l`eco di bergamo - Presente Prossimo
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54 L’ECO DI BERGAMO SABATO 17 DICEMBRE 2011 Cultura A È morto il panflettista Christopher Hitchens Giornalista, scrittore, ma soprattutto panflettista, è morto a Houston Christopher Hitchens, britannico naturalizzato statunitense. Era affetto da un male incurabile. [email protected] www.ecodibergamo.it a IN BREVE «Io Björn Larsson, giallista per caso» LUZZANA Omaggio a Alberto Meli Stasera (ore 20,30), nella parrocchiale di Luzzana, il Comune della Val Cavallina rende omaggio, nel 90° anniversario della nascita, allo scultore luzzanese Alberto Meli, scomparso nel 2003. Durante la serata «Arte: un incontro nel tempo», sarà ricordato il rapporto di Meli con la pittrice Ester Gaini, sua moglie, e la sua collaborazione con l’artista Cesare Benaglia, attraverso il documentario «Trasfigurazioni ecologiche» (1980) e la donazione di tre opere pittoriche e scultoree di Benaglia al «Museo d’arte contemporanea di Luzzana - Donazione Meli». Interverranno al dibattito il sindaco Ivan Beluzzi, il parroco don Angelo Defendi e il direttore del Museo «Bernareggi» di Bergamo don Giuliano Zanchi, con intermezzo del pianista Alessandro Fabiani. Lo confondono con Stieg, ma «I poeti morti non scrivono gialli» è il suo primo del genere povertà di variazione, mancana «Ormai, in Svezia, scri- za di ricchezza culturale, di senvere gialli diventerà più difficile timenti…». Curiosità: «Il mio che scrivere libri "normali"». editore in Svezia, Norstedts, è lo Battuta tanto più genuina in stesso che pubblica anche Stieg quanto proveniente da uno Larsson. La mia casa editrice itascrittore svedese, che, da ultimo, liana, Iperborea, mi ha chiesto di si è cimentato, anche lui, ma in scrivere anche un altro giallo. Si modo personalissimo, con quel- chiama L’uomo che odiava i riclo che pare diventato uno sport chi». «Tutti scrivono gialli», lanazionale. Björn Larsson è stato menta Larsson. «Il problema, alal centro, a Clusone, del penulti- meno per la Svezia, è questo. Almo incontro di «Presente pros- l’estero non conto più quante simo». Il Festival, volte mi è stata posta cioè, dei narratori itala questione. Ne esce liani (con qualche defalsata persino l’imroga, come si vede), magine del paese all’eorganizzato da otto stero: luogo del male, biblioteche della proricetto di criminalità vincia di Bergamo, a livello mondiale, per la direzione artipeggio di Napoli o Bostica di Raul Montagotà. Non è assolutanari. Björn, si badi, e mente vero, le statistinon «Stieg» Larsson, che sono chiarissime: Björn Larsson in Svezia gli omicidi che scherza sulla sua omonimia con il celenon sono affatto aubre autore della trilogia: «Una mentati. Ma il cinquanta per volta ho tenuto un incontro pub- cento dei libri nelle librerie sveblico a Roma: secondo un gior- desi sono gialli. L’immagine che nale nazionale, a quell’incontro, ne riesce è che il mondo sia fatc’era Stieg Larsson» (morto, pe- to di criminalità. Neanche in Itaraltro, nel novembre 2004). «È lia è così, ancora meno in Svezia. uscito anche un articolo su di me Il filtro, lo specchio con cui si vecon la foto di Stieg Larsson. Io de la realtà diventa il crimine. non ho mai letto Stieg Larsson. Non è così nel mondo reale. PurCi sono già più di cinquanta mi- troppo questa moda del giallo lioni di persone che lo hanno let- svedese, che è dappertutto, dito. Non ha bisogno di me come venta uno specchio deformante nuovo lettore. Oltre cinquanta della realtà. Se c’è una cosa che milioni per lo stesso libro. Una ho preso da Camilleri e dal suo VINCENZO GUERCIO MOSTRA/1 Stoccolma: panorama con grattacieli. In Svezia, e in generale in Scandinavia, è il momento dei romanzi gialli Montalbano, che mi piace molto, è l’ironia. Cos’è l’ironia in un giallo? Dire al lettore che questo non è un ritratto vero della realtà; segnalare, con l’ironia, che questo non deve essere letto come un documentario. Il problema, con il giallo svedese, è che si prende tutto sul serio, nessuno sorride mai, non c’è la risata, l’ironia. E questo, alla lunga, è fastidioso». E tuttavia, l’ultimo libro di Björn Larsson è un giallo, anzi «un giallo sul giallo, un giallo che ne contiene un altro»: I poeti morti non scrivono gialli (Iperborea, 353 pagine, 17 euro). «Due al prezzo di uno», scherza l’autore. «Un editore, Petersén – sintetizza criticamente Montanari – ha l’idea di far scrivere a un famoso poeta, Jan Y. Nilsson, un giallo: in questo modo il libro che verrà fuori avrà una marcia in più rispetto ai gialli tradizionali, un linguaggio più originale, ricco, inventivo, meno sciatto e funzionale – e qui è implicita una critica, sacrosanta, al linguaggio piatto dei soliti polizieschi –. In apertura vediamo Jan Y. progettare la conclusione della storia. Ma questo finale non lo scriverà mai. L’editore, che era andato a trovarlo per fargli firmare il contratto, lo trova cadavere, impiccato a bordo del peschereccio in cui viveva. Suicidio? Omicidio? Chi è stato? Perché? A questo punto