La Goccia n. 2/16hot!
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La Goccia n. 2/16hot!
2 n. 2 - 23 gennaio 2016 n. 2 - 23 gennaio 2016 Sommario La Goccia n. 2- 23 gennaio 2016 La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIALE M. D’UNGHERIA, 52 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: 21 gennaio… Noi e… Il tempo che fu… Si faccia Luce… Castellano… Le basole… di Stefano Giove pagg. 4/5 STEFANO GIOVE di Add. Stampa pag. 5 GIULIO PINTO ADELE CARRERA Aseco… DIREZIONE: COMITATO DI REDAZIONE ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE GIOVANNI MATERA BALDASSARRE D’ANGELO CANTA STORIE MASSIMILIANO DORO GIUSEPPE PIZZULLI CARMELO MONACO M. C. OLIVARI nino mele marisa tocci stad ciriaca coretti maurizio limitone davide ranaldo michele cassano mino noia nicola frascati gaia cataldo angelo maggi pietro tamburrano franco gigante traetta-calabrese raffaele calbrese Bradascio-marchionna pagone-rotunno fOTO: ERASMO MAZZONE MICHELE GRECUCCI Maria c. Olivari Maria A. RAGUSO gianni lamuraglia di Mario D’Alconzo pag. 17 di Maria Carmela Olivari pag. 17 di Ciriaca Coretti pagg. 18/19 Solenne… Laterza… AB&BA… la 5ª C… Nell’anno… Le favole di Grim La cittadella… Verde… Il commento Le poesie… Da Ginosa Not Flash... Radici … Corripuglia… Laterza… Attenzione… Runners… di Franco Gigante pag. 6 di M Traetta - G. Calabrese pag. 20 di Grim pag. 7 di StAd pag. 7 di Carmelo Monaco pag. 21 di Giulio Pinto pag. 8 di Pietro Tamburrano pagg. 24/25 di Maria Carmela Olivari pag. 9 di Nicola Frascati pag. 26 Il concerto… Ci sono cose… di Marisa Tocci pag. 27 di Angelo Maggi pagg. 10/11 Passeri… Museo… di Canta Storie pag. 12 di Mino Noia pag. 27 Vertenza.… Ricerca e… di Stefano Giove pag. 13 di Giovanni Matera pag. 28 MascherArci… di Lina Luisi pag. 14 di Bradascio - Marchionna - Pagone - Rotunno pag. 21 La Cartolina… di Michele Cassano pag. 31 Scrittori in… di Gaia Cataldo pag. 16 AMMINISTRAZIONE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STAMPA www.GRAFICAM.it di Raffaele Calbrese pag. 34 di Add. Stampa pag. 6 VITO CONTE STEFANO GIOVE di Nino Mele pagg. 32/33 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 12.00 del 20 gennaio 2016 di Maria Carmela Olivari pag. 34 di Giuseppe Pizzulli pag. 35 di Canta Storie pag. 36 di F G pag. 37 di Maurizio Limitone pag. 38 di Maurizio Limitone pag. 39 Ginosa, pari… di Domenico Ranaldo pag. 40 Ginosa, prima… di Domenico Ranaldo pag. 41 Medicina e sport… di Davide Ranaldo pag. 42 3 4 n. 2 - 23 gennaio 2016 21 gennaio 2014 21 gennaio 2016 il futuro dopo le macerie Il prossimo 21 gennaio, sono due anni da quello tragico del 2014, quando sentimmo il boato, che annunciava il crollo di parte di via Matrice. Nel numero del nostro giornale del 1 febbraio 2014 io scrivevo questo: « Il 21 di gennaio, all’ora di pranzo mi ha telefonato Vincenzo Cantore, mi ha detto che lì, in via Matrice, era accaduto quello che tutti temevamo ma che non pensavamo potesse accadere davvero: un crollo che ha travolto un pezzo importante del nostro centro storico. Quando mi sono giunte le prime immagini, ho visto le dimensioni del crollo, ho avvertito un dolore immane, un pezzo della nostra vita, della nostra storia, della nostra memoria cancellato, sbriciolato. Di fronte a quelle immagini non si può rimanere impassibili e nella mente ti scorrono, come scene di un film, vicende, storie, errori, trascuratezza, insomma ti viene da dire, ma è anche colpa mia? Si! La risposta è sì, quanto è accaduto in via Matrice è anche colpa mia, come è colpa di noi tutti ginosini. Certo, le due inondazioni del 7 ottobre e dell’inizio dicembre hanno messo a dura prova quella zona, le sollecitazioni e la spinta delle piene della gravina hanno ulteriormente indebolito il sistema di rocce e tufi sul quale si regge quella parte di Ginosa. Ma questo non ci esime dal guardare in faccia la realtà. Guardate, non voglio esercitarmi in quel gioco tanto in voga a Ginosa in questi giorni: trovare il capro espiatorio. No, non credo serva questo, come sono convinto che non ci siano responsabilità di singole persone. Purtroppo, per molti, ci vogliono “capri espiatori” da sacrificare per tranquillizzare la nostra coscienza e invece è proprio con la nostra coscienza di cittadini che dobbiamo fare i conti. Quel disastro viene da lontano, viene dal nostro modo di concepire lo sviluppo urbanistico della nostra città, viene dal modo con cui abbiamo inseguito “il nuovo” il moderno” cancellando o calpestando quelli che erano i simboli della nostra memoria e della nostra storia. Da quanto tempo sapevamo che quella zona era a rischio crolli? Che io ricordi fin dal 1987 quando, dopo il tragico crollo di via Verdi con le sue 34 vittime, via Matrice venne chiusa al traffico e ci fu un intervento di consolidamento al Castello per il rischio di crollo. Passata quella situazione, riaperta al traffico via Matrice, tutti abbiamo dimenticato quel pericolo e abbiamo continuato ad agire come se non ci fossero pericoli. Quanti interventi privati di dubbia sicurezza, con travate di cemento per mettere “belle e moderne saracinesche”; per non parlare degli interventi pubblici per fornire la zona della rete di servizi di luce, gas, acqua, fogna, fino alla ripavimentazione. Come sono stati eseguiti quei lavori? Si sono seguite le procedure che l’ambiente necessitava? Perché non aggiungere anche che la nostra città è stata animata da un forte dibattito sulla perimetrazione delle aree da inserire nel Parco delle Gravine e qualcuno ha fatto in modo che quella perimetrazione fosse la più piccola possibile per non vederci “limitata la possibilità di interventi urbanistici volti a determinare uno sviluppo di quella zona”? Queste cose sono accadute qui a Ginosa e noi ne siamo stati protagonisti. Ecco perché dire che è colpa mia, dire che è colpa nostra significa fare i conti con la realtà per non ricadere negli stessi errori. Avrò ripetuto una infinità di volte che Ginosa è l’unico paese dove entrando non vedi un campanile, una cupola, una torre. Entrando a Ginosa la cosa che vedi è il “palazzo Giangipoli” “Il grattacielo” come lo chiamavamo noi ragazzi del secolo scorso. Quello, a mio modo di vedere, rappresenta l’emblema della nostra cultura. Noi , ginosini, abbiamo privilegiato la proprietà privata rispetto al bene pubblico, abbiamo scelto di poter costruire qualche metro cubo in più della nostra casa sacrificando strade, piazze, aree a verde. Questa concezione la stiamo pagando a caro prezzo e se si osserva il paese dall’alto si vede la scia di degrado e di abbandono che stiamo lasciando. Non è possibile che a Ginosa, non ci siano strade degne di questo nome, Provate a ripensare al sistema viario dell’abitato ginosino e vedrete che ci sono strade strette e senza marciapiedi e tutti questo è avvenuto solo perché bisogna “sfruttare” al massimo tutta l’area edificabile. La nostra ingordigia è alla base di quello che sta accadendo in questi giorni… proviamo ad immaginare cosa stanno vivendo quelle persone che so- l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità PRO GE CO Viale Martiri D’Ungheria, 52 74013 Ginosa (Ta) Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via M. D’Ungheria n. 52 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - Cell. 3474969189 Cell. 368.3561703 - 330.624347 no state allontanate dalle proprie abitazioni, in che modo vivono questa situazione. L’altro giorno ho incontrato la figlia di Marina Antonacci e mi ha detto che sua madre non parla più è ammutolita nel ricordo di una vita di sacrifici sgretolati in un cumulo di macerie. Conosco Marina, immaginarla silente, mi è difficile, lei così piena di vita e di vitalità. Quante volte, lei, le sue figlie hanno segnalato quello che stava accadendo e nessuno ha dato loro ascolto. Credo che la consapevolezza delle nostre responsabilità ci deve portare a ripensare al nostro modo di agire, ci deve portare a guardare in faccia la realtà e non divenire prigionieri della nostra demagogia. Quante cose sono state dette circa la possibilità che la nostra gravina e il suo abitato potessero divenire patrimonio dell’Unesco. Non rendersi conto che raccontare favole non serve a niente e che la cosa più seria sarebbe quella di adoperarsi per mettere in sicurezza tutta quella zona e realizzare interventi compatibili con la sua fragilità. Una persona influente, mi diceva che “probabilmente siamo presi dalla psicosi dell’inagibilità”. Gli ho risposto no, non è così, adesso si stanno raccogliendo i frutti amari di tanti errori, di nostri errori. Per troppo tempo abbiamo sfidato la sorte e abbiamo inferto colpi micidiali al nostro territorio. Vorrei ricordare a tutti noi, che una delle poche zone di Ginosa dove gli interventi urbanistici sono stati fatti come si deve è la zona PIP. Eppure, quella zona, era stata proposta sulla murgia (per evitare gli espropri) e per spostarla lì dove si trova adesso, ci furono scontri feroci sia con i proprietari sia con una buona parte del mondo politico. Le esperienze passate, quelle negative e quelle positive ci dovrebbero indurre a ripensare lo sviluppo urbanistico del nostro territorio che passa attraverso la capacità di tutela, messa in sicurezza e valorizzazione del nostro pa cronaca trimonio storico, culturale e paesistico. Ecco, cosa ci serve, un attento esame di coscienza per capire come siamo arrivati a questo punto e per trarne la determinazione necessaria per guardare al domani senza gli errori di ieri.» Sono passati due anni e le macerie di quel crollo sono ancora lì a testimoniare tutta la nostra incapacità e il nostro chiacchierare a vuoto. Nei giorni scorsi, con un forte dispiegamento di forze, si sono eseguiti gli ultimi sgomberi per permettere alla ditta di realizzare la rimozione delle macerie “in sicurezza”. Proprio questa operazione, che dovrebbe essere propedeutica a ogni discorso è diventato terreno di scontro tra opinioni diverse… non sono un tecnico, non sono nella condizione di esprimere un giudizio se il progetto (che poi era l’unico) sia valido o meno… ad ogni modo, far rimanere le macerie ancora lì non ci porta da nessuna parte. D’altra parte, nessun provvedimento è stato assunto per “prevenire” ulteriori danni. Quando si decideranno interventi per limitare il traffico su corso Vittorio Emanuele e via Cavour? Quando si faranno le opere indispensabili per reggimentare le acque piovane e impedire che danneggino ulteriormente e irrimediabilmente le cavità sottostanti la zona del centro storico di Ginosa? Basta guarda quello che succede in corso V. Emanuele, dove ai pedoni è, di fatto, impedito “camminare” per capire che siamo lontani anni luce dalla giusta considerazione che il centro storico merita. Nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle ha inviato un esposto ai diversi Enti interessati (Regione Puglia, Autorità di bacino e, tra questi, Procura della Repubblica) perché facciano luce sull’assegnazione dell’appalto per la rimozione delle macerie e per verificare la genuinità del progetto stesso. Una iniziativa venuta dopo molti mesi dall’assegnazione della gara e che oggi potrebbe avere un solo effetto: l’intervento della Magistratura e un ulteriore allungamento dei tempi di avvio della rimozione delle macerie. Dopo due anni siamo ancora fermi “in contemplazione” di quelle macerie e non siamo stati capaci di promuovere un confronto vero per capire in quale direzione procedere. Si ha la sensazione che in tanti si sia molto n. 2 - 23 gennaio 2016 bravi a cavalcare le tigri di carta delle demagogia spicciola, piuttosto che confrontarsi con la realtà. L’altro giorno, c’è stato un presidio che, nelle intenzioni degli organizzatori, doveva impedire lo sgombero e bloccare le attività… in quella circostanza mi sono permesso di dire la mia opinione e qualcuno mi ha detto: “e no, non fare il politico devi fare il giornalista!” Io ho risposto che per me “giornalismo significa dare a tutti l’opportunità di esprimere la propria opinione e i 5 giornalisti hanno le loro opinioni. Nel nostro giornale abbiamo ospitato e ospiteremo sempre tutte le opinioni. Adesso, però, mi sembra sia il caso di cominciare a rimuovere qualche maceria e riprendere a camminare… si ha la sensazione che Ginosa nel suo insieme sia rimasta attonita da quel crollo e non riesca più a trovare la forza per guardare al futuro… Ginosa deve guardare al futuro, speriamo lo faccia! Stefano Giove TARANTO, GALANTE (M5S): “SI FACCIA LUCE SULL’APPALTO DI VIA MATRICE A GINOSA” Dopo il crollo che ha interrotto da quasi due anni la Via Matrice, storica via che ha collegato per secoli la Chiesa Madre di Ginosa con l’attuale centro cittadino, il consigliere regionale del M5S, Marco Galante nei giorni scorsi ha chiesto un intervento istituzionale inviando una informativa indirizzata ai diversi Enti tra cui la Soprintendenza della Puglia, Autorità di Bacino, e Istituzioni come il Ministero dei Beni culturali il Presidente Michele Emiliano gli Assessori regionali Loredana Capone e Annamaria Curcuruto, la Procura e il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, affinché non si alteri la morfologia dei luoghi. “I lavori appaltati come rimozione delle macerie comporteranno una evidente alterazione morfologica dello stato dei luoghi - dichiara il pentastellato di Ginosa - Non è nostra intenzione impedire la risoluzione di questo annoso problema, ma vogliamo evitare che si realizzino dei lavori fatti in emergenza e soprattutto non risolutivi. Chiedo alle Istituzioni e agli Enti preposti alla tutela del patrimonio storico culturale di intervenire per evitare che si alteri in maniera definitiva la strada che rappresenta la memoria storica di Ginosa”. Nonostante l’area in oggetto sia sottoposta ai vincoli previsti D.lgs 42/2004 Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, il responsabile del procedimento, Ing. Zigrino nella determina n°145 del 27/04/2015 ha dichiarato che per quei lavori non è stata necessaria l’acquisizione di pareri, nulla osta, autorizzazioni da parte degli Enti coinvolti. “Ma dagli elaborati progettuali - precisa Galante - si evince la realizzazione di un nuovo tracciato, pedonabile e non più carrabile, parallelo alla storica Via Matrice, “deviato” su di un area in cui prima insistevano le abitazioni parzialmente crollate. Al di sotto del nuovo tracciato caratterizzato dalla presenza di una staccionata in legno, ci sarà una scarpata ed è previsto inoltre il riempimento delle cavità ipogee con 700 mc di calcestruzzo. L’assurdità di questi lavori - precisa - è che sono poco risolutivi, la cavità G09, situata a pochi metri dal crollo, è stata segnalata ad “alta suscettibilità ai crolli” dal CNR IRPI.” Galante parla dell’appalto come di una delle “peggiori eredità dell’ex Amministrazione De Palma” in quanto a giudizio del consigliere ginosino “prima di appaltare sarebbe stato opportuno fare le opportune indagini geologiche, invece la fase di indagine è stata unita a quella di un consolidamento approssimativo e invasivo, che probabilmente servirà a poco”. Il pentastellato conclude ribadendo la necessità di un “vero” piano di prevenzione del rischio idrogeologico, per la tutela dell’intero territorio di Ginosa. “Ho contattato il prof. Mario Del Prete, docente ordinario di geologia presso l’Università degli studi della Basilicata - conclude - che dopo aver dei sopralluoghi ha preparato una relazione che è stata già stato inviata all’Assessore Curcurutu, come atto preliminare per una piano che metta in sicurezza il territorio”. Addetto Stampa M5S 6 n. 2 - 23 gennaio 2016 Aseco, protesta agricoltori. Galante: “Dopo sequestro da Dda intervenga la Regione” Questo mattina davanti ai cancelli dell’Aseco, impianto di compostaggio che opera a Ginosa dal 1998, un gruppo di agricoltori della zona ha fatto un sit-in di protesta, perché impossibilitati a lavorare per i continui e persistenti odori nauseabondi e il bruciore agli occhi. Sono stati, quindi, allertati i Carabinieri e Arpa Puglia che sono prontamente intervenuti per fare le opportune indagini. Il consigliere regionale Marco Galante ha raggiunto gli ispettori dell’Arpa per verificare l’eventuale presenza di anomalie. “Questa è l’ennesima protesta degli agricoltori e cittadini della zona, nei confronti dell’azienda di proprietà dell’AQP - dichiara Galante, facendo riferimento ad uno esposto che fu fatto già nel 2006 da un comitato di cittadini contro i continui odori sgradevoli e la presenza di cadaveri di volatili nella zona -. Nonostante le centinaia di richieste di intervento, e le denunce di questi anni, i cittadini e gli agricoltori della zona, sono stati continuamente abbandonati dalle istituzioni”. Le conferme sulla dubbia provenienza di quegli odori si è avuta nel marzo 2015, quando i Carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha sequestrato oltre 1000 mc di fertilizzante per uso agricolo prodotto dall’Aseco di Ginosa, dopo aver accertato l’elevate concentrazioni di metalli pesanti. Il materiale sequestrato è composto da fanghi provenienti dagli impianti di depurazione gestiti da AQO per conto di molti Comuni Pugliesi. Dal marzo 2015 non vengono più conferiti presso lo stabilimento di Ginosa i fanghi dei reflui urbani dei Comuni Pugliesi. “Presenterò una interrogazione urgente - dichiara il pentastellato di Ginosa - per sapere quali sono le azioni poste in essere dalla Regione in termini di attività propedeutiche per il campionamento dei terreni e l’analisi delle falde acquifere per determinare la mappa delle aree potenzialmente inquinate. Emiliano - conclude - non abbandoni i cittadini che da anni denunciano. Qui parliamo della tutela della catena alimentare che si ripercuote sulla salute pubblica”. Addetto Stampa M5S Ginosa cronaca AB&BA Terra delle Gravine presentata a Castellaneta Castellaneta - Si è tenuta domenica 17 gennaio 2016, alle ore 9,30 presso la sala convegni del Museo Rodolfo Valentino di Castellaneta, la presentazione ufficiale di “AB&BA Terra delle Gravine” acronimo della neo costituita “Associazione Bed & Breakfast, Affittacamere e Affini, Terra delle Gravine”. L'associazione, composta da proprietari e gestori di B&B, affittacamere, case vacanze, agriturismo e da esperti del settore turistico e marketing, si propone di rappresentare i proprietari e i gestori dei servizi di bed & breakfast, affittacamere, agriturismo, alberghi rurali, case vacanze e case per ferie della Terra delle Gravine, oltre a promuovere e