Sommario - Cooperativa OSA
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Sommario - Cooperativa OSA
Periodico dell’OSA•Operatori Sanitari Associati A L S E R V I Z I O D E L L A S A L U T E A n n o I V n . 1 L u g l i o 2 0 1 3 Cresce l’impegno di OSA nei servizi di assistenza domiciliare Web Adi: il primo bilancio della piattaforma telematica di OSA è positivo “Papa Francesco, una carezza di Dio per i ragazzi di Villa 21” Padre Charly: “La Provvidenza è stata molto buona con noi” NUMERO SPECIALE PER L’ASSEMBLEA DEI SOCI 5 LUGLIO 2013 AL SERVIZIO DELLA SALUTE w w w . o s a . c o o p Lettera ai soci d ditoria ditoriale Cari Soci, anche quest’anno possiamo essere soddisfatti dei risultati che tutti insieme abbiamo raggiunto. Traguardi incoraggianti, che danno speranza per il futuro, ancor più se rapportati alla situazione di estrema incertezza che il Paese sta attraversando, con aziende che chiudono e posti di lavoro che si perdono ogni giorno. Da sempre nella cooperazione La nostra Cooperativa, è bene ricordarlo, nacque alla fine degli anni ’80 per dare lavoro a giovani neolaureati in medicina e assistenza domiciliare alle persone con AIDS, assistite sino ad allora solo negli ospedali. Dai suoi inizi OSA ha posto la massima attenzione nel garantire lavoro e quindi assistenza. Abbiamo cercato, fra mille difficoltà, di custodire questo spunto iniziale, e fra un posto di lavoro in più e un maggior profitto, abbiamo sempre scelto, nella sostenibilità, la prima via. Conservando nel tempo la struttura giuridica della cooperativa, senza farci attirare da altri modelli, che avrebbero allontanato inevitabilmente tutti noi da questo scopo iniziale. Difendiamo, infatti, la cooperazione, in Confcooperative, come strumento, oggi più di ieri, ideale per la difesa e la tutela di chi non può competere con logiche collegate al capitale, che per sua natura, è finalizzato alla produzione di utile, tendendo a schiacciare le fasce più deboli. Il modello cooperativo, con tutte le sue dinamiche particolari, è basato, invece, sul rapporto fra persone che lavorano insieme, con le complicazioni a volte connesse a ciò, ma preferibili rispetto alle logiche che portano a guardare solo al profitto e alla sua massimizzazione. Alcuni dati dal Bilancio 2012 Numeri sicuramente importanti quelli del 2012, che fanno della nostra cooperativa una realtà importante nel settore, e che riguardano il fatturato, da sempre in crescita, e i margini operativi, che hanno consentito anche quest’anno di chiudere in utile (la cui destinazione sarà decisa nella prossima assemblea dei soci del 5 luglio). La proposta del CdA conterrà anche quest’anno una piccola parte dello stesso da dedicare al “ristorno per tutti i soci”. Ricordo, infatti, che in una cooperativa ciò che “avanza”, sottraendo i “costi” dai “ricavi”, deve essere ripartito fra tutti i soci. Negli ultimi 15 anni sono stati attribuiti ai soci ristorni per quasi 5 milioni di euro. Cifre che avrebbero potuto essere addirittura più elevate se la Pubblica Amministrazione ci avesse pagato nei limiti di Cari soci, tempo previsti dall’Unione Europea. Se ciò avverrà potremo ridurre drasticamente la spesa per gli interessi bancari - che quest’anno supera i 3 milioni di euro! - e aumentare, appunto, la voce “ristorni” nel nostro bilancio. Com’è ingiusto un Paese in cui, per poter pagare gli stipendi ogni mese, una cooperativa come la nostra, nella quale il “lavoro” rappresenta la voce maggiore di costo, deve andare a “comprare” il denaro in banca. E ancora più strano se si pensa che gli “oneri finanziari” sono una delle componenti su cui si calcola una tassa ingiusta come l’Irap (nel 2012 circa 1,4 milioni di euro) che penalizza maggiormente chi come noi ha una base di lavoratori così numerosa. Speriamo che qualcosa cambi in fretta e che le Istituzioni sappiano riconoscere il valore della cooperazione e ci diano almeno quanto ci spetta, con pagamenti in tempi “civili”. Il Lavoro Nonostante queste difficoltà anche nel 2012 abbiamo conservato tutte le nostre “commesse”, dalla Sicilia alla Lombardia, e creato nuove opportunità di NUMERO 1 • LUGLIO 2013 3 lavoro. Il numero degli occupati rispetto all’anno precedente, infatti, è cresciuto ancora e siamo ormai 2.301 soci lavoratori, dei quali 2.119 dedicati direttamente all’assistenza e 182 alle attività di coordinamento. Altro aspetto di rilievo è che circa il 67% è composto da donne. La composizione per età indica che, nonostante gli anni passino, solo 270 soci lavoratori hanno più di 50 anni e che la grande maggioranza (774) ha fra trenta e quaranta anni e che 688 hanno meno di trenta anni. Se le istituzioni comprendessero il valore della cooperazione, nelle sue dinamiche più concrete e nella capacità di creare lavoro, anche il problema della disoccupazione giovanile nel nostro Paese sarebbe meno grave. I nuovi servizi Una realtà, quella della nostra Cooperativa, sempre in costante evoluzione. Lo dimostrano i nuovi servizi che abbiamo attivato e quelli che saranno avviati a breve: in Lombardia nei territori di Crema e Cremona, e in Sicilia nelle provincie di Agrigento e Caltanissetta. Senza contare il fatto che OSA ha contribuito a costruire e andrà a gestire una nuova residenza sanitaria con oltre 100 posti letto in Puglia. Prospettive future Oltre a portare assistenza, in un Sistema come quello Sanitario in grave crisi, non solo economica e finanziaria, ma principalmente di idee, siamo impegnati, nella Federazione Sanità di Confcooperative, nella progettazione di nuovi modelli assistenziali che saremo chiamati ad applicare in futuro. Modelli in cui l’Assistenza Primaria avrà finalmente un ruolo centrale, e che prevedono un’integrazione reale fra gli operatori che si occupano di assistenza nel territorio, fra cooperative socio-sanitarie, cooperative di medici di famiglia e cooperative di farmacisti. In questa direzione ci stiamo già muovendo, con la realizzazione di nuovi soggetti consortili, nelle diverse regioni, integrandoci con le migliori risorse espressione dei territori dove operiamo. Se da una parte gli sforzi che stiamo sostenendo sono orientati a dare il nostro contributo perché il Sistema sanitario funzioni sempre meglio, in un sistema pubblico che sta arretrando paurosamente, tagliando risorse, dall’altra abbiamo deciso di puntare con più forza sui servizi integrativi, rafforzando il marchio "Mai soli”. Si tratta, come sapete, di un programma che mira a garantire continuità assistenziale 4 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 una volta terminate le attività previste dal piano individuale formulato dalle AA.SS.LL. Abbiamo bisogno dell’impegno, della disponibilità e della professionalità di tutti voi per il buon esito di questo progetto. Intendiamo, infatti, fornire una concreta risposta alle esigenze che registriamo quotidianamente, relazionandoci con le persone che assistiamo e con i loro cari. A breve partiranno programmi assistenziali rivolti direttamente ai cittadini, in sinergia con i farmacisti e i medici di medicina generale, con cui cercheremo di portare alle famiglie in difficoltà risposte assistenziali appropriate. La comunicazione Con questo spirito e nell'intento di collegarci sempre di più ai nostri assistiti, abbiamo scelto, inoltre, di impegnarci in uno sforzo di comunicazione esterna. Abbiamo, così, rinnovato completamente il sito e ridato linfa a “OSA News”, con una redazione costituita da giornalisti professionisti impegnata quotidianamente nella scrittura di contenuti online pensati per i nostri assistiti. Si tratta di uno strumento essenziale per “raccontare” OSA all’esterno, un utile “diario di bordo” del nostro lavoro, al quale ognuno di noi può dare il proprio contributo. Se sapremo, in futuro, collegarci alle persone con cui veniamo in contatto, e sapremo stabilire con esse un patto fiduciario, facendole sentire parte del nostro sistema, e non semplici “clienti”, il nostro percorso continuerà, dando sostanza a quello “scambio mutualistico” per cui nasce e cresce una cooperativa come la nostra. Scambio mutualistico che per una cooperativa sociale deve estendersi alla società civile, e per quanto ci riguarda, e per fortuna, a quella gente che nel momento di bisogno potrà trovare risposte ed essere contenta di aver trovato sulla sua strada un socio lavoratore della Cooperativa OSA. Con questo augurio mi sento quindi di ringraziarvi personalmente per l’impegno e la dedizione che mettete nel vostro lavoro. Invio un caro saluto a tutti voi e alle vostre famiglie. Giuseppe Maria Milanese Presidente OSA omma ommario Questo numero di OSA News è dedicato al nostro amico e collega Roberto Natale OSA NEWS (in attesa di registrazione) Periodico ad uso interno riservato ai soci e dipendenti OSA Direttore Giuseppe Milanese Coordinamento editoriale Gnoti Lab Massimiliana Ilari (OSA) Comitato di Redazione Elio Guzzanti Francesco Giuffrida Daniele Palumbo Gina Gasbarrone Flaviano Ponziani Mauro D’Orazio Redazione OSA - Operatori Sanitari Associati soc. coop. a r.l. Via Lucio Volumnio, 1 00178 Roma Telefono 06/710661 Fax 06/71066440 Realizzazione grafica MitoGroup srl 6 OSA chiude in positivo il bilancio 2012 9 “Gli operatori OSA? Disponibili, empatici, professionali” 10 Cresce l’impegno di OSA nei servizi di assistenza domiciliare 13 “Vincenti grazie a qualità ed esperienza” 14 Cap, l’assistenza al cittadino passa anche dalle farmacie 16 “Papa Francesco, una carezza di Dio per i ragazzi di Villa 21” 19 “Non lasciate che vi rubino la speranza” 20 “La Provvidenza è stata molto buona con noi” 21 Web Adi, il primo bilancio è positivo 22 “Assistenza primaria: ora più che mai”, il nuovo modello illustrato al Sanit 24 Qualità dei servizi e intrattenimento: la ricetta per l’eccellenza della Residenza Bellagio 26 “Ritorno in comunità, ma stavolta da operatore” 27 Mai Soli, un servizio a misura di assistito 29 Nasce OSA News online, il diario di bordo della Cooperativa sul web 30 Encomi Finito di stampare nel mese di luglio 2013 dalla tipografia “Artigrafiche srl” Roma NUMERO 1 • LUGLIO 2013 5 OSA chiude in positivo il bilancio 2012 Crescono i ricavi, il valore della produzione e la compagine dei lavoratori, nonostante le difficoltà dovute ai ritardi della Pubblica Amministrazione e alla difficile congiuntura economica Il 2012 