I colori ei simboli

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I colori ei simboli
NCS S 1060-B
I colori e i simboli
di Marianna Soddu
D
a sempre il mondo che ci circonda è
caratterizzato da un'infinita gamma di
colori ai cui estremi troviamo il blu
profondo della notte e il bianco della luce. Anche
nella creazione di utensili necessari per la
sopravvivenza, l'uomo si è da sempre avvalso
dell'uso dei colori, che ben presto hanno finito per
assumere significati condivisi che hanno poi
assunto valenze comunicative.
In epoca antica, tuttavia, l'uso di alcuni colori sia
nell'abbigliamento che nella costruzione di edifici e
oggetti era quasi esclusivo appannaggio delle
classi più abbienti, le sole a potersi permettere di
sostenere i costi derivanti dall'estrazione dei
pigmenti naturali: il porpora delle vesti imperiali in
epoca romana, e più avanti il blu ricavato dai
lapislazzuli degli affreschi, ne sono solo alcuni dei
molteplici esempi. Il colore è dunque da sempre
oggetto di interesse per l'uomo, ma è solo a
partire dal secolo scorso che è diventato oggetto
di uno studio scientifico.
Lo studio del colore abbraccia diverse discipline: la
fisica, la fisiologia, la psicologia e la psicofisica.
La psicologia in particolare studia l'interpretazione
dei segnali nervosi e la percezione del colore,
processi che a loro volta aprono nuovi scenari
sullo studio della personalità e dell'emotività
dell'individuo.
Attualmente
la
teoria
più
accreditata circa i nostri processi percettivi del
colore è la teoria del contrasto di Hering: nel
secolo scorso Hering scoprì la presenza di una
sostanza denominata “porpora visiva” all'interno
dei bastoncelli della retina. Si osservò che la luce
aveva su tale sostanza un effetto catabolicodistruttivo e che l'oscurità ne aveva uno
anabolico-rigenerativo. In tal modo si osservò che
i singoli componenti delle coppie di colori bianconero,
rosso-verde
e
giallo-blu
avevano
alternativamente un effetto anabolico e catabolico
sulla porpora visiva, e si attribuì a questo
comportamento della materia l'origine del
meccanismo della percezione del colore.
Ottobre 2009
Nella foto sopra:
Wassily Kandinsky: Murnau Street with Women, 1908
Tuttavia la risposta alla domanda “perchè
vediamo il colore” non è ancora stata fornita
definitivamente, anche se gli studi in questa
materia si sono allargati all'osservazione delle
reazioni del Sistema Nervoso alla visione del
colore. Oggi infatti sappiamo che la visione del
colore rosso ha notevoli effetti sul funzionamento
del Sistema Nervoso Autonomo. Il rosso è un
eccitante che determina un aumento della
frequenza respiratoria, della tensione arteriosa e
della frequenza cardiaca. Il blu al contrario ha un
effetto calmante del Sistema Nervoso Autonomo,
determinando in questo modo effetti opposti a
quelli osservati con il rosso.
È a questo punto evidente come l'uso del colore
non sia da attribuire al solo gusto estetico, ma
rappresenti un elemento fondamentale nella
nostra vita come catalizzatore di emozioni
geneticamente
codificate.
La
simbologia
comunemente attribuita ai diversi colori non è
dunque il solo frutto del “caso” o delle possibili
I colori e i simboli
associazioni fra un determinato colore, ad empio il
rosso, e un elemento comune in natura, ad
esempio il sangue. Lo studio del colore deve
infatti necessariamente passare per lo studio della
fisiologia ad esso associata, della storia nei suoi
usi e della psicologia individuale nella sua
interpretazione, adottando così il modello biopsico-sociale.
Da un punto di vista psicologico oggi sappiamo
che ogni colore ha un effetto sul nostro corpo e di
conseguenza sulla nostra mente, e che pertanto
gli usi che se ne fanno possono comunicare molto
di noi, al punto da manipolare le nostre risposte.
Pensiamo ai colori delle bandiere, ai colori
attribuiti alle religioni, ai colori utilizzati per
pubblicizzare i diversi prodotti, a quelli
dell'abbigliamento a seconda delle epoche: ogni
colore, e soprattutto ogni accostamento colorecolore e colore-forma ha un preciso significato e
induce nell'osservatore una determinata risposta.
Nella foto sotto:
Alberto Burri, Grande Rosso P18, 1964
Ottobre 2009
Tuttavia, come precedentemente sottolineato,
seppur siano individuabili delle costanze
interpretative a livello simbolico del colore, non
possiamo
esimerci
dal
riconoscimento
dell'importanza del ruolo assunto dalla biografia di
un popolo e del singolo, a volte in netta
contrapposizione con la risposta fisiologica
evocata dalla visione un determinato colore.
Al di là delle differenze individuali, tuttavia,
possiamo individuare delle risposte generalizzate
evocate dai colori, la cui conoscenza, abbinata al
nostro personale gusto estetico e alla nostra
storia, può permetterci di farne un uso più
consapevole in tutti i campi della nostra attività a
seconda degli effetti che vogliamo indurre negli
altri o in noi stessi.
Agli estremi dello spettro visivo si collocano il nero
e il bianco, la notte e il giorno, elementi di
fondamentale importanza per la sopravvivenza di
ogni specie vivente. Il nero è un “non colore”,
rappresenta il vuoto e il nulla sia all'esterno che
dentro di noi: è il colore del lutto in molte culture,
il colore del male inteso come assenza di vita, e
infatti se utilizzato da solo induce un
rallentamento nell'attività del nostro Sistema
Nervoso, determinando addirittura reazioni di tipo
depressivo. Un abito nero o un oggetto nero sono
elementi tramite i quali l'individuo desidera
nascondersi, annullarsi, oppure indurre timori di
annientamento negli altri. Tuttavia, se visto in
coppia con un altro colore, il nero evidenzia e
potenzia le qualità dell'altro colore della coppia,
che appare a questo punto come unica luce nel
buio.
