati, che apprezzavano il fatto che il cioccolato si conservasse senza sciogliersi: lo slogan in quel periodo era: “Vi si sciolgono in bocca, non in mano”. In conclusione: se siete dei fan sfegatati dei cioccolatini, M&M’s World è letteralmente il vostro mondo. Martina Mazzetto DISTRUGGI + CREA + INVENTA = WRECK THIS JOURNAL “Wreck this journal”, una mostra d’arte sempre a portata di mano, ma la cosa migliore è che l’hai creata tu. Non avresti mai pensato che un semplice giornalino sarebbe potuto diventare lo specchio di te stesso e dei tuoi sentimenti, vero? E invece è proprio così! Wreck this journal è tanto semplice quanto rivoluzionario. Una serie di pagine bianche con degli ordini scritti sopra: portarselo sotto la doccia, tracciare sul foglio bianco una linea continua, camminarci sopra. A scriverlo, o per meglio dire “a idearlo”, non potrebbe essere stata altro che Keri Smith, la più creativa e particolare ideatrice, artista e blogger del ventunesimo secolo. Questo “diario” è difficile da trovare nelle normali cartolibrerie perciò è consigliabile ordinarlo su internet. Ecco a voi un insolito manuale portatile per uscire dagli schemi, per sperimentare cose che normalmente non prenderesti in considerazione, per mettere in pratica la libertà. Insomma, se hai bisogno di sfogarti raffigura il tuo nemico in questo diario! Irene Melega e Nicola Rodighiero Pagina 7 E ora ... MUSICA! Fedez il giusto Parlerò di un personaggio che molti, anzi moltissimi ragazzi così numerosi che è quasi impossibile contarli tutti. Il primo Fedez, pseudonimo di Federico Leonardo Lucia, ha un fisico seguono: Fedez. È un rapper italiano molto famoso e conosciuto. È adorato, non solo per le sue canzoni, dal lo fece addirittura a 14 anni, con il consenso della madre. Ora sul suo corpo si trovano innumerevoli disegni, persino molto robusto, con braccia muscolose e tartaruga scolpita. Spesso indossa anelli, bracciali, orologi e vari gioielli solitamente testo pieno di giochi di parole e rime varie, ma anche perché, essendo giovane, rispecchia il modo di pensare e di vivere dei ragazzi di oggi. È anche ritenuto una lavatrice, dai fiori ai volti femminili, dai fulmini alle clessidre. Sotto l’ombelico si trova anche il volto di Gesù! Quello che colpisce di più è però d’oro. Il suo abbigliamento preferito è una semplice maglietta a maniche corte, per mostrare i tatuaggi, e dei comuni jeans o pantaloni da tuta. un “giusto”, perché dietro al suo aspetto da duro si nasconde una persona sensibile e dolce che però sa il fatto suo e inoltre sa il tatuaggio a forma di ragnatela che ha sul collo. Fedez definisce la sua faccia simile a quella di un toporagno, invece in tanti Insomma, questo mito del rap ha affascinato ed affascina tuttora molti ragazzi e adolescenti, ed è inoltre un farsi rispettare da tutti. Ora passiamo a descrivere questo pop-rapper. Direi di cominciare dalla prima cosa che si nota nel guardarlo: i tatuaggi. smentiscono riempiendolo di elogi e complimenti. Sul suo naso e sotto il sopracciglio sinistro ci sono dei piercing, inoltre possiede un paio di punto di riferimento, grazie soprattutto ai suoi testi, per tanti giovani della nostra strana società. Questo mito del rap ritiene i suoi molteplici tatuaggi “storie scritte sulla pelle”. I suoi tatuaggi sono dilatatori, che sono un tipo di orecchini che servono ad allungare i lobi delle orecchie. Elin Marroni, classe I A Fedez da ragazzino e com’è oggi Anno 9, Numero 2 Pagina 8 SPORT, SPORT, SPORT! Il rugby, uno sport da provare Ragazzi, non giudicate il rugby se non lo avete ancora provato. Praticatelo e non ve ne pentirete! I giovani d’oggi pensano che il rugby sia violento, però si manifestano più infortuni durante una partita di