valorizzare il territorio del Parco delle Gravine e dei comuni limitrofi, con l’obbiettivo di sviluppare e favorire la diffusione e la valorizzazione della cultura dell'ospitalità extra alberghiere ed ecosostenibile. L’associazione intende fornire anche ai propri associati servizi di consulenza, assistenza tecnica, assistenza fiscale-amministrativa, legale, previdenziale, assicurativa, informatica, finanziaria, marketing e pubblicità, pubbliche relazioni, organizzazione logistica; diffondere il concetto di turismo sostenibile ed a basso impatto ambientale, basato su strutture logistiche già esistenti ed inserite in aree geografiche rilevanti dal punto di vista culturale e naturalistico; favorire l’incontro tra domanda e offerta in materia di servizi di ricettività, anche attraverso l’utilizzazione di reti telematiche e la partecipazione a convegni, mostre, fiere e workshop; fornire servizi turistici, di ricezione, guide turistiche e di trasporto; promuovere l’orientamento, la formazione e la qualificazione professionale di quanti operano nei servizi ricettivi attraverso l’organizzazione e la gestione di corsi di formazione specifici, interventi formativi, seminari di studio, formazione a distanza per i soci; compiere e promuovere attività di studio e di ricerca che riguardano l'ospitalità e l'accoglienza e le professioni connesse e collegate alla loro evoluzione; procacciare forme di finanziamento per le attività promozionali e formative degli associati; realizzazione di un marchio di qualità delle strutture e dei servizi della Terra delle Gravine, mediante l’impiego dei migliori strumenti software e di professionisti del settore per favorire la corretta valutazione e certificazione della qualità anche delle strutture associate; fornire ai soci informazioni, servizi consulenza ed assistenza anche attraverso pubblicazioni, riviste, guide, carte, sistemi multimediali, internet o più evoluti sistemi di comunicazione, realizzando tutte le iniziative promozionali, pubblicitarie e divulgative utili ai fini sociali e di promozione del territorio della Terra delle Gravine; gestire attività volte al perseguimento di quanto sopra riportato e compiere ogni operazione utile per l'attività sociale e per far ottenere ai soci facilitazioni e sconti per l'acquisto dei prodotti e servizi utili per l'attività turistica. Inoltre l’associazione intende costituire, con tutte le strutture presenti nell’area delle gravine, e precisamente nel comuni di Grottaglie, Martina Franca, Crispiano, Massafra, Palagiano, Mottola, Palagianello, Castellaneta, Ginosa, Laterza e Matera, una rete di strutture ricettive in modo da costituire una forza sul mercato turistico nazionale ed internazionale in previsione anche dell'evento di Matera, Città europea della cultura 2019. Info: 347.5493021. (Franco Gigante cell. 320.9732857) scherzi a parte Le favole di Grim n. 2 - 23 gennaio 2016 Gufate di carnevale 7 C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, un luogo in cui non sempre quel che appariva era quel che veniva mostrato! E, c’era un periodo dell’anno in cui il falso non aveva uguali. Era il periodo dei travestimenti, ovvero, una breve stagione in cui gli occiocitrullesi si travestivano a proprio piacimento e resisi irriconoscibili, si divertivano a fare scherzi d’ogni genere (tranne quelli da prete!). Al tempo in cui tutti i casati affilavano armi e strategie per sostenere la disfida per la conquista del trono (ch’era nella mani di una dama che faceva tremare la terra, che tanto timore incuteva!), quel che accadeva a Occhiocitrullo, tra il fare scherzoso del travestimento e il sussiego imperioso dell’imminente scontro, era in assoluta accondiscendenza con la carnevalata di strada che tanto attirava i più burloni. Si assisteva a stupefacenti avvenimenti, ad opera di ciascun casato, che del burlesco avevano tutti i crismi, ma a stupire più di tutti per il loro strano comportamento furono quelli del casato delle stelle che, con il loro comandante, il messer Galamarco, si calavano (anche se in maniera, a volte, maldestra) negli avvenimenti del villaggio come stelle cadute dal cielo. Quel casato era detto anche dei grillai e anche loro dovevano decidere chi doveva rappresentarli nella fatidica disfida e, dal momento che il loro motto era che uno vale uno e ognuno può rappresentare tutti, ci si aspettava che per loro, indicare chi doveva essere il condottiero, fosse cosa semplice!… ma così non era e, una sera, riunitisi nel nido del “palombo,” cominciarono a discutere animatamente e alla fine tra becchettii e battibecchii: 18 a 21 fu la sentenza! In 18 volevano un uomo di alta finanza per gestire le misere casse di Occhiocitrullo (don Nico) ma in 21 scelsero il giovane protetto di messer Galamarco, il cavalier Giovinvito. Tuttavia nonostante la conta, a distanza di giorni, il nome del contendente non veniva reso pubblico in un editto ufficiale… circolava soltanto di becco in becco… Qualcuno chiese a messer Galamarco quale fosse la ragione di tanto mistero e lui rispose: «Siamo nel periodo dei travestimenti e noi che siamo rispettosi delle regole, non possiamo e non dobbiamo prestare il fianco a chi potrebbe accusarmi di essermi travestito da Giovinvito per fare il padrone delle ferriere!» In un periodo in cui, scherzi e risate la facevano da padroni, una tale risposta, non divertì affatto e, anzi, un certo malumore disturbò Occhiocitrullo e molti pensarono che, chissà, forse, anche coi grillai c’era da aspettarsi molte sorprese! Le stesse che avevano riservato i vecchi casati?! Tuttavia se i grillai avevano le loro rampogne, non di meno ce n’erano negli altri casati. Quelli del casino delle libertà cercavano di farsi coraggio ma… nonostante lo sforzo dell’ex sovrano, per il casato sembrava arrivato il momento dell’oblio e nemmeno vecchi condottieri come Acchiappavento riusci- Ma le macerie di via Matrice saranno vano a trovare lo smalto per mettere insieme travestimento rimosse? e conquista del trono. Quanta fretta, Per non parlare del casato dei mancini… quelli non avedove le vano nemmeno più il casato e immaginate se avrebbero mettiamo? trovato il modo per travestirsi! Il giovane messer Nellantonio si sbracciava per convincere il vecchio sovrano, messer Costauntantino a riprendere il comando delle truppe… ma il vecchio sovrano non se la sentiva di prendere quell’armata sgarrupata e rischiare una disfatta! Quelli, era proprio difficile che vincessero, anche se si fossero travestiti tutti da super eroi! La speranza era riposta nel bretone, chissà che potesse difendere (lui) l’onore del glorioso popolo delle coppole rotte!… Insomma a Occhiocitrullo, sembrava che tutto fosse fermo, fermo come le rovine del suo vecchio borgo che aspettava qualcuno di buona volontà che lo rimettesse in sesto. Ma neanche a travestirsi da imbianchini si sarebbe riusciti a ridare smalto a quel luogo! Il morale della favola poteva essere: vièste ceppone ca paSTAD 2016 re barone… invece è: a sguagghjate de la nève… 8 cronaca n. 2 - 23 gennaio 2016 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Iniziano i lavori di via Matrice? Sono trascorsi due anni da quel tragico 21 gennaio 2014, in cui crollando alcuni edifici a ridosso di via Matrice, la strada franò, fortunatamente senza causare vittime. Nell’occasione le abitazioni, i locali produttivi di una parte del centro storico furono sgomberati e nonostante la gara sia stata effettuata nella primavera 2015, cioè un anno fa, pare che solo in questi giorni si avvieranno le operazioni di sgombero per consentire la esecuzione dei lavori di rimozione delle macerie. L’offerta tecnica- economica vincente è stata oggetto di importanti osservazioni critiche qualitative e quantitative sulla bontà del progetto, da parte del gen. Michele Galante ed ultimamente del consigliere regionale M5S, Marco Galante. I lavori prevedono la demolizione degli edifici pericolanti, la vagliatura dei materiali derivanti, in particolare, tufi, parti cementizie, mattoni, mattonelle, apparecchiature idriche, radiatori, ecc,; quei materiali che spesso troviamo abbandonati nei pressi del cimitero ed in tante parti del territorio comunale, classificati dal D.Lgs.152/2006 “Norme in materia ambientale”, come modificato dall’art. 11 del D.Lgs.205/2010 con il codice CER 17 00 00 “RIFIUTI DELLE OPERAZIONE DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE”. Con la vagliatura verranno separati materiali inerti che saranno frantumati in loco ed utilizzati per la costituzione di 1000 mc di calcestruzzo ciclopico per il riempimento delle cavità ipogee, ritenute senza rilevanza archeologica e paesaggistica. I blocchi integri di tufo recuperati saranno utilizzati per costruire un muro tufaceo su via Burrone, largo alla base circa 3.00 m in sommità 2.00 m e alto 3.00 ml, di sostegno della scarpata che verrà realizzata tra via Matrice e la sottostante via Burrone, della superficie di 1500 mq, con circa 3000 mc di materiale di rifiuto derivante dal crollo degli edifici, costituendo oltre modo un ulteriore peso sulle sottostan- ti cavità ipogee. Secondo quanto riportato nel progetto esecutivo: “ In linea generale si procederà ad una rivalorizzazione dei rifiuti stessi; al loro recupero, quasi integrale. Tutto ciò per la realizzazione del muro di sostegno, per la realizzazione del piazzale e per la realizzazione di malte cementizie, opportunamente prodotte per il riempimento delle cavità irrilevanti ai fini archeologici.” In parole semplici il rifiuto di inerti, unitamente al cemento, verrà quasi integralmente utilizzato per riempire le grotte, ritenute di nessun valore storico-archeologico, e la restante parte, disteso sulla scarpata, antistante il crollo, tra via Matrice e la sottostante via Burrone, della superficie di 1500 mq, che nei desiderata progettuali, funzionerà da contrafforte al piano stradale di via Matrice, che sarà realizzato con il materiale inerte derivante dagli edifici crollati Bisognerà attendere un nuovo progetto, una nuova gara, un nuovo lavoro, per la fruizione di via Matrice e di via Burrone! Al termine dei lavori quale sarà l’obiettivo raggiunto rispetto alla situazione ante crollo? La sola messa in sicurezza del tratto di via Matrice.!!! Il resto è tutto rinviato!! Gli edifici privati dovranno essere riparati dagli stessi proprietari! Il tratto di via Matrice crollato, dovrà essere collaudato per consentire almeno il transito pedonale, ciclabile! Se si vuole far tornare a rivivere il quartiere Matrice ed avvicinarci allo standard Sassi di Matera dove le grotte non si chiudono con calcestruzzo ma si aprono per realizzare alberghi diffusi da 1000 €/g, bisognerà attendere un nuovo progetto che definisca le caratteristiche portanti di via Matrice che consentendo il transito di autoveicoli leggeri, tipo furgoni, ambulanze, rendano interessante anche la nostra Gravina ad investimenti esterni rivitalizzando il comparto produttivo edile ormai fermo da troppo tempo? …o si può ancora fare ora? Gli agricoltori di Lama di Pozzo chiedono alle autorità: “Cosa è successo dopo il blitz del Noe dello scorso anno ad Aseco?” A distanza di un anno dal blitz dei carabinieri del Noe, presso l’impianto di compostaggio dell’Aseco Spa a Ginosa, i confinanti chiedono alle autorità un maggiore impegno. All’epoca furono otto gli indagati, tra dirigenti dell’Acquedotto Pugliese e della stessa Aseco, per un presunto traffico di rifiuti su cui accesero i riflettori dell’Antimafia. I militari all’epoca avevano dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo - emesso dal gip del tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia - relativo a circa mille metri cubi di acm (ammendante compostato misto), per uso agricolo, prodotto e destinato ad essere commercializzato da Aseco, società di proprietà dell’Acquedotto Pugliese, composto da fanghi provenienti dagli impianti di depurazione gestiti da Aqp e al servizio dei Comuni di Bari, Bisceglie, Barletta, Altamura, Monopoli, Noci, Santeramo in Colle, Molfetta, Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Sammichele di Bari, Trani, Putignano, Conversano, Corato, Castellana grotte, Canosa di Puglia, Turi, Locorotondo, Alberobello, Polignano a mare, Mola di Bari, Minervino Murge. Stando a quanto accertato dai carabinieri del Noe e successivamente confermato dalla consulenza tecnica disposta dal pm, l’ammendante era da considerare a tutti gli effetti un rifiuto – e come tale andava gestito - in quanto risultato essere non conforme alla vigente normativa di settore, poiche’ realizzato con fanghi derivanti da reflui provenienti da insediamenti industriali ed artigianali e non solo da insediamenti civili; inoltre, a seguito di analisi, fu accertato contenere elevate concentrazioni di metalli ed idrocarburi totali che lo rendono inidoneo alla commercializzazione ed all’utilizzazione in agricoltura, poichè è rilevante il rischio di inquinamento delle matrici suolo ed acqua sotterranea. Nel relativo procedimento penale le posizioni di otto dirigenti furono poste al vaglio della Dda, autorità giudiziaria competente in considerazione del fatto che l’ipotesi di reato più grave, allo stato contestata, fu quella dell’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti. <Cosa è successo da allora> si chiedono i confinanti all’impianto di compostaggio ginosino? cronaca n. 2 - 23 gennaio 2016 9 Laterza: “Sottoscritta la convenzione con i tecnici che cureranno la redazione del PUG” gli elaborati collegati. Ha dichiarato il sindaco Gianfranco Lopane - “Con il riavvio della redazione del Piano Urbanistico si riprende un percorso interrotto nel 2006”- “tutto questo , si rende necessario sia per adeguare gli strumenti urbanistici alle nuove normative regionali (DRAG, PPTR, etc) sia per raccordare la pianificazione territoriale agli altri strumenti che questa Amministrazione sta portando avanti” Col PUG, oltre a superare le criticità dell’attuale PRG (Piano Regolatore Generale), vogliamo dare alla città uno strumento strategico che disegni la comunità del futuro e le faccia cogliere le opportunità che vengono dal territorio più vasto, come ad esempio quelle legate a Matera 2019 o le sfide della città di Taranto e della sua provincia. Maria Carmela Olivari Il 14 Gennaio scorso, presso la sala Cavallerizza del Palazzo Marchesale è stata sottoscritta la convenzione con i tecnici che cureranno la redazione del PUG (Piano Urbanistico Generale). La redazione del piano, a seguito di bando pubblico, è stata affidata dal Comune di Laterza al Raggruppamento Temporaneo di Professionisti “RTP - Studio Associato Fuzio ed altri”, di cui l’architetto Nicola Fuzio è capogruppo. L’incarico prevede la redazione dello strumento urbanistico generale comunale (PUG), con tutti Benvenuta Greta Venerdì, 8 gennaio 2016, presso l’ospedale di Castellaneta è nata Greta Tria A papà Danilo, a mamma Enrica e ai nonni, gli auguri della nostra Redazione Andiamo al cinema Al cinema teatro Metropolitan saranno proiettati d al 22 gennaio prossimo: Venerdì 22 Genn. - IL PICCOLO PRINCIPE Unico spettacolo – 19,00 IL PONTE DELLE SPIE Unico spettacolo - 21,00 Venerdi 22 Genn. Sabato 23 Genn. Sabato 23 Genn. IL PICCOLO PRINCIPE Unico spettacolo – 19,00 IL PONTE DELLE SPIE Unico spettacolo - 21,00 Dome. 24 Genn. IL PICCOLO PRINCIPE Orari spettacoli – 17,00 – 19,00 Dome. 24 Genn. IL PONTE DELLE SPIE Unico spettacolo - 21,00 Lunedì 25 Genn. - IL PICCOLO PRINCIPE Unico spettacolo – 19,00 Lunedì 25 Genn. - IL PONTE DELLE SPIE Unico spettacolo - 21,00 prezzo : POSTO UNICO € 6,00 Ridotto € 4,00 ( Fino a 8 ANNI) Sito internet : www.cineteatrometropolitan.it TELEFONO - 338 2091023 - 0998245160 10 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 11 IL CONCERTO DI NATALE DI SYMBOLA E OMG La XIV edizione dedicata a Padre Luigi Cremis Martedi 22 Dicembre, nel Teatro Alcanices di Ginosa, è andata in scena la XIV edizione del Concerto di Natale che la Scuola di Musica di Symbola organizza, con la collaborazione del Comune di Ginosa, a sostegno delle attività dell’Operazione Mato Grosso. La serata ha visto impegnati oltre 50 giovani musicisti ai quali si sono affiancati degli ospiti di assoluto livello. Nel corso del concerto, la consueta raccolta di fondi da inviare alle missioni dell’OMG. Missioni che da qualche giorno hanno subito una grande perdita. Parliamo di un uomo eccezionale, di grande bontà ed umanità, che ha lasciato un segnale indelebile nel cuore di tanta gente. Una persona schiva, mite, ma con una grande forza interiore ed un grande coraggio: Padre LUIGI CREMIS. A Padre Luigi è stata appunto dedicata la serata con un concerto più lungo del solito, ma decisamente ricco e vario. Tutti i musicisti, è bene sottolinearlo, hanno offerto la loro partecipazione in forma completamente gratuita. Coordinatore musicale della serata è stato, come sempre, il M° Gabriele Maggi, coaudiuvato dalla Symbola Band e dalle Maestre Raffaella Guida (violino) e Mirella Cancelliere (chitarra). A presentare la serata, orfana quest’anno della voce “storica” di Maurizio Ranaldo (assente giustificato), un grande amico di Symbola: Pasquale Losito, speaker radiofonico di lunga data e, soprattutto, voce ufficiale degli spettacoli dal vivo di Made in Sud, famoso programma di Rai2. Losito ha condotto la serata con particolare grazia e ma- estria, dialogando con i giovani musicisti. Pubblico delle grandi occasioni, che ha gremito il Teatro in ogni spazio, a lungo. Apertura affidata alle più piccole musiciste in scena Francesca De Stena e Denisa Jonica con un NINNA NANNA per due violini. A seguire l’Ensemble formato da Clarissa ed Esmeralda Mele al pianoforte, Carlotta D’Alconzo, Valentina Luisi, Domenico Paolicelli e Francesco Pio De Mito alla chitarra, Carlotta Buono al violino che hanno eseguito ASTRO DEL CIEL e CAROL OF THE BELLS. Un particolare arrangiamento del M° Maggi de LA BELLA E LA BESTIA è stato suonato dai violini di Ilaria Maggi, Carlotta Buono, Cristian Maggiore, Denisa Jonica, Francesca De Stena, le chitarre di Carlotta D’Alconzo e Valentina Luisi e il pianoforte di Vito Matarrese. E poi le voci di Maria Silvano (che ha anche cantato accompagnandosi da sola al pianoforte), Giada Calabrese, Catrina Mangialardo, Francesca De Stena che, accompagnate da Alessandro Malagnini al glockenspiel ed alla batteria, hanno intonato (e anche suonato) le celebri WHITE CHRISTMAS, WE WISH YOU A MERRY CHRISTMAS, FELIZ NAVIDAD, OH, HAPPY DAY, brano in