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“Il canto dei Colori”
Mostra bipersonale
Doro Catalani – Massimo Pierangeli
15 – 24 luglio 2011
Introduce:
Dott. Fattori Lorenzo
333 3866081 – [email protected]
www.frantoiofattori.it/lorenzofattori.htm
Venerdì, 15 luglio 2011
Ore 21,30
Sala del Capitano
Candelara (PU)
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Buona sera a tutti!
Vedendo i vostri visi direi “bentornati a candelora!”, poiché con molti di voi ci siamo
già visti alla collettiva LUCE e Ricordi di… e sicuramente alla festa “Arti e sapori al
Castello”. Questa sera ci troviamo insieme per inaugurare una nuova mostra che è il
primo appuntamento dell’iniziativa “CandelarArte”; che si protrarrà per tutta
l’estate candelarese. 7 mostre e 9 sono gli artisti che espongono.
Questa sera non voglio spendere tante altre parole su questa iniziativa per non
allungare di molto i tempi dal momento che spetta a me anche l’introduzione critica
della mostra. Però voglio dire solo una cosa: abbiamo letto ieri sulla stampa la
polemica che nella città di Pesaro mancano gli spazi per ospitare l’arte; beh, credo
che oggi possiamo dire che a Candelara abbiamo un nuovo contenitore museale, per
la precisione di proprietà comunale, nel quale fare delle belle mostre d’arte e di
questo dobbiamo essere grati all’amministrazione, qui rappresentata dall’Assessore
Gerardo Corraducci, ed al presidente dell’Associazione Quartieri n.3 delle colline e
dei castelli Maris Galdenzi.
Ora lascio la parola:
• al presidente Maris Galdenzi
• all’Assessore Gerardo Corraducci
• Presidente della ProLoco Candelara: Pierpaolo Diottalevi
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È stato un vero piacere allestire e presentare criticamente questa mostra: “Il canto dei
colori”, opere dei maestri Doro Catalani e Massimo Pierangeli. Prima di iniziare, vi
porto un mio ricordo personale: era il 6 marzo 2010 quando, presso una galleria
privata di Fano, venivo chiamato per la prima volta a presentare criticamente una
mostra ed; i due protagonisti erano proprio i nostri pittori!
Entrambi risiedono a Fano. Doro Catalani è un fanese di nascita - dal 1980 partecipa
all’“Accolta dei quindici” (per i non addetti al lavoro spiego che si tratta
dell’esposizione pittorica più importante della città della Fortuna e della nostra
provincia). Ha al suo attivo numerose mostre in Italia ed all’estero; mi piace ricordare
che Doro è un autodidatta, ed insegna nel carcere di Fossombrone. Oltre alla pittura si
è cimentato nella fotografia e di recente nella scultura.
Al contrario, Massimo Pierangeli è un artista formatosi presso l’accademia di
Macerata, sua terra natale. E’ un artista emergente che però ha all’attivo mostre sia in
Italia che all’estero, in particolare in Svizzera; qui ha realizzato in grandi pitture
murarie il tema iconografico della “Poya”, cioè la salita delle mucche nei pascoli di
alta montagna.
L’esposizione si divide negli spazi della Sala del Capitano e dell’Orologio in cui le
opere dei due maestri si alternano e si confrontano. Ognuno ha presentato il meglio
delle sue ultime opere. Come vedrete, lo stile pittorico dei due artisti è molto
differente a partire dalle tecniche: infatti, Doro utilizza la pittura ad olio mentre
Massimo predilige la tecnica dei pastelli ad olio. Non volendo dilungarmi troppo,
voglio darvi solo qualche suggerimento per la visita alla mostra: nella parte destra
della sala del Capitano potrete trovare tre quadri che affrontano soggetti simili:
Giovanni Paolo II. Quello di Doro è un papa il cui corpo è avvolto da una casula
rossa svolazzante (il rosso e gli oggetti piegati dalla forza del vento sono uno dei
marchi tipici del maestro, che rendono riconoscibile la sua pittura); la mitria si è
trasformata in un cappello orientale rievocando alla memoria uno dei più sentiti
desideri del defunto papa, quello di recarsi in visita in Cina. Infatti, osservando
attentamente la casula, troviamo un ideogramma in caratteri cinesi che scrive la frase
evangelica “mi ami tu?”, che dà il titolo al quadro!