entrano in scena il commissario Barck, incaricato delle indagini; e il famoso scrittore di gialli Anders Bergsten, grande amico del poeta, incaricato dall’editore di completare il giallo. Il commissario è un poeta dilettante, ogni volta che si trova vicino a Petersén, che pure è testimone se non sospettato, cerca di rifilargli le sue poesie. Un giallo da manuale, con una grande sorpresa finale». «È cominciato tutto come uno scherzo», racconta Larsson: «la mia editrice francese mi ha chiesto di scrivere un giallo svedese. Ho detto di no, "Non sono un giallista". Ma poi il mio cervello ha cominciato a rimuginare: "Come sarebbe un giallo scritto da me?". E potevo prendermi la mia rivincita su di lei, facendo morire uno scrittore che aveva accettato di scrivere un giallo, avanzando l’ipotesi che fosse stato ucciso proprio a causa del giallo che stava scrivendo. Le poesie sono di un amico francese, Yvon Le Men, che è un bravo poeta, mi ha ispirato il ritratto di Jan Y». Ultimo incontro oggi, ore 18, Gandino, cineteatro Loverini, Sergio Pent e Romano De Marco. ■ fe. Si creano collane ad hoc, rubricate proprio secondo la denominazione di origine (svedese) controllata. La veneziana Marsilio, che, con formidabile operazione di (talent?) scouting si è accaparrata per l’Italia i diritti dell’archetipico Stieg, rimpinguando i bilanci per chissà quanti decenni, vara la collana di ebook «Giallosvezia» (Stieg Larsson, Åsa Larsson, Henning Mankell, Liza Marklund, Leif GW Persson, Camilla Läckberg, John Ajvide Lindqvist, Jan Wallentin…: i cognomi sono una garanzia). Gli altri si adeguano: alla Trilogia «Millennium», Mondadori risponde con la «Trilogia di Stoccolma» del pure svedese (ma non nell’aspetto) Jens Lapidus. Einaudi arruola il norvegese, prima in forza a Piemme, Jo Nesbø (Il leopardo), «nove milioni di copie nel mondo». Ma anche la coppia degli svedesi Anders Roslund - Börge Hellström (Tre secondi), già in carico alla Cairo Publishing (Punizione, La Bestia, Box 21…). Nel genere si sviluppa un ulteriore «sottogenere», il giallo nordico «al femminile». Se la rompighiaccio Marsilio si è aggiudicata anche la svedese Liza Marklund, lanciandola su carta, ebook e pdf, ancora Einaudi pubblica in Italia la norvegese Anne Holt (Quello che ti meriti, La porta chiusa…), nonché la danese Elsebeth Egholm (Il danno). Il sito «Scandinoir», infine, è specializzato in «crime novel» boreale. ■ ©RIPRODUZIONE RISERVATA a Brividi dalla Scandinavia Fenomeno da milioni di copie a Torquato Tasso, per la sua unica tragedia, il Galealto, poi Torrismondo, storia di dolore, amore e morte, elesse a protagonisti re di Svezia, di Norvegia e di Gotia, si ispirò all’Historia de gentibus septentrionalibus di Olao Magno, alle misteriose atmosfere boreali di una allora sconosciuta Scandinavia. Oggi, il giallo svedese, o scandinavo o, almeno, nordico, si è imposto come una moda travolgente, un genere specifico, una pandemia da milioni di copie. In principio fu lui, Stieg Larsson, il giornalista morto cinquantenne lasciando, nel cassetto, quella trilogia che avrebbe venduto «la cifra astronomica di sessanta milioni di copie», sarebbe stata tradotta in almeno 25 paesi, nel 2008 sarebbe risultata l’opera più venduta, dopo Hosseini, su tutto il pianeta (così Marsilio, suo editore italiano). Da lì, una vera e propria moda ha invaso librerie e scaffali da Stoc- colma a Cape Town, da New York a Tokio. Sono sorti, come funghi, i «nipotini», o magari, più spesso, editori non scandinavi hanno «scoperto», tradotto e adottato il loro giallista made in Sweden; o, almeno, in Norway, o in Denmark… Sulla base della mera provenienza geografica, si è creato un filone autonomo, contraddistinto, in taluni casi, da ingredienti ricorrenti, ma, in primo luogo, dal marchio di scandinavità, o, almeno, zone limitro- V. G. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Paramenti sacri a Peia La Valgandino, che da sempre ha avuto vocazione tessile, ha accumulato nelle proprie chiese un sensibile numero di tessuti antichi pregati usati per la confezione dei paramenti. Per valorizzare questo patrimonio, particolarmente cospicuo nella parrocchia di Peia e all’interno delle sue chiese, apre una piccola mostra tematica dedicata ai colori liturgici e ai principali tessuti esistenti: «Peia. L’alfabeto del Sacro - colori, paramenti e tessuti». È la prima di un serie di mostre parrocchiali dedicate alla riscoperta del patrimonio artistico, storico e culturale del paese. Oratorio Papa Giovanni XXIII da oggi all’8 gennaio 2012. Orari: sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 18. MOSTRA/2 A Orio opere di Longaretti Da oggi (inaugurazione ore 16) al 31 dicembre è aperta al Teatro di via De Amicis a Orio al Serio una mostra culturale a cura di Bruna Bellini e con il sostegno del Credito Bergamasco. Opere di Longaretti, Agazzi, Barbieri, Rognoni, Nembrini, Galizzi, Salvadori, Capelli, Allegretti, Cremaschi, Travi, Manzoni, Meli. Orari: da lunedì a venerdì 15,3019,30, sabato e domenica 10-12,30 e 15,30-19,30.