cui vi è stata anche la partecipazione di Carmelita Costantino per la prima volta in concerto. Dopo Cristian e Valentina solisti al violino per un brano tradizionale ed una bella melodia di Chopin, è stata la volta di due scatenati gruppi di percussionisti: il Symbola Young Percussion e gli ospiti dell’Associazione “Banda Città di Pisticci”, gemellata a Symbola da diversi anni. Symbola ha presentato il CHRISTMAS MEDLEY 1 (What a wonderful world, Let is now, The Pink Panther, Jingle Bell Rock, Crudelia Demon). Alessandro Malagnini, Gabriele Bigherati, Davide Filippetti, Nicolò Donno, Ovidio Belmone, Mattia De Stena, Rosario Luisi, Antonello Paolicelli si sono alternati ai vari strumenti dalla batteria, alle congas, al glockenspiel, cambiandoli con grande rapidità e disinvoltura e coinvolgendo il pubblico presente. Il gruppo ospite ha presentato CHRISTMAS MEDLEY 2 (Jingle Bells, Angeli nelle Campagne, The Little Drummer Boy). Davide Pastore, Pierluigi Serravalle, Domenico Lombardi, Emilio Morano, Andrea Drudacon marimba e percussioni si sono esibiti nello stile dei gruppi di strada natalizi americani. Chiusura di prima parte con tantissimi applausi per i giovani musicisti (i più piccoli 5 anni, i più grandi 11). Losito ha quindi chiamato sul palco i responsabili dell’OMG e illustrato finalità della serata, con l’intervento di Michele, un volontario appena rientrato dalle missioni, che ha tentato, con voce rotta dell’emozione, di spiegare la situazione di estrema povertà in cui versano queste popolazioni. A seguire, uno dei momenti più toccanti della serata: la proiezione di un video sulla figura di Padre LUIGI CREMIS ed il suo lavoro nelle missioni dell’OMG. Immagini toccanti, di un uomo che donato la sua vita per un ideale di pace ed amore, lanciando un messaggio silenzioso, ma di una forza prorompente, che arriva all’anima della gente. Un esempio di vita. A rendere ancora più significativo lo scorrere delle immagini, la splendida esecuzione del brano GABRIEL’S OBOE di Morricone (dal film “Mission”), affidato al violino di Ilaria Maggi, accompagnata al pianoforte dal papà. Alla fine, applausi a scena aperta. All’Inizio della seconda parte, dopo la raccolta fondi (quest’anno davvero notevole) sottolineata da un intermezzo alla chitarra di Carlotta D’Alconzo e Valentina Luisi il momento più atteso della serata. Ospiti prestigiosi il veronese M° Fabrizio Mezzari (prima tromba dell’Arena di Verona, appena arrivato in Italia dopo una lunga tourneè in Messico) e il siciliano M° Giovanni Nicosia, (prima tromba all’Opera di Roma, e già al Teatro Petruzzelli ed al Teatro alla Scala) che con il M° Antonio Ricciardi, al trombone, e il Prof. Pasquale Pichierri e Walter D’Elia al corno ed alla tuba hanno dato vita al PAISIELLO QUINTETT superlativa formazione di ottoni. Tre brani eseguiti da questi eccezionali solisti: una suite messicana, un blues e la celebre Lassus Trombone. I Maestri hanno letteralmente incantato il pubblico presente, con una esecuzione di grande impatto, ricca di colpi di scena, e di vere e proprie “gare” di virtuosismo tecnico. Al gruppo si è poi unito alla batteria il M° Maggi, rendendo l’esecuzione ancora più coinvolgente. Grande musica, grandi solisti e soprattutto persone di grande simpatia e umiltà, che hanno dialogato col pubblico rendendo il tutto davvero unico. Un grazie di cuore, a questi 5 musicisti che hanno offerto il loro contributo a questa nobile causa con grande spirito di partecipazione ed umiltà, finendo addirittura per ringraziare il Symbola per averli invitati. Applausi lunghissimi. Concerto lungo, ma piacevolissimo. Finale con la Symbola Band gruppo cresciuto e consolidato all’interno dell’Associazione. I primi due brani hanno visto il giovane Vito Matarrese eccezionale solista al pianoforte nell’esecuzione delle celebri TAKE FIVE e LA VITA E’ BELLA. E poi la “gara” di velocità e virtuosismo tra la Maestra Raffaella Guida al violino ed Angelo Maggi alla marimba nell’esecuzione di TICO TICO, con un godibilissimo siparietto tra i due, nel quale Angelo ha addirittura suonato la marimba al rovescio! Ovviamente, tanti applausi. A seguire la Band si è prodotta in una splendida esecuzione di un bellissimo brano del gruppo irlandese The Pougues, FAIRYTALE OF NEW YORK. Il brano parla del Natale visto con gli occhi di due barboni. Testo forte, ricco di significato e musica splendida. Una tipica ballad irlandese dalla melodia struggente, cantata da Giovanni Maggi e Vincenzo Pizzulli (chitarrista e pianista della band), con Raffaella Guida al violino, Mirella Cancelliere alla chitarra acustica, Domenico Giove, Gerardo Lomagistro alla batteria e percussioni, Andrea Tamborrino al basso elettrico, Michele Buonsanti alla tromba e flicorno, Angelo Maggi al trombone ed il piccolo Mattia De Stena alle percussioni. Alla fine, il pubblico è esploso in un grande applauso. Degna cornice di uno splendido concerto. Forse il più bello di tutti. Chiusura con un saluto del M° Gabriele Maggi, che ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita del concerto, ma soprattutto le famiglie degli allievi di Symbola, che con la loro fiducia continuano a rinforzare le fondamenta dell’associazione, che quest’anno celebrerà il suo ventennale di attività. Anni dedicati alla musica, come strumento educativo e di socializzazione, perché il termine Symbola significa appunto “stare insieme”. Nei prossimi mesi in cantiere ci sono grandi progetti. Tanto lavoro da fare, con gioia e serietà, elementi che da sempre ci contraddistinguono. E per chi volesse unirsi a noi, le iscrizioni sono sempre aperte, tutto l’anno, con i corsi di avviamento e certificazione pre-accademica in convenzione con il Conservatorio “Paisiello” di Taranto. Perché il regalo più grande da fare ad un figlio è fargli studiare musica. Canto, Chitarra, Pianoforte, Violino, Percussioni, Tastiera, Tromba, Trombone, sono alla portata di tutti. Serve solo passione. Come hanno dimostrato anche in questa serata i giovani allievi. E prima della meritata foto di gruppo, l’ultimo brano: il tradizionale OLD LANG SYNE, da sempre eseguito nelle cerimonie di commiato, quando un amico parte. Un amico che si chiama LUIGI. Dovunque tu sia, ciao da tutti noi. Angelo Maggi foto Erasmo Mazzone 12 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 Museo civico Santa Parasceve: cosa si vuole fare? L’ex sindaco De Palma: “Il Commissario prefettizio, ha fatto solleciti istituzionali al Compartimento di Bari dei Vigili del Fuoco per il rilascio di quanto compete?”. -“E’ dal mese di settembre scorso che doveva essere fatta la richiesta istituzionale del parere dei Vigili del Fuoco. Doveva essere il Compartimento di Bari e no quello di Taranto a relazionare sulle garanzie di sicurezza. Senza di esse, non può essere espletata la gara e gli 800 mila euro, con gli auspici che il finanziamento sia ancora utilizzabile, restano fermi in Regione Puglia, vanificando le nostre capacità amministrative e politiche. E questo sia per reperire le risorse sia per destinarle, nel caso di specie, ad un ruolo di promozione della nostra identità e più decisamente dinamico della cultura, quale fattore di crescita e sviluppo della collettività, sotto diversi punti di vista”. Il tema è il completamento del Museo Civico Santa Parasceve, sul quale l’ex sindaco, Vito De Palma, richiama l’attenzione. “Il Commissario, Malgari Trematerra –interroga- ha fatto solleciti per gli adempimenti?” L’intervento pubblico è finanziato dalla Regione Puglia, con provvedimento licenziato nel mese di marzo di tre anni fa e consiste nel completamento del restauro dell’intero immobile dell’ex Convento Santa Parasceve, dal 2005 destinato a Palazzo della Cultura. Include l’ulteriore valorizzazione del Museo tramite l’acquisto di altre teche espositive e l’introduzione di pannelli didascalici. Oltrechè dotazione di attrezzature per l’adeguamento agli standard di sicurezza. Attualmente, però, la gara pubblica non è stata indetta. Insisterebbero motivi di ordine tecnico in luogo di una rimodulazione del cronoprogramma attuativo del progetto. Di certo, per staccare l’assegno, la Regione Puglia aveva posto una clausola: i lavori avrebbero dovuto avere inizio entro la fine di dicembre dello scorso anno. Vi è da aggiungere che l’importo lo si trova ancora classificato nell’elenco del Programma triennale (2016/2018 delle opere pubbliche comunali. Quella del Museo, è calendarizzata nel corso di questo anno. Speriamo bene. Il Programma delle opere pubbliche, tra l’altro, prevede un importo complessivo di circa 143 milioni e 657 mila euro, eliminando quelle integrative giunte a finanziamento e quelle già appaltate, come via Palatrasio e aree circo- stanti. La redazione e visione del Programma, sostanzialmente, spetta al Governo amministrativo di centrodestra, guidato da De Palma. Il Museo Santa Parasceve: E’ un Bene Culturale che va visto come fattore di identità e di sviluppo sociale. E’ sempre più diffusa la percezione e la consapevolezza dell’importanza, del ruolo strategico, che riveste la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale e paesaggistico di Ginosa. Il Museo deve far parte della coscienza di quanto sia essenziale per il futuro saper conoscere, conservare e proteggere i ‘segni’ rivenienti dalla millenaria stratificazione delle diverse civiltà che si sono sviluppate sul territorio, plasmando il paesaggio in un delicato equilibrio tra insediamenti umani e il cultus, tra civiltà e natura. La contemplazione del bello, l’educazione al bello può restituire il senso profondo dello stare insieme. Un fattore determinante di coesione per trovare il percorso per fronteggiare la più grave crisi del dopoguerra. I Beni culturali, ad ogni modo, non possono essere visti solo tutela statica, conservazione, ma elemento essenziale per lo sviluppo sostenibile. Giusto l’articolo 9 della Costituzione italiana, che lega promozione dello sviluppo della Cultura della ricerca scientifica, nonché tecnica con la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico. Nel corso di un convegno organizzato dai Lions Club ‘Le Gravine’ fu lanciato uno stimolo ad utilizzare la struttura comunale abbandonata situata in agro Madonna D’Attoli. Sembra essere caduta nel vuoto l’indicazione di farla diventare un luogo di ricerca, studi e archivio di dati. Insomma, il contrario dell’abitare culturale che ha fatto di Matera Capitale della Cultura europea. Canta Storie attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 13 “Vertenza Sanità”: importanti novità dopo l’incontro tra il Comitato Cittadino e i vertici Asl Lo scorso 19 gennaio, presso il Distretto Socio-Sanitario di Ginosa in via Palatrasio, il Comitato cittadino composto dalle OO SS Spi Cgil, Cisl e Uil, dalle associazioni di volontariato (Avis, Ant, Cittadinanza Attiva e Aido) si è incontrato con l’Avv. Stefano Rossi, Direttore Asl/Ta1, il Dott. Gregorio Colacicco , il Dott. Rochira Direttore Distretto 1, il Dott Mario Balzanelli Dipartimento Urgenza e Emergenza, il Dott. Ganino Responsabile Senologia, la Dott/ssa Galeota responsabile UVM, il Dott. Emanuele Fanelli Rappresentante UDMG. È stato il Direttore Generale Rossi a rappresentare al Comitato le difficoltà derivanti dalle ristrettezze economiche e, al tempo stesso, a riconoscere l’alto valore politico e sociale delle organizzazioni rappresentate. Inoltre, ha sottolineato il ruolo dei MMG, ad iniziare dalla appropriatezza delle prescrizioni diagnostiche e delle prestazioni di primo intervento, sul ruolo dell’ospedale di Castellaneta ha affermato che la diagnostica è di eccellenza e per le prestazioni ospedaliere è diventato un contenitore vuoto e che la riorganizzazione sanitaria prevede lo spostamento sempre più dall’Ospedale al Territorio. Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti del Comitato che hanno posto questioni inerenti lo spostamento del 118 e la soppressione del PPI (Giannatelli Tribunale del Malato). Da parte sindacale è intervenuto Vincenzo Caldarulo che ha apprezzato il riconoscimento del ruolo delle Organizzazioni di rappresentazione sociale e ha chiesto che tale apprezzamento si trasformi in atti concreti, volti a avviare un serio confronto per migliorare la qualità del servizio socio sanitario nel nostro territorio, a cominciare dall’ospedale di Castellaneta. Caldarulo ha chiesto di mettere fine alla confusio- ne che si è ingenerata nell’opinione pubblica con lo spostamento dell’Auto Medica e la soppressione e poi riattivazione del PPI. Il responsabile del Dipartimento Urgenza e Emergenza, dottor Balzanelli, ha spiegato che il funzionamento del 118 è garantito, gli interventi d’urgenza vengono effettuati entro i “tempi stabiliti con i percorsi dinamici in movimento”; il PPI è stato riaperto a 12 ore dal lunedì alla domenica con infermiere e medico presenti; al tempo stesso è stato ribadito che sono stati inviati 120 medici a corsi specialistici , al termine dei quali il PPI di Ginosa ritornerà a funzionare 24 ore su 24. Anche sul tema della soppressione della senologia di Ginosa vi è stata una risposta da parte del dottor Ganino che ha detto: «perché vi era una macchina inadeguata alle nuove tecnologie», inoltre, ha informato che a Ginosa è stata montata una nuova macchina più moderna per Radiologia. Il Comitato ha espresso le difficoltà degli utenti del Distretto 1 di raggiungere Mottola. Il direttore Generale riconoscendo le rimostranze si è impegnato a trasferire la senologia a Castellaneta e l’istituzione, nello stesso ospedale di un avamposto di collegamento con i MMG. In merito al funzionamento del 118 vi è stato un intervento del dottor Fanelli, responsabile dei Medici di Medicina Generale di Ginosa e Laterza, che ha ribadito che « il servizio del 118 così come è organizzato funziona benissimo.» Alla fine dell’incontro Il Comitato ha deciso di promuovere una iniziativa pubblica per mantenere alto il livello di attenzione e dare una corretta informazione alla cittadinanza. Qualcosa si muove e non possiamo che esserne contenti. Stefano Giove Vendesi Garage m. 40 con soppalco in via Morandi. Ottimo affare ****** Vendesi Appartamento 3º Piano via Curtatona, n. 8 Ottimo affare tel. 099/8292452 3357462279 14 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 Ginosa: ritorna MascherArci attivano nei ragazzi. Le socie del circolo Arci (sono loro le vere ideatrici e protagoniste) non si sono limitate a promuovere l’iniziativa, la sede Anche quest’anno Ginosa avrà il suo “Carnevale” e si svolgerà il 4 febbraio 2016, giovedì grasso. Protagonisti dell’iniziativa sono si soci del Circolo Arci “Il Ponte”, che dopo l’interessante iniziativa dello scorso anno, hanno voluto ripetere l’esperienza nella speranza che il “tempo” sia più “sereno”. Ovviamente non saranno solo i soci Arci a partecipare alla manifestazione, ci sarà la presenza dei due Istituti Comprensivi di Ginosa: “Deledda-S. G. Bosco” e “Calò” che hanno aderito con entusiasmo e si stanno impegnando nell’organizzazione. Come ogni sfilata di Carnevale che si rispetti i travestimenti hanno un tema e quello proposto dall’Arci è “Fiabe e favole di tutto il mondo”. È chiaro che non si tratta solo di una sfilata di maschere e insieme all’aspetto ludico vi è anche quello socio relazionale che queste iniziative di via Martiri D’Ungheria 52 (di fronte al Bar Venezia), dall’indomani delle festività natalizie, è diventata un vero e proprio laboratorio sartoriale dove si preparano gli abiti della sfilata creando un grande fermento e tanto, ma proprio tanto entusiasmo. Le responsabili del laboratorio hanno detto in coro che sono «a disposizione di chi vuole una mano per preparare i vestiti per la realizzazione dei modelli». La sfilata è prevista per il giorno 4 febbraio (Giovedì grasso). Appuntamento in piazza Nusco, da cui si snoderà il corteo per via Poggio, via Martiri D’Ungheria, via Volturno, via Matteotti, Corso Vittorio Emanuele, via Isola Caprera, Corso V. Emanuele e si concluderà in piazza Marconi, dove i bambini romperanno le pignatte, che saranno ricche di sorprese che sono state offerte da diverse commercianti ginosini. Insomma, una bella occasione per dare vivacità al nostro paese e la speranza degli organizzatori è quella che diventi una occasione per fare festa e stare insieme spensieratamente. Lina Luisi Come contattare l’OMG Davide Notaristefano - 3287163701 Antonio Castria - 34076695699 Michele Calabrese - 3384417883 Enzo Tria 3358471029 Giuseppe Dragone - 3393546590 - 3466209340 I giovani dell’OMG eseguono lavori di Giardinaggio - Traslochi - pitturazioni Lavori Agricoli e altre attività varie attualità attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 Responsabile Sanitario Dott. Francesco Ambrosi Direttore Sanitario: Dott. Francesco Ambrosi 15 15 16 n. 2 - 23 gennaio 2016 n. 2 - 23 gennaio 2016 Scrittori…in classe! Scrittori di classe per il secondo anno consecutivo presso l’I.C. Calò di Ginosa. Ma di cosa si tratta? Di un importante concorso letterario nazionale che, sotto l’egida del MIUR, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Centro per il Libro e la Lettura, coinvolge molte scuole italiane mettendo alla prova le abilità di scrittura e lettura critica dei testi dei bambini delle scuole primarie e dei ragazzi delle scuole secondarie di I grado di tutta Italia, valorizzando il lavoro di squadra. Alle scuole giungono gli incipit scritti da autori molto importanti tra cui Beatrice Masini, Roberto Piumini, Luigi Garlando, Tim Bruno, Stefano Bordiglioni, Luisa Mattia, Guido Sgardoli e Silvana De Mari. Ogni incipit è dedicato a un diverso argomento come la Diversità, il Viaggio, l’Intercultura e lo Sport, ma anche l’Amicizia, la Solidarietà e tante altre tematiche di grande interesse. Dal mese di ottobre nelle classi si crea un piacevole fermento di idee, di trame, di personaggi da costruire e, nei mesi di elaborazione del racconto, la nostra fantasia, la nostra creatività e la voglia di confrontarci con i nostri coetanei ci danno l’energia per superare i naturali intoppi che anche i piccoli scrittori incontrano. È una sensazione esaltante e di grande orgoglio sapere che il proprio racconto sarà letto da autori importanti; e solo questo dà già una grande soddisfazione. Il concorso si svolge in varie fasi: la prima è la scelta dell’incipit da sviluppare. La mia classe ha lavorato sulla Diversità e sull’Intercultura. I due gruppi hanno affrontato il lavoro molto seriamente e