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Archeologia Funeraria L’età medievale Antonio Fornaciari Il medioevo: partizione tradizionale 476-1492 d.C. (lungo periodo scandito da differenze notevolissime) dissoluzione dell’unità politica fenomeni di differenziazione regionale Presenza pervasiva del sentimento soteriologico ed escatologico Elementi unificanti Persistenza di tendenze rituali pre-cristiane fatte proprie dalla chiesa Presenza massiccia della chiesa e del clero nella società Il destino dell’anima e l’intermediazione della chiesa molte tendenze maturate nel medioevo perdurano per tutta l’età moderna La sepoltura in stretto rapporto con gli edifici religiosi Presso le pievi In ambiente rurale Presso chiese parrocchiali Presso monasteri Presso ospitali Presso cappelle private Presso la cattedrale Presso monasteri urbani In città Presso conventi Presso ospedali Presso chiese urbane Liturgie funebri Rito di separazione Periodo liminare Rito di aggregazione prima e dopo Il decesso la veglia funebre la processione e il funerale in chiesa la sepoltura e la commemorazione 1) Unzione 2) Preghiere di raccomandazione dopo il decesso 3) Lavaggio del corpo 4) Prima del trasporto alla tomba fonti storiche e storico-artistiche 5) Alla tomba, prima della sepoltura 6) Dopo la sepoltura e la raccomandazione finale fonti archeologiche ms. S.IV.2, IUSTINIANUS AUGUSTUS [imperatore d’Oriente], Infortiatum cum apparatu Accursii [libri XXIVXXXVIII] Bologna, secolo XIV quarto decennio (1331-1340). - Miniature: l'"Illustratore" [anonimo miniatore bolognese]. Dal Libro Parigino delle Ore (1485-1490) Il decesso Il trasporto funebre Il sudario La sepoltura Miniature di sepolture (XV secolo) (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Il defunto guarda verso oriente (nella simbologia cristiana verso Gerusalemme e la valle di Giosafat, sede del Giudizio Finale) Eccezioni: Orientamento ovest-est (con la testa ad ovest) •Presbiteri (rivolti al proprio gregge spirituale) •Andamento curvilineo delle absidi •Perimetro delle chiese •Assi generatori diversi (nel post-medioevo) (croci centrali, cappelle, ossari) defunti illustri nell’area presbiteriale (luogo del sacrificio eucaristico e di conservazione delle reliquie) vicino agli altari dove si celebrano le messe di suffragio (ripresa nel XVII-XVIII secolo) Localizzazione sotto la soglia e di fronte all’ingresso della chiesa A partire dall’età Carolingia tendenza a limitare le sepolture nelle chiese verso il cimitero parrocchiale in stretto contatto con l’edificio religioso defunti “normali” intorno all’edificio religioso sub stillicidio corpo Elemento mobile contenitore sudario cassa corredo fossa semplice fossa complessa …....... a secco in muratura con legante in laterizi interno al terreno a cassa con strutture lignee con fondo con copertura di pezzame piana litica a cassone Elemento fisso con delimitazione a cappuccina* con o senza segnacolo in anfora* in muratura esterno al terreno in sarcofago Spazio funerario aperto chiesa chiuso chiostro Tipologia delle sepolture solo alto-medievali: * Rialzamento della testa (tutte le epoche) (con una pietra o un laterizio) Capo Alveolo cefalico esterno (restringimento della tomba per la testa, inizialmente privilegiato) interno Posizione Braccia •distese lungo i fianchi sul bacino •piegate sull’addome Arti Gambe ravvicinate o sovrapposte (sudario) (X-XII secolo) Tipologia delle sepolture medievali,Piccardia, Francia da Marc Durand, Archéologie du cimitière médiéval au sud-est de l’Oise, Amiens 1988. Elementi fissi Elementi mobili Posizione degli avambracci Renéè Colardelle, La Ville et la Mort – Saint Laurent de Grenoble, 2000 ans de tradition funéraire, 2008 Fasi della chiesa di Saint Laurent a Grenoble da Renéè Colardelle, La Ville et la Mort – Saint Laurent de Grenoble, 2000 ans de tradition funéraire, 2008 Tipologie sepolcrali Cassa, assi di legno, fosse in piena terra… Presenza del sudario attestata, in base al grande numero di spille, o supposta, in base al numero non elevato di spille o alla posizione dello scheletro semplice Tombe a fossa tutti i periodi complessa (con sistemazione del bordo) “a cappuccina” periodo tardo-antico di tegole lignea (privilegiate) VI-VII secolo litica VI-XIII secolo Tombe a cassa Tipologia e cronologia delle sepolture medievali in muratura “a cassone” = più individui basso medioevo lignea (comuni) basso medioevo età moderna età contemporanea Tombe a fossa semplice del cimitero dell’abbazia cistercense di St Mary Stratford Langthorne, Essex (XIII-XIV secolo) (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Tomba a fossa semplice con cassa. Presenza di veste. Dal cimitero di Età moderna di Fosdinovo (MS) (fine XVIII