"Avvenire" del 13 marzo

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"Avvenire" del 13 marzo
A T T U A L I T À 11
Domenica
13 Marzo 2016
Il richiamo.
Con le trivelle «si ipoteca il futuro della Calabria»
«H
o raccolto timori e ansie della popolazione e
delle istituzioni per la possibilità che la costa,
sin qui gelosamente preservata a fini turistici e per la crescita del settore ittico, possa divenire un orizzonte di piattaforme». L’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone, dal 2007 al 2011 ha svolto il ministero episcopale al servizio della diocesi di Cassano all’Jonio, di
fronte al golfo di Sibari al centro del progetto di scavo mirato a raggiungere il giacimento di metano "Laura", individuato negli anni ’70 dall’Eni e poi abbandonato a
quattro chilometri dalla costa.
Il presule ha incontrato il presidente della Commissio-
L’arcivescovo di
Catanzaro-Squillace
Vincenzo Bertolone: «La
Chiesa non s’impiccia
di politica, ma non
rimane sorda e muta»
ne regionale antimafia, Arturo Bova, per discutere di questo e del referendum che il 17 aprile chiamerà gli italiani a esprimersi sulle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi entro le 12 miglia marine
(22,2 km). A margine del dialogo, monsignor Bertolone
– che ha precisato di parlare a nome personale e non
della Conferenza episcopale calabra di cui è presidente
– gli ha chiesto di farsi portavoce in consiglio della «preoccupazione che pervade gran parte della Calabria in ordine al tema delle ricerche petrolifere», che s’annunciano particolarmente numerose e potenzialmente invasive soprattutto nel tratto di mare Ionio a nord di Croto-
ne, ed in particolare nel Golfo di Sibari. L’arcivescovo sostiene che si sta andando incontro a un «grave pericolo»
e si «sta ipotecando il futuro di una terra senza aver neppure sentito la voce dei suoi rappresentanti e dei suoi abitanti». Padre Vincenzo precisa che «di questioni politiche, la Chiesa, nella sua parte istituzionale, non s’impiccia». Poi aggiunge: «Ma la Chiesa, che si batte per la
verità, non può rimanere sorda e muta di fronte a quanto va avvenendo, soprattutto facendo sentire la propria
voce attraverso i fedeli laici che nel secolare e nel politico realizzano la propria vocazione cristiana».
Domenico Marino
Spaccio a cielo aperto
È emergenza ad Acerra
NAPOLI
Donna morta in ospedale,
5 indagati. Ora gli ispettori
La Chiesa in campo: basta zone franche
VALERIA CHIANESE
ACERRA (NAPOLI)
lza la voce il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, che in
una lettera aperta alla comunità denuncia le profonde piaghe sociali che stanno distruggendo la città
e la sua gente, annientando valori e
tradizioni insieme al futuro e lancia
un appello alle forze dell’ordine per
un maggiore controllo del territorio.
Recrudescenza criminale, droga, alcol e gioco d’azzardo sono infatti in
aumento ad Acerra, soprattutto tra i
giovani. Nel messaggio, condiviso con
i sacerdoti della città e di Licignano,
frazione della vicina Casalnuovo, il vescovo esprime quindi la preoccupazione per il ripetersi nelle ultime settimane «di episodi criminali», che, insieme ai «vecchi motivi di disagio»,
A
come la disoccupazione e le vertenze
dei lavoratori del consorzio unico di
bacino, «aggravano la precaria situazione sociale, rischiando di minare la
già fragile sicurezza dei cittadini».
Acerra pare essersi trasformata in una sorta di zona franca della delinquenza, una terra di nessuno dove la
persona non ha diritto alla cittadinanza e alla dignità. Entroterra della
provincia di Napoli, la città e il suo territorio sono frontiera tra il Casertano
e il Napoletano, una “zona di mezzo”
in cerca di senso e di identità, nonostante tradizioni antiche e riconosciute. Una per tutta, l’aver dato i natali alla maschera di Pulcinella. Ancora sospesa tra agricoltura e industrializzazione, tra la negativa fama di essere al centro della cosiddetta Terra
dei fuochi e l’abbandono delle maggiori aziende nazionali, come la Mon-
Lettera aperta del vescovo
Di Donna e dei sacerdoti:
sempre più alto
il numero dei minori
nel vortice dell’azzardo
tefibre, tra l’essere conosciuta solo come sede di uno dei più grandi inceneritori d’Europa, Acerra stenta a trovare la strada verso uno sviluppo che
coniughi passato e futuro. Nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Lettieri,
che grazie ai fondi europei e regionali è riuscita a recuperare e riqualificare diverse zone urbane e a coinvolgere gli studenti in iniziative culturali.