è stato ancora un anno difficile. Un periodo ca- Nonostante queste difficoltà oggettive, OSA ha coratterizzato da una grande sofferenza dell’economia munque fatto registrare numeri positivi: i ricavi sono e della finanza nel Paese. Argomenti in apparenza aumentati del 10,6 per cento rispetto all’anno prececomplicati, da addetti ai lavori, ma mai come ora le fa- dente, il valore della produzione passa da 68,6 a 75,9 miglie comprendono appieno le conseguenze con- milioni di euro. Cresce anche la compagine dei soci lavoratori, increcrete della crisi. mentata di circa il 5 per cento. Bene Un momento complicato che attra“Quando è in ballo la salute delle anche l’utile di esercizio sociale, che versa il mondo del lavoro e quello persone, è necessaria si chiude con un risultato di 511.944 delle imprese, che tocca tutti, che un’attenzione particolare per induce a ridurre i consumi, a fare at- controllare che i servizi erogati euro, al netto delle imposte e del ritenzione alle spese, a scegliere ogni siano costantemente verificati e storno (100 mila euro) destinato ai valutati” soci cooperatori. Si conferma la congiorno di acquistare o di investire, quando si può, in cose necessarie, in cose sicure, sistenza del fondo di mutualità, ampiamente utilizzato rimandando a tempi più sereni tutto ciò che ci appare nell'anno, ma ripristinato con adeguato accantonamento, che chiude registrando un valore di fine anno superfluo. In greco, la parola crisi significa scelta. In giapponese, pari a 103 mila euro. Nel 2012 la Cooperativa ha inoltre la stessa parola è rappresentata da due ideogrammi mantenuto il proprio patrimonio netto, stabile a quota che, tradotti, indicano pericolo e opportunità. I tempi 8,9 milioni di euro. L’utile di esercizio, invece, fa reattuali, si sa, sono complessi. gistrare una lievissima contraOgni periodo di difficoltà, tuttazione: passando dai 554.783 via, porta con sé l’inizio di una euro del 2011 ai 511.944 euro soluzione e lo spostamento del 2012 (si tratta dello 0,67 per verso un equilibrio diverso, macento del fatturato). gari più utile e più sostenibile. La voce degli interessi e degli La Cooperativa OSA vive imoneri bancari rappresenta, come mersa in questa realtà e, come sempre, una voce di spesa molto le famiglie, è fortemente impesignificativa, correlata alla natura gnata a sostenere i redditi dei dell'azienda, eminentemente propri soci lavoratori esercilabour intensive e con capitali tando quotidianamente scelte generati dall'autofinanziamento. e ricerche delle migliori opporNell’anno che si è appena contunità che il mercato offre per cluso, OSA ha sostenuto costi massimizzare le risorse, compriper interessi ed oneri per circa mendo al massimo le spese pur 3,2 milioni di euro, a fronte di garantendo la qualità di un serutilizzi di affidamenti concessi vizio cosi delicato come quello che si rivolge alla persona. dal sistema creditizio per circa 6 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Spazio OSA 100 milioni di euro. Come noto, la voce più importante tra i costi del conto economico della Cooperativa è rappresentata dagli stipendi e dai salari corrisposti mensilmente ai soci e dai correlati oneri legati al costo del lavoro: oneri pre- STATO PATRIMONIALE A) CREDITI VERSO SOCI di creare maggiore opportunità di lavoro e di sviluppo per il futuro. Il sistema creditizio è quindi necessariamente partner insostituibile per poter sostenere lo squilibrio temporale tra incassi e pagamenti. Il sistema bancario offre 31/12/2012 404.260 B) IMMOBILIZZAZIONI (al netto dei fondi) 11.483.691 C) ATTIVO CIRCOLANTE 52.994.927 II - CREDITI 51.954.246 verso clienti 49.307.370 D) RATEI E RISCONTI Totale ATTIVO 234.966 65.117.843 A) PATRIMONIO NETTO 8.902.992 - CAPITALE SOCIALE 5.023.701 - RISERVE 3.367.348 - utile d’esercizio B) FONDI C) TFR 511.944 695.488 1.591.078 D) DEBITI 52.461.367 - verso banche 30.202.732 - verso banche oltre 12 mesi E) RATEI E RISCONTI Totale PASSIVO 4.307.747 1.466.919 65.117.843 videnziali, assistenziali, tasse e contributi. La corre- il proprio "prodotto", il denaro, e il prezzo che si paga sponsione degli stipendi e degli oneri connessi viene per ottenerlo è determinato dal tasso di interesse da erogata mensilmente, mentre la Pubblica Amministra- cui scaturiscono gli oneri bancari che la Cooperativa zione, alla quale OSA presta i propri servizi, paga le fat- deve fronteggiare. OSA, con la sua puntuale condotta pluriennale, ha ture con un ritardo medio di 240 giorni. Altrettanto noto è il fatto che alcune commesse ab- mantenuto un significativo accesso al credito, conseguendo affidamenti totali per circa biano tempi di pagamento ancora “Si conferma la consistenza del 100 milioni di euro. Questo fattore più lunghi rispetto ai 240 giorni di fondo di mutualità, ampiamente pone la Cooperativa in una condimedia, arrivando a superare l’anno. utilizzato nell'anno, ma zione migliore rispetto a tante altre Si tratta, come appare evidente a ripristinato con adeguato accantonamento” imprese che sperimentano ogni chiunque si informi costantemente giorno quanto sia diventato difficile, tramite giornali e tv, di un grave problema che affligge tante imprese che, come OSA, of- nel nostro Paese, ottenere prestiti bancari per sostefrono i propri servizi o vendono i propri beni alla nere sia la propria attività sia per affrontare il momento Pubblica Amministrazione, ritrovandosi loro malgrado di crisi. Naturalmente, tale possibilità ha un costo che si manifesta con la consistente spesa per interessi che a fare da "banche" del sistema pubblico. Per poter puntualmente adempiere alle proprie obbli- OSA sostiene. gazioni, per condurre la Cooperativa con la stessa di- Se il sistema della Pubblica Amministrazione effetligenza con cui ciascuno conduce la propria famiglia, tuasse il pagamento delle fatture secondo i termini OSA è chiamata quindi a massimizzare le risorse e a previsti dall’Unione Europea, cioè a 30 o 60 giorni, tale vagliare e scegliere gli investimenti nella prospettiva voce verrebbe drasticamente ridotta a tutto vantag- NUMERO 1 • LUGLIO 2013 7 gio dei soci, che vedrebbero aumentare il volume dei margini da destinare a ristorno. Nel corso degli ultimi 16 anni, OSA ha corrisposto al sistema bancario oneri finanziari cumulativi per circa 20 milioni di euro a fronte di ristorni attribuiti ai soci per 5 milioni di euro complessivi. Se fosse possibile ottenere una riduzione dei termini di pagamento dei crediti, la Cooperativa ridurrebbe il ricorso al finanziamento da parte del sistema creditizio, ottenendo una minore spesa per interessi, impiegando cosi i margini per un ulteriore sviluppo ed una maggiore remunerazione del fattore lavoro, in linea con i propri scopi. CONTO ECONOMICO 31/12/2012 A) VALORE DELLA PRODUZIONE 75.900.824 B) COSTI DELLA PRODUZIONE 71.372.811 6) materie prime 7) per servizi 8) godimento beni di terzi 9) per il personale 10) ammortamenti e svalutazioni 11) variazioni delle rimanenze 12) 13) altri accantonamenti 14) oneri diversi di gestione DIFFERENZA TRA RICAVI E COSTI DELLA PRODUZIONE C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI D) RETTIFICHE DELLE ATTIVITA' FINANZIARIE E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI 1.490.184 14.431.175 3.631.537 49.184.076 784.267 1.725 1.556.057 293.790 4.528.013 - 3.025.893 360.861 22) imposte sul reddito dell'esercizio IRAP/IRES 8 1.351.037 Utile di esercizio 511.944 RISTORNO A SOCI 100.000 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Spazio OSA “Gli operatori OSA? Disponibili, empatici, professionali” Così gli assistiti descrivono il lavoro di chi ogni giorno si prende cura di loro. I risultati dell’indagine condotta nei territori della Asl Roma G e Palermo Disponibilità, empatia, professionalità, umanità, cordialità. Sono le parole che hanno scelto gli assistiti e i loro familiari - figli, coniugi, genitori - per descrivere il lavoro degli operatori OSA. È quanto emerge da due indagini che sono state svolte nei territori della Asl Roma G e di Palermo. Una fotografia, quella scattata dalle due ricerche, che fornisce un quadro puntuale dei rapporti umani che si vengono a instaurare fra assistiti e operatori e che rivela anche l’eccellente livello qualitativo del servizio fornito. Emerge, sono gli stessi intervistati a raccontarlo, lo sforzo degli operatori nel cer- della Asl Roma G sia in quello palermitano, nell’82 per cento dei casi gli assistiti hanno affermato di aver ricevuto le prestazioni di cura da operatori estremamente puntuali o che, in caso di ritardi, sono stati avvisati tempestivamente attraverso la centrale operativa di riferimento o tramite il contatto diretto con i domicili. Giudizio positivo non solo per chi fisicamente si reca nelle case delle persone, ma anche per chi lavora “dietro le quinte”, nella Centrale Operativa che coordina il servizio e a cui si rivolgono gli assistiti che affrontano le problematiche. Anche qui, 9 intervistati su 10 hanno PocaUmanità Fretta coinvolgimento disponibilità PocaAssistenza PocaCordialità amicizia professionalità care un dialogo continuo con le persone di cui si prendono cura. Un impegno relazionale portato avanti con cortesia, gentilezza, disponibilità all’ascolto e a dare consigli. Più di tre assisiti su quattro, ad esempio, alla domanda “l’operatore le spiega cosa fare in sua assenza?” ha risposto positivamente (con punte del 92 per cento raggiunte a Palermo) e tra l’80 e il 92 per cento di loro ha dichiarato che l’operatore è sempre stato pronto a ascoltare le loro esigenze e a dispensare informazioni. Se poi si osservano le percentuali relative al quesito “l’operatore la saluta e le chiede come si sente?” emerge come l’educazione e la cortesia siano ormai tratti distintivi dello stile OSA, diffusi in maniera capillare. Quasi tutti gli intervistati sia a Roma sia a Palermo hanno risposto positivamente. Rari i casi di ritardi gravi, altra conferma della professionalità degli operatori della Cooperativa. Sia nel territorio umanitàPocaProfessionalità empatia soddisfazione fiducia umanità cordialità PocaProfessionalità dichiarato di aver risolto il problema per cui avevano chiamato. Uno sforzo che ha portato i risultati attesi, come appare evidente ascoltando gli stessi assistiti. “È come un figlio per me, quando so che deve venire a casa