La pittura di Pierangeli è completamente diversa: ci propone una delle ultime
immagini del neo-beato, avvolto nella pianeta rossa, mentre contempla la Via Crucis
a cui avrebbe voluto partecipare nella sua ultima Pasqua terrena, e dietro di lui una
interpretazione moderna del Calvario, una montagna composta di fili spinati, armi ed
altri errori degli uomini. Questo quadro ha partecipato lo scorso anno al concorso
“Cristo oggi” organizzato dalla diocesi di Fano. Simmetrico c’è quella realizzata da
Doro per la stessa esposizione, intitolata “Ancora tu”. Si tratta di un Cristo, senza
mani, viso e mani, con il torace vuoto a cui l’uomo contemporaneo ha strappato il
CUORE. Interessante notare il numero civico “67”, che è quello della casa del
pittore, ad indicare che il Cristo ancora oggi continua a bussare a casa di ognuno di
noi!
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L’opera più bella ed interessante è sicuramente “Rimane in piedi solamente perché
la terra non la vuole inghiottire”, sempre di Catalani. Si tratta di una pittura con cui
il pittore critica la Chiesa Cattolica, ma fatta secondo me con grande fede verso il
mistero divino. In,opere come queste si legge il tormento di un cristiano sconvolto da
certi comportamenti della gerarchia ecclesiale che deludono e sicuramente
richiamano alla mente le riflessioni del Card. Ratzinger nella sua Via Crucis del
2005. Interessante è soffermarsi sulla contemporaneità e umanità dell’Angelo di
Pierangeli che è sconvolgente e quasi profana, ma tanto più vera degli angioletti
barocchi. Così il San Sebastiano è un santo contemporaneo. Da notare che malgrado
le torture subite ed il corpo martoriato e sanguinante è sereno, ad indicare come la
fede e non la religiosità aiuti a superare le prove più difficili.
Vi chiederete ma questa è una mostra di arte sacra? No, assolutamente!, Troverete
tanti altri quadri a soggetti profani: paesaggi e nature morte ma su quelli citati mi son
voluto soffermare e soprattutto vorrei che, terminata la visita alla mostra, ognuno di
voi si chieda se uno dei paesaggi di Pierangeli sia un inno sacro alla creazione meno
di quanto lo sia uno degli altri soggetti religiosi! E questi non sono spesso invece
pitture più profane?
Un’ultima parola la voglio spendere sul titolo della mostra “Il canto dei colori”. Si
tratta di un canto semplicemente perché all’interno della sala al primo piano
ospitiamo l’orologio settecentesco, che da secoli scandisce il tempo del nostro paese,
e la sua campana, se per alcuni è un fastidio, per noi è un canto che per queste due
settimane si unisce all’esplosione di colori dei dipinti di Massimo e Doro, due grandi
artisti che vedrete sapranno sorprendervi per l’utilizzo dei colori dai monocromi in
bianco e nero a quelli policromi dell’arcobaleno!
Ringraziandovi per la vostra partecipazione, vorrei ricordarvi che gli artisti sono tra
noi e sono ben contenti se, dopo aver visitato la mostra, vorrete condividere con loro
le vostre emozioni e sensazioni che le loro opere hanno suscitato in voi. Fra l’altro
questo non è che un salottino dell’arte- nel nostro piccolo scrigno di paese – quindi,
come in casa vostra, ognuno può parlare e condividere!
Infine Vi ricordo il prossimo appuntamento di CandelarArte il 29 luglio con Luberti
e Stella Rossi e la loro mostra “I colori delle Donne”.
Grazie!
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