L`anima russia di Pitirim Aleksandrovic Sorokin

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L`anima russia di Pitirim Aleksandrovic Sorokin
L'anima russia di Pitirim Aleksandrovic Sorokin
Scritto da Barbara Abbottoni
Martedì 08 Giugno 2004 10:53 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Febbraio 2009 11:41
di Barbara Abbottoni, 2004, Bologna, Edizioni Martina.
Il 21 gennaio 1889, a Turya, un piccolo villaggio della Russia settentrionale abitato dai komi
(popolazione di origine ugro-finnica e di religione ortodossa), inizia la storia di uno dei sociologi
più brillanti dell'inizio del secolo scorso: Pitirim Aleksandrovich Sorokin.
E' fuorviante definire Sorokin solamente un "sociologo", poiché si può piuttosto parlare di un
intellettuale a trecentosessanta gradi: Egli, infatti, si interessò di problemi sociologici ma anche
di questioni teologiche e morali, di letteratura, di arte e di questioni politiche, militando nelle file
del partito social-rivoluzionario russo. L'aspetto più interessante tuttavia, risiede nel fatto che
Egli si sforzò sempre di integrare questi diversi aspetti della vita e di unificarli in una visione
integrale del mondo.
Dalla sua autobiografia intitolata A Long Journey; The Autobiography of P. A. Sorokin,
pubblicata nel 1963, cinque anni prima che l'Autore morisse, si deduce il ritratto di una persona
libera, dotata di grande forza fisica e mentale e contraddistinta soprattutto da un coraggio
immortale nell'accettare le conseguenze delle proprie azioni.
Allorché per la prima volta mi apprestai allo studio della concezione sociologica di Pitirim
Sorokin, pur non avendo ancora innanzi a me un quadro esaustivo delle sue esperienze di vita
e del suo sistema sociologico integrale, ebbi subito percezione della forza e della complessità
del suo pensiero, incessantemente orientato al tentativo di conciliare l'inconciliabile, di trovare
un senso unitario anche di fronte alle contraddizioni che caratterizzano l'uomo, il mondo e lo
svolgersi degli eventi nella storia. ( 1 ) Nel corso del tempo, grazie alle letture consigliatemi dal
Professor Giuseppe Guarnieri, ebbi occasione di approfondire il pensiero dei maggiori
esponenti della cristianità russa e mi resi conto che proprio in quell'ambiente culturale dovevo
ricercare le ragioni profonde dell'integralismo sociologico di Sorokin.
Fu allora, inoltre, che compresi come la ricerca di un equilibrio esterno fondato sulla logica
della coincidentia oppositorum, da parte di questo sociologo russo, costituisse al tempo stesso il
tentativo di conquista di un suo equilibrio interiore.
L'ipotesi di lavoro da cui partii era che, al fine di cogliere la profondità del pensiero di Sorokin,
fosse necessario tenere conto delle esperienze esistenziali e della cultura russa d'origine che,
come Egli stesso afferma nella propria autobiografia, lo condizionarono in modo irreversibile per
il resto della sua vita; ( 2 ) non sottovalutando, peraltro, il potente influsso della "Santa Russia"
soprattutto su chi, come lui, fu esule politico. Infatti, come ha scritto un importante teologo
russo, Pavel Evdokìmov, "la rottura dei legami empirici con la patria, con l'ambiente nazionale,
provoca una profonda sofferenza; tuttavia questa sofferenza approfondisce l'uomo e, al suo
termine, dona una grande libertà in mezzo a tutte le vicende umane: è la libertà del pellegrino".
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In effetti, la vita ambulante che Sorokin visse fin dalla giovane età come decoratore di icone, la
vita sociale nella comunità komi e il clima religioso del suo tempo, che lo condusse a
trascorrere un periodo di vita ascetica nella solitudine della foresta, giocarono un ruolo
fondamentale nella formazione della sua personalità, nell'integrazione del suo sistema di valori
e nella cristallizzazione della sua filosofia. Infatti, proprio sulla base di tali esperienze Sorokin
elaborò una visione del mondo idealistica nella quale Dio, la natura, la verità, la bontà, la
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bellezza, la religione, la scienza, l'arte e la morale erano uniti in un unico sistema armonico.
