opere finaliste - Logo del comune
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La delazione Roberto Cazzola Edizioni Casagrande 2009 Nella Torino occupata del 1944 una diciassettenne – sradicata e ambiziosa – denuncia i vicini di casa, una coppia di fidanzati. Per l’ebrea Selma Lavàn è la deportazione a Bergen-Belsen. Alfredo Dervilles tenterà di dimenticare la fine violenta di quell’amore, riuscendovi solo in apparenza. Questo romanzo ricostruisce un’epoca, una città con i suoi paesaggi industriali e fluviali, i suoi sotterranei, e mette in campo una vasta, emblematica rete di personaggi, cercando una risposta alla domanda: perché la giovane Luigia Zonga ha denunciato un’innocente? Roberto Cazzola Nato a Torino nel 1953, ha vissuto a Vienna dove ha insegnato all’università. Attualmente lavora a Milano come responsabile della germanistica presso Adelphi. Per Einaudi ha coordinato la Storia della letteratura tedesca dal Settecento a oggi di Viktor Zmegac e, insieme a Gian Enrico Rusconi, ha curato il volume “Il caso Austria. Dall’Anschluss all’èra Waldheim”. Da Adelphi ha tradotto con Rosella Carpinella Guameri l’antologia viennese di Joseph Roth, “Il Caffè dell’Undicesima Musa”. “Lavati le mani, Elmar” (2005) è il suo primo romanzo. Il giorno prima della felicità Erri De Luca Feltrinelli, 2009 Don Gaetano è uomo tuttofare in un grande caseggiato della Napoli popolosa e selvaggia degli anni cinquanta: elettricista, muratore, portiere dei quotidiani inferni del vivere. Da lui impara il giovane chiamato “Smilzo”, un orfano formicolante di passioni silenziose. Don Gaetano sa leggere nel pensiero della gente e lo Smilzo lo sa, sa che nel buio o nel fuoco dei suoi sentimenti ci sono idee ed emozioni che arrivano nette alla mente del suo maestro e compagno. Scimmia dalle zampe magre, ha imparato a sfidare i compagni, le altezze dei muri, le grondaie, le finestre – a una finestra in particolare ha continuato a guardare, quella in cui, donna-bambina, è apparso un giorno il fantasma femminile. Un fantasma che torna più tardi a sfidare la memoria dei sensi, a postulare un amore impossibile. Lo Smilzo cresce attraverso i racconti di don Gaetano, cresce nella memoria di una Napoli (offesa dalla guerra e dall’occupazione) che si ribella – con una straordinaria capacità di riscatto – alla sua stessa indolenza morale. Lo Smilzo impara che l’esistenza è rito, carne, sfida, sangue. È così che l’uomo maturo e l’uomo giovane si dividono in silenzio il desiderio sessuale di una vedova, è così che l’uomo passa al giovane la lama che lo dovrà difendere un giorno dall’onore offeso, è così che la prova del sangue apre la strada a una nuova migranza che durerà il tempo necessario a essere uomo. Erri De Luca E’ nato a Napoli nel 1950. Diciottenne, vive in prima persona la stagione del '68 ed entra nel gruppo extraparlamentare Lotta Continua. Poi sceglie di esercitare diversi mestieri manuali in Africa, Francia, Italia: camionista, operaio, muratore. Studia da autodidatta l'ebraico e traduce alcuni libri della Bibbia. E' opinionista del Manifesto. Ha ricevuto, in Francia, il Premio France Culture nel 1994 per “Aceto, arcobaleno”, il Premio Laure Bataillon nel 2002 per “Tre cavalli” (congiuntamente alla sua traduttrice francese, Danièle Valin) e il Femina Étranger, si apre nel 2002, per il romanzo “Montedidio”. Vive oggi nella campagna romana. Il tempo infranto Patrick Fogli Piemme, 2008 Una mattina di novembre, sei uomini armati in una banca. Una comune rapina, che si porta dietro un cadavere. La