secolo) Tombe a fossa semplice della Pieve di S. Genesio presso San Miniato (PI) (V-VI secolo) (cortesia F. Cantini) Tomba a fossa semplice (con segnacolo ?), dalla Pieve di S. Genesio presso San Miniato (PI), (VIII-X secolo) (cortesia F. Cantini) Tomba a fossa complessa con delimitazione del bordo, dalla Pieve di S. Giovanni Battista presso Bagni di Lucca (XIII secolo) Tombe in muratura con alveolo cefalico, dall’abbazia benedettina di St John, Colchester (1095-1200) (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Alveoli cefalici nei sarcofagi in pietra della cattedrale di Lincoln (giallo: 13°-inizio 14°; rosa: tardo 14°; arancio: 15° secolo) Sarcofago in pietra dal transetto settentrionale della chiesa abbaziale di St Mary Stratford Langthorne, Essex (metà 13°-metà 14° secolo) (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Tomba a cassone in muratura dalla Pieve di S. Genesio presso San Miniato (XI-XIII secolo) (cortesia F. Cantini) Tomba a cappuccina dalla Pieve di S. Genesio presso San Miniato (V-VI secolo): copertura con tegoloni (cortesia F. Cantini) Tomba a cappuccina dalla Pieve di S. Genesio (V-VI secolo): fasi del riempimento (cortesia F. Cantini) Tomba a cappuccina dalla Pieve di S. Genesio (V-VI secolo): deposizione su tegoloni (cortesia F. Cantini) Tomba a cappuccina dalla Pieve di S. Genesio (V-VI secolo): tegoloni del fondo (cortesia F. Cantini) Sepoltura secondaria in cassetta di legno proveniente dalla navata della chiesa priorale di St Oswald, Gloucester (14°-15° secolo) (da Heighway e Bryant, 1999) Sepoltura secondaria in fossa-ossario del cimitero settentrionale di St Mary Merton, Surrey, con un’accurata disposizione dei crani e delle ossa lunghe (XIII secolo). (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Planimetria della cappella e del cimitero signorile del castello di Monte di Croce, Pontassieve (XI secolo) (cortesia C. Tronti) Chiesa ad unica navata di m 13 x 6,45, più abside semicircolare ed ingresso laterale (attestata già dal 1097 e dedicata ai Santi Miniato e Romolo). (cortesia C. Tronti) Tomba “privilegiata” a cassa litica laterale alla chiesa (cortesia C. Tronti) Tomba “privilegiata” a cassa litica laterale alla chiesa (cortesia C. Tronti) Tombe a cassa litica del settore ovest (cortesia C. Tronti) Tombe a cassa litica del settore ovest (cortesia C. Tronti) Tomba infantile a cassa litica del settore ovest (cortesia C. Tronti) Tomba a cassa litica del settore ovest, con sepoltura doppia (cortesia C. Tronti) Tombe a cassa litica del settore ovest (cortesia C. Tronti) Tombe a cassa litica del settore ovest (cortesia C. Tronti) L’area presbiteriale del convento francescano di Carmarthen: i larghi gradini che portano verso l’altar maggiore recano, al loro interno, una fitta, ordinata disposizione di sepolture. (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Cimitero del XIII secolo adiacente all’ospedale di St Mary Spital (Londra), con la disposizione regolare delle tombe (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Cimitero della prioria benedettina di St James a Bristol: è evidente la pianificazione delle sepolture (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Cimitero di St Mary Stratford Langthorne, Essex, con l’effetto “incurvamento” fra la chiesa e la strada (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Monastero di S. Michele alla Verruca (Pisa) Sepolture dei monaci: X-XII secolo (in rosso) XII-XIV secolo (in blu) “Cimitero dei laici”: XIII-XIV secolo (in verde) da F. Sbarra 2005 Il monastero nella prima fase benedettina (fine X-XI secolo) Sepoltura in fossa terragna della fase benedettina da F. Sbarra Il monastero nella fase cistercense (XIII secolo) Tomba a cassa litica del loggiato est (2a metà XII-XIII secolo) da F. Sbarra Tombe in muratura del loggiato est, settore nord (2a metà XII-XIII secolo) da F. Sbarra 2005 Cimitero dei laici: tomba “doppia” in muratura davanti alla chiesa con donna di 30-35 anni e neonato (XIII-XIV sec) da F. Sbarra Cimitero dei laici: tomba scavata nella roccia davanti alla chiesa (metà XIII sec) da F. Sbarra Planimetria del cimitero della “peste nera” a East Smithfield, con le tombe, disposte in file regolari, e diverse fosse comuni (in blu), denotanti un’accurata pianificazione. (dicembre1348-primavera 1350) (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Il livello superiore della fossa comune del cimitero dell’ospedale di St Mary a Londra, in fase di scavo. (fine XIII-inizio XIV secolo) (da R. Gilchrist e B. Sloane, 2005) Trincea di sepoltura di massa del cimitero della “peste nera” a East Smithfield, in fase di scavo. (dicembre1348-primavera 1350) Vecchiano: un cimitero di villaggio nell’area pisana (XI-XIII sec.) L’area di scavo