sono stati coordinati da due caporedattori, i quali hanno eseguito il loro compito con discrezione e attenzione, assicurandosi che tutto filasse per il verso giusto. Nella seconda fase del concorso vi è stato l’invio del racconto alla commissione esaminatrice e la valutazione, secondo criteri ben precisi che tenevano conto della bellezza dei disegni allegati, della correttezza grammaticale e dell’originalità della trama, di tre racconti di altre scuole italiane. Questo ci ha consentito di confrontarci con i ragazzi di altre realtà geografiche, ha arricchito il nostro bagaglio lessicale e ci ha resi fieri del lavoro che abbiamo prodotto. E soprattutto ognuno di noi ha messo in campo le proprie competenze e tutti hanno dato il proprio contributo come si fa in una vera squadra. Le difficoltà, naturalmente, non sono mancate, ma siamo stati supportati dai nostri insegnanti che credono in noi e dal Dirigente scolastico, prof.ssa Marianna Galli, che ci ha fatto capire quanto siano importanti la lettura e la scrittura. Ora siamo in attesa dell’esito, ma per noi è già stato un grande successo lavorare tutti insieme ed imparare ogni giorno anche dai nostri errori. Lo scorso anno abbiamo ricevuto come premio al nostro racconto un tablet e uno scheletro che noi ragazzi abbiamo soprannominato scherzosamente “Gino lo Scheletrino”. A prescindere dall’esito del concorso, siamo tutti orgogliosi del nostro lavoro, risultato di un grosso impegno e di tanta buona volontà. Gaia Cataldo Classe 3^A Scuola sec. I grado “G. Calò” - Ginosa Castellano Abbigliamento: “Saldi con le note” Si è svolto sabato 9 Gennaio, su Corso Vittorio Emanuele, in pieno centro, “Saldi con le Note”, con il maestro ginosino Graziano Riccardi che ha allietato lo shopping e anche l’anima dei ginosini. Un’iniziativa creata e fortemente voluta dai fratelli Emanuele e Giuseppe Castellano. Infatti a 4 giorni dall’avvio ufficiale dei saldi che parlano già di freno tirato, nel senso della forte curiosità nel vedere le vetrine ma con poca propensione all’acquisto, visto la crisi che attanaglia questo paese, questi giovani imprenditori con un’eredità creata nel 1958, si sono inventati un evento per stimolare i ginosini ad uscire, ad uscire dalle case e dalla monotonia, non solo per acquistare ma anche per una semplice passeggiata per vivere questo Paese. Perché la crisi e i problemi non ci devono fermare, ma devono stimolare come hanno stimolato questi due fratelli, che con la loro professionalità, allegria e un pizzico di follia continuano a mandare avanti un’eredità che ha un nome stabile dagli anni 50’ “ Castellano Abbigliamento”. Maria Carmela Olivari 17 Noi e il Fisco Lotta all’evasione fiscale Non è stato soltanto il richiamo del Presidente della Repubblica Mattarella, che nel messaggio di fine anno ha sottolineato, fra l’altro, come l’evasione fiscale rimane in Italia un elemento critico che influisce sulle condizioni socio-economiche delle famiglie e degli operatori. Anche il legislatore è intervenuto con la legge di stabilità 2016. Infatti, a partire dal 2016 si allunga il termine di decadenza del potere di accertamento del Fisco in materia di IVA e imposte dirette, passando da quattro a cinque anni. A partire dall’Unico 2017 il Fisco potrà eseguire accertamenti entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione, cioè entro il 31 dicembre 2022 per il periodo 2016 ed entro il 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui si sarebbe dovuta presentare nel caso di omessa dichiarazione. Con la legge di stabilità 2016 è stata, comunque, eliminata la possibilità per il Fisco di raddoppiare i termini di accertamento in presenza di violazioni che comportano la denuncia penale. Quindi per il futuro non vi sarà differenza tra gli errori anche involontari e i comportamenti fraudolenti degli evasori incalliti. Altra novità introdotta dalla legge di stabilità riguarda le violazioni penali da cui possono derivare proventi illeciti. In questi casi il giudice inquirente deve darne immediata comunicazione all’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è quello di sottoporre a tassazione i proventi illeciti non colpiti da sequestro o confisca penale. Si annunciano quindi tempi duri per gli evasori. Sarebbe necessario, in ogni caso, che il governo intervenisse anche sulla esigenza, da più parti invocata, per abbattere il livello di tassazione per favorire uno spontaneo rientro del fenomeno dell’evasione. Dott. Mario D’Alconzo 18 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 19 SOLENNE E STRAORDINARIO COMPLEANNO del Presepio a Ginosa Siamo alla XV edizione della Mostra del Presepio dell’ A.I.A.P. Epilogo di solennità la cerimonia di chiusura e premiazione dei presepi al Teatro Alcanices, domenica, 10 gennaio 2016, al termine dell’esposizione artistica, promossa come tutti gli anni dall’Associazione Italiana Amici del Presepio, sezione “Angelo Leccese” di Ginosa. La rassegna di arte presepiale ospitata, durante il periodo natalizio, nel Museo Civico Santa Parasceve, in corso Vittorio Emanuele, ha offerto al visitatore una ricchezza interiore ed artistica che chiunque ha vissuto con una forte emozione d’animo. Quest’anno la serata, condotta con estrema cordialità e particolare disponibilità dalla prof.ssa Grazia Pollicoro, ha aperto il sipario alla maniera teatrale del grande Eduardo De Filippo, con un umile e magico braciere che riscaldava il centro della scena, mentre aveva inizio uno spettacolo mozzafiato, curato da “I SABBIA STORIE” dal titolo “La rivolta del Presepe”. L’eccellente voce narrante di Alessandro Morea e la bravura drammatica e artistica di Vito Furio hanno creato un’incantevole e magica storia, che ha lasciato piccoli e grandi sospesi tra l’inatteso e l’effetto della sabbia modellata che dava corpo ad un cielo stellato tappezzato di stelle argentate, pianure smisurate, montagne, casette, laghetti, anatre, pecorelle, pozzi, angeli, fiocchi di neve, e ogni aspetto di un paesaggio estasiato che si trasformava continuamente. Il tutto faceva da cornice ad un enorme desiderio degli uomini di avere a tutti i costi, ogni anno a Natale, il presepio nella propria casa. L’organetto del giovane Raffaele Lapenta ha accompagnato la storia fino al suo lieto fine con la nascita a mezzanotte del Bambino Gesù nella sua culletta che ha lasciato il pubblico esterrefatto. Il presidente AIAP, Giuseppe Galante, nella sua relazione, come di abitudine, ha ringraziato tutti gli artisti che hanno partecipato alla Mostra, sempre più ricca di opere d’arte di straordinaria bellezza espressiva e nelle tecniche variegate, dove la fantasia e la creatività raggiungono la maggiore espressione. Il presidente ha citato alcune riflessioni di Papa Francesco sulla “Forza del presepe” quando dice: “Nel contemplare il presepe la grazia più ovvia che ci verrà donata sarà la voglia di essere buoni.” A tal proposito anche l’Assistente Ecclesiastico dell’AIAP Don Rocco Martucci, presente alla serata, ha voluto ribadire il segno dato dal Papa in questo Santo Natale, quando si è presentato a sorpresa nel santuario di Greccio, a visitare il presepe che istituì San Francesco. Un’autorevole giuria tecnica, costituita dal Vice Presidente AIAP, Tina Giosuè, dalla prof. ssa Damiana Santa Mele docente di Scuola Secondaria di 1° grado “ Deledda - S. Giovanni Bosco”, dalle docenti di scuola Primaria Maria Matarrese e Ciriaca Coretti dell’ I.C. “ G. Calò”, dal socio AIAP Vito Antonio Di Gregorio, da Fabio Leccese vice-Presidente della PRO LOCO di Ginosa, dal presepista Marco Gubitosa di Castellaneta, ha valutato i presepi nei loro particolari, scrutandone il messaggio trasmesso, le emozioni scaturite dalla bellezza delle scene, dalle miniature dei paesaggi, dai colori e dalla scelta dei materiali, considerazioni che sono state espresse accuratamente nelle motivazioni esposte qui di seguito. Il premio categoria Originalità è stato assegnato a Giuseppe Suglia con l’opera dal titolo “Un dolce evento”, si tratta di un presepio realizzato in un barattolo di nutella, dove una ghiottoneria così globalizzata ci parla di un Avvenimento storico e cristiano senza eguali. All’interno di un grande barattolo è collocato un monoblocco della Sacra Famiglia, circondato da uno scorcio litico di cioccolato con gocce pendenti, quasi ad invitare al gusto della dolcezza dell’Amore di Dio. Con il premio categoria Artisti, attribuito al signor Vincenzo Basile di Taranto, la giuria ha riconosciuto la naturalezza espressa dall’ar tista nella sua opera, armonizzata nei personaggi e nel sapiente gioco di luci, irradiato da lampioni di fattezza minuziosa, regalandoci un’immagine unica nella sua bellezza. Nel presepe, realizzato in gesso, al brulicare della quotidianità si contrappone la scena inusuale della Sacra Famiglia in una casa-grotta, dove Giuseppe, seduto su una panca insieme a Maria, ha sulle ginocchia il Bambino. La scena sottolinea il ruolo di custodia paterna nella coppia e ne solleva i valori della famiglia, vero centro dell’umanità. Il premio Amatoriale è andato al signor Giuseppe Damasi, di Statte. L’opera è una miniatura di straordinaria bellezza, dove la potenza della natura e la meticolosità dell’arte si coniugano per suscitare stupore e meraviglia. L’opera giunge agli occhi del visitatore nella sua completezza e armonia di particolari, dominante nella sua perfezione e raffinatezza, curato nello stile e nella presentazione, in una veste di umile eleganza. Si fa ammirare per la sua leggerezza di polistirolo modellato nello spessore del gesso, curato in un lavoro di scolpitura e finitura di particolari. Il premio categoria Arte e Natura è stato riconosciuto dalla giuria al signor Donato Pacente di Ginosa. L’autore ha utilizzato nella sua espressione artistica, solo il legno di Fico, emblema della vita, della luce, della conoscenza, liberandolo della corteccia grigia e rugosa e levigandolo con accuratezza per creare forme semplici e stilizzate adatte a un evento evanescente e misterioso. “L’albero del fico” racchiude in uno spazio accogliente e invitante ogni piccolo pezzetto di questo legno quasi a non volerne sprecare alcuna parte. Il premio categoria Mastro presepista è stato rivolto all’autore Antonio Bello di Talsano. Il presepio è collocato in una teca di legno con l’anta di vetro che si chiude con un chiavistello ottonato e protegge in sé lo scenario della Natività. L’opera prevalentemente in sughero è molto ricca di particolari e si snoda su più livelli, è tridimensionale, armonica e prospettica nonchè cromaticamente equilibrata. La cura del dettaglio rendono il tutto godibile su ogni aspetto; cornicioni, vecchie chianche e arbusti secchi che si inerpicano nelle pareti e parlano del tempo passato e di un atmosfera soave e molteplice che solo la Natività è in grado di esprimere. Il premio categoria Dilettanti, consegnato alla coppia Mariella Di Lena e Maurizio Bitetti, ci riporta nella sua gioiosità ad una Natività ginosina che incanta adulti e bambini. Il materiale di recupero: calze collant e ritagli di stoffa colorate, ricami e paillettes hanno dato forma a personaggi curati nelle forme e nei movimenti. La scena ricorda aspetti di vita del nostro paese: il braciere che arde, la spianatoia delle orecchiette e ferricelli, il pane impastato, le cartellate grondanti di miele. Sono gesti che parlano di concreta solidarietà, ossia il vero Natale. Il Presidente rivolge una menzione speciale per il presepio di Giuseppe Petruzzi, il più piccolo della rassegna di quest’anno; accurato nei particolari, negli effetti luminosi e scenografici. Di egual merito viene considerato il presepio più grande di Vito Iacobellis, che è riuscito a riprodurre fedelmente la civiltà contadina del primo Novecento. Il premio Giuria popolare va ad uno splendido presepio, ricco e pregevole, in cui gli artisti Zaccaria Fusillo e Lorenza Caponio hanno espresso con notevole incisività l’evento del Santo Natale tanto da ricevere un notevole consenso dalla maggior parte delle persone che hanno visitato la Mostra. Graziose ceramiche artistiche Marilli e pergamene sono stati omaggi di riconoscimento per le scuole del territorio, I.C. “G. Calò”, I.C. “ Deledda - S. Giovanni Bosco”, I.C. “A. Diaz” che hanno presentato presepi realizzati con la creatività degli alunni. La prof.ssa Marianna Galli, Dirigente Scolastico dell’I.C. “G. Calò” nel ringraziare l’Associazione per il pregevole lavoro sul territorio e per il territorio ha ricordato i valori che si sprigionano dalla tradizione del presepio in una tematica profumata che da secoli trasmette l’evento del Natale nello spirito individuale e collettivo. La serata è stata allietata, in forma varia dalle voci straordinarie di giovani talenti: Francesca Leccese, una voce chiara e carezzevole, il duo Francesca Vinzi e Nadja Neubauer con l’esecuzione di brani di successo, mentre Orlando Sangiorgio si è esibito con piacevoli brani alla chitarra classica. I complimenti vanno, senza dubbio, ai soci tutti dell’AIAP che hanno offerto, anche quest’anno, fino in fondo, il loro contributo allo scopo di realizzare, ancora una volta, con dedizione un impegno annuale e speciale che risponde ad un richiamo interiore e ad un arricchimento proiettato verso gli altri. Ciriaca Coretti 20 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 LA CITTADELLA DELLA SCIENZA La 5ª C dell’I.C. “Deledda – S.G.Bosco” in visita alla ““Cittadella Mediterranea della scienza a Bari”. Ciao , vi parliamo della 5C, siamo Giada e Marialetizia . Alcuni alunni della nostra classe , comprese noi, e della 5 D, di Ginosa, della S. G. Bosco e G. Deledda, siamo andati alla “Cittadella Mediterranea della scienza a Bari”. Il viaggio in pullman l’ abbiamo trascorso cantando una famosa canzone : Roma-Bangkok e molte, ma molte dei Big Time Rush , che sarebbero quattro ragazzi : il bello, il logico, l’ intelligente e il simpatico. Dunque, arrivati lì la maestra ci ha detto:Scattate le fotografie !- Infatti ne abbiamo scattate molte, anzi, moltissime. Siamo entrati in una stanza dove abbiamo mangiato :focacce, panini, cornetti... C’ erano due distributori di cui uno era la macchinetta del caffè, l’ altra di cose salate e dolci. Poi, siamo entrati in un planetario gonfiabile e buio. Dentro, ci aspettava uno scienziato che ci ha spiegato: le cellule, le costellazioni, il D.N.A., il nostro corpo, Dopo siamo usciti dal planetario e ci siamo seduti intorno a tre tavoli. In quel momento , è arrivata la biologa Stefania che ci ha spiegato cos’è l’adenina, la timina , la citosina e la guanina, con quattro colori differenti, cioè: giallo, verde, blu e nero. Stefania ci ha fatto risolvere un caso in cui dovevamo realizzare un piccolo D.N.A. che comprendeva: una vittima , due sospettati e la scena del crimine, il colpevole era il secondo sospettato . Alla fine della visita, siamo come siamo nati, l’ ossigeno e la fotosintesi clorofilliana. Ci ha spiegato che le cellule sono dei piccoli esseri viventi che compongono il nostro corpo, le costellazioni sono delle stelle raggruppate per formare un disegno nel cielo, il D.N.A. è come un puzzle dove sono scritte tutte le caratteristiche della persona, l’ ossigeno è un gas che prodotto dagli alberi , che ci serve per respirare e la fotosintesi clorofilliana è il processo in cui la pianta tramite i raggi del sole espelle l’ossigeno e immette l’ anidride carbonica . usciti abbiamo scattato una foto e poi siamo corsi in pullman. Ci siamo divertiti molto e abbiamo imparato molte cose sulla scienza . È STATA UNA BELLISSIMA GITA DIDATTICA!!! Questa esperienza è stata piacevole ed interessante . Infatti è stata molto diversa dalle altre e non la dimenticheremo mai con le foto ricordo che ci siamo fatti. TRAETTA MARIALETIZIA CALABRESE GIADA 21 Carissime famiglie, con soli 20,00 euro potrete con i vostri figli, vivere una esperienza meravigliosa! Dopo esservi accomodati potrete vedere alal vostra destra il laboratorio dove si ricostruisce il DNA (il DNA è più lungo della circonferenza della Terra). Proseguendo potrete notare un planetario che all’inizio sembra un igloo. Entrando uno scienziato vi pregherà di sedervi e di godervi lo spettacolo. Potrete vivere una bellissima esperienza attraverso l’Universo e i suoi pianeti, la cellula vegetale e animale, i cromosomi, la spazzatura delle cellule e la creazione dell’umanità. Tornando al DNA, i poliziotti lo ricreano così: analizzano un campione di sangue, un capello ecc. analizzando il campione si trovano le caratteristiche della persona a cui appartiene. Vi consigliamo tutto ciò perché è un’esperienza molto bella che non dimenticheremo mai. ANDREINA BRADASCIO ALESSANDRA MARCHIONNA NUNZIO PAGONE DANIELE Rotunno Le poesie di Carmelo Monaco Nei dintorni Esodo All´ombra seduto un artigiano lavora il suo cane che guarda mentre impaglia una sedia Valichi di monti tunnel oltre confini ogni via che porti dove non c’è guerra Una chiesa in silenzio non ha più preghiere da tempo oramai abbandonata alla sorte Esodi mai visti gente senza dimora che ha per tetto il cielo si coprono con speranze Un bambino che corre una mamma che strilla una strada che sale un anziano in affanno Vanno via da affetti dove hanno diviso fame e pestilenze con uno stesso dio Si affrettano passi a cercare frescura mentre un sole feroce cuoce menti e pensieri Vittime innocenti di mercenari al soldo sul suol patrio periscono oppure in mare aperto 22 n. 2 - 23 gennaio 2016 la storia la storia n. 2 - 23 gennaio 2016 23 24 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 Pietro Tamburrano: “Radici preistoriche e protostoriche dell’antica GHENOS”4 Parte II Orientamento sistemico-scientifico nella ricerca della identità territoriale Geologia e Preistoria nella Terra di Ginosa Del Neolitico, che è l’ultima Era gelogica, si tornerà a parlare più avanti, in senso generale e in riferimento alle sue connessioni con il territorio ginosino. Ora è opportuno evidenziare come la ricerca paleolitica, tuttora in corso, confermi la continuità della presenza umana nella Gravina di Ginosa dal Paleolitico al Neolitico.1 In passato molti studiosi, parlando in particolare della Gravina, hanno fatto riferimento alla Preistoria. Oggi, finalmente, l’argomento è nelle mani della scienza. Il Parenzan in prima fila, facendo ricerca sugli aspetti naturalistici della Gravina di Ginosa, ha raccolto con le proprie mani utensili risalenti al Paleolitico. Da quel momento si è sviluppato