vita di Francesco che cambia di colpo. Quando qualcosa che dovrebbe chiudere col passato finisce invece per andarlo a stanare. Un passato lontano. La fine degli anni Settanta, l’inizio degli anni Ottanta. Una loggia massonica che ha al suo interno militari, politici, uomini dei servizi segreti, banchieri e bancarottieri. Ragazzi di vent’anni che diventano il più pericoloso gruppo terroristico di estrema destra. Un’organizzazione clandestina che cambia faccia, ma non cambia uomini, non cambia ideali. Un magistrato che tenta di capire. E un uomo che molti vorrebbero uccidere insieme ai suoi segreti e che Francesco, invece, vorrebbe conoscere. Il suo presente viene dalla storia di quegli anni, coperta da una polvere così sottile che a volte basta soffiare un po’ più forte per farla affiorare. Dal racconto di quell’Italia assordata da troppi silenzi. E di quello che è successo prima e dopo l’esplosione alla stazione di Bologna, il 2 agosto 1980. Patrick Fogli È nato nel 1971 a Bologna, dove vive tuttora, ed è ingegnere elettronico. Milanista suo malgrado, appassionato di cinema, di tennis, della musica di Bruce Springsteen e degli U2, divide la giornata tra la realizzazione di software gestionali, siti web e la scrittura. “Lentamente prima di morire” è il suo primo libro, con il quale ha ottenuto un ottimo successo di pubblico e di critica. La partecipazione al Festivaletteratura di Mantova nel 2006, è stata la sua consacrazione definitiva. Per Piemme ha pubblicato anche il thriller “L'ultima estate di innocenza” e il romanzo “Il tempo infranto”. Bianca la rossa Bianca Guidetti Serra (con Santina Mobiglia) Einaudi (2009) Bianca Guidetti Serra è protagonista - e testimone insieme - della storia d'Italia novecentesca nei suoi momenti cruciali: dalla Resistenza (condivisa con gli amici Primo Levi, Ada Gobetti, le migliaia di donne dei «Gruppi di difesa» istituiti insieme ad Ada a Torino), alla militanza nel Partito comunista e poi alla fuoriuscita nel 1956 in seguito ai fatti d'Ungheria. Fino alla scelta di perseguire l'impegno sociale attraverso la professione di avvocato penalista, prerogativa all'epoca di poche donne. Sono gli anni delle battaglie giudiziarie in difesa dei diritti dei lavoratori, delle donne e anche della tutela dell'infanzia. Ricalcando le tappe che hanno segnato il secolo, con i nuovi movimenti nati dal '68 sino agli anni di Piombo, l'autrice rievoca episodi clamorosi in cui ha svolto un ruolo di primo piano: dalla vicenda della Banda Cavallero al grande processo di Torino alle Brigate Rosse. È uno sguardo inedito su quegli eventi vissuti in prima persona: la revoca del collegio dei difensori da parte dei capi storici delle Br e l'emergenza processuale, l'omicidio del presidente dell'Ordine, Fulvio Croce (incontrato poche ore prima), la rivendicazione «in diretta» dell'omicidio di Moro nei proclami dei brigatisti. Pagine di storia. Come lo sono del resto anche le cronache dal vivo dei processi contro le «fabbriche della morte» a difesa dell'ambiente e della salute: dall'Ipca di Ciriè all'Eternit di Casale Monferrato. «Mi è piaciuto il fare» confessa l'autrice nelle note conclusive del libro a suggello di un impegno nella salvaguardia dei valori civili e delle scelte democratiche durato tutta una vita. Bianca Guidetti Serra Ha svolto l'attività di avvocato penalista dal 1947 al 2001 (oltre all'impegno, a fianco del sindacato, in molteplici cause di lavoro, come nel campo del diritto di famiglia e della tutela dei più deboli, minori e carcerati). È stata