mia mi sento già meglio”, ha detto ad esempio un paziente in riferimento all’operatore che si è preso cura di lui. Un rapporto di fiducia difficile da instaurare, viste le problematiche di salute dell’utenza, ma che è fondamentale per il buon esito del percorso assistenziale, se è vero, come dice un utente di Palermo, che “un sorriso può essere più efficace di mille terapie”. NUMERO 1 • LUGLIO 2013 9 Cresce l’impegno di OSA nei servizi di assistenza domiciliare Nel corso del 2013 sono aumentati gli assistiti. Al via nuovi progetti in Sicilia e in Lombardia Assistere nelle proprie case le persone che ne hanno bisogno. Era questa la prima missione da cui ha avuto origine la Cooperativa nel 1985. Di strada, negli ultimi 28 anni, gli operatori di OSA ne hanno fatta moltissima. Un percorso iniziato con il primo progetto di assistenza domiciliare a favore di persone malate di Aids a Roma e proseguito con i tanti servizi che la Cooperativa ha realizzato negli anni per anziani e disabili, specializzandosi anche nel seguire utenti con patologie che necessitano di livelli assistenziali avanzati e di tecnologia a domicilio. La Cooperativa arriva ogni anno nella casa di oltre 25 mila persone, di cui quasi due terzi nella sola regione Lazio, assistiti e curati a casa da oltre mille professionisti tra infermieri, fisioterapisti e medici secondo un modello consolidato. La crescita dei servizi di assistenza domiciliare sviluppati da OSA è ormai da anni un dato di fatto. Una sicurezza a cui operatori, referenti e dirigenti sono ormai quasi abituati. Ma, in realtà, si tratta di un lavoro continuo, che nasce dai momenti di progettazione e sviluppo di nuovi servizi e prosegue nella gestione delle problematiche che si manifestano quando si incontrano migliaia di fa- 10 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Crema e Cremona, obiettivo qualità in Lombardia La presenza di OSA in Lombardia si rafforza con l’arrivo di due nuovi servizi. Si tratta della centrale operativa Adi di Crema, inaugurata nel febbraio 2013, e dell’Adi di Cremona, avviata a giugno. L’obiettivo della Cooperativa è di aumentare il volume di accessi e gestire un numero sempre crescente di esigenze. Come noto, in Lombardia, il Sistema sanitario garantisce dei voucher a titolo mensile, utilizzabili per l'acquisto di prestazioni Adi a favore di soggetti fragili affetti da patologie cronico-degenerative. Con questo sistema, in sostanza, è sempre l’interessato che sceglie il provider per i servizi assistenziali. La strategia di espansione, ha sottolineato Andrea Trappolini (responsabile del servizio privato in OSA), punterà quindi sulla qualità e sulla puntualità. L’Adi conta su un’equipe di professionisti per la valutazione delle singole problematiche e per la stesura di piani di assistenza ad hoc. Spazio OSA miglie e si portano nelle loro case quei necessari “corpi estranei” che sono gli operatori di OSA. Entrare nelle abitazioni delle persone, parlare con i medici di medicina generale e delle Asl, spiegare ai famigliari le terapie o le motivazioni di una scelta di orario, motivare gli operatori, controllare la programmazione delle attività, entrare in sintonia con le persone assistite. È il pane quotidiano di chi si occupa di assistenza domiciliare, delle equipe di coordinamento ormai collaudate che lavorano per assicurare che tutti gli oltre 1.500 assistiti ricevano ogni giorno le giuste cure. Nel 2012, OSA ha sviluppato l’assistenza domiciliare in sei regioni per conto di 12 diverse Asl. Rispetto all’anno precedente, si sono aggiunte due nuove attività: una al Nord (nell’Asl di Cremona) ed una al Sud (nell’Asl di Caltanissetta). Per il 2013 è in partenza una nuova attività ad Agrigento. In aggiunta, nel corso del 2012, hanno visto la luce due nuovi servizi nelle Asl Roma D e Latina a seguito di aggiudicazione di nuovi appalti, che hanno dato continuità alla presenza consolidata di OSA in quelle Asl. Una menzione particolare la merita il servizio svolto per la Asl di Latina. Si tratta di uno stretto partenariato tra Asl e OSA, all’interno di un progetto sperimentale di cure di comunità che affianca ai servizi di assistenza domiciliare sanitaria un coinvolgimento dei medici di medicina generale, dei momenti valutativi congiunti, la creazione di ambulatori di comunità ed una infor- matizzazione globale dei servizi. La rilevanza dell’assistenza domiciliare è cresciuta negli anni all’interno di OSA ed è oggi organizzata nella “Divisione assistenza domiciliare”. Un nucleo con una sua direzione, strutturata in due aree operative (centro-Nord e centro-Sud), 12 gruppi di coordinamento con altret- Agrigento, l’ultimo arrivato in Sicilia Negli ultimi mesi, la presenza di OSA in Sicilia si è consolidata con la partenza dei servizi Adi presso l’Asp di Agrigento. Un progetto che si affianca all’analoga esperienza della Cooperativa a Caltanissetta, attivata nell’ottobre dello scorso anno, e alla sede di Palermo (che gestisce il servizio di cure sanitarie e sociosanitarie a domicilio a scopo preventivo). Nel mese di maggio, gli accessi nell’Agrigentino si sono attestati a 3.246 unità, in larga parte relativi ad assistenza di tipo infermieristico (2.547 accessi). Anche in questo caso, considerando il potenziale bacino di utenza delle zone, la Cooperativa conta di aumentare gradualmente il volume di gestione. Dopo l’avvio a fine 2012, a Caltanissetta i numeri iniziano a salire. A maggio gli accessi sono stati 3.300, divisi tra servizi di tipo infermieristico (2.041 in totale) e riabilitativi (1.259). NUMERO 1 • LUGLIO 2013 11 Spazio OSA Aprilia Adi, quando il sociale incontra il sanitario Una stretta cooperazione tra Comune, Asl e OSA per la presa in carico di persone non autosufficienti. Questo il punto di forza del servizio Adi di Aprilia, una delle ultime novità nel panorama della Cooperativa. Attivato a marzo, il progetto è fortemente integrato a livello istituzionale ed è stato ideato per portare ad un livello qualitativo superiore l’assistenza socio sanitaria nel territorio. Come? Attraverso riunioni tra operatori, medici e personale OSA ogni 30 giorni (il primo mercoledì del mese), durante le quali vengono valutati i singoli casi ed elaborati i Piani assistenziali individualizzati (Pai). Un modello complesso ma ambizioso, che vede la partecipazione contemporanea di diversi attori, tutti orientati alla salute degli assistiti. tanti responsabili ed uffici dislocati nei vari territori. L’obiettivo è di assicurare che tutto avvenga secondo le corrette modalità, una missione svolta rapportandosi costantemente con la direzione di divisione. Quando è in ballo la salute delle persone, è necessaria un’attenzione particolare per controllare che i servizi erogati siano costantemente verificati e valutati. Per questo è in continua evoluzione un sistema di qualità che definisce regole, protocolli operativi e standard da rispettare. Si tratta, anche in questo caso, del risultato di anni di esperienza confluiti nell’impianto di un sistema che, già nel lontano 2001, consentì alla Cooperativa di ottenere - tra i primi in Italia - la Certificazione di qualità secondo le norme ISO 9002:1999, aggiornata poi alla successiva normativa ISO 9001:2000. Ma la migliore certificazione arriva ogni giorno da tutti gli assistiti. Il loro numero, che cresce ogni anno, è la prova più evidente di quella qualità che è l’obiettivo primo ed ultimo del lavoro che tutti i soci di OSA coinvolti in questi servizi mettono in campo ogni giorno. Villa Bianca rafforza la presenza di OSA in Puglia Tra le principali novità del 2013, la residenza Villa Bianca è destinata a diventare uno dei fiori all’occhiello della Cooperativa. Due piani e 64 stanze doppie con bagno privato attrezzato, per un totale di 116 posti. È la dotazione della struttura di Mesagne (Brindisi), che conterà anche su 14 mini appartamenti indipendenti. Oltre ai comfort, i punti di forza della nuova Rssa saranno le attività ad ampio spettro dedicate agli ospiti, tra cui il cineforum, i corsi di musica e le attività artistiche e sportive. 12 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Assistenza domiciliare “Vincenti grazie a qualità ed esperienza” La responsabile Alessandra Leoni racconta il lavoro dell’Ufficio gare e adempimenti contrattuali, organo fondamentale di OSA che nel 2012 si è aggiudicato l’80 per cento dei bandi a cui ha partecipato Lavorano tutto l’anno, a ritmi più serrati proprio quando altrove si progettano ormai le vacanze. Ma all’Ufficio gare e adempimenti contrattuali, il vero “motore” di OSA (se si fermasse non ci sarebbe praticamente lavoro per la Cooperativa), ci sono abituati. “I bandi possono uscire in qualsiasi momento - racconta la responsabile Alessandra Leoni -, ma per prassi la Pubblica Amministrazione ne realizza la maggior parte nei mesi di giugno e nel periodo post natalizio, quindi per forza di cose dobbiamo aumentare i ritmi a luglio e a febbraio”. Una regola non scritta, che però chi conosce i meccanismi degli enti pubblici ha imparato nel tempo. E di esperienza in materia, il personale dell’Ufficio gare ne ha da vendere. Leoni lavora a questo “organo” fondamentale di OSA dal 1997, anche se fa parte della Cooperativa dal 1993. Lei, che è “ormai una veterana”, come si definisce sorridendo, e che ha visto aumentare negli anni la concorrenza, racconta che oggi, rispetto al decennio precedente, è più difficile aggiudicarsi un appalto. La responsabile dell’Ufficio gare, però, è serena: “È vero che è aumentata la concorrenza, ma è anche vero che sono poche le realtà che possono vantare l’esperienza e il bagaglio di professionalità che ha la nostra Cooperativa”. Capacità ed esperienza che fanno la differenza, anche e soprattutto per gli enti pubblici che alle realtà come OSA affidano uno dei beni più importanti per la comunità: la salute dei cittadini. “Per aggiudicarsi una gara sono fondamentali la qualità del servizio offerto e l’affidabilità del soggetto che concorre, che viene considerata non solo in base alla solidità economica, ma anche e soprattutto in base agli anni di lavoro che questo può vantare nel settore”, dice Leoni. Si spiegano così i successi della Cooperativa, che nel tempo ha visto crescere con costanza non solo il numero dei lavoratori e il monte ore di lavoro svolto, ma anche la