al riguardo un vero interesse per la ricerca scientifica. Sono significative queste prime annotazioni del Parenzan: La gravina vera e propria incide le calcareniti e sprofonda in quei burroni e solchi che attirarono i primi abitatori della preistoria che man mano furono sostituiti dalle popolazioni che si avvicendarono in epoca precristiana, fino a dar origini all’antica Genusia.2 Circa gli aspetti geologici dell’area di Ginosa e della sua Gravina, il Parenzan fa parlare l’illustre geologo Pasquale Lopresti,3 il quale afferma con rigore scientifico: L’area suddetta si trova al passaggio tra due elementi morfostrutturali: la Fossa bradanica e le Murge. La prima costituisce un’ampia espressione allungata in direzione nord-ovest-sud-est ed è compresa tra l’Appennino meridionale verso sudovest e le Murge a nord-est. È caratterizzata dall’affioramento di depositi elastici e pleistocenici. Le Murge, parallele alla Fossa bradanica, formano un rilievo tabulare limitato a nord-est da una serie di gradini degradanti verso il Mar Adriatico e a sud-ovest da una vasta scarpata. Sono costituite da formazioni carbonitiche mesozoiche, più o meno esternamente coperte da depositi calcarenitici, limosi e sabbiosi di età pleistocenica. Le rocce affioranti a Ginosa e dintorni sono tutte sedimentarie, ma diverse come età; la loro successione stratigrafica, secondo quanto è noto in letteratura geologica, risulta composta, dal più antico al più recente da “Calcari di Altamura”, da “Calcareniti di Gravina”, da “Argille subappennine”, da “Depositi marini litorali terrazzati”, da “Depositi alluvionali recenti. Nello specifico, i “Calcari di Altamura” (Cretaceo superiore) sono costituiti da calcari compatti di colore biancogrigiastro con intercalazione di calcari dolomitici e dolamie. Le “Calcareniti di Gravina” (Pliocene superiore-Calabriano) poggiano in evidente discordanza angolare sui calcari e sono formate da calcareniti compatte di colore bianco-giallastro a grana fine. Al di sopra si rilevano le “Argille subap- pennine” (Calabriano): si tratta di marne argillose e siltose di colore grigio-azzurro. I “Depositi litorali terrazzati” (Postcalabriano) sono costituiti di calcareniti, ghiaie e conglomerati poligenici e poggiano in discordanza sulle argille, sulle calcareniti e sui calcari cretacei. Sabbie, limi e ghiaie formano i “Depositi alluvionali”. Durante il Cretacico è avvenuta la sedimentazione della piattaforma carbonatica; successivamente la regione è emersa. In questo periodo, probabilmente, si sono originate negli strati le pieghe e le faglie ed il blocco calcareo assume l’aspetto di Horst con i Graben localizzati nel Mar Adriatico e nella Fossa bradanica, connessa agli squilibri isostatici provocati sia dalla tettogenesi appenninica che dalla presenza, nella Fossa bradanica, di notevoli spessori di depositi a bassa densità. Il sollevamento non è stato continuo ma a sbalzi, anche se lievi; i gradoni con i sedimenti a carattere litorale, che si rinvengono andando dalle Murge fino all’attuale linea di riva, altro non sono che le piattaforme di abrasione originate dall’azione del mare. Suscitano particolare interesse i solchi d’erosione torrentizia che incidono più o meno profondamente i calcari: le gravine. Quella di Ginosa si presenta di limitata lunghezza, non molto incavata e con un decorso nel tratto iniziale da nord-ovest a sud-est. Circa l’origine si pensa che i solchi d’incisione in parola siano dovuti a fanomeni di sovraimposizione. I corsi d’acqua impostatisi sui depositi superficiali pilo-pleistocenici, dopo averli incisi, si sono approfonditi ed hanno eroso le rocce sottostanti di natura calcarea. Sicuramente tutto ciò è avvenuto in concomitanza di alcuni fattori quali le ultime fasi del sollevamento regionale, l’esistenza di faglie nel blocco calcareo e la presenza di un periodo col clima più umido e piovoso di quello attuale. Al giorno d’oggi l’attività erosiva è limitata, in pratica, a rari e brevi periodi di intense precipitazioni atmosferiche.4 I dati forniti dal Parenzan corrispondono a quelli che si vanno producendo sul territorio e sulla Gravina di Ginosa con le campagne in corso di ricerca preistorica sui luoghi in oggetto. Per meglio comprendere quello che si in attualità tende far conoscere è necessario richiamare sull’argomento alcuni punti già evidenziati. Nell’Era Mesozoica, che è la terza delle cinque Ere geologiche e che dura centocinquantamilioni di anni, si formano le Murge pugliesi. Nell’Era Cenozoica, che è successiva a quella Mesozoica e che dura cinquanta milioni di anni, si formano i Continenti. Nell’Era Neozoica, che dura tuttora da un milione di anni, e più precisamente nel suo secondo Periodo detto Pleistocne o anche Paleolitico Medio o Mesolitico, compare l’Uomo. In questo periodo la presenza umana è attestata nell’Asia, nell’Africa e nell’Europa. Il tipo umano diffuso in tutta l’Europa è l’Uomo di Neanderthal. L’industria umana attribuita all’Uomo di Neanderthal è quella Musteriana. Il Musteriano coincide, sul piano paleontologico, con il Pleistocene Medio o Paleolitico Medio Mesolitico. Nel Pleistocene Medio il territorio e la Gravina di Ginosa sono già idonei all’insediamento umano. Gli uomini primitivi del Musteriano facevano molto uso delle grotte. Pertanto l’Uomo di Neanderthal, che è l’uomo primitivo del Musteriano, faceva molto uso delle grotte. I rinvenimenti del Musteriano nella Gravina di Ginosa Nell’Olocene, che è periodo successivo al Pleistocene, l’Uomo di Neanderthal si estingue, ed è sostituito dall’Homo Sapiens, che è razza umana più evoluta e, forse, già coesistente con quella neanderthaliana. L’Uomo di Altamura, trovato in una grotta della Murgia, è tra l’Uomo di n. 2 - 23 gennaio 2016 Neanderthal e l’Homo Sapiens. Il 9 ottobre 2012, alla XLVII Riunione dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (IIPP), il Prof. Vincenzo Stasolla, dell’Unversità degli Studi di Bari, introduce l’apertura dei lavori e di- ce: Quest’oggi, in occasione della XLVII Riunione dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (IIPP), sta svolgendosi la visita dei più illustri Paletnologi italiani (Archeologi Preistorici) presso il Riparo dell’Oscurusciuto, uno dei più importanti siti preistorici in Europa meglio conservati, che ha visto l’uomo preistorico (specie Neanderthal) avvicendarsi da più di 25 cinquantacinque mila anni, sino ai trentanove mila, per la propria sussistenza, mediante la caccia di animali di media e grossa taglia, e lo sfruttamento della locale pietra per la produzione di strumenti. Il suo modo di vivere all’interno della sua “banda” è stato ricostruito mediante i resti da lui abbandonati e che ricoprivano il suo ricovero, costellato da focolai a fossetta, ricolmo di materiale organico come combustibile per la prolungata cottura e l’indispensabile riscaldamento e protezione da animali selvatici che popolavano le nostre Gravine nel Paleolitico Medio ( ...). Ginosa diventa quindi protagonista di uno dei più importanti eventi, garanti della Preistoria in Italia…3 Dal 2009 l’Università di Siena (Dipartimento di Scienze Ambientali “G. Scarfatti”, Unità di Ricerca di Ecologia, Preistoria) sta realizzando una campagna di ricerca preistorica nella Gravina di Ginosa, in località Riparo dell’Oscurusciuto. I risultati ottenuti fino al 2015 sono riportati in questo testo, in Appendice.6 ______________ 1 A ragione veduta la Gravina di Ginosa è da considerare come un vero “laboratorio” di geologia, paleontologia, archeologia preistorica e antropologia, di richiamo internazionale. Ciò legittima l’aspirazione al riconoscimento della Gravina di Ginosa come “Patrimonio dell’umanità” da parte dell’Unesco. 2 Cfr. PARENZAN P., La Gravina di Ginosa. op. cit. 3 Ivi, pag. 25. Ivi, pp. 27-29. 4 5 Cfr. http: //www.piazzanews.it/puglia/ginosa/item/6506.l’iipp-in-vis...2010 6 Cfr. Il sito è riportato nella nota precedente oppure http: //www.fastionline.orgindex. php?view-home segue al prossimo numero 26 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 Attenzione alla contraffazione: la lezione del Capitano Balestra Gli alunni dell’I.C. Calò incontrano la Guardia di Finanza Mercoledì 13 gennaio la Guardia di Finanza, nell’ambito del progetto sulla contraffazione promosso dal MISE, dal MIUR e portato avanti dalla nostra scuola, ha illustrato agli alunni dell’ I.C. Calò i pericoli della contraffazione. Il Capitano Carlo Balestra di Martina Franca, accompagnato dall’Appuntato scelto Gianluca Resta, ha esposto con un linguaggio preciso, puntuale e molto chiaro i vari argomenti, suscitando il vivo interesse di tutta la platea. Dopo averci salutati, ci ha spiegato che la Guardia di Finanza è un corpo autonomo rispetto agli altri e che si occupa, tra le altre cose, di sequestrare i prodotti che non sono legali e che vanno distinti in prodotti alterati e prodotti contraffatti. La contraffazione consiste nella fabbricazione di prodotti da parte di chi non è legalmente autorizzato e ciò comporta una frode ed un inganno verso il consumatore; l’alterazione, invece, consiste nella modificazione parziale di un segno genuino, ottenuta mediante l’eliminazione o l’aggiunta di elementi costitutivi marginali. I primi prodotti sono simili agli originali, gli altri invece sono completamente differenti anche se all’apparenza uguali. Quando la Guardia di Finanza sequestra prodotti non nocivi, li destina alla Caritas o ad altri enti caritatevoli, mentre quelli nocivi vengono inceneriti o smaltiti. Rispondendo ad una domanda sui prodotti cinesi contraffatti, il Capitano ha affermato che la Cina è uno degli Stati che maggiormente immette nel mercato prodotti contraffatti perché le leggi vigenti in quel Paese sono meno severe di quelle europee. Ha aggiungo che esiste un sistema di allerta rapida per i prodotti contraffatti che circolano nell’UE e che si chiama RAPEX; consiste in un canale di informazione immediata tra gli Stati membri e la Commissione europea che serve ad identificare i prodotti pericolosi e a ritirarli tempestivamente dal mercato europeo. Il Capitano, inoltre, ci ha anche messi in guardia dalle banconote false raccomandandoci di recarci all’Ufficio Postale o alla banca più vicini per consegnare la banconota contraffatta in modo tale da poter avviare le indagini che permetteranno di individuare i colpevoli e i luoghi del reato. A conclusione dell’interessante incontro, Siria, una nostra compagna, ha ringraziato il Capitano per il suo intervento così chiaro e indispensabile per imparare a tutelarsi come consumatori e cittadini. Si è detta sicura che noi ragazzi, grazie ad una presa di coscienza consapevole e alla formazione avviata in questi mesi da Istituzioni come la Scuola e la Guardia di Finanza, saremo in grado di vivere in un mondo “completamente originale”. Grazie Capitano e buon lavoro. Nicola Frascati Classe 3ª A Scuola secondaria I grado “G. Calò” – Ginosa (TA) attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 27 “CI SONO COSE CHE DURANO UN ATTIMO , MA CHE RESTANO PER SEMPRE” Donare il sangue è una di queste. Donare il sangue è un gesto semplice e indolore, che dura un attimo ma che può valere una vita. Nella vita di tutti noi capita di dover affrontare delle “prime volte” quelle situazioni nuove che ci spaventavano, ma che poi ci regalano grandi emozioni. La donazione di sangue è proprio una di queste ed è importante sottolineare che tale piccolo, grande gesto può fare la differenza, per gli altri come per noi stessi. E’ un gesto che, la prima volta, può far paura, ma che poi darà la soddisfazione e la gioia di fare qualcosa di veramente utile. AVIS è un Associazione con una grande storia, con valori che sono validi ancora oggi e per questo motivo non ha paura di sfidare il futuro. Per farlo al meglio ha bisogno di te : entra anche tu a far parte di AVIS, la prima volta è per sempre! Marisa Tocci AVIS Ginosa e Marina di Ginosa Passeri della Cia sul sequestro di pane, focaccia e bruschette al carbone vegetale Taranto – “Sulla questione legata alle frodi e alla contraffazione non va abbassata la guardia perché i produttori agricoli e i consumatori sono tra i più penalizzati. Per i produttori agricoli che lavorano ogni giorno sull’eccellenza si tratta di un danno economico e di immagine inaccettabile”. È questo il commento del presidente provinciale della Cia Confederazione italiana Agricoltori di Taranto Francesco Passeri all’indomani del sequestro del pane, focaccia e bruschette al carbone vegetale. L’operazione condotta dalla Guardia Forestale del comando regionale di Bari ha portato al sequestro in diverse province pugliesi di tali prodotti che venivano reclamizzati esaltandone la digeribilità ma, al contrario, procuravano disturbi gastrointestinali; in barba ai divieti imposti dalla legislazione comunitaria e nazionale nel processo di produzione di pane, focaccia e bruschette venivano utilizzati additivi chimici non autorizzati dalla legge e, più precisamente, il colorante E153 carbone vegetale. “Ancora una volta l’agroalimentare deve fare i conti con simili situazioni – ha continuato Passeri – Il sequestro operato in tutta la Puglia conferma come le nostre eccellenze, oltre a difendersi dalla agropirateria e contraffazione sui mercati esteri, deve difendersi anche da ciò che viene posto da certe aziende sul mercato nazionale. In nome del profitto e del facile guadagno nessuno si fa scrupoli di danneggiare la salute dei consumatori e l’immagine dei nostri prodotti. Le nostre eccellenze agroalimentari fanno gola in molti sensi”. Occorre dunque rafforzare la sicurezza alimentare attraverso la piena tracciabilità dei prodotti e delle materie prime e, più in generale, rafforzando la tutela del territorio e della sua identità. Il rafforzamento della legalità è importante per salvaguardare il mercato agroalimentare e la salute dei consumatori. “Un plauso, dunque, va alla Guardia Forestale del comando regionale della Puglia per avere scoperto e sequestrato tali prodotti – ha concluso il presidente provincia della Cia – La guardia, dunque, non va abbassata perché occorre tutelare e garantire l’intera filiera, sia a vantaggio dei consumatori che dei produttori. La Cia valuterà la possibilità di costituirsi parte civile in un eventuale processo. A cura di Mino Noia 28 n. 2 - 23 gennaio 2016 RICERCA & FORMAZIONE La Persona, l’Imprenditore… le Opportunità “Oggi si dice che tante cose non si possono fare perché mancano i soldi. Eppure il denaro c’è sempre per fare alcune cose e mancano per farne altre, ad esempio il denaro per acquistare armi si trova. Per fare le guerre, per poi fare operazioni finanziarie senza scrupoli si trova. Si sottolineano molto i soldi che mancano per creare lavoro, per investire in conoscenza nei talenti, per progettare un nuovo welfare e per salvaguardare l’ambiente. Il vero problema non sono i soldi ma le persone, non possiamo chiedere ai soldi quello che solo le persone possono fare o creare. I soldi da soli non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di prendere iniziative”. Papa Francesco Il mondo cambia molto più velocemente della nostra mentalità e, di conseguenza, sistemi sociali e organizzazioni accusano ritardi e restano indietro vittime di un’inerzia alla quale è difficile porvi rimedio. L’assenza di una cultura imprenditoriale nelle aziende ha fatto e farà ancora molte più vittime della stessa crisi, inoltre contribuisce a far aumentare il divario tra il nord e il sud del paese. Il turismo e le piccole realtà artigianali si stanno spostando sempre più su una gestione imprenditoriale. Non sono più possibili improvvisazioni. In qualsiasi campo lavorativo, se alla base non c’è un minimo di preparazione sulla persona, prima ancora che sull’imprenditore. Ora, è evidente che c’è un lavoro da fare e dei paradigmi da cambiare. Il primo cambio di paradigma consiste nel formare la persona a una mentalità imprenditoriale che le consenta poi di poter cogliere le opportunità che il territorio offre. Ad esempio, vi sono fondi regionali o europei a disposizione per progetti di vario genere, finalizzati all’occupazione, redatti anche bene ma che però non prevedono la crescita prima della persona e dell’imprenditore dopo; di solito avviene il contrario. La mancanza di un’adeguata formazione porta queste aspiranti aziende a un sicuro insuccesso, con il conseguente spreco di denaro pubblico. Non so se sia del tutto vero, ma spesso i ragionamenti degli adulti vertono essenzialmente sulla mancanza di idee e di coraggio dei giovani nel prendere iniziative. Anche quando alcuni di loro decidono di mettersi sul mercato, non fanno altro che copiare. Un segno evidente dei giovani del nostro tempo lo si nota nel campo della musica: assistiamo a un proliferare di cover band; ossia gruppi musicali che riproducono, anche fedelmente, brani scritti da artisti affermati. Insomma, non s’intravedono nuovi progetti e idee originali come in passato. Però, a onor del vero, non credo sia tutta colpa dei giovani, il problema va ricercato anche nella famiglia. La famiglia, per il proprio figlio, continua a desiderare il posto fisso, scoraggiandolo così anche qualora egli volesse intraprendere una qualsiasi iniziativa. Con questo tipo di mentalità, il nostro territorio è penalizzato più di altri; anzi, direi autopenalizzato: veniamo da un sessantennio di cultura del “salario fisso”; però, basta spostarsi nel barese, che le cose cambiano: l’approccio al mercato è sicuramente più dinamico e fiorente. Da noi l’Italsider (oggi Ilva) ha portato sì il lavoro ma ha anche inquinato pesantemente l’intero golfo di Taranto e d’intorni e nello stesso tempo ha inibito l’iniziativa privata, soprattutto nel turismo e nell’agricoltura che sono poi le due principali vocazioni della nostra terra. Perfino i proprietari terrieri (i metal mezzadri) sono andati a lavorare nel fomoso “siderurgico”, anziché coltivare i propri terreni e dare un naturale sviluppo occupazionale, nel rispetto e tutela dell’ambiente. Questa è una delle tante scelte della politica che nel tempo si è dimostrata dannosa, invece che proficua per la gente. La politica, si dice, dovrebbe creare le opportunità affinchè l’iniziativa privata sia messa nelle condizioni di originare posti di lavoro, ma sappiamo tutti che i politici si muovono un po’ (e male, secondo me) soltanto in funzione di appuntamenti elettorali, mentre gli imprenditori (quelli veri) lavorano sempre e sono proiettati