parlamentare nella decima legislatura (1987-91) e per vari anni consigliere comunale a Torino. Tra le sue pubblicazioni: “Il paese dei celestini” (con Francesco Santanera, Einaudi, Torino 1973), “Compagne” (Einaudi, Torino 1977), “Le schedature Fiat” (Rosenberg&Sellier, Torino 1984), “Storie di giustizia, ingiustizia e galera” (Linea d'ombra, Milano 1994) e “Bianca la rossa” (con Santina Mobiglia, Einaudi, Torino 2009). Idi di marzo Valerio Massimo Manfredi Mondadori, 2008 Roma, inizi di marzo del 44 a.C., Caio Giulio Cesare, il pontefice massimo, il dittatore perpetuo, l'invincibile capo militare che ha assoggettato il mondo alla legge romana, è un uomo di cinquantasei anni, solo in apparenza nel pieno della sua prestanza fisica e psichica. In realtà è stanco e malato, una belva fiaccata e rinchiusa nella gabbia dei propri incubi spaventosi. La missione di cui si sente investito chiudere la sanguinosa stagione delle guerre fratricide, riconciliare le fazioni, salvare il mondo e la civiltà di Roma - vacilla paurosamente sotto i colpi martellanti e subdoli dei complotti di palazzo, orditi da chi vede in lui il tiranno efferato, colpevole, dopo lo strappo del Rubicone, di aver messo per sempre fine alla libertà della repubblica. Cesare è come paralizzato, incapace di reggere sulle spalle il peso di un potere immenso, e cerca rifugio nella preparazione dell'ennesima campagna bellica, quella contro i Parti: "Sul campo di battaglia" è l'unico pensiero che gli dia conforto "almeno sai esattamente da che parte sta il nemico". Ma la logica politica della congiura definitiva incalza implacabile e neppure il sacrificio eroico di Publio Sestio, il più fedele legionario di Cesare, compagno di mille battaglie, che si lancia lungo le strade che portano a Roma in una spasmodica corsa contro il tempo per tentare di salvargli la vita, né la cura devota e amorevole della moglie Calpurnia, le attenzioni dell'amante Servilia, del medico Antistio e del luogotenente Silio Salvidieno riusciranno a disinnescarla. I presagi si compiranno, le Idi di marzo deflagreranno e il mondo non sarà più lo stesso. Valerio Massimo Manfredi dipana con maestria i fili che si aggrovigliano intorno a uno degli snodi cruciali della storia dell'umanità, riportandone alla luce tutta la complessità politica e la profondità psicologica, nonché tutta la potenza drammatica. Sullo sfondo della Roma più bella, mai ricostruita con tanta vivida nitidezza e precisione topografica, alla presenza di coprotagonisti dalla colossale statura storica e tragica - Marco Junio Bruto, Cassio Longino, Marco Antonio, Marco Tullio Cicerone, Cleopatra - Manfredi ci regala un thriller politico incalzante, un memorabile ritratto di Giulio Cesare e un'attualissima riflessione sul tema del potere e della democrazia. Valerio Massimo Manfredi E’ nato a Modena nel 1943. Topografo del mondo antico, ha insegnato in prestigiose università italiane e straniere e ha condotto spedizioni archeologiche in molte località del Mediterraneo. Saggista, giornalista, sceneggiatore e brillante divulgatore, si è affermato come scrittore di grande successo internazionale con la trilogia “Aléxandros”, da cui è stato tratto un film. Tra i suoi saggi: “La strada dei Diecimila” (1986), “Le isole fortunate” (1990), con Luigi Malnati “Gli Etruschi in Val Padana” (1991), con Lorenzo Braccesi “Mare greco” (1992) e “I greci d'Occidente” (1996), con Vencenslav Kruta “I celti d'Italia” (1999). Tra le opere di narrativa: “Palladion”, “Lo scudo di Talos”, “L'oracolo”, “Le