Sorokin, dunque, parlando dell'energia creatrice dell'Amore Altruistico ( 4 ) e della necessità di
sviluppare un pensiero integrale che renda giustizia della complessità dell'uomo e della realtà,
coniugando i valori terreni con la ricerca di Dio, non è un "profeta", un "idealista", un
"socioastrologo" (come molti critici lo hanno definito), ma un portavoce della cultura russa nella
quale è vissuto. Egli è, prima di tutto, un sociologo della possibilità: in Sorokin, cioè, è radicato il
senso della presenza dell'Invisibile, che si traduce in capacità di superare l'esistente e di
esplorare le frontiere del possibile.
Come sostiene Evdokìmov, la passione per il possibile, così radicata nella spiritualità russa,
non implica un rifiuto dell'esistente, bensì "la valorizzazione dei frammenti di bontà, di amore e
di bellezza sparsi nella storia" ( 5 ). Questo è sempre stato il vero progetto di Sorokin. Spesso,
al contrario, i critici (soprattutto americani) analizzarono l'opera di questo Autore senza tenere in
giusta considerazione tali aspetti e cercando di "decifrare" il suo pensiero attraverso le
categorie conoscitive proprie della cultura sociologica occidentale. La sociologia americana, in
altre parole, si mostrò troppo ripiegata su se stessa e sicura della propria infallibilità scientifica e
metodologica per ascoltare una voce che, in fondo, appariva "fuori dal coro". Non a caso,
proprio sulla base della crisi della cultura moderna, animata dalle idee positiviste del
razionalismo astratto e del materialismo marxista, maturò in Sorokin l'esigenza di elaborare una
nuova gnoseologia.
Conseguentemente, ciò che ho voluto dimostrare è che per comprendere a fondo il sistema
sociologico integrale di quest'Autore è necessario, per dirla con Scheler, superare il pregiudizio
etnocentrico proprio della cultura sensista occidentale, cercando di cogliere il pensiero di
Sorokin dal suo punto di vista (interno) e non dal nostro (esterno).
Per entrare in empatia con Pitirim Aleksandrovich Sorokin non si deve dimenticare che "in lui
visse un'anima russa".
Barbara Abbottoni.
Note:
1 Riguardo all'importanza di una convergenza tra U.R.S.S. e U.S.A., cfr. SOROKIN P. A. Mutua
l Convergence of the U.S. and the U.S.S.R. to the Mixed Sociocultural Type
in AA.VV.,
American and Soviet society. A reader in Comparative Sociology and Perception
, Prentice-Hall, New Jersey, 1969, pp. 561-564. Il saggio, in versione integrale, è riportato
nell'appendice 2 del testo.
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2 SOROKIN P. A., A Long Journey; The Autobiography of P. A. Sorokin, New Haven, Conn.,
College and University Press, 1963, (ed. inglese), pp. 36-37.
"Se ci sono elementi di misticismo nelle mie teorie, come diversi studiosi affermano, tali tensioni
mistiche e tragiche mi furono inculcate in giovane età dai tragici misteri della Messa e dalle dure
esperienze della mia vita".
3 EVDOKÌMOV P. N., Teologia della bellezza. L'arte dell'icona, Milano, San Paolo, 2002, p. 11.
4 SOROKIN P. A., A Long Journey; The Autobiography of P. A. Sorokin, cit., p. 273.
"L'Amore Creativo Altruistico è il vero mysterium tremendum et fascinosum. [...] Visto in questa
luce, l'amore sembra essere una delle energie più alte, che contiene in sé enormi possibilità
creative e terapeutiche".
5 EVDOKÌMOV P. N., Teologia della bellezza. L'arte dell'icona, cit., p. 13.
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