calcio che in una di rugby. Il rugby si può definire veramente un gioco di squadra, perché se il tuo compagno arriva a meta non è solo merito suo ma di tutti; invece, nel calcio chi segna un goal viene giudicato come una specie di supereroe. Uno degli aspetti più piacevoli è il dopo partita: si va tutti al club house, ovvero un luogo dove la tua squadra e la squadra avversaria si trovano a mangiare un piatto di pasta. Questo momento è chiamato il terzo tempo. Io ho iniziato a giocare a rugby quando avevo cinque anni. Ho conosciuto questo sport grazie a mio papà e a mio fratello. Mio papà voleva praticarlo, però i suoi genitori non volevano. La prima volta che sono andato ad un allenamento di prova me ne sono subito innamorato perché aveva qualcosa di diverso rispetto agli altri sport. Come ha colpito me potrebbe colpire anche te. Consiglio a tutti i giovani di andare a provarlo per almeno una settimana, perché sono sicuro che vi divertirete. Davide Zorzi Piccinini, una grande della pallavolo La pallavolo è un sport di squadra, inventato nel 1895, a cui partecipano due squadre composte ciascuna da 6 giocatori. Una famosa pallavolista italiana è Francesca Piccinini, nata a Massa nel 1979, ha 37 anni, pesa 70 kg ed è alta 1 m e 85 cm. Gioca nel ruolo di schiacciatrice nel Volleyball Casalmaggiore dal 2015. Nella partita del 23 aprile 2016 lei e la sua squadra hanno affrontato una squadra polacca. In questa partita il Pomì Casalmaggiore ha avuto un successone. Nel 2007 vinse la Champions League per la miglior attaccante . Nel 2011, vinse MVP Super coppa Italiana. La squadra in cui gioca Francesca, cioè il Volleyball Casalmaggiore, è una società pallavolistica femminile italiana, in seria A, con sede a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, in Lombardia. La società è stata fondata nel 2008, dalla fusione della VBC Casalmaggiore e la Pallavolo Ostiano. Francesca ricevette una (Continua a pagina 10) Anno 9, Numero 2 Pagina 9 Sport, sport, sport! (Continua da pagina 9) medaglia olimpica nella pallavolo femminile ai giochi della 28° olimpiade e ai giochi della 29°. Francesca partecipa al campionato europeo juniores nel 1996, ai giochi del Mediterraneo nel 1997, 2001 e 2009, al trofeo Valle D’Aosta nel 2008. <<E' importante focalizzare i proprio obiettivi...stringere i denti e andare avanti; quando sai quello che vuoi nessuno ti può fermare.>> <<Nella pallavolo non serve solo la tecnica ma soprattutto l'amore verso questo sport. >> Aggio Sara & Friuli Elisa L’appassionante storia del calcio In questo articolo parleremo della nascita e dell’evoluzione del gioco del calcio. Per quanto riguarda l’evoluzione del calcio al di fuori dell’Italia, è solo il 26 ottobre del 1863 che il calcio moderno ha preso vita, precisamene a Londra. In Great Queen Street si danno appuntamento i rappresentanti di undici club e associazioni sportive londinesi per creare la prima federazione calcistica nazionale, che prenderà il nome di Football Association. Le regole del gioco del calcio risalgono a quell'anno. Ma è con gli inizi del 1870 che lo schieramento in campo assume l'impostazione ben presto diffusa in tutto il mondo, costituita da un portiere, due terzini, tre mediani e cinque attaccanti. Nel 1871 vengono codificate le dimensioni del pallone e fa la sua comparsa la figura del portiere come unico giocatore al quale è consentito toccare la palla con le mani. Tre anni più tardi un arbitro utilizzerà per la prima volta un fischietto per dirigere una gara. Il pallone da calcio era inizialmente composto da vesciche d i maiali, piuttosto impreciso nella forma e difficile da controllare ed era così pesante da provocare dolori alle caviglie. L'invenzione della camera d'aria rese