percentuale di gare vinte su quelle a cui ha partecipato. Con risultati a volte sorprendenti. “Nel 2012, ci siamo aggiudicati circa l’80 per cento dei bandi a cui abbiamo partecipato - racconta la responsabile dell’Ufficio - e anche se dell’ultimo anno non siamo in grado di fornire risultati precisi, in quanto molte gare sono ancora in corso di aggiudicazione, sicuramente il trend che abbiamo registrato negli ultimi dieci anni è positivo”. Non mancano le difficoltà, soprattutto in un periodo difficile per gli Enti pubblici, alle prese con i tagli imposti dalla spending review. “La crisi ha influito non tanto nel numero di bandi pubblicati quanto nella fase di gestione del contratto - rivela Leoni -. Le Aziende sanitarie locali arrivano a chiedere addirittura fino al 10 per cento di sconto e per noi si fa dura, dato che lavoriamo principalmente con le persone e che dobbiamo fare riferimento ai contratti collettivi. Visto che siamo una realtà seria e non vogliamo abbassare il livello qualitativo del servizio offerto, spesso l’unica strada è la riduzione del margine operativo”. NUMERO 1 • LUGLIO 2013 13 e politica sanitaria Cap, l’assistenza al cittadino passa anche dalle farmacie Da luglio, gli utenti possono prenotare servizi socio sanitari e diagnostici o essere indirizzati a un medico di medicina generale tramite le farmacie aderenti al consorzio Medici di medicina generale, operatori socio sanitari taria e sociale direttamente a casa dell’utente. All’ase farmacie insieme, per fornire un’assistenza pun- sistito viene consegnato un documento di prenotatuale e continua ai cittadini. Il consorzio Cap, conte- zione e vengono illustrate le modalità di accesso al servizio. nitore di soci erogatori di attività “L’intento è raggiungere il Basta recarsi in farmacia, insomma, socio-sanitaria, ha un progetto amcittadino ‘sotto casa’, per prenotare servizi socio sanitari e bizioso. L’obiettivo è elevare a siattraverso la rete capillare dei diagnostici ed essere indirizzati al stema la collaborazione fra i soggetti consorzi farmaceutici professionista più opportuno, se che si occupano di dare una risposta aderenti” l’esigenza è specifica, oppure a un alle esigenze socio sanitarie delle persone, così da garantire standard qualitativi elevati medico di medicina generale. Un sistema che è in e, soprattutto, disponibilità nel territorio sette giorni grado di garantire una significativa riduzione dei tempi di attesa. A disposizione degli utenti, anche un su sette. Il progetto, che già negli scorsi anni ha iniziato a numero verde, a cui è possibile rivolgersi per otteprendere forma, si avvale a partire da luglio della col- nere chiarimenti e informazioni. laborazione delle farmacie. L’intento è raggiungere il Per gli assistiti, oltre alla comodità di avere uno “sporcittadino “sotto casa”, attraverso la rete capillare dei tello” di accesso al servizio sul territorio, c’è la garanzia consorzi farmaceutici aderenti. I consorziati Cap pos- di una prestazione che viene erogata in stretta collasono fornire un insieme di attività di intervento: non borazione con i consorzi di medici di famiglia, i quali solo cura e assistenza (anche domiciliare, a cui pro- redigono l'atto di valutazione multidimensionale prio partendo dal Cap si può accedere), ma anche di socio-sanitario, a sua volta richiesto dai farmacisti per prevenzione, educazione sanitaria e per le corrette la gestione della presa in carico. Il tutto a tariffe “sociali” pratiche di autogestione delle malattie croniche. e sostenibili, in linea con i ticket del Ssn. OSA, come gli altri attori che aderiscono al progetto, I fruitori del servizio possono avere a disposizione fornirà le prestazioni socio sanitarie (anche domici- una carta associativa: una ricaricabile Postepay, adoliari). Il consorzio, invece, è chiamato a redigere le re- perabile attraverso i pos installati presso tutte le farmacie. La Cap Card, questo il nome, è gole e a controllare che queste vengano “Attraverso il sistema utilizzabile da tutto il nucleo familiare e rispettate. Grazie al Cap, l’utente che necessita una Cap si vuole realizzare dà diritto a sconti e all’assistenza telefouna completa ‘presa in nica per informazioni su servizi, prestaprestazione socio sanitaria o diagnostica carico’ degli assistiti in zioni, tariffe e consulenza sanitaria e può contattare la farmacia aderente alla continuità sociale. rete, dove è supportato tempestivaassistenziale” Nello specifico, fra i servizi che vengono mente. L’operatore provvede, infatti, a fissare un appuntamento di prestazione e lo fa con- proposti sotto l’unico “tetto” del Cap ci sono visite sultando un portale online dove sono a disposizione medico-specialistiche, diagnostica, assistenza sociale i centri aderenti. In alternativa, può prenotare un ap- alla famiglia, esami a domicilio e l’assistenza domicipuntamento per la valutazione per l’assistenza sani- liare infermieristica e fisioterapica. E ancora: pac- 14 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Attualità e politica sanitaria chetti di prevenzione, presidio medico-chirurgico, L’obiettivo dichiarato del progetto è, infatti, “divenassistenza medica specialistica domiciliare, servizio tare il perno del sistema delle cure primarie in sidi telemedicina e telesoccorso. Nel “pacchetto Cap” stema di governance, un governo clinico che rientrano inoltre l’assistenza sociale, costruisca la squadra tra gli operatori “Grazie al Cap, l’utente che il badantato e i servizi di trasporto e socio sanitari e i centri medico dianecessita una prestazione alla persona. gnostici con il supporto di un sisocio sanitaria o diagnostica Attraverso il consorzio degli aderenti stema di ‘recup’ di indirizzo può contattare la farmacia al Cap si vuole, insomma, realizzare governato presso le sedi delle farmaaderente alla rete, dove è una completa “presa in carico” degli supportato tempestivamente” cie”. Si tratta di una vera e propria riassistiti in continuità assistenziale. Il voluzione, che potrebbe registrare, servizio si pone come integrazione di quanto già ero- tra gli effetti positivi, lo smaltimento parziale del cagato dal Servizio sanitario regionale, della rete ospe- rico di lavoro per i pronto soccorso. daliera e delle attività di prevenzione. NUMERO 1 • LUGLIO 2013 15 “Papa Francesco, una carezza di Dio per i ragazzi di Villa 21” Padre Charly è il sacerdote che si occupa del progetto Mamà Osa, fondato grazie all’aiuto di Bergoglio. Ci racconta come nel barrio di Buenos Aires hanno vissuto l’elezione del Pontefice “Fratelli e sorelle, buonasera!”. Chissà quanto sono risuonate forti, le prime parole di Papa Francesco, nel primo pomeriggio di Buenos Aires. Una frase tanto semplice e diretta, da commuovere immediatamente milioni di credenti in tutto il mondo. A migliaia di chilometri da quel cielo di metà marzo di piazza San Pietro iniziava anche un’altra festa, quella della Villa 21. I ragazzi di questo barrio della Capitale argentina sfregiato dalla droga e dalla povertà, infatti, conoscono bene quel sorriso genuino che illuminava il volto del nuovo Papa. È lo stesso di quel “padre” Bergoglio che si è speso per loro, aiutandoli a lottare contro povertà e dipendenza. Ci racconta le emozioni di quel pomeriggio Padre Charly, che a Villa 21 porta avanti il progetto Mamà Osa, nato proprio dall’incontro fra l’allora Cardiale Bergoglio e i sacerdoti che si occupano dei ragazzi del barrio. Il Santo Padre è ben noto per il suo impegno verso gli ultimi della società. Quanto è stato importante il suo contributo per l’avvio del Progetto Mamà Osa? “Fu proprio l’allora Cardinale Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires, a metterci in contatto con Giuseppe Milanese, che era già all’epoca molto interessato alla sua opera religiosa e sociale. Giuseppe venne diverse volte in città con il suo gruppo, per sostenere un progetto di una ‘fattoria sociale’ per il recupero di consumatori di paco (una droga economica molto diffusa nei quartieri poveri di Buenos Aires, ndr). Se è vero che nella parrocchia di Caacupe stavamo finendo il lavoro di recupero dei tossicodipendenti di paco, non eravamo riusciti però a completare il progetto ‘della fattoria sociale’. Per queste ragioni, in uno dei suoi viaggi, Angelo Caciolo, che faceva parte del gruppo di Giuseppe, pensò che si poteva favorire un progetto per la protezione dei bambini del Hogar Nino Jesus”. E così è nata Mamà Osa… “Infatti, una realtà che permette a molti ragazzi della nostra città di poter fare colazione, pranzo, partecipare a laboratori di appoggio scolastico, ricreazione e sport, di ricevere sostegno nel percorso scolastico”. Vi tenete ancora in contatto con Papa Francesco? “Il Cardinale Bergoglio sosteneva tanto la nostra opera. Da quando è stato eletto al Soglio Pontificio non abbiamo più parlato personalmente con lui. Sappiamo che potremmo contattarlo senza difficoltà: è sempre stato dispo- 16 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Spazio OSA nibile e potremmo arrivare a lui tranquillamente, ma senza dubbio capiamo che avrà molti problemi con la conduzione e il risanamento della Chiesa Universale, quindi non lo disturbiamo. Preghiamo per lui, e lo teniamo vicino al cuore”. Sappiamo che vi ha anche inviato una lettera. “Ci ha scritto nel marzo di quest’anno, in occasione del quinto anniversario del nostro Hogar de Cristo, il centro di recupero per i tossicodipendenti che lui stesso ha inaugurato nel 2008”. Nonostante non sia ancora stata pianificata, in Argentina c’è grande fermento per la prima visita del Papa. Lo aspettate anche per mostrargli i passi in avanti del progetto? “L’impressione che abbiamo al momento qua è che il Cardinale Bergoglio ora è il Papa Francesco ed è di tutti. Se e quando verrà a Buenos Aires, suppongo avrà poco tempo e tutti cercheranno di avvicinarlo. Se vorrà, sarà lui stesso a cercarci, non proveremo a inserirci nella sua agenda perché sarà sicuramente molto fitta”. Come hanno reagito i bambini alla notizia di un Papa argentino? “Ricordo perfettamente ogni momento di quel giorno. La città era in festa, grandi e bambini sono usciti in strada e per le piazze, la Chiesa si è subito riempita di gente che voleva condividere la notizia. I telefoni non smettevano di squillare. La gente gridava di allegria e piangeva di