Probabilmente ancora troppo poco
per sanare ferite antiche, causate anche da una crisi economica di lungo
corso.
La Chiesa locale, attiva e attenta, deve purtroppo registrare il declino di
una città, aperta ai peggiori mali e alle più brutte mode giovanili. Particolare preoccupazione destano le piazze di spaccio, scrivono vescovo e sacerdoti, «punti precisi delle città, ormai zone franche per la criminalità, e
precluse alla vita sociale delle persone». Come altrove, la droga è anche in
questa cittadina di provincia mezzo
per procurarsi soldi facili e offrire
“sballo” sicuro. Con la conseguenza
che si organizzano bande di giovani,
in lotta per pochi metri quadrati dove smerciare stupefacenti a prezzi
stracciati. Altro grave problema è la
diffusione «del gioco d’azzardo tra i
minori, che in numero sempre maggiore frequentano le sale da gioco», e
quella di alcol tra i ragazzi, «facilitati –
sottolineano – da una disponibilità di
acquisto senza limiti e dal mancato
controllo dei genitori».
È per questa serie di gravi, reali, motivi che, conclude il vescovo Di Donna, «insieme alla comunità ecclesiale, pur consapevoli delle difficoltà e
delle carenze di organico, chiediamo
maggiore controllo del territorio alle
forze dell’ordine». L’apprensione però
non sfocia nello sconforto benché i
sacerdoti invochino «maggiore attenzione, lavoro e collaborazione da parte di tutte le istituzioni e agenzie educative, a partire dalla famiglia», poiché assicurano «l’impegno della Chiesa nell’educazione alla sana crescita
dei ragazzi».
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Vallejo Balda torna in cella
Ha tentato di inquinare le prove
Vaticano.
Sono cinque gli imputati a giudizio
Domani nuova udienza dibattimentale
La prima udienza del cosiddetto processo "Vatileaks2" si è svolta lo
scorso 24 novembre. Sul banco degli imputati del Tribunale dello Stato
della Città del Vaticano siedono il monsignore spagnolo Angel Lucio
Vallejo Balda, il suo collaboratore Nicola Maio, la pr Francesca Chaouqui
e i due giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi. Tutti sono accusati
di essersi «illegittimamente» procurato e aver «rivelato notizie e documenti
concernenti gli interessi fondamentali della Santa Sede e dello Stato».
L’ultima udienza si era svolta il 7 dicembre. In quella occasione il Tribunale
aveva ammesso alcune perizie informatiche richieste dagli imputati
Chaouqui, Vallejo e Maio. Perizie che sono state esaminate nell’udienza a
porte chiuse di ieri. Domani pomeriggio nuova udienza dibattimentale.
Sospetto caso di meningite all’ospedale Santa Maria alle Scotte di
Siena. È stata ricoverata ieri in Rianimazione una donna di 69 anni,
proveniente dalla Val di Chiana. Sono in corso tutti gli accertamenti
del caso per la tipizzazione del batterio e la conferma della diagnosi.
La Toscana è interessata da un incremento significativo del numero di casi di casi di malattia invasiva da meningococco di tipo C
dalla scorso gennaio 2015. Nello
scorso anno sono stati documentati 42 casi con 10 morti; dal gennaio 2016, invece, 10 i casi e 4 i decessi.