poi possibile un notevole progresso nel controllo e nella mobilità della sfera. Nel 1886 viene ufficialmente riconosciuto il professionismo sportivo: i calciatori sono cioè equiparati alle altre categorie di lavoratori e devono conseguentemente percepire un compenso per l'opera prestata. Nel 1890 le porte sono finalmente dotate di reti, una innovazione importante. La distanza che separa i due pali è di m. 7,32 e il bordo inferiore della sbarra trasversale è situato a m. 2,44 dal suolo. Due anni più tardi fa la sua comparsa il calcio di rigore. Il primo campionato con partite di andata e ritorno e punteggi per la classifica fu naturalmente in Inghilterra nel 1889, a cui poi seguirono Argentina (1893), Francia (1894), Belgio (1895), Olanda e Svizzera (1897). In Italia invece la diffusione del Il primo campo da calcio del Cesena Francesca Piccinini (Continua a pagina 11) Anno 9, Numero 2 Pagina 10 Noi, complicati adolescenti (Continua da pagina 10) calcio risale alla fine del XIX secolo ed è dovuta all'esperienza di alcuni appassionati che ebbero la possibilità di conoscere tale sport in Inghilterra. La prima squadra del calcio italiano è il Genoa, fondato ufficialmente nel 1893. Con la diffusione della disciplina del calcio divenne sempre più urgente creare delle regole certe e, naturalmente, queste vennero per lo più importate dall'Inghilterra. La pubblicazione del primo regolamento del calcio in Italia apparve nel 1895 a Udine. Il primo torneo calcistico restò un episodio isolato, fra le squadre di Genova e Torino. Il primo incontro tra Genoa e F.C. Torinese avvenne il 6 gennaio 1898 a Ponte Carrega. Il primo campionato ebbe luogo al Velodromo Umberto I di Torino in una sola giornata (l'8 maggio 1898) e con la partec i pazi one di quatt ro formazioni (F.C. Torinese, l'Internazionale, il Genoa e la Società Ginnastica Torinese): il Genoa prevalse nella partita finale per due reti a uno, dopo i tempi supplementari, aggiudicandosi il primo titolo italiano. Il secondo campionato si disputò a Torino il 2 e il 9 settembre 1899 e il Genoa si aggiudicò nuovamente il titolo. Nella stagione 1939-40, subito dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, il 17 settembre del 1939, compaiono sulle casacche dei giocatori per la prima volta i numeri. Finita la Seconda Guerra Mondiale, nel 1945-46 il campionato fu diviso in due: un girone dell'Alta Italia con 14 squadre della vecchia Serie A, ed un girone del Centro-Sud con 11 squadre di Serie A e B. Solo nel 1946-47, la Serie A tornò definitivamente al girone unico come oggi lo conosciamo: ne facevano parte 20 squadre. La Serie A è il massimo campionato calcistico Italiano nel quale si scontrano le squadre di calcio più forti della nostra penisola. Vincerla è motivo di orgoglio per chiunque. Ma quali sono le squadre che possono vantare più scudetti in Serie A? Juventus, Milan ed Inter, si sa, sono le più titolate e da anni continuano a piazzarsi nelle posizioni più nobili nelle classifiche. Mattia Armaroli e Mohamed Jallouli Uno dei primi palloni da calcio e scarpette da calciatore Anno 9, Numero 2 Tipi di genitori. Manuale di sopravvivenza Cari ragazzi, vogliamo fornirvi una guida simpatica che vi aiuti nella sopportazione dei vostri genitori. Sappiamo che la maggior parte dei vostri genitori si colloca nel punto 4, ma potreste averne comunque bisogno per aiutare un vostro amico. In cima alla classifica dei genitori troviamo i fenomeni, nel secondo posto i medi e nell’ultimo i totali disastri. Secondo il nostro parere i tipi sono quattro: 1. Stile autoritario Classificato: TOTALE DISASTRO Comportamento: dittatoriale, assolutista. Descrizione: si comportano da generali dell’esercito, dettano legge. Sono autocratici, dispotici