emozione. Molti mostravano foto con lui e sembrava incredibile che una persona a noi così vicina, che visitava costantemente il nostro quartiere, fosse diventato Papa. Noi, come tutti, abbiamo sempre visto la figura del Pontefice come un qualcosa di molto lontano e irraggiungibile. Era davvero difficile credere e capire che cosa stava succedendo realmente”. Questa splendida novità ha dato una spinta al progetto da un punto di vista pastorale? “Per molti l’elezione di Papa Francesco è stata l’occasione di una nuova conversione. Persone stanche e sfiduciate sembrano aver ritrovato di colpo la forza e la vitalità per affrontare le difficoltà. La parrocchia, sempre molto popolata, ha avuto un flusso straordinario di persone in quei giorni”. La situazione nel quartiere è cambiata dal giorno della fumata bianca? “Qualcosa si è mosso nella scala di interesse dei gruppi politici e mediatici. Dall’elezione di Papa Francesco si percepisce chiaramente il potere dei media, che hanno NUMERO 1 • LUGLIO 2013 17 contribuito a far scoprire al mondo dei luoghi altrimenti sconosciuti a livello internazionale, come la Villa 21”. Ci racconta le sue emozioni quando ha saputo che il Cardinale che ha contribuito a fondare il progetto era diventato Papa? “Inizialmente sono rimasto stupito e perplesso. Non riuscivo a capire la portata di quanto stesse succedendo. Sentivo come se una nube di grazia fosse arrivata ad abbracciare la nostra patria, come se la rugiada di Dio ci stesse dolcemente accarezzando dall’alto. Mi sentivo estasiato da Dio, per qualcosa di così vasto che non capivo e non potevo spiegare”. La dedizione di Papa Francesco per i poveri e i disagiati è un esempio per tutti. Come ha cambiato il vostro impegno quotidiano la sua elezione? “Ha gettato su di noi una grande luce, anche a livello di comunicazione e visibilità. Speriamo, tuttavia, che la vicinanza espressa da media e politici non sia una moda passeggera, ma di qualcosa che possa mettere radici. Tutta quest’attenzione complica un po’ il nostro lavoro, ma la accogliamo di buon grado, nella speranza che qualche messaggio arrivi anche a chi ha la possibilità di fare qualcosa per la nostra realtà”. Seguite regolarmente Papa Francesco, per esempio nell’Angelus domenicale? “I media argentini trasmettono praticamente ogni parola o gesto del Papa. Quando il Santo Padre dice qualcosa che richiama l’attenzione mondiale, cosa che avviene con molta frequenza, la notizia inonda i canali tv, le radio, i portali internet e i periodici. Si sente sempre più spesso la gente in strada che commenta i gesti, le parole e gli inviti del Papa. È un fatto che ci riempie davvero il cuore d’orgoglio”. 18 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Passiamo a Villa 21, qual è la situazione attuale nel barrio? “Il quartiere, purtroppo, è sempre lo stesso. Povero, emarginato e con gravi problemi strutturali. Come sempre, la povertà porta con sé emarginazione, violenza e morte. Nonostante tutto gli abitanti, per la maggior parte immigrati, continuano a lottare per migliorare la propria vita, per portare avanti le proprie tradizioni, la propria fede, la loro cultura e i loro valori”. Come procede il centro diurno Niño Jesus? “Il Niño Jesus è in piena salute, supporta e accompagna la crescita di molti ragazzi. È uno spazio sereno, pieno di vita. Attualmente abbiamo attivato anche un laboratorio di murga (una sorta di teatro di strada che coniuga musica, danza e recitazione, ndr) e abbiamo ampliato la capacità gestionale a livello sociosanitario, con la presenza di uno psichiatra infantile che affronta le difficoltà legate alle diverse forme di violenza ed altri conflitti gravi che spesso si vengono a creare nelle famiglie. Oltre allo psichiatra, lavora con noi anche un endocrinologo che monitora costantemente la crescita dei bambini”. Sono previste nuove attività nel quartiere da parte della Cooperativa OSA? “Stiamo costruendo un centro di recupero, che permetterà ad alcune madri tossicodipendenti di stare in luogo sicuro e pulito con i propri figli. La maggior parte di loro è spesso costretta a vivere in strada, con i bambini al seguito. Una situazione insostenibile, ingiusta. Questo nuovo spazio ci permetterà di accogliere queste donne, di aiutarle a disintossicarsi e di prenderci cura della formazione e della salute dei loro figli”. Spazio OSA “Non lasciate che vi rubino la speranza” La lettera di Papa Francesco in occasione del quinto anniversario del Hogar de Cristo, inaugurato dal Santo Padre nel 2008 Il pensiero di Papa Francesco, nei giorni successivi alla sua elezione al Soglio Pontificio, non poteva non raggiungere anche i quartieri più disagiati della “sua” Buenos Aires. Nella lettera che vi proponiamo (ricevuta anche da Padre Charly), il Santo Padre ha voluto ringraziare i ragazzi del Hogar de Cristo, le case in cui i disagiati della periferia della Capitale argentina trovano accoglienza e riparo dal flagello della droga e della violenza. Cara Famiglia del Hogar de Cristo, oggi mi hanno ricordato che cinque anni fa cominciammo questo cammino con molta timidezza. Lo Hogar de Cristo è la casa di Gesù, dove, insieme a sua Madre Maria e suo Padre Giuseppe, ha scoperto l’amore. Ha imparato ad amare e ad essere amato, a ridere e piangere, ringraziare e chiedere, festeggiare e soffrire. Il luogo in cui si è sempre sentito compreso, ascoltato, valorizzato, dove nessuno mai gli ha negato affetto, tenerezza e dove apprese ad amare la povertà, l’umiltà, il lavoro e lo sforzo, l’onestà, la coerenza, la pazienza ed il saper tollerare l’ingiustizia, il saper aspettare il tempo di Dio... Oggi lo “Hogar de Cristo” è una realtà grande, molto grande. Tre quartieri, che immagino uniti, uniti al cuore di Gesù e della Vergine, e dalla quale unione arriveranno tutte le grazie. Quanto dobbiamo ringraziarli per questo posto. Sono molto vicino a Voi! Come mi sarebbe piaciuto essere lì di persona! Cinque anni fa lavavo i piedi ai primi ragazzi del quartiere, magari qualcuno di loro adesso sta festeggiando. Da qui concedo loro la mia benedizione, che possano anche loro lavare i piedi per Gesù... che tutti guardino ciò che Lui ha creato! È dalla mano di questi ragazzi che Gesù si mette al servizio dei più bisognosi, dei suoi sacerdoti e di tutta la gente meravigliosa che spende il proprio tempo, la propria vita e il proprio cuore in questa enorme sfida… difficile, però necessaria… Quanto mi avete insegnato con la vostra lotta quotidiana, quanto ringrazio di avervi conosciuto, quanto bene mi avete fatto e mi fate ancora oggi! Oggi in questo anniversario, in questa festa…vi abbraccio tutti. E vi ricordo: vale la pena andare avanti... Vale la pena lottare… Vale la pena per Gesù e per sua Madre la Vergine Maria... Non lasciatevi rubare la speranza, non lasciatevi ingannare. Gesù vi ama molto… La Vergine via ama molto. E vi amo molto anche io. E a voi, miei amati sacerdoti, vorrei inviare un abbraccio speciale… vi ringrazio di cuore per tutto quello che fate per questo gregge di Dio, al quale mi sento molto unito e che tanto amo. E di nuovo dico a voi…NON LASCIATE CHE VI RUBINO LA SPERANZA. E a tutti voi, che festeggiate i 5 anni del “Hogar de Cristo”, vi benedica il buon Dio per mezzo dei sui angeli guardiani, di San Giuseppe, Santa Teresa, per mezzo dei suoi santi protettori: San Michele Arcangelo, Madre Teresa di Calcutta, San Alberto Hurtado, San Giovanni Bosco e Padre Carlos Mugica. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Festeggiate, Celebrate e COMPORTATEVI BENE!! E per favore, non dimenticatevi di pregare e far pregare per me. Ne ho tanto bisogno, Francisco NUMERO 1 • LUGLIO 2013 19 “La Provvidenza è stata molto buona con noi” Padre Charly e la curiosa storia dei nuovi fondi per Mamà Osa, arrivati in Argentina proprio mentre OSA News era in fase di realizzazione “Giuseppe Querido”. Inizia così la lettera di padre Charly al presidente di OSA Giuseppe Maria Milanese. Poche righe, scritte di getto, che tradiscono la grande emozione del giovane religioso argentino. Questa storia inizia nei giorni in cui la redazione giornalistica che si è occupata di OSA News contatta padre Charly per l’intervista che leggete in queste pagine. Una serie di domande, studiate per mettere in luce il grande ruolo di Papa Francesco nel progetto Mamà Osa e tracciare un bilancio della Villa 21 e del centro diurno Nino Jesus. Proprio nei giorni precedenti l’invio della nostra intervista, padre Charly aveva contattato gli uffici dell’arcidiocesi di Buenos Aires per avere notizie sull’arrivo di nuovi fondi dall’Italia. Finanziamenti vitali, destinati alla costruzione di una nuova struttura per il recupero di madri tossicodipendenti, che però mancavano all’appello, o almeno così avevano comunicato dagli uffici della Capitale. La nostra intervista, quindi, ha incuriosito il religioso. Perché tante domande da Roma? Armato di speranza, fede e forza di volontà, il giovane padre Charly si è rivolto nuovamente alla curia per saperne di più. Ed è così che ha fatto una splendida scoperta: si era trattato solamente di un equivoco, un errore tecnico che aveva spinto il religioso a pensare che il progetto Mamà Osa fosse stato addirittura sospeso. Forse un semplice sbaglio, un computer impazzito, un’incomprensione o probabilmente un ritardo nella comunicazione. Alla fine, infatti, i fondi sono arrivati regolarmente. “La providencia es muy buena con nosotros” (“la provvidenza è molto buona con noi”, ndr), festeggia padre Charly nella lettera, che potete leggere integralmente in questa pagina. Per chi vive da sempre in una realtà “ordinaria” come la nostra, dove cibo, cure mediche e sicurezza sociale sono una semplice routine, può sembrare una cosa da poco. Ma non è così. Soprattutto per chi ogni giorno si occupa di costruire il futuro di decine e decine di giovani in un ambiente complesso, avvelenato dalla droga e sconvolto dalla violenza e dalla povertà. ina suspendido a pr amà Osa se habi M me e , qu co os po ce am ns ha pe da del dinero ria, nosotros na cu la do de tra r en ro a er bi e no ha que por un o y me dijeron qu decerte te cuento . ces al arzobispad eguntas. ve escribo para agra pr de de r do algo de dinero n pa to un on e m sado llam tar si habia entra un e me hacia un eg qu pr el ra en pa cipio del año pa ria SA O e