Novità alla ripresa del processo. Domani si prosegue
GIANNI CARDINALE
Un rancore covato da alcuni anni
sarebbe alla base dell’esecuzione
nel circolo di San Piero a Ponti (Firenze) dove Leonardo Viggiano, 24
anni, arrestato dai carabinieri, ha
sparato a Francesco Collini, 24 anni, ora in pericolo di vita all’ospedale di Careggi. È quanto risulta agli investigatori, che stanno scavando su una lite di tre anni fa, per
risalire al movente dell’aggressione. Da quel contrasto i due, entrambi di Campi Bisenzio (Firenze)
e che si conoscono fin da bambini, avevano interrotto i rapporti.
l processo sulla sottrazione e la fuga delle carte riservate della Santa Sede è ripartito ieri con un "colpo di scena". Monsignor Lucio Vallejo
Balda, uno degli imputati, che da dicembre era posto agli arresti domiciliari, è stato nuovamente rinchiuso in
cella in Vaticano, nella caserma della
Gendarmeria. Il provvedimento era
stato deciso nei giorni scorsi dalla magistratura d’Oltretevere perché l’ecclesiastico spagnolo, ai domiciliari nel
Collegio dei Penitenzieri, dopo la precedente detenzione in cella durata
due mesi, si sarebbe reso responsabile di tentativi di inquinamento delle prove. La notizia, diffusa dall’Ansa,
è stata confermata dal direttore della
Sala Stampa della Santa Sede, padre
Federico Lombardi. «Vallejo Balda –
ha spiegato il "portavoce" vaticano –
I
LA VICENDA
SIENA
Meningite, caso sospetto
Ricoverata una 69enne
FIRENZE
Spara al vecchio amico
Avevano litigato anni fa
ROMA
Francesca Chaouqui e monsignor Lucio Vallejo Balda
Accertare se ci siano stati errori e
mancanze all’ospedale San Paolo
dove Francesca Napoletano, 42
anni – morta la mattina di mercoledì scorso al Monaldi – era stata
in un primo momento ricoverata
dopo un malore. Tocca agli inquirenti fare chiarezza dopo che ieri i
carabinieri del Nas hanno notificato 5 avvisi di garanzia ad altrettanti medici dell’ospedale San
Paolo. In campo anche il ministro
della Salute, Beatrice Lorenzin, che
invierà a Napoli gli esperti della task force ministeriale per i casi di emergenza.
ha contravvenuto alla indicazione di
non comunicare con l’esterno», «una
delle condizioni» in virtù delle quali
gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. Intanto l’altra protagonista
del cosiddetto "Vatileaks2", Francesca Chaouqui, ha scritto una lettera a
papa Francesco in cui ha chiesto di
essere svincolata dal "segreto pontificio" per poter esercitare in pieno il
suo diritto alla difesa. Secondo quanto riferito dall’Ansa è stato il suo avvocato, Laura Sgrò, a chiedere di dare lettura della lettera nel corso della
prevista udienza a porte chiuse di ieri mattina. Ma la richiesta è stata respinta dal Tribunale presieduto da
Giuseppe Dalla Torre, rimandando la
lettura del documento all’udienza di
domani dal momento che quella di
ieri aveva il solo compito di decidere
sull’acquisizione del materiale scrutinato dalle perizie informatiche relativo alle conversazioni whatsapp e
sms tra i due imputati Chaouqui e Vallejo Balda.
All’udienza di ieri, che è durata circa
un’ora erano presenti «tutti gli imputati con i loro avvocati», ha riferito padre Lombardi, che ha anche precisato che quella di domani pomeriggio
alle 15,30 «sarà dibattimentale, con la
possibile partecipazione del pubblico». Presenti quindi anche Nicola
Maio, collaboratore di monsignor Vallejo Balda, e i giornalisti Gianluigi
Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, tutti accusati di divulgazione illecita di notizie e documenti riservati della Santa
Sede. Documenti confluiti in parte nei
libri dei due cronisti (rispettivamente "Via Crucis" e "Avarizia").
Fuori del Tribunale, per il tempo dell’udienza, ha sostato per questioni di
sicurezza un’autoambulanza dei servizi sanitari vaticani, dato lo stato di
gravidanza di Francesca Chaouqui.
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Dopo molti anni di fedele ministero
sacerdotale «Fidei Donum» in
Venezuela e Guatemala, è stato
chiamato al riposo eterno il sacerdote
don
IX Incontro del Tavolo ecclesiale
U
na scuola di vita per chi lo fa, una
crescita per il Paese. Le cronache rigurgitano delle storie assurde di tanti giovani nichilisti, trascurando
quelle delle migliaia di volontari del servizio civile. Sono i ragazzi che dedicano un anno ai progetti degli enti di area cattolica – dalla Caritas alle Misericordie, dall’Associazione Papa Giovanni
XXIII alla Focsiv – arrivati ieri a Roma per il Giubileo dei volontari del servizio civile. Coinciso con
la festa di San Massimiliano da Tebessa, 12 marzo, martire nel 295 per avere rifiutato l’arruolamento nell’esercito romano, da sempre protettore del servizio civile. Una giornata speciale, aperta dall’incontro col Papa e onorata dalle parole del
presidente Mattarella.