ed intolleranti. Hanno figli infelici, tranquilli e incapaci di esprimere se stessi. Come sopravvivere? Discuti del problema con loro, presta attenzione nel compiacerli, porta rispetto e infine ricorda che la testa è solo tua! 2. Stile passivo Classificato: TOTALE DISASTRO Comportamento: sono spesso assenti, troppo permissivi. Descrizione: i loro figli sono “superstiti”, i genitori non sono coinvolti nella vita dei loro piccoli. Hanno atteggiamenti talvolta (Continua a pagina 12) Pagina 11 L’angolo della poesia e del racconto (Continua da pagina 11) immaturi. Come sopravvivere? Essendo semplicemente se stessi, cercando di coinvolgerli e di discutere con loro dei propri problemi. 3. Stile indulgente Classificato: MEDIO Comportamento: benevolo, bonario, pacato. Descrizione: sono molto tolleranti, pazienti, ammettono comportamenti infantili e immaturi. Hanno figli viziati e pretenziosi. Come sopravvivere? Cercando di capire se quello che vuoi ottenere è veramente fondamentale da far capricci. 4. Stile autorevole e comprensivo Classificato: FENOMENO Comportamento: sono comprensivi, disposti ad aiutare e ad ascoltare i figli ma allo stesso tempo sono autorevoli. Descrizione: hanno figli rispettosi delle regole, capaci di esprimere le proprie perplessità, sicuri di se stessi. E tu che tipo di genitore hai? Ti sei classificato? Bene, il nostro manuale è finito. Speriamo vi sia utile e che lo abbiate gradito. PS: non riceviamo genitori con i forconi, stavamo solo scherzando! Elena Raimondo e Sara Tasso Anno 9, Numero 2 Le seguenti poesie sono state composte dagli alunni di I B, seguiti dal professor Giovanni Brancaccio. Si ispirano ai sensi e al sogno, tema quest’ultimo del saggio di fine anno scolastico. Dolci fragranze È giunto il mese di maggio E steso all’ombra di un faggio Mi stendo su un tappeto di rose Profumate e deliziose. Le piante di rose fiorite Rese belle per il clima mite Si piegano alla brezza del vento E ispirano un dolce sentimento. Lì tra le rose silenziose Sboccian tanti bei mughetti Tante viole odorose Che si specchian nei laghetti. Una lunga siepe di caprifogli Con tanti quadrifogli Forma un mondo colorato Da me immensamente amato. Tommaso Orfaci, Anna Baccaglini Alessio Galletto Pagina 12 Il sogno gustoso Ho un sogno innato, ha un gusto prelibato non se n’è mai andato il sogno mio amato. Della mia lontana famiglia mi manca il gusto di follia che c’era in ogni leccornia dai dolci ai succhi in bottiglia. Il mio sogno è amore e non ha più colore, è tutto in bianco e nero e purtroppo è tutto vero. Il mio sogno è dolcezza e non ha la timidezza unico come una carezza ed è privo di amarezza. Laura Valsensi Claudia Selvaggio Si Mohamed Cherkaoui Aimad Bouchyouà. Il girotondo nel mondo Ho fatto un sogno: Facevo un girotondo Con tutti i bimbi del mondo. Parlavamo un'altra lingua Ma eravamo una famiglia. Era un mondo di povertà Ma con molta felicità. Gli adulti se ne erano andati E del mondo i bambini si erano impossessati. Silvia Mori Michael Nale Anilsy Spagnol Marcello Allegrezza Un sogno da toccare Un mondo magico Un magico sogno ho fatto con accanto il mio bel gatto. C’erano gnomi rossi e piccini Insieme a tanti bei bambini. C’erano molte pecorelle Dalle più brutte alle più belle. La neve candida scendeva E un piccolo cadeva. Le finestre si chiudevano E tutti insieme correvano Un vento freddo arrivava e la ninna nanna cantava. Linda Redi Alice Concon Desiree Pastorello Lorenzo Andreotti In un sogno sono stato Nel bianco mondo fatato. Case di nubi create Ad altezze mai pensate. Palazzi realizzati Con grandi muri ghiacciati. Un paesino ovattato, Sopra i cieli adagiato. Lascio il cielo nuvoloso, Faccio la strada a ritroso. Emma Silvia Riccardo Sara