a la cu un periodista de cia y por eso llam llego un mail de , y no sabiamos untas que me ha eg en la curia!!! pr s s do la da ro ar ra gu r la nueva granja io ro ui ed tr ne m ns di n co ro el ra na os so pa em e M ó: ten dinero y hoy me contest amos buscando el El contador busco os todos aca, estab em ten e qu ria s. la aleg n nosotro No te imaginas os es muy buena co e todos anhelam . La providencia rla ca sa e nd r los caminos qu do SA po O de ia do les to Ig de la la a y co lleve nerosidad ntigo que Francis Agradezco tu ge ande y espero co gr zo ra ab un Te mando ando quieta Te esperamos cu o, Giuseppe querid Carlos Olivero 20 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Spazio OSA Web Adi, il primo bilancio è positivo La piattaforma telematica di OSA collega in tempo reale gli operatori Adi e i committenti delle Asl. In futuro il sistema sarà esteso anche agli assistiti. Il commento del referente Marco Attardi A due anni dal lancio, prosegue a passo spedito l’imple- zione con il committente: i responsabili dell’azienda samentazione della piattaforma Web Adi. Si tratta del soft- nitaria locale potranno inserire tutte le richieste direttaware sviluppato dalla Cooperativa OSA in collaborazione mente sulla piattaforma grazie a delle password a con Tc Data-Blackberry, che permette di collegare in generazione automatica, sulla falsariga di quelle in uso per i conti correnti bancari. tempo reale operatori Adi, medici di base e Asl. In altre parole, Web Adi è un vero e proprio “ponte te- Un fattore che dovrebbe garantire una maggiore traspalematico”, una piattaforma informatizzata che per- renza, tempi più rapidi e costante espansione della piatmette di scambiare informazioni di carattere medico taforma. Questi, del resto, sono anche i punti di forza del sistema, che nella sua prossima fase evolue di programmare efficacemente le atti“Nell’assistenza tiva sarà aperto anche agli assistiti. “Gli vità di assistenza domiciliare. Per cercare di tracciare un resoconto del domiciliare i padroni di utenti potranno usare Web Adi per comucasa sono gli assistiti, il nicare le loro esigenze ed esprimere comfunzionamento del sistema, abbiamo sennostro compito è tito Marco Attardi, tra i referenti della piat- portare loro la nostra menti sulla qualità del servizio ricevuto, sia dal punto di vista professionale che umano taforma tecnologica Web Adi. “Il primo professionalità in punta di piedi” - ha concluso Attardi -. Nell’assistenza dobilancio è sicuramente positivo, analizmiciliare i padroni di casa sono le persone, zando in particolare le attività dove il sistema ha raggiunto gli standard necessari - ha spiegato il nostro compito è portare loro la nostra professionalità Attardi -. Bisogna ricordare che si tratta di una tecnolo- in punta di piedi”. gia che fa molto affidamento sull’interazione degli operatori sul territorio, per questo, in media, entra a pieno regime in un tempo medio di 6-9 mesi, a seconda delle singole realtà locali”. Un sistema complesso, per il quale serve una grande collaborazione da parte di tutti gli attori in causa, ma che garantisce ottimi risultati, permettendo anche di snellire i tempi d’azione. “Grazie alla piattaforma è possibile accorgersi di eventuali ‘buchi’ aperti già alla fine della giornata lavorativa - ha sottolineato Attardi -. In questo modo le verifiche scattano più velocemente ed è possibile riprogrammare efficacemente gli interventi”. A guadagnarci, quindi, è l’efficienza nella programmazione, il livello di comunicazione e, non ultima, la qualità del servizio. Al momento Web Adi è disponibile e già avviato a pieno regime per i servizi Adi nelle Asl Roma D, E, F, G e per il servizio di assistenza ai malati di Hiv nella Capitale. Nel Lazio è stato inoltre adottato nell’Asl di Latina. Fuori dai confini laziali è invece attivo a Matera ed è attualmente in fase di implementazione a Palermo. Nell’Asl Roma G, in particolare, è previsto un incremento della collabora- NUMERO 1 • LUGLIO 2013 21 e politica sanitaria “Assistenza primaria: ora più che mai”, il nuovo modello illustrato al Sanit Presentata all’assemblea annuale di FederazioneSanità Confcooperative la proposta di un network di cooperazione per l’assistenza primaria nel Sistema sanitario nazionale e regionale. Il ministro Lorenzin: “Così si risparmia e si umanizzano medicina e assistenza” Raddoppiare i servizi di welfare, creare 193 mila nuovi vista occupazionale”. posti di lavoro e aiutare le famiglie nella cura dei propri Un programma articolato in più punti, che si ispira a cari. Sono gli obiettivi principali della proposta di riorga- modelli consolidati della realtà sanitaria internazionale. nizzazione dell’assistenza primaria in Italia avanzata dal È l’esempio del Regno Unito, dove a seguito dell’abopresidente Giuseppe Maria Milanese, in occasione del- lizione dei Primary care trust (l’equivalente locale delle l’assemblea annuale di FederazioneSanità Confcooperative, Asl), il sistema ha visto il battesimo di consorzi di medici (Clinical commissioning groups, svoltasi nell’ambito del Sanit 2013. “Una rete di cooperazione su ndr) a cui sono state attribuite, su tutto Il progetto, presentato alla presenza tutto il territorio, mirata a il territorio britannico, l’erogazione e del ministro della Salute Beatrice Logarantire servizi alle renzin e del presidente della Regione famiglie che attualmente si la tutela dei servizi assistenziali. Ma è Lazio Nicola Zingaretti, punta a costituire affidano al badantato per la anche il caso del Brasile, dove con Unimed è stata creata la più grande espeuna rete di cooperazione su tutto il tercura dei propri cari” rienza cooperativa al mondo nel settore ritorio, mirata a garantire servizi alle famiglie che attualmente si affidano al badantato per la sanitario, che copre l’83 per cento del suolo nazionale cura dei propri cari. Un modello, insomma, studiato e fornisce assistenza a oltre 17 milioni di persone. per evitare che i parenti che non sanno a chi rivolgersi In altre parole, quello presentato dal presidente Milanese rinuncino alle prestazioni socio sanitarie. Un modo, è a tutti gli effetti un “terzo settore” no profit, che si inoltre, per rendere più efficiente l’assistenza primaria posiziona a metà tra il mercato e il Sistema sanitario nazionale e rappresenta un’integrazione tra pubblico e abbattere i costi del Sistema sanitario. “La cooperazione, da anni e nel silenzio, porta già e privato. Per raggiungere il target prefissato, sono servizi a casa di 7 milioni di persone - ha spiegato Mi- quattro le proposte concrete messe in campo. La prima lanese -. In molte zone d’Italia, le cooperative stanno consiste negli incentivi allo sviluppo di sistemi Adi già organizzando modelli di assistenza primaria operativi (definiti da Milanese “la vera Cenerentola italiana”), su base consortile, capaci di realizzare una vera presa con l’obiettivo di spostare l’asse della spesa dall’ospedale in carico dei cittadini, rendendo più appropriate tutte al territorio, attraverso la realizzazione di una rete che le cure. Non può esserci alcun risparmio se non si rappresenti il soggetto a cui lo Stato possa rivolgersi identificano con chiarezza i livelli assistenziali e per per erogare servizi di assistenza primaria ai cittadini. Uno sviluppo che potrà avvenire anche attraverso la chi si debbano produrre i servizi”. “Per centrare questo obiettivo, serve che le Istituzioni leva fiscale, fornendo vantaggi alle imprese che fanno si dotino di apposite cabine di regia dedicate esclusi- il loro ingresso in campo. vamente allo sviluppo dell’assistenza primaria - ha La seconda proposta prevede il superamento del continuato il Presidente -. Ma sono necessari anche si- sistema delle convenzioni in favore dell’accreditamento, stemi di accreditamento con cui selezionare i partner concepito come uno strumento di regolazione del privati in base a storia imprenditoriale, requisiti e mercato sanitario. Lo status di “accreditato”, raggiungibile capacità di risposta al sistema, anche dal punto di attraverso la verifica e il monitoraggio dei requisiti 22 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Attualità e politica sanitaria minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte all’assistenza. “I medici di famiglia devono tornare a delle strutture pubbliche e private, sarà quindi utilizzato presidiare le case della persone - ha sottolineato per l’inserimento in una lista di potenziali fornitori di Milanese -. Con il loro aiuto possiamo davvero realizzare prestazioni per conto e a carico del Ssn. un’assistenza domiciliare con concetti di presa in carico”. In quest’ottica, saranno i giudizi degli Ultimo, ma fondamentale step, lo sviluppo “Milanese: Non utenti a fare la differenza e contribuire ad della mutualità integrativa. Per stimolare servono fondi aumentare la competizione verso la ricerca la crescita della gestione del risparmio aggiuntivi, bisogna di standard di qualità sempre più elevati. razionalizzare la spesa privato destinato a fini sanitari, è stato Una sorta di sistema di feedback, sulla falsottolineato, serve maggiore chiarezza esistente” sariga di quanto già in atto nel Regno nella definizione dei livelli essenziali di Unito. Oltremanica l’Nhs Choices cataloga i provider assistenza sanitaria e la salvaguardia dei soggetti più in base ai servizi offerti, alle votazioni degli assistiti bisognosi. Occorre quindi tracciare una “linea di dee comprende una media dei giudizi sulla qualità ge- marcazione” tra gli ambiti riservati alla funzione pubnerale. “In questo modo - ha spiegato il Presidente blica e quelli richiesti alla mutualità integrativa privata. di Confcooperative - il cittadino è una parte essenziale Lo scopo, in ultima analisi, è quello di eliminare le sodel sistema, e non un cliente”. vrapposizioni degli ambiti di intervento e le duplicaAltro punto chiave è la figura dei medici di famiglia, zioni di finanziamento. che dovranno fungere da elemento di controllo del Un sistema che non presenta costi extra, ma che territorio, arrivando a gestire budget territoriali correlati prevede l’ottimizzazione di quanto già si spende oggi per il Ssn. “Non servono fondi aggiuntivi - è stato spiegato nel corso dell’Assemblea di Confcooperative -, bisogna razionalizzare la spesa esistente”. Le proposte