Celso Menozzi, una vita passata sui campi da
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Celso Menozzi, una vita passata sui campi da
Celso Menozzi: una vita passata sui campi da calcio grado di insegnare valori che aiuteranno poi a confrontarsi nella realtà di tutti i giorni; ed è ovvio che per rappresentare un punto di riferimento importante per la crescita dei più piccoli bisogna fare affidamento su persone come Celso, che ha passato una vita sui campi da calcio ad educare generazioni di bambini e contribuendo allo sviluppo dello sport come modello educativo fondamentale e non solo in un contesto agonistico. Celso Menozzi, infatti, è stato anche capace di realizzare una miriade di attività che tendono a far giocare insieme i bambini, rispettare sempre e comunque gli avversari e gli arbitri, giocare per divertirsi e non per vincere, aiutare i compagni in difficoltà ed collaborare per vivere in gruppo, cosa quest’ultima che forse bisognerebbe insegnare non solo ai più piccoli ma anche ai più grandi! Tutta la Circoscrizione II è e sarà dunque per sempre grata a quest’uomo che con tanta generosità e dedizione ha contribuito a far crescere generazioni di ragazzini che hanno imparato a vivere lo sport ben oltre alla pura passione agonistica. Carmine Migale Questa volta C2 ha deciso di dedicare un articolo ad un personaggio che nella seconda circoscrizione tutti conoscono o perlomeno quanti solcano i campi da calcio locale e non solo: stiamo parlando di Celso Menozzi. Una persona che ha contribuito ad educare molti bambini che oggi possono vantarsi di aver avuto come maestro calcistico e di vita un uomo che, con i suoi pregi ed i suoi difetti, rappresenta più che mai un valore aggiunto all’interno della società PieveCella e della Circoscrizione in generale. E’ proprio grazie a persone come lui che lo sport dilettantistico reggiano gode di un’assoluta stima, riconosciuta anche a livello nazionale, in quanto riesce ogni anno ad attirare giovani e meno giovani, capaci di seguire gli insegnamenti che questo fantastico mondo di volontari stilla con grande sapienza. Non è semplice trovare al giorno d’oggi persone che con passione e grande disponibilità si mettono al servizio della comunità “sportiva” senza nulla pretendere in cambio, con l’unico e dichiarato intento di voler far divertire bambini e ragazzi attraverso un’esperienza che li aiuterà a crescere ed insegnerà loro determinati valori che soltanto lo sport riesce ad imprimere. Ho conosciuto Celso nel lontano 1990 all’età di 7 anni e ricordo ancora come se fosse ieri quel giorno. Come ogni bambino innamorato del calcio, mio padre mi accompagnò al campo di Pieve Modolena per iscrivermi alla società PieveLandi (oggi PieveCella) e la prima persona che ci si presentò davanti fu proprio Celso, che subito mi chiese se possedevo già un paio di scarpette da calcio (all’epoca…. i bambini non avevano di certo le maglie dei giocatori per fare allenamento o le scarpe Nike). Poiché io non ne possedevo, mi invitò a seguirlo in un box (ancora oggi al suo posto) e mi fece scegliere una delle tante paia di scarpe che riempivano quel meraviglioso ripostiglio pieno di palloni di ogni dimensione, maglie da gioco, tute da allenamento, borsoni, attrezzi per gli allenamenti e per l’appunto tantissime scarpe da calcio. Quel gesto significò molto per me e per tutti quei bambini che come me si stavano avvicinando per la prima volta ad una realtà, quella del calcio, che in futuro insegnerà loro molto più di quanto non possano immaginare. Il calcio non può essere visto, infatti, soltanto come un semplice sport, ma rappresenta un eccezionale modello di disciplina e di aggregazione sociale in