nel futuro. In un mondo che cambia così repentinamente, dicevo, c’è bisogno di gente più coraggiosa e disposta a cambiare vecchi paradigmi e convinzioni ormai superate. Oggi c’è bisogno di gente che abbia voglia di saperne di più, di imparare di più e prepararsi meglio in ogni ambito della vita. In altre parole: c’è bisogno di formazione. Di questa parola che se ne fa largo uso e abuso, ma sono ancora pochi quelli che praticano davvero questa benedetta formazione. Sono anni ormai che frequento corsi formativi di livello, da cui ho tratto benefici inaspettati, ed è per questo motivo che da un po’ di tempo io stesso conduco dei corsi nelle varie aziende e in alcune scuole del territorio. La sostanza del mio messaggio è rivolta principalmente alla persona: allo sviluppo delle sue potezialità e talenti, alla sua crescita imprenditoriale, a informarla sulle opportunità offerte dai vari enti pubblici e su come attingere a sistemi finanziari agevolati, per la creazione di nuove imprese. Per tutto questo ho cercato anche un supporto da parte della politica locale cui inspiegabilmente ha palesato un totale disinteresse. La politica nostrana, come del resto quella nazionale, preferisce fare qualcosa di visibile (anche se a volte inutile), ma conveniente per sé, in termini elettorali, piuttosto che investire sul miglioramento sociale ed economico della persona, come giustamente ha detto Papa Francesco: “I soldi da soli non creano sviluppo; per creare sviluppo, occorrono persone che hanno il coraggio di prendere iniziative”. Naturalmente non si può e non si deve incolpare di tutto la politica, anche noi cittadini siamo in parte corresponsabili di questa realtà sociale poco edificante, dovuta essenzialmente, a mio avviso, al fatto che abbiamo smesso di sognare e perso un bel po’ di coraggio: due fattori indispensabili per il nostro miglioramento e la nostra crescita. I sogni e gli obiettivi, unitamente alla conoscenza, sono il miglior carburante della vita. Giovanni Matera Per consultare altri miei articoli: www.giovannimatera.it n. 2 - 23 gennaio 2016 29 30 n. 2 - 23 gennaio 2016 citroen c1 1.0 seduction 2014 bianco citroen c3 picasso 1.6 hdi 90 cv exlusive 2014 nero citroen c3 1.6 hdi 115 cv seduction 2014grigio medio citroen berlingo 1.6 hdi 115 cv seduction 2015argento FIAT punto 1.4 natural pawer str 2013argento FIAT 500 L 1.3 m. jet pop star 2014grigio moda FIAT 500 L 1.3 m. jet trakking 2014grigio moda FIAT 500 L living 1.6 m. jet 105 cv pop star 2014argento FIAT qubo 1.3 m. jet 75 cv trekking 2013grigio m ford focus 1.6 tdci 115 cv 5p 2014argento ford focus 1.8 tdci 115 cv 5p 2014 bianco ford focus 1.6 tdci 115 cv sw 2014argento ford focus c-max 1.6 tdci 115 cv 2014argento Hyundai i 20 1,2 classic 5p 2014 bianco nissan micra 1.2 acenta 2014argento m operl corsa 1.2 5p elective 2014grigio medio RENAULT master t 35 2.5 tdi 120 furg 2012 bianco skoda octavia 1.6 wagon executive 2013grigio medio km ø FIAT panda 1.2 easy vari colori FIAT panda 1.3 m. jet 75 cv easy vari colori FIAT doblo’ 1.6 m. jet 105 cv bianco lancia y 1.2 silverbianco lancia y 1.2 elefantinogrigio pietra ford kuga 2.0 tdci jet 120 2wd bianco n. 2 - 23 gennaio 2016 31 La cartolina di Michele Cassano vano o si facevano di rado. La morale è che questa fontana dopo i 70.000.00 € spesi, è in stato di abbandono da [email protected] C’ERA UNA VOLTA LA FONTANA Come tutti i paesi che si rispettino , generalmente nella piazza grande o piazzetta caratteristica , c’è una fontana . Piccola o grande che sia abbelliva quel luogo che poteva essere anche luogo di incontri. Anche Ginosa rientrava in questa categoria . Infatti a Ginosa c’era la fontana in Piazza Marconi se pur semplice : vasca con al centro fungo dove scorreva l’acqua. Poi, quando fu fatto il nuovo monumento ai caduti di guerra, la fontana fu spostata in Piazza Nusco per abbellire quell’area adia- cente all’istituto San Giovanni Bosco. Durante tutto il periodo in cui è stata ubicata lì, ha funzionato pochissimo tempo. Per meglio attrezzare la Piazza , fu deciso di spostarla nuovamente, sia per porre in quello spazio alcuni giochi per bambini sia per ridare valore a un cimelio. I politici hanno deciso di ubicare la fontana al lato di Piazza Nusco, vicino alla struttura madonnina . Progetto sublime , elogiabile , bel progetto , gioco d’acqua , prato e piante ornamentali per un costo si circa 70.000.00 € . I primi mesi ha funzionato mentre alcuni mesi rimaneva chiusa . Il prato i fiori , le piante , incominciavano ad aver bisogno di cure che non si face- oltre un anno . Erbacce, piante secche, fontana che non svolge la sua funzione di bellezza di piazza . Ci chiediamo è possibile che si spendano tanti soldi per fare un’opera pubblica e poi la si lascia al proprio destino di usura e di inefficienza . Quando si realizza un’opera pubblica, nella progettazione non è prevista anche la manutenzione? O si spendono soldi tanto “per”? Se al centro del paese si realizza un’opera che viene lasciata in completo abbandono, dove tutti la possono vedere poiché situata in strada principale e quindi chiunque arrivi a Ginosa è costretto a passare di lì , che idea si fanno della nostra Città? Quei soldi non si potevano usare per altra destinazione, magari più attinenti alla comunità che ne ha tanto bisogno? Domanda che i cittadini si pongono a cui non sanno dare una risposta. La fontana ormai fuori uso la si poteva gettare insieme ai marmi delle lapidi disusate ? Giaceva anche lei tra i defunti . Questa è una vera dimostrazione che le cose che vengono realizzate , come opere pubbliche, non vengono valorizzate, ma unica preoccupazione di fare spendere quanto più è possibile e poi lasciata ad abbandono totale . 32 il racconto n. 2 - 23 gennaio 2016 Nino Mele: “Il tempo che fu” racconto di una vita da ferroviere5 Lettera ad una signorina Cara signorina, ti penso sempre anche dopo venti anni dal tuo arrivo a Luino. La nostra è stata una indimenticabile avventura. Ma prima di proseguire sarà meglio che spieghi bene il nostro rapporto e chi tu sia. Non vorrei che si pensasse di me come uomo infedele che circuisce le giovani fanciulle. Sei una locomotiva a vapore classe 1922, all’ anagrafe ferroviaria Loc. 625116. Si ! Una macchina ferroviaria. E allora, diranno alcuni, che c’entra la “ signorina “? C’entra, perché i ferrovieri di quegli anni ti affibbiarono quel grazioso nomignolo per via della tua struttura elegante e leggera e per quell’ancheggiare con il tender allorché sfrecciavi sui binari ad oltre 120 orari. In una fredda mattina del gennaio 1984 ti trovammo nella stazione ancora calda del tuo viaggio da Cremona e carica di neve. Gli appassionati vennero a fotografarti da ogni parte della Lombardia e tu, vanitosetta, ti lasciasti immortalare , con un pizzico di civetteria. Fosti svestita, pardon , smontata tutta in migliaia di pezzi, fotografati e catalogati, per non avere sorprese all’atto della tua ricomposizione. Tonnellate di sabbia al quarzo, sparate con apposita macchina idrosabbiatrice ti tolsero di dosso incrostazioni che ti portavi da oltre sessant’anni. Dopo un anno di restauro, riverniciata, lucidata ed applaudita dalle scolaresche di Luino, uscisti dalla officina ferroviaria e collocata in piazza Marconi. Per te fu inventata la” Festa dei trasporti “. Ricordi quanta gente in quel 29 giugno 1985 e negli anni successivi? Idrovolanti, aerei di varie nazioni con il “ Trofeo Attilio Baldioli “ per onorare un illustre luinese pioniere dell’aviazione civile. Ricordi la esibizione sul lago del Canadair? E poi il battello a vapore Piemonte, carrozze sontuose a due, tre, quattro cavalli, auto, moto, bici, mongolfiere, mostre, dibattiti, il primo modello del Pendolino carrozzato Pininfarina, annullo postale, cartoli- ne rievocative e paracadutisti. Anche i comuni di Maccagno, Germignaga e Montegrino hanno preso parte ai tuoi festeggiamenti. Tutto ciò costituiva un affascinante contorno alla “Festa dei Trasporti “. E per essa Luino fu conosciuta in mezza Europa, con grande risalto dato dalla stampa nazionale ed estera, come affermato ufficialmente dalla Giunta Comunale. In tuo onore fu lanciato un concorso cittadino intitolato “ Balconi e finestre fiorite “ per rendere la città più accogliente. L’associazione commercianti coniò lo slogan “ Operazione cortesia “. Nel 1987 conferenza a Milano presso il Circolo della stampa. Mediaset inserisce la festa dei trasporti in una trasmissione di canale 5 intitolata “Cadillac”. Perfino Berlusconi (non ancora politico) venne a Luino in quell’anno accompagnato da Celentano e Massimo Boldi. Insomma si pensava alla tua festa come un grosso richiamo per sostenere il turismo da queste parti. Banche, grandi sponsor, ministero del Turismo, regione e provincia erogarono sostanziosi contributi. Poi qualcuno in modo assurdo ed autolesionistico ha deciso il tuo declino. Forse per incapacità. Mentre i privati allestiscono in città manifestazioni il cui successo cresce anno dopo anno, nel pubblico, invece, c’è chi ha deciso di sopprimere Locoemozioni. Ma tu non conosci i politici. Loro sono fatti così ,un po’ come te che emetti fumo. Solo che tu il fumo lo produci per poter viaggiare e vivere, loro lo vendono per sopravvivere . Per fortuna il gruppo di volontari, che ti ha restaurato, ti ha anche riscattato, pagando di tasca propria diversi milioni alle FS, altrimenti saresti finita rottamata. Ora giaci triste e silenziosa nell’ ex officina svizzera, presso la stazione di Luino. Posso esprimerti un desiderio? Forse è da favola . Vorrei che da quella officina un giorno si levasse il tuo fischio emesso da quel meccanismo a vapore tutto in ottone che nel 1984 un pensionato, che ora non è più fra noi , pulì e lucidò con tanto amore da farlo suonare soffiando con la sola bocca. Cara signorina, facci risentire quel fischio brillante e pungente come quando correvi nelle pianure d’Italia . Anche se sei spenta e senza guida chissà che un buon fantasma non manovri quella leva per segnalare che a Luino sarebbe meglio pensare di più ai pubblici interessi attivandosi per turismo che dia lavoro e risollevi la nostra economia. Tuo per sempre Nino Mele ***** L’ARTISTA E L’ ASSESSORE FERROVIERE Il centenario della nascita dell’ artista Franco Rognoni (1913 - 2013), ricordato lo scorso 20 settembre nel palazzo comunale di Luino, mi ha riportato indietro di un trentennio. Era l’ estate del 1985 e si era appena conclusa la prima “Giornata dei Trasporti d’ Epoca”. Un evento stimolato tre anni prima da un altro centenario, quello della linea ferroviaria di Luino e della sua stazione (18 novembre 1882). Era nata l’idea di portare in città una locomotiva a vapore per farne un monumento alla storia ferroviaria. A restauro avvenuto la macchina fu collocata in piazza Marconi e prese il via la festa dei trasporti (30 giugno 1985). Un successo insperato, un ritorno al passato con treni a vapore delle Fs, Ffs, e FnM, battello “Piemonte” anche lui a vapore”, auto e moto storiche, aerei d’ epoca (biplani d’anteguerra 1915/1918), idrovolanti degli anni ‘30 e mostre varie. Il fascino dell’ evento non sfuggì al gusto ed intuito del pittore Franco Rognoni, il quale alcuni giorni dopo volle incontrare il sottoscritto, ideatore e responsabile della manifestazione. Mi partecipò il suo entusiasmo incoraggiandomi alla pro il racconto secuzione di quell’ appuntamento. Rognoni volle saperne di più per la edizione dell’ anno successivo. Il prossimo manifesto- promise con entusiasmo- ve lo preparerò io. Ma come -chiesi quasi scandalizzato- maestro, io dovrei far dissacrare la sua arte facendola incollare sui cartelloni pubblicitari o sui muri di Luino ed altre località? E Rognoni replicò insistendo: non si preoccupi. Una copia di quei manifesti attualmente è esposta sulle scale del municipio. Anzi -aggiunse- voglio dare un mio contributo tangibile alle spese della prossima edizione, offrendo alla città di Luino alcune litografie, che potrete distribuire, ricavandone qualcosa. Ne furono consegnate trenta copie, numerate progressivamente dedicate alle auto “Bugatti”. Riportavano una figura femminile con cappellino stile charleston ( i tempi delle nostre nonne) con un cenno di scritta, quasi da entusiasta writer, “W la Bugatti”. Il maestro Rognoni volle anche gratificarmi con una litografia, la n. XII / XXX “...per Giovanni Mele-scrisse di suo pugno- 29 giugno 1986”. Non ho mai dimenticato quel colloquio, io assessore ai trasporti di Luino e lui “...un cantastorie moderno, magari, se vuoi, un cantastorie raffinato che racconta agli uomini storie di altri uomini» come diceva di se stesso (Il Corriere del Verbano del 17 marzo 1999), io pugliese e lui milanese, entrambi innamorati di Luino. Quell’incontro avvenuto nel 1985 lo ricordo sempre come “L’ artista e il ferroviere”. Franco Rognoni fu una delle tre personalità che diedero il viatico alla festa (chiamata poi Locoemozioni) insieme al prof. Francesco Ogliari, storico dei trasporti, presidente del Museo della Tecnica e della Scienza di Milano, mio Mentore fina dalla prima ora ed al dott. Gaetano Cortesi, presidente della Banca Popolare di Luino che elergì un cospicuo contributo, già ad dell’ Alfa Romeo e della Franco Tosi, industria di Legnano (di cui mio padre fu dipendente presso il cantiere navale di Taranto). Tutti e tre credettero in una iniziativa appena avviata, che negli anni successivi avrebbe richiamato a Luino migliaia di appassionati anche dall’ estero, provando le emozioni delle acrobazie aeree sullo specchio del lago Maggiore, con il “Trofeo Attilio Baldioli” un luinese pioniere dell’ aviazione civile, il fascino delle carrozze a cavallo che sfilavano per le vie cittadine, il volo delle mongolfiere, il raduno delle auto Bugatti o delle Ferrari provenienti da tutta Italia. Peccato che ora tutto sia finito, nonostante l’ entusiasmo di Franco Rognoni. ***** Un secolo di Stazione 18 novembre 1882 18 novembre 1982 “Il centenario nonn è come il terremoto, imprevisto; arriva sempre con cento anni di preavviso”. Così era scritto nella presentazione del volume rievocativo redatto dai ferrovieri italiani e svizzeri per il genetliaco dell’impianto ferroviario sul lago Maggiore. Un secolo trascorso viene sempre rievocato con grandi festeggiamenti. Se poi si tratta di una strut-tura voluta da nazioni come Italia, Svizeera e Germania si è obbligati ai fasti celebrativi con la par-tecipazione di organismi internazionali, autorità politiche e territoriali, mondo della stampa e popo-lazioni del territorio. n. 2 - 23 gennaio 2016 33 In simile ricorrenza il sottoscritto ha avuto l’ onore di essere presente come dipendente delle Fer-rovie dello Stato e parteciparvi come assessore ai trasporti del comune di Luino che Piero Chiara, accettando il nostro invito alla partecipazione del volume “I CENTO ANNI DELLA STAZIONE IN-TERNAZIONALE DI LUINO”, descriveva così:”Fino all’ apertura della Galleria del Gottardo e alla costruzione della linea ferroviaria, Luino era stato un paesello di pescatori e contadini, un luogo senza storia ….un piccolo mercato delle valli adiacenti, con qualche signorotto come i Marliani e più tardi i Crivelli, i Castiglioni, i Pellegrini, insediati nelle ville. La stazione , grande come quella di Torino e forse più, parve la promessa di un grande avvenire…..” Ecco, in quel giorno del centenario Luino si sentiva gratificata dalla storia e dal prestigio del suo scalo di importanza europea. Fu l’ occasione per dare al sottoscritto la possibilità di chiedere ed ottenere dalle Fs una locomoti-va a vapore da troneggiare in città, il cui arrivo, nell’ inverno del 1984, è descritto nella “Lettera ad una signorina”, nome affibiata dai macchinisti degli anni venti del secolo scorso, loocomotiva del 1922 costruita nelle officine dell’ Ansaldo di Genova. E venne “LA FESTA DEI TRASPORTI” (detta, poi, LOCOEMOZIONI) (Lo scrittore Piero Chiara, figlio di un ispettore di dogana in servizio presso la stazione di Luino, da bambino, accompagnando il padre, ha frequentato molto spesso la grande stazione) ***** LA STAZIONE ILLUMINATA A GAS (LUINO 1883) Quindici mesi dopo la sua inaugurazione la stazione di Luino fu dotata di 350 lampade a “gaz “ di cui solo 100 si accenderanno nelle prime sere. Ne dava notizia il Corriere del Verbano di mercoledì 27 febbraio 1884. Le luci furono collocate “…nelle sale di aspetto di I – II –III Classe, negli Uffici, negli atrii, sul piazzale, vi sono 24 fiamme nella sala del Buffet e 88 fiamme sotto la tettoia e tre lampade a sistema Siemens nella sala visita bagagli (oggi salone doganale,ndr). Il settimanale di Luino ci informa anche sulla ditta che ha eseguito i lavori per la costruzione del “ gazometro di Luino “ e per l’impianto nella stazione: ” La luce è bella e chiara, gli apparecchi molti ed eleganti, i meccanismi perfetti, confermanti la bella fama che gode la distinta Ditta dei Fratelli Badoni di Lecco. ( essi e il)…..sig. cav. Giovanni Bolla (1°) Capo Stazione di Luino, ispezionarono ad una ad una le lampade accese a gaz constatando la perfetta esecuzione dei lavori…Dopo le prove, nella grande sala del Buffet, l’egregio signor Antonio Badoni, ricevette le felicitazioni dei predetti signori e degli amici, alle quali rispose ringraziando ed offrendo alcune bottiglie di Sciampagna…” Di recente il salone doganale della nostra stazione è sottoposto ad una corposa azione di maquillage. Le lampade lasciano un pò a desiderare. Saranno risistemate o rimpiangeremo le romantiche “ fiamme a gaz “ di fine ottocento? Continua al prossimo numero 34 n. 2 - 23 gennaio 2016 attualità Le basole della discordia ( o della vergogna?) Al Commissario Prefettizio Dott.ssa Malgari Trematerra Al Segretario Generale Dott. Domenico Carlucci Al Responsabile VI Settore Area LL. PP. - Ambiente Ing. Giovanni Zigrino Comune di Ginosa Oggetto: Richiesta di accesso alla documentazione tecnica dell’intervento di ribasolatura del Centro Storico (Corso Vittorio Emanuele II) Il sottoscritto Raffaele Calabrese, nato a Castellaneta il 25/01/1977 e residente in Ginosa alla via Roma 132, in qualità di responsabile cittadino del movimento politico Forza Ginosa e Marina di Ginosa, preso atto dello stato in cui si presenta la pavimentazione stradale di Corso di Vittorio Emanuele II, con cedimenti in più punti e basole danneggiate e lesionate, considerato che i lavori di rifacimento della pavimentazione su suddetta via sono stati ultimati da solo cinque anni, chiede