sono state accolte con favore dal ministro della Salute Lorenzin, che ha messo in evidenza la necessità di guardare al futuro anche a lungo termine. “Bisogna evitare che la gente emigri per curarsi. Dal ministero c’è la massima apertura e collaborazione allo sviluppo di un’azione integrata con il modello a rete della cooperazione sociosanitaria - ha commentato il Ministro -. Quello presentato dal presidente Milanese è un modello che si pone in modo integrato, con il territorio che si fa carico di gran parte dei casi che non arriveranno in ospedale. Così non solo si risparmia, ma si umanizzano la medicina e l’assistenza”. Dell’esigenza di una riforma ha parlato anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha messo l’accento sulla necessità di costruire un nuovo modello di difesa della salute. Il Governatore lo ha definito un nuovo “cantiere della sanità del Lazio”. “Serve una legge quadro che offra a tutti gli operatori un punto di riferimento”, ha detto Zingaretti. NUMERO 1 • LUGLIO 2013 23 Qualità dei servizi e intrattenimento: la ricetta per l’eccellenza della Residenza Bellagio Fabio Nitri: “Fanno la differenza la professionalità del personale socio sanitario e dei servizi residenziali e il monitoraggio costante di esigenze e problematiche” Non la chiamano la perla del lago di Como per caso: Bel- clima familiare e accogliente. Ampio rilievo alla fisioterapia, lagio è un vero gioiello italiano, incastonato sulla ramifi- portata avanti costantemente nella palestra interna con cazione del Lario famoso e invidiato in “Quattro utenti su cinque, in attività individuali e di gruppo. I servizi media, hanno espresso socio sanitari sono disponibili tutto l’anno, tutto il mondo. Proprio qui, nel prestigioso soddisfazione su vari 24 ore al giorno, mentre i parenti possono comune del triangolo lariano, si trova la parametri come aspetti raggiungere la struttura grazie ad un residenza Bellagio, Rsa gestita dalla Coorelazionali e organizzativi” servizio gratuito di bus navetta con due perativa OSA. La struttura è immersa in un panorama da sogno: 24 collegamenti a settimana da Monza e Milano. ettari di parco giardino, impreziositi da alberi di ulivo, Gite sul lago, laboratori di ricamo, artigianato e attività mimosa, cipressi e ortensie con una vista mozzafiato sul di gruppo nella natura. Sono alcune delle iniziative stulago di Como. La residenza Bellagio, ben nota in Lombardia diate dal team di animatori del “Bellagio”. Un’equipe che e nel panorama nazionale, rappresenta un’eccellenza si occupa della gestione dell’intrattenimento degli ospiti nell’offerta di prestazioni socio sa- “Gite sul lago, laboratori di ricamo, a 360 gradi, con un’attività pianificata nitarie di qualità a persone anziane. artigianato e attività di gruppo nella per assecondare le festività nazionali La residenza ha una capienza di 150 natura. Sono alcune delle iniziative e le peculiarità del clima locale. posti, 77 camere doppie e singole, periodiche del team di animatori del Per fare un esempio, con l’arrivo della Bellagio” primavera, è stato avviato un protutte con vista sul lago. Gli ospiti ricevono continuativamente prestazioni di assistenza sa- gramma di ortoterapia. Una novità che presenta dei benitaria di tipo medico, infermieristico e riabilitativo in un nefici per il supporto della riabilitazione fisica e psicologica 24 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Spazio OSA dei pazienti, già in uso in varie parti del mondo e oggetto di numerose ricerche scientifiche patrocinate dall’American Horticultural Therapy Association (Ahta). Nella residenza Bellagio, in particolare, si è scelto di portare avanti un “Terrazzo sensoriale”, un giardino per l’ortoterapia studiato per coinvolgere inizialmente un piccolo numero di residenti, come ha spiegato Genoveffa Delli Santi, del team di animazione della residenza: “Molti dei nostri ospiti erano già appassionati di giardinaggio, ma per questa iniziativa abbiamo scelto di coinvolgere soprattutto gli uomini, che apprezzano particolarmente l’aspetto prettamente pratico dell’ortoterapia”. Non mancano, inoltre, le ‘battellate’: escursioni in traghetto sul lago di Como organizzate per permettere agli ospiti di ammirare ancora più da vicino le meraviglie offerte dal Lario. Ampio spazio, inoltre, al confronto generazionale: a fine maggio, per un giorno, i residenti del Bellagio hanno infatti avuto l’occasione di stare a stretto contatto con i ragazzi della scuola media locale. Una giornata all’insegna della buona musica dal vivo, che gli adolescenti hanno offerto al pubblico esigente e acculturato della residenza, che ha ricambiato le attenzioni condividendo con i giovani le proprie esperienze di vita. Quattro utenti su cinque, in media, hanno espresso soddisfazione su vari parametri come aspetti relazionali e organizzativi. Le percentuali salgono al 100 per cento per quanto riguarda la tempestività nella consegna della documentazione clinica richiesta e la risposta ai reclami. Gli standard di qualità del Bellagio sono ben documentati, disponibili per tutti gli ospiti e sono utilizzati anche dagli operatori per intraprendere azioni correttive in corso, nel rispetto della Carta dei servizi e della legge regionale. Ma come si raggiunge uno standard di qualità elevato per l’assistenza socio sanitaria a persone anziane? Fabio Nitri, il coordinatore amministrativo della Residenza Bellagio, ha spiegato che sono due, in particolare, i punti chiave sui quali la Residenza Bellagio si è adoperata di più negli ultimi anni per raggiungere gli attuali standard di eccellenza. “A fare la differenza è la professionalità del personale socio sanitario e dei servizi residenziali, che con dedizione e responsabilità garantisce un costante affiancamento all’ospite durante tutto l’arco della giornata - ha sottolineato Nitri -. Al contempo, è importante effettuare un monitoraggio costante, per intervenire tempestivamente e cogliere al momento giusto tutte le esigenze e le problematiche che possono manifestarsi”. “La seconda vita di mia zia Olga al Bellagio” “Sapeva i nomi di tutto il personale”. La voce di Adelio Laini è rotta dalla commozione, mentre racconta gli ultimi mesi della splendida esistenza di Olga Sesti, sua zia. Una storia che inizia nel 2007, con l’ingresso della signora nella Residenza Bellagio, a seguito di un forte esaurimento nervoso. Una donna dal carattere deciso, carismatica e solare, capace di sbarcare il lunario e fare fortuna nell’Italia devastata del secondo dopoguerra. Una personalità forte, a tal punto da spingere i suoi parenti a cercare per lei qualcosa di più di una semplice dimora per anziani. La scelta, dopo una selezione tra gli istituiti locali, è ricaduta sulla Residenza Bellagio, ben conosciuta nella zona come Rsa di eccellenza. “Nella struttura si respira una grande umanità racconta Laini -. Mia zia non ci ha messo molto a legare con il personale e a stringere le prime amicizie con gli altri ospiti, anche grazie alle attività che si svolgono ogni giorno nella residenza”. Gestire le esigenze degli ospiti, anche in caso di emergenza è uno dei punti di forza del Bellagio, e ha fatto la differenza anche per la signora Sesti. “Mia zia ha avuto alcuni malori durante la sua permanenza, ma è stata letteralmente salvata dal personale della struttura - ha continuato il nipote della signora -. Una volta è stata anche portata in ospedale con l’elisoccorso, è difficile non sentirsi al sicuro nella Residenza”. Il desiderio di “costruire” qualcosa, è rimasto nella signora Olga forte come in gioventù. Da qui la sua decisione di supportare economicamente la struttura . “Dopo aver parlato con Fabio Nitri, mia zia ha deciso di partecipare con un legato (una donazione vincolata) ad un progetto di ampliamento della struttura con una sezione per i malati di Alzheimer”, ha sottolineato Laini. Il progetto di espansione del Bellagio è tuttora in fase di studio e vedrà lo sblocco del lascito non appena sarà messo nero su bianco. La signora Olga si è spenta, in serenità, lo scorso anno. NUMERO 1 • LUGLIO 2013 25 “Ritorno in comunità, ma stavolta da operatore” Giovanna racconta il suo percorso di recupero dal disturbo psichiatrico, completato con il ritorno nell’Oasi di Vico del Gargano come Oss tirocinante “Se i sogni ci sono ancora, perché non cercare di realizzarli?”. Inizia con una domanda la “nuova” vita di Giovanna. Il nome è di fantasia (per proteggere la sua privacy), ma a qualcuno il suo caso sarà sicuramente tornato alla mente. In occasione dell’assemblea dei soci del luglio 2012, infatti, la storia era stata raccontata dalla stessa ragazza. Disturbi alimentari, psicosi, il suicidio come un pensiero sempre più oppressivo e ingombrante. Questi i problemi che hanno portato Giovanna ad intraprendere un lungo percorso di riabilitazione, portato a termine con successo nell’ Oasi di Vico del Gargano. Nella seconda metà del 2012, inoltre, la situazione della ragazza ha preso una piega decisamente positiva. Giovanna è andata a vivere da sola, è riuscita a guardare in faccia il suo passato e ha iniziato a costruire il suo futuro. “Ho sempre desiderato lavorare nel sociale, aiutare chi ha bisogno - ha spiegato la giovane -. Sono i motivi per cui ho deciso di iniziare un corso da Oss (Operatore socio sanitario, ndr)”. Ed è qui, nell’assistenza socio sanitaria, che passato e presente della ragazza si incrociano. A un anno e mezzo dall’ingresso nella comunità pugliese, infatti, Giovanna è tornata nell’Oasi di Vico del Gargano. Stavolta, però, a ruoli invertiti. “Ho avuto la possibilità di completare le mie ore di tirocinio proprio nella struttura dove sono stata assistita - ha sottolineato la ragazza -. È stata un’occasione fondamentale per mettermi in gioco, testare la mia professionalità e chiudere il cerchio del mio percorso di riabilitazione”. Ad aiutare la ragazza nell’inserimento nel mondo del lavoro, sono stati gli stessi operatori che l’avevano accompagnata nel suo percorso. “Quando sono tornata, tutti credevano che fossi passata semplicemente a salutare - ha raccontato con un pizzico di orgoglio -. Ma quando ho spiegato la novità, lo staff mi ha accolto da subito come una nuova collega da istruire”. “Guarire dal disturbo psichiatrico è possibile, serve introspezione, motivazione e un aiuto - ha