elaborazione GIS di F. Coschino Sepolture anomale e sepolture prone La sepoltura prona è un rito di seppellimento particolare nel quale il cadavere è volontariamente deposto a faccia in giù. Le attestazioni di questo rito sono meno rare di quanto si possa pensare, e ciò che stupisce è la loro diffusione storica e geografica. I ritrovamenti in Italia risalgono all’età del Bronzo (necropoli di Olmo di Nogara, Verona), all’età del Ferro (sepolture di Trani, Bari) (Sublimi, Scattarella, 2003) e all’epoca romana (necropoli Osteria del Curato, Roma), ma sono documentati anche in Francia, in Inghilterra, in Grecia, ecc. Sepoltura prona paleoveneta (Padova) Dall’analisi delle varie attestazioni si può ipotizzare che si tratti di un rito riservato a certi “morti particolari”, che durante la loro vita o in punto di morte erano stati segnati da un evento che li distingueva negativamente dal resto della popolazione. Questa diversità doveva persistere, anche dopo la morte, nella sepoltura. Alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che si potesse trattare di pratiche necrofobiche, volte cioè a neutralizzare il cosiddetto “ritorno” del defunto. Ad esempio, i morti di morte violenta potevano interagire con i vivi per vendicarsi del torto subito. Anche la paura nei confronti di certi ‘vivi’ (epilettici, psicopatici, streghe o stregoni) era la spinta che determinava la scelta di deporli proni una volta ‘morti’. Les revenants (1779) Nel caso delle streghe, tra medioevo ed età moderna, è nota la credenza che lo spirito lasciasse il corpo per partecipare al sabba. In questo stadio esse manifestano una loro particolare vulnerabilità, come confessa Margherita di San Rocco, condannata al rogo per stregoneria nel 1571 a Lucca, che “Se per sorte fossimo voltati bocconi perderemo lo spirito ed il corpo resteria morto” (Ginzburg, 1966). Ciò potrebbe spiegare la diffusa credenza popolare che, per liberarsi di questi “personaggi pericolosi”, bisognasse praticare un tale rito di seppellimento, in modo da impedire allo spirito di fuoriuscire dal corpo per “tormentare” i vivi. Un altro modo per spiegare le sepolture prone è quello di farle rientrare nella ritualità delle esecuzioni. Un uomo, o una donna, giudicati colpevoli di qualche misfatto, erano puniti in vita con l’esecuzione e nella morte con la deposizione bocconi, ritenuta una forma finale di disprezzo. Numerosi casi di esecuzione e di successiva sepoltura prona sono stati riscontrati nella fase più recente del famoso sito inglese di Sutton Hoo, in Inghilterra, datata dall’VIII all’XI secolo (Carver 2005). In alternativa si poteva usare la stessa deposizione prona come punizione mortale, seppellendo vivo il condannato. Una tale pratica è stata ipotizzata nel caso di una donna trovata sepolta prona con un masso sul dorso, nel cimitero AngloSassone di Sewerby, nelloYorkshire (Hirst 1985). Sepoltura prona anglo-sassone di Sewerby (VI-VII secolo) Pieve di Pava (Siena): la sepoltura prona (T.58, XI-XII secolo) Durante la campagna di scavo del 2005, è stato messo in luce lo scheletro di una giovane donna, di circa 15 anni (T58), deposta prona. In questo caso la volontarietà emerge chiaramente dall’analisi della posizione dello scheletro: la faccia è rivolta al suolo, le mani sono davanti al bacino e gli arti inferiori risultano distesi e paralleli, con ginocchia convergenti. In base alla persistenza delle articolazioni cosiddette labili si tratta sicuramente di sepoltura primaria in spazio pieno, cioè il corpo era anatomicamente integro quando fu collocato nella tomba, nella quale poi è avvenuta la decomposizione. Bibliografia Panarelli F., Il corpo e l’anima. Vita quotidiana e atteggiamenti mentali tra Medioevo ed Età Moderna, Torino 1996 Hasenfratz H.P., La morte e l’Aldilà, Roma 2010 Ratzinger J., Morte e vita eterna, Roma 1979 Le Goff J., Prefazione a Baschet, Les jiustice de l’Au-delà. Les representations de l’Enfer en France et en Italie (XII-XV siècle), Rome 1993 Le Goff J., La nascita del purgatorio, 1982 Durand M., Archéologie du cimitière médiéval au sud-est de l’Oise, Amiens 1988 Renéè Colardelle, La Ville et la Mort – Saint Laurent de Grenoble, 2000 ans de tradition funéraire, 2008 Sbarra F., Il cimitero: cronologia, organizzazione e aspetti della ritualità, in Gelichi S., Alberti A. (a cura di), L’aratro e il Calamo, Pisa 2005, pp. 217-237 Chavarria Arnau A., Archeologia delle chiese, Roma 2007, pp. 171-192 Belcastro M. G., Ortalli J. ( a cura di), Sepolture Anomale. Indagini archeologiche e antropologiche dall’epoca classica al Medioevo in Emilia Romagna, Quaderni di Archeologia dell’Emilia Romagna 28, Firenze 2010 AA.VV., Collana «Pagani e Cristiani» volume X, 2011, dedicato alle sepolture anomale.