di poter visionare e di ottenere una copia della documentazione tecnica riguardante l’intervento di ribasolatura del Centro Storico, ed in particolare gli elaborati progettuali, il capitolato speciale d’appalto, il certificato di regolare esecuzione e il collaudo dell’opera. Lo scrivente, invita codesta Amministrazione ad accertare eventuali responsabilità e ad adoperarsi celermente per il ripristino dello stato dei luoghi. In attesa di un riscontro, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti. Si allega documentazione fotografica. Ginosa, 7 Gennaio 2016 Ing. Raffaele Calabrese attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 35 Nell’anno del Giubileo Dalla A alla Z - Testo Biblico: Levitico 25. Prima puntata Laterza: “Conclusa la XI° edizione del “Presepe vivente OSMAIR” Si è conclusa a Laterza la XI° edizione del “Presepe Vivente OSMAIRM”. Una manifestazione ricca, che ha visto coinvolto quest’anno il centro storico con i suoi abitanti, i dipendenti dell’OSMAIRM e i suoi ragazzi. Naturalmente il tutto presentato da Angelo Showman. Un’edizione ricca che ha visto; Babbo Natale, la Befana, il trenino magico, Gesù, Giuseppe, Maria, angeli , pastori e asinelli, insomma non mancava assolutamente nulla. Per concludere in bellezza, ospite d’onore il Vescovo Mons. Claudio Maniago della Diocesi di Castellaneta, che ha ammirato per la prima volta una delle rappresentazioni più antiche al mondo, “la nascita del nostro Salvatore Gesù”, una rappresentazione unica nel suo genere. Concludendo fuochi d’artificio, pettole, dolci e vin brulé tutto completamente offerto dall’OSMAIRM. Perché come è stato ribadito più volte, “l’OSMAIRM può, con tutto l’amore che c’è”! Maria Carmela Olivari Prima di parlare del Giubileo, parleremo del 7° anno di riposo: shabbàth shabbathòwn, (Lev. 25,4), cioè “sabato di completo riposo”, perché la terra doveva essere lasciata in riposo, da ricordare che l’Eterno creò i Cieli e la Terra, e il “settimo giorno si riposò”. (Gen.2,2). Non si doveva arare, né seminare il campo. Sarà un “shenàh shabathòwn, (Lev.25,5), cioè: “anno di completo riposo”, che doveva essere strettamente osservato. Non si doveva, coltivare, mietere o vendemmiare, né potare la vigna o gli ulivi. Questo anno di riposo per la terra, aveva inizio dopo “la festa delle capanne”, o della raccolta, nel 7° mese di (Ethanim o Tishri), quindi, al termine della raccolta dei frutti della terra. Ovviamente, il riposo e l’esonero dal lavoro era esteso a tutti gli operai, ai servi=schiavi, ai nativi e forestieri, e al bestiame. Questo “shenàh ashshebà”, che significa settimo anno, doveva essere celebrato fedelmente ogni sette anni. L’ordine dell’Eterno era, che ciò che la terra produceva spontaneamente in quell’anno, doveva servire da nutrimento a tutti. “Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno la lascerai riposare e rimanere incolta; i poveri del tuo popolo ne godranno, e le bestie della campagna mangeranno quel che rimarrà. Lo stesso farai della tua vigna e dei tuoi ulivi”. (Es. 23:10, 11 e Lev.25,6,7). “Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno la lascerai riposare e rimanere incolta; i poveri del tuo popolo ne godranno, e le bestie della campagna mangeranno quel che rimarrà. Lo stesso farai della tua vigna e de’ tuoi ulivi. Per sei giorni farai il tuo lavoro; ma il settimo giorno ti riposerai, affinché il tuo bue e il tuo asino possano riposarsi, e il figliuolo della tua serva e il forestiero possano riprender fiato. Esodo 23:10- 2 Dio stesso avrebbe reso possibile osservare il riposo, (V.21) perché avrebbe concesso un raccolto più abbondante. “Voi metterete in pratica le mie leggi, e osserverete le mie prescrizioni e le adempirete, e abiterete il paese in sicurtà. La terra produrrà i suoi frutti, voi ne mangerete a sazietà e abiterete in essa in sicurtà E se dite: - Che mangeremo il settimo anno, giacché non semineremo e non faremo la nostra raccolta? Io disporrò che la mia benedizione venga su voi il sesto anno, ed esso vi darà una raccolta per tre anni. E l’ottavo anno seminerete e mangerete della vecchia raccolta fino al nono anno; mangerete della raccolta vecchia finché sia venuta la nuova”. (Lev. 25:18-22). Così era solennemente stabilito dal Signore. Però a questa benedizione, era legato un ordine perentorio, da osservare nell’Anno del Giubileo, cioè: rimettere tutti i debiti e rimandare liberi coloro che si erano resi schiavi a causa di debiti, in completo affrancamento. IL GIUBILEO La radice Ebraica è Jowbèl, che significa grido di gioia. Il termine Jowbèl deriva da Jobel=corno d’ariete, che veniva suonato forte all’apertura dell’anno Giubilare. Il corno d’ariete è “lo shofar, che doveva essere suonato anche in ogni festa solenne in Israele. In quel giorno, “lo shofar” doveva squillare per tutte le città e paesi d’Israele, per annunciare e scandire l’inizio cronologico dell’Anno del Giubileo, detto poi, in seguito: shenàh hash-shemittàh , (Lev.25,9), cioè: ”l’Anno della Remissione”, perché in quell’anno tutti i debiti dovevano essere rimessi, quindi un anno sacro per tutto il popolo d’Israele. Da ciò assume il grande significato: “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo (o li abbiamo rimessi) ai nostri debitori”. Con la clausola penalizzante, che Gesù avverte: “Poiché se voi perdonate agli uomini i loro falli, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà i vostri falli”. Mat. 6:14,15 Il Giubileo era detto “Anno sabbatico”, e anche “Anno di Liberazione”. Esso avveniva dopo sette cicli di anni; (7x7=49), ogni 49 anni, alla fine del quarantanovesimo anno, e aveva inizio il decimo giorno del settimo mese, il Tshri, detto anche Ethanim, che ricadeva proprio nello stesso giorno de: “le grandi Espiazioni”, (Lev.16), cioè: il giorno in cui il sommo sacerdote entrava nel luogo Santissimo, facendo l’espiazione per tutto il popolo, (una volta all’anno). “Poiché in quel giorno si farà l’espiazione per voi, affin di purificarvi; voi sarete purificati da tutti i vostri peccati, davanti all’Eterno. È per voi un sabato di riposo solenne, e voi umilierete le anime vostre; è una legge perpetua”. (Lev. 16:31). Tutto rispecchia il piano divino di salvezza e di Redenzione, che Dio aveva preparato mediante il Suo figliuolo Gesù Cristo. Ciò era prefigura di un altro Sommo Sacerdote, Cristo, che doveva espiare i nostri peccati sulla croce, (Eb.9,1115). Il Giubileo contiene diversi aspetti di grande valore teologico, che rispecchiano l’Opera di salvezza in Gesù Cristo, quali: il Riposo, il Riscatto, la Liberazione, la Remissione, il Garante (Goel, parente prossimo), l’Espiazione, la Redenzione, l’Anno di Grazia. Sono aspetti, questi, che costituiscono: “I grandi temi del Giubileo”, che in seguito dovremo sviluppare e considerare. Originariamente il Giubileo o anno Sabbatico, aveva un valore economico–sociale, di grande rilevanza etico-morale. Con l’apertura del Giubileo, s’intendeva riequilibrare sostanzialmente il divario esistente tra ricchi e poveri, a causa dell’indebitamento di questi ultimi, e venire nuovamente in possesso di quei beni perduti, case, terreni o persone ridotte in schiavitù. Esso doveva essere celebrato ogni 50 anni in onore all’Eterno, e doveva essere un Anno di Remissione, un Anno di Grazia, di Riscatto e di Liberazione di tutte le persone indebitate e cadute in miseria. In definitiva, il Giubileo doveva essere un Anno di Recupero della dignità umana, e un Condono totale di ogni debito. Dunque lo scopo fondamentale del Giubileo, era la liberazione degli Ebrei caduti in miseria, per debiti, e ridotti in schiavitù; riscatto delle proprietà, terreni, case, persone, che nel corso degli anni precedenti erano alienate, perdute, potevano, per diritto, rientrare ciascuno in possesso delle loro proprietà; un riequilibrio sociale per ritornare tutti in parità, perché in Israele, quale popolo di Dio, non ci dovevano essere poveri, nè disparità o sperequazioni di sorta; ristabilimento della giustizia, perché nel corso degli anni alcuni, non tenendo conto delle severe ammonizioni contemplate nella Legge, ne facevano abuso contro i loro stessi fratelli. Inoltre, il Giubileo doveva ricordare agli Ebrei, che il padrone della terra è Dio, (vedi v.21) e loro erano soltanto amministratori al servizio di Dio, quale Unico proprietario. Infatti è utile sapere che l’Ebraico non ha verbo “avere”, tutto è di Dio. “Al Signore appartiene la Terra, e tutto ciò ch’è in essa”. (Sal.24, 1). Quanto sarebbe bello se una tale condivisione, un tale GIUBILEO si celebrasse in tutte le Nazioni mondo, in favore di tutti i miseri, i poveri, i diseredati, i senza tetto, e porre fine a tutti gli abusi,soprusi, imbrogli ricatti e, disuguaglianze sociali. (Continua al prossimo numero) Giuseppe Pizzulli giuseppe.pizzulli@alice it 36 n. 2 - 23 gennaio 2016 attualità Verde pubblico e “decoro urbano”: eppur si muove! Fermate le cattive pratiche nella gestione del verde pubblico Il decoro cittadino è sotto attacco anche da parte degli incivili: getto abusivo di rifiuti ovunque. E’ un Far West! Sembra che sia in atto un progetto di smantellamento dell’arredo urbano. O meglio, si constata una critica relazione tra uomo e ambiente. Le impronte rivengono dalle istantanee di ciò che sta accadendo soprattutto nel centro cittadino. Sono sotto attacco le piante ornamentali nelle centralissime vie Matteotti e Tagliamento, nonché di Corso Vittorio Emanuele. Vengono bombardate le strade che vi gravitano attorno da getto abusivo di rifiuti. Per dirla come faceva lo show men Enrico Montesano quando impersonava la vecchia zitella inglese: Ginosa, si presenta molto pittoresca. Vi sono ben ventuno aiuole che sono state private di alberi della specie di Acacia, imponenti testimoni di longevità settantennale. Non è noto perché nei mesi scorsi sono stati tagliati quelli che vi dimoravano. Si ipotizza per attacco di qualche batterio, per vetustà o seccamento naturale, oppure per fastidio a qualcosa. Qui, però, si entrerebbe nel campo delle congetture. Di certo, in molte aiuole sono rimasti ceppi ‘rasati’, con le rispettive radici. E se alcune si sono permesse di germogliare, sbocciando linfatici rampolli, aprendo ad un’esistenza poetica di risveglio pascoliano, sono stati subito (ri)tosati. Disappunto e rabbia manifestano commercianti residenti. Dicono che si stavano adoperando individualmente con cura verso la rinascita dei boccioli, privilegiando l’interazione tra la terra e le varie parti di essa. Insomma, elevando quel ciclo che collega i valori della campagna alla primigenia ginosina, con l’uso e riuso intelligente della natura per proteggere se stessa e rendere l’ambiente più vivibile. Il centro di una città, di solito, è ben organizzato da un progetto di veduta floreale o con filari di piante da paesaggio. All’ingresso principale capita di vedere pure ogni tipo di altro addobbo, di buono o cattivo gusto, ma nella maggior parte dei casi hanno a che fare sempre con la paesaggistica o il giardinaggio. A Ginosa, invece, sembra prendere piede l’abbattimento e le potature bizzarre. Rifiuti: è la testa dei cittadini che deve cambiare. Si è di fronte ad inciviltà e prepotenza. A chi pensa di essere padrone della strada e di fare quello che gli pare e piace. Una guerra che per essere vinta presuppone un vero e proprio cambio di mentalità. Che poi Ginosa non abbia un Piano urbanistico, è un altro paio di maniche. Canta Storie Verde pubblico: un piacere per la vista, utile per la salute Ripiantate le 21 aiuole delle Vie Matteotti e Tagliamento. Il commissario-sindaco, Malgari Trematerra, ha saputo ascoltare. Rifiuti per strada: l’alba, dopo la notte, è sempre più amara. Tolleranza zero! Il mese di ottobre scorso, scrivemmo dell’attacco al verde pubblico, con abbattimenti e potature bizzarre. Mettemmo in evidenza anche l’inciviltà e la prepotenza di coloro che abbandono rifiuti per strada e non solo in città. A distanza di quattro mesi, vi è un aggiornamento: le ventuno aiuole vuote sono state ripiantate, mentre per i rifiuti e inerti speciali, purtroppo, i barbari stanno invadendo sempre più gli spazi comuni. Ginosa, quindi, si sta rinverdendo. E sta avvenendo proprio là dove prima regnava la diseducazione al rispetto della natura, della vita. Gli alberelli piantati, della specie di acacia, renderanno le Vie Matteotti e Tagliamento luoghi di luce, che cambierà a seconda delle stagioni. Gli abitanti e commercianti sapranno riconoscerne il tempo del cambiamento e tenerne conto. Attualmente, le foglie sono minute e rigide, di colore chiaro e sfumate di grigio, ma sembrano già giocare con quei fili di luce che calano a terra, creando e disegnando un bel rapporto di armonia, col risveglio della vita, donando più giorni a tutti. Chissà quante farfalle troveranno ombra. Non c’è che dire. Il commissario-sindaco, Malgari Trematerra, ha voluto lasciare il segno del suo ‘passaggio’. Così si fa! Rifiuti: l’alba, dopo la notte, è sempre più amara. Il buonsenso non rende in questo settore. Non vi sono riforme da rivendicare, ma le leggi da applicare. Bisogna adottare tolleranza zero contro chi sporca le nostre strade, deturpa il decoro urbano. Canta Storie attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 37 DA GINOSA CON FURORE: IL TALENTO DI GIUSEPPE GENTILE Una passione ereditata dal padre Francesco, maestro e proprietario della palestra ASD Centro Kick Boxing Gentile, che lo ha proiettato da Ginosa fino ai più ambiti scenari internazionali degli sport da combattimento. Giuseppe Gentile, classe 1997, comincia a praticare kick boxing alla tenera età di 4 anni, ispirato dai film di Jean-Claude Van Damme. A 6, è già sul ring, ad esprimere tutto il suo talento precoce, che lo porterà a vincere 6 titoli italiani, un titolo internazionale e 5 titoli mondiali. Una dote che gli permette di partecipare come artista di arti marziali allo “Show dei Record” nel 2010, in Italia e in Cina, e più tardi, nel 2015, al programma TV “Tu sì que vales” di Maria De Filippi. Risale invece al 2013 la prima visita in Thailandia. Qua conosce il manager Roberto Gallo Cassarino, che lo introduce alla Muay Thai facendolo allenare dai migliori maestri Thailandesi. L’esperienza si rivela proficua dal punto di vista formativo per il ragazzo di Ginosa, e il passato Dicembre, dopo un anno che lo ha visto competere anche nel campo del pugilato, fa ritorno nel Paese del sud-est asiatico. Sempre seguito da Roberto, stavolta nel prestigioso camp 7 Muay Thai di Rayong, noto per avere tra le sue file i migliori fighters ‘farang’ ( non Thailandesi) che combattono e vincono nei grandi stadi di Bangkok. Giuseppe ha la possibilità di allenarsi a fianco di campioni del calibro di Mathias Gallo Cassarino (pluricampione del mondo) e Carlos Coello Canales (n. 5 nel ranking mondiale) , ed affinare la sua già notevole abilità tecnica grazie agli insegnamenti del team del 7 Muay Thai, capitanato dal famoso Ajarn Preecha (“Ajarn” in lingua Thai significa Maestro). Non ci mette molto a spopolare anche là, in quelle terre lontane : esordio il 26 Dicembre 2015, in un match di full rules Muay Thai, con nome Giuseppe 7 Muay Thai (tradizione vuole che i pugili in Thailandia portino il nome del camp dove si allenino) e vittoria per KO. Alla prima ripresa. «Raramente un atleta così talentuoso dimostra tanto spirito di sacrificio, modestia e serietà professionale» dice Roberto del giovanissimo fighter pugliese. «Certamente, per quanto riguarda la Muay Thai, tecnicamente deve ancora correggersi in alcune cose, ma senza dubbio, se persevera nella disciplina, può togliersi grandissime soddisfazioni». «Qua al 7 Muay Thai ho trovato l’ambiente giusto per crescere» ci racconta invece Giuseppe. «Mi sono sentito immediatamente a mio agio, grazie ai maestri che, passo dopo passo, hanno saputo perfezionare la mia tecnica. Il combattimento è stata una bellissima esperienza. La gente del posto che mi gridava a bordo del ring, la musica tradizionale in sottofondo... Nonostante fosse la prima volta per me qua in Thailandia, sono riuscito a mantenere alta la concentrazione e la determinazione. Dopo la vittoria, ovviamente, ero molto soddisfatto». E un futuro qua in Thailandia come atleta professionista di Muay Thai? «Intanto voglio concentrarmi sulla maturità che avrò a Giugno. Poi potrebbe essere un’opportunità interessante, per affermarmi come sportivo e per continuare con la mia passione». Esatto: è dal saper cogliere le giuste opportunità che si spiana la strada del successo. L’ASD Centro kick boxing Gentile nella persona del presidente ringrazia tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla partecipazione dell’atleta Gentile alla suddetta trasferta tra questi se ne citano alcuni in particolare: farmacia Turi Cosimo corso Vittorio Emanuele Ginosa, marmi e graniti Giacumbo Giuseppe via della Pace Ginosa, officina meccanica automatic Digioia Antonio contrada scarpara, S. C. La Tarantina Gravina in Puglia Bari FG 38 n. 2 - 23 gennaio 2016 attualità A.S.D. RUNNERS GINOSA CORRIPUGLIA 2015 PRIMO ASSOLUTO Si sono svolte a Bari, sabato 16 gennaio 2016, presso L’Oasi Francescana, le premiazioni Fidal dei primi 5 atleti per categoria maschili e femminili del Corripuglia 2015. Alla presenza dei vertici sportivi del podismo regionale e dell’ex maratoneta, vincitore della maratona di New York nel 1996 e consigliere nazionale fidal Giacomo Leone, accompagnato dal presidente della runners Ginosa nonchè responsabile settore giovanile, sig. Josè Punzi e dall’ addetto stampa sig. Maurizio Limitone, con molta soddisfazione veniva premiato l’atleta ginosino in forza alla runners Ginosa, Pietro Giuseppe De Biase, che sbaragliando la concorrenza di atleti di oltre cento società partecipanti al Corripuglia, si è classificato 1^ nella categoria AGM (assoluti), con un punteggio finale di 1240 punti; 2^ De Gennaro Francesco Bitonto Runners 948 punti; 3^ DiDonna Angelo running people Noicattaro 684 punti; 4^ Pagone Valentino Bitonto Sportiva 680 punti; 5^ Camasta Domenico A.S.D La Fenice 661 punti. PierGiuseppe in forza alla runners Ginosa da circa 4 anni, ha deciso nel 2015 di partecipare alla serie “A” del podismo regionale ovvero il Corripuglia, mentre il resto della runners concorreva per il campionato provinciale. La scelta dell’atleta è sembrata azzeccata anche ai più scettici, visti i miglioramenti dell’atleta di gara in gara, il quale si posizionava, fin da subito, nelle