Quest’anno – il 15° dall’approvazione della legge
che ha istituito il servizio civile volontario – il IX
Incontro dei giovani promosso dal Tavolo ecclesiale sul servizio civile ha per tema «Vinci l’indifferenza e conquista la pace», dal messaggio del
Papa per la Giornata mondiale della pace. A San
Il Giubileo del servizio civile
I 2.500 volontari dal Papa
LUCA LIVERANI
Pietro arrivano in 2.500, ampia rappresentanza
dei 6mila in servizio nei 17 enti di area ecclesiale.
«Saluto i giovani partecipanti all’incontro dei volontari del Servizio civile», dice papa Francesco
scatenando l’entusiasmo: «Oggi ricorre la memoria liturgica di San Massimiliano di Tebessa, martire per obiezione di coscienza durante l’impero romano. Cari giovani, imparate da lui a difendere i
valori in cui credete». Poi, durante il giro in piazza, Francesco riceve dal cardinale Francesco Montenegro, presidente della Caritas, il foulard azzurro dei volontari.
È proprio Montenegro, nel pomeriggio, ad aprire
l’incontro, nella parrocchia di San Gregorio VII a-
diacente il Vaticano. Il cardinale ricorda la nascita del Tavolo all’indomani dell’udienza al servizio civile concessa da Giovanni Paolo II l’8 marzo
2003. «Col vostro servizio – dice il cardinale – avete fatto la scelta di impegnarvi a favore degli altri. Siate contagiosi per i vostri coetanei, intrappolati nell’indifferenza».
Il presidente Sergio Mattarella nel suo messaggio
definisce il servizio civile «grande opportunità per
crescere nella consapevolezza del proprio ruolo di
cittadini, assicurando al tempo stesso all’intera
comunità un contributo concreto e prezioso». Anche il sottosegretario Luigi Bobba, in una lettera,
assicura l’attenzione del governo per una realtà che
è «perno fondamentale per il futuro del Paese e voi
giovani rappresentate una ricchezza per tutti». E
ricorda che la riforma vuole «conferire una dimensione universale al Servizio civile, realizzabile per tutti i ragazzi, compresi gli stranieri».
I giovani ascoltano attenti i testimoni della "lotta
all’indifferenza". Padre Giulio Albanese dice che
«è immorale che l’1% della popolazione mondiale sia arrivato a detenere a ottobre 2015 il 99% delle ricchezze». Suor Michela Marchetti racconta del
suo lavoro a Crotone, con i ragazzi, in un centro
anti-violenza per donne e minori. E in collegamento video arrivano le parole di Francesca Brufani e Silvia Compagno, impegnate in Grecia con
la Caritas su nuove povertà e i profughi; di Anna
Berti Suman dall’Equador, che con la Focsiv sostiene i 30mila indios colpiti dall’inquinamento
petrolifero provocato dalla Chevron; di Mirona
Sadiku, tornata nell’Albania della sua famiglia
per contrastare con la Papa Giovanni XXIII le sanguinose faide familiari.
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IMERIO
PIZZAMIGLIO
Il vescovo Oscar e i confratelli
sacerdoti lo ricordano con affetto e
riconoscenza per il suo servizio a
favore della Chiesa.
Il Signore risorto conceda a questo
suo servo di poter contemplare il suo
volto tra i beati nella terra dei viventi.
CREMA, 13 marzo 2016
Nel settimo anniversario del ritorno
alla Casa del Padre di
EZIA FIORENTINO
sarà celebrata una santa Messa nella
cappella del Cimitero Monumentale
sabato 19 marzo 2016 alle ore 10.30.
Con la celebrazione eucaristica, che
sarà presieduta da S.E. Monsignor
Mario Delpini, le Missionarie del
Sacerdozio Regale di Cristo
intendono rinnovare il ricordo,
la riconoscenza e la devozione filiale
alla loro amata Fondatrice.
MILANO, 13 marzo 2016