All'altro estremo si colloca il bianco, la luce, il sole,
tutto ciò che ci permette di vivere. Il bianco
contiene tutti e sette i colori dell'iride e per questo
è associato a significati anche molto diversi tra di
loro: bianco è il colore della purezza, della castità,
della santità e della redenzione, ma è anche il
colore della ragione che illumina le cose e in
alcune culture è il colore del lutto, questa volta
inteso proprio come nuova vita. Fra il nero e il
bianco si trovano i grigi e tutte le loro sfumature
che, a seconda dell'intensità, rappresentano a
volte umiltà, a volte una barriera fra il Sé e l'Altro
e in generale inducono stati emotivi di tipo
depressivo: una giornata “grigia” è triste ma un
abito o una suppellettile grigia è spesso associata
all'eleganza della modestia.
I colori e i simboli
Il rosso è sicuramente il colore che ricopre la
maggiore importanza nella nostra vita: è il
sangue, è quindi la vita, la fertilità, la gioia, la
festa, l'eccitazione, ma è anche l'aggressività, la
violenza, il fuoco. Infatti il rosso stimola
fortemente il nostro corpo determinando reazioni
di tipo eccitatorio sul Sistema Nervoso Autonomo,
e per questo il suo significato rimane pressochè
invariato nelle diverse culture. La potenza di
questo colore tuttavia è tale da determinarne un
uso piuttosto moderato nella nostra vita
quotidiana: sicuramente ricorderemo quella
persona vestita di rosso in quanto cosa particolare
e unica, e difficilmente nelle nostre città moderne
osserveremo il rosso come colore predominante
nell'architettura. In passato tuttavia, in epoca
precristiana in particolare, il rosso era un colore
predominante anche nell'edilizia: il rosso
pomepiano ne è un esempio, da intendersi come
segno di una cultura vivace ed edonista, ma allo
stesso tempo fortemente improntata all'arte della
guerra. Se dovessimo quindi attribuire un colore a
Eros e Thanatos questo sarebbe sicuramente il
rosso: vita e morte si fondono in esso.
Il rosa è il colore dell'amore, della tenerezza, della
gentilezza ed agisce sul nostro corpo tramite un
effetto distensivo. Non a caso il rosa è rosso e
bianco, un aspetto “carnale” e uno “spirituale”, è
l'amore romantico, terreno ma puro e divino allo
stesso tempo.
Il giallo è il Sole, la vivacità, l'estroversione, la
crescita e il cambiamento ed esprime un
movimento di espansione, in particolare a livello
dell'attenzione e dell'apprendimento. Si è infatti
osservato che il giallo agisce positivamente sul
nostro corpo tramite gli stessi meccanismi del
rosso, ma senza la potenza negativa che il rosso
rappresenta.
L'arancione è giallo e rosso, è anch'esso la vita e
la felicità, è il colore della crescita intellettuale. Sul
corpo ha un effetto più intenso rispetto al giallo,
poiché aumenta maggiormente la pressione
sanguigna e rigenera il tessuto nervoso. Grazie ai
noti effetti dell'arancione, oggi possiamo
osservarne un uso importante nel web, volto a
stimolare attenzione e curiosità, ma allo stesso
Ottobre 2009
tempo tranquillità e una sensazione di
piacevolezza generalizzata.
Il viola è il colore con la maggior frequenza ed
energia nello spettro visivo e per questo ha una
fortissima influenza sul Sistema Nervoso,
paragonabile solo a quella esercitata dal rosso: è
il colore della conoscenza, dell'intelligenza, ma
anche della religiosità e della sensualità. Il viola
rappresenta la porta dell'aldilà e non a caso è
utilizzato in alcune religioni come colore-simbolo
dei ministri del culto.
Il marrone è il colore di Madre-Terra, della
stabilità, delle radici, della consapevolezza: è
rosso che cede vitalità al blu, è blu che concede
calma
al
giallo,
è dunque
conoscenza
caratterizzata da un processo passivo, che
attende, è stabile e perde la frenesia e
l'irrequietezza più tipica dell'arancione.
Il verde è la Natura, il mondo vegetale, ma anche
ciò che ci permette di esistere, per questo in
alcune religioni è simbolicamente associato alla
vita e alla divinità. Ha un effetto rilassante che
permette maggior apertura mentale e favorisce la
riflessione profonda. Psicologicamente esprime la
volontà di operare, la tenacia, la costanza, ma
anche l'autocoscienza e l'autoaffermazione.
Infine il blu, il blu della notte, del momento del
riposo e della riflessione più profonda: è il colore
della verità, dell'intelletto, della fedeltà e della
costanza, dell'introspezione e della calma. Ha
infatti un potente effetto calmante sul corpo e
sulla mente. Non è la totale assenza di luce, ma la
possibilità di rivolgere la luce dentro noi stessi.
È quindi evidente come non siano solo processi
proiettivi a determinare l'uso e l'interpretazione
del colore, ma anche processi più profondi,
ancestrali, universali: il colore dice qualcosa di
noi, della nostra storia, della nostra cultura, dice
chi siamo e dove andiamo, ma anche cosa
vogliamo che il mondo che ci circonda sia. 
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