concluso Giovanna -. Dal giorno del mio primo ricovero ho fatto molta strada, imparando che volere è davvero potere”. Segretariato Sociale, a Rocca Massima un ponte tra amministrazione e cittadino Le famiglie sono sempre più colpite dalla crisi economica. Non è certo un mistero, l'ultima fotografia di Bankitalia, pubblicata ad aprile, parla chiaro: la ricchezza lorda delle famiglie italiane è diminuita di 17 miliardi di euro nei primi nove mesi dello scorso anno. Per far fronte a questa emergenza e per accogliere le richieste di chi si trova in difficoltà, a partire da gennaio 2013, la Cooperativa OSA ha ricevuto l’affidamento diretto del Servizio di segretariato sociale nel Comune di Rocca Massima (Latina). Si tratta di una sorta di "ponte" che collega l’amministrazione comunale e le fasce deboli della popolazione che hanno bisogno di sostegno sociale, burocratico, economico e alloggiativo e comprende i servizi Adi per anziani e il supporto scolastico dei minori. L'attività del Servizio di segretariato sociale di OSA spazia dalla diffusione di notizie relative alle prestazioni offerte dal Comune e dal Distretto socio sanitario, fino al supporto psicologico e, grazie ad una convenzione con la Fondazione Banco Alimentare, passa anche attraverso la destinazione di pacchi alimentari. “Aiutiamo le famiglie in difficoltà economiche anche attraverso piccoli contributi a carattere saltuario, con fondi erogati tramite i finanziamenti comunali e grazie alla legge 32 su base regionale”, ha spiegato a OSA News l’assistente sociale Maila Zampi, che si occupa della presa in carico dei singoli casi. Insomma, un'espressione diretta dell'amministrazione comunale nei confronti delle fasce deboli, raggiunta attraverso il contributo di professionisti che fanno da intermediari tra Comune e popolazione e rispondono accogliendo direttamente la domanda del cittadino (o di gruppi di persone, associazioni, enti ed organismi) sempre con la massima riservatezza. 26 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Assistenza domiciliare Mai Soli, un servizio a misura di assistito Dopo una fase di assestamento, Mai Soli sta vivendo un nuovo momento di slancio. Tra gli obiettivi futuri, l’estensione a tutti i servizi di OSA e la presa in carico precoce dei pazienti ricoverati Un servizio creato su misura, per assistere le persone a operativa procede ad una prima analisi telefonica dei domicilio. Il concetto alla base di Mai Soli è chiaro: ga- bisogni dell’utente, avviando immediatamente la sterantire la continuità del servizio di assistenza domici- sura di un “pacchetto” di intervento che può coinvolliare una volta concluso il percorso del Piano assisten- gere diversi attori. A seconda delle esigenze e delle prescrizioni mediche, ziale autorizzato dalla Asl. infatti, può essere inviato a domicilio Le parole chiave del progetto, che si oc“Con la presa in carico del richiedente un medico specialista, cupa dell’utente a 360 gradi, sono “perprecoce puntiamo a liberare che effettua una prima valutazione, sonalizzazione” e “accuratezza”. L’obietil circuito, snellire i tempi di oppure (se dalla prima comunicazione tivo viene raggiunto grazie ad una ricovero e, di riflesso, non siano emerse criticità di tipo megamma di opzioni che spazia dalle visite abbattere i costi per il mediche specialistiche all’assistenza in- Sistema sanitario nazionale” dico), è il care manager che pianifica, in base alle esigenze dell’utente e dei fermieristica, a quella di base e fisioterapica, passando per podologia, diagnostica a domi- suoi familiari, l’intervento infermieristico, fisioterapico o di base. cilio e trasporto disabili. Come funziona? Si tratta, sostanzialmente, di una È in questo momento che prende forma il Pai (Piano presa in carico completa della persone che prende assistenziale individuale). Si tratta, in sostanza, di un vita a partire dalla prima comunicazione di intervento. “pacchetto di interventi su misura”. Il Piano mira a forIl meccanismo è semplice. Dopo la segnalazione, che nire interventi ad hoc, studiati dall’equipe multidisciavviene tramite un apposito numero verde, la centrale plinare, che dopo un’analisi delle esigenze socio sani- NUMERO 1 • LUGLIO 2013 27 tarie dell’assistito e della sua famiglia, attiva la strategia migliore per coprire tutte le necessità dei singoli casi. Dopo una fase di assestamento, Mai Soli sta vivendo un nuovo momento di slancio. Il servizio è attivo al momento sul territorio di Roma, Crema, Cremona e Foggia, ma è già in cantiere un’estensione a tutte le zone d’Italia in cui OSA è operativa. Ampliamento ma non solo. Uno dei progetti più significativi e ambiziosi, in questo senso, è la presa in carico precoce dei pazienti. Si tratta, sostanzialmente, di applicare il concetto che sta alla base di Mai Soli anche alle persone già ricoverate. “Contiamo di pianificare il 28 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 rientro a casa del paziente, inviando a domicilio un terapista occupazionale per la valutazione preventiva di eventuali barriere architettoniche ha spiegato a OSA News Andrea Trappolini, responsabile del servizio privato in OSA -. Puntiamo anche ad istruire i familiari, che rappresenteranno la prima linea di assistenza per l’utente a casa e che potranno, in ogni caso, fare riferimento a Mai Soli per qualsiasi esigenza legata alla degenza”. Un progetto ambizioso, ma dal potenziale notevole. Secondo i dati 2010 del Sistema nazionale di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria (Siveas), pubblicati di recente, circa il 16 per cento dei ricoveri sono “potenzialmente inappropriati” dal punto di vista clinico. Situazione ancora più grave a livello organizzativo, dove il dato relativo alle giornate di degenza inappropriate sale al 27 per cento, in particolare a causa della carenza di soluzioni di cura alternative all’ospedale. Con cifre simili, un sistema costruito per agevolare il turnover ospedaliero riveste un ruolo sociale non indifferente. “Possiamo aiutare la sanità a liberare posti letto, facendo accedere alle strutture di riabilitazione e ricovero persone che al momento sono in lista di attesa - ha sottolineato Trappolini -. Con la presa in carico precoce puntiamo a liberare il circuito, snellire i tempi di ricovero e, di riflesso, abbattere i costi per il Sistema sanitario nazionale, diminuendo il disagio per chi aspetta il ricovero”. Spazio OSA Nasce OSA News online, il diario di bordo della Cooperativa sul web Una redazione giornalistica si occupa di raccontare la realtà OSA e di informare il pubblico sulle ultime novità in campo medico, scientifico e legislativo Raccontare tutte le attività della Cooperativa. Per assolvere le novità di carattere legislativo, economico e sociale, in maniera sempre più efficace questo compito è stato anche di rilevanza internazionale. creato “OSA News”, un canale di comunicazione online Nella nuova sezione, infatti, verrà realizzata anche una costantemente aggiornato e in grado di fornire contenuti comparazione fra i vari sistemi di assistenza domiciliare integrata in Europa e nel mondo. Si cerdi qualità riguardanti la realtà OSA e il “I contenuti sono aggiornati mondo dell’assistenza sociosanitaria. con frequenza quotidiana, cherà, in questo modo, di dare visibilità Da sempre gli sforzi di OSA sono indirizzati con articoli strettamente alle best practice internazionali e di inal costante miglioramento dei servizi connessi alla realtà di OSA e formare addetti ai lavori e non su quella offerti. Ed è per questo che rientrano in sul mondo della Sanità in che è ormai una realtà in continua cregenerale” scita. questo processo anche le modalità con “OSA News” va ad integrare il sito osa.coop, che da 13 cui raccontiamo le attività della Cooperativa. Per raggiungere questo obiettivo è stata affidata la anni costituisce il canale di comunicazione preferenziale realizzazione di “OSA News” ad una redazione di gior- tra la Cooperativa e gli stakeholder. Grazie all’inserimento nalisti che, attraverso articoli e contributi video, rac- di questa nuova sezione, il sito riuscirà ad assolvere in conterà il percorso della Cooperativa all’interno del maniera più completa alla sua duplice funzione. Fin dalla sua creazione, infatti, osa.coop mondo dell’assistenza sociopermette da un lato agli ossersanitaria. vatori esterni di conoscere la “OSA News” è articolato in direaltà di OSA, dall’altro, consente verse sezioni: disabilità; terza al pubblico interno di rafforzare età; attualità; salute e benessere; il legame con la Cooperativa e strumenti e tecnologie. I confruire di funzionalità dedicate. tenuti sono aggiornati con freIl sito web è stato realizzato quenza quotidiana, con articoli nel 2000 e la veste grafica è strettamente connessi alla realtà stata rivista nel 2011. Nel 2012 di OSA e al mondo della sanità è iniziata un’ulteriore riflesin generale. Troveranno spazio, sione a livello strategico per inoltre, le varie iniziative messe migliorarne l’efficacia comuin campo nelle diverse strutture nicativa. Da questa analisi è e le sfide affrontate quotidianata l’Idea di “OSA News” che, namente dalla Cooperativa. nella sua versione online, perVerrà anche data voce ai professionisti che fanno parte di OSA. Le loro storie, le metterà di raccontare con maggiore efficacia le attività loro opinioni e il loro parere professionale saranno della Cooperativa. Allo stesso tempo, si propone come infatti parte integrante dei contenuti di OSA News. il luogo in cui i soci potranno condividere esperienze, Non mancheranno, poi, le ultime scoperte tecnologiche sforzi e valori. Un diario di bordo di questa avventura nel campo degli strumenti a supporto degli assistiti e che conduciamo all’insegna dell’eccellenza. Collegati al nostro portale osa.coop e iscriviti alla nostra newsletter NUMERO 1 • LUGLIO 2013 29 Pubblichiamo alcuni dei ringraziamenti che OSA ha ricevuto 30 NUMERO 1 • LUGLIO 2013 Encomi NUMERO 1 • LUGLIO 2013 31 Sede Legale Direzione Generale Via Lucio Volumnio, 1 00178 - Roma Tel. 06 710661 Fax 06 71066440 Direzione Sanitaria Gestione Sviluppo Risorse Umane Viale Bruno Rizzieri, 226 00173 - Roma Tel. 06 72988400 Fax 06 72988450 w w w . o s a . c o o p AL SERVIZIO DELLA SALUTE w w w . o s a . c o o p Periodico dell’OSA•Operatori Sanitari Associati w ww . os a. co o p