paludi di Hesperia”, “La torre della solitudine”, “Il faraone delle sabbie”, “Chimaira”, “L'ultima legione”, “Il tiranno”, “L'impero dei draghi” e “L'ultima legione”. Per ragazzi ha pubblicato “Il romanzo di Alessandro”. La lunga attesa dell'angelo Melania G. Mazzucco Rizzoli, 2008 Jacomo Robusti, detto il Tintoretto, pittore vulcanico, ambizioso e anticonformista, pronto a combattere con ogni mezzo per affermarsi e a sacrificare tutto e tutti al suo talento. Venezia alla fine del Cinquecento, ricca e fragile, minacciata dalle guerre coi Turchi e dall´epidemia di peste. Le mille invenzioni di una carriera controversa. Una famiglia sempre più numerosa: i figli maschi ribelli, le femmine destinate al monastero. E al centro di questa vita creativa e febbrile, l´amatissima figlia illegittima Marietta, educata alla musica e alla pittura per restargli accanto. Bambina vestita da maschio, ragazzina e infine donna, Marietta diventa il suo sogno e la sua creazione più riuscita. Ma sarà proprio l´allieva a insegnare al Maestro che cosa dà significato alla vita. Diventando Jacomo Tintoretto e attraversando con lui l´intera Venezia, Melania G. Mazzucco reinventa e fa rivivere davanti ai nostri occhi, con prodigiosa ricchezza di dettagli, una città inafferrabile e misteriosa, così sorprendente e allo stesso tempo ricostruita con tale precisione che alla fine ci sembrerà di averci abitato per anni. E portandoci per mano tra le calli, i campi e i canali ci regala una galleria di storie meravigliose e una folla di personaggi indimenticabili - dalla giovanissima moglie Faustina al buon figlio pittore Dominico, dalla suora Perina al gioielliere tedesco Marco Augusta - sui quali si staglia la figura solitaria e commovente di Marietta: figlia e amante, donna libera e artista - immagine indelebile di bellezza, sacrificio e passione assoluta. Melania G. Mazzucco E’ nata a Roma nel 1966. E’ autrice di sei romanzi, tradotti in ventidue paesi: “Il bacio della Medusa “ (1996, nuova edizione 2007), “La camera di Baltus” (1998), “Lei così amata” (2000), “Vita” (2003, Premio Strega), “Un giorno perfetto” (2005), da cui è stato tratto l’omonimo film di Ferzan Ozpetek, e “La lunga attesa dell'angelo” (2008). Ha curato la raccolta di racconti di Annemarie Schwarzenbach “La gabbia dei falconi” (2007). Nel 2009 sarà pubblicato “Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Biografia di una famiglia veneziana”, che ricostruisce in chiave storico-documentaria la vicenda raccontata ne “La lunga attesa dell´angelo” e molte altre che nel romanzo sono appena accennate. Santa Maria delle Battaglie Raffaele Nigro Rizzoli, 2009 Federica ha diciotto anni, i capelli corti e neri, gli occhi verdi. È bellissima. Ma è entrata in coma nel 2005 a causa di un incidente e ora non sa più nulla di ciò che è stato, che è, che sarà. Il silenzio rarefatto della sua cameretta è violato il più possibile perché, si sa, gli stimoli esterni la potrebbero prima o poi risvegliare. Quando la madre, il padre e la domestica non sono al suo fianco, è la tv a tenerle compagnia. Ma nel buio della notte, quando nessun rumore può turbare lo scorrere del tempo, una voce le racconta una storia che la riguarda molto da vicino. È una storia di antenati, eretici, briganti e imperatori, una girandola di vite che germina sul filo del ricordo. Avremo allora Maria Trafitta, con il suo sogno di farsi medichessa in un universo esclusivamente maschile; Braccio Cacciante, bandito temutissimo prima e idolatrato capitano di ventura poi; Belisario