prime posizioni di categoria. La tenacia e la determinazione del classe 1999, lo portava con non pochi sacrifici a girare tutta la regione per partecipare alle varie tappe del Corripuglia, requisito per la classifica finale, fare almeno una gara per provincia. Le tappe in totale sono state 22. Visto la concorrenza delle altre associazioni sportive nessuno si sarebbe aspettato un risultato cosi eclatante visto che dal secondo classificato ci sono quasi 300 punti di distanza. Questo importante risultato deve essere un punto di partenza per De Biase, ma lo deve essere anche per la runners, che deve cercare di avvicinare il più possibile i giovani allo sport e credo che PierGiuseppe ne sia un valido esempio. A PierGiuseppe vanno i migliori auguri di tutta la runners! continua cosi campione! add. stampa Maurizio Limitone attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 39 Belgio campione d’inverno nel mundial della domenica Sosta campionato per la Confederation Cup, poi il girone di ritorno e l’attesissimo Torneo delle Nazioni alternato domeniche fortunate a partite masochistiche, in un leit motiv che probabilmente proseguirà fino al termine della stagione. Ancora più defilate, letteralmente in coda al treno del Mondiale, ci sono: il Galles di Michele Maggiore e la Svezia di Cosimo Ferrini, che di domenica in domenica si alternano a fanalini del torneo, solo in virtù di una maggiore o minore differenza reti, ma che (rinforzatisi col mercato di riparazione) proveranno a rifarsi nel girone di ritorno. In attesa che il campo dia i suoi responsi definitivi un ringraziamento speciale va ai gestori di Enjore e Fubles, che stanno pubblicizzando il campionato sui loro portali, ed agli sponsor del torneo, in particolare: Graficam Ginosa, Maggiore Corredi, il Giardino degli Sposi, la Parafarmacia delle dott.sse Pontrelli & Tamborrino, Emozioni Floreali di Flora Capurso, la Ideal Mobili di Mimmo De Carlo, il circolo Arci Taverna degli Artisti di Michele e Claudia, il Centro Scommesse Bet 1122, Proshop ed Edicola Lorenti. (nella foto: Claudio Giannini, attaccante del Belgio) L’ORGANIZZAZIONE “QUELLI DI TUTTI I LUNEDI” Nove intense settimane di calcetto sui campi Joy Park di Pasquale Di Mauro e Pierino D’Angelo ci consegnano i primi verdetti del Mundial Cup 2016, il nuovo torneo che sta impegnando le domeniche mattina di tanti appassionati di futsal. Se la manifestazione si dovesse concludere oggi, il Belgio della coppia-gol formata da Leo Delfino e Claudio Giannini alzerebbe al cielo la prima Coppa Rimet ginosina; mentre Costarica, Portogallo e Cile accederebbero al Torneo delle Nazioni (una Champions League a girone unico riservata alle prime quattro classificate, che si svolgerà a giugno). Il Torneo delle Nazioni rappresenta solo l’ultima delle tante novità introdotte da Gianluca Lomagistro, che ha preso le redini del gruppo “Quelli di Tutti i Lunedì”, sostituendosi a Gianvito Volpe e Domenico Bianco, organizzatori di tutti i tornei svoltisi sulla Cooperativa negli ultimi tre anni. Tra le novità della gestione Lomagistro (oltre al night and day natalizio del 18 dicembre scorso, vinto dalla Costarica), c’è anche la Confederation Cup invernale che inizierà domenica prossima. Si tratta di un trofeo con partite ad eliminazione diretta che offrirà, alle formazioni con un ruolino di marcia non esaltante, l’opportunità di riscattarsi. Al termine del torneo riprenderà il campionato vero e proprio, e le squadre torneranno a darsi battaglia per conquistare l’ambita coppa del Mondo. Nel frattempo, l’analisi di questa prima parte di campionato offre una classifica divisa in tre parti. Nella parte alta del tabellone, dietro l’imbattuto Belgio, ci sono la Costarica e il Monzambico, trascinate da Erasmo Vizzielli e Maurizio Scovoli, che guidano la classifica cannonieri con 22 reti a testa. Le due compagini, forti dei loro centravanti, sembrano in grado di poter riaprire i giochi e rimescolare le carte del campionato. L’assenza di un bomber di razza rischia invece di diventare un alibi per il Cile di Rosario Luisi ed il Portogallo di Cristian Bavaro, anche loro agganciate alle zone alte e determinate ad aggiudicarsi la coppa. Nella seconda bassa della classifica, staccate di -15 punti, e non più in grado di impensierire la capolista, ci sono: l’Italia di Biagio Tamborrino, la Colombia di Luca Miccoli e l’Argentina di Vito Clemente. Tre squadre che, fino ad oggi, hanno A.S.D RUNNERS GINOSA NUOVO ABBIGLIAMENTO La runners Ginosa si appresta ad iniziare la nuova stagione sportiva con il nuovo abbigliamento tecnico. Tutto reso possibile dalla generosità di alcuni sponsor che si ringraziano, in particolare la Farmacia Sangiorgio del dott. Pietro Sangiorgio nuova sede in via Poggio 30 Ginosa; Rag. Roberto Galli agenzia pratiche automobilistiche , assicurazioni UnipolSai sita in viale Martiri d’Ungheria 138/140 Ginosa; Il Foxi Bar del sig. Michele Volpe ubicato su piazza Nusco, Ginosa; I Supermercati Catucci &C. by Alter discount a Ginosa in via Matteotti 177, e a Marina di Ginosa Viale Pitagora; Giacumbo marmi &graniti del sig. Giuseppe Giacumbo via Della Pace Ginosa…….Un contributo molto significativo in un periodo, per l’ economia in cui la crisi fa da padrona ed è sempre difficile trovare contributi importanti. Ma la passione per lo sport e l’amore verso questo paese, ha portato questi imprenditori ad investire nella runners. Grazie al loro contributo gli atleti saranno dotati di nuova tuta di rappresentanza, collant invernali per allenamento, smanicato antivento e scalda- collo. Ancora un sentito ringraziamento da tutta l’A.S.D runners Ginosa per questo importante contributo, indispensabile per le associazioni che devono autofinanziarsi, come la nostra. Add. Stampa - Maurizio Limitone 40 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 PRIMA CATEGORIA / Inizio del 2016 con un pari che lascia l’amaro in bocca Ginosa, pari agrodolce contro un buon Acquaviva Gli uomini del tecnico Russo, in vantaggio di una rete e con l’uomo in più ad inizio ripresa, non riescono a chiudere il match e subiscono il pari della compagine barese. Al vantaggio di Lovecchio su rigore risponde Saracino. Biancazzurri a +2 sulla zona play-out. Domenica, intanto, insidiosa trasferta ad Adelfia contro il fanalino di coda US Conversano: i tre punti sono di vitale importanza per riprendere la marcia vincente. Il Ginosa impatta in casa contro un buon Acquaviva, peccando nella gestione del risultato dopo essere passato in vantaggio e con l’uomo in più non sfruttato nel miglior modo. Di contro c’è stato un avversario ostico e ben messo in campo che ha saputo reagire allo svantaggio e, soprattutto, non soffrire l’inferiorità numerica. Biancazzurri in emergenza per le assenze importanti di Paiano, Tenerelli e Cristella. Gara sostanzialmente equilibrata, con leggera supremazia degli ospiti nella ripresa. Prima frazione poco esaltante con entrambe le squadre che si annullano a vicenda. Unico sussulto al 33’ quando su un lungo-linea per Lovecchio, la palla schizza al centro per l’accorrente Comparato che, all’altezza del dischetto, alza di poco la mira sciupando una ghiotta occasione. La ripresa, invece, risulta accesa e vibrante con le emozioni che iniziano dalle prime battute. Al 10’ gli uomini di Russo passano in vantaggio: Lovecchio, ben servito in profondità da Lombardi, sguscia a Tassielli che lo stende in area, inducendo il direttore di gara ad assegnare la massima punizione (Tassielli espulso nella circostanza) che lo stesso Lovecchio trasforma per l’10. A quel punto la gara sembra mettersi in discesa per i biancazzurri ed invece sono gli ospiti a crescere e salire in cattedra, nonostante l’uomo in meno. Al 24’ l’Acquaviva trova il pari grazie a Saracino che, sugli sviluppi di una punizione, svetta in area sul secondo palo e sorprende Giampetruzzi. I padroni di casa ripartono a testa bassa ed al 25’ vanno vicini al nuovo vantaggio con Stano che raccoglie un cross invitante di Novario e, da distanza ravvicinata, cal- Il libro è in vendita presso l’edicola Rosato (piazza Nusco) cia al volo trovando la superba opposizione di Miale che si supera nella circostanza. Da qui alla fine è un monologo barese che vede al 37’ un gran tiro dal limite di Ferorelli respinto con bravura da Giampetruzzi in angolo. Sino alla fine il Ginosa tiene testa al quotato avversario e porta a casa un punto che fa classifica, allungando a +2 il vantaggio sulla zona playout. Domenica gli uomini di Russo fanno visita al fanalino di coda US Conversano (un solo punto in classifica) con l’obiettivo di conquistare l’intera posta in palio per ritornare al successo: sarà indispensabile non sottovalutare l’avversario ma tenere alta la concentrazione per tornare a casa con i tre punti in tasca. Tabellino della gara (Ginosa - Atl. Acquaviva 1-1) GINOSA: Giampetruzzi, Bozza F., Scarati (30’ st Pagone), Trigiante Ant., Orfino, Novario, Stano (34’ st Anzillotta), Bozza R., Comparato (17’ st Apicella), Lombardi, Lovecchio. A disp.: Paradiso, Castellano, Trigiante And., Maiullari. All. Russo ATL. ACQUAVIVA: Miale, Cardinale, Saracino, Fazio, Tassielli, Iusco, Vasco (17’ st Ferorelli), Pastore, Difonzo, Abrusci, Antonicelli. A disp.: Novielli, D’Alfino, Di Mauro, Lenoci, Martellotta, Bruno. All. Di Mauro ARBITRO: Luggeri di Lecce. RETI: st 10’ Lovecchio (G., rig.), 24’ Saracino (A). NOTE: Ammoniti Novario, Bozza R. e Comparato (G), Fazio, Tassielli, Iusco, Difonzo, Abrusci e Antonicelli (A). Espulso al 9’ st Tassielli (A) per fallo da ultimo uomo. Domenico Ranaldo attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 PRIMA CATEGORIA / Superato il fanalino di coda con un secco 2-0 41 Ginosa, prima vittoria stagionale in trasferta I biancazzurri, grazie ad una buona prova e ad un primo tempo perfetto, superano in trasferta il fanalino di coda US Conversano e difendono il +2 sulla zona play-out. Reti siglate da Tenerelli (punizione magistrale) e Roberto Bozza. Domenica 17 gennaio, invece, la gara tra Ginosa e Palagiano è stata rinviata per la neve caduta copiosa sul manto del “Madonna delle Grazie” di Laterza. Domenica, intanto, il Ginosa reca visita ad un ostico Mottola per una trasferta insidiosa, con l’obiettivo di portare a casa un risultato positivo. Con il più classico dei punteggi, il Ginosa espugna il Comunale di Adelfia superando il fanalino di coda US Conversano e conquista la prima vittoria esterna stagionale che equivale a tre punti importanti in chiave salvezza. Risultato che poteva essere più rotondo per le diverse occasioni da rete create e non finalizzate. Gara condotta con determinazione dai biancazzurri che, dopo un primo tempo senza sbavature e con il doppio vantaggio, sono calati mentalmente nel finale rischiando di compromettere una gara che sembrava già chiusa. Partenza decisa degli ospiti che al 15’ sbloccano il risultato grazie ad una pennellata magistrale su punizione dal limite del rientrante Tenerelli che trafigge Rossini. Al 34’ Lovecchio, ben servito da Lombardi, entra in area ma calcia debolmente tra le Stadio Laterza innevato braccia del portiere, sciupando una ghiotta occasione. Gli uomini di Russo premono per mettere al sicuro il risultato ed al 43’ pervengono al raddoppio: sugli sviluppi di un calcio piazzato battuto da Cristella, Or- Laraspata della sezione di Bari, al rinvio del match. Ora si attende la decisione della Lega in merito al recupero della gara. Domenica, intanto, il Ginosa è atteso da una trasferta insidiosa in quel di Mottola, con l’obiettivo di portare a casa un risultato positivo per mantenere a debita distanza la zona play-out. Tabellino della gara (US Conversano - Ginosa 0-2) US CONVERSANO: Rossini, Milella, Cacciapaglia, Belviso, Vitale, Monetti, Messinese (46’ De Pasquale (69’ Cittadino)), Vasienti (55’ Ginefra), Ranieri, Bartoli, Tauro. A disp.: Liso, Cassano, Mastroscianni, Bonasia. All. Quarto GINOSA: Giampetruzzi, Cristella (75’ Trigiante And.), Pagone, Tenerelli, Orfino, Trigiante Ant., Novario, Bozza R., Lovecchio, Lombardi (70’ Apicella), Duca (22’ Comparato). A disp.: Ribecco, Castellano, Costantino, Anzillotta. All. Russo ARBITRO: Vitobello di Barletta. RETI: 15’ Tenerelli, 43’ Bozza R. NOTE: Ammoniti Rossini, Belviso, Vitale, Vasienti, Ranieri e Tauro (C), Tenerelli, Orfino e Lombardi (G). Domenico Ranaldo fino serve di testa una palla invitante per Bozza R. che, sottoporta, incorna indovinando l’angolo più lontano alla sinistra di Rossini. La ripresa vede un Ginosa propositivo in contropiede che crea molto ma non finalizza. Al 65’ Lovecchio, ben servito in profondità, fugge sulla fascia sinistra e, appena dentro l’area, calcia a lato da buona posizione, mentre al 72’ il numero nove ginosino, ben assistito da Comparato, si divora un gol alzando la mira sottoporta. Gli ospiti insistono ed al 75’ Apicella, su invito di Comparato, conclude da distanza ravviRISULTATI E CLASSIFICA cinata trovando la respinta Prima Categoria Pugliese - Girone B di Rossini che si oppone con bravura. All’80’ giunge il primo Risultati 15^ giornata - 17/01/2016 Prossimo turno (16^ giornata) - 24/01/2016 ore 14,30 acuto dei padroni di casa con MASSAFRA - U.S. CONVERSANO 7 - 1 - T.C. SURBO ATL. ACQUAVIVA D. BOSCO MANDURIA - TALSANO 1 - 2 ATLETICO AZZ. S.RITA - CAPURSO Cittadino che, su calcio piaz- CAPURSO - P.S. LATERZA 1 - 1 - MASSAFRA PALAGIANO - PALAGIANO zato dai venti metri, manda la GINOSA P.S. LATERZA - TRULLI E GROTTE NORBA CONVERSANO - ATLETICO AZZ. S.RITA 2 - 0 - R.S. CRISPIANO REAL P. BRINDISI sfera a lambire l’incrocio. Altra R.S. CRISPIANO - UNITED MOTTOLA 2 - 2 - NORBA CONVERSANO TALSANO - ATL. ACQUAVIVA 3 - 1 - GINOSA UNITED MOTTOLA occasione per il Ginosa all’83’ SAN MARZANO TRULLI E GROTTE - REAL P. BRINDISI 1 - 2 U.S. CONVERSANO - SAN MARZANO quando Andrea Trigiante, da RIPOSA : T.C. SURBO RIPOSA : D. BOSCO MANDURIA buona posizione, si vede re spingere il tiro in angolo da un Classifica superbo Rossini. I biancazzurSQUADRA PT G V N P GF GS DR ri non riescono a chiudere il TRULLI E GROTTE 32 14 10 2 2 32 13 19 P.S. LATERZA 31 14 10 1 3 29 13 16 match e nel finale rischiano di SAN MARZANO 30 14 10 0 4 32 17 15 compromettere il risultato. Ci SURBO 26 14 8 2 4 23 18 5 R.S. CRISPIANO 24 14 5 9 0 26 13 13 pensa Giampetruzzi, tra l’87’ MASSAFRA 24 14 7 3 4 24 12 12 ed il 93’, a superarsi sulle con TALSANO 22 13 6 4 3 20 17 3 clusioni maligne di Cittadino e REAL P.BRINDISI 21 14 6 3 5 20 20 0 Bartoli, mantenendo inviolata NORBA CONVERSANO 20 14 6 2 6 27 23 4 UNITED MOTTOLA 20 14 6 2 6 28 26 2 la propria porta. Domenica 17 ACQUAVIVA 17 15 5 2 8 24 23 1 gennaio, invece, tra Ginosa GINOSA* 16 13 4 4 5 12 12 0 e Palagiano ha vinto la neve: ATLETICO AZZ. S. RITA 14 14 4 2 8 13 29 -16 CAPURSO 12 14 2 6 6 18 24 -6 la coltre bianca ha ricoperto PALAGIANO* 10 13 1 7 5 10 22 -12 il manto del “Madonna delle DON BOSCO MANDURIA 10 15 2 4 9 10 23 -13 Grazie” di Laterza inducendo US CONVERSANO 1 14 0 1 13 5 48 -43 l’arbitro, la Sig.ra Cristiana * Ginosa e Palagiano una gara in meno 42 attualità n. 2 - 23 gennaio 2016 La Goccia di medicina e sport “CORRI CORRI….MA COME CORRI?” Rubrica a cura del Dr. Davide Ranaldo - Chirurgo Ortopedico e Socio aggregato FMSI (Federazione Medici Sportivi Italiani) Uno degli sport meno costosi, più facile da praticare e che non richiede un’importante preparazione è la corsa. I runners in Italia sono in forte crescita e molti di questi dopo un periodo di avvicinamento a questo sport, inizia a pensare a degli obiettivi come le mezze maratone o i famigerati e faticosi 42 Km. Personal trainer, video e canali su YouTube, canali satellitari dedicati aumentano sempre di più la passione per questo sport. Per essere efficienti in questo sport occorre considerare alcuni aspetti fondamentali: una buona stabilità a livello di piede/caviglia/ginocchio/bacino/tronco che porta a non dissipare parte dell’energia nei movimenti rotazionali, un buon livello di forza e potenza muscolare che determinano un ottimale ritorno di energia elastica durante la fase di spinta. Sembra complicato ma è in realtà lo è meno di quanto sembra: • vi sembra di correre in maniera pesante? • fate molta fatica anche a fare distanze medie? • arrivate sempre affaticati alla fine dell’allenamento? • avete raggiunto il vostro limite e non riuscite più ad andare oltre? • siete spesso soggetti ad infortunio? Se non siete sovrappeso può dipendere da due fattori fondamentali: il vostro stile di corsa o i vostri piedi. Per correggere il vostro stile provate a farvi filmare con Smart Phone o Tablet e osservate com’è la vostra falcata: se troppo ampia dissipate troppa energia, non appoggiate mai il piede in avanti oltre il ginocchio (fig.1). Non appoggiate con il tallone: ormai questo dato è certo. Il cammino e la corsa hanno due stili di appoggio diverso, poiché nel cammino avete sempre almeno un piede a contatto con il terreno, mentre nella corsa c’è una fase in cui nessun piede è a contatto. Perciò adottare lo stesso stile della camminata nella corsa è sbagliato (fig.2). Inclinate il corpo in avanti: questo concetto è spesso interpretato in maniera sbagliata. Inclinarsi in avanti non signi- fica che dovete piegarvi in avanti a livello del busto: è tutto il corpo che dovrebbe essere inclinato in avanti. La posizione del corpo deve essere comunque eretta, ma è angolata in avanti come se stesse cadendo in avanti. In effetti, la sensazione che dovreste avere, appoggiando correttamente con il piede quasi sotto di voi, è proprio quella di una caduta in avanti: in questo modo sfruttate la forza di gravità per avanzare (fig.3). Se invece siete già in linea con questi consigli, allora il vostro piede ha qualche “difetto di fabbrica”: piede cavo, cavo valgo, piatto valgo ecc. sono solo alcune delle varietà dei piedi di cui noi uomini siamo dotati. Non sempre spendere centinaia di euro in calzature per pronatori, supinatori, neutri può essere la soluzione: meglio a mio avviso usare un plantare su misura con acquisizione computerizzata e che sia strutturato con materiale per lo sport (infatti i piedi di un soggetto tra loro sono già diversi e le calzature escono dalla fabbrica in maniera standard adattandosi solo ad alcune delle varie forme possibili, le più comuni). Al prossimo numero per altri interessanti consigli anche per i non sportivi! : Davide Ranaldo Chirurgo Ortopedico MD www.davideranaldo.it [email protected] Seguimi su n. 2 - 23 gennaio 2016 43