Maria, l’artificiere che con i suoi spettacoli pirotecnici ha stregato mezzo mondo. E il miraggio della costa sud del Mediterraneo battuta dalle fuste algerine, Solimano, il pirata Barbarossa e il vento del deserto. E, soprattutto, una misteriosa Madonna di legno che combatte strenuamente per ristabilire le sorti delle miserie umane. Raffaele Nigro, con un romanzo storico-antropologico appassionato e senza confini, è riuscito a ricreare la sontuosità del Cinquecento e i furori delle pestilenze, gli scontri tra civiltà e il sapore denso della terra. “Santa Maria delle Battaglie”, con una storia avvincente dagli aloni epici e popolareschi, restituisce i colori di leggende immortali, inserendosi in una tradizione narrativa capace di coniugare sogno, avventura e memoria. Raffaele Nigro Vive a Bari, dove è caporedattore Rai. Tra i suoi libri, “I fuochi del Basento” (1987, Premio Supercampiello), “Il piantatore di Lune” (1991), “Ombre sull’Ofanto” (1992, Premio Grinzane Cavour), “Diario mediterraneo” (2001, Premio Cesare Pavese); per Rizzoli ha pubblicato “Malvarosa” (2005, Premi Selezione Campiello, Mondello e Flaiano) e “Giustiziateli sul campo” (2006). La vergine napoletana Giuseppe Pederiali Garzanti, 2009 Due cavalieri, uno bianco e uno nero, partono alla ricerca dell’ultimo discendente di Federico II. In un paese dilaniato dalle guerre tra fazioni e piegato dalla carestia, il modenese Giovanni Vezzani e il saraceno Yusuf Ibn Gwasi vogliono rilanciare l’utopia del grande imperatore svevo. Inseguono l’esile filo d’una leggenda: perché prima di salire al patibolo, il giovane Corradino di Svevia, nipote di Federico, avrebbe sposato una vergine napoletana che gli avrebbe dato un figlio. Inizia così un susseguirsi di imprevedibili avventure, da Lucera, splendida città-giardino araba, alle brumose campagne padane, dalla rocca di Castel del Monte nelle Murge alla Toscana. Al centro del romanzo c’è la Napoli medievale, con la struggente bellezza dei suoi luoghi e della sua gente, che Pederiali dipinge con tinte vivacissime. La vergine napoletana intreccia nella maniera più appassionante storia e leggende, personaggi storici come Carlo d’Angiò e Celestino V ma anche figure rubate al mito, come il nano-mago Iennarone e il femminiello Fabiello oppure l’Orco che blocca un passo appenninico. Non mancano, tra vicoli e castelli, affascinanti personaggi femminili: la dolce Cicella, la «vergine napoletana» che giace con il bellissimo e sfortunato Corradino; o la bella e spregiudicata Zeza, che si esibisce con Pulcinella nelle piazze della città; o ancora Allegra, la figlia dell’ebreo Saul Mantino, che vive in quello che diventerà vico Scannagiudei. E poi monache innamorate e osti buongustai, sicari implacabili e un popolo che può passare in un attimo dalla festa al massacro. Giuseppe Pederiali ci porta in un Medioevo di forti contrasti, vivace e appassionato: certo segnato dalla violenza e dalla carestia, da crudeltà e tradimenti, ma anche ravvivato da storie d’amore vere profonde, dalla lealtà al proprio signore e da grandi ideali. Giuseppe Pederiali Nato a Finale Emilia, nella Bassa modenese, vive a Milano. Narratore per adulti e per ragazzi ha pubblicato, tra l'altro, i romanzi “Le città del diluvio”, “Il tesoro del Bigatto”, “La compagnia della Selva Bella”, “Marinai”, “Stella di Piazza Giudia”, “Emiliana”, “L'amica italiana”, “Il lato A della vita”. Sotto il titolo “Padania felix”, ha raccolto saggi e interventi giornalistici. È tradotto in Germania, Inghilterra, Russia, Francia e Giappone.